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Moda posi S

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SĂŹ lo voglio Gli indirizzi piĂš esclusivi per avere il meglio il giorno del proprio matrimonio

Stilisti Anna Ceruti Fabio Gritti Peter Langner

Interviste Hoara Borselli Milena Miconi

Viaggi di Nozze Londra Marocco Costiera Amalfitana

Nuove tendenze

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Regalati un sogno!

el più importante giorno della vostra vita vorreste che ogni cosa fosse perfetta e che ogni dettaglio venisse curato con la massima eleganza. Avete scelto il vostro abito con estrema attenzione, il ristorante risulta perfetto. Ma c'è ancora qualcosa che manca e che non riuscite a decidere… È la vostra auto per il matrimonio, qualcosa che deve essere esclusivo esattamente come voi e deve riflettere quanto state provando: con Limousine Service vivrete in perfetta tranquillità e serenità il giorno del vostro matrimonio.

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'auto delle nozze rappresenta simbolicamente il mezzo usato dagli sposi per intraprendere il cammino di una nuova vita assieme. Con quale mezzo arrivare all'appuntamento più importante della vita? Noi diciamo che è utilizzabile qualsiasi automezzo, ma dipende dallo stile con il quale gli sposi intendono caratterizzare la festa. Nei weekend primaverili ed estivi, quando il clima è più propizio alle nozze, il passaggio delle inconfondibili auto delle spose desta la curiosità dei passanti che, voltandosi a guardare, riescono a intravedere tra le nuvole di tulle e i fiori i giovani visi emozionati. Ed è proprio vedendo questo, che è nata la nostra passione di portare gli Sposi in Chiesa. Ma acquistare un auto con cui realizzare il nostro sogno si è rilevata una scelta difficile. Poi finalmente, abbiamo capito che l’auto ideale poteva essere solo quella, che si è rivelata successivamente una scelta ottimale: una Cadillac Limousine color bianco, la stessa utilizzata da Richard Gere nell’ultima scena del film Pretty Woman!

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Moda posi S SOMMARIO

bf b usiness in fiera

L’incontro 6 Momenti... da ricordare 8 Spose con idee in testa 10 Matrimonio no problem

Location

Lusso

12 Atmosfere sempre verdi 14 Veri sapori amalfitani

53 Stile su quattro ruote

Design

56 Da Internet un aiuto per dire sì

16 Nuove forme del comfort

Società

Gioielli

58 Storie di spose al passo coi tempi

18 Eleganza che brilla

Libri 20 Letteratura romantica

Confidenze

Web

Viaggi 62 Caos calmo d’Africa 68 Fascino inglese 72 Lo charme di una costa senza tempo

22 Hoara Borselli

Testimonianze

Stile

78 Milena Miconi

28 Magiche atmosfere shakespeariane 35 Modelli per donne moderne 42 La leggerezza d’impalpabili nuvole

Sì, lo voglio

Organizzazione 48 Creatività su misura per eventi speciali

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Eccellenza della creatività Un abito per sognare Una cornice di charme Andrea Rossi


L’incontro L’album del matrimonio è il ricordo più caro che gli sposi hanno. Per questo il lavoro del fotografo è importantissimo. Ne parliamo con Eugenio Volta

EUGENIO VOLTA

MOMENTI... DA RICORDARE

Trovare il feeling con il fotografo è fondamentale. Avere al proprio matrimonio un fotografo bravo ma con il quale ci si sente imbarazzati o intimoriti non porta ai risultati eccellenti che ogni coppia di sposi giustamente si aspetta. In particolare la sposa deve sentirsi completamente a suo agio».Il feeling con il proprio fotografo:ecco uno dei segreti per la buona riuscita di un album di matrimonio per Eugenio Volta, fotografo professionista con base a Loiano, in provincia di Bologna: «con le spose che non conosco mi piace passare un’ oretta qualche giorno prima delle nozze, per fare qualche scatto e parlare un po’ di quello che si aspettano. Spesso hanno delle idee che non riescono ad ordinare e cerchiamo di concretizzarle insieme. È un modo per rompere il ghiaccio e per cominciare ad instaurare quel rapporto di fiducia che permetterà di far trasparire nelle foto le vere emozioni». Cogliere l’emozione e raccontarla: ecco il punto fondamentale. Privilegiare l’aspetto umano di chi si fotografa. Quello che tutti gli sposi vogliono sfogliando l’album delle proprie nozze è rivivere le emozioni di quel giorno che, quindi, devono trasparire dalle immagini. «Inquadro e aspetto il momento giusto – prosegue Eugenio Volta - e appena vedo uno sguardo furtivo, un occhietto lucido, un’espressione dubbiosa, scatto la foto. Sono questo tipo di espressioni che ti fanno realmente rivivere quei momenti. Vanno immortalati i sentimenti prima ancora che le persone». In ogni matrimonio, però, c’è anche il momento delle foto in posa: «ovviamente vanno fatte anche quelle. Gli scatti vengono indubbiamente meglio anche se si perde un po’ di spontaneità. È bene adottare entrambe le soluzioni, foto in posa e non. In entrambi i casi, comunque, le foto devono essere tecnicamente perfette. Personalmente sono di una precisione maniacale nelle inquadrature, nel posizionamento delle luci e dei flash, e in tutto ciò che serve». L’abilità del fotografo in certi casi diventa fondamentale,se si considera che le location spesso non sono particolarmente interessanti. Per esempio quando si fotografa la sposa che si sta preparando nella propria camera da letto : è necessario trovare le luci giuste, l’inquadratura migliore, non perdere la spontaneità di un momento così privato: «la tecnica in questi casi è tutto, - conferma Volta - ma un bravo fotografo di matrimoni è proprio chi riesce a fare belle foto anche in condizioni non ideali». Chi fa servizi di cerimonia deve anche fare i conti con chi pensa di non essere fotogenico, con chi, insomma,quandosivedeinunafotografianonsipiacemai.LoconfermaEugenioVolta:«Succede spesso. È una nostra abilità saper aggirare questi problemi.Tecnicamente parlando, poi, sta nell’esperienza del fotografo saper riconoscere i piccoli difetti che ognuno ha e trovare il modo di nasconderli o, per lo meno, di non farli risaltare eccessivamente». Ogni matrimonio è diverso dall’altro, fotografarlo vuol dire raccontare una storia unica e irripetibile di cui il fotografo diventailtestimone,perquestol’attenzioneaiparticolaridiventadifon- Digital Center damentale importanza. In questo caso il digitale aiuta: «per ogni di Eugenio Volta servizio matrimoniale – spiega Volta – realizzo almeno 1500 scat- Via Roma 23/1 ti per poi presentare agli sposi circa 500 immagini tra le quali sce- 40050 Loiano gliere quelle dell’album. In questo modo sono certo di avere l’im- (Bologna) magine giusta,in cui tutti i protagonisti hanno la giusta espressio- 0516545314 ne e nella quale i sentimenti sono quasi palpabili».

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L’incontro Scelto il vestito, è il momento dell’acconciatura. Elemento importantissimo del look di ogni sposa. Deve essere perfetta e in linea con il carattere di chi la porta

SPOSE CON IDEE IN TESTA Uno degli elementi cruciali del look della sposa è l’acconciatura: deve essere bellissima (e perché no, anche eccezionale) ma sempre in armonia con la personalità di chi la porta. Se si esclude la scelta dell’abito, la scelta dell’acconciatura è il momento più importante della preparazione al matrimonio. Sbagliarla sarebbe imperdonabile! L’abito viene scelto per primo, in quanto la pettinatura deve essere in armonia con ciò che si indossa, «non solo, – spiega Irene Scacchetti, hair stylist titolare di Kaos a Funo di Argelato – deve valorizzare i tratti del volto e la carnagione». È importante tenere sempre presente che i lineamenti della persona non vanno stravolti, per questo è sempre meglio affidasi a mani esperte e capaci che possano modellare i capelli della sposa nel modo migliore e ascoltare i suggerimenti e i consigli dei professionisti che si basano anche sulle caratteristiche del capello. «Nel decidere quale acconciatura è adatta e quale no, - prosegue Irene - bisogna valutare diversi fattori. Prima di tutto con che tipo di capello abbiamo a che fare e con la lunghezza su cui andiamo a lavorare. È fondamentale, poi, sapere che abito indosserà la sposa: la pettinatura è strettamente legata allo stile dell’abito. Bisogna considerare se l’abito scelto è semplice o è importante, se è lungo o corto, se è bianco o se ha degli elementi colorati. In particolare, la presenza del velo è di cruciale importanza per il lavoro del parrucchiere, come si può facilmente intuire: la presenza del velo implica la necessità di creare una pettinatura adatta ad inserirlo ma che poi stia bene anche quando verrà tolto». Lo stilista dei capelli quando lavora su una sposa, deve poi operare in assoluta sinergia con il truccatore, per coordinare gli interventi: trucco e acconciatura devono essere sulla stessa lunghezza d’onda. L’errore più grave che una futura sposa può fare è trascurare i dettagli: tutto è importante, per questo affidarsi ad un professionista ed ascoltare i suoi consigli può rivelarsi vitale per la buona riuscita dell’acconciatura. «Il dialogo con le clienti è importante – specifica infatti Irene – per capire quello che desiderano e qual è il loro stile. C’è chi è una vera e propria “fashion victim” e vuole essere alla moda anche il giorno del proprio matrimonio, o chi ha uno stile classico e desidera essere una sposa romantica. Inoltre va considerata l’eventuale presenza di difetti del viso che, ovviamente, si cerca di camuffare». Prima del “fatidico” giorno sono necessarie alcune prove, che possono essere fatte anche nell’arco della stessa giornata oppure dilazionate in più tempo, ma devono essere come minimo tre. Tra le acconciature più “gettonate” dalle spose ci sono i vari raccolti, tra cui il classicissimo chignon alla Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”, semplice e allo stesso tempo elegante e sofisticato. Per le più romantiche potrebbe essere adatto un torchon: decisamente femminile, garantisce un effetto “d’altri tempi”. Per i capelli ribelli, una fascia, un cerchietto o una nastro di raso possono essere una soluzione di classe. Ci sono anche spose a cui si addice un’aria più naïf e che prediligono capelli disordinati raccolti casualmente: «sono rare, – specifica l’hair stylist – di solito si cerca un’acconciatura d’effetto ma comoda, che permetta di rimanere in ordine durante tutto l’arco della cerimonia prima e del ricevimento poi. Proprio per questo una cosa è fondamentale: l’acconciatura scelta dovrà far sentire a proprio agio la sposa».

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L’incontro Spesso l’organizzazione delle nozze risulta stressante. E gli sposi hanno la sensazione di non farcela a fare tutto. C’è chi può aiutarli affinché tutto vada per il meglio: il wedding planner Per chi pensa che organizzare il matrimonio perfetto sia una sorta di mission impossible, c’è una bella notizia: esistono persone che sono capaci di farlo. Anzi: il loro mestiere è proprio questo, organizzare matrimoni per altre persone. Sono i wedding planners. Parlano con gli sposi, cercano di capirne i desideri e, infine, fanno in modo che diventino realtà. A loro si rivolgono «coppie con diverse esigenze», ci spiega Micol Scondotto, titolare dello Studio M.S.E specializzato nell’organizzazione di matrimoni. «Ognuno ha i suoi motivi molto personali per ricercare l’aiuto del professionista del campo del matrimonio: chi ha poco tempo per seguire l’organizzazione, chi cerca qualcosa di innovativo e veramente curato fino nei minimi dettagli ed è consapevole che fare da solo sarebbe estremamente complesso e probabilmente potrebbe riservare delle sorprese, chi decide di sposarsi all’ultimo momento e vuole andare “a colpo sicuro”, chi sa che la gestione e il coordinamento di tanti invitati non è semplice». I motivi per rivolgersi a un wedding planner sono quindi molteplici, tutti ugualmente validi, soprattutto se si considera la frenesia in cui viviamo oggi: l’organizzazione del proprio matrimonio può realmente rivelarsi un incubo ad occhi aperti, meglio affidarsi a mani esperte e liberarsi dall’ansia. Ma come si diventa professionisti del matrimonio? «Per diversi anni – risponde Micol - ho lavorato nell’organizzazione di eventi di vario genere, e ho sempre avuto capacità creative oltre che organizzative, con queste caratteristiche alle spalle ho intrapreso questa strada molto interessante e di grande soddisfazione». La maggiore soddisfazione è sempre la gioia degli sposi nel giorno del matrimonio, quando finalmente vedono realizzato ciò di cui si è parlato per tanto tempo. «In realtà mi rendo conto che nessuno si immagina mai in modo preciso il risultato finale, - confessa Micol - tutti si aspettano molto, eppure la realtà riesce quasi sempre ad andare oltre l’immaginazione e gli sposi rimangono piacevolmente sorpresi da ciò che è stato fatto per loro e da come è stato realizzato e curato il loro sogno». Quello che ogni wedding planner che si rispetti deve sempre tenere presente è che al centro di tutto ci sono gli sposi: tut-

MATRIMONIO NO PROBLEM

MICOL SCONDOTTO

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"photo eMKey" www.emkey.it

to deve essere elaborato e creato in base a ciò che loro desiderano, al loro stile ed alle loro aspettative, ogni percorso è unico e personalizzato. Non bisogna mai sostituirsi a loro. «Il wedding planner – prosegue la fondatrice dello Studio M.S.E - è fondamentalmente una persona con grandi capacità di empatia e di comunicazione che diventa ben presto amico degli sposi,proprio perché l’organizzazione di una giornata importante come quella del matrimonio emoziona ed unisce in modo particolare chi è coinvolto nella progettazione. Ciò che offre il wedding planner non deve mai essere ripetitivo, ma sempre nuovo e creato appositamente per gli sposi». C’è un unico momento in cui si sostituisce ai due protagonisti: «per fare ciò che c’è di più noioso e tecnico», li accompagna, invece, nelle altre scelte, consigliandoli ma lasciandoli liberi di decidere ciò che preferiscono. «Il professionista – puntualizza Micol - non toglie il divertimento alle spose che amano cercare novità ed organizzare, ma anzi, fa scoprire loro cose che da sole probabilmente non avrebbero immaginato!». Condizione sine qua non per intraprendere questo mestiere è la creatività: oltre che wedding planner, è necessario essere anche wedding designer. Ma non solo, oltre ad essere creativo deve tenersi costantemente aggiornato sulle tendenze e le novità del settore che è in continua evoluzione. Per poter far Il wedding planner questo, lo Studio M.S.E si avvale di è dotato di grandi un consolidato staff capacità di empatia altamente qualifie di comunicazione cato che assicura l’ottima riuscita di tutti gli allestimenti, dalla casa della sposa al luogo della cerimonia, fino al ricevimento; facendo comunque sempre riferimento a Micol Scondotto, che si occupa sia dell’organizzazione pratica, sia del design, oltre che dei contatti con gli sposi. Collabora, inoltre, con artigiani che realizzano manualmente buona parte delle forniture per le nozze, cosa che rende estremamente esclusive le creazioni ideate dallo Studio. Ma affinché tutto sia perfetto, quanto tempo prima bisogna rivolgersi al wedding planner? Micol non ha dubbi: «Otto o nove mesi prima del matrimonio è l’ideale per avere modo di scegliere la location preferita per il ricevimento nonché per elaborare e progettare gli addobbi, gli allestimenti e le tappe della giornata delle nozze al meglio. Affinché ogni particolare, curato a fondo, concorra a rendere la giornata delle proprie nozze un avvenimento indimenticabile e, perché no, se una coppia lo desidera, addirittura sensazionale!».

STUDIO M.S.E. Via Pizzardi 51, 40138 Bologna, tel: 3479107731 www.studiomse.it - info@studiomse.it

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Location Un ristorante dalla cucina eccellente, immerso nella campagna. Ideale per ogni tipo di cerimonia

ATMOSFERE SEMPRE VERDI Situato in provincia di Bologna, fra la città felsinea, Modena e Ferrara, il ristorante Sorsimorsi rappresenta un compromesso ideale per un matrimonio importante e nello stesso tempo non pomposo. Al fascino della location rurale ma moderna, si affianca un’atmosfera soft ed avvolgente nonché l’ottima accoglienza famigliare. «Chi si rivolge a noi – spiega Moris Libanori, il padrone di casa – per organizzare il proprio matrimonio, cerca una cerimonia con l’anima. Il nostro ristorante è accogliente e, in qualche modo, intimo, grazie agli ambiente caldi ed eleganti». Una location ideale per chi sogna un ricevimento dal sapore romantico condito dai profumi e dal fascino della campagna. Oltre a due grandi sale interne curate nei minimi dettagli, che comprendono circa centoquaranta coperti, Sorsimorsi offre anche un ampio giardino dove è possibile allestire banchetti per almeno un centinaio di persone, in una cornice caratteristica e affascinante nella sua semplicità. L’obiettivo di chi ha creato questo locale è quello di soddisfare al meglio tutti gli aspetti della vita che ci procurano piacere, cominciando proprio dal mangiare e dal bere. La cucina di Sorsimorsi è estremamente rinomata, caratterizzata da una base classica fatta di piatti della tradizione emiliana e da una carta che segue il mutare delle stagioni e che comprende sia carne che pesce, il tutto realizzato solo con materie prime di ottima qualità. In occasione delle cerimonie si studiano menu su misura con la massima disponibilità ad accontentare ogni richiesta degli sposi, dagli antipasti alla torta nuziale, e con la possibilità di organizzare pranzi e cene a buffet, seduti a tavola oppure a formula mista, con l’antipasto a buffet e il resto servito a tavola. «Accogliamo i nostri ospiti - specifica Libanori - facendoli sentire a casa e occupandoci di tutto. Li aiutiamo quindi nell’organizzazione dell’evento non solo dal punto di vista del menu personalizzato, ma fornendo anche ulteriori servizi quali bomboniere, fiori, fotografo, musica». La struttura è anche location privilegiata per colazioni e cene di lavoro, nonché per meeting aziendali. Mette infatti a disposizione degli ospiti una sala privata ampia e luminosa, caratterizzata dai toni caldi degli interni in legno, attrezzata per poter ospitare fino ad un numero di 50 persone. Il collegamento diretto con la cucina ed il bar consentono l’organizzazione di coffee break e rinfreschi. Presso Sorsimorsi è possibile usufruire anche del servizio alberghiero. Proprio di fianco al ristorante, infatti, si trova Il Bucchio, una struttura, anch’essa in stile rurale, con otRistorante Sorsimorsi to comode camere dotate di ogni Via Poggio, 2 confort: ambiente climatizzato, fri40017 San Giovanni go bar,TV satellitare, telefono e conin Persiceto (Bo), Tel: 0516810768 nessione a internet. L’architettura www.sorsimorsi.it de Il Bucchio lo rende l’ambiente info@sorsimorsi.it ideale per ospitare eventi legati alAperto tutti i giorni l’arte, come mostre di pittura e tranne il martedì scultura di artisti affermati o emere il sabato a pranzo genti, curate da esperti del settore.

