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AUTO GREEN

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MOTO - L E M A X I E N D U RO L’irresistibile fascino delle regine della Dakar

Quelle che un tempo erano le massicce e velocissime moto progettate per correre le maratone africane tornano a dettare lo stile delle crossover dei nostri giorni

Testo di Valerio Boni

Qui ritratta al Rally dei Faraoni, guidata da Edi Orioli, la Cagiva Elefant ha rappresentato la scuola italiana nelle gare africane tra gli anni Ottanta e Novanta. A decenni di distanza rappresenta l’ispirazione per molti costruttori di oggi

Sono state per più di un decennio le protagoniste indiscusse del mercato, sull’onda dei successi conquistati da BMW, Honda e Cagiva in quella che all’epoca era la Dakar originale, quella che partiva a capodanno da Parigi. Poi alla fi ne degli anni Novanta l’interesse per le maxienduro si è spento progressivamente, e solo la GS BMW è rimasta a presidiare il segmento, peraltro rimanendo costantemente al comando delle classifi che delle immatricolazioni, fi no a tutto il 2020. Erano le repliche delle moto che correvano in Africa, con grandi serbatoi e con motori potenti, che le rendevano a tutti gli effetti delle vere e proprie GP da deserto. Le moto che corrono oggi la Dakar sono lontane anni luce, più snelle e agili, sono derivate dalle 450 monocilindriche da motocross. Niente a che vedere con le imponenti bicilindriche di allora, di 900 e più cc. Eppure il fascino di quei prototipi per pochi non è mai tramontato, covava sotto la cenere e si è riattizzato quando due costruttori giapponesi, Honda e Yamaha, hanno riproposto le eredi di due vere e proprie icone di quell’epoca: Africa Twin e Ténéré. Lentamente, ma in modo inesorabile, il mercato è tornato a interessarsi nuovamente a questo genere di moto, che rappresentano la soluzione ideale per viaggiare, non necessariamente sulle piste africane, godendo tutta libertà che una due ruote a motore riesce a regalare. L’edizione 2021 di Eicma, il Salone milanese della moto, ha tenuto a battesimo una grande quantità di modelli che oggi sono defi niti Crossover, evidentemente ispirati nell’aspetto alle regine africane. L’esempio più signifi cativo è quello di Ducati e MV Agusta, che hanno presentato le loro reinterpretazioni delle Cagiva Elefant vittoriose a Dakar. Entrambi i costruttori hanno uno stretto legame con Cagiva, la Casa varesina che le aveva salvate dall’oblio. Ducati lancia la DesertX, che oltre al look ha in comune con le Elefant

APRILIA TUAREG 660

BENELLI TRK 800

HUSQVARNA NORDEN 901

LUCKY EXPLORER PROJECT 9.5 CF MOTO 800 MT il caratteristico motore bicilindrico, mentre MV produrrà quella che attualmente si chiama Lucky Explorer Project 9.5 equipaggiata con un motore a tre cilindri. Ma le nuove proposte sono molte, partendo da Aprilia, che propone a sua volta la replica in chiave moderna di un suo cavallo di battaglia, la Tuareg, oggi proposta con un motore bicilindrico 660. Sempre sul fi lone classico si è inserita anche Husqvarna,

la Casa svedese oggi nell’orbita KTM, con la Norden 901, mentre hanno scelto linee più moderne e spigolose altri marchi più o meno noti. Come l’italocinese Benelli, che negli ultimi mesi ha strappato a BMW GS il primato di moto più venduta con le sue 500, e propone la sua “maxi” TRK 800. O ancora la cinese CF Moto, che punta naturalmente sul prezzo, ma anche per la scelta di suare un collaudato motore KTM. C’è poi l’inglese Triumph, che ha rinnovato la sua ammiraglia Tiger 1200 proposta in più varianti, sempre con motore a tre cilindri. Come si può vedere, l’offerta è più che completa: ci sono proposte per tutti i gusti e tutte le tasche. Il divertimento è assicurato. 

TRIUMPH TIGER 1200

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