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2 VE
PRIMO PIANO
Domenica 13 Ottobre 2019 Corriere del Veneto
Politica I nodi del Nordest
L’INTERVISTA ACHILLE VARIATI
«Enti locali, rivedremo il testo unico E i sindaci virtuosi potranno spendere» Il sottosegretario all’Interno: «L’Autonomia? Zaia fa propaganda, noi concreti con la legge quadro»
di Antonio Spadaccino Achille Variati, esponente di spicco del Pd veneto e sottosegretario all’Interno nel governo «Conte-bis», va fiero soprattutto di una cosa: aver fatto il sindaco di Vicenza per due mandati (con un’esperienza anche negli anni Novanta) e conoscere fin nei minimi particolari il funzionamento della macchina amministrativa dei Comuni. Per questo, il suo primo atto ufficiale è una «richiesta di revisione» della legge delega del Tuel (Testo unico degli enti locali), in vigore dal 2000. «La ratio della mia proposta – spiega – è quella di liberare i Comuni e i sindaci da lacci e lacciuoli che appesantiscono i lavori delle amministrazioni». Spieghi di cosa si tratta, Variati… «Un Comune che nel triennio precedente ha dimostrato di essere in equilibrio di bilancio deve essere messo nelle condizioni, al netto della certezza che l’equilibrio di bilancio sia comunque garantito, di spendere i soldi in avanzo come vuole. Via tutte le limitazioni, quindi. Una carta da giocarsi soprattutto con il personale, dagli agenti della municipale agli impiegati. Quando ero sindaco non riuscivo a fare questo. Spero che con questa mia richiesta di revisione del Tuel la situazione cambi». Saranno contenti i suoi ex colleghi sindaci, che di recente, proprio attraverso il Corriere del Veneto, hanno lamentato la loro «solitudine»… «Penso proprio di sì. Semplificazione, efficienza, capacità di dare servizi alle persone e alle aziende, questo deve essere il filo conduttore della nostra azione di governo». Dagli enti locali all’autonomia – tanto cara al Veneto - il passo è breve… «Parto da una considerazione: questo governo deve essere in grado di stupire per le cose che saprà fare. E dovrà comunicare bene, usando un linguaggio diverso, specie sull’autonomia». Tutto questo per dire… «Che al di là della propaganda che è stata fatta dalla Lega e dal governatore del Veneto Luca Zaia sull’autonomia, una cosa è certa: il lavoro fatto dal governo precedente non era a buon punto. Anzi, su materie importanti come la scuola c’era ritrosia da parte degli stessi ministri leghisti». In pratica, era tutto in alto mare… «Esatto, specie per Veneto e Lombardia. Lo dico perché adesso sembra che tutto fosse a posto e che il cattivo governo, il nostro, voglia perdere tempo. Invece non è così». E com’è, sottosegretario Variati? «La legge quadro presentaVICENZA
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Sui veneti Non sono affatto egoisti, ma partici, concreti e lavoratori Basta con i pregiudizi Sul partito Renzi e Calenda? Faranno come Di Pietro, diverranno meteore politiche Sui Lep Nessun governo aveva dato gli input per partire. Noi li daremo, secchi e perentori
ta dal ministro Francesco Boccia serve essenzialmente a raggiungere un obiettivo: far votare a maggioranza assoluta tutto il Parlamento. Se non si arriva a questo, si fa nulla. Tutto ciò serve anche a togliere dal tavolo il pregiudizio che il Veneto voglia dividere l’Italia, scaricando il Sud. Il Veneto non è egoista. Anzi, è pratico, concreto e lavoratore. E su questa tema, forse perché troppo schiacciata sul mantra leghista, il precedente ministro, Erika Stefani, non è riuscita a fare alcunché». Poi c’è il capitolo Lep (Livelli essenziali di prestazione)… «Per procedere con l’articolo 116 della Costituzione (quello che concede alle Regioni che ne facciano richiesta l’autonomia differenziata, ndr) serve che i conti siano in equilibrio rispetto a tutti i principi costituzionali e per fare questo, come dice lei, vanno garantiti in tutto il Paese i Lep». Che non esistono però… «Vero, ma tutto dipende dagli input. Finora nessun governo li ha dati. Noi li daremo, secchi e perentori. I tecnici, al Sose e nei vari ministeri interessati, ci sono». E una volta fatti questi benedetti Lep… «L’autonomia si baserà su di loro, non sulla spesa storica. Questo lavoro sulla legge quadro che il ministro Boccia vuole portare a termine in pochi mesi per poi passare alla fase delle materie, è fondamentale. Perché non porta via niente a nessuno e in un’ottica perequetiva spinge tutte le Regioni ad avere qualcosa in più. E noi ci stiamo lavorando “pancia a terra”»… Guardi che questa è la frase mantra del governatore Zaia… «Adesso la uso anch’io. Zaia, tra l’altro, in tema di autonomia è uno che predica bene e razzola male... Quando
La curiosità
Quanto pesa la burocrazia della Regione? Cgia ha fatto i conti: 178 chili di carta l’anno VENEZIA Quanto pesa la burocrazia sulle vite dei cittadini, di chi lavora, delle imprese? La Cgia ha fatto i conti in tasca alla «fabbrica di carte» di casa nostra, leggi produzione normativa regionale. Il centro studi degli artigiani di Mestre ha passato al setaccio i 150 fascicoli dei Bur, Bollettino ufficiale della Regione Veneto, pubblicati nel 2018. Si tratta di 68.575 pagine, per 178 chili di carta. Quanto impiegherebbe un umano interessato alla materia per leggere da base a vetta la montagna
La Lettera
Pd, servono subito le primarie delle idee
C
aro Direttore, dopo l’analisi spietata di Gigi Copiello a poco vale una difesa d’ufficio del Partito Democratico e, in particolare, del gruppo in Consiglio Regionale. Le nostre prese di posizioni sono agli atti dell’Assemblea così come le numerose iniziative sul territorio e non farò l’oste che elogia il suo vino. E neppure intendo sfuggire al giudizio politico più complessivo perché in un partito tutto si tiene. Più
interessante raccogliere la provocazione di Paolo Giaretta, perché è vero che c’è un altro Veneto aperto, solidale, con voglia di futuro che aspetta rappresentanza. Proprio la consapevolezza della difficoltà del «terreno politico» Veneto deve spingerci a osare di più, anticipando proposte ambiziose, dal profilo netto, riconoscibile, distintivo. Prendendoci la libertà di frequentare questioni inedite, anche oltre il nostro tradizionale recinto politico.
di norme? «In tutto - dice Cgia - 714 giorni, quasi due anni lavorativi e mezzo». I nostri Bur battono perfino le Gazzette ufficiali, che, sempre nel 2018, hanno raggiunto le 30.671 pagine pubblicate: 80 chili di carta. Disposte l’una dopo l’altra, le pagine avrebbero prodotto un’autostrada di leggi e leggine lunga 452 chilometri. Quanto costa, allora, la burocrazia? Molto più del pedaggio da Venezia ad Aosta, che distano, appunto, 452 chilometri. (r.piv.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
ha dovuto creare una specificità per Belluno e la zona montana, dalle mie parti si dice “ciao Ninetta”». Visto che abbiamo parlato di Zaia, in vista delle Regionali è plausibile attendersi un’alleanza tra Pd e M5s, come auspicato anche ieri dal suo segretario nazionale Nicola Zingaretti? «Questo governo nasce non da un contratto, come il governo precedente. Nasce su pochi punti, ma condivisi. E c’è un’alleanza politica sulle cose da fare. Quindi, penso che due forze politiche così importanti avrebbe senso che dialogassero anche sui territori. Ma non può esserci nessuna naturale conseguenza, bisogna sfruttare i prossimi mesi per portare avanti un confronto. Se ci saranno obiettivi condivisi, allora dico sì a correre assieme come alternativa a Zaia, che ha grandi qualità ma anche grandi buchi, specie a livello infrastrutturale e gestionale». E con il Pd frammentato, con Renzi e Calenda che se ne vanno per i fatti loro, come la mettiamo? «Di movimenti personalistici ne abbiamo visti diversi. Penso a Di Pietro ad esempio. Sono meteore. Lo spezzettamento è tipico della politica di oggi, costruita sul mito del leader. Vedrà come finirà anche la Lega che si è trasformata nel partito di Matteo Salvini… Io sono per il partito popolare, non per il partito pop u l i s t i co c h e ca va l ca i l problema e apposta non lo risolve». Sì, ma il Pd, specie in Veneto, non è poi tanto popolare visti i recenti risultati elettorali… «Nel tempo il Pd ha perso la capacità di parlare al popolo, alla gente, dimostrando di avere poca concretezza e, soprattutto, poche proposte. Ed è qui, solo qui, che bisogna intervenire». © RIPRODUZIONE RISERVATA
È quello che abbiamo voluto fare sabato scorso presentando lo scenario di un Veneto 100% sostenibile. La sfida del riscaldamento globale è innanzitutto una messa in questione della nostra società, di come si muove, produce, costruisce case, e raccoglierla fino in fondo è, in tutto e per tutto, un progetto politico. Disegnare una società «rinnovabile» rigenera anche la politica, ridà senso a un impegno collettivo, ci colloca nel futuro anziché nel passato. Con lo stesso sguardo lungo, e largo, il Pd Veneto deve affrontare l’altra grande sfida delle culle vuote e delle case di riposo piene, che si chiama rivoluzione demografica. E recuperare la centralità del lavoro, di come e quanto viene pagato, di come chi lavora debba
partecipare alla rivoluzione tecnologica in corso in una regione dove la manifattura è la spina dorsale dell’economia. C’è molto da seminare, per rispondere a Giaretta, e c’è molto da rimediare ai conti in sospeso di Zaia: dalla contro-riforma sanitaria al disastro della riforma delle Ater, dal finto consumo di suolo zero al ritardo colossale sulle infrastrutture. Ma ci sono pure delle tentazioni cui resistere. La prima è la tentazione dell’attesa, di aspettare come va in Umbria, e poi come andrà in Emilia e pure in Calabria. È la tentazione di trovare nella formuletta delle alleanze la risposta alle nostre debolezze. Poi la tentazione di aspettarci tutto dall’azione del governo nazionale. Stare al governo ci aiuta, molto,
ma non ci esonera dall’agire in Veneto per il Veneto. Infine la tentazione del «candidato salvatore», capace da solo di risollevare le sorti elettorali, saldare improbabili o incredibili alleanze, piacere al centro senza dispiacere a sinistra, o viceversa. Una storia già vista. Prima che alle primarie per il candidato pensiamo alle primarie delle idee, per raccogliere le migliori energie, per mobilitare il tanto di buono che c’è nel territorio. Quel Veneto aperto, solidale, europeo non aspetta altro che di essere coinvolto, di farsi partecipe. Stanno scritte nello statuto del Pd le primarie tematiche, partiamo da qui. Stefano Fracassp Presidente gruppo Pd Consiglio regionale del Veneto
REGIONE
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
giovedÌ l’assessore incontrerÀ l’ad di rete ferroviaria italiana
LE OPERE IN AGENDA
De Berti, colpo d’ala «Primi treni elettrici lungo la Valsugana entro l’estate 2020»
Gli interventi nel Bellunese chiusura dell’ «anello basso» delle linee del Bellunese, prima dei Mondiali di Sci alpino a Cortina del 2021.
I passaggi progettazione definitiva/esecutiva, 3 milioni di euro; elettrificazione Vittorio Veneto-Belluno, 37 milioni di euro; opere propedeutiche all’elettrificazione della Montebelluna-Belluno, 30 milioni di euro; elettrificazione Treviso-Montebelluna-Belluno, 130 milioni di euro interventi Easy Station: adeguamenti ai nuovi standard di accessibilità e funzionalità delle stazioni di Calalzo di Cadore (8 milioni) e di Ponte nelle Alpi (2,5 milioni).
Copriranno la linea Camposampiero-Cittadella-Bassano La “cura del ferro” in Veneto: in ballo un miliardo di opere Filippo Tosatto VENEZIA. La cura del ferro. Per
accelerare la modernizzazione di una rete ferroviaria a tratti ottocentesca. Per porre fine al calvario dei tanti pendolari costretti a disservizi vergognosi. «Perché vogliamo incrementare l’adozione dei mezzi pubblici: oggi appena un veneto su sei ne fa uso, l’obiettivo è arrivare a quattro entro il 2030», scandisce Elisa De Berti. Giovedì, l’assessore regionale ai trasporti incontrerà l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile: l’agenda romana prevede la verifica dei programmi di potenziamento inclusi nel contratto firmato con la società e il ministero delle Infrastrutture e l’aggiornamento degli interventi nella nuova prospettiva olimpica di Cortina 2026. Un piano ingente e ambizioso, che richiederà investimenti complessivi superiori al miliardo. Con quali priorità di partenza?
PRIORITÀ AL BELLUNESE
«Ne abbiamo individuate quattro», replica la plenipotenziaria di Luca Zaia «anzitutto, le opere del Bellunese per assicurare collegamenti decenti con Venezia e Padova; un progetto che abbiamo avviato nel 2015, quando abbiamo ereditato
una rete tra pianura e montagna giudicata dagli esperti la peggiore d’Italia. Poi il treno delle Dolomiti, traguardo strategico che vogliamo realizzare ad ogni costo, sia in vista dei Giochi invernali che come asset di rivitalizzazione e rilancio di un arco esteso tra Cadore, Ampezzano e Pusteria». Ancora: «Il collegamento ferroviario con l’aeroporto Catullo di Verona, che serve la quarta città italiana per flussi turistici. Infine, ma dovrei dire soprattutto, il completamente
Alta Velocità: progressi sul piano progettuale ma Brescia-Padova non è ancora finanziata dell’elettrificazione delle linee comprese nel nuovo Piano regionale». TUTTI I CANTIERI APERTI
A riguardo, De Berti estrae un coniglio dal cilindro: «Entro l’estate prossima, speriamo fin da giugno, entreranno in servizio i primi treni elettrici lungo la Valsugana. Serviranno la linea Camposampiero-Cittadella-Bassano che è ormai in fase di completamento». Gli altri cantieri delle linee elettrificate? «Il percorso Venezia-Bellu-
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Altre opere inserite nel Contratto di Programma RFI collegamento ferroviario con l’aeroporto di Venezia “Marco Polo” (425 milioni di euro); raddoppio della linea ferroviaria Venezia-Trento, tra Maerne e Castelfranco Veneto (260 milioni di euro); ulteriori interventi programmati e di prossimo finanziamento: elettrificazione delle tratte Vicenza-Schio e Cerea-Isola della Scala (rispettivamente 55 e 35 milioni di euro). raddoppio del ponte sul Brenta tra Padova e Vigodarzere (40 milioni di euro).
no sarà completato entro il 2020, per quello Padova-Belluno la previsione è di concludere i lavori nell’anno successivo». Un capitolo dolente investe l’Alta Velocità nostrana, infrastruttura strategica per ridurre i tempi di percorrenza, alleggerire la rete ordinaria e incrementare la qualità del servizio, così da promuovere il riequilibrio modale a favore di un trasporto ferroviario capace di ridurre l’inquinamento e migliorare la sicurezza del traffico. A dispetto di annunci e promesse, la stagione del ministro Toninelli ha segnato una sostanziale paralisi dell’opera.
Per una spesa complessiva stimata in 30 mln di euro, è prevista l’elettrificazione delle tratte: - Conegliano – Vittorio Veneto, 13 km; - Castelfranco – Montebelluna, 16 km; - Camposampiero – Cittadella – Bassano, 16 km.
I RAPPORTI CON GENTILE
Qual è, ad oggi, lo stato d’attuazione? «Sul lotto funzionale Brescia Est-Verona la fase progettuale è ormai terminata ed è stato avviata la realizzazione del primo step costruttivo; lungo i Nodi di Verona-Ingresso Ovest e Ingresso Est, invece, siamo alle ultime battute dell’approvazione del progetto preliminare, incluse le misure compensative dell’impatto territoriale». Il segmento Verona-Bivio Vicenza? «L’iter approvativo della progettazione definitiva è concluso e anche l’ Attraversamento di Vicenza è prossimo al traguardo». Notte fonda, invece, sul sospirato versante Vicenza-Padova:
Elisa De Berti, assessore regionale ai Trasporti, davanti a un locomotore «Purtroppo, a fronte di un costo stimato in 1316 milioni di euro, manca tuttora la copertura finanziaria». Non è tutto. Il colloquio con Gentile («È attento e disponibile alle nostre proposte, stiamo lavorando bene») servirà anche a fare il punto sul piano di soppressione dei passaggi a livello, cavallo di battaglia di Elisa De Berti. VIA I PASSAGGI A LIVELLO
«L’intesa è regolata da due accordi con Rfi. Il primo prevede
l’investimento complessivo di 117,6 milioni dei quali 55,6 cofinanziati dalla Regione con risorse proprie destinare a misure di potenziamento quali i tratti di raddoppio delle linee. I progetti sinora sviluppati consentono la chiusura di 30 passaggi a livello mediante la realizzazione di 22 opere sostitutive tra sottopassi e cavalcavia. L’accordo successivo, che risale al 2018, ha consentito di individuare una cinquantina di interventi dove l’eliminazione
del passaggio a livello può essere prevista senza attraversamenti della linea ferroviaria ma attraverso la realizzazione di viabilità di collegamento, o di ricucitura, degli assi stradali esistenti; in tale ambito, l’amministrazione del Veneto si impegna alla progettazione e realizzazione degli interventi mentre Rfi garantisce il loro integrale finanziamento, con fondi già stanziati pari a 30 milioni di euro». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
allarme e proteste in laguna
Venezia, nebbia e caos Grandi navi Sirene all’alba, bloccati i vaporetti VENEZIA Risveglio con la neb-
La fitta nebbia in laguna ha paralizzato la circolazione dei vaporetti
bia e il suono angosciante delle sirene di tre Grandi navi in laguna dove, nonostante la scarsa visibilità, tre colossi del mare hanno fatto ingresso in porto. Il primo allarme ha rotto il silenzio ovattato della notte una ventina di minuti dopo le 5 di ieri mattina. Il suono, sordo e inquietante, che ha creato non poca apprensione tra chi ha svegliato, è stato un continuo fin quasi alle 6. E ha riportato alla mente la mancata collisione, il 7 luglio in piena bufera di acqua e vento, della Costa Deliziosa con Riva Sette Martiri. Due suoni di sirena ripetuti più volte dalle grandi navi che entravano in porto nonostante la nebbia. O me-
glio, come hanno spiegato in Capitaneria di Porto sono entrate quando alle 5 ci sono state le condizioni per riaprire la bocca di porto del Lido chiusa nella notte per mancanza di visibilità. Una riapertura durata il tempo necessario per far entrare in laguna tre delle sei navi da crociera ferme in rada. Poi di nuovo la chiusura fino alle 11. L’ultima grande nave ha attraccato alla stazione marittima poco dopo le 16. E mentre la tre delle grandi navi riuscivano ad entrare in porto Actv cancellava le corse delle linee esterne o ne limitava il tragitto e questo fino alle 9 quando è ricominciata a tornare la normalità. Ma proteste e polemiche fioccano. —
il bronx di padova
Ruspe in azione in via Anelli È iniziata ieri mattina la demolizione del “ghetto” di via Anelli a Padova, la serie di condomini in stato di assoluto degrado e disabitati da anni dove si era concentrata negli anni Ottanta e Novanta la popolazione straniera, che erano divenuti la centrale veneta dello spacco di stupefacenti.
