FESTIVAL PUCCINI 2010

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LUGLIO AGOSTO 2010

LE OPERE

La Fanciulla del West Madama Butterfly Turandot Tosca

IL BALLETTO

Romeo e Giulietta

IL CONCERTO

Gala lirico con Renée Fleming

L’ALBO D’ORO Gli interpreti dal 1930 a oggi


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Sommario

Supplemento al numero odierno de LA NAZIONE a cura della SPE Direttore responsabile: Giuseppe Mascambruno Vicedirettori: Mauro Avellini, Piero Gherardeschi, Marcello Mancini Capo servizio: Enrico Salvadori Coordinamento: Umberto Guidi Opere e storia: Beppe Nelli Testi di: Francesca Bernardini, Francesco Bertolucci, Martina Del Chicca, Francesca Navari, Chiara Sacchetti Fotografie: Ufficio Stampa Festival Puccini Direzione redazione e amministrazione: 50100 Firenze - Via Paolieri, 3 V.le Giovine Italia, 17 Grafica ed impaginazione: Kidstudio - FI Stampa: Grafica Editoriale Printing srl Pubblicità: Società Pubblicità Editoriale spa Direzione generale: V.le Milanofiori Strada, 3 Palazzo B10 - 20094 Assago (MI) Sede di Firenze: V.le Giovine Italia, 17 tel. 055-2499203

4 7 8 9 11 12 15 17 18 21 22 24 27 31 32 34 36 38 40 43 52 55 56 65.

Il presidente: “Stagione emozionante” Il cartellone Il sindaco: “Una splendida risorsa” Intervista all’assessore alla cultura Il direttore artistico: “Festival coraggioso” Le opere: La fanciulla del West Il direttore generale: “Non è un museo” Il Muro delle Star Le opere: Madama Butterfly L’auditorium intitolato a Caruso Il Dean Benedetti Jazz Festival Le opere: Tosca Il Gala concert di Renée Fleming Ballando sulle note di Prokof’ev Puccini Off, non solo lirica Un Caffè al Pucciniano Le opere: Turandot Arte e musica Il Maestro e il suo Festival Le stelle di Puccini L’omaggio di Pommery al Belcanto La voce artistica Promozioni e agevolazioni L’Albo d’oro

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Nella foto: Il presidente della Fondazione Festival Pucciniano, Massimiliano Simoni

Il presidente della Fondazione Simoni: valorizziamo al meglio la suggestione dei luoghi 4


Festival bello ed emozionante Modernissimo e geniale, il Maestro Giacomo Puccini sicuramente approverebbe un Festival a sua immagine e somiglianza. La programmazione del Pucciniano ogni anno si rinnova, abbraccia diverse forme d’arte e attrae migliaia di spettatori nel nuovissimo Gran Teatro che il presidente della Fondazione Massimiliano Simoni descrive «di raro coinvolgimento emotivo». Presidente Simoni tutti gli enti lirici italiani si dibattono nella crisi ma al Pucciniano il botteghino fa record di incassi. Il segreto? «Una magica combinazione: la suggestione del posto e un’attenta programmazione che ogni anno propone Puccini in modo rinnovato». Lei ha proseguito l’esperienza del ciclo «Scolpire l’opera»: ci saranno altre collaborazioni con gli artisti per il futuro? «E’ un percorso che ho preso in eredità di buon grado visto che è una strategia ottima per valorizzare il Festival. Il primo artista che avviò questa sperimentazione fu Kan Yasuda con un’innovativa scenografia per la Butterfly nel ‘99. Quest’anno la ripro-

poniamo, assieme alla Fanciulla del west a firma di Franco Adami. Sarà commissionato l’allestimento della Turandot 2011 a Jimenez Deredia e già ci sono contatti con Giovanni Manganelli per La Bohéme». Anche le tournee internazionali sono un fiore all’occhiello del Pucciniano. Qual è stato l’esito della recente trasferta a Abu Dhabi? «Entusiasmante dato che per la prima volta è stata proposta nel mondo arabo un’opera lirica completa. Ci hanno chiesto di riproporre questa esperienza per la stagione 2011: è dunque un’operazione intelligente perchè la promozione culturale ci permette anche di trarre dei profitti». Le prossime destinazioni? «Continuano i rapporti con gli istituti culturali italiani all’estero e intendiamo promuovere ancora tournee in Giappone, Arabia e negli Stati Uniti. Abbiamo inoltre aperto un nuovo canale con Nicaragua e Costarica. Da un paio di anni stiamo stringendo contatti con il governo libico per fare un allestimento nella città romana di Sabratha dove c’è un bellissimo teatro dell’epoca». Il Gran Teatro non è solo lirica: come sta andando l’organizzazione del Puccini off e del balletto classico? «Il teatro ha un potere attrattivo notevole per le compagnie di tutta Italia e abbiamo così deciso di variare la proposta anche per avvicinare un pubblico più giovane che, dopo aver

assistito ad un concerto, magari decide poi di tornare per la Turandot». L’opera o i personaggi che porta nel cuore? «L’allestimento che mi ha colpito per la sua notevole potenza è quello della prima generale della Fanciulla del west. Ho poi potuto apprezzare le qualità umane del regista Maurizio Scaparro e del direttore Alberto Veronesi». Altra scommessa culturale è quella della sinergia con la Versiliana, altra realtà culturale cui lei è Presidente «Dal 22 luglio ogni giovedì in sostanza il Caffè si trasferisce al Pucciniano e il Puccianiano in contemporanea propone incontri musicali sotto i pini dannuziani. Inoltre portiamo al teatro della Versiliana opere di nostra produzione: il 19 agosto Le donne di Puccini e, sucessivamente, Suor Angelica e Gianni Schicchi». Puccini fa inoltre rima con mostre di livello... «Quest’anno ne ospitiamo ben tre, tutte curate dalla professoressa Francesca Bardelli del cda: “Controcanto gli universi armonici tra mito e leggenda” di Franco Adami che dal 16 luglio al 29 agosto sarà nel Parco della musica, “Quelle cose che non sappiamo come dipingere” di Luca Alinari nel foyer del teatro dal 30 luglio al 29 agosto e “Vissi d’arte, vissi d’amore” di Guglielmo Malato dal 6 al 29 agosto nella Sala belvedere». 5


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56° Festival Puccini Le opere in cartellone

LA FANCIULLA DEL WEST 16, 23 luglio 7 agosto

MADAMA BUTTERFLY Torre del Lago 16 luglio-22 agosto 2010 Gran Teatro all’aperto Torre del Lago Puccini

17, 25 luglio 1, 14, 22 agosto

TOSCA

24, 30 luglio 8, 13, 21 agosto

TURANDOT 31 luglio 6, 12, 20 agosto Il balletto

ROMEO E GIULIETTA 11 agosto

il concerto Per informazioni: Fondazione Festival Pucciniano Tel (0039) 0584 35.33.04 Fax: (0039) 0584 34.16.57 www.puccinifestival.it

RENÉE FLEMING Gala Concert 28 luglio

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Il sindaco Lunardini annuncia: “Via libera a nuovi alberghi per ospitare gli spettatori del Pucciniano”

Il sindaco Lunardini: il Festival è un asso da giocare per la cultura e il turismo di qualità

“UNA SPLENDIDA RISORSA” “Il Pucciniano per Viareggio è un biglietto da visita indispensabile sia dal punto di vista turistico che culturale”. Le parole del sindaco Luca Lunardini spiegano al meglio cosa significa il Festival Pucciniano per la città. Sia per quel che riguarda l’arricchimento dello spirito, sia per quanto riguarda il più materialistico ma essenziale aumento di visite turistiche. Se si parla di Viareggio in giro per il mondo, anche in luoghi lontani come il Giappone, gran parte del merito lo si deve proprio al Festival Pucciniano. “Assieme al Carnevale – spiega Lunardini – questa è la manifestazione che caratterizza di più il territorio e che lo fa conoscere in giro per il mondo. Se in inverno i turisti provenienti anche dai posti più lontani sono attratti dalla magia del baccanale, d’estate la vera attrazione è il Pucciniano”. Pur calamitando molti turisti, tanti di questi sono solo di pas8

saggio. “Al momento – chiarisce il sindaco – a Torre del Lago vi sono poche strutture ricettive. Un fatto che andandosi a legare con la scarsa viabilità esistente nella zona, penalizzava e non poco anche lo stesso Festival. Gli spettatori erano più ‘mordi e fuggi’, ossia vedevano uno spettacolo e poi andavano via, piuttosto che rimanere per più tempo in città, gustarsi la sua bellezza e poi assistere a più spettacoli consecutivi. Adesso, con la nuova viabilità e il nuovo parcheggio crediamo di aver risolto almeno un problema. Una volta che saremo riusciti anche a creare nuove strutture ricettive faremo sì che la ricaduta turistica sia completa”. Mettendo da parte l’aspetto turistico, il Pucciniano, o meglio il Gran Teatro Puccini dove si svolge, è al centro dei progetti dell’amministrazione comunale. “E’ vero che il teatro all’aperto di Torre del Lago è, come l’Arena di Verona, qualcosa

di caratteristico. Però credo che dovremmo pensare anche ad una sua eventuale copertura per far sì che la stagione concertistica e non solo prosegua anche in inverno”. Tornando alla musica, saranno tanti gli artisti – anche non appartenenti al genere lirico – che animeranno questa stagione del Festival. Ognuno, da Arturo Brachetti a Paolo Conte passando per Elisa, Renzo Arbore e il Dean Benedetti Jazz Festival, sarà un vero e proprio grande evento a cui sono attese presenze da tutta Italia. “Come ogni anno – sottolinea Lunardini – saranno molti gli artisti eccellenti che si alterneranno alle opere. Quest’anno però, mi sento di dire a cuor leggero, senza nulla togliere alla bravura degli artisti, che il momento più alto del Festival sarà dato dalla “Fanciulla del West”. Il suo centenario sarà quello che caratterizzerà la cinquantasiesima edizione del Festival”.


L’assessore alla cultura (e vicesindaco) Ciro Costagliola

«Passato e futuro rappresentano un patrimonio immenso da salvaguardare»: parola dell’assessore alla cultura Ciro Costagliola. Assessore che importanza ricopre il Festival Puccini per lo sviluppo della cultura e del turismo a Viareggio e Torre del Lago? “Ovviamente incide tantissimo. Viareggio ha la fortuna di ospitare e organizzare tanti appuntamenti di rilievo internazionale. Da EuropaCinema al Premio letterario ViareggioRepaci. E ancora la stagione lirica del pucciniano e il Carnevale. Tutto questo rappresenta un valore aggiunto per una terra già naturalmente bella. Se ai grandi appuntamenti culturali poi aggiungiamo tutti le manifestazioni collaterali ecco che si completa un puzzle veramente ricco e unico. Tornando al Festival, il nome e la musica di Puccini sono già di per sé una garanzia, una calamita irresistibile per un pubblico trasversale ed eterogeneo. Basti pensare che durante ogni rappresentazione delle opere al gran teatro all’aperto almeno almeno il cinquanta per cento del pubblico è straniero”. È chiaro dunque che per la città Burlamacco e Puccini - ci scuserà il maestro per l’atipico accostamento - sono due personaggi chiave. Cosa fa in concreto l’amministrazione per sostenere la Fondazione Lirica? “Per quanto mi riguarda, in qualità di assessore alla cultura, intrattengo rapporti regolari e costanti con la Fondazione, cercando le strategie più efficaci per esportare il marchio in tutto il mondo e far crescere la manifestazione. Certo anche il lato economico è importante. Il Comune ogni anno versa un contributo sostanzioso nelle casse

Un patrimonio CULTURALE unico L’assessore Ciro Costagliola: abbiamo idee e progetti per crescere ancora. della Fondazione che, sommato ai finanziamenti della Provincia, della Regione e del Ministero, rende possibile l’allestimento della stagione lirica”. Non crede che, oltre alle opere del maestro Puccini e alla lirica più in generale, sarebbe interessante sfruttare al massimo il Gran Teatro per ospitare concerti pop o spettacoli teatrali? “E’ una delle missioni che mi sono imposto quando sono stato nominato alla cultura. Già da due anni il Festival guarda oltre la lirica e ha stretto contatti con gli impresari di musica e teatro. Quest’estate il programma, oltre Puccini, è ricco e variegato. Il teatro è talmente bello e suggestivo, che pur concentrandosi sulla figura trainante del maestro lucchese, può e deve abbracciare anche altre realtà.

