RASSEGNA STAMPA 27 SETTEMBRE

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VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

La sfida delle Regioni consiglio dei ministri

Boccia: autonomia possibile nel 2023 Zaia: presa in giro Scuola, nuova lite

Roma impugna la legge veneta sul paesaggio

Si riaccende lo scontro e il ministro dell’istruzione Fioramonti esclude aperture: «Basta spot grillini», replica il governatore Filippo Tosatto VENEZIA. Vacilla sul nascere l’Entente cordiale sull’autonomia ventilata dopo il vertice veneziano tra Luca Zaia e Francesco Boccia. Il ministro per gli Affari regionali ha indicato nel 2023 l’approdo temporale della riforma, previsione non proprio incoraggiante, dettata dalla volontà di definire, «in via preliminare e di garanzia», i Livelli essenziali di prestazioni sociali e civili assicurati all’intera popolazione. Previsti dal legislatore fin dal 2001, ad oggi i Lep sono rimasti inapplicati e la loro attivazione in tempi brevi appare illusoria. Circostanza che suscita la reazione stizzita del governatore veneto: «Basta chiacchiere, aspetto i fatti, se si va veloce e si lavora bene, noi siamo qui per firmare. Se diventa una presa in giro e andiamo alle calende greche, ci muoveremo in altra direzione. Prendo atto che il premier Conte ha raccontato bugie per un anno: aveva solennemente promesso la conclusione del negoziato

a febbraio, mai capo del governo fu più smentito». LA LEGA: È SCANDALOSO

Toni polemici anche dal gruppo leghista in Regione, artefice della legge referendaria: «Apprendo con stupore le dichiarazioni del ministro, è scandaloso che si salti a piè pari sui milioni di cittadini che hanno votato sì all’autonomia», sbotta il

Anche il Friuli Venezia Giulia a statuto speciale chiede maggiori poteri e competenze allo Stato consigliere Alberto Semenzato «ho l’impressione che Pd e M5S abbiano rispolverato lo scontro Nord-Sud come alibi per non far nulla, non si rendono conto che stanno alzando troppo l’asticella della pazienza dei veneti». Una critica condivisa dal deputato forzista Dario Bond: «Il governo giallorosso colleziona dichiarazioni vaghe e contraddittorie, senza giungere mai al punto: Boccia formuli una

proposta concreta, di cui discuteremo nelle sede istituzionali, il Veneto, così come pure le altre regioni nordiste, è stanco di aspettare. Si potrebbe ripartire, ad esempio, dalla proposta Bressa, che sarebbe un buon punto di equilibrio», conclude richiamandosi alla rotta indicata dal sottosegretario dem («Partiamo da un numero ristretto ma realistico di competenze significative») autore dell’emendamento che ha introdotto la “maggiore autonomia differenziata” nella Costituzione. Ma i tempi non rappresentano l’unica nota polemica della giornata politica. DA BOND A BONACCINI

«L’autonomia nella scuola non si fa», ha sentenziato il ministro a 5 Stelle dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, replicando ai cronisti a margine di un convegno. «Non spetta certo a lui l’ultima parola, si prenda il disturbo di leggere la proposta del Veneto a riguardo prima di bocciarla», la replica zaiana «Fioramenti, come gli altri grillini, rispecchia un esecutivo che parla per spot su

Il ministro Francesco Boccia e il governatore Luca Zaia a Palazzo Balbi

scuola, strade e ogni altro tipo di argomento». Tant’è. Una lancia in favore di Boccia la spezza il compagno di partito Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni: «Ha avviato un confronto vero, fondato su obiettivi che condividiamo: assicurare ai soggetti richiedenti l’autonomia costituzionale ed evitare un aggravamento degli squilibri nel Paese». A proposito di richieste: anche il Friuli Venezia Giulia (che pure gode di statuto speciale) fa capolino nella disputa e, per voce del governatore leghista Massimiliano Fedriga, avverte che solleciterà allo Stato «maggiori competenze». Mandi. –

sanitÀ, la conferenza dei presidenti

«Assumere i medici specializzandi» Le Regioni adottano il modello veneto VENEZIA. La sanità è in debito d’ossigeno e la Conferenza delle Regioni prova a correre ai ripari adottando il “modello Veneto”, giudicato, nell’immediato almeno, una prima risposta efficace alla scarsità di medici ospedalieri. Con voto unanime, i governatori hanno approvato un documento che sollecita il Governo a «consentire l’ingresso nel sistema sanitario anche ai laureati in medicina privi di diploma di specializzazione a causa del numero insufficiente di contratti di formazione finanziati dallo Stato» e di garantire loro «il conseguimento del titolo» attraverso il lavoro in corsia accompagnato dalla frequenza alle scuola di specialità. Ma la proposta – inoltrata

al ministro Roberto Speranza, con la richiesta che sia recepita dal governo «nel primo provvedimento urgente» – comprende altre novità; si

Un sì unanime anche ai camici bianchi in corsia fino a 70 anni e ai contratti autonomi chiede infatti di consentire ai veterani in camice bianco, su base volontaria, di rimanere in servizio fino ai settant’anni di età superando il limite attuale dei 40 anni di servizio; ciò per salvaguardare un patrimonio di conoscenze ed esperienza utile, oltre che ai pa-

zienti, alle nuove generazioni di medici. Ancora: qualora, nel prossimo triennio, «sia impossibile reclutare medici dipendenti o convenzionati», si prevede il ricorso a «contratti di lavoro autonomo» per gli ospedalieri, anche finalizzati allo svolgimento delle funzioni ordinarie. È la strada già intrapresa dall’amministrazione veneta con le delibere d’agosto firmate da Luca Zaia e dall’assessore Manuela Lanzarin, decisamente soddisfatti della svolta: «Abbiamo un pacchetto di proposte concreto, organico e condiviso, la questione è nazionale e urgente, perché mancano 56 mila medici in Italia, dei quali 1300 in Veneto. Mi auguro che il documento

a presiederlo sarÀ bui

Il Consiglio enti locali insediato al Ferro-Fini VENEZIA. A palazzo Ferro-Fi-

ni, sede del Consiglio regionale del Veneto, si è insediato il Cal, Consiglio delle autonomie locali istituito in attuazione dello Statuto veneto quale organo di rappresentanza degli enti locali e di consultazione e cooperazione tra gli stessi e gli organi della Regione. A presiederlo, eletto con voto unanime, sarà il presidente della Provincia di Padova Fabio

odierno venga preso in ampia considerazione dal ministero», è il commento del governatore, che ha preso parte al meeting romano in compagnia di Lanzarin, lesta a rivendicare il valore delle «misure adottate in emergenza che tuttavia esigono un intervento nazionale che accompagni i nostri sforzi» e rilancia «la collaborazione avviata con le università del territorio e l’Ordine professionale». Non solo riconoscimenti, però. Un duro attacco a Palazzo

Ma Anaao attacca Palazzo Balbi: «Sta privatizzando la salute a danno del pubblico»

L’assessore Manuela Lanzarin

Il Consiglio dei ministri, su proposta di Francesco Boccia, ha impugnato la legge della Regione Veneto n. 29 del 25/07/2019 per l’adeguamento ordinamentale in materia di governo del territorio e paesaggio, parchi, trasporto pubblico, lavori pubblici, ambiente, cave e miniere, turismo e servizi all’infanzia; il ricorso del Cdm investe due norme: il contributo di costruzione per interventi edilizi che «contrasta con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di governo del territorio, in violazione dell’articolo 117 della Costituzione»; e «lo sportello unico delle attività produttive per le procedure urbanistiche» che vìola lo stesso articolo laddove assegna allo Stato la competenza esclusiva nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali». —

Balbi giunge dall’Anaao Assomed, il più rappresentativo sindacato dei medici. «In questi anni, le dotazioni organiche di personale in Veneto sono state volutamente tenute basse perché Zaia persegue un disegno di privatizzazione progressiva dei servizi e degli

Bui, vicepresidente è Matteo Romanello, sindaco di Marcon; nell’ufficio di presidenza figurano Maria Rosa Pavanello (Anci), Matteo Romanello, Eddi Tosi sindaco del Comune di Vigasio, Ennio Vigne (Unione comuni montani). Soddisfazione per il varo del Cal è stata espressa dal presidente dell’assemblea del Veneto Roberto Ciambetti e dal vice Bruno Pigozzo. —

ospedali», è l’atto d’accusa del leader regionale Adriano Benazzato «il governatore afferma di aver limitato la presenza privata al 12% ma ciò non corrisponde al vero. I dati dell’agenzia ministeriale Agenas documentano che in ambito regionale, dopo nove anni di gestione leghista, tale percentuale è raddoppiata, arrivando al 28% nell’attività ambulatoriale e al 24% in quella di ricovero». Non basta. «In cinque anni, dal 2012 al 2017, il servizio pubblico veneto ha perso iil 6, 39% di strutture e il privato ne ha guadagnato l’8, 84%», incalza Benazzato «e ciò è avvenuto ad esclusivo vantaggio dei soggetti accreditati “con il paracadute”, ovvero con un rischio di impresa ridottissimo praticamente pari a zero o quasi poiché garantito dai rimborsi pubblici della Regione». Morale della favola? «L’obiettivo di Zaia e della Lega è quello di raggiungere lo standard della Lombardia di Formigoni per conseguire la privatizzazione dell’offerta sanitaria». — Filippo Tosatto


VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2019 - ANNO XVIII - N. 229

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Arte

La festa

Trapartyeopere multimediali nell’huball’Arsenale

Sapori

Cinema e cultura I (primi) vent’anni della Jolefilm

LE ALTRE EDIZIONI: Padova-Rovigo, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona

a pagina 26 Verni

VENEZIA E MESTRE

SAB

DOM

LUN

MAR

18°/ 22°

18°/ 23°

19°/ 23°

17°/21°

Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com

Onomastici: Vincenzo, Vincenza

OGGI LA MARCIA AMBIENTE, I NODI VENETI

Cortei e blocchi delle auto L’onda green nelle città

IL PRIMATO DELLA SALUTE di Vittorio Filippi

C

continua a pagina 11

Quasi sereno Vento: SSE 7 Km/h Umidità: 70%

corrieredelveneto.it

Cure e stili di vita

ome va la salute della salute in Italia? E nelle venti regioni che la compongono, considerata la grande (troppo) variegata situazione sanitaria territoriale? A dare una risposta è un volume dell’Istat che cerca di fare un bilancio degli ultimi dieci anni della salute nelle regioni italiane. Ne esce, come si accennava, un affresco con diversi colori. Precisamente cinque, che sono appunto i colori utilizzati dall’Istat per scomporre la qualità della salute nel paese individuando cinque grandi gruppi di regioni più o meno virtuose in termini di capacità di cura e di prevenzione. Le regioni di «eccellenza» sono (purtroppo) solo due su venti, il Trentino ed il Veneto, accomunate dai migliori valori assunti da quasi tutti gli indicatori utilizzati dall’Istat e sintetizzati dall’elevata speranza di vita in buona salute per entrambe le componenti di genere e dal minor condizionamento del titolo di studio nella sopravvivenza a 90 anni, soprattutto femminile, il che significa una minore influenza delle disuguaglianze sociali sulla longevità. Inoltre nelle due regioni è particolarmente significativo il basso rischio di mortalità prematura, accompagnato dai buoni risultati del tasso medio di dimissioni per tumore negli adulti e dalla minore diffusione di due o più malattie croniche rispetto agli altri gruppi. Trentino e Veneto sono anche positivamente caratterizzati da fattori collegati agli stili di vita adottati dalla popolazione.

OGGI 22°C

Caseus Veneti Sfida tra formaggi a Villa Contarini

a pagina 25 D’Ascenzo

a pagina 26

Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

In tutte le città venete migliaia di studenti scenderanno in piazza per il «Friday for future» al grido di «Salviamo la Terra». Nella nostra regione sono previsti sit-in e blocchi del traffico, ma anche feste e dibattiti pubblici. In Veneto sono numerose le emergenze climatiche, dallo smog all’acqua alta a Venezia, dai ghiacciai che si ritirano fino ai fenomeni atalle pagine 2 e 3 mosferici estremi. PAOLO CACCIARI

«Oraprotestapiùsoft, cileganolecolpedeipadri» In tutto il Veneto Stamattina nelle città venete sfileranno gli studenti per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi climatici

di Elisa Lorenzini

a pagina 2

Sanità Gli specializzandi diventano dipendenti, il corso di laurea scende da 6 a 5 anni. L’attuazione spetta al ministero

«Medici in corsia fino a 70 anni»

Mancano ospedalieri, approvato il piano del Veneto. Atenei perplessi, via libera dall’Ordine VENEZIA Approvato dai governatori il piano del Veneto che prevede 16 misure urgenti e a medio termine per affrontare la carenza di 50mila medici in Italia, di cui 1300 nella nostra regione. Tra le prime disposizioni l’assunzione a tempo indeterminato di neolaureati e di specializzandi a orario parziale, lo spostamento della pensione da 65 a 70 anni e la riforma dei concorsi. Ora il piano è in mano al ministero. Perplessa l’Università, via libera dall’Ordine. a pagina 7 Nicolussi Moro

VENEZIA IN PASSATO AVEVA ANCHE GESTITO UN CASINO’

Si sente male e cade in mare: così è morto Bertoli, ex della Mala

LA SENTENZA STORICA

Colpito da un malore, è caduto dalla barca battendo la testa. E nonostante sia stato subito soccorso dal parente che era con lui, non c’è stato nulla da fare. È morto così, nella notte tra mercoledì e giovedì, Roberto Bertoli, 81 anni, ex membro della mala del Brenta con un passato da gestore di casinò e da antiquario. a pagina 9 Biral

VENEZIA

LA RIFORMA

Autonomia, sulla scuola è scontro Zaia-ministro VENEZIA «Prima di parlare il ministro si legga la

nostra proposta e la Costituzione». Così il governatore Zaia ha replicato al ministro dell’Istruzione Fioramonti, secondo cui la scuola non entrerà mai nella riforma. Ieri a Roma pria pagina 5 mo vertice tra i governatori.

Fine vita, dopo la Consulta le storie dei veneti che ora sperano nell’eutanasia di Giulia Busetto

a pagina 8

San Marco e Rialto, vietati i low-cost

Venezia, per tre anni il Comune blocca l’apertura di nuovi negozi di «paccottiglia»

L’INTERVENTO

IL CASO DI VICENZA

SPOSE BAMBINE E GIUSTIZIA di Giovanni F. Cicero

N

ei giorni scorsi le cronache hanno riportato la notizia della condanna in primo grado a Vicenza del «marito» di una sposa bambina bengalese, la pena è stata di oggi anni. a pagina 11

VENEZIAVanno bene le gioiellerie, gli antiquari, i negozi di arredamento, le boutique di moda - ma solo se «di alta fascia» - e gli orologiai, anche questi solo se sono di livello. Si potranno ancora vendere libri, oggetti d’arte e prodotti artigianali, che però dovranno indicare il luogo di produzione fin dalla vetrina. Tutto il resto, per i prossimi tre anni, non troverà più spazio a San Marco, né a Rialto. Ca’ Farsetti ha votato il no ai negozi «paccottiglia». a pagina 17 Costa

IL PROCESSO BPVI

Baciate e fondi L’ispettore Bce depone per 7 ore

VICENZA Emanuele Gatti, funzionario della Bce che, nel 2015, realizzò l’ispezione risolutiva su Bpvi, scoperchiando la mala gestione della banca, ieri ha deposto per 7 ore al processo per il crac. a pagina 20 Centin

IN UN LOCALE A CORTINA

Passerotti uccisi con la colla: «Errore, volevo prendere i topi» di Andrea Priante

a pagina 9


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Nordest

Venerdì 27 Settembre 2019 www.gazzettino.it

CON IL MINISTRO La Conferenza delle Regioni ieri con Francesco Boccia

Autonomia Boccia pensa a una “cornice unica nazionale”

SANITÀ VENEZIA Sull’emergenza medici passa la via veneta. È stato approvato ieri, dalla Conferenza delle Regioni, il documento unitario sulle proposte riguardanti la carenza di specialisti e la valorizzazione delle professioni sanitarie. Il testo definitivo si articola in sedici punti, tra cui una decina di misure per cui viene chiesto al Governo di assumere «iniziative normative straordinarie e urgenti», ispirate alle contestate delibere di Palazzo Balbi: oltre all’assunzione dei laureati e abilitati, viene chiesta anche la possibilità di mantenere in servizio gli over 65, fino ai 70 anni.

LA TRATTATIVA

ciare dall’altro intervento tutto veneto e cioè «la possibilità per i medici di accedere al Servizio Sanitario Nazionale, oltre che con il diploma di specializzazione, anche con la laurea e l’abilitazione all’esercizio professionale». Rimangono pure la proposta di “scambi” nel caso in cui «risulti oggettivamente impossibile il reperimento di medici in possesso del diploma di specializzazione richiesto», per cui l’incarico verrebbe conferito ad altri specialisti o a medici generici, nonché la richiesta di scorrere le graduatorie «anche per l’assunzione di idonei non vincitori», malgrado la legge di Bilancio preveda che dal 1° gennaio 2020 gli elenchi possano essere utilizzati soltanto per la copertura dei posti messi a concorso, il che secondo i governatori «avrà conseguenze devastanti sull’erogazione delle prestazioni sanitarie». Angela Pederiva

VENEZIA Autonomia, l’idea del governo giallorosso è di definire un unico disegno di legge che possa essere condiviso da tutte le regioni a statuto ordinario, con due livelli differenti di autonomia. Ne ha parlato ieri il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia al termine dell’incontro con la Conferenza delle Regioni nella sede del Cinsedo a Roma. «Cornice unica nazionale - ha detto Boccia - e poi diversi livelli regionali, che saranno tutti sottoposti al voto del Parlamento, dopo trattative mi auguro non con ogni singola Regione ma con il tavolo della Conferenza delle Regioni, perché il tema riguarda tutte le Regioni, per avere un via libera, prima del Parlamento cui toccherà l‘ultima parola». «Vorrei - ha aggiunto - che tutte le Regioni facessero domanda di autonomia differenziata, in una cornice unica nazionale. Poi è giusto far correre ciascuna secondo le esigenze che ha, ma sempre dentro quella cornice. Vogliamo partire subito, ma questo è un processo che tocca le fondamenta della Repubblica e che non si può completare in un mese. Prima facciamo la cornice nazionale unica, poi partiranno le intese con le Regioni già nei prossimi mesi e poi si andrà in Parlamento». Quanto ai tempi, il ministro ha detto: «Spero si possa partire già da gennaio 2020, ma partire non significa arrivare...». «Se andiamo a finire alle calende greche vuol dire che andremo in un’altra direzione», ha replicato il governatore del Veneto Luca Zaia. Che ha commentato anche la dichiarazione rilasciata dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che, a margine di un convegno a Roma, ha detto «l’autonomia nella scuola non si fa». «Prima di parlare di no all’autonomia nel settore della scuola - ha detto Zaia - il ministro Fioramonti si legga la proposta del Veneto. Evidentemente non l’ha ancora fatto».

