Quanto ne sai dell'Economia Sociale di Mercato?

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Quiz 1.

Quale data è considerata valida – pur se non incontrastata – per la nascita dell’economia sociale di mercato?

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Il 23 maggio 1949, il giorno del varo della costituzione. Il 08 maggio 1945, il giorno della resa incondizionata della Germania. Il 20 giugno 1948, il giorno della riforma monetaria. Il 15 luglio 1949, il giorno nel quale la CDU approvò i “Principi di Düsseldorf”.

2.

Quali finalità persegue la concezione istituzionale dell’economia sociale di mercato?

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Essa intende assicurare che attraverso un livello elevato di trasferimenti statali e misure redistributive l’economia di mercato rimanga sociale. Essa tende a coniugare, mantenendo come base l’economia della libera concorrenza, la libertà di iniziativa con un progresso sociale, assicurato proprio grazie all’efficienza dell’economia di mercato. Essa intende arricchire il capitalismo di elementi socialisti allo scopo do eliminare molte sue carenze. Essa si intende come pura concezione economica tesa a migliorare l’economia di mercato.

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Chi, a prescindere da Ludwig Erhard, è annoverato tra gli ideatori dell’economia sociale di mercato in senso stretto? (enumerazione incompleta)

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Friedrich August Hayek, Joseph Schumpeter e Milton Friedman. John Maynard Keynes e Karl Schiller. Karl Marx e Friedrich Engels. Walter Eucken, Wilhelm Röpke, Alexander Rüstow e Alfred Müller-Armack.

4.

Chi è detto “il padre del miracolo sociale di mercato“ e perché?

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Konrad Adenauer, perché in qualità di presidente del Consiglio parlamentare partecipò in misura determinante alla redazione della costituzione (che garantisce anche diritti di libertà economica) e come Cancelliere federale era responsabile del corso della politica economica. Ludwig Erhard, perché con la “Legge sui principi della disciplina di mercato e della formazione dei prezzi” (allentamento delle norme di controllo, 24.06.1948) offrì un contributo essenziale al consolidamento dell’economia di mercato in Germania e come primo ministro dell’economia riuscì a far passare la concezione dell’economia sociale di mercato, superando le resistenze di ampie parti della popolazione, di gruppi di interessi e scienziati. Alfred Müller-Armack, perché sviluppò le basi concettuali che in seguito si sono ripercosse nel programma di partito della CDU e furono riprese da Ludwig Erhard.

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economico e dell’economia

e.V.


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Helmut Kohl, perché sotto il suo cancellierato nel 1990 fu negoziato il Trattato istitutivo di un’Unione monetaria, economica e sociale, che per la prima volta rese giuridicamente vincolante il modello dell’economia sociale di mercato in quanto modello economico e sociale della Repubblica Federale.

5.

Qual è il libro di Ludwig Erhard, scritto nel 1957 anche come mezzo per la competizione elettorale, il cui titolo sintetizza concisamente le finalità a cui tendono tutti gli sforzi della politica economica?

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Wohlstand für alle (Benessere per tutti). Der Wohlstand der Nationen (Il benessere delle nazioni). Der Weg zur Knechtschaft (La via per la schiavitù). Das Kapital (Il capitale).

6.

Che cosa fu la “Scuola di Friburgo“?

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Un liceo di Friburgo dal quale uscirono importanti economisti tedeschi che in seguito avrebbero progettato congiuntamente l’idea di un’economia sociale di mercato. Una cerchia di economisti e giuristi, accomunati dalle stesse idee, che negli anni 1920 formularono idee fondamentali per un riordino del sistema economico. Al centro del progetto collocarono il concetto dell’”ordine” dei processi economici, da cui la denominazione “Ordoliberalismo“ (lat. ordo = ordine). Una cerchia di scienziati che per la dimostrazione dei nessi economici si servirono in particolare di metodi e modelli matematici, perché per loro il contesto sociale, nel quale si situa un sistema economico, è privo di importanza. Si tratta della definizione di un indirizzo filosofico che scruta i presupposti necessari per rendere funzionale un’economia di mercato. Per gli adepti della ”Scuola di Friburgo“ erano importanti i valori e i principi etici dell’attività economica.

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7.

