The Tree of Tales. Tolkien e la polifonia della creazione

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The Tree of Tales

TOLKIEN e la polifonia della creazione

a cura di Giuseppe Pezzini e Emmanuele Riu



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The Tree of Tales

TOLKIEN

e la polifonia della creazione a cura di Giuseppe Pezzini e Emmanuele Riu


Se non fosse stato per l’incontro con Nicolò, socio in questo progetto, probabilmente non sarei mai stato in grado di realizzare questo mio sogno. Quindi il ringrazimento principale va a lui per aver “sposato” il progetto e per la passione che ha messo nel voler perseguire questo obiettivo. Volumevarealizzato in occasione mostra Un ringraziamento sicuramente a tuttidella gli intervistati e agli “intermediari” che ofci Tales. hanno Tolkien permessoe la di polifonia incontrare The Tree della creazione i protagonisti di questo particolare Pietroper Manganoni, esposta allalibro, XLII in edizione del Meeting l’amicizia fra i popoli amico fraterno di Claudio Torri e Gigi Soldano, che ha creduto nel nostro progetto e ci ha fornito la maggior parte delle progetto di fotografie che Un adornano questa pubblicazione. Un pensiero a Marina che mi ha sempre sostenuto soprattutto nei momenti di difficoltà e agli amici di sempre che ancora prima di aver chiuso il progetto mi chiedevano di riservargli In collaborazione con una copia del libro, autografata naturalmente. Gianluca Ferrini

Lavoro collettivo a cura di Giuseppe Pezzini Emmanuele Riu

The Tree of Tales Tolkien e la polifonia della creazione proprietario. itacaedizioni.it/the-tree-of-tales-tolkien

e e legittimo o protagonista: Prima creditedizione: Paris Match. agosto 2021 te donate dagli © stessi 2021protagonisti. Itaca srl, Castel Bolognese Tutti riservati nte senza riuscire adi diritti individuarla. 978-88-526-0702-8 autori alla mailISBN info@parisdakar.it

Crediti © Bill Potter/Camera Press: foto di Tolkien in copertina Shutterstock.com: Olga Popova (immagine di Tolkien da un francobollo stampato in Kirghizistan, 2017) quarta di copertina; Nabitbitcom (Albero Bianco di Gondor) 8, 224, copertina Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)

VEGETABLE INK

Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Questo prodotto è composto da materiale che proviene da foreste ben gestite certificate FSC ‰, da materiali riciclati e da altre fonti controllate. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.

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Presentazione

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Presentazione

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uesto libro non è rivolto agli studiosi specialisti di Tolkien (una comunità molto viva nelle università anglosassoni, e in crescita anche in Italia), e neppure idealmente ai suoi moltissimi fans, ma piuttosto a un pubblico non-tolkieniano: a questo chiediamo semplicemente la disponibilità di farsi stupire, superando antichi pregiudizi sul Fantasy. L’unico scopo di questo lavoro è invogliare a (ri)leggere l’opera di Tolkien, con l’augurio di (ri)scoprire la bellezza, l’am­piezza e la profondità dell’opera letteraria più letta nel Novecento, capire perché in quasi tutto il mondo Tolkien è stato accolto a pieno diritto nel canone dei grandi classici e, soprattutto, comprendere quale dono sia stata la sua creatività per la storia culturale, letteraria e spirituale del Novecento, e oltre. Questo inoltre non è esattamente un libro, scritto dalle due persone nominate in copertina, ma semmai un’opera corale, a cui hanno collaborato tanti autori, tanti compagni che hanno camminato insieme (per tratti più o meno lunghi) in un percorso di lavoro di quasi due anni (2020-2021), non meno avventuroso del viaggio degli hobbit a Mordor. Li elenchiamo qui sotto, in tre sezioni che corrispondono a tre diversi gruppi di lavoro, basati rispettivamente a Londra, a St Andrews e in Italia. Ciascuno ritroverà in questo testo tracce del suo contributo, unico e prezioso. Tra queste una menzione speciale meritano ovviamente gli altri grandi ‘Ainur’ di questa opera corale: Roger Sylvester e


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Michela Young, e poi Matteo Bruschi, Oronzo Cilli, Paolo Morandi, Guglielmo Spirito. Giuseppe Pezzini ed Emmanuele Riu non si prendono alcun merito particolare in questo lavoro collettivo, ma hanno semplicemente avuto il compito di ordinare e integrare i tanti contributi in un volume unitario di cui si assumono la responsabilità nel caso di eventuali errori.