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Location

RICETTE TRADIZIONALI Il pesce è il vero punto di forza del ristorante La Lucciola. Sempre fresco, viene preparato secondo procedimenti culinari tipici della cucina mediterranea di Amalfi

VERI SAPORI AMALFITANI Immerso nel verde, tra piante, alberi, siepi e rampicanti, il ristorante La Lucciola è accogliente e suggestivo. Adatto a cerimonie e party. Naturalmente tutto a base di pesce La tipicità della cucina amalfitana conquista Bologna. I raffinati odori e gli intensi sapori, che hanno attraversato la storia ormai millenaria di una parte d’Italia tra le più belle e interessanti dal punto di vista turistico e gastronomico, giungono a noi lungo un percorso segnato da accurate scelte e valorizzazione dei prodotti locali. I piatti tipici amalfitani sono considerati oggi, infatti, depositari di un sapere gastronomico che si tramanda da centinaia di anni e che fa leva soprattutto sul molteplice utilizzo del pesce. Ed è proprio nella fedeltà alla cucina tradizionale di Amalfi che il ristorante La Lucciola di Castel Maggiore si caratterizza. Le specialità della casa contemplano primi piatti a base di pasta fresca, come gli Scialatielli ai frutti di mare e i Fusilli al gambero rosso. Per se-

condo, profumate grigliate di pesce e croccanti, gustose fritture. Ogni giorno, inoltre, la possibilità di gustare ostriche, frutti di mare e una grande varietà di pesci pregiati. Caratteristica comune a tutte le proposte del menù, la freschezza delle materie prime, imprescindibile quando si parla di pesce. Per chi invece cerca qualcosa di poco impegnativo, la vera pizza amalfitana, preparata in tante varianti accostando solo ingredienti genuini per soddisfare tutti i gusti. La Lucciola, inoltre, offre ai propri ospiti un giardino con alberi, siepi e rampicanti, che caratterizzano il ristorante, conferendogli un’atmosfera intima e rilassante. Ed è proprio questo diretto contatto con la natura che rende particolarmente suggestive le cerimonie, party, colazioni di lavoro e festeggiamenti di vario genere.

La Lucciola Via Bondanello 30/b, Castel Maggiore (Bo), tel. 051-711013, info@ristorantelalucciola.it; www.ristorantelalucciola.it

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2 - CHESTER ONE Dalla Poltrona Frau una rilettura di uno dei maggiori classici. Divano a quattro posti, con due grandi cuscini a dare unità e armonia alla seduta. 3 - NUBOLA Progettata da Gaetano Pesce per Meritalia, Nubola è un divano solido, comodo e soffice, dimensionalmente e funzionalmente riconoscibile. Tempestato da grossi bottoni colorati. 4 - COCONUTS In legno massiccio di rovere naturale o in faggio con imbottitura in poliuretano rivestito in tessuto protettivo accoppiato. Collezione Flexform Mood. 5 - CITYLOFT Caratterizzato da una struttura metallica leggera ed alta, Cityloft garantisce una seduta soffice grazie ai morbidi e vaporosi cuscini che poggiano sulla base. Prodotta da Ligne Roset. 3 4

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Villa Santa Cristina Matrimoni Cene d’affari Riunioni di associazioni Celebrazioni Feste private

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ELEGANZA CHE BRILLA Gioielli dal design innovativo oppure dallo stile classico. Comunque preziosi ed eleganti. Testimoni di sentimenti che dureranno per tutta la vita, compagni degli sposi nel giorno più bello

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Libri

LETTERATURA ROMANTICA Il tema del matrimonio assume in letteratura sfumature inedite. Aspetti inusuali visti con l’occhio privilegiato da grandi scrittori come Federico Moccia, Julia Gregson, Marchesa Colombi Scusa ma ti voglio sposare di Federico Moccia RIZZOLI

Il nuovo romanzo di Federico Moccia, in libreria dal primo luglio 2009. Dopo il travolgente successo di Scusa ma ti chiamo amore, 730.000 copie, 10 edizioni, un film che ha incassato al boxoffice più di

Matrimonio a Bombay di Julia Gregson NEWTON COMPTON

Tra i 10 libri più venduti in Inghilterra nel 2008, vincitore del prestigioso premio RNA Romantic Novel 2009, il libro che ha fatto sognare milioni di

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13 milioni di euro, il sogno dei protagonisti continua. Dopo che i due si sono dichiarati eterno amore al faro, Alex capisce che è venuto il momento di dire alla ventenne Niki: Scusa ma ti voglio sposare. In questo nuovo romanzo, Niki ritrova le sue amiche del cuore, cresciute e piene di nuovi impegni. Ma presto le Onde dovranno affrontare grandi cambiamenti mettendo a dura prova la loro amicizia. Alex riprende la sua vita di sempre, ufficio, “calciotto” e vecchi amici. Ma proprio loro, Flavio, Enrico e Pietro, da mariti sereni e sicuri, finiscono per affrontare talmente tante difficoltà di coppia da distruggere i loro matrimoni. E allora tutte queste persone si ritrovano

a riflettere sull’amore. Davvero esiste? È vera la crisi del settimo anno? Ha ragione chi dice che un amore non può durare più di tre anni? E poi quella domanda, la più difficile: un amore può durare per sempre? Alex, romantico sognatore, decide di rischiare. Fa una bellissima sorpresa a Niki chiedendo la sua mano. Perché amare vuol dire avere il coraggio di sognare, di cercare la felicità e di non mollarla più. Per il matrimonio però bisogna essere d’accordo sulla scelta della chiesa, sul banchetto, sul numero degli invitati, e magari le due famiglie la pensano in maniera diversa. E soprattutto: Niki sarà pronta per un passo così importante?

lettori e lettrici inglesi arriva anche in Italia. Uno stile fresco e vivace racconta il viaggio di tre donne dell’Inghilterra Vittoriana nelle colonie britanniche delle Indie. Il racconto comincia a Londra, nel 1928. Dal porto di Tilbury Docks salpa la maestosa nave Kaiser-i-Hind diretta a Bombay. In prima classe, tra uomini in turbante e ufficiali di marina, viaggiano tre donne inglesi, cariche di valigie e speranze: la bella ma ingenua Rose, che va a raggiungere il suo promesso sposo; la sua migliore amica Tor, che lavorerà per lei come dama di compagnia e che a sua volta spera di trovare marito in India per liberarsi dell’opprimente madre; e

la giovanissima Viva, che torna nel Paese della sua infanzia alla ricerca di un misterioso baule appartenuto ai suoi genitori. L’emozione è grandissima: le tre donne stanno per lasciarsi alle spalle l’Inghilterra delle odiate convenzioni familiari e sociali. Davanti a loro si prospetta l’India, la colonia felice, una terra di promesse e di libertà. Ma è una terra dal cuore indomito, che non asseconda docilmente i desideri dei forestieri. E così non tutto andrà come previsto: un’inaspettata avventura stravolgerà completamente i romantici sogni – e gli oscuri segreti – che Ros, Tor e Viva portano con sé in questo lungo, esotico viaggio.

Un matrimonio in provincia di Marchesa Colombi EINAUDI

Una storia ottocentesca, ma modernissima: una contestazione della donna romantica attraverso l’evidenza prosaica della fatalità piccolo-borghese.

È la storia della maturazione di una ragazza di provincia, che riesce a fatica a liberarsi dell’«immensa uggia» che la soffoca per anni, abdicando all’amore, intenso ma inespresso, per un suo giovane pretendente e rassegnandosi, lei «fresca come una rosa», a sposare un quarantenne brutto e incolore. La Colombi, osserva Natalia Ginzburg nella nota introduttiva al libro, presenta «le persone e i fatti senza colorarli di rosa né sollevarli in una sfera nobile» ma in «un modo ruvido, allegro e sbadato» che conquista il lettore. Marchesa Colombi (1840 1920) è lo pseudonimo di Maria Antonietta Torriani, giornalista e autrice di libri per l’infanzia, entrò nella storia del romanzo popolare e del femminismo.


Villa ARETUSI Ristorante Albergo

Fra le più belle ville bolognesi del '600, villa Aretusi è un vero gioiello di tranquillità incastonato nel verde del suo grande parco, in un'atmosfera ricercata ed elegante ma a prezzi competitivi. È composta da cinque sale con diverse capienze: dalla più piccola da 15 coperti alla più grande da 200. È quindi una location perfetta per ogni tipo di cerimonia e in particolare per i ricevimenti di matrimonio. In queste occasioni gli sposi sono invitati a trascorrere la prima notte ospiti della villa. Ampio parcheggio Spazio bimbi

Via Aretusi, 5 40132 Bologna Tel. 051.6199848 Fax 051.6169213 www.villa-aretusi.it info@villa-aretusi.it


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Confidenze

Un colpo di fulmine sfociato in un grande amore e in un matrimonio da sogno. E coronato dalla nascita di una bambina. È successo all’attrice toscana vincitrice della prima edizione di “Ballando con le Stelle”. In un anno e mezzo ha conosciuto l’uomo della sua vita, si è sposata ed è diventata mamma di Cristiana Zappoli

utto è cominciato in riva al mare a Fregene: è bastato uno sguardo e un complimento detto con educazione e dolcezza. È così che Antonello Costigliola ha conquistato Hoara Borselli. Era maggio del 2008. Il giorno dopo il loro incontro parlavano di vita di coppia, poco dopo sono andati a convivere e il 10 giugno di quest’anno si sono sposati. Hoara, allora, era già incinta di cinque mesi. Il 18 settembre, a Sarzana, è nata Margot, la loro bambina. Quando si dice bruciare le tappe... Hoara Borselli è raggiante mentre racconta la storia d’amore che sta vivendo. Nella voce nessuna incertezza, parla decisa con la sicurezza di chi sa di aver fatto le scelte giuste. «Solo il tempo potrà dire se ho ragione», ma sembra che il dubbio di sbagliare non la sfiori. A 33 anni, l’attrice e presentatrice toscana appare completamente felice e realizzata, tanto che subito dopo la nascita di sua figlia ha dichiarato di non essersi mai sentita «così completa ed appagata». La storia con Walter Zenga, con cui è stata fidanzata per anni e che ha seguito anche in America quando per lavoro si è trasferito a Boston, è ormai lontanissima. Allora Hoara Borselli era conosciuta principalmente come la “fidanzata” di Zenga, nonostante già avesse alle spalle una certa esperienza come modella e fotomodella (nel 1993 si era già

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fatta notare vincendo il concorso di “Fotomodella dell’anno”). Poi sono arrivate le prime proposte di lavoro come attrice: nel 1995 recita in “Per favore, strozzate la cicogna” e due anni dopo è una delle protagoniste di “Panarea”, diretta da Giuseppe Moccia. Partecipa a diverse serie tv e nel 2002 entra nel cast della soap opera di Canale 5 “CentoVetrine” dimostrando buone doti di attrice. La consacrazione e la notorietà con il grande pubblico arriva, però, nel 2005, grazie alla prima edizione della trasmissione “Ballando con le Stelle”: Hoara arriva prima in coppia con il maestro Simone Di Pasquale, sbaragliando la concorrenza e dimostrando una notevole propensione per la danza. Tanto che, nelle stagione 2007/2008, porta nei teatri italiani il musical “La febbre del sabato sera”, di cui è protagonista proprio insieme a Di Pasquale. In questa occasione ha modo di riconfermare le sue doti di attrice e di ballerina, cimentandosi a teatro in un genere come il musical, non certo facile da affrontare. L’immagine di Hoara che esce da questa esperienza è quella di un’artista a 360°, capace di cantare, ballare e recitare. Il periodo lavorativo è decisamente dei migliori, tanto che, nel 2008, Pingitore la vuole nel programma del Bagaglino “Gabbie di matti” e nel cast della mini serie tv “Vita da paparazzo”. Per l’attrice il 2008 si rivela in tutto e per tutto un anno fortunato, visto,


Hoara Borselli insieme al marito Antonello Costigliola il giorno del loro matrimonio nella tenuta San Liberato a Bracciano. Per la sposa: abito e calzature “Le Spose di Giò”. Per lo sposo: abito “Carlo Pignatelli”, scarpe “Fratelli Rossetti” (Foto Marinetta Saglio)


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Hoara e il marito all’altare nel momento dello scambio degli anelli. Le fedi sono di Comete Gioielli. Il matrimonio è stato celebrato in una piccola chiesa del 500, addobbata con semplicità, sul Lago di Bracciano (Foto: 2009 © All rights reserved - Mattia Gallo)

anche, l’incontro con il suo futuro marito. Il matrimonio è stato celebrato sul Lago di Bracciano: lei avvolta in uno splendido vestito bianco candido che metteva in evidenza la gravidanza, lui elegante nel più classico dei tight. Un matrimonio da favola, come lei stessa lo ha definito, romanticissimo («mi sono riscoperta una persona romantica stando insieme a mio marito», spiega l’attrice) ed emozionante. Seguito da un viaggio di nozze da sogno sull’Isola di Santo Stefano in Sardegna. Hoara Borselli, nei suoi sogni, come si immaginava il giorno del suo matrimonio? Esattamente come è stato! Un matrimonio intimo, mio marito ed io eravamo circondati solo dalle persone che realmente volevamo fossero presenti. Non abbiamo invitato nessuno per “dovere”, pensando che magari ci sarebbe rimasto male se non lo avessimo fatto. Abbiamo scelto di avere intorno solo le persone a cui vogliamo veramente bene. Mi sembrava di vivere una favola. È stato un matrimonio romantico? Assolutamente sì. Ci tenevamo molto entrambi. Stiamo

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parlando di una cerimonia celebrata in una chiesa di roccia piccola e rustica, risalente al 500, che abbiamo addobbato senza grandi sfarzi: il contesto che ne è risultato è stato estremamente romantico e molto raffinato, caratterizzato da toni pacati e intimi. Si è occupata personalmente dei preparativi? In parte sì. Ma mi sono avvalsa della preziosa collaborazione di Gessica Giglio. Nel frattempo, infatti, sia io che mio marito stavamo lavorando intensamente, quindi non saremmo mai riusciti ad organizzare tutto da soli. Comunque consiglierei a tutti di avvalersi di un aiuto esterno perché ci sono talmente tante cose da seguire, tanti particolari a cui stare attenti, che il parere di un’altra persona è senza dubbio utile. Inoltre organizzare un matrimonio, per quanto bellissimo, è estremamente faticoso. Noi, poi, abbiamo organizzato tutto in due mesi, quindi non abbiamo neppure potuto “diluire” nel tempo i preparativi. Per fortuna avevamo le idee chiare su quello che volevamo! Ha organizzato tutto secondo tradizione tranne per un particolare: non ha lanciato il bouquet.


Foto Marinetta Saglio

Il salone accoglie nel suo esclusivo ambiente un cliente alla volta, per valorizzare al meglio la naturale bellezza di ognuno. È vero. L’ho voluto regalare a mia sorella come gesto di affetto, senza altri fini, visto che lei è già sposata! Semplicemente ci tenevo che lo avesse una persona a cui voglio particolarmente bene. La scelta dell’abito è stata difficile? Tutt’altro, è stata semplicissima! Ho da sempre una passione per gli abiti di “Le Spose di Giò” e lì, infatti, ho trovato il mio. Volevo un abito essenziale ed elegante. Tre erano le caratteristiche che doveva assolutamente avere. Prima di tutto desideravo il velo, poi lo volevo bianco, perché per me la sposa è sempre in bianco, e volevo le braccia coperte perché non mi piacciono le braccia scoperte in chiesa. Tutti si aspettavano che scegliessi un abito stile impero per coprire la gravidanza, invece ho scelto un abito stretto, che mettesse in evidenza la pancia: ero troppo orgogliosa per nasconderla! Qual è stato il momento in assoluto più emozionante della cerimonia? Senza dubbio quando l’auto su cui ero è arrivata davanti alla chiesa. Ho sentito come una spada conficcarsi nello stomaco. Avevo di fronte il mio futuro marito e non avevo la forza di alzare il viso e guardarlo. Lo testimoniano anche le foto di quel momento: non mi si vede mai in faccia, guardo sempre verso il basso. E poi la camminata verso l’altare: è stata brevissima perché la chiesa era molto piccola, ma mi è sembrata la più lunga della mia vita. Avevo

Offre un ventaglio ampio e articolato di prodotti e servizi in grado di accontentare le esigenze più diverse e personali della clientela.


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Due momenti della luna di miele sull’isola di Santo Stefano, in Sardegna. I due novelli sposi hanno alloggiato presso il Valtur Village Resort Santo Stefano (Foto a cura di Digimage by WSC)

lo stomaco completamente chiuso, ho provato un’emozione incredibile. Lei e suo marito avete bruciato le tappe. Pensa che potrà pentirsene? In effetti è successo tutto molto in fretta. Mi sono sposata che ero incinta di cinque mesi e avevo conosciuto mio marito un anno prima. È stato un incontro particolare, direi anomalo. Il giorno dopo esserci conosciuti parlavamo già di famiglia e di rapporto di coppia. Era come se fosse scattato qualcosa fin da subito, come se immediatamente aves-

Artista a 360° Nata a Viareggio nel 1976, inizia a lavorare come modella e fotomodella. Nel 1992 partecipa a Miss estate Festivalbar, arrivando in finale e vincendo i titolo di Miss Malizia. Nel 1993 partecipa e vince il concorso di bellezza "Fotomodella dell'anno". Successivamente lavora come conduttrice televisiva e attrice, apparendo sul grande schermo con il film "Per favore, strozzate la cicogna" (1995), regia di Luciano Crovato, e due anni dopo con "Panarea", diretto da Giuseppe Moccia. Il suo primo ruolo d'attrice in televisione è quello di Barbara Nardi Ryan, interpretato nel 2002 nella soap opera di Canale 5, "CentoVetrine". Tra le altre fiction tv in cui ha recitato, ricordiamo: la serie tv "Grandi domani", in onda su Italia 1 nel 2005, e la miniserie tv "Provaci ancora prof 2"(2007), diretta da Rossella Izzo e trasmessa da Rai Uno. Nel 2005 vince la prima edizione del reality show di Rai Uno, condotto da Milly Carlucci, "Ballando con le stelle", in coppia con il maestro Simone Di Pasquale, con il quale tra il 2007 e 2008 recita in teatro nel musical "La febbre del sabato sera". Nel 2006 Vincenzo Salemme la vuole al suo fianco come primadonna nel suo spettacolo in prima serata su Rai Uno, "Famiglia Salemme Show". Nel 2008 partecipa al programma del Bagaglino, "Gabbie di matti", trasmesso in prima serata da Canale 5. Inoltre è nel cast della miniserie tv "Vita da paparazzo", regia di Pier Francesco Pingitore.

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simo capito che avevamo un obiettivo in comune che volevamo raggiungere. È stata una cosa estremamente naturale. E il nostro amore è stato talmente grande fin da subito, che dopo due o tre mesi abbiamo voluto un bambino, la mia è stata una gravidanza assolutamente cercata. E non ci siamo certo sposati perché ero incinta, anzi, magari avremmo potuto aspettare che la bambina crescesse per farci portare le fedi all’altare da lei. Ma desideravamo troppo sposarci. E se tornassi indietro lo rifarei 1000 volte. Non credo mi pentirò, siamo convinti di avere fatto le scelte giuste. Le responsabilità non le fanno paura? No, non mi hanno mai fatto paura e tanto meno adesso, perché abbiamo fatto le nostre scelte con coscienza e consapevolezza. Sappiamo entrambi quello a cui andiamo incontro, le responsabilità implicite nell’essere una famiglia. Sappiamo anche che non abbiamo vissuto molti momenti di coppia che caratterizzano il fidanzamento, ma avremo tempo di fare le stesse esperienze insieme alla bambina. La desideravamo tanto da non potere aspettare. Qual è il segreto per far funzionare un matrimonio? Magari lo sapessi! Ho sempre pensato che ci sono tantissime persone che stanno insieme e pochissime coppie. È una distinzione che per me è molto importante. Essere una coppia vuol dire puntare verso un obiettivo comune, guardare nella stessa direzione. Vuol dire credere negli stessi valori. Avere questo, a mio parere, è già un passo avanti. Non bisogna mai ostacolarsi, ma impegnarsi per arrivare alla medesima meta. Pensa che la sua vita lavorativa risentirà della nuova famiglia che si è creata? Indubbiamente la gestione del mio lavoro cambierà molto. Non ho più lo sguardo rivolto solo a me stessa e alle mie scelte. Tutto è subordinato alla bambina. Le scelte lavorative ne risentiranno come è giusto che sia: fare un figlio e continuare a ragionare come se non lo avessi fatto sarebbe assurdo! Continuerò a fare il mio lavoro scegliendo quegli impegni che mi permetteranno di stare vicina a mia figlia e a mio marito.



