Vicenza City ottobre 19

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OTTOBRE 2019

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Sommario

14 | .L’Altrove dell’Arte | La critica dell’Arte | Di Salvatore Fazia 16 | .Il cinema va a scuola | Di Cristiana Albertini 22 | .Franco Lovato documentarista | Di Simone Pavan 32 | .La val che urla | Di Elisabetta Badiello 40 | .Alessandro Rindolli | Di Simone Pavan 44 | .Gianfacco | Di Giovanni Simoni 48 | .Le Sindoni di Gaia Bellini | Di Simone Pavan

.Cosa succede in Città 55 | .Eventi da non perdere .Teatro, musica, spettacolo, Musei, mostre, sport, tempo libero 56 | .Mappa della Città

.Rubriche 90 | .Vicentini nel Mondo | Voci e volti stranieri | Di Stefano Ferrio

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.l’Altrove dell’Arte Il movimento speculativo-dialettico dell’arte “l’uomo è qualcosa che deve essere superato” La Critica dell’Arte Di Salvatore Fazia

Il passaggio da una figura a un’altra, per cui qualcosa, un tema di scena nell’opera, tramite il trattamento artistico, diventa un’altra cosa, la cui alterazione alla fine non è nemmeno un’alternativa ma, totalmente e subito, pensiero e immaginario di un altrove. In assoluto e in assoluzione, letteralmente a dissoluzione e scioglimento di tutto quanto s’era prima impigliato sia nella soggettività dell’io patetico sia nell’oggettività simpatetica del non-io. È il clima diffuso di uno stato d’animo al quale si accede una volta che si è felicemente compiuta la missione dell’arte (“l’uomo è qualcosa che dev’essere superato”): è questa storia della missione, la sua stessa leggenda, la sua tregenda evocata nell’opera, tra crocifissione e morte nel calvario dell’opera, tra passione e redenzione nella riuscita e nel successo, a costituire la spinta ascensionale per la gloria infatuata e fatua dell’assunzione in cielo: “Creare - questa la grande redenzione dalla sofferenza, e il divenir lieve della vita”. Non è un caso che la trasfigurazione per antonomasia sia quella di un dio-uomo divenuto uomo-dio, che la metamorfosi sia avvenuta come è avvenuta, tra l’incredulità e la sospensione dell’incredulità, il sacrificio e l’artificio del sacro nel simbolo della propria missione e a missione compiuta. Il movimento dell’arte, il suo vero effetto speciale, è immutabile: è ciò per cui un’opera d’arte è divenuta un’opera d’arte, la sua funzione assoluta; quel che cambia è il tempo di assoluzione: prima lo scioglimento dell’oggetto e il nodo in gola dell’artista, poi lo stato liberato dell’Io e la visionarietà della sua stessa oltranza, con il contenzioso della trasvalutazione, i valori messi in campo e messi in gioco, alla fine fatti fuori e sbandierati nei trofei. Con la trasfigurazione dell’arte antica inebriata nell’ideale: l’ideale classico della bellezza, 16

l’ideale cristiano della beatitudine. Con la trasfigurazione moderna interamente trasferita nell’euforia dell’annientamento del reale col suo negativo, com’è nella risata estetica dello Zarathustra. Non è facile parlarne: da sempre coltivata sotto i linguaggi mimetici della critica, l’idea di trasfigurazione imbarazza, se ne vive il disagio a puntualizzarne tempo e luogo nell’opera. Non è tuttavia difficile sperimentarne la percezione, essendo quasi un luogo comune; difficile è farne oggetto di rappresentazione critica, isolarne il fenomeno, seguirne gli svolgimenti e descriverli. Opportunamente esaltata quando ne è stata individuata e valorizzata la forma mimetica in quella figura della critica che Baudelaire ha qualificata come poetica. Ci sono critici, e, più volte, scrittori, filosofi, poeti, che ne hanno fatto e ne fanno oggetto di re-citazione appassionata. Poco facile è identificarne i contenuti, perché si tratta di proiezioni dell’emotività nelle quali sono le figure del testo che svaniscono, vanificano e diventano forme dell’eccitazione visionaria. E’ che l’intervento trasfigurativo agisce mimeticamente all’interno dell’opera e in ogni tratto del suo svolgimento, per cui nella fase della trasformazione-in-forma di un tema ha già luogo l’effetto di trasfigurazione, che, nella fase dello stile, della ri-forma del senso sia della cosa che della sua forma percepita, ha poi la sua azione trasfigurativa più personale - essendo comunque trasfigurativa ogni azione, singola o complessiva, istantanea o generale, che compie il salto dal sintomo al segno, dal segno al significato, dal significato al simbolo, dal simbolo al suo metabolismo emotivo-visionario, e come continua azione eversiva dalla fisica delle cose alla metafisica delle pose, e in una traslocazione dell’io euforica e a più piani.


.Morale Opera di Althamer Pawel, Polonia Biennale Arte di Venezia 2013 Photo Archivio Simone Pavan ©

Dal libro “l’arte parola per parola” Logistica A/Z cronache di un’illusione. Di Salvatore Fazia Mappa: la morale estetica di Nietzsche - la via dell’arte come via dell’autonomia - la vita come scena della vivibilità - pietà e spietatezza dell’artista, e la sensualità di esistere - la tragedia della socialità e della gregarietà - la condizione vittoriosa dell’arte. In principio, Nietzsche: “L’art pour l’art significa: se ne vada al diavolo la morale!”. Al suo posto, l’arte. La sua trasformazione dei valori in psicologie transitive e transazionali, in forme estetiche che dirimono in se ogni vertenza con la vita. L’art pour l’art come le vie pour le vie: la vita da vivere in termini di vivibilità, i suoi contenuti come giochi. Nessuna autorità esterna, niente gerarchie di intimidazione etica o morale: “la lotta contro il fine dell’arte è sempre la lotta contro la tendenza moralistica nell’arte, contro il suo assoggettamento alla morale” e il suo stesso assoggettamento alla comunità, alla pubblica opinione, al suo potere comunitario, alla sua socializzazione organizzata. “Meglio nessun fine che un fine morale!”: è altro il filo nell’arte, porta fuori dal labirinto di tutte le controversie concordate, tutte le virtù contrattate. Non il filo di Shopenauer quando pensava che l’arte, “mettendo in luce anche molte cose brutte, dure, problematiche”, portasse a detestare la vita e a proteggersene, il che sarebbe “ottica da pessimisti e malocchio”. Nietzsche fa l’elogio dell’artista, è l’unico filosofo che fa dell’arte l’azione per la liberazione dell’uomo, artista lui stesso e erore della stessa intrapprendenza dell’artista: ne esalta epicamente la “condizione impavida dinnanzi allo spaventoso e al problematico”, ne apprezza “il coraggio e la libertà del sentimento di fronte ad un possente nemico, di fronte a una superiore avversità, di fronte a un problema che desta raccapriccio: questa condizione vittoriosa”. Quet’altra morale, un’alternativa: l’autonomia che porta l’artista ad andare oltre ogni cultura di soggezione, contro ogni ossessione di aggregazione e di gregarizzazione sociale: “l’uomo eroico esalta con la tragedia la sua esistenza... quel che v’è di guerriero nella nostra anima... questa dolcissima crudeltà”. 17 17


Cinema

.Il Cinema va Educazione all’immagine, un giusto riconoscimento. Di Cristiana Albertini

È proprio il caso di dirlo, finalmente il cinema sta prendendo un suo spazio nella classica attività di studio scolastico, si vedono film, si fanno corti e lunghi, si prende confidenza con il mezzo audiovisivo. Come mai questa scelta? La scuola si sta accorgendo, da qualche tempo, che il linguaggio visivo è diventato sempre più presente nella vita dei ragazzi e anche dei bambini: l’uso degli smartphone, del tablet, del pc compresa la televisione, ha invaso spesso il tempo della conoscenza, relegando la lettura ad ambiti circoscritti e relativi allo studio e l’esperienza diretta a momenti episodici. Che ci piaccia o no, i ragazzi e le ragazze, compresi i bambini, hanno un rapporto costante con il mondo delle immagini indirette, mediate da un mezzo che spesso supera le nostre capacità di utilizzo.

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La scuola italiana in generale, utilizza in gran parte, e per fortuna, il testo scritto e lavora parecchio su base teorica, anche se molti cambiamenti sono in atto, come le lavagne Lim interattive e multimediali, o l’uso dei tablet soprattutto alle superiori. Così la scuola dell’obbligo si sta orientando sempre più verso un apprendimento trasversale e multidisciplinare, dove i saperi si intersecano tra loro e i ragazzi sperimentano la loro capacità di comprensione e di ragionamento. In tutto questo la lettura dell’immagine tendeva a essere relegata solo alla storia dell’arte che, fondamentale base di conoscenza vista la nostra storia e la nostra geografia artistica, rischiava di rimanere in qualche modo isolata. Quindi, a partire proprio dalla nostra arte, alcune


a scuola!

scuole hanno iniziato da tempo ad allargare lo sguardo verso quella che viene chiamata l’educazione all’immagine, attraverso il cinema e l’audiovisivo, come una nuova attività che raggiunge e colma il vuoto di conoscenza del pubblico giovanile: si vede tantissimo ma ci sono poche capacità di interpretazione e di comprensione. I ragazzi sono così esposti a un tambureggiamento costante e quotidiano che non lascia tregua, in gran parte bevono ciò che vedono, senza filtri e senza decodifica. Il cinema e il sistema audiovisivo (documentari, serial , approfondimenti, lezioni visuali…) allora assumono un ruolo interessante nel percorso di apprendimento attuale, ma hanno bisogno di una formazione e di una conoscenza, di un lavoro profondo e di esperienza, come tutti

i linguaggi, tanto più che il linguaggio per immagini è immediato e incisivo. Ecco quindi che il 3 settembre alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Mibac (Ministero della attività culturali) e il Miur (Ministero della scuola) hanno svolto un convegno sul cinema e la scuola e, partendo dalla legge del 2016 e dal protocollo d’intesa del marzo 2018 per l’inclusione nelle scuole del linguaggio cinema e audiovisivo, hanno promosso un bando per il 2019/2020 dal titolo “Cinema per la scuola - I progetti delle e per le scuole” , con la proposta di tre diversi percorsi e un budget per ogni bando di almeno euro 2.000.000! Un grande riconoscimento per il cinema che acquista un ruolo diverso agli occhi del popolo degli studenti…

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Il cinema va a scuola! | Di Cristiana Albertini

Cinema goes to school! We must say it, Cinema is finally gaining its role in school education: movies are being watch, shorts and longs are being produced, the familiarity with audio and video media is growing. Why this? School has realised, for some time now, that visual communication is more and more present in kids life: using smartphones, tablets and PC’s, including TV, has increasingly taken time out of knowledge, thus relegating reading to more limited spaces for studying and direct experience to more sporadic moments. Whether we like it or not, boys and girls, and even children, have a constant rapport with direct images, through a media that often exceed our own abilities to use it. For the most part, Italian schools thankfully still use the written text and work a lot on a theoretical basis, although many changes are happening. such as Lim interactive boards and the use of tablets. So schools of the lower grades are steering towards a more cross-disciplines type of learning, where different types of knowledge interact and where kids can actually experiment their level of understanding and reasoning. In all of the above, understanding an image was mainly relegated to studying art history: essential to our knowledge given our artistic history and geography, art history risked somehow to remain confined.

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Stemming from all this, some schools have started some time ago to widen their scope to a better understanding of images through Cinema and audio-visual media, in the attempt to bridge the knowledge gap of the younger public: they watch and see a lot, but perhaps there is little understanding of it all. These days kids are constantly hammered with images, and for the most part they just absorb, however without filtering and analysing. Cinema and audiovisuals (documentaries, serials, visual lessons, etc.) have therefore gained a pivotal role in education, but, same as for every other language, they are in need adequate delivering, chiefly because images are more powerful and leave a deeper mark. Mibac (the Ministry of Culture) and the Miur (the Ministry of Education) held a convention last September 3 within the Venice Movie Festival to talk about the role of Cinema in schools: using the 2016 and the 2018 memorandums of understanding on including audiovisual language as part of the educational experience, they are promoting a competition for the years 2019/2020 named “Cinema in schools - Projects from and for the schools� with three different themes and a budget of man euros for each of them. A great recognition for Cinema that now acquires a whole new role in the eyes of students.


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Documentarista

.Franco Lovato Un documentarista in continua ricerca, viaggiatore nella storia contemporanea. Attraverso i suoi libri e i suoi docu film, interpreta fatti storici con la chiave della veritĂ . Dal Vietnam alla guerra civile americana, dai massacri perpetrati dai Khmer Rossi alle gesta eroiche del vicentino Luigi Albanese Di Simone Pavan

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Il documentarista vicentino Franco Lovato | Di Simone Pavan

Grande appassionato e cultore della storia contemporanea, Franco Lovato indaga, ricerca e documenta scenari di storia recente. Di professione fa l’avvocato in diritto commerciale internazionale, con una sede a Vicenza e una a Berlino. Franco non ha mai smesso di viaggiare ed è rimasto anche per lunghi periodi in Asia e negli Stati Uniti. La Germania, sua seconda Patria, gli ha dato una cultura mitteleuropea e un’attitudine particolare a filosofia e pensiero. La grande passione per la storia e il viaggio, lo hanno spinto ad analizzare gli eventi bellici del secolo scorso, soprattutto in relazione alle posizioni internazionalistiche dei Paesi Forti approfondendone gli aspetti più personali e umani. Il suo interesse per gli Stati Uniti e il Sud Est Asiatico sono testimoniati dalla sua prima fatica ”Il dramma del conflitto Vietnamita”, un libro raccolto con plauso dalla Regione Veneto che assieme all’autore confeziona un documentario presentato poi alla 69° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (ambito Regione Veneto) nel 2012. La successiva scoperta di un eroe italo-americano, medaglia d’Onore del Congresso degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam, lo ha spinto a scrivere un nuovo libro “Echi di pianto dall’Indocina Francese” e a creare un nuovo docufilm, presentato alla 70° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2013. Nello stesso anno, sono stati tradotti in inglese, il libro ed il documentario, successivamente presentati a Seattle nell’ambito della Festa Italiana che si svolge annualmente. Il 19 Marzo 2014, lo stesso documentario “La Guerra di Luigi” viene presentato a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo. L’entusiasmo cresce e lo scrittore-documentarista intraprende viaggi in tutti gli Stati Uniti approfondendo aspetti della Guerra Civile e dei conflitti con gli indiani. Da un’idea condivisa con la squadra viene formata una serie di quattro documentari avulsi dalla normale consuetudine del “ripescaggio” di immagini preconfezionate. È questo l’aspetto importante di un nuovo modo di “fare documentazione” cercando di sollecitare attraverso le immagini di oggi e le parole, la curiosità dello spettatore. 26

With his passion for modern history, Franco Lovato investigates, researches and documents our recent past. He’s an international trade lawyer with a firm in Vicenza and one in Berlin; however, he never tires of travelling, and has spent some months in Asia and in the United States. Germany, his adoptive country, provides him with a central-european culture and approach to philosophy. His passion for history and travelling brought him to explore the war theatres of the past century, and chiefly the positions adopted by the stronger nations on international affairs and relationships, but also focusing on the most human and personal aspects of it all. All of the above is then condensed in his first work, “Il dramma del conflitto Vietnamita”, a book then transposed into a documentary that was presented in 2012 at the Venice Film Festival. This movie is an extraordinary journey through the most symbolic places of the Vietnamese war to talk about the atrocities occurred, also integrated with an interview to one of the eleven survivors of the My Lai genocide of March 16, 1968, where over 350 women and children died. The War in Vietnam, as we know it from the ample Hollywood filmography, still appears to date as a bleeding wound, perhaps due to the atrocities perpetrated by both parties. Franco’s work is ancient and modern at the same time: ancient because it resumes an old conflict, the impossible victory of David against Goliath; and modern because of the media used, i.e. television. Franco tells us a lot about this war, but a lot more is still to be told about the many conflicts in South-East Asia, and he has the passion and competence to do it, inspired by the principle that “Very few things destroy human dignity like the war” [Oriana Fallaci].