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CONSENSO E CRITICHE L’elenco sarà inviato a Roberto Speranza (Leu), nuovo titolare del dicastero della Salute. Ha detto al riguardo il governatore veneto Luca Zaia (Lega): «Mi auguro che il documento venga preso in ampia considerazione dal ministro. Lo scopo è ottenere l’inserimento delle proposte delle Regioni nei primi provvedimenti utili. È un pacchetto concreto, organico e condiviso. La questione è nazionale e urgente, perché mancano 56.000 medici in Italia, dei quali 1.300 in Veneto». Ha aggiunto l’assessore zaiana Manuela Lanzarin: «Ci siamo mossi da tempo per affrontare l’emergenza nei limiti del possibile, anche attraverso un tavolo con le Università e gli Ordini dei medici. Ora è molto importante che tutte le Regioni abbiano definito una posizione comune, che ci darà più forza nel rapporto con il Governo, perché è evidente che ancora manca un intervento nazionale che sostenga e accompagni i nostri sforzi». L’asse fra i territori è trasversale, come confermato da Stefano Bonaccini (Pd), presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni: «Per affrontare l’attuale carenza di medici specialisti sono necessari interventi urgenti al fine di garantire adeguati servizi sanitari». Immediate però le critiche del sindacato Anaao, che in Veneto ha impugnato la delibera sui pensionati e annunciato di voler fare altrettanto con quelle sui laureati senza specializzazione: «Diciamo basta alla creazione di aree di parcheggio senza prospettive e destinate solo ad aumentare il precariato, le Regioni pensino a migliorare le

Medici, passa la via veneta «In corsia fino a 70 anni» La Conferenza delle Regioni approva `Fra le richieste: in servizio pensionati il documento sull’emergenza specialisti e neo-laureati. Spariscono i super-extra `

condizioni di lavoro e a rendere più attrattivo economicamente un lavoro che nessuno vuole più fare», ha ammonito il segretario nazionale Carlo Palermo.

LE NOVITÀ Rispetto alla bozza circolata nei giorni scorsi, il testo finale prevede sostanzialmente due novità. La principale è quella annunciata alla vigilia da Zaia e riguarda l’allungamento dell’età pensionabile per i camici bianchi, attualmente obbligati dalla legge a lasciare il servizio pubblico (ma non le cliniche private) una volta

LANZARIN: «LA POSIZIONE COMUNE C’È, ORA SERVE L’INTERVENTO NAZIONALE» IL SINDACATO ANAAO: «PIUTTOSTO SI PENSI A MIGLIORARE IL LAVORO»

La votazione Fabio Bui eletto presidente del Cal VENEZIA È Fabio Bui il presidente del Cal, il Consiglio delle Autonomie Locali del Veneto, insediatosi ieri a Palazzo Ferro Fini. Bui, presidente della Provincia di Padova, è stato eletto all’unanimità con voto segreto. Vicepresidente Matteo Romanello; nell’Ufficio di presidenza, Maria Rosa Pavanello, Matteo Romanello, Eddi Tosi, Ennio Vigne. «Il Cal ha commentato il presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, che ha ringraziato per il lavoro svolto il suo vice Bruno Pigozzo - rappresenta un sistema istituzionalizzato per rapportarsi con le autonomie locali». © RIPRODUZIONE RISERVATA

raggiunti i 65 anni di età o i 40 di servizio. «In questo modo cessano medici che raggiungono i 40 anni di servizio a 66-67 anni – si legge nel documento – ma vorrebbero ancora lavorare. Si potrebbe pensare di modificare la norma citata, consentendo a tutti i medici di rimanere in servizio fino a 70 anni, su base volontaria, compatibilmente con lo stato di salute e previa valutazione aziendale». A margine le Regioni osservano che questo provvedimento allineerebbe l’uscita degli ospedalieri a quella degli universitari. L’altra modifica riguarda il compenso ipotizzato per lo straordinario prestato oltre l’impegno orario previsto dal contratto nazionale: inizialmente la remunerazione era stata pensata «fino alla misura di 120 euro all’ora», ma all’ultimo questa specificazione è stata tolta, demandandone la determinazione alle «direttive regionali». Per il resto, invece, sono confermate le anticipazioni, a comin-

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Nordest

AUTOVIE VENETE, TORNANO I TUTOR Effettuata da Autovie la misurazione certificata delle distanze tra gli 11 tutor installati in A4, A28 e A23: saranno riattivati entro una decina di giorni

Venerdì 27 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Olimpiadi, il nodo dello stipendio all’ad `Tramontata l’ipotesi Colao, spunta Domenicali. L’idea di far Si ricerca l’amministratore delegato della Fondazione che dovrà organizzare i Giochi. Ma c’è il problema dei soldi pagare lo Stato con un emendamento alla legge di Bilancio `

Urbanistica, il governo impugna la legge veneta

IL CASO VENEZIA La difficoltà non è solo trovare l’uomo. Che dev’essere qualificato e quotato a livello internazionale. È anche tenerselo stretto per sette anni. E, soprattutto, pagarlo. Sottinteso: bene. Il problema delle Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina, al momento, è questo. Battuta lo scorso 24 giugno Stoccolma-Aare e ottenuta dal Cio l’assegnazione dei Giochi, ora la macchina organizzatrice deve cominciare a pedalare. Alcuni passaggi sono stati definiti: all’ipotesi di una Società per azioni è stata preferita la Fondazione. E ora bisogna trovare l’amministratore delegato (o il direttore generale) che guiderà l’ente. Per riuscirci, è stato affidato l’incarico a dei “cacciatori di teste”: la Spencer Stuart, società privata statunitense di consulenza aziendale specializzata nel reclutamento di figure dirigenziali da collocare in posti di responsabilità e di potere, dovrà individuare il nome dell’amministratore delegato che guiderà il Comitato organizzatore dei Giochi. La decisione dovrebbe essere formalizzata lunedì 7 ottobre, quando a Verona torneranno a riunirsi il presidente del Coni Giovanni Malagò, i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, i sindaci Beppe Sala e Gianpietro Ghedina. Ci sarà pure il ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora, anche perché all’esecutivo e al Parlamento si chiede la legge olimpica, cioè una cornice legislativa che dica chi deve fare cosa: «Chiaramente la legge olimpica è la priorità», ha detto il ministro. Ma l’urgenza, per ora, è trovare l’ad. E pagarlo.

LA QUERELLE

LA SQUADRA Da sinistra Luca Zaia, Attilio Fontana, Giovanni Malagò, Beppe Sala, Gianpietro Ghedina. Torneranno a riunirsi il 7 ottobre

TORINO 2006 Evelina Christillin

LE IPOTESI Tra i nomi vagliati c’era Vittorio Colao, l’italiano che ha guidato il colosso delle telecomunicazioni Vodafone. Ma Colao ha detto no. Si è pensato a Stefano Domenicali, ex Scuderia Ferrari, oggi presidente e amministratore delegato della Lamborghini. Ma stiamo parlando di top manager

ANCHE IL MINISTRO ALLO SPORT SPADAFORA PARTECIPERÀ AL PROSSIMO VERTICE A VERONA

con redditi stratosferici per i bilanci di due Regioni come Veneto e Lombardia, che saranno pure la locomotiva d’Italia, ma sempre enti pubblici sono. Per intenderci: uno stipendio “alto” per i parametri regionali si aggira sui 250mila-300mila euro, mentre nel privato i manager di fascia altissima arrivano a sfiorare i 2 milioni di euro all’anno. E poi c’è la durata del contratto: si trattasse di un incarico di un solo anno, magari si riuscirebbe a convincere qualcuno ad accettare, più che altro per il prestigio. Ma qui l’amministratore delegato deve restare in carica sette anni. Personalmente, sette anni di perdite economiche. L’ipotesi che sta prendendo piede è di aumentare la retribuzione a 6-700mila euro all’anno e di inserire la spesa, magari con un emendamento alla legge di Bilancio, a carico dello Stato. E qui si apre un altro fronte: cosa di-

ranno i Cinquestelle che le Olimpiadi manco le volevano e infatti col primo governo Conte non le hanno finanziate, se non qualche briciola dopo aver trovato i soldi per le Atp Finals di tennis a Torino? Insomma, il nodo è triplice: economico, di durata, politico.

