Chimica del suolo

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Sommario Proprietà fisiche del suolo Adsorbimento anionico La fase liquida del suolo Le acque irrigue Terreni acidi Suoli alomorfi Determinazioni Cenni sul compostaggio

Proprietà fisiche del suolo La proprietà fisica più importante è la tessitura, indica la composizione granulometrica del suolo. Ripartizione delle particelle del terreno, considerate di forma sferica, in classi granulometriche (ISSS – USDA) indipendentemente dalla loro natura chimica e mineralogica.    

Eliminazione delle scheletro; Distruzione degli aggregati (carbonati con HCl ; SO con H2O2); Dispersione delle particelle (Na(PO3 )6– esametafosfato di sodio) Sedimentazione in levigatore e legge si STOKES

Le particelle possono disporsi singolarmente oppure possono formare aggregati, ciò accade più frequentemente, gli aggregati sono resi stabili da sostanze come ossidi di Fe e Al che si depositano sulla superficie. In pieno campo riscontriamo diversi tipi di strutture: a particelle singole, a coerenti e ad aggregati. STRUTTURA A PARTICELLE SINGOLE


In queste strutture le particelle non sono aggregate e quindi il suolo non raggiungerà il punto di massima densità. Talvolta può avvenire la pseudoaggregazione a causa della formazione di menischi di acqua che agiscono da cementanti; in caso di essiccamento o sommersione la pseudoaggregazione svanisce. Questa struttura è tipica dei terreni sabbiosi e limosi di recente formazione. STRUTTURA COERENTE Struttura con aggregazioni non visibili, simile alla struttura a particelle singole. I rigonfiamenti e le contrazioni dovuti ai meccanismi di idratazione e disidratazione portano alla formazione della struttura ad aggregati. STRUTTURA AD AGGREGATI Struttura caratterizzata dalla presenza di aggregati visibili a loro volta costituiti da aggregati più piccoli. Prendono origine nel caso della struttura a particelle singole dallo sviluppo pedogenetico che porta alla formazione di minerali di neoformazione (es argilla e ossidi di Fe e Al) che sono portati ad aderire tra di loro. Nel caso partissimo dalla struttura coerente la formazione della struttura è dovuta a rigonfiamenti e compressioni. STABILIZZAZIONE DELLA STRUTTURA La stabilità della struttura è dovuta a: 

presenza di prodotti organici e inorganici che uniscono le particelle; lasostanza organica provoca l’aumento dell’attività microbica i cui sottoprodotti costituiti da polisaccaridi e poliuronidi agiscono da cementanti. Tale azione è esercitata anche dagli animali terricoli e le ife fungine ma non dal letame di stalla ben decomposto che esercita un’azione nulla.

Gli ossidi di Fe e Al causano aggregazione mediante orizzonti compatti, in suoli poveri di SO perché essa neutralizza le cariche positive che causano l’agregazione. più è basso il pH, maggiore è la carica +, maggiore è l’aggregazione;


azione della nube ionica e dei Sali nella fase liquida, i Sali come la CaCO3 hanno un azione flocculante che permette la compattazione degli aggregati; la concentrazione necessaria alla stabilità è tanto più bassa quanto maggiore è il potere flocculante dei cationi.

Se il grado di saturazione in Ca e Mg di un terreno si abbassa, tede ad aumentare il grado di saturazione in Al che ha elevato potere flocculante; ecco perché nei terreni acidi si hanno migliori condizioni di struttura, però l’alluminio è dannoso per le piante.

PROPRIETA Densità reale: rapporto tra massa di suolo e volume parte solida; Densità apparente: rapporto tra massa e volume totale Porosità: rapporto fra il volume degli spazi non occupati da componenti solide e il volume totale del terreno, si ottiene dai valori di densità reale e apparente. I pori possono essere primari o secondari; i pori primari sono presenti negli aggregati mentre quelli secondari sono presenti tra gli aggregati e quindi possono essere causati dall’attività microbica, degli animali o dell’uomo. Secondo la CLASSIFICAZIONE più diffusa è possibile distinguere: 

PORI GROSSOLANI, con diametro superiore a 0,06 mm; prevalenti nei terreni sabbiosi, permettono rapidi scambi gassosi e rapido drenaggio. Coincidono con i p. primari nei terreni sabbiosi mentre negli altri sono secondari; PORI MEDI, con diametro tra 0,06 e 0,01mm; l’acqua risale per capillarità e permane per tempi lunghi. Sono pori primari nei t. sabbiosi e secondari negli altri; PORI SOTTILI, con diametro inferiore a 0,01 mm; l’acqua è trattenuta così tanto da non defluire e quindi da non essere disponibile per le piante. La quantità di questo tipo di pori aumenta con l’aumentare del contenuto di argilla.

DETERMINAZIONI Determinazione del peso specifico reale:


Si esegue con uno PICNOMETRO, usando tetracloruro di carbonio anziché acqua;

Procedimento: 10 g di suolo essiccato a 105°C si introducono in un picnometro da 50 ml, precedentemente pesato pieno di solvente a 20°C e vi si aggiunge tetracloruro di carbonio fino a coprire le terra. Si trasferisce in un essiccatore e si allontana sotto vuoto l’aria presente nel terreno, indi si porta segno con il solvente e si pesa. CALCOLO: P sp = * 1,595 Determinazione del peso specifico apparente: 

Si esegue con uno cilindro metallico provvisto di coperchi mobili, con il bordo inferiore affilato in modo tale da facilitare la penetrazione nel terreno e del quale si conosce il volume (100 – 200 ml) e il peso.

Procedimento Si affonda gradatamente il cilindro nel terreno fino a riempirlo. Si taglia a raso la terra che sporge alle due estremità alle due estremità del cilindro e si chiude con i relativi coperchi. Indi si pesa. Determinazione del grado di stabilità dei macroaggregati (indice di struttura) La stabilità degli aggregati si saggia rispetto all’azione dell’acqua, valutando il residuo di una setacciatura ad umido. Si determina generalmente su aggregati da 1 a 2 mm di Ø Procedimento: Si pesano 10 g di aggregati da 1 - 2 mm in un cestello tarato e si mantengono su uno strato di sabbia umida per 2 h per saturare gli aggregati. Si avvita il cestello al suo perno e si immerge nel becker. Si mette in moto l’apparecchio e si regola in modo che il cestello compia 38/40 giri alterni al minuto Si eseguono 2 prove:  

a 5 minuti a 60 minuti


Si toglie il cestello, si lava, si essicca e si pesa Il residuo rappresenta la quantità di aggregati > 0,25 mm stabili all’azione dell’acqua che si esprime in % degli aggregati di partenza. Determinazione del grado di stabilità dei microaggregati Definiti convenzionalmente come aggregati < a 0,002 mm La determinazione si basa sul rapporto tra la quantità totale di particelle inferiori a 0,002 mm dopo disgregazione e quella presente nel terreno allo stato naturale

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