Giuseppe Amico
MANUALE DI GRAFOLOGIA DINAMICA Motivazioni psicologiche dei segni grafologici morettiani Tratti della personalità
© Copyright Giuseppe Amico – 2014 – Tutti i diritti riservati
Info Autore: Giuseppe Amico Versione stampata a copertina morbida: Lulu Enterprise Versione ebook: Narcissus Self-publishing Copertina: Ega web design Sito: www.peritocalligrafico.it © Copyright: Proprietà letteraria riservata Prima edizione: giugno 2014
INDICE
Premessa Capitolo 01° - Curva e angoli
Capitolo 02° - La pressione Capitolo 03° - Il ritmo grafico Capitolo 04° - Continuità e discontinuità grafica. Rigo di base Capitolo 05° - I segni dell’affettività Capitolo 06° - I segni dell’insicurezza soggettiva Capitolo 07° - Le disuguaglianze metodiche Capitolo 08° - I gesti fuggitivi Capitolo 09° - Il savoir faire, le disomogeneità Capitolo 10° – Scritture sciatte Capitolo 11° - I segni di compensazione dell’Io Capitolo 12° – Segni di involuzione dell’Io Capitolo 13° - Le sindromi grafiche Capitolo 14° - Acutezze, striminzitezze, profusioni Capitolo 15° - Dinamismo grafico Capitolo 16° - I segni della fermezza Capitolo 17° - Distinta, Non distinta, Nitida Capitolo 18° - Parallela, Tecnica, Vezzosa Capitolo 19° - Combinazioni grafologiche e tratti di Personalità Capitolo 20° - Disposizioni affettive in grafologia Capitolo 21° - Il carattere per Freud Capitolo 22° - I tratti della personalità Capitolo 23° - Tratto dell’emotività Capitolo 24° - Tratto dell’impulsività Capitolo 25° - Tratto della riflessione Capitolo 26° - Tratto della timidezza
Capitolo 27° - Tratto della dominanza Capitolo 28° - Tratto dell’adattabilità Capitolo 29° - Tratto della socievolezza Capitolo 30° - Tratto dell’attenzione Capitolo 31° - Tratto dell’apprendimento Capitolo 32 – Tratto della memoria Capitolo 33° - Tratto dell’associazione Conclusione Bibliografia
PREMESSA
Nell’ambito della scienza grafologica esistono moltissime pubblicazioni che affrontano le varie tematiche scritturali e le sue applicazioni. La bibliografia è ricca di manuali in cui vengono analizzati i segni grafologici delle varie scuole e le loro corrispondenze psicologiche ed attitudinali.
La grafologia dell’orientamento scolastico e professionale, l’ambito peritale e dell’età evolutiva, vantano un gran numero di pubblicazioni specializzate che approfondiscono le varie casistiche grafologiche. Esistono libri di grafologia caratteriale, saggi scientifici sulle disgrafie, la rieducazione della scrittura, sulla grafologia applicata all’arte. Gli atti dei convegni nazionali delle scuole morettiana, marchesaniana, francese, tedesca e spagnola, sono ricchi di contributi, sperimentazioni, tesi, proposte applicative.
Nonostante si sia scritto molto in molti settori di questa scienza, dobbiamo rilevare una lacuna nell’ambito della Grafologia Dinamica. Infatti, non esistono manuali
specializzati, escluso forse il primo Trattato di Girolamo Moretti e qualche pubblicazione di Nazareno Palaferri, che chiariscano gli aspetti dinamici della semiotica grafologica in ordine alle relazioni psicologiche e motivazionali dei segni semplici e complessi (sindromi). Gli studiosi e gli allievi delle varie scuole che intendono approfondire l’argomento, sono costretti a spiluccare qua e la qualche nozione con un grande dispendio di tempo ed energia.
L'autore di questo saggio annota quanto carente sia la bibliografia relativa alla Grafologia Dinamica, la quale tratta in maniera approfondita gli aspetti psicologici dei vari segni grafologici e le sue profonde implicazioni caratteriali e temperamentali. Proprio per questo - afferma - ci è sembrato utile riunire e sistematizzare in un unico manuale tutti gli aspetti della Grafologia Dinamica, ovvero le relazioni e interazioni che sussistono tra il significato psicologico, caratteriale e attitudinale dei segni grafologici e le sue profonde motivazioni.