Quali principi fondamentali devono essere rispettati e osservati secondo Walter Eucken, uno degli ideatori dell’economia sociale di mercato e cosiddetto ordoliberale, affinché possa funzionare un’economia di mercato?

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Responsabilità, misura ed efficienza, ma nel contempo anche flessibilità della politica economica nonché interventismo in dipendenza dalla situazione. Non occorre osservare alcun principio, perché il mercato possiede (determinate) forze di auto-guarigione che stabilizzano il sistema economico. Altruismo, responsabilità, razionalità e amor del prossimo. Stabilità del valore della moneta, libertà contrattuale, proprietà privata, responsabilità, mercati aperti e costanza della politica economica.

() () (x) 8.

Che cosa si intende per “triade della politica istituzionale“?

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Controllare i mercati, introdurre migliorie da parte statale, modificare i risultati della concorrenza. Garantire la concorrenza, offrire possibilità di partecipazione, rettificare i fallimenti del mercato Rispettare la proprietà privata, lasciare i mercati in balia di se stessi, accettare disparità di rendimento. Limitare le libertà, garantire l’equità dei risultati, applicare regolamentazioni

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9.

Il concetto di “economia sociale di mercato“ in quanto “Idea di stile progressista” (Alfred Müller-Armack) accomuna diversi orientamenti e posizioni ideologiche. I prestiti teorici sono attinti soprattutto a:

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Socialismo e teorie marxiste. Ordoliberalismo ed etica sociale cristiana. Liberalismo classico, fondato tra gli altri da Adam Smith e David Ricardo. Modelli economici antichi che pongono al centro il concetto di “oikos“.

10.

Quale riflessione di principio non deriva dalla dottrina sociale cristiana?

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L’uomo è una persona unica e contemporaneamente fa riferimento ai suoi simili, attraverso la collaborazione sociale diventa soggetto di diritti e doveri. Ogni persona ha il diritto e il dovere di sistemare i propri affari economici nella libertà, responsabilità e solidarietà con tutte le altre persone. Ogni persona ha la responsabilità soltanto per se stessa (responsabilità propria) e attraverso un ordine economico libertario deve essere messa in grado di perseguire la realizzazione dei propri desideri e fini. Se ciascuno si concentra sui propri interessi, è un aiuto per tutti. L’uomo è l’origine, il soggetto e il fine di tutti i processi sociali e, quindi, si trova al centro della compagine economica.

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() 11.

I “Principi di Düsseldorf” erano …

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un documento degli alleati, che costituiva la base per i lavori della costituzione. un programma di partito della CDU per le prime elezioni del Parlamento federale, in cui è stato formulato l’ordine economico di mercato, vincolato in senso sociale, come obiettivo politico-economico. Il programma pone una distinzione netta rispetto all’”economia libera di impronta liberale” e anche nei confronti dell’”economia di piano”. un documento elaborato in misura determinante da Ludwig Erhard, allo scopo di contrastare la formazione di cartelli e monopoli. I “Principi“ costituiscono la base per la “Legge contro la limitazione della concorrenza“, approvata successivamente. un programma di partito della SPD, nel quale questa pone alla base la propria professione a favore dell’economia di mercato.

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() 12.

I centri dell’attività scientifica degli architetti dell’economia sociale di mercato, erano situato tra gli altri a:

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Treviri, Londra e Parigi. Monaco, Augusta e Stoccarda Berlino, Potsdam e Francoforte. Jena, Istanbul, Colonia, Norimberga e Friburgo.

13.

L’economia sociale di mercato è ancorata nella costituzione?

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Sì, nell’articolo 20 della costituzione che recita: “La Repubblica Federale di Germania è uno Stato democratico federale e sociale“ No, tuttavia l’ordine economico è menzionato nel preambolo della costituzione, dove si legge: “Nella consapevolezza della sua responsabilità davanti a Dio e agli uomini, animato dalla volontà di servire alla pace del mondo in quanto membro a pari diritto in un’Europa unita, il Popolo

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tedesco in virtù del proprio potere costituente si è dato questa Costituzione basata su un ordine economico di mercato.“ La costituzione non stabilisce un ordine economico preciso, tuttavia in virtù dei diritti fondamentali ivi espressi esclude determinati tipi di economia. È vero che Konrad Adenauer e Ludwig Erhard riuscirono a far passare il concetto dell’economia sociale di mercato all’interno della CDU/CSU, tuttavia in seno all’Assemblea costituente dovettero cedere alle resistenze della SPD. Da parte sua quest’ultima rivendicava l’abolizione della modalità di produzione capitalistica e l’introduzione di un controllo dirigistico dell’economia. No, tuttavia nella “Legge contro le limitazioni della concorrenza” essa è l’oggetto del primo articolo “Costituzione dell’economia sociale di mercato“.

