Due eresie in Maremma di Enrico Lombardi

Page 1

43ít

' Via îell ini 1 9F i o r b i n oL i LIBRmlf,' La Eancarella IIOÎIIIE STORICHE }I.?



Nel passato non era un piacere abitare in Maremma, terra riarsa e e d"i pabrull-a in pianura durante lf estate e cosparsa d.i acquitrini tinverno, f cinta di colli- ne sem pr ever di e di ludi nel-l autunno e nell e d.esolata per La m al {.d a a n i m a l i selvatici fitte boscaglie,abitate d.ella Maremma e dover and.are in Maremma rÍ a . P o c h i e ra n o g l i a b Íta n ti p er motivi di lavor o o una ver a e pr o pi a o e r a u n a c ru d a n e ce ssi tà puni-zione. abitava, di- veni v a un M a p e r c h i , o p e r u n mo ti vo o per ltaltr or vi p a e s e d i s c o n f i n a t a l i b e rtà ; appena in par te limitata ne1 Med- i o Ev o e depredavano eome i pira f e u d a t a r i che la tiranneggiavano da piccoli pianur e of fr i v ag i a cch é l e fi tte le boscaglie e infinite ti in mare, no facile scampo. Le eresie trovavano un buon terreno per svÍ-lupparsi e radicarsi ocul ata ch e o ffri va il paese;lontano dalla vigilanza d , a t a 1 a l i b e rtà ai r isehi e i n1 a popolazione r adar abituata e c o n t i n u a d e l l a ci ttà ; o altr ove non d.esider ati . f lu e n z a t a d a i mmi g ra ti p u n l ti r elegati gli religiosj-che avevano d.ei Conventi in Maremma eraAnche Ordini no rappresentati e poco raccomandain genere d.a soggetti lrrequietl - teresie sicure su1l bili. Purtro'ppo mancano notizie in Maremmaad p e r cui d"obbi- amocontentar ci e c c e z i o n e d .e i F ra ti ce l l i solo di q ual c he qualche accenno o d.i ind.uzione. vl troviamo i1 nome d.i Cominciand.o dal1a Maremma Settentrionale, ttBolgher i\ a e s e c h e ha sa p o re e re ti ca l e : Nel Medio Evo era chi-amato rrBulgaritr o meglio tfCastrum ( Castello d.i Bul gar o) . Bulgar i[ o il fondatore 11 propi-etario era così chi-amato (Bulgaro) o per ché ad.er ente aIla set ta Bu1gara o perché discend.ente d.i un ad,er ente alla stessa. I f espressione Castrum Bulgari la troviamo per la prima volta nel See.XII m entr e pr íma 1o stesso luogo é Índieato c ol r to= itSala d.el Duca Allonett / me d.i - dalSec.VIf f in I. Sala nel linguaggio longobardo é una casa d.i campagna che appa r tenne al Duca di lucca A11one,

Sec.\ruII. ?uò d.arsi- che la Sala de1 Duca sor gesse nel luogo in cu i pr i m a s1 trovaÚà un trPraed.ium o ?agus romanort TIJ e che poi 1a Sala sj- sviluppasse fino a d.ivenire ur l castello feudale, nel l uogo .r / \ 4l8o \tat. bagus) m, Presso gli antichi romani, distretto \ J /, or mmpagna con feste religiose (baganali, v.)_ e magistrature Droprie. Anche comunità ctnica staniísta in un determlnato territorio. I pagi rimasero a lungo fedeli al vecchio culto degli dei. chc per questo îu cj,a'ítoDisane-

.:5.,:1; * -F;"

crt ,t" -

-ú; )Í- - - - -:J

wìtnt ffúrn

.d.-l,r-i;Ctul

nt, fny. M. 182


Ora ehiamato Castello Vecchio, a qualche centinai-o di metri del1 f attuale Bolgheri fondato dÒpo phe il Vecchio Castello andò in rovi-na. Presso il Castello Vecchio nel pasaato furono rj-nvenuti ceramlche e monete romane. lrabitato d,i Bolgheri fondato come abbiamo già d,etto da un aderente alla setta bulgara o da un suo discendente fu una vera e propia j_n questa parte di 1Warem colonia che éUte un ruolo non indifferente lllo.

So t t o l i n e a mo i l fa tto ch e non er a cosa str ana che un feud,atar i o aderisse a questa setta data l rinterconnessione stretta tra politica e religione nel medio evo. r îoccul ti G' l i a d e r e nti a q u e sta re l i g i one fuor i dal cr istianesim o, t r s i n c r e t i s t a t t ( 3 ) d e r i v a t a d a l t t M a n i c h e i s m o t(t4 ) e d a l l t I s statt (2 ) e p r e n d e v a n o lamismo, nei vari paesi nomi diversi: Bulgari, catarÍ, Bogomili, Tessitori_, Albigesi" L a s e t t a amme tte va i l d u a l i smo m anicheo della m ater ia e d"ello s pi ritorla negazíone del1 fAntico Testamento, i1 rifiuto d.ei Sacramenti, s p e c i a l m e n t e d e l ma tri -mo n i o gener ator e di figli, la condanna d.e l c ul to

delle immagini. I Bulgari si dividevano in:semplici, praticherspesso immorali;e in perfetti; 1n fondo e aderi"vano ad una religione

avevano poche mansj-oni e poche conoscevano la dottrina sino di puro spiri-to.

si d . i v e n i v a p e rfe tti co n i l r ito d.etto r r consolamentum f' ( Battes i m o s pir Í t u a 1 e ) d a d a rsi a q u a l che r ar issimo eletto e agli altr i sol o i n p u n t o d i m o rte . S e p o i a vve n iva che il mor ibondo miglior asse o guar i s s e , n e l t i m o r e c h e r i t o r n a s s e a l v e c c h i o m o d " od i v i t a , v e n i v a s p i n t o al suicidio volontarÍo o anche costretto al suicidio facend"o di 1ui-: un m a r t l r e , se si d i ssa n g u a va tagr iandosi 1e vene; o un confesso r e se moriva dti-nedia. La setta aveva anche un aspetto social-e ed economico. Era apertamente ostile verso le Chiese e il Clero troppo ricchi. Ecco allora alcuni fed"uatari in lotta con il Re o avid"i drimpadronirsi de1le ricchezze delle Chieserd"elle Abbazie e d,e1 Clero, ad.erire alla setta così da essere spalleggiato dal popolino già divenuto Bulgaro e così avere le manj- libere per ì_mpadroni-rsi dei beni ecclesiastici acquistando, presso i (2 , t

i

- - '

I3

t

A

T

;."**t1"-4**il-::.r*:".,

i..iltf;l sinciffimó

naranorma]ima domabiti..c""

pàit;óói"iì

i indicarc o definirc le corrcnti filosofiche-lr , r e l r g r o s - ec o s t l t u U e d a c l e m c n t i i d e o l o R i c i p r o p r i di culti o..qt nlos.ohc dtflcrcntt: escmpio di s. qucllo, caraEerr_ srrco oeil eta rmpcrlale romana, tra lc varie. relrgioni misteriosofiche dell'Orientc. n1. fuîi:},"i:3o ,Rqligìone universale fondata (e+zi o.a buddismo, zoroastrismo 1 -tvlanl. come sintcsi del crntlancsrmo per gnostico. . I'insinabiiJ ó eterna antitesi del bene c del.spiegare male.