Questo libro presuppone quindi che il lettore abbia già in parte approfondito le nozioni base della grafologia teoretica e conosca il significato dei segni semplici e complessi.
Diamo per scontato perciò che chi ci legge sia anche in grado di realizzare una sintesi del quadro che si presenta al grafologo e conosca le metodologie e le tecniche per realizzare un fedele ritratto grafologico e la combinazione dei vari segni. Per scelta consapevole escludiamo dalla trattazione di questo volume tutte le espressioni grafodinamiche che non fanno più parte delle manifestazioni grafologiche del Terzo millennio. Nella seconda parte del libro si affronteranno invece le implicazioni grafologiche in ordine ai tratti caratteriali e di personalità secondo la semiotica morettiana.
L’editore
CAPITOLO 1° Curva e angoli (Curva, Angoli A, Angoli B)
Definizioni Curva: scrittura in cui predomina il movimento curvilineo rispetto a quello angoloso. Angoli A: è l’angolo che si manifesta alla base delle lettere e può essere acuto oppure smussato. Angoli B: è la sommatoria degli angoli presenti nella scrittura (sia quelli ai vertici che alla base delle lettere). Include anche quelli visibili nei collegamenti, all’inizio e alla fine delle parole, nei gesti preparatori e nei ricci (ganci e uncini). Dal punto di vista semiotico l’angolo B si localizza al vertice superiore delle lettere e si può manifestare con un grado più o meno accentuato di angolosità, fino ad arrivare a gradi minimi in cui perde il suo valore sostanziale che lo contraddistingue (quello della tenacia che può arrivare fino alla testardaggine).
Dinamica psicologica del segno Curva Il segno Curva dovrebbe essere presente in grado medio in tutte le calligrafie. Se non dovesse essere così o se all’opposto nella scrittura si manifestassero segni che esprimono asprezza e acutezza grafica, quasi certamente ci troveremmo davanti ad una possibile patografia che andrebbe meglio analizzata perchè potrebbe essere la manifestazione di una disintegrazione più o meno grave della personalità. Il neonato, nel momento in cui vede la luce, è “rotondeggiante” (in senso simbiotico) sia a livello psicologico che affettivo. Il distacco dall’utero materno prevede un superamento dei conflitti dovuti all’ambiente esterno per mezzo della forza psicofisica di cui ciascun essere umano è dotato (difesa legittima dell’Io). Il periodo in cui si verificano tali dinamiche è quello che coincide con la fase anale (24 anni). Nel momento in cui si registra la distinzione dell’Io, la curvilineità grafica perde le sue caratteristiche e si manifesta con segni più angolosi.
Lo scarabocchio infantile infatti misura la forza vitale (libido) talvolta anche con segni angolosi e acuti. In questo particolare periodo evolutivo l’energia del bambino tende ad aumentare al punto che spesso egli rompe tutto ciò che incontra sul suo cammino (cose, giocattoli, ecc.). Questa caratteristica coincide con la manifestazione delle prime angolosità nella scrittura che non sempre sono sinonimo di un corretto utilizzo dell’energia. Gli angoli dello scarabocchio del bambino ne sono la manifestazione. Infatti, essi, sono indice di uno scorretto utilizzo dell’energia la quale non fluisce ancora liberamente e in modo controllato. In definitiva le manifestazioni angolose in grafologia, non sono altro che il bisogno di distinguere il proprio Io da quello Sociale. Le manifestazioni curvilinee invece sono più fertili all’incontro, allo scambio e alla socializzazione. L’equilibrio naturalmente sta nella miscellanea dei segni che dovrebbero essere angolosi (legittima difesa delle Istanze dell’Io) ed anche curvilinei (disponibilità, adattamento, comunicazione) ma in modo armonico ed equilibrato.
