Ambra Fraschetti
GRAVIDANZA NO PROBLEM Fonti: “Wikipedia” “Grande Dizionario Italiano” di Aldo Gabrielli “L'ostetrica e l'arte del sostegno durante il parto” A. Robertson, “Ginecologia e Ostetricia” Pescetto et all. “Allattare – Un gesto d'amore” T. Catanzani e P. Negri “Nascere bene” ISBN: 9786050304381 Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com) un prodotto di Simplicissimus Book Farm
Indice
INTRODUZIONE 1. LA SCOPERTA 2. IN PRINCIPIO FU IL PRIMO TRIMESTRE 3. IL FANTASTICO MONDO DELLA SALA D’ATTESA 4. I COSIDDETTI DANNI COLLATERALI 5. NIENTE SESSO SIAMO INCINTI 6. SEMESTRE II: LA VENDETTA 7. IL TERZO TRIMESTRE: ISTRUZIONI PER L’USO E CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 8. L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL PARTNER 9. IL NONO. THE LAST BUT NOT THE LEAST 10. THE FINAL COUNTDOWN 11. FINALMENTE TU Ringraziamenti
INTRODUZIONE
Questo libro è dedicato a tutte quelle donne che non hanno paura di sapere la dura verità. Lo scopo prefissatomi in queste pagine è quello di far divertire le già partorienti e preparare mentalmente le future mamme che affrontano il primo parto, sfatando falsi miti, raccontando tutte le cose che avrei voluto sapere e che invece vigliaccamente mi hanno taciuto. Quelle che seguiranno sono state la mia esperienza, le mie impressioni e quelle di altre amiche divenute madri o in dolce attesa. Mi sono soffermata principalmente sul parto naturale senza nulla togliere al cesareo, un parto è sempre un parto in qualunque modo si svolga! Vorrei mettere in luce principalmente gli aspetti negativi,anche se ad essere oneste la gravidanza, il parto e tutto quel che segue sono la cosa più bella che possa accadere nella vita di una persona. Amo mia figlia e rifarei tutto, anche con qualche sofferenza in più. Quello che leggerete non sarà uguale al viaggio che avete o che state per intraprendere, non affronterà tematiche spiacevoli o gravi, ma è comunque un universo possibile. Meditate e in bocca al lupo.
A tutte voi, buona lettura
1. LA SCOPERTA
La tua vita scorre tranquilla. Un lavoro se sei fortunata, un partner mediamente soddisfacente, il rapporto di amore/odio con la palestra se non sei una lavativa. I genitori, vera àncora di salvezza degli anni 2000; le amiche ed i pettegolezzi dell’Apericena con fiumi di spritz. Le troppe poche vacanze, mohito-party, scadenze, contratti, brunch, estetista e parrucchiera. La classica vita di una giovane donna emancipata dell’era moderna.
Un giorno non ti senti tanto bene.
Cominci ad avere un po’ di mal di pancia, dolori ai reni e tette degne dello slow-motion di Baywatch e ti dici: “ Uh uh, che dolore, credo che il ciclo mi stia per tornare” e per rilassarti fai mentalmente uno shopping sfrenato sfogliando magazine modaioli con 3 articoli e 100 pagine di lussuose pubblicità, fantasticando su modelli strafighi in slippini bianchi che fanno il bagno tra i faraglioni di Capri. Vai a lavoro e hai tanto sonno, proprio non riesci a tenere gli occhi aperti. I reni sembrano costellati di piccoli pugnali ninja, senti anche un leggero fastidio per odori che solitamente non avresti notato. Ripensi distrattamente che c’è qualcosa che ti sfugge. Il dentista? La manicure? Il bollo dell’auto? Mentre ti gratti una tetta che prude tantissimo, cominci a guardare l’agenda e ti accorgi che le mestruazioni dovevano essere arrivate già quattro giorni fa. Un fremito percorre la spina dorsale, il cervello comincia ad elaborare la situazione sviluppando due possibili reazioni. Gioiosa speranza, se si è solite praticare birdwatching alla ricerca della mitologica cicogna. Oppure panico. Allo stato puro. La propria vita sessuale scorre veloce in un susseguirsi di confusionarie diapositive alla ricerca di un indizio, una défaillance, un attimo di distrazione. Cominci con il dirti che questo ritardo non è riconducibile ad alcunché di impegnativo, solo un po’ di stress, che siete stati attenti, che hai sempre pensato di essere sterile o comunque poco feconda perché in tutti questi anni di sesso più o meno sfrenato non ti è mai successo un ritardo. L’agitazione ed il dubbio ti stringono lo stomaco in una morsa d’acciaio. Non sarà niente, ma constatare