Itaeventi 1

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eventi ITA LE INTERVISTE Q Max Pezzali Q Renzo Arbore Q Max Gazzè Q Teo Teocoli

VIAGGIARE

Q Arte e cultura

in Emilia Romagna

Q Sport e relax

sul lago Achen

E ANCORA...

Q Enrico Brignano e Ambra Angiolini insieme sul grande schermo

Foto di Gianmarco Chieregato

Alessandra Amoroso

AMORE PURO TOUR L’ATTESO RITORNO SUL PALCOSCENICO DOPO L’USCITA DEL NUOVO ALBUM

n.1








Sommario

in questo numero 12

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12 Notes

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12. La natura in un click/Milano 14. Franchising in fermento/Milano 16. Design autoprodotto/Venezia 19. Progettare la cultura/Reggio Emilia 20. Dalla parte degli atleti 22. Il cuore del nostro basket

25 Arte

25. Le sculture di Arturo Martini/Bologna - Faenza 26. L’irascibile Pollock.../Milano 28. La nuda sensualità del marmo/Milano 30. L’enigma Escher/Reggio Emilia 32. Eclettico Fornasetti/Milano 33. Gemme d’arte/Roma 33. Duchamp e l’Italia/Roma 34. Appuntamenti

37 Musica 37. Concerti sinfonici dei Pooh 38. Una voce black che mette tutti d’accordo 42. L’ex 883 di nuovo sulla cresta dell’onda 46. Le mie nuove canzoni senza tempo 48. Metti una sera tra amici sotto casa 50. Appuntamenti

54 Musical 54. Appuntamenti

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Sommario

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eventi

ITA

Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Milano al numero 335 del 25/10/2013 n.1 novembre/dicembre

Direttore Responsabile Maurizio Costanzo Caporedattore Cristiana Zappoli

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57 Classica 57. Mendelssohn celebra Gutenberg/Roma 58. Musica al ritmo della natura/Bologna 60. Un violino d’eccezione/Roma 61. Un ritorno in grande stile/Milano

65 Teatro

65. Non ci resta che ridere 66. Ancora a teatro con gag monologhi imitazioni 68. Fragili amori e scambi di ruoli 70. Sentirsi diversi 71. Triste... Shylock 72. Appuntamenti

75 Cinema

75. Storie di giovani adulti 76. La vita sgretolata di Jasmine 78. Quando sfortuna fa rima con amore 80. L’ultima ruota del carro / Il terzo tempo 81. Venere in pelliccia / Alla ricerca di Jane

81 Viaggiare

Art Director Laura Lebro Redazione Iole Costanzo, Angelo Conte, Andrea Salerno, Clara Dalledonne, Andrea Giuliani, Francesco Boari, Valerio Rispoli Hanno collaborato Stefano Valenti Editore MediaAdv Srl Via A. Panizzi, 15 - 20146 Milano Tel. +39 02 43986531 info@mediaadv.it www.mediaadv.it - www.itaeventi.it Pubblicità MediaAdv Srl (concessionaria) Via A. Panizzi, 15 - 20146 Milano Tel. +39 02 43986531 info@mediaadv.it - www.mediaadv.it Centri Media Massimiliano Favari 388.1132324 Turismo Luca Laura 338.2715774 Moda Lori Solimeno 335.6750955 Stampa Reggiani Spa - Via Rovera, 40 21026 Gavirate (VA) finito di stampare in novembre 2013

81. Arte e cultura in Emilia Romagna 88. Novellara è... 90. Vacanze sul lago tra sport e relax

Via Antonio Panizzi, 15 - 20146 Milano Tel. 02.43986531 - 02.45506260 www.mediaadv.it

94. Salviamo le pensioni?

KOrE

89. Sulla via della cultura

94 Angolo dei consigli 96 Leggere

E D I Z I O N I

Via F. Argelati, 19 - 40138 Bologna Tel. 051.343060 - www.koreedizioni.it




Editoriale

IN VIAGGIO VIAGGIATE CON NOI

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ossiamo parlarne comunque male. Pensare che ogni giorno affonda sempre più nei fiumi carsici della burocrazia. Che cammina a piedi scalzi sui carboni ardenti dello stallo economico senza sentire più neanche dolore. Ecco, possiamo dire e pensare tutto questo e molto altro ancora sull’Italia. Ma quasi a voler stemperare il clima di malessere generale - di pensieri storti dal peso di un presente carico di dubbi, mentre la lima sorda dell’impazienza pungola i nostri nervi - possiamo affermare orgogliosamente che serpeggia lungo la nostra penisola un’offerta sterminata di eventi culturali, sportivi e di altro genere. Una mole interessante di appuntamenti d’arte, musica, teatro e cinema che ci piovono direttamente in testa.

Così il nostro compito per “lavorare” la prima uscita di Itaeventi è stato quello di provare a schiacciarci dentro tutto quello che ci stava di interessante. Un mostra di un manipolo di pittori che figurano come stelle nel firmamento artistico americano. Escher con le sue ricerche sull’infinito finito. L’orinatoio duchampiano giunto qui da noi. L’espressione dei visi che spinge dai corpi immersi nel marmo scolpito da Rodin. Un’occhiatina fugace nella finta leggerezza del mondo musicale di una nuova icona pop: Alessandra Amoroso. L’impalcatura muscolare delle canzoni di Max Gazzè. E poi ancora: un Gassmann intriso di classicità, Ennio Fantastichini che indossa le scarpe della diversità, Silvio Orlando che mitiga la sua napoletanità d’origine con suggestioni goldoniane.

Insomma: ogni personaggio un posto, una storia, un sapore diverso. Così, mentre viaggiate, e si accorcia la distanza geografica che dovete percorrere, potete viaggiare anche con noi, entrando nel tour che Itaeventi vi offre. Un tour schietto, laterale e giustamente incompleto: come una passeggiata che si sceglie di fare non per raggiungere una meta ma solo per godere del paesaggio. In questo e nei prossimi numeri vi faremo sentire l’odore di polvere dei palcoscenici, le parole dei protagonisti del cinema italiano irrorate a pioggia sulle orecchie instancabili dei fan, vi descriveremo riff insistiti di chitarre elettriche, e punteremo la lente d’ingrandimento sugli eventi sportivi invernali. Faremo tutto ciò tenendo ben presente che il tempo del lettore non è illimitato, ma fa capolino nella vita di tutti i giorni assumendo i connotati di un valore che merita rispetto. È il tempo giusto di un viaggio in treno. Un ampio respiro di pausa che a volte spinge alla riflessione e curiosità. Ed è nel suo rispetto che abbiamo smussato gli angoli spigolosi dei testi, facilitando la comunicazione degli appuntamenti proposti. Senza velleità alcuna, vorremmo solo che durante il vostro viaggio voi possiate ancora viaggiare. Con noi naturalmente. Buona lettura a tutti. di Maurizio Costanzo


Notes

LA NATURA IN UN CLICK La mostra itinerante dedicata al Wildlife Photographer of The Year 2013 fa tappa a Milano. In esposizione 100 fotografie che descrivono la natura nelle sue declinazioni più affascinanti l Wildlife Photographer of the Year è uno dei più prestigiosi concorsi di fotografia naturalistica del mondo, indetto dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine. Grazie all’esclusiva concessa dal Museo londinese alla Pas Events di Torino, le 100 immagini selezionate nell’edi-

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Sopra: Bumper life di Pal Hermansen. Sotto: Fluff-up di John E Marriott. A destra: Flight paths di Owen Hearn, foto vincitrice nella sezione 11-14 anni. In alto: Bubble-jetting emperors di Paul Nicklen, vincitore del concorso

zione di quest’anno saranno tutte esposte al Museo Minguzzi di Milano, fino al 22 dicembre 2013. La mostra consente di immergersi in un viaggio affascinante negli aspetti più incontaminati e sorprendenti della natura che gli autori hanno catturato grazie alla loro conoscenza dell’ambiente, alla capacità di esprimersi con la macchina fotografica, alla creatività e alla passione. Tra le opere finaliste esposte spicca il premio più ambito, il Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year, assegnato al fotografo canadese Paul Nicklen per la sua fotografia Bubble-jetting emperor:

un’immagine spettacolare di pinguini imperatori nel loro caotico mondo sottomarino, scattata nel Mar di Ross, in Antartide. Il fotografo è rimasto immobile, con le gambe bloccate nel ghiaccio, aspettando i pinguini. Lo stesso premio per la categoria junior, 1114 anni, il Veolia Environnement Young Wildlife Photographer, è stato vinto dall’inglese Owen Hearn con Flight paths: un’aquila e sullo sfondo un aeroplano in lontananza. La foto è stata scattata nel luogo originariamente scelto per il terzo aeroporto di Londra, nel 1960, quando le aquile rischiavano l’estinzione.



Notes

FRANCHISING IN FERMENTO Duecento opportunità di business per costruire impresa e futuro. Quattro giorni per investire, aggiornarsi, incontrarsi. Al Salone del Franchising Milano si parla di business e imprenditoria Milano - negli ultimi tre anni con un Pil italiano in contrazione il

franchising è cresciuto di circa il 2%, fatturando oltre 23 miliardi di

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opo il successo e i 13mila visitatori dell’anno scorso, il Salone del Franchising, dall’8 all’11 novembre torna a Milano con la sua 28a edizione. Dedicata al franchising, all’innovazione nel retail, alle nuove idee per la distribuzione, la fiera, organizzata da Rds con Fiera Milano, è al servizio di un settore di mercato che continua a tenere, a dispetto della situazione economica generale. «Il franchising è un comparto anticrisi - spiega Antonio Fossati, titolare di Rds e responsabile del Salone Franchising

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Sopra e sotto: foto della scorsa edizione del Salone del Franchising. Quest’anno, la ventottesima edizione si svolgerà a Fieramilanocity

euro, l’1,2% del Pil italiano. Questo credo sia dovuto al fatto che è un modello di impresa coerente con l’attuale situazione complessa di mercato: è una soluzione che riduce la complessità suddividendo responsabilità e competenze tra i due attori, franchisor e franchisee, di cui uno si occupa della strategia, del brand e dei prodotti e il secondo della localizzazione e gestione sul territorio». Quattro i principali target cui il Salone si rivolge, i giovani e le giovani che vogliono diventare imprenditori, le donne che cercano un’alternativa tagliata su misura, coloro che sono già impegnati nel commercio e che prendono in esame il franchising per evolvere, magari dopo una carriera in azienda; i grandi o medi investitori, cioè grandi aziende o fondi, oppure dirigenti o manager che decidono di investire al termine della carriera. Sono quattro anche i filoni lungo cui si dipana il contenuto del salone 2013. Il presente del franchising: aziende, associazioni e il sistema di matching per la ricerca dei brand; il franchising del futuro: la Factory e l’Innovation Retail Lab; il franchising delle idee: convegni, incontri, aperitivi d’affari; il racconto del franchising: media partner & co! «Il Salone Franchising Milano dice Fossati - rappresenta il luogo dove assorbire spunti e innovazioni del settore, opportunità di investimento e nuove soluzioni. È un luogo di fermenti, oggi in Italia così preziosi e rari».



Notes

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DESIGN AUTOPRODOTTO Oggetti di design e accessori per la moda. Una mostra – mercato riunisce designer internazionali che hanno fatto dell’autoproduzione il proprio must

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pen Design Italia è, dal 2010, la mostra-mercato sul design autoprodotto e di piccola serie più importante in Italia. Si tiene a Venezia, presso il Terminal San Basilio, dal 22 al 24 novembre e vi partecipano 90 designer selezionati, tenendo conto dell’originalità, funzionalità del progetto e capacità di risolvere una filiera produttiva. A seguire una selezione di alcuni dei prodotti esposti. 1. Lampada Pie

È realizzata da Camilla Brunelli, con un foglio di legno Beleaf, un materiale ecologico ottenuto dagli scarti della coltivazione del banano. Grazie a questo materiale è stato possibile giocare con il legno piegandolo e curvandolo. 2. Bretelle

Sedia realizzata da Georg Muehlmann con bretelle elastiche e struttura in legno massello di faggio, melo, rovere o noce. La seduta e la scocca sono rivestiti con gli elastici, fissati al loro inizio con una fibbia in legno appositamente creata e alla fine con clips originali di bretelle. 3. Cotton Candy

Tavolo in styrofoam e poliuretano liquido costruito da Rugter de

Regt con Marlies van Putten. Le particolari texture del tavolo nascono da un processo guidato ma non controllato di fusione e amalgama tra i due materiali. 4. Melk-1

Sgabello in legno massello di pino cembro costruito da Georg Muehlmann. La seduta ricorda lo sgabello monogamba per la mungitura. Al pari delle palle da pilates, la seduta instabile costringe la colonna vertebrale a restare in equilibrio rafforzandosi. 5. Foro

Un sistema illimitato di montanti e piani che possono essere montati in differenti configurazioni espandendosi, riducendosi e reinventandosi. Realizzato da Foro Officina. 6. Antenna

La lampada nasce prendendo spunto dalle vecchie antenne per la radio. È una lampada da tavolo a led in marmo bianco. Realizzata da Emmepi Design

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7. Benvenuta Pioggia

Un porta ombrelli dal design lineare, un oggetto d’uso che si è evoluto fino a diventare un’oggetto di arredamento utile e capace di attirare l’attenzione grazie al suo stile e alla sua eleganza. Di Valerio Tonel.

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PROGETTARE LA CULTURA Dalle arti visive ai nuovi linguaggi artistici. A Reggio Emilia la Fondazione Palazzo Magnani mette in campo una serie di iniziative culturali di valenza internazionale

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a Fondazione Palazzo Magnani si è da tempo

confermata nel panorama nazionale quale punto di riferimento per le attività espositive. Numerose sono le collaborazioni attive con importanti Musei e Istituzioni di tutto il mondo: tra queste si possono citare a titolo esemplificativo il Musée du Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Solomon R. Guggenheim Museum e l’ICP International Center of Photo-

PROGETTI IN ELABORAZIONE Q ARIOSTO 2014. Una mostra dallo sguardo attuale e contemporaneo al grande letterato nato in terra reggiana, nel 540° anniversario della nascita. Il progetto prevede il coinvolgimento di artisti contemporanei di fama mondiale, fumettisti e illustratori, fotografi. (Palazzo Magnani, Reggio Emilia - maggio/novembre 2014) Q DE PROSPECTIVA PINGENDI. Piero della Francesca. Arte e Scienza nel Rinascimento.

gaphy di New York, la Galleria degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e molti altri. La programmazione espositiva della Fondazione è realizzata grazie alla collaborazione di un prestigioso Comitato Scientifico costituito da Stefano Casciu - Soprintendente per i Beni Artistici di Modena e Reggio Emilia, Pier Giovanni Castagnoli - critico d’arte, Walter Guadagnini - docente presso Accademia di Bel-

le Arti di Bologna, storico della fotografia, Piergiorgio Odifreddi - logico matematico, Giorgio Van Straten – scrittore, Elena Zanichelli - storica dell’arte, Berlino. Grazie alle competenze messe in campo, il progetto culturale della Fondazione si articola lungo alcune direttrici: arti visive (pittura, scultura, grafica), nuovi linguaggi della comunicazione artistica, fotografia e valorizzazione delle eccellenze artistiche e storiche del territorio.

La mostra presenterà opere di grandi maestri quali ad esempio Piero della Francesca, Piero

gnerà un ruolo centrale a opere e luoghi straordinari della città, quali la Stazione Mediopadana di Santiago Calatrava, con i suoi moderni treni NTV, opere di grande valenza artistica e di design che offrono occasione di dialogo tra le tematiche della mostra, incentrate sugli studi prospettici e architettonici del Rinascimento, e i diversi linguaggi della contemporaneità. (Palazzo Magnani, Reggio Emilia - marzo /giugno 2015)

Perugino, Sebastiano Serlio, Albrecth Dürer, Michelangelo, Pisanello, Paolo Uccello. Il per-

corso espositivo si articola intorno al codice del De Prospectiva Pingendi, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera prospettica di Piero della Francesca. Sarà un evento unico per Reggio Emilia, nell’anno dell’Expo, che asse-

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DALLA PARTE DEGLI ATLETI

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orenza Guerra Seragnoli, 31 anni, laurea in scienza della comunicazione e numerosi master in psicologia e management dello sport, è fondatrice e presidente di LGS SportLab, società di riferimento nel management di atleti e nel supporto agli sport-maker. LGS SportLab affianca i propri campioni a 360° e offre loro servizi nelle aree riguardanti la gestione dell’immagine, la relazione con gli sponsor e i media, la partecipazione a eventi, coaching e post-carriera. Affianca inoltre le aziende per ottimizzare gli investimenti nello sport e in progetti di formazione.

È importante l’aspetto manageriale di un atleta: immagine, eventi, relazioni con il pubblico. Senza trascurare il supporto emotivo e psicologico. Perché dietro una carriera di successo c’è sempre un’organizzazione capace di interpretare le esigenze del professionista. Ne parliamo con Lorenza Seragnoli, presidente di LGS SportLab

Quando è nata l’idea di fondare LGS SportLab?

«L’idea è nata quando lavoravo nel 2002 alla Fortitudo basket e mi sono resa conto che tutte le figure che ruotano intorno agli atleti pensano all’aspetto tecnico escludendo quello umano, tralasciando elementi fondamentali per la crescita della persona. Ho visto tanti giovani talenti bruciati per non avere persone accanto che si accorgessero delle loro caratteristiche mentali e del loro potenziale umano, che si rendessero conto che ogni atleta è una persona diversa. Ho visto atleti infortunati che non riuscivano a uscirne perché mentalmente troppo deboli o atleti a fine carriera che non erano pronti a questa importante transizione della loro vita e hanno bruciato tutto ciò che avevano costruito. Perciò nel 2010 ho pensato di fondare LGS SportLab». Che ingredienti dovrebbe avere la ricetta perfetta per un atleta?

«A mio parere un mix equilibrato tra disciplina, rispetto delle regole, rispetto dell’altro, valori e benessere psicofisico». 20 ITA EVENTI

Lorenza Seragnoli Se facessimo la stessa domanda a un atleta come risponderebbe secondo lei?

«La cosa più importante per uno sportivo è quella di capitalizzare al massimo i propri guadagni durante la carriera. Ma ci sono tante altre cose per gli sportivi che sono fondamentali. LGS SportLab segue i propri atleti nella gestione dell’immagine e nella ricerca degli sponsor, ma nello stesso tempo cerchiamo di iniziare con loro un percorso più ampio e completo che li accompagni durante l’intera carriera: dalla formazione nella comunicazione alla gestione delle interviste e public speaking in modo tale da essere preparati a gestire i rapporti con gli sponsor, media e

fan, al supporto nutrizionale e mentale e alla consulenza assicurativa, fiscale e finanziaria». Qual è il suo giudizio dello sport in Italia oggi?

«Purtroppo in Italia manca la cultura dello sport, i programmi scolastici prevedono ancora troppe poche ore dedicate all’attività fisica. Chi fa sport a livello agonistico spesso si trova davanti al bivio di dover scegliere tra lo sport e la scuola. Nella nostra società non vi è ancora una piena comprensione delle straordinarie potenzialità che lo sport può avere a livello educativo, sociale ed economico. Al tempo stesso vorrei sottolineare che chi opera a stretto contatto con gli sportivi ha un ruolo complesso, quindi è necessario che il livello delle competenze in questo settore sia molto elevato. Spesso poi si pensa che lo sportivo debba solamente allenarsi e si trascura il ruolo strategico che possono avere distrazioni e svago nel garantire delle performance sportive di alto grado. Delle buone prestazioni agonistiche si ottengono sì con l’allenamento, ma anche curando la crescita dell’atleta». Come immagina LGS SportLab fra 10 anni? E come spera di migliorare il mondo dello sport con il suo contributo?

«Mi auguro che con LGS SportLab si possa cambiare qualcosa. Sarò soddisfatta quando le società sportive e le federazioni penseranno anche alla formazione dei giovani e all’investimento sul futuro degli atleti che stanno per iniziare. E spero che la stessa cultura venga trasmessa agli atleti stessi che si dovranno rendere conto di quanto sia importante crescere e investire in loro stessi per ottenere risultati e strutturare gli anni post carriera».



