RESEARCH
BOOK
utopia reloaded A+P Smithson’s Robin Hood Gardens
Questo book è il risultato delle ricerche affrontate dagli studenti del laboratorio, i quali nella fase preliminare a quella progettuale vera e propria, sono stati chiamati a un lavoro di attento studio e analisi di diversi temi e ambiti inerenti il progetto degli Smithson. L’obiettivo è stato quello di fornire a tutti i gruppi di progetto una solida e vasta base di conoscenze sulla complessa quanto affascinante attività teorico progettuale dei due fra i più importanti esponeneti del brutalismo e in particolare sull’edificio dei Robin Hood Garden, al fine di affrontare con maggiore consapevolezza e attenzione il tema di progetto. In particolare quest’ultimoè stato analizzato in ogni sua componente, dalla scala urbana a quella del dettaglio, dalla dimensione socio-culturale a quella tecnico costruttiva. I capitoli conclusivi sono invece inerenti i risultati del concorso indetto nel 2008 da BD per dimostrare le possibilità di recupero e potenziamento del complesso dei RHG e la presentazione del progetto Blackwall Reach Regeneration Project promosso nel 2000 dal National Regeneration Center e che pevede il rifacimento e la riqualificazione dell’intera area del Blackwall Reach. Sono inoltre state eseguite da alcuni studenti ricerche per la ricostruzione in dwg dei RHG tramite piante sezioni modelli assonometrie ed altro, partendo dalle documentazioni grafiche forniteci dalla docenza a inizio corso, per lo più costituito da copie dei disegni degli Smithson e ipotesi di altri studenti che in precedenza avevano studiato il medesimo complesso.
utopia reloaded
A+P Smithson’s Robin Hood Gardens
_Analisi Urbana
9
Carlo Alberto Cusinati - Martina Pini - Marco Pioventini
_Inhabitants
57
Alice Babini - Leonardo Bruno - Sofia Passani
_Cluster
103
Stefano Boccotti - Giulia Ricci - Francesca Roggero
_Sistema costruttivo IIgaz Kayaalp - Josefina Mendez - Stefania Monici
133
INDEX
161 235 253 303
_Elementi di dettaglio e finiture Chiara Girolami - Chiara Giussani - Viola Grassenis
_Maquette Filippo Amoretti - Clara Angioletti
_Blackwall reach regeneration project Elena Ceriotti - Arianna Chierici - Sara Manzoni
_Golden Lane - Husing project Daniele Gamba - Miriam Tinto - Paola Tonizzo
Questo book propone una serie di analisi atte ad indagare il contesto urbano in cui si inseriscono i RHG. In particolare sono stati studiati il sistema viabilistico, i servizi, i centri attrattori e conseguentemente come i flussi pedonali e veicolari si distribuiscono nell’area e come investono l’area di pertinenza dei RHG. Per concludere sono stati analizzati diversi dati inerenti alcuni aspetti socio economici della popolazione residente. Per ogni indagine effettuata si è cercato di mettere a confronto le due zone di Poplar e di Canary Wharf al fine di individuare possibile scenari di sviluppo integrato dei due.
Analisi urbana Carlo Alberto Cusinati Martina PIni Marco Pioventini
I. INQUADRAMENTO II. VIABILITA’ III. SERVIZI IV. ABITANTI V. ACCESSIBILITA’ VI DENSITA’ A CONFRONTO
10
11
_Inquadramento PICCADILLY CIRCUS KENSITON GRADENS
BOW EAST BETHALL GREEN NORD
WEAVERS
WEAVERS
SITALFIELDS AND BANGLATOWN
BETHALL GREEN NORD
BOW WEST
BOW EAST
MILE END AND GLOBE TOWN
ST DUNSTANS BOW WEST
MILE END EAST
BROMLEY BY BOW
AND STEPNEY GREEN
WHITECHAPEL
EAST INDIA AND LANSBURY
LIMEHOUSE SHADWELL
WEAVERS
WEAVERS
SITALFIELDS AND BANGLATOWN WHITECHAPEL
MILE END AND GLOBE TOWN
ST KATHARINES AND WAPPING
MILE END EAST
MILLWALL
BROMLEY BY BOW
BLACKWALL AND CUBITT TOWN
ST DUNSTANS AND STEPNEY GREEN LIMEHOUSE
EAST INDIA AND LANSBURY
SHADWELL
ST KATHARINES AND WAPPING
MILLWALL
12 2
BLACKWALL AND CUBITT TOWN
Devons Rd
Star Lane
Langdon Park Canning Town
Lime house
ROBIN HOOD GARDENS
All Saints
EAST INDIA DOCK BASIN Westferry
East India
Blackwall
Poplar
CANARY WHARF
West India Quey
Canary Wharf Heron Quays
MILLENIUM DOME
Canary Wharf
North Greenwich
South Quay
INSLE OF DOGS
MILLWALL OUTER DOCK
Crossharbour
Mudchuts
Insland Gardens
13 3
_Sezioni territoriali
14 4
15 5
1 66
_“Visual connection of the people to their district” 1972-2013
La seguente analisi parte dall’osservazione degli schizzi prodotti dagli Smithson nel 1968. In questi disegni gli Smithson mostrano quali sono le relazioni tra i blocchi residenziali e il loro intorno, a dimostrazione dell’importanza che i due davano al contesto urbano e alla sua strutturazione al fine di garantire un buon livello di vita e di favorire le relazioni sociali. Essi stessi scrivono “Our general objection when we get a new site is to knit together what is good in the surrondings by the insertion of a new building. To inject, thereby, new life even to buildings and things that are old and tired”. Nel primo dei due disegni, chiamato dagli Smithson “Visual connection of the people to their district” vengono evidenziate le viste principali che gli abitanti possono avere da diversi punti del lotto. Su alcuni degli elementi rappresentati troviamo spiegazioni dei due architetti che chiariscono dove e perchè la loro attenzione si focalizzava. Per esempio essi parlano delle vista delle navi come elemento decorativo della scena urbana che si muovono lungo l’ansa del fiume Tamigi che rappresenta il grande riferimento geografico dell’area e di Londra in generale. Gli altri due elementi identificativi del luogo vengono identificati nell’East India Dock dle 1806 e nella ferrovia del 1844. I due specifano però anche che sono consapevoli del fatto che le città, la società e la vita in generale stanno cambiando e quindi il progetto non può appoggiarsi esclusivamente su questi capisaldi ma deve anche autossuportarsi al fine di un rinnovamento di qualità. Come da loro intuito lo scenario urbano dal ‘72 ad oggi si è fortmente modificato. Si è quindi voluto riprodurre, a partire dallo schema originario, un nuovo disegno che evidenzia quelli che oggi sono gli elementi più significativi ed evidenti per chi guarda la città dai RHG. In particolare si segnala la diversa vista che si può avere sul Tamigi e sulle navi, modificata dalla presenza incombente di Canary Wharf sullo sfondo e di alti edifici residenziali e non in primo piano. Completamente diversa è poi la vista sul lato che una volta ospitava il grande India Dock che oggi è ancora presente ma in dimensioni nettamente inferiori e quasi iteramente nascosto dagli edific del Tawer Hamlet. 17 7
BALFRON TOWER
ROW HOUSES
EAST INDIA DOCK
TOWER HAMLET
SWISS RE TOWER
MILLENIUM DOME
CANARY WHARF ONTARIO TOWER
18 8
19 9
20 10
_“Traffic pattern and desire routes of tennants” 1972-2013
Nel secondo dei due schizzi gli Smithson mostrano i “Traffic pattern and desire routes of tenants”. Interessante dello schizzo è la rappresentazione delle strade come intensificarsi e diradarsi di “bolle”, che rappresentano dimensioni e livello d traffico delle infrstrutture. Nello schizzo sono poi evidenziati alcuni dei principali servizi presenti nell’area attorno ai RHG e quali le direzioni privilegiate del flusso pedonale dai RHG all’esterno, per lo più coincidenti con gli accessi al sito. Anche in questa mappa l’East india Dock si presenta come elemento di riconoscimento dell’area. Ineressante è anche notare come il giardino dei RHG venga definito “stress free zone” in cui gli abitanti sono protetti dai rumori e la vista delle grandi infrastrutture viarie, caratteristica che ancora oggi è mantenuta inalterata. Riportiamo ancora una nostra riproduzione dello schema in cui emerge una complessiva analogia tra situazione passata e presente, sia a livello di traffico veicolare, di flussi pedonali privilegiati che di servizi presenti. In particolare le freccie che indicano le “desired routes” corrispondono con le direzioni che oggi corrispondo alle strade con maggior flusso pedonale, come rappresentato più avanti in una mappa.
21 11
SHOPS RESTAURANTS
TOWN HALL
22 12
23 13
24 16
_Sistema viario
Il sistema viario nell’area presa in considerazione, ossia quella comprendente i distretti di Poplar, Canary Wharf, East India e Limehouse, è caratterizzata da una certa complessità. Si è dunque scelto di semplificare suddividendo le strade in tre gruppi distinti in base alla scala a cui esse lavorano, distinguendole per colore e spessore. In particolare rientrano sotto la denominazione di “strade primarie” tutte quelle che collegano l’area con il resto della città e della periferia londinese, “strade secondarie” quelle che oparano a livello di quartiere, e “strade terziarie” quelle che non sono interessate da un traffico pesante e che servono piccole porzioni per lo più in prossimità di aree residenziali. Oltre a lavorare con spessori e tonalità di colori differenti si è scelto di dare un’indicazione per quanto riguarda l’intensità del flusso automobilistico con la giustapposizione di diverse linee in base al numero di veicoli che percorrono una certa strada nelle ore di punta. L’area è caratterizzata dalla presenza di tre strade principali che da un lato favoriscono il collegamento con le altre parti della città, come avviene per il Blackwall Tunnel che collega la parte a nord del Tamigi con la zona attorno al Millennium Dome, ma che dall’altro rappresentano delle barriere visive e fisiche che separano il tessuto urbano in diverse aree. E’ questo per esempio il caso dell’Aspen Way che divide la parte nord dell’area da quella a sud, presentando solo due punti in cui è possibilie attraversare a piedi tale infrastruttura. E’ stato inoltre rappresentato il sistema di piste ciclabili che risulta essere frammentato e privo di un disegno generale che ne organizzi l’utilizzo. In particolare essendo esiguo il numero le piste ciclabili vere e proprie, risultano infatti localizzate nella parte nord-ovest verso il centro di Londra, si è deciso di segnalare anche tutte quelle strade in cui è possibile circolare con la bicicletta con particolari problemi. 25 17
26 18
Strade primarie Strade secondarie Strade terziarie Piste ciclabili
Mars hW all
ndia
I East
Dock
Rd
Aspen Way A1261
Bl ac kw all Tu nn el
27 19
28 20
_Servizi di trasporto pubblico
Un altro importante aspetto da considerare nell’analisi dell’area d’interesse è il sistema dei trasporti pubblici all’interno di questa e tra l’area e il resto della città. Ancora una volta si è ragionato per scale; partendo dal sistema che lavora su una porzione di territorio più estesa è necessario citare la fermata della metropolitana Canary Wharf, sulla Jubilee Line, che collega la parte nordovest, il centro e la parte est di Londra. Anche la linea leggera fuoriterra della metropolitana chiamata DLR (Docklands Light Railway) fornisce un valido e veloce mezzo di trasporto che partendo dalla Torre di Londra collega la zona chiamata Docklands, nella parte est di Londra. Sono presenti numerose stazioni nella zona di Poplar e Canary Wharf in cui i treni per tutte le destinazioni passano con frequente regolarità. All’interno del quartiere è possibile spostarsi anche con mezzi su gomma, sono infatti presenti circa una ventina di linee di autobus che percorrono da est a ovest e da nord a sud l’intera area, mettendo in comunicazione tutte le stazioni della linea DLR e della metropolitana con i principali centri residenziali, ricreativi e lavorativi. Pur venendo rallentate dal traffico che caratterizza in particolare le strade più grandi, queste linee funzionano in modo efficace grazie all’elevato numero di autobus e di fermate presenti sul territorio. E’ presente infine un sistema di trasporto via acqua che attraverso ferry boats e piccoli traghetti collegano i numerosi porti presenti lungo le coste del Tamigi, un tempo utilizzati esclusivamente per il carico e lo scarico delle merci, e che negli ultimi deccenni sono stati trasoformati in punti per l’attraccaggio anche di imbarcazioni che portano persone. Sebbene siano presenti diverse linee di ferry boats, questo sitema di trasporto risulta essere inevitabilmente più lento rispetto agli altri sopracitati, utilizzabile più dai turisti che dagli abitanti della zona che possono più agevolmente servirsi di autobus e linee metropolitane.