Fabio Gritti

MAGICHE

atmosfere shakespeariane Sono glamour ed estremamente eleganti le spose di Fabio Gritti. Vestite di organze impalpabili, trame preziose e cristalli luminosi (di Swarovski). Romantiche, pur rimanendo grintose, assomigliano a magiche creature dei boschi di Emanuela D’Agostino

Fabio Gritti, stilista e patron della maison che porta il suo nome

abio Gritti Sposa rappresenta oggi uno dei nomi più importanti nell’ambito della haute couture e, come per molte delle realtà della moda italiana, la fortuna di questa etichetta nasce dalla sapiente combinazione fra tradizione di lavoro artigianale e intelligente capacità imprenditoriale. Grazie al suo estro creativo e al suo impegno, infatti, Fabio Gritti è stato capace, in meno di un decennio, di realizzare un marchio noto e diffuso ormai in tutto il mondo. Tutto nasce nel 1996 a Tricesimo, alle porte di Udine, dove Gritti, forte della sua esperienza e della sua collaborazione con famose maisons internazionali, realizza

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e propone al mercato la sua prima collezione, scegliendo come tema centrale il disegno prezioso della rosa realizzata a mano, che ancora oggi è uno dei dettagli più ammirati e richiesti. L’eleganza delle linee e la raffinatezza dei dettagli rendono da subito evidente che gli abiti di Fabio Gritti sono dedicati a tutte le donne che vogliono trasformare in realtà il sogno del matrimonio perfetto. Nel breve spazio di pochi anni, l’inventiva e l’equilibrio che distinguono le creazioni di Fabio Gritti hanno conquistato non solo le spose italiane, ma anche quelle straniere, che ormai riconoscono nei suoi abiti uno stile unico, fra i più importanti e glamour del settore moda sposa. Il marchio Fabio Gritti Spose è infatti diffuso e conosciuto in Giappone, Inghilterra, Irlanda, Paesi Scandinavi, Germania, Spagna, Polonia, Slovenia, Grecia, Ungheria, Messico, Stati Uniti e Canada. L’eleganza, la raffinatezza dei tessuti e delle rifiniture artigianali, la costante attenzione all’innovazione del design, per la collezione 2010 sono ulteriormente esaltate dall’atmosfera fiabesca e sognante che ispira gli abiti. Il tema della nuova collezione è infatti il “Sogno di una notte di mezza estate”: l’essenza del romanticismo espressa nella magia di William Shakespeare diventa realtà nell’esclusiva linea “Gritti Couture”. Come le fate che popolano i boschi shakespeariani, le spose di Gritti Couture incantano con la loro grazia, velate come sono da impalpabili sete colorate che disegnano sul corpo lo sbocciare di fiori voluttuosi. I profumi del bosco, la rugiada indorata dallo sbocciare del sole, risplendono sui ricami che impreziosiscono i tessuti e nei gioielli che come edera avvolgono ed esaltano le forme. La prima Linea Fabio Gritti riprende lo stile incantato della Linea Gritti


COLAZIONE DA TIFFANY L’abito realizzato in organza di seta perlata presenta un bustino steccato e drappeggiato; il retro propone un curioso intreccio su un lato ed un risvolto con bottoncini che ricordano gli abiti del ‘700. Romantica tradizione e moda glamour si mescolano in un’unica creazione. L’abito è completato da un grintoso collo all’americana


ANTONIO E CLEOPATRA L’abito romantico è realizzato in organza, il colore bianco seta evidenzia la morbidezza della creazione e la particolare lavorazione sottolineano la delicatezza nel movimento dell’abito. Antonio e Cleopatra è dedicato alla sposa dolce e sognante


SOGNO

DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Realizzato in collaborazione con l’azienda Swarovski. Il carattere magico del racconto ha ispirato le collezioni e la magia si manifesta in tutta la sua bellezza nell’abito fatato. L’applicazione delle pietre preziose illumina ed esalta le composizioni floreali mentre cascate di organza, raso di seta e tulle evidenziano la sua naturale bellezza


AMLETO L’organza seta lamé e l’organza floreale di un colore ortensia ricordano la magia del bosco incantato, dove ninfe e fate vivono la magia più romantica. L’abito dalla forma sinuosa si rivolge alla sposa sognante, dolce e leggiadra


Fabio Gritti Couture, fiori, petali e farfalle animano gli abiti, protagonisti nella Collezione Fabio Gritti 2010. Le forme degli abiti sono caratterizzate da tagli geometrici che sottolineano l’originalità del design, le stampe ispirate alla natura, alle squame dei coccodrilli e dei pitoni, creano un forte contrasto con la leggerezza impalpabile dei tessuti; ulteriore attenzione all’attualità dello stile è rivelata dalla scelta di colori freschi e non convenzionali. Per queste caratteristiche la Linea Fabio Gritti si rivolge alla sposa giovane e glamour, che vuole esprimere al meglio la forza vitale della propria femminilità. La nuova collezione di Fabio Gritti ha anche spazio per la donna alla ricerca di uno stile moderno e informale, la Linea Prêt à Porter si rivolge infatti alla sposa classica e allo stesso tempo grintosa, e si rivela particolarmente adatta a chi sceglie una cerimonia civile. La Linea Prêt à Porter per la collezione 2010 presenta un ritorno verso la semplicità e l’eleganza dei tagli abbinati all’utilizzo di materiali eleganti, ricercati e luminosi; pizzi geometrici, tessuti metallici e stropicciati, insieme all’utilizzo della pelle donano alle creazioni un effetto fresco e accattivante. La Linea Fabia si dedica alla sposa tradizionale ma al tempo stesso innovativa. Gli abiti presentano colori caldi e romantici come lo champagne ed il rosa antico, le forme voluminose riconducono alle epoche dei “Grandi Balli” dove morbidi tessuti di organza e soffici tulle volteggiano come nuvole nel cielo. Il romanticismo si manifesta nei luminosi pizzi ricamati con motivi floreali abbinati a corpetti d’epoca. In un giorno d’incanto, il sogno di una sposa si realizza in abiti ricchi e sinuosi che ricordano l’intramontabile tradizione per la poesia e la passione. E a spiegarci come si realizza questo sogno è lo stesso Fabio Gritti, che ci racconta i motivi salienti della sua ispirazione. Com’è la sposa di Fabio Gritti per la stagione 2010? Originale, innamorata, sognante, magica. La Fabio Gritti presenta ogni anno diversi modelli relativi alle differenti linee, proponendo caratteristiche giovanili e glamour per la sposa grintosa e fashion, sempre al passo con i tempi. Qual è la sua fonte di ispirazione? L’ispirazione nasce da tutto ciò che ci circonda, un colore, un oggetto, una sensazione, una foto, un dettaglio, una forma geometrica, un film. Per quanto riguarda il settore sposa, molte volte si viene attratti da costumi ed abiti indossati da eleganti donne che hanno segnato il passato o da personaggi che hanno interpretato ruoli singolari e straordinari nelle commedie più note. Nasce così il tema

LA SPOSA DESIDERA ESSERE AL PASSO CON I TEMPI, ALLA MODA, SEGUENDO LE TENDENZE DELL’HAUTE COUTURE

per la collezione 2010, abiti ispirati al carattere magico del racconto “Sogno di una Notte di mezza estate” di William Shakespeare, dove la natura si manifesta in forme ricercate che richiamano delicati petali appena dischiusi. Che caratteristiche hanno gli abiti di Fabio Gritti? Sono chic, pregiati ed esclusivi. Cosa cercano le spose? La sposa da sempre desidera essere al passo con i tempi, alla moda, seguendo le tendenze dell’haute couture e mantenendo i canoni classici di eleganza e tradizione che il giorno del matrimonio ancor oggi richiede. L’azienda, quindi, attraverso le proprie linee, concilia attualità e romanticismo esaltando le qualità e le aspettative di ogni sposa che si rivolge a noi. Anche le spose seguono la moda. Quali sono le ultime tendenze? Le ultime tendenze nel settore sposa sono rappresentate da tessuti floreali e da schiene elaborate ed arricchite da accessori gioiello che danno importanza e visibilità alla parte dell’abito che più viene ammirato e fotografato durante la cerimonia. L’effetto di un abito con un retro particolare ed importante incuriosisce ed attira l’attenzione di ciascuno sulla sposa, protagonista in uno dei giorni più belli della propria vita. La tendenza di scollare il vestito da sposa sulla schiena è da sempre molto forte in tutta l’alta moda e rappresenta una delle novità della prossima stagione. Farlo richiede tagli molto accurati che in un certo senso ingannano la vista ad una prima occhiata. Perché la sposa sembri candida e verginale mentre arriva all’altare ma una volta di schiena mostri il suo lato più femminile e seducente. Fabio Gritti pensa anche agli accessori? Gli accessori nell’abito da sposa sono fondamentali, per questo le linee Gritti presentano accessori gioiello realizzati in Swarovski, studiati ad hoc per ogni creazione e realizzati in esclusiva per l’azienda Fabio Gritti. Tra gli accessori, grandissima attenzione anche alle scarpe, sia per la sposa che per lo sposo. Accanto alla tradizione, si fa strada infatti l’onda più modaiola che conquista décolleté e chanel dal design più classico trasformandole in scarpe di tendenza da indossare, perché no, anche dopo la cerimonia, magari in occasione di una festa. Come si deve “muovere” una donna che sta per sposarsi e deve scegliere l’abito da sposa? È utile consultare le riviste di settore per la scelta dello stile del proprio abito. Nell’abito si deve ricercare lo stile quale espressione rappresentativa del proprio essere, confort ed eleganza. È opportuno farsi consigliare dagli esperti per riuscire a conciliare le aspettative estetiche con quelle pratiche, cercando di esaltare al meglio le proprie qualità. È necessario evitare consigli troppo premurosi che possano influenzare la scelta dell’abito da sposa. Anticipazioni sulla collezione 2011? Per le collezioni 2011: innovazione, freschezza, design e massima cura ai dettagli, nel rispetto delle tendenze dettate dall’alta moda.

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MODELLI

Peter Langner

per donne moderne È stato lo stilista dell’anno 2005 per le creazioni da sposa. Non a caso, gli abiti di Peter Langner sono apprezzati in tutto il mondo per la loro modernità, l’unicità e l’eleganza. Per donne che hanno il coraggio di osare in maniera sofisticata e senza perdere la semplicità di Alessio Aymone

bito da sposa? È lo stile unico a fare la differenza. Se poi a questo si sommano precisione tedesca, eleganza italiana, temperamento spagnolo e gusto francese, il risultato è uno straordinario e inimitabile mix di classe. Che ha un nome ben preciso: Peter Langner, uno dei più affermati designer di abiti da sposa a livello internazionale, che grazie alla sua formazione ha saputo trasportare in una dimensione globale l’alta sartorialità made in Italy. L’esperienza ventennale maturata nel settore della moda e premiata nel 2005 con il riconoscimento di stilista dell’anno per gli abiti da sposa, gli consente di mettere a punto veri e propri capolavori, opere d’arte presenti negli showroom di tutto il mondo, europei ed extraeuropei: dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Francia alla Spagna. Peter Langner disegna due linee: la collezione Peter Langner destinata alle donne che vogliono avere l’opportunità di dire il sì più importante della loro vita indossando una meraviglia dell’arte sartoriale, unica e ineguagliabile. C’è poi la collezione Langner Couture, studiata invece per incantare e trasmettere un senso di leggerezza e di magnificenza attraverso l’impiego di stoffe preziose e particolari molto raffinati. Per la collezione 2009/2010 Langner ha voluto dare ai suoi abiti un’anima propria, capace di assecondare le diverse personalità femminili, all’insegna di essenzialità delle linee, linearità delle forme e geometrie dei tessuti. La filosofia di questo nuovo assortimento è infatti quella di rendere speciali le spose con abiti esclusivi e importanti.

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Peter Langner nasce ad Hannover ma lascia presto la Germania per trasferirsi a studiare a Parigi. Dopo aver lavorato in tutto il mondo con i migliori stilisti, è a Roma che apre il suo laboratorio nel 1991

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Sopra, collezione Peter Langner 2009/10: modello WINNIE, abito in faille di seta con dettaglio drappeggiato in raso sulla vita. A destra, modello WINDSOR, abito svasato in magnolia con fascia di raso drappeggiata




Sopra, collezione Peter Langner 2009/10: modello ZAZA, abito a sirena in faille di seta. A sinistra, modello TONIA, abito a sirena in organza lavorata e prestigiosa coda. Distributore per l’Emilia Romagna: DISMA&PIERA MATTIOLI SPOSA, Via Cucchiari,108 - Modena - tel 059.360260 - www.dismaepieramattioli.com


Peter Langner Ecco allora vestiti con decori floreali di tessuto, drappeggi sapienti e intarsi speciali che si alternano alle proposte più elaborate con effetti couture sul décolleté e sulla schiena, abiti romantici con bustini stretti in vita e ampie gonne che esaltano il lavoro sartoriale. Le parole d’ordine sono dunque semplicità e sofisticatezza. Per il designer di origini tedesche ma italiano di adozione, la cui maison è nata a Roma nel 1991, l’abito da sposa è espressione della moda contemporanea, della combinazione fra tradizione e innovazione, romanticismo e modernità. Un abito della linea Peter Langner è giovane, architettonico, di grande vestibilità, tagliato e curato per interpretare con padronanza e gran classe il corpo di ogni donna, in grado di amalgamarsi a esso ma senza sovrastarlo. In altre parole, alla moda e di tendenza ma senza eccessi. È insomma un abito d’autore. Aveva ragione il sarto spagnolo del secolo scorso Cristobal Balenciaga quando diceva che “uno stilista deve essere architetto per i modelli, scultore per le forme, pittore per i colori, musicista per l’armonia e filosofo per le misure”. Peter Langner è tutto questo. Cosa indossa la sposa di Peter Langner per la stagione 2009/2010? Le collezioni Peter Langner e Langner Couture 2010 hanno connotati di regalità e maestosità grazie all’eleganza e alla sinuosità dei tessuti abilmente lavorati. Sono abiti ricercati che uniscono alla perfezione tradizione e innovazione, utilizzando tessuti insoliti impreziositi da ricami a mano, da giochi plissè sulle scollature, da gonne ampie che si aprono a “farfalla”, che sbocciano come fiori in primavera e giocano con tagli e inserti di tessuti, o dalla sensuale linea a sirena. Alcuni sono arricchiti da dettagli originali e applicazioni sapientemente impiegate che diventano importanti spunti stilistici. Dove trova gli stimoli per disegnare i vestiti e, in particolare, cosa ha ispirato la collezione 2009/2010? Quest’anno ho voluto dare alla mia sposa un’anima profondamente romantica senza rinunciare al glamour. Ho cercato di abbinare alla maestosità delle linee sartoriali una leggerezza fresca e sempre sorprendente. L’ispirazione la trovo in ogni forma d’arte: musica, pittura, design, fotografia e naturalmente nel mondo che più mi appartiene, quello della moda. Quali sono le ultime tendenze in fatto di abiti da sposa? Tra i protagonisti delle attuali collezioni ci sono l’intramontabile pizzo per ornare corpini, impreziosire gonne e maniche, dare un tocco elegante all’abito. Il dettaglio-cou-

QUEST’ANNO HO PROPOSTO ABITI CORTI PER CHI AMA OSARE: LUNGHEZZA SOPRA AL GINOCCHIO E TAGLI ASIMMETRICI

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ture invece sono i giochi di pieghe che definiscono e rendono realmente unico l’abito. Le gonne sono ampie e vaporose ma si contrappongono a stretti bustier che lasciano scoperta la schiena e le spalle oppure creano giochi di trasparenza, inserti a forma di fiore che esaltano spalle e décolleté. Quest’anno ho anche proposto abiti corti per chi ama osare: lunghezza sopra al ginocchio ma anche tagli asimmetrici che si allungano nella parte posteriore e mostrano, attraverso pazienti ricami floreali realizzati con il tulle o altre applicazioni, una sposa insolita, forse anche eccentrica ma elegantemente sobria e raffinata. Ho anche utilizzato un tessuto inusuale per la sposa, il jersey, per offrire un altro tocco originale e straordinariamente attuale. Quanto contano gli accessori in un abito? Tantissimo, perché completano il look e lo rendono davvero unico. Mi riferisco in particolare al velo, alle scarpe e agli accessori che proprio quest’anno ho presentato raccolti in una collezione che ho chiamato SPHERA. Questa racchiude – nel significato letterale di contenitore – accessori per me indispensabili al giorno del sì, che caratterizzano e completano i miei abiti. Iniziamo dal velo. I 33 veli attualmente proposti sono realizzati con ricami intrecciati, con impalpabili e raffinate applicazioni di pizzo. Hanno forme sofisticate ed eleganti e un’ampia varietà di colori e lunghezze. Triangolari, all’americana, lunghi a cascata o a scialle i veli SPHERA by Peter Langner sono interamente creati a mano da un team di sarte esperte e rigorosamente made in Italy. Proseguendo con le scarpe. Le scarpe SPHERA by Peter Langner sono anch’esse realizzate esclusivamente su ordinazione e dedicate a chi vuole una scarpa indimenticabile e personalizzata per un giorno da ricordare. I modelli disponibili sono attualmente dodici, realizzabili in diversi materiali e colori in versione aperta, chiusa o sandalo gioiello. In preparazione e di prossima uscita gli accessori per completare il total look by Peter Langner. La tradizione viene ancora ricercata nell’abito da sposa? Assolutamente sì. Scelga tre aggettivi per definire i suoi vestiti. Raffinati, eleganti e semplici. Quali consigli darebbe a una donna in procinto di scegliere un abito da sposa? Penso che una donna che sta scegliendo il suo abito da sposa lo deve fare pensando a sé stessa e a ciò che vuole. In particolare, credo che debba sentirsi a suo agio nel giorno più speciale della sua vita. L’abito deve “sposarsi” con la donna, non prevalere su di lei. Deve valorizzare la persona in modo che non si nasconda dentro l’abito ma ne possa essere esaltata. Ci sono già anticipazioni sulla prossima collezione 2010/2011? Abbiamo presentato a “Sì Sposa Italia” le collezioni 2010 destinate al mercato italiano. Inoltre, abbiamo avuto delle anticipazioni negli Stati Uniti e a breve andremo in Giappone. Per le collezioni 2011 bisognerà ancora aspettare.


anaphalis creazioni ed eventi Corso Guercino, 33 - 44042 Cento (FE) Tel. e Fax 051.6835007 - Cell. 340.0711640 www.anaphalis.it - info@anaphalis.it

Allestimenti floreali per ogni occasione Wedding Planner Partecipazioni e bomboniere Liste nozze Complementi d'arredo Organizzazione eventi aziendali e privati


Anna Ceruti

LA LEGGEREZZA

d’impalpabili nuvole Anna e Silvana Ceruti realizzano abiti dal fascino e la raffinatezza di altri tempi ma assolutamente attuali. Dedicati a chi pensa che indossare un abito da sposa voglia dire vivere un’esperienza unica e magica e realizzare un sogno. Sono modelli caratterizzati da una deliziosa semplicità che non ne sminuisce mai l’eleganza. Risultato di una costante ricerca, di una grande competenza sartoriale e della voglia di mettersi in gioco di Cristiana Zappoli

sclusivi. Gli abiti griffati Anna Ceruti sono così, fanno dell’esclusività una delle loro principali caratteristiche, insieme all’inconfondibile eleganza espressiva. Anna Ceruti è appassionata di moda da sempre: da quando, ancora giovanissima, ha cominciato a lavorare in sartoria per la couture. Poi la scelta che porterà avanti per tutta la vita: decide di dedicarsi esclusivamente agli abiti da sposa. Apre il suo primo show room a Milano e, successivamente, apre l’atelier a Lodi, atelier raffinato e di gran classe, nato per affiancare il punto vendita a Milano. Oggi ha la stessa grinta, lo stesso entusiasmo e la stessa carica di allora. Tanti anni di lavoro non le hanno fatto perdere il piacere di creare e sperimentarsi. Sarta abilissima e stilista di grande gusto, la Ceruti conquista presto un posto importante sul palcoscenico della moda per le spose. I suoi