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IL CUORE DEL NOSTRO BASKET

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’è il campionato di Serie A di pallacanestro, il vertice della piramide. Quello che assegna lo scudetto, quello che ha visto la Mens Sana Siena vincere ininterrottamente dal 2007. Fanno sette volte consecutive, un record assoluto. E tale resterà a lungo, perché equivale a tratteggiare un’era, nello sport. Per il titolo 2013-2014 competono 16 squadre, che possono tesserare fino a sette giocatori stranieri, sui dodici che possono andare in campo: quando si gioca al massimo livello, devono giocare i migliori e spesso (non sempre) i migliori vengono da fuori. È una legge del mercato. La stessa che ha portato i migliori italiani a giocare nella più forte lega del mondo, la

NBA: sono Andrea Bargnani (New York Knicks), Marco Belinelli (San Antonio Spurs), Danilo Gallinari (Denver Nuggets) e Luigi Datome (Detroit Pistons). Poi c’è lo sport del basket, quello dei grandi numeri: se sono questi a fare “il movimento” allora il vostro mondo è quello dei campionati di Lega Nazionale Pallacanestro. Li organizza la Federazione Italiana Pallacanestro (FIP), che dallo scorso gennaio ha visto tornare alla presidenza Gianni Petrucci, per quattro mandati presidente del Coni; lo sviluppo è affidato all’associazione delle Società (acronimo: LNP), che per questo nuovo corso hanno eletto la presidente Graziella Bragaglio (a sua volta già presidente della Leonessa Basket Brescia) e nominato direttore generale Claudio Coldebella, nel passato da giocatore 6 trofei con la Virtus Bologna e 112 presenze in Nazionale. LNP racchiude l’attività di ben

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Ai tornei di LNP partecipano 178 club, diffusi in 19 regioni, suddivisi in quattro campionati: Gold, Silver, DNB, DNC. Il 96.5% dei giocatori proviene dai vivai dei nostri club. E ci trovate di tutto: dai medagliati olimpici di Atene 2004 ai ragazzi neocampioni d’Europa Under 20 di Stefano Valenti

1. Gianluca Basile, gioca all’Upea Capo d’Orlando. 2.Jamarr Sanders, in forza a Veroli. 3. Leemire Goldwire, ex giocatore di Forlì, quest’anno è a Jesi. 4. Brandon Triche, arrivato a Trento dopo 4 anni di NCAA. 5. Dominque Archie, gioca a Capo d’Orlando

178 società che si sfidano in quattro campionati nazionali: Gold, Silver, DNB e DNC. Pure se la formula, quando si arriverà a giocare per la vittoria, prevede che la prima classificata di Silver, oltre alla promozione nel campionato superiore, si meriti anche l’accesso ai playoff che assegnano l’unico posto in Serie A, ritrovandosi nel tabellone con le migliori sette di Gold. Un’idea che fa solo crescere l’adrenalina. Già messa in moto da alcune vicende estive. La PMS Torino, ad esempio, neopromossa in Gold, ha firmato per tre anni Stefano Mancinelli, l’attuale capitano della Nazionale. Gianluca Basile, dopo annate luci e ombre tra Cantù e Milano, ha accettato l’offerta di Capo d’Orlando. Nel suo passato glorie azzurre (due medaglie) e l’onore di aver giocato per ben sei stagioni nel Barcellona, vincendo una Coppa dei Campioni; nel suo presente è allenato da Gianmarco Pozzecco, uno dei veri personaggi di questo mondo, nove anni dopo aver fatto parte assieme a lui della Nazionale argento olimpico ad Atene nel 2004. Il ruolo di Basile è

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comunque rimasto lo stesso; mentre Pozzecco, da bravo regista com’era sul campo, s’è trasformato in quello della panchina. Ma certo non basta: sempre all’Orlandina è arrivato pure Matteo Soragna, altro ex azzurro e pure ex capitano, plurivincente con la Nazionale e con Treviso. Da Torino a Capo d’Orlando, provincia di Messina. Risaliamo l’Italia per approdare nella città di Verona. Dove ha trovato squadra un altro ex azzurro. E non uno qualunque: finché non sarà assegnato il prossimo scudetto, nel giugno 2014, il detentore del titolo, da capitano, resta Marco Carraretto. Che con Siena si è tolto grandi soddisfazioni ma poi ha deciso che gliene mancava una: tornare a essere protagonista. E allora eccolo accettare l’ingaggio della Scaligera. Perché la ragione di questa parata di campioni che hanno deciso di rimettersi in gioco nel secondo campionato nazionale è semplicemente una: tornare a vivere l’adrenalina del pallone che “scotta”, del tiro decisivo. Basile, Soragna, Carraretto e Mancinelli quella sensazione l’avevano un po’ persa al piano superiore, dove le stelle sono quelle d’oltreoceano. E allora eccoli in Gold, con allenatori pronti

a rimetterli al centro del gioco. E tanti altri ce ne sono di italiani protagonisti: Valerio Amoroso a Torino, Michele Maggioli e Mason Rocca a Jesi, David Brkic a Napoli, Tommaso Fantoni a Barcellona Pozzo di Gotto, Fabio Di Bella e Robert Fultz e Brescia, Davide Pascolo a Trento, Niccolò Martinoni a Casale Monferrato. E tanti altri emergeranno, nel corso della stagione. Questo è un campionato che non ha età. E che soprattutto è accogliente con tutti, con chi ha già un vissuto una storia, come con chi è desideroso di scriverla. Nello scorso luglio, a Tallinn in Estonia, la Nazionale Under 20 si è laureata campione d’Europa, battendo in finale la Lettonia. Un risultato inatteso e per questo ancora più bello. Due mesi dopo ecco che otto di quei dodici ragazzi li ritroviamo nei campionati di LNP, tra Gold e Silver. Tornei nei quali avranno la possibilità di continuare la loro maturazione, giovandosi dell’entusiasmo di quel successo maturato in 40 giorni di lavoro, e ben sapendo che le vicende emozionali saranno diverse e alterne negli otto mesi di un campionato intero. Il torneo Gold (16 squadre, fatte da 8 italiani e 2 stranieri) è la vetrina, il torneo Sil-

ver (stesse regole) è quello dell’entusiasmo di piazze importanti come Firenze, Bari e Reggio Calabria. Identico a quello di città di provincia e di grande tradizione come le abruzzesi Roseto e Chieti, che daranno vita a un derby imperdibile. In tutti i sensi. O delle altre che non avevano mai visto la maglia della propria squadra indossata da un giocatore non italiano. E allora pure la semplice curiosità ha spinto ad andare a vedere un allenamento quanti non lo avevano mai fatto. La DNB è animata da 56 squadre, la DNC da 90: sono il cuore della pallacanestro italiana. Dove c’è passione autentica, più che denari, a fronteggiare le complessità del momento, dove si riversano tutte le ore di tempo libero per tenere in piedi una società, con l’aiuto non sempre di tanti, spesso di pochi. Società che sono anche quei club del settore giovanile, delle palestre di provincia, del minibasket, di quanti promuovendo lo sport svolgono un ruolo cruciale nella comunità. Anche questo è il mondo di Lega Nazionale Pallacanestro. Se volete arrivare al cuore di questo sport, in Italia, dove il 96.5% degli atleti che vanno in campo è prodotto dai vivai di casa nostra, l’indirizzo lo sapete già: è quello dei nostri 178 palasport.

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Arte Arte

N A DARE PER MOSTRE NEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA

POLLOCK • RODIN • RENOIR • CANALETTO • CAPA• GRECO In questa pagina: La convalescente, 1932, terra refrattaria, cm 96x138x58 Sotto: Donna al sole, 1930, terra refrattaria, cm 44,5x148x66

UN PERCORSO ESPOSITIVO CHE SI SNODA TRA BOLOGNA E FAENZA

LE SCULTURE DI

Il percorso si divide in due location e racconta una storia divisa in due atti: quello a Bologna rivolto all’analisi della scultura in terracotta di grandi dimensioni, e quello a Faenza attento alla ricerca estetica dell’artista attraverso la rappresentazione della figura femminile. A Bologna la mostra proporrà per la prima volta le grandi terrecotte ad esemplare unico realizzate dall’artista tra il 1928 e il 1932.

A Faenza, invece, si potranno vedere una cinquantina di opere significative della sua poetica e della sua idea di “armonia”, attraverso l’interpretazione della figura femminile tra mito e realtà, con particolare attenzione alle opere degli ultimi anni, caratterizzate da una accentuata ricerca formale. Palazzo Fava, Bologna, fino al 12 gennaio 2014.

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MIC, Faenza, fino al 30 marzo 2014

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Arte

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L’IRASCIBILE POLLOCK ...

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e cercate di immaginarlo pensate a un vero americano, non a un europeo trapiantato… un duro, di poche parole e se cowboy ancora meglio… non uno dell’Est o uno che abbia studiato ad Harvard. (…) Uno uscito dalle nostre terre, non da Picasso o Matisse, uno a cui sia concesso il gran vizio americano … quello di bere». Poche, secche, crude parole che descrivono pienamente la figura di Jackson Pollock. A dirle è l’artista statunitense contemporaneo Budd Hopkins. Parole in cui è facile riconoscere la complessa e controversa personalità dell’artista che ha segnato gli

1. Ad Reinhardt, Number 18, 1948 - 1949, olio su lino 2. Jackson Pollock, Number 27, 1950, olio, smalto e pittura d’alluminio 3. Adolph Gottlieb, The Crest, 1959, olio su tela 4. Hedda Sterne, New York, N.Y., 1955, aerografo e smalto su tela 26 ITA EVENTI

Un viaggio nel mondo artistico di Jackson Pollock e di altri artisti newyorkesi. Definiti “Irascibili” dopo un episodio di protesta verso il Metropolitan Museum of Art. La loro fu una pittura di rottura con il passato di Iole Costanzo

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anni Quaranta del XX secolo. Carter E. Foster, che insieme a Luca Beatrice ha curato la mostra su Pollock, inaugurata a Palazzo Reale, a Milano, il 24 settembre scorso e che proseguirà fino al 16 febbraio 2014, sottolinea la genialità di Jackson Pollock mettendo l’accento su quanto esso abbia, con la sua famosa “tecnica dello sgocciolamento” - il


dripping - spinto il “fare arte” in una direzione decisamente nuova. E ricorda che Pollock è stato: «Altrettanto rivoluzionario nella metà degli anni Quaranta quanto lo furono Michelangelo e Raffaello nel Rinascimento». Anche se Pollock è un artista che ha sempre colpito per il suo essere personaggio, forse abilmente costruito. Per essere “genio e sregolatezza”. La sua fama ha origini mediatiche. La si deve alle fotografie e al breve film che Hans Namuth ha diretto nel 1950 nello suo studio di Springs, nel Long Island. È lì che Pollock si rifugiava per lavorare fuori dal caos di Manhattan. Ed è lì che il regista Namuth ha compreso quanto potesse essere interessante e bello osservarlo mentre lavorava. E così lo riprende nel suo spazio e ne carpisce con la macchina da presa la gestualità. In quel momento opera e artista si fondono. E a diventare protagonista è l’esecuzione stessa dell’opera. Jackson Pollock ha un carattere difficile soprattutto a causa dell’alcolismo di cui è vittima. È un personaggio dalle sfaccettature romantiche e dal carattere molto fragile. È la reale trasposizione del mito americano, del solitario, dell’uomo che va avanti da solo. Un uomo eternamente in maglia nera e jeans da lavoro con l’orlo risvoltato, sigaretta in bocca e barba incolta. L’opposto di come è ri-

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preso nella foto degli Irascibili. Un gruppo di artisti di quel periodo, di cui Pollock fa parte insieme a Kooning, Rothko, Newman e Motherwell, Adolph Gottlieb, William Baziotes, James Brooks, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Theodoros Stamos, Clyfford Still e Hedda Sterne. Sono quelli che nel maggio del 1950 non sono stati scelti dal Metropolitan Museum di New York per una mostra dedicata all’arte contemporanea americana. Occasione che li portò a scrivere sull’Herald Tribune una lettera inviata al presidente del Metropolitan, Roland L. Redmond, in cui dichiaravano il loro dissenso per le scelte prese dal museo. Qualche mese più tardi è la rivista Life

Sopra: Mark Rothko, Senza titolo (Blue, Yellow, Green on Red), 1954, olio su tela, cm 197,5 x 166,4

La fama di Pollock la si deve al breve film che Namuth ha diretto nel 1950 che pubblica la nota fotografia di Nina Leen che ritrae quindici dei diciotto “Irascibles” vestiti da banchieri. La mostra milanese è dedicata a loro. Il titolo è: Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York. Vi si possono ammirare 49 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York. Il museo che nel 1948 rinunciò alla fusione con il Metropolitan per mantenere lo scopo originario per il quale la signora Whitney lo aveva fondato. Da quel momento il Whitney Museum acquistò un nuovo spazio al 22 di West 54th Street e dichiarò la propria missione: curare mostre di artisti viventi trascurati dalle accademie tradizionali. Nella mostra di Milano vi sono solo opere del Whitney Museum, e una sala è dedicata a “Number 27”, l’opera più nota di Pollock: un olio fragile, complesso, stratificato. Un dipinto lungo tre metri e difficile da trasportare. Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York Palazzo Reale, Milano, fino al 16 febbraio 2014

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Arte

LA NUDA SENSUALITÀ DEL MARMO Nelle suggestive sale di Palazzo Reale è di scena Auguste Rodin, l’artista che insieme a Michelangelo è considerato uno dei più grandi rivoluzionari della tradizione plastica moderna di Iole Costanzo

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a poetica del “non finito” suscita un profondo fascino. Così la tecnica. È l’idea del non completo che attira, ammalia. È la materia che prende un’altra forma, lascia intravedere la propria natura, permette di farsi raccontare, ma mai completamente. Lascia scoprire ciò che ha in serbo, ciò che gli appartiene intimamente e che l’artista, vede, sente, trova, ascolta, proietta. Ma a volte, in alcune situazioni, si oppone e resiste. È stato così per i due scultori che hanno profondamente segnato il mondo dell’antica arte di dare forma, i due più grandi rivoluzionari della tradizione plastica moderna: Michelangelo Buonarroti e molto più tardi Auguste Rodin. Dal 17 ottobre 2013 al 26 gennaio 2014, al Palazzo Reale di Milano, nella monumentale Sala delle Cariatidi, sarà allestita una grande mostra dedicata ad Auguste Rodin (Parigi 1840 - Meudon 1917). La rassegna avrà un corpus formato da ben 60 opere, un vasto numero di sculture marmoree che costituiranno la più 1. Rose Beuret, 1898 circa (foto di Christian Baraja); 2. La Mano di Dio, 1896? (foto di Christian Baraja); 3. L’uomo dal naso rotto, 1874-1875 (foto di Christian Baraja); 4. Il bacio, 1882 circa, (foto di Michel Bourguin)

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completa rassegna mai allestita sui marmi dell’artista. Le opere esposte provengono dal Petit PalaisMusée des Beaux-Arts de la Ville di Parigi, il Musée Faure di Aixles-Bains e dal Musée de Picardie di Amiens. Rodin aveva un rapporto speciale con il marmo e i suoi contemporanei vedevano in lui un dominatore della materia, del marmo e non solo, perché l’artista si è anche provato con i metalli. La mostra, dunque, è un’occasione espositiva per approfondire i materiali usati dall’artista e per chiarire i rapporti che si sono creati tra lo scultore e i vari collaboratori. Perché così come si usava anticamente Rodin delegava agli aiutanti l’esecuzione dell’opera, mantenendone però inalterato il proprio progetto concettuale. Ciò che sarà possibile constatare in questa mostra è una sensibilità diversa, perché Rodin giungerà al non finito, ma prima ancora nella materia ha ricercato la sensualità. E nei nudi esposti si potrà leggere l’intensa carica erotica che ha reso unica e altamente innovativa tutta la sua arte. La mostra ha come titolo Rodin. Il marmo, la vita. Una vita, una sensibilità, che è stata illustrata in tre sezioni. L’illusione della carne e della sensualità è il tema della prima, nella quale sono raccolte alcune opere giovanili, di stampo classico. La seconda propone alcune fra le sculture più conosciute di Rodin e ne celebra la piena maturità. È la poetica dell’incompiuto a caratterizzare, invece, la terza sezione dove domina il “non finito”, l’artificio linguistico che rimanda a Michelangelo. Condizione doppiamente apprezzabile anche perché a pochi passi dalla sede della mostra, all’interno del Museo d’Arte Antica, è conservato uno dei capolavori non finiti michelangioleschi: la Pietà Rondanini. Rodin. Il marmo, la vita Palazzo Reale, Milano, fino al 26 gennaio 2014 ITA EVENTI 29



Arte

L’ENIGMA ESCHER Reggio Emilia dedica un’ampia antologica e un ciclo di conferenze a Maurits Cornelis Escher, uno dei più grandi artisti nel panorama della produzione grafica di Cristiana Zappoli

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a mostra, promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, è curata da un Comitato scientifico d’eccezione coordinato da Piergiorgio Odifreddi, logico matematico di fama internazionale: ne fanno parte Marco Bussagli, storico dell’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, il docente di Geometria e pro-rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia Luigi Grasselli e lo studioso e collezionista di Escher Federico Giudiceandrea. L’esposizione pre-

Sopra: Relatività, luglio 1953 litografia. A sinistra: Maurits Cornelis Escher mentre scrive. Sotto: Nastro di Möbius II, febbraio 1963, xilografia.

senta la produzione dell'incisore e grafico olandese, dai suoi esordi alla maturità, raccogliendo ben 130 opere provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali - tra i quali la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la Fondazione Wolfsoniana di Genova ecc. - oltre che da importanti collezioni private. A Palazzo Magnani sono riunite xilografie e litografie che tendono a presentare le costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell’infinito, le tassellature del piano e dello spazio, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano in forme via via differenti. Una sezione di mostra è dedicata al confronto della produzione di Escher con opere di altri importanti autori, per comprendere come le

scelte di Escher siano in consonanza con una visione artistica che attraversa i secoli, che parte dal Medioevo e interseca Dürer, gli spazi dilatati di Piranesi, passa attraverso le linee armoniose del Liberty e si appunta sulle avanguardie del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo. La mostra è concepita come uno strumento e una “macchina didattica” che consente di entrare “dentro” la creatività di questo artista. Suggestive installazioni immergono il visitatore nel magico modo di Escher. Sono evidenti il rapporto che Escher ebbe con “il mondo dei numeri”, la sua ricerca su spazio reale e spazio virtuale, la conoscenza che dimostra delle leggi della percezione visiva messe in luce dalla Gestalt. L’enigma Escher. Paradossi grafici tra arte e geometria 19 ottobre - 23 febbraio 2014 Fondazione Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 29, RE www.palazzomagnani.it ITA EVENTI 31


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ECLETTICO FORNASETTI Rendere omaggio alla figura di Fornasetti significa ricollocarla correttamente nell’ambito del dibattito sull’ornamento come elemento strutturale del progetto di Cristiana Zappoli

T Sopra: Paravento “Duomo sommerso”, legno, stampato, laccato e dipinto a mano. A sinistra: Fornasetti nella sua vasca da bagno privata. Sotto: Trumeau-bar Architettura, in legno e ottone, laccato a mano. In basso: piatto in porcellana Tema e Variazioni

riennale Design Museum in occasione del centenario dalla nascita presenta la prima grande e inedita mostra in Italia dedicata a Piero Fornasetti, a cura di Barnaba Fornasetti. Pittore, stampatore, progettista, collezionista, stilista, raffinato artigiano, decoratore, gallerista e ideatore di mostre, Fornasetti è stato una personalità estremamente ricca e complessa. Ha disegnato e realizzato circa 13mila tra oggetti e decorazioni: un universo fatto in egual misura di rigore progettuale, artistico e artigianale come di fantasia sfrenata, invenzione surrealista e poesia. Il percorso della mostra si articola in sezioni che spaziano dagli esordi pittorici vicini al Novecento alla stamperia di libri d’artista, dalla stretta collaborazione con Giò Ponti negli anni ’50 e ’60 ai più difficili anni ’70 e fino al 1988, anno della sua morte, un lungo periodo contrassegnato per la maggior parte dal dogma razionalista imperante della funzionalità nell’architettura e nel design che ha fatto di lui una figura marginale senza per questo spegnerne la creatività vulcanica. La mostra si compone di oltre 700 pezzi provenienti per la maggior parte dallo straordinario archivio curato da Barnaba Fornasetti, che prosegue ancora oggi l’attività avviata dal padre.

Piero Fornasetti. 100 anni di follia pratica Triennale Design Museum, Milano, dal 13 novembre 2013 al 9 febbraio 2014

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Arte

GEMME D’ARTE Gli impressionisti e post impressionisti della National Gallery of Art di Washington in mostra a Roma. Unica tappa europea

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a mostra degli impressionisti all’Ara Pacis raccoglie 68 opere e ha un percorso suddiviso in sezioni tematiche che vanno dal paesaggio al ritratto, dalla figura femminile alla natura morta, fino alle rappresentazioni della vita moderna. Sarà un excursus tematico ma anche temporale, a partire da Boudin - precursore dell’Impressionismo e maestro di Monet, celebre per aver raccontato la vita mondana dell’epoca fino all’apertura dell’Impressionismo al nuovo secolo con i dipinti soprattutto di Bonnard e Vuillard. Il Museo dell’Ara Pacis di Roma sarà l’unica tappa europea del tour che porterà per la prima volta fuori dalle sale della National Gallery of Art di Washington la collezione impressionista e postimpressionista del museo. Gemme dell’Impressionismo Ara Pacis, Roma, fino al 23 febbraio 2014

In alto a sinistra: Henri de Toulouse-Lautrec, Ritratto di Carmen Gaudin 1885, olio su tavola. Di fianco: Edouard Manet, Oysters, 1862. Sopra: Paul Gauguin, Autoritratto dedicato a Carrière, 1888

DUCHAMP E L’ITALIA L’esposizione romana è un omaggio allʼartista più discusso del Novecento e al suo nuovo modo di intendere l’arte

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a mostra verte sulle opere storiche facenti parte del lascito di Arturo Schwarz. È anche lʼoccasione per raccontare la storia del passaggio espositivo dellʼartista in Italia nel 1964, e delle conseguenze che questo ha comportato sul lavoro di alcuni artisti italiani entrati in contatto diretto con lui. Lʼalchimia del ready-made è un processo affascinante nel lavoro di Duchamp, ma forse non ancora del tutto indagato. I suoi celebri ready-made -

tra i più conosciuti L’orinatoio del 1917, (foto a destra) - definiti da Breton “oggetti di serie promossi dalla scelta dellʼartista alla dignità di oggetti dʼarte” sono il frutto del “rigore dellʼimmaginazione”, ed è proprio questo rigore che governa il processo di trasformazione dell’oggetto in opera dʼarte. Duchamp. Re-made in Italy Galleria nazionale d’arte moderna, Roma, fino al 9 febbraio 2014 ITA EVENTI 33


Arte

ARCHITETTURA NASCOSTA

EMOZIONI CROMATICHE

Il Musée d’Orsay e il Musée de l’Orangerie hanno accettato di privarsi per quattro mesi di circa 60 capolavori, per dare vita a questa rassegna che documenta tutta l’attività di Renoir, testimoniando i momenti più significativi e le svolte che hanno portato l’artista a fine carriera a un progressivo allontanamento dall’Impressionismo. Renoir Gam, Torino, fino al 23 febbraio 2014

Elemento cardine della produzione di Berardi è la compenetrazione tra ciò che offre la natura e quello che l’essere umano può cogliere da tale offerta. Il manufatto dell’uomo, e quindi la costruzione architettonica, deve nascondersi e diventare parte della natura stessa. In esposizione, plastici, fotografie e disegni di alcuni edifici progettati da Berardi. Pier Nicolò Berardi. Architetto e pittore Palazzo Medici Riccardi, Firenze, fino all’1 dicembre 2013

SCATTI DI GUERRA

Considerato il padre del fotogiornalismo, l’ungherese Robert Capa visse la maggior parte della sua vita nei campi di battaglia, seguendo i cinque maggiori conflitti mondiali. In questa mostra sono esposte 78 fotografie che colpiscono per la loro immediatezza e per l’empatia che scatenano in chi le guarda. Robert Capa in Italia 1943 - 1944 Museo di Roma Palazzo Braschi Roma, fino al 6 gennaio 2014

CANALETTO TORNA A CASA

Per meno di 50 giorni Canaletto torna, 270 anni dopo, nell’Abbazia di San Gregorio, il luogo in cui creò una delle sue opere più affascinanti, L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute. Il capolavoro è esposto là dove affascina pensare che l’artista l’abbia creato. Nell’incantevole loggiato dal quale egli trasse le precise linee delle architetture che tra il 1740 e il 1745 traspose nella sua celebre tela. I curatori propongono un’esperienza, un incontro, una suggestione emozionale.

