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Salita del Costo

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Campagnolo

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Sulla Salita del Costo Christian Merli le "canta" a tutti

Il campione europeo in carica ha vinto la cronoscalata vicentina con una Osella Fa 30 spinta da motore Zutek di 3000 cc battendo sul filo dei secondi l'avversario di sempre. Suoi anche i migliori tempi in prova

■ Christian Merli superlativo. Ha vinto la cronoscalata del Costo con la determinazione di chi vuole imporre la propria legge. Concentratissimo sin dalle prove - suo il miglior riscontro cronometrico - ha ribadito il concetto in gara. Perfetta, senza sbavature, la sua corsa. Impeccabile anche la vettura, una Osella Fa 30 spinta da un motore Zytec di 3000 cc. Tutto come nelle previsioni della vigilia: una sfida sul filo dei centesimi, quella ingaggiata con il toscano Simone Faggioli, apertissima, incerta, esaltante, che il numeroso pubblico disseminato lungo i quasi dieci chilometri che uniscono Cogollo all'altopiano di Asiago ha dimostrato di gradire, sottolineando con generosi apQui: Christian Merli A destra: Simone Faggioli

Simone Faggioli al volante della Norma M20 Fc ha dovuto fare i conti con le bandiere gialle esposte dopo il testacoda di Franco Caruso che lo hanno rallentato. Terza piazza per il trentino Diego Degasperi pure lui su Osella Fa 30

plausi il passaggio dei bolidi lanciati a oltre i 200 orari, con una media finale che ha sfiorato i 150. Il primo ad infiammare gli appassionati è stato Alessandro Battaglin, nelle vesti di apripista, con la Lamborghini che solitamente usa nelle gare in circuito, funambolico come sempre. Ma come in tutte le sfide è sufficiente un battito di ciglia per decidere il risultato. Quest'anno al Costo a rendere più aleatorio il duello è stato lo sventolio delle bandiere gialle, quelle che vengono mostrate ai concorrenti in situazioni di pericolo. A trovarsele davanti agli occhi, improvvisamente, è toccato a Simone Faggioli. Prima di lui era scattato il compagno Franco Caruso, finito in testa coda dalle parti della Barricatella. Neanche il tempo di rimettere la Norma in linea e già i commissari mostravano il "giallo" a Faggioli, lanciatissimo. Pochi attimi, sufficienti a fargli togliere di un niente il piede dall'acceleratore. Saranno stati decisivi per privarlo del successo? Ah, saperlo! Il campione di Bagno a Ripoli ha tentato un recupero miracoloso nella seconda parte della salita, spremendo tutti i cavalli della sua Norma M20 Fc pure con un motore di 3000cc, ed è stato bravissimo a tagliare il traguardo in 4'2"48, a poco più di 3" dal record che aveva stabilito dodici mesi fa. Christian Merli ha fatto di meglio, con classe, bravura e coraggio, aggiudicandosi la corsa con un vantaggio di 1"23 sul rivale di sempre, sfruttando le caratteristiche dell'Osella seguita dalla Vimotorsport di Vittorio Veneto, senza tuttavia migliorare il primato, complici i nuovi regolamenti che hanno "alzato" le vetture dal fondo stradale. Ha corso con il "sudore del cervello", il trentino campione europeo in carica, l'occhio incollato all'asfalto, pronto a coglierne le rughe. È stato l'ultimo a scattare dalla

Qui: Alessandro Battaglin apripista; a destra: Andrea Dal Ponte; sotto: Christian Merli e Simone Faggioli.

Grande prestazione di Luca Gaetani, dodicesimo assoluto, che con la Ferrari 488 Challenge ha fatto sua la categoria riservata alle Gt