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sono abiti dai tagli ricercati che strizzano un occhio alle ultime tendenze della moda internazionale, che la stilista segue con attenzione tenendosi sempre aggiornata ma senza esserne in nessun modo schiava. I suoi abiti sembrano dire che la moda va seguita, certo, ma con moderazione. Una ricerca costante la sua, fatta di sperimentazioni e voglia di mettersi in gioco, affiancata, in questo, dalla figlia Silvana, che da qualche anno è diventata il suo braccio destro e con la quale crea le collezioni Anna Ceruti. Anna e Silvana rappresentano due generazioni di stile, ma il loro gusto è accomunato da una ricerca stilistica accurata, dall’attenzione ai tessuti di altissima qualità e da una vocazione all’eleganza che si potrebbe definire innata in entrambe le signore di casa Ceruti. Abiti dalle linee essenziali e pulite, ispirati ad un’eleganza e ad una raffinatezza di altri tempi ma che riescono sempre a sorprendere e a farsi ammirare:


Abito tubino di Satin con copri spalle di Georgette, ampio manto dietro di organza. Nella pagina a fianco, Silvana Ceruti


Abito pizzo Chantilly con corpetto drappeggiato e sopragonna di Georgette. A destra, abito tubino colore glicine di Cady con pizzo Chantilly


Anna Ceruti linee classiche che diventano contemporanee. Il tutto condito dalla grande competenza sartoriale che sta alla base della realizzazione dei modelli, tutti rigorosamente made in Italy. Sarte e modellisti, sotto la regia di Anna Ceruti, trasformano in vestiti reali i sogni delle spose, facendo sì che ogni capo sia unico nel suo stile. La stessa attenzione viene usata per gli accessori, dalla corsetteria alla calzatura, tutto è altamente rifinito. Quello che Anna e Silvana desiderano è che per una donna, indossare un loro capo sia un’esperienza unica, quasi magica, e i loro sforzi puntano ad ottenere questo risultato, nella consapevolezza che creare abiti da sposa vuol dire regalare ad una donna il sogno per eccellenza, quello con la “s” maiuscola. Chi da bambina non ha mai sognato davanti allo specchio come sarebbe stato il suo abito da sposa? Chi da adolescente non si è mai soffermata ad osservare l’abito di una sposa incontrata per strada? A vederli sfilare, gli abiti delle donne Ceruti, fanno veramente sognare. Quasi impalpabili come le nuvole, semplici ed estremamente raffinati, rappresentano quella dolcezza senza tempo che tanto si addice ad ogni sposa, modellati per evidenziare quello che di speciale c’è dentro ad ogni donna. Una semplicità che incanta, una purezza di linee che riconduce ad armonie ed equilibri che sembrano appartenere ad opere d’arte del passato, pur mantenendo una forte cifra moderna. Silvana Ceruti, pensa che disegnare un abito da sposa voglia dire rendere tangibile un sogno? Certo. Ma va realizzato mantenendo i piedi per terra, ovvero tenendo sempre presente la sartorialità, il taglio e la qualità dei tessuti. Un abito da sposa è un vero e proprio mix di valori. Parliamo della vostra ultima collezione. L’ultima collezione si ispira a un concetto di morbidezza, leggiadria ed elegante impalpabilità. Proprio per questo l’abbiamo chiamata “Nuvola”. Pur rispettando i nostri principi che si ispirano a linee pulite e semplici, il 2010 vede una sposa che si rifà alle dive anni Trenta, con variazioni della tinta grigia. A cosa vi siete ispirate per questa collezione 2009/10? Anna Ceruti trae ispirazione dall’eleganza e la sobrietà che caratterizzano la propria linea. Benché il fashion system sia sempre presente nella ricerca di nuovi tagli e linee, difficilmente la sposa Anna Ceruti segue la moda, proprio per questo anche la nuova collezione si attiene a uno stile rivisitato e più fresco consono alla creatività della maison.

IL BIANCO È IL VERO MUST E DOMINA LE COLLEZIONI. MA AMO CONCEDERMI QUALCHE TOCCO DI COLORE NEI DETTAGLI ModaSposi

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Anna Ceruti

Abito tubino di Cady colore avorio con giacchino di lana con collo di volpe

L’ULTIMA COLLEZIONE SI ISPIRA A UN CONCETTO DI MORBIDEZZA, LEGGIADRIA ED ELEGANTE IMPALPABILITÀ Ha parlato di moda, quali sono i suoi ultimi dettami nel campo degli abiti da sposa? La moda sposa si affaccia ormai da qualche anno a quello che è il mondo non solo dell’haute couture, ma anche del prêt-à-porter, ecco perché esiste il concetto di una sposa più metropolitana, romantica sì, ma semplice, pulita nei tagli e confortevole nella vestibilità. Anche una sposa deve sentirsi comoda? Assolutamente. Ma è ovvio che un abito da sposa non è un capo prêt - à - porter e un po’ di sacrificio bisogna farlo! Per le collezioni Anna Ceruti, sono importanti gli accessori? Come ogni grande stilista può dire, gli accessori sono il complemento di un abito. Un quadro è sempre impreziosito dalla propria cornice. Anna Ceruti, anche riguardo agli accessori, offre un servizio esclusivo e originale, rigorosamente made in Italy. Le riesce facile capire cosa vogliono le donne, o per meglio dire, le spose? Dopo 40 anni che lavoriamo con le donne e per le donne, nulla ci è più facile. Amo profondamente il mio lavoro e ogni mio abito, rappresenta per me la “creazione”, ogni mia cliente è trattata come fosse l’unica. Come definisce i vostri abiti? Eleganti, sartoriali, leggeri. Che consigli si sente di dare, da donna e da stilista, ad una ragazza in procinto di scegliere un abito da sposa? Di seguire il cuore ma anche di lasciarsi consigliare da noi, dalla nostra esperienza e dalle nostre capacità. Il bianco è ancora un must? Il bianco è il vero must e domina le collezioni. Ma amo concedermi qualche tocco di colore nei dettagli, certo utilizzando sempre tonalità pastellate e tenui. Ha già in mente la collezione 2010/11? Amo il romanticismo, la praticità e la grande sartorialità. Sto pensando a una Coco in abito da sposa. Ma non chieda troppo… sono solo idee! C’è una collezione che preferisce alle altre, a cui è più legata insomma? Tutte per me hanno lo stesso valore. Le sento tutte profondamente mie. Dietro ad ognuna c’è un grande impegno, tutte sono frutto della mia passione e del mio lavoro.

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Cene e Ricevimenti Mostre e Concerti Matrimoni e Cerimonie

Cocktail party e Coffee break Feste informali e a tema Degustazioni vini e prodotti tipici

Da A1 (Milano - Bologna): uscita Modena Sud. Proseguire per Spilamberto - Bazzano - Crespellano (sulla S.S. Bazzanese 2 km dal paese a sinistra)

Meeting e Congressi Cene di lavoro Convention aziendali

Da A1 (Firenze - Bologna): uscita Casalecchio di Reno. Proseguire direzione Bazzano - Maranello S.S. Bazzanese (2 km prima di Crespellano a destra)

Via Provinciale, 73 - 40056 Crespellano (BO) - Tel. e Fax 051.9910783 - cell. 328.1424139 www.villabeccadelli.it - info@villabeccadelli.it


Organizzazione

Creatività su misura per eventi speciali Oltre L’Evento è una delle maggiori agenzie di wedding planner e organizzazione eventi in Italia. Nadia e Alessandro Zamboni l’hanno fondata nel 2007 e oggi possono già intraprendere un progetto di franchising che porterà il loro marchio al di fuori dei confini dell’Emilia Romagna. E intanto hanno anche aperto un’Accademia per la formazione di chi vuole intraprendere la loro professione di Cristiana Zappoli

egli Stati Uniti già spopolavano più di una decina di anni fa, quando qui in Italia il termine wedding planner non sapevamo neppure cosa volesse dire. Oltreoceano questi “organizzatori di matrimoni”, e la traduzione italiana è decisamente limitante rispetto a quello che fanno nella realtà, sono dei veri e propri guru di riferimento per le coppie che decidono di sposarsi. Sono figure

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nate con lo scopo di far risparmiare tempo prezioso agli sposi e di offrire loro un servizio su misura: negli States il wedding planner ha nelle sue mani l’organizzazione e la gestione completa del matrimonio, un vero regista dell’evento a cui le coppie si affidano totalmente dal primo all’ultimo minuto. Per quanto riguarda l’Italia, all’inizio fu… Jennifer Lopez! Nel senso che abbiamo conosciuto l’esistenza del wedding planner grazie al film “Prima o poi mi sposo”,


Alcune tavole imbandite dai professionisti che collaborano con Oltre L’Evento e la coppia testimonial che l’Agenzia ha scelto come immagine della propria realtà aziendale

uscito nelle sale nel 2001, che vedeva la Lopez nei panni di una brillante organizzatrice di matrimoni. Ma per vedere dei veri wedding planner professionisti in carne ed ossa anche nel nostro paese abbiamo dovuto aspettare ancora qualche anno. Adesso la tendenza a farsi organizzare le nozze è “sbarcata” anche qui, ha contagiato prima i vip nostrani per poi arrivare alla gente comune. Ovviamente con caratteristiche più made in Italy: «qui da noi c’è una filosofia diversa rispetto agli Usa o anche alla Gran Bretagna». Spiega Nadia Cutrupi, che insieme al marito Alessandro Zamboni gestisce l’agenzia Oltre L’Evento, un’importante realtà che si occupa, appunto, di wedding planning. «Siamo abituati a fare le cose da soli, ad “arrangiarci”. Gli Italiani sono estremamente creativi e ogni sposa è convinta di riuscire a organizzare il proprio matrimonio da sola, e questo in gran parte è vero. Spesso, però, serve qualcuno per semplificare le ricerche di quello che vogliamo, o magari semplicemente che gestisca tutti i professionisti all’opera il giorno delle nozze. Quindi, invece di affidarci dalla a alla z tutta l’organizzazione, ci chiedono aiuto per alcuni servizi o per ricoprire certi ruoli, cosa che gli permette di sen-

tirsi più tranquilli e godersi maggiormente un giorno tanto importante». Quello che viene offerto, quindi, è consulenza, assistenza, coordinazione del tutto oppure anche singoli servizi: ogni coppia è diversa e ha esigenze diverse. «C’è anche - prosegue Nadia - chi ci affida l’organizzazione completa del giorno delle nozze, magari perché non ha tempo oppure perché ha un budget fisso che non riesce a gestire al meglio, o semplicemente perché vuole essere sicuro che tutto sarà perfetto e per questo si affida a professionisti del mestiere». Organizzare un evento è certamente un’arte e il giorno del matrimonio più di ogni altro deve essere memorabile: i particolari da seguire sono tanti e non si vuole trascurare niente. Ecco perché il ruolo del wedding planner si fa importante: dove gli sposi non arrivano, a seconda delle capacità e delle possibilità di ognuno, arriva lui (o lei). In pratica è una garanzia di buona riuscita del proprio matrimonio e un modo per trascorrere il periodo precedente in maniera meno frenetica. E non è cosa da poco. «È importante capire che noi non ci sostituiamo mai agli sposi». Specifica Nadia. «Il nostro compito è quello di ascoltarli e capire quali sono i loro desideri, spesso andando

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Organizzazione anche al di là di quello che esprimono con le parole. Ci vuole una grande sensibilità». Ogni evento è diverso dall’altro e ogni matrimonio è speciale, per questo il rapporto che si crea con gli sposi è un rapporto fatto di complicità e di fiducia, come ci spiega Nadia: «in media la durata del rapporto fra noi e una coppia è almeno di 4 o 5 mesi. Spesso molti di più. Per organizzare un matrimonio nella sua totalità, infatti, sarebbe bene che i futuri sposi si rivolgessero a noi almeno un anno prima, per essere sicuri di trovare la location adeguata e i professionisti adatti. È naturale che in questi mesi i rapporti vadano oltre il lavoro. Noi non abbiamo orari, quando i nostri clienti hanno bisogno noi ci siamo, anche perché ripongono in noi una grande fiducia. Questo è un lavoro che va fatto con grande passione, uno di noi è sempre presente ai matrimoni che organizziamo, proprio per essere vicini agli sposi. Per me è una grande emozione ogni volta». Dal 2007, anno della sua nascita, ad oggi, Oltre L’Evento ha maturato una serie di collaborazioni importanti con quasi tutti i migliori professionisti del settore di Bologna e provincia e con molti professionisti su territorio nazionale. Queste collaborazioni continuative consentono di contenere i costi a tal punto che rivolgersi a Oltre L’Evento diventa addirittura vantaggioso: il risparmio è tale che, nella maggior parte dei casi, il costo del servizio di wedding planner rientra nel budget iniziale per il matrimonio. Si parla di fotografi, allestitori, ristoratori, fioristi, truccatori e molti altri, che permettono a Nadia e Alessandro di offrire una gamma di servizi ampia e soprattutto molto diversificata. Cosa fondamentale per evitare quello che Nadia chiama il “supermercato dei matrimoni”: «nel nostro settore stanno nascendo diverse catene che organizzano matrimoni standardizzati che sembrano tutti uguali. Per noi questo è inconcepibile: ogni coppia è diversa e ogni matrimonio è speciale in modo diverso. In questo lavoro la qualità è importante». A questo proposito, uno dei

punti di forza di Oltre L’Evento è il made in Italy: «ci crediamo molto, - spiega Nadia - lo chiamiamo wedding made in Italy. Pensiamo che anche in questo settore sia importante valorizzare la qualità di “casa nostra”, nel cibo e nel vino per esempio. Siamo in grado di accontentare chiunque voglia importare le mode del mondo anglosassone, ma ci piace personalizzarle sempre all’italiana, nel rispetto della realtà in cui viviamo». Le caratteristiche fondamentali del wedding planner sono la precisione, la capacità organizzativa, in molti casi una buona dose di pazienza e, non ultimo, la creatività. Dote, quest’ultima, che non s’impara. Ce lo conferma Nadia: «avere estro nel nostro mestiere è molto importante: tante cose si possono imparare, la creatività bisogna averla innata. È un concetto che nei nostri corsi cerchiamo sempre di evidenziare». Nadia e Alessandro hanno sempre avuto un occhio di riguardo per la formazione e hanno cominciato ad organizzare corsi per wedding planner a un anno dall’inizio dell’attività, dopo essersi guardati intorno e aver notato come non esistesse un corso veramente completo che offrisse un’infarinatura a 360° del loro lavoro. «Il successo del corso è stato tale - ci spiegano - che attualmente abbiamo potuto fondare un’Accademia. Il corso base resta lo stesso, prevede 24 ore di lezione che comprendono 6 ore di gestione aziendale, 6 ore di marketing e comunicazione e 12 ore che riguardano lo specifico del nostro ambiente, prevedendo interventi di vari professionisti, per esempio una truccatrice o un Mastro Fiorista. Abbiamo diversi docenti, tutti con esperienza anche a livello di insegnamento non solo professionale. Noi portiamo la nostra esperienza che condividiamo con i corsisti, ma per fare formazione ci vogliono professionisti della formazione. Da quando esiste l’Accademia è anche possibile iscriversi a corsi avanzati che riprendono le stesse tematiche ampliandole. Ogni classe è formata da massimo 15 allievi: noi crediamo nella

A sinistra, la famiglia Zamboni. Sopra, un maggiolone parcheggiato a Villa Beccadelli Grimaldi, in via Provinciale 73 a Crespellano (Bo), sede dell’agenzia Oltre L’Evento (www.oltrelevento.it e www.oltreleventoweddingplanners.it per il franchising, tel. e fax 051.9910783 - cell. 328.1424139

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Ogni matrimonio è diverso e va seguito in maniera differente. Un elemento è uguale per tutti: l’attenzione ai particolari. Ogni dettaglio, dal cibo alle decorazioni, deve essere perfetto

formazione ad personam, che permette di approfondire le tematiche, per esempio avvicinando il docente». Il primo step è consigliato a chiunque voglia aprire un’agenzia di wedding planner ma anche a chi non ha le idee chiare su cosa sia. Gli altri vanno seguiti da chi sa già che vuole proseguire su questa strada e approfondire le proprie conoscenze. Da quest’anno i corsi si tengono nella nuova sede di Oltre L’Evento presso la suggestiva Villa Beccadelli Grimaldi che Nadia e Alessandro hanno preso in gestione. «Siamo totalmente assorbiti da questo mondo fatto di fiori e confetti, - racconta Nadia - tanto che anche la nostra attività di organizzazione di eventi aziendali, che sta prendendo sempre più piede, spesso ruota intorno al matrimonio: abbiamo organizzato parecchie sfilate di abiti da sposa, oppure cene di presentazione di attività del settore dedicate alle coppie». Anche l’attività di organizzazione di feste per bambini, il settore battezzato Olé (iniziali di Oltre L’Evento) Kids, è nata dall’animazione per bimbi durante il ricevimento di nozze: «successivamente ci siamo attrezzati per organizzare feste di compleanno, cresime, comunioni, è un settore che ci piace molto e curiamo particolarmente. Chi fa animazione per bambini deve essere un po’ educatore e un po’ artista. Abbiamo tantissime richieste, anche molto impegnative: spesso le nostre feste diventano “esagerate”! Abbiamo perfino un elefantone come mascotte ufficiale!» Oltre L’Evento è ormai un marchio sinonimo di qualità e affidabilità,

estremamente conosciuto sul territorio emiliano romagnolo, ma che si sta ritagliano ampi spazi anche su quello nazionale. La forza del nome è tale che, a soli 3 anni dalla sua nascita, Nadia e Alessandro hanno deciso di fare un ulteriore passo in avanti aprendosi all’avventura del franchising. «Crediamo - spiega Nadia - che ci sia ancora molto spazio per i wedding planner. Ma mentre all’inizio ci si poteva permettere di aprire un’agenzia con un proprio marchio perché la concorrenza era molto minore, adesso penso sia molto importante avere alle spalle un gruppo di riferimento e un marchio già affermato. Da questi presupposti nasce la nostra proposta di franchising, abbiamo maturato un’esperienza tale da essere in grado di sostenere e assistere altre agenzie “targate” Oltre L’Evento». Le proposte sono due. Una “light”, dedicata a chi vuole lavorare su Bologna e provincia: Oltre L’Evento offre la possibilità di ospitare nei suoi uffici nuovi agenti che lavorino con partita IVA come liberi professionisti. Un’opportunità importante per chi vuole intraprendere questa professione avendo la possibilità di farlo a fianco di professionisti già affermati e non allo sbaraglio. La seconda possibilità è quella più classica di aprire un’agenzia in una città diversa da Bologna. «Seguiamo gli sposi con passione ed entusiasmo - specifica Nadia - e allo stesso modo desideriamo che le persone che intraprenderanno con noi questa nuova ed emergente professione grazie al Franchising del nostro Marchio abbiano l’opportunità di sentirsi gratificati e di avere lo stesso nostro successo».

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Il Franchising I tuoi valori sono Trasparenza, Ricercatezza, Affidabilità, Creatività, Correttezza professionale ed Efficienza?

