Kaire 18

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia www.chiesaischia.it

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LA VOCE DI PIETRO

Il saluto del vescovo un anno fa durante l’ordinazione episcopale

L’editoriale di don Carlo Candido

DODICI ANNI FA GIOVANNI PAOLO II A ISCHIA

kaire@chiesaischia.it

SOCIETA’

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PAPI SANTI

Il 5x1000: a cosa serve e perché può importante donarlo al nostro territorio

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Il nostro Vescovo e alcuni ischitani sono stati in piazza San Pietro durante la Canonizzazione

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UN PAPA SANTO È STATO QUI

Carissimi amici, è con gioia che celebriamo in questi giorni il ricordo 3 maggio 2014 ANNO 1 | NUMERO 18 € 1,00 della visita di S. Giovanni Paolo II all’isola di Ischia.

L’immagine del nostro popolo in festa in quella giornata in cui il sole vinse le nuvole, rimarrà indelebile nel cuore di tutti.

Dodici anni fa, in queste ore, vivevamo l’attesa della Visita Pastorale del Santo Padre alla Chiesa di Ischia. Erano ore di apprensione, affinché tutto andasse bene, ma anche ore cariche di emozione e di serenità, nella consapevolezza che la grazia che ci veniva donata avrebbe sicuramente portato buoni frutti. A 12 anni di distanza dalla visita del Papa,i nostri sentimenti possono dirsi immutati; conserviamo le stesse emozioni e anche, oserei dire, gli stessi timori di quei giorni.

Infatti se le ansie di allora scaturivano dal desiderio che tutto andasse per il meglio nell’accoglienza del Santo Padre, oggi quelle stesse apprensioni nascono da queste domande: come il 5 maggio 2002 può oggi essere rivissuto nella sua attualità? Quali ECCLESIA PARROCCHIE DULCIS IN COMUNICAZIONI frutti ha saputo far creFUNDO SOCIALI scere nei nostri cuori e soprattutto nei nostri cammini spirituali? Per riLe reliquie di Santa Resti- La rubrica delle buone spondere ad esse torniamo alle Consulta: l’importanza di La biblioteca diocesana tuta ad Oricola notizie dal mondo parole magisterialipronunciate raccontare il positivo del presenta il volume Terrae Motus Animi vissuto parrocchiale dal Papa nell'omelia della Celebrazione Eucaristica nel piazzale Aragonese e nel discorso ai giovani al piazzale del soccorso a Forio.

“Chiesa che vivi in Ischia, non temere, ma con fiducia prendi il largo!”

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IN PRIMO PIANO

arole di profondo significato di fede e di grazia come quando invitava la Chiesa di Ischia a non temere: “Chiesa che vivi in Ischia: sii docile e obbediente alla Parola di Dio e sarai laboratorio di pace e di autentico amore. Diventerai Chiesa sempre più accogliente, dove tutti si sentono a casa. Coloro che vengono a visitarti ripartiranno rinfrancati nel corpo, ma ancor più rinvigoriti nello spirito.

Sotto la guida illuminata e prudente del tuo Pastore, sii una comunità che sa “ascoltare”, una terra pronta ad “accogliere”, una famiglia che si sforza di “amare” tutti in Cristo”.

Il Papa venne per confermarci nella fede!

E ancora ai giovani nell’incantevole scenario del Soccorso, al calar del sole. Le parole forti ed appassionate di quel giovane-vecchio uomo di Dio: “Giovani di Ischia, siate raggi della luce di Cristo. E’ Lui la “luce del mondo” (Gv 8, 12)! Propagate questa luce in ogni ambiente, specialmente là dove Gesù non è conosciuto e amato o è addirittura rifiutato. Con la vostra vita fate capire che la luce proveniente dall’Alto non distrugge l’umano; al contrario, lo esalta, come il sole che con il suo fulgore mette in rilievo le forme e i colori. Dio non è il concorrente dell’uomo, ma l’amico vero, il suo più fedele alleato”.

Al termine, mentre la papamobile lasciava il piazzale, sul volto di tanti ragazzi e sul mio, c’erano lacrime di commozione, nel cuore di tutti un’invocazione: ”Mane nobiscum Domine”. Resterai per sempre in mezzo a noi!

Ecco il frutto più autentico della Visita Pastorale di S. Giovanni Paolo II: sentirci confermati e rinnovati nella fede, per lasciarci ogni giorno guidare dalla Parola di Dio. a risposta è Gesù Cristo stesso, Via, Verità e Vita, e il Papa santo venne proprio per indicarci questa risposta.

Per questo la Visita del Successore di Pietro non dovrà mai essere solo un ricordo, ma ogni giorno dovrà rinnovarci nei nostri cammini di fede, nella carità, nelle nostre scelte di speranza.

E’ un dono che abbiamo ricevuto, una grazia che deve crescere ogni giorno con la nostra disponibilità e le nostre scelte di fede.

Mi piace allora ricordare le parole del Santo Padre, pronunciate al termine della Sua omelia nel piazzale Aragonese: “ Chiesa che vivi in Ischia!

Il soffio dello Spirito di Cristo ti spinge verso gli orizzonti sconfinati della santità. Non temere, ma con fiducia prendi il largo! Avanza fiduciosa. Sempre! Amen “.

E poi, “Ti affido alla Vergine Maria, Madre del Bell’Amore, perché ti aiuti a far risplendere la tua identità di Chiesa di Cristo, di Chiesa dell’Amore.

Ti siano di esempio e di aiuto i santi Patroni, nei quali si è resa concreta in modo visibile e credibile la divina carità”.

Oggi chiediamoci come abbiamo vissuto questa esortazione così appassionata e bella! Giovanni Paolo II è stato un grande cristiano, ci ha esortato fin dall’inizio a non avere paura, ma ad affidarci a Cristo.

Noi siamo pieni di paure perché pieni di noi stessi, uomini e donne che faticano a vivere per il Signore e per gli altri, pronti a giudicare, convinti di poter impartire lezioni di cristianesimo. Ascoltiamo poco perché ascoltiamo noi stessi, ci coalizziamo talvolta non per il bene comune, ma per il bene che noi crediamo tale. Giovanni Paolo II fu un uomo di fede, e per questo fu uomo “nel” mondo, perché l’uomo di fede non rimane mai chiuso nell’orizzonte della sua quotidianità e del suo particolare. La Sua vita è stata incontro, relazione, accoglienza, ma anche vita fondata nella preghiera. La sua preghiera era cosmica, ma insieme umana e personale, come egli stesso ebbe a dire: “Io pregherò per tutto il mondo…Il papa deve avere una geografia universale… Dapprima è necessario entrare nel mistero e si tratta di vi-

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3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice fiscale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale Società Cooperative Il settimanale di informazione Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a Mutualità Prevalente della Chiesa di Ischia Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it Proprietario ed editore pec: posta.kairos@pec.it COOPERATIVA SOCIALE Registrazione al Tribunale di Napoli KAIROS ONLUS con il n. 8 del 07/02/ 2014

vere e di allargare questo mistero alla Chiesa intera. Io vivo sempre in questa dimensione, spostandomi idealmente lungo il globo. Ogni giorno c’è una geografia spirituale che percorro. La mia spiritualità è un po’ geografica.”

I suoi viaggi sono la testimonianza di un desiderio profondo di incontrare, capire ,comunicare la forza e la gioia del Vangelo di Gesù Risorto. E’ l’energia spirituale della missione della Chiesa, di una Parola che fa nascere e crescere la comunità cristiana, come ci ricorda Papa Francesco nella esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”. Giovanni Paolo, possedeva la forza dell’uomo di fede, libero da se stesso, dall’inutile e infantile difesa del proprio io, libero per Gesù, al servizio degli altri. Davvero la sua gloria era solo la gloria di Dio. Credere in Gesù significa riconoscere in Lui il Salvatore, a cui possiamo dire dal profondo del cuore: “Tu sei la mia, la nostra speranza”.

Dobbiamo tornare a sperare. Ma la speranza è al centro delle tre virtù teologali: fede, speranza, carità. Non si potrà essere donne e uomini di speranza se non saremo radicati nel Signore e se non vivremo la carità. Il centro di prima accoglienza “Giovanni Paolo II” e il Consultorio familiare “Giovanni Paolo II” realizzati nella diocesi, facciano nascere in noi un’attenzione più quotidiana ai bisognosi, che siamo chiamati a scoprire di nuovo intorno a noi. Questi segni di carità voluti da Mons. Filippo Strofaldi, come frutto della visita pastorale del Santo Padre, aiutino ciascuno a vivere con un cuore largo, pronto a capire e a rispondere alle domande degli altri.

L’eredità di San Giovanni Paolo II rimanga viva in noi e ci radichi sempre più nella via della santità, come egli ha chiesto a tutta la diocesi isclana.

AGENDA DEL VESCOVO dal 4 al 10 maggio 2014 Ore 10:00 S. Messa per le mamme a cura dell’associazione di volontariato dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Sottufficiali Ore 11:30 Convegno Avo presso l’hotel Continental

Domenica 4 maggio

Visita dei vescovi della Campania ad Ischia

Lunedì 5 e martedì 6 maggio

Ore 10:00 Udienze Ore 19:00 Santa Messa a S. Maria Maddalena in suffragio delle vittime del terremoto

Mercoledì 7 maggio

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo

del 1883 A seguire presentazione libro “Terrae Motus Animi” a cura della biblioteca diocesana

Pompei: supplica della madonna Ore 19:00 Cresime alla parrocchia Gesù Buon Pastore

Giovedì 8 maggio

Ore 20:30 preghiera giovani in Cattedrale

Venerdì 9 maggio

La chiesa per la scuola, a Roma dal Papa

Sabato 10 maggio

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro

Direttore Ufficio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it

Tipografia: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (Na)

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Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).

3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

LA VOCE DI PIETRO

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AD UN ANNO DALL’ORDINAZIONE EPISCOPALE AVVENUTA A VITULAZIO IL 1° MAGGIO 2013, PUBBLICHIAMO UNA PARTE DEL SUO SALUTO DI RINGRAZIAMENTO

SIMONE DI GIOVANNI, MI AMI TU?

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uesta domanda del Signore, risuonata nella santa assemblea, oggi, è la parola che il Risorto ha pronunciato per ognuno di noi! Simone di Giovanni, mi ami tu?

Questa parola è dunque per tutti e per ciascuno.

Sento però che, in maniera tutta particolare, in questo momento la domanda che Gesù pone all’apostolo è innanzitutto per me, chiamato da Lui al ministero episcopale e a tale servizio quest’oggi consacrato con il dono dello Spirito e della sua santa unzione.

Come al pescatore di Galilea, anche a me oggi il Signore Gesù, con amore di predilezione, dice: Pietro, figlio di Giovanni e di Maria Grazia Lagnese, mi ami tu?

Pietro, figlio della gloriosa ed antica Chiesa di Capua, figlio di questa comunità di Santa Maria dell’Agnena, figlio di Vitulazio, mi ami tu?

Riconosco in questo appello del Signore, innanzitutto, l’offerta di una rinnovata alleanza di amore, segno di quella nuova ed eterna, che Dio ha concluso nel Sangue del Suo Figlio (Cfr. At20,28); un’alleanza d’amore che Egli ha stabilito con me chiamandomi alla vita e alla fede e che mi ha raggiunto mediante la grazia dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana e che tante volte, con tenerezza di Padre, con me ha rinegoziato, ben consapevole della mia indegnità e debolezza.

Pietro, mi ami tu?

Questa domanda Gesù non la pone per sapere. Non ha bisogno

di sapere. Lui già sa tutto… e sa tutto di me! (Cfr. Gv21,17).

Essa è per me molto di più: è un dono; un dono che porta una promessa.

Il Signore non vuole domandarmi quale sia la qualità della mia relazione con Lui; egli vuole rinnovarmi la Sua dichiarazione di amore. Chiedendomi di amarlo, Egli vuole innanzitutto dirmi che Lui mi ama: mi ha amato per primo, mi ha amato sempre, e sempre mi ha salvato e perdonato.

Colui che mi ha amato di un amore fedele, mi rinnova, nonostante le mie infedeltà, la Sua proposta e, pur conoscendo i miei rinnegamenti, mi chiama ad una storia nuova d’amore con Lui. La chiamata all’episcopato è

innanzitutto questo per me: una chiamata all’amore.

Dio, nella sovrana larghezza del suo amore, ancora ha voluto compromettersi con me. Per questo, benché non meritevole di fiducia, come per Simone di Giovanni, ha voluto ancora una volta, puntare su di me, dichiarandomi la Sua volontà di servirsi della mia povera persona per con-

tinuare la sua opera nel mondo.

Lo fece, il 1°maggio 1986, chiamandomi al presbiterato; lo fa oggi, nello stesso giorno, a 27 anni esatti di distanza dal quella giornata così decisiva per la mia vita, donandomi di nuovo il Suo Spirito: lo Spiritum Principalem, lo Spirito che regge e guida, che mi rende, come vescovo, partecipe del ministero di successore degli apostoli e Sacramento della stessa presenza di Gesù, il Signore.

Comunicandomi il Suo Spirito, il Signore mi ridice il Suo amore e, nel Suo amore fiducioso, mi affida ciò che gli è più caro: le sue pecore, i suoi agnelli, la sua Chiesa. Nelle mie mani mette la Sua eredità, la sposa amata, nata dal Suo costato trafitto per amore. È la Sua carne, il Suo corpo, che mi affida perché ne abbia cura e, vigilando, custodisca il frutto della Sua redenzione. (…)

Dentro questo rendimento di grazie al Signore, pongo ogni altro ringraziamento.

Uno speciale ringraziamento a quanti per me sono stati padri, fratelli, amici e figli nel cammino della vita e della fede. (…)

Un pensiero tutto speciale in questo momento a quanti mi hanno voluto bene e dormono il sonno della pace: ai miei genitori, a mio fratello, alla zia Giovanna e a tutti i familiari che mi hanno dato vita e amore; a Mons. Luigi Dili-

genza, padre buono, che mi ha fatto prete; a Mons. Bruno Schettino che mi ha sempre stimato ed incoraggiato, ai molti sacerdoti, religiosi e laici con i quali ho condiviso l’esperienza entusiasmante della fede. (…)

Un grazie particolarissimo al Signor Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli. A Lei, Eminenza Reverendissima, che con gioia ha accolto il mio invito a presiedere questa liturgia di ordinazione, la mia gratitudine.

Grazie per aver avuto fin da subito parole di stima per la mia persona, grazie per la sua sincera amabilità e per il suo stile paterno e familiare con il quale mi ha voluto accogliere in seno alla Conferenza Episcopale Campana. (… ) Ed ora mi rivolgo a te, Chiesa di Ischia!

