Disfecemi maremma parte 2 di Enrico Lombardi

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"i)is-teeemi

I'i3i^gtry;r3[, Sono 1e paroie che :)ante pose sulle labl:ra. dell,a pia pe:: indi_care 1a ;,o-rte violenta c-raessa incont*atà ira ria'eruna iiia cire 1a leggcnda, leg.ata agli effetti rnicidiari je:,f a riia.l-aria,, volle intenc.lere come morte per feb_ Qneste pagine, clie :-ron ha:rno -La prctesa di :'isolve re i1 probt ei:ra stor-ico clel1a pial voglio no Cirirostlîarc ver.osi,,nile il suo legame a lîello"deT 1a Fietra rlei ì]amoccjrieschi, ,*"o*do i colmerauj' to:ri {1i )ante, precedeo ) trna clescrizione, cosparsa di qiì.a1 cirecitazronec1assicaepoetica,r]e1ràstatoof abba:rr]-ono d.el_la i,ta:'enu;rae cjelle sue p:-etese cause, seguen"t-io1e tr"acce del naturarista Giovanni Ta-rgioi"rr- -lozlett-i , citc visitù e riescrisse ne1la pri:ira ltre_ tà riei Settecgrttr il i:iassir,ro delia <iesola::ione rii (lrestc paese" Tirtto è stato scl'itto con interrto :ii.,rul_ rra.ii.'o.

(I OUI5IAPAI,TACÍONT, A((ENI{A ALLAPARÎE PAIilADIO.OESTA OPI,MUSCI1A A CI,IRA D€,t " gtrXggg4'.lpreI (0H0NE Dt"L E,DELTÀ UBNAIALABAilARELLA. bALt$OUO:OSte,rU'


IL CASTELTODELLA PIETRA

Un manoscritto dí poco più di due seco' r Dil i fa co sÌ ci d .escr íve il castello d.i Pietr a: sta n te ci rca 7 m iglia da i"íassa, il castello di Piedi un ottavo di rniglio, è situatra ha un circuito e circondato da d'iruto in un posto assai rilevato pi da levante, tramontana e scirocco renclenclosi so1o accessibile dalla parte di pOnente. Da qualunque parte per giungerví si sale di circa mezzo miglio' Rimangono alzate quasi tutte le mura caste l 1 a n e . V i si entr a da r r na sola aper tur a ( por ta) a ponente. Le i.:ase sono un ammassodi pi-etre' aa si riconoscorrolancora 1e strade. Rinrane in buona crè i1 o roccar Nel- fortilizio parte il fortilizio p o z.-a (ci ste rn a ). Entr o il castello ctè Ia chiedap a ro cch i a l e a n ti ca, d,edicata a S. Luea. FuOl'i del castel Hra a volta COn una Sofa finestra. le antiche co1e 1 0 si ve d o n o 1 e str ad.e lastr ica- te A u n miglio di d,istanza ctè il r nulino ti va zi o n i . con casa del mulinaro, che 1e suore di S' Chiara na:rno in a-ffitto dal Vescovo e ne traggono rnoggia 6 d i g ra n o . p e r questo fanno offer ta di cer a alla $lensa rrescovile nel giorrro di S' Cerbone' V i ci n o a 1 mu l i n o , ver so il castel1o, ctè la casetdi proprietà di Aclalgisa Benvoglien ta Benvoglienti " . ti -sa n a i n i f i n q ui il settecentesco nr anoscr itto' Oge si g i i re sti d e l castello sono assai dim inuiti pui', clire che diminuisCOno continuamente. Sono riin parte le mura di cjyrta e de1la rocconosci.lili C E . t\l e ssu n a tra ccia si nota di str ade lastr icate ínter^narnente ed esterna"mente e meno ancora della vecchia ehiesa. Si nota anche d4 lontano la rìrPe a :5o cli trarrertino su cui si ergeva in castelfo, tLel mafer 5U posiziOne doninanitetr.i su1 1ivello dalla Br a te la pia.nura attravqrsata della r n- r peè chiapiù scoscesa L ,a 'p a rte ma ta a n ch e o 'ó l if ( ( salto della contessa) ) per chè secondo alcuni commentari di Dante, l'Tello Pannocchiesc[:_, vole-ndo passare a nuove na?-ze con I''iarghe rita AlCobrand.eschi, vedova di Guirdo di lionfort' vi g e ttò o vi fece. gettar e 1a Pia d.ei Toloiaei' sua mo g l i e . In (u e sta par ete della din"lta r occa ne1 i 1921 -fu. rnurata una lapide marmorea con incisl Cr'-evez'si di Dan'[e:

sricorditídi mec6esonía ?iaz Moremma; Si.no mí !e'; úísJecemí I


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R e l i g iosam ente Fietr a costitu.iva una pie\rè ro -r,tÉ ìn o ntealla Diocesi di Ìiassa ed è r icor dav u * r i - *rr2 * ta -tivr dalla. -fine del secolo dodicesirno da Cerrcio C a ri i e ra r'i o , P crduta 1a d"igr ità c.i pieve i1 suo ter fu p ri ma incor por ato ne11a pieve di Per olri to ri o 1 a e t::e se co l i fa insiejne a quello di Per olla' ne11a Farrocchia .lel1a Ca.tteclrale r-1"ii:assa. Civiliilcmte invece nel 183'4 Pietra fu cecluta d'al Conuile di luiassa a quello di Gavorrano, P€3 averile ín cainbio 1a zona comprendente Folloni-ca. noti::'ie si A queste brevi riassuntive d-i Pietra è cli oripi.rò ag[iungei'e che i1 castello o,uando i grandi -feudatari gine "feu.da1e, costnlíto di l.:ar:ei^nma, 91i nldobrand.eschÍ, si moltiplicarono o elrbero bisogno di organizzare neglio i1 loro ter* ce d .e ndonepiccole par tl ai r am i caCetti ri to ri o , per ehè vi costr uisser o un 1oo a i p ro p ri fe deli, i ro ca ste l l o . L a scel- ta del Iuogo, su cui sor se iI ca .ste l 1 o d i P i etr a, fi,r sugger ita < la notiví di sidifesa in r.rn col1e d'i cuvezza ntilj-tare, da facile dirupato da Pietra' nome <li i1 donde travertino, ogni lato, ad eccezione de11a parte Surl-Ovest accessrbile ma resa be^n mr-lni-tada salde yÌltra. P i e tra. nel li. E. appar isce com e Pietr a Pa::nocchiensium= Pietra clei Pannocchiescl:'i-, a 1oro vol-ta sub-Fcudatarl degli Aldobrancleschi. Varie ed incerte furono le vicende de1 ca ste l l o d i P ietr a nel Tr ecento e clopo liello Ce l Ia Fia- ne1 suo testal'nento non accenna ai suoi d'ineri tti su l ca stell0 ed in u:r elenco di castelli gnr ico vIT ir nper ator e, d a tto n e I 1 3 1 2 per or <.l.inedi p i e tra a p p a re com e un castello sotto 1' alta pr opr i e tà Ce1l f Impero, ma tenuto da1 Comr.medi Sienar mentre invece l.'iontemassi era tenuto cLalIello di Pietra. Lopes-Pegna - (la forre I'lassetana - no.,rembre 1965) cita un docurnento del 3 Novembre 1328 co1 sLlale i1 Comune d,i l,iassa acquista il castello (a d"i Pietra per metà da lfino d.i Cione l'falevolti su.a volta comprata d.a lderio Pannocchiesehi Cetto scarpa e tla idel1o di llangiante Pannocehieschi) ; p e r l f a l tra metà dagli stessi l' Ier io e Nello di lvl al di fiangiante giante. lderio e tilello sarebbero figli C f l n ghir am o il padr e d"i Nello della pia fra te l l o ìIe cl i a n n i o reced.enti tutto i1 castello sar ebbe sta to cL i P ro p rietà di Ner io e Nello, cugini deI 1 { e 1 1 od e l 1 a P i a .

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LAGO DI PTfi'J]P*I.

poichè di tanto in tanto cir cola Ia noti di un lago artifi-zia di eventuale ricostruzione ci a l e d i Pietr a è bene dar notiz,ia di quello c os tr u.i to dai Senesi nel Quattrocento. di molto costo e di po c a duB r u n l a g o ar tifícia1e ra ta , fa tto costnr ir e dai Senesi nella seconda m età d e l s€ c, KV, nel1a par te super ior e de1 cor so del l a Brru.na, in vicinanza d.el castello di Pietra. Lo seopo fu di farne wla pesehiera per forrrire il pesce al 1ago. Siena e in parte ai paesi vicini t^a. Y e irnponenAncl:e oggi rimangono visibili per tr atteneti i re sti della d"iga .fatta costr uir e re Le accue de1la Bnr.na in un luogo chiamato, alme\del .LE:I In l \ Jo n I I ( :e ! l Il"iulino ':U* If IV lMuro 'ruÀ Va :secolo )(:{-V!V ;scorso, }\-VI 3\J t _ - =enesi nel 1469 de p r e p a ra re i l p ro g e tto aI lor o ar chitetto, il senes e F ra n ce sco d i Gi o rgio, discepolo del Bnr nelleschi e m a .e stro d i B a l d a ssar r e Pemzzi. Fr aneesco, fatto i I p ro g e tto , n o n a ssistè a1la costnLzione della diga clre importava 6.000 canne Ci lavoro a1 prezza di-L,6acanna. P ri ma d e l l a costr uzione deI1a diga funon o a b b a ttu te d e l l e folte for este che copr ivano la zorla. Nel 1!rT3 1a d.iga era in costruzione e progrg d.iva sotto Ie ispezioni di Antonio dÍ i,{atteo ?izzícagnolo, Operaio c1el murarnento de1 1ago, Era impresario del la'roro maestro Adamo di Oomernicoda S. Vito Lombardor à. cui erano state versate in due v o l te L . 1 O.2 OO. A l a r lor o eom pir .r ,tola diga fu midel1a R.epubblicar Pietro surata tl.a1 caleolatore d e l ltA b a co , e ri su l tò di canne 3.772 con una spes a < 1 i L ' : r 8 . 1 9 2 . 1 1 1 a . g oe r a c h i a m a t o d e l l a P i e t r a o ,iella BrLlna. 11 2J 1uglio 1476 -furono mandati aIcuni rnaestri di arte mura i-a a visitare e controll a r e l a C i g a i n e l d i cenbr e de1 1492 fu r iscontr ato un pericolo gravissimo di frana e -fu inviato un t n e ssa g g i o a F ra n ce sco di Gior gio per chè r itor nasse irnnediatamente in Patria, da Ìdapoli, dove si era p o i ch è " i l m ur o del lago del1a Br una t r a s-fe ri to , nrinacciarra fortemente di rovinarerr. Dopo poehi giog v l i , i l 'l Ge n n a i o 1 1 9 3, giungeva a Siena la tr iste notizia che 1a diga ar/eva ceduto, le acque aveva.no allagato iI terceno vicino procurando Ia morte a m o lti u o mi n i e a n i ma li, Le cronache dicono che non si era ancora inconi-nciato a pescare, perchè si trasportava i1 pesce vívo c1a1Trasímeno al lago della Pietra per p o p o l a rl o d i p e sce r îra altr i cr onisti dicono che già gran cuantità c1i pesce aveva popolato il 1ago. îiportiamone alcuni brani per meglio notare 1e notizie di-fferenti.