14.

Che cosa vi è di “sociale“ nell’economia sociale di mercato

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L’economia sociale di mercato, in presenza di una concorrenza funzionante, con il proprio quadro istituzionale svolge anche importanti funzioni sociali, ad esempio impedisce l’instaurarsi di posizioni di potere privato, assicura prezzi bassi al consumo e promuove le innovazioni. Inoltre, include esplicitamente la necessità di misure sociali (ad esempio, il sistema di sicurezza sociale). Lo Stato è comunque tenuto a rettificare i risultati del mercato, per ribadire il carattere sociale dell’ordine economico. Un’economia sociale di mercato è “sociale“ soltanto a patto che il mercato venga corretto dallo stato sociale. Di conseguenza, determinate istituzioni e regolamentazioni devono concentrarsi sul fine di costituire un contrappeso al mercato. Perciò occorre prelevare imposte anche quando riducono gli incentivi alla produttività. Niente. Soltanto il socialismo è veramente sociale. Esso garantisce l’occupazione e fa in modo che tutti ricevano lo stesso e che l’offerta di beni funzioni in modo ottimale.

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15.

Chi ha inventato il concetto di “economia sociale di mercato“?

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Ludwig Erhard. Egli sviluppò questa formula incisiva nel corso della preparazione della prima competizione elettorale per il Parlamento nel 1949. Konrad Adenauer. Egli coniò il concetto durante la sua prima dichiarazione programmatica di governo per spiegare il percorso economico che la Germania avrebbe seguito. Alfred Müller-Armack. Egli utilizzò il concetto nel 1946 per la prima volta nel suo libro “Controllo dell’economia ed economia di mercato“. Walter Eucken. Egli usò il concetto nel suo libro, pubblicato postumo nel 1952, “Principi della politica economica“, per definire il modello di ordine tedesco.

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16.

I principi centrali dell’economia sociale di mercato sono:

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Uguaglianza ed equità dei risultati Libertà, iniziativa privata e responsabilità propria, sussidiarietà, solidarietà Libertà, uguaglianza. fratellanza Individualismo, auto-realizzazione, arbitrarietà

17.

Al centro dell’economia sociale di mercato vi è un ordine funzionale della concorrenza. Per instaurarlo, Ludwig Erhard richiese una legge antitrust globale. Come fu possibile vararla?

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Essa fu attuata già nel primo progetto del 1949 e prevedeva un divieto rigoroso dei cartelli.


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Essa fu attuata solo nel 1957 nel terzo progetto, superando notevoli resistenze da parte dei sindacati degli imprenditori. Questi erano contrari all’articolazione delle regole sulla concorrenza, per le difficoltà che avrebbe comportato per la collaborazione tra le imprese. Vero è che la “Legge contro le limitazioni della concorrenza” vietava i cartelli, ma concedeva anche delle eccezioni (ad es. i cartelli di sconto e i cartelli esteri). Non è mai stata attuata. Le forze di occupazione americane esortavano i tedeschi a orientarsi sulla normativa americana della concorrenza e a formulare una legge in tal senso. Perciò la normativa tedesca e americana della concorrenza sono identiche.

18.

Quale citazione non risale a uno degli ideatori dell’economia sociale di mercato? (i nomi indicati in parentesi dovranno essere cancellati in seguito)

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“Lo Stato deve influenzare le forme, il quadro istituzionale, l’ordine economico, stabilendo le condizioni alle quali si debba sviluppare un ordine economico funzionale e degno dell’uomo. Tuttavia non deve gestire il processo economico stesso.“ (Eucken) “Come formula irenica e come unità di stile, l’economia sociale di mercato non comprende soltanto un ordine economico coordinato dal mercato, ma l’aggettivo sociale dà un’indicazione del fatto che lo stesso ordine persegue finalità di politica sociale“ (Müller-Armack) “L’economia sociale di mercato mi obbliga tra l’altro di prestare tutta la mia attenzione a qualsiasi tentativo di formazione di cartelli nonché in genere a tutte le iniziative tese a limitazioni della concorrenza, con le rispettive sfumature, e a contrastarle.“ (Erhard) “La borghesia produce le proprie tombe. Il suo tramonto e la vittoria del proletariato sono ugualmente inevitabili.“ (Marx)

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(x) 19.

