24-SET-2019 Estratto da pag. 29 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 26 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 26 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 28 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 17 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 17 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 15 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-SET-2019 Estratto da pag. 19 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
28
CORTINA - CADORE
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
cortina e livinallongo
Rinvenuti sette ordigni bellici: sentieri chiusi per la bonifica Da oggi artificieri in azione sul Lagazuoi, in Val Travenanzes e sul monte Sief I residuati sono granate che saranno trasportate altrove o fatte brillare in loco La zona del Lagazuoi, a sinistra il monte Sief CORTINA E LIVINALLONGO. Artifi-
cieri in azione dal Lagazuoi alla Val Travenanzes, per finire sul monte Sieff: da oggi a venerdì (o almeno fino al termine delle attività) alcuni sentieri della montagna bellunese non saranno percorribili per le operazioni di bonifica da ordigni e residuati bellici. In territorio di Cortina d’Ampezzo, le operazioni interesseranno il monte Lagazuoi (quota 2.471 metri), dove sono state rinvenute due granate da 24 centimetri; la forcella Mortaio
cortina a villasimius
in Val Travenanzes (quota 2.300 metri), dove è affiorata una granata da 149 milllimetri; Forcella Casale (2500 metri), sempre in Val Travenanzes, dove è stata trovata una granata da 75 millimetri. Le zone suddette dovranno essere evacuate e durante le operazioni di bonifica sarà vietata la circolazione di mezzi e persone lungo i seguenti sentieri del Cai: 17, 401, 403 e 404 per quel che riguarda Forcella Casale e Forcella del Mortaio; il 233 “Pra del Vecia-Passo Cima-
banche”; 401, 402, 423, 424 sul, Lagazuoi, oltre al sentiero attrezzato delle “Gallerie””. Per quel che riguarda il Comune di Livinallongo, il sindaco Leandro Grones ha emanato un’ordinanza per la chiusura al transito dei sentieri 21, 21D Teriol Ladin e 21C: qui sono state rinvenute tre granate: una da 210 mm, le altre da 149mm. «Gli ordigni», spiega il sindaco Leandro Grones, «sono stati rinvenuti un po’ di tempo fa sul monte Sief. La scorsa setti-
cortina
Giochi 2026, l’esempio che fare squadra paga Il sindaco Ghedina (con Sala e Malagò, presidente del Coni) ospite della Confcommercio alla conferenza di sistema
Maria Teresa Bianchi (a destra) sul podio
Olimpiadi“50&Più” conferma sul trono per Maria Teresa La Bianchi bissa il successo ottenuto nella scorsa edizione Si è cimentata in ciclismo marcia, tennis e maratona vincendo un oro e tre argenti
Un momento della tavola rotonda di Confcommercio a Villasimius CORTINA. “Fare squadra, fare si-
stema per vincere le sfide: Milano-Cortina 2026”: questo il tema della tavola rotonda conclusiva della Conferenza di sistema di Confcommercio a Villasimius, in Sardegna. Il presidente Carlo Sangalli ha sottolineato «l’opportunità e la necessità di un pieno coinvolgimento del sistema delle imprese per la migliore riuscita di questo importante appuntamento che sarà anche e soprattutto occasione per consolidare il brand Italia, facendo crescere turismo e investimenti». Intervenendo alla tavola rotonda, il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, ha dichiarato che «le Olimpiadi sono una grande occasione di rilancio dell’immagine di Cortina, ma anche un’opportunità per una riorganizzazione complessiva dei servizi e delle infrastrutture. Lo dico pensando ai Mondiali 2021 che si terranno proprio a Cortina e che rappresentano un evento di
grande valore in termini di infrastrutture che saranno realizzate. Quello delle Olimpiadi è un evento che, dopo 70 anni, ritorna a Cortina coinvolgendo un vasto territorio con importanti ricadute economiche a vantaggio non solo delle singole zone ma di tutto il Paese. Un grande riconoscimento, quindi, alla Regione Veneto e al governatore Zaia per questa grande opportunità, non solo sportiva ma anche turistica e culturale». «Le Olimpiadi invernali 2026», ha aggiunto Giuseppe Sala, sindaco di Milano, «rappresentano una nuova importante occasione di crescita e visibilità non solo per Milano e Cortina, per la Lombardia e il Veneto, territori direttamente interessati dalle gare. I grandi eventi sono catalizzatori di sviluppo per l’intero sistema Paese. Grazie a un grande lavoro di squadra, abbiamo affrontato la candidatura con serietà, fornendo con il governo le ga-
ranzie che il Cio chiedeva. Abbiamo presentato un dossier forte, accattivante, attento all’ambiente e rispettoso delle linee dettate dall’agenda 2020 del Cio. E abbiamo vinto. Perché quando le istituzioni collaborano per raggiungere un obiettivo comune, condividendo responsabilità e impegno, si possono raggiungere obiettivi di rilievo». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha ricordato invece come «il 24 giugno abbiamo conquistato un traguardo storico: siamo l’unico Paese, insieme agli Usa, a cui, nel dopoguerra, sono state assegnate tre edizioni dei Giochi invernali; il secondo, dietro a Usa e al pari della Francia, nella classifica invernale di tutti tempi. Il nostro progetto era migliore, ma i membri Cio hanno premiato la nostra capacità di fare squadra e la credibilità del nostro sistema sportivo». — Alessandra Segafreddo BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
CORTINA. Un’ampezzana protagonista in Basilicata alle olimpiadi “over 50”. Si chiama Maria Teresa Bianchi e si è laureata campionessa nella versione estiva della kermesse, bissando peraltro il successo del 2018, dopo
aver trionfato per ben due volte anche in quella invernale. Cinquantacinquenne, originaria di Cibiana, Maria Teresa Bianchi nella rassegna organizzata da “50&Più” a Marina di Pisticci, in provincia di Matera, si è cimentata nel ciclismo, nel tennis, nella maratona e nella marcia vincendo un oro e tre medaglie d’argento (oltre a riportare a casa la coppa di campionessa di categoria conquistata per aver tota-
cortina
Codivilla, firmato ieri il passaggio alla Gvm CORTINA. Il direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, ha firmato ieri la concessione della gestione dell’ospedale di Cortina a Gvm, vincitrice della gara d’appalto. Un passaggio che era atteso, e che è slittato più volte per ragioni di natura burocratica, ma che è anche molto importante perché la partenza della nuova gestione consentirà l’avvio dei lavori alla struttura del
Il Codivilla passa alla Gvm
mana abbiamo pianificato l’operazione di bonifica in prefettura e ora siamo pronti. Tra Livinallongo e Cortina è previsto l’arrivo di alcune squadre di artificieri che studieranno i residuati bellici prima di decidere il da farsi: se si riuscisse a trasportarle in sicurezza con l’ausilio di un elicottero bene, altrimenti le granate saranno fatte brillare in loco. Per questioni di sicurezza, chiuderemo i sentieri “21”, con gli uomini del Soccorso alpino chiamati a vigilare». —
lizzato il maggior numero di punti nelle gare a cui ha partecipato). «Sono entusiasta, non è stato semplice visto il livello delle altre atlete. Dedico la vittoria a tutti i miei compagni di squadra ed a Cortina per le prossime Olimpiadi del 2026», ha commentato la diretta interessata prima di rientrare a casa. Dirigente amministrativo scolastico, Maria Teresa Bianchi ha la passione per il tennis, le camminate di montagna e gli sport invernali. Mamma di tre figli, da due anni è anche nonna. «Complimenti a Maria Teresa ed a tutta la squadra di Belluno per le 28 medaglie conquistate. Quest’anno non siamo sul podio ma abbiamo guadagnato un buon quarto posto. Il podio stavolta lo lasciamo agli altri dopo averlo ottenuto tante volte in passato. Siamo ugualmente contenti», ha commentato Giuseppe Benozzi, presidente della “50&Più” di Belluno. Maria Teresa Bianchi, nella speciale classifica di categoria, ha chiuso al primo posto seguita a ruota dalla leccese Angela Sicuro e da Mirella Trotti di Sondrio, seconde a pari merito con 66 punti. Terza, con 65 punti, la milanese Elena Bragolusi. — Gianluca De Rosa BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Codivilla. «Nella fase di ristrutturazione del padiglione Codivilla», scrive infatti Rasi Caldogno sul suo profilo social istituzionale, attraverso il quale ha dato notizia della firma che permette il passaggio dell’ospedale alla Gvm, «i servizi di ppi (punto di primo intervento, OES) e poliambulatorio saranno operativi presso il padiglione Putti riadattato. I lavori di ristrutturazione della prima parte del Codivilla saranno completati in vista dei prossimi importanti appuntamenti per il nostro territorio, come i mondiali di sci del 2021». I cantieri per i lavori dovrebbero aprire i primi giorni di ottobre. —
3
Primo Piano
Martedì 24 Settembre 2019 www.gazzettino.it
L’Italia delle Autonomie
Il colloquio Francesco Boccia
Autonomie storiche Regioni che hanno avviato negoziati con il governo Nessuna procedura avviata Regioni che hanno firmato patti con il governo Regioni che hanno mosso passi informali per l’autonomia
2
5 6
4 7
8 9
Il ministro: «L’intesa si farà ma cambiamo lo schema» «Sì all’autonomia, ma capovolgiamo `«Prima definiamo i livelli essenziali il modello seguito fino a questo punto» di prestazioni, poi entriamo nel merito» `
i una puntualità svizzera, il ministro agli Affari regionali e all’Autonomia Francesco Boccia è arrivato ieri mattina a Palazzo Balbi alle 11. Per un’ora e venti minuti ha incontrato il governatore della Regione del Veneto Luca Zaia e quindi la delegazione trattante capitanata dal costituzionalista Mario Bertolissi. Al termine dell’incontro, prima di partire alla volta di Mestre per vedere gli esponenti di Pd, LeU e M5s, ha risposto per una decina di minuti alle domande dei cronisti.