-

nt. Wia


propi seguaci, la fama dl compiere untopera buona e benefica co1 purificare la Chiesa e il C1ero. T non nerfetti,ripudiand.o i1 matrimonj-o e la procreazi-one si abban (5) per cui dire Bulgaro o Sodomita era d.onarono al1tomosessualità r r B o ugrestt ne venne poÍ fuori la stessa cosa. Dal francese I tital-iano frBuggerifr e il verbo rfBuggerarert che ne1 prÍmitivo significato era sinonimo d"i espressione oscena.

L a p r i m a a p p a ri zi o n e d e l l a setta awenne nella ?er sia e nel mondo Arabo; da quì passò poi nella penÍsola Balcanica e rlsalendo il cors del D a n u b i o p e n e trò n e l l a Ge r m ani- a del Nor d e nelle Fiand"r e poi- per

me%zo del Rodano s timpiantò nella Provenza dirigendosjin due oppos direzj-oni: verso 1a Spagna d"a una parte e la Pj-anura Padana d.a11 fal= seguend"o 1e vie percorse d.ai commerciantird.alle trar Gilde (6) di

lav o r a t o r i no n e scl u si i co macini e lombar di. A M ilano i Fr ati stes s i rrT,anaioli o Umiliatj-rf (7) ne furono infetti. (B). S t o r i c a m en te p ro va ta é l a diffusione d.i questa Setta ai pr imi d" el t 3 0 0 t r a i mi n a to ri d i Mo n ti er i e pr obabilmente estesa anche tr a quel ] i d e l M a s se ta n o (9 ). Gi a cch é er ano infetti d,i Catar ism o anche i m as t ri c o m a c i n i - e a l e u n i d i q u e sti lavor avano a M assa M. ne1la pr lm a metà del r2O0 per costruire le mura di cinta e ne1la seconda metà(ff maestro Giroldo) per scolpire l-a vasca battesimale del Duomo. ] \ T n r a i m n rsfu sb i l -e e h e a b b i ano diffuso le lor o dottr ine e così i ndire t t a m e n t e co o p e ra to a l l a for m azlone tr a i massetani d.i una mentalità ostile alla potenza e ricchezza d"el Veseovor p€r cui più volte s rim p a d , r o n i r o n o d e l l a su a re s idenza castellena d"i M onter eglo, di tutt e l e s u e p ro p i e tà e 1 o te n n er o anche pr igionier o. R i e n t r a n o j -n q u e stto rd " i n e di idee i1 tr ascur ato pagamento dei di r i f e u d a l i e l a tra n s$ ,zi o n e d.i pagar e i debíti del Vescovo a patto tti c he q u e s t i r i n u n zi a sse a i su oi dir itti feudali ne1l tavvenlr e. questa A liberazione dai d"overj- feudali gli- uomi-nÍ de1 Comune si s en t i v a n o s pi n ti a n ch e d a u n a maggior e consapevolezza d"ella pr op i a libertà e d.e1la propia affermazione giuridico e sociale.

éieticfAi?Frati-éAèseaf,rr,l.ì"ir" r"i"ii ,, qu"trovenne ntèrpretato come un riferimento alla sodomia.Tuttavia i Catari, lmeno secondo i doòumenti pervenuti fino a noi, erano estremamente rigorosi nel vietare I'omosessualita.È possibile che le pratiche sessualicontro natura r fossero in re3útai vari metodi di -Ouesli-oe

q41r9l!oclellenascitee di +orro. i nlonef qtrlrar ia la_troEalo_cifrtanel volurei, sqilî0egi4l_djX.-gtiùe-nt, gth,H.Lincsliiil Oscar R.Lei pag.tllondadori

a

c t ,l

/-r f \ r ./ ---

f a-/MoilrsÉGUR

(

Csrt! 3

) ^Í

LaLlngurdocadolC.tarl.

umiliati m. pl.Nome-ffi evangelico di perfetta vita, cristiand, sorto (anche con chiari intenti sociali) tra i lbvorrtori della lana nei sobborghi delle cittÀ lombarda tra iI rrTo e il rr?8; condannati dalla Chiesa nel rr84; una pene di essi, ribelli alla condanna, diede vita alla setta dei ìooeri Iombardi; gli altri costituirono un ordine religioso aoDrovato da Innocenzo llf (regola del ? giugno rzor) che nel recolo succesgivo si dedicò all'industria e al grandi capitali. L'ordine commercio sccumulando fu V. soppresso n9l lszl la-Pio

( 8 ) n e l B e n i g nUi . : S l o r i aS s c i a l ed e l l aC h i e s -al l i - t 9 3 3 _ Vol. V paq.llf,l4f,lill?A \ Y l D a : A . F , G i a r c h i - S adgi gRi ioc e r c hseu l l o S t u d i oA n l i c o Vollera-FIl?8úpag.l?B llodernà'di di Vollerà __e llodernà _ tL 1lllplg{B Rel G. Volpetllovimnti igiosi egeiieEreticali -FI- l9Z t'a\

-


( IO) in M ar em r iguar danti i Fr aticelli Pi ù s i c u r e so n o l e n o ti zi e l ru l ti mo baluar do d.i questa er esia. m a e h e c o s t i tu i ro n o da S i r i c o r d an o a i p ri mi d " ], t400 tr e conventi mar em m ani abitati f ra t Í c e l l i . 1 1 p ri mo e p i ù i m por tante é que11o d,i Scar lino o co m e comunemente si d.ice d.i Monte di Muro. A proposÍto di questo convento, tra i veechi frati Francescani e for s e t r a i m a re mma n i , ci rco l a va una leggenda basata su una piccola verità" più cattivi di tutta A Sc a r l Í n o sa re b b e ro sta ti m and.ati i fr ati 1a T o s c a n a e i 1 p i ù ca tti vo sar ebbe stato ad"d.ir ittur a nom inato guar dia n o . Q u e s ti u n g i o rn o a vre bbe r iunito e av r ebbe tutti i suoi fr ati tenuto loro un discorso d"i questo tenorez .,u ,a-. f7

-DErFRArt cATftvl i AilzrI fo cone p,ù Jùp€(roRt cr rlAr\É0$AilDAro A srA(roflAREt* l'lrcrtrvlA,rrRcui SrAr{o &? ;'Si NosTRI r)"" o! d

/ VnnoPogqo "o-"ruo Dl vor sAB.EtJlAl0 fìor1tilATo€..úARltAî{o.

x"

#t

*4 ^. J\ (o$€o$DLRL\ r{oslRr 5\'PER\CRIE Dl FARL\ Bt(tARD\ (OL }\vÉ$ìRE nO' ( gvorlr É Sèî1-ft FRq-ll, y

-è=;ir=e''' La proposta sarebbe stata accolta e messa in pratica. Nessun documento conferma questa leggenda, mentre 1e cronache delltordine(come vedremo) narrano il passaggio del Convento dai Fratice l1i a1 Minori sotto 1a guida d,el B. Tommaso d.a Firenzeri,JOsservanti quale ne fece un cenacolo di Santi Frati. da 11 passaggio repentino eovo dei Fraticelli, eretici e scomunicati, a cenacolo di Santi deve aver fatto nascere la preced.ente leggenda.