Con l’apertura dell’auditorium poi, già da quest’inverno, abbiamo intenzione di promuovere e vivacizzare la struttura così che anche Torre del Lago possa trarne vantaggi. Con il nuovo svincolo della variante Aurelia adesso è più facile raggiungere il teatro. Il problema dei parcheggi però continua a tormentare gli ospiti. «Abbiamo delle idee che, contestualmente alle possibilità economiche, cercheremo di realizzare. La Fondazione e il Comune sono proprietari di alcune aree, e previo consenso del Parco, contiamo di poterci costruire dei parcheggi adeguati. In questi anni di mandato ci siamo concentrati sui lavori che hanno interessato strettamente il teatro. Oggi possiamo pensare anche ad altro, a migliorare la fruibilità e il servizio». 9


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Il direttore artistico Alberto Veronesi

UN FESTIVAL CORAGGIOSO Il direttore artistico Alberto Veronesi: questo è l’anno dei debutti. Un cartellone importante e in crescita L’anno dei debutti. Per Alberto Veronesi, direttore artistico del Festival Pucciniano, la stagione 2010 si può definire così. «Il Festival cerca collaborazioni sempre più importanti e non teme le novità. Quest’anno abbiamo molti artisti che sono alla loro prima volta a Torre del Lago, e sono sicuro che sarà uno spettacolo splendido: basti pensare a nomi importanti come quello di Maria Guleghina, con ben due Tosca in programma, a Walter Fraccaro, che sarà il nuovo Cavaradossi, Marco Vratogna come Scarpia, Amarilli Nizza e Fabio Capitanucci rispettivamente come Cio Cio San e Sharpless nella Butterfly, Carlos Almaguer alias Jack Rance nella Fanciulla...» Già, la Fanciulla del West. Torna a Torre del Lago proprio in occasione del centenario... «Assolutamente. E’ un modo per rendere omaggio a quest’opera, ma alcune cose sono cambiate. Ad esempio, ci sono una trentina di battute musicali, verso la fine del primo atto nel duetto fra Johnson e Minnie, che arrivano direttamente dalla prima

del 1910 al Metropolitan di New York. Sicuramente una chicca per tutti gli amanti dell’opera. Inoltre, un’altra novità è rappresentata dalla collaborazione con lo scenografo Franco Adami, che ha interpretato la ‘febbre’ della ricerca dell’oro rendendo le persone quasi alienate, disumanizzate, e riempiendo il palcoscenico con numerose figure. E’ una trattazione che rende giustizia al verismo musicale, descrivendo bene la dimensione autentica dei personaggi, nella loro realtà e nelle loro sofferenze». E per quanto riguarda il programma extra-Puccini? «Come dicevo, siamo alla ricerca di collaborazioni sempre più importanti, quindi arricchire il Festival con balletti, concerti e spettacoli di alto livello è per noi fondamentale. In cartellone ci sono quest’anno Romeo e Giulietta, anche qui con il debutto di Sergei Prokofiev e con i solisti Maria Sokolnikova e Alexsander Smolyaninov del Teatro Bolshoi in esclusiva per l’Italia, il Renée Fleming Galà Concert, vero fiore all’occhiello, e ancora Arturo

Brachetti e Paolo Conte, Elisa e Renzo Arbore». Un anno speciale dunque... «Qualcuno ha detto che non si vedeva un cartellone così bello da dieci anni. Ci sono stati anche artisti che per venire da noi hanno cancellato altri impegni o festival, e questo per noi è motivo di orgoglio. Ad esempio, è un grande onore avere a Torre del Lago un’artista del calibro di Renée Fleming, oggi una delle stelle di punta nell’intero panorama mondiale». E per il futuro? «In programma ci sono sicuramente dei nuovi allestimenti per la Turandot, anche se ciclicamente abbiamo sempre riproposto le opere di maggior successo e che avevano riscontrato il maggior apprezzamento del pubblico, come la Butterfly di quest’anno che aveva debuttato nel 2002, o la Tosca che è quella dell’anno scorso. L’intenzione è quella di far crescere sempre di più l’offerta del Festival aumentando le serate e animando il Teatro durante tutta la stagione. Anche se le istituzioni potrebbero cercare di starci più vicine..» 11


Le date della Fanciulla del West 16, 23 luglio 7 agosto

Una “Fanciulla” da centenario

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L’opera western di Puccini in un allestimento antitradizionale. Daniela Dessì è ancora Minnie.


La Fanciulla del West compie cento anni: fu rappresentata per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1910

La fortuna inesauribile della musica di Puccini deve molto al genio, ma un pizzico anche all’esotismo delle ambientazioni delle opere. L’occasione di una stagione pucciniana al Metropolitan di New York, per la rappresentazione dell’ormai affermata «Madama Butterfly», portò il compositore a vedere in teatro un dramma di David Belasco, «The girl of the golden West». Checché se ne dica, Puccini non rimase molto impressionato dallo spettacolo (non sapeva l’inglese e non capì una parola). Ma mesi dopo ci ripensò e si fece leggere il testo dall’amica Sybil Seligman, e nonostante qualche dubbio sulle carenze sceniche dell’azione, decise di musicarlo. L’editore Tito Ricordi gli procurò un giovane librettista, Carlo Zangarini, il cui lavoro fu bocciato dall’implacabile Giacomo proprio perché privo di teatralità. Gli eventi successivi sono fin troppo noti: il libretto fu rimaneggiato da Guelfo Civinini, nel 1909 capitò la tragedia della domestica Doria Manfredi col conseguente processo alla moglie del compositore. La partitura rimase indietro ma il 28 luglio 1910 era pronta, in anticipo per la première del 10 dicembre di cento

anni fa al «Met», dove fu diretta da Arturo Toscanini. Il centenario della «Fanciulla» apre così il LVI Festival Puccini nel Gran Teatro di Torre del Lago con un’opera che non è certamente tra le più battute del Sor Giacomo, ma a dispetto dell’età resta musicalmente una «ragazzina». Per il centenario è stato scelto un allestimento moderno, più che moderno, affidato allo scultore Franco Adami, che è una scommessa contro la voglia di tradizionalismo del pubblico torrelaghese. Niente inquadrature western, solo statue totemiche attorno ai personaggi che cantano e agiscono in abiti di varie fogge storiche, e geografiche, disegnati da Giovanna Fiorentini. E’ invece tradizionale e talvolta cinematografica, e con sorpresa viste le consuetudini berlinesi, la regia affidata alla prestigiosa sovrintendente della Deutsche Oper, Kirsten Harms. La direzione dell’orchestra del Maestro Alberto Veronesi è l’occasione per un recupero filologico a cui il musicista milanese — ora attivo anche alla Carnegie Hall — ha abituato il pubblico: saranno eseguite le battute che Puccini tagliò alla

fine del duetto di Minnie e Dick del primo atto. Dopo «Oh se qualcuno vuol quell’oro pria di toccarlo dovrà uccidermi qui», sentiremo per la prima volta da cent’anni a questa parte: «Minnie! Potete correr tanto rischio per ciò che non è vostro?» (Dick); «Oh, lo fareste anche voi! Se sapeste quanta fatica costa, e quanto è caro questo denaro! E’ una lotta superba! L’alcali, il sasso, la creta, la zolla: tutto è nemico! S’accoscian sull’erba umida: il fango negli occhi, nell’ossa, nel cuore! E un giorno, coll’anima frolla, col dorso ricurvo, con arso il cervello, sull’orlo a una fossa, in riva a un ruscello s’adagian, non sorgono più!». Tre star per questo centenario: Daniela Dessì e Fabio Armiliato già protagonisti nel 2005 della «Fanciulla» di Nall, in vendita ora in Dvd per Rai Trade; e Carlos Almaguer superbo sceriffo. Attorno a loro la nostalgia dei minatori, simbolo degli immigrati italiani che toccavano il cuore di Puccini, e una partitura senza arie tradizionali, impervia, dialogata, estremo sviluppo di una tendenza anche wagneriana ma più futuribile che moderna. Dopo «Fanciulla» solo Gershwin o Bernstein, o anche null’altro che Puccini.

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“QUESTO NON È UN MUSEO” Il direttore generale Franco Moretti: aperti ai giovani, qui a Torre del Lago è una fucina di talenti

Il teatro d’opera come un museo? Sicuramente non nel caso del Festival Pucciniano. I giovani e giovanissimi sono infatti la carta su cui la Fondazione ha deciso di puntare, dai giovani artisti fino alle maestranze e ai bambini del Coro. Insomma, un Festival che può diventare quasi un compagno di crescita. A parlare con orgoglio di questo nutrito ‘vivaio’ è Franco Moretti, direttore generale del Festival Pucciniano. Iniziamo dai giovani artisti. «Ne abbiamo davvero moltissimi di promettenti, ed è indispensabile investire su di loro. Intesi sia come giovani musicisti che come giovani intepreti, ne sono stati scelti parecchi, tramite audizioni, perché vengano inseriti nell’orchestra per brevi coperture o sostituzioni. E senza dimenticare gli 11 ragazzi usciti dalla nostra Accademia che quest’anno sono entrati a far parte del cartellone, a vario titolo ma comunque tutti ‘di ruolo’». Una fucina di talenti insomma... «E che non ha paura di approcciarsi anche alle nuove tecnologie, aggiungerei. Con il concorso «That’s Opera Talent», organizzato insieme a Goo-

gle Europa e You Tube, abbiamo avuto milioni di contatti e un successo che è andato oltre tutte le aspettive. Il casting era rivolto ai talenti emergenti in ambito operistico, sia cantanti che musicisti, e i tre vincitori di quest’anno si esibiranno nella Butterfly. Ma i giovani del Festival Pucciniano non sono solo quelli bravi con strumenti e voce». Ossia? «Abbiamo un sacco di giovani anche nel pubblico e questo ci fa davvero piacere. Ad esempio, prosegue con successo la promozione che fa entrare a teatro gli under 17 con appena 1 euro, e che assicura all’adulto accompagnatore uno sconto del 20%. In questo modo sono i ragazzi stessi a invitare a teatro un genitore, il fratello maggiore, nonni o zii. Inoltre, stando a diversi sondaggi, emerge con forza che l’età media del pubblico del nostro Festival è decisamente bassa». Ma c’è spazio anche per i giovani “locali”? «Assolutamente: ci sono centinaia di ragazzi della zona che lavorano con noi come comparse e figuranti duran-

te la stagione. A dimostrazione del fatto che non serve essere per forza bravi cantanti o musicisti per aver un posto nel Festival, e che il teatro è di tutti e viene fatto da moltissime persone con i compiti più svariati». E i giovanissimi che spesso fanno il loro ingresso in scena? «Sono i bimbi del Coro, su cui la Fondazione punta moltissimo. Indipendentemente da quello che faranno poi nella vita, quella al Festival resterà sicuramente una bella esperienza e un arricchimento importante per il loro bagaglio culturale». Quest’anno poi, ci sarà anche un “enfant prodige”... «Si tratta di Anthony Arcaini, un giovanissimo direttore d’orchestra americano che ha appena compiuto 15 anni. Sarà nostro ospite al Renée Fleming Galà Concert e dirigerà alcuni brani, fra cui anche uno di sua ‘produzione’, visto che è anche compositore. Insomma, un vero talento che avremo l’onore di vedere per la prima volta al Gran Teatro Giacomo Puccini, a dimostrazione del fatto che la lirica è un genere tutt’altro che da museo». 15


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ECCO IL MURO DELLE STAR

Maria Guleghina ha inaugurato il “Wall of Stars”, una sorta di “Walk of Fame” della lirica Avete presente il Teatro Cinese di Hollywood, quello del “Walk of Fame”, dove le star del cinema americano lasciano le loro impronte? A Torre del Lago è nato qualcosa di simile per la lirica. Si chiama il Wall of Stars, il muro delle star, ed è stato inaugurato da Maria Guleghina, quando ha ricevuto, il 25 aprile scorso, il prestigioso Premio Puccini . Visibilmente emozionata, la stella della lirica ha lasciato la sua firma e la sua impronta nel muro che è andato ad adornare la parete dell’ingresso principale del Gran Teatro Giacomo Puccini. La Guleghina è tornata a Torre del Lago in questi giorni per interpretare Tosca, uno dei titoli del cartellone 2010 del Festival. Il “Muro delle Star”, sullo stile del Walk of Fame di Hollywood, resterà quale memoria dei grandi artisti e delle stelle della lirica che calcheranno il palcoscenico di Torre del Lago.

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Le scene di Madama Butterfly sono di Kan Yasuda, i costumi di Regina Schrecker. La regia è di Vivien A. Hewitt

Madama Butterfly

il ritorno a dieci anni dalla prima Dieci anni dopo la prima della fortunatissima, esaltante, acclamatissima scenografia con le sculture Zen di Kan Yasuda, il Festival Puccini ripropone una delle più belle «Madama Butterfly» mai realizzate, quella che dette il via al ciclo «Scolpire l’opera», una lunga teoria di allestimenti firmati dai grandi artisti della Piccola Atene pietrasantina. Ciclo imitato poi, col ricorso ai pittori contemporanei nelle vesti di scenografi, anche a Salisburgo e a New York. Il maestro giapponese collaborò nel 2000 a una mise en place kolossal, internazionale, con la regia dell’irlandese Vivien Alexandra 18

Hewitt e i costumi sfavillanti e filologici dell’italiana cosmopolita Regina Schrecker. L’allestimento riproposto quest’anno però è la «Butterfly bianca», coi costumi e il set sobrio che furoreggiarono nell’acclamata tournée in Giappone. Le scene sono segnate da sculture che enfatizzano il dramma, lo preannunciano, anticipano la premonizione di un karma invincibile: il sasso Ishinki, le ali di farfalla Shyosei quale simbolo della casa di Cio Cio San, il gigantesco Tenmoku, la «M» che segna il confine tra il nostro e l’altro mondo, la porta attraverso la quale fugge via la vita di Cio Cio San. In una delle molte

riprese di questa «Butterfly» si esibì anche Andrea Bocelli, incredibilmente atletico a fianco di Maria Pia Jonata. Quest’anno nei panni della piccola geisha arriva la grande Amarilli Nizza (tra parentesi il secondo cast: Donata D’Annunzio Lombardi debutta il ruolo). Lo straordinario Massimiliano Pisapia è Pinkerton (Luciano Ganci); Renata Lamanda Suzuki (Hermine-Claude Huguenel), Eva Corbetta Kate (Lucia Dessanti), Fabio Capitanucci Sharpless (Marzio Giossi), Mauro Buffoli Goro, Choi Seing Pil lo zio bonzo, Giovanni Guagliardo Yamadori, Claudio Ottino il commissario imperiale. Sul po-


Le date di Madama Butterfly: 17, 25 luglio 1, 14, 22 agosto

Il Festival ripropone le scenografie Zen di Yasuda. Cast stellare con Amarilli Nizza e Donata D’Annunzio Lombardi al debutto nel ruolo

dio Eve Queler, fondatrice dell’Opera Orchestra di New York, e Salvatore Percacciolo.Quante case di carta sono state costruite e smontate dalla drammatica sera del 17 febbraio

1904, quando la prima di «Butterfly» fu fischiata dal pubblico della Scala di Milano, complici una claque probabilmente pagata dalla concorrenza ma anche una partitura lunga, prolissa, dubbiosa, per la quale Arturo Toscanini aveva profetizzato: «Andrete al massacro». Quella notte Puccini e l’editore Ricordi ritirarono il libretto ma, miracolo poco celeste, appena il 28 maggio successivo al Teatro Grande di Brescia l’opera giapponese riscosse un successo inarrestabile. All’insaputa dei più Puccini aveva tagliato e ricucito l’intera partitura, la quale fu poi rimaneggiata in continuazione fino alla morte del compositore, tant’è che se ne contano ben cinque versioni: Milano 1904, Brescia 1904, Londra 1905, Parigi 1906, New York 1907 (e altri piccoli

ritocchi non classificati ufficialmente dai musicofili). Un capolavoro nel quale Puccini infilò anche sequenze della scala esatonale nipponica. Il libretto di «Madama Butterfly» fu scritto da Luigi Illica e Giuseppe Giacosa traendolo dal racconto di John Luther Long «Madame Butterfly» (gli americani spesso chiamano Madame quest’opera lirica), e dall’omonima tragedia elaborata da David Belasco e lo stesso Long. La partitura contiene alcuni dei momenti lirici più amati dai torrelaghesi: l’aria del tenore «Addio fiorito asil», il coro a bocca chiusa, e anche il meraviglioso e insuperato duetto dei fiori, molto di moda tra i compositori dell’epoca, che solo l’aria più famosa della «Lakmé» di Léo Delibes ha eguagliato in bellezza. 19


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Enrico Caruso (qui accanto) è stato il primo interprete de “La Fanciulla del West” Sotto, al centro: l’intitolazione a Caruso. Da sinistra: il vicesindaco Ciro Costagliola, la consigliera del Pucciniano Francesca Bardelli e il presidente della Fondazione Massimiliano Simoni In basso: un’immagine della cerimonia d’inagurazione del nuovo auditorium del Teatro di Torre del Lago

L’AUDITORIUM DEDICATO A CARUSO Il nuovo spazio del Gran Teatro Puccini è stato intitolato al tenore per eccellenza La Fondazione Puccini ha indetto un referendum popolare chiedendo ai cittadini di Viareggio e Torre del Lago e agli amici del Festival Puccini di segnalare nominativi a cui dedicare la nuovissima sala sorta all’interno del Gran Teatro di Torre del Lago. Numerosissime le indicazioni arrivate alla Fondazione Festival Pucciniano sui nomi di Rosetta Pampanini interprete di La Boheme alla prima edizione al Festival Puccini, Arturo Toscanini e Enrico Caruso quali personalita preferite per l’intitolazione. La scelta del nome e caduta sul grande Enrico Caruso, il tenore per eccellenza che a Torre del Lago venne per incontrare e farsi ascoltare dal maestro Puccini. Una dedica all’acclamato primo interprete di “La Fanciulla del West” alla prima rappresentazione dell’opera al Metropolitan di New York nel 1910, di cui quest’anno il Festival Puccini celebra il cente-

nario e a cui nel nostro Paese non sono sati dedicati spazi della musica. Una scelta fatta dalla Fondazione anche accogliendo un appello che aveva fatto qualche anno fa anche il Maestro Luciano Pavarotti chiedendo di ricordare in Italia il grande tenore intitolandogli spazi e raccogliendo la documentazione che testimonia della sua impareggiabile carriera, purtroppo interrotta dalla prematura scomparsa.