D 3 1
1 1946 Sicilia
2 1948 Valle d’Aosta
3 1948 Sardegna
4 1963 Friuli Venezia Giulia
5 1972 Provincia di Bolzano
6 1972 Provincia di Trento
7 2018 Veneto
8 2018 Lombardia
9 2018 Emilia- Romagna
COLLABORAZIONE «C’è stata totale collaborazione - ha detto Boccia a proposito dell’incontro con Zaia - Siamo entrati nel merito delle questione e quando si entra nel merito inevitabilmente le persone di buon senso che hanno a cuore il nostro Paese trovano delle soluzioni. Un ottimo primo incontro, ora lavoreranno i tecnici. Penso sia chiaro a tutti che il Governo, non casualmente, non ha convocato nessuno, io sono venuto qui. Non è solo un gesto simbolico, è un gesto di cortesia istituzionale perché noi vogliamo ripartire dalle proposte che le Regioni avevano fatto. Ovviamente abbiamo le nostre idee, ma io sono venuto qui non con appunti precompilati pur avendo ereditato una vasta letteratura nel rapporto tra i ministeri e le Regioni. Il presidente Zaia mi ha consegnato le proposte della Regione Veneto, io gli ho trasmesso i 36 rilievi che ho trovato. Però tutto questo appartiene alla storia che abbiamo alle spalle. Io non voglio perder tempo, l’autonomia vogliamo farla bene, deve diventare lotta alle diseguaglianze, tra Nord e Sud,
tra Nord e Nord, tra Sud e Sud. Proporremo un modello che capovolge il meccanismo che finora è stato seguito».
NUOVO MECCANISMO Il ministro Boccia ha ricordato il meccanismo seguito fino a ieri: «Il meccanismo era: si parte, si definisce dopo un anno un percorso con i fabbisogni standard, e dopo tre anni si definiscono i livelli essenziali di prestazioni. Questo per noi è un meccanismo inaccettabile. Lo Stato ha la forza, le competenze e i numeri, per definire subito i livelli essenziali delle prestazioni, perché vogliamo costruire un meccanismo che diventi subito una lotta senza quartiere alle diseguaglianze. Quindi la nostra proposta sarà di capovolgere il modello. Poi entreremo nel merito: su alcune funzioni hanno perfettamente ragione le Regioni, su altre lo Stato chiede un confronto più di dettaglio. Nel precedente Governo la mediazione si era arenata perché c’erano delle criticità». «Noi dobbiamo garantire - ha detto che alcuni standard vengano ga-
VENEZIA Traslato dalla maggioranza nazionale all’opposizione locale, l’asse giallorosso è schierato dietro il tavolo, al di là della vetrata che ovatta l’incontro: Leu con Piero Ruzzante, Pd con Stefano Fracasso, M5s con Jacopo Berti. Ma nell’andirivieni, ogni tanto si apre la porta della sala che all’hotel Plaza di Mestre ospita il confronto con i consiglieri regionali e i parlamentari, così escono le parole del ministro Francesco Boccia, come quando sottolinea che sull’autonomia «la responsabilità se la sono presi quelli della Lega e il risultato è stato un evi-
BERTI: «ABBIAMO VISTO I RILIEVI ALLA BOZZA, ERANO DEI LEGHISTI» STEFANI: «FANGO SUL LAVORO FATTO DAI PREDECESSORI»
dente fallimento loro», per cui adesso «ci sono tutte le condizioni per rimettere insieme i pezzi», ma in questa fase «bisogna essere scaltri, capovolgendo il paradigma che c’è stato finora, sfidandoli, entrando nel merito». Frammenti di un discorso che non può (ancora) dirsi amoroso, ma che indubbiamente segna un ricompattamento dell’area demostellata in Veneto, non foss’altro che sull’appello rivolto all’esponente del Governo a «fare presto».
I DEM Dell’esecutivo fa parte anche il sottosegretario Achille Variati: «Finalmente passiamo dalle chiacchiere alla concretezza. Già nel giro di qualche mese possiamo arrivare alla firma di un’intesa parziale, su quello che intanto è possibile portare a casa, perché le 23 materie non sono un dogma, ma una richiesta finale che deve passare attraverso un processo di convergenze nazionali, cioè il voto del Parlamento che non è così scontato. E a me qual-
Tempi lunghi, ci vorrà un anno soltanto per definire i criteri VENEZIA La formula individuata dal nuovo ministro agli Affari regionali Francesco Boccia è: prima si fanno i fabbisogni standard, poi si ragiona di autonomia differenziata. Ma quanto tempo servirà per individuare i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) e quindi i fabbisogni standard? Ben che vada, ci vorrà almeno un anno. Questo l’ipotetico iter. 1) Il governo affida a una società - presumibilmente al Sose, che è una partecipata del ministero dell’Economia e delle Finanze - l’incarico di definire il perimetro, cioè le materie di cui si vogliono stabilire i fabbisogni standard. Il Sose ha già fatto una ricognizione aggiornata
a un paio di anni fa, ma non sulle materie ora oggetto di trattativa tra Stato e Regione. 2) Per fare questo lavoro servono dati precisi e questi dati li possono dare solo i ministeri interessati. Chiaro che se i dicasteri tergiversano, i tempi si allungano. La stima è che, una volta avuti i dati, servano almeno 12 mesi per elaborare i Lep. 3) Spetta al livello politico - e quindi al Governo e al Parlamento - decidere la soglia dei Lep. Esempio: se il livello dei trasporti è 100 in Lombardia e 50 in Veneto, dovrà essere per tutti 100 (e allora lo Stato spenderà di più) o più basso? Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NORD-SUD «Lo scontro tra Nord e Sud è la trasformazione purtroppo irresponsabile di chi ha utilizzato l’autonomia, al Nord e al Sud, come manganello contro una parte del Paese. Un errore gravissimo perché ci vuole poco a immettere nella società il seme anche del conflitto. Non voglio più sentire parlare del conflitto Nord e Sud e noi superiamo questo modello semplicemente se parliamo di lotta alle disuguaglianze». Boccia ha detto che un fondo perequativo serve, ma «per tutte le aree in ritardo di sviluppo. Questa cosa può addirittura velocizzare il processo di autonomia differenziata».