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di Siena R i -fe ri sce il FÍalavolti ( tstor ia p . 3 e p . 9 6 ) e he ( ( ne1 1490 fu dato ordine che si -facesso un muro, e si levassero i boschi e 1e macch i e d e l l a g o d i pietr a, ond.e potesser o la città di Siena e suo Stato avere abbondanza d.i pesce di ehe presero i1 carico Nei placidi e Giacobbo petrucci e Aligetto Aligetti) ). 11 1 Gennaio 1493 avernmonovella come if nostro lago <li l,iare:nma, il quale non si era ancora coininciato a pescare, aveva cacciato jJl tema il rnur.o, et allagato molto paese, e morto uomini e be sti a me ,.e a u e sto è stato per difetto di c} :i lr ha -fa tto , d h e n o n l f ha fatto a per fezione, et accia(ti ra to b a tta to l o su alla r neglio) per guadagnar e molto di più), Lrautore lesse negli Jstituti e Ri.forma de1 l"ionte di pietà de1 1472, che iI lago (di pidra) era stato assegî,ato come f eudo d.el l"ionte di P i e tà , e ch e p e r la costr uzione del lago si impiegarono per tre anni i tributi della gabella de1 vi no e <lei tercatici. Dati più precisi dà petrocchi tuigi (lrassa i'iarittima, Firer:.ze 1900, pag. AO) secondo i qua.Ii iI progetto di for^mare it lago dl píetra fu ideato ne1 1468 da rnaestro Guidaccio di Andrea, architetto e ingegnere al serviz,io dello Spedale de11a Scala, e iI lavoro -fu affidato nel 1469 a maestro Adarao di tttaestro Domenieo di S. Vito di Val- di Lugano € maestro I'latteo di maestro facobo da $iuriano in Val di tugano. Anche l"iassa dovette concorrere co n e ri su l ta d a 1le Ri- for magioni delltAr chivio Comu n a l e l i b ro 5 3 0 pagg. 78 e 117; libr o 53t pagg. 18-ie 188. S i tra ttava, secondo i1 petr occhi, di un rnuraglione veramente cielopico perchè misurava cir ea tre c}:ilometri lunghezza, di era largo alla bal se rn. 11 e a1la cima m. 6, ed alto m. 11. Sono aneo:ra iinponenti i resti del muraglione che si ved.ono attualmente ma sembrerebbe che le misure date da.I Fetrocchi debbano essere attenuate. L to p e ra , i n co mi n c iata ne1 1469, fu ter xr inata ne1 1 4 8 1 e ro vi n ò i 1 3O Dicembr e d.e1 1492, Costò 15.0OO -iiqfiq1 dl oro. La clescrizione più terrificante rl.el disa stro ca u sa to ti al _tr anamento del1a diga del lago a " rti fi ci a -l e n e I 149a è ouella che ci ha lasciato -fra Agapito Gabbrielli nella sua "Storia de1l'e:lti ca ci tti ì cl i l '-i assa" scr itta nella pr ina m età det sec. rff'rf ' conservata rilalloscritta ne1la aiblioteca co ,:a u n a l ed i I'-assa e pubclicata a Gr osseto nel l8So.jfvedenclo li Senesi i1 sito opportu:ro per fare Lln superbo lago d.etto di pietra per la comod.ità d i mo l ti -F i u rn i ( la Bntna, 1a Gavosa e la Car sia)

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'Jetere concoffevallor c-frè ar. minarono _farsi una bella parata di murO, anclre acc i n ' t i s i a l l t o p e r a p e r u t i l e r L e 1 1 ac i t t ; i d i , s i e n a , i .îa -ssae tu tto 1o Stato, - fecer o che i1 Com une Ci concor r esser o vicini castelli a l tr i i .i a ssa co l l i abbr"acciarono l- t inprealla spesa' che volentieri s.3r vedevrdola di gran giova.mento alla loro patria' CosÌ ne1 1494 diedero principio alltopera, che non -fu -fi n i ta se n on a capo ltanno con tanta m aestà c g re n d e :za , cr uanto anche oggi ne apPar e dalle vie ri n i : - n i a e ra così veemente il eor so, cosi gr ande i

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accu€r che non avendo .fatto di fuoteirr.rta delle alla ned.esiÍta rtLraglia, gli &poggi necessari

fida:rrLosi de1la sua g:and.ezza, e tavrto per essere bene fa.l:bricato con calcine fatte a posto di pietre -scelte, :1e1 1tr92 veù1ne a rompersi con ta-nta llra gran -0uz'ra, cìre cagionò cJanno inesti:'rabile' CoínpclSSione.redere gIi uonini che sj- ritrovavano e giacer e insea l l a ca l i p rìg n a in Più par te nor ti, solo oualcl:e r iem p o l ti , de1 tutto r icoper ti, a l tri inf ortunio del1r segno trro appa.rirra -fti.ori cì:e da-,ra o cco rso , € d i n- fatti a1la tom ba dei pesci "fur ono p o rtò .r ia sì gr an nìlm er o d.i bestiam e' che se p o l ti ; il conto' P€r es-fu stinato impossibi)-e rinvenire 'ii-rel1a più parte eopiosa, el'le se:re la l"iarerr{a Per p e r l e a l tre contr adei fur ono m olte case spiantate cl a l ta rrío l enza del- lr aceua e Calla r nedesim ain' cottre pure il rnedesimo muro' 4'-ìapiùL parti portate, ta:r.to lontano' cne par eosa quale -0u trrsporteto capanne gias,;ttp o ssi b i l e i altz' r che sotto vili cevano, sentito il rumore, insegnanColi 1a. madre natura 11 proprio scalîPor ricorrevano agli alberi; i:a ciascheduno d.ei cuali trovarono più -fortezza alazzi e- case toro"Jche nei fond"ati p '--'-\

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T PANNOCCHTFSCHI

I Pannocchieschi derivano iI nome da un toro antenato ciriamato Pavrnocclria e non ben definito perchè nel Vo] terrano e nel FJassetano troviaSotlo mo dei Pannocciria anche in altre famiglie. Seguirrano Ia 1eginvece pirì sicure oueste notiziei ge salica eon escll"tsione de1le donne d.aIla eredit;ì Cei loro .feudi. I.lon è improbabile cL:e iI seguire l a l cg g e sa lica inipor ti anche una or igine fr ancar bencirè si debba. tener presente che 1a legge seguita non si aqcorda sempre con uÌla origine cor) rispoir<J.ente. erano snbfeud.aPer alcu.ni loro castelli per non si può in cui degli ta:ri aldobranrleschi tnodo certo escludere ehe ne fossero ur ramo secondario. In auesto caso sa.rebbero Ci origÍne lqtgob a rd a . Secondo i documenti c-lre conoseiamo i1 prino castelLo l eeiato ai Fannoeehiesclri fu Travale. Infatti P-anieri Ci ?ravale detto Pannocchia (tlos Rainerius eoa.es rui Pannocehia vacor) eon un doetlrnento rerl a tto i l )7 a e nnaio 1138 dichiar a che il suo defun to p a d re U g o l i no ve- ndette per lir e 1OOdi Cenar i lilcchesi a1 vescovo Adirnaro per la mensa vescoviquanto possedeva gpa iI tor r ente 1 e ci i V o l te rra , Fosci Cí Cecina, l-f l:-bra e i1 flafe-'ì.i.gire egli trenfu Fralmo ldtcuni beni <-l-e con sua moglie Sibilia Vignale ( r :on di e cor ti com e legoli, e ca ste l l i Ce1lole, Ce11e, Ghezzano e i 'l a re i n " n aJa ) ste l falfi, Laiatico "l aueste rzenCite sono una testimonianza dei ::i.rnerosi e vasti possessi dei Pavrnocchieschi Populoniese e Rovotterrano, estesi i':.ei territori tra se1lano, Furono feuCatari C"i círca 37 castelli i o_uali -scelgo que11i cLe11amia zona: A3;'Ia, Bnrcian o (S n rse i a n o e Bi.r cciano) , Castiglion Ber nar di, Cugnano, Le Rocche chi-alnate anche la Fannoeehaesca' Ii 1 ci , F o sín i , Ger falco, Giuncar ico, Gavor r ano' Lustignano, iionterotonclo, t'iontemassi, i'iontepoz.za]- i , e Tr avale' P i e tra , P e ro l l a, i?avi, Tatti Tir lí Avevano coiile stemma una o più spighe dr oro i n ca rj l p o ro sso. Nel s€c. XVllI nel1a chiesa di S. Francesco a lolassa si conservava una pietra sep o l cra l e co n q uesto stemm a. Í Pannocchieschi di sono g1i unici che han i l l ci , ch e se condo il tisini di conti, ebbero corne stenma no go<luto il. titolo cor oqats in cam Po r ossoa u n a a q u i l a d ro ro bicipite loro concessa da Ludovico iI B,avaro.


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Feutatari Colne alttf alcuni Pannocchiesch i furono guelfi ed altri ghi-bel1ini tra i quaIi u l ti mi va n n o r icor dati i conti dr Slci. S p e cialmente nella seconda metà del s€cr Xf f I esercitarono 1t ind.ustria mineraria, Ecco alcuni accenni ai Pannocchieschi tratti cia doeulnenti, escludenclo i tre Vescovi Volterrairi dei Pa:rnoccl'rieschi. l l i e l 1175, nel1a pace conclus4= tr a Fior entini e Satesi -fu convenuto di aiutarsi reciprocame n te co n 1 5 C cavalli, da non impiegar e contr o quel li ricordati neI patto daIle due città, Siena acce ttÒ i P a n n o cchieschi. l l e l 1179 nel sottopor si a .9iena i conti Argirend.eschi eccettuarono 91i aiuti tttilitari volti contro i- Pannoccliesciri. T n u n d o cu me n to de1 ?- lug1io 1215 è r icor dato Ra'aiav.i rro ciglio di Ranieri I" di ?ravale, che

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nel 12OB i1 conte patatiiro Fl€renbrando degli A1morendo, designò coine tutore de11e dobrandeschi, proprie -fi91ie, ;î-anieri da ?raval-e ;rel- 1222 atrclando in iioiirania (inipero bizantino) raccomand.ò i suoi ca-

ste l l i a S i e n a - Una per gam ena r edatta in Castiglion B e rn a rcl -i i l 2 C I settem br e 1248 attesta 1a venCita cli un mulino su1la Cornia a Ranieri fu Ruggero Pannocc?rieschi. La -Famadei Pannocchiesciri -fino a1la se co rrd a .i n e tà d e1 See. ;{ III è legata a tr e potentissiirii loro parenti, Galgano, Ildebrando e nuovamente Galgano, vescovi di Volterra forsedal 115Oa1 intirnaimperiali 1?-23- Erano vescovi e principí t i n e n te l e g a ti a l t Imper o o com e si suol dir e GhibelLiiri coiL nualche temporanea oscillazione. Allllì1€5saeone ipotesi la discendenza dei Fannocchieschi c1ag1i nldobrandesehi come ramo cacletto infeurdato e talvolta subfeudato ai nargini d.el feudo aldobrandesco, i Pannocchiesehi ebbero prina li::ritate prop::ietà intorno a I'lassa che in cli subfeudi nelseguito con una duplice direttiva 1 a p a rte ;a e ri cl ionale e - feudi nel1a par te settentr io.fur ono intr odotti n a l e . Ir1 c'u e strultiiita dir ettiva clivenuti vescovi di Volter r a, d a t:'e l o ro fa rir iliar i da una distesa Ci Pic€ a 1 o :'o vo l ta awantaggiati co l r " F e u d i , n e l la par te con- fina.nte e ner iCionale d e 1 1 a D i o ce si a- f- tidati ai pl' opr i consor ti. 11 primo è Galgano vescovo di Volterra pritna aderorte al Papa, d a l 1 1 5 ú al 1flA circa, | jraperatore ^n-i ^'t'ì ( f r r F e d e r i co Barbarossa, che 1o riìrvr compensò - f a c e n d o l o c o n t e C i V o l t e r r a ed investend o l o c1 i n o l t i feudi. Fii"ì uomo di arrni che di pl"eci, Galgano ,j.ai Vol terrani che 1o uecisero. era li1al s o o p o r t a t o


secoirdo è Ildebrando

vescovo

dal

1185

il feudo ecclesiastico al 1211. Questi ricostituÌ vo l te rra n o ri ce venCo dallr lmper ator e il pr ivilegio c i e o n - f e r m a( t t g : ) ; i1 diritto di battere moneta (tts0); di messoregio e conte palatino (tt9+). Nonostante cruesti -fairori inperiali abba.ndonò1e p a z'ti d e l f i mp e r o per ader ir e al Papa Innocenzo IIT o , ri ce ve n d o ne ugualmente imm uniLà e pr ivilegi

(rrgg). 1 1 te rzo è Galgano vescovo da1 1212 aI 1 2 .1 9 , su cce sso al pr ecedm.te Ildebr ando, r ' i- conoscír : to d.a Federico IIo non solo come conte palatino maa n ch e co me su o v i- ttar io iniper iale in Toscana ( laaO) . i {o n o stante auesto i Pannocchieschi, somorte rli Galgano adelellio a!cu41 Sulilqlgpg_Àa rirono al partito guelfo, ma certanente r.'i aCeriro n o d o p o l a mo r te cli Feder ico f Io, quando il guelfi srn o ri a l zi : l a sua. potenza appoggiandosi atle Cue re p u b b l i ch e d i F ir enze e cli Lueca. F u a l l o ra che tutta 1a consor ter ia pann o cch i e sca a d e r.ì alla 1ega, quelfa.

tr rL COliUliE pr l"'lASSAr,j4jlITTri,iA I PANI.IOCCSI$SCIIII I ca stelli dei Pannocclr ieschi er ano tutti disposti intorno a1 Comune rl.i i'{assa e per 1a 'iricinartza -fisica avrebbero cLovnto avere relaz-ioni ainichevoli con il Comune I"lassetano. fnvece i pannocchÍeschi non furono mai sinceri amici clí l'iassa, -fiv:lchè -îurono potenti. $i limitarono a subire le consesuenze e assumere atteggiamenti irepostr dal1 e ci rco sta n ze p i ù o m eno favor evoli. Gi;i nel secolo Codicesímo ebbero r,m atte g g i a rrl cn to d i resiqtenza a Hassa sia cor ne - feudo e ccl e si a sti co si a in seguito come liber o eomune. Gra\ra-,/anoverso i1 Vescovato di Voltepf.a.r in raano a l l a l o ro fa mi g l i a per nuasi un secoloi ne er ano l e , se n ti n e l l e a vanzate, contr astando lr estender si del eontado o fer"rComassetano. Ciri vurole goCere urla maggiore autonomia p:'e-ferisce .fare lega con una potenza lontana piuttosto cl,re con un potente vi ci n o . llonostante questo i Pannocchieschi divenn e ro a n ch e ci tta d.ini nassetani, nuando, costituito il líbero eomun.e,lutassa di'renne un irresistibil e ce n tro C i a ttraz- ,ione per i castelli vicini. I p er ò pr eser o P a n n o ccl ri e se h i in var ie eir costanze a tte g g i a ri e n ti o stili a l,tassa "Fincliè, ver so Ia fin e d e l se co l o d e cinTo ter z- o, non dovetter o definiti va me n te a sso g g ettar si- .


