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Tutti i trend 2023 del vino nell'Horeca
Il 2023 continuerà a segnare una crescita dei consumi per le bollicine tricolori e i vini passiti dolci, soprattutto naturali e biologici. Un consumatore su dieci è disposto a spendere più di 35 euro nel canale Horeca di Giampietro Comolli
Il 2022 ha segnato un calo costante di consumi di vino nel mondo (-1,5%), ma con un fatturato in crescita di circa il 9,5%. Crisi e cali - volumi e valori - nei consumi interni e esportazioni di vino confezionato, soprattutto in Australia, Cile,
Sudafrica con la Spagna, invece, che aumenta esportazioni sfuso a prezzi decisamente stracciati. L’Italia è il primo Paese mondiale produttore di vino, sia normale-naturale sia bio, primo esportatore, ma secondo per valore alla produzione e alla esportazione.
Esportiamo 22,1 milioni di ettolitri di vino, di cui 11,2 di vini tranquilli (in calo soprattutto vini rossi) e 1,5 di vini frizzanti confezionati, 5,4 di vini spumanti (pari a 722 milioni di botti- glie) per un valore alla dogana di poco meno di 8 miliardi di euro con un prezzo medio per bottiglia/tipologia di 3,54 euro, in crescita fino a 4,19-4,26 euro. La Francia è prima per valore totale esportato a 12,1 miliardi di euro con metà dei volumi spediti e un prezzo medio al litro di 8,46 euro, nel 2022 in crescita a bottiglia dal 9 al 17%. Per le bollicine-spumanti stessa cosa: l’Italia esporta quasi il doppio di bottiglie della Francia e incassa 2,2 miliardi di euro dalla dogana, mentre la Francia capitalizza 4,8 miliardi di euro (+9% sul 2021).
Da non dimenticare anche i vini frizzanti nazionali: a fronte di circa 420 milioni bottiglie consumate (pari a 0,77 miliardi di euro alla produzione), 230 milioni sono esportate per circa 500 milioni di euro, altre 120 milioni distribuite e 70 milioni hanno destinazione, in primis, ristorazione commerciale, catering e bar.