L’EXTRA GETTITO Boccia non ha detto a priori no alla possibilità che la Regione trattenga una parte delle aliquote fiscali: «Voglio affrontarla, ma dopo che avremo chiarito un aspetto essenziale sul finanziamento delle regioni a statuto ordinario. È un aspetto che adesso è presente nella nuova versione delle richieste del Veneto e che prima non c’era, è un dato importante, vuol dire che il Veneto ha fatto un passo in avanti». Ma 23 materie sono eccessive? «Non lo so - ha risposto il ministro - non è importante il numero delle materie, ma quello che riusciamo a costruire. Io non ne farei una battaglia ideologica».
I TEMPI Sulla tempistica Boccia non si è sbilanciato: «Nel giro di 30-45 giorni al massimo completerò il giro di tutte le regioni italiane, però con il presidente Zaia ci risentiremo già la prossima settimana per organizzare incontri tecnici. Correremo, non perderemo tempo». Alla domanda se a tutte le Regioni suggerirà di avanzare la richiesta di autonomia, ha detto: «Non posso chiederlo a tutti, ma lo consiglio a tutti». Alda Vanzan
TROPPE 23 MATERIE? NON LO SO L’IMPORTANTE È CIÒ CHE RIUSCIAMO A COSTRUIRE: NO BATTAGLIE IDEOLOGICHE
Pd, M5s e Leu: «Fare presto» Scintille fra giallorossi e Lega IL CONFRONTO
Il percorso
rantiti a tutti i cittadini indipendentemente da ceto e censo: mi riferisco ad asili nido, scuole, servizi sanitari, infrastrutture. Va costruito un meccanismo che non consenta a nessuno di restare indietro». Dunque, da dove si parte? Si torna indietro? Boccia ha detto che le proposte del Veneto sono una base e i rilievi ereditati servono come «esperienza vissuta».
che volta viene il dubbio che a Zaia piacerebbe tanto arrivare alla campagna elettorale delle Regionali senza aver combinato niente per dare la colpa al Governo. Invece no, questa volta Luca va stretto sulle sue responsabilità». Assicura il capogruppo regionale Fracasso: «La questione “autonomia sì-autonomia no” per il Partito Democratico è superata, ora per noi è “autonomia come” e “autonomia quando”. Per questo il nostro appello al Governo è a dare risposte in tempi rapidi nel merito». Volendo però anteporre la definizione dei Livelli essenziali di prestazione, i tempi rischiano di allungarsi. «Come lo spiegheremo ai veneti? Ricordando loro che in un anno e mezzo la Lega ha prodotto soltanto una bozza», dice il deputato Roger De Menech. «Ha fallito», concorda il collega Diego Zardini.
I PENTASTELLATI Ma se i dem hanno sempre visto nei leghisti dei rivali, i pentastellati si ritrovano ora nei panni degli ex. Così, dopo aver registra-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MESTRE L’incontro con i rappresentanti delle opposizioni in consiglio regionale, cioè i partiti che sostengono il governo Conte-bis. Da sinistra: Piero Ruzzante (Leu), Stefano Fracasso (Pd), il ministro Francesco Boccia e Jacopo Berti (M5s) (foto PAOLA FILIPPINI / NUOVE TECNICHE)
to «un cambio di passo molto importante» nella presenza di Boccia «sui territori», il consigliere regionale Berti rivela: «Il ministro ci ha mostrato i rilievi che hanno bloccato la bozza di intesa, alcuni erano di Bussetti, Centinaio e Giorgetti. Ho chiesto di avere copia dei documenti in modo da poterli condividere. Non sto dicendo che la colpa è di uno o dell’altro, ma che oggettivamente anche i ministri leghisti hanno fatto arenare la trattativa. È una trasparenza che ho molto apprezzato e che non avevo ottenuto prima». Affermazioni che gli costano la pepata replica a distanza dell’ex ministro Erika Stefani: «Dopo aver perso la dignità
BISATO: «ALLEANZA ALLE REGIONALI 2020? BENE CHE SE NE PARLI, BISOGNA ALLARGARSI» RUZZANTE: «BUON INIZIO PER UN’ALTERNATIVA»
378bbbc0-3574-4564-a7ed-11b27ac45401
La parola chiave
Cosa sono i Lep I “Lep” sono i Livelli essenziali delle prestazioni. Previsti dall’articolo 117 della Costituzione, si tratta di indicatori riferiti al godimento dei diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti sul territorio nazionale, così come i “Lea” esprimono i Livelli essenziali di assistenza in sanità che vanno assicurati a tutti. Il loro obiettivo è di tutelare l’unità economica e la coesione sociale della Repubblica, rimuovere gli squilibri economici e sociali e fornire indicazioni programmatiche a cui le Regioni e gli enti locali devono attenersi, nella redazione dei bilanci e nello svolgimento delle funzioni.
accettando un’alleanza di governo con coloro che hanno sempre dipinto come il male assoluto, ora i 5 Stelle veneti scoprono che esiste il tema dell’autonomia e provano a gettare fango e a screditare il lavoro fatto nel precedente governo». Ma il Movimento 5 Stelle vuole guardare avanti e indica le sue priorità. «Scuola uguale in tutto il Paese, Beni Culturali in capo allo Stato», propone la senatrice Orietta Vanin. «Autonomia senza disuguaglianze e già entro l’anno», rilancia la capogruppo regionale Erika Baldin. «Non cadiamo nei penelopismi», annuisce il senatore Giovanni Endrizzi. «E non politicizziamo l’autonomia», chiede il consigliere regionale Simone Scarabel. Prove tecniche di alleanza giallorossa alle Regionali 2020, dunque? «Dobbiamo discuterne al nostro interno – risponde Alessandro Bisato, segretario veneto del Pd – ma è bene parlarne. E certamente partiamo da uno schema che sosteniamo da tempo: dobbiamo allargarci a chi è più a sinistra di noi e al mondo delle imprese». Il leu Ruzzante è ottimista: «Ci sembra un buon inizio per un programma alternativo per il Veneto». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL 1887
il Quotidiano
€ 1,20
y(7HB1C0*QKOOLQ( +;!z!}!$!&
del NordEst
ANNO 133- N° 226
VENEZIA MESTRE
Martedì 24 Settembre 2019
San Donà Per quattro ore resta in balia di due rapinatori Passante lo salva
Il caso Musei in rivolta contro Facebook: «Basta censura alle opere d’arte»
Basket Serie A al via la Reyer riparte dallo scudetto esordio De’ Longhi
Filini a pagina 16
Garbisa e Zanardo a pagina 20
Tamiello a pag. IV
www.gazzettino.it
Zaia e Boccia: «Autonomia, opportunità per tutti» `Il ministro: «Si farà».