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www.oltreleventoweddingplanners.it - info@oltreleventoweddingplanners.it Tel. 051.9910783 - Alessandro Zamboni 328.1424139 - Nadia Cutrupi 328.6633632


Lusso

ass) io (Montecarlo Cl Maggiolone Cabr

(Autopal) nca De Ville ‘34 Rolls Royce Seda

STILE

Om 46 9 ‘29 (M onteca rlo Cla ss)

SU QUATTRO RUOTE

Excalibur phaeton IV (Autopal)

Se comprarla è impossibile, noleggiare per il giorno del proprio matrimonio l’auto dei sogni è invece alla portata di molti. Gli sposi spesso vogliono caratterizzare la loro cerimonia con una macchina esclusiva e unica, che rimanga impressa nella loro mente e in quella degli invitati. L'auto, in fondo, rappresenta simbolicamente il mezzo che accompagnerà gli sposi verso una nuova vita insieme di Biagio Costanzo

a sempre il mezzo di trasporto che accompagna gli sposi all’altare è uno status symbol. Dimostrazione di una ricchezza presunta o reale, o più semplicemente sfoggio del lusso per un solo giorno, sta di fatto che la scelta denota il carattere che gli sposi vogliono dare al loro “lieto evento”. Fino a poco tempo fa imperava la carrozzella. E non avrebbe avuto alcuna importanza se la si fosse usata per attraversare il centro della Capitale dal Colosseo fino a Piazza Venezia, o tutto Hyde Park a Londra o Manhattan nel centro di New York, ciò che accomunava le coppie dei due continenti era il carattere nostalgico e romantico del mezzo. Niente a che fare con il lusso sfrenato della carrozze dei reali del XVI° secolo, ma si sa, l’amore ha dalla sua la fantasia. Ciò non toglie che pur non potendo usare le carrozze dei reali, se non altro perché parcheggiate nei musei di tutta europa, certamente possiamo noleggiare delle moderne automobili, splendide nelle forme e certamente non meno eleganti delle loro antenate trainate dai cavalli. La prima che vi proponiamo è la Excalibur phaeton IV di cui ne esistono due

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versioni: il modello con carrozzeria bianco puro e quella Limited Edition con carrozzeria bianco madreperlato. La Excalibur phaeton IV con carrozzeria bianco puro è un magnifico modello che combina lo stile nostalgico con la lavorazione artigianale per quella che doveva diventare una leggenda nell’industria automobilistica: la serie Excalibur. È sufficiente un primo sguardo per innamorarsi di questa macchina. Ma già definirla tale è riduttivo. Non è solo un’automobile! È un sodalizio di tecnologia ed eleganza, splendida nell’aspetto, curata nei particolari: dalla cromatura degli esterni alle rifiniture bordeaux degli interni in pelle esclusivamente Connelly, al legno in tono rosso zebrano. Completa il tutto un elegante volante realizzato sempre artigianalmente in legno. La Excalibur phaeton IV limited edition invece si caratterizza per una carrozzeria in bianco madreperlato. Gli interni sono in pelle bianca con stemmi dorati, le radiche pregiate, la moquette nera, le cromature e i particolari in argento. I cerchi delle ruote sono color oro, mentre gli pneumatici sono bicolore in bianco e nero. Un’autovettura cabrio, con capotte bianca oppure in hard top bianco.

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Lusso E non ha bisogno certo di ulteriori garanzie un marchio di prestigio come la Rolls Royce. Il suo modello Rolls Royce 20/25 Barker Stile Tourer del 1933 è molto più old style rispetto alla precedente. Considerata da molti come il gioiello dei modelli della Rolls Royce pre-guerra, la 20/25 Barker Stile Tourer riflette il carattere d’epoca: nessun compromesso negli standards dell’alta ingegneria della compagnia. A cominciare dal motore di 3.127 cc, performante anche alle andature moderate, assolutamente silenzioso. Destinato ai possessori di auto attenti al fascino,

Rolls Royce Sedanca De Ville ‘34 (Autopal)

Lincoln Limousine ‘08 (Luxury Limousine Milano) Per le foto: Montecarlo Class, via XXIX Maggio, 18, Legnano (Mi), www.montecarloclass.com; Autopal, via Dell’Artigianato, 32, Caselle di Sommacampagna (Vr), www.autopal.it; Luxury Limousine Milano, via Signorini, 22, Cinisello Balsamo (Mi), www.luxurylimousinemilano.com

Lincoln Limousine ‘08 (Luxury Limousine Milano)

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fu un grande successo per la compagnia negli anni ’20, in un periodo di incertezza come fu quello subito dopo la Grande Guerra. Di questo modello ne furono prodotti solo 2.940 esemplari fra il 1922 e il 1929. Le modifiche essenziali nei sette anni della sua produzione consistettero essenzialmente nell’introduzione del motore a quattro tempi, il cambio con la destra e il servo freno adottato dal 1924. Sempre della prestigiosa casa britannica è il modello Rolls Royce Sedanca De Ville del 1934. Spaziosa come le altre Limousine della Roll Royce, questa automobile in particolare vanta delle connessioni perfino storiche. È risaputo che fosse la preferita dal Re Eduardo VIII° in numerose occasioni ufficiali. La Sedanca gode di diverse caratteristiche che fanno la differenza rispetto alle altre auto di stile vintage. La carrozzeria è allungata, e il guidatore è separato dal passeggero da una divisione in vetro. Alcune autentiche caratteristiche ne fanno un modello unico: le lampade Opera, ad esempio, visibili da ciascun lato della Sedanca. La macchina è molto spaziosa e offre la possibilità di aggiungere dei sedili occasionali, fino a sei passeggeri. Senza dubbio la Sedanca è un bell’esempio di una Vintage Rolls Royce che incorpora tutto lo splendore e il lusso di un’auto usata dalla famiglia reale. Se preferite invece uno stile più spensierato e avete voglia di sentire il vento fra i capelli, non avete bisogno di una moto, ma di una VW Maggiolone cabrio bianco. È un modello decisamente adatto più per le coppie sbarazzine che puntano al divertimento piuttosto che alla classicità e alla sontuosità. Per qualcuno le automobili fin troppo di lusso incutono una sorta di timore reverenziale che mal si sposa (è il caso di dirlo!) magari con una coppia che ha del giorno del proprio matrimonio una visione più leggera e magari meno seriosa. Ma se preferite ancora il classico, allora quello che fa per voi è la OM 469 del 1929. Un vera e propria testimonianza storica, se consideriamo che un esemplare di questo modello è conservato al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Uno stile decisamente old, tipico degli anni ’20, per una vettura che ha dalla sua quasi cento anni di storia con delle prestazioni che all’epoca apparivano inarrivabili per una automobile comune. Un altro marchio che è sinonimo di prestigio e di lusso: Limousine. La Hummer Limousine del 2008 è una mastodontica versione delle auto della casa americana. Uno sfoggio di lusso sfrenato, un’ostentazione di ricchezza per chi ha deciso che tutto nel proprio giorno delle nozze deve essere al massimo. Ma la Limousine offre nel suo catalogo un altro modello degno di nota: la Lincoln Limousine del 2008. Molto più sportiva della precedente unisce lusso ed eleganza, con una linea probabilmente più adatta a cerimonie più classiche. Su qualunque delle automobili succitate verterà la vostra scelta, quello che rimane è il dubbio se preferirne una più classica o una che ricordi il carattere più easy del vostro giorno più bello. Scegliete con cura, e auguri agli sposi!


In un ambiente elegante, la professionalitĂ del nostro staff vi offre la possibilitĂ di usufruire della cura del vostro Hair Style Via Gramsci, 196/E - Castelmaggiore (Bo) Tel. 051.715655 - Fax 051.6324570


Web

DA INTERNET

un aiuto per dire sì In rete i siti che riguardano il matrimonio sono tantissimi. Non tutti, però, offrono realmente un valido appoggio ai futuri sposi. Ne abbiamo selezionati alcuni che pensiamo essere un supporto di qualità all’organizzazione delle nozze. Abiti, musica, location, catering, racconti delle esperienze altrui: tutto in un click di Biagio Costanzo

posarsi on line? No non si tratta di una versione moderna del matrimonio per procura. Magari utilizzando la banda larga. Si tratta invece di usare una risorsa, troppo spesso vituperata, come Internet, per poter trovare invece tutto ciò di cui abbiamo bisogno. L’elenco delle cose di cui dobbiamo occuparci è considerevole. Perciò la prima cosa che ci necessita è una buona dose di pazienza. Cominciamo con quello che sarà probabilmente uno degli argomenti di discussione più chiaccherati da parte degli invitati: l’abito da sposa. Per poi passare all’abito da cerimonia per lui. Non possono mancare gli accessori della sposa così come quelli dello sposo, il parrucchiere e l’acconciatura per lei, la Chiesa almeno un anno prima, gli addobbi floreali, il trucco per lei. Trovare il ristorante per il ricevimento sempre un’anno prima della data fatidica, il fotografo, l’auto della sposa, e la musica, sia in chiesa che al ricevimento. La torta, il catering, le bomboniere, il bouquet, le damigelle, il rinfresco, la lista di nozze. E se vi avanza anche un pò di tempo, il viaggio di nozze. Insomma, se potete permettervelo allora affidate il tutto ai cosidetti wedding planners. Mestiere ormai consolidato anche in Italia, la cui affermazione indubbiamente è dovuta anche al successo di una pellicola che lo ha reso famoso come “Prima o poi mi sposo” con Jennifer Lopez. Ma se invece siete convinti, che potete fare tutto da soli, allora non vi rimane altro che armarvi di pazienza e affidarvi alle inumerevoli offerte della rete. Certo barcamenarsi nel mare magnum dei siti web è davvero difficile. Proviamo allora a vederne qualcuno, soppesando le varie possibilità. Il primo che abbiamo scelto, e la cosa sembra quasi banale, è www.matrimonio.it.

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A prima vista sembra un sito molto completo. E l’impressione iniziale non trae in inganno. Potete scegliere tra una navigazione mirata e una più per argomenti. La prima è possibile già indicando nell’Home Page, attraverso un menù, “Trova Fornitori”, dove volete sposarvi e poi di cosa avete bisogno. Quindi prima si sceglie in quale regione, poi la città ed infine ciò che vi occorre. Se invece siete alla ricerca di qualche idea, scorrendo la Home Page ci sono dei suggerimenti che riguardano la sposa prima di tutto, con un occhio alla dieta prima del giorno fatidico, il ricevimento, gli inviti e le partecipazioni. Potete sbizzarrirvi a scegliere quali fedi e gioielli, il make-up e l’acconciatura, il tipo di bouquet, gli addobbi floreali e le decorazioni e perfino le scarpe più adatte per la sposa. Particolarmente utile è la Guida alle nozze, nel menù in alto. Tutto ciò che c’è da sapere prima del giorno fatidico, non disdegnando neppure uno sguardo alle leggi in vigore e ai documenti da procurarsi. Se volete confrontare con altri i vostri timori o perfino i vostri dubbi o siete alla ricerca di un consiglio, allora potete anche partecipare al Forum: dai suggerimenti pratici per come superare le pastoie burocratiche fino alle paure legittime di giovani spose esternate ad altre donne. Un luogo di confronto ed incontro di cui si sentiva davvero bisogno. Avete pensato alla musica da usare alla cerimonia? Se non sapete cosa scegliere allora date un’occhiata a www.matrimonioinmusica.it.


Si tratta di un sito creato da un gruppo di amici che si auto-definiscono “amanti dell'arte della musica e dello spettacolo”, che hanno deciso di usare appunto Internet per pubblicizzare la loro attività. Assicurano una presenza in quasi tutte le regioni d’Italia: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Veneto, Sicilia. Date un’occhiata ai demo (piccoli file musicali di esempio) per capire la professionalità ed affidabilità di questi artisti la cui competenza va dalla musica jazz al pianobar, dalla musica anni 70 al Revival degli anni 80, la musica sacra, il gospel, e perfino la musica classica con quartetto d'archi o arpa e flauto o soprano e tenore. E se ciò non vi basta possono offrirvi oltre ai succitati cantanti e musicisti, anche cabarettisti, giocolieri, ballerini, e animatori, perchè il divertimento possa davvero coinvolgere tutti gli invitati. Passata la “sbornia” del giorno più bello ciò che rimane sono le foto e i video che siete riusciti a realizzare. Qualcosa che rimane per sempre ed è bene che sia affidato a dei validi professionisti. Il sito www.fotografi-matrimonio.com riunisce i professionisti del settore. Dalla Home Page potete innanzitutto selezionare la regione dove risiedete o dove avete intenzione di sposarvi. Una volta scelta ulteriormente la vostra città vi troverete un elenco davvero esaustivo di fotografi a vostra disposizione. Sempre dalla Home Page in fondo alla pagina, una galleria di servizi fotografici realizzati dai vari operatori del settore. Vi servirà soprattutto per capire il “tocco” di ciascun fotografo, le possibili diverse inquadrature o luci che esaltino i vostri momenti più belli. www.pourfemme.it è redatto con lo stile di un blog, ma in realtà è talmente colmo di notizie che è facile perdersi. Allora scegliete la classica navigazione di un sito. Cliccando sui menù in alto che riguardano diversi argomenti: il matrimonio, con alcuni simpatici filmati tratti da youtube, la bellezza, la coppia, come viverla e sopravvivere ai pericoli sempre incombenti, la dieta, diventare mamma, un occhio alla moda, ma non dimenticando la salute ed infine uno sguardo al gossip internazionale. Il sito non è commerciale, e non troverete direttamente indicazioni su “a chi” rivolgersi, ma ha dalla sua articoli dal taglio decisamente professionale che affrontano, tra il serio e il faceto, praticamente tutti gli argomenti che riguardano la coppia che

vuole intraprendere questa avventura detta matrimonio. www.matrimonio.com, da non confondere con il succitato matrimonio.it, si inserisce nella categoria dei portali rivolti agli aspetti più commerciali. La grafica è molto spartana e schematica. Ma nonostante ciò questo è il suo punto di forza. Nella home page in alto una prima scelta, cliccate dapprima su “Cosa cerchi?”, poi nel menù “Dove” per indicare la vostra città, ed infine su “cercare aziende”. Si tratta di un sito decisamente pratico che rende la ricerca molto veloce, rivolto soprattutto a chi ha già le idee molto chiare e sa cosa vuole. Non c’è spazio per fronzoli o per gli aspetti più folkloristici. Tutto è a disposizione da subito senza perdere tempo ulteriore. Decisamente più elegante e più attento alla forma www.nozzeclick.com. Si tratta di un portale che attraversa tutti gli aspetti del matrimonio. Simile per alcuni versi ad altri siti del settore, con consigli utili e suggerimenti ha una forte community al suo interno, (si tratta in pratica di un Forum). Ciò che lo differenzia forse dagli altri è l’attenzione ai particolari, con ampie spiegazioni per ogni tipo di scelta: dal tipo di anello e perchè, (si annoverano decine di modelli di fedi nuziali), al significato più recondito delle pietre preziose, alla scelta della “location”, o della sala ricevimenti; e di ciascun argomento trattato, un’ampia galleria di foto. Particolare considerazione è rivolta all’eleganza, al bon ton e al galateo. E terminiamo con un ultimo portale: www.nozzeitalia.com. Anche qui ampia scelta di argomenti. Possiamo decidere se navigare nel sito attraverso il menù in alto nella Home Page o invece attraverso i due menù laterali posti a sinistra e a destra della pagina iniziale. Approfondendo la nostra conoscenza con il sito ci si accorge che in realtà nelle pagine interne è tutto ben ordinato in tabelle, esaustive e complete, che forniscono indicazioni su tutte le aziende di tutte le regioni d’italia. Qualunque sia la vostra scelta e a qualunque idea originale o meno diate retta, non scordate che si tratta del vostro matrimonio. Quindi, al di là dei consigli utili, non dimenticate di personalizzarlo secondo le vostre esigenze, e se qualcosa piace di più a voi, pensate anche ai vostri ospiti. Ve ne saranno grati e la vostra sarà davvero una festa speciale.

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Società

STORIE DI SPOSE al passo coi tempi

Un’analisi dell’evoluzione del pensiero femminile verso l’emancipazione. Con l’aiuto del cinema e di alcune delle sue pellicole più belle. Per capire che negli anni il rapporto fra uomo e donna è cambiato ma c’è ancora molta strada da fare di Biagio Costanzo

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“Via col vento”(1939) e “Pane, amore e fantasia” (1953), due pellicole molto diverse fra loro ma che raccontano entrambe storie di donne e di amori, portando sul grande schermo la vita vera

ino alla fine degli anni cinquanta e per buona parte degli anni sessanta del secolo scorso, la “Fabbrica dei Sogni” Hollywoodiana vedeva nel “fatidico giorno” del matrimonio come l’unica degna conclusione di una storia d’amore. Gli ostacoli, gli intrighi e i complotti familiari, nulla potevano davanti alla benedizione di un altare. La commozione finale, in un crescendo di pari passo con le musiche, culminava poi in un liberatorio “the end” con i due sposi novelli avviati verso una nuova vita in cui entrambi erano destinati ad essere felici e contenti. Poi accade qualcosa. Quel qualcosa che avrebbe sconvolto e minato le stesse basi della cultura oltreoceano prima e del vecchio continente poi. Cominciarono a chiamarlo il Maggio Francese e quando il “virus della rivoluzione” si era ormai diffuso, venne detto più semplicemente il ’68. Una rivoluzione, che doveva essere osteggiata in ogni modo, frapponendole ostacoli insormontabili. Ma per quanti sforzi facessero, inculcando nelle masse la paura di una nuovo progetto eversivo, il “Vaso di Pandora” era stato ormai scoperchiato. Accadde allora che la macchina da presa, fino ad allora così discreta, cominciò a varcare la soglia della camera da letto, indugiando ben oltre. Cominciava a soffermarvisi sempre di più, per sollevare dalle lenzuola del perbenismo, i dubbi e le incertezze che finalmente cominciavano ad emergere. Se dapprima la domanda che milioni di donne si ponevano era quando i due protagonisti sarebbero riusciti a coronare il loro sogno d’amore, adesso era un’altra: che cosa succede dopo il matrimonio? O meglio ancora: cosa accadeva nelle stesse case di quelle sterminate folle di donne che dal grande schermo traevano linfa vitale per i loro sogni? Qualcuno profetizzò che questa fosse la fine del romanticismo. Come si poteva parlare ancora di amore davanti alla “sempreuguale” vita di tutti i giorni? Naturalmente si sbagliavano. Di amore se ne continuò, e se ne continua, a parlare. Ma in un modo diverso. La diversità consisteva in nuova consapevolezza. Qualcosa era cambiato nei rapporti fra gli uomini e le donne. Adesso le donne parlavano. Lo shock fu soltanto paragonabile a quello che avevano avuto gli spettatori con il sonoro, quando un coloratissimo manifesto annunciava che “Garbo talks”. La Divina Garbo parlava. Le donne co-

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minciavano ad avere voce in capitolo. Non più figure rassegnate ad essere le pallide ombre di uomini protagonisti in assoluto della loro vita e di quella delle loro compagne. Ma donne che rivendicavano un’opinione diversa per l’appunto e per la prima volta alternativa a quella “maschile” dominante. Certo la letteratura cinematografica era piena di eroine, e forse anche di “femministe” ante-litteram. Una fra tutte quella Rossella O’ Hara che in Via col vento lottava per la sua terra. Il cominciare a “pensare con la propria testa” comportava sì una ritrovata libertà, ma anche nel contempo e forse per la prima volta nella storia, delle nuove responsabilità a cui le donne non erano ancora pronte. E fu allora che le certezze cedettero il passo ai primi dubbi. Perse in infiniti dibattiti con laceranti domande le donne cominciarono a chiedersi se e come avrebbero dovuto condurre questa “nuova famiglia”. Sostituirla con un modello exnovo di famiglia? Oppure più semplicemente far navigare il tutto in acque più calme in attesa di una sua più naturale evoluzione? Questo comportò delle riflessioni e delle risposte che a seconda dei caratteri delle singole donne ebbero diverse risposte. Senza per questo scomodare trattati di Psicanalisi o Sociologia Comparata, possiamo tratteggiare comunque una serie di comportamenti che ebbero luogo a partire degli anni ’70. Non fu certo un fulmine a ciel sereno e ciò che accadde in realtà aveva comunque le radici in un humus culturale di una nazione come la nostra, dove un substrato culturale cattolico trovava giustificazione nella sottomissione culturale, economica ed infine sessuale delle donne. Il primo passo, e questo fu forse il più difficile, fu mettere in discussione il ruolo del “pater familias”. Dominatore assoluto per certi versi del destino dei figli maschi ma soprattutto delle figlie femmine,