CAPITOLO 2° La pressione (Intozzata 1° e 2° modo, Filiforme, Fine, Grossa, Grossolana)
Definizioni Intozzata 1° modo: questo segno é visibile nel chiaroscuro dei pieni e dei filetti, cioè nella differenziazione pressoria dei tratti discendenti e ascendenti. Di norma i tratti ascendenti sono più leggeri di quelli discendenti. Nel caso inverso, siamo di fronte ad un fenomeno chiamato pressione spostata. Intozzata 2° modo: si manifesta nei risvolti e ai vertici delle lettere con annerimenti e congestioni improvvise del tratto originate dalla contrazione dei muscoli in fase di scrittura. Filiforme: è la grafia stesa con pressione leggera.
Fine: è l’accrescitivo di Filiforme il quale è ai massimi gradi. Alla sindrome si aggiunge anche una certa ricercatezza grafica. Grossa: è la scrittura stesa con pesantezza o con tratto uniforme e grosso privo di differenziazioni tra pieni e filetti. Grossolana: è l’accrescitivo di Grossa che si manifesta ai massimi gradi ed è caratterizzata da tratto pastoso, ingolfature e stoppacciosità di tratto.
Dinamica psicologica dei segni della pressione Quando i bordi della scrittura sono netti, cioè quando l’inchiostro è distribuito in modo costante lungo tutto il tracciato grafico, si parla di bordi tonici o netti. I bordi sono instabili, cioè più pastosi, quando l’inchiostro fuoriesce e deborda dal tracciato (1). Nel segno Intozzata 1° c’è sempre tratto sano e netto ed anche nei gradi alti di Filiforme. Il tratto pastoso è più frequente nei segni Grossa e Grossolana che denotano dominanza della sensualità sulla razionalità. La pressione grafica è una manifestazione connessa alle funzioni vitali dell’organismo. Quando i bordi della grafia sono ben stagliati, possiamo parlare di buon governo psicofisico. Se si verifica la condizione opposta potremmo trovarci di fronte ad una scorretta canalizzazione degli aspetti organici psicosomatici e ad uno straripamento dei sensi. Il soggetto agisce in funzione delle necessità primarie. Coloro che manifestano nella loro scrittura il segno Intozzata 1° inspirano energia e poi entrano in azione (inspirazione e distensione). Il segno Filiforme tende a rimanere invece in uno stato di maggiore rilassatezza, mantiene sensibilità e controllo con una forte coscientizzazione. E’ un segno che preferisce attività di natura intellettiva (manca il tratto scuro che è indice di banalità e materialismo); Filiforme rimane nell’idealizzazione.
Il Filiforme che non manifesta un tratto netto tende a stancarsi più facilmente. Il tratto netto denota invece un aspetto compensatorio della struttura caratteriale. Filiforme e Intozzata 1° possono convivere insieme, anche se solitamente c’è una dominanza dell’uno o dell’altro segno. Quando la pressione bloccata, che di solito si manifesta nelle scritture degli adolescenti, è presente anche in grafie adulte è probabile che ci troviamo di fronte ad una problematica che andrebbe meglio analizzata dal punto di vista psicosomatico. Il segno Grossa per la grafologia italiana è indice di grettezza mentre per i francesi (pastosa) è segno d’arte. Nel Grossa c’è poco ritmo e pigrizia nell’azione. Il blocco dell’energia (tratto grosso) si verifica nei ritmi e nei cicli vitali di tutta la dinamica espressiva della persona. Intozzata 2° è il segno grafologico più difficile da rilevare in una scrittura. Il significato psicologico è quello di un’improvvisa amplificazione dello stato emozionale che scaturisce dall’interno ma è mosso da una sollecitazione esterna. I 4-5/10 del segno si possono sopportare solo in contesti di scritture fluide, dinamiche, intozzate, filiformi o destrorse. I casi in cui si verifichino contesti emozionali (4-5/10 o gradi sopra la media) uniti a restringimento psichico e rallentamento del ritmo possono indicare una patologia (2).
L’emotività è una reazione a uno stimolo, una spinta energetica di natura affettiva, perciò chi scrive con Intozzata 2° di fronte ad una sollecitazione ha una reazione sia fisica che psichica. L’inemotività denota invece una scarsa sollecitazione. Nei soggetti iperemotivi c’è introiezione dell’evento, assorbimento delle ansie del mondo. In definitiva il significato del segno Intozzata 2° denota un’esagerazione nella risposta emotiva, un esubero di risposta che mette in risalto l’aspetto ansiogeno il quale è uno stato di paura del tutto irrazionale.