Mossa veneta: l’unità nazionale nella riforma «Boccia è un mio discepolo. Io l’ho sempre detto che l’autonomia è una grande opportunità per tutti, l’ho detto anche in Parlamento: se tutti chiedono l’autonomia finalmente la foresta che cresce e che non ha voce al Sud, e cioè il popolo, riuscirà a controllare i propri amministratori. Se ci sono 200 miliardi di euro di sprechi, e vedi che a casa tua non hai servizi, l’autonomia diventa il ter-
mometro per capire se hai un lazzarone che ti governa oppure no». Così il governatore Luca Zaia al termine dell’incontro con il ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha commentato l’auspicio del ministro affinché tutte le Regioni chiedano l’autonomia. «Io non voglio perder tempo, l’autonomia vogliamo farla bene, deve diventare lotta alle diseguaglianze, tra Nord e Sud, tra Nord e Nord, tra Sud e Sud. Proporremo un modello che capovolge il meccanismo che finora è stato seguito», ha detto Boccia. Pederiva e Vanzan alle pagine 2 e 3
Confindustria Veneto
Matteo Zoppas lascia un anno prima «Voglio dedicarmi solo all’azienda» Matteo Zoppas lascia con un anno e mezzo di anticipo la presidenza di Confindustria Veneto. Una scelta a sorpresa ma che non lascia spazio a polemiche o retroscena. Il passo indietro del capo degli imprenditori veneti è dettato solo dalla volontà, ribadita an-
Il ministro
«Sciopero per il clima? Assenza giustificata»
che nel comunicato ufficiale emesso nella serata di ieri, di dedicarsi esclusivamente all’ attività aziendale. Zoppas è responsabile dello sviluppo internazionale della San Benedetto, il colosso delle bevande controllato dalla sua famiglia. Crema a pagina 14
INCONTRO Boccia e Zaia IL MINISTRO Lorenzo Fioramonti, titolare dell’Istruzione
Migranti, tutti i buchi dell’intesa L
Marina Valensise
`
Accordo con i Paesi Ue sulla redistribuzione: ma restano i nodi dei barchini fantasma e dei rimpatri
Il commento
Le parole non bastano, quei fatti che mancano Carlo Nordio ome spesso accade alla conclusione di accordi internazionali, non conta tanto ciò che i partecipanti hanno convenuto quanto la loro volontà di darvi esecuzione, e quando e come. Talvolta gli stessi contraenti sanno di cedere all’ipocrisia. A Yalta nel ‘45 tutti sapevano che Stalin si sarebbe mangiato le regioni ove fosse arrivata l’Armata Rossa, ma Roosevelt finse di non capire. Churchill, invece, lo capì benissimo, ma (...) Continua a pagina 23
C
Primo accordo tra Francia, Germania, Malta, Finlandia e Commissione europea sulla ridistribuzione automatica dei migranti salvati da navi umanitarie, militari o commerciali: non solo per chi ha diritto alla protezione umanitaria, ma per tutti i richiedenti asilo. Gli sbarchi, però, continueranno a essere soprattutto nei porti italiani e maltesi: la rotazione, altro concetto che all’Italia stava a cuore, avverrà soltanto su base volontaria. Restano inoltre irrisolti almeno due problemi. Innanzitutto quelli che riguardano gli arrivi sui barchini fantasma. Non rientrano nell’accordo, ma stanno diventando per l’Italia una vera emergenza, visti i numeri di queste ultime settimane. E poi c’è da fare i conti con il problema dei rimpatri. Il rischio è una riedizione della fallimentare strategia di “relocation” del 2015, che non ha mai funzionato. Mangani e Pollio Salimbeni alle pagine 4 e 5
Roma. Chiesta la condanna dei 2 che ferirono l’atleta veneto
Spararono a Bortuzzo, chiesti 20 anni CAMPIONE Manuel Bortuzzo con il presidente Mattarella.
Ianuale e Scarpa a pagina 8
a scuola è in agonia ma in questo inizio d’anno il ministro della Pubblica istruzione si è fatto venire una bella idea. E mentre la scuola è in affanno - professori che mancano, allievi disorientati - per la settimana mondiale sul clima e i cambiamenti climatici, il pentastellato Lorenzo Fioramonti ha pensato bene di annunciare l’ennesima circolare per invitare le scuole «a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico». Certo il ministro è prudente; dalla sua pagina Facebook, rivolgendosi alle scuole, usa la concessiva «pur nella loro autonomia». Ma in nome della mobilitazione universale non resiste a offrire una sponda politica «ai ragazzi di ogni Paese che stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile». Perciò, assenze giustificate per tutti gli studenti che anche in Italia (...) Continua a pagina 23
Padova
La sentenza
Nogara Mare stop definitivo dei giudici
Sputò al consigliere leghista: «Ho sbagliato che sciocchezza...»
Dopo quindici anni di carte, sulla Nogara Mare rotola una pietra tombale. A calarla è la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della concessionaria Brescia-Verona-Vicenza-Padova, mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese che si era aggiudicato la realizzazione dell’autostrada Medio Padana.
Domenica mattina si filmava con lo sguardo fiero mentre prendeva di mira il banchetto in piazza della Lega, insultando i militanti padovani e sputando addosso al consigliere regionale Boron. Ventiquattro ore dopo, quella donna sembra un’altra persona. Chiusa nella propria camera da letto, con gli occhi gonfi di lacrime e con un grande tormento interiore. «Ho fatto uno sciocchezza», continua a ripetere Claudia Esposito guardando gli occhi severi di papà Antonio. Pipia a pagina 13
Programmi Personalizzati Inclusivi di Cure Mediche e Soggiorno Riabilitativo da 7 a 28 notti. A partire da €1.125 a settimana.
Pederiva a pagina 10 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111
∆ *”Veneto e Friuli a tavola” + € 6,80. ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆ *”Tutti gli chef sono in tv...E noi andiamo in trattoria” + € 8,80. ∆ *”Coppi per sempre” vol.2 + € 12,90.
2ae00e58-5236-4f5d-b551-471ca21d6cbf
10
Nordest
PARLAMENTARI VIETNAMITI A PALAZZO BALBI L’assessore regionale Roberto Marcato ha ricevuto una delegazione di parlamentari del Vietnam, «importante partner economico del Veneto», guidata da Phung Quoc Hien
Martedì 24 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Nogara Mare, lo stop diventa definitivo Il Consiglio di Stato respinge l’appello della Brescia-Padova `I privati chiedevano che il contributo pubblico salisse contro la Regione: project financing in archivio dopo 15 anni da 50 milioni a 1,2-1,8 miliardi. I giudici: revoca legittima `
LA SENTENZA VENEZIA Dopo quindici anni di carte, sulla Nogara Mare rotola una pietra tombale. A calarla è la sentenza, pubblicata ieri, con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della concessionaria Brescia-Verona-Vicenza-Padova, mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese (comprendente pure Astaldi e Mantovani) che si era aggiudicato la realizzazione dell’autostrada Medio Padana. «È indubbio che la condotta della Regione Veneto non è stata contraria ai doveri di correttezza e di lealtà», hanno scritto i giudici amministrativi di secondo grado, per i quali è stato legittimo lo stop al project financing nel momento in cui il contributo pubblico sarebbe dovuto passare da 50 milioni a 1,2 o addirittura a 1,8 miliardi di euro.
LA VICENDA Presentata nel 2004, la proposta prevedeva un collegamento di 107 chilometri tra il casello di Nogarole Rocca (Verona) sulla A22 e l’innesto ad Adria (Rovigo) sulla futura Mestre-Orte, per un costo complessivo di 1,9 miliardi, per la maggior parte a carico dei privati tranne che per un’iniezione pubblica di 50 milioni. Dopo lo scandalo Mose, nel 2015 l’intera finanza di progetto era però finita sotto la lente del comitato scientifico istituito dal governatore Luca Zaia e nel corso della revisione erano stati modificati i termini della sostenibilità economica dell’opera. In particolare la A4 aveva chiesto che il finanziamento pubblico salisse
DOPO LO SCANDALO MOSE L’OPERA ERA FINITA SOTTO LA LENTE DEL COMITATO SCIENTIFICO ISTITUITO DA ZAIA
Il progetto della Nogara Mare
PADOVA
Venezia
Morto l’urbanista Edoardo Salzano
Legnago Villa Bartolomeo Casaleone Nogara
A31
Castagnaro Badia Polesine
Interconnessione con la A31 Canda-Trecenta
A13
Chioggia
Castelguglielmo Adige
ROVIGO
Fratta Polesine
Adria
Gavello Interconnessione con la nuova Romea
Pontecchio Polesine
Interconnessione con la A13
Rovigo Sud ad un importo variabile tra 1 miliardo e 250 milioni e 1 miliardo e 870 milioni: una crescita di 25-37 volte che già il Tar del Veneto nel 2018 aveva definito «francamente ingiustificata», ritenendo dunque corretta la revoca decisa da Palazzo Balbi.
