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La Fenice Petali

Canto del sole interno il desiderio

Dario Chioli

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Dario Chioli, nato a Torino nel 1956, è poeta, scrittore e ricercatore nel campo dell’esoterismo e delle mistiche comparate Diverse sue opere sono state pubblicate da Psiche e Magnanelli, ma la maggior parte dei lavori saggistici e letterari, suoi o curati da lui, si trovano, oltre che su Facebook, sul suo sito www.superzeko.net, in cui cerca da molti anni di portare il suo contributo alla ricerca di una visione “vivente” della Philosophia Perennis.

La scelta nell'ampio bagaglio poetico dell'autore verte stavolta su una poesia che fornisce anche il titolo alla raccolta, magnifica, "Canto del sole interno il desiderio, Poesie del 2019" .

Molti dei nostri lettori troveranno già dal titolo un rimando sicuramente non voluto, ma appunto inevitabile, fatidico, al messaggio e all'opera del Louis-Claude de Saint-Martin

E prima di procedere, allora, una breve considerazione: se è un esercizio di stile quello che andremo a leggere. Con evidenza, no: "è una questione di misura interna che non si può simulare". Ma per noi che leggiamo, invece? Varrà la pena forse notare se "il desiderio che sconfina dal cuore " e tutti i versi che seguiranno, saranno per noi solo una serie di parole ben inanellate, che magari susciteranno, distratte e frettolose, vaghe pieghe sentimentali

O se magari permetteremo all'Anima, tutt'altro che astratta o occulta, di sempre meglio presenziare e maturare gli ascolti di cui, via via, essa stessa si sovviene.

Canto del sole interno il desiderio

Canto del sole interno il desiderio Che sconfina dal cuore, che riversa Affetti nobili, densi di mistero.

Canto la spiaggia da cui si parte in mare, Canto la quercia onde si spicca il volo, Canto la terra profonda, muta e vasta, Canto il mattino e la gemella notte.

Chiudendo gli occhi ascolto l’usignolo, Come gorgheggia nell’oscurità.

Seguo l’insorgere arcano dell’aurora, Come s’infiltra nelle vie del cuore.

Canto di te, che mai non m ’abbandoni, Che troverò alla fine, veritiera Forma di quanto sarò stato, e sogno Come al tuo fianco andrò senza catena.

La Fenice ­ Notiziario martinista ­ Primavera 2023

Info e contatti: loggiasilentium@gmail com

Mysterium Rosarum

Darean ÅM Isman

Andrea Manis (in ambito poetico sotto lo pseudonimo di Darean ÅM Isman e Sir Daremann) nasce a Cagliari nel 1990, città in cui consegue la Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne Europee e Americane. Parallelamente alle ricerche di linguistica, coltiva negli anni lo studio dell’arte, della letteratura, della filosofia e in genere di tutte quelle discipline, antiche e contemporanee, volte all’approfondimento dell’essere umano.

Si interessa di ermetismo, esoterismo e alchimia, disseminando i suoi testi - perlopiù aforismi e poesie - di simboli e metafore ermetiche. Il suo orientamento artistico trova, peraltro, conferma nella sua attività musicale ormai decennale come bassista e chitarrista.

È conosciuto e apprezzato per la diffusione libera e gratuita dei suoi quattro volumi di “Poesie ermetiche” e dell’ultimo “The Rose” in lingua inglese.

Per contatti: manis andrea@gmail com oppure su Fb: www facebook com/Uebermanis/

L'autore ci sembra, nelle presente proposta, scarnificare la poesia a cui aveva invitato nei precedenti numeri, per sospenderla in qualcosa di molto simile ad una pura, riconciliante, visione

A differenza, o compimento chissà, dei terribili e meravigliosi viaggi immaginali già proposti, i versi tendono ora ad alcuni essenziali

A molti non sfuggiranno i rimandi, se voluti non sappiamo, ad alcune immagini e pratiche care a note derivazioni moderne della Rosacroce.

Sospesi in una visione dicevamo: eppure attiva di risonanza animica, eppure, ed il Poeta lo indica chiaramente, contemplabile nella luce centrale della sua formazione.

Mysterium Rosarum

L’unione di terra e cielo sullo sfondo - del Blu e dell’Oro –e ai quattro lati estremi del mondo il Verde pulsante degli steli a nutrir la corona di sette Rose Rosse vorticanti in cerchio a un bocciolo centrale di Luce sugli assi oscuri e Neri della Croce.