SOLO GIALLO

È la prima personale in Italia dell’artista iraniano Maziar Mokhtari. Al centro del suo lavoro il colore giallo della sua città natale, Esfahan. L’intento è presentare una città monocromatica, in cui tutto è rivestito dal colore giallo.

Maziar Mokhtari (galleria+) oltredimore, Bo 15 novembre - 11gennaio 2014

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“Gero qua” Canaletto Abbazia di San Gregorio, Venezia, 10 novembre - 27 dicembre 2013


SUBLIMARE LE FORME FEMMINILI Foto di Elena Bodecchi, Daniele Venturelli

In occasione del centenario della nascita di Emilio Greco, Londra, Roma e Catania rendono omaggio al maestro con una serie di eventi organizzati dagli Archivi Emilio Greco. Il Museo di Roma Palazzo Braschi ospiterà nove sculture monumentali di Emilio Greco - sei nel cortile recentemente restaurato e riaperto al pubblico e tre nelle salette interne - e una selezione di circa trenta disegni. In contemporanea a questa inaugurazione, i Musei di San Salvatore in Lauro esporranno una selezione delle incisioni più significative del maestro catanese.

I MOLTEPLICI STILI DI POL

È la prima personale di Nicolas Pol in Italia. In esposizione opere che rivelano l’analisi della cultura contemporanea perpetrata dall’artista francese, che combina diversi stili con una varietà di referenze artistiche che spaziano dai maestri del Rinascimento fino a Kippenberger. Le sue tele prendono spunti dalla street art e dal design grafico. Presentano colori intensi e rivelano una visione apocalittica del mondo. Pur apparentemente fantastiche, celano la preoccupazione nei confronti dei progressi scientifici e del fatto che non c’è più niente da scoprire.

Emilio Greco: i Segni e le Forme Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma - fino al 12 gennaio 2014 Musei di San Salvatore in Lauro Roma - fino al 12 gennaio 2014

After Modern Vermin Control Galleria Cardi Black Box, Milano, fino al 15 dicembre

L’ARTE DELL’ESISTENTE L’artista cipriota utilizza materiali preesistenti, quali immagini tratte da libri, di film o sculture, assemblandoli per creare opere, installazioni e video che evocano situazioni misteriose, che sfuggono a ogni precisa classificazione, rinviando a una situazione di sospensione.

COLLEZIONE UNICREDIT

L’esposizione ruota intorno all'idea della magia come “trama” che ricorre nella storia dell'arte. Magia intesa come trasformazione della materia vivificata in opera d'arte, come capacità di possedere la realtà in immagini, come forza simbolica di un sapere non scientifico e forma di seduzione per lo sguardo. La Grande Magia Museo d'Arte Moderna Bologna - fino al 16 febbraio 2014

Harris Epaminonda Fondazione Querini Stampalia Venezia - 22/11/13- 2/03/14

OPERE DEL POMPIDOU

La mostra racconta un periodo fondamentale per l’evoluzione del concetto stesso di ritratto e autoritratto, messo in discussione e trasformato dai più celebri maestri dell’epoca, in seguito ai grandi cambiamenti della società e alle tragedie della storia umana.

Il volto del ’900. Da Matisse a Bacon Palazzo Reale, MI - fino al 9 febbraio 2014 ITA EVENTI 35



Musica Musica

RP INCIPALI CONCERTI DI MUSICA POP ROCK JAZZ IN ITALIA

POOH • AMOROSO • GAZZÈ • PEZZALI • PAUSINI • CARBONI Nuovi progetti Dodi, Roby e Red. Da pochi giorni in vendita, Poohbox, dvd, cd live, e libro dedicato al paroliere Valerio Negrini

DA NOVEMBRE AL VIA L’ULTIMA PARTE DI “OPERA SECONDA IN TOUR”

CONCERTI SINFONICI DEI POOH I Pooh tornano a novembre sui palchi dei teatri italiani con il loro “Opera Seconda in Tour”, la tournée che ha registrato uno straordinario successo di pubblico con più di 120 mila presenze durante le 70 date dell’ultimo anno: uno spettacolo con tutte le grandi canzoni della loro carriera, in cui Roby, Dodi e Red, con Danilo Ballo alle tastiere aggiunte e Phil Mer alla batteria, sono accompagnati dalla Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno. Con queste date autunnali, alla fine delle quali i Pooh si prenderanno una lunga pausa dal mondo del live, si avvia alla

conclusione un progetto, iniziato nell’ottobre 2012 con la pubblicazione dell’album “Opera Seconda” e con la prima parte dei concerti di “Opera Seconda in Tour”, che ha riscosso un successo sorprendente. L’ultimo disco dei Pooh è un “concept album” che contiene 11 brani della carriera della band riarrangiati con un’orchestra sinfonica di 67 elementi.

CONCERTI 5/11 Roma 7/11 Torino

11/11 Varese 12/11 Milano 14/11 Brescia 27/11 Napoli 30/11 Messina 1/12 Palermo (altre date: www.cosedimusica.it)

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Musica

UNA VOCE BLACK CHE METTE TUTTI D’ACCORDO lessandra Amoroso è probabilmente la figlia che tutti vorrebbero avere: legata alla propria famiglia e alla propria terra, mai sopra le righe, i piedi per terra, niente colpi di testa dovuti al successo improvviso, sensibile (a volte troppo, i suoi pianti che arrivano puntuali quando sale su un palco sono ormai un tormentone) ma determinata, e come se tutto questo non bastasse, è fidanzatissima con Luca, che con il mondo dello spettacolo non c’entra niente e che conosce da quando era ragazzina. I suoi fan la adorano, agli appuntamenti di presentazione del suo ultimo disco erano presenti a migliaia in tutta Italia. Il bello è che, genitori e fan a parte, continua ad attirare consensi, e non solo dei comuni mortali ma anche da artisti icona della nostra musica: Laura Pausini, Claudio Baglioni, Gianni Morandi hanno avuto parole di stima nei suoi confronti e sono rimasti affascinati dalla sua voce. La produzione artistica del suo ultimo album è di Tiziano Ferro (insieme a Michele Canova). Biagio Antonacci ha voluto scrivere una can-

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Il successo l’ha investita all’improvviso, ma non si è fatta travolgere. La sua carriera è segnata da un incredibile numero di successi. L’ultimo è l’album “Amore Puro”. Ma lei fatica a credere in se stessa. Per fortuna è arrivato un certo Tiziano Ferro... di Cristiana Zappoli

zone per lei, anche questa incisa nell’ultimo album, Amore Puro, che a sole due settimane dall’uscita era già Disco d’oro. L’album esce dopo un anno di lavoro in studio tra Milano e Los Angeles e rappresenta un’importante crescita a livello artistico e vocale per l’artista salentina, mettendo in evidenza sfumature nuove della sua voce, tra gospel e black. L’album è dedicato al suo pubblico, a cui, come lei stessa ama dichiarare, è legata da un “amore puro”, da un rapporto d’affetto sincero, che l’accompagna da anni. E i fan non dovranno aspettare molto per vederla esibirsi nuovamente dal vivo, l’Amore Puro tour, infatti, partirà a dicembre con due date: Milano e Roma. Cosa si aspetta dal tour in partenza a dicembre? «Non mi aspetto nulla, spero solo che vada tutto per il meglio. Spero di fare un buon lavoro e di non deludere le aspettative dei miei fan». Il disco ha conquistato in fretta le vette delle classifiche ed è già Disco d’oro. Si aspettava questo successo? «Assolutamente no…considerando anche il momento che sta vivendo il


CONCERTI 3/12 MILANO Mediolanum Forum 5/12 ROMA Palalottomatica

Foto di Gianmarco Chieregato

Alessandra Amoroso, 27 anni compiuti ad agosto, è già considerata nuova icona musicale del pop italiano

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IN DUPLICE VERSIONE “Amore Puro” è il nuovo album di inediti di Alessandra Amoroso, che vede la produzione artistica di Tiziano Ferro e Michele Canova. All’interno dell’album compare un’importante collaborazione, quella con Biagio Antonacci, che per la Amoroso ha scritto il brano “Non devi perdermi”, mentre l’inedito “Fuoco d’artificio” vede, nella versione inglese, la firma di Emeli Sandé. L’album è uscito il 24 settembre in una duplice versione: Cd Standard e Deluxe Edition (Cd + Dvd). Il Dvd include riprese esclusive della registrazione del disco, un’intervista inedita ad Alessandra, il backstage e il video di “Amore Puro”.

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nostro Paese non pensavo che in tanti sarebbero corsi a comprare il disco». L’anno scorso è stata negli USA a studiare la musica gospel. Quanto c’è di quell’esperienza nell’album “Amore Puro”? «Direi che gran parte di quest’album nasce proprio da quell’esperienza. Sono stati mesi realmente molto formativi, che senza dubbio hanno segnato la mia crescita come artista». Com’è stato lavorare con Tiziano Ferro? «Direi unico e speciale e, come dico sempre, anche un po’ traumatico. Non mi sarei mai aspettata di poter collaborare con un artista che ha sempre fatto parte della mia vita attraverso le sue canzoni. Ma mai, prima di questo album, come persona in carne e ossa. C’è stata una bella sintonia fra noi». Cosa le ha lasciato questa collaborazione? «Mi ha insegnato soprattutto a non avere paura, a credere di più nelle mie capacità. Di solito non mi piaccio abbastanza, difficilmente mi prendo dei meriti». Ci sarà stato un momento in cui ha pensato di avere abbastanza talento per farcela. «Mai pensato e continuo a non pensarlo neppure adesso». Nel disco canta una canzone con Biagio Antonacci, che per lei ha scritto il brano Non devi perdermi. Perché proprio lui? Con quale altro artista le piacerebbe duettare? «Devo essere sincera, è lui che ha scelto me e io sono caduta “tra le sue braccia”! Ora come ora mi piacerebbe arricchire il mio bagaglio di esperienze e apprendere da più artisti possibili, mi piacerebbe collaborare anche con artisti lontani dal mio stile, perché penso di avere tanto da imparare…ma proprio tanto…». Il primo grazie a chi lo deve? «A mia madre…il primo in assoluto». Cosa le manca della sua vita prima del successo?

DA AMICI IN POI

«La mia quotidianità. Sono attaccaNata a Galatina ma tissima alla mia famiglia e quando leccese di adozione sono lontana mi manca, mi manca ha già alle spalle 11 dischi di platino. perfino casa mia, gli oggetti che ci Partecipa e vince sono dentro». l’edizione 2008/2009 Qual è stato il momento più emodel reality “Amici”. zionante della sua carriera? Segue la «Penso l’inizio, la vittoria ad Amici. È pubblicazione stato incredibile». dell’ep Stupida e Quando si viene catapultati giovanel 2009 pubblica un nuovo album, nissimi nel mondo dello spettacoSenza nuvole. L’anno lo come è successo a lei, come si fa successivo esce il a non perdere la testa? suo terzo album, «Tenendo ben presente da dove si Il mondo in un viene. Non dimenticando le proprie secondo, che vincerà radici e le persone che ci sono sempre più volte il disco di state vicine e che poi sono quelle che platino. Nel 2012 vince “Amici 11 ci saranno sempre». BIG”. Da circa un Umiltà e convinzione: quale delle mese è in vendita due è più importante per diventail suo ultimo lavoro re un artista affermato? discografico «Umiltà sicuramente. Non solo per Amore Puro. essere un artista o per farsi strada nel mondo dello spettacolo. L’umiltà è necessaria per essere uomini e donne, nella vita ci vuole sempre. Per quanto riguarda la convinzione, non so quanto possa essere costruttiva: essere troppo convinti a volte fa sbagliare strada». Quali sono le sue principali influenze musicali? «Amo molto il gospel, la musica r&b, l’hip hop e il reggae. Il gospel in particolare è la mia passione da sempre, per questo ho scelto di fare l’esperienza negli Stati Uniti». Per la prima volta, in questo disco, ha firmato un brano: Da casa mia. Ora diventerà una cantautrice? «Sinceramente non penso. Però ho un pubblico che crede in me e questo mi ha dato la spinta giusta per provarci. Inoltre con me c’era un maestro, Tiziano, quindi ci ho voluto provare. È un brano autobiografico, a che parla della mia terra e della noall d stalgia che provo quando sono lonnaca» tana da casa». a t Descriva Alessandra Amoroso in lonman tre parole. o n i «Troppo buona, estroversa so ia m o e molto determinata». d l

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Musica

Max Pezzali è nato il 14 novembre 1967 a Pavia. Con Mauro Repetto fonda gli 883, e nel 1992 pubblicano il disco Hanno ucciso l’uomo ragno


Max Pezzali è tornato. Forte dei consensi che ha ricevuto dopo la pubblicazione del nuovo album. Intanto il tour registra il tutto esaurito per gran parte delle date. E l’attesa cresce di Cristiana Zappoli

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lzi la mano chi se lo aspettava. Chi si aspettava che ci sarebbe stata tanta attesa intorno all’ormai prossimo tour di Max Pezzali. Dall’annuncio, in luglio, del Max 20 live tour, in poco più di due mesi sono triplicate le date di Milano e Roma, sono state aggiunte nuove date per il mese di febbraio 2014, per soddisfare la richiesta di biglietti. Il primo a non alzare la mano è proprio lui, Max Pezzali. «Onestamente - ci racconta - non mi aspettavo niente del genere. Non mi so dare una spiegazione. Sarà il gradimento dell’album Max 20, la scoperta del mio repertorio da parte dei giovanissimi grazie alla reinterpretazione da parte dei rappers dell’album Hanno Ucciso l’Uomo Ragno 2012, la nostalgia per gli anni ‘90 dei 35/40enni di oggi...». Il tour segue l’uscita dell’album: un disco che contiene 5 inediti e 14 duetti con i più grandi artisti della scena musicale italiana. Due degli inediti, Welcome Mr. President e Il Presidente di tutto il mondo, sono stati scritti insieme a Mauro Repetto e segnano quindi una nuova collaborazione fra i due artisti che non lavoravano insieme dal 1994. L’impressione è che in questo album ci sia tutto Pezzali, la sua “straordinarietà dell’essere normale” come ama dire lui parlando della propria storia.

L’EX 883 DI NUOVO SULLA CRESTA DELL’ONDA È emozionato all’idea di tornare sul palco dal vivo? «Cantare dal vivo è il momento di sintesi assoluta del mio lavoro. Si guardano le persone negli occhi e si canta insieme a loro, si verifica sul campo quanto le canzoni siano entrate nel loro cuore. L’emozione è immensa, figuriamoci in un tour così carico di aspettative». In Max 20 ha collaborato con tanti artisti italiani. Chi l’ha sorpresa maggiormente? «Ognuno di loro ha dato tanto nell’interpretazione delle mie canzoni, quindi non saprei chi scegliere; forse Lorenzo con Tieni il tempo è quello che ha reinventato maggiormente la canzone, aggiungendo strofe e incisi e facendola diventare qualcosa di nuovo». Come ha deciso quale canzone cantare con ognuno dei suoi colleghi? Perché ha duettato solo con artisti uomini? «Ho cantato solo con artisti uomini perché le canzoni sono scritte per una voce baritonale come la mia, quindi per le donne sarebbero state o troppo basse o troppo alte di tonalità. L’assegnazione dei pezzi è nata dall’ascolto e dalla conoscenza del repertorio degli artisti ospiti. Ho cercato di immaginare quale canzone fosse più vicina all’universo creativo di chi chiamavo». Visti i tanti duetti all’interno del

MAX 20 Anticipato in radio dal singolo L’universo tranne noi, l’album è stato pubblicato il 4 giugno nei negozi e negli store digitali. Il disco contiene 5 inediti e 14 duetti con Jovanotti, Ramazzotti, Sangiorgi, Cremonini, Baglioni, Fiorello, Venditti, Raf, Van De Sfroos, Nek, Renga, Bennato, Grignani, Elio.

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«Cantare dal vivo è il momento di sintesi assoluta del mio lavoro»

Grazie a Claudio! È stato Claudio Cecchetto il mentore e il regista degli 883. Da un sondaggio del 2000 risultava che gli 883 erano conosciuti dal 97.8% del pubblico interpellato. Dopo di loro... Madonna

CONCERTI

7/11 MORBEGNO (SO) 9/11 MANTOVA 10/11 TORINO 12/11 GENOVA 14/11 MONTICHIARI (BS) 16/11 PADOVA 18-19/11 MILANO 21/11 CUNEO 23/11 RIMINI 26-27/11 ROMA 28/11 BOLOGNA 30/11 FIRENZE 1/12 CONEGLIANO (TV) 3/12 VERONA 5/12 PERUGIA 6/12 ANCONA 8/12 ACIREALE (CT) 10/12 NAPOLI 12/12 LIVORNO 14/12 TORINO 44 ITA EVENTI

disco, dobbiamo aspettarci qualche ospite inatteso? «Sicuramente in alcune date qualche amico verrà a trovarmi». Come è stato lavorare di nuovo con Mauro Repetto? «Per me è la cosa più naturale del mondo, come se non avessimo mai smesso di vederci e di collaborare». A quale canzone è più legato? «Ogni canzone rappresenta l’emozione di un momento. È difficile sceglierne una specifica. Forse Gli Anni è quella più universale». I cowboy non mollano mai - La mia storia è il suo ultimo libro. Che differenza c’è tra scrivere un libro e scrivere una canzone? «Il libro è nato da una conversazione con Massimo Coppola della ISBN Edizioni; parlando con lui ho capito che forse il mio percorso di vita rappresentava la straordinarietà dell’essere normali, e perciò poteva avere un senso provare a raccontarlo. Scrivere libri è molto diverso da scrivere canzoni: in un libro devi sviluppare e allargare concetti, in una canzone devi al contrario sintetizzare. Sono stato aiutato da una grande professionista come Sara Sedehi a tradurre in parole i miei ricordi». Che artista era 20 anni fa e che artista è oggi? «Penso di essere più o meno la stessa persona di 20 anni fa, forse con qualche anno e tanta esperienza in

più e un’infinità di capelli in meno. L’entusiasmo è quello di allora». Come è cambiato il suo rapporto con il pubblico? In che modo influiscono i social network? «Oggi è molto più facile mantenere i contatti con i fans: in questo senso Twitter è uno strumento prezioso, per me molto più funzionale di Facebook grazie alla sintesi forzata cui costringe gli utilizzatori». Si sente ancora, un ragazzo inadeguato come canta in uno degli inediti del disco? «La mia inadeguatezza è la mia forza e il mio dono più prezioso. Guardare il mondo da outsider permette di avere un punto di vista più obiettivo e realistico». È passato tanto tempo da quando, insieme a Repetto, ha presentato a Cecchetto, Non me la menare. Come avete fatto a convincerlo ad ascoltarla? «Abbiamo lasciato la cassetta alla sua attenzione e lui l’ha ascoltata. Allora andava così: lui era un produttore alla ricerca di nuove idee». Da giovane lavorava nel negozio di fiori dei suoi genitori a Pavia. È vero che recapitava a Maria de Filippi, ogni giorno, 50 rose da parte di Maurizio Costanzo? «Non ricordo se fossero 50, ma è vero che la prima volta che Maurizio Costanzo inviò dei fiori a Maria, allora residente a Pavia, il fattorino incaricato fui io».