Le persone in carne, quelle rubiconde e rotondette possono trovare delle compensazioni inconsce all’ansia che le attanaglia con l’assunzione di cibo (mobilitazione del ventre). Alcuni soggetti possono invece reagire in modo diverso e assumere comportamenti opposti (anoressia) (3).
CAPITOLO 3° Il ritmo grafico (Lenta, Calma, Spigliata, Fluida, Veloce, Impaziente, Impulsiva)
Definizioni Lenta: grafia il cui ritmo è rallentato. Calma: scrittura che manifesta isocronia del gesto grafico e che risulta calmo ma non lento. Spigliata: è la grafia che manifesta un minimo di movimento ma che non si può considerare fluida e scorrevole. Fluida: scrittura vergata in modo naturale e senza interruzioni o arresti. Secondo la definizione di Girolamo Moretti è caratterizzata da uguale snellezza della mano. Veloce: grafia caratterizzata da un movimento rapido nella zona media. Impaziente: è la scrittura che manifesta omissioni nei tratti grafici come lettere, puntini delle “i”, gesti accessori (tagli delle “t”); i tratti non sono ben definiti a causa degli impulsi nervosi trasmessi dal cervello alla mano scrivente. Impulsiva: è la scrittura caratterizzata da impulsi e controimpulsi, quasi in balia di se stessa. Tali fenomeni conferiscono alla grafia un ritmo poco controllato che ha risonanza anche sulle caratteristiche psicocaratteriali dell’autore della scrittura. Slanciata: è la scrittura caratterizzata da slanciatezze e stiramenti delle lettere della zona media come la “m” e la “n”, la “r” che possono arrivare a perdere completamente la loro forma calligrafica arrivando fino alla deformazione massima.
Dinamica psicologica dei segni del ritmo Il continuum dei segni del ritmo è il seguente: Lenta..Calma..Spigliata..Fluida..Veloce..Impaziente..Slanciata..Impulsiva. In ogni patografia che porta con se problematiche profonde di carattere psicologico, la scrittura perde di fluidità e di spontaneità grafica. Non sono rare al giorno d’oggi scritture con blocchi del ritmo che spesso possono nascondere veri e propri conflitti che andrebbero analizzati non solo dal grafologo che ne stabilisce le cause grafiche ma anche dalla medicina ufficiale che ne potrebbe valutare le cause organiche o psicologiche. Se dopo gli opportuni trattamenti (4), il soggetto ritrovasse il suo equilibrio, egli riacquisterebbe anche la fluidità grafica. Possiamo perciò affermare che se una calligrafia non è fluida propone un disagio. In certi particolari contesti la risposta individuale è una iperattivazione contraria a ciò che impongono i ritmi frenetici della vita. Facciamo un esempio concreto: consideriamo un soggetto che scrive con Largo di lettere superiore alla media e Largo tra lettere e tra parole sotto media. In questo specifico caso è evidente un contrasto tra il dinamismo interno e quello comportamentale il quale causa una riduzione dei ritmi operativi. Questa caratteristica si può incontrare nel segno Calma che esprime una personalità linfatica (5). Proviamo a comprendere la dinamica che interagisce tra il segno Calma e qualche altro segno grafologico. Il segno Lettere addossate – che studieremo più avanti – ad esempio è indice di poca calma. Il Calibro grande, cioè le scritture grandi e concentrate nella zona media (le quali indicano le interazioni con la realtà quotidiana) sono indice di ipertrofia egoica (grande sentimento dell’Io). L’ansia delle Lettere addossate si sviluppa nelle relazioni intime e sociali che rallentano e rendono più complessi i ritmi personali. Infatti, più che di lentezza bisognerebbe parlare di rallentamento grafico che è dovuto alle cause più svariate come ad esempio per l’intervento di un certo tipo di educazione. Abbiamo già parlato di continuum del ritmo. Riassumiamo i segni nel loro ordine crescente. Essi sono:
Lenta..Calma..Spigliata..Fluida..Veloce..Impaziente..Slanciata..Impulsiva. Si qualifica Impulsiva una grafia eccitata. Palaferri nel suo dizionario la definisce “in balia di incontrollati impulsi e controimpulsi” (6).