linea di partenza, al corrente delle difficoltà incontrate da Faggioli. Staccato il miglior intertempo, ha continuato a martellare, consapevole che contro un "big" come Faggioli non si può mai stare tranquilli. Oltrepassato lo striscione del traguardo ha avuto la conferma di aver vinto e conquistato il secondo alloro nella corsa organizzata dal Rally Club Team di Isola Vicentina, presieduto da Gek De Tomasi, in collaborazione con ACI Vicenza. Le rampe del Costo sono servite ai due fuoriclasse per prendere confidenza con le generose cavallerie di Norma e Osella ed entrambi hanno avuto la conferma che la pausa invernale non ha lasciato tracce di ruggine. E ulteriore dimostrazione l'hanno avuta il week-end successivo. Merli ha infatti dominato la gara di apertura del campionato europeo della montagna, Col Saint Pierre, a nord di Montpellier, in Francia, facendo suoi anche i migliori tempi in prova e nelle due manches nelle quali è stata suddivisa la corsa, migliorandosi di quasi un secondo in gara 2. Faggioli, invece, ha vinto con un vantaggio stratosferico sul secondo, il trentino Diego Degasperi, la 63^ edizione della "Selva di Fasano", cronoscalata che ha aperto il campionato tricolore assoluto. Con questi due "marziani" in campo agli avversari non resta che lottare per il... bronzo. E proprio il bronzo, al Costo, se l'è aggiudicato Degasperi, pure lui su Osella Fa 30, staccato di 11"85 dal vincitore ma bravo a precedere in classifica Luigi Fazzino (Osel-

Qui: Franco Caruso in azione; a destra: Andrea Dal Ponte; sotto: Il trentino Degasperi e Luca Gaetani. Franco Caruso in azione.JPG

la P2 2000cc Turbo) di quasi 2" e Giancarlo Maroni (Osella PS 21 Jrb). Degasperi si migliora di gara in gara, tuttavia i cronometrici di Merli e Faggioli rimangono ancora lontani. Superba la prestazione di Luca Gaetani, dodicesimo, con la Ferrari 488 Challenge, vincitore della categoria GT , con nuovo record, davanti a Bruno Jarach (Lamborghini Huracan) e Roberto Ragazzi (Ferrari 488 Evo). Il padovano e la vettura di Maranello seguita dalla Ram AutoRacing, hanno faticato un po’ nelle prove a trovare il feeling, soprattutto a causa delle difficili condizioni meteo e dell’asfalto piuttosto scivoloso. In gara, con condizioni diverse, sono riusciti a stabilire la giusta sintonia e a dare il meglio. Il thienese Andrea Dal Ponte, rallysta di conio, ha fatto suo il gruppo A con una Clio S 1600. Il gruppo N, invece, è stato appannaggio di Gabriella Pedroni su Mitsubushi Lancer. Al debutto, sulla salita di casa, anche la marosticense Erika Battaglin, passione da vendere, brava a condurre con determinazione la sua Peugeot 106 S 16. Costretto al ritiro il vicentino Romeo De Rossi, nei pressi della Barricatella. Andrea Parisi, invece, s'è fermato quasi subito, alla postazione due, dopo aver percorso meno di mezzo chilometro. Felicità alle stelle per Christian Merli alla premiazione. Ha avuto parole di elogio per l'organizzatore, per il team che lo segue e, sportivamente, anche per Faggioli. Il toscano, da parte sua, non ha cercato scuse: “La strada era molto scivolosa, sarebbe stato difficile abbassare il record da me stabilito lo scorso anno. Sono dispiaciuto per Franco Caruso e per il testacoda che ha compromesso la sua prestazione. Probabilmente senza le bandiere che segnalavano il suo problema avrei potuto ambire alla prima posizione, ma le gare sono fatte così, e allo stesso modo la vita. Accetto questo secondo posto e ricarico le energie per e prossime scalate.» Caruso è giunto al traguardo in 46^ posizione, a oltre 1'30" da Merli.

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO Giampaolo Basso vola in… alto

Nella gara riservata alle auto d'antan superlativa prestazione del marosticense con la Porsche 911 Rsr