Musica

LE MIE NUOVE CANZONI SENZA TEMPO

Renzo Arbore è nato a Foggia, 76 anni fa. Figura eclettica, è cantautore, conduttore radiofonico e televisivo, attore e anche regista

Nonostante i 76 anni, Arbore affronta il palcoscenico con lo stesso entusiasmo di quando ne aveva 40 di meno («ma con più esperienza»). L’ultimo disco racchiude tutto il suo amore per l’Italia e per la musica jazz di Clara Dalledonne

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etti che ti presenti a una ragazza e dici, "Suono bene il clarinetto"». Era il 1986 quando Renzo Arbore cantava così sul palco di Sanremo, e alle spalle aveva già trasmissioni radiofoniche e televisive di grande successo, una su tutte, “Quelli della notte”. Sono passati più di vent’anni eppure il tempo, per Arbore, sembra essersi fermato: riempie ancora i teatri, quando va in tv registra un notevole successo di critica e pubblico, l’energia sembra ancora (e incredibilmente) quella di allora e, soprattutto, canta “Il clarinetto”…solo che lo fa in inglese, nel suo ultimo album …my American way. Quindici canzoni che rappresentano i brani della “memoria”, secondo l'insindacabile giudizio di Arbore, tutte arrangiate e cantate in inglese. Degli evergreen per dirla all’americana. Dopo un giro di presentazione dell’album, a novembre Arbore riprenderà il tour nei teatri con l’Orchestra Italiana. Nel suo show spazia dai classici della tradizione napoletana alle colonne sonore dei suoi celebri programmi televisivi. Qual è il momento più coinvolgente dello spettacolo? «Ce ne sono tanti. Mi viene però subito in mente la prima parte dello spettacolo dove c’è un omaggio a Roberto Murolo, che è stato il più moderno e rivoluzionario cantante della canzone napoletana classica e d’autore, quella che indico come categoria musicale che assolutamente si deve preservare a livello culturale». Che ruolo gioca l’improvvisazione nel suo spettacolo? «Abbiamo musicisti straordinari, ma non abbiamo invece comici e improvvisatori come erano quel-

CONCERTI 8/11 Teatro Liryc, ASSISI 9/11 Gran Teatro Geox, PADOVA 16-17/12 Teatro Alfieri, TORINO


li di natura jazzistica che ho frequentato in questi anni. Io sono fissato col jazz, inteso come improvvisazione. La grande rivoluzione della musica nel Novecento è stato il jazz, l’improvvisazione. È il segno della modernità. È un po’ quello che succede oggi con internet: devi inventare». Lei è conosciutissimo all’estero, ha fatto e continua a fare spettacoli in tutto il mondo con la sua Orchestra. «Il mio sogno nel cassetto è che gli italiani all’estero abbiano degli spettacoli che li facciano sentire più vicini al nostro Paese. Quello è un problema insoluto. Ci sono oltre 60 milioni di persone con origini italiane sparse nel mondo. Sentono di appartenere all’Italia, la amano. Persone andate via poverissime e che sono diventate importanti, lavorano e hanno incarichi di responsabilità in questi paesi. Noi a volte inviamo una banda durante le manifestazioni ufficiali, un politico che va a salutarli e tutto finisce lì. Io invece amo vederli ai miei concerti, perché mi identifico molto, da meridionale, in loro». Quando sale su un palco si diverte ancora come 30 anni fa? «Certo. Ma con una differenza importante: tanta esperienza in più che non guasta mai». Come nasce …my American way? «In questo album ci sono le “Canzoni”. Alle quali ho, a mio giudizio insindacabile, affibbiato la C maiuscola perché sono le mie canzoni della memoria. Gli americani le chiamano “evergreen”, perché non sono semplicemente una moda di un periodo, di una generazione, ma sono destinate a essere adottate, riviste e rilette nel tempo. Le mie canzoni, vista l’età (la mia) sono tante: vanno da quelle napoletane (che ho “riletto” tante volte) a quelle americane, messicane, francesi, cubane e a certe italiane. A proposito di quest’ultime, mi sento di affer-

mare che oltre alle canzoni napoletane, made in Italy, sono molto affascinanti anche le ballad italiane scritte da nostri compositori che mescolavano la passione per il jazz, la grande musica americana, insieme alla vena melodiosa e sentimentale italiana». Le piacerebbe fare un grande show televisivo sullo stile di quello condotto da Gianni Morandi in onda su Canale 5 dall’Arena di Verona? «Io e la televisione abbiamo avuto un buon rapporto. Di esperienze sul piccolo schermo ne ho fatte davvero tante. Diciamo che spesso e volentieri sono “arrivato” prima degli altri. Non mi manca niente, almeno credo. La mia era una tv artigianale, improvvisata. Oggi ci sono ottimi professionisti, bravissimi attori comici che fanno satira, però la genia degli improvvisatori non c’è. Manca la tv improvvisata, quella che fa ridere di pancia. Non si sperimenta. Si obbedisce ciecamente alle leggi dell’Auditel. La tv è fatta per una massa che si accontenta di poco. Bisogna guardare al mondo dell’arte e se c’è un regista o un dirigente che ha una vocazione artistica bisogna utilizzarlo, anche se non ha protezioni politiche». All’anagrafe sostengono che lei abbia 76 anni, dica la verità, ha trovato un elisir di giovinezza? «L’applauso del pubblico per me è puro ossigeno».

«Roberto Murolo, è stato il più rivoluzionario cantante della musica napoletana»

...my American way! L’album (Gazebo Giallo/ Sony Music) mostra in pieno il lato crooner dell’artista: quindici canzoni che rappresentano i brani della memoria secondo Renzo Arbore. Canzoni che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama musicale nazionale e non, destinate a essere personalizzate e rilette nel tempo, come accade nel jazz che vive di un repertorio senza tempo. Tra i tanti, nell’album ci sono, Domenico Modugno, Tony Renis, C.A. Bixio, C.A. Rossi, Pino Massara, Redi ai quali Arbore rende omaggio inserendo alcune canzoni preferite, con la complicità dei Swing Maniacs.

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Musica

Max Gazzè nasce a Roma il 6 luglio del 1967. La sua carriera inizia come compositore di colonne sonore e collaboratore di Daniele Silvestri

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METTI UNA SERA TRA AMICI SOTTO CASA

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uando si pensa a Max Gazzè lo si immagina in teatro. Non che abbia difficoltà a riempire di pubblico spazi più ampi. Tutt’altro. Subito dopo Sanremo, a cui ha partecipato con la canzone Sotto casa, è partito per l’European Live Club Tour: da Berlino a Bologna”, più di 80 concerti che hanno collezionato sold out in Italia e in Europa. Il Sotto Casa Tour estivo ha macinato numeri da star nelle location più eleganti e prestigiose così come nei più importanti festival italiani, con il record di presenze al Carroponte di Milano. Ma non ci sono dubbi, un cantautore intenso come Max Gazzè con la sua surreale vena poetica, la sua personalità istrionica, la sua disinvoltura nel rapportarsi con il pubblico, trova a teatro il proprio palcoscenico d’elezione. In fondo lui è un cantante - teatrante. Quando sale sul palco è sempre un po’ attore, non perde occasione per mascherarsi (al festival di Sanremo ha cantato con un occhio azzurro e uno marrone) e anche nei suoi video interpreta sempre parti diverse. Fra i suoi prossimi impegni anche un cameo nel nuovo film di Asia Argento. Non ha meravigliato, quindi, l’annuncio di una nuova tournée teatrale che partirà a novembre e si chiamerà Al Teatro Sotto Casa. «Con-

In partenza il nuovo tour del cantautore romano che torna in teatro dopo aver riempito club e palazzetti in tutta Europa. Brani vecchi e nuovi riarrangiati e scenografie d’effetto daranno vita a uno spettacolo coinvolgente di Cristiana Zappoli

CONCERTI

7/11 REGGIO CALABRIA 9/11 ISERNIA 10/11 PESCARA 14/11 GENOVA 15/11 VALDAGNO 18/11 BOLOGNA 21/11 TRENTO 22/11 CREMONA 9/12 TORINO 10/12 MILANO 14/12 FERMO 16/12 PERUGIA 20/12 FASANO 18,19,20,21/12 ROMA

cludere questo lungo e fruttuoso tour nei teatri è fisiologico, è un percorso quasi consequenziale», spiega Gazzè. «Dopo aver suonato in location importanti e affollate, mi piace qualcosa di diverso. A teatro, infatti, riarrangeremo tutti i brani, sarà presente un quartetto d’archi, la batteria sarà suonata con le spazzole. Ci saranno veri e propri momenti teatrali, daremo vita a qualcosa di più spettacolare, sfruttando, per esempio, anche il buio». Il teatro consentirà al cantautore romano di concentrarsi su una dimensione più intimistica, coniugando momenti acustici con arrangiamenti morbidi, incentrati sulle sonorità delicate degli archi, fino a una vera esplosione di suoni nella parte più energica e conclusiva del concerto. Il 2013 è stato un anno particolarmente fortunato e molto importante per il suo percorso artistico: Sotto Casa ha ottenuto la certificazione Platino con oltre 50mila download, mentre l’album omonimo è disco d’oro. «I numeri - racconta Gazzè - sono sempre di stimolo, ma fanno piacere soprattutto quando si è fatto un buon lavoro, arrivano come un riconoscimento. È un disco che a me piace molto, un lavoro ben riuscito. Lo trovo vario, con pezzi molto orecchiabili come i due brani di Sanremo e altri più intimi e profondi».

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Musica

Mario Biondi

Laura Pausini

UNA VOCE CALDA

MILANO NEW YORK

Dopo il successo del tour estivo che ha entusiasmato le platee dei più importanti festival jazz italiani ed europei e delle location più prestigiose della penisola, Sun, il tour di Mario Biondi, dal 24 novembre approda nei teatri delle principali città italiane. Il cantante siciliano, voce emergente nel panorama musicale internazionale, proporrà una scaletta composta dai suoi più grandi successi oltre che dai brani dell’album Sun, disco d’oro in Italia, e già pubblicato in tutta Europa, Giappone e USA. Ad accompagnarlo sul palco “The Italian Jazz Players”.

The Greatest Hits World Tour porterà la cantante emiliana nelle venue più prestigiose di tutto il mondo: da Roma a Parigi, da Milano a New York, da Madrid a Buenos Aires, solo per citare alcune delle città che toccherà in queste prime ventidue tappe, dove presenterà solo i suoi successi più importanti, numeri uno in tutti i Paesi che l’hanno consacrata come la voce italiana più amata nel mondo. Il 12 novembre uscirà in tutto il mondo 20 - The Greatest Hits, l’album del ventennale della Pausini, che racchiuderà i brani più importanti della sua storia rivisitati e riarrangiati e vedrà la presenza di diversi ospiti internazionali.

CONCERTI 24/11 Roma 26/11 Napoli 29/11 Sanremo

30/11 Brescia 2/12 Varese 3/12 Firenze 7/12 Padova 10/12 Torino 13,14/12 Milano 16/12 Bologna 23/12 Genova (altre date: www.fepgroup.it)

CONCERTI 8,9,11,13 dicembre, Roma, Palalottomatica

16,18,19,21 dicembre, Milano Mediolanum Forum (altre date: www.fepgroup.it)

TRE BRANI INEDITI PER IL TOUR DI RENATO ZERO

Dopo aver debuttato la scorsa primavera al Palalottomatica di Roma, l’Amo tour di Renato Zero è un successo annunciato anche nel resto dei palasport d’Italia, dove è già tutto esaurito nella stragrande maggioranza delle date in programma. Nel corso dello spettacolo, oltre a ripercorrere la sua storia musicale, dai suoi inizi ad Amo attraverso medley, videoclip e con lo sfondo di una scenografia spettacolare, Zero presenta in anteprima al pubblico anche tre dei brani inediti contenuti nel nuovo disco. CONCERTI 12,13/11 Bari 15,16/11 Acireale 13/12 Pesaro 16,18,19/12 Roma


IL RITORNO DEL PROF.

Partirà il 7 novembre il nuovo tour teatrale di Roberto Vecchioni. Saranno 15 i concerti che tra novembre e dicembre toccheranno i teatri delle principali città italiane. Lo spettacolo vedrà Vecchioni esibirsi accompagnato dalla sua storica band: Lucio Fabbri (pianoforte, chitarre), Massimo Germini (chitarre),

Roberto Gualdi (batteria) e Marco Mangelli (basso), oltre ad un Trio di Archi formato da Costanza Costantino, Riviera Lazzeri e Chiara Scopelliti. Il tour segue la pubblicazione di Io non Appartengo Più, uscito l’8 ottobre. CONCERTI 13,14/11 Milano 18/11 Verona

26/11 Torino 29/11 Bologna 30/11 Cesena 14/12 Padova 17/12 Roma 21/12 Firenze (altre date: www.vecchioni.org)

Fabri Fibra

A RITMO DI HIP-HOP Nei tre concerti evento del nuovo tour, per la prima volta Fabri Fibra porterà una carrellata di rime e di testi che pochi mc possono vantare, molti tratti da Guerra e Pace, ultimo album del rapper, ma anche da un repertorio che parte dall’underground degli inizi per arrivare fino all’oro e al platino dei lavori in major. Gli spettatori potranno godere di uno show unico, che pesca da un repertorio di oltre 15 anni di rap. È questo concentrato di hip hop che sarà sui palchi di Roma, Milano e Napoli per un’occasione unica e irripetibile. Per i fan tre appuntamenti per ascoltare e vedere dal vivo la figura di spicco del rap italiano. Da ottobre il singolo Bisogna Scrivere, il brano che apre Guerra e Pace, il settimo album pubblicato dal rapper italiano, è in programma in tutte le radio. Nel testo una citazione di Baudelaire dei Baustelle (contenuta nell’album “Amen” del 2008), dove Fibra mutua riadattandolo, il vitale significato contenuto nella canzone di Francesco Bianconi. L’album contiene featuring con Al Castellana, Neffa ed Elisa e il 13 marzo 2013 è stato certificato disco d’oro per le oltre 30mila copie vendute. È proprio la volontà di esserci, di testimoniare quanto si vede e si vive, la fonte cui attingono la scrittura e il suo flow. Fabri Fibra ha rivelato uno stile che nel tempo si è tramutato in una cifra, un marchio. La capacità si spostare limiti e confini dei suoi versi in continuo rinnovamento lo hanno fatto divenire riferimento assoluto della scena. CONCERTI 9 novembre, Roma 12 novembre, Milano 16 novembre, Napoli

PER 30 ANNI DI SUCCESSI...

Grande ritorno live per il cantante bolognese. Un’occasione per raccontare questi magici 30 anni di musica con lo sguardo rivolto sempre verso il futuro. Sull’onda del successo del suo nuovo album Fisico&Politico, Luca Carboni farà un concerto a Bologna nel quartiere in cui è cresciuto, nella città in cui sono nate le sue canzoni e dove ha condiviso con personaggi eccezionali della musica italiana una storia artistica in evoluzione. Il tour continuerà nel 2014, nelle principali città italiane. CONCERTO 20 dicembre, Bologna

DEDICATO A NAPOLI

Sulla scia dello straordinario successo dei sei concerti sold out dello scorso inverno Pino Daniele torna a suonare nella sua città per Napule è tutta n’ata storia, 3 serate evento dedicate al progressive napoletano: quella corrente musicale e culturale che a partire dagli anni ’70 ha affermato Napoli come protagonista nel panorama della cultura pop contemporanea.

CONCERTI 28, 29, 30 dicembre, Napoli


Musica A sinistra: Christian Mc Bride. Nato a Filadelfia 41 anni fa, ha vinto 3 volte il Grammy Award

Christian Mc Bride

NELL’OLIMPO DEL JAZZ Bassista, compositore, arrangiatore, nonostante la giovane età (41 anni), Christian Mc Bride è già entrato nell’olimpo dei più grandi esponenti della musica jazz americana, vantando al suo attivo collaborazioni con Sonny

Rollins, Herbie Hancock e Pat Metheny, con incursioni nel pop rock e rhythm & blues, in particolare con il grande Sting. A Padova, al Teatro Comunale Verdi, si esibirà in trio con Christian Sands (pianoforte) e Ulysses

Owens (batteria). L’appuntamento fa parte del Padova Jazz Festival (www.padovajazz.com), uno degli eventi musicali di maggior prestigio e successo che si svolgono annualmente nella città veneta, che presenta la sua sedicesima edizione dall’11 al 16 novembre 2013. Sul palco del Teatro Comunale Verdi si esibiranno gli ospiti di maggiore prestigio: la O.P.V. (Orchestra di Padova e del Veneto) diretta dal maestro Paolo Silvestri, il 14 novembre; Abdullah Ibrahim, piano solo, il 15 novembre e Antonio Faraò “American quartet” il 16 novembre. CONCERTO 15 novembre, Padova, Teatro Comunale Verdi

DIRETTAMENTE DA NY

Torna l’X-MAS tour della New York Ska Jazz Ensemble, per festeggiare in tre appuntamenti live le festività natalizie. È un gruppo di musicisti eccezionali, di diverse estrazioni artistiche. Conosciuti a livello globale come i pionieri dello ska-jazz, il loro stile è stato imitato da migliaia di gruppi in tutto il mondo. CONCERTI 26/12, Torino 27/12, Mezzago (MB) 28/12, Firenze

NEW TALENTS CON DI BATTISTA Alla Casa del Jazz di Roma, Stefano Di Battista, uno dei sassofonisti di punta della scena italiana, si esibirà insieme alla New Talents Jazz Orchestra, un’orchestra formata esclusivamente da ragazzi dai 19 ai 26 anni di età. Diretta da Mario Corvini, questa orchestra rappresenta una realtà inedita nel panorama italiano. L’evento si inserisce nel ciclo di serate chiamate Monday Night, che vede un grande musicista ospite della New Talents Jazz Orchestra presso la Casa della Musica ogni lunedì. Di

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Battista ha pubblicato il suo primo album nel 1997 e da allora ha collaborato con musicisti e cantanti di tutto il mondo. Si è esibito con Quincy Jones e con il pianista americano Herbie Hancock, oltre ad aver composto le musiche di diversi spettacoli teatrali. È uno tra i pochi italiani che sono riusciti ad affermarsi nei circuiti del jazz internazionale. Nel 2002 ha inciso un disco a cui ha partecipato Elvin Jones, batterista del mitico John Coltrane.

CONCERTO 25 novembre, Roma



Musical

FOLLIE A SAINT TROPEZ

Enzo Iacchetti e Marco Columbro sono i protagonisti de Il Vizietto - La Cage aux Folles, il musical fir-

UN GRANDE RITORNO Dopo il successo dell’anteprima al Teatro Fenaroli di Lanciano il 19 aprile 2013, la Compagnia dell’Alba, di Ortona, sta portando in tour la celebre commedia musicale Aggiungi un posto a tavola, nella sua prima edizione italiana autorizzata dagli autori e dagli eredi. Un grande appuntamento per tutti gli appassionati, che possono godere del ritorno in scena della famosa commedia musicale di Garinei e Giovannini, scritta con Iaia Fiastri, con le musiche di Armando Trovajoli e le coreografie originali di Gino Landi. Il progetto e la direzione musicale sono curati da Gabriele De Guglielmo, mentre la regia e le coreografie sono riprodotte da Fabrizio Angelini. «Un monumento nazionale. Ecco cos’è questo spettacolo», afferma Fabrizio Angelini. «Il primo lavoro che ho visto a teatro, nella sua edizione originale (avevo 11 anni), e che probabilmente mi ha fatto decidere quello che avrei fatto da grande… Che in qualche modo mi ha accompagnato nel corso della vita, e che ora il destino ha voluto mettere nelle mie mani». Special guest nel ruolo di Clementina, Arianna, performer internazionale che ha dominato le vette della dance chart di Billboard con “Sexy people” cantato in duetto con Pitbull, giurata fissa e ospite canora del programma di giovani talenti “Io Canto” di Mediaset; Jacqueline Ferry è la prorompente Consolazione, Gabriele de Guglielmo Don Silvestro, Brunella Platania è Ortensia, moglie del sindaco Crispino, interpretato da Tommaso Bernabeo. Il ruolo di Toto è sostenuto da Gaetano Cespa e la voce di Lassù è di Tommaso di Giorgio. LE DATE dal 6 al 17/11 Milano 21/11 Codroipo (UD)

26/11 L’Aquila dal 7 al 9/12 Assisi 19/12 Lecce 21,22/12 Bologna (altre date: www.aupat.altervista.org) 54 ITA EVENTI

mato Massimo Romeo Piparo. La storia è quella di Renato e del suo compagno Albin: gestiscono uno sfavillante locale notturno per travestiti a Saint Tropez, dove Albin si esibisce come drag queen con il nome d’arte di Zazà. Uno spettacolo di grande impatto e pieno di glamour anni ’70, un mix di trasgressione e classicità, rigore e stravaganza.

LE DATE 10/11, Varese 16,17/11 Bologna

23/11 Brindisi dal 5 all’8/12 Forlì (altre date: www.lacageilmusical.it)

SCOOBY-DOO TRA LE PIRAMIDI

Per la gioia dei più piccoli, debutterà a dicembre il musical Scooby-Doo: il mistero della piramide, un mix di umorismo e mistero ambientato in Egitto. Scooby Doo, Shaggy, Fred, Velma e Daphne dovranno risolvere il mistero della piramide del Faraone Hatcepsout. La banda avrà a che fare con misteriose mummie e con l’ira del Faraone che trasforma in pietra tutti quelli che osano avvicinarsi alla piramide. LE DATE 11,12/12 Catania, Teatro Metropolitan

14,15/12 Palermo, Teatro Golden 6,7,8/12 Bologna, Teatro delle Celebrazioni 28,29/12 Firenze, Teatro Verdi (altre date: www.scoobydoomusical.it)


DAL CINEMA AL TEATRO

Ghost. Il Musical è tratto dall’omonimo film della Paramount

Pictures, un successo del 1990. È sceneggiatore del film il premio Oscar Bruce Joel Rubin, che nel 2010 adatta il copione per una versione teatrale che debutta a Londra nel 2011. In Italia il musical arriva grazie alla produzione Mas - Poltronissima di Milano.

fino al 31/12 Milano dall’8 al 12/1 2014, Torino dal 22/1/2014 al 9/2/2014, Roma LE DATE

FRANKENSTEIN

Tradotto in italiano da Franco Travaglio, Frankenstein Junior porta in teatro l’esilarante comicità dell’omonimo film, sottolineata dalle musiche originali composte da Mel Brooks. È Giampiero Ingrassia a vestire i panni del brillante e stimato dottor Frederick, al suo fianco Giulia Ottonello interpreta Elizabeth, egocentrica fidanzata di Frederick. Igor è interpretato da Mauro Simone. LE DATE dal 19/11 all’1/12 Roma

dal 21 al 22/12 Ancona dal 31/12/13 al 6/1/14 Imola (Bo) (altre date: www.www.frankensteinjuniorilmusical.it)

IL PIGMALIONE

My Fair Lady è uno dei classici più amati della storia del musical. Firmato da Massimo Romeo Piparo, con la direzione musicale di Emanuele Friello, è interpretato da Vittoria Belvedere nei panni della fair lady Eliza Doolittle e da Luca Ward nel ruolo del Pigmalione Prof. Higgins. Lo spettacolo, tratto dall’opera di George Bernard Shaw “Pygmalion”, è elegante e romantico: la favola di un’umile e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica. La cultura e gli strumenti per un’elevazione sociale sono il fulcro narrativo dell spettacolo.