LE MOTIVAZIONI Ora il Consiglio di Stato ha ribadito che l’istituzione aveva il diritto di scegliere se confermare o meno il progetto: «L’incremento del contributo pubblico richiesto dall’aggiudicatario ha riportato, per così dire, indietro le “lancette dell’orologio” fino alla fase iniziale della procedura di project financing, quando, cioè, viene richiesto all’amministrazione di valutare l’interesse pubblico rispetto alla proposta formulata». In quest’ottica, un simile aumento dell’esborso regionale è stato ritenuto eccessivo, quindi non in linea con il bene della collettività. E con tale valutazione, secondo i magistrati, la Regione non ha causato alcun danno alla società autostradale: «Non può dirsi, cioè, che la mancata stipulazione del contratto si
solo aumenterà il consumo di suolo, ma a tutt’oggi non permette, neppure ai consiglieri regionali che lo approvano, di sapere di “quanto”. Grave, poi, aver cancellato le salvaguardie ambientali ad aree destinate all’istituzione dl futuri parchi. Le 15000 osservazioni prodotte sono la dimostrazione di una scarsa condivisione della società veneta a questo progetto. Ma avendogli tolto il requisito di “legge”, il Ptrc che rappresenta la “Carta Costituzionale del Territorio Veneto”, dopo 10 anni dalla sua adozione verrà approvato da organi istituzionali appartenenti ad una legislatura diversa da quella che lo ha adottato. Ovvero la Giunta Galan». (al.va.)
sia prodotta quale conseguenza inevitabile di una condotta censurabile tenuta dall’amministrazione, la quale, invece, va esente da qualsiasi addebito». La Brescia-Padova lamentava «l’abnorme periodo di durata intercorso tra l’aggiudicazione definitiva (avvenuta nel 2013) e la revoca (2018)». Ma i giudici hanno fatto presente che «all’aggiudicazione definitiva è seguito un lungo periodo di verifica dei requisiti», il quale si è prolungato «oltre ogni aspettativa per il coinvolgimento di taluni componenti degli organi delle imprese facenti parte del raggruppamento in vicende penali (il caso Mose, ndr.)», dopodiché è intervenuta la legge regionale che «ha autorizzato ad avviare la revisione della procedura di project financing». In definitiva «la mancata stipulazione del contratto di concessione è dipesa solo ed esclusivamente dalle nuove condizioni dettate» dal raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario, le quali «hanno imposto alla Regione di archiviare» l’opera. Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Audizioni al Ferro Fini
Territorio, dopo dieci anni si torna a parlare del Ptrc della giunta Galan VENEZIA Lo davano per disperso, invece il Ptrc adottato dalla Regione Veneto due legislature fa torna sotto i riflettori. Si tratta del Piano territoriale regionale di coordinamento che era stato predisposto dall’allora assessore all’Urbanistica Marino Zorzato. Giovedì la Seconda commissione sentirà in audizione parti sociali, categorie e associazioni per discutere le controdeduzioni alle osservazioni. Giusto per capire: adottato nel 2009, il Ptrc è stato modificato con variante adottata nel 2013, furono presentate le osservazioni e a quelle venne data risposta con le controdeduzioni. Critico il giudizio dell’architetto Luisa Calimani, convocata in audizione: «Si sta per approvare un Ptrc che non
Appassionato urbanista, intellettuale, anche polemico e difensore dell’ “interesse comune”, sempre incline all’ironia. Un sorriso raccontano - che non lo ha abbandonato mai, anche nelle ultimissime ore. Edoardo Salzano, Eddy per tutti, è morto nella notte tra domenica e lunedì, all’ospedale di Venezia, dove era ricoverato da qualche giorno. Avrebbe compiuto 90 anni il 5 febbraio. Nato a Napoli, si era laureato in ingegneria a Roma, dove aveva iniziato una brillante carriera accademica. Qui aveva debuttato anche in politica, come consigliere comunale del Pci. E qui si era sposato, aveva avuto cinque figli, prima di separarsi. Nel ‘72 l’arrivo a Venezia: allo Iuav diventa un cardine dell’allora corso di laurea in urbanistica, poi ribattezzato di pianificazione, di cui è preside fino al 2000. E per dieci anni è anche l’assessore all’urbanistica nelle giunte del sindaco Mario Rigo. Di fatto Salzano che detta le (prime) regole del costruire nella città storica. E rimarrà un punto di riferimento per il mondo ambientalista. Anche dopo aver lasciato l’università, con il suo sito Eddyburg, ha continuato a dire la sua su Venezia e sul mondo e a formare tanti giovani.
Cartello del calcestruzzo, sconto ai cavatori trevigiani IL CASO TREVISO Uno sconto del 30% ai cavatori trevigiani per il “cartello del calcestruzzo” tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’ha deciso il Consiglio di Stato, accogliendo in parte l’appello di Superbeton contro l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per la riforma della sentenza con cui il Tar del Lazio aveva confermato la maxi-sanzione da quasi 6,5 milioni di euro comminata all’azienda di Ponte della Priula e si era limitato a concederne la rateizzazione. Dunque scende l’importo, ma resta la contestazione: aver dato vita, insieme a una decina di concorrenti (o presunti tali), a un’intesa restrittiva nel mer-
cato di cemento e affini.
INERTI Un impianto Superbeton, attiva in Veneto e Friuli Venezia Giulia, il cui appello è stato in parte accolto dal Consiglio di Stato
IL PROCEDIMENTO Il caso riguarda il gruppo Grigolin, uno dei più noti a Nordest nel settore degli inerti, impegnato come ricordano i giudici di secondo grado «nella produzione e vendita di calcestruzzo, nella macinazione e produzione di cemento pronto all’uso, nonché nella produzione di gesso e asfalto». Nel dicembre del 2013 l’impresa aveva presentato all’Antitrust «un programma di clemenza in cui si faceva riferimento a due “tavoli” di concertazione tra produttori di calcestruzzo in Friuli Venezia Giulia (uno nella provincia di Udine, ed uno in quella di Trieste) con la partecipazione anche di una società di consulenza, In-
L’AZIENDA SUPERBETON (GRUPPO GRIGOLIN) OTTIENE UNA RIDUZIONE DEL 30% SULLA MULTA DELL’ANTITRUST DA 6,5 MILIONI DI EURO
termodale srl, considerata l’organizzatore materiale della concertazione e di una società di trasporti», spiegando in particolare che «si svolgevano riunioni di norma su base settimanale per scambiarsi informazioni confidenziali in relazione all’avvio di nuovi cantieri». Sulla ba-
a8fc5f5b-7ff0-4d0b-a407-6f765ecc73ee
se di quelle dichiarazioni, l’Authority aveva avviato un procedimento che nel marzo del 2015 era culminato in una multa da 6.463.242 euro, «per avere posto in essere, per la durata di 3 anni e 10 mesi, una complessa e continuata intesa orizzontale avente ad oggetto il coordinamento del comportamento commerciale di vendita del calcestruzzo nei mercati rilevanti della provincia di Udine, Pordenone e Gorizia in Friuli Venezia Giulia e nella provincia del Piave in provincia di Treviso in Veneto».