29 21
Westferry
Poplar
Autobus Fermate Autobus Linea DLR Fermate DLR Fermata metropolitana Ferry boat 30 22
Fermate ferry boat
Canary Wharf
All Saints
Blackwall
31 23
RESID ENZ IAL E
RESIDENZIALE
COMMERC IAL E T
RIO ZIA ER
ENZIALE SID RE
T
TERZIA RIO
IALE NZ DE
RE SI
32 26
RIO ZIA ER
_Attività e servizi
Un’analisi dei serivizi è essenziale per comprendere il contesto in cui si inserisce l’intervento. L’analisi è stata effettuata per step successivi di sempre maggior dettaglio che vanno dall’evidenziazione delle principali aree fuznionali alla catalogazione analitica dei servizi. In prima analisi abbiamo evidenziato le macroaree funzionali riscontrabili nell’area e deducibili innanzi tutto da una prima analisi della scala degli edifici e in seconda battuta da una veloce verifica effetuata con mappe virtuali, alla luce anche del sopraluogo effetuato. E’ evidente come l’area di analisi sia quasi nettamente distinta in due sotto aree, fisicamente separate dalla strada a scorrimento veloce A1261 e funzionalmente distinte per la predominanza a nord di isolati rsidenziali mentre a sud, nella zoan cioè di Canary Wharf, di edifici per il settore terziario. Nella seconda fase di indagine sono state analizzate le funzioni prevalenti di ciascun edificio presente nell’area, catalogate ancora per categorie piuttosto generali, ma sognificative all’interno del contesto di analisi. A colpo d’occhio, oltre alle osservazioni sopra citate, è possibile notare una notevole presenza di edifici religiosi e scolastici, sintomo dell’elevata presenza di popolazione giovane e dell’orientamento culturale degli abitanti spesso legati a cuture per cui la religione cotituisce un aspetto primario della vita. Interessante è poi rilevare la presenza in un area relativamente ristretta di un elevato numero di centri sociali, ench’essi segno evidente di una precisa condizione sociale dell’area. Come ultimo step è stata effettuata una catalogazione di tutti i servizi presenti in maggior numero o con una particolare valenza all’interno dell’ambito di indagine. Quest acatalogazione prevede valori distinti per i due sottoambiti di Canary Wharf e Blackwall, da cui emerge come servizi culturali, amministrativi e finanziari si trovano in netta prevalenza nel primo ambito, mentre altri quali centri sociali, campi sportivi, edifici religiosi e scuole siano presenti prevalgono nel secondo ambito, come normale conseguenza della sua prevalente funzione residenziale.
27 33
34 28
Terziario Ristoro Mercati Edifici amministrativi Scuole Residenza Edifici religiosi Edifici dismessi SanitĂ Cultura Centri sociali Sport e ricreazione
35 29
_Catalogazione dei servizi
_Catalogazione dei servizi
30
36 30
31
37
Attività puntuali Concentrazione di attività
600
m
Parchi pubblici
BARTLETT PARK
120
0m
CAMPI SPORTIVI
SCUOLA CATTOLICA
SCUOLA ELEMENTARE
350 m
SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA ELEMENTARE BIBLIOTECA
CHIESA CATTOLICA SCUOLA ELEMENTARE
800 m
NEGOZI E RISTORANTI
MERCATO
BAPTIST CHURCH SCUOLA ELEMENTARE
ALL SAINTS CHURCH
COLLEGE
20
NEGOZI
CINEMA
DLR STOP
MUSEO
60
0
m
MERCATO
0m
100
CENTRO SPORTIVO
700 m
BIBLIOTECA
38 32
0m
PARCO
NURSERY
_Flussi e distanze
La mappa seguente evidenzia gli ATTRATTORI e i FLUSSI pedonali dell’area. Nella definizione degli attrattori sono stati considerati i servizi e gli spazi in cui gli abitanti si recano pressochè giornalmente o che costiuiscono possibili luoghi di ritrovo e ricreazione. Di seguito alla definizione degli attrattori sono stati individuati i diversi flussi pedonali che collegano tali elementi e la cui distribuzione e intensità dipende dalla densità di attrattori, dalla scala e la qualità delle infrastrutture, dall’accessiblità dei luoghi e dai bisogni degli abitanti. I flussi pedonali si concentrano nei due assi che incorniciano a nord e a ovest i RHG. Assi che collegano, uno la stazione DLR di Blackwall con l’ East India Dock, l’altro affianca la maggior concentrazione di negozi e ristoranti dell’intera area. Interessante è stata poi l’analisi degli spazi verdi e la loro relazione con i flussi pedonali, essendo spesso la gente portata ad attraversare zone verdi per raggiungere determinati luoghi si per questioni di economia di tempo sia per la piacevolezza di muoversi in luogo non intaccato da problemi di traffico. Risulta da ciò che il giardino interno ai RHG si trovano una posizione cruciale inclusa tra diversi luoghi attrattori, costituendo quindi un ottima “strada” alternativa per i pedoni, come è stato rilevato anche direttamente in loco. Lo stesso avviene per il parco a ovest dei RHG, che costituisce esso stesso un attrattore in quanto dotato di servizi per i giovani, un buon grado di mantenimento e una vantaggiosa posizione vicino al College e altre scuole primarie. Opposta è la situazione del parco che circonda la All Saints Church, che costituirebbe un attimo canlizzatore di flussi per gli stssi motivi del giardino de RHG, ma si presenta recintato su tutti i lati. Di particolare importanza è poi la barriera costituita dal Black Wall tunnel che impedisce quasi completamente i flussi pedonali da una parte all’altra, isolando in certo modo l’area verso est che si vede circondata da questa grande infrastruttura dai docks e da una zona industriale. Lo stesso problema si presenta in parte anche a cavallo della Aspen Way, anche se con minore intensità in quanto sono presenti alcuni passaggi pedonali, possibili portatori di grandi flussi vista la natura dell’area, ma ancora non sufficientemente sviluppati. 39 33
40 34
Attrattori Verde pubblico Verde privato Problemi di accessibilitĂ Flussi pedonali Flussi pedonali potenziabili AccessibilitĂ pedonale Barriera ai flussi pedonali
41 35
42 38
_Statistiche sulla popolazione residente
I dati riportati di seguito nei grafici sono l’esito dei numerose indagini e ricerche portate avanti dai membri del Tower Hamlet Council, organizzazione governatia attiva nell’omonimo quartiere londinese che si trova a est della città di Londra, a nord del Tamigi. I seguenti grafici in particolare fanno riferimento alla zona attorno i Robin Hood Gardens che si è scelto di dividere in due aree, comprendenti i distretti di Limehouse, East India e Lensbury l’una, e Canary Wharf, Millwall e Cubitt Town l’altra, caratterizzate da numerose diversità, nonostante facciano entrambe parte della stessa municipalità
43 39
Popolazione residente (num.) 30500 30000 29500 29000 28500 28000 Popolazione
27500 27000 26500
I numeri riportati nel grafico a fianco presentano il numero di residenti a giugno dell’anno 2010, ossia all’epoca dell’ultimo censimento ufficiale. E’ evidente lo squilibrio del numero di abitanti delle due aree prese in considerazione, in cui una risulta avere più del doppio di residenti dell’altra.
26000 25500 Limehouse and East India
Canary Wharf and Millwall
Etnie (%) Basati sul censimento del 2001, i numeri qui a fianco mostrano in percentuale le diverse etnie che abitano questi quartieri. I dati furono ricavati in base alla provenienza geografica di ogni residente e al suo background culturale. La presenza di numerose etnie fa di questo distretto uno dei più multiculturali della città di Londra, in cui più del 52% della sua popolazione è composto da immigrati. Canary Wharf and Millwall
Criminalità I (num. al mese) Uno dei problemi più gravi di questa zona di Londra è l’elevato tasso di criminalià che nella zona di Limehouse-East India arriva quasi a toccare il doppio di crimini comessi in mese nella città di Londra. Secondo le stime del Dipartimento di Polizia di Londra in questa zona i crimini commessi non sarebbero riconducibili ad un sistema di organizzazioni criminali che agiscono su larga scala. Canary Wharf and Millwall
44 40
Anzianità (num.)
Canary Wharf and Millwall
Il grafico sulla sinistra mostra la composizione della popolazione residente secondo l’età. Questi dati sono stati aggiornati in base alle stime fatte ogni anno nel periodo intercensimentale. I dati mostrano una maggior omogeneità di residenti nelle prime fascie di età nell’area di Limeouse-East India, mentre spiccano per numero i residenti tra i 16 e i 44 anni nella zona di Canary Wharf.
Religioni (%) Un quartiere i cui residenti appartengono a diverse etnie significa anche la conviveza di divese tradizioni, culture e religioni. Nel grafico a fianco vengono riportate la percentuale della popolazione residente secondo le proprie credenze religiose, in cui Cristiani, Mussulmani e atei sono in netta maggioranza rispetto alle altre religioni praticate nell’area presa in considerazione. Canary Wharf and Millwall
Criminalità II (num. ogni 1000 persone) Nel grafico a sinistra sono riportati il numero di crimini ogni 1000 persone divisi per tipo. I dati provengono direttamete dai rapporti della Dipartimento di polizia metropolitana di Londra a seguito di analisi e studi portati a termine nel Marzo del 2008.
Canary Wharf and Millwall
41 45
46 42
47 43
Household categories (%)
Famiglie di conviventi Un solo genitore Familie di coppie sposate Una sola persona Coppie senza figli Studenti
Limehouse e East India
Millwall e Canary Wharf
Il governo britannico si serve del concetto di household per l’elaborazione di statistiche. Con questo termine si intende una persona o un gruppo di persone che hanno l’alloggio come loro principale residenza e per un gruppo di persone che condividono almeno un pasto al giorno o la zona giorno dell’abitazione. Queste statische risalgono ad aprile del 2001.
Household composition_coppie conviventi (%)
Totale delle famiglie composte da conviventi Tutti i figli indipendenti Senza figli Con un figlio da mantenere Con due o più figli da mantenere Limehouse e East India
Dal grafico risulta come nella zona di Millwall e Canary Wharf la percentuale di coppie convivneti è piuttosto superiore rispetto a quella di Limehouse e East India, ma in entrambi i casi si nota come la maggioranza di queste coppie siano senza figli e in caso contrario questi sono per la maggior parte dipendenti dai genitori.
Millwall e Canary Wharf
DWP working age clients (%)
Maschi Femmine 16-24 anni 24-49 anni più di 50 anni
Limehouse e East India
48 44
Millwall e Canary Wharf
Il DWP(department for work and pensions) è responsabile di benessere e politiche pensionistiche e svolge un ruolo chiave nell’affrontare il problema della povertà tra i giovani. La statistica mostra una suddivisione per sesso ed età delle persone in età lavorativa che usifruiscono dei servizi erogati dall’ente. (dati di agosto 2007)
Household composition_coppie sposate (%)
Totale delle famiglie composte da coppie sposate Tutti i figli indipendenti Senza figli Con un figlio da mantenere Con due o più figli da mantenere Limehouse e East India
Millwall e Canary Wharf
Tasso di disoccupazione (%)
Totale richiedenti sussidio di disoccupazione Totale richiedenti_maschi Totale richiedenti_femmine Richiedenti tra 16-24 anni Richiedenti tra 16-24 anni_m. Richiedenti tra 16-24 anni_f.
Limehouse e East India
Millwall e Canary Wharf
Motivi di richieste di sussidio (%)
Persone in cerca di lavoro Genitore solo Pensione di invalidità Altri tipi di sussidi Persone che necessitano badanti
Limehouse e East India
Millwall e Canary Wharf
La % di coppie sposate rispetto a quelle conviventi è nettamente superiore, fatto in parte da collegare a fattori culturali dipendenti dalle etnie che compongono la zona di East India e Limehouse. E’ inoltre significativo notare come gran parte di queste famiglie abbiano più di due figli da mantenere, indice del fatto che le famiglie sono per lo più numerose, fatto che spiega la numerosa presenza di scuole primarie e denota l’esigenza di asili ad ora inesistenti. Queste statistiche si riferiscono alla % di persone disoccupate in cerca di lavoro che beneficiano di Job seekrs allowance, ovvero un sussidio statale.Questi dati servono a indicare come la forza lavoro si inserisca nel mercato del lavoro. Preoccupante è il dato che la maggior percentuale di richiedenti sia compresa tra i 16 e i 24 anni. (dati di Novembre 2009) In questo grafico vengono riassunti i principali motivi per cui le persone ricorrono al DWP. In questo caso i dati tra Canary Wharf e East India sono pressochè uguali. Il principale motivo per cui vengono erogati i sussidi è l’invlidità, mentre bassa è la percentuale di persone che hanno bisogno di badanti essendo piuttosto bassa l’età media dei residenti. 49 45
50 48
_Sistema di percorsi e di accessi ai Robin Hood Gardens
Un tema affrontato con particolare attenzione da Alison e Peter Smithson nella fase progettuale dei Robin Hood Gardens fu quello sull’accessibilità al lotto e sul sistema di percorsi all’interno di esso. Una delle prime riflessioni che poi si concretizzò al momento della realizzazione dell’opera fu in mertito al problema che era già un’emergenza del crescente traffico automobilistico sulle vie adicenti all’area di porgetto e sul conseguente desiderio di creare una “stress-free zone” per gli abitanti. In aggiunta al posizionamento dei due blocchi di edifici al limitare del lotto e alla realizzazione di barriere anti-rumore (“acustic wall”) nelle parti confinanti co le strade più trafficate, risultò dinque necessario eliminare completamente il traffico automobilistico all’interno del lotto. Il risultato fu la pianificaione di un sistema di circolazione della vetture ai margini dell’area di progetto collocando sempre sul confine del lotto anche gli accessi ai garage che risultano essere ad un livello inferiore al piano dei giardini, riducedo al minimo la vista e il rumore percepito dagli abitanti e dagli utenti del giardino. L’area compresa tra i due blocchi residenziali risultò dunque completamente libera ricreando una sorta di spazio bucolico che si scelse di mantenere privo di percorsi anche pedonali. Gli unici vialetti lastricati, riservati a persone e biciclette sono infatti presenti nella parte tra gli edifici residenziali e la zona del giardino lasciata a prato che collegano i sette accessi al lotto con gli ingressi alle rampe delle scale che a loro volta postano ai ballatoi distributivi dei diversi piani. Tutti gli accessi al lotto, fatta eccezione per uno posto lungo Cotton Street, risultano essere posizionati lungo le due vie poco, o per nulla, trafficate, a nord e a sud del lotto, proprio con l’intenzione di ricercare un ingresso più provato e tranquillo. 51 49
_Ingressi ai Robin Hood Gardens
52 50
_Sistema pedonale
Ingressi pedonali
Ingressi pedonal
Ingressi carrabili
Percorsi pedonal
_Sistema carrabile
li
Ingressi carrabili
li
Percorsi carrabili Parcheggi 53 51
_Numeri e densità urbanistiche
ROBIN HOOD GARDENS
GOLDEN LANE ESTATE
BARBICAN
SUPERFICIE FONDIARIA (mq)
30’695
32’323
109’833
SUPERFICIE COPERTA
4‘308
8’911
46’575
SLP (mq)
36’168
48’024
314’762
RAPPORTO DI COPERTURA (sup.coperta / sup. fondiaria)
14 %
27,5 %
42,4 %
700
1500
6500
ALLOGGI
210
500
2’133
DENSITA’ ABITATIVA (abitanti / acro)
132
200
300
ABITANTI
54 54
I Robin Hood Gardens messi a confronto con altri due due complessi edilizi londinesi a loro contemporanei, i Golden lane e i Barbican, sembrano non utilizzare a pieno la loro potenzialità riguardo a numeri e indici urbanisti. Infatti se si analizzano la percentuale riguardante i rapporto di copertura dei RHG con quella dei Golden Lane, pur avendo delle superfici fondiarie con grandezza simili, il complesso degli Smithson appare quasi della metà piu piccolo; inoltre se confrontati con i Barbcan, il rapporto addirittura arriva ad essere triplicato. Se confrontiamo la densità abitativa le differenze in termini di numeri vengono rimarcate: i Golden Lane hanno capacità abitativa doppia rispetto al RHG, e addirittura i Barbican li triplicano. Questi differenze sostanziali possono essere dovute al fatto che i due complessi rispetto al RHG si trovano in una zona di londra più centrale e con un grande valore fondiario. Inoltre da questa anilisi si può ancora una volta sottolineare l’importanza che davano gli Smithson allo spazio aperto, inteso come luogo di incontro e socialità. 55 55
Per una riqualificazione ragionata è necessario riprogettare i RHG per gli abitanti, partendo dalle loro esigenze e necessità, ma anche leggendo criticamente il loro essersi appropriati del luogo. Quindi parallelamente all’attività di rilievo architettonico sono state fatte interviste per cercare di comprendere il più possibile gli equilibri che regolano la vita nei RHG.