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il jazz abita qui Torna il festival intitolato a Dean Benedetti, giunto alla sua decima edizione

Giunge alla X edizione il Festival Jazz intitolato a Dean Benedetti, con la direzione artistica del maestro Andrea Tofanelli, organizzato dalla Fondazione Festival Pucciniano, dal Comune di Viareggio in collaborazione con Associazione Carnevale di Torre del Lago. Per volontà dell’assessore alla cultura e vicesindaco del Comune di Viareggio Ciro Costagliola, riprende una manifestazione di grande appeal

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dedicata ad un genere musicale raffinato e coinvolgente come il jazz: “Sono davvero soddisfatto – dichiara Costagliola – di poter presentare il programma di una manifestazione in cui credo molto e che rischiava di sparire. Il Dean Benedetti Jazz Festival celebra la sua X edizione e sono convinto che possa entrare a far parte a pieno titolo della tradizione culturale della città di Viareggio anche grazie al contributo e appoggio di altre istituzioni come la Fondazione Festival Pucciniano, da sempre aperta a dialogare con le altre realtà artistiche del territorio e sempre disponibile a creare scambi reciproci. Tra i nostri obiettivi c’è infatti quello di ampliare sempre più il ventaglio di offerte relative alla produzione culturale soprattutto là dove abbiamo la consapevolezza di poter contare anche su talenti nati e cresciuti nella nostra città, una città d’arte, di crea-

tività e di estro che nel caso del jazz vanta la presenza del maestro Andrea Tofanelli e del maestro Riccardo Arrighini”. Il Dean Benedetti Jezz Festival si svolgerà il 2-3-4 settembre a Torre del Lago e avrà come location di riferimento l’Auditorium del gran Teatro Giacomo Puccini. Un programma di tre giorni che propone concerti, premiazioni, conferenze e presentazioni Per le serate Jazz appuntamento il 2 settembre con il Vittorio Alinari 4rtet, mentre il 3 settembre sarà la volta di Giuliana Soscia & Pino Jodice Italian Tango Quartet “Il Tango da Napoli a Buenos Aires”, in programma il 4 settembre “Jazz istruzioni per l’uso” ideato e diretto da Massimo Nunzi con la Barga Jazz Big Band, featuring Francesco Santucci. Per informazioni e prenotazioni: www.deanbenedettijazz.com


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Le scene di Tosca sono firmate da Antonio Mastromattei, la regia è di Beppe De Tomasi

Tosca, emblema di femminilità Maria Guleghina e Liudmyla Monastyrska primedonne nella fortunata opera ambientata a Roma sotto il dominio del Papato

Il verismo fu una stagione fortunatissima della cultura italiana anche nella musica, e si legò alle vicende politiche del passaggio dal XIX al XX secolo. Perfino nella musica, per esempio quella della «Tosca». Chi non conosce il Te Deum che chiude il primo atto, e inizia col tema della quarta corda? Un ritmo da funerale, il funerale della borghesia così come Giacomo Puccini interpretava le vicende dei suoi tempi, una borghesia — la grande borghesia! — nascosta sotto i costumi della nobiltà nera, papalina, che accorre in S.Andrea della Valle a festeggiare la troppo frettolosamente creduta sconfitta di Napoleone. «Tosca» ha avuto fortuna perfino in Tv e al cinema, è stata ambientata nei luoghi e nelle ore della storia musicata da Puccini, ha debuttato al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900 in epoca preconcordataria, è stata stravolta da allestimenti che hanno mutato i servi di Scarpia in nazisti o lo stesso barone in commissario di polizia: dimenticando che non si scappa dal legame storico dell’azione, che vede al centro la lontana e vicina battaglia di Marengo, nel 1800, una vittoria due volte gridata dal torturato Mario Cavaradossi. 24

Per la ripresa dell’allestimento con le scene di Antonio Mastromattei e la regia di Beppe De Tomasi il Pucciniano ha ingaggiato una vera stella del firmamento lirico, la russa Maria Guleghina, che da Pavarotti e Muti in giù ha cantato con i più grandi artisti e direttori del mondo (è anche «Ambasciatrice di buona volontà» per l’Unicef). Torna a Torre del Lago nei panni di Scarpia uno dei più eccellenti baritoni in attività, Giorgio Surian, e anche per Cavaradossi sono attesi

due tenori di vaglia, ‘habitués’ dei grandi teatri, come Walter Fraccaro e il coreano Sung-Kyu Park. Nelle repliche anche la brava Liudmyla Monastyrska nei panni di Floria Tosca. La direzione d’orchestra della prima e di altre due recite è affidata a Pier Giorgio Morandi, che due anni fa a Torre del Lago condusse con grandissima efficacia l’esecuzione dell’«Edgar» fantasy con una resa sonora raramente eguagliata nel teatro all’aperto. Dopo di lui, sul podio, Fabio Mastrangelo, già


Le date di Tosca: 24, 30 luglio 8, 13, 21 agosto

consulente della Fondazione Petruzzelli di Bari e direttore ospite della Filarmonica di S.Pietroburgo. E’ un ensemble di musicisti che promette grandi cose. L’opera romana, dove non si può fare a meno di intravedere un certo anticlericalismo, deriva dall’omonimo dramma di Victorien Sardou che Puccini vide a Milano nel 1890, recitato dalla divina Sarah Bernhardt in un francese che il compositore non comprendeva.

Ma la veemenza dell’azione bastò per far innamorare il maestro torrelaghese, e così «Tosca» andò in scena dopo il trionfo di «Manon Lescaut» e il precedente fiasco dell’«Edgar». Il personaggio di Floria Tosca è l’emblema della femminilità che ogni grande soprano sogna di interpretare, e ha visto nella storia anche duelli a distanza tra Maria Callas e Renata Tebaldi. Di fronte a lei la sfida dei baritoni, uno Scarpia che richiede doti d’attore oltre che vocali. E Cavaradossi,

con due arie tenorili conosciutissime che hanno mietuto, di tanto in tanto, vittime illustri. Per non parlare di aneddoti: la Tebaldi che se ne va a piedi invece di gettarsi da Castel S.Angelo, un’altra che si butta e ritorna in scena spinta dal materasso elastico dietro le quinte, per finire con l’esecuzione di Fabio Armiliato che fu ferito, per fortuna a un piede, dai fucili a salve caricati con troppa polvere da sparo!

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Il soprano statunitense Renée Fleming sarà la protagonista assoluta del Galà lirico del 28 luglio

Un Gala Concert memorabile Il Festival Puccini non è solo opera: nel cartellone degli eventi spicca il Gala Concert con una delle più grandi voci femminili del panorama internazionale, il soprano Renée Fleming, statunitense, protagonista assoluta della serata del 28 luglio, in cui il maestro Alberto Veronesi dirigerà l’orchestra del Festival Puccini, con la partecipazione straordinaria del giovane compositore e direttore Anthony Arcaini di appena 15 anni, una stella nascente della musica. La Fleming è nata ad Indiana, in Pennsylvania, ma cresciuta a Rochester, New York. Renée è figlia di due maestri di canto. Ha frequentato la State University of New York at Potsdam, studiando musica e canto. Si è esibita non solo come musicista classica, nelle produzioni della “Messa in Si minore” di Bach e di “The Ten-

Il 28 luglio in scena il soprano Renée Fleming. E Veronesi cederà la bacchetta all’enfant prodige Anthony Arcaini der Land” di Copland, ma anche come cantante di jazz. Renée Fleming continua il suo tirocinio musicale alla Eastman School of Music, dove ha interpretato per la prima volta sulla scena un ruolo mozartiano, quello di Zerlina nel “Don Giovanni”. Dopo aver preso il Master, ha

continuato gli studi alla Juilliard School e, nel frattempo, ha vinto una borsa di studio del Programma Fulbright che le ha consentito di trascorrere un anno in Germania, studiando con Arleen Auger ed Elisabeth Schwarzkopf. Il suo primo ruolo come professionista è stato quello di Konstanze in

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Interesse per la partecipazione straordinaria del quindicenne Anthony Arcaini, in veste di giovanissimo direttore d’orchestra

Ilia in “Idomeneo”, Fiordiligi in “Così fan tutte”, Fortuna in “Il sogno di Scipione”, Pamina in “Die Zauberflöte”, e Zerlina, Donna Anna, e Donna Elvira in “Don Giovanni”. Fleming ha cantato anche Puccini.

“Die Entführung aus dem Serail”, ma il suo primo grande successo è stato nei panni della Contessa nelle “Nozze di Figaro” al Houston Grand Opera. In questo ruolo, ha anche debuttato al Festival dei Due Mondi, al Metropolitan Opera e al San Francisco Opera. Rinomata per la sue interpretazioni mozartiane, Renée Fleming è stata

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Antony Arcaini, californiano, quindicenne, enfant prodige il 28 luglio sarà dunque sul podio del Festival Puccini. Il maestro Alberto Veronesi, suo mentore, gli cederà la bacchetta nella serata del Gala Concert. Il giovane Arcaini ama la Toscana e Puccini. Alla Toscana, che ha scoperto grazie a suo padre Tonio, ha dedicato la composizione “A dream of Tuscany” che sarà eseguita in prima assoluta nel Gran Teatro all’Aper-

to Giacomo Puccini di Torre del Lago. Un teenager davvero speciale che sposa la passione per lo sport, gli animali e le spiagge della Florida con quella per la musica classica e per l’opera. Il suo debutto a Torre del Lago alla testa dell’orchestra del Festival Puccini sarà la sua seconda prova come direttore d’orchestra, dopo aver diretto la filarmonica di Bologna nel maggio scorso. In pochissimi anni dal suo debutto come violoncellista all’età di 11 anni, è già stato applaudito su prestigiosi palcoscenici dal Forum Grimaldi, alla Andrews Hall di Boca Raton in Florida, all’Opera di Nizza, suonando sue composizioni anche per il Principe Alberto II di Monaco.


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Il balletto “Romeo e Giulietta” è in programma al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago l’11 agosto

BALLANDO SULLE NOTE DI PROKOF’EV Di scena “Romeo e Giulietta” con i danzatori del Bolshoi Anche quest’anno si riconferma l’appuntamento con i grandi classici della danza che la Fondazione Festival Pucciniano inserisce nel cartellone 2010 del Festival, consapevole che il balletto, e il repertorio classico prima di tutto, è un’espressione artistica tra le più apprezzate e adatte ad essere rappresentate in un contesto magico come quello di Torre del Lago. È in programma per l’11 agosto “Romeo e Giulietta”, sulle celebri note di Sergej Sergeevic Prokof’ev, uno spettacolo struggente che vede protagonisti, in esclusiva per l’Italia i danzatori dell’ Imperial Russian Ballet di Gediminas Taranda con i solisti Maria Sokolnikova e Alexsander Smolyaninov del Teatro Bolshoi. La compagnia è stata formata nel 1994 ed è composta da 40 danzatori provenienti dalle maggiori scuole di balletto della Russia.

Il nome della compagnia si rifà ai grandi maestri della Scuola Russa di Balletto Classico e alla Famiglia Imperiale che contribuì enormemente allo sviluppo della cultura Russa. Il primo stile coreografico adottato dalla compagnia è quello classico, ma grazie alla versatilità che la contraddistingue si concede anche nella danza moderna e nelle novità coreografiche. Romeo e Giulietta è una tragedia di William Shakespeare tra le più famose e rappresentate, e una delle storie d’amore più popolari di ogni tempo e luogo. Sono stati creati molti adattamenti danzati della tragedia, il primo dei quali nel XVIII secolo. Il più conosciuto è, appunto, il balletto in quattro atti “Romeo e Giulietta” musicato da Sergei Prokofiev su libretto di Sergei Radlov, Adrian Piotrovsky, Leonid Lavrovsky e Prokofiev stesso. La pri-

ma del balletto, che si doveva tenere al Teatro Kirov di Leningrado, fu rimandata fino all’11 gennaio 1940. Per una serie di curiosi contrattempi la prima avvenne quindi non in Unione Sovietica, bensì a Brno (nell’attuale Repubblica Ceca) il 30 dicembre 1938 con la coreografia di Ivo Vána-Psota. Da allora il balletto è stato messo in scena da tutti i maggiori coreografi. 31


NON SOLO LIRICA

Con ‘Puccini Off’ il cartellone si allarga ad altri generi e interpreti: Elisa, Brachetti, Paolo Conte e Renzo Arbore per spettacoli e concerti pop, recital e musical. Elisa (20 luglio), Arturo Brachetti (3 agosto), Paolo Conte (9 agosto), Renzo Arbore (17 agosto) sono i quattro imperdibili appuntamenti che si alternano al cartellone del 56° Festival Puccini per offrire al pubblico di Torre del Lago un ricco ventaglio di spettacoli per vivere le serate dell’estate 2010 immersi nella musica a 360°. Paolo Conte

Festival “Puccini Off”, un cartellone per tutti i gusti per ampliare sempre più l’offerta di spettacolo nel Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago, tempio della lirica ma anche palcoscenico ideale

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Il primo appuntamento con il cartellone del Puccini Off è stato il 20 luglio con Elisa, cantautrice, compositrice, polistrumentista, arrangiatrice e produttrice discografica italiana. Originaria di Monfalcone, Elisa è una delle poche cantautrici italiane

Arturo Brachetti

a scrivere la quasi totalità dei testi in inglese. Il suo repertorio è costituito principalmente da adult alternative rock e pop rock, ma numerose sono le influenze di vari generi musicali, quali ad esempio, elettronica, ambient, trip hop grunge , soul , Indie rock , Alternative dance e Soft rock . Venne scoperta dal grande pubblico a 19 anni con l’album d’esordio Pipes & Flowers, ma la notorietà giunse grazie alla vittoriosa partecipazione al Festival di Sanremo 2001 con la canzone Luce (tramonti a nord est). La cantautrice ha venduto circa due milioni e mezzo di dischi, prevalentemente in Italia in 14 anni di carriera.