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Società

la figura del padre veniva appoggiata nel suo ruolo dalle stesse madri e mogli di questi uomini. Quindi, paradossalmente, il primo ostacolo che le donne incontrarono fu di convincere le loro madri che il loro comportamento non era contro qualcuno ma soltanto a favore della loro vita, il tutto continuando nell’arduo compito di dimostrare affetto e rispetto per quello stesso padre che decideva, senza possibilità di ribellarsi, della loro vita. Ma subito dopo aver ottenuto tanta libertà nacque un altro problema, cosa farne? Come gestire la propria vita ora che alcuni cardini, ma non tutti, della famiglia patriarcale erano stati messi in discussione? Alcune ebbero una reazione inaspettata, almeno nei loro progetti di vita. La sensazione di essere perse, improvvisamente lanciate nell’arena dei leoni dove in realtà le regole erano fatte da uomini per un mondo di uomini dove il potere era in mano a soli uomini. Sensazioni di solitudine e persino di paranoia, sebbene fossero vere, accompagnate da una realtà di persecuzione e di ricatto, che oggi chiameremmo “mobbing”, (il tentativo di un datore lavoro di creare tante di quelle difficoltà ad un impiegato/a da indurlo ad andarsene) oppure peggio di “stalking” (molestie sessuali, o persino il ricatto di essere licenziata se non avessero acconsentito ad avere rapporti sessuali con il datore di lavoro). La forza di reagire doveva trovare appoggio nel buon vecchio matrimonio e in quella figura che cominciava anch’egli ad essere messo in discussione: il marito. È indubbio che se le donne trovavano appoggio in un compagno che le sosteneva, la serenità delle donne prima e del matrimonio poi, era assicurata. Altri furono i casi di donne sopraffate da una nuova realtà che non sapevano gestire, dove le paranoie di cui sopra trovarono sbocco tragicamente negli innumerevoli tentativi di suicidio. C’era poi un’altra figura di donna che Le donne hanno molto lottato per raggiungere la propria realizzazione personale. Nel tempo sono cambiati i loro rapporti con gli uomini e il loro essere mogli e madri. (Per il bouquet si ringrazia “il fiore bizzarro”, via Porrettana 199, Casalecchio di Reno-Bo)

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nonostante fosse cosciente di vivere in un mondo dove le difficoltà per il suo stesso sesso fossero insormontabili, in qualche modo se ne fece una ragione. Cominciarono a rassegnarsi, e a sostituire i loro ideali, i loro sogni di gioventù con un nuovo credo: il sacrificio. Sacrificarsi dunque per il bene dei loro figli, mantenere per lo meno le apparenze di un buon matrimonio, mettere in secondo piano le proprie esigenze quotidiane di vita in nome di un benessere da assicurare ai propri figli, furono troppo spesso e troppo volentieri le motivazioni di milioni di donne che le indussero ad accettare una condizione di vita fin troppo umiliante. Non era possibile cambiare nulla, almeno non nell’immediato. E sperare in una vita migliore almeno per i propri figli era diventato l’unico motore a muoverle. La letteratura “cartacea” e cinematografica fu piena di queste donne. Persino una commedia “innocente” (ma davvero può essere considerata innocente un messaggio contenuto in un mass media così potente come il cinema?) come “Pane Amore e Fantasia”, dove un magistrale Vittorio De Sica, interpreta tutti e quattro gli episodi della saga, dovette cedere alla morale, rappresentata dalla figura del sacerdote, che convinse la la protagonista femminile, una ragazza madre come si diceva allora, a preferire il ritorno dal padre del suo bambino alla felicità di una nuova storia d’amore con appunto “O maresciallo” De Sica. Quindi ancora una volta la rinuncia, il sacrificio personale, in nome di qualcosa di superiore, che sovrastava i propri sogni, i propri amori, le proprie scelte individuali, in aperto contrasto con la morale vigente. E quel che è peggio che la scelta fu compiuta proprio dalla stessa protagonista femminile. Quel che possiamo affermare, è che nonostante le conquiste sociali, economiche e persino sessuali delle donne, siano in qualche modo finalmente accettate, la strada della sua completa emancipazione è di là da venire e che ancora molto deve essere fatto. Dalla felicità della “metà del cielo”, mai come adesso, dipende il futuro dell’umanità, e il nostro compito come padri, fratelli e mariti sarà quello di imparare ad “ascoltare, ascoltare, ascoltare”.


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Il continente africano riserva tantissime e bellissime sorprese. Una di queste è il Marocco. Apprezzato da milioni di turisti, è una delle mete più amate dai novelli sposi, che si perdono nel suo deserto sterminato e nei rumorosi mercati delle cinque città imperiali. Un viaggio dal sapore magico e... speziato di Alessio Aymone

ellezze naturali incontaminate e un patrimonio storico, artistico e umano che ha saputo mantenersi intatto nel tempo. Benvenuti in Marocco dove mare, deserti e montagne si scambiano di continuo il testimone, in cui splendidi minareti, imponenti casbah, giardini esotici e vallate mozzafiato trasformano questa terra in uno dei paesi di maggior fascino di tutta l’Africa nord-occidentale, in grado di ispirare e influenzare le menti di pittori, registi e scrittori. Il Marocco è tutto questo e molto altro ancora: una meta da non perdere, visitata e apprezzata ogni anno da milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, felici di scoprire, a così pochi passi dall’Europa,

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una gamma tanto variegata di attrazioni e di suggestivi itinerari turistici. In questo angolo del pianeta dallo charme disarmante gli spazi sconfinati e silenziosi del deserto si mescolano a città affollate e vocianti, le rinomate località balneari cedono il passo a centri storici medievali universalmente riconosciuti come meravigliosi, il verde delle oasi rigogliose si unisce al rosso delle grandi dune e al grigio di distese pietrose sterminate, l’umanità degli abitanti si accompagna alla loro disponibilità e ospitalità verso lo straniero. In Marocco, dove soggetti e colori si fondono come in una grande tela, nulla è cambiato: il tempo non ha scalfito le costruzioni, né tantomeno cancellato i costumi e le tradizioni, la genuinità e la semplicità delle etnie, i luoghi


Una delle porte del Palazzo Reale di Fes. A destra dall’alto: un affascinante scorcio di Essaouira, il caratteristico suq di Meknes e un’immagine di capre abbarbicate su un albero di Argan, da cui si ricava il famoso olio, dei cui frutti sono molto ghiotte

e i simboli della millenaria cultura berbera. Vi sentirete come sospesi tra mito e realtà. Vale la pena fermare l’auto sul ciglio della strada per godere dei paesaggi maestosi e degli scenari indimenticabili che soltanto questo Paese sa offrire: coste ricche di flora e fauna lunghe 3.500 chilometri, catene montuose articolate in canyon profondi e gole a strapiombo, pioppi e campi coltivati a orzo e frumento che seguono i corsi d’acqua nel fondovalle, e poi in successione palmeti, orti, giardini e roseti. Il Marocco è la porta di ingresso per visitare l’Africa. La costa meridionale si estende fino al margine del Sahara occidentale, mentre a nord buona parte della popolazione vive sulle colline ai piedi dei monti dell’Atlante. Le montagne fanno da cuscinetto con l’Algeria ed è lì, tra i monti e la costa atlantica, che si estendono altipiani e pianure fertili. Oltre che di colori, il Marocco è anche terra di profumi e

sapori. Si respirano nell’aria della mitica Marrakech, uno dei centri culturali più importanti del Paese e una delle rinomate città imperiali insieme a Rabat, Meknes e Fes. Un tempo anche capitale, stupisce per la sua vivacità che si mette in mostra in occasione delle manifestazioni che la animano e per i suoi seducenti suq, i mercati deputati allo scambio delle merci e a fervide contrattazioni. Nella grande piazza della città vecchia, la Place Djemaa el-Fna, succede di tutto: l’atmosfera si riempie del profumo proveniente dalle bancarelle di specialità alimentari, qui le varie tribù vengono a vendere i loro manufatti e i commercianti berberi portano i loro prodotti, nei caffè sopra i tetti e nei chiostri si gustano dissetanti tè alla menta. In questo centro nevralgico ogni giorno il sipario si alza per lasciare spazio agli spettacoli e alle esibizioni di giocolieri, saltimbanchi, mimi, cantastorie, incantatori di ser-

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penti, maghi, acrobati e danzatori. Un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto di cui non potrete fare a meno di essere spettatori. Marrakech colpisce però anche per silenzio e quiete, alcuni lo chiamano il suo “caos calmo”: giardini curati, terrazzi e porticati in stile moresco fanno dimenticare l’anima caotica della città, il fermento dei mercati, l’intricato dedalo di viuzze e vicoli tortuosi, il traffico di persone, auto e motorini. Ma tra le numerose mete turistiche della città, un incanto unico nel suo genere è offerto dalla splendida moschea Koutoubia, una delle più grandi dell’Occidente musulmano, con un minareto in arenaria rosata alto quasi 70 metri, e dalla cinta muraria, che si sviluppa per circa 15 chilometri con mura rossastre spesse due metri, possenti bastioni e numerose porte monumentali. Costa, montagne e interno desertico. Tre zone e tre climi diversi per un Paese, il Marocco, che si affaccia su due mari, il Mediterraneo a nord e l’Atlantico a ovest, e che grandi montagne, quelle dell’Atlante, preservano dall’avanzata del deserto a sud-est. Proprio lui, il deserto, è una delle tre grandi risorse di questa terra. Formato per lo Sopra, la moschea Koutoubia, una delle più grandi dell’Occidente più da una immensa pianura pietrosa che corre da nordmusulmano, edificata nel 1184-1199. In alto, la kasbah di Ait est fino quasi alla costa dell’Atlantico, rapisce il turista per Benhaddou, spesso scelta come location di set cinematografici

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Un incantatore di serpenti nella piazza della città vecchia di Marrakech, la Place Djemaa el - Fna, dove ogni giorno si svolgono spettacoli. A destra, le concerie di Fes, tra le più rinomate del Marocco, come si vede la gente lavora con i piedi e il corpo nelle vasche

Gusto / La cucina marocchina Vanta 2000 anni di storia ed è fra le migliori cucine al mondo. Nasce da una riuscitissima combinazione di modi di cucinare che arrivano da diversi paesi. Dall'Arabia deriva il gusto per l'agrodolce, dai Persiani l'accostamento della carne con la frutta e dai Turchi i dolci molto zuccherati e speziati. Comprende una grande varietà di ricette, tra cui le più famose sono il couscous, il piatto nazionale, le tajines, che prendono il nome dal recipiente in terracotta smaltata il cui coperchio conico impedisce l'evaporazione durante la cottura del cibo, e il Maammar, ovvero il pollo ripieno. Si tratta di una cucina sostanziosa, ricca di aromi forti e ben bilanciati tra loro. Il pane ha un ruolo fondamentale, in Marocco ce ne sono infatti tantissimi tipi: harcha, malwi, beghrir, rziza ed ancora molti altri.

la varietà dei suoi scenari, selvaggi e lunari: dalla pianura arida e stepposa al deserto del Sahara, punteggiato a nord dalle macchie verdi delle oasi, dove la vita brulica. Dimenticare le proprie abitudini alla scoperta di un modo di vivere alternativo, in contatto con la natura e alle prese con uno stile di vita più semplice, è un sogno che il deserto del Marocco trasforma in un’occasione alla portata di tutti: ricorrendo a escursioni a bordo di jeep o a dorso di dromedari, sostando per il tè in mezzo alle dune, fermandosi a contemplare il cielo stellato di notte, l’alba oppure il tramonto, trascorrendo la notte in una tradizionale tenda berbera, assistendo a canti e danze attorno al fuoco. Nel deserto il silenzio è profondo e lo spazio infinito. Fatevi poi conquistare dalla “strada delle mille casbah”, una via leggendaria che da Errachidia conduce a Ouarza-

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zate e così chiamata per l’alta concentrazione di castelli, dimore di re e principi locali, che spuntano dal nulla e si confondono con la terra. Questo percorso, che unisce il deserto all’oceano e che attraversa un territorio arido inframmezzato da palme, vi condurrà per mano lungo un passato ricco di memorie dove a ogni casbah corrisponde una storia da raccontare. La strada comprende anche suggestivi ksour, villaggi fortificati che servivano da rifugio ai berberi contro gli attacchi nomadi, e intervalla costruzioni quasi completamente distrutte ad altre ben conservate, talune del tutto abbandonate ad altre abitate da chi intende ancora custodire una civiltà fondata sui costumi e sugli affetti, lontana anni luce dallo sfavillio del denaro. E infine c’è il mare. Lasciandovi alle spalle Marrakech, a meno di tre ore di viaggio, sulla sponda dell’Atlantico sorge Essaouira, la località della costa più rinomata tra i viaggiatori indipendenti e non, grazie alle distese di spiaggia che si protendono verso sud e ai suoi venti forti e costanti ideali per gli sport acquatici, che le hanno fatto guadagnare il soprannome di “Perla dell’Atlantico”. La sua graziosa medina fa parte del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, mentre la casbah, la cittadella fortificata che difende il porto, regala straordinarie vedute. Entrambe consentono alla città di mantenere la magia e l’autenticità di una città persa nel tempo, elementi che negli anni Sessanta hanno reso Essaouira la meta prediletta di hippies e star della generazione dei figli dei fiori, Jimi Hendrix su tutti, e che ora l’hanno trasformata in una destinazione prediletta per vacanze alternative e chic allo stesso tempo. È tempo di partire. Il Paese dai mille sapori e colori non può più aspettare.


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FASCINO inglese Una delle più belle ed affascinanti città del mondo. Londra si sa fare amare e soprattutto ricordare. Grazie ai suoi monumenti, i suoi musei e all’atmosfera che vi si respira. Ogni occasione è giusta per visitarla, anche la luna di miele di Alessio Aymone

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isitare Londra non si può, si deve. Anzitutto per una ragione, converrebbe quasi dire, intima e personale. L’Inghilterra, e così la sua capitale, è infatti il luogo in cui, verso la fine dell’Ottocento, è stata introdotta e poi esportata nel resto del mondo l’usanza del taglio della torta nuziale durante il ricevimento. Se il rito si svolge secondo tradizione, la torta viene portata in sala ancora intera e gli sposi, ciascuno con la propria mano destra unita a quella del compagno, procedono al primo taglio. La sposa serve la prima fetta al marito, poi alla suocera, alla mamma, al suocero, al padre e ai testimoni. Aprite dunque la cartina geografica e puntate dritto il dito su Londra perché è lì che dovete andare, nel luogo in cui la torta nuziale, oggi irrinunciabile simbolo del matrimonio, ha fatto la sua prima apparizione e in cui ogni anno a settembre si tiene il National Wedding Show, la fiera inglese dedicata alle nozze. Londra in qualche modo già vi appartiene. È anche la città più trendy del continente. Qui stili e tendenze sbarcano in anticipo per poi convivere, nazionalità, religioni e culture si fondono nella multiforme figura del londoner, quartieri dalle caratteristiche ben definite e differenziate coesistono come tante città messe una dentro l’altra, artisti, scrittori, poeti e attori hanno la loro casa, musica, moda, letteratura, e cinema danno sfogo alla propria creatività, politica e istituzioni manovrano le carte del potere su scala nazionale e internazionale. L’energia e la vitalità connaturate a questa metropoli con quasi otto milioni di abitanti trasmettono al visitatore un’elettricità inesauribile, al punto che già nel Settecento lo scrittore britannico Samuel Johnson arrivò a dire che “Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire”. Proprio tutto. A partire da quello che di questa città l’immaginario comune già custodisce, eccentrico e inusuale: i taxi neri e gli autobus rossi a due piani negli ultimi anni sottoposti a restyling tecnologico, quel modo tutto inglese di stare al volante guidando sulla corsia di sinistra ma dando sempre la precedenza a destra, il tempo atmosferico bislacco che obbliga a rivedere costantemente il proprio abbigliamento e poi la cosiddetta Tube, la prima metropolitana a essere costruita e oggi la più grande al mondo come lunghezza delle rotaie, nei cui sotterranei sarà facile assuefarsi all’avviso Mind the gap!, attenzione al vuoto, che avverte i passeggeri dello spazio fra la banchina e la porta del treno. Un monito rappresentativo della città, finito persino su t-shirt e souvenir. Londra è unica ed esclusiva e per questo va vissuta fino in fondo: passeggiando in riva al Tamigi fra ponti dalla storia secolare e costruzioni che hanno scatenato la fantasia di architetti e ingegneri prestigiosi, facendosi cullare dal “London Eye”, la ruota panoramica alta 135 metri così chiamata per la possibilità che offre di gettare uno sguardo dall’alto sull’intera città, sprofondando nel verde

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Il Tower Bridge. Si trova ad est di Londra ed è uno dei ponti più famosi della città e d’Europa

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Sotto, il Palazzo di Westminster, conosciuto anche come Houses of Parliament, a cui è annesso il Big Ben (foto in basso). Sopra, un pittoresco scorcio del Saint James’s Park, uno dei Parchi Reali di Londra sito nella City of Westminster. A sinistra, la London City Hall, dove ha sede la Greater London Authority e la Royal Albert Hall, famosa sala da concerti a South Kensington

Curiosità / Un po’ di storia Originariamente città celtica, fu fortificata dai Romani che la chiamarono Londinium e la usarono come porto sul fiume Tamigi. Durante questo periodo Londra fu eretta a capitale della Britannia da parte dei Romani che la abbandonarono all'inizio del V secolo quando le legioni lasciarono l'intera isola. Nel periodo medievale Londra accrebbe la sua importanza sancita anche dalla Abbazia di Westminster. In questa abbazia fin dal Medioevo vengono incoronati tutti i re d'Inghilterra. La residenza dei reali d'Inghilterra fu, fin dal periodo normanno, il castello-fortezza della Torre di Londra, dove oggi sono custoditi i gioielli della Corona. Con il passare degli anni sulla Londra romana si sviluppò quello che oggi è il distretto finanziario (la City). Londra si è poi notevolmente ingrandita in ogni direzione, inglobando campagne, boschi, villaggi e paesi. Dal XVI secolo alla prima metà del XX secolo è stata la capitale dell'Impero Britannico. La crescita cittadina ebbe una grande accelerazione nel XVIII secolo e, agli inizi del XIX secolo, Londra era la città più grande del mondo. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale venne bombardata dalla Luftwaffe; le incursioni uccisero oltre 30.000 londinesi e distrussero varie zone della città, ricostruite in vari stili architettonici nei decenni successivi. L'uscita vittoriosa dalla Seconda Guerra Mondiale e la salita al trono di Elisabetta II (1952) segnano per Londra l'inizio dell'era contemporanea, connotata da una lunga serie di metamorfosi e rapidi cambiamenti operati non senza difficoltà. Dal dopoguerra ad oggi ha infatti cessato di essere capitale dell’Impero, diventandolo di un paese industrializzato con una indiscussa leadership nella finanza internazionale.