14,15,16/11 Udine dal 29/11all’1/12 Reggio Emilia 6/12 Padova dal 10/12 al 6/1/2014 Milano (altre date: www.myfairlady.it) LE DATE



Classica Classica

RG ANDI INTERPRETI: MUSICA DA CAMERA, CLASSICA, OPERA

ABBADO • TAN DUN • CHAILLY • XIANG • GATTI • LA MALFA Claudio Abbado nato a Milano, il 26 giugno 1933, come direttore d’orchestra è conosciuto in tutto il mondo. Nell’agosto scorso è stato nominato senatore a vita

A ROMA DUE ORCHESTRE UNITE E DIRETTE DA ABBADO

MENDELSSOHN CELEBRA GUTENBERG Claudio Abbado non ha bisogno di presentazioni. Per gli appassionati di musica classica, il maestro milanese, che ha da poco compiuto 80 anni, è un mito indiscusso. Dopo aver diretto le più importanti compagini del mondo (i Berliner Philharmoniker tanto per citarne una) ha deciso di creare una sua orchestra invitando i migliori musicisti con cui ha collaborato in anni di carriera. E proprio dirigendo la sua Orchestra Mozart insieme al Coro e all’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, eseguirà, a Roma, un importante brano della musica romantica tedesca: la delicata e poetica Seconda Sinfonia Lobgesang di Felix Mendelssohn, in cui una lunga introduzione strumentale precede nove testi tratti dalla Bibbia

affidati a coro e voci soliste. Mendelssohn compose questa sinfonia in occasione della commemorazione dei quattrocento anni dall'invenzione della stampa da parte di Johann Gutenberg, orafo e tipografo tedesco che inventò i caratteri mobili utilizzati per la stampa della prima Bibbia. E proprio le parole della Bibbia sono ispiratrici di questa Sinfonia-cantata eseguita per la prima volta a Lipsia, nella chiesa di San Tommaso, nel 1840.

ORCHESTRA MOZART, ORCHESTRA E CORO ACCADEMIA SANTA CECILIA, CLAUDIO ABBADO direttore, JULIA KLEITER soprano SARA MINGARDO soprano, MAXIMILIAN SCHMITT tenore

23,25,26/11 Auditorium Parco della Musica, Roma Felix Mendelssohn: Sinfonia n. 2 "Lobgesang"

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Classica

MUSICA AL RITMO DELLA NATURA a presenza di Tan Dun il 4 dicembre prossimo a Bologna per la ventisettesima stagione de I Concerti di Musica Insieme (Auditorium Manzoni, ore 20.30) alla guida dell’eccellente Orchestra della Toscana, sarà un avvenimento importante e raro. Compositore ufficiale delle Olimpiadi di Pechino 2008 e dell’Expo di Shanghai del 2010, Ambasciatore Unesco della Musica, Tan Dun ha saputo unire la millenaria tradizione musicale della natìa Cina e la potenza evocativa della scrittura per il cinema, con colonne sonore per titoli quali Hero o La tigre e il dragone (per la quale si è aggiudicato anche un Grammy e un Oscar nel 2000). E proprio i suoni ancestrali dell’acqua, della carta, della pietra saranno al centro dei tre suoi concerti in programma, i tre elementi trasformati in strumenti a percussione, dove all’ascolto si unisce la gioia visiva di una vera e propria danza, da parte dei solisti che li faranno risuonare. Del resto, un altro grande intenditore di suoni (e silenzi) come John Cage ha detto un tempo di lui: «Nella sua musica sono centrali i suoni della natura in cui viviamo, ma che da troppo tempo non ascoltiamo più». Il nome di Tan Dun è assurto agli onori della cronaca mondiale nel 2008, quando gli fu affidata la “colonna sonora” delle Olimpiadi, che in quell’anno ebbero luogo a Pechino. Gli internauti, poi, lo conoscono anche perché è stato il primo compositore a scrivere una sinfonia apposta per la rete. Il titolo

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Alla direzione di una delle migliori orchestre italiane, esordisce a Bologna per Musica Insieme Tan Dun, vincitore di un Oscar e creatore della prima Internet Symphony, con un programma interamente costituito da sue partiture non lascia dubbi: The Internet Symphony n. 1. E neppure il nome del committente: si tratta della Google Inc., che poi, proprio per eseguirla nel 2009, creò la YouTube Symphony Orchestra, compagine costituita da musicisti selezionati (per la prima volta nella storia) da provini inviati tramite YouTube. Dunque, siamo di fronte a un musicista al passo coi tempi. Classe 1957, Tan Dun dunque interpreta appieno il ruolo del compositore oggi. Dalla produzione sinfonica al teatro musicale, alla musica per il cinema, dirigendo e scrivendo, ha conquistato, grazie al suo talento, un meritato e ampio successo. Così non stupisce certo che sia fra i compositori non solo più spesso presenti coi loro brani nei programmi delle stagioni di tutto il mondo, ma anche fisicamente, sul podio, nelle sale da concerto. Con l’Orchestra della Toscana presenterà tre dei suoi brani più importanti che costituiscono una trilogia che fin dai titoli parla del suo legame strettissimo con la cultura cinese: in ordine di esecuzione, Concerto dell’Acqua, Concerto della Carta, Concerto della Terra. I tre concerti hanno in comune una specifica caratteristica: la ricerca fisica sul suono, resa attraverso l’utilizzo di strumenti non convenzionali, connessi direttamente con l’acqua, la carta e la terra. Il cartellone novembre-dicembre dei Concerti di Musica Insieme si completa poi con altri due imperdibili appuntamenti: il 25 novembre Maria João Pi-


res torna a Bologna con un programma che la vede affiancata al violoncellista brasiliano Antonio Meneses. Sin dalla sua prima affermazione con la vittoria al Concorso internazionale “Beethoven” di Bruxelles nel 1970, la Pires ha tenuto concerti con le più prestigiose orchestre, dalla Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam alla London Philharmonic, dall’Orchestre de Paris ai Wiener Philharmoniker e collaborato con direttori come Abbado, Gardiner, Pinnock, Dutoit, Prévin, Haitink. Interprete appassionata anche in ambito cameristico, ha preso parte ai più prestigiosi festival internazionali, da Tanglewood ai BBC Proms. Da sempre impegnata nella pedagogia musicale, nel 2002 è stata insignita del prestigioso IMC-Unesco International Music Prize. L’11 dicembre protagoniste saranno le interpreti di una delle migliori formazioni cameristiche italiane, l’Estrio, compagine tutta al femminile, impegnata in un programma che comprenderà fra l’altro la prima esecuzione assoluta di Lassù... le stelle... si accorgano... di te di Adriano Guarnieri, che Musica Insieme ha commissionato all’autore, brano dedicato alla memoria del piccolo Devid, morto nel gennaio 2011, tragedia umana che ha scosso profondamente la città di Bologna. (Info: segreteria tel. 051-271932 info@musicainsiemebologna.it www.musicainsiemebologna.it) ORCHESTRA DELLA TOSCANA, TAN DUN (direttore) 4/12/ 2013, Auditorium Manzoni, Stagione Musica Insieme, Bologna, musiche di Tan Dun

CONCERTI MUSICA INSIEME novembre / dicembre 2013

ANTONIO MENESES (violoncello), MARIA JOÃO PIRES (pianoforte) 25/11/2013, Auditorium Manzoni, Bologna musiche di Schubert, Brahms, Mendelssohn ESTRIO 11/12/2013, Auditorium Manzoni, Bologna musiche di Arenskij, Guarnieri, Smetana

Tan Dun è nato in un villaggio della Cina. Da giovane ha appreso dallo shimao, il capo religioso locale, le regole ancestrali della musica eseguita con pietre e acqua


Classica

UN VIOLINO D’ECCEZIONE L’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia si esibirà per la prima volta con la violinista tedesca Isabelle Faust. La direzione sarà affidata al maestro Jonathan Nott di Francesco Boari

Isabelle Faust nata il 19 marzo 1972, a 15 anni vince il Leopold Mozart Competition

novembre, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sono in programma tre serate dedicate a Beethoven, con il suo concerto per violino e orchestra e la sua Sesta Sinfonia, la “Pastorale”. La violinista Isabelle Faust, vincitrice giovanissima di importanti premi come il Concorso Mozart e il Concorso Paganini, si esibirà in queste occasioni per la prima volta insieme all’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, diretta dall’inglese Jonathan Nott. Nell’esecuzione di sonate e concerti Isabelle Faust, che suona lo Stradivari "Bella Addormentata" del 1704, concesso in uso dalla L-Bank Baden-Württemberg, cerca costantemente il dialogo e lo scambio di idee musicali. In Christoph Poppen, a lungo primo violino del Cherubini Quartet, ha trovato un insegnante che ha condiviso queste convinzioni musicali. L’unico concerto per violino fu composto da Beethoven nel giro di poche settimane nel 1806, lo stesso anno della Quarta sinfonia e uno dei rari periodi di serenità nella vita del compositore. Questo stato d'animo si riflette in tutta l’opera potenziato dal fascino esercitato dal lirismo del violino, la cui voce emerge dalla densità dell’orchestrazione. L’impressione di intimità prosegue con le note della Sesta Sinfonia, definita Pastorale da una didascalia dell’autore stesso: ricordo della vita dei campi (più espressione di sentimento che pittura). Nota al grande pubblico anche grazie all’utilizzo che ne fece Walt Disney nel film Fantasia, la Pastorale evoca scene bucoliche ma l’intenzione di Beethoven è quella di utilizzare le suggestioni della natura non più in senso descrittivo, ma per esprimere i sentimenti. La natura è vita e Beethoven nella sua musica porta la vita, inserendola nella struttura stessa delle sue composizioni. ORCHESTRA ACCADEMIA SANTA CECILIA, JONATHAN NOTT direttore, ISABELLE FAUST violino 16, 18, 19/11 Auditorium Parco della Musica, Roma Beethoven: Concerto per violino, Sinfonia n. 6 Pastorale


Classica

UN RITORNO IN GRANDE STILE Il maestro Riccardo Chailly e l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano di nuovo insieme per un appuntamento davvero speciale che celebrerà il ventennale dell’orchestra. Eseguiranno l’opera più conosciuta e impegnativa di Gustav Mahler di Valerio Rispoli ’Ottava Sinfonia di Mahler torna a Milano dopo ben 27 anni di assenza. La eseguirà l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi per la prima volta nella propria storia e sarà diretta, in un’occasione così speciale, dal maestro Riccardo Chailly. L’evento si svolgerà in una cornice particolare, il MiCo–Milano Congressi, nuova struttura congressuale, la più grande d’Europa, realizzata nei padiglioni del quartiere fieristico storico a Milano, che proprio l’Orchestra Verdi inaugurò con un concerto straordinario nel 2012. Riccardo Chailly, dal 2006 direttore onorario de laVerdi, dopo esserne stato direttore musicale per sette anni, oggi è alla guida della prestigiosa Gewandhaus Orchestra di Lipsia. Il maestro torna così a dirigere l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e lo fa nel modo più emozionante e coinvolgente. L’Ottava di Mahler è infatti universalmente conosciuta e riconosciuta come l’opera più imponente dell’intero repertorio sinfonico. È chiamata Sinfonia dei mille per via dell’impressionante numero di esecutori presenti alla prima dell’opera, il 12 settembre 1910, a Monaco di Baviera. Anziché nei tradizionali “movimenti”, la Sinfonia è divisa in due parti. Nella prima, Mahler mise in musica l’inno medievale in latino Veni creator spiritus. Nella seconda, la scena finale del Faust di Johann Wolfgang von Goethe. Entrambe costituiscono un affresco sonoro di straordinaria potenza, espressa fin dall’inizio dal solenne attacco del coro e via via accentuata da quella che viene definita “luminosità” del suono creato da Gustav Mahler.

Riccardo Chailly milanese, 60 anni, dal 2017 sostituirà Barenboim alla direzione del Teatro alla Scala

ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI, RICCARDO CHAILLY direttore, 21,23/11 MiCo - Milano Congressi Gustav Mahler: Sinfonia n. 8 in mi bemolle magg. “Sinfonia dei mille”


Classica

LIRISMO DI VIOLETTA La stagione de La Scala inaugurerà quest’anno con La Traviata di Verdi diretta da Daniele Gatti (foto a destra), che ha mostrato in tutto il mondo un invidiabile acume verdiano, per forza e lirismo. Così anche il tempio della lirica milanese rende omaggio al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, e lo fa proprio con l’opera del compositore italiano più conosciuta all’estero. Come noto, per essere Violetta ci vogliono più voci e più anime in un solo cuore di soprano. La tedesca Diana Damrau, la più famosa Violetta dei nostri tempi, ha intuizione drammatica, presenza, carattere e “voci” in regola per un personaggio vivo e dolente fino all’ultimo sospiro.

LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi DANIELE GATTI direttore DMITRI TCHERNIAKOV regia DIANA DAMRAU (Violetta Valery) GIUSEPPINA PIUNTI (Flora Bervoix) MARA ZAMPIERI (Annina) PIOTR BECZALA (Alfredo Germont) ŽELJKO LUČIĆ (Giorgio Germont) ANTONIO CORIANÒ (Gastone)

Teatro alla Scala (Milano) Dal 12 dicembre 2013 al 3 gennaio 2014

A NAPOLI RITORNA L’AIDA

Sarà Aida di Giuseppe Verdi, assente al Teatro San Carlo di Napoli dal 1998, a inaugurare la stagione lirica 2013-14, con una versione spettacolare del “grand-opèra” firmata dal regista Franco Dragone, ideatore del Cirque du Soleil, che approda per la prima volta all'opera. Accanto a lui Benito Leonori e Giusi Giustino che firma i costumi. Sul podio dell’orchestra, il direttore musicale del San Carlo, Nicola Luisotti, protagonista nel 2013-14 con tre opere e un concerto. AIDA di Giuseppe Verdi NICOLA LUISOTTI direttore FRANCO DRAGONE regia BENITO LEONORI scene GIUSI GIUSTINO costumi FRANCO DRAGONE regista LUCRECIA GARCIA (Aida) JORGE DE LEÒN (Radames) EKATERINA SEMENCHUK (Amneris), MARCO VRATOGNA (Amonasro) FERRUCCIO FURLANETTO (Ramfis), ROBERTO TAGLIAVINI (Re d’Egitto)

Teatro San Carlo (Napoli) 5,7,10,11,12,13,14,15,17/12/2013

CAPODANNO CON BEETHOVEN Un appuntamento post natalizio all’Auditorium di Milano. L’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, guidata dalla bacchetta del suo direttore, la cinese Zhang Xian, intonerà le trascinanti note della Nona Sinfonia di Beethoven, culminante in quell’Inno alla Gioia che condensa in sé gli stilemi della musica assoluta. Sul palco, a completare uno scenario decisamente d’impatto con circa 200 persone tra musicisti e orchestrali, ci sarà il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, sotto la guida di Erina Gambarini. La tradizione che lega la Verdi alla Nona cominciò nella stagione 1999/2000, per proseguire fino a oggi, senza soluzione di continuità.

ORCHESTRA GIUSEPPE VERDI, ZHANG XIAN direttore dal 29/12/13 all’1/1/14

Auditorium di Milano

Beethoven: Sinfonia n. 9


ZAGROSEK A BOLOGNA

La stagione sinfonica 2013 del Teatro Comunale di Bologna chiuderà con un doppio appunta-

mento ospitando il direttore d’orchestra tedesco Lothar Zagrosek, che negli anni ha diretto diverse orchestre nel mondo, fra le altre la Berliner e la Münchner Philharmoniker, la Wiener Symphoniker, l’Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia. LOTHAR ZAGROSEK direttore 13/12 Teatro Manzoni di Bologna Musiche di Vaughan Williams, Adès, Beethoven LOTHAR ZAGROSEK direttore 19/12 Teatro Manzoni di Bologna Musiche di Beethoven, Benjamin, Bruckner

L’ULTIMA OPERA DI MEYERBEER

La stagione lirica veneziana si aprirà con L’Africaine, opera in 5 atti di Giacomo Meyerbeer su libretto di Eugène Scribe, ultimo capolavoro postumo del compositore. Meyerbeer abbozza l’opera nel 1837 e sul progetto torna a più riprese nel 1841 e1863. Alla sua morte, nel 1864, tocca al musicologo FrançoisJoseph Fétis completare il lavoro.

L’AFRICAINE di Giacomo Meyerbeer EMMANUEL VILLAUME direttore, LEO MUSCATO regia JESSICA PRATT (Inès), VERONICA SIMEONI (Sélika) GREGORY KUNDE (Vasco de Gama) EMANUELE GIANNINO (Don Alvar)

Teatro La Fenice (Venezia) 23,26,27,29,30 novembre - 1 dicembre 2013

DIVERTIRSI CON L’ELISIR DI DONIZETTI

Si dice che Gaetano Donizetti compose L’elisir d’amore in 15 giorni, commissionata da Alessandro Lanari, l’impresario del Teatro della Canobbiana di Milano, in tutta fretta. Donizetti si rivolse immediatamente al più celebre librettista dell’epoca, Felice Romani, che scrisse un libretto tratto da Le Philtre di Scribe e già musicato da Daniel Auber. L’opera, ambientata in un villaggio dei paesi baschi alla fine del XVIII secolo, andò in scena il 12 maggio1832 con un enorme successo: alla prima seguirono ben 32 recite. L’Elisir d’amore rientra a pieno titolo nella tradizione dell’opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l’elemento patetico, che raggiunge la sua punta più alta in Una furtiva lagrima, brano entrato nel cosiddetto repertorio e cantato anche da Enrico Caruso. Al Teatro Comunale di Firenze l’opera verrà diretta da Giuseppe La Malfa, in una produzione che riprende un allestimento del Teatro Comunale di Bologna e del Festival di Wexford. L’ELISIR D’AMORE di Gaetano Donizetti GIUSEPPE LA MALFA direttore ROSETTA CUCCHI regia TIZIANO SANTI scene CLAUDIA PERNIGOTTI costumi DANIELE NALDI luci ROCIO IGNACIO (Adina) GIORGIO BERRUGI (Nemorino) MARIO CASSI (Belcore) MARCO CAMASTRA (Il Dottor Dulcamara) ELENA BORIN (Giannetta)

Teatro Comunale (Firenze) 15,16,17,19,20,21/11/ 2013



Teatro Teatro

C ABARET, COMMEDIE,TRAGEDIE SUI PALCOSCENICI ITALIANI

TEOCOLI • GASSMANN • ORLANDO • FINOCCHIARO • SIANI Francesca Reggiani 54 anni, si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie ai programmi di satira di Serena Dandini

FRANCESCA REGGIANI IRONIZZA SULLA CRISI CHE NON FINISCE MAI

NON CI RESTA CHE RIDERE Il nuovo spettacolo di Francesca Reggiani è un vademecum dello stile di vita discount: dopo una sobria colazione con le Briciole del Mulino Grigio, recuperate dallo sgrullo della tovaglia, si fa il bucato con Grigetto, che non toglie le macchie, le confonde. Cinquanta sfumature di Francesca più che uno spettacolo è un viaggio tra le tante sfaccettature della crisi che sta attraversando il nostro Paese. Tra governanti che intravedono la luce in fondo al tunnel e sindaci che fanno spegnere i lampioni della città, perché costano troppo. Tra chi vuole restituire l’Imu sulla prima casa e chi vuole restituita la prima casa, perché se l’è venduta. Tra chi dice

che non c’è più il lavoro e chi dice che il lavoro c’è ancora, quello che non c’è più è lo stipendio. Un viaggio tra le sfumature della crisi spirituale, sociale, relazionale che sta attraversando l’Italia, confusa tra amore e sesso, tra Pil e sex appeal, tra import ed escort, tra donne che si chiedono: se non ora quando e donne che ti chiedono: “Per un’ora, quanto?”

CINQUANTA SFUMATURE DI FRANCESCA 9/11, Teatro Comunale, Nuoro 15,16/11 Teatro Puccini, Firenze 13,14/12 Teatro delle Celebrazioni, Bologna (altre date: www.abmanagement.it)

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Teatro

ANCORA A TEATRO CON GAG MONOLOGHI IMITAZIONI

RESTYLING, FACCIO TUTTO 8/11 LUGANO Palacongressi 9/11 BASSANO DEL GRAPPA Palabruel 15-16/11 GENOVA Teatro Politeama 22 - 23/11 BOLOGNA Teatro delle Celebrazioni 06/12 CONEGLIANO Teatro Accademia 13-14/12 TORINO Teatro Colosseo 27, 28, 29, 31/12 ROMA Auditorium Conciliazione

Divertimento, improvvisazione e musica. Sono questi gli ingredienti del nuovo spettacolo Restyling, faccio tutto di Teo Teocoli. Non mancheranno le sue imitazioni pi첫 famose di Cristiana Zappoli


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enso sarà il mio ultimo show a teatro. Vorrei ritrovare il clima delle serate in discoteca e di quelle in piazza, gratis, con gente davvero entusiasta», parola di Teo Teocoli. Restyling, faccio tutto potrebbe, dunque, essere l’ultima tournée teatrale dello showman che negli ultimi 13 anni ha dedicato al teatro gran parte del suo lavoro. Se anche fosse l’ultima, Teocoli non deluderà sicuramente il suo pubblico: lo spettacolo è un susseguirsi di monologhi, gag e divertenti momenti musicali, e non mancheranno le imitazioni e le parodie più celebri che hanno reso popolare l’artista («il pubblico le vuole, - spiega Teocoli - fosse per me li eviterei. In teatro mi camuffo in modo approssimativo»). Teo Teocoli, ci parli di “Restyling, faccio tutto”. «Quest’anno l’argomento principale è la Spagna. Racconto dei miei 37 anni a Ibiza, la scoperta di un’isola fantastica. Ma anche dei miei anni precedenti sul continente, di come una sera mi trovai a cena a casa di Salvador Dalì a Figueres: la moglie si infatuò di me, ma aveva 93 anni… Il tutto tra monologhi, imitazioni e pezzi musicali con la Doctor Beat Band. Diciamo che il filo conduttore sono i miei viaggi, il mio amore per la solitudine. Penso a quello fatto su una 2 cavalli verso la Catalogna. Per la strada persi la capote: alla frontiera mi chiesero se ero marocchino. A Barcellona mi addormentai stravolto con le gambe fuori dall’auto. Al risveglio, accanto a me, avevano messo una statua di Cristoforo Colombo che sembrava indicarmi». A proposito dei pezzi musicali, la sua è una carriera musicale mancata. «Una storia, questa, che s’intreccia alla mia amicizia con Mario Lavezzi. Con lui, nel 1964, formammo i Trappers, per il nome ci ispirammo al fumetto Blek Macigno. Il primo debutto lo facemmo a Finale Ligure, un posto meraviglioso… prima che cementassero tutto». Che ricordi ha di quei tempi? «Succedevano cose incredibili. A Torino smontammo un palco e a mettere via tutto mi aiutò il chitarrista di Dallara: era Lucio Battisti. Si incontravano Mogol, Dalla. Finché, per fatalità, formai i Quelli: ero appena tornato da Parigi pieno di scoperte musicali. Poi mollai tutto e andai a fare il servizio militare. Una mattina facevo colazione in caserma e alla radio sentii “Impressioni di settembre”. Erano loro, avevano cambiato nome in Pfm. Avevo perso il treno. Tornai a Milano e ripresi a cantare in un locale, il Ciao Ciao, davanti a poche persone. Ma un giorno la svolta. Si avvicina un tipo con gli occhiali spessi e i capelli per aria: era Enzo Jannacci. Entrai in compagnia con lui e Cochi e Renato».