La prÍ.ma volta che la storia rj.cord.a il Convento d.i Monte di Muro n e l I 4 I 9 q u a n d o i l so p ra ci tato Tor nasó- - daFir enze chj- ese il per m es s a P a p a L a r t i n o V d i to g l i e rl o ai Fr aticelli. Nei testamenti di Bonifazio Novello d.el f338 e del Conte G u a l a n d o d "i C a sta g n e to ; ch e ric o r d - a n o t utti i co n ve n tl d i P i o m b i n o r d - i -M a s s a r e d i C a s t l g lion de1la Peseaia; mai- compare quel1o di Searlino. Draltra parte, \a notizia che le prime celle in muratura d"el G o n v e n t o f u r o n o co stru i te so lo n e l l a s e c o n d " am e t à d e l t 4 0 O c i c o n f e r m a u n a ta rd i va o ri g i n e ufficiale de1 Convento Scarlinese e rendono assai probabile una sua ori-gine i-mprowisa fuori delle regole ord"inarierper non d i - r e q ua si cl a n d ,e sti n a . che fiorirono I conventi nella ;;i:;,*i& r2 0 O p re se ro Ma r e m m an e 1 su b ito g

.lvfwtoNdzionale dcl Bargcil;-

'Coralì 9.4r' ' Fol. 42 v'


lfaspetto e la natura rrConventualerr, con grandi ehiese e celle murate M a s e a n c h e q u a l e h e co n ve n ti n o sol- itar io avesse avuto solo la ch i es a in m u r a t u r a n o n co n ti n u ò p e r molto ad aver e celle di eapanna o d i s ol f a n g o c o n f r asch e -p ó i e h é se n za delle costr uzioni stabili non vi s i sarebbero susseguite varie generazioni d.i frati. A Monte dj- Muro poss ia m o r i t e n e r e p ro b a b i l e ch e sor gesse solo un Convento di for tuna per i Fraticelli. r r Santa so rse ro i -n s eguito alla Bolla I F r a t i c e l li , Rom ar "atrdi G io v a n n i XX ff d e l I3 I7 e d e 1 l e Costituzioni Pontifice de1 1322- 1323 ( Fr ati fr ancescani ) che per s e c o n c u i s j - c o n d ,a n n a vÈ ri og l i Spir ituali, -guiv guivaannoo u n a p o ve rta rtà ri g o ro sa e - in eontr apposizione ver so g1i al tr frati de1lo stesso ordine e sopratutto verso le ostentazionj- d.el Cler I frati che non accettarono Ia condaryrra prendend-o un atteggiamento d " i a p e r t a o sti l i tà a l l a B o 1 1 a, fur onoa6ff ttopinionefr che contenes s e un e re s i a p e r c u i si ch i a ma ro n o ttFr ati- dell r OpinÍoner r o Fr aticelli in senso dispregiativo. N e 1 l o r o p e re g ri n a re ta l vo l ta incontr ar ono il favor e del popo l o e d e i C o m u n i a vve rsi a l l ra u to ri tà r eligiosa- Gd ebber o anehe d.ei lai c i _ c ome s e g u a c i ch e fo rma ro n o u n a specie di ler ztOr dine.TVolgarmente venivano chj-amati ttBizzoehí o Beghini"tr. Per amore d.i povertà disertarono anche il lavoro e alcuni cad.d,ero nellfeccesso di piaceri sessuali. Vivevano per 1o più nei boschi d"acui n e u s c i v a n o a n ch e p e r d e 1 l e sor tite per pr opagar e 1e lor o id,ee. trciarlatanescatr;d=uónlTalvolta la loro propagand.a era li trombe e ilI,a c a n t i o s c e n i co n tro l a C h i e sa chÍamata gr ande Mer etr icer r perc or re v a n o l e c o n tra d .e . La maremma con 1a sua libertà offr,i- un buon terreno aI radicarsi d . i q u e s t e c omu n i tà d i F ra ti ce l li scacciati e inseguiti da gr an p ar te d rlt a l i a e i 1 ma re b e n si p re stava sia alltim pr owisa fuga che al l a v e n u t a i n a v v e rti ta . Scarlino poi-, paese solitario, discosto dal mare quanto basta e c un a p p r o d "o u n p ò a p p a rta to a Por tiglioni ben si pr estò come centr o m a re m m a n od ei F ra ti ce l l i g i u n ti quì per m ar e o for se per ter r a. N o n é i m p ro b a b i l e ch e i F ratÍcelli stimpiantasser o a Scar lj- no c on la p i ù o m e no e sp l i ci ta co mp iacenza d,i Pj- sa che essendo Ghibellin a a c c o l s e e a i u tò L u d o vi co i l Bavar o nella sua opposizione al Papa ;al lo ra r e s i d e n te a d A vi g n o n e ; e nella cr eazione di un Anti Papa nel 1a personadiunfrateFrancescanoribel1e,,mà''chepreSei1 n o m e d i N i e c o l ò V . N e l l f a w e rs ione d,i ludovico il Bavar o al Papa d.i Av i- g n o n e n o n d o b b i a mo ve d e re solo m otivi politici m a anche molivi re lig i o s i p o rta ro n o ehe i F ra ticelll a sostener r r e aper tam ente 1e i d" ee god.evano ne11a Maremma Pisana favore che i Fraticelli Iltacito che come perseguitati e Senese non d.erj-vava solo da una simpatia

incontravar"o in alcuni* popolani ma contro il potere evidente ostilità P a p a d i A v i gn o o € e e d " a l co n se guente e lf i n d i p e n d e rrza d e l l e re p u b bliche e c c l es i a s t i c i ,

proveniva da una più o meno dal ecclesÍastlcorrappresentats desid"er io di aum entar e lr autori tà o signor le abolendo i pr ivi- leg i

;


Ritornato in Germanla lrimperatcre Ludovicorper l-rostilità che trovò in ftalia, I tAntipapa rimase in potere d,ei Pisani o meglio deI Potestà Conte Bonofazio della Gherard,esca. ed Questi tenne rrPietro da Cordobarf chiuso ne1 castell-o di Bolgheri in seguito lo consegnò a Giovanni XXIfo. ffraticelli che si raccolsero o si erano già raccolti a Scarlino non furono perseguitati e neppure sotto iI Gambacorti che prima di avere la Signoria d"i Pisa era stato signore di Scarlino ebbero da soffrj-re alcunché. Forse nella politica Pisana questi potevano servire pedina d,a utile o d.a contropartita verso la corte Avignonese qualora avesse richiesto d i s p e r s i o n e la dei Fraticelli insediati nella Maremma Pisana. Prima d,el-la venuta dei Fraticel-li nei boschi di Scarlinornel luogo e h i a m a t o f r [ ( o n t e d . j - ] ' r T u . r o rdro v e v a s o r g e r e s o l o l a s o l i t a r i a Chiesetta d.i Santa Ferma o San Fermo, che qfalcuno indicò ai Fraticelli ribelli e perseguitati come luogo a loro adatto. s i v i r ecarono e per d,imora si- contentaronoramanti comrerano Questi del1a povertà, di capanne fatte con frasche e zo1le come usano ancora alcunj- boseaioli maremmani-. In seguito 1ì fu costruita una Chiesa più grande che prese il titolo (nome) 0i San Francesco. Da Scarlino é probabile si diffondessero che i Fraticelli a Gavorra-

no e Montorsaio. Tra i poggi di scartino, nel pendio di Monte Muro (m.463) che si apr a f o r m a d i v a l l o n e à 1 1 . 3 4 5 si ved.ono ancor oggi le r ovine del Conv en to di s.Fra.ncesco in cul si d"istinguono, la cHiesa, gran parte del f a b b r i c a t o e i l m u r o d i c i n t a . S e c o n d " on o t i - z l e t r a t t e d a d o c u m e n t i e non controllate

in

loco

i]

convento

a nord m. Zjz ad ovest m. 30. Nel passato su11e archltravi de1la po

misura

ne1la

faccÍata

pri-neioale

ta dringresso e di una finestra si leggevano due date che probabil-men teindÍcavano due resatauri eseguit nel1 tedificlo T704- 1727.