Vietnam Il dramma del conflitto Vietnamita. Un viaggio straordinario attraverso i luoghi simbolo per raccontare con l’emozione le atrocità del conflitto vietnamita. Un’opera unica nel suo genere, arricchita da una toccante intervista ad uno degli undici sopravvissuti alla strage di My Lai, dove trovarono la morte oltre 350 persone fra donne e bambini la mattina del 16 Marzo 1968. Libro e Docu-film

Presentazione di Vittorio Morelli. La guerra del Vietnam, quella che abbiamo conosciuto grazie al bisogno dei soldati americani di raccontarla e all’ampia filmografia Hollywoodiana, appare ancora oggi come una ferita mai rimarginata, sanguinante. Forse per la ferocia che ha caratterizzato entrambi gli schieramenti. “Quando lasciammo il Vietnam – ha scritto Philip Caputo nel suo libro di memorie vincitore del premio Pulitzer – eravamo delle strane creature, con giovani spalle su cui poggiavano teste da vecchi”. Per fortuna il passare del tempo offre nuovi e più profondi spunti di riflessione e una nuova visione di insieme. In questa direzione va letto lo straordinario lavoro di Franco Lovato, antico e moderno allo stesso tempo. Antico perché ci racconta una pagina di storia tragica del secolo scorso – la guerra del Vietnam – con un richiamo universale: la vittoria apparentemente impossibile di Davide su Golia, dei Vietcong sugli americani. E per farlo usa il principale strumento di comunicazione dell’era moderna, la televisione. Lovato ci dice molto della sporca guerra proponendosi come un ponte ideale tra passato e presente. Ma molto dovrà ancora essere scritto sui conflitti che hanno insanguinato il Sud-est asiatico e Lovato ha la passione e la competenza per farlo, ispirato da un ideale nobile, quello enunciato da Oriana Fallaci: “Quasi niente quanto la guerra, frantuma la dignità dell’uomo”.

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Il documentarista vicentino Franco Lovato | Di Simone Pavan

Ba Chuc

Luigi Albanese

18 aprile 1978. Trentacinque anni sono trascorsi dal massacro di Ba Chuc, un piccolo villaggio vietnamita al confine con la Cambogia. Fu perpetrato dai Khmer Rossi che, in una sola notte, trucidarono oltre 3000 persone. La complessità del Sud Est asiatico, a partire dagli Anni ’50 del secolo scorso, è radiografata e attualizzata in un volume in cui l’autore racconta sentimenti, sofferenze e speranze dei tragici attori della guerra, grazie al contatto diretto con i luoghi e i protagonisti. Uno spazio particolare è riservato a Luigi Albanese, eroe vicentino ucciso in Vietnam, unico italiano insignito della Medaglia d’Onore del Congresso Americano.

Cornedo Vicentino, paese alle pendici delle Prealpi Venete, 1948. Anni di fame e povertà. La famiglia di Albanese parte per l’America in cerca di fortuna. Il tributo che gli verrà chiesto è alto. La vita di Luigi nel Vietnam Centrale. Salverà i suoi compagni da morte certa. Medaglia d’onore del Congresso. Unico Italo-Americano insignito. Una storia sconosciuta. Promo del documentario di Franco Lovato per la serie “Sfogliando la Storia”. Con la partecipazione del Prof. Arduino Paniccia dell’Università di Trieste. Eroe Americano nato a Cornedo Vicentino – Italia

La guerra in Vietnam rappresenta il primo conflitto prepotentemente mediatizzato; Echi di pianto dall’Indocina Francese ci riporta alla dimensione umana della vicenda, invitandoci a liberarci di pregiudizi e distorsioni storiche. Attraverso le parole esclusive di Gnor Seng e Nhem En, rispettivamente nipote e fotografo di Pol Pot, viene ricostruito il mosaico del martirio vietnamita-cambogiano. Un modo nuovo di narrare la Storia dove, al rigore delle fonti, si accompagnano l’espressione dei sentimenti e l’evocazione di profumi, odori e suoni degli scenari di guerra. 28

Dal libro “Echi di pianto dall’Indocina Francese” …Dal piccolo paese di Cereda di Cornedo Vicentino, inserito in una lunga e stretta valle a forma di cono situata a nord del territorio vicentino ai piedi delle Prealpi Venete, chiamata Valle dell’Agno, partirà Giannina Albanese con Luigi alla volta di Seattle. Luigi vide la luce il 27 aprile 1946. Nella umile abitazione di Cereda visse con il papà Rodolfo e la mamma Giannina fino all’età di quasi due anni. Subito dopo un cambio drastico di vita e ambiente, al seguito dei genitori attirati dal sogno americano. Sono un periodo triste quegli


Anni Cinquanta. L’Italia tutta deve affrontare momenti duri. Molti i componenti di famiglie che, come quella di Luigi, devono migrare in cerca di un futuro migliore. Le partenze si sa sono sempre tristi. Soprattutto quando si lasciano dietro tanti affetti per una destinazione che offre sì speranze, ma nessuna certezza. E l’addio della famiglia Albanese è colmo, più di altre, di sofferenze. Mamma Giannina fa fatica a preparare i bagagli. Un forte dolore al metacarpo le impedisce il movimento. Dovrà essere aiutata dalla sorella più piccola, Maria. “Non andare via”, disse a Giannina. Quasi un presagio.

Shortly after his first work, the discovery of an Italian-American war hero, awarded with the Medal of Honour by the US Congress, brought him to write a second book “Echi di pianto dall’Indocina Francese” and to create a new documentary, also presented at the 2013 Venice Film Festival. The book and the documentary have also been translated into English and presented in Seattle within the Italian Festival that takes place every year. This work talks about Luigi Albanese, born in 1946 in Cornedo, a small town just north of Vicenza, who migrated with his family to Seattle, WA in 1948. Luigi Albanese took part in the Vietnamese conflict and was the only Italian-American awarded with the Medal of Honour for saving his fellow soldiers from sure death. This is all narrated in this second work which focuses on an episode occurred on April 18, 1978 in the small village of Ba Chuc, Vietnam, not far from the border to Cambodia: over 3000 people were killed by the Khmer Rouges in one night. With this work, Franco brings us back to the human aspects of this war, almost asking us to free ourselves from any preconceived ideas and historical distortions. Through the words of Nhem En, photographer in Pol Pot, and his nephew Gnor Seng, the puzzle of the martyrdom is put back together: a new way of telling history by combining the rigorous facts with feelings and emotions, scents and sounds of the war theatres.

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Il documentarista vicentino Franco Lovato | Di Simone Pavan

American Civil War Vicksburg sul far della sera e introduzione alla Guerra Civile Americana Trama: Un mercante di schiavi, un’istitutrice, un piantatore, un ufficiale dell’esercito confederato. Quattro personaggi per raccontare quattro aspetti diversi degli Stati del Sud nell’ultimo fasto prima del declino. Impietoso il sipario che si alza sugli schiavi seviziati, le bambine prostituite, il cotone che taglia le mani, la battaglia che scarnifica corpi e coscienze. E in mezzo a tutto questo, il Mississippi, con le sue acque verde-blu e i sinuosi meandri, scorre incurante del sangue che in esso si riversa. Il fiume lo lava via da Vicksburg, nell’estate del 1863, senza onore delle armi per le bandiere a stelle e barre che vengono ammainate, senza riverenza per quelle a stelle e strisce che vengono innalzate. Un vecchio che resta a guardare, tra le ombre del vespro.

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Following the success of the first two works, Franco decides to explore the United States with the aim of deeply understanding the Civil War and the conflict with the Indians. He’s able to create a series of four documentaries using the stories of four different people: in “American Civil War”, a slave merchant, a governess, a plantation worker and an army officer talk about their lives in the South before the decline. Inevitable the reference to the tortures inflicted to the slaves, the very young female prostitution, the sharp cotton tree cutting the hands, the battle that erodes bodies and souls. Amongst all this, the Mississippi river, washing the blood away with his green and blue waters, in the summer of 1863.


E il tomahawk urlò vendetta Le Guerre Indiane e storia dei nativi americani. La cinepresa ripercorre paesaggi e ricerca testimonianze ancora visive di questa terribile vicenda storica che ha travolto le popolazioni native del territorio americano. Solleva dubbi e smantella certezze create dai falsi miti del cinema.

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Cinema

. La monta nel cuore Ciak si gira... il film “La val che urla� delle regista Lucia Zanettin Di Elisabetta Badiello

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Quando la pioggia scroscia abbondante e il torrente di fondo valle si gonfia, emette un rombo che echeggia come un urlo, è “la val che urla”. Quella valle che costituisce lo scenario del film girato lo scorso inverno in piccola parte a Vicenza, oltre che a Taibon Agordino ma soprattutto nella Valle del Primero, a Vanoi. La Val che Urla, lungometraggio della durata di 107 minuti, prende spunto dalla natura e da un’antica leggenda di Castelpietra, un angolo di medioevo al nord di Rovereto. Regista è Lucia Zanettin, avvocato di Vicenza che assieme al marito Davide Casadio ha mollato la città scegliendo di vivere a Canal San Bovo, nella valle del Vanoi. “Arriva un momento nella vita in cui si desidera fare altro” racconta Lucia Zanettin “allora si scoprono passioni e abilità fino a prima sconosciute”. “Assorbita dalla vita in città, aspettavo con mio marito il fine settimana per ritirarci nel maso che avevamo ristrutturato nella valle del Vanoi. Nel frattempo, negli anni, molti viaggi di scoperta in giro per il mondo, dilettandomi a produrre video di carattere antropologico. Il primo fu in Togo nel 2011, riprendendo un rito wudu. Fin da questa prima esperienza non fu lo stare dietro la macchina da presa a conquistarmi, bensì il montaggio. Potevo fare tutto da sola, assemblare le scene, inserire la musica, trasmettere così la mia esperienza come l’avevo vissuta durante la ripresa! Da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Compresi come vivere aggrappati al fine settimana o alle ferie non bastava più”. Di ritorno da un viaggio in India Lucia Zanettin mandò il suo primo documentario a TVA che lo trasmise in tv. La collaborazione proseguì

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con una rubrica Racconti di Viaggio che mostrava le prime esperienze cinematografiche prodotte durante le esplorazioni in giro per il mondo. Da allora Lucia non si è più fermata. La Val che Urla è un noir ambientato in un piccolo paese di montagna. Protagonista è un ingegnere cinquantenne che, in seguito a un licenziamento, fugge dalla città e ritorna nei luoghi conosciuti da bambino, per cercare un momento di serenità. Non sarà così. Diversamente dalle sue aspettative, verrà invece coinvolto in una serie di omicidi che si scoprirà essere legati ad avvenimenti della sua infanzia. Nel film si respira l’atmosfera cupa della montagna, laddove è la natura selvaggia a scandire i tempi. Lontano dai circuiti turistici, in una valle poco benevola e poco accogliente, dove alla fine i protagonisti scopriranno che le cose non sono come sembrano. A vestire i panni dell’ingegnere è Piergiorgio Piccoli, noto attore vicentino, direttore artistico di Theama Teatro. Ci sono poi Diego Carli, attore, autore e regista veronese, Guenda Goria, attrice figlia di Maria Teresa Ruta, Fiammetta Nena, attrice e cantante, oltre al fotografo bellunese Luca Zanfron. Un film la cui sceneggiatura è stata curata dalla regista, assieme al marito Davide Casadio. Preparato in 8 mesi e girato in 45 giorni, 23 le diverse locations, 42 le persone coinvolte fra attori e comparse, 5 le voci fuori campo, 1 operatore del drone, 3 cani ed un cervo, Massimino. Se si considera che le riprese sono iniziate nel settembre 2018, nelle zone dove a fine ottobre si scatenò una pioggia torrenziale, con vento di scirocco che provocò la caduta di milioni di alberi e la distruzione di


decine di migliaia di ettari di foreste, si comprende come lo spirito della montagna e la tenacia degli abitanti delle valli sia insito nel carattere della regista, che non si è fatta scoraggiare dalle avversità. Terminate le riprese a febbraio di quest’anno, dopo alcuni mesi destinati al montaggio, ora il film è pronto. Il trailer è stato presentato in anteprima allo Spazio Regione Veneto il 30 agosto in occasione del Festival del Cinema di Venezia. Per vederlo dovremo pazientare ancora un po’. Iscritto ad alcuni importanti festival cinematografici che chiedono l’inedito, solo dopo la sua uscita “ ufficiale” ci sarà la distribuzione prevista anche a Vicenza nella primavera prossima. Nel film c’è molto di Lucia Zanettin e non potrebbe essere diversamente. Quando si racconta c’è sempre la propria esperienza e il proprio vissuto. Un ingegnere che perde il lavoro, la fuga dalla città, la voglia di esprimere la diversità tra città e montagna sono gli ingredienti di questo noir ambientato nella natura inospitale fatta di neve, freddo, lunghe giornate invernali. Anche la scelta della montagna è iscrivibile a una precisa volontà. “La montagna è un ambiente molto semplice” prosegue Zanettin “i paesaggi alpini mi ispirano aiutandomi nella narrazione e mi consentono di smaltire la fatica del processo creativo. Riesco a cogliere le stagioni e il cambiamento della natura e questo equilibrio mi consente anche di essere un avvocato, con ritmi diversi. Nel film La Val che Urla mi sono anche ispirata alla piccola realtà bellunese, più che trentina, ai meccanismi di paese con le relazioni strette che si intrecciano,

alla diffidenza nei confronti di chi non fa parte della comunità. Una riflessione anche sull’importanza della radio nell’informazione, quella Radio Più, protagonista di alcune riprese, che rappresenta il collante per la gente del posto, oltre alla sua funzione di dare un senso di verità a ciò che accade”. Lucia Zanettin ha creato con il marito la Lilla Film, casa di produzione video e cinematografica indipendente che, oltre all’ultimo lavoro, ha al suo attivo altre produzioni. Solo di domenica del 2012 è il racconto della passione per la montagna di Ranieri Gorza, un alpinista non professionista che, nei pochi momenti liberi, sogna si impegna e soffre per vivere a pieno la sua libertà. Del 2014 è invece Il Fronte di Fronte, una produzione di 49’ sulla Prima Guerra Mondiale che prende spunto da piccole grandi storie di una valle trentina, coinvolta nel conflitto. Nel 2016 si cimenta in Le stelle di Celi, un lungometraggio di 73’ dedicato alla vicenda umana e sportiva di Marcello De Dorigo, grande campione dello sci di fondo negli anni ‘60 che durante un allenamento invernale in Svezia a 27 anni, rimasto solo, si perde nel bosco e per le fatiche e il congelamento ci amputano sei dita dei piedi che non gli consentiranno più di gareggiare. “Faccio ancora l’avvocato, con ritmi diversi” prosegue la regista “e questo mi consente di non dover vivere di cinema. Anche per questo creatività e fantasia possono esprimersi senza scendere a compromessi ma assecondando la mia passione”.

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The Shouting Valley When it’s pouring and the creek in the valley gets bigger, it makes so much noise that it almost shouts, the valley itself is shouting. That very valley is the backdrop of a movie partly filmed in Vicenza as well as in Taibon Agordino, but for the most part in Vanoi, in the Primero Valley. “La Val che Urla” [“The Shouting Valley”, loosely translated], 107 minute long, is inspired by nature and by an ancient tale from Castelpietra, a small chunk of Middle Ages just north of Rovereto. The director is Lucia Zanettin, a lawyer from Vicenza, who, together with her husband Davide Casadio, decided to leave the city behind and moved to Canal San Bovo. “You get to a point in life when you wish to do something different - tells Lucia Zanettin - and you might discover new passions and skills unknown to you until then”. “I was very taken up by my city life, but my husband and I were just longing for the weekend so that we could retire to the maso [a mountain cottage or cabin] that we renovated in Vanoi. Meanwhile, over the years, we traveled a lot, and I started producing videos focused on the anthropological aspects of the places we visited, the first one being in Togo in 2011, where I recorded a woo-doo ceremony. Since then I was more into the editing part of the production, rather than the direction or the filming. I could do everything by myself: putting the scenes together, add the music, and in this way I was able to relay my experience they way I lived it as I was

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filming! From that moment onward, my life hasn’t been the same. And I understood that longing for the weekend or my holidays wasn’t good enough”. Upon her return from a trip to India, Lucia Zanettin sent her first documentary to the local TV station, TVA Vicenza, and it was aired. The cooperation continued with a series of Travel Stories where we can follow her first steps into the world of cinematography whilst travelling the world. And she hasn’t stopped since. “The Shouting Valley” is a noir set in a small mountain village. The main character is a 50-year-old engineer who just lost his job and decides to flee the city and move to the small village familiar to him during his childhood, in the hope of finding some serenity. This will not happen. He will be sucked into a whirlwind of homicides that will turn out to be connected with some episodes of his childhood. The movie exudes with the gloomy mountain atmosphere, where nature sets the pace; away from the tourist paths, in an inhospitable and unforgiving valley, where the characters will end up understanding that things aren’t as they appear. The main character is played by Piergiorgio Piccoli, popular actor from Vicenza, as well as artistic director of the Theama Teatro. Together with him, Diego Carli, actor, author and director from Verona; Guenda Goria, actor, Fiammetta Nena, actor and singer, as well as Luca Zanfron, photographer from Belluno.


