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TEST OPEL ASTRA

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PER I SOCI

PER I SOCI

La base della nuova Astra è sostanzialmente la stessa di altre berline del Gruppo Stellantis di matrice francese come Peugeot 308, Citroën C4 e DS4, ma la costruzione avviene in Germania, nella sede storica della Opel di Russelsheim. E la Opel tiene molto a sottolineare questa origine, proprio per differenziarsi dalle cugine con le quali condivide la tecnica. Ad esempio il design, esterno e interno, è rigoroso, sostanziale e decisamente improntato alla razionalità, anche se non mancano alcuni aspetti modaioli come la verniciatura bicolore, di serie o a richiesta secondo l’allestimento. Il muso, coerente con l’attuale family feeling Opel, riprende i tratti somatici della Mokka, compreso il rilievo centrale sul lungo cofano, che dà un’impronta importante anche nella vista che si gode dal posto di guida. L’abitacolo è caratterizzato dalla

plancia interamente digitale fi n

dalle versioni entry level. Nella plancia rigorosamente nera ci sono due display da 10 pollici - uno per la strumentazione, uno per l’infotainment - che nella versione Pro sono raccolti sotto un un’unica superfi cie trasparente

L’abitabilità è abbondante davanti e buona dietro. Il bagagliaio (352/1.268 litri) è un po’ meno capiente rispetto alle Astra col solo motore termico. Per la prima volta l’Astra ha una strumentazione digitale, di serie già negli allestimenti base. Utilizza un display da 10 pollici, cioè delle stesse dimensioni di quello centrale per la gestione del sistema di infotainment.

I sedili anteriori sono certifi cati

dall’AGR, l’associazione tedesca degli specialisti di medicina posturale.

IN BREVE

ALIMENTAZIONE: benzina+ elettrico CILINDRATA: 1.598 cc POTENZA: 180 CV COPPIA MASSIMA 250 NM TRAZIONE: anteriore CAMBIO: automatico a 8 rapporti DIMENSIONI: 4.374X1.860X1.470 mm VELOCITÀ: 225 km/h ACCELERAZIONE 0/100: 7,6 sec PREZZO VERSIONE PROVATA: 42.300 Euro (su strada)

di notevole effetto scenico. La strumentazione è schematica e non molto confi gurabile ma decisamente completa e, sempre per sottolineare il pragmatismo tedesco, parecchi comandi elettrici - come quelli della climatizzazione ma non solo - sono fi sici e non a sfi oramento, per non intimidire chi preferisce l’immediatezza di utilizzo alla spettacolarità hi-tech. Lo spazio interno è abbondante davanti e buon dietro, come è giusto che sia su un’auto con un passo così ampio rispetto alla lunghezza totale, e anche il bagagliaio si fa apprezzare per la capacità e per l’accessibilità consentita dalla soglia larga oltre un metro. Al vertice della gamma motori c’è il gruppo motopropulsore ibrido plug-in di questa prova: ha 180 CV e promette fi no a 60 km di autonomia elettrica. Nei prossimi mesi, però, verrà affi ancato da

TEST- OPEL ASTRA 180 HYBRID ULTIMATE

una variante da 225 CV. La gamma però parte con un 1.200 turbobenzina da 110 CV con cambio manuale a 6 marce, offerto anche in versione da 130 CV e con l’opzione della trasmissione automatica a 8 rapporti. E la doppia soluzione per il cambio è disponibile anche per il 1.500 turbodiesel da 130 CV che, per fortuna, continua ad essere in gamma. Nel 2023, poi, sarà la volta dell’Astra elettrica, per la quale si ipotizzano 156 CV e 400 km di autonomia. Sterzo e assetto sono stati messi a punto in un’ottica più tedesca rispetto alle cugine francesi, quindi l’Astra di dimostra leggermente più rigida e composta quando si viaggia velocemente. E anche le imbottiture dei sedili sono meno cedevoli. Questa versione ibrida è decisamente potente e brillante, quasi sportiva quando si sceglie la modalità di guida più dinamica e anche silenziosa. Però il maggior peso legato alla complessità meccanica si sente. Ne con segue che, dal punto di vista del divertimento di guida, le altre Astra non sono così

La batteria da 12,4 kWh promette 60 km di autonomia in modalità solo

elettrica ed è ricaricabile in poco meno

di due ore con un sistema da 7,4 kW.

In modalità “zero emissioni” questa

Astra può raggiungere i 135 km/h.

da meno rispetto a quanto si potrebbe pensare. Il 1200 a benzina da 130 CV ribadisce la sua validità e l’adattabilità a tutti i tipi di guida, dimostrandosi anche meglio insonorizzato rispetto ad altre sue applicazioni. Il 1.500 turbodiesel, che ha la stessa potenza, è più avvertibile all’interno e leggermente meno vivace, specialmente se è abbinato alla trasmissione automatica, ma si porta a spasso senza problemi la massa dell’Astra grazie a una gran coppia disponibile fi n dai bassi regimi. 

LA STATION WAGON CHE NON POTEVA MANCARE

Entro la prossima estate arriverà nelle concessionarie Opel anche

l’Astra in confi gurazione station

wagon che, secondo le abitudini della casa tedesca, è battezzata Sports Wagon. Rispetto alla berlina è decisamente più lunga - ben 27 cm - e anche il passo è maggiore.

Ne consegue una linea molto fi lante

e anche una presenza stradale superiore a quella che normalmente ci si aspetta da un modello di segmento C. La gamma motori sarà la stessa della berlina e anche per lei, nel 2023, ci sarà la versione completamente elettrica.

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