IJe l 1 252 assalir ono 1t,{ bbazia ,1i j' ionteverCi, che, sottra.ttasi a VoIterra, si cra posta in accontandicia a l.iassa. i d e -fu r ono poi pu.niti dal1r eser cito massetano. ì , 1 c 11 , 1 5 1a n e h c i l _ c a s t e l l o , i j - C a s t i g l i o n B e r n a r d i , clre nel 118!i nnrîco IVo aveva donato a IldebranCo P a :rr:o cch i cscì,1 i ,Vescovo di Volter r a, si sottonise a i .a ssa i i t q u e sto tnodo. In q u el- lf enno iI conte Ugolíno d- i Roland o Ga l 1 e .:i 1 a , i a o:' enCo, lasciò er ede 1ti- r nica figlia nr*i1ia raccomandandola e ]"iassa, a1la qi.iale Repubb l i ca a ve va p e r legato donato la r netà di Castiglion 3 er r : a r d i , A n e h e l t a l t r a rnetà del castello, che appartene-ra a tsernardino fu gonifazio pannocelriesciri, -fu so tto p o sta a ì' ' lassaehe affidò tutto il castello in -feudo allo stesso Benrardino il 17 noverabre 125.+. Ira cessione in -feudo a.j.ve:1necon docuinento re"'i-atto neI palazzo pubblico clel Corru":re di I'tasslr alla presenza rli Guid.one, eonte di Sassetta, erì esse:rclo nallevaC.ori Berrrard"ino, conte di perol1 a , B e .rn a rd i n o , conte Ci Pi' atai Inghir amo, conte cli Pj-et:'a; F,anieri e Pepo fu Tancredi Lambardi, siErori Ci Buriano. cua.tt.':l.o però si trattava di usare 1e armi, i Pannocc'ri e sch i si se h i er ar ,' ano in gener e dalla par te Cei g u e l -fí co me a w e nne nella battaglia < li Ì,;onte Aper tr :reI 126C e furono scon-fitti con i -fiorentini tlilé\tfl

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I se n esi vittor iosi spedir ono un eser cito in t'.a:errunaper punire i Pannoccirieschi che nel 1 2 5 3 -fe ce ro a tto e1i sottomissione a Siena. Er "ano: :?-anie:'i frr- lìanurccio, Boni-faz-io di Ugolino, Bernarrl i n c d i B o n i -ta zio, sigi:.or i di r lastiglion Ber nar dÍ, T + -n À ùn ) _l T { 4 i;

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C i n o C i GÌre ra rd o, signor e di Per olla, e Paganello rli, l,,angiante. Foco C.opo i Fannocchieschi si unirono ai g u e l fi fu o ri i rsci ti di Siena, agli Cr vietani, agli l: 1 dob rar:,rl.e! q]r i, in i z i and o qpqqa z :-o4ll e]llglf q,sq: sp e se p e r i n te rver r to Cel Papa Cler ,r ente TVor iI 2 a g o s t o 12 6 6 . Con la cliscesa i:r ltalia di Carlo d'Angir) e 1a sua noinina a Vicario lrnperial-e de1la Tosca i l a , o l trc ch e r e di ltr apoli e Ci Gemsaler nr ,r e, i l p a rti to g u e l -fo ebbe il pr eCominio in Toscana, a c'-Li a'ieri anche Ì",ta-ssa.


i--r.-

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1274 i Fannocchieschi, insj.eme Gh e ra rd e se a ' a causa d.i cam petr oso, r ipr eser o le o sti l i tà - co n tro lr assa che fur ono "o"p*"u per inter vento cii Siena. Un ultirno atto di ostj_Lità a }ías_ sa l re b b e ro i F annoechieschir eudr ido i Hassetani, nonostante i suggerimenti contrari d.ei senesi, voIl e ro n o n i n a re l o ro potestà, r ldebr ando ai Bonifazi o A l d o b ra n d e sclr i, ad.enetr te a1 par tito ghibellirror Fu. ouesta una breve parentesi di incertezza p o l i ti ca d i Ì" ta ssa e di r ito:r to aIle ostilità contrc i Pannocchieschi, perch.è ner 12Ta passò de-finitivanente al partito guelfo -gece tegà con siena e si accorcò con i" pannocchiesehi, La potenza d.i Hassa era andata aurnentando non solo politicamente na anche finanaiariamsrte ed aveva iniziato il progf'anma di impadronirsi gradatamente di tutta l fa tti vi tà :n i n e rar ia' r pannocehieschi, che avevan o e se rci ta to a u .€sta attività in pr opr io nei lor o feu.rli ce1le !-ocche o Rocchette, cugnano e I'iontepozzalí, sotto 1a pressione d.el Comune, venclettero all -o ste sso 1 e l o ro m inier e e attenuar ono mol_tissino 1 e l o ro i r::e q u i e tezze, 1o spir ito di autononia, 1a ma n i a d e l l a a rmi , usandole solo entr o iL r aggio p i ù r7 3 s1 o d e l l a l ega Toseana Cei Guelfi.

' I'i e l l a se co n d a n età del Sec, .tIfI si r i_ cord.ano cue ltelli pannocchiesclr.i e <leI o.Faganelli 1a Pietra: i_mo di Tnghiramo di t"Íangiante e uno di l'lailgiante - quind.i -fratello di rnghir-amo e zio de1 - Ia-copo di -figL io.rd la

Pia r-Ld" (dfrLe-sca clantesca un un tdello Nelro

2et_9éligtrieri

pannocchieschT pannoccilreschi

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stu-

d i o s i i n t e se i 'o se l n p re N e 1 1o dr lngi:,ir am o, mentr e reconteaente alcuni p:.e-geriscono l,ie110 di ],îangian_ t€" Qu e sto secondo tle1lo sar ebbe stato nel 1 2 7 9 -3 C co ma n d .a::tedelte nr itizie senesii eapo de1la Ta"glia (f ega) Guelfa nel 128,+, a cui -fu imputato lo smaeeo alla pieve rlel ?oppo del p5 giugno 1?BB - I'ia cr.resti incarichi sono attriburti anche c: ' ll r yn -rn'i rr r-ni - i 1 .hi,'l ar 'el r 1r o

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re preserte clre seconco lJberto Benvoglienti nessun Pannocchieschi -fu in quel tempo tra i capitani dei Senesi. D a u n a bolla di Clenr ente IV da Viter bo rlel 1267 si ricava ehe un pannocchia di pietra era sta to p ri va to del suo possesso di pietr a e pere ta e -fu ri sta b i l ito nel possesso - un pannocchia d i I:i e tra è ri co rdato anche ne1 1235. uno dei due ìrT e l l i p o i va n te rà dir itti su per eta. 3-itornando a r'tre11odi rnghiramo, in una divisione d i b e n i d e g l i R rdobr aitdeschi ne1 12Bo questi r icor dano come pr:opri subfer4d-atari di pietr43paganello,


.i*: o ll

(ffiÍ.lli

fi g l i d tfn g h i ra n o di p1- etr a - per chè è assente NeI1o di l'Íqggiante? Parrebbe che l f unico Nel1o della P re tra -fo sse a l l o r a lfello dtlnghir amo che 1a quasi to ta l i tà d e g l i studiosi legano a1la pia - Questo N e l l o p o te va esser e nato ver so i.1 1?- 5Oe giovín e tto fu o sta g gio a Siena dopo il 1263 - , Cer tari e n te -fu p o te stà di Volter r a nel 177gi for se capo d e l l e mi l i zi e n a sseta.yr enel 128O; capitano del1e i n i l i zi e V o l te rra n e contr o S. Gim ignano nel 13OB iirsieme a Dino di Bertrardino pannocchieschi di C a sti g l i o n B e rn a r cli- .- In ouelIo stesso annor - Nello dtTnghinamo -fu condannato rl.a una sentenza del Cornrrnedi siena per alcuni atti contro l.fassa.par Hassetani infatti avevano messo dei propri soldati a g u a rd i a d e 1 l a strada ci:e por tava a pietr a, ma NeI1o li assali, Ii spogliÒ di armi e di vesti, e nudi 1i rinandò a i'jassai mefto -fu potestà di lucca q q J. 1 3 1 3 d o ve e b be un. figlio da una cer ta Ea u_naarfna Chiar in corne veclremo nel suo test.*entó.Ner r:oo donò aI fra te l l o ìra n g i a n te i pr opr i dir itti sui castelli d i T ra va l e , Ge rfa lco, Gavor yano e Tattii ne1 1303 cerlette a Dino di Bernardino di castiglion Benî.arc11 Ia metà di Gavoryanoi ne1 1306 al comune di i"lassa l a n e tà d e l 1 e Rocche e di l,{ am m oleta. D i N e 1 l o gli stor ici senesi danno altr e notizie o presenta:ro eón maggiori partieolari guel1 e p re ce d e n ti .

Quando nef 1e63 i pannocchieschi fecero a tto di sottom issione ai senesi dóvetter o c ons egm ar€ ,. o ltr e i lor o caste1li, tr e ostaggi fr a i qua1 i i te llo dtli:ghir am o, giovane tr a i 15 o 2A anni . c1eisi o s taggi fur ono affidati a nobili fam i gl i e s e'n e Nel1o alla fanr iglia l"ialvo1ti, che, es s endo legata da vineoli di parentera con i pannocchieschi, 10 te-nne coiîe un figlio e 1o introdusse tra 1d nol b i l t.i s€ns€s€r per tutta la vita r ,Iello r imas e 1eg a to a Siena; e vi scelse la r noglie pi_a s ec onC o l a l' ALDooteisrscHl l e g g e nda e ne1 suo testam ento lasciò detto di es s eqororatr .a,frÉ a Siena. Questo Nel1o iir età v i r i l e +,. re se ppellito p o testà -fu a di Volter r a nel 1?_78e di Lucea. pi ù s i cura è 1a notizia che più volte combattè in -favore dei Senesi e che -fu capitano d.e1ta ?agIia Guelfa. n l cw ri stor ici 1o pr esentano cone tr aditor e del l a scon-fitta di Fieve d.et- Toppo awenuta in val di chia-. na nel 1?_87. ln ordi:re cronologi-co troviarno ricord a to ÌdeIlo ne1 12Bo come subfeudatar io di pi etr a assi-stre ai -fratelli. fnfatti con clocumento red.atto n e I1 'o ttobr e 1280 fld.ebr andino di gonifazio Atd.obràncleschi, grande -feudatario de1Ia l..farernma,in-feudò o dette in sub-feudo il castello c1i pietz.a a lter1o, i'..rangiantee lacfpo, figli di Ingltii"amo.


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U" li militava anche nlello, avevano vittorio;À;; compiute azioni gnle*esche a danno degli Aretini, -fi:rchè avevano combattuto con g1i alleati piorener-ci to 'vi tto ri o so seapr e r r nito, i senesi, per ;on segui.re una via lunga accompagnandosí con i Fioren tini, vollero viaggiare d.a so1i, cad.endo in una ífr b o sca ta a l o ro testa da Bonconte di M onte.feltr o. T più valorosi senesi ne1lo scontro cadd.ero combat te n d o , rn a a l cu n i si detter o a1la fuga. Tr a cuestici fu l ',Ie l l o co n 1a par te de11r eser cito aa r úi co:nandato. Gli storici discord.ano ner dare i1 nrotivo per cui welto fuggì. Tutti concordano che non -fu per timore, pe'chè -fu sempre un capitano coragg i o so e b a tta g l i e ro. Alcuni, e sono i più benevo_ li, dicono che -fu una vend.etta, perchè, rrorr 3r7sv3 arruto il eomando come lui ambiva, tanto ehe rimase .::rcl:e cì.opoal servizio di sienai altri che fu un traditore. ouesta seconda opinione però fu espres sa solo dopo che ltrello, abband.onando1a parte g_uel_fa , p a rte g g i ò co n i ghibellini fuor iusciii di Éi*r r *. l'Iel1on pwessendo sigritore di pietra, ave_ va d i ri tti fe u d a l i cor l i pr opr i fr atelr i e con i P a n n o cch i e sch i d tElci e cli Tr avale, sul castello di Gavorrano, che si regge\ra a Comlrne. Ne1 12TB i volterraní a-f-tid.arono al comune cLi Gavomano Ia sce l ta r.l e 1l o ro potestà per lr anno seguente. For se erano incerti tra i vari -feudatari di Gavomano e f ecero risolvere r r incertezza ar comune <li Gavoruano, Questa scelta Nel1o di fnghiramo con deliberazione del 26 ottobre 1278.

