Quattro passi nella centuriazione

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO anno scolastico 2012/13

La scuola secondaria di primo grado “G. Mameli” Classi 2°B, 2°C, 2°D, 2°G e il Museo Archeologico Ambientale partecipano al progetto dal titolo:

“QUATTRO PASSI NELLA CENTURIAZIONE:

ricostruzione del paesaggio e dell’ambiente in età romana”

Insegnanti: Maura Pederzoli e Maria Grazia d’Alanno

Colonna sonora realizzata dagli allievi e dai docenti delle classi di strumento


Io Amo i Beni Culturali Concorso di idee indetto dall’ IBC – Regione Emilia Romagna per promuovere: • nuove forme di comunicazione • valorizzazione dei Beni Culturali • partecipazione della comunità locale • conservazione e conoscenza delle ricchezze locali La scuola secondaria di primo grado “G. Mameli (Istituto Comprensivo di San Giovanni in Persiceto) e il Museo Archeologico Ambientale partecipano con un progetto dal titolo:

“QUATTRO PASSI NELLA CENTURIAZIONE: ricostruzione del paesaggio e dell’ambiente in età romana”

Museo Archeologico Ambientale


Enti che partecipano al progetto


Il progetto (classificato al secondo posto)

Prevede la ricostruzione del paesaggio e dell’ambiente in età romana attraverso lo studio delle tracce della centuriazione e dei resti delle villae romane presenti nel reticolo centuriale nel comprensorio fra Samoggia e Panaro, con particolare riferimento al territorio compreso fra i Comuni di San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese.

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Alcune classi seconde avranno un ruolo attivo e protagonista con la supervisione di tecnici ed archeologi professionisti, in ogni fase del lavoro: formazione; esperienze archeologiche pratiche sul campo (ricognizioni di superficie, sondaggi stratigrafici); attività laboratoriali a gruppi; mostra del progetto, durante la giornata di studi a scuola; breve pubblicazione sulla ricostruzione del paesaggio centuriato bolognese; eventuale individuazione di percorsi a piedi o ciclabili con la presenza di pannelli didattici ideati dagli studenti, da dislocare in punti chiave del territorio.


2D

2B

2G

2C


Finalità del progetto

Acquisire conoscenze, sensibilità e consapevolezza del patrimonio artistico, storico e ambientale del territorio; Educare alla convivenza civile e democratica, al senso di responsabilità individuale e collettiva, al rispetto, tutela del paesaggio e dell’ambiente.


Attività svolte nel periodo settembre-dicembre 2012 -

Settembre – ottobre 2012: “ I Beni Culturali e Ambientali” - lezioni e ricerche a cura dell’insegnante M. Pederzoli

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giovedì 4 ottobre 2012: lezione introduttiva alle classi IIB, IIC, IID, IIG del progetto, presso le scuole Mameli, a cura dell’archeologo F. Lambertini

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lunedì 8, mercoledì 10, giovedì 11 ottobre 2012 (6 ore al giorno): ricognizione di superficie e piccolo sondaggio stratigrafico presso Larghe Ferrarine ad Amola di Piano con le classi IIB, IIC con la supervisione della dr. S. Carosi

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venerdì 12 ottobre 2012: selezione dei materiali presso il Museo Archeologico Ambientale, sede di San Giovanni in Persiceto – classi IIB, IIC

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sabato 13 ottobre: passeggiata guidata attraverso il centro storico di San Giovanni in Persiceto ed il territorio centuriato presso Amola di Piano; presentazione del sito ai genitori dei ragazzi delle classi IIB, IIC, IID, IIG

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lunedì 15 ottobre 2012: laboratorio didattico “Misurando la centuriazione” ad Amola di Piano, classi IID, IIG

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venerdì 19 ottobre 2012: piccolo sondaggio stratigrafico presso Larghe Ferrarine ad Amola di Piano, classe IID


Si comincia!!!