Ti saluto, sposa nel Signore! Ho ricevuto lo Spirito che mi ha consacrato con l’unzione ed ora mi invia a te per annunciarti il Vangelo.

La madre Chiesa mi ha dato l’anello. Tutto è pronto per le nozze! Posso venire! Il Signore Risorto mi ha parlato di te, mi ha detto: “pasci le mie pecorelle”. Tu Le appartieni, sei Sua. Voglio accoglierti come Sua eredità e tu accoglimi nel Suo nome, “guarda oltre la mia povera persona e riconosci, in colui che viene, l’inviato del Signore”. Sotto la protezione di Maria, stella della nuova evangelizzazione, prenderemo il largo insieme.

Chiesa di Ischia prega per me.

Vitulazio, mercoledì 1 maggio 2013 + Pietro Lagnese vescovo

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PASTORALE SOCIALE E LAVORO

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

KOSMOPOLIS: A LEZIONE DI POLITICA E AMBIENTE

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Il prof. De Toro ha illustrato il ruolo della politica nei processi decizionali nel rispetto dell’ambiente

| a cura di Giuseppe Galano e il comitato didattico di Kosmopolis

abato 26 aprile c’è stata, come previsto dal programma della scuola diocesana di politica Kosmopolis, presso la Biblioteca Antoniana di Ischia, la lezione su “Politica e ambiente” del Prof. Pasquale De Toro del Dipartimento di Architettura dell’Università “Federico II” di Napoli. I convenuti, per metà giovani, hanno manifestato grande interesse e partecipazione dando vita ad un dibattito variegato ed approfondito. Il prof. De Toro ha illustrato le sue idee su come la politica possa farsi carico, nelle sue scelte, del rispetto dell’ambiente con la partecipazione diretta delle forze produttive, delle istituzioni e della gente comune.

Il relatore ha voluto mettere in evidenza la complessità dell’interazione tra l’uomo e l’ambiente, che è tale da non poter affidare un così delicato processo decisionale al singolo, sia esso un tecnico o un politico. Basandosi, invece, su una metodologia scientifica, già sperimentata, risulta necessario un approccio integrato, capace di includere la dimensione ambientale, economica, sociale e culturale.

Da tutto ciò deriva un’evidente integrazione dei saperi che, partendo da un’esigenza specifica- ad esempio la realizzazione di un piano urbanistico comunale-, passi per l’analisi scientifica delle varie strategie di azione, coinvolga le comunità locali, ai diversi livelli di interazione- come imprenditori, commercianti, ambientalisti, ed anche la gente comune- e pervenga all’individuazione della soluzione più condivisa. Solo alla fine di questo percorso, in cui si è costruito una sorta di “sapere comune”, si può giungere - sul tavolo della politica - ad una decisione finale.

La popolazione terrestre sta aumentando a dismisura negli ultimi anni e ciò ha come conseguenza una sempre più forte urbanizzazione e uno smisurato consumo di energia e risorse con scarico nell’ambiente di rifiuti. Si parla di pianeta fortemente stressato da un punto di vista ambientale dovuto proprio al consumo smisurato di risorse destinato ad avere conseguenze drammatiche per la popolazione se non si pone tempestivamente ri-

medio. Non è possibile pianificare lo sviluppo economico senza tener conto dell’ambiente.

Perfino Papa Giovanni Paolo II è intervenuto più volte sul tema ed afferma che l’uomo non è il padrone del Creato. Egli esorta a prendere coscienza di un uso corretto delle risorse a vantaggio non solo delle generazioni presenti

questa particella sgarrubativa, ovvero, su quest’avversativa, che si arena ogni più rosea aspettativa e, di conseguenza, riemergono i vecchi fantasmi dell’antipolitica tanto da farci esclamare (con Dante) “non capisco”.

Infatti nelle esperienze professionali portate dal Prof. De Toro ogni fase del processo me-

ma anche di quelle future. Se consideriamo l’intero pianeta, solo il 2% è rappresentato da terra costruita e questa assorbe risorse e scarica rifiuti in maniera incontrollata. Si arriverà di questo passo al consumo totale delle risorse che servono a garantire la nostra stessa esistenza.

E’ stato particolarmente interessante seguire il ragionamento del Prof De Toro sull’aspetto della decisione partecipata, laddove il contributo della gente comune, sin nella fase di sviluppo di un progetto, può portare a risultati ottimali sul piano del rispetto dell’ambiente e della sua ricaduta sociale.

Certamente è auspicabile che questo metodo si diffonda e si affini nelle sue dinamiche, anche perché risulta particolarm e n t e indovinata la partecipazione dei privati e dei cittadini, tramite assemblee e incontri a vari liv e l l i , all’individuazione delle varie soluzioni ma…!

E’ proprio su

todologico sostenuto dal relatore è stata rispettata, fino al momento finale della decisione politica: i tecnici hanno selezionato e proposto; gli scienziati hanno “scienziato”; le comunità locali hanno scelto, ma la politica?

E qui sta il problema: i responsabili politici, pur con diverse motivazioni- mancanza di fondi o contrasti di interessi- non hanno dato seguito concreto al processo e tutto è rimasto nel limbo dell’attesa di una soluzione futura!

Altre volte i politici addirittura non hanno neanche avviato un processo decisionale di questo tipo, semplicemente perché hanno scelto a priori di non decidere!

Ecco quindi riemergere i vecchi fantasmi dell’antipolitica. Altro che politica e ambiente!

Sembra proprio che la politica sia un brutto ambiente!!!

Allora è stato inutile l’intervento del Prof. De Toro? Assolutamente no!

Il metodo di lavoro suggeritoci è molto vicino alla sensibilità della nostra scuola, che fa del dialogo e del “costruire insieme” la sua ragion d’essere. I giovani, che frequentano Kosmopolis devono essere messi in grado di valutare le oggettive condizioni in cui oggi si imbatte chi vuole far politica e le difficoltà da superare per realizzare progetti condivisibili, anche tramite i moderni mezzi di comunicazione, senza sconfinare nel populismo informatico.

Insomma c’è da trarre lezione da questa lezione!

“NELLA PRECARIETÀ, LA SPERANZA” 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

Messaggio per la giornata del 1° maggio 2014

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CEI LAVORO

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Oggi più che mai, il primo maggio, resta giornata di lotta anche se non contro, ma pro. Lotta necessaria, per la tragedia di questa crisi

tive, né, scorutti dobbiamo farci Cirenei della speciatoie clienteranza. Ad ognuno è chiesta una partilari o sbrigative. colare empatia, davanti ai tanti Ma si siede drammi sociali. Empatia, dice il Papa, è la casulla barca e pacità di aiutarci tra di noi, per dimenticare un dalla barca inpò l’egoismo e sentire nel cuore il “Noi”, segna alle come popolo che vuole andare avanti. folle.È un vero VERSO IL CONVEGNO DI FIRENZE Maestro,pro2015 muove,non si IL grande Convegno di Firenze, avrà al centro sostituisce. la figura di Cristo che dà senso e significato al Punta sulla nuovo umanesimo. Ma senza lavoro, senza diqualità, sull’ingnità e sicurezza non c’è umanesimo. Siamo novazione, vittime di un’economia che crea sistemi ingiusulla formasti e ci ruba la speranza, dove il denaro gozione. Don Loverna invece di servire! renzo Milani, La riflessione della Evangelii gaudium al nuce lo ricorda mero 53 così descrive l’attuale situazione di con il suo diuaperta ingiustizia: “non si tratta più sempliceturno impegno mente del fenomeno dello sfruttamento e delnella scuola di l’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con Barbiana. Esil’esclusione resta colpita, nella sua stessa ralavorative, merita tutto il nostro appoggio gente, esemplare, durissima. I care! dice, l’appartenenza alla società in cui si vive, e sostegno. Il Papa, anche qui, è tagliente: dal momento che in essa non si sta nei bassi- b) Poi Gesù sa che non basta formare. BisoL’economia non può più ricorrere a rimedi gna lanciare il cuore nella lotta quotifondi, nella periferia o senza potere, bensì si che sono un nuovo veleno, come quando diana. E li invita con decisione a lanciare le sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati”, ma si pretende di aumentare la redditività, rireti: Duc in altum! E richiede a loro, lui farifiutati, “avanzi!”. Rileggere queste pagine, ducendo il mercato del lavoro e creando in legname, inesperto,di pescare di giorno. così attuali, nell’ambito della giornata per il latal modo nuovi esclusi (EG n. 204).

Cioè in condizioni precarie. Cioè rischiare. c) E quella barca, lanciata con cuore gonfio voro del primo maggio, ci fa sentire interpreIntraprendere. investire con coraggio. Per tati, capiti, aiutati da questo concretissimo di fiducia (sulla tua parola getterò le reti!), il bene comune. Oggi chi è imprenditore e Magistero papale. Lottiamo con più forza per vede compiersi il miracolo della fede. Si lo fa nel rispetto delle vincere i meccanismi di esclusione che venriempie di pesci, al punto che le reti quasi condizioni gono attuati, spesso con spietata durezza. si rompono! Allora, ecco la terza fase, la GESÙ DAVANTI ALLE RETI gioia condivisa. Fanno cenno all’altra barca VUOTE di avvicinarsi,di collaborare. Per creare Che fare, allora, come comunità cooperazione. Iniziative portate avanti incristiana? Come reagire? Alcune sieme, in solidale reciproca fraternità. “È Commissioni Episcopali hanno necessario aiutare a riconoscere che l’unica scelto di riflettere su tutto questo, via consiste nell’imparare a incontrarsi con in uno specifico Convegno che si gli altri con l’atteggiamento giusto, apprezterrà a Salerno nei giorni 24-26 zandoli e accettandoli come compagni di ottobre 2014, con un titolo di strada, senza resistenze interiori e senza grande efficacia: Nella precastancarsi mai di scegliere la fraternità (EG rietà, la speranza! n. 91). Certo, occorre tempo. Ma il tempo Come icona biblica per queè sempre superiore allo spazio, poiché dare sto cammino, desideriamo priorità al tempo significa occuparsi di inisuggerire il brano di Lc 5,1ziare processi più che possedere spazi, pri11. È la pesca miracolosa. vilegiando azioni che generano nuovi Un Gesù che incontra Pietro dinamismi nella società, coinvolgendo pered esperimenta il dramma sone e gruppi che le porteranno avanti, findelle reti vuote. Lo possiamo ché fruttifichino in importanti avvenimenti leggere così, suddividendolo storici. Saremo così in grado di costruire in tre messaggi, per un’attuaun lavoro libero, creativo, partecipativo lizzazione di grande spee solidale (EG nn. 223 e 192). ranza per tutti noi. È Gesù stesso che ci insegna un metodo per come riempire LA COMMISSIONE EPISCOPALE quelle reti vuote: formaPER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA zione, coraggio e solidaGIUSTIZIA E LA PACE rietà reciproca. a) Egli ha uno sguardo ben attento alla situazione di quei fragili pescatori. Li vede affannati, delusi per un lavoro inutile. Come per tanti ragazzi dei nostri paesi. Reti vuote. Gesù non indica strade comode, risolu-

UNA SCELTA CHE POTREBBE FAR BENE ALL’ISOLA D’ISCHIA 6

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SOCIETA’

| a cura di Filomena Sogliuzzo

alle dichiarazioni dei redditi sul territorio isolano viene fuori un dato disarmante, sull’isola rispetto all’entrate derivanti dall’IRPEF sarebbero dovuto arrivare circa 625mila euro.

Volendo escludere coloro i quali per scelta donano il 5 per mille ad

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che altri soggetti, anche extra-isolani, ne abbiano potuto beneficiare.

Temiamo invece che la disinformazione sia la causa di buona parte di tale discrepanza. (vedi tabella 4) Dovremmo tutti prendere coscienza della ricchezza che un gesto consapevole metterebbe in circolo sul territorio. Il vantaggio che devoluto alle organizzazioni e agli enti dell'isola d'ischia alcune realtà sociali fracod.fiscale categoria organizzazione comune nr. scelte importo gili,ne trarrebbero sarebbe enorme.

06170201211 volontariato ASSOCIAZIONE LUCA BRANDI ONLUS ISCHIA 1087 € 21.948,46 91008570631 volontariato ASSOCIAZIONE PROGETTO EMMAUS ONLUS ISCHIA 745 € 12.011,62 Acquistiamo consapevo91008290636 asso.sportive ASSOCIAZIONE SPORTIVA MATER ECCLESIAE FIAIANO BARANO 281 € 6.881,25 lezza di quanto un nostro 91010990637 volontariato I FIORI DI GIADA ONLUS FORIO 296 € 5.142,16 04103861219 volontariato COOP. SOCIALE ARKE' ONLUS ISCHIA 286 € 4.241,67 semplice gesto di gra04296220637 volontariato ASSOCIAZIONE PRO CASAMICCIOLA TERME CASAMICCIOLA T. 175 € 3.780,35 91010740636 asso.sportive ASD PGS ISCHIA BUON PASTORE ISCHIA 131 € 3.490,82 tuità,può migliorare la 91006720634 volontariato FONDAZIONE LA COLOMBAIA DI LUCHINO VISCONTI FORIO 100 € 3.394,72 vita di molti e non limitia91004230636 volontariato FORIO C.B. FORIO 151 € 3.248,04 83000990636 comuni COMUNE DI FORIO FORIO 130 € 2.288,00 moci più ad elargire pochi 91007340630 volontariato A.V.I. ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE ISOLA D'ISCHIA ISCHIA 86 € 2.125,23 06044071212 asso.sportive CIRCOLO NAUTICO PUNTA IMPERATORE, FORIO D'ISCHIA S.S.D. FORIO 27 € 1.580,25 spiccioli in piantine e ca91009830638 asso.sportive SCUOLA VOLLEY FORIO FORIO 76 € 1.509,75 lendari in occasione delle 91000710631 volontariato CENTRO STUDI ISOLA D'ISCHIA ISCHIA 40 € 1.156,99 83001410634 comuni COMUNE DI SERRARA FONTANA SERRARA FONTANA 109 € 1.036,00 feste comandate.