Collaboratori

Contributi di: Roger Sylvester, Michela Young, Matteo Bruschi, Oronzo Cilli, Paolo Morandi, Guglielmo Spirito. Prima parte (La vita): Anna Arigossi, Davide Corti, Chiara Di Santis, Anthony Errington, Enrico Manzon, Chiara Ferrario, Trevor Ferros, Abigail Parisaca Vargas, Laura Staccoli, Paolo Tripoli, Lucia Vannini, Alessandra Vittiglio, Benedetta Zeni. Seconda parte (La creatività): Anine Englund, Clinton Collister, Trevor Hart, Rebekah Lamb, Siobhan Maloney, Sarah Moffit, Austin Moyers, James Smoker, Michael Thames, Paul Treschow, Brendan Wolfe, Judith Wolfe. Terza parte (Il Signore degli Anelli): Luca Arrighini, Giacomo Astrua, Anna Bardazzi, Andrea Budelli, Edoardo Bernardi, Stefano Campisi, Federico Coscia, Marta Folcarelli, Davide Michelis, Simone Michelis, Giovanni Minghetti, Chiara Nejrotti, Pier Luigi Pezzini, Stefano Pistillo, Margherita Scalon, Ivano Sassanelli.


Ringraziamenti

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ogliamo ringraziare di cuore tutte le persone che hanno aiutato la realizzazione della mostra «The Tree of Tales»: l’Oratorio di Birmingham, che ci ha concesso di riprodurre fotografie del materiale di Tolkien in suo possesso; Philip Lambie, Simon Stacey e Alison Wheatley della King Edward’s School; Rachel Hart della Special Collections di St Andrews; gli artisti Giovanni Bonapace, Mario Brioschi, e Fausto Collarino, i cui lavori illuminano questo volume; Biancamaria Mori e tutto lo staff di API Srl che hanno creato il percorso virtuale; i musicisti Nicolò Faccioli, Federico Mecozzi, Ivan Tiraferri, Martino Vacca; i membri del comitato scientifico e relatori della conferenza, tra cui in particolare Adriano Monti Buzzetti, Łukasz Neubauer, Holly Ordway, Eduardo Segura, Martin Simonson, Hamish Williams; Giorgio Bonino, Sàmia Kassír, Marco Young e tutti gli altri attori che hanno realizzato il doppiaggio dei testi; i relatori della serie di incontri ‘Many Paths, One Road’ (Paolo Gulisano, Antonino Intagliata, Manuel Marras, Daniele Ormezzano, Barbara Sanguineti, Claudio Testi, Roberta Tosi, Alex Voglino); tutto lo staff di Sentieri Tolkieniani e Radio Brea; Salvatore Collarino e il team della Collarino e Morandi Comunicazione; Eugenio Dal Pane e tutto il team di Itaca; Bernhard Scholz, Marco Aluigi, Salvatore Cinquemani, Emmanuele Forlani, Alessandra Vitez della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli; e poi ancora Sam Dixon, Teresa Fea, Elena Germanino, Laura Pignocchino, Lorenzo Rossi, Lorenzo Speranza, Simona Sylvester, Fiona Swift, Marco Young e tanti altri.



Introduzione

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[…] scorse l’albero del Re ergersi alto, torre su torre, verso il cielo, e il suo fulgore era come il sole a mezzogiorno; ed esso aveva insieme foglie, fiori e frutti in quantità innumerevole, tutti dissimili l’uno dall’altro. e ogni artista in qualche modo esprime in forme particolari la propria individuale creatività, pochi scrittori al pari di Tolkien hanno avuto il coraggio di portare questa posizione fino ai suoi estremi: la forma stessa della sua opera letteraria, spesso ingiustamente definita come ‘fantasy’, è invece prova di una valorizzazione totale che Tolkien dà alle proprie idiosincrasie creative, a partire da un’esaltazione incondizionata di una propria preferenza estetica, linguistica e letteraria. Questo si riflette nella centralità data ai personaggi e alle storie individuali, incluse quelle apparentemente più umili, e in particolare a quelle degli artisti (i ‘sub-creatori’), ciascuno chiamato ad affermare un’irripetibile voce particolare, secondo un’esaltazione dell’io difficile da trovare anche nelle più estre­me ideologie individualiste. Al contempo, per Tolkien perfino le più oscure e profonde idiosincrasie dell’io, inclusa la capacità di commettere il male, sono ‘donate’ da Dio, e ultimamente saranno da Lui integrate dentro il Suo progetto creativo, come ogni rigagnolo d’acqua necessariamente confluirà nel mare. Per questo nella potente visione tolkieniana la creazione di Dio è immaginata come un grande albero fatto di infinite fo-


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glie tutte diverse, come polifonia di voci innumerevoli, ciascuna chiamata a contribuire, nella sua particolarità, a un’unica grande musica. Tale consapevolezza di essere parte, che si trova sia all’inizio che alla fine di ogni cammino umano, in una tensione mai risolta tra l’affermazione di sé e l’umiltà dell’appartenenza, dona all’artista, e ad ogni uomo in generale, il coraggio di intraprendere e continuare l’avventura dell’io. Al cuore dell’opera di Tolkien c’è infatti la scoperta drammatica che ogni uomo è chiamato a collaborare, con i propri particolari desideri e pensieri, a un disegno più grande, a contribuire con il proprio io alla grande polifonia della creazione, e così innestare la propria storia nel grande, unico Tree of Tales.