Inhabitants RE-MAPPING RHG Alice Babini Ilgaz Kayaalp Leonardo Bruno Josefina Mendez Sofia Passani Stefania Monici
58
59
01 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
uomo Ishan | donna Malti | neonata uomo sui 35 anni | donna sui 30 anni Bangladesh corriere DHL | casalinga 3
D: Salve, possiamo chiedervi come vi trovate a vivere qui ai RHG? R: Salve, ci troviamo molto bene qui, è una bella zona e anche i nostri vicini di casa sono tutte persone perbene. R: Si per ora si, siamo in tre e abbiamo due camere una per noi e una per il piccolo. D: Cosa pensate di fare una volta che verrà demolito l’intero complesso? R: Eh, saremo costretti a cercarci un’altra casa ma non credo che cambieremo zona, ormai qui ci sentiamo a casa.
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02 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Ilesh uomo sui 75 anni Bangladesh pensionato 1
D: Buongiorno, che suggerimenti avreste per migliorare casa vostra? R: Salve, ormai abitiamo qui da tanto tempo, quasi cinque anni e la cosa che ci manca di più è un altro bagno perché in effetti dividersi un solo servizio igienico in 5 persone di varie età è poco pratico, abbiamo tutti orari ed esigenze.
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03 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Kajal donna sui 40 anni Bangladesh casalinga 8
D: Salve, Come si trova qui? R: Molto bene, qui ormai viviamo da qualche anno e ci sentiamo già parte della comunità. D: Quanti siete in famiglia? R: Io, mio marito, i miei quattro figli e i miei suoceri. D: Avete spazio sufficiente per otto persone? R: Si, abbiamo quattro camere e due bagni, forse quando i bambini cresceranno saremo un po’ stretti, ma credo che avremo già cambiato casa.
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04 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
donna non Bisa | bambina Paula donna sui 30 anni | bambina di un anno e mezzo Ghana parrucchiera 4
D: Buongiorno, come si trova lei e la sua famiglia qui ai RHG? R: Molto bene, qui c’è spazio per tutta la famiglia, ci dividiamo due camere da letto e un bagno. D: Si sente a casa qui? R: Si! Anche se viviamo qui da solo un anno, abbiamo stretto dei buoni rapporti con molti altri abitanti dei RHG che come noi vengono dal Ghana, ma anche con famiglie di altre provenienze, ad esempio, Pakistane o del Bangladesh. D: Ma c’è qualcosa che cambierebbe? R: No, in realtà sono contenta così, ma, se proprio dovessi cambiare qualcosa, sarebbe l’esterno che è troppo cupo, troppo grigio, farei qualcosa per nascondere tutto il cemento.
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05 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Charu donna sui 25 anni Bangladesh cameriera in un hotel in centro 1
D: Buongiorno, possiamo farle qualche domanda su come è abitare qui nei RHG ? R: Si certo. D: Volevamo sapere con quante persone viveva e se lo spazio di cui dispone il suo appartamento è sufficiente per le vostre esigenze? R: Bè le dimensioni dell’appartamento sono più che buone, ho una camera una cucina e un bagno privato, e considerando che vivo da sola ho tutto lo spazio necessario alle mie esigenze. D: Oltre ad essere confortevole per le sue dimensioni ha qualche altra osservazione da fare? Cambierebbe qualcosa in casa sua? R: L’intero complesso avrebbe bisogno di manutenzione, sia interna, ad esempio da me nel bagno ho continue perdite d’acqua, che esterna, dove il troppo grigio delle facciate non mi piace, è troppo cupo.
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06 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Surya donna sui 40 anni | bambino sui 5 anni Bangladesh casalinga 8
D:Buongiorno R: Salve. D: Possiamo farle qualche domanda su come si trova a vivere qui? R: Qui stiamo bene, veniamo dal Bangladesh e tante altre persone che vivono qui vengono da là. La gente è proprio bella e non c’è minimante criminalità. D: casa vostra è sufficientemente grande per le vostre esigenze? R: Qui viviamo in otto persone, io mio marito i nostri quattro figli e i miei genitori. Abbiamo quattro camere da letto e due servizi igienici più un soggiorno e una cucina al piano di sopra. Forse un soggiorno un po’ più grande sarebbe comodo ma comunque anche così abbiamo spazio a sufficienza.
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07 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Gopal uomo sui 30 anni Bangladesh disoccupato 4
D: Ciao, come ti trovi a vivere qui? R: Bene, i miei genitori sono i proprietari di casa e abbiamo spazio per tutti. In casa siamo io mia sorella e i miei genitori e ognuno di noi ha la sua camera propria. D: Come è la zona qui intorno? R: Non è il massimo, c’è poco per noi giovani, sia a livello di vita sociale che di offerte di lavoro, se potessi cambierei zona.
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08 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Bhim ragazzo sui 15 anni Bangladesh studente 6
D: Ciao, come ti trovi qui? R: Non bene. D: Come mai? R: Perché la zona è brutta. D: Pericolosa intendi? R: Si, ma non solo brutta in quel senso, è anche priva di servizi e i giovani non sanno mai che fare. D: Come pensi si potrebbero migliorare i RHG? R: Beh, credo che semplicemente cambiando colore alle facciate il tutto sembrerebbe più vivo e sicuro.
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08 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Bhudev uomo sui 45 anni Bangladesh amministratore di condominio 4
D: Cosa può dirci riguardo la zona in cui si inseriscono i RHG? R: Il complesso è molto ben fornito, a soli dieci minuti a piedi da qui ci sono un cinema, negozi e ristoranti. D: In che condizioni si trovano attualmente i RHG? R: Gli edifici andrebbero restaurati e dovrebbero subire un trattamento di manutenzione perché i segni di degrado sono evidenti sia all’esterno che all’interno dei singoli appartamenti. D: L’area verde che separa i due blocchi di abitazioni viene utilizzata dagli abitanti? R: si, soprattutto dai più piccoli per giocare. D: Che tipo di persona abitano negli appartamenti dei RHG? R: Qui risiedono principalmente famiglie, ma, vi sono anche molti studenti. La maggior parte delle persone sono extracomunitarie e provengono specialmente dal Bangladesh. 78
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09 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Mahavir ragazzo di 19 anni Pakistan studente di criminologia 6
D: Ciao, abiti qui? Possiamo farti alcune domande? R: Certo ditemi pure. D: Cosa fai nella vita? R: Ho 19 anni e studio criminologia al college. D: Dove e con chi abiti? R: Abito al quinto piano nel blocco Est in un appartamento di 4 camere insieme alla mia famiglia, in tutto 6 persone. D: Cosa vorresti cambiare? R: Vorrei una camera per me.
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11 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Savita donna di 50 anni Bangladesh casalinga 10
D: Salve, possiamo chiederle come si trova ad abitare ai RHG? R: Bene. D: Possiamo dare un’occhiata al vostro appartamento? R: Certo. (ci fa entrare) D: In quanti vivete qui? R: In dieci. A questo punto dal piano di sotto arriva la figlia della donna che ci invita ad uscire e non ci risponde piÚ a nessuna domanda.
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12 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Manet uomo sui 40 anni Pakistan operaio 10
D: Salve possiamo chiederle come si trova ad abitare qui? R: Questo posto non mi piace, non mi trovo proprio per niente bene. D: Come mai? R: Divido casa con altri nove sconosciuti e abbiamo solo quattro stanze. D: Cosa pensi si potrebbe fare per migliorare la situazione? R: Beh ovviamente servirebbe più spazio ma, tanto questi edifici saranno demoliti quindi dovrò cercarmi un’altra casa, magari in un’altra zona, con più movimento.
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13 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
nome donna Gita donna sui 45 anni Bangladesh casalinga 8
D: Salve, come si trova qui ai RHG? R: Molto bene, è un posto tranquillo. D: Cosa pensa del suo appartamento? Cosa cambierebbe? R: Credo che sia molto confortevole, abbiamo spazio per tutti. L’unico problema è che non abbiamo una raccolta dei rifiuti adeguata, a volte siamo costretti a tenerli in casa. D: Solo questo aspetto del vivere qui non la soddisfa? R: In realtà per la mia famiglia sarebbe meglio che lavorassi anche io però purtroppo non saprei a chi lasciare la mia bambina. Quindi se ci fosse una sorta di asilo condominiale io potrei lavorare e la bambina non sarebbe da sola.
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14 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Jograj uomo sui 65 anni Pakistan pensionato 1
D: Buongiorno, Come si sta qui? R: Bene. D: Da quanto tempo vive ai RHG? R: Da tanto, circa 15 anni. D: Cosa le piace di più dello stare qui? R: Beh la gente è molto tranquilla, c’è un bel giardino e casa mia è molto grande per me. D: Con quante persone abita? R: Abito da solo.
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15 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Meena donna di 35 anni Bangladesh cuoca 5
D: Buongiorno, come si trova qui? R: Non posso lamentarmi, la casa mi è stata data dal comune e la mia famiglia si trova bene qui. D: In quanti abitate nell’appartamento? R: In cinque. D: Cosa apprezzi di più del tuo appartamento? R: Bè soprattutto la scelta di dividere la cucina dal resto degli ambienti, così ho molto spazio per cucinare. D: Ma non le da fastidio dover fare le scale per raggiungere il soggiorno dalla cucina? R: No, uno si abitua.
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16 NOME ETA' PROVENIENZA PROFESSIONE NUMERO INQUILINI
Chad ragazzo di 30 anni Ghana operaio portuale 8
D: Salve, possiamo chiederle un paio di cose su come è la vita qui ai RHG? R: Mi trovo bene, la gente è ottima. D: Cosa? Cosa cambierebbe? R: Il mio appartamento è troppo piccolo per la mia famiglia, l’ideale sarebbe avere un paio di camere in più.
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SONDAGGIO
Le domande fatte in queste rapide interviste agli abitanti del RHG sono: 1 Cosa cambiare nel proprio appartamento? 2 Cosa cambiare nell’intero complesso?
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>> LEBIBA 10 anni 1 Per casa sua vorrebbe un balcone ed una cucina più grandi. 2 Vorrebbe un palazzo più colorato.
>> GIACHERA 10 anni 1 2 Per lei va tutto bene e non cambierebbe nulla.
>> IOHIN 35 anni 1 Cambierebbe la disposizione della cucina che è troppo piccola e scomoda. 2 Sostituirebbe i vetri dei serramenti e cambierebbe l’aspetto esterno che è troppo cupo.
>> AKEB e SARAH 8 e 40 anni 1 Aggiungerebbero una camera in più alla loro casa. 2 Vorrebbero più spazi comuni e servizi di quartiere.