Si tratta di scritture che hanno uno slancio improvviso ma che per qualche ragione poi si bloccano, rallentano, sono in balia appunto di incontrollabili stimoli forse non gestibili razionalmente. Che cosa c’è sotto? Perché si è presi da un ritmo eccitato, quali sono le dinamiche che portano a un mancato coordinamento della coscienza e dei ritmi personali? I motivi possono essere molteplici ma alla base c’è sempre una incapacità nel gestire le emozioni. Spesso si verifica una sorta di straripamento, di superamento che va ben oltre la razionalità e che non si riesce a controllare con la ragione. In due parole il SuperIo soverchia l’Io. E allora non esistono divieti, qualsiasi cosa è possibile, ciò che va soddisfatto a tutti i costi è “il principio del piacere” (7). La secondarietà quindi riveste un ruolo di secondo piano. Gli atteggiamenti saranno pertanto tutti di matrice primaria e mancherà la cosiddetta terziarietà o sintesi magica, cioè la capacità di riunificare gli impulsi primari con i divieti dettati dalla secondarietà della struttura dell’Io (8).
Il segno Spigliata invece può trovarsi ovunque, perchè s’incontra lungo tutto il percorso del ritmo grafico. Può esserci un po’ di Spigliata anche nelle calligrafie lente o calme, come in quelle veloci e impazienti. Dobbiamo anche affermare per,ò che le scritture veramente fluide al giorno d’oggi sono rare, soprattutto nei giovani. Quando invece parliamo del segno Calma ci riferiamo sempre alla descrizione che ne fa Palaferri. Moretti affermava che le grafie non veloci, sono calme. Le scritture di oggi non si possono dire veloci perché molte volte manca l’omogeneità grafica nei vari elementi. Le grafie veloci per essere tali dovrebbero essere omogenee (ugualmente alte, larghe, spaziate, ecc.) e preferibilmente con Calibro piccolo il quale è un rafforzativo del segno Veloce.
Il segno Fluida invece è significativo per i suoi aspetti positivi solo dopo i 5/10 di grado. Fluida equivale a non stabile, ma radicato, spontaneo, naturale. La scrittura Fluida è quella che entra in relazione con il mondo intero.
CAPITOLO 4° Continuità e discontinuità grafica. Rigo di base (Attacata, Staccata, Mantiene il rigo; Ascendente, Discendente)
Definizioni Attacata: è la grafia che non presenta stacchi interletterali. Ciascuna scrittura manifesta un grado diverso del segno secondo la percentuale degli stacchi contenuti nello scritto. Staccata: si manifesta quando la scrittura presenta stacchi interletterali. Il grado del segno dipende dalla percentuale presente nello scritto. Mantiene il rigo: questo segno si caratterizza per un particolare rigore nella tenuta del rigo e non presenta ondulazioni o deviazioni rispetto al rigo ideale di base. Può manifestarsi anche nelle scritture Ascendenti e Discendenti. Ascendente: è la grafia che ascende rispetto al rigo. Il grado dipende dall’angolo formato tra la direttrice della scrittura e il rigo ideale di base. Discendente: è la scrittura che discende sul rigo. Il grado dipende dall’angolo formato tra la direttrice della scrittura e il rigo ideale di base.