I RICORSI Contro quel provvedimento, Superbeton aveva presentato ricorso prima al Tar del Lazio (ottenendo solo la rateizzazione) e
quindi al Consiglio di Stato (incassando ora lo sconto). Per i giudici di Palazzo Spada, «l’Autorità dovrà rideterminare la sanzione, con una riduzione del trenta per cento rispetto a quella concretamente irrogata», per cui alla fine il conto dovrebbe scendere a circa 4,5 milioni. Nelle motivazioni della sentenza, infatti, si legge che un 15% di diminuzione è dovuto alla presentazione del programma di compliance da parte dell’azienda e un altro 15% è legato al fatto che «la Corte Costituzionale ha esteso il principio di proporzionalità nell’applicazione delle sanzioni penali (...) anche alle sanzioni amministrative punitive». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
2
Primo Piano
Martedì 24 Settembre 2019 www.gazzettino.it
L’incontro di Venezia L’INCONTRO VENEZIA «Boccia? Un mio discepolo». Siamo nel piano nobile di Palazzo Balbi, il ministro dem agli Affari regionali è già partito alla volta di Mestre, l’atteso incontro tra l’esponente del nuovo governo giallorosso e la Regione Veneto ha preso una piega inaspettatamente positiva. Nel senso che non solo volati coltelli, non è stato nemmeno detto no alla richiesta di avere tutte le 23 materie contemplate dalla Costituzione. Certo, il ministro ha rovesciato lo schema dicendo che prima si definiscono i fabbisogni standard e poi si parla di autonomia, ma non ha chiuso il confronto. Anzi, quello dei costi standard è sempre stato un “pallino” del governatore Luca Zaia. Che pure, in tempi non sospetti, era arrivato a invitare tutte le Regioni a richiedere l’autonomia. E adesso che lo stesso auspicio arriva dal ministro del Partito Democratico, Zaia se lo “intesta”: «Boccia è un mio discepolo. Io l’ho sempre detto che l’autonomia è una grande opportunità per tutti, l’ho detto anche in Parlamento: se tutti chiedono l’autonomia finalmente la foresta che cresce e che non ha voce al Sud, e cioè il popolo, riuscirà a controllare i propri amministratori. Se ci sono 200 miliardi di euro di sprechi, e vedi che a casa tua non hai servizi, l’autonomia diventa il termometro per capire se hai un lazzarone che ti governa oppure no».
IL GIUDIZIO Quindi, giudizio positivo sull’incontro a Palazzo Balbi? Zaia è cauto, anche perché un conto è conoscersi, altro è rompere il muro della burocrazia dei ministeri. Boccia, tra l’altro, gli ha appena consegnato i «36 rilievi» mossi dai ministeri del precedente governo gialloverde, quando appunto governava anche la Lega. E Zaia, dal canto suo, gli ha consegnato un malloppo di 84 pagine: dentro ci sono i 68 articoli della proposta di autonomia differenziata richiesta dal Veneto con la novità dell’articolo 1 che ribadisce il “rispetto dell’unità nazionale”, c’è la relazione sul percorso istituzionale seguito da Palazzo Balbi, c’è la relazione del governatore in Commissione parlamentare sul federalismo e poi in Commissione per le Questioni regionali. Non solo: la prossima settimana ministro e governatore si risentiranno per fissare i primi incontro tecnici. Segno che, anche se i Lep ancora non ci sono, si inizierà il confronto sui temi. Del resto - ma questo Boccia a Zaia non l’ha detto - è tutto interesse del Pd dimostrare di attuare l’autonomia mentre la Lega di Salvini, pur avendo gli stessi “alleati” grillini, aveva alzato bandiera bianca. Tant’è, pur nella cautela, Zaia giudica l’incontro «positivo»: «Abbiamo fatto un bel lavoro. Il ministro ha riconosciuto che il Veneto ha lavorato ed è stato apripista in questa partita». E il nuovo schema con i Lep e i fabbisogni standard? «Benissimo - dice Zaia - ma non deve diventare l’alibi. Perché quando ti scotti con l’acqua calda, poi hai paura anche di quella fredda. L’importante è che i tempi siano ravvicinati. I Lep sono previsti dalla Costituzione, ma non sono mai stati fatti. Idem i costi standard , previsti da una legge del 2009, ma mai realizzati. Non è l’autonomia che ha sollevato questi problemi, sono problemi dello Stato che lo Stato non ha mai affrontato». E avverte: «Se sei curato male dalla tua sanità, io
«IL NUOVO SCHEMA VA BENISSIMO MA NON DIVENTI UN ALIBI IMPORTANTE CHE I TEMPI SIANO RAVVICINATI»
VENEZIA Il ministro Francesco Boccia con il governatore Luca Zaia a palazzo Balbi (foto REGIONE VENETO)
Zaia, primi passi con Boccia «L’autonomia fa bene a tutti» Debutto «positivo» con il nuovo ministro dem `Il governatore: «Ha riconosciuto che il Veneto «Lui mio discepolo, riforma grande opportunità» ha lavorato ed è stato apripista di questa partita» `
23
36
68
Sono le materie da gestire chieste dalla Regione Veneto
Sono i rilievi mossi Sono gli articoli che dai ministeri compongono la proposta del governo precedente di autonomia differenziata
LE RICHIESTE
Il testo
Mossa del Veneto: il richiamo all’unità nazionale VENEZIA L’annunciata «novità» nell’elenco di richieste della Regione Veneto al Governo consiste in una ovvietà: mettere nero su bianco che il “riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla Regione Veneto” è “nel rispetto dell’unità nazionale”. Qualcuno aveva azzardato una diminuzione delle materie, non più 23, ma meno. Qualcun altro aveva ipotizzato un cambio di indirizzo sul fronte delle risorse economiche. Invece il suggerimento del professor Mario Bertolissi (nella foto),
devo garantirti il livello essenziale della prestazione, ma devo anche capire perché ti curano male. Perché se scopro che qualcuno ha il doppio dei primari del Veneto con gli stessi abitanti del Veneto, vuol dire che qualcosa non funziona».
il costituzionalista che guida la delegazione trattante, al governatore Luca Zaia è stato di specificare quello che la legge impone. Meglio dirlo lo stesso - è stato il ragionamento - così nessuno ci accuserà più di rompere la coesione sociale. Ecco, allora, cosa dice l’articolo 1 della bozza di intesa proposta dalla Regione Veneto: “L’attribuzione alla Regione Veneto di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, è realizzata nel rispetto dei principi posti dagli artt. 3, 5,
81, 117, 118, 119, 120 della Costituzione e nel contesto di unità ed indivisibilità della Repubblica, nonché nel rispetto dei principi di solidarietà, perequazione e coesione sociale, tenuto altresì conto di quanto previsto dalla L. 5 maggio 2009, n. 42”. Viene poi specificato il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nonché del principio di leale collaborazione, posto a fondamento delle relazioni tra istituzioni che compongono la Repubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
9d1faf63-10a5-4b0c-9ffa-3a8794f1daca
Le richieste del Veneto restano quelle di prima, dice Zaia. A partire dalle materie: 23 erano e 23 rimangono. «Non può passare il principio che l’abito di uno debba andare bene a tutti. Puoi sistemarlo, puoi adattarlo, ma se mi offrono un modello con 4 o 5 taglie in meno, vuol dire che non abbiamo a che fare con un buon negozio». Quanto alle risorse, il Veneto chiede la compartecipazione all’extra gettito. Zaia l’ha spiegata così: ipotizziamo che il gettito del Veneto sia 1 milione di euro e che per gestire le 23 materie chieste dalla Regione lo Stato spenda 100mila euro. Se si danno le 23
«CREDETEMI, PORTEREMO A CASA LA RIFORMA LO ABBIAMO DIMOSTRATO CON LE OLIMPIADI»
materie al Veneto, il Veneto avrà anche i 100mila euro finora sostenuti dallo Stato. Cioè il 10% del gettito. Ma cosa succede se il gettito aumenta a 2 milioni? Il Veneto, per gestire le 23 materie, avrà sempre il 10%, in questo caso 200mila euro anziché 100mila e lo Stato avrà 1,8 milioni anziché 1 milione. Se invece il gettito dovesse calare a 800 milioni, il Veneto dovrà arrangiarsi a gestire le 23 materie con solo 80mila euro.