>> NOME NON PERVENUTO 18 anni 1 Riscontra in casa sua un problema di surriscaldamento eccessivo nel periodo estivo. 2 Vorrebbe uno spazio esterno privato per gli hobby.
>> NOME NON PERVENUTO 50 anni 1 Non sa dove mettere le piante che coltiva. 2 Vorrebbe che nel piano terra del RHG non ci fossero abitazioni.
>> MUNA età non pervenuta 1 Vorrebbe una finestra in bagno che la camera da letto fosse suddivisa a metà in modo da averne due. 2 Preferirebbe vivere in un palazzo più moderno. 99
L’architetto Jonathan Glancey parla con un po’ di abitanti del RHG e cerca di capire se sia condivisa o meno la scelta di demolire il complesso. La prima persona intervistata è Gary Truman, che vive in un duplex con un cane ed un gatto. D: Signor Truman da quanti anni risiede a Robin Hood Garden? R: Abito qui da quarant’anni ormai. Sono contento di viver qua: ho una cucina al piano sovrastante, un salotto dove curo tutte le mie piante, un bagno ed una camera dalla quale osservare volpi e scoiattoli che animano il giardino. D: Lei è nato a Poplar, vero? R: Sì, esatto. R: Le hanno mai detto che lei vive in una di quelle opere considerate capolavori dell’architettura moderna? D: Si e ne sono felice, amo questo posto. Shopna Khan, giovane madre che vive con l’intera famiglia. D: Mi dica Signora Khan, cosa ne pensa dei RHG? R: Sono molto contenta della comunità di questo complesso architettonico, reputo tuttavia insoddisfacente il progetto degli appartamenti a cominciare dalla cucina che si trova al livello superiore, mentre tutte le altre stanze e servizi sono a quello inferiore; sono costretta continuamente a salire e scendere per le scale. Un altro problema che ho riscontrato è la mancanza di spazio, quando mi sono trasferita qua avevo solo un bambino, mentre adesso ne ho cinque e l’appartamento ha solo due camere da letto. DAL DOCUMENTARIO "ROTTEN UTOPIA" girato da degli studenti (ST Martins) http://vimeo.com/52743211#
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Il primo abitante ad essere intervistato è Shirona Ahmed. D: Come si compone il suo appartamento? R: Vivo in un appartamento con due camere da letto; avendo ben cinque figli, lo spazio non è mai abbastanza; lasciando perdere qualche problema di sovraffollamento, mi trovo bene, ho un buon rapporto con i vicini e sono contenta di far parte di una comunità di persone pacifica che proviene da varie parti del mondo. Il secondo abitante ad essere intervistato è Abdul Jalil. D: Da quanto tempo vive qua? R: Mi sono trasferito qua nel 1988. D: Com’è composto il suo appartamento? R: L’appartamento ha 4 camere da letto e due bagni. Lo spazio di cui dispongo è sufficiente per tutta la mia famiglia, composta da mia moglie e le mie tre figlie. D: ‘E felice di abitare qua? R: Si, se potessi scegliere non abbandonerei mai questo luogo. DAL VIDEO http://vimeo.com/52743211#
Le persone intervistate hanno opinioni differenti riguardo il RHG ma, nella maggior parte dei casi sono soddisfatte della loro vita lì. La prima ad esser intervistata è una bambina. D: Ciao, sei contenta di trasferirti in un altro posto? R: Si. D: Cosa ti piace di questo luogo? R: Sono contenta di abitare vicino ad i miei amici, spesso giochiamo insieme nel parco. Viene intervistato un uomo sui quarant’anni. D: Come si vive nel complesso dei RHG? R: Sono contento di vivere qua: ho un ottimo rapporto con gli altri abitanti dei RHG ed i miei figli giocano con i vicini e vanno a scuola nelle vicinanze. ‘E il momento di un uomo anziano, di origine asiatica: D: Cosa ne pensa dei RHG? R: Beh vivo qua da trent’anni; sono felice di abitare in questo posto, sopratutto per il grande spazio verde di cui dispone. DAL DOCUMENTARIO "Is London's Robin Hood Gardens an architectural masterpiece?" girato dal THE GUARDIAN http://www.guardian.co.uk/artanddesign/video/2009/jul/28/robin-hood-gardens-architecture
La presente analisi tipologica si prefigge lo scopo di approfondire la composizione volumetrica delle diverse unità abitative e la loro aggregazione. Nei due corpi dei Robin Hood Gardens infatti si ripetono in maniera codificata una serie di aggregazioni tipologiche che costituiscono dei macrogruppi. Tale codice tipologico porta concettualmente ad una scansione definita sia verticalmente che orizzontalmente, che non viene però riportata nella composizione e nel disegno delle facciate: essa risulta totalmente assente sui prospetti interni al complesso mentre nei prospetti esterni essa viene in qualche modo negata. Questa scelta progettuale da origine nel primo caso ad una indifferenza e, nel secondo, ad una interferenza fra composizione e tipologia. Attraverso il presente studio si è cercato quindi di portare alla luce proprio questo tema attraverso l’analisi e la lettura critica degli elaborati garfici: il rapporto peculiare fra tipologia e composizione in quanto elemento saliente nel lavoro degli Smithson presso i Robin Hood Gardens.
Cluster Stefano Boccotti Giulia Ricci Francesca Roggero
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A+P Smithson, plan showing structural cross walls of Robin Hood Gardens, nomenclatura delle tipologie
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G
GARDEN LEVEL
1
BELOW DECK
2
DECK
3
ABOVE DECK
4
BELOW DECK
5
DECK
6
ABOVE LEVEL
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WEST (ROAD SIDE) ELEVATION BLACKWALL TUNNEL SOUTH BUILDING
109
110
EAST (ROAD SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING
111
112
WEST (GARDEN SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING
113
114
EAST (GARDEN SIDE) ELEVATION BLACKWALL TUNNEL SOUTH BUILDING
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4b 3 4b
4a
4c 5B
4c 4a
T6
4c 5B
5c
5a
5a
5a 5c
5c 5c
5b 20p
ST (ROAD SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING
SIDE) ELEVATION COTTON 20p ST BUILDING 4a 3 code 2x i
3x i
t6 up
t6 dn
4b
4c up
4c dn
5b up
3x i
3x i
4x i
4x i
4x i
4x i
5b dn
5a dn
5a up
5c up
5c dn
4x i
5x i
5x i
5x i
5x i
4a
3
t6 up
t6 dn
4b
4c up
n째inhabitans
2x i
2x i
3x i
3x i
3x i
4x i
4x i
front
20p
down
above deck plan down
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2x i
code
deck plan
above
front
n째inhabitans
5B 5a
5c
5a
4c up
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5c
5b4x i
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5b dn
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5x i
5x i
20p
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4x i
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5b dn
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5x i
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Il volume “Robin Hood Gardens A+PS - Sistema costruttivo” è stato editato da studenti del Laboratorio di Progettazione degli Interni 1 del Politecnico di Milano con l’intento di indagare e analizzare il sistema costruttivo e la struttura portante di una delle più importanti opere realizzate dagli Smithson. Partendo dalla visione attenta e critica di un video del cantiere di costruzione del complesso e da alcune tavole tecniche prodotte dagli architetti stessi, si è arrivati a definire l’organizzazione generale dell’intera struttura e dei singoli elementi che la compongono.
Sistema costruttivo RE-MAPPING RHG Ilgaz Kayaalp Josefina Mendez Stefania Monici
I. IL SISTEMA COSTRUTTIVO II. FONDAZIONI III. SOLAI PREFABBRICATI IV. TRAVI V. SETTI PORTANTI VI. PILASTRI VII. SCALE PREFABBRICATE VIII. FASI COSTRUTTIVE
134
135
IL SISTEMA COSTRUTTIVO
Il sistema cross-wall è un metodo costruttivo che prevede una serie di muri strutturali in cemento armato prefabbricati i quali trasferiscono i carichi attraverso l’edificio fino alle fondazioni. Entrambe gli edifici di Robin Hood Gardens presentano una struttura che prevede setti portanti prefabbricati, disposti trasversalmente rispetto alla lunghezza dell’edificio e paralleli tra loro, collegati da solai prefabbricati in cemento armato. Il sistema si ripete per tutti i piani degli edifici. I punti di snodo in cui gli edifici cambiano angolazione sono costituiti da solai gettati in opera, come pure le estremità; le teste disposte a sud presentano pilastri portanti e solai gettati in opera a causa dell’irregolarità che presentano rispetto al resto della costruzione. Sia le rampe di scale interne agli appartamenti sia quelle degli spazi comuni sono moduli prefabbricati. 136
1
assonometria struttura portante
2
137
138
3
BELOW DECK LEVEL
GARDEN LEVEL
fOUDNATIONS
N
4
ROOfTOP
ABOVE DECK LEVEL
DECK LEVEL
N
piante struttura portante
139
80 cm 0 110
240
cm
cm
FONDAZIONI
Le fondazioni che stanno alla base degli edifici di Robin Hood Gardens sono di tipo travi rovesce, ovvero fondazioni dirette continue. Nelle travi rovesce il diagramma statico del taglio e del momento è invertito rispetto a quello di una normale trave. Su di esse si innestano i setti portanti, collegati ortogonalmente da cordoli di collegamento, in modo da formare maglie chiuse. Le fondazioni di RHG sono tra i pochi elementi della struttura gettati in opera.
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5
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
assonometria fondazioni e sezione trave rovescia PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
6
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SOLAI PREFABBRICATI
Le solette sono costruite industrialmente. Il sistema dei solai è composto prevalentemente di quattro moduli accostati in modo da formare la profondità dell’edificio, che si ripetono per tutta la lunghezza della costruzione. Le due solette che delimitano il deck e tutte le solette che individuano il balcone hanno spessore 6 1/2’, mentre i solai interni 7 3/8’. I solai si appoggiano per 5 cm sullo spessore dei setti; dei travetti vengono lasciati scoperti, per poter successivamente essere annegati nel getto della trave di consolidamento. I solai prefabbricati sono dotati dei fori che andranno ad ospitare le scale prefabbricate, le balaustre ai quali esse si ancorano ed i pilastri continui. 142
7
aabbo ovve e dd eecc kkl l eev v elel
ddeec ckk lleevv eel l
be loow w
ddee cckk
lelevv eel l
8
143
1 2 3
4
LIVING
soletta 1 deck (1) / living (2) a2 = 21.43 cm
a
a1 = 18.41 cm b = 327.87 cm c = 532.90 cm
a c
b
soletta 2 a1 = 21.43 cm b = 388.11 cm c = 532.90 cm
DECK
a
c a
b
e
soletta 3
g
f
a1 = 21.43 cm b = 187.66 cm c = 532.90 cm
c
a1 = 18.41 cm b = 78.37 cm c = 532.90 cm
a
moduli tipologici solai prefabbricati 144
LIVING
c
soletta 4 balcone
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
b
9
c b
h
a
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APERTURA
d
c
b
SCALA
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
sezione solette - deck level
10
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TRAVI
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Le travi vengono gettate in opera. Avendo uno spessore ridotto (12,5 cm circa) non sono strutturali, pertanto non sono dotate di armatura, ma servono per consolidare tramite annegamento i travetti che si innestano nei solai e l’armatura che fuoriesce longitudinalmente dai setti. Nelle travi verranno lasciati dei fori in modo da ospitare l’innesto maschio-femmina che giunta i setti portanti tra loro verticalmente.
sezioni tipico nodo solai-setti portanti 146
APERTURA
11
ab
ov
de
ck
be
ed
ec
kl
ev
el
lev
low
el
de
ck
lev
el
12
147
SETTI PORTANTI
I setti in cemento armato che costituiscono lo scheletro dei Robin Hood Gardens sono prefabbricati. Sono disposti trasversalmente rispetto la larghezza dell’edificio, paralleli tra loro. Vengono prodotti tramite uno stampo in cui viene annegata una rete metallica nella gettata di calcestruzzo. L’armatura fuoriesce nella parte superiore del setto, per essere consolidata in fase di posa nel getto della trave in opera. I setti inoltre presentano puntualmente delle forature nelle facce inferiori e superiori per accogliere l’innesto maschio-femmina verticale tra di essi.
148
13
ab
ov
de
ck
be
ed
ec
kl
ev
el
lev
low
el
de
ck
lev
el
14
149
setto 1 a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 510.72 cm
a c b
setto 2 a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 329.98 cm
a c b
setto 3 a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 720.76 cm
a
c b
setto 4 a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 893.29 cm c
a
moduli tipologici setti prefabbricati 150
b
15
setto 5 a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 893.29 cm c b
setto 6 - testa sud edifici a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 1229.66 cm
c
setto 7 - testa sud edifici
b
a = 245.41 cm b = 22.86 cm c = 1229.66 cm c b
moduli tipologici setti prefabbricati
16
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PILASTRI PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
121.74 cm
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Sono presenti due tipologie in tutta la struttura: una più frequente, è usata sia nelle teste sud degli edifici creando gli appoggi puntuali che sostengono la struttura in questa parte della costruzione, sia all’interno di ogni abitazione, disposti a coppie accostandosi ad ogni setto, e talvolta verso l’interno della corte se in presenza del balcone. L’altra tipologia, di forma più allungata, è presente a piani alterni verso l’interno, sostituendosi al tipo precedente dove il balcone è assente.
45.72 cm
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I pilastri sono gettati in opera, come si può dedurre da alcune foto di cantiere in cui si nota l’armatura lasciata scoperta che passa attraverso appositi fori studiati nei solai per rendere continuo l’elemento verticale.