IL PRECEDENTE Cosa avevano fatto a Torino? Il 19 giugno 1999, cioè vent’anni e cinque giorni prima di Losanna per Milano-Cortina, Torino si è aggiudicata i Giochi invernali del 2006. E a fine 1999, il 27 dicembre, si è insediato il comitato privato organizzatore. Anche quella volta era stata fatta una fondazione privata, il Toroc, di cui Evelina Christillin era vicepresidente vicaria. E c’era anche un’agenzia pubblica, l’Agenmzia Torino 2006. In pratica la Fondazione era il committente che diceva cosa fare e l’agenzia

pubblica realizzava le opere. Il Toroc - come ricorda Christillin gestiva i fondi privati, fra sponsorizzazioni e altro, mentre lo Stato metteva i soldi per le infrastrutture. Adesso siamo che i soldi e le garanzie li mettono le due Regioni, tra l’altro Veneto e Lombardia non possono neanche contare sulla “garanzia internazionale” che per Torino all’epoca rispondeva al nome dell’avvocato Gianni Agnelli. Altri tempi, altre epoche. È vero che per Torino 2006 erano poi sorti problemi di natura economica, ma non c’era quello del direttore generale: lì per cinque anni è stato Paolo Rota, poi, per gli ultimi dieci mesi, l’allora city manager di Torino Cesare Vaciago. E la legge olimpica? Torino l’ha avuta un anno e mezzo dopo l’assegnazione, nell’ottobre 2000. Milano-Cortina vorrebbe accelerare. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA Ancora carte bollate tra governo e palazzo Ferro Fini. Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Regione Veneto n. 29 del 25/07/2019 per “l’adeguamento ordinamentale 2018 in materia di governo del territorio e paesaggio, parchi, trasporto pubblico, lavori pubblici, ambiente, cave e miniere, turismo e servizi all’infanzia”: si tratta della legge che dà il via libera tra l’altro agli “alberghi diffusi” sulle colline del Prosecco, ossia alla trasformazione a fini turistici degli immobili rurali. Nel mirino, in particolare, la norma riguardante il contributo di costruzione per interventi edilizi, di cui viene evidenziato il contrasto con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di governo del territorio, in violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione. Al momento dell’approvazione, in Regione si era registrata la protesta dell’opposizione: in particolare il dem Andrea Zanoni aveva denunciato la «cementificazione del Veneto» consentita dalla nuova normativa. Un’altra disposizione riguardante lo sportello unico delle attività produttive per le procedure urbanistiche, provocando un aggravamento procedurale, viola secondo il governo - lo stesso articolo 117 della Costituzione che assegna allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Idem per quanto riguarda la competenza sulla tutela della concorrenza.

VIACQUA SPA ESITO GARA A PROCEDURA APERTA Viacqua Spa – Viale Dell’Industria, 23 – Vicenza - C.F. e P.IVA 03196760247 - telefono 0444/955200, telefax 0444/955299, e-mail viacqua@pec.viacqua.it, indirizzo URL www.viacqua.it, rende noto l’esito della gara a procedura aperta, mediante Accordo Quadro “G19-L844” per l’afidamento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti di fognatura e acquedotto comprese tutte le relative opere, di scavo, di posa condotte di acquedotto, fornitura e posa di condotte di fognatura, di posa cavidotti, costruzione di allacciamenti di presa acqua e fognatura nonché reinterri e ripristini delle sezioni stradali. N. 5 Lotti: Ditte aggiudicatarie: Lotto I “Tender_844” “Rfq_1385”: Codice CIG n. 7815823D2A. Ditta Schiavo S.r.l. di Schio (VI). Punteggio totale 99,465/100. Ribasso del 14,00%. Lotto II “Tender_844” “Rfq_1398”: Codice CIG n. 7815825ED0. Ditta CO.I.MA – Costruzioni Idrauliche Marangoni S.r.l. di Camisano Vicentino (VI) in ATI con Agostini Gianpietro S.r.l. di Arsiero (VI). Punteggio totale 97,520/100. Ribasso del 19,565%. Lotto III “Tender_844” “Rfq_1399”: Codice CIG n. 781582707B. Ditta Brenta Lavori S.r.l. di Fontaniva (PD) in ATI con Barbieri S.r.l. di Isola Vicentina (VI), C.V.S. Servizi S.r.l. Unipersonale di Schio (VI). Punteggio totale 96,925/100. Ribasso del 28,30%. Lotto IV “Tender_844” “Rfq_1400”: Codice CIG n. 78158313C7. Ditta New Viedil S.r.l. di Codevigo (PD). Punteggio totale 92,505/100. Ribasso del 33,00%. Lotto V “Tender_844” “Rfq_1401”: Codice CIG n. 7815835713. Ditta Impresa Edile Abbadesse S.r.l. di Camisano Vicentino (VI) in ATI con Cologna Scavi S.r.l. di Montecchio Maggiore (VI). Punteggio totale 94,210/100. Ribasso del 20,676%. L’avviso integrale per ciascun lotto può essere visionato all’indirizzo https://www.viacqua.it/it/fornitori/esiti-di-gara/ o nel portale e-procurement di Viveracqua e nel sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Vicenza, 23.09.2019 Il Direttore Generale dott.ing. Fabio Trolese

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Cortina

CONSIGLIO COMUNALE Ampia discussione sulla viabilità legata ai Campionati del mondo: preferita la sistemazione della strada esistente ad una realizzata ex novo

Venerdì 27 Settembre 2019 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Nuova piscina: passa l’intesa sull’uso di aree della Faloria

«Progetto iridato impossibile senza le Regole» `Parte del territorio

messo a disposizione per le infrastrutture CORTINA

Approvata la convenzione con la società che dà il via libera al progetto di Guargné `

CORTINA Il progetto di riqualificazione della piscina di Guargné ha fatto un altro passo avanti, con l’approvazione in consiglio comunale della convenzione con la società Faloria, proprietaria di terreni da utilizzare anche per l’impianto. E’ stato uno dei punti qualificanti della riunione di ieri, che ha affrontato una quindicina di argomenti. Approvato all’unanimità il mutamento di destinazione d’uso di 34.550 metri quadrati di terreni comunali, vincolati a usi civici, nella zona del passo Tre Croci, per la pista di sci di fondo. E’ stata quindi accolta una richiesta della società partecipata Servizi Ampezzo, della scorso aprile; la concessione ha una durata decennale.

BILANCIO PARTECIPATE Approvato il bilancio consolidato 2018, che comprende anche il resoconto delle partecipate comunali, in primo luogo SeAm, ma anche le partecipazioni alle aziende Bim. E’ stato riconosciuto un debito fuori bilancio di 6mila euro, per una sentenza del tribunale di Torino, nella vertenza con l’impresa Caolo, che iniziò e non finì i lavori di costruzione della palestra d’arrampicata sportiva a Sopiazes. E’ stato ricalibrato il perimetro della scheda urbanistica di un nuovo albergo, previsto a Pezié, come indicato nel piano territoriale del dicembre 2011. Il consiglio ha visto un’ampia discussione fra i due gruppi politici di maggioranza e di opposizione, in merito al decreto sulla

viabilità di Luigivalerio Sant’Andrea, commissario del governo per le opere dei Mondiali di sci 2021.

STRADA DI GILARDON In particolare si è discusso a lungo della sistemazione della strada comunale di Gilardon, con modifiche al tracciato attuale, soluzione preferita all’alternativa di costruire una strada nuova, nei prati fuori dal villaggio. Tutti i consiglieri hanno votato a favore di due ampliamenti volumetrici di attività turistiche. Il rifugio Socrepes si allargherà di 75 metri cubi, per completare la terrazza; il rifugio Faloria vedrà invece un incremento di 824 metri cubi, in deroga alle norme di piano regolatore. E’ stato rinviato a un prossimo consiglio, per verifiche ulteriori su aspetti procedurali, l’ampliamento del Bob bar di Ronco.