00643280639 comuni COMUNE DI ISCHIA ISCHIA 41 € 900,54 Non lasciamo sole tutte le 91001850634 volontariato PAN ASSOVERDI SALVANATURA ISCHIA 25 € 477,75 05328070635 asso.sportive ASD FORIO BASKET FORIO 8 € 325,24 associazioni e cooperative 83000730636 comuni COMUNE DI BARANO D'ISCHIA BARANO D'ISCHIA 11 € 310,00 83000770632 comuni COMUNE DI CASAMICCIOLA TERME CASAMICCIOLA T. 18 € 296,63 che quotidianamente 04250021211 volontariato ACCAPARLANTE SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE ISCHIA 11 € 181,88 mettono il loro impegno 83001210638 comuni COMUNE DI LACCO AMENO LACCO AMENO 17 € 181,11 91005770630 volontariato A.S.S.I. ASS. SOLIDARIETA' SOCIALE ISOLAVERDE FORIO 7 € 136,78 a disposizione della co91008980632 volontariato ASSOCIAZIONE CULTURALE "ISOLA VERDE" ISCHIA 1 € 8,57 91010560638 volontariato ASSOCIAZIONE UN PONTE NEL VENTO CASAMICCIOLA T. 0 € Ͳ munità e si fanno carico Tabella 1 TOTALE € 76.653,81 nello specifico di tanti disagi.Possiamo essere associazioni a carattere nazionale come l’AIRC o altre di risonanza “prossimi”basta volerlo! I dati che di seguito vedrete in tabella ci internazionale, sul territorio ischitano sarebbero dovuti arrivare non danno conferma di quanto siamo bravi a parlare ma molto meno bravi meno di quattrocentomila euro. Possibile che i nostri concittadini nu- ad agire. trano così poca fiducia sia negli enti istituzionali, sia nelle associazioni del terzo settore, da non devolvere loro se non una percentuale mi- Differenza tra il 5 x 1000 devoluto ad enti isolani e quello nima del 5 per mille?

Solo qualche giorno fa c’è stata la pubblicazione degli elenchi dei beneficiari del 5x1000 anno 2012 da cui si è evinto che le realtà isolane riceveranno (normalmente tra settembre e dicembre) contributi per €.76.653,81 (vedi tabella 1).

La somma vista così, potrebbe sembrare un dato lusinghiero, tuttavia è doveroso evidenziare un punto di vista diverso.

Dai dati ISTAT (anno 2011) la popolazione residente dell’isola d’Ischia ha un reddito complessivo di oltre €.544.000.000,00 (vedi tabella 2). Volendo fare un calcolo approssimativo, se su tale reddito applichiamo, in maniera semplicistica, l’aliquota Irpef minima del 23%, ne viene fuori una imposta complessiva versata dall’isola d’Ischia di oltre €.125.130.000,00.

Se ciascun contribuente avesse avuto la sufficiente informazione e quindi avesse comunicato al proprio commercialista/ragioniere/patronato l’indicazione della devoluzione del 5 x 1000, gli enti beneficiari avrebbero goduto, dall’isola d’Ischia, di oltre €.625.000,00. (vedi tabella 3) Considerato che, come detto all’inizio, ad Ischia sono giunti solo €.76.653,81 dal 5 x 1000 ci auguriamo che la differenza (poco meno di €. 548.000,00) sia stata comunque espressa dai contribuenti e quindi

5 x 1000 anno 2012

5 x 1000: ISTRUZIONI PER L’USO C 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

SOCIETA’

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Kaire

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|a cura di Filomena Sogliuzzo

ome ogni anno, quando si arriva alla dichiarazione dei redditi il tema del 5 per mille si fa caldo, norme e normative si rincorrono, e gli oltre 15 milioni di italiani che già costantemente dal 2006 scelgono di premiare questo importantissimo strumento di sussidiarietà fiscale chiedono informazioni e indicazioni certe.

Ecco le “Faq”, le domande più frequenti relative al 5 per mille Cos’è il 5 per mille?

Si tratta di una misura di sussidiarietà fiscale introdotta per la prima volta nella Legge Finanziaria 2006. Il cittadino-contribuente può devolvere il 5 per mille della propria Irpef a sostegno di enti che svolgono attività socialmente rilevanti.

Quali sono gli enti o associazioni che possono beneficiare del 5 per mille?

Il 5 per mille può essere destinato a: associazioni di volontariato e altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale come le coop sociali (terzo settore in genere), associazioni di promozione sociale e associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), del DL n. 460 del 1997; enti di ricerca scientifica e dell’università; enti di ricerca sanitaria; associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge; attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente e, dal 2012, enti “esercenti attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici”. E’ importate evidenziare che gli enti potenzialmente “destinatari” della scelta del 5x1000 oltre al semplie fatto di rientrre nelle casistiche di cui sopra ed aver fatta richiesta all’ Agenzia delle Entrate, prima della iscrizione all’albo dei beneficiari sono soggetti ad una attenta analisi da parte degli organi preposti dell’Agenzia stessa che ne valuta l’idoneità .

Come faccio a donare il 5 per mille?

Con la dichiarazione dei redditi il contribuente può scegliere a chi devolvere il proprio 5 per mille utilizzando il modello Unico, il 730 o il CUD (quest’ul-

timo va comunque presentato a un caf che “trasmette” la scelta effettuata), dove è predisposta un’apposita area. Il contribuente può decidere di devolverlo genericamente a uno dei settori a disposizione, per esempio al volontariato/terzo settore, e apportare la propria firma nella casella. Ma può anche scegliere l’organizzazione a cui darlo. In questo caso deve scrivere il codice fiscale dell’associazione negli spazi predisposti. Nel primo caso, l’importo del 5 per mille va ripartito fra tutte le organizzazioni del settore; nel secondo caso viene destinato all’ente prescelto. Si può esprimere solo una preferenza Come verifico che cosa è stato fatto con il 5 per mille?

La Finanziaria 2008 ha introdotto l’obbligo di predisporre un rendiconto per tutte le associazioni che ricevono il 5 per mille. I ministeri competenti garantiscono di pubblicarli successivamente sul proprio sito.

scaturito dal reddito complessivo Tabella 4

Tabella 3

Tabella 2

IL GIORNO DEI SANTI 8

Kaire

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MONDO SCUOLA

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

Io c’ero

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27 aprile 2014 - due Papi per santificare altri due Papi nella giornata delle Divina Misericordia

| a cura di Melania Di Meglio

iedi nodosi e possenti calpestano le larghe strade dell’Appia antica. Sono quelli dell’Apostolo Pietro che torna a Roma dopo aver incontrato Cristo. Fu il pittore polacco Henryk Siemiradzki a mostrare, tra l’Appia Antica e la via Ardeatina, la cappella nel cui ammattonato vive un pezzo della vecchia strada con impressa l’impronta di un piede. Lì secondo la tradizione Cristo avrebbe incontrato l’apostolo in fuga da Roma. Lì il pescatore di Galilea si convinse a tornare nell’Urbe, dove Nerone perseguitava i cristiani, incarcerandoli e dandoli in pasto alle belve.

Con lo stesso passo, Karol Wojtyla, eletto Papa il 16 Ottobre 1978 con l’appellativo di Giovanni Paolo II, è arrivato a Roma dall’Est d’Europa vivendo gomito a gomito per ventisette anni con il suo popolo, non dimenticandosi di nessuno compresa la nostra isola.

Sempre in attività, ha visitato gran parte mondo, rimanendo, per le decisioni più importanti, immobile in ginocchio, fino all’ultimo, con gli occhi fissi sul tabernacolo come se stesse parlando con Qualcuno.

Ha mosso il mondo e i cuori degli uomini. Proprio questo è stato il suo segreto. Ha capito gli uomini, ha parlato loro e ha toccato i loro cuori.

“Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: Questa è la carezza del Papa”. Con queste parole Angelo Roncalli, eletto Papa nel 1958 con l’appellativo di Giovanni XXIII, è subito entrato nel cuore delle famiglie. Si è come seduto a capotavola in ogni casa, povero tra i poveri, semplice tra i semplici. Di lui la gente sapeva poco ma se ne innamorò immediatamente e così tanto da attribuirgli l’appellativo di “Papa Buono”.

In occasione della Santificazione di questi due Grandi Papi, ottocentomila pellegrini provenienti da tutto il mondo, in maggior numero polacchi, sfidando le intemperie e la stanchezza, si sono accampati dalle prime ore del sabato pomeriggio in via della Conciliazione, pur di essere i primi ad entrare in piazza San Pietro alle prime luci della domenica mattina. Canti e balli sulle note delle canzoni che parlavano di Gesù hanno unito i pellegrini di tutto il mondo in un grande girotondo d’Amore al cui centro vi era l’unica lingua che parlavano tutti: quella dell’Amore di Gesù. Si parlavano lingue diverse, si soffriva il freddo, la fame la sete e la stanchezza ma si era felici perché si viveva un forte sentimento di famiglia, santa Famiglia.

Non esistevano differenze di ceto e di stato sociale, preti, suore, bam-

bini, ragazzi, anziani e invalidi “tutti insieme” si facevano calore e compagnia attendendo la Santa Messa.

Alle 10.15 alle parole pronunciate dal Santo Padre “…….et divina ope saepius implorata, ac de plurimorum Fratrum Nostrorum consilio, Beatos Ioannem XXIII et Iaonnem Paulum II Santos esse decernimus et definimus…..” la piazza è esplosa in un fragoroso applauso e tripudio di bandiere a testimonianza della presenza di tutti coloro che c’erano ed erano tornati dopo quel “Santo subito” che aveva accompagnato quasi come una promessa di fedeltà e d’amore la morte di Papa Giovanni Paolo II. Papa Bergoglio, durante la sua omelia, ha definito San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII due “uomini coraggiosi” “….Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesu’, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto… .Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bonta’ di Dio, della sua Misericordia”.

Papa Giovanni XXIII, come ha sottolineato Papa Francesco durante la sua omelia, ha dimostrato docilità allo Spirito Santo diventando, condotto dallo Spirito stesso, un pastore, guida-guidata per la Chiesa, meritando così l’appellativo di “ Papa della docilità allo Spirito”.

Giovanni Paolo II è stato, invece, il Papa della famiglia, meritando così l’appellativo che sarebbe piaciuto tanto anche a Lui di “Papa della Famiglia”.

La cerimonia si è conclusa con Papa Francesco che nella sua Papa-mobile ha voluto passare tra la gente non rifiutando una carezza e una stretta di mano a chi lo richiedeva con amore.

27 Aprile 2014, giornata in cui due Papi, di cui uno Emerito, hanno presenziato e dichiarato Santi altri due Papi…. Giornata di immensa Misericordia!

3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

PAPI SANTI |

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MONS. LAGNESE IN PIAZZA SAN PIETRO PER LE CANONIZZAZIONI DEI PAPI | intervista di Lorenzo Russo

mi sono presentato come vescovo di Ischia, Benedetto XVI mi ha Eccellenza ci racconti la sua emozione. detto delle cose sulla Chiesa isclana che mi ha meravigliato e mi ha Per me è stata una gioia grande poter vivere questo momento lì in Vaticano. Ho amato indirettamente Papa Giovanni XXIII per averlo colpito. Ci siamo lasciati con l’impegno di una preghiera reciproca. conosciuto sia attraverso la testimonianza di tante persone che ne hanno avuto diretta conoscenza, sia attraverso i miei studi, soprattutto sul Concilio Vaticano II. Giovanni Paolo II invece è stato il Papa della mia giovinezza, del mio cammino di formazione in seminario e di tanti anni di sacerdozio. Ho avuto la gioia di incontrarlo diverse volte, di accoglierlo nella mia arcidiocesi di Capua.

Papa Francesco nell’omelia ha detto due cose belle su entrambi i Papi. Di Papa Giovanni XXIII ha sottolineato la docilità all’azione dello Spirito e di Papa Giovanni Paolo II l’attenzione all’uomo e in particolare alla famiglia. Vederli Santi ci ha riempito di gioia e di grande commozione. Poi essere lì con tanti vescovi, sembrava di vivere un Concilio.

Negli ultimi anni forse non c’è stata mai un’assise così ampia dell’episcopato. Si parla di oltre 150 cardinali e quasi un migliaio di vescovi. E’ stata quindi un’esperienza di Chiesa molto forte. Inoltre ho avuto la gioia di poter salutare Papa Benedetto XVI e poter parlare con lui qualche secondo.

Come l’ha trovato e cosa vi siete detti?

Sebbene fisicamente era più provato, l’ho comunque visto lucidissimo e attento nel ricordare le cose. Quando infatti

FRANCO BUCARELLI A FORIO E LA FIGURA DEI DUE PAPI SANTI

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| a cura di Francesco Schiano per l’UCS

ranco Bucarelli, napoletano ma ischitano d’adozione, un uomo che ha fatto da 60 anni del giornalismo la passione di una vita, un vaticanista della prima ora che ha avuto la fortuna e il privilegio di incontrare e intervistare ben 6 Pontefici, un amante della vita e della storia della Chiesa e dell’umanità, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare mercoledì scorso nella Chiesa del Soccorso a Forio in un interessante incontro organizzato dalla Parrocchia di S.Sebastiano e dal Comune di Forio, tutto incentrato in modo particolare sulla figura dei due nuovi Papi Santi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Franco Bucarelli dice di sé: “Credo nel giornalismo, come un’utile missione, adottando il principio che occorra sempre raccontare uni-

camente la verità.Nella mia lunga carriera, sono stato anche fortunato perché ho avuto diversi grandi maestri”.

Dopo i saluti del parroco don Pasquale Mattera e del delegato alla cultura del Comune di Forio Luciano Castaldi, Bucarelli ci ha aperto il cuore su queste figure eccezionali di Santità: “Ho cominciato la mia carriera in Vaticano proprio con Papa Giovanni XXIII, la sua grandezza sta nell’intuizione di convocare il Concilio Ecumenico Vaticano II, una vera e propria innovazione guardando anche ai rapporti che c’erano fino a quel momento tra le diverse confessioni religiose: aprire le porte ai fratelli di diverse confessioni fu allora un gesto di grande coraggio!”

Franco Bucarelli è stato anche l’unico giornalista a cui Giovanni Paolo II ha concesso un’intervista, proprio sul ruolo della

parrocchia nella Chiesa, nella sacrestia della parrocchia di Santa Maria Maddalena de Pazzi, al termine della sua visita pastorale a quella Comunità del quartiere Nomentano di Roma. Bucarelli racconta di essere rimasto affascinato dalla figura di Wojtyla soprattutto in queste visite domenicali alle varie parrocchie di Roma.Con lui ha intessuto un rapporto stupendo nel corso dei suoi 27 anni di Pontificato di cui ha voluto ricordare in modo tutto particolare il giorno dell’attentato in piazza S.Pietro e la meravigliosa visita alla diocesi di Ischia: “Il Papa era distrutto dalla malattia, ma una volta venuto qui voleva restare ancora un altro giorno!

Ischia gli è rimasta nel cuore!”

A Franco Bucarelli il nostro immenso grazie per quanto ha voluto donarci con la sua parola, sperando che ci siano ancora altre occasioni per lasciarci coinvolgere dai suoi racconti di vita.