Renzo Arbore

Il 3 agosto sarà la volta dell’esilarante spettacolo Brachetti & Friends, con Arturo Brachetti protagonista dello spettacolo-evento con ospiti sorprendenti tra i più grandi performers visuali al mondo. Una serata tra i ricordi e la fantasia che Arturo condivide con il suo pubblico, facendo rivivere il prete che gli ha insegnato i primi numeri magici, e gli incontri con alcuni tra i più talentuosi artisti internazionali conosciuti nei tanti paesi in cui ha lavorato in anni e anni di tournée internazionali; amici che sono l’eccellenza mondiale dei più impressionanti numeri di forza, acrobazia e illusionismo, esistenti sul pianeta.

Il 9 agosto calca il palcoscenico di Torre del Lago Paolo Conte, uno dei più originali cantautori italiani, e di sicuro il più erudito e coerente. Il suo stile nasce dall’accordo tra le ninnananne fantasmagoriche di Leonard Cohen, la sensibilità da cantastorie parigino di inizio ‘900, le big band jazz di Duke Ellington e Bix Beiderbecke, la sensibilità del song jazz-pop di Hoagy Carmichael e della chanson di Jacques Brel. A questo va di certo aggiunto uno stile erudito di costruzione delle liriche, sempre in bilico tra passioni sfrenate, malinconie di memorie passate, spiriti eleganti e forbiti, immagini traslate spontaneamente verso la sinestesia e il simbolismo da belle epoque, dove a tratti si fa largo un ermetismo schivo. La serata 17 agosto vedrà protagonista Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana. Sono quasi vent’ anni che lo showman italiano più conosciuto nel

mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, agli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. In questi anni Arbore – facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine – ha ottenuto tantissimi premi e riconoscimenti, quantità di spettatori, cifre da “capogiro” che hanno premiato lo spirito assolutamente travolgente e contagioso dell’artista. Sul palco con Arbore i 15 elementi dell’Orchestra, 15 grandi solisti e specialisti del proprio strumento.

GLI APPUNTAMENTI 20 luglio 3 agosto 9 agosto 17 agosto

Elisa Arturo Brachetti Paolo Conte Renzo Arbore

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UN CAFFè AL PUCCINIANO Torna il salotto del giovedì dedicato a incontri realizzati in collaborazione con il Festival della Versiliana

Nella foto: La professoressa Francesca Bardelli, consigliera di amministrazione della Fondazione Festival Pucciniano e responsabile del coordinamento degli Incontri al Caffè

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Torna anche quest’anno il gemellaggio culturale fra la Versiliana e il Pucciniano. “Versiliana incontri: un caffè al Pucciniano” propone infatti una serie di appuntamenti in collaborazione con il Festival di Marina di Pietrasanta. “Si rinnova anche nel 2010 – spiega Francesca Bardelli, consigliera del cda del Pucciniano e coordinatrice degli ‘Incontri al Caffè’ – la sinergia tra le due eccellenze culturali della Versilia, la Fondazione Festival Pucciniano e la Fondazione La Versiliana con una formula di collaborazione che, sperimentata con grande successo lo scorso anno, ha visto proporre a Torre del Lago, nei luoghi di ispirazione pucciniana, momenti di dibattito e incontri dedicati non solo alla musica, ma anche all’arte, alla letteratura ai temi di attualità e di spettacolo, e nel parco della resi-

denza dannunziana della Versiliana di Marina di Pietrasanta, concerti di musica lirica, classica e jazz. Anche quest’anno – prosegue Bardelli – il Guest Garden del Parco della Scultura e della Musica di Giacomo Puccini a Torre del Lago ospiterà dunque il salotto culturale in cui tutti i giovedì di luglio e agosto si potranno ascoltare gli interventi di ospiti illustri e grandi personalità. Uno scambio culturale che ci auguriamo possa continuare a raccogliere successi”. Un esempio, fra i tanti, tratto dal calendario degli incontri al Caffè? Quello del 12 agosto, quando specialisti di psichiatria italiani e stranieri discuteranno sul tema “Creatività artistica e disturbo bipolare nei compositori e nelle loro opere”. Ossia: come un disturbo psichico può influire sulla creazione di un capolavoro musicale.


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Turandot

il fascino immortale

Gran debutto nel ruolo principale per Martina Serafin. La regia è di Maurizio Scaparro, i costumi mozzafiato di Franca Squarciapino «Turandot», il capolavoro incompiuto in cui Puccini introdusse perfino una breve sequenza dodecafonica, avrebbe potuto chiamarsi «Oliver Twist». L’ormai celebrato Giacomo era alla ricerca di un testo per la nuova opera, ma scartò la riduzione del celebre romanzo. Finì per scegliere la fiaba settecentesca di Carlo Gozzi senza averla letta nell’originale. Per quei talvolta tortuosi percorsi della gestazione dell’opera d’arte, Puccini lesse la traduzione italiana di Andrea Maffei, della traduzione tedesca di Schiller, 36

dell’originale di Gozzi... Perché nella testa del compositore era entrato questo «argomento»? Si dice fosse incuriosito dall’omonima opera di Ferruccio Busoni rappresentata nel 1917 a Zurigo. Ma già alla Scala, il 13 gennaio 1867, era andata in scena la «Turanda», del bresciano Antonio Bazzini, apprezzato ai suoi tempi. Era stato addirittura maestro di Puccini quale direttore del Conservatorio di Milano. La morte colse il compositore a Bruxelles nell’angoscia della malattia e ancor più di quel finale rimasto nella pen-

na. Alla prima della Scala Toscanini chiuse la rappresentazione dopo il suicidio di Liù. Il finale fu scritto da Franco Alfano e revisionato dallo stesso Toscanini, poi ci ha provato Berio, e recentemente anche i giapponesi. Comunque sia, dopo l’uscita di scena di Liù sembra cominci un’altra opera... La ripresa in cartellone al 56° Festival è il fortunatissimo allestimento con le scene cupe di Ezio Frigerio, i costumi mozzafiato di Franca Squarciapino, la regia — lectio magistralis — di Maurizio Scapar-


Le date di Turandot: 31 luglio 6, 12, 20 agosto

ro. Detiene anche il record d’incassi a Torre del Lago. E preannuncia un debutto di ruolo di gran lusso, con la celestiale Martina Serafin che per la prima volta si calerà nei panni della principessa di gelo (un caso curioso: nella versione teatrale tedesca nota a Puccini Turandot era una donnina piccina piccina, la Serafin mezza austriaca è altissima). Nei panni di Calaf due grandi tenori, l’inglese Ian Storey e il coreano Sung Kyu Park già applaudito a Torre del Lago. Per Liù si alterneranno Donata D’Annunzio Lombardi e Mimma Briganti. Fondamentali per l’esecuzione le «maschere» della commedia dell’arte, cioè i tre ministri Ping (Roberto Accurso), Pong (Cristiano Olivieri) e Pang (Nicola Pamio). Timur è affidato a Alessandro Guerzoni, Altoum a Massimo La Guardia, il mandarino che apre l’opera è Carlo Di Cristoforo. Sul podio Hirofumi Yoshida e Mauro Roveri. Se “Nessun dorma” è diventata l’aria tenorile più nota nel mondo dopo l’incisione di Luciano Pavarotti, e la scena degli enigmi richiede un registro da soprano drammatico spinto che rivaleggia con le difficoltà della «Norma» di Bellini, un momento topico dell’opera cinese è comunque la pièce dei ministri. Qui, anche nell’ispirazione fornita ai librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni, Puccini infilò l’autobiografica melanconia e lo struggimento per il forzato abbandono della villa di Torre del Lago, a causa dei rumori e dei cattivi odori dell’escavazione della torba. Ping canta infatti «ho una

casa nell’Honan, con il suo laghetto blu, tutto cinto di bambù», e altri non è che Giacomo, disperato per il suo amato Massaciuccoli, in riva al quale avrebbe voluto veder rappresentare una sua opera. Puccini lavorò alla «Turandot» nella villa del Marco Polo, a Viareggio. Meno di cent’anni dopo la storia gli ha regalato una bella rivincita: al posto della fastidiosa torbiera oggi sorge il Gran Teatro.

Le scene di Turandot sono di Ezio Frigerio. Nel ruolo di Liù si alternano Donata D’Annunzio Lombardi e Mimma Briganti

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L’ARTE INCONTRA LA MUSICA Tre mostre di grandi artisti: Adami, Alinari e Malato

Franco Adami

Tre mostre di grandi artisti trasformano il Teatro e il Parco della Musica in un grande spazio espositivo per fondere arte e musica nel nome di Giacomo Puccini. Si parte il 16 luglio con Franco Adami, “Controcanto – Gli universi armonici tra mito

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e leggenda”, che proseguirà fino al 29 agosto. Quindi il 30 luglio è la volta di Luca Alinari, “Quelle cose che non sappiamo come dipingere”, al foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini. Il 6 di agosto si inaugura l’esposizione di Guglielmo Malato, “Vissi d’arte, vissi d’amore - La poesia al femminile, da Saffo al contemporaneo”. Sala Belvedere al Gran teatro all’Aperto Giacomo Puccini. Franco Adami, scultore pisano di nascita (1933) ma versiliese di adozione, metterà in scena quest’anno per il festival lirico torrelaghese “La

Fanciulla del West” nel teatro sul lago, in occasione del centenario della prima rappresentazione dell’opera. Adami ha studiato presso la Scuola d’Arte di Cascina, l’Accademia di Belle Arti di Firenze e l’École des Beaux-Arts di Parigi, mentre si guadagnava da vivere facendo il restauratore di mobili antichi. Tra il 1960 e il 1970 lavora soprattutto il legno; questi anni corrispondono ad un periodo di ricerca nello svolgimento della sua opera e, nonostante l’avvicinarsi all’arte contemporanea – in particolare quella di Zadkine e Moore- il suo lavoro restava figurativo. Alla Francia sono legati


Intorno e all’interno del gran Teatro è un fiorire di mostre d’arte

i suoi esordi, quando nel 1975 l’artista partecipa per la prima volta al “Salon d’Automne” e poi, nel 1976, al “Salon des Réalites Nouvelles”. Luca Alinari è nato a Firenze nel 1943. Vive e lavora nei dintorni della città. Pittore, scenografo, intellettuale tra i più impegnati e creativi in ambito internazionale, è anche autore di scritti sulla pittura e racconti surreali che hanno ancor più fatto apprezzare la cospicua dote del suo poliedrico talento. Tra le innumerevoli rassegne pubbliche e private, nelle quali egli è stato protagoni-

Guglielmo Malato

sta in Italia come all’estero, si ricordano la Biennale di Venezia (1982) , la Quadriennale di Roma (1986), le grandi antologiche presso Palazzo reale di Milano (1993), Museo civico d’arte contemporanea di Genova, “Villa Croce” (1995), Palazzo Medici Riccardi di Firenze (2000), Galerie Adler di Parigi (2003). Nel 1999 il Museo degli Uffizi ha acquisito un suo autoritratto oggi inserito nella famosa raccolta collocata nel Corridoio Vasariano. Guglielmo Malato è nato a Pesaro nel 1932. È stato insegnante

Luca Alinari

e preside dell’Istituto d’Arte Passaglia di Lucca e preside del Liceo Artistico della stessa città. Inoltre è stato preside degli Istituti d’Arte di Pisa, Pietrasanta e Pistoia. Sia in qualita’ di ceramista che di pittore ha conseguito numerosi riconoscimenti e importanti premi. Sue opere si trovano nel Museo Internazionale della Ceramica a Faenza, nel Museo Internazionale dell’Artigianato a Firenze, nel Museo Nazionale della Ceramica a Pesaro, nella Galleria d’Arte Moderna a Lucca e in numerose collezioni private in Italia e all’estero.

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Il sogno realizzatO Nel 1924 il Maestro immaginò la sua musica eseguita sul lago. Nel 1930 la prima rappresentazione, nel 2008 l’attuale teatro

Il Festival Puccini di Torre del Lago al quarto posto nella graduatoria mondiale stilata dall’ autorevole testata specializzata tedesca “Festispiele Magazine” che redige l’annuale classifica dei festival di tutto il mondo e colloca, nella top 15 dei teatri all’aperto del mondo, il Festival di Torre del Lago in ottima posizione. Un sogno del maestro stesso, realizzato compiutamente a distanza di molti anni. Il nuovo teatro è stato inaugurato nel 2008, portando a compimento infatti un auspicio dello stesso Giacomo Puccini, che pochi

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mesi prima di morire confidò all’amico Giovacchino Forzano il suo desiderio di assistere un giorno ad una delle sue opere proprio lì, su quel lago che aveva ispirato arie e personaggi, in un teatro all’aperto. Puccini morì nell’autunno del 1924, ma erano passati a malapena sei anni quando Pietro Mascagni , il 24 agosto 1930 dette il via alla prima opera rappresentata sul lago di Massaciuccoli, la favolosa “Boheme”, sottolineando la sacralità del luogo dove riposavano a pochi metri le spoglie mortali del compositore lucchese.