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rigoglioso di Hyde Park dove nello spazio riservato al lido una pausa di relax può unirsi a un piacevole giro in barca e a una cena romantica, girando per negozi fra Oxford Street, Regent Street, Carnaby Street, il mercatino di Portobello e i grandi magazzini di lusso Harrods dai quali potrete portarvi a casa un addobbo natalizio anche in pieno agosto. Ma in questa metropoli, diceva Johnson, c’è veramente tutto, compresi i monumenti e i musei più conosciuti: la residenza di Sua Maestà la Regina Buckingham Palace con il cambio della guardia, l’abbazia e il palazzo di Westminster, la cattedrale di St. Paul, il museo di storia British Museum e la pinacoteca National Gallery, il Big Ben o Torre dell’Orologio e il Tower Bridge. Tutti fanno a gara per essere eletti a emblemi universali della capitale britannica: sta a voi scegliere quello più emozionante. Per il londinese doc però Londra significa soprattutto Piccadilly Circus, una piazza e un luogo di ritrovo dove di sera i display luminosi e le insegne al neon cercano di confondersi con le facciate ottocentesche dei palazzi circostanti. Cuore dell’intrattenimento grazie alle sue numerose attività commerciali e ai locali alla moda, con i suoi teatri Piccadilly non smette mai di offrire al pubblico spettacoli e musical, alcuni di questi in scena da anni. Dopo i celebri “Mamma Mia” con i brani degli Abba, “Grease” e “We Will Rock You” basato sulle immortali canzoni dei Queen, tenete in tasca almeno 40 sterline per non perdere quello di turno e provare l’ebbrezza di accomodarvi in poltrona, binocolo alla mano. The Apollo Theatre e The Piccadilly Theatre non vi deluderanno. Per gli amanti della musica, difficile poi non farsi conquistare dal fascino di Abbey Road, la strada in cui si trovano gli studi di registrazione della Emi, forse i più famosi al mondo, e a cui i Beatles hanno dedicato la loro ultima registrazione del 1969. Traffico permettendo, calcare le orme dei quattro ragazzi di Liverpool sull’attraversamento pedonale all’altezza del civico 3 sarà come viaggiare indietro nel tempo e ritrovarsi sulla copertina del disco. Non sarete certo gli unici: nel tempo migliaia di beatlesiani hanno preso d’assalto l’uscita dei cancelli degli studi di registrazione per un pellegrinaggio musicale e uno scatto ricordo. Londra è infine anche un contenitore di abitudini da testare di persona: una delle tappe principali della giornata è infatti la colazione, la cosiddetta english breakfast, abbondante e molto nutriente, arricchita da uova fritte con pancetta o salsiccia. Alle 13 scatta poi il lunch, pasto in genere piuttosto frugale composto da semplici sandwich con roast beef o prosciutto. Ma è nel corso del pomeriggio che fa la sua comparsa la vera istituzione nazionale: il five o’ clock tea, il tè delle 5, consumabile nelle sale da tè della città con un’ampia scelta di tipologie e di aromi. Dopo la cena, immancabile la capatina al pub dove la bevanda più tipica è la birra servita alla pinta direttamente al banco. Tour terminato, ma il messaggio è chiaro. Nella capitale britannica bastano poche ore per sentirsi veri londinesi e capire che Londra è una città fatta per tornarci.


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a Costiera Amalfitana è un angolo di mondo sospeso in una dimensione quasi fuori dal tempo, un territorio di straordinaria bellezza paesaggistica in cui l’attività umana ha saputo integrarsi perfettamente. Attraverso il paziente e millenario lavoro per strappare alle scoscese balze montane fazzoletti di terra per uso agricolo o edilizio, si è costruito un paesaggio unico: una teoria di tredici comuni incastonati tra la terra e il mare, borghi inondati dal sole e attraversati da sentieri e giardini, impreziositi da testimonianze storiche ed architettoniche di enorme pregio. Da sempre questi luoghi rappresentano una delle mete di soggiorno preferite da artisti e letterati: il loro charme ha saputo incantare per secoli viaggiatori e turisti, e ispirare straordinarie opere d’arte. Tuttavia è da sempre l’allure di romanticismo esercitato dalla Costiera Amalfitana ad avere un luogo privilegiato nel-

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l’immaginario collettivo e a renderla cornice ideale di momenti di intima felicità. E se in passato le località della Costiera Amalfitana erano privilegiate dalle celebrità, come la divina Greta Garbo, in cerca di un romantico rifugio dai riflettori e dai clamori della vita pubblica, i nuovi divi le scelgono come scenari irrinunciabili di cerimonie hollywoodiane. È ormai una consuetudine, infatti, che le ville e i giardini a picco sul mare cristallino divengano locations esclusive per la celebrazione di matrimoni che non si possono che definire da favola. Si può anzi dire che esiste una vera e propria specializzazione degli operatori turistici, locali e internazionali, nel proporre e organizzare matrimoni e viaggi di nozze nei luoghi più incantevoli della Costiera Amalfitana, curando tutto nei minimi dettagli, dagli abiti alle bomboniere, dalle auto d’epoca alle serenate. Le possibilità che questi luoghi offrono per rendere indimenticabile un mo-

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Un bellissimo scorcio di Positano. Nella foto piccola, Praiano. A sinistra, Ravello

Positano, Praiano, Amalfi, Ravello. E poi ancora Minori, Maiori e Vietri sul mare. I gioielli della Costiera Amalfitana sono tantissimi e formano un percorso romantico e indimenticabile perfetto per gli innamorati. Tra spiagge, testimonianze storiche e deliziosi borghi. Senza trascurare l’enogastronomia campana di Emanuela D’Agostino

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Sopra, Amalfi che, con i suoi vicoli e le sue scalinate, è il cuore della Costiera. Sotto, la Chiesa di San Pantaleone, Duomo di Ravello. A destra: in alto, Minori, ribattezzata la “Città del Gusto”; in basso, uno scorcio della Chiesa di San Gennaro a Praiano, con la sua cupola maiolicata policroma


mento già di per sé speciale come il viaggio di nozze sono moltissime e tutte animate da un fascino elegantemente costruito tanto dalla natura quanto dall’uomo. Il modo migliore per scoprirle tutte, queste possibilità, è avventurarsi lungo il Nastro Azzurro, ovvero la Statale Panoramica 163, che da Positano conduce a Vietri sul Mare: il precorso è tra i più suggestivi di tutto lo stivale e si snoda per circa 50 chilometri tra le rocce della catena dei Monti Lattari che si gettano a picco nel mare, creando una costa assai frastagliata. Da dietro le morbide curve della strada spuntano radiosi borghi marinari, armoniosamente inseriti nel paesaggio, senza disturbarlo e stravolgerne la fisionomia. Il primo di questi è Positano, meta esclusiva di vacanze, con le splendide casette nella parte alta, e, più sotto, le spiagge collegate al centro storico con una serie infinita di scalette e viuzze. Già a tarda primavera è possibile fare il bagno nelle sue acque cristalline, magari nelle numerose insenature raggiungibili a piedi o via mare, e soggiornare nelle romantiche dimore che contraddistinguono questo paesino, simile ad un bianco presepe. Subito dopo Positano, s’incontra Praiano. Meno conosciuto del primo, ma ugualmente frequentato da un turismo d’élite, Praiano è un piccolo centro, davvero delizioso. Questo posto merita di essere conosciuto sia sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, sicuramente di grande impatto, ma anche sotto l’aspetto gastronomico: nei ristoranti e nelle trattorie del posto, infatti, trovano ampio spazio i prodotti genuini quali olio, vino, pomodorini, pasta, formaggi, agrumi. Il percorso prosegue portando ad altri due minuscoli borghi, Furore e Conca dei Marini. Il primo di questi è conosciuto con il so-

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Curiosità / Il culto di Sant’Andrea Dedicato a Sant'Andrea, il Duomo di Amalfi è stato fondato nel X secolo e, con la sua imponenza spettacolare, è la testimonianza della grandezza dell'antica Repubblica Marinara. Sant'Andrea era un pescatore e non stupisce tanta devozione in una città così legata alla tradizione marinara. Agli inizi del '300, un pellegrino proveniente dalla terra Santa scoprì che dall'altare della cripta che custodisce le reliquie del santo scorreva un liquido, interpretato come "manna" dal potere taumaturgico. Il santo viene celebrato per tutto il mese di novembre con una preghiera, la "coronella" recitata intorno alla sua tomba. A natale si celebra, la sera della Vigilia, il rito della "Calata della stella": una riproduzione della cometa scivola dalla torre di Ziro fino alla cattedrale di Amalfi, rinnovando tra gli astanti lo stupore provato dai pastori accorsi in adorazione del Bambino alla vista della stella cometa.

Tre immagini di notturni. Sopra, Amalfi, la più antica della quattro Repubbliche Marinare, e Praiano. Quest’ultimo conosciuto soprattutto per l’incantevole spiaggia di Marina di Praia, raggiungibile attraverso una scala scavata nella roccia. A fianco, Positano, una delle perle del turismo balneare del Mediterraneo. Le sue stradine pullulano di boutique alla moda che hanno fatto conoscere il suo stile in tutto il mondo

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prannome di “paese dipinto” per la presenza di numerosi murales sulle pareti rocciose. Questa località, di cui si hanno notizie soltanto a partire dal 1752, è popolata da circa 800 anime e presenta case sparpagliate sul territorio. Mentre ci si avvicina ad Amalfi, ecco Conca dei Marini, conosciuto soprattutto per la splendida Grotta di Smeraldo, così chiamata per il colore che assume l’acqua in questa cavità carsica, formata da una sorta di volta a cupola dell’altezza di oltre 20 metri. Quando si raggiunge Amalfi, da cui ha preso il nome l’intera fascia di comuni, si comprende perché sia una tra le località più belle al mondo, giustamente riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Tracce del suo glorioso passato di città marinara sono ancora visibili nel cuore del centro storico, dove si erge in tutta la sua maestosità il Duomo, dedicato al Santo patrono Andrea. Meritano una visita anche il Chiostro del Paradiso, un quadriportico di chiara influenza araba, con volte a crociera e archi acuti intrecciati e il Campanile, che conserva ancora intatto il suo fascino, con la grande cupola principale e le cupole più piccole ricoperte con le maioliche colorate tipiche della zona. Un’altra perla della Costiera Amalfitana è Ravello: patria della musica per il celebre festival che richiama artisti da tutto il mondo, è una ridente cittadina famosa per le sue ville sontuose. Tra queste, Villa Cimbrone è la più rinomata per il suo imperdibile panorama che affaccia sul Golfo di Salerno, definito dallo scrittore Gore Vidal “Il più bello del mondo”. Un altro sito da non perdere è Villa Rufolo, ristrutturata nel XIX secolo, ma risalente al Medioevo e nota, nelle leggende popolari, come la “Villa dalle 365 stanze”. Si tratta, senza alcun dubbio, di una dimora principesca, sfarzosa, un unicum con le sue decorazioni arabe e bizantine. Minori e Maiori, due centri vicini, contigui, due borghi ricchi di storia e tradizioni, rappresentano le tappe successive di questo itinerario alla scoperta della Costiera Amalfitana. La “Città del Gusto”, come è stata ribattezzata Minori, era un centro particolarmente apprezzato in epoca romana e presenta numerosi siti archeologici e architettonici da visitare, tra i quali la Villa Marittima Archeologica Romana, risalente al I secolo a. C., e la monumentale Basilica di Santa Trofimena. Maiori, distante solo pochi chilometri, si trova a metà strada tra Amalfi e Salerno e sorge nella più profonda insenatura della Costiera Amalfitana. Da alcuni anni la località è sede del “Rossellini Film Festival”: il grande regista neorealista, infatti, scelse Maiori come set per alcuni delle sue pellicole più importanti come Paisà, Viaggio in Italia, Miracolo, La macchina ammazzacattivi. L’ultima fermata del viaggio è Vietri sul Mare, antico insediamento etrusco e ora importante luogo di villeggiatura, famoso in tutto il mondo per la produzione di ceramica e di maioliche. Questa arte antica permea tutte le strade e i vicoli della cittadina, con moltissime botteghe artigianali: tracce di maiolicari sarebbero già presenti durante il Tardo Rinascimento ed è questo uno degli aspetti principali dell’economia del paese, oltre naturalmente al turismo.


Milena Miconi

Testimonianze

A pochi mesi dalla nascita della sua secondogenita, Agnese, l’attrice romana appare in perfetta forma, pronta per le prove del nuovo spettacolo teatrale in cui sarà impegnata. Dopo dieci anni di fidanzamento e due figlie all’attivo, la sua storia con il regista Mauro Graiani procede a gonfie vele. Il matrimonio? Forse, un giorno di Cristiana Zappoli

tanno insieme da dieci anni e hanno due figlie, Sofia, di sette anni, e Agnese, nata a luglio di quest’anno. L’attrice e showgirl Milena Miconi e il suo compagno, il regista e sceneggiatore Mauro Graiani, non si sono mai sposati ma non ci sono dubbi che si sentano a tutti gli effetti una famiglia. Il desiderio di sposarsi c’è, ma senza fretta. Per ora si godono le loro due bambine e non programmano di andare all’altare. Anzi, proprio da pochi giorni l’attrice ha ricominciato a lavorare ad un nuovo spettacolo, si tratta della commedia “Due volte Natale” di Marco Falaguasta. Un ritorno al teatro dopo essersi dedicata per diverso tempo alle fiction. L’abbiamo vista nei panni del sindaco Laura Respighi nella quarta e quinta serie di “Don Matteo” e, prima ancora, è stata il magistrato Claudia Morresi in “Carabinieri” 2 e 3. Questi i ruoli più importanti, a cui se ne sono affiancati diversi altri. Diplomata alla scuola di recitazione “Fattoria dello Spettacolo”, all’inizio degli anni Novanta comincia la sua carriera come modella e come attrice di fotoromanzi. Esordisce al cinema con “Finalmente soli” per la regia di Marino. Successivamente viene notata da Leonardo Pieraccioni che le offre, nel 1997, una piccola parte nel film “Fuochi d’artificio”. Ma la sua grande passione è da sempre il teatro, il primo lavoro in cui debutta

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è lo spettacolo “Atti Unici” di Neil Simon, per la regia di Antonio Serrano, a cui fanno seguito “Se ne cadette o' Teatro” e “Attenti al buffone”, regia di Bruno Colella, “I tre moschettieri” regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia, “La voglia matta”, regia di Attilio Corsini e “Il giorno della civetta” di Fabrizio Catalano. Senza dubbio il primo a notarla veramente è Pier Francesco Pingitore, che per lei diventa un vero e proprio pigmalione e che la vuole al Bagaglino. Nel 2000 partecipa al varietà “BuFFFoni”, e l’anno dopo è nel cast del film “La casa delle beffe” e prende parte allo show “Saloon”. Nel 2008 lavora di nuovo con Pingitore nel cast del film per la tv, “Vita da paparazzo”. Pingitore per lei ha da sempre un occhio di riguardo sostenendo, fin da subito, che «avrebbe avuto successo perché, diversamente dalle altre “divine” piace anche alle donne». Come spesso gli accade, Pingitore ci aveva visto lungo! La bellezza dell’attrice nata a Roma 38 anni fa, è una bellezza prorompente ma mai ostentata, quasi a voler mostrare prima le sue capacità tecniche e artistiche e poi la sua avvenenza. Caratteristica, questa, che probabilmente la rende più simpatica al pubblico femminile rispetto a molte sue colleghe. Attraente e dallo sguardo magnetico, quello di Milena Miconi è un fascino interessante e sincero, caratterizzato da una sensualità non aggressiva, ma piuttosto


Milena Miconi, nata a Roma il 15 dicembre 1971, è attrice e showgirl. Vive con il suo compagno Mauro Graiani con cui ha due figlie, Sofia e Agnese (Foto per gentile concessione di Gianluca Mosti)


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bonaria. In particolare da quando è diventata mamma per la prima volta, sette anni fa, l’attrice sembra essere riuscita a prendere le distanze da un’immagine pubblica che ne sottolineava la fisicità prorompente e il sex appeal, a favore delle sue potenzialità professionali e di un’immagine che sembra rappresentarla di più in questo momento della sua vita. Milena Miconi, pensa che lei e il suo compagno vi sposerete prima o poi? Credo di sì. Il matrimonio rientra assolutamente nei nostri piani. Non so quando riusciremo a farlo, è nata da poco Agnese e in questo momento siamo decisamente assorbiti dalle nostre due figlie. Pensa che cambierà qualcosa? Non cambierà nulla. Ormai siamo una famiglia a tutti gli effetti. Sposarci sarebbe una decisione che deriva più dall’esigenza di rendere ufficiale e burocraticamente valido ciò che nella pratica è già un matrimonio in tutto e per tutto. Il rapporto tra il mio compagno e me non sarebbe in nessun modo diverso. Pensa che avere già un matrimonio finito alle spalle possa avere influito sulla decisione di non essersi ancora risposata? Penso di no. Il mio matrimonio è finito, ma si può dire che è finito bene: sono rimasta in ottimi rapporti con il mio ex marito e gli sono molo affezionata. Ci siamo separati perché eravamo ormai diventati incompatibili. Ci siamo sposati da giovanissimi e dopo siamo cresciuti in maniera differente, desideravamo per noi stessi cose diverse. Si può dire che è stata un’esperienza positiva? Sì, è stata un’esperienza positiva e se tornassi indietro rifarei le stesse scelte. Mi sono sposata per amore ed ero convintissima di quello che stavo facendo. Ovviamente abbiamo sofferto entrambi, quando finisce una storia importante è inevitabile. Ma ci sarebbe stata la stessa sofferenza se non fossimo stati sposati. Cosa serve per far funzionare un rapporto? A mio parere le cose più importanti sono la pazienza, la voglia di costruire qualcosa di importante e tanto impegno. Alla base, chiaramente, ci deve essere l’amore come punto di partenza, è la cosa fondamentale. Ma non basta. Nella vita le difficoltà da affrontare sono molte, è necessario avere una grande forza di volontà per far funzionare i rapporti. È stato difficile conciliare il suo lavoro nello spettacolo con la sua vita privata? Devo dire che non lo è stato. Tutto è avvenuto abbastanza naturalmente e non ho avvertito particolari disagi nel gestire vita privata e lavoro. Certo adesso, con due bambine, la situazione è più complicata, La seconda è piccolissima quindi riesco a portarla sempre con me. La grande, invece, va a scuola e comincia ad avere i suoi impegni. Forse adesso le cose si fanno più complicate in effetti! Ci sono migliaia di donne che lavorano, magari hanno la possibilità di stare più tempo a casa, ma non credo sia un’impresa eccezionale conciliare le due cose.


Foto per gentile concessione di Gianluca Mosti

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Villa Borgatti

Il primo a capire le potenzialità di Milena Miconi è stato Pier Francesco Pingitore che l’ha voluta nella Compagnia del Bagaglino. Con lui Milena ha partecipato a diversi varietà e film per la tv

Pensa che rimanendo incinta prima, e avendo dei bambini poi, una donna che lavora nello spettacolo possa perdere delle occasioni o, peggio ancora, essere messa in un angolo? Sinceramente a me non è successo. È stata solo una mia scelta quella di rinunciare ad alcuni lavori per poter stare vicino alle mie figlie. Non credo che esista nello show business una forma di emarginazione verso le donne che decidono di avere figli… o per lo meno mi piace pensare che non sia così! Una donna può sentirsi realizzata anche senza un compagno a fianco? Assolutamente sì. Nella vita ognuno deve fare quello che si sente, quello che lo rende più felice. Anche se vuol dire stare da solo. Una donna non ha bisogno di un compagno per stare bene e sentirsi felice. Quale posto è occupato dalla famiglia nella sua scala di valori? Senza nessun dubbio il primo posto. La rivedremo presto in tv? Per ora mi accontento dello spettacolo che sto preparando a teatro. Ho una bambina piccolissima, devo dedicarmi a lei!