La Fenice ­ Notiziario martinista ­ Primavera 2023

Info e contatti: loggiasilentium@gmail.com

La luce immutabile

Flavio Ferraro

Flavio Ferraro è nato a Roma nel 1984. Poeta, saggista, studioso di dottrine metafisiche e traduttore, collabora con diverse riviste e giornali online.

Tra i suoi libri di poesia: Sulla soglia oscura (La Camera Verde, Roma 2010); Da un estremo margine (La Camera Verde, Roma 2012); La direzione del tramonto (Oèdipus, Salerno 2013); La luce immutabile (La Camera Verde, Roma 2019)

Tutta la sua produzione poetica è ora raccolta nel volume Il silenzio degli oracoli (L’Arcolaio, Forlimpopoli 2021). Sempre nel 2021 è uscita la sua traduzione delle Odi di John Keats (Delta 3, Grottaminarda 2021) Per la saggistica ricordiamo La malvagità del bene Il progressismo e la parodia della Tradizione (Irfan, San Demetrio Corone 2019).

Sue poesie e traduzioni (da Keats, Shelley, Dylan Thomas) sono apparse su numerose riviste online e cartacee, così come alcuni dei suoi componimenti che sono stati tradotti in inglese, arabo e spagnolo.

Dal suo capolavoro “Il silenzio degli oracoli” , presentiamo all’attenzione del lettore e al suo sentire, semmai da qualcuno siano da considerarsi scissi, un brano tratto dalla raccolta ivi contenuta “La luce immutabile”

Il brano non ha un titolo preciso, essendo parte di un flusso di esperienze che, nella raccolta sopramenzionata come nelle altre del libro, è nel suo ‘farsi stesso’. E dunque, dove è che ci volgeremo infine ad Oriente? Quale è la via per Thule, per usare un “luogo” della poesia Poesia che ci riporta nel pieno dei misteri, o nel silenzio degli oracoli appunto.

O anche, forse volendo, in una diamantina chiarezza.

Né per terra né per mare la troverai

Ma sotto ogni cielo, da Eraclito a Lao-tseu, lungo le steppe o all’ombra dei menhir un solo monito dai saggi: “Regnum Dei intra vos est” .

Perciò rammenta quel granello mentre cerchi la tua Thule, e chiudi gli occhi, se vuoi vederla

La Fenice ­ Notiziario martinista ­ Primavera 2023

Info e contatti: loggiasilentium@gmail.com

09/04/2001

Diversi anni fa, meglio, tantissimi anni fa, una sorella, nel voler comunicare la sua precedente esperienza iniziatica, non trovando le parole, mi consegnò un 'antologia di poesie. Poesie che spesso pongono in evidenza un passato percorso ricco di incognite ma, soprattutto, un passato irto di rischi e pericoli, come un salto senza rete.

Mi piace pensare che ora sia approdata in acque più sicure, in porti conosciuti

Non ricordo più il suo nome iniziatico, ma solo quello profano: O

09/04/2001

Raggiunta forse la bocca del cratere, dopo lunga scoraggiante e faticosa risalita, la putrida atmosfera della morte lascio alle mie spalle. Come caddi nell’abisso fondo non ricordo, come aprii gli occhi gradatamente, dopo il tonfo, ricordo lo stridente e soffocante male delle due parti distinte Dell’interiore guida, da principio Essa mi fece e fui la mia natura Poi divenne piccola coscienza, io, sempre distinta e da domare con furbizia la parte che appartiene al cielo Poi un attimo, una notte che si apriva verso l’aurora, e, nel momento del passaggio, tutti i cinque sensi all’unisono fecero festa e mi ritrovai con una parte divina, che tutto trascende, solida e forte come metallo di lega speciale, al di sopra e tanto più amore da essere imparziale nel suo sguardo. Poi mia guida divenne ‘che tutto è giusto’ (tutto, dio, l’anima, ed il mondo), io, con una volontà sola, la mia Io vengo dal nulla, questo ho scoperto esaminando coscienza. Io vengo dal buio e dal nero e sono un bagliore nell’universo

Che ha un inizio ed un termine e una propria energia distinta in tre parti e una, che produce degli effetti nella propria orbita, e nell’universo.

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