The screenplay has been prepared by the director herself, together with her husaband Davide Casadio. Put together in 8 months, filmed in 45 days in 23 different locations, with 42 different actors, 1 drone, 3 dogs and a stag, Massimino. Considering that the filming started in September 2018, in those very locations where at the end of October the heavy rain and the strong winds caused the destruction of thousand of hectares of forest, you can understand how the mountain spirit and of its inhabitants is so embedded in the director’s character, who didn’t allow these event to overturn her production. After concluding the filming last February, the movie is now ready. The trailer has been presented that the Venice Film Festival on August 30. But it will take some time before we will be able to watch it: it has been booked up by some important film festivals requesting it to remain unpublished, and only after that, it will distribute, in Vicenza too. There is a lot of Lucia in this movie, and it couldn’t be any different: when you tell a story, your personal life and experience always intervene. The engineer that looses his job, the flee from the city, the need to express the difference between city and mountain, are the main ingredients of this noir set in a inhospitable nature made of snowy, cold and long winter days. The choice of the mountain is especially wanted: “Mountains are a unique environment, alpine landscapes inspire me and allow me to release the fatigue of the creative process. I manage to catch the seasonal changes and this balance allows me to be a better lawyer, at a different

pace. In the movie I was more inspired by the reality of a small community and its mechanics, where relationships are intertwined and there is a certain degree of distrust towards what comes from the outside. It is also a reflection on the important role of radio as a mean of communication to the point that a fictional “Radio Più” becomes part of the narration and represents the glue of the community, as well as its function of giving a sense of reality to what occurs”. Lucia Zanettin and her husband created Lilla Films, a small, independent production company that features other movies besides this one: “Solo di domenica” [“Only on Sundays”, 2012] tells Ranieri Gorza’s passion for mountain: he’s a non-professional alpinist who, in its little spare time, dreams and endeavours to live mountain to its fullest.“Il Fronte di Fronte” [“The Front in Front”, 2014] is a 49 minute movie about WWI based on stories from a small community in Trentino, deeply involved in the conflict. “Le Stelle di Celi” [“The Stars of Celi”, 2016] is a 73 minute short about Marcello De Dorigo, a celebrated cross-country skier in the 60’s, who, at the age of 27, gets lost during a winter training session in Sweden and, due to the freezing temperatures, looses 6 foot fingers, thus preventing him from being able to compete. “I still practice law, but at a different pace and this allows me not having to make a living off cinema. And for this reason, I can express my creativity and phantasy without having to compromise, just following my passion”.

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Cinema

.Alessandro Rindolli

Un regista vicentino per produzioni di alto livello Alessandro Rindolli, classe 1990. Completato un percorso di studi come grafico e web designer, intraprende il percorso da regista come autodidatta, spinto dalla passione per il cinema d’autore. Ăˆ grande appassionato di registi quali Terrence Malick, Stanley Kubrick, Andreij Tarkovskij, Nicolas Winding Refn e Paolo Sorrentino, che hanno influenzato e formato la sua tecnica e la sua cultura cinematografica. Dopo aver realizzato alcuni brevi cortometraggi con amici e familiari, grazie al supporto tecnico ed economico di Raimondo Riu, realizza il suo primo lungometraggio indipendente Leviatano. Con uno staff tecnico di una decina di persone e un cast di 60 persone, 42


tra attori principali e comparse, Leviatano parla del lato oscuro che si cela dentro ognuno di noi, pronto ad emergere nei momenti più disperati. Ambientato nelle province venete del 1942 e del 2017, il film accomuna due giovani di nome Vittorio (1942) e Giulia (2017), il cui legame sembra essere più stretto di quanto si potrebbe pensare. Il film ha avuto diverse proiezioni nel territorio vicentino e in alcuni cinema della città di Vicenza. Dopo l’esperienza di Leviatano, grazie alla rinnovata collaborazione con Raimondo Riu, realizza il documentario storico-sociale Russia: Lungo la Strada del Ritorno. Grazie all’associazione culturale “Traccie di Memoria”, viene realizzata una staffetta commemorativa della ritirata

italiana dal fronte russo, durante il secondo conflitto mondiale. Con una spedizione composta da 6 camper e un furgone rifornimenti, 16 atleti hanno eseguito una staffetta di 2800 km da Rossosch (Russia) fino al Santuario di Monte Berico, 24h su 24h, sia con il sole e sia con la pioggia. Il documentario intreccia la motivazione storica dell’impresa, con una analisi sociale delle differenti culture e popolazioni incontrate durante il viaggio di ritorno. Il documentario è stato (e viene tutt’ora) proiettato in diversi comuni del vicentino, di Udine e della Sicilia, cercando anche di coinvolgere le scuole nelle proiezioni.

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Alessandro Rindolli | Tutto il tempo del mondo

.Tutto il tempo del mondo Deciso a realizzare un nuovo lungometraggio di fiction, viene assemblata una nuova crew, tra truccatori, costumisti, aiuti operatori video e soprattutto un rinnovato cast (con alcuni attori provenienti da Leviatano). Attori scelti in base al loro percorso formativo, con alcuni di essi provenienti dal teatro, altri invece dall’Accademia di Cinema, tutti pronti a mettersi in gioco. Dopo un’attenta ricerca di scenografie e location, una revisione quasi maniacale della sceneggiatura, un aggiornamento dell’attrezzatura di ripresa e con la squadra pronta a partire e a dare il massimo, il primo ciack è iniziato il 3 giugno 2018. Dopo quattro mesi di riprese e una post produzione durata un anno, il film è in dirittura d’arrivo, con l’obiettivo di poterlo presentare a varie rassegne e festival.

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Girato tra la provincia di Vicenza e la Provincia di Padova, il film esplora location tra cui i Colli Berici, i Colli Euganei, Villa Negri di Albettone e la Pieve di Nanto, valorizzate da una attenta e ricercata fotografia. Il film è stato prodotto dall’associazione culturale Nuovo Atollo, con la collaborazione tecnica di Raimondo Riu. Il film parla di Erika, una giovane donna intenta a compiere un viaggio per lei importante, attraverso un mondo ormai prossimo alla Fine. Tutto il Tempo del Mondo è l’analisi del comportamento umano quando sta per arrivare la fine del mondo, annunciata pubblicamente e assolutamente inevitabile. È un’analisi cinica del sentimento, dove l’intelletto, il libero arbitrio e il pensiero portano l’essere umano ad avere la meglio sulla natura, fino alla presunzione di avere il controllo su tutto.


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Arte

.Gianfacco La sua tecnica pittorica convince al primo sguardo “il mio primo quadro? I numeri della vita�

Notturno 2018 90 x 40H olio su tela a pennello

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La giostra delle emozioni | 2016 | Olio su tela | 50 x 35 cm Pensieri nella notte | 2018 | Olio su tela | 80 x 60 cm

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Intervista a Gianfacco

Gianfacco è un artista visionario. Le sue opere a olio su grandi superfici sono pure visioni di un mondo surreale. Evidentemente il suo mondo interiore, rappresentato in maniera semplice con pennellate che non finiscono mai, quasi assente di tratti ma intenso di colore, tanto colore. E probabilmente non gli basta ancora, ne vorrebbe ancora di colore, per addolcire questo suo spazio “cosciente”. Se vuoi, te le racconta le sue opere, ma non è necessario, perché ciò che traspare è bellezza, forse quella bellezza che nel mondo reale spesso svanisce. Sembra sia proprio questa la “missione” di Gianfacco; esibire solo la versione meravigliosa della realtà, anche quando tenta di nascondere le rappresentazioni per lui dolorose. Ha iniziato a dipingere solo qualche anno fa ma la sua tecnica pittorica è uscita subito fin dal primo quadro, come se sapesse già, come se avesse già superato la fase accademica, ma provate a cercare l’inizio e la fine di una sua pennellata, annegherete nel sogno. Gianfranco Facco, in arte Gianfacco, classe 1961. www.facebook.com/Gianfaccoart

Mani 2018 150 x 150 olio su tela a mano

La Maschera | 2016 | Olio su tela | 60 x 80 cm

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Le sette lune | 2016 | Olio su tela | 60 x 90 cm


Purificazione | 2016 | Olio su tela | 50 x 60 cm

L’ombelico | 2017 | Olio su tela | 90 x 120 cm

I numeri della vita | 2016 | Olio su tela | 50 x 35 cm

Turbamento | 2018 | Olio su tela | 40 x 50 cm

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Arte

.Le Sindoni di Gaia Bellini “...un silenzioso e continuo mutamento di colori vibrazionali”

Gaia Bellini è nata sul Lago di Garda nel 1996. Da giovane ha studiato acquerello in una bottega di paese. Terminati gli studi superiori si è trasferita per un anno in Sud America dove ha studiato la materia del colore che scaturisce dal materiale vegetale. Tornata in Italia si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Qui ha approfondito la storia del colore e della tintura naturale che utilizza per la ricerca tecnica di stampa botanica che la porta a creare le “sindoni vegetali”

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“Le sindoni vegetali che creo sono un modo di distacco dalla dimensione spazio tempo e, grazie alla stessa, di osservazione dell’accadimento naturale che si manifesta sulla tela in maniera fonomenica. Tramite la tecnica di stampa vegetale racchiudo all’interno delle mie tele crude materiale vegetale che nel lasso di un lungo tempo di contemplazione, scandagliato da forti variabili che influiranno sul risultato, assorbiranno quel che è l’impronta e il colore del materiale contenuto nel suo interno, diventando pelli di una natura che ora c’è e che domani non ci sarà più, in un silenzioso e continuo mutamento di colori vibrazionali. Sindoni, perché nel linguaggio comune una sola è la sacra, il simbolo dell’uomo al centro del mondo. Sindoni di un mondo vegetale per sfatare questo primato inesistente. Inesistente come le tracce che su alcune delle mie tele mutano fino a scomparire sotto la luce solare”.


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Pelle

Esposizioni:

I miei ultimi lavori sono una serie di Sindoni che dal pensiero vogliono sfociare nel linguaggio simbolico e visivo con il concetto di pelle diventando spina dorsale, carnagione ed epidermide al microscopio, Colonna vertebrale perché sostegno del nostro essere, solido ma flessibile, sostegno dell’organo dei pensieri. Linea verticale ponte tra i tre livelli “terra – uomo – cielo”, serpente di movimento che è vita, scala della simbologia del 33 che è liberazione. Pelle come rappresentazione del sé psichico che esiste finché un involucro corporeo ne garantisce l’individualità. L’integrità del proprio io-pelle. Pelle che come nel mito di Marsia può sopravvivere come contenitore al contenuto basta che mantenga la sua continuità, e può sopravvivere a sé stessa come simbolo della continuità del Sé fecondo.

2017 - Esposizione collettiva ad “Art Night”, Atelier B, a cura di Gaetano Mainetti, Accademia di Belle Arti di Venezia.

Su alcune Sindoni vegetali le tracce mutano alla luce solare sino a lasciare in superficie solo quelli che sono stati i segni più intensi che il tempo ha inciso rendendo intrinseci alla tela.

Superficie Aspetto, apparenza ed esteriorità. In questa serie di Sindoni la componente primaria non è più l’impronta ma l’essenza della stessa, in un movimento a ritroso della creazione. Così noi vedremo una superficie del già accaduto, un fermo immagine in cui il processo è giunto al termine.

2018 - Esposizione personale nelle Tenute Ugolini di Verona. - Installazione “Sindoni Vegetali”, “Tra la terra e il cielo Sentieri nell’Arte 2018”, a cura di Nadia Melotti, Valle del Tasso, Verona. - Esposizione collettiva “454” ad “Art Night”, R.U.M.A. Venezia. 2019 - Esposizione collettiva ad “Art Night”, Atelier A, a cura di Mirella Brugnerotto ed Elena Armellini, Accademia delle Belle Arti di Venezia. - Esposizione collettiva di incisione ad “Art Night”, Laboratorio 5, a cura di Gianluigi Bellucci, Accademia delle Belle Arti di Venezia. - Installazione “Sindone Vegetale”, Percorso di Land Art Bosco Nordio, Progetto Arte Natura. Bosco Nordio, Chioggia. - Esposizione personale nello spazio espositivo Nival Group, a cura di Tiziano Brusco. San Giovanni Lupatoto, Verona.

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Conoscere il tuo DNA e il tuo stress ossidativo permette di contrastare con efficacia il trascorrere del tempo. Una volta conosciute le caratteristiche genetiche si può intraprendere un’azione mirata e personalizzata che unisce Nutraceutica, Cosmeceutica e Alimentazione.

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Wagyū è la mucca giapponese che riunisce sei razze. Tutte le Wagyū sono apprezzate per le loro speciali carni dall’intensa marezzatura, ovvero una importante venatura di grassi insaturi. Le mucche Wagyū allevate nella Prefettura di Hyogo (Japan), vengono denominate Kobe. Le carni di Kobe sono molto apprezzate ma anche molto più costose per via delle particolari attenzioni durante la crescita. Ma questo non significa che la altre carni Wagyū siano di minore qualità anzi, possiamo affermare che tutte le carni provenienti da razze Wagyū, sono di altissima qualità e portano sulle nostre tavole sapori veramente speciali.

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.Cosa succede in CittĂ Dalla redazione una panoramica su mostre, cultura, arte, shopping, sport, spettacoli, musica, eventi da non perdere...

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Basilica Palladiana Teatro Olimpico Teatro Comunale Museo civico di Palazzo Chiericati Museo Naturalistico Archeologico Museo del Risorgimento e della Resistenza - villa Guiccioli Museo Diocesano Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari Palladio Museum a Palazzo Barbaran da Porto Chiesa di Santa Corona Cattedrale di santa Maria Annunciata - Duomo Torrione di Porta Castello Ufficio IAT (Informazione accoglienza turistica) Municipio Vicenza Camera di Commercio Questura Vicenza Carabinieri - Comando Provinciale Fiera Vicenza - Italia Exhibition Group Parcheggi Bus Turistici BiciPark Vicenza Z.T.L Zona Traffico Limitato


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Cosa succede in Città | dalla redazione di Vicenza City |

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

Accendi la notte! sabato 26 ottobre ore 16,00 bambini 3-5 anni; ore 18,00 bambini 5-7 anni Teatro Astra, Vicenza

Accendi la notte è un gioco teatrale per coppie genitore e figlio. Per vincere il buio, per giocare con le stelle e per non avere paura. Un viaggio che partendo dalle domande: “Di cos’è fatto il buio? Perché è così nero? Cosa c’è dentro?” vi condurrà fino alla scoperta della notte e delle stelle per farvi vedere le cose più belle. Un gioco teatrale che diventa un momento speciale tra bambino e genitore, da vivere insieme divertendosi. Si giocherà con diverse tematiche ed emozioni molto vicine al mondo quotidiano dei bambini e dei genitori e si metteranno anche “le mani in pasta” costruendo, disegnando, impastando insieme. Si gioca con l’arte, si gioca con il teatro e si gioca per giocare! Informazioni, prenotazioni e prevendite: Ufficio Teatro Astra, tel. 0444 323725, info@ teatroastra.it Costo a coppia euro 10 (bambino + adulto)

“Cattivini”

20 ottobre ore 15 - 17 Teatro Astra, Vicenza Si tratta di uno spettacolo-concerto promosso dalla Fondazione Zoè per il festival Vivere Sani Vivere Bene. Un omaggio alla monelleria, al sovvertimento delle regole, alla naturale inclinazione a sbagliare per imparare. Le canzoni di questo evento rispecchiano lo sguardo dei bambini sul mondo, svelando le loro emozioni. Canzoni piene di humor, di nonsense, di geniali trovate. Anche gli adulti potranno riconoscere sé stessi e rideranno assieme ai piccini. In un tripudio di canti e balli ci ricorderemo che siamo qui per celebrare la vita giocando, e non c’è regola che tenga. Ingresso gratuito

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.Museo Tibaldo Trissino

Museo Tibaldo, la storia della comunicazione, della musica e altro ancora. Visite solo su prenotazione Nel museo la storia è voce, suono, musica, sibilo di frequenze, che arrivano da lontano. Nel museo la storia si osserva nelle immagini e negli strumenti di un’epoca che sembra così lontana, ma che ci fa capire come l’evoluzione dei tempi si basi sulla genialità dell’uomo. Il Museo Tibaldo è tutto questo. Un luogo affascinante dove riscoprire la magia della comunicazione. Viale Stazione 44 – Trissino – Vicenza info@museotibaldo.it