Quale rivendicazione non fa parte del canone dell’economia sociale di mercato?

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Benessere per tutti: mediante una concorrenza ben ordinata in un sistema di economia di mercato, il potenziale macroeconomico viene sfruttato in modo tale che si sviluppa un benessere diffuso. Trasformazione della società: il fine è quello di realizzare un ordine esente da privilegi, in cui gli attori né politici né economici possano condizionare l’orientamento della cosa pubblica, ma offrendo a tutte le persone uguali opportunità di partecipazione. Promozione dell’efficientismo: la libertà economica consente al singolo di svilupparsi in base alle proprie capacità e finalità. Livellamento di tutte le disparità sociali: occorre rifiutare le ineguaglianze all’interno di una società, per cui tutti gli sforzi dello Stato devono essere indirizzati a evitarle.

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20.

L’affermazione incontrastata?

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Sì, infatti si era imparata la lezione dalla Repubblica di Weimar e dalle conseguenze dell’economia di guerra. Perciò la maggioranza della popolazione e anche dei politici dopo la Seconda guerra mondiale era a favore dell’introduzione dell’economia sociale di mercato. Sì, infatti i modelli economici alternativi - socialismo e liberalismo del laissez-faire - in Germania non erano suscettibili di incontrare il favore della maggioranza, per cui si decise di imboccare la cosiddetta “terza via” che alcuni scienziati avevano concepito ancora durante gli anni della guerra.

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dell’economia

sociale

di

mercato

è

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Sì, perché tutti i partiti politici (in particolare anche la CDU) erano convinti della capacità dell’economia di mercato. Gli USA servivano da modello. No. Fin dall’inizio era assai controverso l’argomento della struttura economica che avrebbe dovuto avere la nuova Germania. In particolare la SPD in quanto partito di opposizione nel primo parlamento federale non era convinta dell’economia di mercato e chiedeva che il modello economico di Ludwig Erhard anche all’interno della CDU avrebbe necessitato di un ampio lavoro di persuasione.

21.

È giustificato parlare di “miracolo economico” a proposito dello sviluppo della Repubblica Federale?

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No. Erhard stesso rifiutava sempre questo concetto perché a suo avviso i successi della politica economica sarebbero dovuti alla fiducia negli uomini e a un buon ordinamento dello Stato. Inoltre gli storici indicano anche il fatto che circostanze particolari consentirono un rapido rilancio dell’economia (ad es.: salari bassi e un marco tedesco sottovalutato). Sì, perché sullo sfondo dello sfacelo degli impianti produttivi dell’economia nazionale durante la Seconda guerra mondiale, sembrava un miracolo il fatto che la Germania riuscisse ad affermarsi di nuovo tanto velocemente sui mercati internazionali. Le “donne delle macerie“ hanno fatto un buon lavoro. Sì, perché era un miracolo che durante la guerra fossero rimaste illese parti importanti dell’apparato produttivo dell’economia nazionale. Infatti, grazie alla volontà di produrre dei tedeschi e alla necessità di ricostituire lo stock di capitale, si osservarono ben presto tassi di incremento elevati del prodotto interno lordo. No, perché le condizioni essenziali di quel “miracolo“ furono poste esclusivamente dalle forze occupanti che, in base alle proprie esperienze, confidavano nell’economia di mercato.

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22.

Quale ruolo svolge lo Stato nell’economia sociale di mercato?