IMPIANTO DI GUARGNÉ Il vecchio impianto natatorio sarà sostituito da una struttura moderna. Sopra il sindaco Gianpietro Ghedina

Zaia tra società e Giochi CORTINA

ITER OLIMPICO E’ stato approvato il regolamento della biblioteca civica, che snellisce il comitato di gestione, portato a due soli membri, uno per la maggioranza, uno di minoranza. A fine lavori, il sindaco Gianpietro Ghedina ha portato le sue comunicazioni, prevalentemente sull’iter di avvicinamento alle Olimpiadi 2026, con gli incontri del 31 luglio scorso a Roma, del 27 agosto e del 18 settembre a Milano, nella prospettiva di trovarsi il 7 ottobre a Verona, con il ministro Vincenzo Spadafora. Infine ha annunciato il nuovo consiglio di amministrazione della partecipata SeAm, presieduto ancora da Sandro D’Agostini, con Elisabeth Scrocco e Gianluca Lorenzi. Marco Dibona

Il governatore del Veneto tornerà oggi a Cortina; Luca Zaia interverrà in apertura dei lavori, nel convegno sul tema delle società partecipate da amministrazioni locali, che inizia stamattina alle 9 al centro polifunzionale Alexander Girardi Hall di Pontechiesa. Per Zaia sarà un’altra occasione anche per incontrare il sindaco ampezzano Gianpietro Ghedina, che interverrà al convegno; fra i due c’è un’intesa ormai consolidata, con contatti frequenti, nella condivisione del progetto olimpico, per i Giochi invernali 2026 Milano Cortina. Prima Ghedina si è affiancato a Zaia nella fase della candidatura, nella gara per ottenere le Olim-

piadi, poi nella predisposizione dell’evento, in seguito all’assegnazione dello scorso 24 giugno. L’ultima visita a Cortina di Zaia risale al 21 agosto, quando ha partecipato alla presentazione del vino Terregiunta, prodotto da Bruno Vespa e Sandro Boscaini, capaci di unire Primitivo pugliese e Amarone veneto. I promotori del convegno odierno sono Comune di Cortina, Ancrel Veneto, Camera di commercio Treviso - Belluno Dolomiti, Unioncamere Veneto e il Centro studi Bellunese, con il patrocinio della Regione Veneto, della Corte dei conti, della Provincia di Belluno, dell’Ordine dei commercialisti di Belluno, di Anci e Upi Veneto, del Bim Piave e dell’Università Mercatorum delle Camere di commercio italiane. (mdib)

Le Regole d’Ampezzo contribuiscono all’organizzazione dei Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021, mettendo a disposizione parte del loro territorio, dove realizzare alcune delle infrastrutture strategiche per il grande evento sportivo. E’ una delle considerazioni sortite dall’incontro tra la Fondazione Cortina 2021e la deputazione regoliera, che c’è stato mercoledì sera. Per la Fondazione sono intervenuti l’amministratore Valerio Giacobbi, il responsabile sportivo Alberto Ghezze e il tecnico Nicola Menardi, che si occupa delle infrastrutture. Per le Regole c’era la deputazione presieduta da Flavio Lancedelli. Nel corso della serata sono stati illustrati vari dettagli tecnici e operativi, sull’avanzamento dei lavori e dell’organizzazione dei Mondiali, con una particolare attenzione agli aspetti infrastrutturali. E’ stato sottolineato che molti aspetti del progetto iridato non sarebbero stati possibili senza il supporto delle Regole, che hanno concesso l’utilizzo di molti terreni di proprietà, nonché la disponibilità di diversi spazi usati per l’organizzazione dell’evento: gli stessi uffici di Fondazione Cortina 2021 sono stati realizzati nel centro polifunzionale Alexander Girardi Hall, di proprietà delle Regole, a fianco dei musei etnografico e paleontologico. Al termine dell’incontro Valerio Giacobbi, amministratore di Fonazione Cortina 2021, ha dichiarato: «Le Regole d’Ampezzo, insieme a Regione Veneto, Provincia di Belluno e Comune di Cortina, sono

una delle istituzioni con le quali Fondazione Cortina 2021 collabora attivamente per realizzare i Mondiali. Questo incontro a porte aperte, insieme agli altri che Fondazione organizza da tempo, sono il modo più efficace per raggiungere capillarmente il territorio e per lavorare ad un evento che interessa tutto il paese. Con questo incontro abbiamo dimostrato ancora una volta quanto sia fondamentale la collaborazione con le Regole, grazie alla quale le risorse delle nostre terre vengono amministrate nel rispetto della montagna e di tutti i suoi abitanti». Il presidente della deputazione regoliera Flavio Lancedelli risponde: «Siamo soddisfatti dell’incontro, un momento informativo ma anche e soprattutto di scambio, nel segno di uno spirito costruttivo, di cui il nostro territorio ha bisogno. Sono molti gli aspetti sui quali collaboriamo con Fondazione Cortina 2021, dalla promozione alla tutela del patrimonio territoriale. Quello del 2021 sarà un grande evento internazionale, che affonda però le origini nel territorio e che non dimentica il suo legame con la cultura e con la tradizione ladina locale». Nel dibattito al termine della presentazione, la Fondazione ha risposto a diverse domande e ha raccolto spunti e suggestioni, utili a migliorare il percorso di avvicinamento ai Mondiali, che sarà ancor di più il risultato di una grande e corale attività di collaborazione tra le diverse istituzioni. M Dib.

INCONTRO TRA LA FONDAZONE 2021 E LA DEPUTAZIONE NEL SEGNO DI UNA COLLABORAZIONE SUL GRANDE OBIETTIVO

«Passeri incollati: gesto indegno che va punito» Confronto sardo-ladino CORTINA «Quattro passeri uccisi a causa della colla chimica utilizzata per catturarli, mentre un altro ha perso penne e piume ed è morto dopo due giorni di lunga agonia. Oltre ad essere una crudeltà vergognosa e gratuita su esserini che pesano appena 10 grammi, quello commesso dal gestore di una pasticceria di Cortina è un comportamento sanzionato da più reati». Lo storico difensore degli animali, Andre Zanoni, consigliere regionale Pd, prende posizione sul caso, chiedendo alla Regione di impegnarsi maggiormente nei controlli e, soprattutto, si costituisca parte civile nel processo. Zanoni, assieme alle colle-

ghe Anna Maria Bigon (Pd), Cristina Guarda (CpV) e Patrizia Bartelle (IiC) dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione della natura e degli animali, hanno presentato un’interrogazione su quanto accaduto nei giorni scorsi a Cortina, dove il titolare dell’esercizio è stato denunciato dai carabinieri su segnalazione di due clienti che avevano visto alcuni uccelli

QUATTRO CONSIGLIERI CHIEDONO ALLA REGIONE DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE DENUNCIANDO «L’ATTO BARBARO»

morire intrappolati alla base di una tavoletta intrisa di colla chimica, spesso chiamata impropriamente vischio.

I GESTORI DELLA PASTICCERIA Uno di questi è stato sottratto al proprietario del locale e portato da un veterinario per le cure, che si sono però rivelate inutili. «Sono mezzi sono assolutamente, e giustamente, vietati dalla legge 157/1992 sulla tutela della fauna selvatica. La colla chimica è trasparente, visivamente sembra acqua e così attrae gli uccellini. I gestori della pasticceria hanno commesso ben cinque reati: uccisione e maltrattamento di animali, sanzionati dal codice penale, agli articoli 554 bis e ter, con multe fino a 30mila euro e reclusione da due mesi a quattro anni; uc-

cellagione, utilizzo di mezzi vietati e cattura e uccisione di specie protette, proibiti sempre dalla legge 157/1992 con sanzioni previste dall’articolo 30, fino a duemila euro e un anno di arresto».

ANIMALI DA PROTEGGERE « Non c’è un solo motivo per giustificare un comportamento del genere - concludono i consiglieri -, ci auguriamo che la Regione si decida a incentivare la vigilanza per combattere l’uccellagione e la cattura dei piccoli passeriformi. Quanto accaduto rende ancor più urgente l’approvazione del nostro Pdl sugli animali di affezione, che è molto dettagliato anche per quanto riguarda sanzioni e divieti, tra cui quello di vendita delle colle chimiche».

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CORTINA Il seminario “Plurilinguismo e identità culturale. Minoranze linguistiche a confronto. Il Ladino e il Sardo” unirà domani a Cortina due realtà così lontane e diverse, eppure accomunate dalla necessità di conservare e valorizzare la propria identità. A cominciare dalle 16.30, nella sala della cultura Don Pietro Alverà, si farà riferimento alla legge nazionale del 1999 che tutela le minoranze linguistiche storiche, per riflettere e tracciare un bilancio. Fra i relatori interverranno i linguisti Vittorio Dell’Aquila e Nadia Chiocchetti. Ci sarà Denni Dorigo, direttore dell’istituto culturale ladino Cesa de Jan di

Colle Santa Lucia, che ha l’obiettivo di tutelare e promuovere il patrimonio linguistico e culturale ladino dei comuni di Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia, caratterizzati da una forte specificità derivante dalle medesime vicende storiche e amministrative. A promuovere il convegno è il Circolo dei Sardi nel Bellunese, assieme alla Federazione delle associazioni sarde in Italia, che sostengono il progetto “Su sardu e sas àteras limbas de minoria”. Per il Ladino si partirà dalla situazione specifica della realtà sociolinguistica ampezzana. Al termine, musica tradizionale della Sardegna, con il gruppo di canto a tenore Untana Vona di Orgosolo. (mdib)


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VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO

PRIMO PIANO

Allarme ambiente

Sciopero per il clima, città off-limits «La Regione dichiari l’emergenza» Attese in corteo almeno 10 mila persone da tutta la provincia. Gli organizzatori: «Stavolta non ci saranno solo studenti»

Cristiano Cadoni

IL PERCORSO DELLA MARCIA PER IL CLIMA

PADOVA. Le immagini della fo-

resta amazzonica in fiamme e dei ghiacciai che si sciolgono sono i simboli dell’emergenza ecologica e climatica del pianeta. Ma possiamo anche fare a meno delle foto satellitari, basta affacciarsi alla finestra. Il Veneto della cementificazione record, delle polveri sottili, delle grandi navi, dell’acqua contaminata da Pfas - solo per fare qualche esempio - è intento a curare il suo giardino mentre la casa brucia. Ed è questa l’immagine che il movimento Fridays for Future porta nelle strade oggi, con un corteo imponente e forse ancora più lungo di quello che a marzo aveva invaso la città con 15 mila persone. CON OGNI MEZZO