.Info Vicenza Capoluogo di Provincia Vicenza (VI) nella Regione Veneto Popolazione Residente: 112.198 (M 52.998, F 59.200) Densità per Kmq: 1.393,1 Superficie: 80,54 Kmq Vicenza, forse la più antica città del Veneto. La sua storia anteriore all’Impero Romano non è narrata ma vi sono prove certe della sua esistenza come ‘urbe’. Documenti antichi fanno pensare che sia stata fondata dagli Euganei. Successivamente fu occupata dai Galli che la tennero in loro dominio fino al 157 a.C., anno in cui fu annessa a Roma e chiamata ‘Vicetia’ o ‘Vincentia’. Durante l’Impero Romano prosperò durante il dominio di Adriano. Fu devastata poi dai Barbari, ma risorse coi Goti e fiorì sotto i Longobardi e i Franchi. Nel 1001 diventò Principato Vescovile, fu poi coinvolta in varie guerre alle città vicine dal XII al XIV secolo e si avvicendò di signoria in signoria, finché nel 1404 si consegnò a Venezia. Il Cinquecento fu il suo secolo d’oro. Il Patriziato ricco, che già nel periodo del Rinascimento aveva cominciato ad edificare bei palazzi, nel secolo XVI arricchì la città di magnifici monumenti architettonici dovuti, in gran parte, ad Andrea Palladio, uno fra i più grandi architetti del 500, ed ai suoi discepoli e successori. Dopo il periodo napoleonico, Vicenza passò all’Austria nel 1813; insorse nel 1848 e i vicentini opposero eroica resistenza a Monte Berico. Nel 1866 fu unita al Regno d’Italia. Città di retrovie durante la prima guerra mondiale, soffrì bombardamenti aerei: la bandiera del Comune, già fregiata di medaglia d’oro nel 1848, ricevette le croci di guerra italiana e francese.

www.comune.vicenza.it

Per informazioni: Ufficio Relazioni con il pubblico - Palazzo Trissino, corso Palladio 98/A, Tel. 0444221360, fax. 0444221361 Email: urp@comune.vicenza.it

Comando Provinciale Carabinieri Via Muggia 2, 36100 - Vicenza Centrale operativa: Tel. 0444-2031

Questura di Vicenza

Via giuseppe Mazzini 213, 36100 - Vicenza Centralino: Tel. 0444-337511

Comando Polizia Locale

Palazzo Negrisolo, contra’ Soccorso Soccorsetto 46, 36100 - Vicenza Centrale operativa: Tel. 0444-545311

Radiotaxi Vicenza http://www.taxivicenza.com Telefono: 0444-920.600

Ztl, zona a traffico limitato

Ztl è un’area che circonda il centro storico nella quale l’accesso e la circolazione sono limitate a particolari categorie di utenti e di veicoli. Per accedere in Ztl è necessarrio richiedere un permesso secondo le modalità indicate dall’ufficio preposto.

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Cosa succede in Città | dalla redazione di Vicenza City |

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.Kandinskij, Goncharova, Chagall Sacro e bellezza nell’arte russa Dal 5 ottobre al 26 gennaio 2020 Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

Sacro e bellezza nell’arte russa in un progetto espositivo che presenta un nucleo di diciannove preziose icone russe appartenenti alle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo accostato a quarantacinque capolavori di artisti russi di fine Ottocento e inizio Novecento provenienti dalla Galleria Tret’jakov di Mosca e da altri importanti musei della Russia, di Nizza e di Salonicco. L’esposizione affronta il tema dei rapporti tra la tradizione delle icone e i movimenti artistici che, tra Otto e Novecento, hanno radicalmente mutato il contesto russo influenzando definitivamente anche quello internazionale.

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Attraverso le opere di Chagall, Kandinskij, Goncharova, Malevicˇ, Tatlin, Filonov, Kljun e di altri artisti russi dello stesso periodo, viene dimostrato come l’arte moderna russa sia tornata ad attingere linfa vitale dalla spiritualità degli antichi modelli iconografici, la cui simbologia universale sa essere linguaggio anche della nuova sensibilità estetica delle Avanguardie. Informazioni e prenotazioni al numero verde: 800.578875 - info@palazzomontanari.com Ingresso euro 5, ridotto euro 3


.Moses and the Egyptians Jean-Michel Basquiat Fino al 3 novembre Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari, Vicenza Nell’ambito delle iniziative per i 20 anni dall’apertura della prima sede museale di Intesa Sanpaolo le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, è arrivato a Vicenza il capolavoro di Jean-Michel Basquiat Moses and the Egyptians, proveniente dal Museo Guggenheim di Bilbao. Giovane stella dell’arte contemporanea americana, Jean-Michel Basquiat contribuì a trasferire la street art dalle strade di Manhattan e Brooklyn alle grandi gallerie e ai principali musei internazionali. Il prestito straordinario dal Guggenheim di Bilbao consente di portare a Vicenza un’opera di grande importanza nella storia dell’artista, realizzata in un anno – il 1982 – in cui nascono alcune tra le sue creazioni più belle. Basquiat, nato a Brooklyn il 22 dicembre 1960, a soli ventidue anni espone già al MoMA di New York e sempre nel 1982 è il più giovane dei 176 artisti invitati a partecipare a Documenta 7 dal curatore Rudi Fuchs. Divenuto la nuova pop star dell’arte americana, Basquiat muore a soli 27 anni. “Moses and the Egyptians”, dipinta da Basquiat nel 1982 insieme a un altro quadro dal titolo “Man from Naples” è un’opera di un rosa acceso, un colore che appartiene gli anni ‘80. Al centro della composizione si distingue il profilo di Mosè suggerito con alcune linee bianche che sembrano essere il risultato di un impulso istantaneo. Questo stesso colore non solo avvolge le gigantesche tavolette della legge, ma si estende attorno al profilo del profeta sotto forma di gocce espressive. La tavola contiene una serie di iscrizioni in una disposizione che sembra ordinata e allude a un episodio biblico correlato alla storia dell’Africa. Ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro Per informazioni Numero verde: 800.578875 www.gallerieditalia.com info@palazzomontanari.com 63


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.Palladio e l’ordine del mondo Prima nazionale - Lectio Olimpica Sabato 26 e domenica 27 ottobre ore 21,00 Teatro Olimpico, Vicenza

Palladio e l’ordine del mondo, omaggio e dedica al genio di Andrea Palladio che prenderà vita nelle parole di Vittorio Sgarbi in un’esclusiva Lectio Olimpica.

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Vittorio Sgarbi. Foto archivio Simone Pavan ©


.Tempo di “Fools” Dal 5 ottobre al 23 maggio 2020 AB23 Sant’Ambrogio e Bellini, 23 - Vicenza L’umana follia e la straordinaria varietà delle sue declinazioni, tra luci e ombre, saranno le protagoniste assolute di “Fools – Abbiamo bisogno di folli”, la nuova stagione dedicata al contemporaneo che dal 5 ottobre al 23 maggio sarà proposta all’AB23, spazio del Comune di Vicenza che dallo scorso anno è affidato per la parte artistica e organizzativa alla vicentina Theama Teatro e al Teatro Scientifico di Verona. La rassegna avrà un’apertura speciale. Sabato 5 ottobre alle 19 (a ingresso libero) sarà infatti inaugurata da Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini: il loro Folleggiando porterà gli spettatori alla scoperta di numerosi “folli” della drammaturgia, concludendosi con un aperitivo e una chiacchierata in compagnia dell’attrice di Senigallia e dell’attore napoletano, che il 12 settembre scorso ha festeggiano gli 80 anni, una sessantina dei quali vissuta sotto i riflettori, fra teatro, cinema e televisione. Alcuni eventi sono gratuiti altri a pagamento. Per informazioni sulle date www.theama.it e allo 0444 322525.

Da sinistra: Caserta, Zago, Porelli

.“Medea per strada” Fino al 13 ottobre alle 18,00 e alle 21,00 Piazza Matteotti, Vicenza

spettatori percorreranno tutte le strade della prostituzione. Nel tragitto incontreranno Medea che racconterà la storia di una giovane migrante, scappata dal proprio paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo da cui si crede ricambiata e da cui ha due figli. All’interno del veicolo scorre un racconto interiore, intimo e mitico a un tempo. All’esterno scorre la strada, quella stessa che tutti i giorni ci risulta indifferente e che così acquista un nuovo significato.

Medea per strada è un’esperienza che va oltre il semplice assistere a uno spettacolo teatrale. Invitati a salire su un furgoncino che rievoca un teatrino, o un postribolo viaggiante, gli

Partenza da Piazza Matteotti, Vicenza Biglietto unico 10 euro Biglietti Teatro Comunale Città di Vicenza, tel. 0444 324442 - biglietteria@tcvi.it online su tcvi.it e in tutti gli sportelli di Intesa Sanpaolo 65


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YUJA WANG pianoforte | Miss “dita volanti” | 27 marzo 2020


.Teatro Comunale CittĂ di Vicenza Danza Prosa Concertistica Sinfonica Sogni del ‘900 Spettacolo

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DANZA

PROSA

7 dicembre ore 20.45 8 dicembre ore 18.00 – MINI DANZA BALLETTO DI ROMA - IO, DON CHISCIOTTE

12 e 13 novembre ore 20.45 ALE E FRANZ

31 gennaio ore 20.45 BATSHEVA DANCE COMPANY - VENEZUELA

13 dicembre ore 20.45 CIRCO E DINTORNI GRAN GALA DU CIRQUE

8 febbraio ore 20.45 9 febbraio ore 18.00 RECIRQUEL COMPANY BUDAPEST MY LAND

16 e 17 gennaio ore 20.45 NANCY BRILLY A CHE SERVONO GLI UOMINI?

25 febbraio ore 20.45 ALONZO KING LINES BALLET HÄNDEL + COMMON GROUND

28 e 29 gennaio ore 20.45 LEO GULLOTTA PENSACI, GIACOMINO

7 marzo ore 20.45 8 marzo ore 18.00 NUOVO BALLETTO DI TOSCANA CENERENTOLA

4 e 5 febbraio ore 20.45 LUIGI LO CASCIO, SERGIO RUBINI DRACULA

4 aprile ore 20.45 5 aprile ore 18.00 MALANDAIN BALLET BIARRITZ MARIEANTOINETTE 16 aprile ore 20.45 LES BALLETS JAZZ DE MONTRÉAL DANCE ME – omaggio a Leonard Cohen

14 febbraio ore 20.45 CLAUDIO CASADIO, ANDREA PAOLOTTI, BRENNO PLACIDO - LA CLASSE 29 febbraio ore 20.45 1 marzo ore 20.45 GIUSEPPE ZENO, RUBEN RIGILLO LA VOLPE E IL LEONE 18 e 19 marzo ore 20.45 NATALINO BALASSO ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

DANZA AL RIDOTTO 21 febbraio ore 20.45 SILVIA GRIBAUDI - GRACES 14 marzo ore 20.45 NICOLA GALLI DE RERUM NATURA 28 marzo ore 20.45 FABULA SALTICA - BALLADES 23 aprile ore 20.45 FRANCESCA FOSCARINI/COSIMO LOPALCO PUNK. KILL ME PLEASE

PROSA AL RIDOTTO

Società del Quartetto di Vicenza 5 novembre ore 20.45 UN BACH DANZANTE - ENSEMBLE ZEFIRO orchestra ALFREDO BERNARDINI 24 novembre ore 20.45 PECCATO GIOVANILE - SPIRA MIRABILIS 2 dicembre ore 20.45 IL SUONO DELLA BELLA ADDORMENTATA ISABEL FAUST violino - ALEXANDER MELNIKOV pianoforte 16 dicembre ore 20.45 THE KING’S SINGERS 20 gennaio 2020 ore 20.45 OTTANTOTTO TASTI FILIPPO GAMBA pianoforte 27 gennaio ore 20.45 UN VIOLONCELLO PER LA MEMORIA GIOVANNI SOLLIMA violoncello 10 febbraio ore 20.45 L’OPERA DA TRE SOLDI E ALTRE STORIE 24 febbraio ore 20.45 I QUARTETTI DI LUDWIG – JERUSALEM 2 marzo ore 20.45 FRYDERYK & CLAUDE - RICHARD GOODE pianoforte

20 novembre ore 20.45 LUCIA MASCINO SMARRIMENTO

13 marzo ore 20.45 TRE AMICI E UN VINO - TRIO MONTROSE J. PARKER pianoforte - M. BEAVER violino C. GREENSMITH violoncello

21 gennaio ore 20.45 GLI IPOCRITI / TEATRO STABILE DI VERONA LE REGOLE PER VIVERE

27 marzo ore 20.45 MISS DITA VOLANTI - YUJA WANG pianoforte

11 febbraio ore 20.45 SIMONE CRISTICCHI - ESODO

6 aprile ore 20.45 ET UMBRA - DE LABYRINTHO ensemble WALTER TESTOLIN direttore SANDRO CAPPELLETTO voce narrante

12 marzo ore 20.45 LUCIA POLI - ANIMALESSE 26 marzo ore 20.45 MATTHIAS MARTELLI - MISTERO BUFFO

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CONCERTISTICA

6 maggio ore 20.45 VIVALDI: LE STAGIONI DELL’ANIMA IL POMO D’ORO orchestra F. GUGLIELMO direttore e violino solista V. GENAUX mezzosoprano


.Teatro Comunale Città di Vicenza Programma stagione 2019 | 2020 SINFONICA

SOGNI DEL NOVECENTO

11 novembre ore 20.45 STOCCOLMA ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO ANDREA MARCON direttore

22 novembre ore 20.45 – Sala Maggiore CORRADO AUGIAS L’ETERNO INCANTO DI VENERE – Da Prassitele a Modigliani

9 dicembre ore 20.45 LIEGI - ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte

23 gennaio ore 20.45 – Sala del Ridotto GABRIELLA BELLI Fondazione Musei Civici di Venezia KLIMT FRA VIENNA E VENEZIA

31 dicembre ore 22 (fuori abbonamento) GRAN CONCERTO DI SAN SILVESTRO ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO ALEXANDER LONQUICH direttore musiche di Stravinskij, Ravel, Milhaud, Kodály, Čajkovskij

20 febbraio ore 20.45 – Sala del Ridotto STEFANIA PORTINARI Università Ca’ Foscari Venezia LA MILLEDUESIMA NOTTE: ARTE E MODA NEGLI ANNI VENTI

Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza

13 gennaio ore 20.45 VIENNA - ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO ANTJE WEITHAAS direttore e violino

CONFERENZE-SPETTACOLO SULL’ ARTE

11 marzo ore 20.45 – Sala del Ridotto GUIDO BELTRAMINI TERRA ACQUA FERRO FUOCO: CARLO SCARPA ARCHITETTO SCIAMANO

3 febbraio ore 20.45 WIESBADEN ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO ALEXANDER LONQUICH direttore VINCENZO MALTEMPO pianoforte

31 marzo ore 20.45 – Sala del Ridotto MASSIMO DI CARLO AD OGNI COSTO: STORIE DI TRENT’ANNI DI MERCATO DELL’ARTE DEL NOVECENTO

25 marzo 2019 ore 20.45 SAN PIETROBURGO ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO

CIRCO

11 maggio ore 20.45 NEW YORK - ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO CARLO BOCCADORO direttore ALESSANDRO TAVERNA

9 febbraio ore 18.00 – Sala Maggiore RECIRQUEL COMPANY BUDAPEST - MY LAND

Musica delle Tradizioni 25 ottobre ore 21.00 – Sala del Ridotto HAMID AJBAR ARAB FLAMENCO

15 dicembre ore 18.00 – Sala Maggiore CIRCO E DINTORNI - GRAN GALA DU CIRQUE

15 marzo ore 18.00 – Sala del Ridotto MILO E OLIVIA - KLINKE 19 aprile ore 18.00 – Sala Maggiore CIRCO ZOÈ – NAUFRAGATA

FUORI ABBONAMENTO PROSA - 14 novembre ore 20.45 ALE E FRANZ ROMEO E GIULIETTA – NATI SOTTO CONTRARIA STELLA CONCERTO - 23 novembre ore 21.00 VINICIO CAPOSSELA BALLATE PER UOMINI E BESTIE MUSICAL - 26 e 27 novembre ore 20.45 GIANLUCA GUIDI AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CIRCO – 14 dicembre ore 20.45 GRAN GALA DU CIRQUE CONCERTO –20 dicembre ore 21.00 NICCOLÓ FABI CONCERTO GOSPEL - 22 dicembre ore 17.00 NATE BROWN&ONE VOICE BALLETTO PRIMO DELL’ANNO - 1 gennaio ore 17.00 RUSSIAN NATIONAL SHOW - GZHEL CABARET - 11 gennaio ore 20.45 TERESA MANNINO - SENTO LA TERRA GIRARE OPERETTA - 26 gennaio ore 16.00 COMPAGNIA TEATRO MUSICA NOVECENTO LA DANZA DELLE LIBELLULE CIRCO - 7 febbraio ore 20.45 RECIRQUEL COMPANY BUDAPEST MY LAND MUSICAL – 4 e 5 marzo ore 20.4 BARLEY ARTS WE WILL ROCK YOU – THE MUSICAL BY QUEEN AND BEN ELTON CABARET - 20 marzo ore 20.45 TEO TEOCOLI - TUTTO TEO

26 ottobre ore 21.00 – Sala Maggiore NATIONAL FOLKLORE ENSEMBLE PHILIP KOUTEV - Bulgaria

OPERETTA - 29 marzo ore 16.00 COMPAGNIA TEATRO MUSICA NOVECENTO IL PAESE DEI CAMPANELLI

27 ottobre ore 21.00 – Sala del Ridotto CAÍTLIN NIC GABHANN, CIARÁN Ó MAONAIGH & BIRKIN TREE

OPERA LIRICA - 24 aprile ore 20.00 COMPAGNIA TEATRO MUSICA NOVECENTO LA TRAVIATA

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.Musica delle Tradizioni Teatro Comunale Vicenza www.tcvi.it

Marocco/Andalusia Hamid Ajbar Arab Flamenco Venerdì 25 ottobre ore 21,00 Sala del Ridotto - Teatro Comunale di Vicenza Hamid Ajbar, originario del Marocco, è uno dei massimi rappresentanti del canto andaluso. Specializzato al Conservatorio di Rabat e vincitore di numerosi concorsi, Hamid ha collaborato con musicisti di prestigio, tra cui l’intramontabile Paco de Lucia. L’ensemble nasce e ha sede a Granada, dove questi sei musicisti spagnoli e marocchini si incontrano e decidono di formare il gruppo, esaltando le peculiarità di diverse provenienze, tradizioni e culture. Suggestive canzoni del Nord Africa che si fondono con musiche del Medio Oriente, dialogando con il flamenco e con melodie arabo-andaluse. La danza esplosiva della spagnola Eva Manzano rende lo spettacolo indubbiamente indimenticabile e unico.