Anni fantastici… «Sono stati anni formidabili, avevamo una grande libertà artistica. Per averla adesso devi cercartela in teatro o in radio, che infatti è quello che sto facendo. La mattina sono sempre a Radio MonteCarlo, dove ho scoperto un nuovo mondo che mi appassiona. È un mio limite: riesco a fare bene solo quello che mi piace. Qualcuno mi ha chiesto se non mi sono stancato di fare ancora le canzoni di Adriano Celentano dal vivo. Di imitarlo. Gli ho risposto che io non lo imito: lo sostituisco, visto che lui fa uno spettacolo ogni 15 anni». Vede ancora i colleghi di quegli anni? «Qualcuno, ma quelli della mia generazione sono oramai una banda di catorci. Penso al mio amico Massimo Boldi…». Boldi è stato il suo partner preferito? «È stato quello con cui c’era più feeling. Ma ho lavorato bene anche con Antonio Albanese. Con Gene Gnocchi invece ho fatto un po’ più di fatica. Con Massimo Lopez c’è un bel rapporto, ci sentiamo». Cosa pensa della tv di oggi? «Non è più fatta per chi amava fare il varietà, improvvisare. Oggi ci sono prodotti pensati a tavolino. Mi manca quel periodo creativo di un tempo». Oggi è difficile vederla in tv… «Non ho ancora capito il motivo, ma non me ne importa niente. E comunque credo di essere “meglio di molti che oggi transitano in tv”. Ho nostalgia, ma non saprei nemmeno cosa fare, vedo poco di adatto a me. Per i comici, come dice Maurizio Costanzo, ci sono solo posti in piedi. E poi io di talk, game e reality non ne voglio fare». Lavorava molto con Fabio Fazio: pensiamo a “Quelli che il calcio” e il primo Sanremo da lui condotto. E oggi? «Non parliamo da tempo. Per quel Sanremo diedi tutto me stesso. Devo dire la verità: pensavo di essere invitato l’anno scorso, solo per una stretta di mano. Niente. Ma va bene così. Faccio teatro, come capita anche a tanti artisti di primo livello come Gigi Proietti e mi sento libero».

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Teatro

Anna Finocchiaro e Maria Amelia Monti sono le protagoniste della commedia La scena. Insieme a loro, sul palco, il giovane attore Stefano Annoni di Andrea Salerno

FRAGILI AMORI E SCAMBI DI RUOLI

C

ristina Comencini scrive di donne da sempre: al cinema, a teatro e nei libri. La sua ultima commedia, La scena, non fa eccezione. È la storia di due amiche e di un… toy boy. Di un trentenne che si ritrova a fare i conti con i sentimenti femminili e di due donne mature che scoprono le pulsioni, le rabbie e le fragilità di un giovane uomo. Lucia (Angela Finocchiaro) e Maria (Maria Amelia Monti) si ritrovano una domenica mattina a leggere una scena che Lucia, attrice seria, razionale e separata, deve recitare il giorno dopo. Maria è molto diversa dall’amica, è dirigente di banca separata e madre di due bambini, e affronta la vita e gli uomini in maniera più “leggera”. Lucia ha rinunciato alla passione, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti che incontra sul palcoscenico. Maria invece senza un uomo non può stare, senza fare l’amore, senza illudersi di avere incrociato quello giusto. E proprio la sera prima, a una festa, ne ha conosciuto uno di cui non ricorda il nome né l'età ma che po-

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Maria Amelia Monti nata il 30 giugno 1962, oltre al suo lavoro di attrice è testimonial del Ciai, Centro italiano Aiuti per l’Infanzia, attraverso il quale ha anche adottato un bambino etiope

Stefano Annoni è nato a Como 30 anni fa. Ha frequentato l’Accademia Paolo Grassi e ha un passato come giocatore di pallanuoto


Angela Finocchiaro nata il 20 novembre 1955, ha già lavorato con Cristina Comencini nel film La bestia nel cuore, per il quale si è aggiudicata il Nastro d’Argento 2006

trebbe essere proprio l’atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l’ha più trovato nel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo con meno di trent'anni (Stefano Annoni). Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana) perché la donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria. Un po’ per liquidarlo, un po’ per divertimento, Lucia interpreta la parte dell’amica disinibita e Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro vere identità. Il ragazzo è cresciuto con una madre imperiosa e assolutista: "Come voi due", rivela lui ingenuamente. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in corpo, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco.

LA SCENA dal 7 al 24/11, Teatro Manzoni, Milano dal 26 al 28/11, Teatro Novelli, Rimini dal 5 al 7/12, Teatro Politeama, Genova

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Teatro

SENTIRSI DIVERSI In Beniamino, Ennio Fantastichini mette in scena The elocution of Benjamin Franklin, un monologo che affronta il tema dell’omossessualità e, soprattutto, dell’omofobia l monologo dell’australiano Steve J. Spears (1951-2007), che in originale si chiama The elocution of Benjamin Franklin, parte come una sorta di farsa scatenata intorno a un professore di eloquenza shakespeariana che si scopre innamorato del suo tredicenne allievo balbuziente. Il professore nasconde i suoi sentimenti, confidandosi soltanto con un vecchio amico omosessuale, ma in solitudine si traveste e balla ascoltando i Rolling Stones, lasciandosi andare al desiderio di vivere appieno la sua difficile condizione. Perseguitato dalla piccola comunità in cui vive, che lo incolpa della scandalosa relazione con il minorenne, il professore va incontro a un drammatico epilogo in una casa di cura per malattie mentali. «Il testo è straordinario - racconta il regista Giancarlo Sepe - per capacità inventiva e descrittiva. Alterna momenti di grande comicità a momenti dove il dramma sembra non lasci respirare il povero protagonista, assediato da una società che lo respinge con disprezzo». Il monologo è andato in scena per la prima volta al Mayfair di Londra, nell′interpretazione di un attore australiano, Gordon Chater, che ha riscosso un esito trionfale, lanciando questa commedia nel mondo. «È un monologo che sembra contenere tematiche riguardanti la crescente omofobia dei nostri giorni, veri e propri attentati alla diversità sessuale interpretata come perversione o provocazione, che hanno mietuto vittime tra i giovani». dal 7 al 17/11, Teatro Ambra Jovinelli, Roma 23/11, Teatro Giotto, Vicchio (FI) 26/11, Teatro Comunale, Cormons (GO) 10/12, Teatro Cagnoni, Vigevano (PV) 11,12,13/12 Teatro Miele, Trieste 14/12, Teatro Giacometti, Novi Ligure (AL) 15/12, Teatro Ives Montand, Monsummano Terme (PT) BENIAMINO


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TRISTE... SHYLOCK Il mercante di Venezia è un testo ancora attuale. Che tocca temi come l’intolleranza, l’etica e il razzismo. E, più in generale, il bene e il male

Silvio Orlando Nato a Napoli nel 1957, è uno degli attori italiani più affermati. Ha esordito suonando il flauto nel Centro Culturale Giovanile di Napoli

a Popular Shakespeare Kompany insieme a Silvio Orlando (nel ruolo di Shylock), quest’anno porta nei teatri italiani Il Mercante di Venezia, di William Shakespeare, diretto da Valerio Binasco. Nella sua messa in scena si indaga profondamente nelle categorie del bene e del male fino a mescolarle tra di loro: fondamentale diventa lo scontro tra una moltitudine di uguali - i cristiani di Antonio -, e il singolo diverso - l’ebreo Shylock. Il male c’è, è presente e si percepisce, ma è il denaro in sé. «Nel Mercante, tutto gira intorno a un gruppo di amici», ci spiega Valerio Binasco. «Gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. Ma hanno delle inquietudini. Una spinta che li porta al gesto rischioso. Tuttavia, il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende». dal 5 al 24/11, Teatro Giorgio Strehler, Milano 26/11, Teatro Metropolitan, Piombino dal 27 al 29/11, Teatro Politeama Genovese, Genova 30/11, Teatro Sociale Giorgio Busca, Alba 1/12 Teatro Toselli, Cuneo 3,4/12 Teatro Orfeo, Taranto 5/11 Teatro Verdi, Brindisi 6,7/12 Teatro Petruzzelli, Bari dal 10 al 22/12 Teatro Carignano, Torino IL MERCANTE DI VENEZIA

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Teatro

LA STORIA DI UN COPISTA

Ispirato all’omonimo racconto di Gogol, Il cappotto, ambientato nella Russia zarista, è la storia del piccolo funzionario Akàkij Akàkievic Bašmàckin che vive serenamente della propria anonima attività di copista, sino al momento in cui, costretto dalle convenzioni sociali più che dal freddo dell’inverno, deve comprarsi un nuovo cappotto, per sostituire il vecchio. L’arrivo del nuovo indumento, acquistato dal sarto Petròvic risparmiando fino all’ultimo centesimo, è per lui un evento importante, che sembra fargli guadagnare il rispetto dei colleghi, finché non gli viene rubato. Il testo è di Vittorio Franceschi, che è anche attore protagonista, la regia è affidata ad Alessandro D’Alatri. 12,13/11 Teatro Consorziale, Budrio (Bo) 14,15/11 Teatro Asioli, Correggio (Re) dal 29 al 24/11 Teatro della Corte, Genova 1/12 Teatro Novelli, Rimini dal 3 all’8/12 Teatro Mercadante, Napoli IL CAPPOTTO

GOLDONI, IERI E OGGI Il Servitore di due padroni, nella versione diretta da Antonio Latella (nella foto in alto), è una totale riscrittura che prende forza dalla nostra tradizione per lanciarsi nel tempo che deve venire. Parlare con la forza della tradizione all’uomo contemporaneo per Latella è un dovere: «Goldoni è il nostro teatro scritto, la nostra origine... Arlecchino è il nostro Amleto, non si può non incontrarlo nel proprio cammino teatrale». La riscrittura del testo è stata affidata a Ken Ponzio, giovane autore e drammaturgo. Nel suo lavoro di riscrittura Ponzio è partito dalla considerazione che il teatro è vivo grazie al dialogo con il presente, sotto forma di critica dialettica, ha tenuto conto dei cambiamenti avvenuti nel corso di due secoli e mezzo. dal 21 al 24/11 Teatro Bonci, Cesena dal 27/11 al 1/12 Teatro Goldoni, Venezia dal 3 all’8/12 Teatro Verdi, Padova 10,11/12 Teatro Asioli, Correggio (Re) dal 12 al 18/12 Teatro Storchi, Modena IL SERVITORE DI DUE PADRONI

LO SPECCHIO DELLA SOCIETÀ

Film celeberrimo, alla sua uscita nel 1950 vinse ben sei Oscar. Eva contro Eva approda a teatro nella versione italiana di Maurizio Panici e Marzia G. Lea Pacella. Nel cast, Pamela Villoresi e Romina Mondello con Luigi Diberti e Massimiliano Franciosa. La sceneggiatura è specchio della società, con le sue ossessioni e il desiderio di arrivare a conquistare una posizione sociale rispettata. EVA CONTRO EVA

17/11 Ivrea (To) 19/11 San Benedetto del Tronto (Ap) 20,21/11 Pescara dal 22 al 24/11 Bologna 27/11, Osimo An) dal 28 al 30/11 Siena 14,15/12, Lovere (Bg) 16/12 Luino (Va) 17,18/12 Vigevano (Pv) dal 20 al 22/12 Saronno (Va)


CONFLITTI FEMMINILI

BATTUTE, MUSICA E BREAKDANCE

Sono l’energia scoppiettante e la simpatia contagiosa gli ingredienti principali di Sono in zona, lo spettacolo dell’attore comico napoletano Alessandro Siani. Monologhi inediti conditi da sketch irresistibili, per sfatare e dissacrare i luoghi comuni, che proprio perché comuni riguardano un po’ tutto il popolo italico. Due ore di show, in cui Siani è protagonista di un'escalation di risate insieme a Francesco Albanese, Claudia Miele e Salvatore Misticone, in arte Scapece. Il tutto completato dalla musica orchestrata dal dj Frank Carpentieri insieme ad altri musicisti con lui sul palco e 5 scatenatissimi ballerini di breakdance, per un vero e proprio spettacolo nello spettacolo. SONO IN ZONA

9/11 Palarossini, Ancona 15/11 gran Teatro Geox, Padova 16/11 Teatro Verdi, Montecatini 23/11 Teatro Colosseo, Torino 25,26/11 Arcimboldi, Milano

Eleonora Danco (nella foto a sinistra), Sabrina Impacciatore, Paola Minaccioni sono le protagoniste dello spettacolo scritto e diretto dalla stessa Danco, Intrattenimento violento. La relazione tra città e adolescenza nella vita adulta è il fulcro della rappresentazione, interpretata da sole donne anche in ruoli maschili. «Si alternano - spiega l’autrice - come in un cd musicale, personaggi comici, schizzati, tra slang e italiano. Sfottò sul quotidiano, passaggi onirici e surreali, il grottesco della memoria. Lo sfondo è la città, Roma. Personaggi adulti intrisi nell’adolescenza, in perenne conflitto. In questo spettacolo la donna non è un elemento tranquillizzante o risanatore. Al contrario la donna tocca tanti punti della condizione umana. Creando un’energia provocatoria e fisica. Senza reticenze». I protagonisti sono intrisi di vitalità, hanno bisogno di affermarsi, ma alla fine non vanno da nessuna parte. dal 28 novembre all’8 dicembre, Teatro Ambra Jovinelli, Roma INTRATTENIMENTO VIOLENTO

GASSMANN È RICCARDO III Dopo il successo riscosso nella passata stagione, riprende a novembre la tournée di R III · Riccardo Terzo, il dramma shakespeariano diretto e interpretato da Alessandro Gassmann, su testo tradotto e adattato da Vitaliano Trevisan. « Il nostro Riccardo dice Gassmann - col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua diversità deve colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi, trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle deformità congenite dell’animo umano. Trevisan e io ci siamo trovati concordi nell’idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche e ne restituisse tutta la complessità, la forza, la bellezza e la sua straordinaria attualità». 24/11 Teatro Vespasiano, Rieti dal 26/11 all’8/12 teatro Alfieri, Torino dall’11 al 15/12 Teatro Toniolo, Mestre dal 16 al 19/12 Lugo di Romagna (Ra) R III · RICCARDO TERZO

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Cinema Cinema

I FILM CHE PRESTO ARRIVERANNO SUL GRANDE SCHERMO

CATE BLANCHETT • ENRICO BRIGNANO • ELIO GERMANO

STORIE DI GIOVANI ADULTI Valerio (Valerio Di Benedetto) è un bravo attore, ma si arrangia con impieghi part-time nell’attesa di vivere del proprio lavoro. Il suo amico Scheggia (Cristian Di Sante) vive con la nonna, ma sa già come crearsi “una posizione”. Serena (Sara Tosti) è studentessa, ma vorrebbe costruire una famiglia con Valerio. Giovanna (Rossella D’Andrea) lavora come massoterapista, ma sogna di diventare chef di cucina cinese. Quattro giovani adulti dei nostri giorni, che sembrano avere le idee chiare su chi sono e cosa vogliono ma di fatto restano ingabbiati nei propri schemi mentali. Ognuno giudica l’altro, ed è cieco di fronte alle proprie potenzialità. Quando la giovane prostituta cinese Mei Mei entra a far parte delle loro vite tutto cambia. «Spaghetti Story - spiega il regista Ciro De Caro - entra nelle vite dei giovani adulti di oggi e ne fa un ritratto one-

sto e veritiero. Ragazzi che conducono vite dagli orizzonti circoscritti, che hanno animi non ancora corrotti e, seppur costretti in problemi più grandi di loro, scelgono di correre in aiuto di chi si trova in difficoltà». È un film indipendente, in cui De Caro ha voluto raccontare la propria generazione. «Film low budget - prosegue - anzi, sarebbe corretto dire no budget: ho preferito agire piuttosto che restare in attesa di un vero finanziamento, non ho voluto correre il rischio che il film non vedesse mai la luce».

Produzione PFA Films, Enjoy Movies Regia Ciro De Caro - Sceneggiatura Ciro De Caro, Rossella D’Andrea - Cast: Valerio Di Benedetto, Cristian Di Sante, Sara Tosti, Rossella D’Andrea, Deng Xueying, Tsang Wei Min Durata 82 minuti Uscita 19 dicembre

Sara Tosti diplomata nel 2005 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha esordito al cinema nel 2008 nel film di Giuseppe Piccioni Giulia non esce la sera

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Cinema

LA VITA SGRETOLATA DI JASMINE Il nuovo dramma di Woody Allen, Blue Jasmine, narra le conseguenze devastanti di chi distoglie lo sguardo dalla realtà e si nasconde di fronte alle certezze. Il ruolo della protagonista è affidato a Cate Blanchett di Angelo Conte

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oody Allen il 5 dicembre torna nelle sale italiane presentando un altro dei suoi personaggi femminili versatili, complessi e travagliati: Jasmine. Di fronte al fallimento di tutta la sua vita, compreso il suo matrimonio con un ricco uomo d’affari Hal (Alec Baldwin), Jasmine (Cate Blanchett), una donna newyorchese elegante e mondana, decide di trasferirsi nel modesto appartamento della sorella Ginger (Sally Hawkins) a San Francisco, per dare un nuovo senso alla propria vita. Jasmi-

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ne arriva a San Francisco in uno stato psicologico molto fragile, la sua mente è annebbiata dall’effetto dei cocktail di farmaci antidepressivi. Mal sopporta Chili (Bobby Cannavale), il fidanzato di Ginger. Accetta malvolentieri un lavoro come receptionist in uno studio dentistico, dove attira le attenzioni indesiderate del suo capo, il dottor Flicker (Michael Stuhlbarg) e intravede come una potenziale ancora di salvezza l’incontro con Dwight (Peter Sarsgaard), un diplomatico infatuato della sua bellezza e del suo

stile. Il difetto di Jasmine è che vive del giudizio degli altri per aumentare la propria autostima, rimanendo cieca di fronte a ciò che accade intorno a lei. «Fin dal primo minuto del film si evince che Jasmine è una donna persa», afferma Allen che, come sempre accade, anche per Blue Jasmine ha riunito un cast stellare, capitanato da Cate Blanchett, che fin dall’inizio ha rappresentato la sua prima scelta per interpretare il ruolo di Jasmine. «Cate è una delle più grandi attrici del mondo», dice Allen. «Ha una marcia in più.