Gli “scioperanti” per il clima arriveranno in città con ogni mezzo. Un treno da Monselice viaggerà pieno, un gruppo si muoverà da Abano in bicicletta, dall’Alta e dalla Bassa arriveranno pullman carichi di studenti. «Ma stavolta molto più che in occasione delle altre due marce - ci aspettiamo anche tanti adulti: professori, lavoratori, operai, genitori», dice Enrico Zulian, una delle anime del movimento. L’appuntamento è per le 9.30 in stazione. Chi arriva prima potrà ritirare una tuta bianca al meeting point. Per gli altri il “dress code” prevede indumenti di colore verde. L’invito, per tutti, è di portare strumenti musicali e cartelloni. Deve essere, e sarà anche stavolta, un corteo chiassoso e colorato. LA CITTÀ BLOCCATA

La marcia partirà dalla stazione prima delle 10, si allungherà verso viale Codalun-

Stazione ferroviaria Viale Codalunga Piazzale Mazzini Via Giotto

Corso Milano

Via Matteotti Largo Europa

A Padova ci sono già stati due cortei per il clima, a marzo e a maggio

ga, per poi scendere verso piazza Garibaldi, imboccare corso Milano, scendere ancora in via Volturno e via Milazzo e poi concludersi - come sempre - in Prato della Valle, dove un microfono sarà a disposizione di tutti i singoli partecipanti (non esponenti di associazioni o partiti o sindacati) per esprimere un pen-

Da Monselice previsto un treno di studenti Da Abano un gruppo arriverà in bicicletta siero sulla giornata. L’APPELLO ALLA REGIONE

Ieri la rete dei Fridays for Future ha chiesto formalmente alla Regione di dichiarare l’emergenza ecologica e climatica nel Veneto. L’ha fatto con un documento che contiene nove punti critici che testimoniano la gravità della situazione: il consumo di suolo è elevatissimo, l’aria è inquinata, l’acqua è ancora pri-

vata (e c’è il caso Pfas), l’agricoltura intensiva devasta il territorio, il trasporto è inadeguato, la laguna di Venezia è sfruttata e devastata, i beni comuni sono ancora pochi, l’energia è ancora largamente dipendente da combustibili fossili e l’economia circolare stenta a decollare.

Via Volturno Via Verdi Via Milazzo

PADOVA

Tre ragazze del movimento di Padova ieri hanno preso la parola durante il convegno sul verde che ha inaugurato la fiera Flormart. «Non saremo gentili ma diremo la verità», hanno premesso. «Siamo nel mezzo della sesta estinzione di massa, il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no». Quindi hanno parlato di foreste distrutte, dei danni dell’agricoltura e dei tanti problemi del Veneto e delle conseguenze dell’emergenza che tocchiamo con mano, dall’inquinamento all’aumento delle temperature. «Investire sul verde è necessario ma non basta. Bisogna fare di più e noi vi terremo d’occhio». —

mento climatico nel mondo. Bene ha fatto il Miur a invitare i presidi a considerare giustificata l’assenza degli studenti che andranno alla manifestazione». Non tutti i presidi, però, la pensano come la Di Riso, che è anche una nota rappresentante della Cgil. «Ogni scuola ha un regolamento specifico», sottolinea Nadia Vidale, dirigente del Severi. «L’autonomia è sovrana. Non a caso il capo-dipartimento del Miur,

Corso Emanuele Filiberto

Via Cernaia

Via Paoli Via Cavalletto Prato della Valle

Assenza da scuola giustificata il fronte dei presidi è diviso zato dal movimento Friday for Future. Ma c’è anche una giornata di sciopero, procalamata da Flc-Cgil, Cobas, Unicobas, Sisa, Las ed Usb, che invitano sia i docenti che il personale Ata a partecipare al corteo per il clima. «Io ci andrò», annuncia Maria Teresa Di Riso, docente e vice-preside del Ruzza. «Questa è un fase epocale. I ragazzi sono molto più attenti degli adulti ai temi del cambia-

Piazza Garibaldi

L’APPELLO A FLORMART

l’invito del ministero

PADOVA. C’è il corteo organiz-

Corso Garibaldi

Carmela Palumbo parla di auspicio e non di ordine o di disposizione. Chi si assente reca un danno al servizio pubblico e uno spreco di risorse pubbliche. Gli studenti devono restare dentro la scuola. È nelle classi che vanno fatti gli studi e le ricerche sui cambiamenti climatici e sul futuro del pianeta». La pensa in altro modo la preside del liceo scientifico Eugenio Curiel: «I ragazzi che andranno al corteo dovranno

A marzo in 15 mila hanno partecipato alla marcia per il clima

portare la giustificazione», dice Michela Bertazzo. «Spetterà poi al collegio dei docenti decidere se l’assenza debba essere giustificata o no». Ma chi potrà testimoniare che uno studente è andato effettivamente al corteo e non è rimasto a casa? Al Galilei di Selvazzano alcuni docenti hanno suggerito agli alunni di portare a scuola una foto che attesti la loro partecipazione alla manifestazione. Netta, infine, la posizione del provveditore: «A favore dell’assenza giustificata c’è una nota ministeriale», dice Roberto Natale. «Non vedo perché, anche a tutela dell’unità dell’amministrazione scolastica, tale circolare non debba essere rispettata da tutti i presidi». — Felice Paduano


VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2019 LA NUOVA

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MESTRE

E mail cronaca.mestre@nuovavenezia.it MestreVia Poerio, 34 Centralino041/50.74.611 Fax 041/95.88.56 Abbonamenti 800.420.330 Pubblicità 041/396.981

appello al governo

auditorium m9

«Uniti per la Zes Venezia-Rovigo» Ma sarà una corsa contro il tempo

TedxMestre 500 iscritti all’evento sul risveglio

Regione, Comune, Confindustria e Porto compatti nella richiesta di votare un emendamento al Def Gianni Favarato Tutti uniti, una volta tanto, per ottenere la creazione di una Zona economica speciale (Zes) nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo. Regione Veneto, Comune di Venezia, Autorità di Sistema Portuale e Confindustria hanno rilanciato con forza anche al nuovo Governo la richiesta – già inoltrata, senza successo, al governo precedente – di una Zes tra Venezie a Rovigo per attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative capace di rilanciare queste aree, in gran parte dismesse come Porto Marghera e il Polesine. A testimoniare la volontà di convincere il nuovo governo a concedere la prima e unica Zes nel nord Italia – come è già stato fatto nel sud istituendo le Zes in Campania e Calabria e in centro Italia con la Zes “Adriatica” (Foggia-Molise) – all’incontro pubblico organizzato a Mestre dal sindacato dei ferrovieri Orsa e dal suo instancabile leader, Ezio Ordigoni, c’erano il sindaco Luigi Brugnaro, il presidente del Porto Pino Musolino, il presidente di Confindustria di Venezia e Rovigo Vincenzo Marinese; l’assessore regionale al Territorio Cristiano Corazzani, il sindaco di Arquà Polesine Chiara Turolla. Il fatto è che i tempi per ottenerla sono ristretti. Infatti, l’unica possibilità di ottenere l’istituzione della Zes veneziano-polesana – che già potrebbe godere, come ha ricordato ieri Marinese, una parte di risorse del Fondo di coesione europeo – è di far votare un appo-

sito emendamento al Documento economico finanziario (Def) di prossima approvazione presentato, da tempo, dal Pd e firmato da un folto e trasversale gruppo di senatori . Al momento, però, le uniche prese di posizione arrivate dal “Conte bis” sulla questione sono l’impegno personale del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, a convincere il Governo in carica di cercarla al più presto sulla scorta del progetto messo a punto dalla Camera di Commercio. «Dobbiamo fare scelte rapide e coraggiose» ha dichiarato Baretta, impossibilitato a partecipare all’incontro, in una lettera letta da Ordigoni «dalla rapida definizione del Magistrato alle Acque (che, volutamente, definisco tale); al completamento del Mose e al superamento del commissariamento; alle bonifiche e marginamenti; alla definitiva soluzione per le navi da crociera, a partire da quanto previsto nel Comitatone del dicembre 2017; al rilancio di attività industriali nell'area ampia di Porta di Porto Marghera e Fusina, all'ampliamento della logistica e infrastrutture. La Zes, in questo contesto è la porta che consente di aprirci meglio al mondo e personalmente mi adopererò perché ciò avvenga». Marinese, presidente di Confindustria sia di Venezia che di Rovigo, e impegnato in prima linea, si è detto ottimista, precisando che la Zes «non è la richiesta degli industriali, ma di un intero territorio, unito dalla volontà di creare occupazione e valore aggiunto». Il presidente del Porto, Musolino, ha esortato tutti a «continuare a battersi affinché ven-

L’incontro a Mestre, da sinistra Pino Musolino, Luigi Brugnaro, Vincenzo Marinese ed Ezio Ordigoni

ga riconosciuta l’importanza del nostro tessuto produttivo che, basti pensare ai porti di Venezia e Chioggia, occupa 19 mila addetti con un effetto economico diretto equivalente a poco meno di 7 miliardi di euro l’anno». «L’unità di intenti, perchè solo restando uniti possiamo portare a casa risultati, per avere l'istituzione della Zes, sono un beneficio non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese» ha detto, infine, il sindaco Brugnaro ricordando che una grande area come Porto Marghera «trarrebbe sicuramente beneficio dagli investimenti per la Zes». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Una vista dall’alto di Porto Marghera