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Bulgaria - National Folklore Ensemble Philip Koutev Sabato 26 ottobre ore 21,00 Sala Maggiore - Teatro Comunale di Vicenza Settant’anni di storia e migliaia di concerti: per la prima volta arriva in Italia questo ensemble formato da un coro tradizionale femminile, un gruppo misto di danza popolare e un’orchestra di strumenti tipici. Quaranta artisti tra musicisti, cantanti e danzatori formano questo straordinario gruppo fondato nel 1951 dal famoso compositore e violinista bulgaro Philip Kutev che aveva reclutato in quegli anni esponenti di strumenti e danze tradizionali dai più piccoli villaggi di tutta la Bulgaria. L’ensemble, diretto dal 1994 dalla figlia Elena Kuteva, si esibisce per la prima volta in Italia per Musica delle Tradizioni nella sua formazione più completa: un’occasione unica per ascoltare il canto tradizionale bulgaro, conoscere gli strumenti tipici di questa tradizione (gayda - cornamusa, kaval - flauto di legno, gadulka - violino verticale e tambura - liuto a collo lungo) e godere della spettacolare danza folcloristica in abiti popolari.

Italia / Irland - Caítlin Nic Gabhann, Ciarán ó Maonaigh & Birkin Tree Domenica 27 ottobre ore 21,00 Sala del Ridotto - Teatro Comunale di Vicenza Reel, jig e hornpipe si alternano ad arie più dolci in uno spettacolo ricco di energia e suggestione. Ciaràn è uno dei violinisti di musica tradizionale più famosi d’Irlanda e, per Musica delle Tradizioni, è accompagnato dalla moglie Caítlin, una delle più brillanti danzatrici irlandesi, membro del corpo di ballo del più grande dance show irlandese RIVERDANCE e suonatrice virtuosa di concertina (strumento ad ancia libera della famiglia della fisarmonica). Ad accompagnarli i Birkin Tree, una formazione italiana con alle spalle quasi duemila concerti e regolari partecipazioni all’interno dei più prestigiosi festival irlandesi. Incontriamo così strumenti tradizionali come uillean pipes, whistles e concertina, conosciamo nuovi e antichi stili di danza come la heavy dance (ballata con le scarpe da tip tap) o canti tradizionali poco conosciuti come il sean-nós (antica canzone priva di accompagnamento). 71


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.XXIII edizione Festival di musica antica - Vicenza

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Domenica 13 ottobre ore 18,00 Tempio Santa Corona

Domenica 20 ottobre ore 17,00 alle 16,30 incontro con i protagonisti Palazzo Leoni Montanari

Domenica 3 novembre ore 17,00 alle 16,30 incontro con i protagonisti Palazzo Leoni Montanari

Sarà l’ensemble Seicento Stravagante a condurre il pubblico tra le meraviglie sonore del XVII secolo. Protagonisti assoluti l’organo e il cornetto, uno strumento quest’ultimo capace di grandi virtuosismi ma anche di un’espressività speciale che lo avvicina alla voce umana e che, proprio per questo, è stato lo strumento principe tra la fine del Rinascimento e il primo Barocco. Il concerto vedrà protagonisti due autentici virtuosi come Nicola Lamon e David Brutti che suoneranno sotto la pala del Bellini. Biglietto acquistabile online o anche direttamente nella sede del concerto un’ora prima dell’inizio. Costo intero euro 8, ridotto euro 5 www.spazioemusica.it

I Musicali Affetti, sotto la direzione del violinista Fabio Missaggia, proporranno i quattro concerti da camera a conclusione dell’opera VI di Arcangelo Corelli. Quattro autentici gioielli dove la classicità della scrittura esalta la vena melodica e il virtuosismo strumentale mai fine a sé stesso. Un sottile omaggio anche all’anniversario delle Gallerie d’Italia, che vent’anni fa risuonarono con le note di questi straordinari concerti eseguiti proprio dai Musicali Affetti. Il biglietto può essere prenotato al numero verde 800.578 875 o acquistato anche direttamente nella sede del concerto un’ora prima dell’inizio. Costo biglietto unico euro 7 www.spazioemusica.it

Come ogni anno il Festival si chiude con il concerto dei vincitori della sezione riservata al Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza del XIII Concorso Fatima Terzo. Spazio & Musica ha da sempre avuto un’attenzione particolare per i giovani che si dedicano allo studio della Musica Antica e un occhio di riguardo per gli studenti del Conservatorio di Vicenza, che in questi anni si è distinto per l’alto livello dell’offerta formativa, attirando musicisti non solo da tutta Italia ma anche dall’Europa e dall’Estremo Oriente. Suonare con e per gli altri è l’essenza stessa della musica. Il biglietto può essere prenotato al numero verde 800.578 875 o acquistato anche direttamente nella sede del concerto un’ora prima dell’inizio. Costo biglietto unico euro 7 www.spazioemusica.it


.Vicenza Opera Festival Dal 21 al 24 ottobre a Teatro Olimpico, Vicenza

Dopo il successo dello scorso anno torna al Teatro Olimpico il maestro Iván Fischer con la sua Budapest Festival Orchestra per la seconda edizione del Vicenza Opera Festival. Si tratta di una rassegna operistica e sinfonica che il direttore ungherese ha specificamente disegnato per essere rappresentata nel più antico teatro coperto del mondo. In programma, in prima mondiale, una speciale e inedita edizione de “La favola d’Orfeo” di Claudio Monteverdi curata dallo stesso Fischer che ha composto le musiche per il finale originale del libretto di Striggio.

La filosofia alla base dell’orchestra, fondata da Iván Fischer nel 1983, era quella di dare vita ad un gruppo di musicisti che fosse creativo, responsabile e all’interno del quale ognuno avrebbe continuato a sviluppare la propria musicalità nel repertorio orchestrale, cameristico e solistico. Fischer introdusse nell’orchestra una serie di innovazioni, a partire da una rigorosa metodologia di studio individuale, che mettesse in luce il talento creativo di ciascun orchestrale. L’approccio innovativo al repertorio, l’assoluta passione dei musicisti e il costante impegno hanno

fatto della Budapest Festival Orchestra una delle migliori formazioni orchestrali del mondo. Inoltre, durante i giorni della kermesse, alcuni gruppi da camera, formati dai musicisti della Budapest Festival Orchestra, si esibiranno in altri luoghi della città. Informazioni e biglietti al Teatro Comunale di Vicenza tel. 0444 324442 www.tcvi.it www.vicenzaoperafestival.com

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Sconfinamenti Bassano Fotografia 19 Palazzo Bonaguro e altre sedi, Bassano del Grappa Fino al 3 novembre Bassano Fotografia 19 è la biennale di fotografia giunta alla sesta edizione, aperta fino al 3 novembre nella sede principale di Palazzo Bonaguro, accanto alla Chiesetta dell’Angelo, al Castello degli Ezzelini, la Loggia di Piazza, Palazzo Agostinelli, la Biblioteca Civica, lo Spazio Corona, ma anche tanti altri luoghi diffusi in tutto il centro storico. La manifestazione coinvolge oltre 300 fotografi distribuiti in 14 sedi espositive istituzionali e 144 esercizi commerciali del centro storico di Bassano. La manifestazione di quest’anno ha come titolo Sconfinamenti, un messaggio che induce ad allargare i propri orizzonti, superare i limiti, uscire dai confini, recarci nei territori altrui alla ricerca di un sapere diverso dal nostro, per ritornare arricchiti. E, ancora, superare il confine del conosciuto, oltrepassare la linea di demarcazione fra presente e passato, fra visione e realtà, fra percezione e verità. In questa edizione i curatori hanno proposto vari linguaggi fotografici, escludendo chi a Bassano Fotografia ha già preso parte con l’idea di far decollare la manifestazione oltre le mura della città, coinvolgendo associazioni, gallerie e istituzioni regionali che parlino lo stesso linguaggio, quello della fotografia. Informazioni 0424 227580 www.bassanofotografia.it

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.Distinguersi nell’Era 4.0. Robert Jhonson 14 ottobre ore 20,00 Teatro Comunale di Vicenza Organizzata dai Rotary Club della Provincia di Vicenza, è una serata a scopo benefico con un relatore d’eccezione: Robert Jhonson. Laurea in marketing e comunicazione alla Harvard Business School; laurea in scienze biologiche all’Università di Quebec a Montreal; due master in psicologia del cambiamento. Consulente di Bill Clinton, Michael Jordan, Bill Gates. Collaboratore e consulente di numerose società e industrie di primo piano tra cui Ikea, Virgin, Google, Toyota. Formatore di top manager, politici, sportivi e professionisti in tutto il mondo. In questa conferenza Robert fornisce risposte concrete al grande cambiamento sociale e tecnologico: Come sarà la nostra vita? Come saranno le nostre aziende? Le nostre famiglie? Le nostre relazioni? I governi?

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Robert Jhonson suggerisce quali strategie adottare per distinguersi nella nuova realtà e come sfruttare pienamente i cambiamenti in atto per non estinguersi. La recessione può essere anche un’opportunità? Se qualcuno dicesse che dalla crisi ci sono più vantaggi che svantaggi, rischierebbe “pomodori a scena aperta”. Ma se lo afferma un consulente di fama mondiale, un autore e uno speaker internazionale che ha affiancato i grandi della terra, che ha inventato il motto «Distinguersi per non Estinguersi» allora forse il discorso può acquistare una diversa credibilità. Robert Jhonson è appunto tutto questo. Da oltre 20 anni forma persone ed aziende insegnando loro tecniche inusuali. Neppure in tempo di recessione rinuncia ad applicare il suo metodo di successo.

Il ricavato sarà devoluto a RISE AGAINST HUNGER - www.riseagainsthunger.org Offerta responsabile suggerita euro 25,00 intero; euro 15,00 under 30


.Terrestri 2019.20 La stagione del contemporaneo al Teatro Astra, Vicenza La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale Inizio spettacoli ore 21 - apertura biglietteria in teatro ore 20 Il cartellone andrà dal 16 novembre al 3 aprile e avrà per protagonisti grandi nomi della scena nazionale come Emma Dante, Giuliana Musso e Mario Perrotta che presenteranno i loro ultimi lavori, ospiti internazionali come Agrupación Señor Serrano e Nassim Soleimanpour, esponenti di spicco della nuova drammaturgia come Frosini/Timpano, Carrozzeria Orfeo e Babilonia Teatri e giovani talenti come la compagnia-rivelazione Kepler - 452. Dal teatro partecipato alla performance, dalla narrazione ai linguaggi visivi, fisici e di danza, dalla tradizione alle nuove tecnologie.

In programma anche una serie di appuntamenti fuori abbonamento. A partire dall’anteprima di domenica 6 ottobre alle ore 21 con la mise-en-espace “TERRESTRI”, creata appositamente per il Teatro Astra da Tindaro Granata, curato da La Piccionaia con il sostegno di Fondazione Cariverona. Passando per “SIMPOSIO DEL SILENZIO”, un progetto di esordio autorale di Lucrezia Maimone - vincitore del Premio CollaborAction KIDS 2018 di Anticorpi XL Network Giovane Danza D’autore di cui La Piccionaia è partner e sostenitore – ospitato dal Teatro Astra nell’ambito del Festival

Danza In Rete Off della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza. E poi i progetti per lo spettatore protagonista “Astraclub” e “Astranauti”, due laboratori per adolescenti, una masterclass per attori e il laboratorio teatrale permanente “Fabbricateatro”. Informazioni La Piccionaia - Ufficio Teatro Astra 0444 323725 - info@teatroastra.it Disponibili abbonamenti, carnet per spettacoli a scelta e biglietti.

.AGRUPACIÓN SEÑOR SERRANO | BIRDIE unica regionale Venerdì 15 novembre ore 21,00 Teatro Astra di Vicenza La stagione inizia con uno spettacolo multimediale che mette insieme video live, oggetti, uccelli protagonisti del capolavoro di Hitchcock, 2000 animali in miniatura, guerre, contrabbandieri, una migrazione di massa e tre artisti che gestiscono questo disordinato mondo con spirito critico, impegno civile e ritmo narrativo incalzante, facendo emergere una riflessione su una società a due velocità, in cui un divario incolmabile separa mondi confinanti. Agrupación Señor Serrano, stata fondata a Barcellona nel 2006 da Àlex Serrano Tarragó, Leone d’Argento alla Biennale Teatro di Venezia 2015, è una compagnia multidisciplinare ed eterogenea che fonde nei propri spettacoli tecniche e linguaggi diversi - teatro di figura, video, danza, visual theatre - capaci di unire la tecnologia più avanzata alla tradizione consolidata dello spettacolo dal vivo.

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.Non ho l’età Mercato dell’antiquariato Domenica 13 ottobre dalle ore 8,00 al tramonto Vicenza, nelle piazze e nelle vie del centro

.Unico Mercato del fatto a mano Sabato 26 ottobre dalle 10 alle 19,30 Vicenza, tra Piazza Biade e Piazza dei Signori

.XIX Giornata europea della cultura ebraica Domenica 14 ottobre ore 10,30 Cimitero di via Fratelli Bandiera, Vicenza

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Per chi è a caccia di oggetti introvabili o semplicemente per esplorare le vie del centro, un mercato dell’antiquariato, del collezionismo e vintage che unisce il fascino della città di Vicenza con la scoperta di oggetti che non hanno età ma solo storie da raccontare! Arredi antichi e del Novecento, pezzi da collezione, vinili e accessori vintage… e poi eventi musicali e approfondimenti culturali e l’accoglienza degli esercenti della città. Ogni seconda domenica del mese, da settembre a giugno.

Vicenza, tra Piazza Biade e Piazza dei Signori La manifestazione, che esalta il fatto a mano, il remake, la creatività e l’originalità, propone una nuova forma di slow shopping che incuriosisce e sorprende, durante la quale parlare con gli espositori – makers. Un’esperienza di conoscenza, non solo del prodotto, ma anche del percorso di ricerca che i creativi conducono quotidianamente. È per questo che Unico è uno spazio in cui trovare pezzi irripetibili con storie da vivere e da indossare, unendo il piacere della vista e del tatto, con la consapevolezza di acquistare prodotti il cui valore è dato dall’essere unici, realizzati con cura e in maniera sostenibile.

Tema scelto per l’edizione di quest’anno è “storytelling”, a sottolineare l’importanza della tradizione orale nella storia e nell’immaginario collettivo del popolo ebraico: dall’approccio biblico, attraverso le ricche storie popolari della comunità locale, alle storie delle migrazioni contemporanee. In programma un incontro organizzato dall’associazione Figli della Shoah con il patrocinio del Comune di Vicenza. Previsto un momento di raccoglimento con una preghiera ebraica e una cattolica, oltre a letture liturgiche in lingua ebraica, in memoria di Tikva’ Bat Maza’l, eseguite dal cantore di sinagoga (Hazan) Angel Harkatz Kaufman, e letture in italiano di Roberto Israel, presidente dell’associazione Figli della Shoah di Verona. La manifestazione è riconosciuta dal Consiglio d’Europa. L’appuntamento è aperto a tutti.