e togliersi il dubbio non costa nulla indi per cui, urge un’azione immediata. Corri in farmacia con piglio militaresco e l’imbarazzo del primo giorno di scuola. Con voce bassa per non farti ascoltare dalla folla che attende il proprio turno chiedi “per favore mi da un test di gravidanza?” la farmacista con la professionalità che contraddistingue la categoria risponderà alzando i decibel all'ennesima potenza: “ECCO IL SUO TEST DI GRAVIDANZA SIGNORA, ARRIVEDERCI”. Nel corso degli anni ho notato come i farmacisti abbiano l’innata capacità di riuscire a farti fare figure pessime con la massima nonchalance. Come quando hai un fastidioso prurito intimo, perdite con 50 sfumature dal giallo al verdone e una volta arrivata al banco di questo stimato professionista, dispensatore di rimedi per ogni male che affligge l’umanità, speri nella sua comprensione e discrezione. Timidamente pronunci un buongiorno sbiascicato passando con fare furtivo la ricetta chilometrica del ginecologo, dove ci sono prescritti 10 tipi diversi di farmaci tra antibiotici, pomate, ovuli e lavande vaginali. Vorresti evitare di dire a voce alta tutto quello che ti serve dato che la farmacia è affollata come il Wembley Stadium al Live Aid. Tu chiedi e “l’amico-farmacista” non può esimersi dal cercare di farti risparmiare qualcosa ed agire per il tuo meglio anche se ciò comporta il tuo sputtanamento pubblico:
“OH VEDIAMO UN PO’.. DEGLI OVULI VAGINALI, VUOLE IL GENERICO? NO PERCHE’ COSI’ POSSO DARLE QUELLO CHE COSTA MENO”. E ti snocciola i farmaci segnati scandendo bene le parole, gli eccipienti e i formati. Tutti capiscono nel raggio di 30 metri che tu hai delle infezioni vaginali. Che poi queste cose capitano sempre quando te la stai tirando perché dietro di te c’è un tizio che ricorda vagamente il modello dei faraglioni! Preso il test che cambierà per sempre la tua vita, corri a casa e leggi le istruzioni. Per sicurezza controlli su internet quale sia il momento migliore per effettuarlo, poi chiami l’amica esperta, quella che lo ha già fatto almeno quattro o cinque volte e che inconsciamente sospetti soffra di gravidanze isteriche, che comincia a farti un interrogatorio degno di un agente della CIA. Infine ascolti Paolo Fox per vedere se le stelle sono dalla tua parte. Aspetti la mattina, momento in cui nell'urina c’è una maggior concentrazione di ormoni cosa che rende il risultato più attendibile e sicuro. Ti avvicini al water nemmeno fossi Lee Van Cleff in mezzogiorno di fuoco. Ti siedi. Posizioni lo stick cercando di immaginare la traiettoria che prenderà il getto di urina in modo che la tua mano non diventi il tester. Fai pipì. Prendi lo stick con una solennità simile al Papa che somministra la comunione. Ti domandi dove posarlo perché è pieno di pipì e ti fa un po’schifo anche se è la tua. Mentre decidi dove metterlo volgi lo sguardo verso il display. In meno di 20 secondi vedi chiaramente che si sta formando una linea. Ti sembra di aver letto che ci vogliano DUE linee. Non ne sei sicura, riguardi il foglietto illustrativo e intanto la linea diventa magicamente più scura. Nessuna linea NEGATIVO. Una linea POSITIVO. Boom! Una linea. Positivo. Incinta. Una sorpresa?Inaspettato? Inatteso? Eufemismi. Anche se una gravidanza è cercata, la scoperta è come un colpo di stato, un terremoto, un’onda anomala, l’eruzione del Krakatoa del 1883[1] . Un figlio! Ti viene da ridere, da piangere, da sbattere la testa al muro. In una manciata di secondi ti passa tutta la tua vita davanti, il cervello ti va letteralmente in pappa. Non realizzi a pieno la grandezza di questo evento che sta per cambiare in modo radicale la tua esistenza. Ti butti sul letto con lo stik pieno di pipì gravida e lo fissi. Cerchi di riprenderti. Cosa fare ora? Per prima cosa avvertire la dolce metà. Ma qual è il modo migliore per dirlo: “Ciao Amore, sai per cena avevo pensato di prepararti un bel semolino. So che non ti piace tanto ma almeno così non rischierai di morire soffocato quando ti dirò che aspettiamo un bambino. A proposito, a che ora c’è la partita di Champions stasera?” Già perché dopo che la bomba piomba su di te, la cosa altrettanto complessa è divulgare l’informazione.