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REGIONE
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Grande partecipazione alla festa di Napoli per i dieci anni del Movimento che a Treviso è nato nel 2005 con David Borrelli, poi uscito dal partito
Il M5S tra battaglie No-Pfas e taglio di poltrone «Ma patti con il Pd in Veneto non se ne fanno» LO SCENARIO
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Albino Salmaso
Sono i parlamentari eletti il 4 marzo 2018 nelle liste del M5S in Veneto grazie al 24,4% alle urne: 8 deputati e 4 senatori. Si tratta degli onorevoli Alvise Maniero, Arianna Spessotto, Federico D’Incà, Silvia Benedetti, Raphael Raduzzi, Sara Cunial, Francesca Businarolo e Mattia Fantinati. Questi i senatori: Orietta Vanin, Gian Pietro Girotto, Giovanni Endrizzi e Barbara Guidolin tutti eletti nella quota proporzionale perché in Veneto i collegi del maggioritario sono stati dal centrodestra. Silvia Bendetti è entrata subito nel Gruppo Misto seguita poi da Sara Cunial, espulsa dal M5S.
A
ddio Vaffa’ di Beppe Grillo: ora che siamo al governo dobbiamo studiare e risolvere i problemi, senza perdere un attimo. Meglio la Lega o il Pd come alleati? Non ho dubbi: pari sono, meglio il M5S. Noi siamo il vero cane da guardia della democrazia. Sonia Perenzoni la sua storica battaglia l’ha vinta: la Miteni di Trissino ha chiuso i battenti e ora non resta che attendere il processo a Vicenza. Lei è la bandiera delle lotte ambientali in Veneto e alla festa di Napoli per i dieci anni del Movimento racconta le battaglie delle mamme “No-Pfas” e al ministro Sergio Costa ricorda che il Veneto sta sempre aspettando il decreto che azzeri le emissioni delle sostanze perfluoroalchiliche nell’acqua. Ce l’ha con la Pro-
Lo storica riduzione dei parlamentari porta la firma di Fraccaro e D’incà vincia retta allora da Variati (Pd) e con la Regione di Zaia (Lega) che non hanno emesso l’ordinanza per imporre alla Miteni la bonifica dell’area: ora pagherà come sempre Pantalone, cioè lo Stato. Lo stand del Veneto è preso d’assalto da parlamentari, consiglieri regionali e comunali scesi in Campania per rendere omaggio a Grillo e Casaleggio: «Di Maio è un bravissimo leader ma il papà e la mamma del M5S hanno due nomi: Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ora c’è suo figlio Davide», racconta un deputato. «La gestione collegiale è una sfida da raccogliere con una struttura su base regionale vera, che coordini le attività dei Meet Up provinciali». Quanta strada hanno fatto i 5 Stelle in dieci anni? Sono di
1 Foto di gruppo dei deputati e attivisti veneti del M5s ieri a Napoli per i 10 anni del Movimento: al centro il ministro D’Incà
destra o di sinistra? Movimento sul web eterodiretto dalla piattaforma Rousseau di Caseleggio o nuovo ceto politico roso del tarlo delle scissioni, malattia del Parlamento dopo la fine delle vecchie ideologie? Nella terra delle partite Iva che sognano la flat tax e odiano la dichiarazione dei redditi, i grillini hanno intercettato il malessere “antisistema” con il boom al 24,4% nel 2018 per poi crollare al 10 per cento alle europee 2019. Non poteva che finire così, fa capire David Borelli, il “nonno” del M5S che nel 2005 con un gruppo di amici ha fondato i “Grilli Treviso” per poi confluire nel M5S da cui è uscito nel maggio scorso, dopo due mandati a Strasburgo come eurodeputato. «Ai miei vecchi amici non posso che fare un augurio: il movimento torni ad essere ciò che era. Ora ha smarrito i valori iniziali ed è diventato ciò che non voleva: un partito come gli altri», conclude Borrelli. Cosa c’è nel bilancio dei tumultuosi 10 anni? Il reddito di cittadinanza, che non ha pre-
LA FUORIUSCITA
L’ESPULSA
Silvia Benedetti, entrata nel misto Sara Cunial è stata espulsa
miato il Veneto, e poi la storica riforma del Parlamento. L’ultima immagine del “Vaffa” di Grillo alla “Casta” entra nell’album di famiglia con le forbici che tagliano le poltrone di 345 deputati e senatori. Se ne parlava dagli anni Novanta, poi a Palazzo Chigi sono arrivati due veneti: il trevigiano Riccardo Fraccaro che l’ha fatta approvare tre volte in 14 mesi e poi il bellunese Federico D’Incà che ha superato il traguar-
do martedì 8 ottobre con un consenso plebiscitario in aula. Tra il serio e il faceto nell’allegria di Napoli, nessuno osa pensare come sarebbe finita se la riforma costituzionale fosse finita sul tavolo di Danilo Toninelli: per fortuna Di Maio nel Conte 1 gli ha affidato la grana della Tav e ha scelto Fraccaro come braccio destro. All’orizzonte ora si profila il patto con il Pd per le regionali, ma i grillini veneti non ne vo-
gliono sapere: «Fin che ci sono io, il M5S si presenterà da solo nel 2020 contro Zaia. Siamo alternativi alla Lega e al Pd», spiega Jacopo Berti, uno dei probiviri nazionali chiamato a sanzionare i deputati ribelli sul voto taglia-parlamentari. E allora? Non resta che ascoltare il ministro Federico D’Incà, che dopo aver spiegato l’iter della riforma, manda messaggi rassicuranti: «Il Veneto ha bisogno di un nuovo accordo tra governo e imprenditori. L’incontro con Confindustria Vicenza ci ha fatto capire che possiamo condividere un percorso che permetta all'imprenditoria di rafforzarsi e consolidare il made in Italy all’estero. Il prossimo green new deal deve permettere all'industria veneta di diventare leader anche in questo settore a livello internazionale, consentendo ai nostri giovani di rimanere a lavorare in Italia, creando competenza ed innovazione tecnologica». Senti che musica, altro che “Vaffa” dal palco... — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
l’intervista
Paragone: «Benetton e Alitalia c’è un conflitto di interessi» TREVISO. «Non sono andato alla festa del decennale di Napoli perché non ho votato la fiducia a questo governo. Che ci andavo a fare?». Gianluigi Paragone ha presentato a Treviso il suo ultimo libro “La vita a rate” ed è stata anche l’occasione per sentire il punto di vista del senatore del Movimento Cinque Stelle su alcuni temi che ci riguardano da vicino. Dicono che lei potrebbe presiedere la commissione par-
lamentare d’inchiesta sui dissesti bancari. È vero? «La prima riunione sarà il 22 ottobre. In quell’occasione sarà votato l’ufficio di presidenza. Si è fatto il mio nome ma credo di essere un po’ pericoloso per il sistema. Non so se reggerebbe...». Qual è la sua posizione sulla concessione ad Autostrade dopo il disastro del ponte Morandi? «Sono molto rigido, sia per le
autostrade che per le acque minerali, ad esempio. Sono per la revoca, non per una riscrittura. Poi teniamo conto che Benetton sta giocando una partita anche per Alitalia e c’è un conflitto di interessi che denuncerò con un’interrogazione: l’advisor di Ferrovie dello Stato è Mediobanca, e uno degli azionisti di Mediobanca è per l’appunto Benetton». Il 22 ottobre saranno passati due anni dal voto di quasi
Gianluigi Paragone, senatore del Movimento Cinque Stelle
Federico D’Incà è stato nominato ministro dei Rapporti con il Parlamento nel governo Conte 2 M5S-Pd-LeU-IV. Sua e del sottosegretario Riccardo Fraccaro la riforma che taglia il numero dei parlamentari da 945 a 600.
5 I consiglieri regionali eletti nel 2015: Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel e Patrizia Bartelle che è uscita dal gruppo e ha aderito a Veneto 2020–Italia In Comune.
2 Gli eurodeputati eletti il 26 maggio con il M5s: Sabrina Pignedoli e Marco Zurlo.
3 Sono i sindaci del M5S in Veneto: Alessandro Ferro a Chioggia, Roberto Castiglion riconfernato a Sarego nel Vicentino e Andrea Danieletto a Vigonovo nel Veneziano.
due milioni e mezzo di veneti per l’autonomia. Il M5S a livello nazionale ha frenato. Lei da che parte sta? «Ricordiamo però che il M5S aveva indicato di votare per l’autonomia sia in Lombardia che in Veneto. A me non fa paura né l’autonomia né il federalismo. Un tempo si diceva: “Il socialismo è bello, peccato per i socialisti”. A volte mi viene da dire che l’autonomia e il federalismo sono belli, peccato per gli autonomisti e per i federalisti. Battute a parte, credo che non sia il tempo più adatto per l’autonomia. Il Paese non sta crescendo. L’autonomia va fatta quando ci sono soldi ed allora è giusto che sia concessa a chi è in grado di gestirli». — Enrico Pucci
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REGIONE
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Grande partecipazione alla festa di Napoli per i dieci anni del Movimento che a Treviso è nato nel 2005 con David Borrelli, poi uscito dal partito
Il M5S tra battaglie No-Pfas e taglio di poltrone «Ma patti con il Pd in Veneto non se ne fanno» LO SCENARIO
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Albino Salmaso
Sono i parlamentari eletti il 4 marzo 2018 nelle liste del M5S in Veneto grazie al 24,4% alle urne: 8 deputati e 4 senatori. Si tratta degli onorevoli Alvise Maniero, Arianna Spessotto, Federico D’Incà, Silvia Benedetti, Raphael Raduzzi, Sara Cunial, Francesca Businarolo e Mattia Fantinati. Questi i senatori: Orietta Vanin, Gian Pietro Girotto, Giovanni Endrizzi e Barbara Guidolin tutti eletti nella quota proporzionale perché in Veneto i collegi del maggioritario sono stati dal centrodestra. Silvia Bendetti è entrata subito nel Gruppo Misto seguita poi da Sara Cunial, espulsa dal M5S.
A
ddio Vaffa’ di Beppe Grillo: ora che siamo al governo dobbiamo studiare e risolvere i problemi, senza perdere un attimo. Meglio la Lega o il Pd come alleati? Non ho dubbi: pari sono, meglio il M5S. Noi siamo il vero cane da guardia della democrazia. Sonia Perenzoni la sua storica battaglia l’ha vinta: la Miteni di Trissino ha chiuso i battenti e ora non resta che attendere il processo a Vicenza. Lei è la bandiera delle lotte ambientali in Veneto e alla festa di Napoli per i dieci anni del Movimento racconta le battaglie delle mamme “No-Pfas” e al ministro Sergio Costa ricorda che il Veneto sta sempre aspettando il decreto che azzeri le emissioni delle sostanze perfluoroalchiliche nell’acqua. Ce l’ha con la Pro-
Lo storica riduzione dei parlamentari porta la firma di Fraccaro e D’incà vincia retta allora da Variati (Pd) e con la Regione di Zaia (Lega) che non hanno emesso l’ordinanza per imporre alla Miteni la bonifica dell’area: ora pagherà come sempre Pantalone, cioè lo Stato. Lo stand del Veneto è preso d’assalto da parlamentari, consiglieri regionali e comunali scesi in Campania per rendere omaggio a Grillo e Casaleggio: «Di Maio è un bravissimo leader ma il papà e la mamma del M5S hanno due nomi: Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ora c’è suo figlio Davide», racconta un deputato. «La gestione collegiale è una sfida da raccogliere con una struttura su base regionale vera, che coordini le attività dei Meet Up provinciali». Quanta strada hanno fatto i 5 Stelle in dieci anni? Sono di
1 Foto di gruppo dei deputati e attivisti veneti del M5s ieri a Napoli per i 10 anni del Movimento: al centro il ministro D’Incà
destra o di sinistra? Movimento sul web eterodiretto dalla piattaforma Rousseau di Caseleggio o nuovo ceto politico roso del tarlo delle scissioni, malattia del Parlamento dopo la fine delle vecchie ideologie? Nella terra delle partite Iva che sognano la flat tax e odiano la dichiarazione dei redditi, i grillini hanno intercettato il malessere “antisistema” con il boom al 24,4% nel 2018 per poi crollare al 10 per cento alle europee 2019. Non poteva che finire così, fa capire David Borelli, il “nonno” del M5S che nel 2005 con un gruppo di amici ha fondato i “Grilli Treviso” per poi confluire nel M5S da cui è uscito nel maggio scorso, dopo due mandati a Strasburgo come eurodeputato. «Ai miei vecchi amici non posso che fare un augurio: il movimento torni ad essere ciò che era. Ora ha smarrito i valori iniziali ed è diventato ciò che non voleva: un partito come gli altri», conclude Borrelli. Cosa c’è nel bilancio dei tumultuosi 10 anni? Il reddito di cittadinanza, che non ha pre-
LA FUORIUSCITA
L’ESPULSA
Silvia Benedetti, entrata nel misto Sara Cunial è stata espulsa
miato il Veneto, e poi la storica riforma del Parlamento. L’ultima immagine del “Vaffa” di Grillo alla “Casta” entra nell’album di famiglia con le forbici che tagliano le poltrone di 345 deputati e senatori. Se ne parlava dagli anni Novanta, poi a Palazzo Chigi sono arrivati due veneti: il trevigiano Riccardo Fraccaro che l’ha fatta approvare tre volte in 14 mesi e poi il bellunese Federico D’Incà che ha superato il traguar-
do martedì 8 ottobre con un consenso plebiscitario in aula. Tra il serio e il faceto nell’allegria di Napoli, nessuno osa pensare come sarebbe finita se la riforma costituzionale fosse finita sul tavolo di Danilo Toninelli: per fortuna Di Maio nel Conte 1 gli ha affidato la grana della Tav e ha scelto Fraccaro come braccio destro. All’orizzonte ora si profila il patto con il Pd per le regionali, ma i grillini veneti non ne vo-
gliono sapere: «Fin che ci sono io, il M5S si presenterà da solo nel 2020 contro Zaia. Siamo alternativi alla Lega e al Pd», spiega Jacopo Berti, uno dei probiviri nazionali chiamato a sanzionare i deputati ribelli sul voto taglia-parlamentari. E allora? Non resta che ascoltare il ministro Federico D’Incà, che dopo aver spiegato l’iter della riforma, manda messaggi rassicuranti: «Il Veneto ha bisogno di un nuovo accordo tra governo e imprenditori. L’incontro con Confindustria Vicenza ci ha fatto capire che possiamo condividere un percorso che permetta all'imprenditoria di rafforzarsi e consolidare il made in Italy all’estero. Il prossimo green new deal deve permettere all'industria veneta di diventare leader anche in questo settore a livello internazionale, consentendo ai nostri giovani di rimanere a lavorare in Italia, creando competenza ed innovazione tecnologica». Senti che musica, altro che “Vaffa” dal palco... — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
l’intervista
Paragone: «Benetton e Alitalia c’è un conflitto di interessi» TREVISO. «Non sono andato alla festa del decennale di Napoli perché non ho votato la fiducia a questo governo. Che ci andavo a fare?». Gianluigi Paragone ha presentato a Treviso il suo ultimo libro “La vita a rate” ed è stata anche l’occasione per sentire il punto di vista del senatore del Movimento Cinque Stelle su alcuni temi che ci riguardano da vicino. Dicono che lei potrebbe presiedere la commissione par-
lamentare d’inchiesta sui dissesti bancari. È vero? «La prima riunione sarà il 22 ottobre. In quell’occasione sarà votato l’ufficio di presidenza. Si è fatto il mio nome ma credo di essere un po’ pericoloso per il sistema. Non so se reggerebbe...». Qual è la sua posizione sulla concessione ad Autostrade dopo il disastro del ponte Morandi? «Sono molto rigido, sia per le
autostrade che per le acque minerali, ad esempio. Sono per la revoca, non per una riscrittura. Poi teniamo conto che Benetton sta giocando una partita anche per Alitalia e c’è un conflitto di interessi che denuncerò con un’interrogazione: l’advisor di Ferrovie dello Stato è Mediobanca, e uno degli azionisti di Mediobanca è per l’appunto Benetton». Il 22 ottobre saranno passati due anni dal voto di quasi
Gianluigi Paragone, senatore del Movimento Cinque Stelle
Federico D’Incà è stato nominato ministro dei Rapporti con il Parlamento nel governo Conte 2 M5S-Pd-LeU-IV. Sua e del sottosegretario Riccardo Fraccaro la riforma che taglia il numero dei parlamentari da 945 a 600.
5 I consiglieri regionali eletti nel 2015: Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel e Patrizia Bartelle che è uscita dal gruppo e ha aderito a Veneto 2020–Italia In Comune.
2 Gli eurodeputati eletti il 26 maggio con il M5s: Sabrina Pignedoli e Marco Zurlo.
3 Sono i sindaci del M5S in Veneto: Alessandro Ferro a Chioggia, Roberto Castiglion riconfernato a Sarego nel Vicentino e Andrea Danieletto a Vigonovo nel Veneziano.
due milioni e mezzo di veneti per l’autonomia. Il M5S a livello nazionale ha frenato. Lei da che parte sta? «Ricordiamo però che il M5S aveva indicato di votare per l’autonomia sia in Lombardia che in Veneto. A me non fa paura né l’autonomia né il federalismo. Un tempo si diceva: “Il socialismo è bello, peccato per i socialisti”. A volte mi viene da dire che l’autonomia e il federalismo sono belli, peccato per gli autonomisti e per i federalisti. Battute a parte, credo che non sia il tempo più adatto per l’autonomia. Il Paese non sta crescendo. L’autonomia va fatta quando ci sono soldi ed allora è giusto che sia concessa a chi è in grado di gestirli». — Enrico Pucci
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Nordest
Domenica 13 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
L’intervista Gianni Dal Moro lle elezioni regionali del Veneto nel 2020 il Partito Democratico dovrebbe rinunciare al proprio simbolo e sostenere una grande lista civica con un candidato governatore giovane, per quanto non alle prime armi, capace di porsi in alternativa alla Lega di Luca Zaia. La proposta choc arriva da Gianni Dal Moro, deputato veronese alla terza legislatura, di professione imprenditore nel settore dei servizi, per dieci anni capo della segreteria di Enrico Letta, all’ultimo congresso di partito sostenitore di Matteo Renzi ma che, a differenza dell’ex premier, è rimasto «convintamente» nel Pd.