Collezioni sposa 2020 visibili online su www.mariages.it Viale Trieste 1 - Alte di Montecchio Maggiore (VI) | Tel. 0444 698321 - 331 6464990 - www.mariages.it

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.Biennale di Scultura in Acqua e in Piazza Piazzola Sul Brenta

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.Piazzola Sul Brenta Rassegna Biennale d’Arte 2019 Scultura in Acqua e in Piazza

Fino al 30 Novembre La Città di Piazzola sul Brenta si prepara ad accogliere la quarta edizione della Biennale di Scultura in Acqua e in Piazza. Il centro storico cittadino si trasformerà per alcuni mesi in un atelier d’arte, presentando opere di scultori non solo italiani ma anche internazionali. Un insolito percorso espositivo caratterizzerà questa mostra, attraverso la scoperta di luoghi, piazze, corsi d’ acqua che rimarrebbero nascosti e sconosciuti non solo ai numerosi visitatori che vengono a Piazzola ma anche agli stessi cittadini. Sarà per tutti un viaggio emozionante dove si incontreranno opere diverse sia per la tecnica ed il materiale utilizzato per la loro realizzazione che per le tematiche proposte, un vero e proprio trionfo della fantasia. Chi verrà a Piazzola in questi mesi potrà contemplare queste spettacolari installazioni, molte delle quali realizzate appositamente per questa grande occasione. Il progetto di quest’anno è stato curato dal Pino Pin, il Direttore artistico è Claudio Cerritelli e Critico della Rassegna è Carla Chiara Frigo •

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ACCORSI OSCAR 1 ALBERTI SERGIO 2 ANCESCHI VALERIO 44 BALENA VINCENZO 3 BASSANELLO IMELDA 46 BEDESCHI MANUELA 4-5-6 BERGOZZA ADRIANO 7 BONOLI ALESSANDRA 8 BRESCIANI NARCISO 9-31 BORGHI CLAUDIO 10-11 BUCCIARELLI VITO 12

BUTTARELLI BRUNIVO 13 CAPOZZA E FEDELI 14 CATANIA LUCILLA 15 CALLOUD LYDIE 16 CANDUSSIO GIULIO 17 CARROLI MIRTA 18 CUSCHERA SALVATORE 19 DAL SANTO ALFREDO 20 FERLA GIULIANO 21 FILLITZ STEFAN 22 LANARO ROBERTO 23

LANFREDINI ITALO 24 MARTINELLI DEMIS 25 NAVACCHIA LUCIANO 26 NITTI SOTRES DANIELE 41 PENNAZZI MONICA 27 PETRONE FRANCESCO 28 PIN GIUSEPPE 29 POMPEI PAOLO 30 RICCHI LUCIANO 47 SALUZZO MIRELLA 32 SASSI MARINELLA 33

SCARDUZIO ANTONIO 34 SCILARO DOMENICO 35 SODDU STEFANO 36 SPAGNULO VALDI 37-38 TATTAVITO PAOLO 39 TISI MARCELLA 40 WILD JULIAN 42 URBANI ANGELO 45 ZACCHETTI DARIA 43

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.Il Tempio di Canova a Possagno Fino al 13 ottobre

Un Tempio per l’Eternità è la mostra organizzata da Fondazione Canova in collaborazione con Dotazione opera del Tempio Canoviano di Possagno in occasione degli Anniversari Canoviani dell’11 luglio 2019.

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L’11 luglio 1819 Canova è a Possagno per la posa della prima pietra della nuova Chiesa Parrocchiale. Un dono immenso fatto dallo scultore al suo paese natale: Possagno. Canova non vedrà la conclusione di questo progetto perché lo Scultore morirà il 13 ottobre 1822 e la Chiesa parrocchiale sarà consacrata 10 anni dopo. La sua costruzione sarà l’impegno morale affidato alle cure del fratello il vescovo Giovanni Battista Sartori Canova.

La Chiesa è un esempio di architettura capace di riunire l’antica Grecia all’Impero romano attraverso il Partenone ed il Pantheon. Incisioni, dipinti e sculture permetteranno di confrontarsi con questa realtà, un esempio di architettura neoclassica collocato ai piedi delle montagne della Pedemontana del Grappa. Un modello ligneo in scala, faciliterà la visione dell’edificio che in questi tempi diventerà l’architettura celebrativa dei 200 anni canoviani.


.Collezione di giocattoli storici Cavalli-Rosazza Palazzo Chiericati | Vicenza

Oltre cinquemila giocattoli

Fino al 31 dicembre 2019 Palazzo Chiericati, Sale Apogee, Vicenza Una raccolta unica nel suo genere: oltre 5mila giocattoli industriali d’epoca, databili dalla metà dell’800 al secondo Dopoguerra, tutti perfettamente conservati e funzionanti, raccolti a partire dagli anni ‘70 dai coniugi torinesi Giancarlo Cavalli e Anna Rosazza durante i loro viaggi. Soldatini, automi e diorami si alterneranno ai quadri nelle sale ipogee di Palazzo Chiericati in un allestimento di oltre 600 metri quadrati progettato dall’architetto Emilio Alberti con lo scenografo Mauro Zocchetta e supportato dal Gruppo Fermodellisti Vicentini “Francesco Sparzani”. La Collezione vanta alcune rarità assolute come uno dei tre esemplari rimasti al mondo di forte tedesco dipinto a mano della Marklin: datato 1898 e finito all’asta cent’ani dopo, fu acquistato dai coniugi per 45 milioni di lire. Il valore dell’intera collezione oggi supera il milione di euro. Alla collezione è inoltre dedicato il IX volume dei Cataloghi scientifici del Museo Civico di Vicenza, che verrà presentato a ottobre. La pubblicazione di questi volumi di alto valore scientifico e culturale è sostenuta dalla Fondazione Roi che, nello spirito con la quale il Marchese Roi l’ha fondata, ne prosegue la pubblicazione arricchendo il patrimonio storico e culturale della città di Vicenza •

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.Il simbolo della Città La città di Vicenza è tutta la sua provincia è rappresentata da un edificio simbolo. Un simbolo che l’Unesco ha inserito nella lista dei ‘Beni Patrimonio dell’Umanità’ nel 1994. Si tratta della Basilica Palladiana, costituita da un cuore medievale, già palazzo della Regione, contornato poi nella seconda metà del ‘500, del loggiato a serliane progettato dal giovane Andrea Palladio. La serliana è l’elemento architettonico di spicco che caratterizza il ‘progetto’. È un elemento composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture

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sormontate da un architrave e fra l’arco e le due aperture sono collocate due colonne. Tra il 2007 al 2012 la Basilica è stata oggetto di un complesso ed articolato intervento di restauro architettonico, funzionale ed impiantistico grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona. È stata riaperta il 5 ottobre 2012 in concomitanza con l’inaugurazione della grande mostra “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Il 9 maggio 2014 la Basilica Palladiana è

diventata Monumento Nazionale grazie al disegno di legge approvato in sede deliberante dalla commissione cultura del Senato il 27 marzo 2014. Il 5 maggio 2014 al restauro della Basilica palladiana è stato assegnato a Vienna il “Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio culturale Concorso Europa Nostra 2014” per la conservazione del patrimonio culturale. Orari: fino al 30 settembre 2019, da martedì a domenica dalle 10 alle 16 dall’1 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020, da martedì a domenica dalle 10 alle 15 •


.Storia

.Nei sotterranei della Basilica

Immagine tratta dai Quattro Libri dell’Architettura di Palladio.

La parte centrale della Basilica venne eretta tra il 1449 e il 1460, sopra strutture preesistenti di epoca medievale. L’edificio fu eretto per ospitare le magistrature pubbliche cittadine e divenne ‘Palazzo della Regione’. La progettazione dell’ampio salone superiore è attribuita a Domenico da Venezia che probabilmente, nell’ideazione della copertura, si è ispirato alla carena di una nave dell’epoca. Nel 1481 iniziarono i lavori progettati dal maestro Tommaso Formenton per cingere tre fronti del palazzo con un duplice loggiato. Tra il 1495 e il 1496 venne realizzato da Pietro Lombardo lo scalone d’accesso al loggiato superiore. Nel 1496 il crollo dell’angolo sud-ovest delle logge diede vita ad un intenso dibattito sulla ricostruzione che coinvolse i più importanti architetti del tempo: Jacopo Sansovino, Sebastiano Serlio, Michele Sanmicheli e Giulio Romano. Solo nel 1546 il Consiglio cittadino diede il proprio assenso alla proposta di Giovanni da Pedemuro e di Andrea Palladio. L’approvazione del progetto nel maggio del 1549 segnò la consacrazione artistica di Palladio. Il complesso medievale preesistente venne circondato da due ordini di logge sovrapposte. La realizzazione del primo ordine di arcate su piazza dei Signori si concluse nel 1561. Il secondo livello venne completato nel 1597 dopo la morte dell’architetto, mentre la costruzione del prospetto su piazza delle Erbe terminò nel 1614.

La Basilica Palladiana custodisce l’area Archeologica di Corte dei Bissari. L’area archeologica consente di immergersi nella realtà viva di un’epoca lontana ma fondamentale per la comprensione degli eventi che hanno preceduto la rinascenza palladiana. Sono state recuperate non solo le strutture antiche conservate, ma anche una selezione dei materiali archeologici rinvenuti nel corso dello scavo, esposti in alcune vetrine dedicate rispettivamente all’età protostorica (VII-II secolo a.C.), alla prima romanizzazione (II-I secolo a.C.) e all’età romana e tardo-romana (I-V secolo d.C.). Una vetrina, posizionata in corrispondenza della ricostruzione della sepoltura longobarda, ospita una preziosa crocetta aurea. Il sito si presenta, pertanto, come un vero palinsesto della storia di Vicenza dalla fondazione dei Veneti antichi all’età rinascimentale, rivelandosi di particolare interesse per la ricostruzione urbanistica di un settore residenziale dell’antica Vicetia, all’epoca

adiacente al Foro cittadino. L’area archeologica ha un’estensione di 150 metri quadrati ed è dotata di passerella da cui si possono vedere reperti con inserti a pavimento in vetro trasparente che permettono di apprezzare quanto rimane della strada romana. Il percorso è arricchito da un apparato didattico essenziale articolato in titoli, sottotitoli e didascalie, anche in lingua inglese. L’accesso all’area archeologica avviene dall’ingresso principale della Basilica palladiana, in piazza dei Signori. La visita si effettua esclusivamente su prenotazione con un minimo di 10 e un massimo di 25 persone. I gruppi di visitatori vengono accompagnati da operatori appositamente formati in ambito archeologico dell’associazione per la didattica museale Ardea. Orario visite: Fino al 30 settembre 2019: martedì e giovedì dalle 10 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 15

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.Visite interattive al Teatro Olimpico | Vicenza Il Teatro coperto più antico al mondo Visite interattive POP - Palladio Olimpico Project L’iniziativa nasce dal desiderio del Comune di Vicenza di rendere memorabile e innovativa la visita al Teatro Olimpico attraverso un modello narrativo, ideato da Alessandro Baricco e dalla Scuola Holden, che mira alla valorizzazione di tutti gli spazi storici del Teatro. Tutti gli spazi del teatro verranno coinvolti nella narrazione diventando prologo ed epilogo dello spettacolo e i visitatori faranno un percorso, andando alla scoperta di storie, voci, video e immagini. Saranno visitabili virtualmente anche le scene e il palcoscenico solitamente off limits. Percorso: dalla sala dell’Odeo attraverso un piccolo sipario teatrale si entrerà nella sala dell’Antiodeo che ospiterà l’incontro virtuale con lo scrittore Alessandro Baricco, il quale racconterà - attraverso uno schermo - la storia e le meraviglie del più antico teatro coperto della cultura occidentale. Nella sala del Teatro, cuore della narrazione, a cui si accederà come nel passato dall’alto, il visitatore prima assisterà a uno spettacolo di suoni e luci, poi tramite un tablet visiterà virtualmente i luoghi nascosti del teatro, infine ammirerà nella sua naturalezza lo straordinario monumento. Orario visite interattive ore 10 e 15 (luglio e agosto ore 11 e ore 16) La visita interattiva (durata di 45 minuti) si può effettuare senza supplemento rispetto al costo del biglietto d’ingresso al Teatro recandosi esclusivamente allo Iat di piazza Matteotti. Il biglietto è singolo, non è prenotabile e sarà emesso fino ad esaurimento della capienza dei posti del Teatro Olimpico. Esclusivamente per i gruppi è obbligatoria la prenotazione attraverso il call center tel. 0444964380 o tramite email booking@comune.vicenza.it. Info: tel. 0444320854

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.Palazzo Chiericati | Vicenza L’edificio è stato progettato da Andrea Palladio su commissione di Girolamo Chiericati nel 1550. È stato fedelmente costruito secondo il progetto e completato verso al fine del 1600. Il Comune di Vicenza lo acquisì nel 1839 dalla nobile famiglia dei Chiericati, con l’intenzione di raccogliervi le civiche collezioni d’arte. Restaurato in quegli anni dagli architetti Berti e Miglioranza, il Museo civico fu inaugurato il 18 agosto del 1855. Al piano terra del palazzo palladiano si possono notare le cinquecentesche decorazioni ad affresco opera di Domenico Brusasorzi (Sala del Firmamento e Sala d’Ercole) e Battista Zelotti (Sala del Concilio degli Dei), impreziosite dagli stucchi bianchi e dorati di Bartolomeo Ridolfi e dai motivi a grottesche di Eliodoro Forbicini.

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Al piano nobile si possono invece ammirare, nella parte cinquecentesca, gli affreschi di Domenico Brusasorzi (Sala delle Virtù Civili) e Battista del Moro (Sala della Colonna Traiana), mentre nella parte seicentesca spiccano i soffitti che ospitano, fra una profusione di stucchi bianchi e dorati, alcune tele di Cristoforo Menarola (Apoteosi della famiglia Chiericati e tondi con figure allegoriche) e Bartolomeo Cittadella (Apollo sul Parnaso con la lira e cinque Muse e altre quattro Muse agli angoli). Il piano interrato, riaperto nell’ottobre 2012 grazie ad un attento restauro, ha riportato alla luce le fondamenta delle antiche “casette Chiericati” risalenti al XIV e XV secolo, oltre agli ambienti un tempo dedicati alla servitù come le cucine e le cantine, dove ancora oggi si vedono il camino, il pozzo e la suggestiva scala delle botti •


.Il Museo Civico a Palazzo Chiericati

Dal 1855 nel Museo Civico di Palazzo Chiericati sono conservate ed esposte più di 35 mila opere tra dipinti, sculture, grafica, giocattoli e arti applicate dal XIII al XX secolo. Al Museo civico di Palazzo Chiericati sono in corso importanti lavori di restauro e riallestimento, pertanto non tutte le opere sono esposte. Il percorso espositivo attualmente aperto, comprende opere dal medioevo al barocco. Apre il percorso la grande sala con i sette lunettoni civici di Bassano, Maffei e Carpioni, dove si racconta il periodo d’oro della città tra ’500 e ’600, sotto il dominio della Serenissima.

Si prosegue al primo piano tra le opere di Paolo Veneziano, Battista da Vicenza, Hans Memling e Bartolomeo Montagna. Si passa poi all’ambiente che restituisce la decorazione della distrutta chiesa di S. Bartolomeo, con importanti pale d’altare tra le quali spiccano quelle di Montagna, Cima da Conegliano e Giovanni Bonconsiglio. Al piano nobile sono raccolte le opere dei grandi maestri della pittura veneta del ’500: Bassano, Tintoretto, Veronese, oltre alle sculture di Sansovino, Vittoria e i cristalli di rocca di Valerio Belli. Seguono i capolavori del XVII secolo di Luca Giordano, Maffei, Della Vecchia e Carpioni •

In alto dipinto di Giambattista Tiepolo La Verità svelata dal Tempo Pinacoteca di Palazzo Chiericati

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.Museo del Gioiello | Vicenza Le sculture gioiello di Salvador Dalì Fino al 26 gennaio 2020

La Basilica Palladiana contiene anche il primo Museo del Gioiello in Italia, uno dei pochi al mondo, dedicato esclusivamente al gioiello. Lo spazio museale permanente di 410 metri quadrati, collocato all’interno della Basilica palladiana è un progetto di Italian Exhibition Group Spa realizzato in partnership con il Comune di Vicenza. Il Museo offre un’originale esperienza estetica e conoscitiva sul gioiello, valorizzando un oggetto antichissimo e profondamente radicato nella cultura umana. www.museodelgioiello.it

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La mostra ‘Arte Preziosa: Le sculture gioiello di Salvador Dalí’ presenta una selezione di opere d’arte che ha lo scopo di raccontare l’eterogeneità artistica di Salvador Dalí e la sua ricerca appassionata per esprimersi nello spazio, in tre dimensioni. Il percorso espositivo si articola in tre sezioni che comprendono 18 sculture prodotte dal 1949 al 1979: i Dalí d’Or, le sculture gioiello e le sculture in argento. I Dalí d’Or sono dodici opere, di cui dieci sono presenti in mostra, che Dalí realizzò alla fine degli anni ’60 in oro puro assemblando la sua collezione di monete Dalí d’Or. I Dalí d’OrObjets Montés, furono creati per emulare la regalità in tutto il suo sfarzo e splendore e includono specchi magici, pendenti con motivi serpente ed emblemi in onore del sole.