Formazione e attività teorica (settembre – ottobre 2012)

L’insegnante di Arte e Immagine ci racconta cosa sono i “beni culturali” . Per “beni culturali e paesaggistici” si intende: tutto ciò che testimonia l’attività creativa dell’uomo e che esprime il modo di vivere e di pensare di una certa epoca storica che può essere considerato un bene da conoscere, tutelare e tramandare ai posteri. Tra i principali Beni Culturali ricordiamo:  Le cose immobili e mobili che presentano un interesse artistico storico archeologico e etnoantropologico.  Le cose immobili che, a causa del loro riferimento con la storia e la cultura, rivestono un interesse rilevante.  Le collezioni di oggetti che, per tradizione fama e particolari caratteristiche ambientali, hanno un eccezionale interresse artistico e storico.  I beni archivistici e i beni librari.


Soprintendenza cos’è? Le soprintendenze sono in Italia organi periferici del Ministero per i beni e le attività culturali (MIBAC), regolati dal decreto legislativi 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di “Codice dei beni culturali e del paesaggio" con compiti in ambito territoriale in materia di beni culturali, paesaggistici, museali, archivistici ed affini.

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Le soprintendenze dipendono dalle Direzioni regionali per i beni culturali e il paesaggio (DRBCP), presenti in 17 regioni italiane. In generale si possono individuare quattro tipi di soprintendenze: le soprintendenze per i beni archeologici; le soprintendenze per i beni architettonici e paesaggistici; le soprintendenze per i beni storici, artistici; le soprintendenze archivistiche.


Tra i luoghi della cultura presenti nel sito della Soprintendenza scopriamo che vi sono anche quelli di San Giovanni in Persiceto.

Museo Archeologico Ambientale Teatro Politeama

Museo del cielo e della terra Museo Arte Sacra


Formazione e attività teorica 4 ottobre 2012

Lezione tenuta dall’archeologo Fabio Lambertini  Ricostruzione paesaggistica del nostro territorio in epoca romana  metodologia di scavo archeologico e scienze ausiliarie applicate all’archeologia con particolare riferimento all’archeobiologia per la ricostruzione del paesaggio antico.

Il 4 ottobre le classi 2° B, C, D e G assistono alla lezione dell’archeologo Fabio Lambertini.


Iniziamo con una lezione di storia: il nostro territorio in epoca romana (dalla guida al Museo Archeologico Ambientale di S.Giov.in Persiceto; a cura di P.Pancaldi, S.Marvelli, M. Marchesini)

Tra il III e II secolo a.C. i Romani occupavano il territorio padano, già fortemente deforestato, istaurandovi un’attività agricola intensiva e variamente diversificata grazie anche alle migliorate condizioni climatiche che permettevano la coltivazione di nuove specie, come l’olivo. Proprio la presenza di olivo e di leccio testimonia la condizione climatica mite e temperata.


fondazione delle colonie Tappe fondamentali della conquista furono la fondazione della colonia di Ariminum (268 a.C.), attuale Rimini, la definitiva vittoria sulle trib첫 celtiche dei Boi (191 a.C.), la fondazione delle colonie di Bononia (189 a.C.) Bologna e Mutina (183 a.C.) Modena e il tracciamento di una nuova rete varia, articolata sulla via Aemilia (187 a.C.).

(sistema costruttivo di vie principali)


la centuriazione Contestualmente veniva impostata la centuriazione, grandiosa opera di suddivisione razionale del territorio in maglie quadrate di 20 actus di lato (circa 710 metri ), dette centurie, ottenute mediante l’incrocio di assi ortogonali tra loro, cardi (in direzione nord-sud) e decumani (in direzione est-ovest ). Ogni centuria era a sua volta suddivisa all’interno da assi regolari, che delimitavano campi separati da muretti, fossati, filari di alberi, siepi, sentieri…………. Il territorio, disboscato e bonificato, veniva distribuito ai coloni, che gestivano così lotti agricoli già dotati di un efficiente sistema viario, con canali e fossati per il deflusso delle acque e per irrigazione.