■ Giampaolo Basso ha un feeling particolare con le cronoscalate. Se infatti i rally ultimamente sono stati avari di soddisfazioni, il marosticense ha trovato nelle salite gratificazioni e successi. Nel Costo riservato alle auto storiche Basso ha colto una vittoria importante per il morale e gli... sponsor, guidando impeccabilmente la sua Porsche 911 Rsr. Ha aggredito i tornanti con grinta e negli allunghi non ha mai mollato l'acceleratore tanto in prova quanto in gara. Per un pilota che lo scorso anno, deluso dai risultati rallystici, era stato ad un passo dal chiudere una carriera ormai lunga cinquant'anni, è stata la conferma che se la macchina non si ferma lui nelle zone che contano arriva sempre. Sulla salita di casa ha battuto la vettura gemella del vicentino Umberto Pizzato, staccato di 3"82. Al terzo posto si è classificato Massimo Ronconi, che ha fatto suo il 3° Raggruppamento con la Porsche 914/6. Il quarto posto è stato appannaggio dell'austriaco Harald Mossler (vincitore del 1° raggruppamento) che ha messo le ruote della sua Mercury Lotus davanti a quelle della Sierra Cosworth di Marco Negro. Il bassanese Gigi Pellanda, 14°, ha preceduto con la sua Bmw 2002 Ti il concittadino Roberto Piatto al volante di una Fiat Ritmo 75. Ventesimo invece Carlo Tessarolo, rientrato nel giro dei motori dopo una lunga assenza, con una Renault R5 Gt Turbo. Alle premiazioni il momento più bello è stato quando ha ricevuto i complimenti da Merli, assieme al quale ha posato per la classica foto che immortala i vincitori delle categorie moderna e storica. Basso ha delineato la stagione 2022. “Una manciata di cronoscalate - spiega il pilota - tanto per far ruggire il motore della Porsche. Dopo il Costo vorrei correre le salite del Bondone, della Pedavena e di Tolmezzo. La macchina è un gioiellino, alleggerita e scattante. Poi - aggiunge - un po' di rally. Quelli di casa sicuramente, vale a dire Campagnolo, Bassano e Schio, con un pensierino al S. Martino di Castrozza e alle gare veronesi. Sto mettendo a punto il programma e mi piacerebbe provare almeno una volta la Subaru Impreza dei Balletti e una Sierra Cosworth. Vetture con

A sinistra: Giampaolo Basso con la Porsche 911 Rsr; Sopra a sinistra: Harald Mossler su Mercury Lotus storica; Sopra a destra: Massimo Ronconi su Porsche 914 6; Qui: Umberto Pizzato con la Porsche 911 Rsr storica.

le quali in passato ho già corso, trovandomi molto bene”. A lunghi passi Basso corre verso il traguardo del mezzo secolo di competizioni. “Mi sembra ieri quando ho iniziato leggendo le note a Tolfo e a Gianni Pasinato. Ho corso tanto anche con Bianco, lo zio di Efrem e Riccardo, con una Fiat 124 Special T di gruppo 4. Nel 1976, con una 131 Mirafiori, ho debuttato al volante nelle gare di regolarità. Nel 1977 ho acquistato una Special T e l'anno dopo una Fiat 124 Abarth di gruppo 3. Nel 1978 vinto la prima gara, l'Arzignano di seconda serie mentre nel 1979 ho acquistato una Opel Kadett, come Miki Biasion. Siamo andati insieme a caccia di due Gte e, insieme, abbiamo corso la prima gara, il Città di Modena. Io partivo quattro numeri prima di lui e alla fine delle prove speciali ci passavamo i tempi. Miki era all'esordio ma andava già come una scheggia”. Con la macchina tedesca, Basso ha gareggiato per un bel po' di anni. È salito su Manta, Sierra e Bmw M3. Sedici gare le ha disputate con una Toyota 205, altre con una Subaru Wrc e quasi tre stagioni con la Ford Escort della Promotor Sport di Gigi Zanetti. Per non restare inattivo durante la pausa invernale si è allenato con una decina di campionati "Neve & Ghiaccio". Oltre cento le salite affrontate. Il palmares è ricco di una quindicina di vittorie assolute e decine di piazzamenti nei primi cinque. È salito così tante volte sul podio da non ricordarle più con precisione. Per correre non ha mai fatto follie. Ha saputo gestirsi con oculatezza, trovando sempre persone disposte ad aiutarlo. I suoi sponsor sono ormai storici. La Silver Care, tanto per fare un esempio, lo appoggia da 30 anni. Navigatori ne ha passati tanti, da Michele Bizzotto a Gasparotto, da Francesco Zannoni a Fabrizio Alloro, da Paolo Scattone a Sergio Marchi. Con Beppe Andriollo ha corso ininterrottamente per diciasssette anni.

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