La sculture gioiello rendono omaggio alle più importanti immagini iconografiche di Dalí come le ballerine, gli angeli e l’orologio. Sono realizzate in oro 18 carati e tempestate di pietre preziose, diamanti, rubini, smeraldi e zaffiri. Ogni opera d’arte è montata su di una base di cristallo di rocca translucida e reca la firma in oro di Dalí. La sculture in argento sono parte di un’edizione limitata e comprendono il ‘Profilo del Tempo’ che richiama il famoso dipinto del 1931 Persistenza della Memoria, dove l’orologio molle apparve per la prima volta.


.Opere di Salvador DalĂŹ nelle piazze di Vicenza Fino al 26 gennaio 2020

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.Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi Mostra in Basilica Palladiana | Vicenza Particolarmente suggestiva e ricca di emozioni è stata la presentazione della mostra e delle sue sezioni, lo scorso 9 luglio. Ha presentato Stefania Portinari, docente di Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, studiosa dell’Arte del Novecento, esperta di collezionismo, moda, e design. “Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”, che sarà in Basilica Palladiana dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020, è una mostra promossa dal Comune di Vicenza, in collaborazione con il CISA Andrea Palladio, la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e l’Accademia Olimpica; la mostra propone un modello espositivo originale e inconsueto (non solo dipinti e disegni, ma sculture, oggettistica, abiti e gioielli d’epoca), per offrire uno sguardo nuovo sul pittore Ubaldo Oppi, un protagonista assoluto della vita culturale e mondana degli anni Venti, anche se il suo nome non è così conosciuto al grande pubblico, una mostra che giunge proprio 50 anni dopo la celebre esposizione realizzata da Licisco Magagnato, per il Comune di Vicenza a Palazzo Chiericati. Cresciuto a Vicenza ma formatosi fra Vienna, Parigi e Venezia, Ubaldo Oppi (Bologna 1889 - Vicenza 1942), viene scoperto a Milano da Margherita Sarfatti e Ugo Ojetti che promuovevano all’epoca un’arte nuova, all’insegna di una ‘classicità moderna’, che prenderà forma anche nel Realismo Magico di cui il pittore, uomo bellissimo e affascinante, diventerà l’esponente più rappresentativo. Ma non solo le opere di Ubaldo Oppi saranno esposte in mostra, ma anche quadri molto importanti di artisti entrati in contatto con lui (alcuni di questi non sono mai usciti dalle celebri sedi museali a cui appartengono), partecipi a pieno titolo di quell’ambiente artistico cosmopolita, ricco di fermenti e suggestioni, che nutre la poetica del pittore; è così il pubblico della 94

mostra in Basilica potrà ammirare opere di Klimt, Picasso, Modigliani, Sironi e Casorati, in una narrazione senza precedenti di un’epoca controversa, gli anni Venti, in cui molti cambiamenti contribuiscono a creare la modernità, attraverso un’evoluzione dei ruoli sociali, del gusto e dell’arte. Grandi protagoniste di questi cambiamenti sono le donne e proprio a loro, in particolare, è dedicata questa mostra. Nell’Europa degli anni Venti le donne cominciano a conquistare un ruolo autonomo: sempre più indipendenti, seduttive e moderne, i loro capelli si accorciano così come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa. Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, questo lo spirito del tempo degli anni Venti. E in mostra saranno esposti anche splendidi abiti

e preziosi gioielli, per far rivivere al visitatore un’esperienza avvincente e totalizzante di quell’epoca. Nell’Italia appena uscita dalla Prima guerra mondiale sarà proprio il pittore Ubaldo Oppi, bolognese di nascita, vicentino d’adozione, ad offrire un ritratto nuovo e magnetico di questa nuova figura di donna, così diversa dal modello anteguerra, ritraendola in immagini che escono dalla cronaca per rievocare un mito, quello di donne fatali e potenti come le amazzoni o di muse ritratte in una magica sospensione, eternate nei valori di un seducente classicismo. Immagini di grande fascino che sapranno conquistare i visitatori della mostra in un racconto inedito della modernità degli anni Venti, rappresentato dalle donne icone della pittura di Ubaldo Oppi. info@mostreinbasilica.it


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Rubrica Cultura

in collaborazione con Vicentini nel Mondo

.Voci e volti stranieri A raccoglierle è stata la nostra associazione. Appartengono a insegnanti brasiliane alla ricerca delle proprie radici venete, ad architette sudamericane venute a studiare Palladio dal vivo, e a un’oriunda del Rio Grande do Sul che scrive dell’Amazzonia in fiamme. Di Stefano Ferrio

Patrizia Bombi, Ferruccio Zecchin, il presidente del consorzio prof. Giuseppe Castaman, Jussara Maria Zenato Tronco, Luiza Dani Chinato, il direttore del consorzio Luigi Culpo.

Voci e volti del Sudamerica hanno caratterizzato l’estate dell’associazione Vicentini nel Mondo. A cominciare da un’immersione nel Vicentino, fra le sue memorie storiche e le sue bellezze architettoniche, con l’obbiettivo di tornare in Brasile avendo qualcosa di importante da raccontare. Anzi, da “insegnare”. A compiere quest’esperienza di formazione nella provincia berica sono state due docenti di Flores da Cunha, cittadina del Rio Grande do Sul, inviate in Italia dal locale circolo dei Vicentini nel Mondo con una missione ben precisa: conoscere dal vivo la terra degli avi di tanti loro studenti, così da poterla poi trasmettere ai propri allievi. Gli stessi ragazzi e ragazze che, essendo nati in quella regione meridionale del Brasile,

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parlano correntemente, o quanto meno, conoscono il “talian”, la lingua, più veneta che portoghese, usata in queste città nate dall’emigrazione veneta degli scorsi due secoli. Le due insegnanti brasiliane di origini vicentine, entrambe laureate in psicopedagogia, sono: Luiza Dani Chinato, discendente di Guglielmo Dani da Quargnenta di Brogliano, da cui partì nel 1851, e Jussara Maria Zenato Tronco, la cui antenata Giovanna Ganzer lasciava Bassano del Grappa nel 1865. Era invece il 1959 quando si aprìva a Montecchio Maggiore, in villa Cordellina Lombardi, il primo corso organizzato dal Cisa, il Centro di studi internazionale di studi architettonici Andrea Palladio, fondato un anno prima grazie a una felice intuizione del professor Renato Cevese.


L’architetta Carolina Rasino (argentina di Cordoba, a sinistra) e l’architetta Paula Cenci (brasiliana di Erechim) durante il loro viaggio palladiano.

Nei decenni successivi, senza mai saltare un’edizione, il corso palladiano ha attirato nel Veneto oltre 7mila storici dell’architettura, architetti, ingegneri, storici dell’arte, studenti provenienti da 50 paesi europei, americani, asiatici e africani. E’ molto bello sapere che ogni anno, sulla base di un accordo fra Cisa e Vicentini nel Mondo, fanno parte della studiosa comitiva giovani architetti oriundi provenienti dall estero, con sangue vicentino nelle vene. In questo 2019, a cavallo fra i mesi di agosto e settembre, si è trattato dell’architetta Paula Cenci Emanuele, proveniente dal circolo brasiliano di Erechim, trisnipote per via paterna di Francesco Cenci, emigrato da Poiana Maggiore, e dell’architetta Carolina Soledad Rasino Lunardi, proveniente dal circolo argentino

di Cordoba (Argentina), nipote per via materna di Romeo Domenico Lunardi, emigrato da Foza. Infine, dal Brasile in fiamme, giunge la lettera della presidente del circolo Vicentini nel Mondo di Flores da Cunha (Rio Grande do Sul), Graziela Mazzaroto. Che in un passo scrive: “In questo contesto la regione amazzonica è come la pupilla degli occhi di molti Paesi interessati alle risorse delle sue foreste e alle ricchezze del suo sottosuolo, ragione per cui da molti anni è al centro dell’interesse dei media ed è tema di summit politici fra Paesi, ognuno mosso da un proprio interesse. D’altra parte l’Amazzonia ospita la più grande foresta del mondo, la cui estensione non tocca solo il Brasile, ma anche altri Paesi sudamericani”.

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Dove trovare Vicenza City 98

VICENZA 162 • Municipio di Vicenza - Palazzo Trissino c.so Palladio 98/a | Confartigianato - Via Enrico Fermi 134 | Informagiovani – Levà degli Angeli 7 | Museo Diocesano - Piazza Duomo 12 | Palazzo Montanari Gallerie d’Italia - Contra’ S.Corona, 25 | Palladio Museum - Palazzo Barbarano - Contra’ Porti 11 | Palazzo Chiericati Museo Civico – Piazza Matteotti 37 | Museo Naturalistico Archeologico – Contrà Santa Corona 24 | Confindustria Vicenza - Piazza Castello 3 | CNA - Via Giuseppe Zampieri 19 | Apindustria – Galleria Crispi 45 | Fondazione Coppola La Torre Corso Palladio 1 | Loretta’s Style – Corso Palladio 167 | Premiata Gelateria Brustolon – Contrà Pusterla 23 | Le Chiccherie – Via IV Novembre 33 | Il Pranzo è Servito – Via IV Novembre 67 | Da Renzo Tartine – Via Frasche Del Gambero 36 | Antico Caffè Scrigni – Piazza del Duomo 1 | Al Ritrovo Vino Cucina e Saor – Piazzetta del Duomo 4 | Massimo Gusto Ristorante – Viale Antonio Giuriolo 17 | Sofi Cafè Dolce e Salato – Viale D’Alviano Bartolomeo 87 | La Bottega del Tramezzino – Contrà San Bortolo 13 | Bolzani Pasticceria – Via XX Settembre 6 | Bolzani Pasticceria – Via IV Novembre 56 | Bolzani Pasticceria – Piazzale Giusti 16 | Bolzani Pasticceria – Corso Padova 146 | Cittadellese Ortopedia - Corso Padova 120 | Yankee’s Love – Contrà Paolo Lioy 7 | Albergo Acampora – Viale Della Pace 32 | Menegazzo Illuminazione – Corso Palladio 173 | Gran Caffè Ristorantino – Via Enrico Fermi 212 | Valentine’s Lingue Culture Arti Viaggi – Stradella della Racchetta 4 | William’s Bar Caffè – Largo Neri Pozza 1 | La GelARTeria – Piazza dei Signori 1 | Mi Fido Pet – Via G.B. Quadri 79 | Ottica Milan – Via Camisano 58 | CS Chemello Service – Via Biron di Sotto 29 | Caffitaly Shop – Contrà Pescaria 24 | Rumori Polpetteria – Corso SS. Felice e Fortunato 63 | Fisico Palestre – Via Quadri 79 | Caffè Bistronomia Pasticceria – Via Ettore Gallo 12 | Caffè Olimpico – Via Levà degli Angeli 5 | Number One Pizza – Borgo Berga 16 | Hosteria Al Gallo - Via Riviera Berica 72 | Borgo Berga Caffetteria – Piazza Ponte Landolfo 117 | Al Company Ristorante – Strada Padana verso Padova 52 | Dal Pugliese Cucina Tipica – Piazza Ponte Landolfo 11 | Pozzan GB Colori - Piazza Matteotti 14 | Antica Tabaccheria all’Olimpico, Via Levà degli Angeli 3 | Società del Quartetto di Vicenza - Vicolo Cieco Retrone, 24 | Teatro Astra - Contrà Barche 55 | Teatro Bixio - Via Nino Bixio 4 | Villa Bonin - Via del Commercio 49 | Bar Borsa – Piazza dei Signori | Bar Garibaldi – Piazza dei Signori | Fiaip - Via Zamenhof 817 | Spaccio Carni San Valentino – Via Fermi – Nogarazza | Donadello – Via Leoncavallo 38 | Salvadori – Galleria Porti 2 | Laura Balzelli Gioielli – Corso Fogazzaro 131 | Wengè - Viale della Scienza 9 | Habitat – Via dei Frassini 15 | Stabilia – Direzione Casa – Via Lago di Molveno 4 | Stabilia Nordimmobiliare Centrocasa – Via del Mercato nuovo 13 | Stabilia Zoso – Viale Trento 326 | Stabilia Trend – Via Prati 8 | Arthesi Cucine – Via Lanza 108 | Villa delle Rose - Str. Padana Verso Verona, 30 | Teatro Olimpico – Piazza Giacomo Matteotti 11 | Bruscato Tende – Via Fabiani 8 | Galleria Pashà – Corso Andrea Palladio 138 | Odeon Lingue – Corso Palladio 176 | Bar Minerva – Via Santa Corona 11 | Il Ceppo Gastronomia – Corso Palladio 196 | Julien Musicdrinkfood – Contrà Jacopo Cabianca 13 | Galla Caffè – Piazza del Castello 2/a | Righetti Ristorante – Piazza Duomo 3 | Petit Mompre – Via Antonio Pigafetta 16 | Cirkus Bar – Via E. Fermi 271 | Bar Trattoria Fioraso – Viale S. Agostino 325 | Ottica Padrin – Via Lanza 6 | Il Gelataio – Viale Crispi 57 | Bamburger – Contrà Cantarane 15 | Fiore di Loto – Viale Trieste 255 | Albergo San Raffaele - Viale X Giugno 10 | Berti Moto – Viale Riviera Berica 355 | Biosapori – Viale Del mercato Nuovo 46 | Biosapori – Via Quadri 85 | Millefoglie – Strada Marosticana 90 | Hotel De La Ville – Viale Verona 12 | Hotel Mary - Viale Camisano, 28 | La Tecnica - Via IV Novembre 73 | Hotel Victoria - Strada Padana Verso Pd 52 | Pasticceria Bar Dal Lago Stefano - Via Vaccari 54 | Morato Pane – Via Porta Padova 110 | Cartoleria Poli Giampaolo – Contrà San Francesco 25 | Pane Pizza – Corso Palladio 177 | Pasticceria Aliani – Corso Fogazzaro 163 | Caffè Degli Artisti – Corso Palladio 187 | Brendolan – Via Ca Balbi 218 | Albachiara – Contrà della Caimpenta 1 | Pasticceria Gambarato – Contrà Porta Padova 105 | Pizza da Ignazio – Corso Padova 138 | Heineken Jammin Club – Contrà Pedemura San Biagio 29 | Berealto – Contrà Pedemura San Biagio 55 | Nuovo Bar Astra – Contrà Barche 14 | Pasticceria Busato – Via Roma 34 | Pasticceria Fogazzaro – Corso Fogazzaro 85 | My Way – Via Zamenhof 823 | Bar Fuori Zona – Via Ca Balbi 34 | La Piccionaia – Stradella Piancoli 6 | Matteotti Bar Italiano – Piazza Matteotti 35 | Sasha – Via Calvi 18 | Harri’s Bar – Contrà S. Apostoli 30 | Hotel San Raffaele - Viale X Giugno 10 | Glam Boutique Hotel - Viale Giuriolo 10 | Hotel Aries - Via L. Da Vinci 28 | Hotel Cristina - Corso S. Felice 32 | Hotel VIEST - Strada Pelosa 241 | Hotel Tiepolo - Viale S. Lazzaro 110 | Da Porto Hotel – Via Del Sole | Hotel Campo Marzio - Viale Roma 21/27 | Hotel Doge - Via A. Lamarmora 20/22 | Hotel La Terrazza - Via A. Rossi 86 | Hotel Palladio - Via Oratorio dei Servi 25 | Hotel Castello - Piazza del Castello 24 | Palace Hotel La Conchiglia d’Oro – Via Bassano 7 | Antico Hotel Vicenza – Via dei Nodari | Julien - Contrà Jacopo Cabianca 13 | B&B Portico Rosso – Contrà San Rocco 28 | Caffetteria Ai Pioppi – Viale del Lavoro 8 | Sanitaria Lolato - Via Legione Gallieno 47 | Osteria il Cursore - Stradella Pozzetto 10 | I Run - Via Moneta 204 | Blue Point - Via Antonini 135 | Blue Point - Via Mentana 112 | Blue Point - Corso Padova 116 | Il Panificio di Cristofani – Via G.G. Trissino 96 | Bar Del Tempo – Via Quadri 99 | Osteria da Bisson – Viale Riviera Berica 124 | Geco – Contrà Pescherie Vecchie 25 | Caffetteria Lana Caniela e Tiziano – Viale Eretenio 1 | Bar ai 2 Calici – Via Pescherie Vecchie 12 | Kiss & Kiss Calzature – Via Vescovado 6 | Triumph Moto – Via Riviera Berica 355 | Focus Fit – Strada Marosticana 24 | Focus Med – Strada Marosticana 24 | Carollo Ristorante – Strada S. Antonio 146 | Piscine Comunali – Viale Arturo Ferrarin 41 | Pasticceria Al Gallo - Viale Riviera Berica 84 | Tabaccheria 102 - Via Tornieri 99 | Abbondanza Brunch - Via Cabianca 22 | Bar Sovilla Luca - Via Del Grande 4 | Picchio D’Oro Ristorante - Via G G Trissino 153 | Bar Quadrifoglio - Via G G Trissino 90 | La Quercia dell’Elfo Giocattoli - Contrà Delle MOrette 4 | Tennis Comunale – Via Monte Zebio 42 | Dental D - Via Ca Balbi 126 | Ristorante Da Remo – Strada Bertesina 313 | Bar Dolce Vita – Ca’ Balbi 236 | Pasticceria Venezia – Piazza delle Erbe Contrà Pescaria 4 | Toto Bistrot - Viale Venezia 4 | Piscina AcquaRea - Via Zamenhof 813 | Allenamente – Via Bartolomeo d’Alviano 89 | CUP Centro Unico di Prenotazione Ospedale – Contrà San Bortolo 14 | Chiosco Ospedale - Viale Ferdinando Rodolfi 37 | Villa Delle Rose Ristorante – Strada Padana Superiore verso Verona 30 | ARCUGNANO 7 • Trattoria Moreieta - Via Soghe 35 | Hotel Villa Michelangelo – Via Sacco 35 | A Tavola Con Alessandro - Contra Ponte San Paolo 18 | Bar Naccari – Via S. Agostino 23 | Il Ragno D’Oro – Viale S. Agostino 64 | Trattoria Zamboni - Via Santa Crose 73 | Officine Caffè – Viale S. Agostino 11 | BRENDOLA 5 • Trattoria al Fogolare – Via Revese 29 | Becast – Via Einaudi 5 | Fuori Casa Cucina pizza – Via Orna 2 | Ever ’70 Cucina Veneta – Via Orna 6 | Brend Olà Dolce e Salato – Piazzetta Risorgive 28 | LONIGO 6 • Teatro Comunale di Lonigo – Piazza G. Matteotti, 1 | Villa Pisani Bonetti - Via Risaie, 1/3 Bagnolo di Lonigo | Osteria del Guà - Via Risaie, 1/3 Bagnolo di Lonigo | Hotel Alle Acque – Via Acque 9 | Informagiovani - Via Fabio Filzi 21 | Francesco Ballico Pasticceria Gelateria – Viale Della Vittoria 4 | TORRI DI QUARTESOLO 10 • The Big - Via Savona 80 | Hotel Piramidi – Via Brescia 20 | Hotel Giada – Via Nazionale 8 | Old Wild West – Via Paolo Borsellino | Rooster House – Via Brescia 67 | Al Castello Ristorante – Via Camisana 306 | Ristorante Due Torri – Via Roma 39 | Ristorante Luigi e Valentina – Via Roma 136 | Me Gusta Ristobar – Via Roma 61 | Vecchia Fattoria Ristorante – Via Roma 286 | GRUMOLO DELLE ABBADESSE 4 • Daysi’s Gelateria - Via Roma 67 | Forma e Materia – Via Roma 29 | Non Solo Pane – Via Roma 28 | Madamadorè Ristorante – Via Nazionale 71 | GRISSIGNANO DI ZOCCO 4 • La Bottega Negrizzolo – Via Vittorio Veneto 36 | Magnolia Hotel Ristorante – Via Mazzini 1 | Ristorante Bar al Zocco – Via Largo Galileo Galilei 2 | Hotel Venice – Via Beggiato 56 | LONGARE 1 • Giornale & Caffè Energia – Via Ponte di Lumignano 2b | CAMISANO 8 • Bar Bianco Camisano – Via Roma 12 | Macelleria