Come anticipato, il primo ad essere informato ovviamente è il fecondatore. Gli uomini appaiono sempre come conigli spaventati di fronte a certe notizie. In realtà la scoperta di una gravidanza, seppur scioccante in un primo momento, non appena passato lo stordimento iniziale, li lascia tronfi di orgoglio. Se avessero le penne sarebbero molto simili a pavoni in amore. D'altronde la natura li spinge a pensare al sesso in un modo esacerbante, spinti da un desiderio primordiale di cacciare, conquistare e seminare nel mondo il
loro DNA. Da uno studio in corso di pubblicazione sulla rivista scientifica Journal of Sex Research emerge che, in media, gli uomini durante il giorno fanno pensieri erotici diciannove volte. Diciannove volte pensano a donne che non possiederanno mai, in posizioni che non praticheranno mai, in posti che non vedranno mai. Ci sarebbe quasi da compatirli ma vedrete più avanti che la maggior parte di loro non merita compassione. La natura li vuole fecondatori, dunque è normale che il sesso sia il loro chiodo fisso e che la nascita di un erede li completi, li inorgoglisca e li appaghi.
A ruota vengono i tuoi genitori. La futura nonna sarà in un brodo di giuggiole. Gioirà come Tardelli ai mondiali del ’82 , non stando più nella pelle. Correrà in soffitta a tirare fuori abitini démodé fatti da una prozia, tramandati da generazione in generazione, che il nascituro dovrà indossare indipendentemente dal sesso. Vi ringrazierà. Per una madre il fatto di diventare nonna lascia sensazioni discordanti: da un parte è la prova tangibile del tempo che passa, sancisce il tanto temuto passaggio da signora, a vecchia signora; al tempo stesso è fonte di una gioia immensa. Per loro è come ritornare madri un’altra volta senza le rotture di palle che i genitori sono costretti a subire ed infliggere. Sarà felice come non l’avrete mai vista! Si sentirà ripagata di tutte le angherie che la figlia femmina le ha inflitto: nel corso dell’infanzia preferendo il papà, nell'adolescenza dove urlare tutto il disappunto ed essere bastian contrario era lo sport preferito e nell'età adulta, dove spesso la saccenza porta a trattare i genitori come obsoleti pezzi da museo. Il vostro rapporto cambierà radicalmente perché passerete sullo stesso piano, sarete complici e amiche, lei sarà la vostra spalla , quella che vi aiuterà fisicamente e soprattutto psicologicamente. Mai come ora capirete quanto sia vero il detto che “la mamma è sempre la mamma”. Per il futuro nonno invece sarà un trauma. Ho visto sulla mia pelle, prima con mia sorella e poi con la sottoscritta, lo sgomento ed il mutismo avvolgere il mio adorato papà. Per il genitore di sesso maschile la figlia femmina non cresce mai, resta sempre la propria bambina. E per la bambina ultra trentenne il padre è l’esemplare di uomo perfetto, il metro di paragone, nel bene e nel male, per tutte le future relazioni sentimentali. Nel corso dell’infanzia la maggioranza di noi ha affermato che da grandi avrebbero sposato uno come il papà. Perché meraviglioso, bello anche se peloso e pelato, magro o al massimo robusto anche se palesemente in sovrappeso, giusto, forte, eroico e onnisciente. Noi siamo sempre le piccole di papà, indipendentemente dall’età. Saremo per tutta la vita le loro ragazze speciali. E’ un amore unico quello che lega padre e figlia quindi la notiziona è una piccola tragedia, la fine di un’era, la caduta degli Dei. Ancora non sanno che un nipote ti riempie la vita e ti rincretinisce. Non lo sanno, ma lo scopriranno presto.
I suoi genitori. Il suocero solitamente esplode in una gioia simile a quella del fecondatore. Il pensiero che il proprio cognome si prolunghi nel corso dei secoli lo inorgoglisce e gli fa tirare un sospiro di sollievo. Mentre apprende la novella la sua mente corre veloce soffermandosi sulla scelta del nome che, se erede maschio, per rispettare le tradizioni famigliari dovrebbe essere uguale al suo. Poco importa se il nonno si chiama Alibrando o Alsuero. Per il suocero diventi la Dea Madre, una donna capace di redimere il figliuolo scavezzacollo, di fargli mettere la testa apposto. Una Femmina con la F maiuscola, degna di rispetto ed intelligente come un premio Nobel; angelo del focolare e in alcuni casi, in odore di santità. I suoceri sono una vera e propria manna del cielo.
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