1 1 n o m e d i S , F ra n ce sco d " a to aI cenyento é__ggAsi si-curAne4le qu_ell d , a t o d "a i F r a ti ce tl i g i a ce h é It Cot vento maj- appartenne ai Frati Con_ v entu a l i e $ Ii Osse rva n ti ch e in seguito l rabitarono scacciando i !'raticel-li erano piuttosto restii a pr e n d , e r e i n u n p ri mo te mp o il nome del Fondatore. Ne11a tradj-zione popolare non sj. usa mai il nome ufficiale per in_ dùcare il Convento e se a1la gene_ rica espressione di Ccnvento d"i Monte Muro si voglj-a dare un Santo Titolare non rimane che quello di S.fnfermo dal nome di una cappella che sorgeva a circa 50 m. d"a1

Convento. Questa però nella de1 B.Tomaso da Scarlino

vita

(ne1

:M:i

: J$i,''r/ 1 " t : ,

"

d

f50O)

Gbcrardo.îtarnùn (vc. XIV-XV)

- Firtue - Gallria dtgli U//izt


é c h i a m a t a di S .F e rma . C o n si d"er o questtultimo nome er r ato dal- cr oni s t a e c o m o t t o q u e l l o d i S ,In fer m o cer tamente per ò anter ior e aIla nas cita de1 Convento.Ritengo che il vero nome sia S.Fermo, Poi corrottoin S. I n f e r m o e n o n ci sj -a ma i stato i1 passaggio dal femm inile al m al g hile . 1 1 n o me ve ro o ch e si appr ossima di pfù si conser va più fa c i l m e di chi ne par l a d .e1 luogo che negli- scr itti nt e i n b o c c a a g l i a b i ta n ti r om ano com paiono più santi con ques to d a lo n t a n o . N e l Ma rti ro l o g i o (II) Da solo com par e ad altr i. nome ( F e r m o ) ma so n o se mp re santi assoclati del1 tAfrica in c Í t t à d . i T a g a s t e ( a n t i c a d i u n V e s c o v o n o m e solùanto i1 del C ar d fecentem ente per iniziativa Nu m i d i a ) i : r c l u so n e l Ma rti ro l o gio S.Agos ti no per ò da é r icor d.ato Santo se c. d " e 1 X VI.Il B a ro n i o a l l a fi n e t t D E 2 2 ( L a città di l.XfII M${DACIO|T che ne stese ltel-ogi.o nel suo p a t r i a S.Agostid i Tagaste era vicino ad lppona ,città d.ella NumidÍa, dev on o ). U n n o m e co sì ra ro , u n S anto così lontano dalla tr adizionale Agostiniana c i oé z i-o n e p o p o l a r e n o n p o te va ch e aver avuto un or igine d e i s e g u a c i d " e l l a R e g o 1 a d i S .Agostino, conosej- tor Í delle oper e del San t o d "a l l e q u a l i tra sse ro l a devozione per S.Fer mo. , Lr attuale C hi eAgostiniana. tr adizione u n a a n ti ch i ssi ma Scarlino ha d i S .D o n a to con annessa canonica fu Convent' o deg l i sa parrocchiale eol erem i t a n i d i S ,A g o sti n o d a 1 sec. XIV al IBI0; m a gli Agostiniani, che c ondun o m e f o r s e di C a n o n i ci R e g o l a r i d.i S.Agostino( Ecelesiasti- ci precedut avevano cevano vita in comune second,o 1a regola AgostinÍana) ?uò dar si cle i l f orse p r o p i o a S .D o n a to g l i E r emitani Agostlniani. lu o g o d i M o nte Mu ro fo sse u n a pr opietà degli Agostiniani ;Er einita ni o Canonici Regolari; in mezzo alla quale vollero edificare una ChÍesett in o n o r e d . i S .F e rmo r g íà e l o g iato e vener ato dal lor o Santo Pad- r e. Più difficile é sp i e g a rsi com e a S"Fer m o poter ono im piantar sj,z- i trovare alcuna opposizionere poi- i Frati Francescani iraticel-lirsenza secoli tale convento er a sco nos c l O s s e r v a n t i gi a e ch é fi n o a g l i ultim i u t o a l l - e T a b u l a e C a p i tu l a re s d"egli Osser vanti stessÍ. T - , as t o r j - a p a rl a p e r l a p ri ma volta di questo Convento nel I42A quan do scacciati i Fraticelli oassò ai Frati Osservanti. Gli Osservanti erano alcuni frati- Francescani che sentirono Íl- biso g n o d i u n a ma g g i o re o sse rva n za della r egola d.e1 fondator e, di una pr t ic a p i ù r i g i d.a d e l l a p o ve rtà e di una maggior e soli- tudine che appar i s e a n c h e e s t e rrra me n te si a p e r i} luogo pr escelto a conventor lontano dagli abitati, si a n e l l ta sp e tto d.i una Chi- esa pover a e semplice" As s e c o n d a r o n o q u e sto b i so g n o eon uno spir ito di piena sottomisslone to rd .i n e delI E cclesiastico a dlffer er r za degli Spir itu al i a lle a u t o r i t à e d , e i F r a t i c e ll i ch e o ste g g i a rono aper tamente il Cler o. A g 1 Í O s s e r va n ti F ra n ce sca n i appar teneva il fr ate laico Fr a îom as o d.a Firenze che avendo saputo che in Maremma esistevano aleuni convenp e n sò d ri mp a dr onir sene per far li ti d,i Fraticelli abitar e da fr ati O s s e r v a n t l c ome l u i . Me n tre ? apa Mar tino V, nel 1419, r isiedeva a Firen z e , Bf i si p re se n tò fra lBom asoper chieder e ltautor 1zzazioni . drin t r o d u r u e Ito sse rva Írza fra ncescana j- n Calabr ia e di occupar e al c un:! 'l :conventi i:r Maremma. Dice la Cronaca: NcoRA oTÍgdliE 0.!LST0sÉATo-}ALLA.Snrrrnn nu, SonnoBrruur.u ArcHvHrL.cl

Neuua Ìtnsr-nnr Dl )]E-$A A RiOVrSlzt0NÉ r, ?onur*o,*, -DÉLMAqfltnCHoDo!.rtÌlo Íoa"ouo pRrrtosrqrttoRn ,4