A
«Una civica senza partiti così possiamo battere Zaia» Regionali 2020, il deputato veronese dem `«In Veneto il metodo vincente dei Comuni chiede al Pd di rinunciare al proprio simbolo Candidiamo giovani ma con esperienza» `
Onorevole Dal Moro, la accuseranno di rinnegare la storia del partito. «Non rinnego nulla, ma parto da una constatazione: finora le elezioni regionali in Veneto le abbiano sempre perse. E tutto lascia presagire che il vecchio copione sarà ripetuto anche stavolta con la solita liturgia delle primarie a ridosso del voto tra qualche dirigente più o meno noto del Pd o qualche personaggio della società civile in voga. Poi ogni cinque anni ripartiamo da capo perché chi abbiamo candidato o si ritira o cambia casacca o sceglie altre strade. Abbiamo l’obbligo di tentare di cambiare metodo e progetto». Lei cosa propone? «Avere il coraggio di fare un processo di innovazione e di guardare avanti con un obiettivo di medio, lungo termine per il prossimo decennio, tenendo presente che fra cinque anni Zaia non sarà più candidabile». Il Pd a livello romano ve lo lascerà fare? «Rovescio la domanda: esiste un tema “Nord” per il Pd? Il partito nazionale dovrebbe porsi come obiettivo principale guadagnare il consenso nel Nord del Paese. Oggi il centrosinistra non governa nessuna regione del Settentrione: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli. Possiamo pensare di governare il Paese non guidando almeno qualche Regione del Nord?». Forse il Pd considera il Nord “perso”. «La presunzione di un partito nazionale molto romanocentrico ha di fatto per anni sottovalutato il fenomeno della Lega. Quando, anni fa, noi ne parlavamo, a Roma ci guardavano come se stessimo raccontando una storia di folklore. Abbiamo visto com’è andata. Io dico che se vogliamo battere la Lega, dobbiamo farlo lì dov’è nata: in Veneto. È un problema di politiche, prima che di rappresentanza, anche se penso che il mio partito abbia commesso un errore nel non indicare un ministro del Veneto». I tre sottosegretari Baretta,
«ENTRO NATALE PRIMARIE APERTE A TUTTI I CITTADINI CHE NON SI RICONOSCONO NELLA LEGA» «MA IL GOVERNO NAZIONALE DEVE FARE DI PIÙ DEI GIALLO-VERDI UN ERRORE NON AVERE UN NOSTRO MINISTRO»
PROPOSTA CHOC Il deputato veronese dem Gianni Dal Moro chiede che alle Regionali 2020 in Veneto si faccia una grande lista civica senza simboli di partito. I candidati? Giovani ma con esperienza amministrativa
Il coordinatore
Regione Per il consigliere leghista il celebrante è Zaia
Bendinelli: «FI deve fare autocritica»
Finco ha sposato la sua Angela
VENEZIA «Forza Italia deve fare una seria autocritica. Se siamo a questo punto è perché per troppo tempo siamo stati in silenzio su molte tematiche. A forza di stare zitti abbiamo perso la nostra caratterizzazione. È giunto il momento di alzare la testa, non dobbiamo continuare a far finta che le cose vadano bene». Lo ha detto Davide Bendinelli, deputato di Forza Italia e coordinatore azzurro in Veneto, intervenendo a “IdeeItalia”, la due giorni di incontri e dibattiti organizzata da Forza Italia a Milano. Quanto alle Regionali del prossimo anno in Veneto, ancora non si è svolta una riunione tra le forze del centrodestra. «Se sarà riconfermata l’alleanza, noi ci saremo», ha detto Bendinelli.
VICENZA Fiori d’arancio a Palazzo Ferro Fini. Il capogruppo della Lega in consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco, ieri si è unito in matrimonio con Angela Battistin a Colceresa, in provincia di Vicenza. Con doppia cerimonia. La mattina la funzione religiosa, il pomeriggio in Villa San Biagio il rito civile con un celebrante d’eccezione: il governatore del Veneto Luca Zaia. Per il sì di Finco erano presenti tutti i consiglieri regionali della Lega. Ma è stata la senatrice Erika Stefani a “salvare” la cerimonia: al momento delle firme dei testimoni non si trovava una penna. L’ex ministro ha rovistato nella sua borsa porgendo infine una biro di Swarovski. (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martella e Variati non bastano? «Sono tutti e tre bravi, competenti e con deleghe importanti. Ma serviva anche un ministro con un dicastero pesante». Non pensa che il Pd perda perché l’avversario è fortissimo? All’ultimo sondaggio Zaia aveva un gradimento del 76%. «Ma infatti la sfida che ci aspetta è doppia: da una parte dare risposte più convincenti di quelle date dalla Lega negli ultimi anni sul tema del federalismo, delle infrastrutture, delle tasse, della difesa del Made in Italy e della sicurezza. In secondo luogo mettere in campo una proposta elettorale votabile anche da chi non si riconosce in modo stretto nel centrosinistra. Chiedo: perché nello stesso giorno in cui si vota per Regionali e Comunali il centrosinistra perde in Regione e vince in tanti Comuni?». Secondo lei? «Perché nei Comuni è apprezzata la formula della lista civica, si votano le persone. Dobbiamo esportare questa esperienza civica su base regionale. Certo, la sfida sarà più credibile se sapremmo fare meglio del precedente Governo. Quattordici mesi di Governo Lega-M5S hanno prodotto molto poco per il Veneto nonostante due ministri veneti. Noi dobbiamo fare di più e meglio su autonomia, piccole medie imprese, agricoltura, infrastrutture. Allora la sfida alle prossime elezioni regionali può diventare aperta. Ma ci vuole anche il coraggio di innovazione». Cioè lasciare a casa il simbolo Pd? «L’idea è di una grande lista civica veneta dove possano confluire quanti, fuori e dentro i partiti, si riconoscono sulla necessità di cambiare pagina anche nel Veneto. Senza divieti o “esami del sangue”. Ma dobbiamo correre: prima di Natale primarie apertissime anche a quelli che non si riconoscono nel Pd o nel centrosinistra sul piano nazionale, ma sono disponibili a partecipare alla costruzione di una grande lista civica veneta per dire basta a questa Lega parolaia». Ai votanti chiedereste ancora di sottoscrivere il documento in cui dichiarano di essere elettori di centrosinistra? «No, ma di essere favorevoli a un progetto di governo alternativo a quello della Lega. Anche perché i veneti si stanno rendendo conto che, ad esempio sui trasporti e sulla sanità, non è come la racconta Zaia». Il profilo del candidato governatore? «Un giovane, uomo o donna, che abbia già un minimo di esperienza politica e amministrativa. Investiamo sul futuro». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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XI
LO SFOGO
Mestre
«Lascio dopo 38 anni, la mancanza di parcheggi e la pedonalizzazione hanno fatto morire Mestre. Così favoriscono gli ipermercati»
Domenica 13 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
«Tasse e Ztl, così si chiude» Dopo Lori in via Mestrina abbassa le serrande Blg `Emporio cinese al posto della banca in via Verdi «Spese, tasse e Iva troppo elevate, la città muore» Gli esercenti si dividono: «Meglio una vetrina aperta» `
COMMERCIO MESTRE C’è la paura che Me-
stre diventi una nuova Chinatown, ma anche chi vede nei negozi cinesi nuovi punti luce nel quartiere tra via Carducci e via Verdi, dove stanno proliferando, mentre appaiono nuovi cartelli di “cedesi attività”. Una zona che una volta era considerata il salotto di Mestre, con negozi qualificati per lo shopping di medio livello, il contraltare di via Mestrina, con cui, purtroppo, si sta spegnendo. Al civico 14 di via Mestrina da una settimana nel negozio “Blg ex Eliver” è apparsa l’insegna “vendita promozionale”. Due zone centrali in sofferenza, come testimoniano i commercianti. Là dove una volta c’era una banca, al civico 41 di via Verdi, sorgerà un emporio cinese. Un edificio al piano terra con una decina di vetrine pronte per l’allestimento. Il proprietario è un cinese ceh ha rilevato il locale. C’è chi storce il naso, come la titolare del negozio di abbigliamento “L’oasi”, a pochi metri di distanza in via Verdi, che da poco ha attaccato sulle proprie vetrine il cartello “cedesi attività”. «Chiudo dopo 38 anni - racconta Alba La Ztl, la mancanza di parcheggi per i miei clienti che una volta potevano accedere in centro senza disagi, hanno fatto morire Mestre. La città è divorata dai centri commerciali».
IN RITIRATA Dopo la crisi del 2009, Alba aveva scelto di vendere dei capi meno raffinati. Aveva resistito alle difficoltà comportate dai lavori di pedonalizzazione di via Verdi e Riviera XX Settembre, ma poi il lavoro è andato a picco. «Ora per acquistare un negozio non serve più la licenza - spiega Alba Perché c’è chi continua ad autorizzare i cinesi? I mestrini vanno nei centri commerciali
MESTRE Un riconoscimento all’in-
clusione, all’impegno, alla dedizione. Il premio “Mestre Domani 2019”, giunto alla sua terza edizione, è stato assegnato a Elisabetta Pusiol, responsabile regionale di Special Olympics Italia, associazione nazionale che si prende cura e sostiene gli atleti con disabilità intellettive. La cerimonia di conferimento si è svolta all’Hotel Bologna di Mestre alla presenza, tra gli altri, del presidente del Comitato Mestre Domani Ugo Ticozzi, che organizza l’iniziativa, il vice presidente della Regione Veneto Gianluca Forcolin, il presidente del Panathlon International Fa-
Si celebbra oggi, domenica, a partire dalle 9.30 in piazza Ferretto la Festa della Madonna del Don, la cui icona viene onorata nella chiesa dei Cappuccini in ricordo di tutti i caduti della Campagna di Russia. Dopo i saluti istituzionali, l’alzabandiera alla presenza delle autorità civili e militari, la deposizione di corone d’alloro alle lapidi dei caduti al Municipio di Mestre, seguirà la Messa nella chiesa dei Cappuccini e l’accensione delle lampade votive all’altare dell’icona. A offrire l’olio per mantenere vivo il ricordo saranno quest’anno le sezioni Ana di Vicenza e Domodossola.
TANGENZIALE CHIUSI GLI SVINCOLI DELLA CARBONIFERA
LA RESA La vetrina del negozio di abbigliamento Blg in via Mestrina, destinato ad abbassare le serrande (Nuove Tecniche/ Luca Padovani)
e nemmeno quelli che abitano in questa zona vengono a comprare più nei negozi di vicinato». Camminando in via Verdi, si notano numerosi negozi sfitti. «Dopo i lavori di pedonalizzazione c’è chi si è spostato per problemi di scarico merci» spiega Stefano Marchi, titolare della tabaccheria in via Verdi 31. «La gente vuole arrivare sotto il negozio con la macchina. Sull’arrivo dei cinesi, penso che non ci siano alternative. È una piaga se i negozi restano vuoti, mentre una luce che si accende rappresenta un’altra opportunità, favorendo il passaggio dei clienti».
IN VIA MESTRINA In via Mestrina, dopo la chiusura qualche mese fa del raffinato negozio di abbiglia-
L’evento all’M9
Liste d’attesa per il Festival delle idee MESTRE In lista d’attesa, come all’aeroporto, per poter partecipare al Festival delle idee in programma all’M9 dal 24 al 27 ottobre. Viste le molte richieste pervenute, da lunedì sul sito www.festivalidee.it verranno aperte le liste d’attesa per alcuni degli eventi già esauriti. Allo stesso sito è possibile prenotare gli appuntamenti ancora disponibili. L’apertura delle liste d’attesa riguardano gli incontri con Melania Mazzucco, Igor Sibaldi, Mauro Ferrucci, Morgan con Carlo Vanoni, Francesco Moser con Sara Simeoni, Gioele Dix
(ancora prenotabile anche la diretta su maxischermo al Chiostro M9)e Mogol (ancora prenotabile anche la diretta su maxischermo al Chiostro M9). Sono ancora disponibili invece gli incontri con Francesca Cavallin con Massimiliano Sabbion, Guido Barlozzetti, Marco Melegaro, Carlo Freccero, Aldo Grasso, Liviano Tomasi, Giò Alajmo, Nicolai Lilin, Infinito Hack e Tino Vettorello. Se non si presenteranno agli eventi tutti gli aventi diritto al posto, verrà chiamata a voce la lista d’attesa 30 minuti prima dell’inizio dell’evento.
mento per donna Lori, a fine mese si spegne anche la boutique per uomo Blg ex Eliver, punto di riferimento da anni nel centro città con prestigiosi marchi. «Mestre sta morendo - afferma Bruno Caniggia, titolare della società - Le spese, le tasse, gli stipendi e l’Iva al 22% sono troppo alti. Per coprire tutte queste spese bisogna avere un certo fatturato, derivato dalla vendita della merce. Purtroppo le persone entrano in negozio pretendendo di stabilire il prezzo di vendita di un capo di abbigliamento. Non ci sono leggi che tutelano l’affittanza. I mestrini ormai preferiscono i centri commerciali, oppure le offerte di quei negozi che vendono le marche a prezzi stracciati». Filomena Spolaor © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Elisabetta Pusiol il premio “Mestre Domani” LA CERIMONIA
PIAZZA FERRETTO FESTA DELLA MADONNA DEL DON
brizio Coniglio. «Apprezzo particolarmente la scelta di Mestre Domani - ha sottolineato Forcolin - che riconosce il lavoro di persone come Elisabetta Pusiol e il suo staff, volontari che sono la forza e il tessuto connettivo stesso del nostro Veneto. Grazie al loro impegno tanti ragazzi con problemi sono stati accolti a pieno titolo nella nostra collettività, e lo sport in questo senso è un veicolo eccezionale». Da donna a donna, è stata Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale di Venezia, a conferire il premio alla vincitrice. «Sono particolarmente onorata di consegnare questo riconoscimento a Elisabetta Pusiol - ha detto Damiano - che ho avuto l’onore di conoscere non solo
per i tanti progetti della Polisportiva Terraglio legati al mondo della disabilità e dello sport, ma anche in occasione della rassegna Ottobre Rosa, per la cui organizzazione abbiamo collaborato in maniera costruttiva. Sono decine in queste settimane gli eventi e le iniziative di sensibilizzazione al contrasto del tumore al seno, con l’intento anche di aiutare le donne in fase di
IL GRAZIE DELLA CITTÀ ALLA RESPONSABILE DI SPECIAL OLYMPICS CHE SI OCCUPA DI ATLETI CON DISABILITÀ INTELLETTIVE
RICONOSCIMENTO Da sx Ugo Ticozzi, Gianluca Forcolin, la premiata Elisabetta Pusiol ed Ermelinda Damiano
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La concessionaria cav informa che domani notte per lavori di manutenzione degli impianti di illuminazione lungo gli svincoli della Tangenziale verranno chiusi alternativamente i rami di svincolo da e per Venezia-Porto (Carbonifera) lungo la carreggiata Ovest (direzione Milano) ed Est (direzione Trieste). L’intervento verrà effettuato tra le 21 di lunedì e le ore 6 di mattina di martedì 15 ottobre. In entrambi i casi il traffico verrà deviato verso la rotatoria Marghera.
SICUREZZA LUNEDÌ RITORNA “OCIO, CIÒ” ALLA PLIP Martedì 15 ottobre alle 15 al Palaplip di via San Donà 196 torna l’appuntamento quindicinale di “Ocio che si balla”. Il pomeriggio danzante di musica e informazione sarà allietato dalla musica del “one man band” Gianni Gatto, mentre gli operatori del Comune saranno a disposizione per fornire suggerimenti e buone pratiche per prevenire le truffe e i furti. In particolare, con “Ocio alla bolletta”, si tornerà a parlare di bollette, contratti e gestori, in vista dell’abolizione del mercato tutelato.
riabilitazione oncologica. Elisabetta è una persona di grande spessore e di rara sensibilità - ha concluso Damiano - premiarla è il giusto ringraziamento da parte di tutta la città». Del resto l’amicizia tra Venezia e Special Olympics continua e si sviluppa da anni: tra i momenti clou la due giorni di gare che Mestre ha ospitato il 15 e 16 giugno scorsi, quando, per i “Play the Games” di ginnastica artistica e nuoto, centinaia di atleti provenienti da tutta Italia si sono sfidati all’insegna dei sani valori dello sport. Nel 2017 a ricevere il premio “Mestre Domani” fu la Spes Mestre, squadra campione d’Italia di ginnastica artistica maschile, mentre lo scorso anno furono premiati l’associazione Rafiki, che raggruppa alcuni pediatri mestrini che operano in Kenia, e Giampietro Brunello, presidente della Fondazione di Venezia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
XIII
Albignasego
VERRÀ INSTALLATO DAL 4 NOVEMBRE AL 4 DICEMBRE UN TOTEM ALL’ESTERNO DEL MUSEO DEI BARCARI
Due Carrare
Domenica 13 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
padova@gazzettino.it
Battaglia, nuova veste per i 6 pontili `Toninato: «Si tratta di una questione di sicurezza. Visitatori Riqualificati con 570mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e passeggeri costretti a un salto nel vuoto per imbarcarsi» `
Bertazzolo in consiglio Sostituisce Cinetto
BATTAGLIA Sono rovinati dall’incuria e dalle intemperie. Alcune assi di legno si stanno addirittura staccando e molto spesso risultano più alti del livello dell’acqua, così che salire sulle imbarcazioni diventa un’operazione quanto meno macchinosa. Talvolta perfino pericolosa. I sei pontili che si affacciano lungo l’asta del canale Battaglia, da Padova a Monselice (due si trovano nella cittadina termale: all’altezza del Castello del Catajo e della vecchia chiesa di San Giacomo), verranno riqualificati grazie ad un maxi finanziamento ad hoc di 570mila euro messo a disposizione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Manca solamente un ultimo passaggio burocratico della Provincia; dopodiché i lavori potranno cominciare. «Si tratta pure di una questione di sicurezza – commenta Rudy Toninato, imprenditore nel settore dello slow tourism che sta tentando di rilanciare la navigazione interna – In diverse occasioni ho visto visitatori e passeggeri costretti a sedersi sui pontili stessi, e poi magari fare un salto nel vuoto, per imbarcarsi. La valorizzazione delle vie d’acqua passa attraverso questi piccoli-grandi interventi». Non si tratta di una moda del momento, il rilancio del turismo sostenibile, ma di un obiettivo primario che viene portato avanti insieme alle amministrazioni locali e regionali. Prova ne sia che il prossimo 21 ottobre mattina l’assessore regionale con competenza in materia, Federico Caner, verrà accompagnato su un’imbarcazione al Museo della Navigazione fluviale e al Maniero del Catajo. «Desideriamo fargli sperimentare le cosiddette vie antiche di navigazione – aggiunge Maurizio Ulliana, presidente dell’associazione Traditional Venetian Boats, che fra le altre attività cura il Museo dei barcari – Crediamo fortemente nella sinergia con le Isti-
ALBIGNASEGO
CANALE I sei pontili che si affacciano lungo l’asta del Battaglia, da Padova a Monselice, verranno riqualificati
tuzioni, a qualsiasi livello».