Il territorio di San Giovanni in Persiceto Vista dall’alto di parte del territorio di San Giovanni in Persiceto: è ancora ben leggibile la suddivisione razionale del nostro territorio in epoca romana, la centuriazione.


le villae rustiche Nel territorio compreso tra San Giovanni in Persicelo e Sant’Agata Bolognese le indagini hanno portato finora all’identificazione di una cinquantina di insediamenti rurali (villae), perfettamente collocati all’interno della ripartizione centuriale. Sono in genere singole abitazioni costruite da pochi vani e appartenenti a piccoli e medi proprietari terrieri, il cui tenore di vita, come testimoniano i materiali rinvenuti, risulta buono . Si tratta, con ogni probabilità, delle tracce di colonizzazione risalenti ad un periodo compreso tra la fine del I sec. a.c. e l’inizio del I sec. D.C.


sistemazione del territorio Durante l’età imperiale si ha la definitiva sistemazione del territorio, con un’agricoltura specializzata che necessita di edifici in cui trasformare e immagazzinare i prodotti oltre ad ospitare gli addetti al lavoro dei campi. Spesso negli insediamenti rustici venivano messe a dimora anche piante ornamentali quali Agrifoglio, Bosso, Platano, Tasso.

bosso

platano


le abitazioni Le abitazioni dovevano essere inizialmente di piccole/medie dimensioni, con pochi locali dalle funzioni differenziate. Gli edifici, costruiti spesso con materiali deperibili come legno e argilla, presentavano coperture a elementi fittili: embrici e coppi.

coppi

A partire dal I sec. d.C. anche i muri venivano innalzati in laterizio, utilizzando il cosiddetto mattone sesquipedale manubriato di un piede e mezzo di lato (30x45 cm), dotato di un incavo che ne facilitava presa e trasporto. I laterizi usati dovevano probabilmente essere prodotti sul territorio, ad opera delle fornaci locali, come testimoniano le numerose scorie di argilla rinvenute. mattone


pavimenti La pavimentazione, sovente in terra battuta, nelle villae erano realizzate in mattonelle fittili di forma esagonale, romboidale o rettangolare‌‌ ..

Esagonette da pavimentazione

mattonelle rettangolari usate nella tecnica “opus spicatum" (a spina di pesce).


Solo in alcuni casi i pavimenti erano rivestiti di mosaici; in particolare nel Persicetano sono state rinvenute tessere bianche e nere, che formavano probabilmente motivi vegetali o geometrici. Nei locali adibiti alla conservazione e allo stoccaggio dei prodotti agricoli (cantine e magazzini), il pavimento in terra battuta permetteva di inserire grandi contenitori di derrate: dolii e anfore.


Seconda fase: attività pratica- operativa Alunni delle classi II B e IIC con la maglietta preparata per questa attività, pronti ad iniziare, ma solo dopo aver ben ascoltato le istruzioni.

Eccoci arrivati, ben preparati, alla seconda parte del progetto: attività di ricognizione di superficie e sondaggio stratigrafico L’attività si svolge in un’area di territorio centuriato persicetano ai confini con Sant’Agata, su terreni della Partecipanza Agraria di San Giovanni in Persiceto I nostri archeologi ci insegnano una nuova parola: “Survey”. Dal dizionario: “indagine, esame, sondaggio, rilevamento”, quindi iniziamo facendo una “ricognizione di superficie” nella zona individuata.


1. Ricognizione

Si lavorerà in due distinte aree, vicine tra loro, denominate area A e area B. I nostri archeologi Laura Pancaldi e Fabio Lambertini hanno già individuato e segnato con delle paline (apposite aste bianche e rosse), l’orientamento della centuria romana.


L’area archeologica dell’intervento viene suddivisa in “quadre” (3 x3 m.) all’interno delle quali operano tre o più alunni. Gli alunni devono osservare attentamente la superficie del campo e verificare se vi sono reperti archeologici in superficie.


raccolta dei reperti I reperti trovati in ogni “quadra�, vengono raccolti e inseriti in sacchetti siglati con il numero di quella porzione di terreno.


trasferimento reperti

I sacchetti contenenti i reperti archeologici trovati in superficie vengono portati al Museo Archeologico.