L A CONSULTA PER LE COMUNICA ZIONI SOCIALI 10

Kaire

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UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

“E’ nostro preciso compito raccontare il

vissuto positivo delle realtà che rappresentiamo, affinché si conosca quanto di

buono e di bello le nostre parrocchie e la società civile, si sforzano di costruire”

Martedì 29 aprile, nella sala del seminario in Ischia Ponte, si è tenuto il secondo incontro della consulta per le comunicazioni sociali. Scopo dell’incontro è stato sottolineare, ancora una volta, l’importanza del ruolo sia dei delegati parrocchiali che dei rappresentanti della società civile che a vario titolo sono impegnati nel sociale.

Il direttore dell’ufficio, don Carlo Candido, traendo spunto dalla lettera pastorale di Papa Francesco redatta in occasione della giornata per le comunicazioni sociali, ha illustrato come e quanto gli strumenti

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mediatici abbiano un valore preponderante nell’annuncio e nella narrazione delle buone pratiche di vita evangelica. “E’ nostro preciso compito raccontare il vissuto positivo delle realtà che rappresentiamo, affinché si conosca quanto di buono e di bello le nostre parrocchie e la società civile, si sforzano di costruire. Non lasciamoci scoraggiare dal poco entusiasmo che potremmo incontrare lungo la strada, apriamo il cuore e la mente all’ascolto e ri-doniamo, a tutti, il positivo che riusciamo a cogliere. Facciamoci prossimi, come il buon Samaritano, di coloro che sono abbandonati ai margini della strada feriti e umiliati dalla vita e dai modelli che essa propone” Con queste parole, don Carlo, ci ha spronati ad una sempre maggiore e più attiva partecipazione, sia al Kaire giornale che al sito della Diocesi. Nonostante il numero più che soddisfacente di partecipanti, si è sentita l’assenza di molti delegati parrocchiali che, per gli scopi di questa consulta, hanno un’enorme valore. Bellissima la preghiera conclusiva tratta dagli scritti di Papa Giovanni XXIII dal titolo “solo per oggi” in essa è contenuto l’invito a vivere l’attimo presente in pienezza e rettitudine di vita, senza progettare la santità sul lungo termine ma praticandola minuto dopo minuto, quotidianamente.

LA FAMIGLIA PRIMA DI TUTTO

i è svolta a Nocera Umbra la XVI Settimana Nazionale di Studi sulla spiritualità coniugale e familiare. Indette ogni anno dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia della CEI, le settimane nazionali sono intese ad approfondire aspetti nuovi della spiritualità della coppia e della famiglia. Tema del convegno di quest’anno “… maschio e femmina li creò … (Gen 1,27): le radici sponsali della persona umana”, che si svolge in un percorso biennale al quale partecipano coppie di sposi, sacerdoti, religiosi, persone singole, che sono interessati ai temi della spiritualità. Alle relazioni di professionisti esperti nelle varie discipline, umanistiche e teologiche, sono seguiti i laboratori (workshop) che hanno approfondito i contenuti offerti dai relatori traducendo in proposte pastorali alcuni aspetti particolari del tema. Tra gli esperti per i Workshop Educare al femminile e al maschile … in casa, in parrocchia, a scuola, in piazza, nello sport, nel web, è stato chiamato don Pasquale Trani, incaricato per la pastorale familiare della regione Campania e della diocesi di Ischia, che ha curato l’ambito … in parrocchia. Filo conduttore di queste giornate di riflessione è stato il discorso di papa Francesco in occasione dell’incontro coi fidanzati dello scorso 14 febbraio: «Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più

donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria!

Il Signore lo benedice, ma viene dalle vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi …». Don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio famiglia della CEI, ha parlato di mente e cuore dell’uomo inquinati dal respiro di fumo tossico dell’ideologia di genere, ch sta coinvolgendo tutti gli ambiti della società. «È necessario riaffermare che la differenza sessuale è una proprietà della persona, sta prima della relazione e indica piuttosto la capacità della persona di entrare in relazione. (…) Sempre più spesso nelle nostre piazze, virtuali e non, la pressione culturale tende ad omologare le differenze, in un appiattimento che talvolta oscura la virilità dei maschi e mortifica la sensibilità specifica del femminile. (…) La sfida che ci attende è quella di convertire le relazioni virtuali, dentro cui i giovani passano gran parte delle giornate, in autentiche relazioni umane, capaci di costruire una vera cultura dell’incontro».

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NELLA VIGILIA DI QUEL 5 MAGGIO EMERSE LA CRUDA REALTÀ 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

IL RICORDO DEL 5 MAGGIO

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LA SCOPERTA DELLA GRAVE MALATTIA DI MIO PADRE

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| a cura di Amedeo Romano

na grande emozione, un forte tonfo al cuore, un velo di nostalgia: sono i sentimenti, spontanei che si risvegliano, senza freni, nel rivedere le immagini di quel 5 maggio di 12 anni fa...

E con le immagini, inarrestabili, riaffiorano i ricordi, di duplice segno, ma avvinghiati l'uno all'altro, inscindibili: la gioia, incommensurabile ed incontenibile, dello storico incontro con Giovanni Paolo II sulla nostra terra; dall'altra il dolore, mai sopito, interiore, personale di quello che accadeva, altrove, proprio in quelle ore....

Proprio nella vigilia di quel 5 maggio emerse la cruda realtà, con la scoperta della grave malattia di mio padre: un tumore al cervello che lo portò in elicottero in ospedale a Salerno, nella notte tra il 2 ed il 3 maggio...Mio padre compì il suo 68esimo compleanno, l'ultimo, proprio quel 3 maggio, tra l'elicottero e la corsia di un ospedale, sconosciuto prima di allora...

Nel rivedermi, oggi, in quelle immagini di 12 anni fa, sul sagrato del Soccorso insieme a Francesca, Mariagrazia ed Enzo, provo un sentimento di nostalgia e quasi di invidia, per come quell'atmosfera “magica”, mi faceva dimenticare quel dramma che avevo lasciato poche ore prima, a chilometri di distanza...Un moto di risentimento verso me stesso che, oggi, bloccato da altre prove, non riesce a ritrovare quella forza, quell'armonia, quella pace interiore che pure erano state la guida per superare il momento del saluto a mio padre, che ci ha poi lasciati l'anno dopo, nella PRIVILEGIATO DA DIO

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QUEL DONO PREZIOSO RICEVUTO CHE ORA E’ UNA RELIQUIA

| a cura di Salvatore Tramontano

uel 5 maggio il Signore volle "privilegiarmi" consentendomi di stare quasi tutta la giornata a fianco di Giovanni Paolo II. Quella mattina fui il primo ad accogliere, nell'atrio dell'Episcopio, il Santo Padre e su invito di Mons. Sapienza, responsabile della Casa Pontificia mi avvicinai a Lui e il Vescovo P. Filippo mi presentò: “Santità, questo è Salvatore, il mio collaboratore”. Il suo segretario Mons. Stanislao attuale Card. di Cracovia gli indicò la statua della Madonna Pellegrina, e lui alzando il capo verso di Lei alzò il braccio destro sorretto dal bastone e con un "sorriso

notte della domenica delle Palme...

Tornando alle sensazioni, uniche ed irripetibili, di quel 5 maggio, credo di poter affermare di aver constatato di persona cosa significa essere travolti da una “irrefrenabile follia”, causata dalla gioia immensa ed “esplosiva”.

Ebbene si: a nulla sono valse le tante prove, di fronte ad una grossa emozione, le reazioni suscitate non possono essere previste, ma solo vissute! E così è stato, per me! Sono mie le urla – insieme a quelle di Mariagrazia – che annunciano a squarciagola l'avvicinarsi all'orizzonte della papamobile, diretta al sagrato del Soccorso. Urla anche di parole senza senso, che restano incise, a corredo delle immagini: poco prima, con don Carlo avevamo immaginato, provando, quel momento dell'avvistamento del Santo Padre, da lontano. E don Carlo ci aveva invitato a chiudere gli occhi, nella prova generale; solo che, un'ora dopo circa, quando la scena, quella vera, si è materializzata, le mie grida hanno proprio ripetuto, in piena “follia”, queste parole: “Carlo...chiudete gli occhi...arriva il Papa!” Ma c'era poco da chiuderli, gli occhi; era invece quello il caso di aprirli, per immortalare fisso nella mente quell'attimo!

Oggi che rivedo quelle immagini, riascolto “Vai, Papa vai” o la canzone scritta per l'occasione da Massimo Baldino che canta la nostra isola, “un punto in mezzo al mare”, inevitabili arrivano le lacrime, in quello che è un tutt'uno di ringraziamento per aver vissuto quei momenti.

confidenziale" La salutò agitando il braccio.

In quel momento ebbi la sensazione che un alone lo avvolgesse completamente e tuttora il ricordo quel gesto mi commuove.

Saliti al piano superiore lo fecero accomodare in una stanza a lui dedicata dove sostò per più di un'ora insieme al suo medico personale, la suora che l'accompagnava che poi usci dalla stanza insieme al suo aiutante di camera il sig. Angelo Gugel. A questi chiesi se potevo avere, dopo l'uso, il bicchiere che io stesso sistemai sulla scrivania nella camera, insieme ad una bibita.

Durante il riposo del Papa il Sig. Gugel uscì dalla stanza e mi disse che il Santo Padre non aveva bevuto ma mi diede un tovagliolo che racchiudeva qualcosa e porgendomelo mi disse: “Salvatore Suor Tobiana Sobcdka (la suora del Papa) le manda questo. Mi raccomando non lo lavi mai”. Aprendolo trovai il fazzoletto del Papa con al centro il ricamo

Mi restano oggi i brividi nel riflettere, a distanza di anni, ripensando che su questa nostra isola, un Santo dei nostri tempi ha percorso le strade, guardato e salutato la gente, respirato la nostra aria, ammirato il nostro mare, ha pregato e cantato, con noi e per noi.

Chissà se un giorno, in una nuova “alba della fede”, riuscirò a realizzare in pienezza la grandezza e la straordinarietà dei momenti che mi è stato dato da vivere, proprio parallelamente al pontificato “illuminato” di Giovanni Paolo II: dal primo incontro il 5 gennaio 1983 in Vaticano, tra i 400 delegati del congresso nazionale dei Giovani Aclisti; alla veglia per la Pace nella ex Jugoslavia, sulla spianata di Loreto; alla GMG del 1997 a Parigi; alla straordinaria GMG di Roma del 2000, dove a Tor Vergata ho toccato con mano il miracolo della Provvidenza e dove, assieme ad altri, ho partecipato come ministro straordinario dell'Eucarestia...

Ed ora invece, con la preghiera di poter ritrovare il sentiero smarrito, con la forza necessaria per superare le prove di oggi, posso almeno consolarmi, nel ricordo del 5 maggio 2002, esclamando insieme ai tanti altri: “Io c'ero!”

Pope John Paul II e su di un lato notai i residui di saliva, tutt'ora presenti.

A distanza di anni dopo la sua morte, P. Filippo Strofaldi invitò per l'anniversario il suo segretario don Stanislao Dziwisz il quale a pranzo ci confidò che da vivo già gli attribuirono, per sua intercessione, due miracoli; uno dei quali ricordo che era per un bambino. Inoltre riferì a P. Filippo che nel giorno del suo trapianto volle essere svegliato dal segretario alle quattro del mattino per recarsi nella sua cappellina privata e pregare per P. Filippo. Grazie Signore per quel dono che porterò sempre nel mio cuore.

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UN SANTO RICORDO

Kaire

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IL RICORDO DEL 5 MAGGIO

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

L’ultima settimana si dormiva quasi 3 ore a notte per l’organizzazione, eravamo stanchi ma contenti perche’ il nostro papa veniva da noi | a cura di Antonio Di Leva

urono giorni belli e intensi. Ricordo quando il Vescovo Padre Filippo, alla vigilia di Natale, fece l’annuncio che il Papa Giovanni Paolo II il 5 Maggio 2002 sarebbe venuto a Ischia: il mio cuore fu pieno di gioia! Avere il mio Papa, si il mio, il nostro Papa, il Papa dei giovani, delle Giornate Mondiali della Gioventù qui a Ischia era un sogno. L’ultimo mese dei preparativi fu intenso. Ci vedevamo ogni giorno con Don Carlo (l’allora Responsabile della Pastorale Giovanile) insieme alla Commissione di Pastorale Giovanile per pianificare tutte le cose da fare. Per me quelli furono giorni particolari, venivo da un periodo della mia vita non proprio bello e in quell’occasione ho avuto la possibilità di occuparmi di alcuni aspetti della preparazione della venuta del Papa.

Il costruire rapporti con i ragazzi della commissione con cui si lavorava fianco a fianco, mi diede la forza di rialzarmi.

Ricordo che l’ultima settimana si dormiva quasi 3 ore a notte, eravamo stanchi ma contenti! Ognuno di noi aveva dei compiti: io, ad esempio, ricordo che insieme a un’altra ragazza, Anna, tra le tante cose avevamo il compito di stampare i Pass che erano nominativi per l’area della chiesa del Soccorso. La sera, poi, andavamo a Forio per renderci conto delle altre cose da fare. Gli ultimi due giorni furono pienissimi e bellissimi!

Il 4 maggio, la mattina presto andai a Pozzuoli insieme a Michele a prendere la Papamobile che arrivava insieme alla scorta del Papa. All’alba del 5 Maggio andammo al Soccorso...la gioia che avevo nel cuore superava l’enorme stanchezza! Ero responsabile del settore blu

che era situato d’avanti al sagrato del Soccorso. Ricordo che i ragazzi cominciarono ad arrivare con quelle sciarpe colorate blu, gialle, rosse, verdi, e poco dopo la piazza era uno spettacolo di colori e di giovani.

Quando ho visto arrivare il Papa è stata un’emozione grandissima, le sue parole sono state una grazia per me e per gli 8000 giovani presenti li. Accogli – Ascolta – Ama parole semplici ma che allo stesso tempo ancora oggi risuonano nella mia mente come un testamento lasciatoci da un Papa che nella sua vita ha saputo donarci sempre le parole ispirate e ricche d’amore.

L’EMOZIONE DI DEDICARGLI UNA CANZONE PER L’EVENTO

| a cura di Massimo Baldino

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’ ancora vivo il ricordo e l’emozione di quella telefonata che ricevetti nel febbraio del 2002 con la quale mi fu chiesto di realizzare la parte musicale in occasione della visita pastorale ad Ischia di Papa Giovanni Paolo II. Sembrava un evento al di fuori delle mie possibilità, ma fidandomi pienamente dello Spirito Santo e del desiderio che tutti avevamo di accogliere questo grande testimone della fede, mi lasciai coinvolgere in questa avventura. L’incarico affidatomi era quello di sopraintendere la parte musicale in collaborazione con il maestro Gaetano Maschio persona di grande sensibilità artistica e spirituale.