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Questo tipo di elevazione verticale è presente nei Robin Hood Gardens, sebbene non sia il principale elemento strutturale.
moduli tipologici setti prefabbricati e sezioni 152
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ab
ov
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ck
be
ed
ec
kl
ev
el
lev
low
el
de
ck
lev
el
18
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SCALE AUTOPORTANTI
Le scale presenti all’interno delle abitazioni sono a rampa semplice, prefabbricate dotate di dentelli per l’aggancio ai solai, che essendo anch’essi prefabbricati presentano il vano per accogliere la rampa. Su bordi di essa infine verranno assemblati sia i parapetti che i muri esterni verso il deck e quelli interni che dividono gli ambienti dell’abitazione. Anche le scale che costituiscono la circolazione verticale comune degli edifici si ipotizza siano di tipo a rampa semplice. La realizzazione in fabbrica prevede l’uso di casseforme metalliche. La scala viene realizzata con soletta autoportante e gradini gettati.
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aab
boove ve d deec ckk l leevv eell
dde
ecck klel evve ell
bbe
elolow wd deec ckk
lleev el
20
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assonometria e schema aggancio rampa 156
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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
a
LIVING
APERTURA
DECK
a
c
b
d
e g
f
LIVING
c
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h
SCALA
sezione deck - abitazione
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FASI COSTRUTTIVE
1 - Montaggio solai prefabbricati: appoggio di 5 cm delle due solette sul profilo superiore del setto portante. 2 - Costruzione in opera della trave: getto di calcestruzzo per consolidare il sistema setto-solai. Vengono lasciati dei fori nella trave per accogliere il sistema maschiofemmina del montaggio dei setti. 3 - Assemblaggio dei setti portanti sulla trave: innesto del sistema maschio-femmina nel foro praticato nella trave, consolidato con un getto di calcestruzzo. 4 - Aggangio scala prefabbricata:
158
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3 2 1
assonometria fase costruttiva
24
159
L’obiettivo del book è quello di fornire indicazioni sulle finiture e sui dettagli che caratterizzano i Robin Hooh Gardens. Nell’impossibilità di realizzare un’analisi completa ed esaustiva si è deciso di approfondire alcuni temi specifici che siano in grado di fornire i caratteri principali del progetto degli Smithson. Attraverso l’analisi e l’approfondimento del materiale in nostro possesso e una fase preliminare di ricerca approfondita, è stato possibile formulare alcune ipotesi sulla caratterizzazione del muro perimetrale che circonda il RHG, i mullions che animano le facciate, le varie tipologie di serramenti presenti, la stratigrafia in diversi ambienti ed alcuni dettagli interni agli appartamenti. E’ essenziale approfondire la conoscenza del manufatto architettonico attraverso un’ analisi che tenga conto delle caratteristiche specifiche e di ogni singolo elemento al fine di acquisire una base conoscitiva essenziale nel futuro progetto di riqualificazione, poiché senza un’adeguata conoscenza dell’ architettura esistente non è possibile realizzare un buon progetto di rinnovamento.
Elementi di dettaglio e finiture RE-MAPPING RHG Chiara Ilgaz Girolami Kayaalp Chiara Giussani Josefina Mendez Viola Grassenis Stefania Monici
I. MURO PERIMETRALE II. MULLIONS III. BALAUSTRE
INDICE
IV. SERRAMENTI MURO PERIMETRALE
3
MULLIONS VI. DETTAGLI INTERNI
8
BALAUSTRE
22
SERRAMENTI
34
STRATIGRAFIA
63
DETTAGLI INTERNI
68
V. STRATIGRAFIA
162
MURO PERIMETRALE 163
5
Il muro perimetrale, alto 3 metri, è stato pensato dagli architetti per svolgere una funzione di protezione dai rumori del traffico veicolare. Nella parte superiore esso è inclinato per riflettere il rumore proveniente dal fronte stradale; è situato immediatamente dietro al marciapiede sul fronte che si affaccia su Cotton strett e, dal lato est del complesso, il più vicino possibile all’ingresso sotterraneo del Blackwall tunnel. Il muro e numerosi altri accorgimenti e componenti all’interno del progetto contribusce a creare una “stress free zone” situata tra i due blocchi di appartamenti e protetta dal rumore dalla “pressione” esercitata dalle strade circostanti. La distanza mantenuta tra gli elementi prefabbricati che compongono il muro perimetrale permettono al passante di avere rapida visione di ciò che si cela al di là.
6
164
Ortofoto si evidenzia il muro acustico perimetrale
Fotofrafia di sopralluogo si evidenzia il rapporto tra edificio e il muro
Fotografia storica del muro perimetrale
165
7
Prospetto esterno, sezione e painta del muro perimetrale
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Peter Smithson schizzo del muro acustico
Fotografia di sopralluogo
Fotografia di sopralluogo inclinazione del muro
167
9
MULLIONS 10
168
I fronti sia esterni sia interni dei blocchi residenziali sono caratterizzati dalla presenza di elementi verticali in calcestruzzo che scandiscono la facciata. Nello specifico si possono individuare tre tipologie che si differenziano per dimensione e spessore. Gli elementi piÚ grandi corrispondono ai muri di suddivisione tra gli appartamenti mentre quelli di dimensioni minori sono posizionati tra le finestre e scandiscono in questo modo il ritmo delle aperture. Sono elementi prefabbricati e presentano una finitura leggermente arrotondata in corrispondenza dei percorsi pedonali, mantengono un’ aspetto crudo ed angolare negli ambienti meno accessibili. I Mullions sono stati agganciati alla struttura portante mediante perni metallici
Dettaglio mullion visto dall’alto
169
11
MULLION TIPO 1
12
170 Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta
MULLION TIPO 2
171 Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta
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MULLION TIPO 3
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Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta
TIPO 1
TIPO 2
TIPO 3
173
15
COMBINAzIONI DI MULLIONS I mullion di diverse dimensioni vengono tra loro assemblati a creare un ritmo riconoscibile e diverso in tutte le facciate dei due blocchi, sia all’esterno sia all’interno. I mullion di tipo 1, quelli di dimensioni minori, sono fra loro assemblati in coppia o a più elementi sovrapposti e il punto di incastro è situato al di sotto delle finestre. I mullion di tipo 2 e 3, i quali hanno la medesima ampiezza ma sono caratterizzati da una differente sporgenza verso l’esterno della facciata, sono tra loro assemblati a coppie o a più elementi sovrapposti. E’ interessante notare come in prossimità dei deck e delle logge i mullion sono sempre di tipologia 1 o 3 perchè sono meno sporgenti verso l’esterno.
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174
Mullion tipo 1 Prospetto frontale e laterale
Mullion tipo 2 Prospetto frontale e laterale
Mullion tipo 2 Prospetto frontale e laterale
ANCORAGGIO ALLA STRUTTURA PORTANTE
Nodo con soletta del deck
Fotografie di sopralluogo si nota il sistema di ancoraggio del mullion
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17
Nodo con soletta all`interno di un appartamento
Fotografia di sopralluogo si nota lo strato di sigillante che permette al mullion di aderire alla parte
18
176
RITMO DEI MULLIONS Lo studio dei prospetti ha permesso di individuare il ritmo e la modularità con la quale si aggregano i mullions. I prospetti esterni sono caratterizzati da un ritmo piuttosto regolare scandito dai mullions i quali vengono interrotti dall’ orizzontalità dei deck. Infatti in corrispondenza dei ballatoi, due nel blocco che si affaccia su Cottom Street e tre nell’altro blocco, tutti i Mullions si interrompono. I prospetti interni si differenziano molto da quelli esterni in quanto in essi si legge una maggiore complessità. E’ facilmente individuabile, grazie al ritmo conferito dai mullions, la disposizione degli appartamenti dell’intero complesso. I moduli che sono stati individuati in ogni prospetto si ripetono regolarmente tranne in alcuni punti vicino alle scale centrali nelle quali intercorre una variazione del modlo dei mullions e rispecchia la presenza di appartamenti diversi. Nei seguenti schemi esplicativi sono mostrati in blu i mullions di tipo 1 (di piccole dimensioni), in rosso e giallo i mullions di dimensioni maggiori. Le parti in rosso sono i mullion di tipo 2 mentre quelle gialle i mullion di tipo 3.
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Fotografia di sopralluogo prospetto est
Fotografia storica prospetto est
PROSPETTO SU BLACKWALL TUNNEL
Modulo base
PROSPETTO SU BLACKWALL TUNNEL
20
Prospetto Est - Blackwall tunnel
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Fotografia di sopralluogo prospetto ovest Cottom street
Fotografia storica prospetto ovest Cottom street
Modulo base
Prospetto ovest - Blackwall tunnel
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21
Fotografia di sopralluogo prospetto interno blocco est
Fotografia storica prospetto interno blocco est
Modulo base
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180
Prospetto Interno - blocco su Blackwall tunnel
Fotografia di sopralluogo prospetto interno blocco ovest
Fotografia storica prospetto interno blocco ovest
Modulo base
Prospetto interno - blocco ovest
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23
BALAUSTRE 24
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I ballatoi di distribuzione sono situati nelle parti esterne dei due blocchi che costituiscono il complesso degli Smithson e corrono orizzontalmente ai livelli che coincidono con l’ingresso alle residenze, collegando gli estremi dell’edificio dove sono situati gli elementi di risalita. Gli architetti, riprendendo i concetti elaborati precedentemente per il progetto del Golden Lane, realizzano una struttura che non viene mai interrotta in facciata dalle colonne permettendo cosi di avere una visione continua verso l’esterno, una magnifica vista sempre mutevole sul panorama circostante caratterizzato dalla presenza di numerosi landmark storici riconoscibili nello sky line ed affiancati ad altri più recenti come il Millenium Dome. La decisione di posizionare sul fronte strada i ballatoi è dettata anche dall’esigenza di dotare ogni appartamento di un balcone che si affacci sullo spazio verde tranquillo ed isolato tra i due blocchi. l ballatoio ha un’ampiezza minima di due metri e presenta degli spazi più ampi, di circa 3 metri, in corrispondenza degli ingressi alle residenze. E ‘stato pensato dagli architetti come un luogo di socializzazione tra gli abitanti, uno spazio di relazioni, definito dagli stessi Smithson dal concetto delle “streets on the air”.
183
25
Le balaustre che delimitano il ballatoio sono composte da elementi prefabbricati in calcestruzzo. La texture dei moduli è quella del cls non rifinito, grezzo, che lascia ben visibile la granulometria dei materiali di cui è composto. Per meglio comprendere il funzionamento delle balaustre prefabbricate si è scelto di evidenziare quelle che sono state le possibili fasi di assemblaggio in cantiere. Fase 1: Ancoraggio della base del modulo alla struttura portante orizzontale. Fase 2: Assemblaggio dei montanti verticali Fase 3:Ancoraggio del traverso/corrimano orizzontale Fase 4: assemblaggio del serramento Fase 5: rifinitura
assonometria generale balaustra sul deck
26
184
FASE 1: ANCORAGGIO DELLA BASE DEL MODULO ALLA STRUTTURA PORTANTE orizzoNtaLE. In questa fase la base orizzontale della balaustra è stata ancorata ai solai mediante l’impiego di piastre angolari. tale sistema di ancoraggio è stato desunto dalle foto storiche ed è stato ampiamente utilizzato in fase di cantiere anche per l’installazione dei pannelli di chiusura verticali. al giorno d’oggi le piastre angolari non sono visibili in quanto nascoste dagli strati di finitura del deck.
foto di cantiere e sopralluogo particolare piastre angolari e base
185
27
Prospetto sezione e assonometria dell’elemento base
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186
FASE 2: ANCORAGGIO DEI MONTANTI VERTICALI Passo successivo all’ancoraggio della base è il montaggio dei mullions che fungono da montanti verticali per la struttura. Una volta ancorati mediante i ganci metallici di cui si è parlato in precedenza i mullions operano come elementi divisori verticali della balaustra e sostengono il corrimano prefabbricato. Lo spessore tra i montanti e la base viene riempito con un materiale sigillante e successivamente sul lato del deck viene passato uno strato di cls di finitura su montanti e base in modo da farli apparire come un unico elemento coeso.
foto di sopralluogo particolare montanti esterno
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foto di cantiere e sopralluogo particolare montanti interno
sezione parapetto con montanti
30
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FASE 3: ANCORAGGIO DEL CORRIMANO I corrimani hanno per lo più una lunghezza di 283 cm tale da sovrastare due moduli finestrati. Questa informazione è stata dedotta dalle foto di sopralluogo dove si vede che le giunzioni si trovano ogni due finestre. La forma arrotondata e non spigolosa del corrimano in corrispondenza del deck è dettata dalla volontà di adattarsi alla mano degli utenti. Questo particolare denuncia da parte degli Smithson una grande attenzione alla cura del dettaglio e del comfort.
sezione e assonometria parapetto con corrimano
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31
I corrimano orizzontali prefabbricati sono stati collegati tra loro attraverso dei profili metallici a U imbullonati a loro volta ai montanti verticali. Sui disegni di progetto non resta traccia di questa soluzione costruttiva; Essa è messa a nudo in alcuni punti soltanto grazie alle condizioni di degrado della struttura.