Per i riferimenti bibliografici delle citazioni di Tolkien, sempre in corsivo nel volume, vedi qui p. 222.


parte i

la vita


1. Mabel e Fr. Francis

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Fui testimone (senza comprenderle del tutto) delle eroiche sofferenze e della precoce morte in estrema povertà di mia madre, che mi ha portato nella Chiesa; e ho ricevuto la sorprendente carità di Francis Morgan (Lettera 250).

T

olkien nacque nel 1892 a Bloemfontein, in Sud Africa, ma trascorse la maggior parte della sua infanzia nella campagna inglese nei sobborghi di Birmingham, nel cuore dell’Inghilterra. L’infanzia fu difficile per Tolkien, rimasto orfano di entrambi i genitori all’età di dodici anni, ma fu al contempo un periodo ricco di sprazzi di luce, decisivo per la sua formazione caratteriale, culturale e spirituale. In questi anni due persone ebbero un’influenza duratura su Tolkien, e piantarono in lui molti semi che avrebbero nel tempo dato frutti rigogliosi: sua madre Mabel e padre Francis Morgan, dell’Oratorio di Birmingham.

1. Mabel Tolkien

Mabel Tolkien era nata nel 1870, da John ed Emily Suffield, una famiglia storica di commercianti del Worcestershire. Mabel era una donna brillante, intelligente e intraprendente, con un marcato talento artistico. Nel 1888, all’età di diciotto anni, si era fidanzata con Arthur Tolkien, figlio di una famiglia di produttori di pianoforti ma, a causa della sua giovinezza, suo padre aveva proibito il fidanzamento per un periodo di due


1. Mabel e Fr. Francis

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anni. Nei mesi successivi, Mabel e Arthur si videro solo alle feste di famiglia e si scambiarono lettere in segreto, attraverso la sorella minore di Mabel, Jane, a cui ella era molta legata. Dopo il fallimento dell’azienda paterna, Arthur aveva iniziato a lavorare per la Lloyds Bank di Birmingham, ma non era riuscito ad avanzare nella carriera per guadagnare abbastanza da sostenere una famiglia. Nel 1889 lasciò dunque l’Inghilterra per andare a lavorare per la Bank of Africa in Sudafrica, dove le recenti scoperte di oro e diamanti stavano creando grandi opportunità nel settore bancario. Nel 1890 divenne direttore della filiale di Bloemfontein, capitale dello Stato Libero d’Orange. Ora che il suo reddito era adeguato, Arthur e Mabel potevano finalmente convolare a nozze. All’età di ventun anni Mabel Suffield sposò Arthur Tolkien nella cattedrale anglicana di Città del Capo, nell’aprile del 1891, e andò a vivere con lui a Bloemfontein.



Indice Presentazione 5 Ringraziamenti 7 Introduzione 9 parte i. la vita 1. Mabel e Fr. Francis 2. La KES, i TCBS e Edith 3. La guerra e Lúthien 4. Oxford e la vita di famiglia 5. Filologia e creatività

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parte ii. La creatività 6. St Andrews e Sulle fiabe 84 7. La foglia e l’albero 100 8. La genesi dell’Albero: l’Ainulindalë 114 parte iii. tanti sentieri, una strada 9. La storia 10. I Valar e i Maiar: Gandalf 11. Gli elfi: Galadriel 12. Gli uomini: Aragorn e Boromir 13. I nani: Gimli 15. Gli hobbit: Frodo, Sam, Gollum

130 132 145 155 171 180

Conclusione 212 Glossario 215 Didascalie 220 Riferimenti bibliografici 222




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Gli Hobbit sedevano immobili e silenziosi, estasiati; e parve che la magia delle sue parole avesse placato il vento, asciugato le nuvole e allontanato la luce del giorno per far posto all’oscurità giunta dall’Ovest e dall’Est: il cielo era inondato dal bagliore di bianche stelle. Frodo non riusciva a capire se mattina e sera si fossero alternate per uno o più giorni. Non si sentiva né stanco né affamato: soltanto colmo di meraviglia.

Il Signore degli Anelli, Nella casa di Tom Bombadil

Giuseppe Pezzini è Tolkien Editor del Journal of Inklings Studies, e collaboratore dell’Institute for Theology, Imagination and the Arts dell’Università di St Andrew's. È autore di numerosi lavori sull’opera di Tolkien. Emmanuele Riu, appassionato dell'opera di Tolkien, è laureato in Lettere moderne presso l’Università di Torino, e ha un Dottorato presso l’Università di Genova con una tesi sul pensiero di Dante Alighieri.

€ 18,00


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