Il film richiedeva una quantità infinita di profondità. Molte attrici sarebbero state in grado di esprimere il senso di frustrazione come Cate, ma lei è l’unica a saper trasmettere quel senso di profondità che ti risucchia dentro. Basta lasciarsi coinvolgere dalla sua interpretazione». Produzione Perdido Production Regia Woody Allen - Sceneggiatura Woody Allen - Cast: Alec Baldwin, Cate Blanchett, Bobby Cannavale, Louis C.K., Andrew Dice Clay, Sally Hawkin - Durata 98 minuti Uscita italiana 5 dicembre 2013

Sopra e a destra: Alec Baldwin e Cate Blanchett, protagonisti del film. Sotto: sul set insieme a Woody Allen, che ritorna a girare negli Stati Uniti dopo gli ultimi tre film realizzati in Europa


Cinema

Sono l’amore e la sfortuna i protagonisti di Stai lontana da me, l’ultima commedia di Alessio Maria Federici. Jacopo è un consulente matrimoniale che porta sfortuna alle donne con cui sta. Non fa eccezione Sara che, al contrario delle altre, deciderà però di rimanere con lui di Cristiana Zappoli

QUANDO SFORTUNA FA RIMA CON AMORE

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icono che la fortuna è cieca ma che la “sfiga”, al contrario, ci vede sempre benissimo. L’ultimo film diretto da Alessio Maria Federici sembra, a prima vista, dimostrare che chi lo dice ha ragione da vendere. Stai lontana da me, in uscita nelle sale

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italiane il 14 novembre e prodotto da Cattleya insieme a Rai Cinema, racconta la storia di Jacopo (Enrico Brignano), il miglior consulente matrimoniale su piazza: dategli una coppia ormai alla deriva e lui in men che non si dica ne farà un esempio di vita coniugale. Purtroppo l’unico caso che non riesce a risolvere è proprio il suo: da sempre, infatti, porta una sfortuna nera a tutte le donne che si fidanzano con lui. Alcune finiscono al pronto soccorso, altre ci rimettono la carriera e a un certo punto l’unico rimedio diventa la fuga. Jacopo lo sa e, proprio per evitare disastri, impara a fuggire per primo. Ma un giorno incontra Sara (Ambra Angiolini), una bella e ambiziosa architetta, della quale si innamora perdutamente. Lei lo ricambia, decisa ad amarlo e a re-

sistere alle sventure che cominceranno a pioverle addosso, ma l’impresa non sarà facile. «Amore e sfortuna: ho trovato che fosse una sfida entusiasmante confrontarmi con due tematiche che hanno un fortissimo comune denominatore: l’inesistenza totale di regole», racconta il regista. «Nell’impossibilità di affrontare i due temi seguendo degli schemi, questo film mi ha permesso di dare spazio alla fantasia». Il protagonista, interpretato da un più che brillante Brignano, mantiene la sua vita su due binari paralleli: da una parte è il famoso psicologo che risolve le problematiche di coppia altrui, dall’altra è un playboy di bassa lega che per non impegnarsi in una storia seria utilizza avvenimenti sfortunati per tenere a distanza le potenziali fidanzate. Sara, la protagonista femminile, è una donna brillante e ambiziosa e al tempo stesso tanto innamorata da reagire con


tenersi alle dinamiche delle commedia all'italiana, girando in modo semplice dove riteneva di dover dar forza all’interpretazione degli attori, e dall’altra ha voluto dare spettacolarità al film inserendo delle scene in cui gli effetti speciali arricchiscono il tutto. «Ho avuto la possibilità, - prosegue il regista - grazie anche al sostegno dei produttori, di girare dal vero quasi tutte le cadute e gli incidenti ottenendo così quella verosimiglianza che è, come sappiamo, il segreto della situazione comica». Stai lontana da me è dunque una commedia divertente e imprevedibile sull’amore e la sua capacità di resistenza alla sfiga. L’unica domanda che rimane ancora senza risposta è: riuscirà l’amore di Jacopo e Sara a sopravvivere a tanta sfortuna? «Realizzare questo film - ci risponde il regista - è stata una bellissima esperienza umana e ha rafforzato le mie convinzioni rispetto al fatto che in amore non esistono regole e che la sfortuna non esiste… Forse!». leggerezza alle sfortune che le intralciano e stravolgono la vita. «In fase di scrittura - racconta Alessio Maria Federici - insieme agli sceneggiatori con cui ho adattato il testo dal film francese Chance de ma vie, ci siamo resi conto che grazie sia al carattere dei personaggi che allo sviluppo della trama potevamo forzare le situazioni fino a portarle a un passo dall'irreale. Per fare tutto ciò è stato fondamentale poter contare su un cast generosissimo che ha accettato costantemente di mettersi in gioco (cadere quindici volte da una bici in corsa e farlo sempre con il sorriso non è da tutti!) e su un gruppo di lavoro strepitoso, come nella grande tradizione italiana, nella realizzazione degli effetti speciali e visivi del film». Dal punto di vista tecnico il regista ha scelto da una parte di at-

Sopra: Enrico Brignano con Ambra Angiolini. Sotto: in compagnia di Fabio Troiano. Fa parte del cast anche Anna Galiena, che interpreta Lorenza Bra, la temibile e arrogante datrice di lavoro della protagonista Sara

Produzione Cattleya e Rai Cinema Regia Alessio Maria Federici Sceneggiatura Edoardo Falcone, Alessio Maria Federici, Davide Lantieri Cast: Enrico Brignano, Ambra Angiolini, Anna Galiena, Fabio Troiano, Giampaolo Morelli - Uscita italiana 14 novembre 2013 - Durata 82 minuti


Cinema

L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO NELLE SALE DAL 14 NOVEMBRE 2013

Ernesto (Elio Germano), è un uomo semplice che tenta di seguire le proprie ambizioni senza perdere i valori veri della vita. Tappezziere, cuoco d’asilo, traslocatore, autista, comparsa del cinema. Insieme a lui e al suo amico Giacinto (Ricky Memphis) riviviamo le fasi cruciali della storia del nostro Paese dagli anni ’70 a oggi. Con uno sguardo sempre attento e ironico sui vizi e le virtù dell’Italia e degli italiani. La regia di Giovanni Veronesi ci regala una commedia corale incentrata sulle vicissitudini normali e al contempo eccezionali di un eroe dei nostri tempi. «È la storia di un uomo onesto - spiega il regista -

un soldato semplice, che rimane fedele ai propri principi, anche alla moglie: il tutto sullo sfondo di un’Italia che va da metà anni ‘60 ai giorni nostri». Il film, che aprirà, fuori concorso, l’ottava edizione del Festival Internazionale del film di Roma, racconta la storia di Ernesto Fioretti, tuttofare conosciuto da Veronesi perché autista di produzione. «È lui che mi

ha raccontato ciò che gli è accaduto», prosegue il regista. «Nascosta dietro quest’uomo così candido c’è una vita incredibile».

Rocca). Vincenzo intuisce le potenzialità sportive di Samuel e lo convince a provare a giocare. I primi allenamenti sono un fallimento, Samuel non lega con i compagni e la mentalità del gioco di squadra non gli appartiene. Giorno dopo giorno, però, inizia a capire che lo sport può dargli una possibilità di rinascita e una nuova vita, sebbene ci siano ancora tanti ostacoli da superare. Il rugby assume quindi un significato che va oltre il semplice agonismo sportivo: diventa metafo-

ra della vita e della voglia di tornare a sperare. Il terzo tempo è quello che si svolge al termine della partita tra le squadre avversarie e le diverse tifoserie. Si celebrano allo stesso tempo vincitori e vinti, riconoscendo il valore di entrambe le formazioni e la correttezza secondo le regole del gioco.

Produzione Warner Bros e Fandango Regia Giovanni Veronesi Sceneggiatura G. Veronesi, U. Chiti, F.Bologna, E.Fioretti - Cast: Elio Germano, Ricky Memphis, Alessandra Mastronardi, Sergio Rubini, Alessandro Haber - Durata 113 minuti

IL TERZO TEMPO NELLE SALE DAL 21 NOVEMBRE 2013

Samuel (Lorenzo Richelmy) è un ragazzo nato e cresciuto in condizioni difficili. Non ha mai conosciuto il padre, ha avuto un rapporto fugace con la madre tossica e ha trascorso diversi anni in carcere per piccoli reati. Il magistrato di sorveglianza, finito l’ennesimo periodo di reclusione, lo inserisce in un programma di riabilitazione presso un’azienda agricola di un paese di provincia. Il suo supervisore è l'assistente sociale Vincenzo (Stefano Cassetti), il quale, dopo la morte della moglie, fatica a ristabilire un certo equilibrio nella sua esistenza: si divide tra il lavoro, una figlia adolescente e l’incarico di allenatore della squadra locale di rugby gestita da Teresa (Stefania 80 ITA EVENTI

Produzione A. e L. De Laurentiis Regia Enrico Maria Artale Sceneggiatura E. M. Artale, F. Cenni, L. Giordano - Cast: Stefania Rocca, Stefano Cassetti, Lorenzo Richelmy, Edoardo Pesce - Durata 96 minuti


Cinema

VENERE IN PELLICCIA NELLE SALE DAL 14 NOVEMBRE 2013

In un teatro parigino, dopo una giornata passata a fare audizioni per trovare l’attrice che possa interpretare il lavoro che si prepara a mettere in scena, Thomas si lamenta al telefono del basso livello delle candidate. Nessuna di loro possiede lo stile necessario per il ruolo da protagonista. Mentre sta per uscire appare Vanda, un vero e proprio vortice di energia. Vanda incarna tutto quello che Thomas detesta. È volgare e stupida e non si fermerà davanti a niente pur di ottenere la parte. Praticamente costretto, Thomas decide di lasciarla provare e con grande stupore vede Vanda trasformarsi. Non solo la donna si procura oggetti di scena e costumi, ma capisce bene il personag-

gio, di cui conosce tutte le battute a memoria. L’audizione si prolunga e diventa più intensa e l’attrazione di Thomas si trasforma in ossessione. Il film, tratto dallo spettacolo di Broadway di David Ives e ispirato all’opera di Sacher Masoch, ha la particolarità di essere girato in un teatro e di servirsi di solo due attori. Per il regista, Roman Polanski è stata una sfida impegnativa, come ha avuto modo di dichiarare lui stesso dopo la presentazione del film al Festival di Cannes, in cui

è stato aiutato dal suo amore di vecchia data per il teatro. Il film affronta il tema dell’amore inteso come atto di potere che si spinge fino al sadismo. «Non mi ha mai interessato il sessismo né il masochismo - ha detto Roman Polanski - mi interessava più il dibattito, le battute che si instaurano tra questi due personaggi».

di Shannon Hale, la regista Jerusha Hess ha detto di aver letto il libro in una serata e di aver cominciato a scrivere la sceneggiatura nel giro di un mese. «L’elemento del romanticismo nel libro è fondamentale», spiega Jerusha Hess. «Ho voluto mantenerlo nel film rendendolo il più leggero possibile. Il risultato è una commedia spassosa sul romanzo Regency, non solo sul periodo storico in cui è ambientato, ma anche sulle storie della Austen stessa. Anche se il film pungola con

affetto i fan della scrittrice inglese, non vuole farli arrabbiare, anzi, lo scopo è celebrare il lato divertente dei romanzi». Alla ricerca di Jane è il debutto della Hess, già sceneggiatrice e costumista, alla regia. Inoltre vede, in veste di produttrice, Stephenie Meyer autrice della saga di Twilight.

Produzione Robert Benmussa e Alain Sarde - Regia Roman Polanski Sceneggiatura David Ives e Roman Polanski - Cast: Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric - Durata 96 minuti

ALLA RICERCA DI JANE NELLE SALE DAL 21 NOVEMBRE 2013

Austenland (titolo originale del film) è una commedia romantica sulla trentenne single Jane Hayes (Keri Russell), una giovane donna all’apparenza normale che nasconde però un segreto: la sua ossessione per Jane Austen e i suoi romanzi. Quando decide di spendere tutti i suoi risparmi per andare a trascorrere una vacanza in un resort britannico per donne appassionate di Jane Austen, le sue fantasie di incontrare il perfetto gentiluomo inglese nello stile dell’epoca dei romanzi della Austen diventano improvvisamente più reali di quanto avesse mai potuto immaginare. Basato su un romanzo

Produzione Fickle Fish Films, Moxie Pictures - Regia Jerusha Hess Sceneggiatura Jerusha Hess e Shannon Hale - Cast: Keri Russell, J.J. Feild, Jennifer Coolidge, Bret McKenzie, Georgia King - Durata 96 minuti

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Arte e cultura

IN EMILIA ROMAGNA 82 ITA EVENTI


Da Piacenza a Rimini la regione offre al visitatore musei, castelli, cattedrali, antichi resti romanici. Un percorso per conoscere le suggestive città di questa regione. Da visitare a piedi o in bicicletta, da soli o con la famiglia di Andrea Giuliani

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’Emilia Romagna è una terra ricca di tradizioni e non solo dal punto di vista culinario e del divertimento. La regione è caratterizzata da città con una lunga storia alle spalle, decisamente fertili culturalmente e artisticamente. Le città d’arte dell’Emilia Romagna sembrano fatte apposta per regalare emozioni. E trasformare un piccolo viaggio, poco impegnativo, di pochi chilometri (e anche solo di una giornata) in un’esperienza da custodire per sempre nel cuore. Lungo la via Emilia le grandi sensazioni non mancano. Da Piacenza, volto austero e carattere raffinato, a Rimini, capitale del turismo balneare, queste magnifiche località si snodano come perle di una collana lungo il filo dell’antica via Aemilia, vero cuore pulsante della regione: la nobile Parma, sede della European Food Authority e indiscutibile capoluogo del gusto; la patriottica Reggio Emilia, in cui sventolò per la prima volta il nostro tricolore; la Modena di Enzo Ferrari e dei capolavori romanici; l’etrusca Bologna, colta e multiculturale; Faenza, il cui nome è diventato in molte lingue sinonimo di ceramica; Forlì e Cesena, regine dell’ospitalità romagnola distese ai piedi di dolA sinistra: il Duomo di Faenza. Venne costruito tra il 1474 e il 1515. A destra: particolare di un vicolo nel centro di Bologna. In alto: la facciata in marmo bianco, a tre cuspidi, del Duomo di Ferrara


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ci colline. A far loro da cornice due autentici gioielli, che insieme alla Modena romanica brillano nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: la Ravenna bizantina, già capitale dell’Impero Romano d’Occidente, e la Ferrara degli Este culla, tra il Po e la pianura, del Rinascimento europeo. Ammirarne le bellezze significa fare un viaggio nel passato e nel futuro: se da un lato si incontra una tradizione artistica e architettonica di valore inestimabile, magari da scoprire in sella a una bicicletta o passeggiando in piacevole compagnia sotto ai celebri portici, dall’altro ci si trova immersi in una cultura del benessere, della creatività e delle relazioni umane che rappresentano la promessa di un futuro nel quale tutti desidereremmo abitare. Scendendo lungo la via Emilia Piacenza s’incontra per prima, capitale dei Farnese. Il suo palazzo simbolo è il Gotico, bellissimo con tutti i merli e i portici, costruito in un periodo di accesissime lotte comunali fra guelfi e ghibellini. Le colline fra Piacenza e Parma sono punteggiate da infiniti castelli perfettamente tenuti. E a differenza di altri castelli all’estero, la maggior parte sono abitati dalle famiglie nobili di “castellani” e sono spesso aperti al pubblico con possibilità di visita delle sale interne. Parma è la sensuale città di grandi piaceri: il cibo (benvenuti nella food valley dove nascono i cibi più buoni del mondo, Prosciutto di Parma Dop e il Parmigiano Reggiano Dop in primis), la musica (è la terra di Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini, c’è anche il tour nelle terre verdiane) e l’arte. La Galleria Nazionale è ricchissima: Leonardo, Beato Angelico, Correggio, Tintoretto. Proseguendo sulla via Emilia si incontra Reggio Emilia che, in fondo, è la patria di tutti gli italiani: qui è nato il Tricolore. La città è cordiale, dinamica e si classifica sempre ai primi posti per qualità della vita (e per gli asili più belli del mondo). Sontuosa la barocca Basilica della Ghiara, panciuta e pomposa la Chiesa di San Prospero, ricchissimi i Musei Civici. Giunti a Modena la prima cosa da vedere è la medioevale Piazza Grande, dove svetta la Torre della Ghirlandina: entrambe sono patrimonio mondiale dell’Umanità. Per il resto Modena è la ca84 ITA EVENTI

Sopra: Sala del Rinascimento, all’interno del Museo delle Ceramiche di Faenza. A destra: il Mausoleo di Teodorico a Ravenna


pitale del Romanico, ricca di gioielli architettonici. Salite poi al Palazzo dei Musei a guardare quel che Guido Piovene definì “il più bel libro miniato d’Italia”: una Bibbia scritta e decorata a mano. Proseguendo si incontra Bologna, capoluogo di regione. Quanto a poesia anche Piazza Maggiore a Bologna non scherza: è una delle piazze più belle d'Europa. La cosa più divertente a Bologna è passeggiare sotto i portici: non finiscono mai! Dal centro si arrampicano persino in collina dove c’è il santuario di San Luca. Si vedono anche le due Torri, la Garisenda e quella degli Asinelli (la più alta). Fra gli scorci romantici: Piazza Santo Stefano, la chiesa di San Giovanni in Sopra: il ponte Monte, Piazza Minghetti, il mercato Tiberio a Rimini, dietro l'Archiginnasio. sul Marecchia. A sinistra: interno A pochi chilometri da Bologna si trova della Biblioteca Ferrara, caratterizzata dal suo Castello Malatestiana di Cesena. A destra: Estense (1385), in posizione centrale rila Torre Ghirlandina. spetto al perimetro murario attuale. BelDall’Unesco è stata lissima la Cattedrale, poetico il ghetto riconosciuta patrimonio artistico ebreo, affascinanti gli edifici patrizi indell’umanità torno a via Voltapaletto. Ravenna, invece, è stata la capitale del mondo, dell’Impero Romano d’Occidente: fra il V e il VI secolo d.c. Città d’oro come i suoi mosaici bizantini e paleocristiani. Gli 8 siti Unesco sono: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di S. Apollinare Nuovo e quella di S. Apollinare in Classe, il Battiste-

ro degli Ariani, il Battistero Neoniano, la Cappella di Sant’Andrea. Faenza è a due passi da Ravenna, piccola grande città di charme. Famosa in tutta Europa già nel Medioevo per le sue ceramiche d’arte. Faience è il termine che si utilizza all’estero per indicare la ceramica artistica. Da non perdere il Museo internazionale delle ceramiche, mentre in centro possiamo godere di una scenografica piazza monumentale. Poco distante da Faenza troviamo Forlì. Da qualche stagione è sede di mostre ed eventi d’arte straordinari ospitati nel restaurato complesso dei Musei di San Domenico. La sua Pinacoteca Civica offre opere del Beato Angelico, del Correggio e del Canova. E una chiesa, quella di San Mercuriale che è lì dal IV secolo. Arrivati a Cesena ci si accoge subito che tutto parla dei Malatesta. Affascinante è la Biblioteca Malatestiana, l’unica al mondo rimasta intatta dal 1447. Contiene 340 delicatissimi codici miniati. E, infine, Rimini, che non è solo balli a piedi nudi sulla spiaggia e giri in pedalò. Rimini è anche una città d’arte fondata dai romani: basti vedere l’Arco d'Augusto, il ponte di Tiberio, l’anfiteatro romano. Poderoso il Castello di Sigismondo signore dei Malatesta che si fece costruire anche un Mausoleo, il Tempio Malatestiano. All’interno Giotto, Piero della Francesca e altre meraviglie. ITA EVENTI 85


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Forlì/Cesena

SANTARELLI, MAMBRINI, ALDINI: CURATORI DELLE ANTICHITÀ Ferrara

ZURBARÁN (1598-1664)

Per la prima volta in Italia, un protagonista del Seicento spagnolo, Francisco de Zurbarán. Una selezione di capolavori metterà in evidenza la forza delle sue invenzioni e la sua capacità di rileggere in forme moderne i soggetti tradizionali. A rendere unico il suo stile fu la capacità di tradurre gli ideali religiosi dell’età barocca con invenzioni grandiose.

I Musei San Domenico ospitano in una mostra congiunta le figure dei direttori dei tre Musei archeologici più significativi del territorio forlivese: Antonio Santarelli, Monsignor Domenico Mambrini e Tobia Aldini, veri e propri pionieri dell’archeologia, numi tutelari delle memorie storiche delle loro comunità, che alla cura delle antichità hanno dedicato la loro vita. La mostra vuol fare conoscere il lavoro da loro svolto

Musei San Domenico, fino al 6 gennaio 2014 Info: IAT FORLÌ 0543/712435

Palazzo dei Diamanti, fino al 6 gennaio 2014 Info: IAT Ferrara 0532/299303-209370

Piacenza

EVENTI D’ARTE IN EMILIA ROMAGNA Modena

FUOCO: VITA ALLA MATERIA

Mostra itinerante a carattere archeologico e naturalistico. Il fuoco dalla sua scoperta alle conseguenze sull’evoluzione sociale ed economica della vita dell’uomo. Presenti opere dell’artista tedesco Roland Tacke, dove la luce del fuoco è interpretata utilizzando una tecnica fotografica. Spazio Mostre di Palazzo Farnese, fino al 24 novembre Info: IAT Piacenza 0523/492223-4

GRAN PRIX

Saranno protagoniste della nuova mostra del MEF, le monoposto del Campionato Mondiale di Formula 1 che hanno corso dal 1950 fino al 1994. Macchine da corsa che hanno fatto la storia dell’automobilismo moderno e faranno riecheggiare il rombo dei motori delle gare di Formula 1. Un percorso espositivo d’eccezione che mette in scena l’evoluzione della specie, dove si coglie la strettissima relazione che c’è tra le prestazioni, la sicurezza e l’innovazione. Museo Casa Natale Enzo Ferrari, fino al 28 gennaio 2014 - Info: IAT Modena 059/2032660 86 ITA EVENTI

BOTERO A PARMA

Il percorso espositivo si compone di 47 opere di Fernando Botero, che da decenni realizza in Italia le famose sculture bronzee ospitate in grandi musei e nelle più importanti piazze del mondo. Un riassunto della produzione artistica dell’autore dal 1973 ad oggi. Di un materiale fragilissimo e un bianco lucente, i gessi di Botero sono le vere e proprie essenze di ogni sua scultura, capolavori unici al mondo.

Parma

Palazzo del Governatore, fino all’8/12 Info: IAT Parma 0521/218889


Rimini

MOSTRA ARTURO MARTINI

Il più importante scultore del ‘900 italiano, è al centro di due importanti esposizioni a Bologna e a Faenza. A Bologna il percorso della mostra consente di ammirare quindici capolavori di Martini, provenienti dai grandi musei italiani e da importanti collezioni private. Per la prima volta il Museo Middelheim di Anversa effettua il prestito dei quattro capolavori conservati nel museo che, eccezionalmente, rientrano in Italia solo per questa occasione speciale . Palazzo Fava, fino al 12 gennaio 2014 Info: Genus Bononiae, Bologna, 051/19936305

Museo Internazionale delle Ceramiche, fino al 30 marzo 2014 Info: IAT Faenza 0546/25231

FELLINIANA 2013

Bologna/Faenza

Un programma di eventi ideato e promosso per ricordare uno dei più grandi artisti del Novecento nel ventesimo anniversario della sua scomparsa e festeggiare i decennali di alcuni suoi capolavori, riempie l'intero anno di iniziative nel nome di Fellini. Durante tutto l’anno i più diversi spazi e luoghi della città, istituzionali e informali, strutturati e instabili, hanno assistito e assisteranno all’accadere di eventi di memoria e di ispirazione felliniane tra concerti, incontri, conversazioni, mostre, film, perfomance, balletti.

Varie sedi, fino al 31 dicembre Info: IAT RIMINI 0541/56902

RAVENNAMOSAICO 2013

RavennaMosaico è il Festival Internazionale dedicato alle espressioni più contemporanee di un’arte antica. Esposizioni, nuove produzioni, convegni, accanto al patrimonio musivo paleocristiano e bizantino che fa parte della World Heritage List dell’Unesco. Il nucleo espositivo è collocato nella cornice degli Antichi Chiostri Francescani, dove è allestita Opere dal Mondo, selezione di 35 artisti stranieri.