2. Sondaggi esplorativi e scavo (9-10-11-19 ottobre 2012)

Il sondaggio esplorativo e lo scavo successivo hanno lo scopo di verificare la presenza di resti di strutture architettoniche probabilmente appartenenti alle fondazioni di una villa rustica di campagna del I o II secolo d.C.

Questo ci consentirà di acquisire nuovi dati statistici generali sulla storia del nostro territorio e quindi approfondire e integrare le nostre conoscenze relative all’epoca romana in questa area geografica.


aree di intervento Le aree di intervento sono due, vicine tra loro, denominate area A e area B, per una estensione complessiva di circa 800 mq. L’indagine sarà limitata ad una parte della zona individuata, area molto ricca di materiale archeologico, ma molto frammentati per i lavori agricoli.

Area A Qui vediamo un mezzo meccanico che agevola il lavoro iniziale, rimuovendo con cautela il suolo in superficie fino a scoprire una parte dei pochi resti rimasti delle fondamenta di una abitazione.


Successivamente rimuoviamo la terra con badili, palette e secchi; cerchiamo di operare sempre con molta attenzione e cautela per non compromettere la “letturaâ€? di ciò che ancora resta in questa area.



Rimossa la maggior parte del terreno che ricopriva le fondazioni di quella che doveva essere una villa rustica, procediamo delicatamente con scope e cazzuole a scoprire bene il materiale che affiora.


Lavoro quasi completato!!! Pur avendo fatta la ricognizione solo su un’area limitata, l’indagine ci ha restituito tanti frammenti di embrici, mattoni, esagonette, vasellame, ossa, monete, oggetti in piombo, ecc.. Questa era la zona abitativa.


Area B Individuazione di un impianto “produttivo” riconducibile ad una fornace, adiacente all’abitazione.


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La terra qui è molto rossa, segno che si è cotta. I reperti raccolti sono soprattutto frammenti di mattoni molto cotti.

Grumi di concotto

Resti della fondazione della fornace


Quando non è sufficiente una attenta osservazione ‌ Ecco che ci viene in aiuto la moderna tecnologia: il metal detector.

Questo sofisticato strumento può essere usato per individuare oggetti di metallo di piccole dimensioni che possono sfuggire facilmente anche all'occhio esperto e allenato dell'archeologo.


Qui lo strumento rileva qualche cosa!

I ragazzi sono molto interessati. Il metal detector “suonaâ€? piĂš volte, ci segnala la presenza di metalli di vario tipo.


In un’ora di ricerca abbiamo raccolto diversi oggetti

Ecco un frammento di fibula in bronzo

Peso in piombo da telaio, ottenuto colando il piombo in una conchiglia

Monete


Valutazione in itinere Il lavoro fin qui svolto ha dato apprezzabili risultati, grazie anche alla buona capacitĂ di partecipazione, collaborazione e senso di responsabilitĂ collettiva dimostrato da tutti gli alunni.


ED ECCO L’ATTESA PAUSA PRANZO!!!! Un momento importante per riposarsi, rifocillarsi e soprattutto socializzare



Selezione e disegno dei reperti archeologici


Attività in programma (marzo-maggio 2013) -

giovedì 7 marzo 2013 selezione dei materiali presso Museo Archeologico Ambientale, sede di San Giovanni in Persiceto (ragazzi volontari che hanno preso parte al progetto)

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venerdì 8 marzo 2013 selezione materiali presso Museo Archeologico Ambientale, sede di San Giovanni in Persiceto (ragazzi volontari che hanno preso parte al progetto)

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mercoledì 20 marzo 2013 incontro a scuola: presentazione SAER (dr. T. Trocchi) e lezione su vita quotidiana in età romana nel nostro territorio (operatori MAA)

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mercoledì 8 maggio 2013 selezione, lavaggio, disegno dei materiali dall’esperienza di sondaggio stratigrafico

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giugno 2013 realizzazione di una mostra temporanea presso la scuola con i materiali emersi dal sondaggio stratigrafico, redazione di un breve depliant illustrativo del progetto, progettazione di alcuni cartelli sul percorso ciclabile in area centuriata