LA CAMPAGNA E non è finita qui. Nell’ambito della campagna “L’Europa nella mia Regione Veneto” verrà installato, dal 4 novembre al 4 dicembre, un totem all’esterno del medesimo Museo dei barcari. Grazie al pannello informatico saranno illustrate tutte le informazioni relative al sito; i visitatori, inoltre, potranno farsi una foto e inviarla al sistema generale. Lo scatto verrà proiettato sull’installazione presente a Battaglia e su tutte quelle appartenenti al circuito. «Un modo, questo, per incuriosire ulteriormente gli appassionati – precisa Toninato – Personalmente mi sto anche occupando di un’iniziativa che prevede escursioni in bicicletta lungo gli argini del canale Bat-
Due Carrare
Studenti e professori, tutti in piazza per l’esercitazione di protezione civile Gli alunni applaudono i loro professori dopo che questi hanno spento un incendio con un estintore. E’ la scena più bella dell’esercitazione della protezione civile che si è tenuta ieri mattina in piazza Norma Cossetto. In un primo momento gli studenti delle medie sono stato fatti evacuare dall’istituto a causa di un finto terremoto. Dopodiché i volontari delle diverse sezioni locali hanno spiegato loro l’uso di alcune attrezzature e, più in generale, come si gestisce un’emergenza. In piazza sono state montate
pure delle tende che hanno ospitato il Coc, centro operativo comunale, e il magazzino. F.Cav.
taglia e il carico delle due ruote nelle barche. Peraltro le ebike, le bici elettriche o a pedalata assistita, stanno prendendo sempre più piede. Un’ulteriore scommessa che non vogliamo perdere per il bene dell’intero comprensorio». Una delle criticità da risolvere, infine, è la pulizia del canale Battaglia al fine di permettere una regolare navigazione. La spazzatura proveniente da sud e dalla città capoluogo si ammassa all’Arco di mezzo. «Chiediamo un intervento da parte delle autorità competenti affinché risolvano in modo definitivo la situazione – concludono Toninato e Ulliana – Abbiamo organizzato decine di incontri sul tema e siamo ancora al punto di partenza. Serve un cambio di rotta». Francesco Cavallaro
Nuova rotonda, circolazione senza intoppi MASERÀ Mini-rivoluzione della viabilità a nord e a sud del paese. Nei giorni scorsi è entrata in funzione la nuova rotonda all’entrata della cittadina, al confine con Carpanedo. Serve in primo luogo a far decelerare le macchine dirette verso Albignasego e Conselve e, in seconda battuta, per immettere gli automobilisti nell’area dove è in fase di costruzione il tanto contestato (dalle opposizioni) nuovo supermercato. Nello stesso sito sorgeranno pure delle abitazioni. Per il momento il rondò è delimitato da dei new jersey. In questa fase sperimentale non sono state rilevate criticità: il
traffico scorre in maniera fluida anche nelle ore di punta. A breve, inoltre, inizieranno i lavori della nuova rotatoria che sorgerà al posto dell’incrocio fra via Volta, via Mattei e via Conselvana. Quest’ultimo è considerato uno dei punti più neri della rete stradale di Padova Sud. In passato qui si sono verificati incidenti molti gravi. L’ultimo della serie poco più di un mese fa: Giuseppe Fotia, 36 anni, originario di Palermo ma residente a Rubano, è stato travolto da un’auto mentre era in sella alla sua moto. «Abbiamo avviato il progetto non appena ottenuto il nulla osta da parte della Provincia – sottolinea il sindaco, Gabriele Volponi – Questa rotonda servirà a far ral-
lentare i veicoli che, superato il semaforo di viale delle Olimpiadi, accelerano in direzione di Cartura. Oltre che a mettere in sicurezza lo stesso incrocio». «Oggi – prosegue il primo cittadino – immettersi sulla provinciale da via Mattei o da via Volta è diventato quasi un terno al lotto: il flusso delle macchine lungo la strada principale è ininterrotto, tanto di giorno che di sera». «Daremo ordine alla viabilità ordinaria. Il rondò consentirà pure il passaggio dei trasporti eccezionali, il raggio sarà abbastanza ampio. Nell’ambito dei medesimi lavori, il cui costo stimato è di 320mila euro, la pista ciclabile che corre a margine della Conselvana sarà opportunamente
CIRCOLAZIONE Nuova rotonda vicino a Carpanedo
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modificata». Sarà inoltre tombinato il fosso, della lunghezza di 150 metri, che dà sulla provinciale. «E’ privo di acqua, ma da anni viene scambiato per una discarica a cielo aperto da alcuni incivili», precisa lo stesso Volponi. In agenda pure la costruzione di un’altra rotatoria, poco più avanti, fra via Conselvana e via dell’Industria. «Nei prossimi giorni prenderò contatti con il sindaco di Due Carrare, Davide Moro; il mio intento è scrivere una lettera a quattro mani da inviare a Palazzo Santo Stefano contenente l’esplicita istanza di intervenire al fine di risolvere quest’altra criticità». F.Cav.
Massimiliano Bertazzolo, primo dei non eletti nella lista della Lega alle ultime amministrative del giugno 2016, entra in consiglio comunale. Sostituirà Ulderico Cinetto, già candidato sindaco, che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni per motivi personali. La surroga è all’ordine del giorno della seduta del parlamentino in programma domani alle 20.30 in Villa Obizzi. Una variazione di bilancio il secondo punto. Nel frattempo stanno arrivando le prime risposte scritte da parte dell’amministrazione alle interrogazioni poste dal gruppo di opposizione del Pd. «Chiediamo che vengano rivisti i limiti di accesso e quello per la decadenza degli alloggi Ater – aveva dichiarato il consigliere Paolo Alfier in occasione del consiglio dello scorso 30 settembre - Va previsto, a nostro parere, che il cittadino possa presentare domanda solamente nel comune di residenza o nel quale lavora abitualmente lavoro». «Domandiamo inoltre – aveva aggiunto Alfier – come la nostra amministrazione intenda aiutare economicamente chi non riesce a pagare il canone d’affitto e le spese condominiali. La norma in vigore rimanda ai Comuni la relativa competenza». Valentina Luise è l’assessore all’Ater: «Non risultano pervenute in Municipio particolari richieste della Regione circa situazioni di gravità ed emergenza abitativa. Non abbiamo, al momento, alcun alloggio libero. In ogni caso, tutti gli anni inseriamo a bilancio 45mila euro per far fronte ad eventuali gravi casi di emergenza abitativa segnalati dai servizi sociali». Nei prossimi giorni, infine, si riuniranno i capigruppo per redigere il nuovo regolamento comunale sulle interrogazioni. Il sindaco, Filippo Giacinti, ha fatto sapere che la Giunta non replicherà più oralmente durante il consiglio, ma solo per iscritto entro i termini di legge. F.Cav.
CONSIGLIERE Massimo Bertazzolo
XI
Corbola Taglio di Po Porto Viro
Domenica 13 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
La messa per la patrona è un’occasione di unione `Celebrata dal vescovo, nantonio Trenti che ha curato ciazione Nazionale Bersaglieri.
è simbolo della fusione tra Contarina e Donada PORTO VIRO Venerdì in occasione della patrona della città è stata celebrata una messa con numerosi fedeli. La funzione, allietata dai cori che hanno cantato insieme per la patrona Santa Maria Madre della Chiesa, è stata officiata dal vescovo Adriano Tessarolo con i parroci di tutte le parrocchie di Porto Viro: don Gia-
l’organizzazione dell’evento, don Alfonso, don Stefano, don Nicola e don Fabrizio. Alla messa, che si è tenuta in una chiesa gremita, hanno partecipato per l’amministrazione comunale il sindaco Maura Veronese, il vicesindaco Doriano Mancin e l’assessore Valeria Mantovan, la polizia locale con il comandante Mario Mantovan e il gonfalone di Porto Viro, il vicecomandante della stazione dei carabinieri maresciallo Giorgio Copetti, alcuni rappresentanti della protezione civile e, sull’altare, una decina di componenti della locale sezione dell’Asso-
La funzione della patrona di anno in anno, da quando è stata istituita la festività con la nascita di Porto Viro dalla fusione di Contarina e Donada, sta diventando un’occasione di unione, proprio con quello stesso spirito che caratterizzò sin dagli albori il Comune polesano.
SIMBOLO DI UNIONE É con questi presupposti che ogni anno per la ricorrenza si auspica la presenza dei fedeli provenienti da tutto il territorio comunale e si invitano appositamente dei rappresentanti, famiglie con bambini, delle nove
PORTO VIRO Il vescovo Adriano e uno scorcio dei fedeli
parrocchie di Scalon, Contarina, Taglio di Donada, Donada, Fornaci, Porto Levante, Ca’ Cappello, Ca’ Cappellino e Mea. Ai bambini delegati delle parrocchie venerdì sera è stato riservato un momento particolare che li ha visti portare una pianta di ciclamini ai piedi della statua della Madonna situata in piazza, all’esterno della chiesa, con la benedizione del vescovo. A loro, in particolare, è andato anche il saluto del sindaco. Dopo la funzione e la deposizione dei fiori alla Madonna si è tenuto per tutti un rinfresco in piazza per festeggiare la patrona. Elisa Cacciatori
Energia pulita dagli scarti dell’uva `«L’idea inedita è di recuperare la “feccia” ottenuta dalla La ricercatrice Elisa Moretti guida il gruppo di Ca’ Foscari che ha ideato l’inedito brevetto. A Venezia la sigla dell’accordo chiarificazione dei vini usandola per celle fotovoltaiche» `
CORBOLA Produrre energia sostenibile rigenerando dei rifiuti vitivinicoli? Questa è l’idea alla base dell’accordo che sarà siglato martedì alle 11 nella sede dell’Università Ca’ Foscari Venezia tra l’azienda Vinicola Serena srl e un gruppo di ricercatori dell’ateneo guidati dalla professoressa Elisa Moretti. La ricercatrice deltina doc, di Corbola (figlia del presidente del Ciass Gilberto Moretti e di un’insegnante in pensione Anna Maria Manfrini), dopo la laurea in Chimica Industriale con 110 e Lode ed un Dottorato di Ricerca in Scienze chimiche a Ca’ Foscari, ha trascorso 2 anni e mezzo all’estero in enti di ricerca. Attualmente tiene corsi in lingua inglese a studenti della Laurea magistrale internazionale in Science and technology of bio and nanomaterials a Venezia in qualità di professore associato al dipartimento di Scienze molecolari e nanosistemi.
dell’edizione 2019 di Vinitaly ed al convegno Internazionale Enoforum ed è stato selezionato tra i finalisti per concorrere al Premio internazionale Oenoppia 2019.
LE ORIGINI
VINITALY La presentazione del progetto e la ricercatrice Elisa Moretti
Albarella, stagione-record per l’utilizzo delle bici
IL PROGETTO Il progetto che sarà presentato martedì vedrà la partecipazione del Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Michele Bugliesi, il presidente dell’azienda Vinicola Serena, Giorgio Serena nonché il presidente della Regione, Luca Zaia. Ed è la stessa professoressa, inventrice di un brevetto recentemente depositato, a spiegare di cosa si tratti: «Il progetto “Sviluppo di Celle fotovoltaiche a base di scarti della lavorazione del vino per la produzione di Energia rinnovabile e sostenibile (Cheers)” è nato dalla collaborazione dell’Università con una storica azienda vitivinicola situata nel cuore del Prosecco Docg, la Vinicola Serena. Alla base vi è l’idea innovativa di recuperare la feccia ottenuta dalla lavorazione e chiarificazione dei vini, valorizzando tale rifiuto da smaltire e impiegandolo per la costruzione di celle fotovoltaiche a colorante organico, le cosiddette celle di Gräetzel. Mirtilli, ribes, melanzane sono tra gli estratti da alimenti vegetali finora più in uso per un processo green, tuttavia si tratta di materie prime commestibili. Il metodo cafoscarino è il primo che recupera uno scarto altrimenti smaltito, la cosiddetta “feccia” risultante dalla chiarificazione dei vini bianchi e rossi, valorizzandola come risorsa “green” per estrarne il colorante organico, da depositare su un semiconduttore nanostrutturato necessario alla realizzazione di una Dssc (Dye sensitized solar cells)». I risultati della ricerca sono già stati anticipati nell’ambito
Una professionista che non dimentica la propria terra: «Anche se non frequentemente come vorrei, ogni qualvolta mi è possibile vi faccio ritorno. La sua bellezza mozzafiato, i suoi riposanti panorami e meravigliosi silenzi durante il viaggio in auto, i paesaggi acquarellati tra terra e acqua, mi fanno tornare bambina, quando in estate frequentavo le spiagge di Barricata e Boccasette. A mio figlio vorrei trasmettere il valore di un patrimonio collettivo importantissimo eppure spesso trascurato, una ricchezza da proteggere e tutelare». Anna Nani
ALBARELLA Albarella ha raggiunto quota 19.120 noleggi di biciclette durante il periodo estivo. I numeri parlano chiaro in merito alla presenza delle due ruote gialle a disposizione sull’isola rappresentando un vero record e, allo stesso tempo, un chiaro sintomo di come l’attenzione nei confronti della mobilità sostenibile sia in crescita costante in un territorio che ha sempre fatto della natura e del verde, in un ambiente esclusivo, le principali attrattive. L’incremento dei noleggi è un risultato importante che dà prova dell’attenzione costante nei confronti della mobilità sostenibile possibile in sella alle due ruote “gialle” necessarie quando si vuole assaporare il piacere della scoperta del territorio e degli scenari mozzafiato della laguna, delle spiagge e dei percorsi sterrati nell’isola immersa nel Delta del Po.
AMBIENTE RISPETATTO Ad Albarella la bicicletta incarna così uno stile di vita che è condiviso non solo dagli ospiti, ma anche da chi l’isola la vive per motivi di lavoro, e che si vuole favorire rendendolo sempre più diffuso. «La sostenibilità, il paesaggio e la natura sono sempre più al centro della nostra attenzione – spiega Mauro Rosatti, direttore generale di Albarella Srl -. In quest’ottica, sostenere e incentivare la mobi-
ALBARELLA Durante l’annata i noleggi di biciclette sono stati 19.120
lità in Isola con il mezzo più diffuso nella stessa è uno dei nostri principali obiettivi. Questo vale non solo per i nostri ospiti, ma anche per i nostri collaboratori, ritenendo che la bici sia il mezzo migliore per scoprire le meraviglie naturali e del paesaggio che l’Isola offre. Molti degli interventi che si sono eseguiti sulla viabilità dell’Isola sono stati proprio volti a favorire le biciclette, arricchendo i sentieri e le strade dedicate ai ciclisti». E. Cac.
Taglio di Po
“Pompieropoli” tra divertimento e conoscenza (G. Dia.) Ha riscosso successo “Pompieropoli”, manifestazione organizzata da Comune di Taglio di Po, dall’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco , dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dalla Protezione Civile di Taglio di Po, dall’Istituto Comprensivo di Taglio di Po e Polizia Locale. «Ringrazio l’Associazione e il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco per la disponibilità che ci hanno consentito di ospitare questa bellissima iniziativa - ha detto il sindaco, Francesco Siviero - che ha visto come protagonisti i nostri bambini, i quali per un giorno hanno potuto cimentarsi “Vigile del fuoco” e conoscere i mezzi e le tecniche del primo intervento.
Un doveroso ringraziamento va anche alla Protezione Civile che oltre ad essere parte attiva nell’organizzazione della giornata ha esposto i propri mezzi e fornito il personale per accompagnare gli alunni delle scuole. Un doveroso ringraziamento all’Istituto Comprensivo che ha dato la propria disponibilità per collaborare alla realizzazione di una giornata nata per insegnare e imparare divertendosi». Durante la manifestazione in piazza IV Novembre,è stato possibile vedere una esposizione di mezzi per il primo intervento di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Polizia Locale. La giornata ha visto la
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partecipazione di tanti bambini dai 3 agli 8 anni i quali hanno avuto una guida per conoscere cosa, come e quando, i Vigili del Fuoco intervengono sul territorio per eventi calamitosi come, ad esempio: terremoti, alluvioni, incendi, trombe d’aria, incidenti di qualsiasi genere, ma anche per fatti semplici comerecuperare e salvare un gattino su di un tetto o dentro un canale con le sponde cimentate. E’ stata un’esperienza positiva che informa e crea in tutti e non solo i più piccoli, una conoscenza diretta di quelli che possono essere, pieno merito “gli angeli soccoritori della comunità nei momenti difficili.
Il progetto è una soluzione economica e sostenibile CORBOLA È la stessa ricercatrice a spiegare come avviene il tutto? «Al Campus Scientifico di Ca’ Foscari il mio gruppo di ricerca ha preparato, mediante approcci sintetici low-cost e a basso impatto ambientale, semiconduttori nanostrutturati a base di biossido di titanio, su cui sono stati assorbiti i coloranti estratti dai sottoprodotti della vinificazione. Tali coloranti sono in grado di catturare la luce solare trasferendo elettroni al semiconduttore, costituito da nanoparticelle di titania porosa per produrre energia elettrica rinnovabile e sostenibile. Sono stati realizzati vari prototipi di celle, su cui abbiamo effettuato dei test per valutare la potenza e la fotocorrente generata in presenza di luce solare simulata e non. I risultati raggiunti sono molto incoraggianti, poiché comparabili con i valori tipici riportati nella letteratura scientifica internazionale delle celle Dssc realizzate utilizzando estratti di origine vegetale ed hanno già portato al deposito di un brevetto».
COLLABORAZIONE È stato proprio dal lavoro congiunto svolto nei laboratori di Ca’ Foscari che lo scorso maggio 2019 è nato il deposito brevettuale dell’invenzione in co-titolarità tra l’Ateneo e l’azienda Serena. «In seguito alla cessione della quota dell’università e all’accordo di collaborazione in conto terzi con Vinicola Serena, l’invenzione potrà ora passare a step successivi valutando anche una possibile fase di prototipazione, per essere sviluppata al fine di un’eventuale produzione e diffusione sul mercato. Questa particolare cella solare, imitando il processo di fotosintesi clorofilliana, può essere pensata come una macchina molecolare che lavora nel campo delle nanotecnologie all’insegna della sostenibilità e può rappresentare una soluzione estremamente ecoecofriendly e a basso impatto ambientale per la produzione di energia elettrica, trasformando un rifiuto agroalimentare in una risorsa nell’ottica di un’economia circolare”. A. Nan.