L’evento è già tutto esaurito. Duecento le persone che si sono iscritte, a pagamento (con prezzi differenziati dai 20 ai 60 euro) per il primo “TedxMestre” che vedrà una serie di dialoghi sabato pomeriggio all’auditorium del museo M9 di via Poerio. Oltre 300 persone iscritte a tutte le altre attività della giornata: laboratori, spiegazioni, incontri e dialoghi su vari temi previsti dalla mattina alla sera. Nove gli speaker che parleranno al pubblico in questa prima edizione mestrina intitolata “Il Risveglio”. Si alterneranno Filippo Ongaro (Health & performance coach /medico degli astronauti ESA dal 2000 al 2007); Giuseppe Riva, professore ordinario di Psicologia Generale all’Università Cattolica di Milano; Alessandro Melis architetto e direttore della Cluster for Sustainable Cities e prossimo curatore del padiglione Italia alla Biennale di Venezia; Andrea Bianchi scrittore e fondatore della prima scuola di Barefoot Hiking; la docente di Ca’ Foscari Ivana Maria Padoan; Alessia Russo Ceo e cofondatrice di Drone Guardy; Serenella Antoniazzi coordinatrice del progetto “La stanza delle idee”; Lorenzo Busi, responsabile comunicazione e direttore creativo di BigRock; Gianluca D’Inca Levis, ideatore di Dolomiti Contemporanee.Avranno ciascuno 18 minuti a disposizione per raccontare le loro idee innovative alla città. Negli altri appuntamenti dialoghi con l’Ordine degli architetti, con l’Istituto europeo di design, con lo Iusve di Venezia ma anche esperienze del gusto e passeggiate di conoscenza. —

l’inchiesta su ’ndragheta ed evasione fiscale

Semenzato, per motivi di salute concessi gli arresti domiciliari Concessi gli arresti domiciliari a Federico Semenzato. Provvedimento motivato per motivi di salute: il regime carcerario è stato quindi ritenuto dai giudici incompatibili con le sue condizioni di salute. Semenzato era finito in cella nell’ambito dell’inchiesta sulla ’ndrangheta della pm Paola Tonini, accusato di associazione a delinquere finalizzata a reati fisca-

li. Era l’amministratore di fatto della Segeco (azienda di costruzioni nel settore ferroviario) e della Segea (alberghi). Società attraverso le quali, secondo l’accusa, avrebbe riciclato 1,6 milioni di euro. Fatture false, scrive il giudice Gilberto Stigliano Messuti nell’ordinanza di custodia cautelare, «per abbattere l’imposizione fiscale e, in misura maggiore, per otte-

nere fondi occulti da poter liberamente utilizzare anche per delitti di corruzione operando le sue imprese prevalentemente con enti pubblici». La versione della difesa è che Semenzato non fosse a conoscenza del fatto che i suoi interlocutori in affari fossero legati all ’ndragheta, e che gli altri membri della famiglia fossero all’oscuro di quanto contestato. —

Federico Semenzato


VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2019 LA TRIBUNA

TREVISO

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Fridays for future

Sciopero per il clima Oggi il maxi corteo «Anche il Comune dovrà fare di più» Attesi migliaia di studenti alla marcia per le vie del centro Giustificazioni, scuole divise: al Da Vinci decideranno i docenti Alessandra Vendrame Tutti insieme a sfilare per il clima: gli studenti trevigiani scendono questa mattina in piazza per partecipare al terzo “Global strike for future”, simbolo della protesta della giovane Greta Thunberg. L’ORGANIZZAZIONE

Il corteo partirà alle 8 da piazzale Duca d’Aosta, davanti la stazione, per fare tappa in diverse piazze del centro storico. La manifestazione ha avuto la benedizione del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, a conclusione della settimana per il clima, culminata con il summit Onu del 23 settembre. Il Miur ha definito l’iniziativa «la lezione più importante che i ragazzi possano frequentare». Sono attesi migliaia di partecipanti. ASSENTI GIUSTIFICATI

È arrivata pure una nota a tutti gli istituti scolastici del Veneto da parte della Direzione scolastica regionale. La circolare ricorda come il ministro abbia espresso l’auspicio che le scuole nella propria autonomia possano considerare l’assenza degli studenti motivata dalla partecipazione alla manifestazione, utilizzando le normali modalità di giustificazione in uso delle scuole. Invitando dunque a non calcare troppo la mano con la raccomandazione che l’assenza per lo sciopero di oggi non incida sul numero massimo di assenze consentite. Ma negli istituti superiori trevigiani nei riguar-

di della giustificazione da presentare per l’assenza di oggi c’è chi ha scelto di adottare una linea un po’ meno “morbida”: accade al liceo Da Vinci, dove il preside Mario Dalle Carbonare fa sapere che a decidere se contare o meno l’assenza dello sciopero per il clima sarà il Collegio docenti: «La valutazione di tale assenza ai fini del computo globale di quelle documentabili verrà effettuata dal collegio dei docenti nella prossima seduta prevista per il 28 ottobre». Assenza giustificata o meno intanto, gli studenti trevigiani si

La Cgil si è schierata con i manifestanti «Politici e imprenditori facciano la loro parte» uniscono all’onda dello sciopero globale dei giovani contro l’inezia dei potenti verso l’emergenza climatica. APPELLO AL COMUNE

La Rete degli studenti medi di Treviso parte da una protesta “in casa” puntando il dito conto il Comune: «Chiediamo che il Comune si attivi al più presto possibile per dichiarare l’emergenza climatica – spiegano – questo 2019, fin dai primi mesi, è stato caratterizzato dai movimenti ambientalisti che hanno contribuito a rendere il tema ambientale centrale. Nonostante questo, alle porte del terzo sciopero globale per il clima, il Comune di Treviso ancora

ignora non solo le preoccupazioni e la volontà di un’intera generazione, ma anche i dati che dimostrano come anche nella nostra città ci sia bisogno di prendere un’altra rotto al riguardo». SOS INQUINAMENTO

«Treviso è il quarto comune più cementificato del Veneto – spiega Carlo Garzara, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Treviso – per non parlare di quanto la nostra aria sia irrespirabile per colpa dei valori raggiunti dai pm10. Dichiarare l’emergenza climatica imporrà al Comune una maggiore attenzione ad ogni sua azione, ed è questo che vogliamo». I SINDACATI

Ad abbracciare il “Friday for future” anche la Cgil trevigiana: «Treviso e la Marca non sono altrove, non sono né immuni ai cambiamenti climatici né alle politiche economiche e commerciali a livello globale», dice il segretario generale di Cgil Treviso Mauro Visentin, «la nostra responsabilità di singoli cittadini, di chi governa, del nostro sistema, non è altrove. È qui, in noi, nelle piccole scelte che facciamo quotidianamente, come consumatori e come abitanti. È qui nelle politiche che attuano i nostri sindaci. È qui nelle decisioni che prendono gli imprenditori. È qui in un territorio che, come il resto del pianeta soffre. È qui dove gli scricchiolii dello scontro generazionale iniziano a farsi sentire». —

La marcia per il clima organizzata a marzo dagli studenti trevigiani in centro città Giovedì 26 settembre è mancato all’affetto dei suoi cari

l’iniziativa

Alle Gabelli arriva il “Griot” Un Griot senegalese - poeta e cantore africano (in foto) - è arrivato ieri in città. Il cortile delle scuole elementari Gabelli si è trasformato in un villaggio africano con racconti di leoni, alberi giganteschi e spiriti, per la gioia dei bimbi presenti.

il viaggio di ascom nei quartieri

Sant’Antonino, i parcheggi scoppiano «La viabilità emergenza da risolvere» I commercianti chiedono di risolvere il caos traffico e liberare i posti auto per i clienti «Siamo vicini a Venezia, dobbiamo puntare sul turismo»

Traffico, parcheggi e turismo. Sant’Antonino chiede due soluzioni e un rilancio. L’Ascom ha continuato il suo viaggio nei quartieri, passando una giornata nell’area che va dalla stazione e dalla chiesa Votiva fino al confine con

Casier. Un’area densamente abitata anche per la sua vicinanza con il centro. Ma tutto questo da una parte porta ricchezza che i commercianti certo non disdegnano, dall’altra problemi per la gestione della viabilità e dei parcheggi. «Nei weekend, in particolare, la gente che va in centro parcheggia qui e quindi per i residenti o i clienti dei negozi non restano stalli liberi» dice Alessandro Pozzobon del Bar

Sport, pizzeria del quartiere da 40 anni. «A volte si creano ingorghi. Viviamo sia con la clientela di passaggio che con l’ospedale, ma anche con i residenti del quartiere. Da noi si sentono a casa e il rituale del caffè quotidiano resiste». Unanime il parere di residenti e operatori commerciali: la viabilità è un’emergenza, mancano parcheggi, attraversamenti pedonali e il sottopasso crea spesso intasamenti al