sezione e foto di sopralluogo particolare ancoraggio corrimano
32
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FASE 4: ASSEMBLAGGIO DEL SERRAMENTO il parapetto è fornito di serramenti lignei fissi non apribili che hanno lo scopo di illuminare il deck e mantenere il modulo di prospetto. Dalle foto di cantiere e dai disegni originari si può dedurre che tali serramenti siano costituiti da un controtelaio ligneo, ancorato agli elementi in calcestruzzo prefabbricato, sul quale si innesta un telaio fisso. Le foto di cantiere mostrano il telaio fisso ancora privo di vetro; tale particolare fa dedurre che le lastre di vetro stampato a C (successivamente sostituito in alcuni moduli con vetro retinato) siano state fornite e messe in opera sul telaio già montato e fissate tramite un fermavetro sigillato con mastice o altri prodotti sigillanti.
sezione prospetto esterno e interno parapetto con telaio fisso
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sezione e foto di cantiere particolare telaio fisso
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FASE 3: STRATI DI FINITURA ORIzzONTALE Una volta completato l’assemblaggio della balaustra si è proceduto con la stesura delle rifiniture orizzontali. in questo modo le ali orizzontali delle piastre angolari sono state coperte dal massetto di pendenza mentre quelle verticali sono state ricoperte dallo strato di asfalto impermeabilizzante. Per evitare infiltrazioni infatti quest’ultimo strato è stato fatto risvoltare sul parapetto ed è stato agganciato ad un apposito incavo presente sulla base.
foto di sopralluogo
sezione stratigrafia del deck
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SERRAMENTI 36
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COLORI DELLE FACCIATE I prospetti sono caratterizzati dall’utilizzo di diversi colori, che sono sia un tentativo di far individuare ai più piccoli la propria abitazione sia un modo per incrementare la personalizzazione dell’edificio. I colori, usati sul fronte del deck per le porte d’ingresso e le tipiche finestre triangolari e sulla facciata che dà sul giardino per le portefinestre che sono nelle logge, si ripetono a seconda dei livelli: • il colore grigio è utilizzato nel parcheggio • il verde caratterizza il piano terra • i piani superiori variano colore ogni 3 piani, passando dal giallo, al rosso fino al blu. Nell’edificio più basso l’ultimo colore, il blu, non è utilizzato.ù I progettisti hanno utilizzato diverse tipologie di finestre di cui di seguito segue una classificazione.
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Foto storica
Foto storica
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TIPOLOGIA A BILICO Questa finestra, collocata nelle parti più esterne dei fronti, si relaziona direttamente col contesto, senza spazi intermedi di filtro. Il serramento originario progettato dagli Smithson è tutt’oggi un elemento presente, poichè non tutti gli abitanti hanno voluto o avuto la necessità di cambiarli con infissi più innovativi. La finestra, che si trova compresa tra i mullions, è caratterizzata da due perni centrali, visibili in prospetto solo nei serramenti dell’epoca: si può così aprirla fino a posizionarla in modo parallelo al suolo. Questo accorgimento può essere probabilmente stato adottato per la volontà di renderla maggiormente fruibile all’utente, permettendone la pulitura del vetro nella parte esterna, altrimenti impossibile. La parte mobile del serramento sovrasta una parte fissa, anch’essa vetrata, non apribile; quest’ultima riprende in modulo la superficie trasparente presente nella balaustra del deck.
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39
Foto di cantiere
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Osservando direttamente in sopralluogo e ridisegnando i particolari di dettaglio, si è potuto verificare che i serramenti progettati dagli Smithson erano lignei. tutti i serramenti di questo tipo hanno mantenuto nel tempo la stessa colorazione bianca, conferendo agli edifici un aspetto sobrio e costante. I perni che permettono il movimento a bilico dell’anta mobile sono visibili dall’esterno e sono ancorati al telaio fisso per mezzo di una cerniera. Un sistema di ventilazione a flusso singolo è determinato dalla presenza di un taglio nel serramento, che permette l’entrata dell’aria nell’abitazione, evitando così di avere problemi di degrado e alterazioni dovute alla mancanza di ricircolo dell’aria. il telaio fisso che relaziona la parte superiore con quella inferiore ha una conformazione particolare, che suggerisce l’idea che possa essere stato voluto come gocciolatoio: la sua conformazione è probabilmente dovuta alla possibilità che sia caratterizzato da elementi in pendenza che conducono l’acqua piovana alle estremità.
199
41
96,4 119,4
64,9
63,1 49,6
67,3
199,1
132,5
131,8
68,7
46
Prospetto esterno e sezione
42
200
110,3
126,1
53,4
69,4
Alcune foto scattate recentemente all’interno degli appartamenti hanno reso possibile l’individuazione di alcuni elementi che dall’esterno non sono percepibili: due elementi metallici sono ancorati nella parte inferiore del telaio mobile e presentano delle maniglie che determinano probabilmente l’apertura dell’anta; la presenza di un pannello acustico, visibile dai disegni di progetto, è ancora in parte presente.
96,4 103,4 111,5
Prospetto interno e pianta
201
43
In prossimità dei serramenti che si affacciano direttamente sui fronti esterni è stato posto un “acoustic plaster”. il maggiore rumore del traffico che è percepibile in queste zone dell’appartamento ha determinato la scelta degli architetti di pensare ad un sistema fonoassorbente. Due elementi, di possibile forma a C, racchiudono e fermano il pannello acustico e ne permettono l’ancoraggio al soffitto. Poichè la finestra può aprirsi totalmente, possiamo ipotizzare che le dimensioni del pannello siano state determinate da un calcolo dell’angolo ideale di apertura dell’anta e del conseguente andamento del suono. I 46 cm di larghezza del pannello sono determinati da un’alternanza di “pieni e vuoti”: i fori sono infatti indispensabili per il funzionamento fonoassorbente; da questa dimensione abbiamo ipotizzato che l’angolo di apertura ottimale della finestra fosse di 39°. Questo accorgimento non riveste solo la parte del soffitto che è in prossimità della finestra, ma l’intera parete: ciò si può vedere nelle foto attuali di un appartamento in ristrutturazione. il pannello e i profili sono poi rivestiti di intonaco.
44
202
foto appartamento in ristrutturazione
203
45
39째
46 pianta pannello acustico e schemi dimensionamento
46
204
Il sistema per la ventilazione è collocato al di sotto del telaio mobile superiore. Dai disegni degli architetti è stato possibile capire che l’elemento che permette il circolo dell’aria è un cilindro metallico. osservando le foto di sopralluogo è stato ipotizzato che questo elemento, un semicilindro metallico, sia fisso, mentre un elemento interno più piccolo, sia mobile. il movimento di quest’ultimo, a seconda della volontà dell’utente, permette il circolo di quantità maggiori o minori d’aria, ma anche la sua totale assenza. Questo sistema per la ventilazione a flusso singolo è presente solo nelle finestre alle estremità degli appartamenti. osservando l’edificio più attentamente si è anche verificato che il telaio fisso con annesso gocciolatoio progettato è stato modificato: un elemento più regolare sfrutta la condizione della pendenza per determinare lo scolo dell’acqua piovana.
205
47
a flusso singolo controtelaio telaio fisso
telaio mobile
pannello fonoassorbente
cilindro per ventilazione a flusso singolo
controtelaio telaio fisso
telaio mobile
pannello fonoassorbente
cilindro per ventilazione a flusso singolo lastre di vetro
telaio mobile lastre di vetro sigillante
telaio mobile
lastresigillante di vetro
telaio mobile
sigillante fermavetro telaio fisso
fermavetro telaio fisso
sezione serramento con pannello acustico
48
206
foto attuale serramento con e senza sistema di ventilazione
TIPOLOGIA BILICO - NUOVO SERRAMENTO Alcuni serramenti di questa tipologia sono stati sostituiti: caratterizzati dallo stesso tipo di apertura e colore, presentano tuttavia delle differenze che a livello di dettaglio sono ben visibili. Lo spessore dei telai, probabilmente in alluminio e non più in legno, è inferiore a quello precedente, e si viene quindi a determinare quasi una complanarità di tutto l’elemento, che mantiene le stesse proporzioni di superficie vetrata per continuare il ritmo della facciata. Il sistema di ventilazione è più recente: un taglio nella parte centrale del serramento mobile permette la circolazione dell’aria. I perni che permettono la rotazione non sono più visibili all’esterno, ma sono particolarmente evidenti all’interno. Il pannello fonoassorbente è stato mantenuto, ritenuto probabilmente come elemento funzionante per il controllo del rumore.
207
49
89,1
67,3
199,1
131,8
119,4
prospetto esterno e sezione
50
208
Il sistema per la ventilazione è anche in questo caso visibile sia dall’esterno che dall’interno. Il sistema in alluminio permette una maggior linearità dell’elemento, garantendo comunque lo stesso tipo di apertura.
62,2
53,4
68,2
136,9
105,7
68,7
30
106,7
prospetto interno e foto del serramento dall’interno ed esterno
209
51
pannello fonoassorbente
telaio fisso telaio fisso telaio mobile telaio mobile pannello fonoassorbente pannello fonoassorbente telaio fisso perno centrale telaio mobile pannello fonoassorbente
lastre di vetro perno centrale perno centrale
telaio mobile telaio fisso perno centrale lastre di vetro lastre di vetro
telaio mobile telaio mobile lastre di vetro telaio fisso telaio fisso
telaio mobile telaio fisso
telaio fisso
sezione e foto dall’esterno e interno dei serramenti
52
210
telaio fisso telaio fisso
TIPOLOGIA A VASISTAS Questa finestra si affaccia sulla loggia interna delle abitazioni e sul deck in prossimità della zona d’ingresso. Poichè questo tipo di finestra è raggiungibile da entrambi i lati, l’apertura a bilico non era necessariamente richiesta; anzi, sarebbe probabilmente stata elemento di disturbo per entrambi i passaggi. Essendo in posizione più arretrata rispetto al tipo precedente, in nessun caso questo serramento viene affiancato da un sistema fonoassorbente interno: questo probabilmente dato anche il piccolo angolo di apertura dell’anta che permette questa tipologia di finestra. al suo posto è stato collocato un binario metallico per inserire un oscurante interno, come una tenda. L’ancoraggio avviene sulla parte bassa del telaio mobile inferiore, per cui non sono visibili dei perni come nel caso precedente. Elemento comune alla finestra a bilico è invece la presenza dello stesso sistema per la ventilazione progettato dagli Smithson: anche in questo caso la sostituzione dei serramente originari con alcuni più recenti ha determinato la modifica estetica ma non funzionale degli elementi.
53
211
95,9
48,1
68
200,7
131,3
119,9
104,9 113,7
pianta, prospetto e sezione
54
212
binario per tenda
telaio fisso telaio mobile
binario per tenda
telaio fisso cilindro per ventilazione a flusso singolo telaio mobile cilindro per ventilazione a flusso singolo
binario per tenda
telaio fisso telaio mobile cilindro per ventilazione a flusso singolo
lastre di vetro
lastre di vetro sigillante telaio fisso sigillante lastre di vetro telaio fisso
sigillante telaio fisso
fermavetro
fermavetro
foto finestra sulla loggia e sl deck , sezione di dettaglio
fermavetro
213
55
Caratteristica di questi serramenti è di essere inseriti in un pannello di calcestruzzo. Quest’ultimo presenta delle scanalature, che sono visibili tutt’ora. Il pannello è stato ancorato alla soletta con dei giunti metallici e successivamente il tutto è stato rivestito con dell’asfalto, che diventa anche strato di protezione dell’intonaco. 95,9 119,9
prospetto con pannello e foto di cantiere e attuale
56
214
FINESTRA TRIANGOLARE Questo particolare tipo di serramento è collocato in prossimità dell’ingresso agli appartamenti; è quindi presente solo ai piani del deck e sui fronti esterni. La sua conformazione, legata alla funzione che vi è nella parte in prossimità dell’appartamento - le scale - è diventata per gli abitanti elemento di personalizzazione.
215
57
240,8
43,8
130,3
144,5 316
prospetto serramento e pannello
58
216
Questo serramento è collocato, come quello della finestra con apertura a vasistas, in un pannello di calcestruzzo. Sia dalle foto storiche e di cantiere sia da quelle attuali si possono vedere gli “scaviâ€? che li caratterizzano. Le piastre metalliche giuntano questi pannelli alla soletta.
rivestimento
controtelaio telaio fisso
lastre di vetro
sigillante
sezione e foto di cantiere
217
59
282,2 316
168,9
113,3
prospetto serramento e pannello
60
218
PORTA D’INGRESSO Le porte lignee d’ingresso agli appartamenti affacciano su una rientranza del deck, che permette agli utenti di personalizzare questo spazio senza intralciare il percorso: elemento che favorisce tale relazione è anche la finestra triangolare posta tra le porte. La caratteristica colorazione voluta dagli Smithson ora non è più presente, tuttavia si nota come gli abitanti cerchino in qualche modo di estendere l’area possibile da personalizzare. L’ingresso è marcato da un “doorstep” rialzato: tale accorgimento è stato probabilmente adoperato sia per sottolineare la soglia sia per ovviare al problema dello scolo delle acque piovane. Questo scalino evidenzia ulteriormente la differenza di quota che vi è tra l’interno e l’esterno dell’appartamento.