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irrs?Aî.i NTO Df NF.iLLO

l'Iello fu uono drarmi, valoroso e sellza scrupoli non solo in ternpo di guema, ma anche in tempo di pace - rincl:è visse, come in genere i feu_ d .a ta ri , s'i n p a d rcn ì con facilità dei beni di chieqeeconventieanche_ sib te sse p e r l u i u n dover e m or ale; nàr in de]1a morten 1a fed.e, liberata dai tr,rrbamenti del1e passioni, 1o spinse a riparare iI rsal fatto con elargizioni e opere pie talvoLta geleriche, alcune 'ro l te co l n e sp e ci fi ca r ipar azione allr ente beneficiato e prima danneggiato. Vedi ne1 testamento che riportiamo quanto stabilisce per la chiesa di ?ravale e per i1 monastero di S. Galgano, p€r 1g_pie-

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v e d i P e r o 1 1 a , p e r i l m onaster o di Ca1ve1lo.' , ttel1 0 d 'f:rg h i ra mo Pannocchieschi signor e di pietr a, sano ii rnerte ma fisicanente amraalato, a Gavoruan o d e ttò , i 1 I febbr aio 132?_,iI suo testar nento a Fr.ancesco fu Bizino da l'.iassa. S ce 1 se co rn e su a sepoltur a Ia chiesa di S. Fr ancesco d.i siena, desti-yrando per cruesto 1oo ribbre d,i d e n a ri se n e si , i 1 suo cavallo destr ier o ( da guer 'l a ) n l a su a b a n dier a, il suo so;do, le coper te del suo eavallo e Ia soprrrsberga (sopraveste che si portava sopra 1 rusbergo). L a sci ò l o 0 c -fi o rini d,for o, da d.istr ibuir si i_n j anhi, d"uecento per anno, a fra Niccolò da trIci - e un f rate minore i ai f rati iiinori di Siena - Grosse to , C a sti g l i o i :e della pescaia, piom bino, líassa, Ì.i o n ti e ri ; a g l i n gostiniani di Sestinga, di t,Íassa, pievi e di t-ler-falco; alle di pietra e di Gavoryai1o; alle chiese dí S. Gus:nà di }.tontieri e Gavorranoi per la costruzione *i un nuovo nonastero (convento) a l"'iontieri; una chiesa nuova a l.{onter,rassi; ai vescovi di Volterua, Grosseto e I'lassal a1 nonaste s'o d i S e re n a ( Chiusdino) e a que11o d.i S. Ga1g,?no in restitr.rzione di qua/lto aveva plleso ingiusta me n te i a Il a chiesa di Per olla per i beni della stessa ehe aveva avuto o percepito ingiustamenteí al nonastero della Trinità di lr,"lonteCalvo (Calvet1o) per i Canni ivi recati in tempo di guerra; 5C libbre alla chiesa. rl.i Travale cire aveva av.uto dal p re te Gi o va n n i per l t elezione sinoniaca dello stesso a rettcre della chiesa. L a sq l È _ u n l e g a to a due fr ati di l,iontier i, alltosped a l e cl e Il a l i :.se r icor ai" A:. SÍena, ai r ettor i di rp re sto e C .e 1 1 'o spe< ì"ale Ci S. I,iar ia e due consiaf I I aq1 J * * ! . 4 + t

L a sci ò p e r vo l o n tà1 di s.r a noglie Ner a 25 libbr e d i d e n a ro a l l a s ignor a Clar a, sua caner ier a, e 15 l i b b re a F a l i -a rii ser Ca- ffar ello d,i Ger faleo. Se il figl.io di Bernard.ino di perotla a ve sse co n se g n a to a Br ndino da Sticciano 27OA libb re r-=,iC e n a ri , g li er ecli di IIeIlo r estituisser o a " l !i g 1 i o C i B e mar di.no, q.uel1a par te del castel1o di Gavorrairo cl:.e Irlelro aveva conprato d.al figlio d1 Bernardrno. rn euesto caso Bindíno doveva annullare lratto di vendita. fattaali r 1 i m e r ; - ìd e l c a s t e l 1o ,Li Pietra. A l L t o sp e d a l e d i S. l.iar ia di Si.ena, lasciò iI castel 1 o d i ? a tti co n il :r uo ter r itor io e distr etto e i d i ri tti re a l i e per sonali, per chè in onor e d.elta

\/! orrr-i r roc ; , rl, \ i. . r re) r E À v Àvr

F rancescon

di

S. Lucia,

istituisse

l i .i 1o sp e d a re i n p entolina, specialnente per i fr ati i ,,i n o ri e g l i a l tri fr ati e pover i di Dio - di passaggio - Se lrospedale di S. iiaria, non erigesse 1 'o sp e d a l e d i p e ntolina, 1o _tacesser o i gener i di i'le11o o i1 Comune di Siena. Se anche il Corilune


{4o

non-Tó-f a-ces sel Lcà st er r o di Tatti rimanesse a d i sp o si zi o n e d e i Com nissar i, salvo che non nascestnaschio a cui sarebbe andato se a i\,Ie11oun figlio il castel1o. S e i l - tiglio d.eIla Signor a Chiar ina di L u cca vo l e sse ve nir e ad abitar e ne1le ter r e di Ne11 o e vo l e sse fa rs i r iconoscer e com e - 8iglio di Ne110, gli eredi di l{ello gli dessero vitto, vesti, o a lmeno ur lo, e 1e ar m i; gi- i desser o d u e ca va l l i , podere con Ia rendita da1 quale poun buon e:rc1te tesse vivere onorevolmente con cavallo e armi. noglie nradonna Bartola fu Ba1A1la sua legittima d " o d i C o n 're C e l 1 a ?osa di Fir enze, lasciÒ 5OOfiorini dtoro per sua dote, i suoi gioielli e orunal'r€fi ti , i 1 su o l e tto - tor nito di coltr e e pium acci, Ie1 e sa i a , e due paia di lenzuola. împose co l tri , cire vivesse nei possessi suoi, rimanesse vedova e goverilasse i -8ig1i e Ie -tiglie, avevido sempre i1 suoi vitto e vestito. Se qualche persona o comunità, entro due concul-cato d.a Nel-anni, reclamasse crualche diritto 1o o Can:ro recato, gli eredi soddisfacessero. S e ci fosse una cr ociata per Iíber ar e la Terra Santa, i suoi eredi ci mandassero per un allno un cavallo con le arrni e 1o rnanteness€fo. Se si di rnandare il cavallo, 91i eredi desri.fiutassero sero mi1le libbre d.i d"enari senesi ai Legati pontiperchè ouesta era una penitenza cl:e gLi avefici, va i rn p o sto i l C ar d. Napoleone Or sini' Legato Poni n T o scana, per r ipar ar e i1 ma1to1to. Per ti fi ci o alle o1 ta .l tro rri a l to l to gli er ecli distr ibuisser o p e re p i e 5 O0 l i b br e di clenar i. Bianca,e dei figli' i {o n ri i rò co me tu to r i d.e1la figlia 1a.moglie Bartola e i Rettori delltOspedale di S. I';a ri a . d i S i e n a e de11a l4iser icor dia. Alla figlia dtor o,di cui BCIOgià îrra n ce sca o l tre lCOO fior ini sr a già m oglie looo "fior iir i. sb o rsa ti , l a sci ò altr i d i i i a n u e l l o L -o n te df [lci.. F re sc a, inoglie di Bindino da Sticciano, 4 1 1 a . fi g l i a 'Jato libbre 1Oc0 di denari iaa vo11e che aveva già d'oro. fossero portate a 10oo fiorini e commissari lilerio di Ubertino da Faville Ai fidi Baschiera di Bindo della Tosa' un cavallo de1 valore di 1c0 .fiorini. su1 i suoi diritti i.langiante, tutti A1 fratello di Fosini. Sl estinguesser o ca ste l l o e d i stretti in Pannocchia. e nel calui contratti rLutui da clue d.i I'qontenassi e in altri stello e giurisclizione castelli

e tei'f'e.

/


.15

S u o e rede - Fosse i1 figlio m aschio o fig l i n a sci tu ri d alla r noglie tsar tola. Se non ci - fosl n a scir i, 1e figlie s.e ro fi g l i Bianca e Fr ancesca -fossero eredi di un terzo ciascuna d.i tutti i ben i , 1 1 te rzo ri manente - fosse cìiviso a netà, lîa ne

o4eglq 1'uso -fli4rto

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i

Ja €e.Vlla Fresca.

il . S e B i n dino di Sticciano r estituisse ca ste l l o e i l ca sser o di l.Íontemassi, la sua r uoglie F re sca e n tra sse a .far par te r 1eIl' er ecita com e le so re l l e . C i 'rí si opponesse a questo testamento per desse ogni tliritto. i figli llon lasciÒ nul1a ai nipoti, di n i n d i n o e o i F re s ea, Idello, i{ er io d- etto Buster cÍo, Barnaba, Francesca e PÍa perchè insÍe$e al padre Bilrclino st impadronirono a tradimento di l,iontemas^-i >-L.

L e tre - 0iglie entr o 6 anni desser o 5A cl f o ro p e r le lr esse cantate ai fr ati, fi o :l i n i ài p o .re ri e a l 1 e ca se Fie. Anirullò un testamento precedente redatto d.a Ser Tancredi Trrrchi da Lucca. Su.bito Copo nuesLo testamevlto pare che i1 genero Sindino di I'Jontenassi perchè in un co$ticciano restituisse c1ell'11 luglio 1322, redatto ne1la chiesa dieillo p l e -b a n a c.1 iGa rro rrano,t' lello lasciò la figlia Fr esca, noglie di Bindino, corne erede di un terzo de1 painsieme ai precedenti, Ricordò t::iinonio e tutrice nuovamer:].tela costru.?,j-one de1 nuovo monastero pef i';inori di t.iontieri, i frati da intendere .torse i]nuovo eili-ficio conventuale. tr)gualmente 'rolIe cire si d e fi tri sse ro a l cuni inter essi pendenti con il fi glio cii GÍacomo da l"iontieri e Buonaccorso di nustl ch e l l o c1 aj ,i a ssa : lascic una dote di libbr e 1O0 cliC e n a ri a l L a :ri p o te, Figlia, figlia di } :angiante. llel testamento e nel codicillo nessun accenno a Pia e al figlio .Bindoccio che cone vedrer:1oebl:e Ca }targherita Ald"obrandesc.hi. Alcruri ne in-feriscono che il ide11o eiel Testa.ntento nr:n -fosse auello della Pia - de1 quale i*nache .fosse a b b i a n o ri p o rta to sopr a le notizie, uJr alti"o iTello non dtTnghiîamo, raa Ci l,langiante, cu g i n o d i co n o o alcuni nipote. i':entre nessun documento lnette in relaz-io ne l,Tell-o cii Ingl:iramo

coll r4!1 qie !o1qle1,

o altro

lfe11o di

dobbi;rmo ricorrere

liangiante,

alt I episo-

rlio dantesco e specialrrrente ai suoi corutentatori per coilosce un lega:ne t::a Pia e Ne11o - L.ipotesi del-1a Pia, vcdorra Toloneir rita nata Gua"stelloni, è stata. elitninata da, nn clos,imento che af-fer:na anco::a viven.te una Fia Guastelloni rLel al prin.cipio Treeento.

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dalinl'aliCata seiirbra essere rj.one coil llaÍ'gherita la scoillparsa Calta scel1a mar€rrrrana- e specialriente nel 1!33 sul Oastell-o del1a Fietra, l.:i di::itti -ìi-:,rare solo ;leIl-o r-Lr lrrgiriramo.