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Lo Stato è l’arbitro: come nel gioco del calcio, esso deve controllare il rispetto di determinate regole (stabilità del valore della moneta, libertà contrattuale, proprietà privata, apertura dei mercati), senza tuttavia partecipare al gioco stesso (politica istituzionale). Esso interviene soltanto in casi di fallimento del mercato, ma in questo caso comunque non in senso contrario ai meccanismi dell’economia di mercato (conformità al mercato). A seconda dell’urgenza e in base al giudizio politico, lo Stato interviene nell’economia (interventismo liberale) allo scopo di evitare risultati indesiderati (perdita di posti di lavoro, insolvibilità). Gli interessi particolari organizzati necessitano di maggiore attenzione per il fatto che rappresentano grandi parti della società pluralistica. Per questa ragione l’azione dello Stato dovrebbe orientarsi ai loro interessi. Lo Stato si tiene completamente fuori da quello che avviene a livello politico-economico, limitandosi a offrire beni pubblici (infrastruttura, istruzione). Questa ritenzione porta al massimo benessere sociale possibile.

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23.

I problemi attuali dell’ordine economico e sociale sono il risultato del fallimento dell’economia sociale di mercato?

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Sì, perché il concetto è già vecchio di 60 anni e non è più adeguato per far fronte alle nuove sfide (ad es. l’invecchiamento della società, la globalizzazione).


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No, perché il concetto è volutamente impostato come concetto aperto adattabile Per un verso, ciò rende l’economia sociale di mercato suscettibile di interpretazione politica, ma per un altro è molto vantaggiosa quando diventa importante la sua capacità di adeguamento a livello, nazionale e internazionale. Non è una dottrina e, rispetto ad altri modelli di ordine economico, presenta notevoli vantaggi. Inoltre il progetto di Erhard e Müller-Armack è stato attuato solo in parte. Sì, perché altri modelli di ordine economico (il sistema economico americano o cinese) hanno avuto molto più successo se si considerano i risultati, cioè la competitività internazionale e la coesione sociale. No, i problemi attuali sono un risultato dovuto ai rapporti con altri Stati (globalizzazione), per cui la Germania deve reintrodurre dazi elevati.

24.

Quale finalità non appartiene all’economia sociale di mercato?

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Il mantenimento dell’economia di mercato come ordine dinamico libertario, che garantisce incentivi al rendimento (opportunità di guadagno). Il perseguimento della perequazione sociale, avendo riguardo per i meccanismi dell’economia di mercato. La redistribuzione dei risultati di mercato attraverso una politica sociale che livella le disparità, perseguendo l’obiettivo di una previdenza a 360 gradi. La garanzia della stabilità e della crescita attraverso una politica monetaria e della concorrenza.

() (x) () 25.

Il concetto dell’economia sociale di mercato esclude l’intervento dello Stato, cioè interventi di politica di processo richiedendo esclusivamente una politica istituzionale?

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Sì, lo Stato non dovrebbe portare avanti una politica di processo, perché non è in grado di dosare e attuare in tempi opportuni i propri interventi nei processi dell’economia, come dimostrano le esperienze fatte finora. Inoltre le famiglie e le imprese reagiscono – talora non volutamente – agli interventi statali (ad es. rinunciando ai consumi e/o agli investimenti). No. In caso di fallimento del mercato gli interventi statali sono parte integrante dell’economia sociale di mercato. Naturalmente tali interventi devono essere chiaramente orientati ai principi dell’economia di mercato e non all’influenza di determinati gruppi di interesse. No, perché è impossibile distinguere tra politica istituzionale e politica di processo. Sì. Solo l’osservanza stretta di determinati principi garantisce la funzionalità dell’ordine economico. Questo principio rimane valido anche quando il meccanismo del mercato è fallito. Le forze di auto-guarigione faranno progressivamente riprendere il funzionamento del il meccanismo.

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26.

Come definisce l’economia sociale di mercato il Trattato sulla creazione di un’unione economica e sociale tra la Repubblica Federale di Germania e la Repubblica democratica tedesca (1990)?

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È un ordine economico affidato al gioco democratico delle forze del parlamentarismo, per cui ci si astenne dallo stabilire principi economici di base. È un ordine economico caratterizzato in particolare dalla proprietà privata, dalla libera concorrenza, dalla libera formazione dei prezzi e in linea di massima dalla libera circolazione completa del lavoro, dei capitali, dei beni e dei servizi. Esso tiene conto delle esigenze della tutela dell’ambiente. È un ordine economico caratterizzato dalla proprietà collettivizzata, dalla direzione centralizzata, dal diritto al lavoro, dalla burocrazia e dalla previdenza complessiva a favore dei cittadini.