Non solo con quelle vibranti note si accondiscendeva ad un desiderio, seppur postumo del maestro, ma si decretava l’inizio di una lunga storia che tra momenti felici e altri critici, non ha avuto fine, quella del Festival Puccini. Fino al 1966 le strutture che ospitavano le opere pucciniane erano itineranti. Lo scenario naturale era sempre quello del lago di Massaciuccoli, ma i ‘palcoscenici’ variavano. Dalla metà degli anni Sessanta si cominciò invece a montare il teatro a primavera per smontarlo alla fine dell’estate, sempre sulla sinistra dello specchio d’acqua, collegato al Belvedere da passerelle anch’esse mobili. La capienza raggiungeva comunque le migliaia di spettatori e la fama internazionale del festival si era ampliata nel tempo. Ci sono stati momenti critici, ma anche anni d’oro. Hanno cantato Puccini sul ‘suo’ lago, Mario Del Monaco, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Josè Carreras, solo per citare i big della lirica mondiale. Il nuovo teatro, con la sua grande capienza, il parco della Musica, l’ampio foyer, l’Auditorium, tutti sempre ad un passo dalla casa–mausoleo di Puccini, sono dunque il luogo finalmente ideale per una musica che oltrepassa i secoli.


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Amarilli Nizza

Daniela Dessì

LE STELLE DI PUCCINI

daniela dessÌ, soprano (È Minnie nella “Fanciulla del West”) Con un impressionante repertorio che abbraccia una settantina di titoli operistici, Daniela Dessì si conferma oggi uno dei soprani più importanti degli ultimi tempi, con la consolidata carriera internazionale di una delle cantanti di riferimento per il repertorio verdiano e, soprattutto, verista e pucciniano. Nata a Genova –come il compagno, il tenore Fabio Armiliato-, studió al Conservatorio Arrigo Boito di Parma (canto e piano), specializzandosi più tardi alla Accademia Chigiana di Siena. Nel 1980 vince il primo premio del Concorso Internazionale della RAI e debutta con La serva padrona (Pergolesi) cominciando una carriera spettacolare

grazie alla quale ha cantato nei teatri e festival più importanti del mondo, comprendendo un amplio spettro estetico che va da Monteverdi a Prokofiev, senza dimenticare un’importante tappa dedicata a Mozart. Oggi è considerata la migliore interprete del repertorio verista. La sua presenza è costantemente richiesta negli scenari più prestigiosi e in quasi trent’anni di carriera e grazie a una tecnica impeccabile e a un istinto drammatico eccezionale, Daniela Dessì ha collaborato con i direttori più autorevoli della sua generazione. La sua emozionante Madama Butterfly nell’Arena di Verona e un tour memorabile con Tosca in Giappone con l’Opera di Roma (premiata con 45 minuti di applausi), sono solo

alcuni dei successi delle ultime stagioni, ai quali si aggiungono la sua Manon Lescaut (regia di Liliana Cavani e direzione musicale di Renato Palumbo) nel Liceu di Barcellona e nella Staatsoper di Vienna, Don Carlo a Zurigo, Adriana Lecouvreur alla Scala di Milano, Tosca a Monaco, Ernani a Torino. Un’amplia discografia e un’importante collezione di opere in video e DVD testimoniano questa traiettoria dove risalta anche la sua dedizione all’insegnamento, che l’ha portata a offrire master classes in importanti conservatori. Inoltre è stata protagonista di diversi programmi di televisione dedicandosi alla divulgazione dell’arte operistica (Prima della Prima, Loggione, Domenica In, ecc..).

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Donata D’Annunzio Lombardi

Amarilli Nizza, soprano (È Cio Cio San in “Madama Butterfly”) Vive in campagna, canta nel mondo Lei è Amarilli – Milly – Nizza, Soprano ‘ glamour ‘ con vocalità agile, timbro corposo, grande duttilità tecnica ; ma anche attrice talentuosa, carismatica, seducente. La campagna è quella romana. Quella parte

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che si adagia tra i due laghi di Bracciano e Martignano, a un passo dal borgo medievale di Anguillara Sabazia. Qui ha iniziato gli studi musicali e canto con la Nonna Claudia Biadi (nipote della grande soprano falcon Medea Mei Figner). Gli stessi luoghi nei quali e dai quali è iniziata la sua carriera, nel 1992, con il Maestro

Maurizio Rinaldi e Franca Valeri; e debuttò in Madama Butterfly al Teatro Tito Flavio Vespasiano di Rieti. Il Mondo è il palcoscenico di Tokio, Pechino, Liegi, Atene, Berlino, Monaco di Baviera, Washington, Seoul, Buenos Aires, Fukuoka, Zagabria, Palma di Majorca, Cipro. Ma anche Roma, Parma, Firenze, Napoli, Palermo Genova, Torino, Trieste, Macerata, Torre del Lago, Ferrara, Modena, Torino, Ravenna… e l’Arena di Verona dove, come Aida zeffirelliana, ha inaugurato la Stagione il 25 Giugno 2006, diretta dal maestro Daniel Oren e, ancora con Aida, l’ha chiusa il 27 Agosto; in Arena, dove ha replicato più volte Aida è stata anche Nedda ne I Pagliacci l’8 e 17 Agosto. A Napoli è stata Madama Butterfly all’Arena Campi Flegrei il 28 e 30 Luglio, 1 e 3 Agosto 2006. E’ stata di nuovo Aida a Liegi all’Opéra Royal


de Wallonie, dal 4 al 19 Novembre 2006. Ed ancora all’Arena di Verona nel 2007. Ha interpretato Tosca, Madama Butterfly (Cio-Cio-San), La Boheme (Mimì), Otello (Desdemona), La Traviata (Violetta); Il Trittico (Giorgetta, Suor Angelica, Lauretta), Aida, Il Trovatore (Leonora), Luisa Miller, Adriana Lecouvreur, I Vespri Siciliani (Elena), Thais, Don Giovanni (Donna Elvira / Donna Anna), Simon Boccanegra (Amelia Grimaldi), I Cavalieri di Ekebù, I Masnadieri, La Vedova Allegra, Un Ballo in Maschera (Amelia). Ha lavorato, tra l’altro, con Franco Zeffirelli, Albero Fassini, Pier Luigi Pizzi, Hugo de Ana, Roberto De Simone, Massimo Ranieri, Ivan Stefanutti, Dieter Kaegi, Gilbert Deflo ; e con i maestri Oren, Renzetti, Callegari, De Bernart, Gelmetti, Veronesi, Ranzani. Amarilli, nata a Milano, è moglie di

Marco e mamma di Filippo. Ama la vita sana e sportiva, il cibo biologico, i trattamenti olistici come i massaggi ayurveda e shiatsu; è cintura nera di karate. Monta i suoi cavalli nei concorsi ippici e nella Tenuta Biologica I Due Laghi, Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano, vicino Roma, dove vive. Forse è anche questo il segreto che le consente di avere un fisico da modella. E’ la pronipote di Medea Mei Figner (Firenze 1859 – Parigi 1952), grande interprete tra ‘800 e ‘900 dell’ Opera lirica italiana, francese e russa. Donata D’Annunzio Lombardi, soprano (È Cio Cio San in “Madama Butterfly”) Giovanissima vince il Concorso “Mattia Battistini” e per la prima volta interpreta il ruolo di Musetta ne La Bohème di Puccini, personag-

gio con cui segna molte delle tappe fondamentali della sua carriera. E’ stata ospite dei più importanti teatri d’opera: il teatro alla Scala, il teatro Regio di Torino, il teatro Massimo di Palermo, l’Arena di Verona, il Regio di Parma, il teatro Comunale di Firenze, il San Carlo di Napoli, l’Opernhaus di Zurigo, il Théatre des Champs Elysées, il Théatre Royal di Versailles, il Théatre du Chatelet, lo Staatstheater di Stoccarda, eccetera. Tra i diversi ruoli interpretati: Violetta ne La Traviata, Micaela nella Carmen, Serpina ne La serva padrona (Pergolesi e Paisiello), Adalgisa nella Norma, Poppea ne L’Incoronazione di Poppea di Monteverdi, Poppea nell’Agrippina di Haendel, Adina ne L’Elisir d’Amore, Oscar in Un Ballo in Maschera, Susanna ne Le Nozze di Figaro, Sophie nel Werther, Thérèse ne Les mamelles de Ti-

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Mimì ne La Bohème presso il Teatro Petruzzelli di Bari.

Maria Guleghina

résias (Poulenc), la Damoiselle ne La damoiselle Élue (Debussy). Grazie alle spiccate doti sceniche e agli studi giovanili presso la prestigiosa scuola di danza di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu, affronta con disinvoltura anche il repertorio operettistico rivelandosi in breve tempo fine interprete di personaggi quali: Valancienne de La vedova allegra, Hélene ne La bella Elena di Offenbach, Mary Lloyd ne La Duchessa di Chicago di Kálmán, Cin Ci La dell’omonima operetta di V. Ranzato, Adele ne Il pipistrello di J. Strauss. La vittoria del primo premio assoluto al Concorso Internazionale “Francesco Paolo Tosti”, la elegge preziosa divulgatrice del genere musicale della romanza da salotto in Europa, Giappone e America. La sua attività musicale è affiancata dalla ricerca culturale e musicologica: consegue la Laurea in Storia della Musica con lode presso l’università La Sapienza di Roma sul fraseggio di G. Puccini e quella in Psico-pedagogia con una tesi su “le distorsioni percettive nel mondo dell’opera lirica”. Tra le sue recenti interpretazioni ricordiamo: Liù in Turandot al Festival Pucciniano di Torre del Lago (inaugurazione del Gran Teatro all’aperto), Musetta ne La Bohème al Teatro Comunale di Firenze, Emmy in Der Vampyr al Teatro Comunale di Bologna, La Prima donna ne Le convenienze e inconvenienze teatrali a Fano, Cin Ci La a Verona, il debutto nel ruolo di 46

Maria Guleghina, soprano (È Floria Tosca in “Tosca”) E’ una delle piu celebri e acclamate soprano nel mondo. Durante la sua carriera ha collaborato con cantanti di livello mondiale e direttori d’orchestra tra cui Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Leo Nucci, Renato Bruson, Jose Cura e Samuel Ramey, Gianandrea Gavazzeni, Riccardo Muti, James Levine, Zubin Mehta, Valery Gergiev, Fabio Luisi e Claudio Abbado, oltre ad aver ricevuto riconoscimenti come il “Giovanni Zanatello” per il suo debutto in Arena di Verona, la medaglia d’oro “Maria Zamboni”, la medaglia d’oro al festival di Osaka e nel 2001 il Premio Bellini. Per il suo impegno sociale e divenuta membro del consiglio onorario nel Comitato Paraolimpico Internazionale, nonche Ambasciatrice di Buona Volonta per l’Unicef. Ha iniziato la sua carriera all’Opera di Stato di Minsk, debuttando dopo un anno al Teatro alla Scala nel ruolo di Amelia in Un Ballo in Maschera, diretta dal M° Gianandrea Gavazzeni, al fianco di Luciano Pavarotti. Al Teatro alla Scala ha cantato in 14 diverse nuove produzioni tra cui I due Foscari, Tosca, Fedora, Macbeth, Pique Dame, Manon Lescaut, Nabu cco, la forza del destino diretta dal Maestro Riccardo Muti. Ha debuttato al Metropolitan di New York nel 1991 in Andrea Chenier accanto a Luciano Pavarotti, e da allora vi e ritornata piu di 130 volte con recite di Tosca,Cavalleria Ru sticana, Norma, Adriana Lecouvreur, Turandot, Pique Dame, Macbeth,Il tabarro, Aida, Nabucco ed in Sly accanto a Placido Domingo (tutte produzioni trasmesse sia per radio che in televisione). Sempre nel 1991 ha debuttato alla Staatsoper di Vienna con Andrea Chenier: da allora e sem-

pre presente nel cartellone del teatro. Nel 1995 debutta al Covent Garden con Fedora sempre accanto a Placido Domingo; nel 1996 debutta con Nabucco all’Arena di Verona dove peraltro torna frequentemente ad esibirsi. Nel 1997 canta Tosca per la prima volta all’Opera di Parigi, oltre a titoli quali Macbeth, Nabucco ed Attila. Da anni torna frequentemente ad esibirsi anche in Giappone. Ha partecipato ad un tour in Giappone anche con il Teatro alla Scala, come Leonora in La forza del destino, e con la Washington Opera nel ruolo di Tosca. Tra i suoi successi piu recenti ricordiamo una serie di concerti con la Fondazione Gulbenkian di Lisbona, recite di Tosca, Nabucco, La forza del destino con Valery Gegiev durante il Festival “Stelle a notti bianche” del Teatro Mariinskij, Norma, Turandot e le nuovi produzioni di Macbeth, Il tabarro e Adriana Lecouvreur al Metropolitan Opera. Nabucco a Monaco di Baviera, Attila a Verona e il tanto atteso debutto nel ruolo di Turandot a Valencia con il M°Zubin Mehta, oltre alla sua esibizione durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali 2010 a Vancouver. Liudmyla Monastyrska


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Liudmyla Monastyrska, soprano (È Floria Tosca in “Tosca”) Valente interprete lirica, si è diplomata all’Accademia di Musica Tchaikovsky di Kiev, nel 1998. Come cantante lirica aveva debuttato nel 1996, nel ruolo di Tatiana in Eugene Onegin. Dal 1998 ricopre il ruolo di solista principale nel Teatro dell’opera nazionale ucraino a Kiev. In particolare, nel ruolo di Floria Tosca ha debuttato alla Deutsche Oper a Berlino, incontrando un grandissimo successo di pubblico. I successivi ingaggi includono il Covent Garden (Macbeth), ancora la Deutsche Oper, il Royal Theatre a Copenhagen (Nabucco), e altre prestigiose sedi operistiche. Nel suo repertorio troviamo i Pagliacci, Cavalleria rusticana, la Carmen, l’Aida, il Nabucco, la Tosca, Un ballo in maschera, il Requiem di Verdi, lo Stabat Mater di Pergolesi, la Gioconda di Ponchielli e l’Eugene Onegin e Pique Dame (Regina di picche), entrambi di Tchaikovsky. Martina Serafin, soprano (È la Principessa Turandot in “Turandot”) Nata a Vienna in una famiglia di musicisti e cantanti, ha calcato in breve tempo i palcoscenici dei più importanti teatri del mondo e collaborato con direttori quali: Antonio Pappano, Seiji Ozawa, Donald Runnicles, Welser-Moest, Riccardo Chailly, Gianluigi Gelmetti, Daniele Gatti, Stefan Soltesz, Renato Palumbo, Philippe Jordan, Lothar Zagrosek, Gabriele Ferro, Vladimir Jurowskj, Kazushi Ono e registi come Franco Zeffirelli, Nicolas Joel, Willy Decker, Gilber Deflo, Giancarlo Del Monaco, Ugo De Ana, Daniele Abbado, Christof Loy, Roberto De Simone. Il suo repertorio spazia da Mozart (Donna Elvira, Contessa, Fiordiligi) a Puccini (Tosca, Manon Lescaut, Fanciulla del West, Turan-