QVALI POÍÉ5SÉ 5ÍARE. SE.PARATO DALLA (O$UI{ITA DI FKAT1 SOCTOSTRÉCTA OSSE.RVÀr{ZA COJI{UTÍJ


QÚÉLLl4:É.9I Vr:uÉVAT{O ACÉoJTARÉ /tLA sÚA\ToLoÉTAEf SÚÉSfO FÉCÉ PÉR C}{ACÍARÉ -pl onciJ u\r06Ht eveLLA,?Ercr$A*sÉ-r{ADÉLL1R^,tt.e""t

/\ DE:rA uglÉtoíÉ, L1 OúALI lNSlltO

A ù\,Err1-ff.|,tgl cgÉ ?rren fl^*t,rto ToRilA{o on 861;uo IÉ, ITAL1A llagtTor<r{0, É,f At.\ó{0RA PÉKcii essr uocl sor{o Sorl{ARl l.r DÉ{oft sÉcÉollDoc{É DeSI-DÉKAVA, Lf FilKdo QUeSTtC,rof,

r [ [uo(oDr 5. Fs-aricasco rr llorcrsfluuo,JoeRAgr (i{.{srerr0Dr,Jcuoerrrto eÉR fRE $I(L14, 10c.0DEV0T0/ 30rITAR1.0LT $0r To PIACÉV0LE.....

Dr S.(touoNrrr ot uAvoRRANo, FUouÉLlo 'Er srqonDo $A AUEJîo,5(HACIATo CHÉ I{É,DA-DECTÍERSîIC1, &OVINAT0E,r L0C0/. ..

NON tO SITE,NNÉE QUIJTOFÚ PÉRCÉÉtriCfO

boc0 Dr S.GrovaNrq1ERA t{Ér yrÉ20 T'RAI[

cI{AsTErrolt Gevosnlt1o ÉsuÉLtoo' Scrr*R.-

Nnuq u0rT0SorIT,tRr0E ,Evoro ÉT L l N o . F . u T s R z o . p u Q V É L Loot 5 . 3 r n t D E " T T 0 -DETLA ^ Q1]ARÎOQ]JEttODl )C{ANZANO, \ VrA r1 }ÉCTI EREflCl tÉR AlIfîJ/t rutrt QVESTI LU0(i{1 SCl{ACl,rTI Éf -ft.A.NDi\.TT r

f

-

RlTj, 5r lArL jlARfINo à 'IgoulÀ

5r, gna,rÉ,

)

M

,

4

r

)

l

CoN L'A11IT0 ÉT BR,&CI0 -DEL l\1GNo,irÉDI rfolrBlNo

vr corLocdlr regr(rlATuffr

Éf sÀ$É-

QuErri.FJrÀTlcrrE,3'Acr{oSfo&Jio

A LXI.

presa anche in mezza d"ei Fraticelli Lteresia in Maremma aveva fatto a1la popolazione. Le Cronache nu1la ci dicono se a Scarlino per 1 il popolo parteggiasse g i a c c h é Fraticelli erano soggetti alla Signoria di Iacopo f Appi.ani, cognato del Papa, e forse impegnato personalmente a far estirpare 1 re l-teresia. La distanza tra Piombino e Scarlino era così breve che l-e notizie del paese erano ben note a lacopo. fl favorire i Fraticelli sarebbe stata un aperta resistenza verso il Sienore di Piombino. Nella MaremmaSeneserinvece, in paesi più lontani e solitari dal governo centrale di Siena vi erano più nossibilità di favorire i Fraticel come avvenne verso il convento della Nave. Dicono le cronache:

lffiu, Loc$))r.rr.{ NAYE N4r PRrr{óIplo,a-úAND00uESTO BÉ/\Td'-bISc,,A.údrAT0$E rrr\

(nl)

_"!Iî4}"flq!!\1t0r&ÉsÉfilsu^fossÉsst0$E...,CIA3c}1E.}Ut{0PIEf05AuÉ$fq?0Tfui ,\ /

--/ 4

,

',,


- P É N S t r c . L Et , A . ? A R s E C . J Z T O N E ,o L Í - & A G 6 1 É V l L L À N f t ,

.4 C t t E , 6 o S T É N E V À FR.{TÉ JHOM}{A

corÎ rT d0jrPj,(1Ì{1-}A' É.5ÉCTfÉR8TLCL... L qvrSro !0c.0 JlTo NÉ\ }jSTRE CTo -DÍ 6.g.o55e,roINFR.I r1B05c]11 E JÉr"Vn Jt0rT0 ScHvr.e NrÉù{fÉ}r$,\$do eRÉSso ATRÉ $1([1"4

jlorTl lflFETTfiÉr AvNocHAsrÉLLo, clrlA.nAroSotr.r^ri8! NÉr ouAr CHASTÉLrO F.RANo JtAtÉ>ÉTro

DÉL\AERÉS].,L,c1{rAr4.}.T1 PECHIITO DÉ FAA'I1CÉ.GL1,SICJ{O}rÉ,ERA Àr{C}rORÀ

ÎÉR IALTI\É C]{ASTÉL\AÉTTÉRRÉ }IJ{TORNOÎÉR DT.CTA}TNNEUTIH. urilg vEDÉsDg auÉsT1fÀrl ?tssrltl ERETICTÉ-ssgRr.Dl3dllAclATrtI L0R0PEsslltlÉT No.tu, ÉT 1ÍÉI1ur1eugsTr REtl(IoÉi Dr )ÉcTo todlro nr S.Br,sEDÉcroDÉLLA. PERVER9T AtTR-t IIVoMINI qT dÉATTOIICI l'l$*T1,.?ÉR[,ÀQuAtCqoSA"f,R N0 PSTVATI]1 OUESTO -.LoRO tI L0R0 SÍ.CRÉTL DoVEvENrVÀN0r. C,É,LÉBRA.RÉ 0VEROSINAGoGA, RECÉPTA"C0r0 -uglflr.Él

pERPF,TRARL F.{CTITRlsTr ET CBRIÌîONIE, tq toRo ÌtALÉ gT PE,ssIl1,E ADotoRATrPÉRQ\lqSTo,Jr .q'cHorr.llqorrolrts1Ey'É ouÉSTl 'DÉt CI{ASTÉt\'o .DI' SECTA,CUEERA$oPÉRLE CHASTELTB Lofio I1ALÉDECTÀ CoNTTATTRI.DETLA B,q.treotRNO DlflToRNo,E TUCT] !'UN ANIÌ10 fN qRÀNltuLT1TUDINI-ur HUOltrNrET IONNEIflSIÉjtE, LOCf;-O, V[NN0N0IN UNA CERTA JI0CTEA }E,CT0 LAL0R0V'AJi.ZA, íEscOrATI,CO$ÉE,RA '-AcroccliÉ. r1[oRO )'1-lro, ET R}1ANE,S51I10 o DI QUELLO L] SAnCTI]ì'U0}.11}f1 scl{AcTAssllf MArI SACERDoTI DEr)lAVor-g ET PiCHIANDO LA PoRTAOUESTIÉRÉTrCI ALLI fRATl, ET col{ GRA.fi L0R0 R15p05T0, FUR1AETI},!PÉToCH0}11flC10RN0 ALÉVArsr coflTR0ALrl EJ;qNDo É(r gR,tTI, 3A1I,1r\ co.|i C0$rUU[11058 tI L0R0 PAR0rÉ., PsR 0UÉrLo Cr{EAVEVj.N0.DI5CHACIAT0 nS5ÉR0 sAflCfl FRATI, E L0R0 E&ANOPRIVATIDÉL LOCllO)E,LLO LoRo CHotfSorATloNl,Co!tÉ, EsEGtl0NDocqE,RTFE,RIVAÉr J.Lufo FRATÉ Qgeeon:o -DErrAYlar.ci+n , lu ouluÈ ER.A, PRÉsEIÍ= TE A QUESTOCHÉ]JONARRATO. F