Mi resi conto immediatamente che non potevo contare soltanto su esponenti dei cori parrocchiali, ma dovevo rivolgermi anche al mondo artistico dei cosiddetti “lontani”, fu proprio questo che mi spinse a contattare personalmente tanti musicisti, instaurare con loro relazioni amicali e farli confluire in un unico gruppo che avesse un cuor solo e un’anima sola.

Vorrei soffermarmi proprio su questa esperienza: la sensibilità d’animo che ho riscontrato in persone che non si erano mai espresse in contesti religiosi, è stata per me fonte di grande crescita personale. Persone di notevole levatura e per molti versi anche superiori a me artisticamente, si sono affidati pienamente. Mi rimarrà nel cuore la loro grande semplicità e umiltà.

Da questa occasione si è aperto per me un orizzonte più ampio nel quale sono entrate delle collaborazioni professionali e delle amicizie che senza quell’evento non sarebbero mai nate. Dopo tante serate passate a provare insieme, ci incamminammo finalmente verso la data del 5 maggio, con la preoccupazione costante che ci piovesse addosso una giornata di maltempo, che avrebbe vanificato tutto il nostro lavoro.

Il 5 maggio il sole splendeva alto nel cielo … e splendeva anche sui nostri volti quando vedemmo arrivare il Papa. Eravamo talmente frastornati dall’emozione che molti di noi si dimenticarono di iniziare a suonare andando invece incontro al papa, l’immagine che non dimenticherò è quella dei volti emozionati e felici

delle persone del mio gruppo musicale. Addirittura dovetti rincorrerli sul palco per riportarli davanti ai loro strumenti e cominciare a suonare il medley dei brani napoletani.

Il mio saluto personale al Papa è stato il dedicargli un brano “un punto in mezzo al mare” di cui mi piace ricordare il refrain: “perché nel cuore c’è quel vuoto che non ho colmato da quando sono nato, ho sempre desiderato almeno per un po’, di sentire quel calore che, da ogni angolo attraversa il mare…”

Ispiratomi dalle parole consegnate dal Papa al Vescovo Strofaldi : “Portatemi a Ischia, non ci sono mai stato”.

UNO SPECIALE DONO DI NOZZE! 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

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IL RICORDO DEL 5 MAGGIO

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Arcangelo e Marinella, due attivi animatori della pastorale giovanile, decidono di sposarsi il 4 maggio 2002, non sapendo che il giorno dopo sarebbe venuto il Papa ad Ischia

| a cura di Arcangelo e Marinella

ra la notte di Natale del 2001, quando al termine della messa, il parroco dà la grande notizia, quella che da qualche tempo era nell’aria: ”Il Papa sarà ad Ischia domenica 5 Maggio 2002”, e subito un grande sussulto di gioia e commozione! Per noi invece una “doccia fredda”, il 5 Maggio era il giorno che seguiva il nostro matrimonio, un momento atteso e programmato da quasi un anno ormai. Mille pensieri affollarono la mente durante quella notte, un dolore intenso per la paura di non riuscire a “viverci” come avremmo tanto desiderato, quell’arrivo, in quanto presi dai mille preparativi che notoriamente precedono un matrimonio e poi il dispiacere di non avere magari al nostro fianco i nostri compagni d’avventura, con i quali da anni ormai condividevamo l’emozionante esperienza della Pastorale Giovanile, che in un’occasione del genere sicuramente sarebbe stata impegnata in prima linea. Nei giorni seguenti provammo anche a spostare la data del matrimonio ma si presentarono grosse diffi-

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coltà per cui… cambiamento di rotta…lasciammo cadere preoccupazioni ed ansia per lasciar spazio alla serenità, quella che ti nasce dentro quando senti forte che stai percorrendo un sentiero che Qualcun’altro ha tracciato per te. Nel programmare e curare nei

minimi particolari uno dei giorni più importanti della nostra vita insieme, ci eravamo dall’inizio prefissati che l’ospite d’onore dovesse essere Gesù, affinché prendesse dimora nella nostra nuova famiglia, plasmandola sul

modello della Famiglia di Nazareth. Alla luce di questo desiderio, la venuta tra noi di Giovanni Paolo II, il nostro Papa, quello che avevamo seguito con ardore a alle giornate giovani di Loreto, Parigi, Roma e presto in Canada assumeva un valore ancor più prezioso, quasi un dono di nozze che il nostro invitato speciale ci stava inviando per ricolmare di ulteriori grazie un giorno per noi indimenticabile. Con questa nuova consapevolezza quindi, uniti ai nostri amici della Pastorale, ognuno nel far bene la propria volontà di Dio, siamo giunti pronti ed emozionati nel vivere in cordata questi due momenti, resi un tutt’uno dalla grazia di Dio appunto; il 4 Maggio abbiamo celebrato il nostro matrimonio accompagnati a turno da tutti, chi a messa e chi al ristorante e l’indomani, di buon mattino in sella al nostro cinquantino eccoci arrivare pieni di gioia sul sagrato del Soccorso a donare la nostra esperienza di fidanzamento e matrimonio, quale vocazione per la nostra vita e per incontrare, diremmo oggi alla luce dell’omelia di papa Francesco alla messa di canonizzazione, il nostro protettore, il “papa della famiglia”.

CIASCUNO PER NOME

| a cura di Linda di Leva

on perdete tempo: la vostra giovinezza è troppo preziosa per essere sciupata anche solo in minima parte. Dio ha bisogno di voi e vi chiama ciascuno per nome. Queste le parole che il “nostro” Papa ci rivolgeva quel pomeriggio di 12 anni fa, al termine di un incontro che avevamo iniziato a sognare già dalla partecipazione alle prime GMG e che finalmente si era trasformato in realtà! Parole che infiammarono i nostri cuori e che ci ripagarono di tutte le notti insonni dei mesi precedenti. Si, perché la venuta di Giovanni Paolo II ad Ischia non è stato l’evento di un solo giorno, ma ha segnato le vite di quanti, come me, hanno vissuto un “prima” e un “dopo”. Il “prima” era stato contrassegnato da preparativi frenetici, durante i quali, però, cercavamo di non perdere di vista l’obiettivo del nostro impegno come Pastorale Giovanile: mostrare ai giovani la bellezza dell’incontro con Gesù. Ed infatti in quel periodo tanti erano i giovani che arrivavano al nostro “centro”, anche solo per curiosità, e che poi, sperimentando uno stare insieme “diverso” dal solito, iniziavano un cammino di fede. Il “dopo” , anche se può sembrare strano, è stato più difficile: come concretizzare nelle nostre vite il messaggio che il papa ci aveva lasciato, una volta cessato l’entusiasmo dell’evento? Sentivamo l’urgenza di quel “Non perdete tempo”, e così puntammo a coltivare i rapporti nati in quei mesi di preparazione, per far scoprire anche ad altri giovani l’amore di Dio che avevamo sperimentato in quell’incontro.

Anche in seguito, quando per molti di noi è terminata l’esperienza nella Pastorale Giovanile, abbiamo cercato di portare il messaggio di quel giorno nelle famiglie che via via sono nate e nei luoghi di lavoro, anche se le difficoltà e le cadute non

mancano. Quella di Giovanni Paolo II per me, come per molti, è rimasta la figura di un papà, tanto che, insieme a mio marito, che con me ha vissuto quell’esperienza, abbiamo voluto che uno dei nostri bambini si chiamasse come lui. Così ricorderà e ci ricorderà che la santità è qualcosa di attuale e raggiungibile, anche se a caro prezzo, come quel giorno comprendemmo vedendo quell’uomo che, nonostante le sofferenze fisiche, ci mostrò il suo amore (e quello di Dio), con la sua presenza, le sue parole e soprattutto il suo sguardo indimenticabile.

14 LIBRI

Kaire

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

| ATTUALITA’

THE CLOUD OF UNKNOWING (LA NUBE DELLA NON-CONOSCENZA)

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| a cura di don Vincenzo Avallone

uesto libretto in lingua inglese lo comprai a Londra nel 1970, ma sinceramente non ne compresi subito l’altissimo valore.

A 40 anni di distanza lo riprendo in mano e, con una conoscenza migliore della lingua inglese, scopro che è uno dei più begli scritti di argomento ascetico e spirituale del XIV secolo (1300).

Qual è il concetto di base del libro?

Tra la nostra capacità di comprendere e la misteriosa realtà di Dio vi è una impenetrabile nube di ignoranza, cioè Dio non può essere conosciuto attraverso la ragione e la conoscenza sensibile. Solamente l’amore può penetrare il velo che nasconde la divinità ai nostri occhi.

Perciò l’autore del libro dà ad un giovane studente questo consiglio: “se tu non superi questo bisogno di comprendere, esso minerà la tua ricerca di Dio. Io ti consiglio: segui l’esperienza piuttosto che la conoscenza, perché la conoscenza tende a sviluppare la presunzione, l’amore invece costruisce. La conoscenza è piena di preoccupazione, l’amore è pieno di pace e riposo”.

Chi è l’autore del libro?

Non si conosce quasi nulla dell’autore di questo trattato di spiritualità. Si può solo ipotizzare che si tratti di un contemplativo, forse un monaco o eremita, assai preparato nella tradizione patristica e scolastica.

La nube della non-conoscenza è l’unico libro di mistica del 1300? … Tutt’altro! Nel secolo XIV c’è una miriade di scritti di preghiere e di spiritualità cristiana. In Inghilterra

oltre a questo libro di autore ignoto, ma attribuito a Walter Hilton (1343-1396), un’altra scrittrice mistica fu Giuliana di Norwich (morta verso il 1410). In Germania ci furono tre grossi calibri di scrittori mistici: Meister Eckhart (1260-1327), Johannes Tauler (1300-1361), Enrico Suso (1300-1366). In Olanda (Paesi Bassi) molto noto fu Jan van Ruusbroec (1293-1381).

In Italia basta citare Tommaso da Kempis (13801471), autore della Imitazione di Cristo.

Come conclusione a questa lunga recensione vorrei aggiungere ancora qualche annotazione: Questo libro e tutti gli altri sopra nominati sono un’ottima base per il dialogo ecumenico, anzitutto perché, nel 1300, la Chiesa d’Inghilterra, la Chiesa di Roma e la Chiesa della Germania erano sostanzialmente unite nella fede e poi perché si tratta di un ecumenismo spirituale, un ecumenismo anzitutto della preghiera per l’unità dei Cristiani.

Questo libro ha affascinato tanti grandi spiriti cristiani come ad esempio il gesuita Teilhard de Chardin (1881 - 1955), autore dell’originale libro Il fenomeno umano, un trattato di cosmologia che assegna a Cristo Risorto il ruolo di motore e di meta (il punto omega) dell’evoluzione dell’universo; e poi il frate trappista americano Thomas Merton (1915-1968), autore di La montagna delle sette balze (1948) e di Nessun uomo è un’isola (1953).

Concludendo … aggiungerei ancora che questo libro sta diventando una base di dialogo fra il Cristianesimo e il Buddismo Zen.

IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO, CON “BUONGIORNO ALICE” DAL COMUNE DI FORIO

In diretta da Forio da lunedì 5 a sabato 10 maggio dalle 7.30 in poi, con due collegamenti in diretta tv alle ore 8:30 e alle 9:00 circa, per raccontare storie, luoghi, tradizioni e il mondo dell'enogastronomia locale. In onda su Alice, canale 221 del digitale terrestre. Conduce la giornalista Valeria Ciardiello

MEETING AVO ISOLA D’ISCHIA

Con l'ascolto, la parola, il sostegno e l'aiuto nei piccoli gesti, il nostro cammino continua. i nostri primi 20 anni: 1994-2014. Domenica 4 maggio 2014, ore 10.00 presso l’hotel Continental Terme ad Ischia PROGRAMMA ore 9.00 - ACCOGLIENZA ore 10.00 - APERTURA " 20 anni accanto all'ammalato" ore 10.15 - SALUTO AUTORITA' ore 10.30 - SALUTI Dr. Valentina Grossi, Direttore Sanitario Ospedale A.Rizzoli ore 10.45 - Dr. Giuseppe Ferraro Direttore Generale ASL NA2NORD ore 11.00 - "Il VOLONTARIO NELL'ERA NUOVA DELL'AVO ATTESE,SPERANZE,CERTEZZE" Prof. Claudio Lodoli - Presidente FEDERAVO ore 11.30 - Sua Eccellenza Mons. Pietro Lagnese Vescovo d'Ischia ore 12.00 - INTERVENTI Prof.ssa Nina Staro Rita Albano - Presidente AVO Reg. Campania ore 12.30 - CONCLUSIONI Antonella Pirozzi - Presidente AVO Ischia ore 13.30 – PRANZO ore 15.30 - PREMIAZIONI DEL VOLONTARIO

PROGETTO POLICORO BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DI BORSE DI STUDIO PER PROGETTI DI RICERCA UNIVERSITARIA Il Centro Universitario Cattolico mette a disposizione 21 borse di studio per aiutare giovani laici aspiranti alla carriera universitaria nel conseguimento della necessaria preparazione scientifica. La borsa, dell’importo di 6000 € annui viene assegnata su progetto triennale, ed è sottoposta a verifica annuale. Possono presentare domanda i laureati di secondo livello (o quadriennale/quinquennale del vecchio ordinamento) con votazione non inferiore a 104/110, nati dopo il 31/12/1982, il cui reddito personale non superi i 15000 €.

Il bando completo è disponibile sul sito: www.progettoculturale.it Per qualsiasi informazione chiamare a Teresa Di Costanzo, animatrice di comunità cell 3774246426 e-mail diocesi.ischia@progettopolicoro.it

CON I GIOVANI, PROTAGONISTI DEL FUTURO 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

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GIOVANI E FUTURO

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GIORNATA PER L ‘UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

on i giovani, protagonisti del futuro è il tema della Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore (www.giornatauniversitacattolica.it), domenica 4 maggio, promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Ateneo, quest’anno giunta alla novantesima edizione.

Fondata a Milano nel 1921, l’UniversitĂ Cattolica vanta una presenza capillare sul territorio nazionale con le sue quattro sedi: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona e Roma, dove ha sede anche il Policlinico universitario “A. Gemelliâ€?.

Furono proprio i fondatori, in primo luogo Padre Agostino Gemelli, a volere che l’Ateneo nascesse da un solido legame con il territorio e da una vasta adesione di popolo.

Per questo motivo fondarono l’Associazione Amici, che oggi conta circa 15 mila iscritti, e lanciarono la Giornata nazionale per l’Università Cattolica. Un evento che, dal 1924, si ripete negli anni, ma che non smette di offrire la possibilità di riflettere su alcuni percorsi fondamentali del cattolicesimo in Italia, sulla natura dell’Università stessa, sull’essere, cioè, l’ espressione del valore culturale della fede.