RENATO BACCHIN

traffico. Secondo i commercianti una svolta per il quartiere potrebbe arrivare anche dalla valorizzazione del Sile, che lambisce Sant’Antonino. «Ora siamo sostanzialmente “spalla” di Venezia», conferma Paolo Doro, titolare dell’hotel Al Giardino con il fratello Valerio, «ci siamo adattati ai cambiamenti ed alle tendenze, abbiamo rinnovato la struttura, manca, sostanzialmente, il collegamen-

to pubblico con la città. Il turista che arriva per Venezia ma vuole godersi anche Treviso non può andare a cena, a teatro o ad uno spettacolo perché dopo una certa ora non ci sono gli autobus. Così come il turismo collegato al Sile richiamerebbe molto, ma servono percorsi, strutture, punti di ristoro organizzati». «La prospettiva del potenziamento turistico per questo quartiere», commenta Renzo Ghedin, presidente del mandamento Ascom di Treviso, «è conquistare il turismo collegato ai corsi d’acqua e alla natura, al ciclismo, ma anche la valorizzazione del quartiere per la sua vicinanza al centro, alla stazione e all’ospedale, ricco di servizi e comodità». — F.C.

di anni 94

Addolorati ne danno il triste annuncio i figli ROSSELLA e FRANCO, il genero EZIO, la nuora ANTONIETTA, i nipoti LUCA con ELENA, GIULIA con MATTEO e LORENZO, la cara ELENA, uniti ai parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 28 settembre alle ore 9.30 nella chiesa parrocchiale di San Lazzaro con partenza dall’ospedale Ca’ Foncello alle ore 9.15. Si ringraziano fin d’ora quanti vorranno partecipare alla cerimonia. Treviso, 27 settembre 2019 C.O.F. srl - Ag. Pasini - Tel. 0422/543342

La cognata LUCIANA, i nipoti MICHELA, ANDREA e DAVIDE, profondamente addolorati per la scomparsa di

RENATO BACCHIN sono affettuosamente vicini a ROSSELLA, FRANCO, EZIO, ANTONIETTA, nipoti ed ELENA. Frescada, 27 settembre 2019


II

Primo Piano

Venerdì 27 Settembre 2019 www.gazzettino.it

Il voto sulla separazione

MACCHINA ORGANIZZATIVA Già in moto l’apparato organizzativo in vista del referendum sulla separazione di Veneziae Mestre in programma il 1. dicembre prossimo

AL VOTO VENEZIA Il prossimo referendum sulla separazione amministrativa di Mestre da Venezia costerà, in tutto, circa un milione di euro. È questa la cifra che è stata ipotizzata nelle ultime ore per cercare di inquadrare la consultazione anche dal punto di vista economico. Ieri mattina, poche ore dopo l’annuncio ufficiale, la macchina organizzativa dell’amministrazione comunale si è messa in moto per cercare di fissare alcune regole in vista della consultazione che, come ha precisato mercoledì pomeriggio il governatore del Veneto Luca Zaia, si terrà il 1. dicembre. Una data, quella indicata dalla Regione, che come era facile prevedere ha creato più di qualche perplessità soprattutto ai comitati a favore della divisione per i tempi tutto sommato piuttosto ristretti per questa importante scadenza

LA SPESA Il milione messo a bilancio da Ca’ Farsetti, se non ci saranno novità delle ultime ore, dovrebbe essere quasi interamente rimborsato dagli uffici regionali. In ogni caso il calcolo delle spese da sostenere è già iniziato e Ca’ Farsetti non vuole farsi trovare in ritardo per questa scadenza. Da quanto è stato ipotizzato già da ieri è stato confermato che parte di questi fondi serviranno alla formazione del personale e alla preparazione degli spazi necessari per i dibattiti. Dovranno essere preparati gli allestimenti e allestite le varie sedi. Altro capitolo di spesa è quello che riguarderà gli straordinari del persona-

Referendum, un voto da un milione di euro Tanto costerà la consultazione. Già in moto la macchina organizzativa del Comune in vista del 1. dicembre per l’allestimento delle sezioni elettorali e le misure di sicurezza `

le che sarà chiamato in servizio per garantire il corretto svolgimento del referendum. Nel calcolo finale vanno inserite anche le spese per la sicurezza e in questo caso rientra l’attività che sarà svolta dagli agenti della Polizia locale. In tutto, se non ci saranno cambiamenti significativi, il Comune dovrà allestire tutte le 256 sezioni dislocate nell’articolato territorio comunale

nezia e Mestre risale al 1979, quando la proposta fu respinta dal 72% dei votanti. Stesso esito dieci anni dopo (58% per il no, sì al 42%) e nel 1994, quando i favorevoli all’autonomia dei due Comuni salirono al 44,43% contro il 55,57 dei contrari. Nell’ultima consultazione del 2003 entro in campo il quorum e il referendum fu annullato perché alle urne si recò meno del 50% degli aventi diritto al voto. Gianpaolo Bonzio

I PRECEDENTI Va ricordato che il primo referendum per la separazione di Ve-

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NELL’ULTIMA CONSULTAZIONE CHE RISALE AL 2003 NON FU RAGGIUNTO IL QUORUM DELLA METÀ DEI VOTANTI

LE SPESE SOSTENUTE DA CA’ FARSETTI DOVREBBERO ESSERE RIMBORSATE INTERAMENTE DALLA REGIONE

Parola d’ordine dei Comitati: subito “a tutta” per farcela LA CAMPAGNA VENEZIA Parole d’ordine: serrare le fila e restare uniti per provare a vincere il referendum. Il giorno dopo l’indizione del voto fissato dalla Regione per domenica 1. dicembre, gli autonomisti realizzano che hanno a portata di mano la possibilità d’incassare una vittoria storica. La partita, però, è tutt’altro che facile e, come hanno fatto trasparire le prime reazioni dopo l’indicazione del giorno, all’entusiasmo dell’agognata chiamata alle urne fa da contraltare una certa preoccupazione per una campagna molto breve, appena 65 giorni. Più di qualcuno si chiede se saranno sufficienti per mobilitare la gente. L’impegno dovrà essere doppio: per portare gli elettori a votare, visto che c’è il

quorum, e per far capire che ci sono buone ragioni perché la terraferma torni ad essere Comune autonomo, come fu fino al 1926 quando venne annessa a Venezia. Per questo saranno organizzati degli incontri ad hoc, battendo sul tema dei vantaggi che deriverebbero dalla separazione.

“SILENZIO STAMPA” Ufficialmente i comitati sono in silenzio stampa “in attesa – dicono – di avviare insieme la campagna referendaria”. Lunedì è fissato un incontro a porte chiuse per decidere assieme la linea e nell’arco di sette, massimo dieci giorni, i leader annunceranno insieme la strategia. Ci saranno tutti: gli attivisti del Movimento per l’Autonomia di Mestre di Stefano Chiaromanni; del Movimento Venezia Autonoma di Gian Angelo

Bellati; Giovanni Armellin e Debora Esposti di MuoverSì, Venezia-Mestre Due Grandi Città di Marco Sitran, anche se c’è un po’ d’insofferenza nei confronti di quest’ultimo soprattutto per le sue prese di posizione contro il presidente della Regione Luca Zaia. Ma dovrebbero esserci anche altri, forse qualche esponente politico a titolo personale, componenti dell’associazionismo e della società civile pronti a condividere

AUTONOMISTI IN ANSIA PER LA BREVITÀ DELLA CAMPAGNA: SERVIREBBE PIU’ TEMPO PER MOBILITARE GLI ELETTORI

COMITATI Una manifestazione di autonomisti a Mestre

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la partita referendaria. Di pari passo, anche la raccolta fondi ha avuto un’accelerata: i fautori della separazione si stanno autotassando. Gli autonomisti sono consapevoli che se la devono giocare da soli, senza sponde politiche, visto che ufficialmente non c’è un solo partito che sia favorevole alla separazione. Dalla stessa Lega, che dovrebbe essere quella più vicino alle istanze separatiste, nella riunione dell’altra sera, il commissario Andrea Tomaello spiega che “manderemo la gente a votare, ma cercheremo di non entrare nel dibattito per non politicizzare la consultazione” (stasera, intanto, al Bistrot dell’M9 presenta il nuovo direttorio del partito che prova a riorganizzarsi in vista delle amministrative). Per il resto, i Cinquestelle, paladini della democrazia diretta, sono favorevoli al

voto, ma non si esprimono nel merito; il Pd concorda sul far votare, ma è schierato soprattutto per il “No”, seppure con qualche distinguo come il presidente della Municipalità di Mestre Vincenzo Conte; tutto il centrodestra, dai Fucsia a Forza Italia, condivide la linea astensionista indicata dal sindaco Brugnaro, primo avversario del referendum, così come il comitato “Una&Unica” presieduto da Paolo Cuman che su questa si è allineato l’altro giorno dopo un’assemblea interna. “L’obiezione degli unionisti è che si è già votato quattro volte, e allora? La prima volta era 40 anni fa, l’ultima 16 anni fa: i contesti sono cambiati, così com’è cambiata la politica nazionale e locale”, ribattono gli autonomisti. Alvise Sperandio © RIPRODUZIONE RISERVATA


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