Martina Serafin

dot), a Wagner (Die Walküre, Lohengrin, Tannhäuser), a Verdi Macbeth, Don Carlo). Ha cantato inoltre Andrea Chénier (Maddalena) di Giordano, Adriana Lecouvreur (ruolo del titolo) di Cilea, Der Rosenkavalier (Marschallin) di R. Strauss, Pikovaya dama (Lisa) di Caikovskij, Die verkaufte Braut di Smetana. E’ stata Manon Lescaut al Festival Pucciniano di Torre del Lago e Turandot nella storica inaugurazione della riapertura del Teatro Petruzzeli di Bari con la direzione di Renato Palumbo e la regia di Roberto De Simone, ruolo che aveva precedentemente cantato in forma di concerto con l’orchestra e il coro della Scala diretta da Riccardo Chailly a Torre del Lago e a Roma. Ospite in prestigiose sale da concerto è apparsa in produzioni televisive e radiofoniche, al Musikverein di Vienna al Concertgebouw di Amsterdam, a Berlino, Monaco, Washington, Roma con un repertorio che spazia da Wagner a Puccini, ai Liederabend dedicati a Schubert, Schumann, R. Strauss, e Wagner (Wesendonk-Lieder) a operette viennesi di Lehar e Johann Strauss. Mimma Briganti, soprano (È Liù in “Turandot”) StudiapianoforteconL.Maraviglia e canto con V. Natali. Frequenta

Mimma Briganti

vari corsi di perfezionamento con P.Venturi, A.Billard, A. Stella, L. Serra , K. Ricciarelli e Claudio Desderi, Valeria Mariconda Asciolla. Attualmente continua a perfezionarsi con il tenore Jorge Ansorena e il mezzosoprano Maria Casula. E’ vincitrice di diversi concorsi. Nel febbraio 2006 e stata insignita, da Mirella Freni e dal Maestro Gianni Raimondi, del premio “Rovere d’argento” in occasione del 35° anno d’attivita del circolo lirico “G. Verdi” di Rovereto s/s (Mo). Nel 2009 debutta a Torre del Lago con il ruolo di Liù nella Turandot. Svolge intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero. Ha cantato diverse volte le seguenti opere in forma di concerto: Rigoletto (a fianco del baritono Leo Nucci nel 1991 a Cecina (LI) e nel 1994 a Carpi (Mo); Lucia di Lammermoor; Il Flauto Magico; La Boheme; La Traviata; L’elisir d’amore.

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Kristen Harms

kirsten harMs (regista della “Fanciulla del West”) Ha studiato ad Amburgo musicologia presso l’università e regia per il teatro musicale presso l’istituto di musica e di arte interpretativa. Si è imposta all’attenzione grazie alla sua messa in scena delle “Nouvelle Aventures” di Gyorgy Ligeti presso lo Staatstheater Braunschweig. Nel 1983 ad Amburgo, è stata membro fondatore del libero gruppo teatrale “Mimesis”. Tra il 1985 e il 1988 ha

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lavorato come assistente alla regia presso gli Stadtischen Buhnen di Dortmund, dove ha realizzato anche alcune proprie messe in scena. In seguito è stata scritturata come regista, tra gli altri, a Brema, Hannover, Kiel, Saarbrucken, Darmstadt, Innsbruck e Mainz, dove ha messo in scena opere quali “La fille du regiment”, “La sonnambula”,“L’elisir d’amore” e “Madama Butterfly”. Nel 1992 ha ricevuto un incarico d’insegnamento per il corso di studi di regia del teatro musicale presso l’istituto di musica e arte interpretativa di Amburgo. Nel 1995 è stata nominata direttrice del teatro dell’opera di Kiel inaugurando la prima stagione con una messa in scena della “Turandot” di Puccini. Nel corso degli otto anni

in carica ha lasciato un’impronta nel panorama musicale e si è imposta all’attenzione in territorio tedesco, con regie, tra le altre, del “Ring des Nibelungen” di Wagner, di prime assolute come “The magic mountain” di Frederick Delius e “der Schimmelreiter” di Wilfried Hiller, cosi come di lavori poco rappresentati o riscoperti quali “Die Liebe der Danae” di Richard Strauss o i drammi musicali di Franz Schrekers. Kirsten Harms ha debuttato alla Deutsche Oper di Berlino nel 2003, con la messa in scena della “Semiramide” di Rossini. In questo stesso teatro è stata nominata direttrice dalla stagione 2004/2005, ed ha firmato la regia di diverse opere quali: “Germania” di Alberto Franchetti, “Cassandra”


Eve Queler

di Vittorio Gnecchi in coppia con “Elektra” di Richard Strauss, “Tannhauser” di Richard Wagner e “Die Frau ohne Schatten” di Richard Strauss. Eve Queler (direttore d’orchestra della “Madama Butterfly” Fondatrice e creatrice della Opera Orchestra of New York, Eve Queler è pioniere nel campo della direzione d’orchestra, ponendosi come uno dei primi importanti direttori donna. E’ celebre per il suo innovativo lavoro con l’Opera Orchestra come direttore ospite di opere sinfoniche e operistiche su palchi che abbracciano la scena internazionale. Ha diretto molte opere raramente rappresentate, portandole all’attenzione del

pubblico americano e introducendole in un repertorio standard. Tra i suoi maggiori successi ricordiamo Rienzi di Wagner, Benvenuto Cellini di Berlioz, Dalibor di Smetana e Die Liebe der Danae di Strauss. Eve Queler ha celebrato la sua centesima rappresentazione alla Carnegie Hall come direttore musicale dell’Opera Orchestra di New York nel corso della stagione 2007-2008. La Queler ha diretto come ospite in compagnie come la Kirov Ope-

ra a San Pietroburgo, in Russia, la Hamburg Oper, la Frankfurt Oper, la Oper Bonn, l’Australian Opera a Sydney e la Nice Opera. Ha diretto molte orchestre sinfoniche, tra cui la Philadelphia Orchestra, la EveCleveQueler land Orchestra, la Rome Opera e la Montreal Symphony. Recentemente ha diretto l’Orchestra Sinfonica Siciliana a Palermo per la sinfonia no. 1 di Shostakovich e il Piano Concerto di Poulenc. La Queler è stata nominata Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres (uno dei più alti riconoscimenti del governo francese) per il suo impegno nelle opere francesi ed ha ricevuto inoltre la Sanford Medal, il più elevato riconoscimento in campo musicale della Yale University.

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Anche quest’anno Pommery, celebre maison di Champagne, è partner del Festival Puccini

UNO CHAMPAGNE DA GUINNESS Una bottiglia alta 5 metri: così Pommery brinda al Belcanto una bottiGlia GiGante di Champagne Pommery per l’inaugurazione della manifestazione “Teatro Porte Aperte”: un’opera unica per suggellare una volta di più il legame che unisce la Maison Pommery alla Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago. Lo scorso anno infatti lo Champagne Pommery è stato partner ufficiale del Festival Pucciniano oggi considerato uno dei più importanti rendez-vous di Opera a livello internazionale. Per sottolineare il legame con la Fondazione e in particolare con l’Opera, Pommery ha scelto di installare la grandiosa opera “Senza Oldenburg”, creata dal Maestro Franco Scepi in esclusiva per Pommery Italia, proprio in occasione dell’apertura della stagione con la tre giorni “Teatro Porte Aperte alla Musica e alla Cultura”. L’opera, posizionata all’entrata del Teatro di Torre del Lago nel parco della Fondazione, si inserisce cosi in uno spazio di grande prestigio

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dedicato proprio all’arte en plein air, dove sono esposte sculture di importanti artisti come Adami, Folon, Cascella e altri big. “Senza Oldenburg” è la riproduzione in formato gigante (5 metri di altezza per 1500 chili) di una bottiglia di Champagne Pommery Pop. Tra tante etichette d’eccellenza che portano la firma di Pommery, per quest’opera si e scelto di utilizzare la bottiglia Pop, la più piccola, nel formato da 20 cl: Pommery e stato il primo marchio a proporre lo Champagne in monodose. Cosi, la più piccola tra le bottiglie di Champagne Pommery, si trasforma in questa grandiosa opera attraverso la sapiente e moderna mano del Maestro Scepi, che in quest’opera cita lo svedese Claes Thure Oldenburg, esponente della Pop Art noto per le sue sculture di gesso giganti, che spesso riproducono cibi e alimenti. L’opera di Scepi e stata realizzata con la tecnica utilizzata nella progettazione nautica, principalmente nella costruzione

della struttura interna, come il telaio di una barca. L’esterno è realizzato in alluminio. Anche quest’anno Pommery propone per l’occasione “Brinda al Belcanto”, una linea esclusiva di Champagne in cinque eleganti confezioni che racchiudono la magia delle melodie pucciniane ed immortalano le splendide scenografie delle opere del Festival: La Boheme, Tosca, Turandot, Madama Butterfly e La Fanciulla del West, di cui si celebra quest’anno il centenario. Le pregiate bottiglie saranno in vendita in poche migliaia di esemplari nelle serate dell’evento.


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Nella foto: Il professor Fussi, grande specialista di foniatria, in un atteggiamento scherzoso con Lucio Dalla

LA VOCE ARTISTICA A settembre il convegno diretto dal professor Franco Fussi, il “mago delle corde vocali”

Franco Fussi, “il mago delle corde vocali” di tutti i più grandi artisti da Zucchero a Ornella Vanoni, da Andrea Bocelli a Laura Pausini ai i più grandi della lirica, ha scelto la Versilia per l’appuntamento scientifico annuale con il convegno “La voce artistica”. Giunge alla VII edizione il Convegno di Foniatria e Logopedia “La voce artistica”, diretto dal professor Franco Fussi medico-chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria oltre che docente universitario e consulente foniatra presso numerosi teatri e accademie. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Festival Pucciniano e Comune di Forte dei Marmi sarà la Versilia ad ospitare il convegno la Voce Artistica che nel 2010 avrà come tema Voce Canto e Cinema. Il convegno è in programma dal 23 al 25 settembre tra Torre del Lago (Gran Teatro Giacomo Puccini) e Forte dei Marmi (Villa Bertelli) e presenta un programma intenso ed accattivante che si rivolge sia agli addetti ai lavori, tra esperti di vocalità, medici e logopedisti, che agli appassionati di cinema, di spettacolo e di canto dal vivo. Il convegno prevede infatti lo sviluppo di temi che vanno dalla fisiologia dell’emozione vocale, alla logopedia e canto, dalla recitazione cinematografica al doppiaggio, per

arrivare alla tecnica del canto classico e moderno nel cinema alla presenza di ospiti illustri e con intervalli musicali e proiezioni. Tanti gli ospiti che parteciperanno alla tre giorni tra cui l’attore e doppiatore Enzo Garinei, voce di alcune delle sitcom americane più amate e conosciute dal pubblico televisivo e protagonista di commedie cinematografiche; Karima, la cantante livornese rivelazione del programma Amici; Tonino Accolla considerato uno dei migliori doppiatori comici d’Italia, è noto al grande pubblico per aver doppiato Eddie Murphy in tutta la sua filmografia, e per aver dato voce al personaggio di Homer Simpson nella versione italiana della celebre sitcom animata de I Simpson. Presidenti onorari del convegno voluto e promosso dal Comune di Forte dei Marmi e in particolare dall’assessorato alla pubblica Istruzione e dall’assessore Giuliana Cecchi, saranno Andrea Bocelli e Kristoff Izdebski mentre il comitato artistico e scientifico sarà costituito da Anna Capovilla, Silvia Magnani, Ruggero Raimondi, Massimo Ranieri, Maurizio Scaparro, Pier Marco De Santi. L’evento gode del patrocinio del Comune di Forte dei Marmi, Regione Toscana, Provincia di Lucca, Asl 12 Viareggio, Asl di Ravenna, Fondazione Festival Puc-

ciniano, Centro Multimediale del Cinema, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Lucca, Società Italiana Foniatria e Logopedia SIFEL, Unione Foniatri Europei UEP, Collegium Medicorum Theatri Comet, Associazione Insegnanti di Canto Italiana, Associazione Lucca in voce. Franco Fussi è responsabile scientifico del corso di alta formazione in Vociologia Artistica dell’Università di Bologna (sede a Ravenna), docente al Corso di Laurea di Logopedia dell’Università agli Studi di Bologna (sede di Ravenna) e al Corso di Specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Ferrara. E’ consulente foniatra del Teatro Comunale di Bologna , delle Accademie d’Arte Lirica di Osimo, Martina Franca e dell’Accademia Rossiniana di Pesaro, della Scuola dell’Opera Italiana del Comunale di Bologna e docente di fisiologia al Conservatorio di Parma. Ha svolto Seminari di Foniatria sulla Voce Artistica presso numerose Scuole di Canto Lirico e Moderno, Conservatori e Corsi di Perfezionamento in Canto Lirico. Curatore della rubrica “I misteri della voce” per la rivista L’Opera, ha pubblicato numerosi articoli sulla fisiopatologia della voce cantata in riviste scientifiche e musicali. 55


Una notte all’opera? È facile Per gli under 17 ci sono biglietti al prezzo speciale di un euro. Scopriamo tutte le agevolazioni e le promozioni del Festival assistere a una serata d’opera in riva al lago è emozionante, facile e alla portata di tutti. Tante le promozioni e le agevolazioni per una indimenticabile notte all’opera. Promozione ricarica il biglietto: torna anche quest’anno l’iniziativa realizzata grazie all’accordo tra le due Fondazioni, Versiliana e Pucciniano: una speciale promozione che permette ai possessori di un biglietto di uno dei due Festival di beneficiare di uno sconto del 15% sull’acquisto di un ingresso per gli spettacoli in cartellone nell’altro teatro. Basta presentare al botteghino il biglietto di uno spettacolo dell’altro Festival per ottenere lo sconto immediato sull’acquisto di un nuovo tagliando.