La Giornata universitaria pone l’attenzione sui giovani. con l’Università ,

l’Istituto

Per il suo rapporto

Toniolo ha un interesse particolare per il mondo giovanile, sul quale oggi si riversano molte contraddizioni, alla ribalta piÚ come segnale delle preoccupazioni del futuro che come oggetto di scelte politiche, sociali, imprenditoriali, professionali che diano loro effettivamente un futuro e che permettano alla società di acquisire le loro risorse di cultura, di preparazione, di sensibilità , che consentano di accogliere in loro le novità del tempo. E’ costante, invece, grazie anche ai fondi raccolti in occasione della Giornata universitaria, l’impegno dell’Istituto Toniolo a favore delle nuove generazioni. Nel 2013 ha sostenuto oltre 1300 studenti con borse di studio, scambi con università straniere, progetti di solidarietà internazionale, corsi di lingue e alta formazione. Fare qualcosa per i giovani significa offrire loro un contesto interessante, utile a comprendere il mondo in cui vivono.

Spesso i giovani sono considerati sulla base di una conoscenza approssimativa e sfuocata.

Da qui è nata l’idea di una ricerca rigorosa, il Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it), che, con la collaborazione dell’Università Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, il Toniolo ha avviato nel 2012, della durata di cinque anni, aperta a continui aggiornamenti, per una lettura dina-

mica del mondo giovanile.

Lo scopo fondamentale del Rapporto è quello, dunque, di conoscere il mondo giovanile a partire dalla consapevolezza che i cambiamenti cosÏ rapidi che sono in corso bruciano velocemente la conoscenza delle nuove generazioni. Il Rapporto Giovani, che vede l’appassionato e paziente lavoro di un gruppo di docenti e ricercatori, è un’esperienza di ricerca condotta con lo spirito di chi sta in ascolto, per conoscere le loro attese sulla vita e sulla società e per contribuire insieme a loro a preparare il futuro. E’ uno strumento per tutti coloro – istituzioni, realtà sociali, economiche, ecclesiali - che sono interessati ai giovani, uno strumento per scelte piÚ rispondenti a ciò che i giovani effettivamente oggi sono e alle risorse che essi hanno da offrire per il bene comune.

90a Giornata per l’Università Cattolica

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oltre 1300 studenti con borse di studio, scambi con università straniere, progetti di solidarietà internazionale, corsi di lingue e alta formazione •

il Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it), che rappresenta oggi la piÚ ampia e approfondita indagine sulla realtà giovanile in Italia, base per un osservatorio permanente • , a livello nazionale, corsi di formazione e aggiornamento per 245 operatori di consultori familiari e per chi opera a favore della famiglia in strutture pubbliche e del terzo settore

Fai parte anche tu dei nostri progetti con un versamento intestato all’Istituto Toniolo - - -' - '-' - ''-'-''''- - '' # #- )"+*%&-( - '

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MAGGIO

2014

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CATTOLICA DEL SACRO CUORE

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| SANTI E APPUNTAMENTI

SOLENNI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANTA RESTITUTA V.M. Patrona della Diocesi di Ischia Lacco Ameno, 8 – 18 Maggio 2014 PROGRAMMA

GIOVEDI’ 8 MAGGIO ore 7,00: S. Messa ore 10,00: Processione lungo la marina di Lacco Ameno, con accompagnamento della banda musicale “Città di Ischia”. ore 11,00: S. Messa presieduta dal Parroco e supplica alla Vergine di Pompei. ore 12,00: apertura dei festeggiamenti con “alzabandiera”. ore 19,30: Rosario, coroncina, catechesi del P. predicatore, litanie, canto del responsorio e Benedizione Eucaristica.

VENERDI’ 9 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 Ore 19,30: Rosario, coroncina, catechesi del P. predicatore, litanie, canto del responsorio e Benedizione Eucaristica.

SABATO 10 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 Ore 19,30: Santa Messa (Prefestiva) e Responsorio alla Santa.

DOMENICA 11 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 Ore 11,30: S. Messa per le Prime Comunioni.

Ore 19,30: Santa Messa e Responsorio alla Santa.

LUNEDI’ 12 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 Ore 19,30: Rosario, coroncina, catechesi del P. predicatore, litanie, canto del responsorio e Benedizione Eucaristica.

MARTEDI’’ 13 MAGGIO ore 7,00: S. Messa ore: 9,30: Ritiro del Clero Diocesano - S. Messa. ore 19,30: Rosario, coroncina, catechesi del P. Predicatore, litanie, canto del responsorio e Benedizione Eucaristica.

MERCOLEDI’ 14 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 Ore 19,30: Rosario, coroncina, catechesi del P. Predicatore, litanie, canto del responsorio e Benedizione Eucaristica.

GIOVEDI’’ 15 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 ore 18,30: Peregrinatio delle comunità Parrocchiali di Ischia con Santa Messa. ore 20,00: Catechesi del P. Predicatore, litanie, canto del responsorio e Benedizione Eucaristica.

Da questa sera le celebrazioni in chiesa saranno animate dalla “ Schola Cantorum

IL SANTO DELLA SETTIMANA 6 maggio

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San Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine dei mercedari | a cura di Francesco Schiano per l’UCS

ietro Nolasco nacque verso il 1182 circa in Francia da una nobile famiglia. A Barcellona commosso dalla condizione degli schiavi dei Mori, ne riscattò centinaia con il proprio denaro, coinvolgendo in quest'opera molte altre persone. Aiutato anche da re Giacomo I e dal vescovo di Barcellona, e confortato da un’apparizione della Vergine, la quale gli disse che suo Figlio desiderava la fondazione di un ordine religioso che si occupasse della salvezza degli schiavi, fondò poi l'Ordine di santa Maria della Misericordia o della Mercede che aveva come scopo la liberazione e la redenzione dei prigionieri. Adottò la regola agostiniana con un quarto voto, quello di offrirsi prigionieri al posto di un cristiano in pericolo di apostasia.

Così, ad Algeri, fu Pietro stesso ad offrirsi come ostaggio dai Saraceni. L'Ordine da lui fondato, dopo un secolo di vita, aveva già liberato 26.000 prigionieri.

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

Lauretana” diretta dal m°. Giuseppe Iacono. ore 21,00: Veglia di preghiera per le vocazioni presieduta da S. E. Pietro Lagnese. ore 22,15: Annalisa Carcaterra in Concerto.

VENERDI’’ 16 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 ore 11,00: S. Messa solenne del patrocinio di S. Restituta. ore 19,00: S. Messa. ore 20,30: Sacra Rappresentazione del martirio e dell’ arrivo di S. Restituta nella cala di San Montano, a cura dell’ Associazione Culturale “Le Ripe” e spettacolo pirotecnico. Al rientro della processione inno alla Santa e Benedizione Eucaristica. ore 22,00: Concerto della banda musicale “Citta’ di Ischia” diretta dal M.° Vincenzo Buono

SABATO 17 MAGGIO: Solennità’ di S. Restituta V. e M. Il die natalis di Santa Restituta sarà salutato dal suono festoso delle campane.

SS. Messe: ore 6,00 - 7,00 – 8,00 – 9,00 – 12,00 ore 10,30: Messa Pontificale presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Pietro Lagnese, vescovo di Ischia e concelebrata dai parroci di Forio; all’ offertorio il sindaco di Forio Dott. Francesco Del Deo offrirà l’olio che alimenterà la lampada votiva. ore 12,00: Matinée musicale della banda “Città di Forio”. ore 18,30: Solenne processione via mare con sbarco a Casamicciola, in Piazza Marina il nostro Vescovo rivolgerà alla Diocesi il suo messaggio ed impartirà la Benedizione, a seguire rientro in chiesa via terra. ore: 22,00: Cristina Balestriere in Concerto.

DOMENICA 18 MAGGIO SS. Messe ore 7,00 e ore 9,00 ore 11,00: S. Messa Solenne con panegirico. ore 18,30: S. Messa. ore 19,30: Processione per le vie del paese, al rientro saluto alla Santa del Padre Predicatore. ore 22,00: Concerto lirico-sinfonico della banda musicale “Città di Forio” diretta dal M° Claudio Matarese. ore 24,00: Sparo dei fuochi pirotecnici della ditta Pirotecnica Baranese.

PROGETTO ALBARELLA “VACANZA AD ISCHIA…ISOLA SOLIDALE” 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

SOLIDARIETA’

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L

’associazione Carmine Gallo ONLUS è un’associazione di genitori di bambini onco-ematologici, attiva presso l’ospedale Pausilipon di Napoli. Sempre vicina alle famiglie e attenta ai bisogni dell’utenza, l’associazione ha da sempre sostenuto e promosso anche momenti di svago e di distrazione per quei nuclei familiari i cui figli, da poco usciti dal tunnel della malattia o ancora in terapia farmacologica, hanno necessità di ritornare alla vita sotto tutti i punti di vista.

Nell’ambito delle attività svolte a favore dei bambini vi è il Progetto “ALBARELLA” esso ha lo scopo di donare un percorso di recupero di familiarità frammentata dal percorso della malattia, rapporto unico ed esclusivo tra mamma bambino e fratello/sorella, inoltre creare occasione di recupero di solidarietà comune alle altre mamme che nella malattia del bambino vivono la medesima esperienza. Il progetto quindi offre un soggiorno solidale organizzato con varie attività ludiche.

Il progetto “ALBARELLA” viene realizzato nel mese di maggio e ha trovato nel tempo il consenso di numerosi sostenitori dell’isola (alberghi, esercizi commerciali, privati) in gara per la solidarietà e grazie ai quali si è avuta la possibilità di ospitare anno dopo anno sempre più famiglie partecipanti al soggiorno gratuito ischitano.

L’obiettivo primario del progetto “ALBARELLA” è permettere ai

sarà lieta di accogliere nuovi sostenitori del Progetto “ALBARELLA” per rendere ancora più solidale l’Isola d’Ischia. Per chi lo desidera può visitare il sito ufficiale o la pagina FB, dove sono in continuo aggiornamento tutte le attività e i progetti.

miglie. Ogni anno il vescovo Padre Filippo Strofaldi Vescovo di Ischia ha fatto visita alle famiglie. L’associazione ha sostenuto ogni anno il progetto con una spesa di circa 8.000 Euro annui.

Il soggiorno ad Ischia si terrà dal 18 al 25 maggio 2014, le famiglie saranno ospitate presso l’piccoli pazienti di vivere attimi di svago e distrazione dopo le lunghe e pesanti terapie subite e attraverso la vacanza ricomporre quel nucleo familiare frammentato dal percorso della malattia. Il progetto è dunque divenuto un appuntamento apprezzato e amato dai bambini del reparto onco-ematologico del Pausilipon, perché è un’occasione di ritorno al gioco all’aria aperta, ma è soprattutto un ritorno alla vita. Grazie ai numerosi sostenitori il progetto “ALBARELLA” quest’anno compie il suo decimo anno.

In questi anni abbiamo ospitato circa 150 fa-

Hotel S. Francesco che da anni si mostra sensibile alle nostre richieste.

Inoltre saranno organizzate nel corso della settimana attività varie con l’aiuto di privati, esercizi commerciali, laboratori artistici e ludici, animazione che vorranno offrire la loro opera a favore di questo Progetto. L’associazione

Responsabile progetto “Albarella” Alina Imperatore Genitore associazione Carmine Gallo onlus e-mail: albarella7@gmail.com www.associazionecarminegallo.na.it

COLLABORIAMO INSIEME

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Per inviare al nostro settimanale articoli o lettere (soltanto per quelle di cui si richiede la pubblicazione) si dovrà utilizzare esclusivamente l’indirizzo di posta direttorekaire@chiesaischia.it Non sarà preso in considerazione il materiale cartaceo.

I file dovranno essere inviati in formato .doc e lo spazio a disposizione non dovrà superare le 2500 battute spazi inclusi.

Sarà cura della redazione, inoltre, apporre eventuali tagli o non considerare adatti gli articoli. Le fotografie (citare la fonte) in alta risoluzione dovranno pervenire sempre allegate via mail.

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3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

X MILLE

8xmille alla Chiesa cattolica

LA TUA FIRMA CONTRO L’INDIVIDUALISMO AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETÀ n una campagna di comunicazione fondata sulla trasparenza, come Chiediloaloro, è doveroso presentare storie vere. Le persone coinvolte sono autentiche e hanno realmente trovato risposte concrete ai propri bisogni nelle strutture realizzate con i fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica.

Il volontario, il sacerdote o la religiosa è ben consapevole che ogni atto di solidarietà che offre, l’ascolto, un pasto caldo, il sostegno spirituale, non rappresenta solo un servizio sociale, ma rende visibile l’amore di Dio e la tenerezza della Chiesa verso quel “prossimo” che bisogna amare come se stessi. Coloro che testimoniano con i propri volti questo sostegno non sono, dunque, dei “personaggi pubblicitari” ma sono quel “mio prossimo” al cui servizio la Chiesa deve potersi mettere con amore. E quei visi ora possono esprimere serenità e gratitudine. Le risorse che provengono dall’8xmille concorrono a raggiungere questo obiettivo grazie ad un gesto semplice ma importante. Tutto si gioca sulla motivazione.

Chi firma ogni anno in modo consapevole non fa l’elemosina, ma provvede corresponsabilmente ad attuare una solidarietà vera, permanente ed efficace. Destinare l’8xmille è un appuntamento con l’altruismo e contro l’individualismo.

Non deve essere mancato perché renderà più dignitosa la vita di tante persone. Anche questo può essere un modo, certo non l’unico, per “prenderci cura dei più fragili della Terra” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n.209).

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MARIA GRAZIA BAMBINO

L

a Conferenza Episcopale Italiana è impegnata da anni in un grande progetto di trasparenza: la mappa 8xmille attraverso la quale si possono localizzare e visionare le opere sostenute da questi fondi nelle diocesi italiane. Unica e innovativa, in continuo

aggiornamento, essa permette di consultare migliaia d’interventi anche attraverso un’app gratuita su iPhone, iPad, iPod Touch e su sistema Android e scoprire cosa è stato realizzato lontano o proprio vicino a noi (www.8xmille.it).

NELLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE TELEVISIVA 2014 CHIEDILOALORO SONO STATE RACCONTATE ALCUNE DI QUESTE OPERE.

IN ITALIA A Lamezia Terme don Giacomo Panizza, uno dei 36 mila sacerdoti diocesani, da anni s’impegna in progetti per l’integrazione di disabili, immigrati e donne in difficoltà utilizzando per le sue attività beni confiscati alle mafie.

Nel quartiere Archi, nella periferia di Reggio Calabria, un gruppo di suore cerca di riscattare i giovani attraverso l’animazione di strada. Sport, giochi e sostegno scolastico per educare e dare nuove prospettive ai ragazzi.