,4._".& -rîrrr N,TERN\/NA PATRls,Y.Er rN VÉNrrÉ lENEDrcfI PirRls. À^Er.rN IGNÉM ! É n P t T É n N V m Ifr.ltn*r-orc'rl

r"'oloíí'

nins nadtrt f ùr ' 'n*t;,f*lrA qff >n,"í"f,60ú i; let teùtqîr \rr

NelI I antipurgatorio si trovano 1e anine ne5iligenii a pentirsi c norti in grazia, riaccr-ristata 1 ialtima ord. II.a cueste a:rime ,1e11t airtipurgato:'io, ci sono ancirc nue11e private Cella vita coir vicleylirar le-Finiscono se stesse con fluesto verso (i r'::" . - c.v. 52) : ( ( llci _fur :ur rtutti gi.. per For =a o '"+i \ \ r,rn ! , " * . r 4 t J F .

itloyrostante La_ mor[e violenta flueste an,ir:c, c're crano gl:?y.atî ii pcccati, c,bi:ero te::ipo di penti::si all t ultino mone.rlto, 'Tn-i

crìrlrn

((n,-tnr-r-rfnr.i

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al 1tU_l-li,::ia.

Ofe:

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v i l L r -rìc i e l c : i e l t l c l e c e a c c o r t i , si c'te , pentenr1o e l:er',ionendor fi;o:tt i1i vita uscir,,r'iro a )io pacif i c a i j - ) ) ( c . . r , ; 5 3 * 5 t j ) , î . : : a .1 e , e n i n e p : i v a t e del cour , r i o l e : : i : a p e n t i t e e o n e ; : 1 1 r u , 1 t i n r o : l . î r . ctà una .r.-ro l:'ia l:iat,:' e- Sien; e uccisa. iir l:a:'ennÌ.. iia es*r;iii:iano la te:::riita Cantesca de1 * i ' - r . ? g . i u o : i 5o - V - v 1 3 3 - 1 3 6 , .ìico:::<liti di ;ie ch.e son la pia: Siena iiti -fòr ,lj"sceceni l'.arerniira; íj:i1si t:ol:.ii cjre inanellato pria, :,'ì.t iispcs,.,t.3r evea. con -l-a sua. ctcl-tu:Ì,t r

llessun doeurircnto sicu"ro rir;'iane per rCenlj-.ijc:.::c 1a. Pia, se noir ql-i antiehi eor,r'ricntj-d.i


?17

)ante,l]a::tencc'j.alp::ecottl:ettcclreDa;r.tea.f.teriní, a 'ieLla nascita 1 * , i l . , - en o t i z i c sg basr -.*oriche, i;'naPia d'i in I'iarercita Sj-*:a e d.ella nol:te r,'ioleirta para notízie giungono i conr'*:'Lentatori p*..at;:ice, 1) Ii'pparteneva all-a facire anticipiaillo: ticol-eri di partisenese 4ei ràton"rel; a) sra donna rriglia "lel] ""r.-e amante (ecco il peccato) deL 'facol-are Fu noglie di sco c piena di vanità niu'liebrei 3) probabili'Iello ci:re se ne Cis-fece con ul1 delitto' del da' una 'finéstra ncnte -Pacendola precipitare fu un Esecr'Ltore d'el rl'elitto d.i Pietra. Castcllo di l'Iello, I":agliata da Piombino' ia::ligrio del Boccaccio sapDa una testirnonianza

1e notazl-e piano che Da:rte fu pir'ì lrolte a Siena e .l r,o si ri -fe rrva no alla Fia, Dante le appr ese Pr oa qualb e b i l n T e .n te a S iena, a::' zi, assistette for se rigi.,:.rdanti l-'in-feli ce rfonna' che cutlo ici fatti seconCo altro conr;ien niser.o irr sr,,.bbuglio l-a citt::, ''- lr

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persolralDanter Pelfi':, dice d'i nolr e'ver l-a Pia, rna 1è presenta cofiÌe un' lrente conosci*to a l l o s t e s s ó i n o , L od e g l i e . . 1 t r i personagSio storico, nel 5110 po€lt1a" Cel- i)L'.ece:1to clie ricorda è, da Dante' volutaTutto lrepisodio de1la Piar ci dice so:neni:e e-'fl/olto ncl niistcro: Cel nodo nr'rllai e nulla l-o j-l nome ; di ((cofu:)), <''i:'indi' !t' con cui avvenne la lxo::Le Cel1a Pia' il :J": come lìsa'lîiniai'no prirna rniste?o' r,r.l'r. t::iplice Ie, Fia rlori ' . liloi'tl e peccaDatltte la pone fra cuell-i per -forza oÎiÌ' Cccorrono ql-leste C"'re al1ti-lltil;ta tojri infino cond-i:;rio:ripcrtrorrarsirrellfantipi-r:'gatoÍ'ioeome

per "forza ii- ,'lu, r) àr=*". peccatori; 2) essere In

rna vj"olcnta' i,ro.lti, cioè non 'Ci :norte natu::ale sono seitPre peccatogli uonini certo senso, tutti rie,Í1ofeìl.,lopernortevLonnatu-rale'c'uasisemPre' rultj-::la ofà' l:a, credo' cÌ:"e qui' -Dansi pen'Lono all ad "ma pecca;ninosftà tc :i-on .to5ilia solo :riferj'r'si benchè troi: vog1r'r de-Pinirg+::+:lic;r' l',ia speci-ficar -L -)-.

(r.i

iorzi

anclr.ealla Fia, arcmet-

,no:rtf)si ri-rcrisce

tel1 lo I a irnorte pc:il assassinio

o pe:: ,i.efenestra:zio-

i l e g i i ì d a l C a stello i"i Pietr a.: 11 ter zo' dunque' ::inta:re senp"e niste::o perchè 1o sapeva soltanto ((':orr,ri )). I conrientatori più anticlri di Dante ci concord.ano nelrisoh,'oito il )a rnistero, e, tutti 1f af.fernare cire ((Colui)) è i'letlo ri-i Pietra dei Panr:occ'i:lj-eschi o, a1 Più, il suo mand"atario, l'iagliata da. lliornbino. notizie sul primo ::tistero: la Pia lj. d,anno .ar.cl'Le e ra i n o g l i e C i Nello Pannoccir ieschi ci:e egli stcsq , t . :r ; r r - c i q o o e r

fa1lj.

da lei

comÍiessi.


> . c1i D,ant€, nel

rifrio

facopo rrig:iiÀ"i,

il riguardante sLlo conmetlio, aggiunge r.;"nanoti'::ia -fatda una visita lÍeI1o, ritorrrando terzo nistero: dopo ta. al-la contessa !:argherj-t.a Aldobrandesca, f a fece r.éìî.a- rrontv.e la Pia stava a1la -tinestra, u\-rrLit

getta-r gir,ì cLaun servo. La Pia rinase rnorta su1 co1oo. ÌJn altro conmentatore' Berrrardino dj- Da4 A ò I ò (ra !Àrr,"-ut C .i ce ch e lfe11o c1e1la Pietr a( ( tr ovata p i a ) i n adulterio, in cerÌ"larenrna, in la menò seco ti. suoi p o d e r i e q u i : , ' i l t o c c i s e ) ) . . corementatori ci hanno daI più antic]:i to soLo il vrone ii.ella Pia, noglie di Ne1lor lÍia Ben.,.re:î.rÀto t-anrbaLd.i da Irío1a, cire fino a1 1375 îu letto re ce 1 l a D i vi :r a Conr nedianella univer sità r ti 30l o g n a , p € r Ia p r ir na r .oita- volle aggiunger e iI coql'r.olncr1ella Pia, dicendola dei Tolonei, e disse ci i e , a ca u sa rL elIa Piar sor se gr ande odio fr a iiiell o e i T o l o rn e i . liot' t dando 1a patennita detta Pia non da una fa so sp e tta re c he der ivi } a notiziar attinta una tradizione na da solo d.ocuttteittazione, l o n ta n o cl .aS i e na, e consistente solo nellf eco C' i politiche tr a Tolomei e Per nocchieta rd e ri va l i tà e 1esch í, d a l u i , per cì, tr as- 0or nate in falniliar i gate alla Pia. iU, r ;1r- rrSr :ci rJ i rl urrn tLaG ,

.fortuna ot-n-inai

J ! ( : ! L V L L '

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da tutti

vv o v * l*lva ! vr . o

-p"a::tbaldi,

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br.r.todel1a loro fantasia corle avevano fatto i prenotiz,ie niste ad i l e ce -sso ri i n ve n tando par ticolar i .Riporto un commento Ci un anonial.eu:re storiche' p i u :ro ce rr3 cc, r iàcc Ci nuovi elenenti:- ( ( ' baPpi, I of 1-orr.o- r-he

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b e l l a , n a ta d a i Tolom ei Ci Siena, 1a cuale .fue maz'itafa a uno ruisse: l'Iel-lo Ce1la Pietra dè Pannoc,fi si (F a ri n " o ccl ':i eschi) , i1 r uale fue uno bel1o e savi o ca .ra l l i e re e in oper e d- ' ar nia - 0ece gr andissim e ispc.se (imprese). Fue vile uono e poco leale, e iice-si che ou.esta sua donna gli 1a -fece mopire in e uccisela i"rno chreÌ:be nome i'Íagliata Ca l',,arerliii1a, P i o n b i n o , -fa n i glio C.cl detto lllcsser ;' Ie11o, il gua1 e I'.a g l i a ta rq u a ndo la detta donna si sPosoe a l"iesser i'Tello, egli si come sua Procurazione le dieC.e -ì t .:r. '#1r 9t 4=+l v I O

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pria disposata 1ìlravea con Ia sua gemma' nanellat.r morie r-1icie che'1 preCetto ilagli-ata -fue a farla Fe, si-f-fuc ehed egli atnava la Contessa }{argherita :noglie chtera stata clet Conte di Mon-forte, Andò c5e per t6rre la dette contavrtc la- cosa innanzi, la ,letta i':adonna t è q s a i : ' r r n o c l i + - c ' r r li F r . e r . n o r i r e L L J J q

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Or odi corne Dio 1o pagÒ: che ebbe da1la poje quando ftle dreuno l>ello -figliolo eontessa tad.c rli 12 anno egli annegoe in un por'zo' Poi av-


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venrlc ctie Tl papà se: e ra -fa tto e -so tto che con.lizione sie, ir par tio. )i ci i e l a co n tessa i.a:' gìr c:' ita si par tio car - cetto Llcsser irdello e per' lo rnond-oandÒ con t:listissiria rri tà, bencirà ir .lorre :1on si dica. poi aI cletto mess€I' ]lc110 gli fi-le .folto uno sL10castel-l-o clre avevîr cl:ianato l,aonte sasso o\rvero l,,.lo:rtei;asso, per :ri'ì.s''.zonipote crie aveva none lùe110 .i.i Bindino 4a sti -cci -a n o e ca -cciònne - Fuor i il detto nesser Ì{ eLl_o; 1 i e h e e g l i vi vette poi poco ter ir po e dicesi che corl gî,1ytd.j-sst4o Dro"!.b;1;"ofinio poi la sua vÍta e ci,', c fue assai giusto)),

--:_----

rlei eonriae:ttatori di i brani lhiucliamo )ante con qì"iello più svili-rppato di u.no storico se.icse i.lir-rgr.r::taTo::r:rasi, nrorià nel 16C6. -((snccessc nelle parti dell: i-arenna sean (cor*e quasi dalo <li dannabile eser;rpio oceasionato t r ; i : t i c; -l -i q î a ] . r d : l ' i n ' i i r . . - - ' - " r i ) a a t t a l i b i d r n e rLi Una -fermina, La coyrtessa i:argireríta, rnoglie tLel con te di Ì:onfort, savio c valoro-so cavalliere, heredE Coppo il conte iìosso, sl.ro padre, della eontea cli So:/ana e di Pitiglia:'to, con molte castella, vènta / . , \ ('rinta) i:o:'nai clal tedio e del]a longa p::igionia :lcl t;rilito c dispc:rat:. rÌella sna liberti, -Forternee te sreccese di Ì{el-l-o da pj_etra ..i pz'etes o t t o Et stc chc lontano i1 narito e morto il pa.J.re, i sa:rcsi per privarfa Cello stato, non prestassero aiuto er r:onti di Santa Fio:la, suoi cugini, hebbe moijo ci cìia:lare i{ello a sè i e lodata la riirtù e i1 v*lo:'c r,'.i 1ui, conincir) cor:. molte lacrirne, a cornri,::Ìlgcrsi r-lella solituC.ine sua ín ctì eosi -Fresca, t;Lcstl'liando co1 pianto l>ene spesso un l-aiìlpeggie.r d I occ,ri che a l,trello gio.rane a^ccorto d.isciorivano (:.rostra''.':no) :lo1to bene la più occuLta .rolontà riella ,lo;t:ra. .)a poi lo pregr.) e gli chiese e 1o Scongi'-rr'., chtegli prenC"esse la cura e la tttel-a Ci l-ei € clel1o stato suo, nè la lassasse venire nel pote:c e :rcl- superbo Cominio de1 popolo sallesei percirè dicer"'a. ehe ania-,.aneglio fare esperienza clella -fede d'i:.no clct grandi di l,arenna, STenerato e r'Lato eon essa insieme nella- meriesina provincia, clte di .íuel cibtaCini, incarninati l-e forze l-oro alcon tutte l - n l l c n . r . e q - . ; i o n ed e r o r a n d j e c l e t 3 a r o n i C e l C o n t a t