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Siccome il Trattato non prevedeva di stabilire un’economia sociale di mercato nell’ex Repubblica Democratica Tedesca, si rinunciò al concetto. Si concordò invece la formulazione di “sistema economico unitario“.

27. Quale citazione non è tratta dal libro “Benessere per tutti” di Ludwig Erhard? (i nomi tra parentesi dovranno essere rimossi in seguito) () () (x) ()

“”Benessere per tutti” e “Benessere attraverso la concorrenza“ costituiscono un’unità inscindibile; il primo postulato caratterizza l’obiettivo, il secondo la via che porta a tale obiettivo“ (Erhard) “L’economia sociale di mercato è inconcepibile senza una politica consequenziale di stabilità dei prezzi.“ (Erhard) “L’esperienza ci insegna che la piena occupazione o anche solo una quasi piena occupazione è un fenomeno raro e di breve durata.“ (Keynes) “La soluzione non risiede nella divisione, ma nella moltiplicazione del prodotto sociale.“ (Erhard)

28.

Che cosa significa il termine “neoliberale“?

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Il concetto “neoliberale“ definisce un “fondamentalismo di mercato“ che degrada la politica ad aiutante dei mercati, assoggettandosi alla logica di mercato attraverso la privatizzazione e la deregolamentazione. Negli anni 1930 i neoliberali affermarono che il mercato di per sé non riesce a produrre quella funzione ordinatrice che gli attribuisce il liberalismo classico (e in ciò consiste il “nuovo“ nella concezione delle scienze economiche). Allo Stato spetta un ruolo di particolare importanza in quanto garante di ultima istanza dell’ordine economico di mercato. Alexander Rüstow nel 1938 coniò questo termine a un convegno internazionale. Nel dibattito sulla politica sociale questo concetto è utilizzato per sottolineare il richiamo alla tradizione del pensiero liberale (libertà individuale come base normativa dell’ordine economico). Nel discorso pubblico sono dette “neoliberali“ concezioni politiche particolarmente progressiste, che si prefiggono di superare l’economia di mercato.

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29.

Perché l’economia sociale di mercato è uno dei migliori modelli di ordine economico?

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A differenza di altri modelli di ordine (capitalismo autoritario di stato, liberalismo del laissez-faire), l’economia sociale di mercato è fondata su basi antropologiche e, quindi, è più di un semplice modello economico. È un progetto sociale. L’economia sociale di mercato è superiore per il fatto che pone al centro il meccanismo di mercato. La capacità dell’economia di mercato non trova uguali nel realizzare uno stato di ampio benessere. Soltanto l’economia sociale di mercato assegna allo Stato un ruolo costruttivo adeguato. Essa non cerca di minimalizzarlo né di esagerarlo. Lo Stato deve essere il garante di un ordine economico funzionale.

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Tutte le risposte sono giuste.

30.

Giusto (g) o sbagliato (s)? Alfred Müller-Armack con il suo libro “Dirigismo economico ed economia di mercato“ nel 1946 indicò la via da seguire per uscire dal dirigismo economico degli anni di guerra verso l’economia sociale di mercato. Dal 1952 in poi fu uno dei più stretti


collaboratori di Ludwig Erhard al Ministero dell’economia. In base al concetto, elaborato da Müller-Armack, di economia sociale di mercato: (s) (g) (s) (g) (g) (s) (g)

(g)

gli interventi statali nel mercato in genere non si conciliano con il principio della conformità al mercato; attraverso lo Stato si dovrebbe pervenire a un consenso sociale sui valori; non c’è da aspettarsi un’espansione dello stato sociale; il principio di sussidiarietà postula la priorità della responsabilità individuale rispetto alle misure dello Stato; una politica della concorrenza attiva da parte dello Stato fa parte delle funzioni di politica economica e sociale dello Stato richieste da MüllerArmack. la politica istituzionale e la politica di processo sono antagoniste inconciliabili; l’organizzazione di sistemi di sicurezza sociale, la creazione di un regolamento aziendale di tipo sociale, la promozione delle piccole e medie imprese e la riduzione delle disparità di reddito e patrimonio fanno parte del progetto; la limitazione degli interventi di politica di processo deve essere operata mediante l’orientamento ai principi della conformità al mercato e della sussidiarietà.


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