46 Bassano
IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 13 Ottobre 2019
LENOZZE. Ilcapogruppo dellaLega inRegioneNicola Finco hasposato lasuaAngela conuna doppia cerimoniaa Colceresa: lamessaa Molvena,poi l’unione aMason
Matrimonio Serenissimo con il “doge” Zaia Il presidente del Veneto celebrante del rito civile tra bandiere col leone elostatomaggioredelCarroccio «L’autonomiaèai calcidirigore» Enrico Saretta
Un matrimonio “serenissimo”: con le bandiere di San Marco e il “doge” Zaia a celebrare in grande spolvero. Ieri il bassanese capogruppo della Lega in Regione Veneto Nicola Finco ha sposato la scledense Angela Battistin, con una doppia cerimonia che dopo il rito religioso la mattina ha visto il rito civile svolgersi nel pomeriggio, officiato nientemeno che dal governatore del Veneto Luca Zaia davanti a centinaia di persone: un vero show, con il presidente della Regione che ha dato il meglio di sé. In mattinata Finco e Battistin avevano pronunciato il loro sì nella chiesa di Molvena, in Comune di Colceresa, davanti al sacerdote Ernesto Cabrele. Si sono poi spostati in villa San Biagio, sempre a Colceresa (Mason), per il pranzo, nell’attesa dell’arrivo di Zaia nel tardo pomeriggio. Alla cerimonia ha partecipato tutto lo stato maggiore della Lega del Bassanese. C’erano il sindaco di Bassano Elena Pavan e la deputata Silvia Covolo, entrambe in completo verde (colore di moda, ma forse anche un po’ allusivo), l’assessore all’ambiente di
Bassano Andrea Viero, il capogruppo della Lega in Comune Roberto Gerin, il consigliere comunale Marco Vidale, il sindaco di Rosà Paolo Bordignon, gli ex sindaci di Tezze Valerio Lago e di Pozzoleone Giada Scuccato, il deputato Germano Racchella, gli assessori regionali Manuela Lanzarin ed Elisa De Berti, l’ex ministro alla famiglia Lorenzo Fontana e molti altri. Presente anche il padrone di casa di Colceresa, il sindaco Enrico Costa. Il rito civile è iniziato con un’anteprima in chiave venetista. Due portabandiera hanno infatti raggiunto il cortile dove si sarebbe celebrato il matrimonio sbandierando un vessillo di San Marco e uno della Regione Veneto. Del resto, a margine della cerimonia, lo stesso Zaia, intervenuto insieme alla moglie a sottolineare l’amicizia con gli sposi oltre alla sua funzioine istituzionale, ha parlato di autonomia. «Il Governo ha tutti gli strumenti per firmarla immediatamente - ha detto -. Ogni secondo in più che passa è una presa in giro per i cittadini. Adesso siamo ai calci di rigore. Bisogna andare avanti». Soltanto d’amore, invece, ha parlato il novello sposo Ni-
Loshow dell’amico
Battuteecitazionidotte Ilgovernatoremattatore
Fotodi gruppo perNicola Fincoe Angela Battistininsieme agli amicie ai numerosiesponentidellaLega
Ilbacio tra glisposi: viaggio dinozze in Thailandiae Singapore
cola Finco: questa volta era giustificato. «La vita non è fatta solo politica - ha detto -. Questa è una delle tappe più importanti della mia vita. Oggi per noi inizia una grande responsabilità, ma la vita è fatta anche di questo. La scelta di Luca Zaia come celebrante è stata dettata dal fatto che per me è un grandissimo amico». I due novelli sposi andranno in viaggio di nozze in Thailandia e a Singapore. «Ci resteremo una decina di giorni - ha detto la sposa, emozionatissima, in completo lungo e pizzo bianco - per coronare così questi giorni in cui le emozioni sono state tantissime». • © RIPRODUZIONERISERVATA
LucaZaia durantela celebrazione delmatrimoniocivile «Dov’èlosposo?Èscappato?». LucaZaianondeludeleattese ecelebreilmatrimoniocon pigliodashowman.Trabattute econsigli,ilgovernatoredel Venetohaunitoinmatrimonio NicolaFincoeAngelaBattistin conallespallelosfondodelle collinediColceresa. «RingrazioNicolaeAngelaper l’opportunitàchemihanno dato»,haesorditoZaia, ricordandopoidiavercelebrato «5-6matrimon»iinvitasua. «Enontuttisonoandatibenehaironizzatoilgovernatoremamihannodettochenonè statacolpamia.Quandomel’ha chiestoNicola,però,ho accettatosenzanemmeno guardarel'agenda.Sipuòdire cheioNicolaloabbiavisto crescere:condividiamolavita
politicaassiemeedèsenzadubbio unbravoragazzo». DopodichéZaiahamessoda partelebattuteehaassuntole vestiufficialidelcelebrante.«Il matrimonioèunacosaseria-ha detto-:èilcompletamentodiun percorsoedàilviaalla condivisionedellavitaassieme». Hapoicitatoloscrittoresiciliano GiovanniVerga,chedicevacheil matrimonioècomeunatrappola pertopi(zQuellichecisonodentro vorrebberouscirne,tuttiglialtrici giranoattornoperentrarci»),il mitodiErose,dulcisinfundo,l’ex sindacodiTrevisoGiancarlo Gentiliniche«dicevasempredi tenersilecartedelmatrimonio benvicinealcomodino-ha ricordato-perpoternediscutere inqualsiasimomento». E.S. © RIPRODUZIONERISERVATA
LA STORIA. Recuperate dalla figlia e stampate per Fraccaro le memorie di Filomena Dalla Palma L’EVENTO. MassimoBacigalupo e ilsuo ultimolibro aCa’ ErizzoLuca
Gina,partigiana coraggiosa Ilsuodiario diventaun libro
LiguriachiamaBassano nelsegno diHemingway
Dastaffettaacombattente,poi catturaetorture senza cedimenti
«Un’attenzioneall’essereumanorivoluzionaria»
Federica Augusta Rossi
Il suo nome di battaglia era “Gina”. Stringato e volitivo come il suo carattere. Qualità imprescindibili per offrirsi prima come staffetta partigiana, poi per decidere di unirsi alla brigata Garibaldi e infine per uscire viva dal rastrellamento del Grappa nel settembre 1944, che costò la vita a centinaia di persone. Quella della partigiana Gina, al secolo Filomena Dalla Palma, è una delle poche testimonianze dirette di chi visse uno dei capitoli più drammatici della guerra civile che insanguinò l’Italia prima della liberazione dal nazifascismo. Da quattro anni Filomena Dalla Palma ha una via dedicata a Bolzano, dove si stabilì nel dopoguerra e lavorò. Ora è anche la protagonista di un libro pubblicato da Attilio Fraccaro Editore con il titolo “Volti abbronzati e fucili arrugginiti”. Vicende raccontate in prima persona in un diario che Filomena scrisse nell’autunno del 1946 durante la convalescenza all’Ospedale al Mare al Lido di Venezia, dove era stata ricoverata
indebolita dalle privazioni e dalle torture subite durante la guerra di Liberazione. L’autrice riuscì a trascrivere in modo lucido e privo di retorica quello che vide assieme ai suoi compagni tra il Bassanese, il Feltrino e Montebelluna. Ritrovato alla sua morte in un cassetto del comò dalla figlia Maria Teresa Tomada, che l’ha dato alle stampe, con una preziosa introduzione e le note di Francesco Tessarolo, il diario rappresenta la Storia vista con gli occhi di chi l’ha vissuta tra fatiche, atti di coraggio e umane fragilità. Sono i mesi trascorsi alla macchia, sul Grappa, dividendosi tra l’amorevole cura dei feriti, le incursioni a valle e nella natale Cismon, dove Gina si recava in cerca di cibo, per un saluto alla madre o per incontrarsi con le staffette che tenevano i contatti con le altre brigate. Soprattutto sono i giorni concitati del rastrellamento sul massiccio, al quale la coraggiosa “garibaldina” (così di definiva) sfuggì in modo rocambolesco, sopportando la fame, il freddo, la paura, sempre sorretta da un’incrollabile fede nella libertà ma anche nella Madonnina del
Lorenzo Parolin
Partigianisul Grappa. “Gina”è la primaseduta asinistra
FilomenaDalla Palma
Grappa. Dalle pagine trascritte dalla figlia Maria Teresa, che del diario materno ha rispettato stile e persino virgole, emerge una ventitreenne che difficilmente tentenna, che non esita a decolorarsi o tingersi i capelli per non farsi riconoscere dalle milizie fasciste che le danno la caccia, che in-
dossa i pantaloni e il fazzoletto rosso, impugna la pistola, canta per tenere alto l’umore di tutti e con estrema generosità si priva degli unici scarponi per donarli a un compagno scalzo con i piedi insanguinati. Di Gina colpisce l’attaccamento al tricolore, abbandonato assieme allo zaino durante la fuga e recuperato con grande rischio dopo mesi. Ma ancor più si ammirano il coraggio e la capacità di elaborare personali strategie psicologiche per sopravvivere alle torture ed evitare di tradire i compagni. È grazie a questa giovane partigiana e all’impegno di sua figlia se oggi si possono ricordare tante storie di civili innocenti, derubati, uccisi o costretti a vedere le proprie abitazioni date alle fiamme. • © RIPRODUZIONERISERVATA
William Yeats e i coniugi Shelley, con George Byron e, naturalmente, Ernest Hemingway. Su tutti, Ernest Hemingway, punto culminante delle ricerche che hanno portato Massimo Bacigalupo, studioso di letteratura e docente universitario, a condensare quindici anni di lavoro in “Angloliguria: da Byron a Hemingway”. Il racconto, nella sostanza, del rapporto di fascinazione che le due riviere liguri hanno esercitato su autori di lingua inglese. E ieri pomeriggio Bacigalupo era a Ca’ Erizzo Luca per presentare la riedizione del suo saggio. In dialogo con la studiosa Martina Mastandrea, nel luogo che vide Hemingway giovane volontario della Croce rossa americana, poco più di un secolo fa, ha evidenziato in particolare alcune specificità del futuro premio Nobel. «Hemingway porta nella propria poetica un’attenzione all’essere umano addirittura rivoluzionaria per l’epoca ha detto -. Attenzione che arrivava anche dal retroterra religioso, di matrice Calvinista, degli Stati Uniti del tempo, e che fu tradotto nei romanzi
MassimoBacigalupo eMartina Mastandrea
in un’attenzione profonda per il carattere dei personaggi». Così, non è rilevante chiedersi se le singole figure che appaiono nelle storie fossero ispirate a persone realmente vissute, quanto analizzarne la profondità, l’evoluzione e la capacità di superare il tempo. Quanto all’Hemingway scrittore dalla popolarità in ascesa, in viaggio continuo da una sponda all’altra dell’Atlantico, «era un uomo organizzato, che conservava maniacalmente anche i biglietti della spesa e stendeva migliaia di pagine prima di trovare la scrittura corretta». Una scrittura che sembra sponta-
nea, ma nella quale nulla accadeva per caso «come i richiami, iniziale e finale, al parto in “Addio alle Armi”», il capolavoro che più di ogni altro riecheggia le atmosfere di Ca’ Erizzo. E la Liguria? «La Liguria è presente nel racconto “Il gatto nella pioggia”, ambientato a Genova, ma fa anche da sfondo ad alcuni incontri tra lo scrittore e Fernanda Pivano ed è in linea con una tradizione bisecolare che portava gli scrittori di lingua inglese a fare tappa a Genova, quale approdo Mediterraneo più diretto da Londra e New York». • © RIPRODUZIONERISERVATA
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IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 13 Ottobre 2019
VENETO
DOMANISUL GDV.La politologa chestudiaZaia
L’haincontratoinaeroportoedèstatatestimonediunepisodiochelehafattodire: «Devostudiarlo».LatrevigianaGiuliaPrincivalli,giovaneneo-laureata,domanisul Gdvspiegalasuaanalisisull’influencerLucaZaiaelasuastrategiadicomunicazione.
E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it
BACINODIABANO EMONTEGROTTO. Intantolìilturismo èinripresa:presentatepropostedi legge
Venezia metterà in gara glistabilimentitermali Dopo30anni sonoquasi scadute leconcessioni: laRegione prepara ibandi maintantoproroga finoafine2020tutti i 23contrattistorici Piero Erle
La legge fu approvata ben 30 anni fa (prima dell’era di Tangentopoli e poi di quelle di Galan e Zaia). Ma la scadenza era scritta chiara, e adesso ci siamo: tra una settimana scadono le concessioni per gli stabilimenti termali del Veneto che si trovano nel distretto di Abano e Montegrotto. E non possono essere rinnovate. La Giunta Zaia è già corsa al riparo: una decina di giorni fa è stata approvata una delibera che ha di fatto concesso una proroga di oltre un anno a tutti e 23 gli stabilimenti individuati. Ma questo perché deve essere ben preparata la svolta: un bando ad evidenza pubblica. La Regione, spiega la delibera, varò nel 1989 la legge su “ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali e termali” per la “ tutela e valorizzazione della risorsa nel preminente interesse generale”. La legge confermò “le conces-
sioni vigenti”, ma comunque «non oltre 30 anni dall’entrata in vigore della legge regionale e cioè - precisa la Regione - non oltre il 28 ottobre 2019». Scade tra otto giorni. LE PROCEDURE DI GARA. «Le
concessioni di acqua termale in scadenza - sancisce la Regione - sono 21 e ricadono tutte nel Bioce-Bacino idrominerario omogeneo dei colli Euganei nei Comuni di Abano Terme, Teolo, Montegrotto e Battaglia Terme». A queste però se ne aggiungono altre due (sempre ad Abano e Montegrotto) per cui la scadenza sarebbe più avanti: in aprile e maggio. La Regione ha quindi deciso prima di tutto di «allineare le scadenze delle suddette concessioni», e ricorda che già cinque anni fa furono deliberate «le procedure amministrative che devono essere seguite ai fini del conferimento delle concessioni minerarie, in coerenza con i principi Ue di parità di trattamento, eguaglianza,
Scorciodell’aulatermale diAbano e Montegrotto(colli Euganei)
non discriminazione, adeguata pubblicità e trasparenza, che prevedono un criterio di selezione tra i diversi candidati potenziali». Insomma, tutti i preliminari per una gara ad evidenza pubblica. IL RINVIO. La Regione però
mette nero su bianco che ci vuole tempo: «Tali procedure sono già state avviate con la predisposizione dei bandi di gara. Le stesse potranno ragionevolmente essere conclu-
se, a causa delle lunghe tempistiche nel caso di valutazioni di domande in concorrenza, non prima della fine del 2020». Intanto quindi è necessario «assicurare l’esercizio degli stabilimenti, anche per il mantenimento dei relativi posti di lavoro, e dare continuità alla funzionalità dei pozzi che, in caso di non utilizzo per periodi prolungati, possono subire danni, con conseguenti costose operazioni di ripristino». Tutte e 23 le
VERSOUNO SCIOPERO. CgilePd all’attacco concessioni sono quindi prorogate al 31 dicembre 2020 passate quindi le elezioni regionali di primavera - e restano applicate le cauzioni e i versamenti di canoni fissate dalla legge di 30 anni fa.
«Spisal,25ispettoriassunti coi soldi per l’altro personale»
I DATI E LE NUOVE PROPOSTE DILEGGE. Lo scorso agosto, in
«Gli infortuni sul lavoro hanno superato in Veneto soglia 50 mila nell’estate del 2019: i servizi ispettivi restano in sofferenza». Sonia Todesco, segretaria regionale Fp-Cgil, denuncia che all’Inail manca il 30% di organico e negli Spisal delle Ulss «sono state operate 25 assunzioni ma con modalità tali da penalizzare i lavoratori oltre che depoten-
risposta alle preoccupazioni del Comune di Abano, l’assessore al turismo Federico Caner ha precisato che nel distretto termale euganeo «le stime relative al periodo gennaio-luglio 2019 per alberghi e campeggi segnalano un aumento complessivo delle presenze dell’ordine dell’1,1% (rispetto a un anno prima) e un aumento degli arrivi dello 0,9%. Sono il primo a dire che si tratta di un segnale importante di tenuta del settore, anzi di ripresa, in controtendenza rispetto ad anni non esaltanti. Ricordo che veniamo da anni in cui il turismo termale cresceva meno degli altri comprensori e che nel 2018 ha registrato un meno 1,9 nelle presenze rispetto all’anno precedente». Intanto il consigliere regionale Massimiliano Barison ha già portato all’esame della commissione “Turismo” un progetto di legge per il rilancio del turismo termale, che è collegato a un precedente progetto di legge del consigliere Sergio Berlato per «la valorizzazione dell'utilizzo a finalità terapeutiche del patrimonio idrotermale e geografico del bacino dei Colli Euganei». •
VENEZIA
ziare l’efficacia dell’attività di controllo e di prevenzione: la Regione non ha provveduto a stanziare risorse ma ha attinto al fondo incentivante scippando sostanzialmente i lavoratori di una quota di retribuzione», e non c’è personale per formare i neoassunti. Si va verso uno sciopero, dopo un incontro vano in prefettura a Venezia. Il Pd (Fracasso e Sinigaglia) attacca: «La Giunta era assente all’incontro coi sindacati». •
Fotonotizia
Turisti stranieri: premio al Veneto RIMINI.Ilpremio“ItaliaDestinazione Digitale”2019comeRegione italiana più amata dai turisti stranieri è stato assegnato al Veneto alla fiera Ttg Travel Experience a Rimini». L’assessore Caner: «Si confermalavocazione turistica internazionaledella nostra terra».
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DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL REPORT VENETO. L’assessore regionale al Governo: «Va imposta l’autosufficienza dei territori nello smaltimento»
«Rifiutispeciali:nearrivanotroppidaaltreregioni» VENEZIA
«Per quanto riguarda la circolazione dei rifiuti speciali è necessario un metodo nuovo, che vada verso l’autosufficienza, che deve essere per tutti». È la posizione della Regione Veneto che l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin non si stanca di ripetere da
settimane. Il nuovo report sui rifiuti speciali veneti pubblicato da Arpav, coi dati relativi però al 2017, dice che il Veneto è tornato ad accogliere ingenti masse di scarti aziendali altrui: ha impianti e competenze nel trattarli. La verità però, sottolinea Bottacin, è che «il Veneto sa certamente trattare i rifiuti, ma il problema è un altro: ce ne sono troppi che arrivano qui, gli impianti di trattamento sono saturi, e questo aumenta i costi»: l’Est del mondo (Cina in testa) ha chiuso la porta all’arrivo di materiali
di scarto e questo ha cambiato la situazione. RISCHIOROGHI. «Con impian-
ti saturi e costi aumentati purtroppo si favorisce anche lo smaltimento illecito. Gli scarti finiscono nei capannoni abbandonati e poi vengono anche incendiati». La cronaca ha narrato da poco di una maxi-inchiesta dei carabinieri forestali modenesi su scarti tessili contenuti in sacchi neri per l’immondizia abbandonati in capannoni industriali (anche veneti) all’insaputa dei proprietari. E pro-
prio l’altra sera ad Aviano in Friuli è divampato un altro rogo in un deposito rifiuti. SCONTRO CON LO STATO. È
una questione, spiega Bottacin, su ci «sta salendo una forte tensione politica tra le Regioni del Nord e lo Stato». Già tempo fa l’assessore aveva fatto sapere di essere al lavoro su un dossier da consegnare al ministro Sergio Costa con un obiettivo chiaro: ottenere che ogni Regione sia in sostanza autosufficiente per i rifiuti prodotti dalle sue aziende. «Con una nor-
ma di tal genere molti traffici di rifiuti sarebbero bloccati sul nascere». Però «l’approccio negativo all'apertura di nuovi inceneritori nelle Regioni che ha caratterizzato le politiche ambientali dei 5Stelle non ha certo aiutato a risolvere il problema. Ma ritengo giusto continuare a portare ugualmente all'attenzione delle istituzioni questo tema. Non si può continuare a nascondere il problema sotto il tappeto. Finché permarrà la libera circolazione dei rifiuti speciali in Italia e in Europa, ci saranno sempre Re-
Unrogodi rifiuti
gioni non virtuose che porteranno i loro rifiuti a smaltire in casa di chi invece virtuoso lo è, come nel caso del Veneto. Un criterio aberrante che,
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L’allarmediBottacin: «Impiantisaturi, aumentano icostiesiaprela stradaa smaltimentiillecitieroghi»
se non corretto in tempo, nel medio-lungo termine rischia di vanificare gli sforzi delle realtà più evolute e attente». Bottacin aveva denunciato anche la pratica scorretta di chi può prendere un rifiuto urbano e «effettuando una piccola lavorazione su tale rifiuto già ora può fargli cambiare codice, aprendo, quindi alla possibilità di trasportarlo in altre Regioni. In tal senso, sono molteplici i casi di rifiuti che, così modificati, trasmigrano da sud a nord. La Regione Veneto ha cercato di arginare il problema del cambio codice adottando una ferrea delibera di Giunta, ma ci è stata impugnata e bloccata dal Tar». • P.E.