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lo voglio Alcuni suggerimenti utili per avere il meglio il giorno delle vostre nozze. Luoghi, intrattenimento, abiti, servizi: per chi cerca solo l’eccellenza e desidera un matrimonio al top

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Catering

Il catering del ristorante “L’Erba del Re” è il non plus ultra del settore. Chi si rivolge a Luca Marchini e al suo staff pretende il massimo: in cucina e in sala. La stessa altissima qualità che si trova tra le pareti del ristorante, insignito dalla Stella Michelin

ECCELLENZA

Luca Marchini, chef e patron del ristorante L’Erba del Re

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della creatività


Cenare a “L’Erba del Re” vuol dire vivere un’esperienza culinaria sublime, non solo mangiare. È uno di quei ristoranti che hanno fatto dell’eccellenza la loro caratteristica fondante, così come Luca Marchini, lo chef e il patron, ne ha fatto uno stile di vita. Classe 1971, Marchini dopo la laurea in Economia e Commercio decide di assecondare la sua più grande passione: la cucina: «una passione che ho sempre avuto nel sangue e che mi ha trasmesso mia madre», racconta. Bussa da subito alle porte dei migliori, rimboccandosi le mani per imparare tutto quello che può nel più breve tempo possibile: Bottura a Modena, Nomicos in Francia, Barbieri a Bologna. E da tutti “assorbe” qualcosa: la tecnica, la precisione, l’entusiasmo. Nel 2003 decide di aprire il suo ristorante a Modena, 5 anni e mezzo dopo (e dopo solo 11 anni da quando aveva messo piede in cucina la prima volta) arriva il riconoscimento più importante: la stella Michelin. «Il ristorante era il mio grande sogno nel cassetto, e visto che non mi piace fare le cose a metà, ho puntato fin da subito all’eccellenza. Credo di potermi ritenere soddisfatto per ora, ho finalmente una base di partenza», spiega Marchini. Dal ristorante è nata, quattro anni fa, anche la divisione catering. L’obiettivo è quello di portare all’esterno i valori e la qualità de “L’Erba del Re”. «È un’attività assolutamente sussidiaria al ristorante, attraverso la quale cerco di far conoscere il mio lavoro. è nata per assecondare le richieste di alcuni clienti, infatti inizialmente abbiamo cominciato intervenendo in occasione di feste private. Successivamente sono arrivati gli eventi aziendali e le cerimonie». Che si lavori all’interno del ristorante modenese o in un’altra location, la qualità non cambia: la scelta delle materie prime, la ricerca di nuovi sapori e il perfezionismo adottato come metodo sono gli stessi. «Non solo - specifica lo chef - mi avvalgo degli stessi collaboratori che lavorano con me al ristorante o che hanno lavorato con me. Io so come lavorano e loro sanno come lavoro io. Il servizio è fondamentale e io voglio che sia di altissimo livello nel mio ristorante come durante gli eventi in cui lavoriamo e questo grazie anche all’appoggio da parte di Luca Montecalvo, mio responsabile di sala». Lo stesso vale per la mise en table e per la presentazione dei piatti, nulla è lasciato al caso e l’estrema cura estetica fa sì che le tavole siano autentici capolavori per gli occhi. Chi cerca Lu-

Monobocconi preparati da Luca Marchini e dal suo staff per un buffet. Mono dosi che permettono di mangiare tutto quello che c’è nel menu senza affrontare noiose e fastidiose file

ca Marchini per il proprio matrimonio cerca il non plus ultra, vuole il massimo fin nei minimi dettagli. Per mantenere standard qualitativi di questo livello è impossibile lavorare a più di due o tre eventi al mese: «ogni evento ci richiede tantissima energia - conferma Marchini - e va seguito con il giusto entusiasmo e la giusta passione, solo così posso essere soddisfatto io e i miei clienti. La finalità è sempre la stessa, in questi casi come fra le mura del mio ristorante: ottenere il massimo, non dico la perfezione, ma andarci molto vicino. Noi non offriamo qualcosa di preconfezionato. Ogni cerimonia è diversa e ha protagonisti diversi. Dietro ogni lavoro c’è uno studio il più possibile approfondito dei gusti e delle esigenze di chi si rivolge a me, ogni menu è diverso ma della medesima qualità. Ogni location è preparata in maniera diversa ma con la stessa eleganza, che definirei estrema, e con sobrietà. Il nostro è un modo di fare cucina su misura. Esattamente come un abito di sartoria». Il servizio catering de “L’Erba del Re” può occuparsi di eventi che ospitano dalle 10 alle 300 persone, servite sedute oppure a buffet, a seconda delle esigenze del committente. In entrambi i casi l’attenzione rivolta al servizio è maniacale. «La gestione di un buffet, soprattutto quando gli invitati sono molti, richiede delle particolari accortezze», spiega Marchini. «Ci sono degli studi americani che riguardano proprio questo argomento. Io adotto la formula del monoboccone, suddividendo l’intero perimetro dell’ambiente in aree tematiche. Questo permette un movimento continuo: si prende il monoboccone e ci si allontana per mangiarlo e dialogare con le altre persone, per poi avvicinarsi ad un altro tavolo. In questo modo si evita il formarsi delle code e la conseguente tensione che, in questi casi, deve essere pari allo zero. Stiamo parlando di eventi festosi, non ci deve essere tensione ma solo divertimento e stupore per la delizia di quello che si sta mangiando». L’apparecchiatura del buffet deve essere dello stesso livello di quella di un tavolo in un ristorante, l’impatto visivo è di fondamentale importanza, niente deve restare sul tavolo se non il cibo. E non ci sono indicazioni di quello che si sta per mangiare: «è il personale che spiega quello che c’è sul tavolo». Tutto questo è eccellenza, che Luca Marchini è riuscito a raggiungere grazie al suo esplosivo mix di qualità manageriali, creatività e abilità culinaria. L'Erba del Re Via Castel Maraldo 45, 41100 Modena, tel. 059218188 www.lerbadelre.it - email: ristorante@lerbadelre.it

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Atelier Esperienza, gusto e un’offerta versatile e professionale, sempre in linea con gli stimoli della moda. Sono queste le caratteristiche principali che fanno di Le Mariage, con i propri ateliers a Ferrara e Modena, un punto di riferimento per chi si sta per sposare in Emilia Romagna. Un atelier di abiti per gli sposi e da cerimonia che in realtà è un mondo fatto a misura di chi convola a nozze: «accogliamo le coppie ascoltando i loro gusti, i loro desideri e le loro esigenze». Spiega Susanna Fergnani che, con Monia Pozzati, è la mente e l’anima dell’atelier. «In particolare le spose devono essere seguite e “coccolate” con la massima attenzione e disponibilità. Devono sapere di poter contare su un personale qualificato, capace di interpretare i loro sogni». Quella che parla è la voce dell’esperienza, quell’esperienza che viene da un percorso professionale cominciato vent’anni fa da Monia e Susanna, e culminato nel 2002 con l’apertura dell’atelier. Il vestito da sposa richiede un’accurata preparazione, un lungo periodo di progressivi adattamenti alla persona che lo indosserà fino alla perfezione: «quello che ci proponiamo è di accompagnare la sposa dalla prima occhiata ai modelli fino alla concretizzazione dell’abito dei sogni», prosegue Susanna Fergnani. Soprattutto per questo motivo presso Le Mariage si riceve Nella foto sotto, Susanna Fergnani e Monia Pozzati. A sinistra, il modello di abito da sposa Sabrina F. della collezione esclusiva Le Mariage

per sognare La scelta del vestito da indossare il giorno delle nozze è sempre uno dei passi più importanti per la futura sposa. È bene rivolgersi a un atelier con un’ampia scelta e a professionisti a cui affidarsi. Le Mariage è il posto giusto. E non solo per le spose 88

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Altri due modelli firmati Le Mariage: a fianco, Kim B. Sotto, modello Brigitte B.

prevalentemente su appuntamento, bisogna avere il tempo necessario per dedicarsi ai futuri sposi e per mostrargli l’ampia gamma di abiti delle migliori firme che l’atelier propone: l’assortimento di abiti da sposa a campionario completo comprende 500 abiti. La scelta delle griffes prevede un perfetto mix di attualità e tradizione e le proposte sono talmente tante da adattarsi ad ogni tipologia di donna e ad ogni esigenza. «Siamo alla continua ricerca degli abiti che meglio interpretano le nuove tendenze, mantenendo sempre un occhio di riguardo alla tradizione perché, si sa, il romanticismo non passa mai di moda!». E continua ancora Susanna Fergnani: «abbiamo conquistato la fiducia dei nostri clienti proprio grazie all’alta qualità delle nostre proposte e cercando di interpretare e soddisfare i loro desideri: da noi non si aspettano solo un abito, si aspettano l’aiuto di chi, con la sua esperienza, li accompagnerà fino alla realizzazione del vestito perfetto, che, per essere tale, deve sempre rispecchiare la personalità di chi lo indossa. Con particolare attenzione anche agli accessori, soprattutto il velo e le scarpe: niente va trascurato». Vestire delle creazioni uniche ed esclusive, sentendosi a proprio agio,in un giorno in cui gli sposi sono indiscussi protagonisti, è la finalità principe che si mira a realizzare. Tra le griffes di abiti da sposa si leggono alcuni fra i nomi più importanti del panorama italiano ed europeo: Carlo Pignatelli Fiorinda, Carlo Pignatelli Opera, di cui Le Mariageè esclusivista per l’Emilia Romagna, Pronovias, Nicole Fashion Group, Daniel degli Onofri, Casablanca, Manuel Mota, Antonio Riva, San Patrick, La Sposa, Mathyro, Demetrios, Fabio Gritti. Ma anche gli uomini sono diventati estremamente esigenti, e lo sposo può soddisfare la propria creatività e il desiderio di indossare un abito importante grazie a firme come Carlo Pignatelli Cerimonia e Outside, Maestrami, Lubiam, Max Chaoul, Antonio Riva e Romeo Gigli. Allo stesso tempo un ricco ed assortito reparto con abiti da cerimonia è disponibile per i familiari degli sposi e per chiunque

fosse alla ricerca di proposte esclusive per le proprie ricorrenze. Fra le griffes di questo settore: Carlo Pignatelli, Mathyro,Musani e Fashion New York. Le Mariage propone anche una collezione di abiti da sposa esclusiva, disegnata proprio da Susanna Fergnani, che comprende circa cinquanta modelli e la cui realizzazione viene seguita personalmente dalle due socie. Sono abiti dalle linee morbide ed aggraziate, modelli unici dal taglio impeccabile. Le parole d’ordine, in questo caso, sono charme e autenticità. «Ho voluto seguire due filoni, – spiega la stilista – quello romantico, caratterizzato dall’uso di fiori e pizzi, un po’ più classico, e un filone più fashion, realizzato con tessuti morbidi e dall’immagine pulita: abiti moderni, curati ed essenziali. I nostri sono vestiti sofisticati ed eleganti ma, al contempo, disegnati per spose disinvolte». Le Mariage Via Bologna, 111 44100 Ferrara Via Emilia Est, 947 41100 Modena www.lemariage.it

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Luoghi Villa Santa Cristina si trova immersa nella tranquillità e nel verde delle colline in provincia di Rimini. Location d’eccezione per matrimoni e cerimonie in genere, party privati e feste aziendali, in estate e in inverno

di charme Una villa elegante circondata da un parco meraviglioso. Dove pony e uccelli coloratissimi contribuiscono a rendere il luogo magico. Qui, sulle verdi colline di Rimini, è possibile organizzare matrimoni da favola

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Sulle colline riminesi, affacciata sul Mar Adriatico, Villa Santa Cristina è realmente un indirizzo di charme per gli sposi che desiderano una location indimenticabile per il ricevimento di nozze. Un’elegante e moderna dimora di campagna che si presta alla perfezione ad ospitare ricevimenti ed eventi all’aria aperta, ideale per chi desidera una festa di nozze molto romantica e avvolta da un’atmosfera serena e rilassante. Il sogno di ogni coppia di sposi è quello di poter rendere unico ed indimenticabile il giorno del proprio matrimonio e senza dubbio la location del ricevimento nuziale è fra gli elementi più importanti che caratterizzano l’evento, e un luogo particolare e affascinante è quasi una garanzia per la buona riuscita dei festeggiamenti. Un matrimonio è un avvenimento speciale e indimenticabile, la cornice che lo accoglie deve essere all’altezza! Villa Santa Cristina è stata costruita circa dieci anni fa in puro stile coloniale. È una costruzione semplice e funzionale che non vuole rubare la scena al parco che è il punto forte del complesso. Se il matrimonio è programmato in primavera o in estate, l’ideale è quindi ambientarlo in giardino, da dove è possibile godere di un panorama incantevole, e nelle due ampie terrazze che vi si affacciano sopra. Cespugli di rose ros-

se ed ulivi secolari creano giochi di colore che trasformano i 7000 metri quadrati intorno alla casa in un suggestivo e romantico parco. In questa cornice incantata si possono muovere in totale relax fino a 400 persone.Il parco è attrezzato con bianchi gazebo in ferro battuto che spiccano nel verde intenso dei prati perfettamente curati e tra i fiori di mille colori che lo circondano. Sotto i gazebo possono essere ospitate fino a 300 persone. E, tra gli alberi, una sorpresa: un vasto recinto racchiude tantissime specie di animali da cortile: pony, conigli, coloratissimi fagiani,e tanti altri,mentre pavoni e leprotti preferiscono scorazzare liberi. Due voliere, inoltre, ospitano diverse razze di pappagalli che rallegrano l’ambiente con i loro colori e cinguettii e contribuiscono a dare l’idea di trovarsi in un luogo incantato. All’interno della villa, elegantemente arredata, vengono ospitate fino a 130 persone che diventano 230 se si considerano le due terrazze che possono essere coperte con chiusure mobili. Santa Cristina offre tantissime soluzioni per unbanchetto nuziale da ricordare: da quello intimo e raffinato al party scatenato, con la grande comodità di avere un parcheggio che può ospitare fino a novanta autovetture. Struttura dall’atmosfera confortevole e raffinata, Villa Santa Cristina ren-

de speciale ogni tipo di evento. All’interno del recinto che delimita il suo immenso parco, ci si trova catapultati in un’altra dimensione: ogni scorcio, ogni angolo di questa dimora, contribuisce alla sensazione di vivere in un quadro impressionista o di partecipare ad una festa di fine Ottocento. Come arrivare Venendo da Rimini, percorrendo la Superstrada in direzione San Marino, a circa 400 metri dal confine di Stato tra Italia e San Marino, prendere a destra verso via Marignano, poi iniziate a salire fino ad arrivare all’ingresso della Villa al n. 43. Villa Santa Cristina Via Marignano, 43 Rimini Tel. 3356328318 - 3356172364 info@villasantacristina.it


Intrattenimento

gno so un re a z z li a re a ta iu a a “La music ra vita� nel giorno piu’ bello della vost

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Andrea Rossi e la musica: senza dubbio una storia d’amore destinata a non finire mai. Appassionato di musica fin da giovanissimo, a soli 17 anni comincia a lavorare come dj. Pochi anni dopo la decisione di trasformare la sua passione in un lavoro a tutti gli effetti: nel 1990 iniziano le sue prime apparizioni nei piano bar,nelle piazze e nei teatri, dove canta e suona un genere pop – melodico che non lo abbandonerà più durante tutta la sua carriera. «La musica è da sempre il mio grande amore e la mia grande passione». Racconta Andrea Rossi. «Quando suono mi sento realmente realizzato. Amo trasmettere attraverso la mia voce quello che sento». Ha affiancato musicalmente diversi artisti come Dario Ballantini, Giovanni Cacioppo e Jucas Casella. Nel 1995 è arrivato alle finali del Festival di Castrocaro. Nel 2000 ha vinto come interprete una serata del Tour Arcadia, cosa che lo ha portato a partecipare all’Accademia di Sanremo, il concorso dedicato ai giovani emergenti che desiderano partecipare al più importante concorso canoro d’Italia. Nello stesso anno avviene un incontro molto importante per la sua carriera, quello con Pierangelo Bertoli, che per lui scrive tre brani musicali da inserire nel suo primo lavoro discografico:“Pelle”. Un album di dieci canzoni inedite, sette delle quali scritte da Danilo Amerio che è anche produttore e arrangiatore dell’intero CD. «Insieme ad Ame-

rio ho anche avuto la grande soddisfazione di partecipare, nel 2002, al Festival di Napoli su Rete 4, siamo arrivati quinti», racconta l’artista. Una lunga serie di esperienze a diversi livelli (a cui si aggiungono quelle fatte all’estero), nella quale si inserisce anche una fruttuosa collaborazione con Umberto Tozzi, che ha portato il noto cantautore torinese a contribuire alla creazione dell’album “Da domani”, uscito nel 2007 sempre grazie alla produzione artistica di Amerio. Andrea Rossi si esibisce dal vivo in diversi ambiti e in occasione di diversi eventi, tra cui i matrimoni: avvenimento in cui la musica è importante perché deve essere la colonna sonora del giorno più importante nella vita di due innamorati. «La musica allieta tutte le occasioni di festa della nostra vita, ma i matrimoni sono occasioni molto particolari – spiega il cantante – perché è l’unico caso in cui il protagonista non è l’artista ma lo sono gli sposi, le persone sono presenti per loro e per nessun altro. La musica deve essere un accompagnamento». Andrea Rossi sul palco si accompagna con la tastiere e con l’armonica a bocca: «mi piace personalizzare – racconta – tutti i pezzi che canto, per dare una versione diversa dall’originale. Non parlo solo di interpretazione vocale, ma anche di arrangiamenti. Ovviamente è un tipo di lavoro che si fa solo laddove i brani lo consentono, e un arrangiamento diverso dall’originale può andare ad arricchirli». Durante il pranzo o la cena, la musica fa da sottofondo al chiacchiericcio degli ospiti, ma arriva un momento in cui il volume si alza e le persone si scatenano: «bisogna interpretare la situazione, – spiega Rossi – è l’esperienza che insegna quando è il momento di alzare il volume e intervenire per coinvolgere le persone, magari attraverso un gioco, o magari un ballo di gruppo. Bisogna essere bravi ad avere il giusto tempismo interpretando la stanchezza negli occhi delle persone e coinvolgendoli con la mu-

sica». Ci sono poi i momenti più importanti della festa, quelli che devono essere scanditi da brani musicali “memorabili”; lo conferma anche Andrea Rossi: «la scelta dei brani per momenti “clou” è molto delicata e va sempre affrontata insieme agli sposi. In generale, comunque, prima di un matri-

monio mi piace parlare a lungo con la coppia per capire i loro gusti e le loro esigenze. Non voglio sbagliare “quel” giorno». Nell’ampio e variegato repertorio musicale che Andrea Rossi è in grado di proporre da solo oppure, se gli sposi lo desiderano, accompagnato da altri strumenti o da una seconda voce femminile, la musica anni Ottanta ha un posto privilegiato, come spiega lui stesso: «è un periodo musicale che molti miei colleghi trascurano, in realtà comprende diversi brani splendidi che si prestano ad essere ballati. Un altro genere che amo molto suonare ai matrimoni è il latino americano». E le sue canzoni? «Quando c’è spazio… perché no! ». PER CONTATTI

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Moda Sposi, allegato di Business in Fiera Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Bologna al numero 7996 dell’8 settembre 2009

Direttore Editoriale Maurizio Costanzo Direttore Responsabile Cristiana Zappoli Art Director Laura Lebro Marketing Mario Pompilio Francesco Toschi Redazione Alessio Aymone Biagio Costanzo Emanuela D’Agostino Andrea Giuliani Gianfranco Virardi Collaboratori Manuela Garbarino Emilia Milazzo Marco Zappia Stampa Cantelli Rotoweb - Castel Maggiore (Bo) - www.cantelli.net

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