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sabato 1 giugno 2013 giornata celebrativa e conclusione del progetto con intervento di tutti i partner che hanno preso parte alle diverse attività svolte


Selezione dei materiali presso il Museo Archeologico Ambientale (12 ottobre 2012 , 7 e 8 marzo 2013)

Quantificazione e registrazione dati del servey


selezione dei reperti pi첫 significativi


Registrazione delle tipologie di oggetti


selezione, lavaggio, disegno dei materiali dall’esperienza di sondaggio stratigrafico (8 maggio 2013)

Pulitura Per rimuovere la terra dai reperti, si possono spazzolare con pennelli morbidi. I metalli sono tra i materiali piĂš fragili. I danni piĂš frequenti sono la perdita di colore o graffi in superficie.


lavaggio Ceramica e laterizi possono essere lavati, ma non immersi completamente in acqua. Si tamponano con una piccola spugna inumidita.


siglatura Consente di identificare ogni singolo reperto con i dati di provenienza (ricavati dal sacchetto che li contiene). Sul reperto si stende una base di smalto trasparente per unghie e vi si scrive sopra a china.


Disegno archeologico di una ciotola Il disegno affianca la schedatura del reperto ed è utile illustrazione in un testo. Deve, quindi, avere criteri univoci che rendano universale la sua comprensione. Materiali per il disegno: -Foglio di carta millimetrata -Foglio di carta da lucido -Squadra -Matita -Pettine o profilometro


impostazione del disegno Il disegno della ceramica prevede la rappresentazione di un oggetto tridimensionale sul piano. Sul foglio si traccia un asse di simmetria e due linee orizzontali, la cui distanza è data dall’altezza del vaso.


uso del pettine (profilografo o sagomatore) è uno strumento dotato di aghi o lamelle, metalliche o in plastica, che permettono di rilevare con precisione l’impronta dell’oggetto.

Quindi, si appoggia il disegno del profilo sul foglio in corrispondenza delle estremitĂ delle linee orizzontali e si disegna la forma.


Con la massima attenzione i ragazzi procedono nelle fasi di lavoro.


il profilo della parte sinistra viene riportato simmetricamente alla parte destra.


regole grafiche

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Ultimato il disegno sulla carta millimetrata, si ricalca sul foglio da lucido seguendo alcune norme: Tratto della vista di fronte e sezione con penna china di spessore medio, Tratto inclinato a 45° per la campitura della sezione, Tratto fine per le linee orizzontali e la mediana. Il disegno è realizzato in scala 1:1


Io Amo i Beni Culturali Concorso di idee

USCITE SUL TERRITORIO sabato 13 ottobre: passeggiata guidata attraverso il centro storico di San Giovanni in Persiceto ed il territorio centuriato presso Amola di Piano. Presentazione del sito ai genitori dei ragazzi delle classi IIB, IIC, IID, IIG Tutti i testi sono tratti dalle relazioni degli alunni


Tutti pronti: iniziamo con l’introduzione storica relativa alla storia di San Giovanni in Persiceto dal periodo romano

“Il giorno 13/10 ci siamo recati a piedi in zona Amola per vedere il sito del sondaggio archeologico fatto dalle classi 2°B e 2°C. Siamo partiti dalle scuole Mameli, abbiamo percorso Via Cappuccini e una parte della circonvallazione. ..


‌ Ci siamo fermati davanti alla Porta Vittoria (o Porta di sopra) e

la nostra guida, Fabio Lambertini, ci ha spiegato che era la via d’accesso a monte per San Giovanni in Persiceto, che già dal medioevo era protetto e fortificato da terrapieni, palizzate e fossato.


“In seguito abbiamo attraversato la Piazza del Popolo, osservato la torre civica medievale, le vie con sviluppo circolare del nucleo più antico del cosiddetto “Borgo rotondo”, per arrivare alla Porta Garibaldi (o Porta di sotto) che in passato era l’uscita di San Giovanni in Persiceto verso Cento. Vicino a quest’ultima si ergeva una chiesa che attualmente non esiste più”.


Ci siamo diretti verso la stazione, proseguendo per Amola.