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CITTADELLA
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 IL MATTINO
Cittadella: i bilanci nel mirino
Stipendiopoli, c’è una nuova indagine Mai sospesi i maxi-compensi ai dirigenti Secondo gli ispettori del Mef quattro funzionari del Comune si sarebbero indebitamente spartiti 240 mila euro in 4 anni
CITTADELLA. C’era una volta stipendiopoli. E c’è ancora. Con un volto più sfacciato e arrogante. Mentre i giudici contabili stilavano la sentenza definitiva sul caso che vedeva i dirigenti comunali aumentarsi lo stipendio, gli stessi alti funzionari hanno continuato a elargirsi aumenti di retribuzione in barba a norme e leggi. Anzi, con più ingordigia visto che a spartirsi la stessa torta, che prima era divisa per quattro, sono rimasti solo in due. È questa la sintesi della relazione degli 007 del Ministero dell’economia e delle Finanze inviata alla Corte dei conti mettendo sotto accusa
do la gestione della città murata alle strutture complesse che fanno riferimento alle città metropolitane. La questione sollevata con una precedente ispezione del Mef si è (in parte) risolta lo scorso settembre con la sentenza d’appello della Corte dei conti che ha visti condannati l’ex segretario comunale Francesco D’Agostino, il suo vice Ivano Bardella e il responsabile della ragioneria Giovanni Gallio oltre ai tre membri del Collegio dei revisori dei conti. Assolto, in questa sentenza, l’ex dirigente Floriano Ballotto perché avrebbe percepito a sua insaputa l’indebita retribuzione. E invece con la relazione relativa agli anni 2013-2016, gli 007 ministe-
Finite sotto la lente della Corte dei conti le retribuzioni dal 2013 al 2016
Per gli 007 ministeriali risultano «nulli» i contratti di Nichele e dell’ex capo dei vigili
la cattiva gestione delle casse pubbliche della città murata paventando eventuali nuovi danni erariali. E partendo da queste conclusioni la Procura dei giudici contabili ha aperto una seconda istruttoria.
riali hanno rilevato proprio come Gallio e Ballotto avrebbero continuato ad elargirsi extra-stipendi dividendosi anche la quota prima attribuita a Bardella. Questa quota doveva invece essere detratta dal fondo per la dirigenza in quanto Bardella era andato in pensione. Ciò ha comportato un “splafonamento” che per effetto del cosiddetto “galleggiamento” potrebbe avere automaticamente rincarato anche lo stipendio dell’allora segretaria comunale Nadia Andreatta. Ovvero la segretaria che ha messo in mora il suo precedessore Paolo Orso che invece, unico a farlo, ha restituito 40 mila indebitamente percepiti. Gli ispettori hanno accertato che, per il periodo preso in esame, rispetto al fondo per la dirigenza stabilito in 85 mila euro, in realtà quattro
Giuliano Doro
LA STRUTTURA COMPLESSA
Gli ispettori, che per oltre tre mesi hanno passato al setaccio i conti del Comune, hanno preso in esame gli esercizi finanziari che vanno dal 2013 al 2016, in pratica lo scorcio finale della legislatura del sindaco Massimo Bitonci, l’intero periodo della giunta guidata dall’allora sindaco Giuseppe Pan (ora assessore regionale nella giunta Zaia) e il periodo di reggenza dell’attuale primo cittadino Luca Pierobon. Tutto iniziò nel 2006, quando la giunta Bitonci istituì il fondo per la dirigenza equiparan-
Il sindaco Luca Pierobon, a destra il frontespizio della relazione del Mef, in alto il municipio di Cittadella
dirigenti si sarebbero intascati 241 mila euro in più. Come è stato possibile? Innanzitutto «perché l’importo del fondo è stato ripartito solo tra i dirigenti a tempo indeterminato, mentre l’ente avrebbe dovuto utilizzarlo per pesare tutte le posizioni della dotazione organica, incrementando così il fondo in forma surrettizia». E qui entrano in gioco i contratti a tempo determinato che hanno riguardato Damiano Scapin ed Emanuele Nichele per l’ufficio tecnico e Samuele Grandin che fino a qualche giorno fa comandato i vigili di Cittadella in sostituzione di Antonio Palocci che aveva seguito Bitonci nella sua esperienza padovana. Su questo punto la procura della corte dei conti ha acceso i riflettori in quanto il Comune avrebbe potuto permettersi un solo contratto a termine, cioè quello di Scapin , rilevando come «i contratti di Grandin e Nichele sono nulli per contrarietà a norma imperativa di legge». Non è finita. Perché i dirigenti dell’ufficio tecnico calcolavano il fondo incentivante negli importi a base di gara nella misura del 2 per cento contro il massimo previsto dell’1,5 per cento. Facendo confluire l’eccedenza dello 0,5 per cento nel fondo che gli stessi dirigenti dell’ufficio tecnico si sarebbero poi spartiti. E I POLITICI?
Detto che la procura sta indagando sul periodo 2013-2016, rimane da capire perché, nonostante la sentenza d’appello, il Comune non abbia ancora recuperato il maltolto relativo al quadriennio precedente. Resta da capire chi pagherà quel 65 per cento di danno erariale che i giudici hanno riconosciuto in capo ai politici che mai sono stati chiamati a rispondere. —
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PADOVA
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 IL MATTINO
renziani a Padova
Italia Viva si presenta «Autonomia possibile il modello è l’Emilia» Sbrollini al Pedrocchi con Pipitone, Tamà, Marioni, Zoccali «Puntiamo su giovani e donne, il futuro passa da qui» L’ombra di Matteo Renzi arriva anche a Padova. Il nuovo movimento politico nato recentemente attorno all’ex premier si sta diffondendo a macchia di leopardo, e in vista della Leopolda che si terrà il prossimo fine settimana sta radunando le truppe in tutti i territori. Il “capopopolo” a Padova di Italia Viva per ora è Antonino Pipitone, proveniente dall’Italia dei Valori (grazie al quale ha ricoperto anche il ruolo di consigliere regionale), ma anche giovani e donne che hanno abbandonato il Pd per seguire Renzi. «La strada è lunga, le piazze sono grandi e qui c’è spazio per tutti» dice Pipitone, che per dettare la linea del nuovo partito però si è affidato alla senatrice Daniela Sbrollini, arrivata ieri in città proprio per presentare il nuovo gruppo padovano: «Questo è un
Una parte del gruppo padovano di Italia Viva al Pedrocchi
soggetto politico nuovo che non nasce contro qualcuno, ma per includere chi non si sente rappresentato da una certa politica» spiega Sbrollini «e per raggiungere questi obiettivi punteremo su giovani e donne. I giovani perché non devono rappresentare il futuro ma il presente e le donne perché da sempre sono il motore dei grandi cambiamenti». Però siamo a Padova e in Veneto e qui si parla di sicurezza, autonomia, cultura e sanità: «Sono tutti temi su cui stiamo già lavorando e su cui si basa il nostro programma» risponde Sbrollini, anche lei ex Pd «a partire proprio dall’autonomia. Salvini e Zaia avrebbero potuto procedere durante il governo giallo-verde, eppure non lo hanno fatto. Su questo non ricominciamo da zero però, perché noi siamo a favore, ma non alle condizioni dettate dal governatore che sono al limite della costituzionalità, separatiste e secessioniste, piuttosto con responsabilità e seguendo il modello dell’Emilia Romagna». Assieme a Pipitone entra in Italia Viva anche il giovane ex Pd Ettore Tamà, che ha dato vita al primo comitato under 25 del Veneto sui sette già esistenti: «C’è una voglia di novità incredibile» dice Tamà. E poi Erna Marioni, che fino a due settimane faceva parte del direttivo del Pd, da sempre attenta ai diritti civili. Tra i neorenziani anche Romualdo Zoccali e Rosannamaria Laudati, ma non sono escluse sorprese provenienti da Forza Italia. — Luca Preziusi
la nuova avventura della moSCo
“Cambiamo” per le famiglie Prima iniziativa con il marchio di Toti per Eleonora Mosco. Ieri ha presentato alcuni nuovi militanti che hanno lasciato FI per aderire a Cambiamo. Sottoscritta una mozione da presentare in consiglio comunale per chiedere più aiuti alle famiglie.
la manifeStazione
Siria, in 200 sul liston per il cessate il fuoco Manifestazione contro l’offensiva turca nella regione del Rojava, nel nord della Siria. Ieri circa duecento persone si sono date appuntamento sul liston cittadino per sostenere la causa dei curdi e chiedere il cessate il fuoco. In piazza cittadini e associazioni, oltre a Coalizione Civica – la lista che sostiene la giunta comunale di centrosinistra – Sinistra Italiana, Potere al Popolo. Presenti an-
arruolato ma proviene da un ruolo apicale in provincia e chiede un posto in prima fila . La stessa Donazzan freme per recitare un ruolo da protagonista. Tutti, però, sono appena entrati in casa Meloni, rubando spazio e visibilità a chi invece ha sempre indossato la stessa casacca. Casacca che potrebbe infilare presto anche Alessandra Brunetti. Dopo aver fatto parte della giunta Bitonci, aver sostenuto Giordani alle ultime elezioni comunali, ora potrebbe aver trovato un approdo in Fratelli d’Italia. Il rilancio del partito guidato pare cosa certa, più difficile mettere insieme le tessere delle aspettative di vecchi e nuovi protagonisti. LU. PRE.
fratelli d’italia
FdI: è caccia alla leadership Soranzo, uscita con Donazzan Gardini presenta i nuovi Miotti e Sabatino L’ex presidente della Provincia con l’assessore regionale e Alessandra Brunetti
Non inizia sotto il vessillo dell’unione, o quanto meno del coordinamento, l’avventura di Fratelli d’Italia a Padova. Ieri l’ex europarlamentare Elisabetta Gardini, oggi coordinatrice provinciale di Fdi, ha presentato alcuni amministratori che hanno deciso (da tem-
po ormai) di aderire al movimento di Giorgia Meloni. Tra questi i due consiglieri comunali del parlamentino di Palazzo Moroni, Elena Cappellini ed Enrico Turrin, Fabio Miotti, consigliere a San Giorgio in Bosco, e Luigi Sabatino, anche lui consigliere comunale a Cittadella. Rinviata, per ora, l’ufficialità dell’ingresso di Enoch Soranzo, ex presidente della Provincia, che però ha partecipato alla manifestazione a sostegno del genera-
formazione
Università telematica la Fortunato apre in città Arriva a Padova l’università telematica “Giustino Fortunato”: un ateneo riconosciuto in tutto e per tutto, dove solo la modalità didattica segue vie differenti. Le lezioni infatti non si svolgono in aula ma si “frequentano” online: gli iscritti possono accedere alla “banca” dei video in qualunque momento, ascoltando i professori dove vogliono e quando vogliono. Anche la sera, sul divano di casa. Poi gli esami (le sessioni di-
sponibili sono otto l’anno) si danno di persona nelle sedi fisiche dell’ateneo: Roma, Milano, Benevento e ora Padova in via Venezia, che sarà il punto di riferimento per tutto il Triveneto. L’apertura della sede padovana è frutto della collaborazione con Cises, società padovana di formazione e consulenza con più di trent’anni di esperienza e attività nel territorio. Gli atenei telematici sono un’istituzione relativamen-
le Stano organizzata in contemporanea dall’altra esponente di Fdi, l’assessora regionale Elena Donazzan. Una scelta non casuale né quella di Soranzo, né quella della Gardini di non invitarlo. In Fratelli d’Italia oggi c’è la corsa alla visibilità, anche per accaparrarsi un posto nelle prossime liste per le regionali 2020. Alla Gardini il ruolo di coordinatrice sta stretto, e lo dimostra la voce “zero” ai suoi interventi sui temi della città. Soranzo è l’ultimo
te recente, che negli ultimi anni hanno conosciuto una notevole espansione: nella sola città di Padova ce n’erano già più d’una e tutte, grazie proprio al fatto che lezioni si seguono a distanza, possono contare su un buon numero di iscritti. Per quanto riguarda la Giustino Fortunato la sede padovana prevede tre corsi di laurea: in Scienze dell’Educazione, Scienze e Tecniche Psicologiche, Psicologia Comportamentale e Applicata. Il titolo di studio che si ottiene è riconosciuto dal Ministero dell’istruzione e l’organizzazione dei corsi è del tutto simile a quella di qualunque università pubblica: oltre alle lezioni sono previsti stage e laboratori, e perfino l’Erasmus. — Silvia Quaranta
che le istituzioni, rappresentate dalle assessore Chiara Gallani, Francesca Benciolini e Marta Nalin. Tanti gli striscioni e manifesti a sostegno del popolo curdo che ha respinto e sconfitto l’Isis. Domani davanti alla Prefettura è prevista un’altra iniziativa con un presidio promosso dai sindacato Cgil, Cisl e Uil, Articolo Uno, Pd, Caritas e Rete studenti. —
Foto di gruppo con Elisabetta Gardini. Sopra con Elena Donazzan
l’anniverSario
I 130 anni di beneficenza del Club degli Ignoranti Erano quattro amici al bar, e giocavano a briscola. Un giorno, esattamente 130 anni fa, decisero che la posta in gioco poteva servire a qualcun altro, a qualcuno che ne aveva bisogno. E trovarono un’iniziativa benefica da finanziare. Nasceva così il Club degli Ignoranti, la più antica associazione di beneficenza di Padova. Nell’anno di questo importante anniversario, il
club ha celebrato la ricorrenza con un convegno internazionale che ha visto la partecipazione di autorità religiose e dell’associazione. «Sin dall’antichità» ha spiega il presidente del club, Lucio Terrin (ex comandante della polizia locale di Padova) «il motto della nostra associazione è stato “Charitas in laetitia” e l’emblema sociale è l’effige di un’oca e di una zucca,
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
a significare la perfetta “ignoranza” del sodalizio. Vantiamo una lunga storia che ha attraversato due guerre mondiali, sempre mantenendo vive le due anime di festa e di generosità. In questi lunghi anni abbiamo finanziato la costruzione delle prime case popolari di via Orsini, nel 1905, siamo stati cofondatori della Croce Verde e nel 1951 abbiamo fornito all’ospedale il primo polmone d’acciaio ed un respiratore artificiale. Attualmente stiamo raccogliendo fondi per finanziare una borsa di studio sulla neurofibromatosi ad un ricercatore del Bo». — S.Q. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
CONEGLIANO - QUARTIER DEL PIAVE
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 LA TRIBUNA
contratti allettanti con proMesse di bollette scontate
Il raggiro “energia a costo zero” È giallo anche sulle fidejussioni Nuovo fronte nell’inchiesta della Finanza: la pista porta a una società in Toscana E il “buco” si allarga: centinaia di casi in Lombardia, segnalazioni da Padova al Friuli CONEGLIANO. Le fidejussioni
fatte a garanzia dei pagamenti facevano capo a una società con sede in Toscana (ma sede amministrativa in Campania). E sui documenti figurava anche un numero verde: ma purtroppo non rispondeva nessuno, a chi lo contattava. È quanto hanno scoperto sulla loro pelle decine di utenti che hanno sottoscritto i contratti “energia a costo zero” con una società di Conegliano, che ha poi spostato la sede a Villorba, negli ultimi mesi, salvo adesso aver lasciato deserti anche questi uffici. È solo l’ultimo fronte della vicenda, l’ennesima sorpresa per i moltissimi clienti che hanno investito su nuove tecnologie o su nuovi impianti di riscaldamento (caldaie, stufe a pellet soprattutto), in cambio di allettanti sconti sulle bollette future. Un sistema su cui sta indagando la Guardia di Finanza di Conegliano, dopo la pioggia di de-
A MACCHIA D’OLIO
Controlli su una caldaia, decine di impianti sono stati installati dalla società al centro delle indagini
nunce presentate dagli utenti. L’AMMORTAMENTO
La promessa ai clienti di non pagare bollette per i prossimi 10 anni – in una sorta di maxiammortamento della spe-
pieve di soligo
Solighetto, in via Brandolini tutte le lampade saranno sostituite con luci a led PIEVE DI SOLIGO. La giunta co-
munale delibera 90mila euro per l’effecientamento energetico di via Brandolini a Solighetto: le vecchie lampade saranno sostituite con le più moderne luci a led. Continua il percorso di opere di manutenzioni in tutta l’area comunale di Pieve di Soligo in cui si stanno ultimando anche i lavori di rifacimento, da parte di Ats, dell’impianto idrico in cantiere dallo scorso giugno a cui seguiranno le riasfaltatu-
re in tratti importanti e molto battuti: uno su tutti, via Schiratti. Intanto l’amministrazione in carica, ha stanziato 90mila euro (finanziati in parte da contributo regionale) con cui si andrà ad ammodernare l’impianto d’illuminazione del rettilineo che attraversa interamente la frazione di Solighetto. «In queste ore dovrebbe avvenire il bando di aggiudicazione per un intervento che garantirà maggior efficienza e ridurrà sensibil-
il pd su ponte della priula
«Caso Carena, dalla Lega un silenzio intollerabile» SUSEGANA. In queste settima-
ne continuano a moltiplicarsi in provincia di Treviso le agitazioni di lavoratori in apprensione per il loro destino: dagli addetti alle pulizie delle scuole ai 400 dipendenti della Previmedical fino ai 100 operai delle ditte che hanno costruito il nuovo ponte sul Piave a Ponte della Priula. «Il Partito Democratico – dichiara Giovanni Zorzi, segretario provinciale – esprime piena solidarietà a tutte le lavoratri-
l’avvocato Maria Bruschi, che in poche settimane si è trovata ad assistere decine di clienti, «molto ben congegnato». I sottoscrittori ricevevano subito, anche nel giro di un paio di giorni, i nuovi impianti di riscaldamento – pagati dalla società con un anticipo ottenuto a sua volta da società di finanziamento specializzate nel credito (somme di 14 o 20 mila euro ) – su cui poi gli utenti cominciavano a versare le rate. Ma dopo pochi mesi, la sorpresa: le bollette a costo zero non arrivavano più, mentre i sottoscrittori ricevevano tutti una nota ufficiale della società elettrica, che segnalava ai clienti l’inadempienza della società coneglianese al pagamento dell’energia rifornita. E, seppur non veniva sospesa l’erogazione dell’ energia, si precisava che da quel momento in poi il servizio sarebbe stato assicurato a tariffe standard, e non a quelle “zero” pattuite nel contratto.