FIDUCIOSO Stavolta come andrà? «Credetemi - dice il governatore - l’autonomia la porteremo a casa. Lo abbiamo dimostrato con le Olimpiadi, sarà ancora più facile, l’importante è fare due-tre mosse giuste». D’accordo, ma quando? «Io spero subito, poi ci sono sempre i facinorosi che hanno le soluzioni ad effetto, ma la verità è che si prendono più mosche con il miele che con l’aceto. Scrivetelo». Dopodiché esclude che il suo partito si sia mosso male: «Il ministro Stefani ha fatto un lavoro strepitoso, mentre l’unica energia spesa dai grillini è stata per spiegare che l’autonomia era la volontà di dividere il paese. Cosa che non è vera e che ci ha penalizzato. Noi continueremo a comunicare che l’autonomia non è la secessione, ma assunzione di responsabilità». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
12
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO
REGIONE
La sfida delle Regioni
Diritti essenziali per tutti poi autonomia al Veneto La road map Zaia-Boccia Palazzo Balbi ha introdotto nel progetto il richiamo all’unità e solidarietà nazionale Convergenza di metodo, sul tavolo le 23 materie richieste e i 68 rilievi ministeriali Filippo Tosatto VENEZIA. Una brochure di 84 pagine dal prologo a sorpresa: «L’attribuzione alla Regione Veneto di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia (. . . ) è realizzata nel rispetto dei princìpi (...) della Costituzione e nel contesto di unità e indivisibilità della Repubblica, nonché nel rispetto dei princìpi di solidarietà, perequazione e coesione sociale». È la sorpresa riservata da Luca Zaia al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, una sorta di benvenuto a Palazzo Balbi concepito per svelenire il confronto Nord-Sud sull’autonomia, allontanando i timori di una “secessione dei ricchi” destinata ad aggravare il divario sociale già esistente nel Paese. Il documento ha rappresentato il punto di partenza dell’atteso colloquio veneziano: 68 articoli che confermano le 23 materie di competenza richieste, le approfondiscono nel dettaglio e ricapitolano le istanze in materia di risorse finanziarie, verifiche e monitoraggio statale. I LEP, PUNTO DI PARTENZA
Alla proposta del governatore leghista – illustrata in 45
minuti di colloquio bilaterale e approfondita poi nel confronto con i giuristi della delegazione trattante capitanata dal costituzionalista Mario Bertolissi – Boccia non ha opposto veti ideologici, ribadendo la volontà di conseguire il regionalismo differenziato «previsto dal programma del Governo», ma ha trasmesso agli interlocutori i 38 rilievi critici ereditati dall’esecutivo gialloverde precedente. Soprattutto, l’esponente pugliese del Pd ha capovolto l’approccio fin qui adottato nel negoziato: la sua volontà è assicurare in via preliminare i Lep, cioè i livelli essenziali delle prestazioni connesse ad istruzione, formazione, salute e assistenza sociale garantiti (in via teorica, almeno) all’intera popolazione italiana dall’articolo 117 della Carta repubblicana. DAI FABBISOGNI AI COSTI
Una cornice di garanzia, che nelle sue parole diventa «lotta senza quartiere alle diseguaglianze», abbinata però alla definizione di fabbisogni e costi standard, condizione necessaria per evitare il perpetuarsi di sprechi ed efficienze. A riguardo Zaia non ha eccepito alcunché, salvo osservate che «se a pari-
tà di risorse e di bacino d’utenza la qualità dei servizi erogati nel Paese è così diversa, qualche domanda bisognerà pur porsela...» . Altra questione essenziale, quella dei finanziamenti, meglio della compartecipazione al gettito fiscale proveniente dal territorio nostrano, rivendicata a gran voce dai fautori dell’autonomia veneto. Archiviato il miraggio altoatesino, la prospettiva emersa dalla chiacchierata a quattr’occhi nello studio presidenziale affacciato sul Canal Grande, è quella di concordare una «percentuale contenuta» delle entrate tributarie spettante alla Regione, con un’avvertenza a doppio taglio però: se la futura amministrazione “federalista” risulterà virtuosa, i risparmi conseguenti rimpingueranno la sua quota di risorse; se agirà da cicala aumentando la spesa, viceversa, non potrà sollecitare a Roma il ripiano dei conti. Una rinuncia dichiarata, quella al salvagente statale, coerente con il criterio della «responsabilità decisionale» che ispira la riforma. I NODI PIÙ AGGROVIGLIATI
Percorso in discesa, dunque? Non è ancora tempo si campane a festa. Se governa-
tore e ministro hanno definito all’unisono «utile e proficuo» l’incontro, permangono alcuni nodi aggrovigliati. Tra tutti, l’istruzione, dove il Veneto richiede la libertà di organizzare le classi e reclutare i docenti secondo i bisogni di un territorio dove la scuola d’infanzia paritaria e la formazione professionale rivestono un ruolo cruciale; le infrastrutture, con l’aspirazione a diventare soggetto concendente di strade, auto-
Accordo di principio su una «contenuta compartecipazione al gettito tributario» stradale, porti e aeroporti; i beni culturali, con la contesa circa la direzione delle soprintendenze di tutela. LA FINE DELL’INIZIO?
Che altro? Rinfoderati i diktat da comizio e le frecciate a distanza, sembra riaffacciarsi il dialogo tecnico-ministeriale malamente arenato tra i litigi gialloverdi. Non è la fine del lungo percorso - chioserebbe Winston Churchill buonanima - e non è neppure l’inizio della fine, ma forse è la fine dell’inizio. —
il commento dell’esponente leghista
Il governatore: «Se son rose fioriranno non perdonerò mai le falsità grilline» «C’è la volontà di collaborare con il ministro, se poi prevalesse il freno a mano noi reagiremo» Duro attacco a Provenzano e Lezzi. Giovedì riunione a Roma VENEZIA. «La regola è sem-
pre la stessa: la nostra unica volontà è di portare a casa l’autonomia, abbiamo fatto un bel lavoro e il ministro ha riconosciuto che il Veneto ha operato seriamente ed è stato apripista», è il primo commento di Luca Zaia dopo l’incontro al Balbi; «Nel documento che gli abbiamo consegnato, il primo articolo è la novità che ho voluto far inserire e parla chiaramente di coesione, solidarietà, sussidiarietà e unità na-
zionale. Premesso questo, si può finalmente parlare di autonomia senza più divagazioni e sciocchezze escogitate in malafede?». L’allusione corre ai veti opposti dai grillini del Sud nella travagliata stagione di governo gialloverde: «Non perdonerò mai ai 5 Stelle la campagna di falsità che ha aizzato una parte del Mezzogiorno contro l’autonomia, quasi che volessimo danneggiare qualcuno, magari i ceti più deboli che al contrario vogliamo tutelare». A riguardo, però, Jacopo Berti, il leader nostrano del M5S chiama in causa gli stessi ministri leghisti, che a suo dire avrebbero avanzato una serie di obiezioni al progetto autonomista: «Dopo
La delegazione trattante del Veneto all’incontro tra Zaia e Boccia
aver perso la dignità accettando un’alleanza con coloro che hanno sempre dipinto come il male assoluto, ora i 5 Stelle veneti e provano a gettare fango e a screditare il lavoro fatto nel precedente governo, la triste verità è che hanno tradito la causa referendaria e i loro stessi elettori», tuona a distanza Erika Stefani, il ministro uscente agli Affari regionali. Torniamo al governatore. Che non nasconde gli ostacoli ma si dichiara pronto a collaborare: «Se c’è la volontà di andare avanti noi ci siamo, se invece prevale la voglia di tirare il freno a mano in continuazione, affronteremo anche questa sfida. Eventualmente saremo pronti ad andare ancora a Roma». Zaia e Boccia, in effetti si rivedranno nella Capitale già giovedì, in occasione della conferenza Stato-Regioni: «Se son rose fioriranno, noi non ricorriamo ai diktat, se confermiamo la richiesta di tutte le 23 materie è perché, nell’ambito del regionalismo differenziato, non è ac-
cettabile che lo stesso vestito debba andare bene a tutti. Puoi sistemarlo, puoi adattarlo, ma se mi offrono un modello con 4 o 5 taglie in meno vuol dire che non abbiamo a che fare con un buon negozio». «Boccia? Penso sia fondamentale dialogare con il ministro, in questa partita il nostro interlocutore è lui, non certamente Provenzano (il dem che regge il dicastero per il Sud ndr) al quale ho rivolto un’unica, semplice domanda, che ancora attende risposta: perché vorrebbe negare al Veneto l’autonomia garantita alla sua Sicilia? »; ce n’è anche per il predecessore a 5 Stelle, Barbara Lezzi: «Dice che una regione tiene in banca, bloccati, 180 milioni di euro di fondi pubblici, ricevuti nel 2000-2006 e mai spesi, ma poi si rifiuta di farne il nome nonostante ne abbia il dovere morale. È un fatto abominevole che spiega bene quale sia la vera natura della sua alleanza con Provenzano». Filippo Tosatto
DAL 1887
il Quotidiano
€ 1,20
y(7HB1C0*QKOOLQ( +;!z!}!$!&
del NordEst
ANNO 133- N° 226
VENEZIA MESTRE
Martedì 24 Settembre 2019
San Donà Per quattro ore resta in balia di due rapinatori Passante lo salva
Il caso Musei in rivolta contro Facebook: «Basta censura alle opere d’arte»
Basket Serie A al via la Reyer riparte dallo scudetto esordio De’ Longhi
Filini a pagina 16
Garbisa e Zanardo a pagina 20
Tamiello a pag. IV
www.gazzettino.it
Zaia e Boccia: «Autonomia, opportunità per tutti» `Il ministro: «Si farà».