Durante il tragitto abbiamo fatto una sosta in Via Astengo, di fronte a un canale. Lambertini ci ha spiegato che quella via era un Decumano romano, ovvero una strada che va da est a ovest.

Proseguendo ci siamo accorti che tutte le strade che stavamo percorrendo si incrociavano ad angolo retto, perpendicolarmente.


Abbiamo attraversato Via San Bernardino arrivando a un incrocio fra quattro centurie.

Le centurie sono quadrati di terreno aventi il lato di venti actus, cioè 710 metri. Ogni centuria possedeva cento campi uguali lunghi ognuno un actus, cioè 35,4 metri attuali.


Dopo l’incrocio, superato il sottopassaggio abbiamo girato a destra per una stradina di campagna.


In seguito abbiamo nuovamente svoltato a destra costeggiando un canale senz’acqua. Attraversando un grande fossato e alcune stradine, fra cui lo stradello di San Danio,‌


‌ siamo arrivati direttamente al luogo del saggio archeologico.



Successivamente sono arrivati anche i genitori, ai quali è stato spiegato cosa si stava facendo.

Questa uscita didattica ci ha insegnato molto, ci ha fatto conoscere il lato divertente dell’archeologia e della storia romana�


lunedì 15 ottobre 2012:

Laboratorio didattico “Misurando la centuriazione” ad Amola di Piano, classi IID, IIG Lunedi 15 ottobre ………guidati dagli archeologi Lambertini e Pancaldi ci siamo recati ad Amola, zona dove la centuriazione romana è ancora ben visibile, percorrendo diverse strade che ne facevano parte. Come strada principale del periodo romano abbiamo percorso Via Montirone, che all’epoca dei romani era un decumano. Successivamente abbiamo incontrato numerosi cardini perpendicolari al decumano principale; abbiamo percorso quindi via Bergnana, via San Bernandino, via Piolino , ecc...


Arrivati al cimitero dell’Amola, abbiamo sperimentato l’uso della groma e la misurazione di due actus (due campi).

La groma è uno strumento formato da un’asta di legno alla quale sono fissati 2 segmenti più corti perpendicolari tra loro, da questi pendono quattro fili di corda ai quali è attaccato un piombo; veniva usato per tracciare i confini di un campo e il reticolo stradale.


Abbiamo simulato la tracciatura di linee usando lo stesso metodo dei romani, utilizzando anche i vari segni di comunicazione che usavano i romani per posizionare i pali di riferimento per avere un tracciato perfettamente perpendicolare: per indicare di spostarsi un po’ a sinistra si alzava metà braccio sinistro, per spostarsi molto a sinistra si alzava tutto il braccio sinistro; per indicare di spostarsi un po’ a destra si alzava metà braccio destro invece se bisognava spostarsi molto a destra si alzava tutto il braccio destro. Quando il paletto era posizionato nel punto giusto si alzavano tutte e due le braccia.


Successivamente abbiamo misurato due actus (35,4 m ognuno) con il nostro passo. Misurato la lunghezza del passo di ognuno, abbiamo percorso lo spazio, contato i passi fatti e infine moltiplicato la lunghezza del nostro passo per il numero dei passi fatti. Oltre agli actus abbiamo parlato anche delle altre unità di misura romane: digitus (dito), l’oncia (l’unghia), il pollex (pollice), il palmus minor (palmo minore), il palmus maior ( palmo minore), il pes (il piede), il cubitus ( lunghezza dalla punta del dito medio fino al gomito), il gradus ( passo normale), il passus (doppio passo) e il miglio (mille passi normali).

Questa uscita è stata particolarmente interessante per l’attività operativa, abbiamo imparato facendo.


E… p e r f i n i r e


Hanno contribuito alla realizzazione del progetto: •

i docenti: – Pederzoli Maura arte (ideatrice e coordinatrice del progetto) – d’Alanno M.Grazia tecnologia (presentazione PowerPoint) – Pallotti Mirella lettere (coordinatrice 2C)

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gli insegnanti delle classi coinvolte e gli accompagnatori gli allievi/e delle classi 2B, 2C, 2D e 2G


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