Magrin – Via Risorgimento 38 | A&O – Via Ca Balbi 99 | Ferracina – Via XX Settembre 69 | Ristorantino da Enzo – Via Risorgimento 50 | Bottega Pazza – Via XX Settembre 54 | Gelateria Gardellin – Via Vicenza 57 | Le Cupole Ristorante – Via Camisana 96 | QUINTO VICENTINO 3 • Antica Osteria Al Tiglio – Via Martiri della Libertà 5 | The Drunken Duck Birreria – Via Degli Eroi 77 | Ottica Pigozzo – Via Vittorio Veneto 11 | BOLZANO VICENTINO 5 • Body Up Fitness Club – Via Ca’ Del Luogo 6 | Break Bar Berton – Via Zuccola 24 | Baracchino Bar – Via Ponte 84 Lisiera | Locanda Greco Ristorante con Albergo – Via Roma 24 | Pasticceria Pedron – Via Roma 105 | SOVIZZO 3 • Gelateria Eden – Via Risorgimento 45 | Cartoleria 2M Via degli Alpini 49 | Pasticceria il Girasole – Via Alfieri 62 | CREAZZO 11 • Hotel Golf Creazzo – Via Carpaneda 5 | Pasticceria Elisir - Via Fabio Filzi 38 | Welbing Center Hotel Golf – Via Carpaneda 5 | Stabilia Olmo – Viale Italia 217 | Wheelup – Via Piazzon 9 | AC Hotel – Via Carducci 1 | Monet Viaggi – Viale Italia 167 | Al Bottegon – Viale Italia 97 | Vision Ottica Tronca – Viale Italia 188 | Erboristeria Madre Natura – Viale Italia 196 | Ristorante De Gobbi – Via Olmo 52 | ALTAVILLA 11 • FRAV Audi – Via Olmo 51 | Porsche - Via Dei Laghi 70 | Hotel Valmarana Morosini – Via G. Marconi 97 | Hotel Tre Torri – Via Tavernelle 71 | Hotel Genziana – Via Mazzini 75 | Crichelon Ristorante – Via Napoleone Bonaparte 4 Valmarana | Pielle Tessuti Tendaggi – Via Leonardo Da Vinci 4 | Trattoria La Collinetta – Via Risorgimento 32 | Hotel Genziana Resort – Via Mazzini 75 | Trattoria Dalla Bianca – Via Tavernelle 89 | Bisson Volvo – Via Tavernelle 3 | MONTECCHIO MAGGIORE - ALTE CECCATO 8 • Medica Group – Via Leonardo da Vinci 41 | Mariages Sposi – Viale Trieste | Centro della Pelle – Viale Europa 47 | Hotel Castagna – Via Archimede 2 | Hotel San Marco – Via Battaglia 26 | Hotel Felix – Via Melaro 1 | Xin Sushi – Via Nogara 18 | Agriturismo Riva Ratta – Via Campestrini 52 | DUEVILLE 6 • Ercole – Via Trescalini 1 | Hotel Ai Pilastroni – Via Marosticana 2 | Tessile Bernardi – Via G. Mazzini 76 | Vero Gelataio Italiano – Via IV Novembre 20 | Total Erg – Via della Repubblica 22 | Trattoria 008 – Via Marosticana 2 | MONTICELLO CONTE OTTO 3 • Salone Ines Baù – Via San Fiorano 1 Vigardolo | Da Luca Macelleria – Via San Fiorano 28 Vigardolo | Da Elisa Bar – Via San Fiorano 48 Vigardolo | CAVAZZALE 4 • Piscina Comunale – Via Don Sturzo 4 | MONTEVIALE 1 • Lisca Nera Delle Eolie Ristorante – Via Ca’ Nova 23 | COSTABISSARA 8 • Fontana Arredamenti – Strada Statale Pasubio 17 | EF Superfici - Piazzetta Santo Stefano 11 | Volpato Gelateria Pasticceria – Viale Venezia 59 | Locanda Benetti – Via Roma 62 | Trattoria Lovise – Via Marconi 22 | Sotto Sopra Gelateria – Via Bellini 1 | Carollo Pasticceria – Via Gioberti 10 | Qubò – Via Meucci 44 | CALDOGNO 8 • Ottica Padrin – Piazza Europa 15 | Gelateria Golosi e Contenti - Piazza Europa 17 | Tonic Lounge Cafe - Piazza Europa 21 | Piscine di Caldogno – Via Torino 21 | Ristorante da Silvia e Dorino – Piazza Europa 12 | Zoo Veneto – Via Diviglio 24 | Bar Il Centro – Via Torino 6 | Joia Ristorante Caffè – Via Torino 17 | CAMISANO 1 • Piscina Comunale – Via Stadio 1 | ISOLA VICENTINA 7 • Hausbrandt - Ss Pasubio 48 | Palestra New Fitness – Via Europa 45 | Moda Café – Via Europa | L’Incontro Food and Drink – Via Pasubio 46 | Caffé Dolce Vita – Via Giarre 11 | Faggin Bar Trattoria – Via Marconi 37 | Rugiada Erboristeria – Via Marconi 3 | MALO 6 • Bacco & Tabacco – Via Leonardo Da Vinci 41 | New Dazzo Pizzeria & Food – Piazza G. Marconi 34 | Bravo Orologi & Vision Ottica – Via Porto 2 | Birreria da Canè – Via Borgo 38 | Vanità Boutique – Piazza Marconi 8 | Biblioteca Comunale – Via Cardinale de Lai 61 | ARZIGNANO 12 • Autovega – Via Bottego 20 | Pellizzari Armando – Via Del Lavoro 5 | Municipio – Piazza Libertà 12 | Damini Macelleria & Affini – Via Cadorna 56 | Osteria Alla Cedrara - Corso Giuseppe Garibaldi 20 | Ristorante I Maltraversi – Piazzale Vittoria 24 | Antica Trattoria Al Campanile – Viale Duca D’Aosta 32 | Elementary 1882 Ristorante – Via Alberti 13 | Bar Nazionale – Piazza Libertà 10 | La Bottega Del Caffè Dersut – Via Campo Marzio 32 | La Stua – Via Vicenza 40 | Tagarò – Via Dell’Industria 54 | SCHIO 16 • Municipio – Via Fratelli Pasini 33 | Biblioteca Comunale Renato Bortoli – Via Carducci 33 | Dalla Costa Impianti – Via Lungo Gogna 75 | Giardineria Drago – Via Maranese | Hotel Nuovo Miramonti – Via Marconi 3 | Hotel Noris – Viale dell’Industria 33 | Melabevo Food & Beer – Viale Trento e Trieste 47 | Rubik Caffè – Via Vicenza 57 | Caffè Roma – Via Carducci 24 | Lanacotta Bistrò – Via Guglielmo Marconi 1 | Bus Bar – Via F. Baratto 39 | Caffè Nazionale – Piazza Garibaldi | Scledum Bar – Piazza Garibaldi 12 | Bar Teatro Civico – Via Pietro Maraschin 15 | Bar Piazza Affari Caffè Cucina – Via Lago Di Garda 24 | Ospedale di Schio - Bar | THIENE 10 • Municipio – Piazza Arturo Ferrarin 1 | Biblioteca Civica – Via Francesco Corradini 89 | Ecostube – Via Pra’ Bordoni 77 (Zanè) | Osteria Moderna - Zanè | MVK Cucine – Via Monte Summano 13 (Zanè) | Hotel Ariane – Via Capuccini 9 | Ristorante al Portegheto dai Ciosoti – Via Monte Cengio 26 | Shelter Ristorante – Via Montello 21 | Basilico fresco Pizza e Cucina – Via Dante 9 | Leon D’Oro – Via Giuseppe Garibaldi 75 | BASSANO 14 • Municipio – Via Giacomo Matteotti 39 | Biblioteca Civica – Galleria Ragazzi del 99 | Biosapori – Via Alcide De Gasperi 19 | Hotel Bonotto Belvedere – Piazzale Giardino 14 | Hotel Bonotto Palladio – Via Gramsci 2 | Villa Ca sette - Via Cunizza da Romano, 4 | Naturalmix – Cavaso del Tomba | Museo Civico - Piazza Garibaldi 34 | Ristorante Il Gatto e la Volpe – Via C. Carducci 3 | Ristorante Trevisani – Vicolo J. Da Ponte 37 | Ristorante Birreria Ottone – Via Giacomo Matteotti 48 | Ristorante San Bassiano – Viale Dei Martiri 36 | Ristorante Bauto – Via Trozzetti 27 | Sotto La Torre – Via Vendramini 54 | MAROSTICA 3 • Hotel Due Mori – Corso Mazzini 73 | Hotel Europa – Via Pizzamano 19 | Hotel Santa Lucia – Via S. Luca 12 | ASIAGO 7 (Giugno, Luglio-Agosto, Dicembre) • Boutique Stella – Corso IV Novembre 31 | Hotel Europa - Corso IV Novembre 65 | Sporting Hotel - Corso IV novembre 77 | Linta Park Hotel - Via Linta 6 | La Baitina - Via Kaberlaba 35 | Wunder Bar - Piazzale degli Eroi 1 | Caffè Adler - Piazza Giovanni Carli 59 | TRISSINO 10 • Hotel Municipio – Via Roma 5 | Supermercato San Valentino – Via Lora 9/10 | Spaccio Carni San Valentino – Via Stazione 1 | Donà Salotti – Via Dell’Artigianato 62 | Sirio Materassi – Viale Stazione 42 | Habitat – Via del Lavoro 13 | Locanda Masieri – Via Masieri 16 | Enoteca Pasetti - Via Stazione 34 | Pizzeria Jolly – Via Stazione 13 | Sosta all’Ulivo – Via Stazione 12 | CORNEDO VICENTINO 12 • Municipio – Piazza Aldo Moro 33 | Biblioteca Comunale – Piazza Aldo Moro 16 | Cariolato Arredamenti - Via Monte Verlaldo 89 | Zordan Caminetti - Via Monte Cengio 44 | Supermercato San Valentino – Via Monte Cengio 13 | Idrofer – Via Monte Ortigara 68 | D&D service – Via Monte Verlaldo 105 | Trattoria Dalla Marcellina – Via Rio 46 | Hotel Due Platani - Via Campagnola, 16 | Hotel Vittoria - Via Monte Verbaldo, 91/93 | Sampdoria Vini – Via Monte Cimone 44 | Metrò – Via vittorio Alfieri 1 | BROGLIANO 4 • Ercego Pavimenti - Via Monte Verlaldo 58 | Ottica Manuela – Via Marconi 74 | Locanda Perinella – Via Bregonza | Gero’s Pub – Via Andrea Palladio 50 | CASTELGOMBERTO 7 • Trattoria al Cacciatore – Via Foscola 7 | Trattoria La Stella D’Oro – Via Villa 16 | Trattoria Leon D’Oro – Via Villa 25 | Gelateria Biplano - Via Chiuse 9 | Ottica Nik - Via Chiuse 24 | Estetica Betti’s – Via XXV Aprile 15 | Wild Turkey Pub – Via Casarette 72 | VALDAGNO 24 • Municipio – Piazza del Municipio | Biblioteca – Viale Regina Margherita | Ioghi-lb pubblicità – Via Sette Martiri 179 | Progetto Giovani Valdagno - Corso Italia, 63 | Bar Cheek to Cheek – Via Bellini | Bar Rivoli – Via Bellini | Bar Pasubio – Via Bellini | Bar Dante – Piazza Dante | Bar Garibaldi – Piazza del Comune | Bar Roma – Piazza Roma | Il Buongustaio – Piazza Goldoni 4 | Mosquito – Via Copernico 11 | Vinoteca Tasca – Corso Italia 29 | Rivetti – Zona Industriale 2 | Cinque Lanterne – Zona Industriale | Bar Veneto – Via Monte Ortigara 70 | Pasticceria Manfron – Via Monte Cimone 49 | Hotel Rosa Purpurea – Via Copernico 10 | Pasticceria Dall’Alba – Piazza Dante | Ospedale di Valdagno – Bar | Centro trasfusionale AVIS | Trattoria Titon – Via Madonnetta 4 | Trattoria al Nogareo – Nogareo | Trattoria Alla Campagna – Via Gasdotto 3 • 99


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