Mossa veneta: l’unità nazionale nella riforma «Boccia è un mio discepolo. Io l’ho sempre detto che l’autonomia è una grande opportunità per tutti, l’ho detto anche in Parlamento: se tutti chiedono l’autonomia finalmente la foresta che cresce e che non ha voce al Sud, e cioè il popolo, riuscirà a controllare i propri amministratori. Se ci sono 200 miliardi di euro di sprechi, e vedi che a casa tua non hai servizi, l’autonomia diventa il ter-
mometro per capire se hai un lazzarone che ti governa oppure no». Così il governatore Luca Zaia al termine dell’incontro con il ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha commentato l’auspicio del ministro affinché tutte le Regioni chiedano l’autonomia. «Io non voglio perder tempo, l’autonomia vogliamo farla bene, deve diventare lotta alle diseguaglianze, tra Nord e Sud, tra Nord e Nord, tra Sud e Sud. Proporremo un modello che capovolge il meccanismo che finora è stato seguito», ha detto Boccia. Pederiva e Vanzan alle pagine 2 e 3
Confindustria Veneto
Matteo Zoppas lascia un anno prima «Voglio dedicarmi solo all’azienda» Matteo Zoppas lascia con un anno e mezzo di anticipo la presidenza di Confindustria Veneto. Una scelta a sorpresa ma che non lascia spazio a polemiche o retroscena. Il passo indietro del capo degli imprenditori veneti è dettato solo dalla volontà, ribadita an-
Il ministro
«Sciopero per il clima? Assenza giustificata»
che nel comunicato ufficiale emesso nella serata di ieri, di dedicarsi esclusivamente all’ attività aziendale. Zoppas è responsabile dello sviluppo internazionale della San Benedetto, il colosso delle bevande controllato dalla sua famiglia. Crema a pagina 14
INCONTRO Boccia e Zaia IL MINISTRO Lorenzo Fioramonti, titolare dell’Istruzione
Migranti, tutti i buchi dell’intesa L
Marina Valensise
`
Accordo con i Paesi Ue sulla redistribuzione: ma restano i nodi dei barchini fantasma e dei rimpatri
Il commento
Le parole non bastano, quei fatti che mancano Carlo Nordio ome spesso accade alla conclusione di accordi internazionali, non conta tanto ciò che i partecipanti hanno convenuto quanto la loro volontà di darvi esecuzione, e quando e come. Talvolta gli stessi contraenti sanno di cedere all’ipocrisia. A Yalta nel ‘45 tutti sapevano che Stalin si sarebbe mangiato le regioni ove fosse arrivata l’Armata Rossa, ma Roosevelt finse di non capire. Churchill, invece, lo capì benissimo, ma (...) Continua a pagina 23
C
Primo accordo tra Francia, Germania, Malta, Finlandia e Commissione europea sulla ridistribuzione automatica dei migranti salvati da navi umanitarie, militari o commerciali: non solo per chi ha diritto alla protezione umanitaria, ma per tutti i richiedenti asilo. Gli sbarchi, però, continueranno a essere soprattutto nei porti italiani e maltesi: la rotazione, altro concetto che all’Italia stava a cuore, avverrà soltanto su base volontaria. Restano inoltre irrisolti almeno due problemi. Innanzitutto quelli che riguardano gli arrivi sui barchini fantasma. Non rientrano nell’accordo, ma stanno diventando per l’Italia una vera emergenza, visti i numeri di queste ultime settimane. E poi c’è da fare i conti con il problema dei rimpatri. Il rischio è una riedizione della fallimentare strategia di “relocation” del 2015, che non ha mai funzionato. Mangani e Pollio Salimbeni alle pagine 4 e 5
Roma. Chiesta la condanna dei 2 che ferirono l’atleta veneto
Spararono a Bortuzzo, chiesti 20 anni CAMPIONE Manuel Bortuzzo con il presidente Mattarella.
Ianuale e Scarpa a pagina 8
a scuola è in agonia ma in questo inizio d’anno il ministro della Pubblica istruzione si è fatto venire una bella idea. E mentre la scuola è in affanno - professori che mancano, allievi disorientati - per la settimana mondiale sul clima e i cambiamenti climatici, il pentastellato Lorenzo Fioramonti ha pensato bene di annunciare l’ennesima circolare per invitare le scuole «a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico». Certo il ministro è prudente; dalla sua pagina Facebook, rivolgendosi alle scuole, usa la concessiva «pur nella loro autonomia». Ma in nome della mobilitazione universale non resiste a offrire una sponda politica «ai ragazzi di ogni Paese che stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile». Perciò, assenze giustificate per tutti gli studenti che anche in Italia (...) Continua a pagina 23
Padova
La sentenza
Nogara Mare stop definitivo dei giudici
Sputò al consigliere leghista: «Ho sbagliato che sciocchezza...»
Dopo quindici anni di carte, sulla Nogara Mare rotola una pietra tombale. A calarla è la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della concessionaria Brescia-Verona-Vicenza-Padova, mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese che si era aggiudicato la realizzazione dell’autostrada Medio Padana.
Domenica mattina si filmava con lo sguardo fiero mentre prendeva di mira il banchetto in piazza della Lega, insultando i militanti padovani e sputando addosso al consigliere regionale Boron. Ventiquattro ore dopo, quella donna sembra un’altra persona. Chiusa nella propria camera da letto, con gli occhi gonfi di lacrime e con un grande tormento interiore. «Ho fatto uno sciocchezza», continua a ripetere Claudia Esposito guardando gli occhi severi di papà Antonio. Pipia a pagina 13
Programmi Personalizzati Inclusivi di Cure Mediche e Soggiorno Riabilitativo da 7 a 28 notti. A partire da €1.125 a settimana.
Pederiva a pagina 10 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111
∆ *”Veneto e Friuli a tavola” + € 6,80. ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆ *”Tutti gli chef sono in tv...E noi andiamo in trattoria” + € 8,80. ∆ *”Coppi per sempre” vol.2 + € 12,90.
2ae00e58-5236-4f5d-b551-471ca21d6cbf