Dinamica psicologica dei segni Staccata, Attaccata e del Rigo I segni Attaccata e Staccata sono quelli maggiormente legati al rigo di base. Permettono di individuare come la persona vive tra un’esperienza egoica e la possibilità di un’esperienza alloica. Ogni dinamica relazionale è strettamente legata al vissuto esperienziale. Se il vissuto è inibente questo condiziona l’esperienza. Ogni volta che il soggetto si relaziona con qualcuno vede negli altri potenziali pericoli. La relazione che egli instaurerà potrà perciò assumere quattro diversi orientamenti:
prudente, contrastata e conflittuale, relazionata ed infine relazionata ma non formalmente definita. Attacco e stacco nella scrittura dicono di un tipo di relazione, la modalità della relazione dipende invece dal vissuto affettivo-genitoriale. Quando nella scrittura si manifestano stacchi interletterali vuol dire che nei rapporti interpersonali si cercherà di non relazionarsi con l’altro. Mentre ci spostiamo verso destra il Tu diviene Io e quindi se il soggetto non si relaziona con il Tu vuol dire che fatica a relazionarsi anche con se stesso. C’è una sorta di scissione che non facilita la realizzazione dei processi di adattamento socio-relazionali. Il soggetto rimuove le emozioni che lo spingono verso gli altri. Attaccare una lettera a un'altra in modo corretto indica invece una capacità e un bisogno di relazionarsi che però si acquisisce col tempo. I diversi piani strutturali della psiche sono percepiti dall’Io e la percezione dell’Io è di tipo emotivo. Il segno Staccata non riesce a unire i singoli elementi concettuali, qualità invece che possiede il segno Attaccata.
Attaccata ha l’idea del gruppo, della circolarità e non della divisione. E’ importante osservare – en passant - che quando in una scrittura curva i collegamenti sono angolosi il soggetto manifesta una sorta di pentimento per essere andato verso il Tu. Ecco il significato dell’angolo che esprime comunque sempre un blocco. Possiamo perciò concludere che la forza della comunicazione vera sta nel segno Attaccata. Una scrittura possiamo definirla Fallico-narcisista quando il rigo sale in modo accentuato rispetto ai gradi medi e quando è angolosa. Il significato si deve attribuire all’assunto: “Io arrivo prima di te”. Gli alti gradi di ascendenza nella scrittura rivelano un senso di onnipotenza che è diretta nei confronti del padre. Può esistere in questi casi una competizione e un senso di rivalsa con la figura paterna. La direzione corretta è invece espressa dal segno Mantiene il rigo.
La personalità del Masochista-emarginato sociale è rilevata da un rigo che scende in modo anche sciatto, con una scarsa strutturazione e definizione delle lettere. E’ come se la personalità comunicasse: “Io non ce la faccio”. L’ascendenza sul rigo indica invece una spinta a salire dall’interno di se, un ottimismo e una forza interiore che crede nelle proprie risorse e possibilità, una personalità che lotta per conquistare e raggiungere gli obiettivi.
Quando si diverge dalla linea di base e la scrittura sale (con Ascendente), il significato può essere attribuito a un bisogno di emergere. Si possiede un’energia maggiore che spinge a salire. La spinta è di natura pulsionale e aggressiva. E’ un’impellenza che mobilita le energie e che presuppone un accanimento (un eccitamento) che spinge a compiere un salto per arrivare allo scopo. Una donna che manifesta il segno Ascendente denota una personalità animus cioè con caratteristiche maschili. Man mano che si modera l’eccitazione s’inibisce la spinta ad ascendere. Quando i contesti scrittori sono sottotono (Titubante, segni di incertezza, Artritica) ed esprimono problematiche, il segno Ascendente può indicare tendenza al suicidio (si ha la spinta ma non si riesce a salire per concretizzare). I gradi di Ascendente fino a 5/10 rientrano nella normalità. In questo caso si avrà un contesto ottimistico e creativo. E’ come un fuoco che spinge all’azione, indica fiducia in se, sensazione che l’Io può. Ascendente è segno base della creatività. Oltre i 5/10 può indicare un disancoramento dalla realtà che può sfociare nella presunzione di Se.
Se nell’ascendenza non c’è Mantiene il rigo ma titubanza, la personalità è portata ad abbandonare le iniziative che intraprende perché si scarica dell’energia necessaria per compierle guardando solo alla sua incertezza. Lo scrivente non riesce a portare a termine le azioni nelle quali si è impegnato perché disperde la libido nella continua ricerca di ulteriori certezze per determinarsi.