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.io, Tcr:.rinò 1e parole sue af-fermando che dove essí -fossero stati liberi egli ha.ruebbe c'l.auna srìa ::i so l u n ro n e co n osciuto r u.anta stir r r a e11a facessi 'f r:.ppoggia::si a sostentanento tanto qir.lro rluanto

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e | 1 valore di ]ui. eLla conosceva essere la virtù e l t età La be1l ezza di costei era rara e notevole e la potenza -sua in Tosca.na di fresca e fiorita, molto splenclorei onde supplieand.o eI1a e pregando irlello che non ltabban<J.ollasse, ma Ie strettamente e < 1 ag 1 i o p p r e s s o r i ' iessc la feCe di difenCerla gii venenrlo e}l-a horl;rai più tosto alle lusinghe intno31fu difficile e alle cavezze che at preghi, prigionare ltanimo di 1ui foorne sono i più degli pieghevoli a cornpiaeehuo::rini e <ler Sanesi :nolti) lf infarnia che ne re alla clonna. Nè considerando ,reniva da 1eí, o i pericoli net quali esso starrviluppava, in braccio di questa signosi diede tutto suo appeFaila ciuale per i:.onestare iI disorrLinato -J fir ^ i ' ' " 1 o c o n d u s s e V i c a r i o GetL'riL vt o \n. . j14 (): ^r r snv t o D ^ { ^ r ' lJL6 t/tJLCVcl

nerale in tutta gue1la contea, dandogli in un temp o i n p re d a e sottoponendogli sè, la pudicizia e 1 o sta to sl l o . L a fam a cor se veloce per . tutta la 'Io sca n a , n è d ta L tr o quasi si r agJ- onava fr a gIi huon i n i ; p e rci ò ch e il conte Rldobr andino Rosso, suo pacrre, era norto con opinione di leale e di valoroso carralliere. EC al conte di lilonfort compianto p e r 1 a miser ia de1 caso suo por tavan hoC a tu tti t:a 91i huot^tiiri compassione tanto rnaggiore' quanto la l:ontà sua 1o renci.eva non degno di tanta ingiuria. di poz'vi mod.o e di farne vendetta Ranieileliberati i'i det Ba-schi, z,io de1la donna, e Ranieri da luionten€rano, suo consobrino, sentendo che essa si stava co n l Ie Il o so l l a ri rzevolmente in Or betello, mentr e 1e g e n ti rL i 1 e i a ssediar r ano ltAr sedonia, si r nosser o ben provr"re<luti ed occuparono Saturnia donde andanegli cl o a d , Oro -e te l 1 o per sor pr ender e ltadulter o; ch e n e e b b e se n tor e si - fuggì a Per eta, lasciando 1a protnessa fatta dj- difenCer1a contesilcontro i { uali havuto l a , i n p re ci .aa i par enti adir ati; l e i neIla Rocca' iltaccordo 1a terra, assediarono t ci :e d o p o q u i n d i ci gior ni s ar r ese. 11 f ine fu' che r.q qi

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ro a Baschi, €d or"dinarono che ella ponesse lfel-lo i n b a n d o e l t l ta - vesse in per petuo com e nemico. Di liello rì.oppor.rna lr.urga gueîra, nel-la auale srintei 'e ssò a n ch c i l Fonte- 0ice, fila per altr e occasioni, e sse n C o e g l i sa vio guer r ier o, non poter ono pr endere p i e n a ve n d e tta. Pur e dopo 1a nor te del l:onfor t' 'l corrrrit'-. ino'l o nr.iaioni

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fratello 1a I'largherita al Orso di RinaldoOrsini, clel CarcLinale \Tapoleone; ed il gioneo del carneva-fino a opel tem1e 1)-91 ne celebrò 1€ nozze, ,onde di 1ei 1a po gli Orsini posseggono per retaggio contea di Pigliano. in Pitigliano ,,.Era d"el nese dtottobre norto j.l conte Orso e,L haveva Ci ciuel matrimonio il maschio e 1a femnrina. ltreIla.ssato drls pu.pilIi,


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. L o r ' 1 t o r ^ n a t o - s u 1 e s p € t . , 1 . Ì . L zp€a s s a t e ,

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tro va to si e scl u so, mandc\coÌ1 cento cavalli a lei in sovana un -fancillino che si preterdeva nato cli loro adulterio r:ie:rtre i1 conte Gúiclo da lìon_fort e r a r i t e n u t o p r i g i o n e , s p e r a n d . os r e l l a l r h a v e s s e ricerruto cire ed e11a ad.d"olcita dall r aff etto materno eC i suoi per. i'ninor nale _fussero per piegarsi a-i desideri su.oi. A costui che si -termò lontano ,:'l.a,iova11ar"urnigli-or' andarono innanzi molti Sanesi ,ie' Gi'an.li, paz'enti e arnici d.i Àlello, con diseg:ro Ci persuadere 1a Contessa. La cosa ebbe que_sto -fine che j- senesi .furono tutti i:irrpigionati e ritenilti ciLindici gionei i e piùi longa sa_rebbe stata l a p ri g i o i ri a , se di Siena non usciva gente i.r m sfs sopra quel contado a predareí la quale lnesse tanto .Ler';'ore in Sovana che i prigioni furono liberati. 11 fanciullo ed i cento che 1o accompagnavano, r.r.<iitoil successo de t 1oro, ritornarono indietro. fI P a p a ch e d i segnava ( conie fece) di nar itar e la contessa con i1 conte Lof_Fredo Gaetani, suo nipot€, citÒ j- Sanesi a Corte irrrputand.ogli di o,uel1a sco z're ri a , i q u ali a giusti- Picar e la causa lor o nanclarono Buo:rave:r.tura di Bartoloineo det i-Íarzi, e coilvenne per rluetare i1 Ponte-Fice di aiutarlo d i g e n te e d i n oneta che valser o a r idur r e gli 0r tiétanft éua olueeienza)),. euanto perr), via vie*, hanno a-f-fermato i corru:lenLatori .di )ante e 1o stesso Tornnasi non ò cr:n va l i cL a to , anr i, è contr addetto dai docune- nti , e l ;l L e :tosl t e uesti par ticolar i: 1) l1on r isulta clle '.:t1aFia, in '-u€31i anni, ed in quelle cir.cOsta.n":,:e,a.ppa::tenesse ai Toloinej.; 2) una pia Guastcl l o n i , ve C o vr Ci t.angiante To1oinei, esistè i:r a u e l l r e p o e a , l l 1 a,non ebj:e r elazioni con i{ ello e, rr.cl 1 .3 1 E , e ra a i lcor a viva, m eiltr e iI viaggio di D a rrte n e 1 P rl rg 'a tor io, è det 13OC; 3) ìdeIlo ebbe pirì .r:lc,gli, ma ì,Lcssr_ma eol nome .1i pia; 4.) llessuna o sti l i tà so p s€ rl ai tr a jr le1l< l ed i Tolor lei.

r,r una, i:rcnogra_tia" ,li

\lessanrL:,o l,lèIni

e Gi orratrnj. Bianchi-Banr]inelli, si teyita Ci i,lenti.f icarc la Pia Dantesca con pia I'ia.Lavol Li- c1i siena ci1e, 1282, or1 ai primi clel ,l283, aveva sposato Tol 1 0 , C o n t e d i p r . a t a . , l . L : 1c a s t e l l o vicino a quelIo di Piet'a. Da To11o e ca pia nacqr.lero due -Figlie. ?oJ-1o, che giriÌ:elIino, sj era nel 1eg:2 sottonesso 3 Siena, gorrema.ta ,rlalla pa::te. guel-ta, tr.a gli a1tri patti, aveviì accetLato cuelLo Ci qposare Llna se:lese, coliìe -feee.

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sr"ro-t::atel1o, Ghe* T ,=,-rd op, r.i ;i i a ri .cl 1"3tr ucCisOr nella piazza del Car ,r po, Cura:rte un tentatirro suo e ,lei ghibellini dil'."a::eru,ra di padroiri'si di Siena, cori.servairono senti::ienti giribellir:.i anclte dopo Ia sottorîrissione, e fe n ta ro n o d i sp inger e 1o zio a r onper e r patti con S i e .n a . 'i o I1 o , i n vece, si r ifiutò, pagan,Cocar a 1a sr-la -0ecleltiì a Sie::e^, perchè in u_nadomenica rnattiI i a d e l l t a g o s t o 1 2 - n 5 ,u s c e n d o r l a l l - a c h i e s a c l i p r a ta , fu u cci so i Ì.a.inipoti e dai 1or .o consoz,ti ghib e j -ti n i . L a ve 'l or r a pia, cor l 1e figlie, r i:r Lass pr i3ionic:.a. i:r Frata. I senesi- vennero a ven..Lica:,e 1a_norte rli Tol-1o' rìa ríron poterono conquistare Frata che Copo t:'e a:tri iii assedio, quanCo o:,ma1 iron vi tro_ vaz'ono nè la Fia nè i :repoti, _tuggiti cla rempo. ri n q l ri , 1 a sto ria' f.ia gli autos' i d.ella inonogr .afia .' .) 1î -q i ta ta l cg a n o P i a i.alar r ol- Li e I' iello di pi"ttaJ- l-rr (,'on 1a prltna; ritengono i.ue congercutre. progabile che ]dello" già a:nico dei se:resi, qua:rCo To1lo di P îa ta si so tto n i se a1la par te guelfa, abbia, a nor:l e d i - q u -e sttu l ti n o, contr atto 91i sponsali con pia i ,a 1 -a vo 1 ti , n e l l a cuí casa er a. vissuto ostaggio in g i o ve r:tù :. C o l l a seconCa, sostengono che i nipoti c'ti T o 1 l o ' fu g g e n do da pr ata assediata, abbiano seg re ta me n te co n se gnato la vedova pia alla custodia C i 'i fe l l o d i P i e tra, l- or :o consor te <1i par te ghibellina e awerso a Siena, i1 guale si sarebbe poi disfa,tto della rrerlova. Può darsi c.l.re, d,ata Ia prima congethrra e 1e relazioni amicirevoli .precedenti tra ? o 1 1 o e }.tr ello, sia cor sa voce di un matr imonio tra ltreLlo e p'i er presto interyetto c1al1e rel a zi o n i co n i u g a l i tr a Ì' felr o e r a contessa tiar cr herita, ved.ova cli Guicio di l"lonforte, l,lon a:anettendo 1a duplice congettura, l te p i so d i o d a n te s co r i::r ane ancor a awolto ne1 suo triplice nistero, non conoscenrl.osi a quale famiglia a p p a rte n e sse l a piai chi _sosse 1( cor ui) ) ; com e fosse -L

r

llf,

l"ilorta 1a Piar

Storich.e inrrece e docu:lentate sono 1e ::elazioni tra l{e11o pannoccltiesehi e lulargherita, verl.ova di Guiclo di i"ionfort. ),leIla chiesa di s. Frailceseo a l'lassa ltarittima si trova una iserizione marmorea, frequenternente foto g ra -fa ta , ri p ro C otta in gior nali e r iviste, ar gomento dí vari scritti, inclusa iir alcuni commenti alla Divina commecia percirè nessa ivr relazione indiretta con Ia Pia - Fu rinvenuta nel IBTB quando nellf esegir,ri-reaLcune riparazioni alla chiesa furol1o riaperti dei -finestroni. Si trova ora murata n e l l a C a p p e l l a a destr a di ctr i entr a in c' hiesa, ma da un manoscritto sercentesco sappiar:ro che origitrariamente si trovava ne1la sagrestia (non l r attual e ) o ve e ra ]a to mba di Bindoccio. -

-*-----'*-

'22.'


to?3,

=c:.ofto aaffe aUU;;;: z,i o n i , " fa ce n d o l a,seguir e dalla t' aduzione.< tr leic iacet :indocci.us filius rlomi-nae l{argaritae coroiti ssa e P a l a ti n a e et dom ini tr letti de petr a pannoc- indictione chieasium - Anno Domini i.llCCC XIII Díe ,kalendaru:n líai - Qui gia.ce Bind.oceio figlio d e l l a si g n o ra t" :ar gher ita contessa palatina e del signror Ne1lo di Pietra dei pannocchieschi - Anno d e I $ i g n o re 1 3 OO indizione :tfII ( er a una ser ie c1 i 1 5 a n n i e tra scor sa incom inciava indicando lr or d i n e d e l l ra n n o de1la ser ie ) to l"iaggio.;) Nel vedere nell t epigrafe ricordata l,iarg h e ri ta , p ri ma di I' [ello, alcuni ne han pr eso m oti_ vo p e r d i ch i a ra re Bindoccio - figlio illegittimo, ch.e 'da un esame acci.rrato derle vicende sembra dove rsi n e g a re - e spiega::e la pr ecedenza con la dignita di I'iarglrerita, ar-ta -teud.ataria di Ner.lo suo su feudatario.