A )OPOtE }TOtfEPAROLE, VENÉIYDO AI FACTIVOLSONO QUE.LL1 IXTRARRÉ.TORA}E.t IOCHO MA L1 FRATJVLlE,UmSr FaRn VlorgNTlA ,9É.RAR0No rAîoRTÀIN

SU tjUSClo tr E )ÉATr

HtfuTICl VÉDÉrl)OQUE3Í0 sf,{TulRt{o Ef }Ér1BÉ,R0R$0 AtTlrcto -DI EìiTAARE-DRENTot{E,t DECrOIIB FCR?,S.: Ngt- Qu}.rEfr{QuELra{ocÍÉ Jf0l{E!.aÌio ptù cnn QuATTgoFgATI, ESsEllDo L1 ALTRIANDATTFU0R1cHo}tÉ ,q.LcHuNAvorTA AccHAlE PERAtcH\lNANEcÉSSfTÀ, nt QuELL0 cJ{ÉDELIBERAT0 HAVEVÀNo,}tA.tI}oR$O.aAFÉcTo, c}loJtlNcIAN.Do A SALT.RE SvpÉR rE }wRA PERE,NTRARE)RENTOÉf cHACT.ARÉ FuÒRA)Écrf FRATI: LA eunl-óios,q.Essl vÉDEN)0, <

ARItA$DoJr.lgr.r.,A. Frlr E,r SeseeNzR .tr E llto

pF.EVATERE Lr LÀvÉSsrÀ FA.RE àorrrgo


,\LL1 DÉcrI 1{ÉRcTrcr, rsfiRi.Tr }A.LLoSrrnrro 5^nrro EI sÉ,{T, Tt onon,["'cr{o}tE n,{

UN ÀLÍRO |IOY3É

ORA,I{DOÉT TUCTI ,A-fRE LIÀLTRI

T$sIEITÉ V3C1T1 FUORA.DJ\LL.è.

P,IRTE DEtt.ORTO CON(RAflDE lItFÉTO É VELOCIfÀ CI{oHIJTCIOR$OcToRÉNDo A

CIRC]TI'IRE

qRlDÀ$Do ÉTvocIrÉRANDo E L1r0G0 DICEVÀNO : .. u? x*, ^ IOrq,"l* WrL 41DrJu uL t t- t a t 7 + I tt. l0 wL rnwwa4h alh enyr,*,fus>>t Lr cosr qRr= un;'nourrutntrt-,ohe-,ntt * p{* FRATE L,r,JZru.q,rOV$6ÉROrSÉSr.N}tIRICl{ORD}.,Ér QUArEjlÍ.1 )ÀJ{DO ET CHoRÉÌ{D0r S,.CHULOÉRA HVOúOBE,LLIC.HOSO ET FOKTB.Il,f,TURACORUNPALODT LIOìIOIN }{ANO . ACHVTO 5I HE.SSE ]Il FRJ\ QOEStl U8.RÉTICIFACIE.NDOCOJ1 QVLLtl 5i CgO}tE. }IAVqSSI lvrì

?

xA

ferotrlO )ELrAll.tgcga c0$Ì110 srrDl0gt .0.Àll$a u$A 9ART1(IA$j-;' qr CgoslFR.ÀTE. DÉ.tt0 ,rNrqlbr;sd,rlÉs.R.tru FÉRRO/9ÉRcsofÉ$Do $AN0 ET|ATTRA F.r Clt0pÉRcHro tflsrÉllE nr r,og'rE cllE poTr,v./\,ÉT cFosr.ÉL TaKTo FRATECor{rÉ yloLrq osL ruoàù'o\ ÉT LÀPLLETTAJo$rt$DoqRIDAVAJIO, c.i{O}tÉSo-eRA d IECC0.,É Sor{tvr,$o A pREDÉGTT' : fÍRR'Lr )-llt0S:rRA$)0 -D'BSÉRSfN 6RA$ oUANTTTA, r{od SÉrlDo c.Hq fRE, ÉT pÉR(IlÈ gl{A {ocTE ET Sg gg,ororlot $0SC,$1$o$ vF.DEVd$o Q'ù3rfTr rússr$o

É J,ÉsvÉ,Rsf HqRqîIcf

!t FRÀTI Lil $Ú1.!ERO. ú-.r Lr FfìaT1 cÉÉ ÉgA$o JouutÉRf n 1$T&É, sÉlt9RF.ì1.ÉrIRÉDÉLTo (r) !\oDo sq(u]T.f,NDo(Lr(IvI1sER0!,T PRÉSÉúoSÉr Do-fl.ú9., LE S\]A.LI JioN 90Tqvi.r1O CltoRBÉRÉ,, D.A.rrs, QVArt U)1R$0 (-91 ÉLrÉ ERAJfOPÉRJloytÉ ÉT DoVÉSf Avx.$o Éf A ú$ É F.trREATA L.É. t{oRA HAvÉ.vANolr{ corlsuiîvDr$É }rvÉ$rRÉ..

CaRrennxTÉ Jrssoi{or c$F. DÀ Por cBL.e.

I$SlEn BR^ÍI CÉRTÍ oFfcL, 5PE$Í0 frLU$ar TUCT1aÉDIFFÍ.REllff,ltÉIlTESr UÉSCI{OTAVAúO {A CrtoNclo SrÀ CHoSÀ CHE QUAI].DO r^FRATI clil

$Afa$É

-$ÉBBÉNO TfTÉ.S0 QvÉStE CrloSî.rÉÍ.

ÉRÀNo BT LI $0J.11!0R0, PgRSRflÌ{ îARIS L}"scfof|$O À$D^RL

LÉ DÉcfÉ

DoflflÉ P{R

tiofi EssÉRf N0TATT )i. qùALcr{É" lNFAti.lA SA AUÉ(tr 1,141E5ÉcTIJJÉRÉTIct, gf TU4TI AttÉGRI

lù$lEltÉ -DIT.ÀL Cf{osr\ptrcf:\: si To_ft{oRJio .LL L0c.r{0,J{A.}oLÉv^Nsr}10rT0 sÉ toÀo ÉRR04T 3ÉRPÉTRAÍo ET u'ra{crO BRUeToPÉ.cHATo Er FAcToLrN6oTÉ!{PoIN 0vÉttA,}Éve1xCHissa er L\,HO; $À 901 cr{ÉT.A'rCJ{oSAFv rNTÍSÀ}Arr] SABITAT0RIC}IATT0r1c1,C}ig Cor'tv[RSt\R.0r{o cor{.-Df.cfl }lf,RqTrcr, SEttpRf.P01 co}IF0Rf0R$0 tI

FBATI/ 0FÉRÉ$}03r SÉ$PRS.fj.i t0R0 -}IFErIS'oRr

rtA ESSI vÉDell)os1 scflogf,RTl ÉT VÉ$UTTA l\lcE (f clrodfRo )ÉcTI HÉ,RÉTICU

Il{ ltat{IFEsT.tr -

s1,fiù ^RDIRÉ }1- rî.úÀRSr CodfRo -Dr roRo, f LnÉîr.DO c0r{6g1T10$É}É FRÀTI, $o$ IIÉ,BBÉ,{O

ACllVSÀrf ÉT 3dBLl.CH.eTIJttL0 Liautsrtol-É, BSS9.RE v; Yr.

f. l.)