A Bari la Fondazione antiusura lotta contro il gioco d’azzardo che, con la crisi economica, coinvolge sempre più persone.

Operatori e volontari sostengono non solo finanziariamente ma soprattutto psicologicamente “i giocatori” che spesso, finendo nelle mani degli usurai, perdono tutto.

A Matera La Tenda ospita il centro ascolto della Caritas diocesana ed è una casa aperta per le famiglie in difficoltà, ex-detenuti con percorsi di integrazione, immigrati e senza fissa dimora.

A Trieste il centro La Madre della Caritas diocesana prevede l’accoglienza di donne, gestanti, mamme e bambini. Qui hanno la possibilità di rimanere fino ad un anno ritrovando le forze necessarie per una nuova vita.

A Bologna l’Associazione L’Albero di Cirene, di don Mario Zacchini, tra le tante attività gestisce il progetto Non sei sola.

Operatori e volontari entrano, attraverso l’unità di strada, in contatto con donne vittime della tratta per liberarle dalla schiavitù.

Ad Alessandria la Caritas tiene aperta tutti i giorni una mensa, distribuisce vestiti e gestisce due dormitori. È punto di riferimento per i nuovi poveri.

ALL’ESTERO Nelle Filippine, a Roxas, nell’isola di Panay colpita dal tifone Hayan, la Caritas italiana in collaborazione con la Caritas locale, dopo aver distribuito aiuti di prima e seconda necessità, è in prima linea per la ricostruzione.

8XMILLE: ISTRUZIONI PER L’USO ANCHE QUEST’ANNO PER DESTINARE L’8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA SI PUÒ USARE: • la scheda 8xmille allegata al modello CUD che può essere consegnata entro il 30 settembre ad un intermediario fiscale, agli operatori degli uffici postali in busta chiusa oppure trasmessa direttamente via internet. Anche chi non è più obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, in prevalenza pensionati e lavoratori dipendenti senza altri redditi né oneri deducibili, può comunque destinare l’8xmille attraverso la scheda allegata al CUD oppure con quella allegata alle istruzioni del modello Unico (fascicolo 1); • il modello Unico da inviare entro il 30 settembre tramite internet oppure l’intermediario fiscale. Dal 2 maggio al 30 giugno invece, per chi non è obbligato all’invio telematico, può usufruire degli uffici postali; • il modello 730-1 allegato al modello 730 da presentare fino al 31 maggio per chi si rivolge ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF).

In Etiopia, ad Addis Abeba, le suore della Consolata gestiscono una scuola per bambini in un quartiere estremamente disagiato nella zona dei malati di lebbra.

Più di 200 fanciulli hanno potuto seguire percorsi formativi gratuitamente.

T ERRA E MOT US ANIMI 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

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ECCLESIA

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Kaire 19

In ricordo del terremoto del 1883 ad Ischia

a Biblioteca diocesana di Ischia, in occasione dei 130 anni dal terremoto che il 28 luglio 1883 sconvolse l’isola d’Ischia, ha pubblicato il volume Terrae Motus Animi. Una pubblicazione, come sostiene il Can. Don Aniello Pascale, «volta a suscitare nel lettore un’esperienza e ad indurlo all’approfondimento». In qualità di direttore della Biblioteca diocesana, infatti, ha acquisito al patrimonio una raccolta di pubblicazioni relative non soltanto al sisma oggetto del ricordo, ma anche a quello del 4 marzo 1881.

Don Aniello, coadiuvato dalla Dott.ssa Lucia Annicelli, dopo aver garantito unitarietà al «Fondo Terremoti», ha poi deciso di affidare a quest’ultima e al direttore dell’Archivio diocesano Prof. Agostino Di Lustro la realizzazione del progetto Terrae Motus Animi. E’ stata realizzata una bibliografia descrittiva che, come sostiene la Dott.ssa Annicelli, «avvia un processo di valorizzazione e al contempo di conservazione, volto a salvaguardare il documento dall’afflizione della selvaggia manipolazione dovuta nella maggior parte dei casi a superflue consultazioni che, tra l’altro, abitualmente sottraggono allo studioso tempo ed entusiasmo». Continua l’Annicelli: «l’occhio del contemporaneo emerge dalle vignette che ricostruiscono le conseguenze dell’immane disastro e delle operazioni di soccorso, mentre

l’animo affiora nelle incisioni, nelle partiture e nei versi che compongono, rispettivamente la sezione grafica, quella musicale e l’antologia poetica del volume». Mercoledì 7 maggio verrà presentato al pubblico dopo una Santa Messa di suffragio presieduta dal Vescovo d’Ischia Mons. Pietro Lagnese presso la Basilica Pontificia del Sacro Cuore di Gesù e di Santa Maria Maddalena Penitente. Ci sarà il Baritono Gaetano Maschio, il Soprano Filomena Piro e il Maestro Pianista Giuseppe Iacono che interpreteranno brani inediti dell’epoca, ed Emanuel Pascale e Raffaele Marino declameranno poesie composte in memoria delle vittime. Terrae Motus Animi è dedicato alla memoria di Sua Eccellenza Mons. Carlo Mennella, del Venerabile Don Giuseppe Morgera e di tutti coloro che hanno perso la vita in quella tragica occasione.

L’intervento del Prof. Agostino Di Lustro, in occasione della presentazione di Terrae Motus Animi, anche in qualità di coautore, con il compianto Prof. Giovanni Castagna, della monumentale Positio super virtutibus per la causa di beatificazione del parroco Giuseppe Morgera, mirerà alla ricostruzione di quell’esperienza che vide coinvolto il Parroco nella riedificazione spirituale del suo popolo.

Perché come recita proprio la Positio a p. 549: “Costruire una Chiesa Parrocchiale vasta,

bella, ricca di privilegi e di indulgenze costituiva per il Morgera mezzo non fine. La meta a cui teneva fisso l’occhio della mente era il progresso spirituale del popolo”.

RELIQUIE DI GIOVANNI PAOLO II ALL’OSPEDALE RIZZOLI

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| a cura di Giuseppe Galano

l 27 aprile, sulla scia del grande evento mondiale della Canoniz- zato l’evento. Nei volti dei sofferenti si leggeva un senso di stupore zazione dei due Papi la nostra isola ha accolto le reliquie di Gio- per l’inatteso evento, tanta commozione ed un forte desiderio di tocvanni Paolo II. care e baciare l’ampolla. Ognuno aveva una preghiera da affiGiunte sabato mattina dare al Papa che da li a poco sarebbe diventato Santo. A sulla nostra isola sono seguire, gli ammalati hanno partecipato alla Santa Messa in state esposte nella giorCappella, alla presenza di un nutrito numero di fedeli, tra cui nata di domenica nella tanti operatori sanitari e volontari ospedalieri. Padre Luigi nella cappella dell’ospedale sua omelia ha ricordato il volto sofferente del Papa nel suo ulRizzoli di Lacco Ameno. timo Venerdì Santo ed ha invitato tutti ad affidarsi totalmente Insieme alle reliquie di a Gesù. “Il Papa ha trovato tutto in Gesù; questo profondo Wojtyla, in Cappella è amore ha fatto si che nella sua vita si sprigionasse un amore stato esposto un quadro immenso specialmente per i giovani e per i sofferenti”. raffigurante la Divina Questo evento meraviglioso è una delle tante testimonianze Misericordia, che rapche dimostrano come la Cappella dell’Ospedale stia divenpresenta un sigillo protando sempre più un luogo “centrale” per la Diocesi ischitana prio sull’operato e sul dove ognuno può pregare ed offrire a Gesù la propria soffepontificato di GPII. Di renza del corpo e dello spirito. Ogni ammalato non è più solo buon mattino le reliquie con la sua malattia ma sente forte la presenza di Gesù e Maria sono state portate tra le pronti ad offrire una spalla su cui poggiare in ogni momento. stanze dell’ospedale in segno di speranza e conforto per i degenti che affollavano i vari reparti.

“Sono venuto a portarvi IL SABATO DI MARIA Papa Giovanni Paolo II, pregate affinché vi facOgni sabato del mese di Maggio nel cortile cia stare bene”. Queste del Convento S. ANTONIO ad Ischia parole, all’ingresso di ogni stanza, erano proore 21.00 recita del S. Rosario, canto delle Linunciate da Padre tanie e consacrazione a Maria Luigi che ha organiz-

GESU’ E’ RISORTO. ALLELUIA! A

20 Kaire |

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

ECCLESIA

Fonti Francescane

| a cura dell’ Ordine Francescano Secolare di Forio

l centro della nostra vita cristiana c’è il mistero pasquale, il quale attraverso il dono di Cristo, ci rivela fino a quale punto arriva l’amore del Padre per gli uomini. E’ un mistero che ricopre il suo posto centrale nella nostra vita cristiana. La Pasqua è per S. Francesco l’occasione per cantare la vittoria del Signore sulla morte attraverso il dono della vita. Nell’Uff (FF 292-293), egli dedica un salmo intero a questa celebrazione della vittoria del Signore e alla sua accettazione nella storia della nostra salvezza. S. Francesco ci invita a cantare il canto nuovo, il canto dell’agnello immolato, di colui che è la nostra salvezza. Il sacrificio di Isacco ha trovato il suo compimento.

La risurrezione indica il Cristo come il completamento della promessa e come forza di salvezza per tutti.

Francesco ci invita a vedere in questo giorno della risurrezione il giorno della parusia, l’inaugurazione del mondo nuovo. La risurrezione di Cristo non manifesta forse l’irruzione del mondo escatologico in questo nostro mondo? Questa prima parte del salmo ci invita all’opera dell’amore, la giustizia e la misericordia di Dio. La seconda parte del salmo ci invita a contemplare lo svolgimento di questa salvezza portata da Cristo. E non solo a contemplarla, ma anche ad iscriverla nelle nostre vite. Il primo frutto della Pasqua è la nostra illuminazione attraverso la nostra immersione battesimale nella morte e nella risurrezione di Cristo. Diventiamo in Cristo una nuova creazione. Questa forza di salvezza rinnova non solo l’umanità ma anche il mondo, l’intera creazione.

Francesco ci invita alla fine a contemplare la pienezza del mistero pasquale, l’esaltazione del Figlio alla destra del Padre, l’invio dello Spirito Santo sugli uomini e la costituzione di un popolo fedele. La Pasqua del Signore dispiega così sotto i nostri occhi la sua fecondità.

S. Francesco, araldo del Gran Re, è chiamato trasmettere la buona novella e il dono del Risorto, che è la pace, il saluto di pace, il saluto che gli è stato rivelato: 883-884; lasciandosi guidare interamente dallo Spirito Santo e dalla sua parola, S. Francesco, uomo nuovo, vedeva tutte le cose nella luce di Dio, nel quale tutta la vita risorge e tutte le creature passano nella sfera della lode e del canto: 884-885. – In questo mondo

trasfigurato e risorto, la realtà che rimane è Gesù Cristo, che Francesco vede e contempla in ogni creatura; e invita tutti gli uomini alla festa del regno: 900-901, al canto nuovo della speranza cristiana, che egli intona nei cuori di tutti gli uomini divenuti fratelli.

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VANGELO VISSUTO

UNA CERTA SOMMA

| a cura di Oreste Paliotti

avoravo in uno degli uffici dell’esercito.

Un giorno un signore, soddisfatto per come era stato trattato, ha voluto ringraziarmi offrendomi una certa somma. Io non mi sentivo di accettarla, ho provato a spiegarglielo, ma lui è uscito di corsa senza che potessi restituirgli quel denaro. Ho pensato allora di darlo in beneficenza a qualcuno che ne avesse bisogno, anche se per la testa mi passavano tutti i debiti che avrei potuto saldare. Stavo andando verso casa quando mi è venuta incontro una conoscente: mi cercava per chiedermi aiuto, trovandosi in ristrettezze. Quei soldi, ho pensato, sarebbero bastati a risolvere la sua situazione. Così, senza tentennare, glieli ho dati. La sera sono andato a messa con uno dei miei figli. Appena seduti sul banco, sotto i piedi abbiamo sentito di calpestare qualcosa. Mio figlio si è chinato e, con sorpresa, ha preso un mazzo di banconote: era dieci volte la somma che avevo dato a quella signora. Abbiamo cercato in giro chi poteva aver perso quei soldi, ma nessuno li ha reclamati.

M. A.-Brasile

21 Kaire LA CENA DI EMMAUS DEL GIOVANE 3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

ARTE E LITURGIA

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Cena di Emmaus, Caravaggio, 1590 circa, Londra, National Gallery

CARAVAGGIO

| a cura di Ernesta Mazzella

a Cena di Emmaus del giovane Caravaggio, dipinta negli anni 1590-1600 per il collezionista romano Ciriaco Mattei, svela la forza del realismo caravaggesco applicato a un soggetto religioso. L’artista non pone alcuna distanza tra lo spettatore e l’evento, con figure di grandezza naturale, che occupano l’intero spazio pittorico. I loro gesti violenti in forte scorcio sembrano addirittura prendere lo spazio dello spettatore, il quale si viene a collocare nelle condizioni dell’oste od inserviente dal capo coperto in piedi vicino a Gesù: vicinissimo all’azione eppure diviso, fuori dell’intimo dramma vissuto dai due discepoli che in questo istante riconoscono Cristo “nello spezzare il pane”.

L’incomprensione dell’oste, la meraviglia dei discepoli, l’energico, ma lirico movimento del Risorto che benedice, e la brillante resa dei particolari delle stoffe, e dei cibi, rapiscono l’attenzione, mentre il forte chiaroscuro dà un senso di drammaticità. Caravaggio invita ad una reazione contemporaneamente interiore e visibile, uguale a quella del discepolo a destra che, quando capisce che il “forestiero” con cui si sono seduti è Cristo tornato dai morti, spalanca le braccia quasi come crocifisso dalla sorpresa. In particolar modo sono belli la concentrazione totale del Risorto, il movimento ritmico delle sue braccia e mani, il suo sguardo velato all’ingiù. La tela di Caravaggio lascia intendere che i discepoli erano, come siamo noi davanti all’impossibilità umana della Pasqua, “stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti”, ma nel contempo enfatizza l’emozione da loro provata quando finalmente capiscono e credono. Nella scena dipinta sono resi contemporaneamente il momento della be-

È

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nedizione, del sacramento eucaristico e quello del riconoscimento, messo in risalto dal gesto fortemente scorciato del pellegrino a destra. L’elemento di novità, sempre presente nelle opere del Caravaggio, questa volta è nell’immagine del Cristo imberbe. Questo elemento è stato oggetto di diverse spiegazioni da parte di molti studiosi: secondo Lavin il Cristo senza barba potrebbe essere stato ispirato da alcuni sarcofagi antichi, secondo il Kinkead, dal Michelangelo del Giudizio Universale. Per Longhi il “Cristo, sbarbato, ovalizzato, è quasi ironico ricordo della Cena leonardesca, vista negli anni di Milano”, mentre per il Calvesi interpreta “la giovinezza come un segno della vita eterna, di cui il Cristo fa dono ai fedeli, e l’androginia della figura invece come simbolo ermetico dell’unità dei contrari”.