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Promozione ragazzi 2010: per chi ha meno di 17 anni assistere all’opera è super economico e conveniente anche per l’accompagnatore. Il Festival Puccini mette infatti a disposizione dei ragazzi sotto i 17 anni un contingente limitato di biglietti al costo di 1 euro per le repliche delle opere in programma e consente ad un adulto accompagnatore di acquistare il proprio biglietto con uno sconto straordinario del 10% . L’offerta è valida sino all’esaurimento del numero dei biglietti messi a disposizione. Puccini line: grazie alla collaborazione con Club, il Consorzio Lucchese Bus arrivare al Teatro di Torre del Lago da Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Lido di Camaiore e Viareggio è sem-

plice ed economico con autobus navetta dedicati che al costo di 10 euro effettuano servizio per tutte le sere d’opera per andare e tornare da Torre del Lago al termine dello spettacolo. Il servizio – effettuato solo su prenotazione – deve essere riservato entro le ore 12 di ciascun giorno di servizio presso le sedi autorizzate. Per tutte le informazioni sui biglietti, sulle promozioni e i servizi: Biglietteria Festival Puccini tel. 0584 359322; ticket office@puccinifestival.it Uno sconto speciale è riservato anche ai visitatori della mostra “da Fattori a Casorati – capolavori della collezione Ojetti” allestita presso la Galleria di arte moderna e contemporanea di Viareggio (Palazzo delle Muse, piazza Mazzini).


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1953

MadaMa butterfly: Orietta Moscucci, Pier Mirando Ferrero, Guido Malfatti. Direttore Ino Savini.

1954

turandot: Carla Martinis, Aureliana Beltrame, Angelo Lo Forese, Ugo Novelli. Direttore Francesco Molinari Pradelli. Manon lescaut: Elisabetta Barbato, Umberto Borsò, Dino Mantovani. Direttore Federico del Cupolo.

Renata Scotto

1955

Festival Puccini 1930-2009

L’Albo d’Oro 1930 Beniamino Gigli

la bohÈMe: Rosetta Pampanini, Margherita Carosio, Angelo Minghetti, Luigi Montesano, Ernesto Badini, Giacomo Vaghi. Direttore Pietro Mascagni. Carro dei Tespi Lirico. Regia di Giovacchino Forzano.

1931

MadaMa butterfly: Rosetta Pampanini, Olga de Franco, Angelo Minghetti, Gino Lulli. Direttore Edoardo Vitale. Carro dei Tespi Lirico. Regia di Giovacchino Forzano. la bohÈMe: Adelaide Saraceni, Pierina Giri, Beniamino Gigli, Luigi Montesano. Direttore Edoardo Vitale. carro dei tesPi lirico. Regia di Giovacchino Forzano.

1949

25° della morte di Puccini

la fanciulla del West: Maria Caniglia, Galliano Masini, Paolo Silveri. Direttore Gabriele Santini.

la bohÈMe: Magda Olivero, Carmen Piccini, Giuseppe Campora,Gino Orlandini, Antonio Zerbini. Direttore Argeo Quadri.

1956

MadaMa butterfly: Rosetta Noli, Anita Caminada, Flaviano Labò. Direttore Argeo Quadri. la fanciulla del West: Elisabetta Barbato, Antonio Annaloro, Piero Guelfi. Direttore Argeo Quadri.

1957

Manon lescaut: Clara Petrella, Giacinto Prandelli, Renata Cesari. Direttore Argeo Quadri. tabarro: Margaret Mas, Aurelio Oppicelli, Gastone Limarilli. suor anGelica: Marina Cucchio, Federica Nicolich, Rina Cavallaro. Gianni schicchi: Lydia Coppola, Renato Capecchi Dino Formichini, Ugo Novelli. Direttore Argeo Quadri.

1958

Centenario della nascita di Puccini

tosca: Antonietta Stella, Giuseppe Di Stefano, Anselmo Colzani. Direttore Nino Sonzogno.

1959

MadaMa butterfly: Antonietta Stella, Angelo Marchiandi, Afro Poli. Direttore Napoleone Annovazzi. la bohÈMe: Ofelia Di 59


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Marco, Ferruccio Tagliavini, Walter Monachesi. Direttore Ottavio Ziino.

1960

la fanciulla del West: Gigliola Frazzoni, Giuseppe Savio, Andrea Mongello. Direttore Ottavio Ziino. tabarro: Luciana Bertoli, Salvatore Puma, Attilio D’Orazi. suor anGelica: Ivana Tosini, Rina Corsi. Gianni schicchi: Ofelia Di Marco, Gino Bechi, Angelo Marchiandi. Direttore Ottavio Ziino.

1962

la fanciulla del West: Antonietta Stella, Giuseppe Di Stefano, Anselmo Colzani. Direttore Oliviero De Fabritiis. Regia di Enrico Frigerio. la bohÈMe: Ilva Ligabue, Mariella Adami, Gianni Raimondi, Rolando Panerai. Direttore Luciano Rosada. Regia di Carlo Picconato.

1964

tosca: Anna De Cavalieri, Mario del Monaco, Tito Gobbi. Direttore Franco Mannino. Regia di Carlo Acly Azzolini. Manon lescaut: Vera Mantovani, Giuseppe Gismondo, Attilio D’Orazi. Direttore Ottavio Ziino. Regia di Carlo Acly Azzolini.

1966

la bohÈMe: Marcella Pobbe, Anna Maccianti, Gianni Raimondi, Giangiacomo Guelfi, Giorgio Giorgetti, Agostino Ferrin. Direttore Nello Santi. Regia di Luciano Novaro. MadaMa butterfly: Virginia Cordoni, Bruno Prevedi, Enzo Sordello, Flora Rafanelli. Direttore Ermanno Wolf-Ferrari.

1972

MadaMa butterfly: Wilma Vernocchi, Licia Galvano, Adriana Alinovi Pirali, Beniamino Prior, Piero Francia. Direttore Giacomo Zani Regia di Beppe De Tomasi. la fanciulla del West:

Gianna Galli, Giuseppe Giacobini, Anselmo Colzani. Direttore Giuseppe Morelli. Regia di Beppe De Tomasi.

1973

la bohÈMe: Adriana Maliponte,Elena Baggiore, Beniamino Prior, Angelo Romero, Giorgio Giorgetti, Giancarlo Luccandi. Direttore Giacomo Zani. Regia di Gianpaolo Zennaro. Manon lescaut: Virginia Zeani, Michele Molese, Rolando Panerai. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Beppe De Tomasi.

1974

50° della morte di Giacomo Puccini

tosca: Emma Renzi, Orianna Santunione, Placido Domingo, Giorgio Meriggi, Antonio Boyer. Direttore Ferruccio Scaglia. Regia di Beppe De Tomasi. tabarro: Navia Maria Goltara, Mario Del Monaco, Walter Alberti. suor anGelica: Irma Capace Minutolo, Adriana Lazzironi, Adriana Camani, Corinna Vozza. Gianni schicchi: Adriana Valentini, Antonio Bevacqua, Angelo Romero. Direttore Ottavio Ziino. Regia di Beppe De Tomasi. MadaMa butterfly: Raina Kabaivanska, Anna Di Stasio, Nunzio Todisco, Angelo Romero. Direttore Alberto Paoletti. Regia di Aldo Masella. Mario del Monaco

turandot: Danika Mastilovic, Emma Renzi, Adriana Santunione, Giancarlo Luccardi. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Dario Micheli.

1975

la bohÈMe: Renata Scotto, Elena Zilio, Luciano Pavarotti, Ottavio Garaventa, Angelo Romero, Giorgio Giorgetti, Carlo Zardo. Direttore Giacomo Zani. Regia di Giovanni Miglioli. Manon lescaut: Celestina Casapietra, Amedeo Zambon, Angelo Romero. Direttore Ferruccio Scaglia. Regia di Giovanni Miglioli.

1976

la bohÈMe: Katia Ricciarelli, Adriana Maliponte, Gabriella Ravazzi, Giovanna Santelli, Josè Carreras, Franco Corelli, Ottavio Garaventa, Angelo Romero, Maurizio Mazzieri, Giuseppe La Macchia, Gianni De Angelis. Direttore Nino Sonzogno. Regia di Gianrico Becher. MadaMa butterfly: Raina Kabaivanska, Rita Talarico, Lucia Stanescu, Silvana Mazzieri, Ottavio Garaventa, Beniamino Prior, Walter Alberti. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Gianrico Becher.

1977

tosca: Raina Kabaivanska, Radmilla Bakocevic, Luciano Pavarotti, Josè Carreras, Franco Tagliavini, Louis Manikas, Gian Piero Mastromei, Direttore Nino Sonzogno. Regia di Tito Gobbi. MadaMa butterfly: Elena Mauti Nunziata, Silvana Mazzieri, Beniamino Prior, Alberto Rinaldi. Direttore Maurizio Rinaldi. Regia di Franca Valeri.

1978

MadaMa butterfly: Maria Chiara, Lorenza Canepa, Anna Di Stasio, Ottavio Garaventa, Giorgio Merighi, Antonio Boyer. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Giovanni Miglioli. la bohÈMe: Ka61


tore Giuseppe Sinopoli. Regia di Renzo Giacchieri. la fanciulla del West: Olivia Stapp, Silvano Carroli, Giuseppe Giacobini, Nicola Martinucci. Direttore Gian Luigi Gelmetti. Regia di Renzo Giacchieri. Manon lescaut: Rosalind Plowright, Giuliano Cianella, Giorgio Casellato Lamberti, Ettore Nova. Direttore Giampiero Taverna. Regia di Renzo Giacchieri.

1981

1984

la bohÈMe: Mietta Sighele, Katia Ricciarelli, Marta Taddei, Veriano Lucchetti, Ettore Nova, Giancarlo Luccardi, Armando Ariostini. Direttore Giampiero Taverna. Regia di Sylvano Bussotti. tosca: Eva Marton, Giuliano Cianella, Ingvar Wixell. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Fiorenzo Giorni.

1982 tia Ricciarelli, Raina Kabaivanska, Mariella Devia, Giorgio Merighi, Giuseppe Giacobini, Angelo Romero, Gianni De Angelis, Silvano Pagliuca. Direttore Edoardo Mueller. Regia di Dario Micheli.

turandot: Olivia Stapp, Miette Sighele, Ermanno Mauro, Dimiter Petkov. Direttore Yuri Ahronovich. Regia di Sylvano Bussotti. la bohÈMe: Elena Mauti Nunziata, Adriana Anelli, Ottavio Garaventa, Lorenzo Saccomani, Armando Ariostini, Giancarlo Luccardi. Di-

1979

tosca: Renata Scotto, Helia T’Hezan, Gianfranco Cecchele, Nunzio Todisco, Aldo Protti, Rolando Panerai, Ettore Nova. Diret-

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1983

turandot: Olivia Stapp, Cecilia Gasdia, Adriana Maliponte, Ermanno Mauro, Giancarlo Luccardi, Ferruccio Furlanetto. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Sylvano Bussotti. Manon lescaut: Rosalind Plowrigth, William Johns, Ermanno Mauro, Rolando Panerai. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Fiorenzo Giorgi.

1980

Josè Carreras

rettore Giampiero Taverna. Regia di Sylvano Bussotti.

Lando Bartolini

MadaMa butterfly: Diana Soviero, Elena Mauti Nunziata, Eleonora Jankovic, Tiziana Tramonti, Beniamino Prior, Vicente Sardinero, Tullio Pane. Direttore Marcello Panni. Regia di Pier Luigi Samaritani. le villi: Carlo Desideri, Cristina Rubin, Antonio Savastano.


1985

tosca: Marilyn Zachau, Giacomo Aragall, Ingvar Wixell, Vincente Sardinero, Aldo Bramante, Alfredo Mariotti. Direttore Daniel Oren. Regia di Sandro Sequi. la bohÈMe: Fiamma Izzo D’Amico, Alida Ferrarin, Ivan Kiukciev, Franco Farini, Giacomo Aragall, Alberto Rinaldi, Vicente Sardinero, Roberto Scandiuzzi, Armando Ariostini Direttore Emil Tchakanov. Regia di Luciano Alberti.

1986

la fanciulla del West: Mary Jane Johnson, Alain Fundari, Giorgio Casellato Lamberti, Nicola Martinucci, Angelo Marchiandi, Giancarlo Tosi, Armando Ariostini. Direttore Gianluigi Gelmetti. Regia di Angelo Corti. tosca: Maria Slatinaru, Giovanna Casolla, Lando Bartolini, Ruben Dominguez, Luis Lima, Silvano Carroli, Franco De Grandis, Alfredo Mariotti. Direttore Daniel Oren. Regia di Sandro Sequi.

1987

turandot: Eva Marton, Dawn Symes, Galina Savova, Ermanno Mauro, Paolo Washington, Maria Chiara, Alessandra Pacetti, Giancarlo Ceccarini, Tullio Pane, Antonio Bevacqua. Direttore Angelo Campori. Regia di Giancarlo Corbelli. la bohÈMe: Mietta Sighele, Lucetta Bizzi, Nuccia Focile, Veriano Luchetti, Giovanni De An-

gelis, Armando Caforio. Direttore Marcello Panni. Regia di Stefano Piacenti. Gianni schicchi: Giuseppe Taddei, Alida Ferrarin, Fedora Barbieri, Vincenzo La Scola. Direttore Bruno Moretti. Regia di Pino Quartullo.

1988

la rondine: Elena Mauti Nunziata, Lucetta Bizzi, Vincenzo Bello, Giuseppe Fallisi, Stefano Antonucci. Direttore Pier Luigi Urbini. Regia di Simona Marchini. turandot: Marita Napier, Dawn Symes, Antonio Ordonez, Alessandra Pacetti, Giovanni De Angelis, Iorio Zennaro, Saverio Bambi, Bonaldo Gaiotti. Direttore Giuliano Carella. Regia di Giancarlo Corbelli. tabarro: Silvano Carroli, Giorgio Merighi, Mara Zampieri. Direttore Maurizio Arena. Regia di Stefano Reali.

1989

MadaMa butterfly: Yoko Watanabe Grimaldi, Mietta Sighele, Paola Fornasari Patti, Antonella Trevisan, Dario Raffanti, Nazareno Antinori, Giovanni De Angelis, Andrea Piccinini. Direttore Bruno Moretti. Regia di Renzo Giacchieri. turandot: Olivia Stapp, Lucetta Bizzi, Antonio Ordonez, Paolo Washington, Stefano Antonucci, Giovanni De Angelis, Florindo Andreoli, Saverio Bambi. Direttore Giuliano Carella. Regia di Giancarlo Cobelli. suor anGelica: Yoko Watanabe, Mirna Pecile, Gudrum

Placido Domingo

Nardi, Salome Manfred Jung, Reinhild Runkel, Karin Loyee, Carmen Reppel, Franz Ferdinand Nentwig. Direttore Heinrich Bender. Regia di Christian Sauser.