Se Discendente mostra i segni della forza, indica stanchezza psicofisica. Il soggetto avverte il peso delle responsabilità. Discendente rimuove la conquista dell’oggetto e sente il peso dell’azione. Chi avverte questa responsabilità tende a infliggersi il male e ad autopunirsi. E’ una forma di fuga dalla realtà e dalle responsabilità sociali (alcolista, drogato, ecc.). Discendente + Mantiene il rigo indica stanchezza psicofisica. Quando ci si trova davanti a forme miste di Ascendente e Discendente l’indicazione è da ricercare negli sbalzi umorali. Esiste anche una sindrome data dal segno Ascendente e Discendente insieme, che per Moretti è indice di amoralità. Una sorta di condotta comportamentale diversificata che nel tempo non permette di assumere un senso di coerenza (inaffidabilità). Il segno Mantiene il rigo invece indica una tenuta psichica e una coerenza di tutta la personalità che si auto-impone un codice di regolamentazione, una condotta etica e morale. Il segno manifesta la forza per tenere saldo il progetto iniziato. E’ prevedibile, continuativo, determinato, tende a conformarsi alle aspettative sociali e segue delle regole che talvolta è lui stesso ad imporsi.
CAPITOLO 5° I segni dell’affettività (Pendente, Dritta, Rovesciata)
Definizioni Pendente: grafia con gli assi della scrittura orientati verso destra. Dritta: grafia i cui assi letterali sono dritti rispetto al rigo di base. Rovesciata: si manifesta quando gli assi letterali delle lettere sono orientati verso sinistra.
Dinamica psicologica dei segni dell’affettività Pendente, Dritta e Rovesciata indicano l’orientamento dell’affettività in senso lato (verso la realtà oggettuale). Rovesciata può evidenziare uno stato patologico (più o meno grave ed anche solo temporaneo come nell’adolescenza). L’azione muscolare è il risultato di uno sforzo continuo. Deriva dal bisogno di contrastare il movimento affettivo autentico. Il segno Rovesciata si oppone in modo contrastato alle proposte di un gruppo (questo per controllo e verifica) ed esprime l’opposto di quello che pensa. L’Io reagisce reattivamente in modo contrario. Chi manifesta questo segno mantiene un atteggiamento difensivo oppositorio rispetto a quello autentico. C’è un’ambivalenza inconscia. Rovesciata negli adolescenti è molto frequente, ma qualche volta anche transitorio. In qualche modo rientra nella normalità (considerato il cambiamento dell’impostazione della famiglia e dei valori sociali e morali dovuti ai mutamenti della personalità umana in quel periodo).
Rovesciata esprime sempre un’assenza paterna. L’Io per natura tende ad andare verso il padre (il vettore destra) ma in questo caso mancano i riferimenti che danno sicurezza e il soggetto si sente pervaso da insicurezza e si frena. Nella sua scrittura manifesterà perciò il segno del rovesciamento delle lettere proprio di Rovesciata. Nell’adulto il segno Rovesciata da luogo a serie problematiche ed esprime un carattere strano. I soggetti che manifestano questo segno sono molto lucidi mentalmente. Tendono all’isolamento affettivo. Gli altri non devono sapere nulla della loro intimità.
Dritta invece dice armonizzazione tra destra e sinistra. Ciò che conta è che la scrittura non dia l’impressione di eccessiva rigidità. Bisognerebbe che il segno Dritta fosse presente in un contesto sinuoso e non in gradi molto alti per esprimere un ammorbidimento dell’orientamento psicoaffettivo. Moretti diceva che la naturalezza affettiva è data da un lieve pendente (2-3/10) perché in questo caso ci sarebbe un’introversione equilibrata. Oltre i 3/10 del segno, l’affettività tende a diventare languida e troppo sdolcinata.
Coloro che posseggono Pendente sono personalità con caratteristiche orali (9), che parlano parecchio, si attardano nelle relazioni umane e si aspettano una risposta positiva (anche affettiva) dall’altro. Nel parlare del segno Pendente, Moretti fa l’esempio di una gru che scava andando verso l’oggetto e poi ritorna indietro verso se stessa. Messo in relazione con altri segni, Pendente da predisposizione al sadismo senza intenerimento (con Parallela, Angoli A e B in alto grado, Intozzata 1°). La scrittura Pendente produce più angoli rispetto a una Rovesciata che invece facilita il gesto curvilineo. Pendente dal punto di vista grafologico e in determinati contesti può dare luogo anche a forme più o meno gravi di masochismo.
CAPITOLO 6° I segni dell’insicurezza soggettiva (Titubante, Tentennante; Stentata)
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