LO RICONOBBERO NELLA FRAZIONE DEL PANE (LC 24,30-31)

Commento al Vangelo di domenica a cura di don Ignazio Schinella

necessario, spesso nella vita, ripercorrere, anche se faticosa, la strada di Emmaus che va dalla delusione e talvolta dalla disperazione alla fede. Nella stanchezza al termine del giorno, quando sembra che solo le tenebre possano calare sulla nostra giornata umana. Il testo evangelico ci avverte però che tale cammino va fatto insieme. A dire degli studiosi della Bibbia, i due discepoli sono una coppia: un uomo e una donna.

Come all’inizio della creazione. I discepoli di Emmaus sono una famiglia. Una famiglia, che discute dei propri fallimenti e si chiede quale direzione deve imprimere al suo viaggio quotidiano. Lì, a partire dalle loro domande, ci raggiunge sempre il compagno invisibile, il Risorto. La famiglia, infatti, sa che la roccia della sua vita è la luce che proviene dalle sue domande e dalle sue risposte nella lettura quotidiana della Bibbia e nel gesto visibile della frazione del pane. Si tratta del nome antico con cui la Chiesa conosce il Mistero dei misteri, la presenza del Cristo glorificato come Cristo eucaristico, in cui viene donato il segreto dell’amore e la riuscita della vita. La frazione del pane evoca la moltiplicazione dei pani e i pasti prepasquali e postpasquali di Gesù coi suoi, con cui Gesù svela se stesso e la creazione assunta come dono di Dio. Cristo

appare, sia nella creazione che nella redenzione, come l'uomo della frazione, la "mano" e il dono del Padre. Non per nulla l’Eucaristia è il sacramento della sponsalità, il dono della vita che lo Sposo dona per la sua sposa fino al versamento del sangue. Chiamando a una fedeltà quotidiana e imparando da lui che la vittoria della vita passa attraverso il dono della morte.

Anche ai discepoli di Emmaus e quindi alla coppia, il Signore appare, come in ogni Eucaristia, coi segni pasquali della crocifissione che mai smette di portare. Da esse si sprigiona il valore simbolico che l’amore riuscito passa e deve sopportare «la crisi dell'alterità, dell'altro, la crisi in cui sembra che non si possa più stare insieme. Gli sposi devono imparare insieme ad andare avanti, anche per amore dei bambini, e così conoscersi di nuovo, amarsi di nuovo, in un amore molto più profondo, molto più vero. Così, in un cammino lungo, con le sue sofferenze, realmente matura l'amore». E nell’incontro con Cristo essi, come noi, veniamo rimandati nella comunità presieduta dagli apostoli per continuare a incontrare Lui e il dono della

sua vita risorta. Senza la comunità, non è possibile rimanere fedeli all’amore. Questo gesto oggi il Risorto compie per noi, offrendoci la sua vita e la parabola della trasformazione e

22 Kaire | PARROCCHIE SANTA RESTITUTA A L’AQUILA

3 maggio 2014 www.chiesaischia.it

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Una reliquia sarà custodita nella parrocchia di Oricola

| a cura di Tuta Irace

ancano poco più di due settimane alla ricorrenza del Dies natalis di Santa Restituta (17 maggio), durante la quale il popolo fedele di Lacco Ameno si ferma per partecipare ai solenni festeggiamenti. E già si avverte nell’aria un’attività frenetica al fine di organizzare al meglio l’evento religioso, atteso dai tantissimi fedeli isolani e dai turisti affezionati.

Il prologo si è avuto lunedì 21 aprile in albis con la tradizionale processione “della Perdonanza” della comunità di Casamicciola Terme che ha adempiuto il tradizionale ed antico voto, percorrendo a piedi l’antico cammino che dalla Basilica di Santa Maria Maddalena, parrocchia madre di Casamicciola Terme, arriva alla Basilica-Santuario di Santa Restituta in Lacco Ameno.

Martedì 22 aprile, nella settimana detta “dell’Angelo”, in un’atmosfera di cordialità, fede e semplicità, si è svolta una cerimonia molto toccante, nella terra di Abruzzo, che ha visto unite nella fede, nel nome di Santa Restituta, le due diocesi di Ischia e di Avezzano, ed in particolare le due comunità parrocchiali di Lacco Ameno e di Oricola.

Lacco Ameno ed Oricola, infatti, sono accomunate nella fede dalla devozione alla nostra Santa Patrona Restituta d’Africa.

Come per l’isola d’Ischia anche per Oricola la memoria della martire abitinese è coincisa con la diffusione delle comunità cristiane, diventando un fondamentale fattore di identità religiosa e si è protratta nel corso dei secoli.

Oricola è una piccola cittadina medioevale arroccata su un rilievo sassoso a 809 m. sul livello del mare, posta a cavallo tra il bacino dell’Imele ed il piano del Cavaliere in provincia dell’Aquila.

Santa Restituta d’Africa quindi è anche la patrona di Oricola, dove viene festeggiata il 17 maggio con una suggestiva processione.

Alla Santa è intitolata una chiesetta, di piccole dimensioni, divisa in due “stanze”, non proprio navate, dove si può ammirare un affresco del XIII secolo a lei dedicato.

Il comune denominatore nella fede tra Ischia

ed Oricola, quindi, è proprio la Martire Restituta. L’evento straordinario, che ha unito le due comunità religiose, è rappresentato dalla traslazione di una reliquia di Santa Restituta donata dalla Diocesi di Ischia a quella di Avezzano. La reliquia servirà a consacrare il nuovo altare della parrocchia di Oricola dedicata SS Salvatore, la sua unica parrocchia che è un gioiello di arte, in stile barocco.

La delegazione isolana, recante le reliquie di Santa Restituta, era guidata dal parroco di Lacco Ameno don Gioacchino Castaldi, ed è stata accolta dal sindaco di Oricola dott. Antonio Paraninfi, alcuni devoti e dal giovane ed entusiasta parroco don Andrea De Foglio.

Nella parrocchia del SS Salvatore vi è stata la consegna della reliquia. Proprio sull’altare maggiore della parrocchia, dietro la croce, vi è una splendida pala che rappresenta la Gloria di Santa Restituta.

La reliquia, donata dal vescovo di Ischia Pietro, è un frammento osseo appartenente a Santa Restituta, custodito fino ad oggi nell’urna in pietra marmorea, che si trova all’interno dell’altare della Chiesa Minore di Santa Restituta.

E proprio il Vescovo Lagnese, accogliendo la richiesta fatta dalla diocesi di Avezzano, il giorno 19 marzo 2014 ha provveduto a fare una ricognizione dello stato delle Sacre Reliquie della Santa, estraendone un frammento che poi è stato donato alla parrocchia di Oricola. Per la cronaca l’ultima ricognizione era avvenuta nel 1951, voluta dall’allora Vescovo De Laurentiis.

Che il culto di Santa Restituta si fosse diffuso

in Italia ed in Francia già nell’Alto Medioevo è cosa risaputa, ma trovare una comunità così fervente nella fede alla sua Santa, si pensava fosse peculiarità solo ischitana…Ed invece ti ritrovi a passeggiare per i viottoli antichi di Oricola (tra l’altro gemellata con una cittadina francese la cui patrona è sempre Santa Restituta), dove incontri delle gentili signore che rallentano le attività domestiche condividendo qualche chiacchiera, e sentire appellarsi tra loro col nome Restituta, ti sembra di essere a casa! Don Andrea, infatti, mi ha spiegato che ad Oricola la maggior parte delle donne portano il nome Restituta e che il 17 maggio si celebra una grande festa con tanto di processione, eventi folkloristici collaterali e lo sparo dei fuochi…

Nei prossimi giorni, ci dice don Andrea, le sacre reliquie di Santa Restituta saranno esposte alla venerazione dei fedeli nelle varie chiese di Oricola ed inoltre si stanno organizzando grandi celebrazioni in occasione dell’inaugurazione del nuovo altare, alla quale saranno invitati sicuramente il vescovo d’Ischia ed i Sindaci dell’Isola per condividere un momento di gioia e di fede.

Dunque Ischia si lega ad Oricola ancora di più attraverso Santa Restituta, attraverso il suo esempio di santità e testimonianza di fede: “sine Dominico vivere non possumus” diventa elemento di unione tra comunità nella fede in Cristo.

3 maggio 2014 kaire@chiesaischia.it

LA CINTURA «DI SOLIDARIETÀ»

Allacciate le “cinture di solidarietà”. Questo l'“ordine” circolato tra i passeggeri di un aereo svedese in volo da Ostersund a Stoccolma determinati ad aiutare un rifugiato curdo che stava per essere rispedito in Iran, dove rischia la tortura e la pena di morte.

Tutto è cominciato nella sala imbarchi. Ghader Ghalamere stava aspettando di partire per un destino cattivo: da anni vive in Svezia, dove ha una moglie e due bimbi piccoli. Per un cavillo legale non poteva più rimanere nel Paese. Aveva fatto domanda per un permesso di residenza in un altro Stato. Aveva tentato di avviare le pratiche con la Norvegia, ma niente: le autorità svedesi hanno deciso per l'espulsione. Con lui, in aeroporto, c'erano alcuni amici e parenti. Per niente rassegnati a lasciarlo andare. Hanno cominciato ad avvicinare con garbo gli altri passeggeri, spiegando loro quello che Ghader avrebbe rischiato se si fosse imbarcato per Stoccolma e, da lì, per Teheran.

Tutti sono saliti a bordo. E lì, con un passaparola rapido di poltrona in poltrona, è iniziata la “rivolta”. Quando il comandante ha disposto l'allacciamento delle cinture di sicurezza per il decollo, nessuno l'ha fatto. Una protesta pacifica ed efficace: la scelta di una “cintura di solidarietà” che ha protetto il rifugiato, costringendo le autorità aeroportuali a lasciarlo a terra. Gli svedesi spiegano che la situazione di Ghalamere non cambia. Ma intanto si è creato un movimento per salvarlo dal rimpatrio. E a prendere il volo è stata solo la speranza.

IRAN MAMMA SALVA L’UOMO CHE UCCISE SUO FIGLIO

Spettava a loro, come genitori, spingere la sedia su cui era costretto in piedi l’assassino del loro figlio: un ultimo gesto, definitivo e fatale, che avrebbe stretto il cappio intorno al collo di Balal, l'uomo che sette anni prima in una rissa aveva affondato il coltello in un ragazzo come lui di 17 anni. Non ce l’ha fatta la madre di Abdollah a

TEMPO LIBERO |

veder morire Balal, che la supplicava in lacrime e le chiedeva perdono. E stato un sogno a guidare la sua mano che prima ha schiaf-

feggiato l’assassino e poi gli ha tolto il cappio dal collo, lasciandola stremata a piangere, abbracciata alla madre dell'assassino di suo figlio. Nel sogno il figlio le diceva di trovarsi in un bel posto e che non c’era più bisogno di vendicarsi. La legge islamica che vige in Iran da ai parenti delle vittime il diritto di decidere, se compensare una vita perduta con un’altra vita, o meno. La madre di Abdollah, in un Paese che applica con determinazione la pena capitale, ha scelto una strada diversa. I fotogrammi della sequenza successiva alla liberazione dell’assassino la mostrano in lacrime, prima da sola, poi abbracciata dalla madre del ragazzo che ha appena graziato, anche lei sconvolta dal pianto. Dietro di loro il recinto che racchiude il pubblico chiamato ad assistere alle esecuzioni, una scena che ricorda il Calvario.

Balal e ritornato in carcere, sconterà in cella la sua pena. La famiglia di Abdollah sconterà per sempre l’assenza di un figlio perduto, ma forse troverà un po’ di pace nell’aver scelto - all’ultimo minuto - di non uccidere.

CSI Campionato Provinciale 2013/2014 Girone Isolano Categoria Open - risultati 15a giornata

SI QUALIFICANO ALLA FASE PROVINCIALE LE PRIME DUE CLASSIFICATE

Kaire 23

gol), Iacono F. All. Finzi G MATER ECCLESIAE: Mazzella, Schiano, D’Andrea, Mazzella G., Buono (3 gol ), Patalano (1 gol), Marena (1 gol), Barano (3 gol). All. Buono V. EPOMEO C5-MATER ECCLESIAE Arbitro: Attilio Valerio Adesso tocca a voi!

FIAIANO-MATER ECCLESIAE BIANCA La Mater Ecclesiae Bianca chiude in bellezza. S. Antuono e Groupama si Partita divertente quella di scena tra le ultime due della classe. La spunta il dividono la posta in palio Mater Ecclesiae Bianca che messe in mostra più vivacità e voglia di vincere.

Il Mater Ecclesiae si dimostra schiaccia sassi del girone e vince agevolmente Fiaiano che esce di scena in malo modo, visto che l’obiettivo era quello di contro l’Epomeo calcio a 5, squadra che occupa la seconda piazza. Risultato raggiungere almeno la doppia cifra. mai in discussione per la squadra fiaianese che controlla sempre il match. FIAIANO: Cuomo V., Di Iorio (1 gol), Cenatiempo C. (2 gol), Vitale C. (1 Le due squadre, entrambe qualificate, si preparano ad affrontare le fasi pro- gol), Cenatiempo F. (2 gol) vinciali.

MATER ECCLESIAE BIANCA: Di Iorio S., Arcamone, Di Iorio A., MatEPOMEO C5: Di Meglio, Mattera, Scotti L., Scotti A. (1 gol), Iacono S. (1 tera (3 gol), Casciello R. (3 gol), Di Iorio J. All. Mattera F. Arbitro: Alfonso Vuoso FUTSAL ISCHIA S.ANTUONO-GROUPAMA Incontro tra le deluse del campionato. Futsal Ischia S. Antuono e Groupama danno vita ad una gara molto bella, veloce e aperta ad ogni risultato.

Finisce in parità con Onorato (Groupama) che consolida la classifica cannonieri e il Sant’Antuono che mette in mostra giovani di buone prospettive.

FUTSAL ISCHIA S.ANTUONO: Curci (1 gol), Zabatta (1 gol), Castaldo (1 gol), Pugliese (2 gol), Napoleone, Mazzella, Di Iorio G. (1 gol), Barbieri C. All. Agnese GROUPAMA: Buono, Mattera, Granito, Madonna (2 gol), Onorato (4 gol).

Arbitro: Alfonso Vuoso

Da oltre 12 anni siamo impegnati ad assistere anziani, disabili e persone sole

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