219
61
foto di cantiere
foto di sopralluogo
foto di sopralluogo
62
220
coprifilo telaio fisso
coprifilo telaio fisso
Fotografie107,3 della porta dall’Interno dellÏ’ appartamento
coprifilo telaio fisso
maniglia
maniglia
maniglia
anta di legno
19,5
anta di legno
Sezione anta di legno
Prospetto esterno 92,6
221
63
5,6
236
23,6
275,4
23,6
267
Prospetto esterno e pianta
64
222
STRATIGRAFIA 223
65
PARTIzIONI VERTICALI
ORIzzONTALI
E
Gli architetti hanno curato nei minimi particolari la successione e gli spessori degli strati di finitura degli edifici. La ricostruzione della stratigrafia di partizioni orizzontali e verticali è stata possibile grazie allo studio di una sezione trasversale tipo, in scala 1/2’ a 1’’, redatta da Peter Smithson il 25 Luglio 1966. Da questa si evince come a seconda della posizione e dell’uso degli spazi le prestazioni e il tipo di finiture sia diverso. Tutti gli ambienti esterni, come copertura, logge e ballotoi, al di sopra della soletta sono rivestiti da lastre di polistirene espanso (materiale isolante), un massetto di pendenza e uno strato di asfalto, conglomerato utilizzato come impermeabilizzante. Gli ambienti interni presentano un solaio di spessore 19 cm, la cui struttura portante è semplicemente rivestita con un unico strato di finitura costituito da pavimento vinilico. I soggiorni che si trovano al di sopra dei deck e delle logge presentano una stratigrafia più articolata, comprendendo tra la finitura e la struttura di 16,5 cm uno strato di polistirene espanso per garantire l’isolamento termico dell’ambiente. Questo isolante viene omesso nelle solette dei soggiorni che al piano inferiore coprono altri ambienti interni.
66
224
esterni
interni sopra a spazi aperti
interni
schema stratigrafie con dettagli
225
67
Nel deck la pendenza del massetto verso l’interno dell’edificio ha determinato la scelta di posizionare delle griglie per la raccolta dell’acqua piovana vicino agli ingressi degli appartamenti. Confrontando la stratigrafia dei solai esterni con quella di soluzioni odierne si può notare che la differenza più grande sia costituita dallo spessore dell’isolante.Lo strato di 1,3 cm di polistirene è inadeguato rispetto agli standard odierni che prevedono strati superiori ai 4 cm. Confrontando invece la stratigrafia dei solai interni con quella di soluzioni odierne si può notare che la differenza più grande sia costituita dallo spessore dell’isolante e dalla presenza del massetto per gli impianti .Lo strato di 1,3 cm di polistirene è inadeguato rispetto agli standard odierni che prevedono strati superiori ai 4 cm.
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226
confronto con soluzioni odierne interno appartamento
confronto con soluzioni odierne esterni
Nella rivista Architectural Design del 1972 i progettisti specificano alcuni dettagli riguardanti le finiture di pavimenti e soffitti. Nel numero si legge che tutti gli appartamenti sono dotati di un pavimento vinilico non rimovibile. tale accorgimento infatti fa parte dei trattamenti acustici per ridurre la propagazione del suono da appartamento ad appartamento. Gli Smithson specificano che qualsiasi altra aggiunta, da parte degli abitanti, di moquette o tappeti non fara’ altro che migliorare l’isolamento acustico delle case. i soffitti hanno un rivestimento bianco lucido in grado di riflettere la luce.
assonometria partizioni interne foto di cantiere dettaglio blockwork
227
69
DETTAGLI INTERNI 70
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FINITURE Di particolare interesse e` il trattamento che i progettisti riservano alle scale. La struttura di calcestruzzo e` circondata da partizioni verticali formate da blocchi di cls. Questi ultimi sono lasciati faccia vista, privi di rivestimento, nel sottoscala mentre sono intonacati nelle parti direttamente visibili. il parapetto e lo zoccolino che segue l`andamento delle pedate sono entrambi in legno. Nelle foto storiche si vede come i gradini siano stati rivestiti da moquette. Questo particolare non era stato evidenziato dalla sezione di progetto e pertanto non si e`in grado di stabilire se tale accorgimento sia standard per tutti gli appartamenti o sia lasciato alla libera scelta degli abitanti.
schema finiture lignee
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71
assonometria finiture lignee su scala interna
72
230
ARREDI Gli Smithson hanno dedicato una particolare cura alla progettazione degli arredi. Nei disegni di progetto si trova traccia di una prima versione dell’arredamento della cucina. Nel disegno del 66 Peter Smitson si interroga sulla possibilita’ di far arrivare gli armadi fino al soffitto e disegna un modulo con con fornelli a gas integrati. Nella versione effettivamente realizzata, testimoniata dalle assonometrie di progetto e dalle foto storiche, il fornello non è piu` un elemento standard e deve essere inserito dagli utenti e il mobile adiacente alla finestra è fissato al muro con solo due viti e puo` dunque essere spostato a seconda delle dimensioni del “gas cooker”. Gli scaffali della cucina sono piu` grandi e al di sopra di essi è presente una mensola che porta l’utente a sfruttare tutta l’altezza della parete.
assonometria arredo della cucina
231
73
sezione cucina, verisone realizzata
foto d’epoca e di sopralluogo
74
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233
La realizzazioni di due maquette di studio, una in scala 1:500 e una in scala 1:25, ha rappresentato un valido supporto alla conoscenza e comprensione del progetto degli Smithson attraverso un processo analitico di scomposizione e ricomposizione dello stesso. La realizzazione delle maquette è proceduta di pari passo con molti molti altri temi di ricerca sull’edificio, come la restituzione digitale, l’analisi strutturale, l’individuazione dei cluster e altro, consentendo un utile lavoro di confronto tra gli studenti coinvolti. Le maquette sono anche concepite come base comune su cui ogni gruppo di lavoro potesse “sperimentare” e verificare le proprie iptesi progettuali.
Maquette Filippo Amoretti Clara Angioletti
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Blackwall reach regeneration project Elena Ceriotti Arianna Chierici Sara Manzoni
I.INTRODUZIONE II. OBBIETTIVI III. PROGETTO GENERALE IV. FASI V. AREE
254
255
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1. INTRODUZIONE
Il Blackwall Reach Regeneration Project è un progetto destinato a sostituire e ad ampliare le attuali strutture presenti nella parte orientale del distretto londinese di Tower Hamlet. L’area di intervento di circa 200.000 mq è delimitata: a nord dall’East Indian Dock Road, ad est dalla Robin Hood Lane, a sud dall’Aspen Way e dalla stazione DLR e infine, ad ovest, da Cotton Street. Una parte significativa del sito è attualmente occupata dal complesso dei Robin Hood Gardens, che è ora congiuntamente gestito dalla LBTH (Autorità di Pianificazione locale) e dalla Tower Hamlet Homes. La realizzazione del progetto di riqualificazione dell’area implica la demolizione e la sostituzione dei Robin Hood Gardens nonchè la demolizione degli attuali edifici commerciali e, conseguentemente, la costruzione di nuovi edifici residenziali e commerciali tra Poplar High Street / Naval Row e la Docklands Light Railway. La zona a nord di Woolmore Street è attualmente occupata da una vasta gamma di strutture diverse, tra cui la scuola primaria Woolmore, la medical practice All Saints, e una serie di edifici che includono la Moschea ed il Centro Comunitario. Il presupposto principale del progetto è quello di lavorare in partnership non solo con le autorità locali ma anche con la comunità che attualmente risiede nell’area, in modo da garantire una riqualificazione di successo. 257 6
2. OBIETTIVI
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Blackwall Tunnell
Concrete Wall
Cotton Street
Millennium Green
Nel 2000 il National Regeneration Center (HTC) inizia ad occuparsi dell’area e a proporre dei principi d’intervento per il rifacimento e la riqualificazione dell’intera area del Blackwall Reach. Il progetto che ne segue si fonda quindi, in particolare, sulla base delle seguenti linee guida. 259 9
01. DENSITY & INHABITANTS Una caratteristica chiave del programma è che questo prevede l’intensificazione dell’uso del suolo rispetto a quello attuale, con un conseguente aumento delle volumetrie insediate. Si stima poi che la popolazione residente sia destinata ad aumentare da circa 700 persone ad un numero che oscilla tra le 3600 e le 3800, ed il numero di bambini under-15 passerebbe quindi da circa 170-200 a 720-750. 02. OPEN SPACES Attualmente l’area è provvista di spazi aperti di bassissima qualità, totalmente trascurati e non sempre sicuri. L’unico grande spazio verde all’interno dei Robin Hood Garden viene poi descritto come difficilmente accessibile e di scarsa visibilità. Sulla base delle policy del progetto la riqualificazione degli spazi verdi dovrà quindi, in primo luogo, migliorare il sistema degli accessi al Black Wall Reach e rendere l’intero complesso più fruibile attraverso la creazione di “percorsi verdi” che connettano spazi pubblici, residenze e attività lavorative e commerciali. Questi spazi dovranno inoltre essere dotati di aree ricreative di alta qualità e massima sicurezza. A questo fine diviene quindi necessario istituire un parco centrale che possa divenire una risorsa per la comunità locale nonchè per i visitatori. 260 10
RHG Limite area
1. Limite dell’area di intervento
RHG Limire area Verde esistente accessibile Verde esistente non accessibile Connessioni pedonali Connessioni veicolari 2. Analisi degli spazi pubblici esistenti
261 11
Fondamentale per la buona riuscita del progetto sarà poi l’integrazione di quest’area con spazi verdi aggiuntivi e spazi pubblici con funzioni diversificate. Quanto sopra descritto, verrà inoltre implementato dalla riqualificazione e sistemazione della sezione stradale di tutti gli assi viari che delimitano l’area di progetto, in particolare attraverso la bonifica del Blackwall Tunnell. Questi accorgimenti avranno il fine di garantire una completa copertura per quanto riguarda il traffico pedonale e ciclabile e fornirà inoltre attraversamenti pedonali e accessi sicuri a tutte le aree. 03. BUILDING FORMS Altro aspetto chiave del progetto sarà quello di assicurare ai residenti nuove abitazioni di alta qualità che soddisfino le loro attuali e future esigenze. Il progetto dovrà fornire un ampio mix di tipologie abitative, includendo sia case private che abitazioni sociali, al fine di promuovere l’integrazione e la coesione sociale. Tutte le residenze dovranno essere concepite e costruite con la stessa qualità in modo tale che non vi sia differenziazione visiva tanto nel design quanto nei materiali di costruzione.
262 12
Nuove edificazioni Verde esistente accessibile Verde esistente non accessibile Spazi aperti di nuova progettazione Connessioni pedonali Connessioni veicolari 4. Spazi aperti di nuova progettazione
Parco principale Aree pubbliche aggiuntive Corti semi-pubbliche Piazza della stazione Edifici di nuova costruzione 3. Diversificazione degli spazi pubblici
263 13
04. SHOPS Gli attuali residenti dell’area non dispongono di negozi facilmente raggiungibili che soddisfino le loro necessità giornaliere. Il progetto dovrà prevedere quindi l’inserimento di nuovi negozi nel cuore dell’area, concepiti e localizzati in modo da completare le strutture già esistenti in Chrisp Street e in Poplar High Street. Il mix funzionale non andrà ad agevolare soltanto i residenti ma gioverà all’intera area donandole maggior vitalità e attrattività anche per la popolazione circostante. Elemento cardine del progetto è infatti anche quello di facilitare gli incontri e le interazioni tra i cittadini. 05. EDUCATION FACILITIES La scuola elementare Woolmore può essere considerata come parte del progetto. Si tratta tuttavia di una scuola molto piccola, appena sufficiente per la popolazione che attualmente risiede nella zona. Di conseguenza, soprattutto in relazione all’aumento della popolazione insediata previsto, sarà necessario un piano di espansione della stessa, in modo tale da rispondere adeguatamente ai bisogni della comunità locale.