1990

tosca: Rosalind Plowright, Jean Glennon Whiterhouse, Giuseppe Giacobini, Salvatore Fisichella, Silvano Carroli, Franco Giovine, Luigi Roni. Direttore Giuliano Carella. Regia di Attilio Colonnello. MadaMa butterfly: Yoko Watanabe, Simona Zambruno, Mirna Pecile, Salvatore Fisichella, Salvatore Ragonese, Giovanni De Angelis. Direttore Bruno Moretti. Regia di Renzo Giacchieri.

1991

turandot: Ghena Dimitrova, Sofia Larsen, Lando Bartolini, Da-

63


Luciano Pavarotti

ria Chiuri, Annagrazia Carnovali. Direttore Marcello Panni. Regia di Rolando Panerai. la bohÈMe: Fiorella Burato, Olatz Saitua Iribar, Jordi Galofrè, Fabio Tinalli, Ramon De Abdres, Duccio Dal Monte. Direttore Stefano Ranzani. Regia di Luciano Alberti.

1994

turandot: Ghena Dimitrova, Barbara De Maio, Lando Bartolini, Nicola Martinucci, Maria Chiara, Adriana Morelli Direttore Ralf Weikert. Regia di Beppe De Tomasi. la bohÈMe: Maria Spacagna, Maria Pia Jonata, Keith Olsen, Claudio Di Segni, Giancarlo Pasquetto, Fernando Costa, Orazio Mori, Enrico Turco. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Rolando Panerai.

1995 niela Longhi, Paolo Washington, Giancarlo Ceccarini, Florindo Andreolli. Direttore Yuri Aronovitch. Regia di Sylvano Bussotti. MadaMa butterfly: Maria Spacagna, Adriana Morelli, Giorgio Merighi, Salvatore Ragonese, Giovanni De Angelis, Oslavio De Credico. Direttore Angelo Campori. Regia di Renzo Giacchieri. le villi: Lucetta Bizzi, Giorgio Merighi, Antonio Salvatori, Giuseppe di Stefano. tabarro: Franco Giovine, Giuseppe Giacobini, Giovanna Casolla. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Flavio Trevisan.

1992

tosca: Ghena Dimitrova, Adriana Morelli, Giorgio Merighi, Gianfranco Cecchele, Lando Bartolini, Franco Giovine, Seng Hyoun Ko. Direttori Niska Baresa, Lovrenc Arnic. Regia di Flavio Trevisan.

1993

Gianni schicchi: Mauro Buda, Giuseppe Altomare, Giuliano Di Filippo, Luca Bodini, Annama64

la fanciulla del West: Barbara Daniels, Katleen McCalla, Antonio Salvatori, Lando Bartolini. Direttori Christian Badea, Janos Acs. Regia di Roberto Faenza. tosca: Barbara De Maio, Galina Kalinina, Giovanna Casella, José Cura, Nunzio Todisco, Franco Giovine, Antonio De Gobbi, Graziano Polidori. Direttore Garcia Navarro. Regia di Gianni Quaranta. MadaMa butterfly: Adriana Morelli, Natalia Dercho, Keith Olsen, Mario Carrara, Mauro Buda,Adriana Cicogna. Direttori Marcello Panni, Joanos Acs. Regia di Patricia Panton.

dot: Ghena Dimitrova, Christian Johannsson, Andreev Kostadin, Katia Ricciarelli, Maria Vitali. Direttore Rico Saccani. Regia di Sergio Vela.

1997

tosca: Ines Salazar, Laura Niculescu, Josè Cura, Mario Malagnini, Sherill Milnes, Ko Seng Youn. Direttore Antonio Guadagno. Regia di Vivien Hewitt. MadaMa butterfly: Natalia Dercho, Maria Pia Jonata, Claudia Marchi, Fulvia Bertoli, Alberto Cupido, Carlos Antonio Moreno, Rolando Panerai, Mauro Buda. Direttore Maurizio Arena. Regia di Rolando Panerai.

1998

turandot: Giovanna Casolla, Leila Guimarez, Natalia Margrit, Alberto Cupido, Jan Storey, Antonia Brown, Maria Pia Jonata. Direttore Elio Boncompagni. Regia di Daniele De Plano. Gianni schicchi: Angelo Romero, Bruno De Simone, Pietro Ballo, Alessandro Panaja, Luciana Serra, Antonella Carnovali.

1996

la bohÈMe: Denia Mazzola Gavazzeni, Maria Pia Jonata, Salvatore Fisichella, Claudio di Segni, Rosemary Musoleno, Mina Yamazaki, Marcello Jenis, Michele Porcelli, Orazio Mori, Giacomo Prestia. Direttore Peter Mark. Regia Mario Monicelli. Manon lescaut: Laura Niculescu, Paolo Ruggiero, Lando Bartolini, Graziano Polidori. Direttore Angelo Campori. Regia di Attilio Colonnello. turan-

Katia Ricciarelli


Francesca Patanè

1999

la bohÈMe: Patriza Pace. Antonia Cifrone, Gianna Queni, Salvatore Fisichella, Josè Sampre, Anna Luisa Scano, Patrizia Cigna, Mimma Briganti. Direttore Niksa Bareza. Regia di Giuseppe Giuliano. turandot: Audrey Stottler, Laura Niculescu, Christjan Johannsson, Antonio Ordonez, Luciana Serra, Maria Pia Jonata, Gianna Queni, Luigi Roni. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Peter Selam.

2000

tosca: Norma Fantini, Laura Niculescu, Natalia Margarit, Richard Margison, Dario Volontà Seng Hyou Ko, Justino Diaz. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Beni Montresor. la bohÈMe: Anna Laura Longo, Antonia Cifrone, Cesare Catani, Sergio Panajia, Mimma Briganti, Domenico Balzani, Sergio Bologna, Roberto Nelcini. Direttori Andrea Licata, Massimo Morelli. MadaMa butterfly: Maria Pia Jonata, Fulvia Bertoli Salvatore Fisichella Sergio Bologna, Marco Chingari. Direttori Mario Perusso, Massimo Morelli. Regia Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda.

2001

turandot: Giovanna Casolla, Gegam Grigorian, Xiu Wei Sun, Nicolay Bikov. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Roberto Laganà Manoli. tosca: Daniela Longhi, Antonia Cifrone, Ignacio Encinas, David Pittman-Jennings. Direttore Andrea Licata. Regia Beni Montresor.

2002

Manon lescaut: Norma Fantini, Domenico Balzani, Gabriel Sadè, Keith Olsen, Luciano Leoni. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Luis Castro. tosca: Antonia Cifrone, Nicola Martinucci, Alberto Mastromarino. Direttore Roberto Tolomelli. Regia di Beni Montresor ripresa da Gaetano Miglioranzi. turandot: Giovanna Casolla, Paola Romanò, Massimo

La Guardia, Paolo Battaglia, Lando Bartolini, Renzo Zulian, Serena Farnocchia, Anna Luisa Scano. Direttori Claudio Scimone, Bruno Nicoli. Regia di Roberto Laganà Manoli.

2003

la bohÈMe: Carla Maria Izzo, Maria Luigia Borsi, Ramon Vargas, Carlo Ventre, Valter Borin, Virginia Wagner, Rita Cammarano, Vladimir Stoyanov, Domenico Balzani. Enrico Marrucci, Cosimo Diano. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. MadaMa butterfly: Veronica Villaroel, Hui He, Chiara Chialli, Teresa Nicoletti, Giorgio Merighi, Stefano Secco, Antonio Salvatori. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia di Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda. Costumi Regina Schrecker. turandot: Maria Dragoni, Paola Romanò, Alfredo Zanazzo, Riccardo Ferrari, Marcello Giordani, Anna Laura Longo, Mina Tasca, Massimo La Guardia. Direttori Jacek Kaspszyk, Bruno Nicoli. Regia scene e costumi di Roberto Laganà Manoli. Manon lescaut: Daniela Dessì, Antonia Cifrone, Alessandro Corbelli, Fabio Armiliato, Lando Bartolini, Franco Boscolo. Direttore Antonio Pirolli. Regia di Josè Luis Castro. Scene e costumi Igor Mitoraj.

2004

MadaMa butterfly: Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Juan Pons. Direttore Placido Domingo. Scene Arnaldo Pomodoro. Costumi Guillermo Mariotto. MadaMa butterfly: Carla Maria Izzo, Mariella Guarnera, Vincenzo La Scola, Stefano Secco, Marzio Giossi, Luca Salsi. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda Costumi Regina Schrecker. MadaMa butterfly: Kim Yoo Sun, Jang Hyun Ju, Lee Hyun, Choi Jong Woo. Direttore Choi Seung Han. Regia di Chung Kab Gyun. Scene Lee Hak Sun. Co-

Raina Kabaivanska

stumi Lee Soo Dong, Canezou By Mavel, Saeki Masaaki (coproduzione Seoul-Torre del Lago). tosca: Francesca Patanè, Andrea Bocelli, Giuseppe Gipali, Giorgio Surian, Alberto Mastromarino. Direttori Steven Mercurio, Jacek Kaspszyk. Regia di Beni Montresor. turandot: Maria Dragoni, Franco Farina, Nicola Martinucci, Maria Luigia Borsi, Anna Laura Longo, Riccardo Ferrari, Gianvito Ribba, Massimo La Guardia. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia von den Steinen.

2005

la fanciulla del West: Daniela Dessì, Lucio Gallo, Fabio Armiliato, Massimo La Guardia, Andrea Patucelli. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Ivan Stefanutti. Scene e costumi Nall. la bohÈMe: Atonia Cifrone, Ruth Kerr, Roberto Aronica, Costyantyn Andreyev, Maria Costanza Nocentini, Luca Salsi, Alessandro Luongo. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. turandot: Francesca Patanè, Stefania Spaggiari, Marcello Giordani, Maurizio Graziani, Anna Laura Longo, Irina Muratbekova, Riccardo Ferrari, Gianvito Ribba, 65


Amarilli Nizza

Massimo La Guardia. Direttore Bruno Vicoli. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia Von den Steinen. MadaMa butterfly: Sun Xiu Wei, Renata Lamanda, Marco Berti Nicola Alaimo. Direttore Lukas Karytinos. Regia di Chung Kab Gyun. Scene Lee Hak Sun. Costumi Michelle Rutkowski.

2006

la bohÈMe: Adriana Damato, Serena Farnocchia, Ilina Mihaylova, Alessandra Meozzi, Roberto Aronica Stefano Secco, Marzio Giossi, Luca Salsi. Direttore Julian Kovatcev. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. turandot: Anna Shafajnskaia, Doina Dimitriu, Frank Porretta, Warren Mok, Maria Costanza Nocentini, Mina Tasca Yamazaki, Rafal Siwek. Direttori Claudio Sciamone, Carmine Pinto. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia Von den Steinen. tosca: Norma Fantini, Antonia Cifrone, Andrew Richards, Lucio Gallo. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Mario Corradi. Scene di Igor Mitoraj. MadaMa butterfly: Hisami Namikawa, Keiko Yokoyama, Yukiko Tanaka, Alessandra Meozzi, Massimiliano Pisapia, Luca Salsi. Direttore Roberto Zarpellon. Regia di Masayoshi Kuriyama. Sce66

ne Sumiko Masuda. Costumi Katsumi Kishii.

2007

MadaMa butterfly: Elmira Veda, Tizia Ducati, Annamaria Popescu, Annunziata Vestri Carlo Barracelli, Luca Salsi. Direttore Laurence Gilgore. Regia Stefano Vizioli. Scene e costumi Ugo Nespolo. Tosca: Antonia Cifrone, Marcello Giordani, Giorgio Surian. Direttori Keri Lynn Wilson, Valerio Galli. Regia Mario Corradi., Scene e costumi Igor Mitoraj. la bohÈMe: Norma Fantini, Maria Luigia Borsi, Donata D’Annunzio Lombardi, Chun Yu Xu, Massimiliano Pisapia. Regia Maurizio Scaparro. Scene e costumi Jean-Michel Folon. la rondine: Svetla Vassileva, Maya Dashuk, Fabio Sartori, Emanuele Giannino, Marzio Giossi. Regia Lorenzo Amato. Scene e Costumi Nall.

2008

concerto inauGurale: Filarmonica e Coro della Scala. Direzione Riccardo Chailly. Maestro del coro Bruno Casoni. Con Martina Serafin, Svetla Vassileva, Massimiliano Pisapia, Carlo Bosi, Antonello Palombi, Ernesto Panariello. turandot: Francesca Patané, Susan Foster, Francesco Hong, Donata D’Annunzio Lombardi, Dejan Vatchkov, Massimiliano Valleggi, Emanuele Giannino, Nicola Pamio. Direzione Alberto Veronesi e Giuseppe Acquaviva. Regia Maurizio Scaparro. Scene Ezio Frigerio. Costumi Franca Squarciapino. edGar: Marco Berti, Cristina Gallardo-Domas, Rossana Rinaldi, Luca Salsi, Filippo Polinelli. Direzione Pier Giorgio Morandi. Regia Vivien A. Hewitt. Scene Roger Dean. Costumi Freyja Dean. tosca: Daniela Dessì, Hui He, Fabio Armiliato, Ji Myung Hoon, Giorgio Surian. Direzione Yoel Levi e Cem Mansur. Regia Mario Corradi. Scene e costumi Igor Mitoraj. MadaMa butterfly: Liping Zhang, Elmira Veda, Mariella

Guarnera, Massimiliano Pisapia, Alessandro Corbelli, Marzio Giossi. Direzione Julian Reynolds e Carmine Pinto. Regia Stefano Vizioli. Scene e costumi Ugo Nespolo.

2009

bohÈMe: Maija Kovalevska, Roberto Aronica, Silvia Della Benedetta, Alessandra Meozzi, Cristina Barbieri, Gianluca Terranova, Luca Salsi, Massimiliano Valleggi. Direttore Marcello Rota. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. tosca: Amarilli Nizza, Ambrogio Maestri, Antonello Palombi, Olga Romanko, Enrique Ferrer, Silvio Zanon. Direttore Fabrizio Maria Carminati, scene di Antonio Mastromattei, costumi di Pierluciano Cavallotti. turandot: Francesco Hong, Park Sung-Kyu, Elena Popovskaya, Giovanna Casolla. Direttore Valerio Galli, scene di Ezio Frigerio, costumi di Franca Squarciapino. Manon lescaut: Martina Serafin, Marcello Giordani, Giovanni Guagliardo, Alessandro Guerzoni. Direttore Alberto Veronesi, scene di Poppi Ranchetti, costumi di Giovanna Fiorentini.

Angela Gheorghiu


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