ci e a tutti i lavoratori della nostra provincia in mobilitazione in questi giorni per affermare i loro diritti e s’impegna a portare le loro preoccupazioni nei tavoli della politica regionale e nazionale. Di fronte a queste situazioni di insicurezza, è intollerabile la sostanziale indifferenza della Lega di Zaia, che governa il nostro territorio da anni, e di quella di Salvini, che ha governato il Paese fino all’altro giorno». A questo riguardo, è
sa iniziale – si è rivelata illusoria: dopo alcuni mesi, infatti, ai cittadini che avevano sottoscritto i contratti sono arrivate bollette a condizioni onerose, perché le società di distribuzione lamentavano i mancati versamenti da parte
mente i costi di gestione - dichiara l’assessore alla manutenzioni Danilo Collot - Saranno coinvolti tutti i lampioni che da piazza Libertà costeggiano la via fino all’incrocio con via Moro e via Refrontolo. Resta solo da decidere il tipo di lampada che verrà installata, con luce più o meno fredda. Si tratta di un importante e primo step dei lavori che interesseranno via Brandolini da qui e nei prossimi mesi. Probabilmente, nel 2020 ormai in quanto ritengo sia difficile procedere entro la fine dell’anno, l’intero rettilineo verrà riasfaltato con l’adeguamento anche dei sottoservizi. Intervento con cui andremo a rimediare a diversi disagi che da tempo interessano quel tratto di strada, molto usurato e disomogeneo». — Riccardo Mazzero
emblematico il caso del fallimento della Carena Costruzioni, la ditta a cui è stato affidato il cantiere per la ristrutturazione di Ponte della Priula. Continua Zorzi: «La protesta dei lavoratori è legittima: sono le vittime di uno dei tanti fallimenti del governo populista. Il tanto decantato decreto “sblocca cantieri”, con la liberalizzazione degli appalti e gli affidamenti dei lavori al massimo ribasso senza adeguate procedure di controllo, è servito a fini di propaganda. La premura di tagliare nastri ha portato a questa situazione. A rimetterci ora sono le imprese del territorio, i lavoratori e i contribuenti: come saranno recuperati i soldi pubblici che Anas ha speso per la ditta fallita?». —
della società che aveva fatto sottoscrivere i contratti. Anche di qui, secondo le denunce presentate dai cittadini, l’ipotesi di reato di truffa continuata, per il danno patito su più piani. Un sistema complesso. Per
Intanto, emerge che il sistema era proposto veramente in modo capillare in tutto il Nord Italia: stanno emergendo centinaia di casi tra il Bresciano e il resto della Lombardia, ma anche un fronte padovano con decine e decine di segnalazioni. Altre denunce stanno arrivando negli ultimi giorni dal vicino Friuli, in particolare da Pordenone, Udine e dalle rispettive province. — Andrea Passerini BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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valdobbiadene
Festa dei volontari con animazioni laboratori e concerti Una giornata dedicata a chi si dona agli altri. Oggi in piazza Marconi a Valdobbiadene va in scena la ventunesima Festa del Volontariato. Organizzata dall’assessorato alle politiche sociali, è una grande vetrina in cui ciascuna associazione ha la possibilità di presentarsi, illustrare iniziative e attività. In programma animazioni di strada, laboratori creativi e concerti.
pieve di soligo
“Spiedo gigante” il gran finale con trail ed expo Ultimo giro per il 63esimo “Spiedo gigante” di Pieve di Soligo, dove verrà esaltato il vero protagonista della manifestazione: lo spiedo della tradizione. Mercatini, expo auto e moto, espositori, luna park e giochi per bambini animeranno il centro storico, ma ovviamente protagonista sarà lo stand gastronomico. Alle ore 9 sarà anche il turno del nono “Trail del Prosecco Superiore”.
Valdobbiadene, il concorso di progettazione realizzato dal Comune con l’Ordine degli architetti: al vincitore verrà affidato l’incarico dei lavori
La riqualificazione di piazza Marconi fa scuola e sale alla ribalta nazionale IL NUOVO ITER
l concorso di progettazione in due fasi di piazza Guglielmo Marconi del Comune di Valdobbiadene fa scuola e sale alla ribalta nazionale. Il percorso di riqualificazione urbanistica e funzionale avviato dal Comune, in collaborazione con l'Ordine degli architetti della provincia di Treviso, è stato uno dei protagonisti al convegno di studi “Progettare il Paese - dare futuro alle città e ai territori in cui viviamo”, concluso ieri al Forte di Bard (Aosta) e organizzato dal Consiglio nazionale degli architetti. Il concorso in due fasi di Valdobbiadene ha ottenuto un successo andato oltre le aspettative, richiamando architetti dal Veneto e per buona parte anche dall’Italia e dall’estero. Sono stati infatti 800 i professionisti che hanno hanno visionato il bando, 49 le proposte progettuali giunte al Comune ed esaminate dalla commissione incaricata, cinque i finalisti. Al vincitore, il cui nome verrà reso ufficiale appena saranno concluse tutte le verifiche amministrative, verrà assegnato l’incarico di progettazione definitiva-esecutiva di un primo lotto dei lavori. «Scegliendo la strada del
I
Una fotorealistica (studio) della nuova piazza Marconi
concorso», ha spiegato alla platea il presidente dell’Oap Marco Pagani, «l'amministrazione in 216 giorni può già disporre di un progetto paragonabile al progetto di fattibilità. Se avesse scelto la strada della gara, per il solo conferimento d’incarico di giorni ce ne sarebbero voluti almeno 240. Un risparmio di tempo, che si traduce in efficienza della macchina amministrativa e in un risparmio dei costi per il cittadino». «Essere presenti con due buone pratiche a questo evento ci riempie di soddisfazione», è il commento del sindaco di Valdobbiadene Luciano Fre-
gonese che attribuisce il merito di questi successi prima di tutto ai cittadini e ringrazia gli uffici per il lavoro svolto. No ai contributi a pioggia, insomma, sì a privilegiare e sostenere i Comuni che scelgono percorsi di questo tipo. Presente all'evento anche l'architetto Andrea Rossetto, progettista del prontuario per la qualità architettonica nella zona rurale di Valdobbiadene. «Questo strumento», dichiara Rossetto, «concepisce, al pari dell'Unesco, il paesaggio come qualcosa che si evolve in un sistema di coerenza con i principi del posto». —
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PREGANZIOL - MOGLIANO - ZERO BRANCO
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 LA TRIBUNA
mogliano
Assessori e consiglieri si improvvisano operai e restaurano il campo Da oggi la squadra di calcio di Marocco giocherà in casa Bortolato: «È bastata solo un po’ di buona volontà»
Matteo Marcon MOGLIANO. Assessore e consiglieri comunali si sono improvvisati operai e hanno lavorato nei fine settimana per l’adeguamento dell’impianto sportivo del quartiere ovest. Il calcio Marocco ringrazia: questa iniziativa, dribblando le normali procedure della macchina burocratica, consente alla prima squadra, per la prima volta, di disputare il campionato su un campo casalingo. Il vulcanico presidente della società sportiva della frazione moglianese, Moreno Fornasier, commenta con entusiasmo: «A prescindere dalle idee di ognuno, è la prima volta che vedo dei politici rimboccarsi le maniche. Dopo anni di tribolazio-
ni finalmente giochiamo nel nostro comune, davanti ai nostri tifosi». La tanto vituperata burocrazia della pubblica amministrazione stavolta è riuscita a fare anche un piccolo miracolo: costringere un assessore e tre consiglieri a svolgere direttamente i lavori. «A costo zero per il comune» sottolinea l’assessore allo sport Enrico Maria Pavan, che assieme ai compagni di partito Nico Zane, Edoardo Bison e Roberto Zanardo ha lavorato al progetto. Da oggi il centro Crcs di via Roma è dunque la nuova “casa” del calcio Marocco. E, per diretti interessati, è una destinazione “sudata”, quasi quanto una coppa. La società nasce 12 anni fa nel campetto parrocchiale e da quel momento inizia
preganziol
Caso Previmedical Pd: «Lega e Zaia inermi» PREGANZIOL. Quattrocento giovani in lotta per migliori condizioni di lavoro: «E Zaia che fa?». Il caso Previmedical, con la mobilitazione dei giovani lavoratori del centro operativo di Preganziol, entra anche nella querelle politica. Il Pd provinciale, per voce del segretario Giovanni Zorzi, chiama in causa il presidente della regione Veneto: «Il Partito Democratico» dichiara il segretario provinciale Giovanni Zorzi «esprime piena solidarietà a tutte le lavoratrici e a tutti i lavora-
tori della nostra provincia in mobilitazione in questi giorni per affermare i loro diritti e s’impegna a portare le loro preoccupazioni nei tavoli della politica regionale e nazionale. Di fronte aPd queste situazioni di insicurezza, è intollerabile la sostanziale indifferenza della Lega di Zaia, che governa il nostro territorio da anni, e di quella di Salvini, che ha governato il Paese fino all’altro giorno». Il polo assicurativo della previdenza sanitaria integrativa raccoglie gli addetti
casale
Una colonnina elettrica al distributore di benzina CASALE SUL SILE. Ricarica elettrica gratuita al distributore Sia Fuel lungo la Schiavonia: inaugurata ieri la nuova colonnina di terza generazione da 22 Kw. Sia Fuel, in collaborazione con Repower, fa un piccolo salto nel futuro della mobilità elettrica. Accanto alle tradizionali pompe ora c’è la possibilità di ricaricare i motori elettrici, gratuitamente, 24 ore su 24: «Le stazioni del futuro»
La colonnina alla Sia Fuel
una lunga questua di spazi. La prima squadra gareggia nel circuito Figc dal 2015 ed è sempre stata costretta a giocare le partite in casa in campi fuori dal comune di Mogliano (ultimo in ordine di tempo quello di Sambughè). «Non erano a norma per le regole previste dalla federazione» sintetizza Fornasier. La soluzione? «Per trovarla bastava solo un po’ di buona volontà» riassume il sindaco Davide Bortolato «abbiamo preso l’impegno in campagna elettorale e lo abbiamo rispettato cercando di essere rapidi ed efficaci. Non esistono associazioni sportive di serie A o di serie B» precisa il sindaco Davide Bortolato «esiste la volontà dell’intera amministrazione di ascoltare e risolvere i problemi del territorio».
di diverse società: Previmedical spa e Gieffe srl, Rbm Salute ed Rbm Assicurazione Salute spa. Dal 20 settembre i lavoratori e le lavoratrici sono in stato di agitazione: lamentano condizioni di dumping contrattuale, non rispetto delle intese, sotto inquadramento, livelli non adeguati alle mansioni svolte e contratti sottopagati. In molti casi viene chiesto il passaggio al contratto collettivo nazionale del settore assicurativo (perché quello attuale fa riferimento al commercio e prevede trattamenti economici inferiori). I sindacati, sono in attesa che l’azienda dia la disponibilità all’apertura di un tavolo nei prossimi giorni. Intanto il Partito Democratico invita anche il presidente della regione a farsi sentire. — M.M.
spiega il titolare di Sia Fuel, l’ingegner Salvatore Tardino «sono orientate ad offrire sempre più servizi e accoglienza. Stiamo facendo già i primi passi verso questa trasformazione». Nella sede di via Schiavonia 24 è ora presente Palina, colonnina del gruppo Repower disegnata da Italo Rota e Alessandro Pedretti. L’operazione, la prima di una lunga serie, si inserisce nell’ambito di un progetto complessivo di riqualificazione delle stazioni di servizio del gruppo Sia Fuel, presente anche in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. — M.M. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il sindaco Bortolato con i dirigenti dell’associazione sportiva di Marocco
Oggi è in programma la prima partita contro il Carbonera, in Terza Categoria. I lavori posti in essere dai “volontari” del consiglio comunale hanno riguardato l’innalzamento delle reti perimetrali del campo e la creazione di un nuovo cancello per gli spogliatoi separati. «Abbiamo lavorato direttamente noi, con le forniture di materiali del Calcio Marocco» spiega Pavan «perché con le normali pro-
cedure della pubblica amministrazione ci sarebbero voluti mesi. Un ringraziamento speciale va anche al Crcs per la grande disponibilità». Ci saranno problemi di convivenza con le squadre di amatori che già frequentano gli impianti del quartiere ovest? Chi vivrà vedrà, intanto si festeggia il ritorno a casa di una piccola squadra locale (con categorie allievi ed esordienti) che ha un affezionato seguito di
tifosi e che per gli allenamenti ha già in gestione le strutture di Campocroce. Il lavoro dei consiglieri e dell'assessore è stato supportato dall'intera compagine dell'associazione sportiva Marocco. Dunque da oggi, prima partita casalinga davanti ai propri tifosi per l’undici di Marocco. Un evento che sarà adeguatamente celebrato. Un motivo in più per i giocatori per fare bene davanti al proprio pubblico. —
casale
Dieci minuti di macchina per percorrere 800 metri CASALE SUL SILE. Automobi-
listi nella morsa del traffico sulla provinciale: velocità di crociera 9 km/h. Basta un pomeriggio qualsiasi per testare i disagi al traffico che si registrano alle porte di Casale sul Sile. Ore 17: per chi arriva dalla località Canton, verso il centro, dal cavalcavia che attraversa il fiume Sile, fino all’imbocco della successiva rotonda, il tempo di percorrenza è di oltre sei minuti. Distanza: meno di un chilometro. C’è chi lamenta condizioni ben peggiori: 10 minuti di macchina per fare 800 metri, ore 19 del 20 settembre. Negli ultimi tempi il nodo viabilistico di Casale sul Sile, complice anche la progressiva apertura di alcune importanti strutture commerciali e la storica funzione di crocevia tra la due direttrici importanti come Treviso-Quarto d’Altino e Mogliano-Roncade, ha accentuato notevolmente le proprie criticità. Che fare? Una soluzione ci sarebbe, sulla carta, e se ne parla da decenni. Il progetto, riportato alla ribalta dal Generazione Casale, prevede di creare un collegamento diretto tra la cosiddetta “camionabile” (via alle cave) e via Belvedere, in prossimità dell’ingresso di via Giuseppe Verdi dello stadio del rugby. «Questo tracciato» spiega Marco Tra-
Il piano per rendere più scorrevole il traffico
bucco «consentirebbe di lavorare contemporaneamente anche al progetto della cittadella dello sport e di limitare il consumo di territorio». L’amministrazione comunale però è di diverso avviso. «Il problema del traffico c’è ed è un fronte su cui stiamo lavorando» spiega il sindaco Stefano Giuliato «C’è già stato un incontro in provincia: stiamo per affidare uno studio di fattibilità, per un collegamento diretto tra la rotonda su via nuova Trevigiana e via Belvedere,
il costo dovrebbe essere di circa 1,8 milioni di euro e il problema vero, per i nostri bilanci, riguarda la possibilità di reperire questi fondi». Rispetto a quello di Generazione Casale il progetto nei piani della giunta, riguarda l’innesto del by pass sul via Belvedere che, in quest’ultimo caso, sarebbe proprio ai piedi del cavalcavia all’altezza dell’uscita del centro sportivo Belvedere. Differenza sostanziale, che continua a dividere. — M.M.
10 Cronaca
L'ARENA
Domenica 13 Ottobre 2019
GIOCOD’AZZARDO. Dopoil varodella normativa nelConsiglioveneto, ancora tantii nodilegatiall’applicazione locale
Nuoveregolesulleslot Ègià scontrosugli orari LaPaglia (Pd):«La Regione decideda sola senza coinvolgerei Comuni,che hannoarmispuntate» Zavarise:«Avremo invecespazi dimanovra» Enrico Giardini
Fatta la legge, è subito scontro. Regole più rigide per sale slot e videolottery, con la nuova legge regionale 38 del 10 settembre scorso, di cui L’Arena ha da poco riferito. Ma in città - su un’attività economica con un volume d’affari stimato in 300 milioni, con circa 1.600 apparecchi - scoppia il caso sugli orari di apertura. Ad alzare il tiro è Elisa La Paglia, consigliera comunale del Pd. L’esponente dell’opposizione, a fronte di aspetti a suo dire positivi - avere tra l’altro portato a 400 metri pedonali la distanza della sale da luoghi sensibili e incluso tra queste anche istituti di credito e bancomat, per combattere la ludopatia - contesta che «la Regione abbia deciso di avocare a sè la gestione delle limitazioni sugli orari di apertura delle sale. Non è accettabile che i Comuni siano estromessi dalla gestione degli orari». La consigliera sostiene che la Regione Veneto, presieduta dal leghista Lu-
ca Zaia, «si è mossa con molto ritardo rispetto ad altre nel disciplinare questo settore, lasciando così per anni soli i Comuni, tanto più quelli piccoli meno dotati finanziamenti, nel compito improbo di arginare la diffusione di sale slot e scommesse, veicolate da grandi e potenti gruppi pronti a ricorrere contro ogni provvedimento amministrativo restrittivo o avverso». La Paglia cita il Comune di Bergamo che impone la chiusura delle sale dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21, «per limitare la permanenze dei clienti dentro le strutture. E Bergamo vinse un ricorso contro una ventina di gestori che avevano contestato gli orari». A Verona l’Amministrazione Tosi stabilì gli orari di apertura dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Ora in Veneto un emendamento alla nuova legge, «presentato dal consigliere regionale leghista Barbisan mentre si stava votando la legge», spiega La Paglia, riferendosi all’articolo 8, «dà alla Regione ha sessanta giorni dall’entrata in vigore della norma
per uniformare le fasce orarie sul territorio regionale. E trenta sono già passati». Inoltre nel comma 2 «la Regione chiede agli esercenti gli orari desiderati, e non ai Comuni, i quali, come risulta all’articolo 6, non hanno nei loro poteri le limitazioni degli orari. Così gli esercenti che hanno scritto hanno indicato la chiusura dalle 2 alle 8 del mattino. Insomma: l’assessore al commercio Zavarise, della Lega come Zaia, non può certo gioire per la nuova norma, che lascia armi spuntate in mano ai Comuni». Zavarise però, ribadite le maggiori competenze assegnate ai Comuni - tra cui le sanzioni accessorie a gestori che violano le regole, oltre che determinare la dislocazione territoriale delle sale smonta le argomentazioni del Pd. «Armi spuntate ai Comuni? Ma la consigliera La Paglia ha letto la normativa? In materia di orari la Regione ha dichiarato che emanerà un’apposita deliberazione», dice, «e nel frattempo ciò di cui la legge parla sono “fasce orarie di sospensione
ElisaLaPaglia, delPd
“
L’assessoreNicolòZavarise
“
Bergamo imponefasce chelimitano lapermanenza deiclienti nellestrutture»
Plausibile checisaràdata lapossibilitàdi decidereinbase alleesigenze delterritorio»
del gioco”, pertanto è necessario che vi siano più periodi nell’arco di una giornata di sospensione dell’uso degli apparecchi». Secondo Zavarise è dunque «plausibile che la Regione fisserà le fasce principali inderogabili di sospensione del gioco, lasciando comunque ai Comuni la possibilità di ampliare o meno tali orari in base alle esigenze del territorio.