Éff{ilE.Rlllr{o AtfcttogÀ

A.tLa FR^T1, cI{E

v

P1q111.16t1*:

ARÌ{A

Vttt.'Arltc.to: AdÉulr:r lX. F 26r:

5A P0R'!A t5A

fAG,L\q Srì\rLe

A {'dA ?\ccA, RúdíA.Sr

ALEflÉ É RAÉ€r MaRoDOfiA

rrl trÈlrg }sqr\

SVrzzÉR\

S... lV


CI.UAN.DO V-DIRfO OUEt GJ{A$DÉ STJìÉPITO ET S\ibTTO RU}4ORÉ, CHS rÍ,CIOJIOQVÉLtf fRE

flRATf1$ qvELtÀ EXPlJtsrosÉ,P^RvE LoRocr{.u t'vs$Ino u$A GRA6yruurlTvDl}rÉ, Ef lE,nÒ5r $Essor{o crrosi rN Fv6A f ER.$0$ÉssBRÉp.RÉSt.M,r ytolrr or uoRofi)^Ht{orîrfl D.aFs,elTI SJ' pER r.r Lìlto-.-SÀ$cTI. SÉRYto$rclio!,1ÉlERLAS^flcr^ coNVERsÀzToJtÉ Éî guoNl ÉxÉ$.PuTRlcllo6ì{10Br$o E L0B.o Í,RRof{TF-TRTT0I{$AR0I{0 ALTAvJ{ITÀ }ÉLLA Srrri,ro a\

/)

l{0$Ar{A LUrÉSn, socTogÉcTÉrIDosIA. Q".,ÉLL.A., do$FÉssAr{DOÉ.t0RO 6RAN}É E,RR0gE,Ef CHoSì ql1A.tfl{I, Ogpfl$ATI NÉlrA Lo-R.o !É,RVÉRSIÍATÉ FURrro.}fSct{.ActATI.U\ e\lg\.r.E YÉRÍ{A, Ér nr$As!, auÉt PAE'SÉLrbÉRo ET PuBcATogERFÉcT.auÉ$fÉ ArTvcTo-Dr evÉLr.A INFrCfUoSa. Éf pÉsfLFERA.SÉCÍA, ÉT Lf FRAff foTAL$lNfg RrlrAsgRo tIEERr 5A O6JÌ1 t0R0 ?Ér,sÉcr{vTlo$É.

:*l

,i,1, i,r, i^ri

i,i:

i-;,. j: jl r.'

ì,r:';il ::r I , , i

I

,ll:

.j


I i -

iLe id*

T2 suj- Fraticelli notizÍe del B. Tommaso Bellacci

in Maremma sono state ricavate dal-la da Firenze o da Scarlinorscritta ai

L i d , e r i d e v a no ch i a ma n d o l i n Fr ati mj.nor es facti m aior e.l' ( fI) irano-Tradilori del Vangelo e d.ella regola; li maltrattavano loro i 1 c a p p u ccío tra sci n a n d -oli ecc.

leggenprimi

e li d.i c toglj-endo

Se c o n d o I a l e g g e n d a , i n Ma re nm a, i Fr aticelli avr ebber o espli"cato v ar ie forme di attività eome frati ribelli ed ereticanti, fautori del1e s t e s s e t e o r i e e p ra ti ch e d e i laiei chiam atj- Bizzocdni- o Beghini e s ec o n d o l a c o n fe ssi o n e d e l l e d onne che pr endevano par te alle lor o c ongr ghe furono autori d"i varie scorrettezz,e moralj-. Si r i m a n e u n p ò i n ce rti se accettar e come valida quest r ultim a affer mazi o n e p e r ch é 1 a te sti mo n i .a n za delle donne sar ebbe stata lasciat a in m o m e n t i u n p ò d ra mma tÍci ,di eccitazione non solo d"a par te di ques t e m a a n c h e d " a p a rte d i ch i r iceveva la notj- zla , tr oppo pr opensi a v ed e r e t u t t o scu ro n e 1 l e ri u n i oni nottur ne che si facevano nel C onv en to della Nave, I documenti storici descrivono simili qccessi da parte dei Fraticelli i q u a l i in i zj -a ro n o d a p p ri ma con 1o scÍ- sma, staccandosj- da1 Pa pa e dai Superiori dellrOrd"ine Francescanorsino a glungere allteresia vera e propia adottando l-a cosidetta lÍbertà di Spirito mediante la quaì_e res e r o l e c i t a o g n i i mmo ra l i tà anzi- 1a giustifÍear ono con 1e pr ati c he r e l i g i o s e n o t t u r n e , c o m e a v v e n l v a n e l l a C h i e s a d " e l - l aN a v e r d o p o c e r t e officiature o canto di 1audi. A q u e s t r u l - ti ma fo rma d i l i cenza gi.ungevano talvolta anche confr aternite religiose la1ca1i come quelle dei Battuti e dei Flagellanti.(12) f n v e c e c o n p i ù fa ci l i tà si am m ette 1a pr eced.ente notj.zJ.a seeondo la q u a l e 1 Fra ti ce l l i ( Bízzocchi o Beghini ) a ve va n o i lor o fautor i t ra g 1 i a b i t an ti d e i p a e sj - vi cini poiché in gener e i Toscani e i n s pe c i a l m o d o i Ma re mma n i (se condo altr i autor i) avr ebber o semDre nuj "nnata t rit o i n f o nri .o a l l ta n i mo u n r epulsione a star e soggetti e una naturale facilità a parteggiare per chi contrasta 1e autorità costituite. Qualcuno ad,dirittura mette nella stessa lineardi sorda ostilità verso autorità e p o te n ti , a n ch e una cer ta connj- venza nel- passato tr a b a n d i t i e p op o l a zi a n i ma re rn mane. insri fatti l{aggioriin sensofigurativo

FLRCELL'qilîl {confralernitadei F. o disciptinati) Seltareligiosasorta in Urbria(a perugía)net l?ó0 e diffusasi in tuft l,Europa centroseiùentríonale i cui sequacisi flagellavano pubbl icarentejripetutarente condannatr dalla Chiesa{lZ?ó-lg{g},Ei ertinsenel sec,IV.