Non creì alcuna necessità di d.are questa interpretazione all t epigra-0e, anzi si può prerdei'e in un sÍgni-ficato anche rispettoso per l{argherita. Tl- -fatto che prima si ricordi l.{ar.gherita e poi i'fel1o può benis.simo d.erivare d.al1a cond.izione d e l l a co n te ssa com e afta feudatar ia di quel castel1 o d i P i e tra d i cui llello er a iI subfeudatar io, fn o u e sto ca so s ar ebbe r .m atto di gentilezza ver so d i l e i . S e p oi ltepigr afe a- vesse avuto ver anente uno scopo o.ffensivo, quasi in-fa::rante, corne riteng;ono alcllni, nt_ pare che llello non 1o avrebbe p o tu to fa re , p e rcir è si tr atta di una chiesa non sì1a, non rLe1 suo casteIlo, in cui era più facile g i u n g e re a ce rti eccessii sia per chè, essendo una cÌ:iesa conventuale, i -frati non 1o avrebbero perb messo per non subire qualche rappresaglia in chiese €rancescane .-1e11acontea di Sovana; nè tanto i?eno 1o avrebbe pernesso i1 comune d.i l.iassa in q:a! cl:re rilodo chiamato ad essere coryesponsabile ne1 per:irettere una simile epigra-fe, a danno di una po-

:?:::"";i?Hi; iit.i3;di

'n?.è

DéîqOy-ìrf, Jv:a! yLÀ

un anicod*'Íassa"

\,?trtîaTOÌî1.1'r-i r.O-,1\ _ ! -;rte .i uL

rnel I t oni-

Rii:doccio - ì'iarg',rerita - Ilello - i'Ie Cia:no alcune no ti zi e ri a -ssu n ti ve, specialnente insistenCo su.i nati'iinoni della seconda-. rri:llr:

-


+îF a Tr'TlrnnrlT n .Ut:i,/vV\)&v

Fu figlio tegittino o almeno ritenuto legittino ,li i-argherita e l,lello. I1 trovare iL suo sepolcro nella chiesa di S. Fran cesco a l";assa l,iaritti.ma, e precisarnente ne1la vecl ciria sagrestia, -fa supporre che fosse allevato a pannocchiesch.i i.iassa - neL palazzo ritenuto clei it'r. Corso Ce1la Liilertíi i'io r.. poichè ne1 dietro, sul vicolo in eui ona si volge la I'iostra d.e1lf A:r* tigianato, crà una .recchia cisterr:a, 1a Pro-loco :'nassetana ha cneduto opportuno porvi una epigrafe clt^e ricorda cone il giovinetto morÌ per anneganento (notizia assunta d.a antj-co comme:,rtatore Ci cadend.o nella cisterna. fante) L t idèntif icazione deI pal-azzo e rle1la cisterna è verosimile, benchè a l"lassa ci sia un secondo paLazzo, più in vistar appartenente ai Pannoccnj-.eschi, iI palazzo d.elle logge ci píaz,za GaribalCi - Nel Sec, lillI i feu,Latari che clivevicinr nivano cittarlini rirassetani, avevayto Itobbligo di - I due rarni dei pannocchieschi avervi 1r abitazione r:jte gravavano su l-assa ereno o,uelli ,]i Pietra - e que1li. rti Ferolla, di cui ricoidiarao due personag' gi a,ssa.i -roti: idello rli Pietra e Bernar<lino di Fe ro11;:. . - Fropel.d,o nel ritenere che i Pannocchieschi d"i Ferolla avessero il pa1-azzo di ptazza Ga,1i Pietra -fos::ibalcLi e quello <lei Farnoccliieschi se nel torso c.leI1a Lil:ertìr. I lettori comprendono cl.'c si tralta solo di opinioni.

ALDCBSéi,TDESCi]] lìra figlia

de1 conte

Ildebrand.ino,

riet

to i l ? o sso , {i i par te guel_f.r e signor e ,jell_a con tea di sovana e Fitigriano. Dopo la ,fine ,ierla da s.:,iSveva, ,larlo dtAngiir :narrdr_\ in Toseana, a riall :ra re 1 e so rti d.el par tito guelfo, il conte Gr ,r ido i i i ':o n -e o ::t, su o vicar io gener ale. Questi, aiutato Jai

or.lelf i

nel

1269:, s. r,ìol-Ie Val

-fior.i:tini

e rÌal- r'onte

dtElsa,

?oqqo-

i Gjjíbellini

qconpi qqr.-

,1i Sie-

Iri,r-al_lora. c'he iI conte di Sovana dette ;i'ioglie a G:-l:l-io, lf u.ilica -Figlia i,iargherita che, ?oco d.opcr, rnorto il pad"re, iivenne ered"e clella con tea. Gr-iico fl'- r1 pr.into naritc' r*ra neÎ di l.ìargherita 'l; sria vita ne ebbe al-tri quattro, lTa i qrr_aIi, f5r se solo í1 second.o, fu -fnrtto di sua scelia. II p:.7 t:Lo ;irat::iiiionio t',.rveì?rr€1 coll1c si safebbe d.etto dopàr* ileî na-gicni di stato a scelta.d"el pad.re per la -figlia noir ancora veittenyle. ip


.2$

Da" r{,ì.esto ina.trj-filonio nacgue una figlia, l'icl- 1?81 Gr-ri,l.odi- iion-for.t cadde pr.igionrero àegf i Aragonesi che per il suo riscatto ciriesero prim: j3Oiicpoi - 1 c - c o C Io n c e d f o r o p a r i a B o . o o o f i o r i n i . La irioglie, a.iutata car re carror dar comùne .di sie Rar divenuto glrelfo, e d.alle cittìr guel-0e di toscl il&r tent,i di i.aggranellare la sorniî3r r?13non vi riil - ^-ì Dopo pochi anni, Guido norì nelle earce_ j ' r e s s ina nel 1,227, In cue1la circostanza, t'i rii a elr:l- si u-nirono i ripetuti tentativi dei cugini gtclobralrd-e.chi di s. Fiora, dtin{aci.r'onirsi de11a contea di Sor,r.11s,l''iargherita ebbe bisogno di aiuto e proterione che trorrò in ivello pannocchiesclri ard.ito glterriero, e 1o sposò avencl.oi:e i1 -tigl"io Bi:r,loc cr-o ri'ior.toncl 1jCO. Questo vincolo nut"i*orria1e, -fcrse quello pirì a-f-fetti'ro di 1,iargSerita perch,i: di sr.;a scelta e con un uo&c di et;,ì di poco supei:iore :l-la" su*., ciu::ò poco perch,l Ia contea di Sovana, pas -

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ryTo

1,1.lro'iezione clel Fapap fu posta sottò

I'a l to g o ve i mo pr iina del Car d.. Benedetto Gaetani, e suìrito dopo del Card.. l,iapoleone Crsini - Que-sti i:iconobl:e cor$e nullo il rnatrimonio d.i l.:argherita con ldel1o, e feee sposare liargirerita, nellraprile 1 2 9 2 , co n i 1 si .ronipote Or so Or sini - Fu un matr i ::tonio cl.i con.renienza ci:e d.urÒ -fino a1 1eg5, euanl r]o Orso Orsi n i :l or i senua pr ole, fntanto il Car d.. B e i re d e tto Ga e ta ni er a stato eletto papa col nom e ':l"i Bonifaeio vrrr e poco copo a.n/ennero Ie auarte nezz,e d.i i.Íargherita con Lo-0fredo Gaetani, nipote del papa, c,:ie aveva circa la nretà di anni d.ella sp o sa - rrr i l ca so di dir e che questi sposi non j.nte-nclevanosposare la sigJnora ds:lla contea di So r.ra.iràrna la contea della signora l"iargherita. f,ome eratlo state considerate valide Ie nozz.e di Ìiargl'.rerita con Orso Or.sini, cosi si eon_ sid.eraro:ro valide ou.este co:e Lofgred.o Gaetani, fin cir i il giovane Gaetani non ebbe Ia speranza certad i sp o sa re l a g i ovane Giovannan contàssa dell r 4oui 'l s e di tror:di, non meno ricca e potente di l,larghef ::i ta . A l l o ra si cor ninciò a m etter e in dubbio la va l i d i tà d e i d u e r,r ltimi m atr imoni Ci iia:.gh,..r ita, r il teuendo ancora valido euello preced.ente con irlello P a n no ccl ti csch i . 1 1 p a p a sonifacÍo VIII incar icò il vesco vo Gherard.o Bianchi di esaminare il matrirnonio trE Ìí.a-arrlrar^ir= o iiello.

Lf e L Js q ra r r sm e cv voi t ui4rJdJ Eu: s s e

c o n s e g ' u e ncaL lI Jl a za che <-lesicerarra il papa, c,1recioè il natrir:ronio con }Íello ei.a stato valido ed era e.ncora ef-ficielr.te. S i C i ce ch e i I p apd, udito il r isultato del Vescovo Bianchi, -tacesse <listrn;ggere i clocunenti e clichiara re iilvaliclo il natrimonio dí suo nipote con i"iarghef ri ta . Qu e sta se n tenza doveva esser e basata su. validi


yrr rî ,-\ motr_v llA papa era urr grande giurista e iI Ve r/ LÀ u!,... scovo tsianclri rloveva avere svolto un proced.imento mE ti va to . perché non coQuali le cause <1i 'ralidità? nosciute dal Card. Orsini quando suo iripote sposò tiar g i re ri ta ? l d o n vo lendo accusar e iI papa, iI Vescovo Bianchi e il Card. Orsini di avere ito m otivi e sp l i ci ta me n te fa1si, dobbiano dir e che auesti r-tl ti rn i ci fo sse r o m a non cosÌ evidenti da str ap pare lrasseilso per lf una o lraltra sentenza di -raliiiità. Strano noti-,'i così complessi clr.e gli e satr"rinatori, secondo il loro desiderÍo di giirnge re o me n o a l l a validità, sfoci- ar ono nelle due se rte n ze c1 i i n vali,lità secondo ItOr sini e di va l i C i tà se co n d .o i1 Bianchi. A qi-resto punto possiano inserire la no ti::ia non d.ocunentata, rna espressa dagli antichT cormxe,*î.tatoridi Dante e dal1o storico Tommasi del prececl.ente matrimonio di tÍello con la pia dei To loraei - Ammettendo coire realnrente awenuto questd matrimonio, r7sfli€rrnoconie si armoni zza eon la vicenda di hlelIo e ltargherita, con Ia epigra-fe di pindoccio, con altri particolari riguard.anti Nel1o - Per sposare l"largherita, idello, pr.enderndomotivo Ca un fallo cle11a pia sua moglie, più o msro grave secondo i comnientato::i, la avrebbe uccisa o -ta[ta uccidere commettendo.r.rn crirnine che gia allora rendeva invalido un secondo mafrimonio. C i re 1 r u:< or icidio si pr estasse bene aC

essere Cichiarato inesistente è ne1la natura stes sa de1 delitto. Nel1o non poteva averlo cotnmessosenra aver preso prirna tutte le precauzioni per ^fa:: apparire la norte di Pia come awenuta per ca so o per Cisgrar:ia e anche, a.,'endo bisog:ro di coi probabTl i-'1ici, ne a'r:.à scelto r.rno e a-ssai fidato. nenie Pi;: fr.l. d.e-Fd.nesti"ata, nra da Lur. solo f arniglio el:e, agli aItri, non avrà mai detto ci:e -fu lui a gctta;'e Ia P:-a ;rcl Llirupo, rTrBa.,/îà -fa.tto in modo c'r.e ;.ppariss'-. coli'ic u:ra Cisgrazia o tr.n suicidio. Si possoilo -facilnente Íirdoviirare 1e priiee notizie dif 1a contessa è cad.utafuse r:el ce.stello di Pietra: 5ri-ùuel <ìi.::rrpo, oggi chiaiitato i1 Salto rlella Contessa, fi1 segni-to saranrlo venut'i i connenti secont . J e l l a g e t t a t a clo I inclolc contes:;a. Si è nel climp o ; r o , , i . )s l a L a g e t t a t a r t e l c i i m p o . I ' i a c u e s t a i n terpi:r:ia:,j-onó del-l t episodio anche se nata ne1 casLe1lo, si è t:ra:ri-festata altrove, tra i parenti C1