Questo sarà tema del quesito chiarificatore che come Amministrazione stiamo studiando di inviare in Regione». L’assessore ricorda poi «che in caso di inosservanza della fascia oraria di sospensione del gioco la sanzione prevista copre una forbice da 500 a 1.500 euro per apparecchio in funzione, e alla terza violazione, anche non continuativa, c’è la chiusura». •
LA POLEMICA. Bufera politica sulla sistemazione di una famiglia Sinti. Bertucco: «Scorrettezza»
Tosi:«Sulcamponomadi unesempio diincoerenza»
Bertacco:«Nessun insediamento,solouna situazioneda risolvere» Paolo Mozzo
L’emendamento era già nella lista, «ammissibile e accolto». Poi è sparito, con un tratto di penna, a Consiglio comunale già in corso. «Campo nomadi e strutture di prima accoglienza» era scritto nella proposta di Michele Bertucco (Verona Sinistra in Comune): 5mila metri quadrati, antistanti via Sasse, territorio della settima circoscrizione nelle Basse di San Michele. Il risultato è una bufera politico-amministrativa. Ma l’oggetto della proposta riguardava semplicemente la «sistemazione» di una famiglia Sinti (24 persone, iscritte all’anagrafe veronese) su cui pende da tempo uno sfratto dall’area di proprietà del Consorzio Zai finora utilizzata come accampamento. In Consiglio la vicenda ha preso però tutt’altra piega. «La versione “epurata“ dell’elenco degli emendamenti circolava già informalmente», spiega Flavio Tosi. «Alla mia richiesta di chiarimenti, nella conferenza dei capigruppo, il presidente del Consiglio comunale, Ciro Maschio, mi aveva confermato l’assenza di variazioni. Ma durante la seduta è poi emerso
Unaccampamentodi nomadi:unafamigliaSinti dovevaessere ricollocatain viaSasse
come la proposta di Bertucco fosse stata depennata, senza comunicazioni, tra imbarazzi e i conciliaboli nella maggioranza, fino all’ammissione di avere “erroneamente“ accolto l’emendamento». Tosi rincara: «Visto che io i campi rom li chiudevo (Boscomantico, ndr) e Sboarina vorrebbe aprirli, resta l’imbarazzo per la scorrettezza verso un consigliere il quale, pur avversario politico, merita ri-
spetto». «Allarme sociale tra i cittadini, ecco cos’è scaturito da questa proposta», rimarca Claudio Perbellini, vicepresidente della settima Circoscrizione. «Incoerenza di un sindaco di destra», commenta Patrizia Bisinella (Lista Tosi), «che cerca di pagare l’ennesima “cambiale“ alla sinistra radicale di Bertucco». Ma è proprio il capogruppo di Verona-Sinistra in Comune a riportare la vicen-
da alle origini: «La scorrettezza è evidente, anche se questo emendamento andrà, prima o poi, al voto del Consiglio», premette. «Di fatto è stata la dicitura amministrativa d’obbligo, “campo nomadi e struttura di prima accoglienza“ a innescare la fibrillazione nella maggioranza. In realtà si tratta di risolvere una questione pendente da tempo, che riguarda cittadini Sinti italiani, che lavorano,
non hanno pendenze giudiziarie e i cui figli frequentano le nostre scuole». Tempesta in una bicchiere d’acqua dunque? Replica senza giri di parole l’assessore ai Servizi sociali e senatore di Fratelli d’Italia, Stefano Bertacco: «Niente campi di prima accoglienza sul nostro territorio», assicura. «Ma altrettanto certa è la volontà di risolvere situazioni annose che l’amministrazione precedente non ha saputo affrontare, come quello delle due famiglie Sinti veronesi. Gestire un problema non significa crearne uno più grande, aprendo le porte a tutti. Fino a quando ci saremo noi a Verona non accadrà». Il tema è però «bollente». E la posizione della Lega inequivocabile. «A Verona non vogliamo, non votiamo e non lavoreremo mai per la realizzazione di un campo nomadi. Non è una necessità né una soluzione che condividiamo», dice il commissario provinciale e assessore Nicolò Zavarise. «Riteniamo che tali insediamenti, in generale, siano da smantellare. E ogni soluzione orientata a realizzarne ci vede fermamente contrari. Tra noi e la sinistra, anche su questo, c'è un abisso, visioni agli antipodi». Una coerenza che, ribadisce, «è dimostrata dai molti amministratori leghisti i quali in Italia si battono per lo smantellare e rimuovere roulotte e degrado dalle città». Equivoco nato dal lessico amministrativo, polemica o segnale di un «risiko» politico? Il «caso via Sasse» non è chiuso. •
SICUREZZA. Eprestoarriveràilpercorsociclabile
Chievo,sistemata lafermata delbusdiviaTurbina
Nuova tettoia e posizione arretrata rispettoallasededellastrada Era attesa da lunghi anni e, adesso, i residenti di via Turbina, appena fuori da Chievo, possono contare su una pensilina completamente nuova che mette in sicurezza la fermata del bus. L’intervento, presentato dagli assessori all’arredo urbano Nicolò Zavarise e a alla obilità Luca Zanotto, ha previsto l’arretramento della fermata rispetto alla sede stradale, la riasfaltatura dell’area e il collocamento della nuova struttura dotata di copertura. L’investimento da parte dell’Amministrazione comunale è stato di tremila euro ed è la prima azione concreta per la messa in sicurezza di via Turbina. L’altra esigenza a cui si sta già lavorando è il nuovo tratto di pista ciclabile che congiungerà la ciclovia Adige-Sole con la ciclabile già esistente. Via Turbina, infatti, è una strada molto utilizzata sia da automobilisti che da ciclisti e pedoni. Erano presenti anche i consiglieri della Terza circoscrizione Andrea Papadia e Dario Pomari. «Da tempo», spiega l’assessore Zavarise, «i residenti chiedevano un intervento in grado di mettere in sicurezza questa fermata. Via Turbina, infatti, è diventata una stra-
Brevi DOMANIALLE20.30 ADIGESPORTVILLAGE E IMPATTO SUL QUARTIERE ASSEMBLEAALPORTO Domani, alle 20.30, al Centro Anziani del Porto San Pancrazio, in via Paolo Sarpi 27 parleremo, assemblea pubblica sul progetto dell’Adige Sport Village, al Porto. Interventi di Michele Bertucco, consigliere di Verona e Sinistra in Comune, e dell’urbanista Giuseppe Campagnari. MARTEDÌ ALL’UNIVERSITÀ VIA CINESE ALL’ECOLOGIA CONFERENZA DIMARONTA DI«LIMES» «Salvare l’ambiente per salvare l’Impero. La via cinese all’ecologia» il tema della conferenza, aperta a tutti, di domani, alle 17.30, nell’aula T5 dell’Università, a Veronetta, nel ciclo promosso da ateneo e Collegio Don Mazza. Relatore Fabrizio Maronta, redattore della rivista «Limes». SABATOA CORTEMOLON REGOLAMENTARE LAPROSTITUZIONE AREALIBERAL INCAMPO Area Liberal, associazione presieduta da Giorgio Pasetto, organizza sabato 19, alle 13, a corte Molon, in via della Diga 17, un incontro su «Verso la regolamentazione della prostituzione in Italia?». Relatori Pasetto, Pio Covre e Ugo Rosenberg, autore del libro dal titolo Sex Work, sul tema.
da molto trafficata e in cui i mezzi procedono a velocità sostenuta. Era doveroso quindi», prosegue l’assessore, «trovare una soluzione, visto che qui vivono parecchie famiglie con bambini. Come Amministrazione abbiamo dato una risposta concreta alle loro richieste. Dal punto di vista personale sono soddisfatto di aver avviato l’iter da presidente di Circoscrizione e di vedere realizzata la nuova pensilina da assessore». Come ha ricordato l’assessore e vicesindaco Zanotto, «passerà proprio da qui il nuovo tratto di pista che congiunge la ciclabile Adige-Sole, proveniente dalla diga di Chievo, a quella che porta a Bussolengo». «L’intervento in questo momento è in avanzata fase progettuale», conclude Zavarise, «e prevede l’allargamento di via Turbina per realizzare, nella nuova sede stradale, il nuovo percorso ciclabile». «Sarà una nuova e importante via ciclabile senza dubbio destinata al cicloturismo, ma anche alla mobilità urbana perché permetterà di inserirsi nel sistema cittadino delle ciclabili e di collegarsi direttamente con il resto della città». • © RIPRODUZIONERISERVATA
TRASPORTI. Ilvertice
Treni regionali Tav,aeroporto LaDeBerti aRomadaRfi «Giovedì incontrerò a Roma l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana Maurizio Gentile: sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione dei programmi di potenziamento del sistema ferroviario nel Veneto, sui quali la nostra Regione e Rfi hanno sottoscritto negli anni scorsi più di un accordo, focalizzandoci soprattutto sugli interventi inseriti nel recente aggiornamento di luglio 2019». Lo annuncia l’assessore regionale ai trasporti e infrastrutture Elisa De Berti, veronese. Tra i temi dell’incontro, precisa la nota, gli investimenti sulla rete bellunese per l’accesso alle Dolomiti e a Cortina, sede dei Giochi Olimpici invernali 2026 Per gran parte degli interventi sono già state individuate le modalità di finanziamento, appartenenti al più ampio disegno di ammodernamento della rete ferroviaria regionale degli ultimi decenni. «Oltre alle opere nel bellunese e nel padovano», prosegue la De Berti, «chiederò a Rfi di impegnarsi per realizzare il collegamento ferroviario con l’aeroporto Catullo e per migliorare altre infrastrutture su ferro di interesse regionale». Tra gli altri argomenti l’Alta velocità ferroviaria e la soppressione dei passaggi a livello avviata con accordi nel 2017 e 2018. • E.G.
TREVISO
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 LA TRIBUNA
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Trasporto pubblico, riesplode la protesta Studenti lasciati a terra alle fermate perché le corriere tirano dritto e bus che arrivano in ritardo: Mom ancora nel mirino Federico Cipolla Ancora studenti lasciati a piedi dai mezzi pubblici. Stavolta è toccato a Carbonera. Dopo i problemi segnalati a Breda, i ritardi perenni delle linee Mom 61 e 55 in città e a Ponzano, le pesanti difficoltà di inizio scolastico ad esempio per i licei di viale Europa, il trasporto pubblico finisce ancora una volta nell’occhio del ciclone. Anche in Provincia e a Ca’ Sugana, soliti fino a poco tempo fa a schierarsi incondizionatamente a difesa della gestione di Mobilità di Marca (Mom), le voci critiche stanno aumentando. I DISAGI FIOCCANO
Così come fioccano le telefonate nei confronti dei vertici dell’azienda e gli incontri per rivedere linee e porre correttivi. L’ultimo episodio in ordine di tempo ieri a Carbonera: gli studenti che salgono sulla corriera 170 in viale Brigata Marche sono stati lasciati a piedi. E capita spesso: la corriera non si ferma a caricarli, lasciandoli alla fermata fino alla corsa successiva, che però non li fa ar-
A Breda e a Carbonera Il pullman 170 spesso sfreccia via: infuriati i genitori degli scolari rivare in tempo a scuola. «Sabato ho visto l’autista fare segno ai ragazzi di salire sulla corriera successiva», racconta la mamma di una delle ragazze che da settembre ad oggi più volte sono rimaste a piedi, o sono arrivate in ritardo. «Ho telefonato a Mom, abbiamo scritto diverse lettere, ma arrivano sempre risposte precompilate. I problemi puoi continuano a scuola, perché i professori segnano l’assenza o il ritardo». CARBONERA COME BREDA
Sulla linea 170 sembra esserci un problema specifico, visto che l’usanza di non fermare la corriera e lasciare a piedi gli studenti è stata se-
gnalata anche a Breda. Stessa linea, stesso orario, stesso copione. Una corriera passa vuota e non si ferma, dopo pochi minuti ne passa un’altra che però è già piena e non riesce a caricare tutti gli studenti. La corsa è operata da Barzi, a cui Mom ha affidato il servizio. La prossima settimana dovrebbe esserci un incontro per risolvere un problema che, ad oggi, non ha spiegazioni lecite. LA LINEA 61
Vicenda diversa invece quella delle linea 61 (Treviso-San Pelajo- Camalò-Pon-
Le linee 61 e 55 ex Actt in città e a Ponzano non riescono più a rispettare gli orari zano) e 55 da San Vitale a Merlengo. Qui i bus della Mom accumulano fino a mezz’ora di ritardo, a causa di diversi fattori: i rallentatori sull’asfalto, i tratti con il limite a 30 chilometri orari e il traffico, con le lunghe code che si formano negli orari di punta per attraversare la Strada Ovest. Agli autisti, Mom ha ordinato di non sostare al capolinea, per non aggravare i ritardi. IL VERTICE
La prossima settimana il presidente di Mobilità di Marca, Giacomo Colladon, incontrerà i sindaci per trovare delle soluzioni a un problema che ormai si trascina da qualche anno, ma su cui non si è ancora intervenuti seriamente. L’autunno di Mom, va detto, non si era aperto nel migliore dei modi, con le aggressioni nelle biglietterie di Montebelluna e Conegliano, il recesso dal contratto del distributore di Montebelluna, e appunto con il caos d’inizio anno scolastico. E mentre in Lega (“azionista politico” di maggioranza in Mom) il disappunto cresce, il Partito democratico ha chiesto allo stesso governatore Luca Zaia di prendere provvedimenti. E urgenti. —
La ressa degli studenti per salire nei bus in viale Europa. Ma oltre ai mezzi stipati ci sono anche le corriere che non si fermano nemmeno
comitato alberi urlanti contro la dirigente comunale
Verde e affidamenti diretti L’Anac striglia la Spigariol Erano illegittimi i vari affidamenti diretti della manutenzione del verde pubblico di Teviso città. L’Anac, esprimendosi sull’esposto presentato dal Comitato degli Alberi Urlanti, ha inviato una richiamo a Roberta Spigariol, dirigente dei Lavori pubblici di Ca’ Sugana, che aveva firmato quegli affidamenti: avrebbe dovuto fare un regolare appalto, non procedere con incarichi diretti. Si tratta in particolare di 40 incarichi tra il 2014 e il 2018 del valore complessivo di quasi due milioni. Non tutti sono stati giudicati illegittimi, ma
l’Anac si è in particolare riferita ai 12 che hanno fruttato a Paolo Pietrobon 121.021 euro e a Anna Barp 44.085, e ad altri che hanno portate alle cooperativa Aladino e Non Solo Verde 1.047.752 complessivi. L’Anac ha ricordato che Pietrobon e Barp sono soci della stessa azienda, la Silvatica, e questo comporta «il riferimento a un unico centro di interesse», e «una violazione del principio di concorrenza e di rotazione degli affidamenti». Questo collegamento societario tra i due «laddove rilevato in fase di gara, avrebbe
comportato l’esclusione degli stessi», si legge nella comunicazione dell’Anac. L’autorità anti-corruzione pone l’accento anche su un altro incarico in particolare, quello, sempre per la manutenzione del verde pubblico affidato alla cooperativa Aladino e a Non Solo Verde, che a loro volte, presentandosi come Ati (associazione temporanea d’impresa), erano già state destinatarie di alcuni lavori richiesti da Ca’ Sugana. Cos’ha fatto il Comune? Ha diviso un incarico da 403 mila euro, in due lotti, uno da 200 e l’altro da 203
polizia municipale
Vigili a lezioni di guida sicura Sul Put come Starsky & Hutch Effetti speciali sul Put: sgommate, la fuga, l’affiancamento di un’automobile ed il relativo arresto. Non sotto l’occhio di un regista nelle riprese di qualche film d’azione, ma sotto quello di istruttori qualificati, che hanno tenuto uno speciale corso alla Polizia locale di Treviso. Quello di guida sicura, conclusosi ieri per una decina di agenti del comando di via Castello d'amore, in particolare del
nucleo di pronto intervento che agisce più spesso in situazioni di emergenza. Così, nell’ambito del corso, sono state effettuate delle simulazioni in strada per garantire la massima aderenza del corso a situazioni che si possono verificare ogni giorni. Luogo prescelto per le simulazioni, tra le altre strade, l’anello cittadino del Put. «Si tratta di una prima fase del corso», dice il comandante Andrea Gal-
lo, «Nei prossimi mesi tutto il personale frequenterà infatti questi incontri per apprendere i concetti di guida sicura: esperti del settore insegneranno ai nostri agenti le tecniche operative da porre in atto nei vari frangenti propri dell’azione di polizia: raggiungimento di obiettivi, inseguimenti, scorte, intercettazioni, reazioni ad allarmi e molto altro in un’ottica di sicurezza a 360 gradi». All’in-
Gli agenti della polizia municipale di Treviso che si sono esercitati
mila euro, ovvero sotto la soglia che richiederebbe un appalto. L’Anac non ha dubbi: «il Comune di Treviso ha artificiosamente frazionato l’appalto di servizi, evitando così il ricorso ad una procedura di evidenza pubblica maggiormente garante dei principi di libertà di concorrenza». La decisione dell’autorità si conclude invitando Ca’ Sugana «ad un più puntuale e rigoroso rispetto della normativa». Peccato che già a febbraio, ad esposto presentato da un anno, Pietrobon abbia ricevuto un nuovo incarico da 5.599 euro per la messa a dimora di alcuni alberi. «Quando abbiamo presentato l’esposto», dice Regina Toncini del Comitato, «ci hanno quasi riso in faccia. Invece questa è la prova che le procedure contestate non erano corrette». — F.C.
terno del corso è stato e sarà approfondita anche la questione ecologica, con le attenzioni da tenere al volante per contenere le emissioni di Co2. Sempre in tema di ambiente, nei giorni scorsi, nell'ambito dei controlli per la verifica del rispetto dell’ordinanza antismog in vigore dallo scorso primo ottobre, gli agenti hanno sanzionato il conducente di un auto a metano che non aveva sottoposto a revisione la bombola dopo 10 anni non garantendo così la regolarità degli scarichi. Per lui 150 euro di multa ed il ritiro della carta di circolazione. Ancora nessuna sanzione, invece, al pari dello scorso anno, per violazioni all’ordinanza in sè. — A.B.V.