it La vLta grarna e llbera del-La Maremma, l tLndl-vLdualttà e l f abbandono a eè stessL del maremnanf., potevano benissimo gf.ocere questl. EcberuL delIa nental.fta e gtustffleare tL faclle rad.lcarsl ed espandere delle eresÍe fn fiarenma no&ché di BovJ.montf socLall e poLitlct ostl.lL elle autorLtà speefaLmente a quell.e eooleslastLehe eone é ewenrrto neL geeolo scorEo e anche in queato. Boenpf.o tLpieo é la sfagolare e caratterfstloa flgura dl' rlf,ortsatore (ff)rquasL nlaretrnano o soalal,e e relfgioso che é David Laszarettl alpeno Ln contfnue reLazLonL oon questf..

u, cosv$S$oDr uoIsEEuttRo (nnovÍ partieolart)

n conyento dl tonte l[uro oggt é orn]aL soltanto Bn rilsnasso d.J.rovLae, con Le partt alreora ln pfedl cbe vaanlo rovf.nand,o df glom'o Ln glorao. SÍ notano r€oéntl- traeee dL seavf. fu.r aLounl putf ohe se fosgero €Ér€gtritt coa un certo crlterio potrebbero aver6 una glustifÍaezf,oae, fnveoe essend.o eseguLtl eon l f fatento df rLatreecLare presunti tesori contribul.scono soLo a. rovfnare senprs el1 ptù clò che é rÍnasto éaI lontano 186 quando i1 Gonvento dt SearLfno fu eoppreEso. Sf possono notare aneora Ie eeLLe fn nuratura oostnrlte nel, I47O dal Beato Oasparo in soetltnzf.one dl queLLe dL Legno e èi fragche perehé temeva cbe L reecesgiya poyertà eostrlngesse f. freti eome ayevano fatto que]-l1 d.eL Conventino di $.Oerbone sotto f.L Tonte Cap4nne (Igola rttEl,ba) ad. abband,onare iL Convento di Honte lluro. I,e torri che fanno parte delle p1ànta del, Conveato furono costnúte rasgalto dopo l deL plratL del 16 naggto f;52g .AgsaLto in oai furono e p:refrl prigLonl.erL L freti rapLtf. e lL gaardf.ano. Ha noaogtante Ie f,ortLfLsauÍonL I ptratt toruarono aeL L565 dacobé qulndioina d,tannf sLn verEo fL L freti 1o abbandonarono lter una '

r580.

Se1 eonvento sÍ trovano l.e sepolture(non af beati dell rordl.ne franceEcauor

+ncora rltrovate)

di alcu-

IL Beato q,aspars da FÍreaze , Polldoro Romano, Aatonlo $enese, Hlehele d.a trlassa, BattÍgte da Pogglo, Ladlsleo ungherég€r Quest tultimo rloordlamo sf er& Eesso al segufto di S. Beraardinù ehe 1o nandò a qg€sto Convento sotto Le dfresl.one d.el Beeto |fomago. 3an Bennardlno era goLito naad.are suof dÍseepoll aL Coavento dL Searllno e aveva oerta,mente vf.gf.tato 1L 0oaveato alneuo prLns e dopo La pred.f.casf.one eh€ tennerforsere Pf.ombfno. Inflne sappl.a,uo ehe nel XVfif seooLo d.L Searlf.no prestavalso --- I fratf serîrf.ELo religf.oso n€f. fornf e aelle femfere d.l. Fol1on,íea.

LAUZAfiETîI nnV lnS (l ffiE-TB-I EarrEIfi erl I i nrci Oorso (ff)

c h ec o n v e r t i t o ssii r i t i r o ' i n u n e r e r os u l t { . L a b r o predicando ccngrandesuccesso ,nella lonadel t{onle À o i a t ai I r i l , o r n o a l l a f e d ec r i s i i a n ap r i ei t i v a e la conunione deí I'erriper preparare li avvento dell,eùa, d e l l oS p i r i t sS a n t s . Fuuc c i s oi n u n os c o n t r oa { u o c s c o ni c a r . a b i n i ei n r iv i a t id a l l , a u t o r i t ac,í v i l i e r e l i g i o s e I s u o iI i b r i f u r o n o t e s s ia l l ' i n d i c e


X,ARCELIoSQUARCI,ÀLUPI

Era un Bed,Lco PLonblnese d,f temperaneato LrrequLetorsue Botlzie gl hnnao fropratutto grazfe aJ" 6uo dJ.arlo di guerra suLla tarema {t}Zlf556) cte LuL namata d.alLa parte del. medlcef e spagnolf. ooatro I sene rreai, francesf. e turchÍ. ilel"La storl,a dl ?lonblno 11 suo nome ooupare nell fatto notariLe rLguardante l fugo de1 nrllno dl FollonLca d,a parte del ptombl.nesl.. alcune oondLEÍonf che ae tron to SqueroLaLupf J.npose ai follonLobesl f. pf.onbÍnesÍ dl neegllere per loro ugo rLepettate LeseLavario llberi altri nuLfnl. second,o Lntervento fu quando l-e rendl.te dell, tAbbazl.a dL San suo Un Qulrico a PopulonLa, furono destfnate aIla chl.esa ps^rrocchiale d1 $an a borse d1 gtudlo Loreszo Ln PLonblno; meatre egll voleva degtinerle per stÌrd,eati. ScrLgee str algglqentl riguardantf. La nedloine e dl Lul coaoselano 11 nanogerLtto ilDffega deLla Pesten d.edl,oato a Canill.o CegtlgLfoaft Senatore mllanege, nel Tfil. esula ln SvLzuera .Certo é l1 suo ?oeo dopo per notl,vi rellgiosi dLstgceo dalla obleEa cattolLoa na pooo probabtLe (oome affernereb alcuni) Ia Ena ad.eslone s qualabe grappo dL eretfel o protestantf o caLvlaf.stf . n CantLnorl Lo defLnLeG€ -3ollenperaneato LrrequLeto ln cerca d1 fortunar t-. $uo é tl seguente dLgtfeo conpoÉrtorseeonèo luL, al.lorcbé gtunto nel Cantoae det Grigloni (L tantiea Rezia ) fu llbero ospf.te come llbero era Crlgto.: Egt Llber Christusrest Rhetferliber et hospes Est procul v'ulpesrd.Era eatena va1e. rEt llbero Cristo, llbera e ospltale é la Resla Et Lontana La Volpe, addfo aturC'èatena. (Ila voLperera Ll cattoll.cefriuo o 1L papato ?)"La traduzlone gLtlsta può esÍtere questa gleoché 1o Squarctalupf era deboLe fp &atlno cone affermerà ptù tardf fn una lettera dl,retta a tlno Celgl g1à govèîB&gtaoeatosl tore dJ. Iagsa anche LuL dalle chiesa aettolLca e rLfngf.ato 1n Svizzera. l -: n Eo 11 conune male degli ltalfanL che nentre si use e fforfece Ia lfngua LatLna per tutta 1 r&rroparnol lnveoe dlsprezzla^mo uno studLo così grande. Ési Lodiano noltlsElmo La ltngua patrLa îogoaaa e place a tuttf e rLtenLano che sis ptù faoLLe e rfeca d,el leti.ao.In lt*Lfa non trovf nessuno cbe parLl fa,nf.11a:meate lL LatLnore non sl.a-'dérLgoÉ: Verso 11 \57\ é aef GrLgloni dalla parte deglt opposLtorL alLa ohlesa cattolioa e a qneEto proposÍto sorlsae da Plur ulra lettere professandoglf a,mÍoLzia eterna. a


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.