Reggio Emilia

L’ENIGMA ESCHER

In mostra la produzione dell'incisore e grafico olandese, Maurits Cornelis Escher, tra i maggiori miti del ‘900 nel panorama della produzione grafica contemporanea europea. 150 opere, tra cui, oltre alle celebri incisioni, disegni, documenti inediti, filmati e interviste all’artista. La mostra è concepita come uno strumento e una “macchina didattica” che consente di entrare “dentro” la creatività di questo singolarissimo artista.

Varie sedi, fino al 23 novembre Info: IAT Ravenna 0544/35755-404

Ravenna

Palazzo Magnani, fino al 23 febbraio 2014 Info: IAT Reggio Emilia 0522/451152

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NOVELLARA È... Con la sua storia legata alla famiglia Gonzaga, Novellara mantiene alto il suo profilo di città rinascimentale. Di grande interesse il museo all’interno della Rocca Novellara è una città d’arte in provincia di Reggio Emilia, nota per la qualità della vita e per l’attenzione alle politiche sociali. Fiorita durante il regno della famiglia Gonzaga, Novellara accoglie i visitatori in un centro storico di disegno rinascimentale, i cui portici incorniciano botteghe e negozi di qualità. Vicino a Piazza Unità d’Italia, il cuore del paese, si erge la Rocca dei Gonzaga, imponente fortezza sede della corte della potente famiglia, costruita nel Quattrocento e trasformata in residenza signorile un secolo dopo. Al suo interno si trovano il museo Gonzaga, l’ottocentesco Teatro della Rocca intitolato a Franco Tagliavini, la biblioteca, l’Archivio storico, l’acetaia comunale e altre splendide sale anticamente

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decorate come la sala del Fico. Nel Museo Gonzaga che ha sede nell’ex appartamento cinquecentesco dei conti, tra soffitti a cassettoni decorati, fregi e imponenti camini di marmo - sono esposte preziose testimonianze artistiche e storiche della città. Tra queste vanno segnalate soprattutto alcune opere di Lelio Orsi, uno degli artisti più importanti del

Rinascimento padano, e la splendida collezione di vasi da farmacia appartenuti un tempo ai Gesuiti di Novellara. Ma la città è anche la patria di Augusto Daolio, cantante dei Nomadi, poeta e pittore: a lui è dedicata la sala civica nella Rocca, dove sono esposti alcuni dei suoi quadri. Non vanno poi dimenticati i prodotti tipici: di recente è stato riproposto il Chiocolato, l’antico cioccolato dei Gonzaga rinato grazie ad un progetto culturale del Comune, mentre all’anguria coltivata nelle valli è dedicata ogni anno una festa nel mese di luglio. Dal 2010 Novellara è anche Cittàslow, e fa parte della rete internazionale delle città del buon vivere.

www.comunedinovellara.gov.it


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SULLA VIA DELLA CULTURA Un centro d’eccellenza, per la perfetta simbiosi tra cultura contadina e arte. A San Martino in Rio scopriamo il museo dell’automobile e quello dell’agricoltura La Rocca (1) domenica 10-12,30 / 15-18,30 www.comune.sanmartinoinrio.re.it Citata già nel 1050 tra i possedimenti di Bonifacio di Canossa, la Rocca venne ceduta ai Roberti di Reggio Emilia. Distrutta prima da Federico Barbarossa poi dai Gonzaga, fu ricostruita con torri poderose, e intorno al 1420 passò sotto il dominio degli Estensi fino alla seconda metà del Diciottesimo secolo con il marchese Paolo Rango d’Aragona. Oggi ospita la Biblioteca e il Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale.

Museo dell’Agricoltura e del mondo rurale (2) sabato 9-12,30; domenica 10-12,30/15-18,30 www.museodellagricolturaedelmondorurale.it Nato nel 1968 e riorganizzato nel 1994, il museo conserva, studia e valorizza le testimonianze e l’esperienza di vita contadina e artigiana della pianura reggiana quale era fino all’inizio del Ventesimo secolo.

Anatomia del Sacro, crocefisso in cera (3) Allestita nelle sale della Rocca estense fino al 12 gennaio 2014, la mostra illustra l’intervento di restauro realizzato sul crocefisso in cera anatomico del XVII-XVIII secolo ad opera dell’Istituto dei Beni Culturali della Regione: si tratta di un reperto molto raro nel patrimonio artistico italiano. Terminata la

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mostra, il crocefisso verrà ospitato nel Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale.

Archivio Henghel Gualdi (4) martedì e giovedì 18-19; mercoledì e sabato: 11-12 www.henghelgualdi.it Ritenuto il miglior clarinettista italiano di tutti i tempi, Hengel Gualdi rivive nell’archivio ospitato nella Biblioteca civica: si tratta dell’unico centro di documentazione e ricerca nazionale dedicato al musicista, dove vengono raccolte fonti documentarie sulla figura del jazzista e si promuovono iniziative culturali.

Museo dell'Automobile (5) venerdì 21-24; domenica 10,30-12,30/15,30-18,30 www.museodellauto.it Nato nel 1956 dalla collezione di Domenico Gentili, grazie a Giulio Campari e Emilio Storchi Fermi, il museo ospita 40 vetture, 10 moto e sidecar, una biblioteca storica, un archivio fotografico e supporti multimediali. È sede della Scuderia San Martino, club federato Asi. Molte le auto storiche esposte: vale la pena citare la Zedel Laundalet del 1910 di Margherita di Savoia, la Fiat Nsu Ardita del 1935 utilizzata dal generale Kesserling nel suo soggiorno a Roma, una Ford T del 1916, un’Itala 50 del 1920. Fra le moto, un pezzo unico in Italia: una Indian Sidecar del 1918.

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VACANZE SUL LAGO TRA SPORT E RELAX

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mmerso in uno scenario naturale mozzafiato, il lago Achen (Achensee) si trova in Austria, a quasi mille metri sul livello del mare, nel cuore delle montagne del parco naturale del Karwendel e di Rofan, la più grande area naturale protetta d’Europa. È il lago più grande del Tirolo, infatti viene chiamato anche “Mare del Tirolo”, e insieme alla valle Achental crea il confine naturale dei Monti del Karwendel ad ovest, mentre ad est confina con le Alpi di Brandenberg. La regione dell’Achensee tenta i visitatori con le sue tante proposte di vacanza, dedicate, in particolare, alle famiglie. Ha una lunga tradizione di turismo: già nel 1570 l’imperatore Massimiliano veniva a caccia proprio in queste zone. Le cinque località intorno al lago sono Achenkirch, Maurach, Pertisau, Steinberg am Rofan e Wiesing e insieme costituiscono un vero paradiso per gli sport invernali: appassionati di sci di fondo e di sci d’alpinismo, sciatori ed escursionisti invernali non potrebbero trovare zona migliore per le loro vacanze.

SCI

Le montagne che circondano il lago offrono 5 comprensori sciistici per un totale di circa 58 chilometri di piste, alcune adatte agli sciatori più esperti altre perfette per mettere per la prima vol-

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La regione dell’Achensee, in Austria, offre ai visitatori un soggiorno caratterizzato da attività sportiva, centri benessere e appuntamenti adatti a tutta la famiglia. In una cornice naturale di rara bellezza di Cristiana Zappoli

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ta gli sci ai piedi. Lo Snowpark Christlum, con la sua halfpipe, con un percorso boardercross, è diventato un punto fisso per la comunity degli snowboarders. SCI DI FONDO

La regione dell’Achensee è conosciuta per essere una delle migliori stazioni di sci di fondo del Tirolo, con i suoi 200 Km di anelli da fondo tra cui una pista per gli utenti disabili e una per i cani. Per gli amanti del lato più selvaggio dello sci di fondo, la zone offre la possibilità di praticare il Nordic Cruising, disciplina che combina lo sci di fondo classico con gli elementi delle attività estive della corsa e del nordic walking. Intorno al lago, un vero paradiso per gli sport invernali: appassionati di sci di fondo, sci d’alpinismo, sciatori non potrebbero trovare zona migliore

ESCURSIONI INVERNALI

Sono presenti 150 km di percorsi escursionistici invernali da percorrere a piedi o a bordo di una slitta trainata da cavalli. Anche gli amanti dello slittino non rimarranno delusi: sono cinque le piste da slittino in zona, alcune adatte a discese veloci e altre a misura di bambino, tutte dotate di impianti di risalita: le seggiovie oppure lo slittino-express di Pertisau. Inoltre lo slittino notturno è praticabile tutte le sere della settimana su numerose piste illuminate. SCI D’ALPINISMO

Il lago Achensee è circondato dalle montagne Rofan e Karwendel. Queste due catene montuose sono rinomate, ben al di là dei confini tirolesi, per offrire condizioni perfette per lo sci d’alpinismo. Per esempio, un percorso adatto ai principianti è il sentiero di Achenkirch che porta al valico Gröbner Hals. Un altro tour è quello che porta alla vetta del Monte Seekarl. Guide professioniste sono a disposizione per accompagnare anche gli sportivi più esperti. Da non perdere l’evento Achensee Xxtreme, una gara tra i migliori sci-alpinisti (dal 24 al 26 gennaio 2014).

BENESSERE

Dal 1902, a 1.500 metri sopra l’Achensee, si estrae l’olio minerale tirolese che viene poi trasformato in prodotti cosmetici. Nel centro visitatori Vitalberg si possono trovare tutte le informazioni sull’origine e la molteplicità di applicazioni di quest’olio che grazie al suo elevato contenuto di zolfo legato organicamente svolge una straordinaria azione curativa su pelle e capelli. APPUNTAMENTI

Il paese di Steinberg am Rofan d’inverno, nel periodo pre natalizio, si trasforma in un calendario dell’avvento gigante. Ventiquattro case del paese vengono adornate con decorazioni natalizie, una ogni giorno. Tutte le case si trovano lungo il sentiero Winterwanderweg. In alcune di esse è possibile bere il vin brulé durante le passeggiate serali. La notte del 24 dicembre, poi, tutto il paese è vestito in festa e i bambini vengono accompagnati da Gesù bambino fino alla parrocchia, dove li attende un presepe e il coro del paese. Da non perdere anche il presepe del museo civico Sixenhof di Achenkirch. Con figure a grandezza umana, si racconta la versione popolare del Natale nella stalla secolare del Sixenhof.


dove dormire

Da s Kronthaler

Un posto perfetto per una vacanza all’insegna del benessere e dello sport, Das Kronthaler offre ospitalità a tutta la famiglia 365 giorni all’anno, in un ambiente elegante e informale allo stesso tempo

Di nuovissima costruzione, a mille metri sopra il livello del mare, Das Kronthaler presenta linee essenziali e raffinate. Si integra completamente nella natura e nel panorama attraverso l’uso di materiali locali. Per l’esterno sono stati usati il legno di larice e il granito, all’interno il legno di cembro dalle proprietà calmanti e rigeneranti. Elementi della tradizione si mescolano con un’architettura minimale per dare vita a una nuova interpretazione di spazio e natura dalla quale trarre nuova energia. Das Kronthaler è un elegante

4 stelle superior con 96 stanze e 3 chalet, da 24 a 130 mq, la maggior parte delle quali dotate di pavimentazione in le-

gno, grandi bagni, area living con vista sulla catena montuosa e il lago Achensee per rispondere al desiderio di lusso e relax in un ambiente elegante e informale allo stesso tempo. Ad accogliere l’ospite, superata la zona ricevimento, è un caminetto in metallo e pietra, ceppi di legna a vista e la Shopping Mall “LustBoxx”. Nel ristorante si gode del trattamento Gourmet All-Inclusive dall’alba a mezzanotte, bevande analcoliche comprese, a completare il tutto vi sono due bar, una Spa di 2.500 mq con piscina esterna e interna riscaldate, idromassaggi, ampia area sauna. Gli ambienti sono destinati a

viaggiatori dinamici ma esigenti, che si lasciano sedurre dall’energia della linearità privata del superfluo.

Con la sua accoglienza autentica, cordiale e mai invadente il Das Kronthaler coccola gli ospiti con atmosfere glamour e allo stesso tempo legate al territorio. La posizione è strategica: direttamente sulla pista da sci Christlum con 40 km di piste e 80 km di piste di sci di fondo innevate. A 40 minuti dagli imperdibili mercatini di Natale di Innsbruck (dal 15 novembre al 6 gennaio) e di Hall in Tirol (dal 22 novembre al 24 dicembre). www.daskronthaler.com

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Angolo dei consigli

SALVIAMO LE PENSIONI? Ecco come fare. Semplice: andare in qualche Paese che corteggia i pensionati, offrendo loro esenzioni, parziali o totali, sui prelievi fiscali. Non è comunque facile È esplosa la mania, almeno a parole: fuggire dall’Italia! Ingrata, assatanata di tasse, inefficiente. E anche i pensionati sono preoccupati di non riuscire a sopravvivere con pensioni sempre più minate da tagli e prelievi fiscali. Intanto molti Paesi adottano agevolazioni per i pensionati stranieri, che sono un esercito, se si pensa che - secondo dati Inps - sarebbero oltre 400mila gli italiani titolari di assegni pensionistici residenti all’estero. In giro per il mondo Facciamo allora un tour per verificare quali sono le condizioni offerte nei Paesi più appetibili dal punto di vista fiscale e di competitività del costo della vita.

Spagna Il peso tributario è rilevante, ma i residenti fiscali provenienti da altri Paesi godono di varie deduzioni, non previste per i cittadini spagnoli. I veri vantaggi riguardano in realtà il basso prezzo delle case e il costo della vita, più competi-

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tivo rispetto all’Italia. Alle Canarie, per esempio, l’Iva è al 4% e in effetti su tale isola la presenza di connazionali è abbastanza elevata. Vantaggiose anche le polizze assicurative private, grazie alle quali si ha una copertura totale nel caso di interventi medici. Nella zona di Alicante c’è una forte concentrazione di stranieri, soprattutto nelle località di Torrevieja e di San Fulgencio. Da tempo si dice che anche la Spagna stia studiando - sull’esempio del Portogallo - una tassazione agevolata per i pensionati stranieri; per ora si tratta solo di un progetto. Con la Spagna è in vigore da parte dell’Italia una convenzione per evitare le doppie imposizioni. Marocco I residenti fiscali stranieri godono di agevolazioni importanti, a cominciare da una deduzione dell’80% sulle imposte riferite a pensioni versate da enti esteri, purché ciò avvenga su un conto corrente nella valuta locale, che non è convertibile. Il rimpatrio dei

capitali è possibile solo perdendo la residenza fiscale e comunque con una ripartizione in vari anni. I vantaggi dal punto di vista economico risultano notevoli: si calcola che una coppia europea, proprietaria di un’abitazione in Marocco, spenda da 633 a 1280 euro al mese, che significa circa la metà rispetto alle medie Ue. Con il Paese è in vigore una convenzione da parte dell’Italia per evitare le doppie imposizioni. Tunisia La complessa situazione politica ha allontanato gli europei, ma questa destinazione potrebbe tornare a essere molto popolare, grazie a vari vantaggi: la tassazione per i pensionati si limita infatti a un’aliquota progressiva su una quota soltanto del 20% di quanto versato dall’ente estero. Ciò vale per qualunque straniero che trasferisca il pagamento della pensione in Tunisia. Il mercato immobiliare è abbastanza attivo, sebbene negli ultimi anni abbia


subito pressioni al ribasso. Con il Paese è in vigore da parte dell’Italia una convenzione per evitare le doppie imposizioni. Costa Rica Le pensioni versate a stranieri sono “tax free”, con ulteriori agevolazioni riferite a capitali trasferiti nel Paese. Ottenere lo status di residente fiscale è abbastanza semplice, ma i prezzi immobiliari stanno crescendo, perché il Paese è divenuto meta di pensionati soprattutto statunitensi e canadesi. Con il Paese non è in vigore da parte dell’Italia alcuna convenzione per evitare le doppie imposizioni.

Panama È la destinazione più consigliabile per chi vuole prendere residenza fiscale all’estero, perché i tempi imposti per la presenza sul territorio sono molto più corti rispetto a quasi tutti gli altri Paesi. Qui lo straniero trova il paradiso: niente tasse sulla pensione, ma c’è un minimo imposto del versamento proveniente dal Paese d’origine, equivalente a quasi 1000 dollari, e nulla su eventuali redditi, né su interessi, dividendi e plusvalenze. Non solo: si gode anche di sconti riservati specificamente a chi prende la residenza: riguardano per esempio bollette telefoniche ed energetiche, assicurazioni mediche e perfino i biglietti aerei. L’acquisto di una casa comporta lo “status” di residente a vita. Con il Paese non è però in vigore da parte dell’Italia alcuna convenzione per evitare le doppie imposizioni. Messico In questo Paese il vantaggio è di ordine economico, poiché alle persone con età oltre i 60 anni sono offerte agevolazioni su beni e servizi di vario tipo, con sconti che possono rag-

giungere il 55% dei relativi importi. È consigliabile per i cosiddetti “rentisti”, cioè gli stranieri che vivono di rendita. Con il Paese è in vigore da parte dell’Italia una convenzione per evitare le doppie imposizioni.

Thailandia Piace molto agli italiani, ma il trattamento è molto più restrittivo rispetto ad altri Paesi. Per i pensionati stranieri vige l’obbligo di avere una rendita locale di almeno 1400 euro al mese, per ottenere un’autorizzazione di soggiorno, rilasciata a persone con età superiore a 50 anni e comunque valida per un anno, ma rinnovabile. Qualche problema si pone anche per la previdenza sanitaria; meglio stipulare una copertura assicurativa internazionale in Italia. Il costo della vita è comunque basso. Con la Thailandia è in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni Mauritius È questa una destinazione da benestanti. Nel 2002 è stata approvata una normativa che consente agli stranieri di acquisire la residenza fiscale, a condizione di comprare una casa, con un investimento minimo equivalente a 375mila euro. Tutto il resto è semplice, soprattutto dal punto di vista amministrativo. I vantaggi? Nessuna imposta sui redditi, sulle plusvalenze immobiliari e sulle successioni. L’Iva è limitata al 15 per cento. Per chi non possa investire almeno 375mila euro è prevista un’opzione consistente nel solo permesso di soggiorno. Chi, per esempio pensionato, trasferisca su un conto corrente locale una cifra base di 32mila, ne ottiene uno per tre anni, rinnovabile in seguito. Con Mauritius è in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni.

Facile, a parole! Il sogno dell’italiano che parte e va ad aprire il ristorantino sulla spiaggia di qualche località del Centro America sta tramontando, perché la concorrenza è spietata. Il miraggio dell’europeo, ormai in pensione, che va alla ricerca della destinazione fiscalmente conveniente e dal livello di costo della vita vantaggioso, persiste, pur fra mille difficoltà. Le normative in vigore sull’esenzione dei prelievi tributari in madrepatria sono in teoria abbastanza chiare, ma finiscono per scontrarsi con ostacoli non facili da risolvere: per esempio bisogna non possedere una prima casa o attività di alcun tipo nel Paese d’origine ed è necessario vivere almeno metà dell’anno nel Paese ospitante. Ciò appare semplice in Spagna o Portogallo, molto meno in Marocco o Thailandia. In ambito Ue alcuni aspetti sono più chiari e altri più complessi: l’idea “furbetta” della mezza fuga (vivo un po’ là e un po’ qua) appare di difficile realizzazione, perché - per gli italiani - Inps, Agenzia delle Entrate, Comuni e quant’altro continueranno a monitorare la vostra situazione; quella del vendo tutto - salvo la seconda casa o qualche altro bene al sole - sembra essere quella più conveniente, ma complessa da realizzare.

(tratto dal numero di ottobre di F Risparmio&Investimenti)

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Leggere

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in libreria 1. Medichesse. La vocazione femminile alla cura, Erika Maderna, Edizioni Aboca.

La vocazione femminile per la medicina ha una storia lunga e affascinante, che ci riporta alle radici delle civiltà. Le donne sono da sempre le custodi dei segreti delle erbe e delle piante officinali, e sono per natura e sensibilità inclini alla cura. Il libro ci mostra come la scienza medica sia stata soprattutto una fortezza della libertà di espressione femminile. 2. Nessuno conosce il mio nome, Anna Grue, Marsilio Editori.

Dan Sommerdahl vive nella tranquilla Christianssund. È un quarantenne di successo in temporanea crisi esistenziale. Ma quando l’amico Flemming Torp, ispettore di polizia, lo coinvolge nell’inchiesta per l’omicidio di una giovane donna, Dan sembra ritrovare l’energia. Il primo caso di Dan Sommerdahl, il “detective calvo” protagonista di una nuova serie bestseller in Scandinavia. 3. Ogni angelo è tremendo, Susanna Tamaro, Bompiani.

È la storia di una bambina che diventa adulta. Che nasce a Trieste, mentre soffia una bora 96 ITA EVENTI

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nera che spazza via ogni cosa e rende ogni equilibrio impossibile. Che cresce in una famiglia in cui sembra sia soffiato quello stesso vento impetuoso, squassandola. Quella bambina è Susanna Tamaro: un’autobiografia che è anche romanzo di formazione e inno alla vita.

4. Psycho killer, Ezio Guaitamacchi, Ultra novel.

Nel giorno in cui a Londra muore Amy Winehouse, a Milano la polizia trova il corpo senza vita del più noto e potente ufficio stampa dello show business: si è impiccato nella cucina di casa. Dopo di lui, muoiono in circostanze misteriose altri personaggi importanti del mondo della musica. L’ispettore Marco Molteni è a capo delle indagini. Un ingegnoso rock thriller, ricco di aneddoti musicali e inquietanti tracce, che appassiona e diverte. 5. Mamma voglio fare l’artista, F. Bonami, Electa.

Torna a farsi sentire la voce più irriverente della critica d’arte italiana con un libro dedicato agli aspiranti artisti, un vademecum che intreccia serio e faceto, pragmatismo e paradosso, con la consapevolezza di chi osserva il sistema dell’arte da dentro.

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