F i a , a S i e n a , p resso altr i - feudatar i che conosce t vailo I indole di i{eIlo e d.elle sue relazioni cofi i',argherita. Volendo però intentare un processo, apche solo in ''rj.sta di un natrinonio, quali testimonianr,e si potev.ano recare j.n favore o contro 1ru:<orj.cidio? La certezza non si poteva nai raggiunger:e perch{r i due soli superstiti e responsa


.27

:ili, il rnandante e iI nandatario, non-avreiSero ntai confessato di essere rei Cel d.elitto, Ci sarebbe voluta una induzj.one, ma questa .avrebbe avuto più o meyrovalore, secondo 1e d.isposizioni a-Ffettive e voi-itive dei giuclicir Non solo non ci sa re b b e sta ta l a cer tezza assólutar ma pr obabilnente neppure alcuna valida testinronianzar Et su q.uesto -fondo di incertezz,e, che i giueiei del lzge e del 1a95, si son potuti nuover.e in direzioir.i inverse, hanno emesso rl.ue sentgrze co n tra sta n ti di invalir lità ltuna e lf altr a di validità del sratrimonio, La seconda emessa per ig teressarnento di nonifacio VIlf, anche se per opera del Vescovo Rianchi, non fu più lasciata ad altre intenpretazioni a applicata fino a far separare itargher"ita da un altro presunto sposo, il cugino Guido di S. F'iora. Infatti l,iargherita d.opo poco si ri ti rò a vi ta p rivata pr esso 1a _figiia Anastasia maritata a Roma, Alcuni infirmano questa successione di awenirnenti dicendo che ltargherita si sarebbe dirirostrata troppo remissiva nell r accettare Ia sua se parar-ione da Ne1lo e ne spiegano iI motivo. S€, come dice iI Tommasi, Irrargherita si awicinò a ltrello cou. vera passione, Ia troviamo t:'oppo renissiva ne11f aceettare 1e rLozze con Orso. ilertarnente tra Nello e i"iargherita crera proporzioni di età, essenclo quasi coetanei o Èi poco più giovan e l e i . A q u e sta cir costanza si unisca lr utilità clte i i a rg h e ri ta n e ri ceveva nellr aver e un mar ito battaglie Fo, pronto a di.Fendere la contea e nello stesso tem-po u:r pò reraissivo vdrso di lei che era di condizion€_jqperioqe, essendo alta feudataria <lel rnarito a ,.-r,el causa sub-fer;r,ioriel lastef Ai Èietra, i-.a 1e

::a.gio:':i cLi stato sono tal,rolta pià potenti C.ei ',,incoli a.f-Feti:ir.ri n caCr"lta la contea di Sova,4a sotto 1a p:-otezione der pat:'irionio cel1a. ciriesa, prote'"jone p::i:na esplicata per nezzo cLel Cardi_ : ' i a l e R e n e < 1 e t L oG a L e t a n i e p o i d e 1 c a r d i n a r e l,Iapo leone or-sini, sotto I'alta vigilanua di Bonif"Eio

vrrr' bisog:1.Ar./aaccetta::e r-a 'licr:iai'azione di nul 1 r ti cl e i l e n o :ze con ideIlo, a cui r i:nase i1 - f.*j' ciull-o Rindoccio; il passagg.io a- nuorre nozz,e priricr.con o::so e poi con I,o-ffreclo vro..,zernolto inteI re ssa te c'l a p a rte dei nùovi nar itir ap€cialmente rlell- tul-tiiro, clic :lliravano piiì ad. avere la contea d e I1 a " ::l o g l i e ch e a sposar e Ia signor a Cel1a con_ te a , co l n e a b b i a n o già .letto. Da c'alrd.o j.lapoleone Orsir:i sri_nteressò p c:: 1 a p ri n ra vo l ta Cr ella contea di Sovana, non ta pe::Cette più di r,,i-sta e irr sempre in :"aezao alle 'ri-cer'l"e rli l;a::g:rer"ita con un $.;ro documento del i 7 S e tte n b re 1 3 05 i;r ear icò il suo cappellano Gui ilo ca t/iterrc di- a-f-fe:'nare la donazióne o_er .u-=

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o e d e i cl i r itti r Li piancastagna- o fattagfi contessa. t"tar5; lierita aldobrandeschi. Da .alt:'o docurnento del 1Z Giugno 13Oz . sa p p l a n o ch e i l r :ar dinar e fu inter pellato per 1et te ra d a l p ri i rci pe .r ?ober to, Gr an Giustizier e delr à Terîa. di Lavoro e de1 t:.,tolise, figlio primogenito d e l re ca rl o rro d.i tlapoli e suo vicar io Gener ale nel regno' riguardo alle vicende dei natrimoni ,ii i .a rg ;r.e ri ta ' Jl car dinale r ispose che l r ultino mat.n i n o n i o l e g i tti no contr atto da I' iar gher ita er a sta tcr eon Lo-f-fred.o Gaetani nipote de1 -fìr papa 3onifal ci o , tn a e ra sta to inter r otto da d.ivor zio, 411or a lia.rgi'lsrita fu costretta ad u:rirsi in matrimonio con tíe l Io d e Il a . p i e tr a, na poco r Lopoper m utuo consenso si separarono, anz.i l.Iello aveva già sposato altra ri-onna. questa namaziclne tace il matrimonio di t,iar g h e ri ta co n Orso Or siyr i, sciolto per la. m or te dell 1f Orsini, La irnposiz,ione a l.ie1lo di unirsi a t,.jargherita fu lopo il lpg} cioè dopo il divorzio corl Lo-f-fredo Gaetani che sopra abbiamo definito o;"rar* i o n a tri mo n i o - pr :' C€cluto da quello delltOr sinÍ a sua volta seguito d quello con lfe1lo -. Forse a que sta seconcla unione di Nerlo con l"iarghenita a1lude1 | episodio del f iglio Bindoccio, i,eviato alla madre e da questa respinto. Un anonimo commentatore di Dante del Tre cento a questo proposito dice che (( la contessa I'iargherita si partio (aivise) dal d.etto messer t{e} 1o e per 1o mondo andò con tristissirna vita, bsr-ché il dove non si d.ica ) ) - Invece sappiamo che ci fu il tentativo di quinte nezze con it eugino Guido di s. Fiora, ma -fu costretta a separarsi, ri tirandosi a vita priirata a Roma con fa Sig.fia AnaI stasi-a, avuta dal conte di FÍonfort. Anastasia si era sposata a lomano orsini, portando a fruesta nobile famiglia tutta la contea di sovana e plancast.a gnaio, coine attraverso le varie vicend.e, aveva AeST d'erato e perseguito il crrd, ltrapoleone Orsini. i,1a1o stesso ,lrronimo commentatoi,e dice egua1.::reirtedi i'Iel1o che. in grand.issir4o brobbrio (ob b ro b ri o = u i n i l i a z ione) $inio ( - e:gr i) r a sua vita e ciù e -fue assaí giusto. ltrello, venduti i suoi dirit ti su 1 l e n ri n i e re cLel ].tassetano, ne1 131A er a statoscacciato da Pietra - cacluta in rnano a1 cornune cli siena, ritirandosi a l.iontemassi in aue1l ranno di sua proprietà* rn seguito anche da j'tontémassi -tu scaccia to dal geilero nindino da sticciano che come d.ice iltestamento di lfello, se ne era proclitoriamente impad.roni-to con i suoi figli. proprio da1lo stesso testanento sappiano clrre Nello tnascorse gli ultimi arrni a Gavorrai,to, di cui non aveva la proprietà. Da1 card. i'fapoleone onsini, legato ponti-ficio in Tosear].a, aveva ricevuto la penitenza di prendere parte ad r.ì.r1a crocia.ta il- testanento d.ice a causa <1e1maltolto


ài peni-enzJ per una colpa rnfeCe dl beni si traila d.iversa, -iorse 1ru;<oricidùo opPure percì:c ne1 primo periot1o cli r.mione con i'iargheriia - o nel secondo aveva [otto qttalcosa c]re iI Cardj:lale voleva .fosse conq Peq i suoi eredi? go;to sqlì:;en4a!o ler liargneqit4 cne non aumentano o dijeitruiscono 1a tri posizioni intraprendente s[e e ur;rj-liante -0ine di ile11o i.ì.o]1io clte, scolilparso dalla scena di vita e giuer::iero uella irarentma Senese aveva anclte perduto i Suoi a ca ste l l i , vi ti P€F conser var e solo il nor ne c1i Sí( , i 1O T a € .c* -l i

F ' *i -( ì1t f a .

Negli anni che de' Guelfi e Ghibellini Repubbliche a que' tempi costumava, Batteano i Cortonesi e gli Aretini, Specie d'ogni partito guerreggiava: I Pisani battean coi Fiorentini, Siena con le Maremme contrastava; E Chiusi combatteacontro Volterra... Non vi era posto che un facesseguera.

Un Signoredi Siena,che non erra, Che della Pietra vien chiamatoNello, Sposòla Tolomei onestae sgherra E un giusto matrimon passòcon quello: Nativa è Pia della Seneseterra Pietro diletto è il suo carnal fratello. E l'altro è Ghino, che ora a voi vi dico Che Nello lo teneafedele amico. {Camàitl r^: cehto sonettlhorentrneschi

>.di V' Éolargir

L.€.f


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i l o l r c L u s l o l J A

ílo -fatto prececlere cl.teste poche pagine cla una prei:lessa a- cui vorrei éssere ltuto fedele. I,à . e sp o si zi o vrc del1e r ela:r ,ioni di ir lello pannocchie sc.ri coir. i"argi:erita Alciobrancleschi e con Fia pse-rce d o n o su p i a n i diúer si: stor ieo, per le pr ime, pr o babile o veîosinile per le secon<1e. i;rr sfàricale""ta certo che lur ifello pannocchiescir.i ebbe relazioni con I'l a rg Ì:e ri ta , ma g1i stor ici oscillzur o tr a un llello di i''-angiante e i',Iello di rnghiral:ro - propend.o per i1 seconCo si.a per' l t età più confaciente , sia per 1a pro_ ì:abile scoirlpaz'sa.der pririo cialla scena irlarernrnanao a l me ,ro d a i ,i i ri tti su castel cii piet*a ver so il 1aE o, sia per 1a peni terlza Ímposta a.l seconclo'da1 carc.. i.,Ia poleone crsiiri, tr-rtore e euasi arbitro clei beri e g;r se della. persona cli ì,-argirerita. L € re l a::ioni di_ llello pannoccÌr iescir i ( per rne figlio i.rlng.:irarno e nipote d.i r.Ie110 <1i ì,rangiànt.) co::r la tria- Dantesca non sono docr.rmentate, ma verosi:tri li e appoggiate ai corrunenti prirni e piu anticirj_-d;ti; )ir'rina cor:uaedia - ;?ii:eto che soilo solo cor-urenti na r'r.onose::ci r'ii-r'e privi- cii una certa base cli realtà anclte se i co:rurieliti stessÍ si dirigono second"o alcuni vcrso i'Ie110 di i'.langia:rte e secoi:do altri .Ji rn_ i..tre110 gltiralrro.

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r {^ ?-_ r ^-.^ ^-* Efl.Rrco Lororennor

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PER LE lLtÙSlRAzt0Nr rr t'lA-rr.Rt^Lt x lL St(út.ì\.fE oP\,scolo É srAr'c RtcAvRT0Dfll SE6r,É$lrLtgRr :

LE CIiÀ]jIII

lìIlîCl'lli

j:"ìd. 3fn'ltTf

1,r'lÍrcl'lorìr{ -ì L;\ IIA'rcrrA }ELt E cRANr}rIqAZroNrEd. Brrnrr PfA F--r*TOLOr",{,1,-f îd. LIBqIîlfA f'TORlfilTI}iA 3?tl:,lG{l, : LE ,STAiiF_rj Ed. LA }'iUOVil ITALTA I,r, VIîìir Ill L,IIA CfTTAt CO:":I|*IAL.$ nd. t,0lfSClIEiì :\f rl-ì,-ìì.lPfDEI CA:_ìT,îLLI F.qlIilAI_,f Ed. L,OE$úIIAR f FOIIE'I nT COilfEl Erl. RAI)IR irTTA rllil, 'lAqTlll.LCr Bd.. RADAR LF cope?tina. e 1a ca.rta. tonografica

sono d.i Giancarlo

sbrilri.

"LABnilcnellrq" 0P$SCALl 6tÀ vscrlr sr cursrPùdR\*{\tsxRi.(oPrA ArrF llgRERtÀ ;LrlR\Co Lol{SÀRbt: D\SFtCttl\ t'IAREìÀt\APnnref' sÉR\É0úADÉR$I )\ìrFoRt^Azto*ÉS'roR\cA hlo lì\CeRCn : UrtfhÈtcrlnCOLO )r iDnreenrrÀ-LA?RrHn -

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