264 14
Moschea Commercio, Bar, Ristoranti Servizi per la comunitĂ Residenza Scuola primaria 5. Funzioni al piano terra
Moschea Commercio, Bar, Ristoranti Servizi per la comunitĂ Residenza Scuola primaria 6. Funzioni ai piani superiori
265 15
06. BUSINESSES AND JOBS BlackWall Reach è attualmente luogo di poche e piccole attività che danno lavoro a non più di 300 persone. Ad ogni modo queste attività vengono svolte in spazi e strutture spesso trascurate. Di conseguenza, il progetto dovrà prevedere sia la riqualificazione delle vecchie strutture che la costruzione di nuove di maggior qualità, nonché l’inserimento di un hotel adiacente alla zona commerciale (possibilmente a sudovest dell’area). 07. MOVEMENT AND CONNECTIVITY L’area risulta già ben servita dai mezzi di trasporto pubblici. Per quanto riguarda i percorsi pedonali, invece, saranno incrementati nell’area sud e dovranno essere collegati in maniera ottimale con la zona ad est e ad ovest. Inoltre, l’accessibilità pedonale a nord sarà resa più sicura e attrattiva attraverso la creazione di una nuova strada pedonale che verrà disegnata a partire dal bivio con la Robin Hood Lane sino all’ingresso della stazione di Blackwall Docklands Light Railway. Conseguentemente la disposizione delle strade all’interno della sezione sud del sito cambierà in modo sostanziale. 266 16
Strade veicolari primarie Strade veicolari secondarie Strade veicolari terziarie Percorsi ciclabili Percorsi pedonali 7. Strategie di accesso e circolazione
267 17
3. PROGETTO
268
269
Il masterplan derivante dagli obiettivi precedentemente citati, mira alla produzione di un luogo che riesca a valorizzare e promuovere il carattere del territorio e la sua identità. Questo obiettivo verrà perseguito, in primo luogo, attraverso la progettazione di nuove strade, piazze e spazi pubblici; in secondo luogo attraverso l’amalgamazione di diversi nuclei familiari e/o etnici mediante la progettazione di un quartiere che offra sia un mix funzionale, sia un ampio mix tipologico al fine di promuovere l’integrazione e la coesione sociale. 01. POPOLAZIONE INSEDIATA, VOLUMETRIE PREVISTE E MIX FUNZIONALE. Come citato in precedenza una delle caratteristiche peculiari dell’intervento è l’aumento consistente del numero di abitanti che si prevede sarà circa quintuplicato (da 700 a 3600). Il masterplan evidenzia come questo sia reso possibile da un parallelo aumento delle volumetrie costruite e da una notevole intensificazione dell’uso del suolo. Altro elemento fondante del progetto è l’inserimento di diverse funzioni (residenza, commercio, terziario, servizi...) in grado di soddisfare le esigenze della popolazione insediata, offrire maggiore attrattività e vitalità all’area e migliorare le relazioni della stessa con le aree circostanti. L’intervento, comprensivo degli spazi aperti, 270 20
interesserĂ una superficie totale di 201.070 mq, di cui 191.510 mq destinato a residenza, 1.710 mq destinati a commercio e 900 mq al settore terziario. I restanti 6.950 mq sono da suddividere tra: centro comunitario, moschea, scuola primaria, centro energetico e parcheggi auto. DESTINAZIONE
SUPERFICIE
RESIDENZE
191.510 mq
COMMERCIO
1.710 mq
TERZIARIO
900 mq
CENTRO COMUNITARIO
500 mq
MOSCHEA
1.200 mq
SCUOLA PRIMARIA
4.500 mq
CENTRO ENERGETICO PARCHEGGI TOTALE
750 mq 340 spzai 201.0707 mq
Se si considera l’intera area di progetto, calcolando una media tra le volumetrie massime e quelle minime fornite, si arriva ad ottenere una cubatura totale che si avvicina ai 676.461 mc. Questi dati sono ovviamente da considerarsi come una stima approssimativa, tenendo conto anche del fatto che le volumetrie saranno diversamente distribuite in base alle diverse aree che il progetto prevede e che verranno di seguito descritte.
271 21
EDIFICIO
VOLUMETRIA MIN (mc) VOLUMETRIA MAX (mc)
A1
16.800
72.225
A2
2.817
13.483
B
16.800
31.240
C1,2,3
15.330
40.716
D
16.000
34.272
E1
8.211
19.400
E2
6.200
38.158
E3
7.804
43.218
E4
2.700
7.252
F1
32.340
58.725
F2
33.957
60.682
G
7.560
67.938
H
18.848
87.862
I
30.056
111.690
J
3.290
11.686
K
25.160
98.550
L
8.496
23.700
M
18.720
116.160
N
8.100
47.306
O
4.400
39.375
P
11.687
24.255
Q
1.680
8.073
296.956
1.055.966
TOTALE EDIFICIO
VOLUMETRIA MIN (mc) VOLUMETRIA MAX (mc)
C1,2,3
15.330
40.716
D
16.000
34.272
E1
8.211
19.400
E2
6.200
38.158
E3
7.804
43.218
E4
2.700
7.252
F1
32.340
58.725
F2
33.957
60.682
TOTALE RHG 272 22
122.542 /
302.423 *per una media di 212.488 mc 108.384
Sulla base dei calcoli effettuati si prevede che la volumetria complessiva che si andrà a costruire nell’area centrale (attualmente occupata dai Robin Hood Garden) oscilla da un minimo di 122.524 mc ad un massimo di 302.423 mc. Più verosimilmente si stima che la volumetria prevista in quell’area si aggirerà intorno ai 200.000 mc; circa il doppio della volumetria attuale. 273 23
02. RESIDENZE Il progetto del Blackwall Reach provvederà a fornire 1700 unità residenziali, in accordo con gli obiettivi delle politiche locali, regionali e nazionali del London Plan che prevedono, per i nuovi progetti, il raggiungimento di un mix di abitazioni in base alle tipologie di famiglie che vi abiteranno: famiglie con bambini, single o anziani. A livello regionale, le politiche del London Plan, evidenziano l’importanza del fatto che i nuovi insediamenti debbano offrire una vasta scelta in termini di dimensioni delle abitazioni e delle tipologie. Attraverso indagini sociologiche e di mercato, svolte sul modello della famiglia attuale dalla Swan Housing Group è emerso che il nucleo di famiglia composto da “genitori + figli” rimane il più diffuso. A seguire troviamo la famiglia composta da un solo individuo e le famiglie numerose. Questi dati sono stati applicati nella realizzazione dell’intero progetto, e sono stati distribuiti omogeneamente in ogni area che si verrà a creare: delle 1700 unità residenziali, 417 unità avranno tre camere e delle circa 600 unità che saranno ad affitto agevolato, 240 unità avranno più di 3 camere. Le unità più diffuse saranno quelle a 2 camere, a seguire quelle ad una camera e quelle da 3 a 5 camere. 274 24
Per la distribuzione di tali percentuali, inoltre, non si è seguito un modello di “zonizzazione” per il quale alcune zone risultano abitate da famiglie più numerose e altre da nuclei familiari più piccoli; bensì tali stime sono state adottate in ogni singolo edificio al fine, come detto in precedenza, di agevolare l’integrazione e i rapporti fra identità differenti. UNITA’ TIPO
MIN %
MAX %
1 CAMERA
21 %
25 %
2 CAMERE
48 %
58 %
3 CAMERE
16 %
20 %
4 CAMERE
4%
8%
5 CAMERE
0%
2%
Questi dati risultano poi interessanti se li si va a confrontare con l’attuale distribuzione tipologica dei Robin Hood Gardens. UNITA’ TIPO
%
1 CAMERA
16,9 %
2 CAMERE
23,2 %
3 CAMERE
26,7 %
4 CAMERE
16,0 %
5 CAMERE
5,3 %
275 25
03. SFERA PUBBLICA Gli attuali Robin Hood Gardens ed il Millennium Green presentano un ostacolo alla circolazione, in particolare pedonale e ciclabile, e voltano le spalle alla comunità circostante. Di conseguenza, il progetto di riqualificazione del Blackwall Reach focalizza l’attenzione principalmente sul parco, il quale andrà ad arricchire la comunità locale e il Blackwall Reach come se le diverse aree del progetto facessero parte di un unico complesso, fornendo così uno spazio verde ad una zona che attualmente è priva di uno spazio aperto fruibile. Alla luce di quanto detto, gli obiettivi principali per lo spazio pubblico possono essere riassunti come segue. In primo luogo si cercherà di attribuire una chiara identità all’intera area del Blackwall Reach. Questo obiettivo sarà raggiunto soprattutto mediante il miglioramento della permeabilità ed il rafforzamento delle connessioni, se già presenti, o la creazione di nuove e più efficienti. Tutto questo andrà inevitabilmente a comportare una serie di lavori mirati sulle strade principali che delimitano la zona. Migliorare l’utilizzo del livello stradale, in modo tale che gli spazi possano progettati in maniera accessibile e sicura per tutti i fruitori, risulta infatti fondamentale. 276 26
Seconda peculiarità del progetto consiste, come precedentemente accennato, nel dotare l’area di un parco che possa essere sfruttato come risorsa utile dalla comunità locale. Questo sarà poi integrato in una rete più ampia di spazi aperti, i quali andranno ad assumere diverse funzioni. Per citarne una si può prendere come esempio la piazza posta a Sud che diverrà la nuova quinta per la stazione della DLR e, grazie alla presenza di attività quali bar, negozi e ristoranti, assumerà un carattere dichiaratamente commerciale e sicuramente più attrattivo. Il raggiungimento di un corretto equilibrio tra la circolazione pedonale, ciclabile e quella automobilistica risulta quindi un punto di partenza dal quale non si può prescindere per il buon funzionamento della “rete portante” della sfera pubblica.
277 27
4. FASI
278
279 29
L’intervento sull’area del Blacwall Reach è stato suddiviso in 4 fasi, la prima delle quali è a sua volta suddivisa in due sotto fasi (1A e 1B). Queste fasi di intervento sono definite in base alla loro posizione geografica e ai tempi di inizio e fine realizzazione. La prima fase (1A) riguarderà la zona a nord dell’area e comprende la realizzazione di un edificio a torre prettamente residenziale, di un edificio in linea e la realizzazione della moschea. La fase 1B prevede invece la costruzione nella zona a Sud dell’area di una piazza che vada a valorizzare la stazione DLR e di edifici a torre residenziali, con al piano terra zone commerciali. La fase 2 riguarda la zona centrale dell’area, e prevede la demolizione del blocco ad ovest del Robin Hood Garden, che verrà sostituito da edifici in linea residenziali. La fase 3, riguardante sempre l’area centrale prevede la demolizione del blocco ad est del Robin Hood Garden che verrà sostituito con edifici in linea residenziali con la creazione di corti semi-private. La fase 4 prevede la costruzione di edifici nella zona ad est dell’area che avranno la caratteristica di connettere la nuova area di progetto con la zona di Naval Row. Come si può desumere dalla tabella riportata di seguito, l’inizio dei lavori è ad oggi slittato di almeno un anno rispetto alle previsioni. 280 30
8. Fasi di realizzazione
FASE DI COSTRUZIONE
INIZIO
FINE
1A
2012
2013
1B
2012
2013
2
2014
2016
3
2014
2018
4
2018
2020
281 31
9. Fase 1A
Edifici in demolizione Edifici in costruzione Edifici in dismissione Edifici di nuova occupazione
10. Fase da 1A ad 1B
282 32
11. Fase da 1B a 2
12. Fase da 1B a 2
283 33
13. Fase da 1B/2 a 3
Edifici in demolizione Edifici in costruzione Edifici in dismissione Edifici di nuova occupazione
14. Fase da 2 a 3
284 34
16. Fase da 2/3 a 4
15. Fase 4
285 35
5. AREE
286
287 37
NORTHERN AREA La collocazione e l’altezza prevista per gli elementi architettonici nell’area nord che fronteggia Cotton Street e East India Dock Road, dimostrano la necessità di fornire una funzione protettiva sia in relazione al rumore che all’inquinamento proveniente dal fronte stradale. Questa parte del sito crea un importante punto di accesso per i pedoni attraverso il collegamento con l’area ovest. In termini di progettazione urbana, la creazione di un importante edificio all’incrocio tra Cotton Street ed East India Dock Road, rappresenta un punto di forza per l’ingresso al Blackwall Reach. Il piano terra dell’edificio all’angolo tra le due strade, sarà destinato agli uffici che si occuperanno dell’assegnazione degli alloggi. La costruzione di una nuova moschea vuole essere l’opportunità per creare un edificio di grande impatto visivo, nonché di un landmark di qualità che migliori il contesto della Dock Road (oltre che rendere il sito più ‘attivo’). Attraverso l’inserimento di foyer d’ingresso e di connessioni trasparenti, si aumenterà anche il senso di apertura e permeabilità dell’area. Inoltre, il futuro ampliamento della Woolmore School, consentirà il posizionamento di un nuovo ingresso pubblico previsto nella zona Nord. Tale spazio pubblico, risulta essere l’aspetto 288 38
di maggiore interesse di quest’area in quanto andrà a formare una catena di spazi connessi tra loro (passando per il parco centrale sino ad arrivare all’area a sud). I vari elementi che circondano questo spazio possono essere usati per renderlo l’aspetto chiave dell’ambiente urbano locale. Quest’area potrà godere di un grande flusso di persone provenienti dalla comunità locale, e creerà un ambiente adatto per le nuove strutture pubbliche (moschea e ufficio immobiliare).
Spazio pubblico Spazio semipubblico Spazio privato 17. Northern area
289 39
CENTRAL AREA L’area centrale caratteristica costituisce il cuore del Blackwall Reach: essa contiene un numero di differenti ed importanti elementi che combinano percorsi pubblici, spazi aperti ed edifici, che contribuiscono a formare un’unica realtà. Questa parte dell’area avrà uno speciale carattere determinato da come gli edifici e gli spazi sono relazionati tra di loro. Inoltre la forma del costruito dell’area centrale, sente la necessità di rispondere positivamente allo sviluppo urbano esterno al sito, con conseguenti esigenze ambientali, specialmente in relazione a inquinamento e rumore. Il punto focale dell’area è il nuovo parco, luogo attrattivo e accessibile sia ai residenti che ai visitatori: il principale spazio pubblico aperto nell’area. Il progetto finale dello spazio cercherà di riflettere strettamente le necessità e i desideri della comunità locale: sono infatti presenti strutture come aree per lo sport, per il gioco e aree verdi per lo svago, oltre ad un nuovo padiglione che ospiterà gli eventi della comunità. Il parco è attraversato da un numero di spazi connessi alle strade circostanti, ciò ha come fine l’ottenimento di ingressi paesaggistici che filtrino rumori e inquinamento, e che procurino delle vie attrattive al parco. Gli accessi a sud del parco, formeranno un 290 40
importante connessione con l’area a Sud, ed il parco stesso apparirà come una superficie capace di ospitare una vasta gamma di opportunità di movimenti e incontri. Nella zona più a Est dell’area centrale, il progetto prevede delle corti verdi, formate dalla disposizione degli edifici residenziali, che rappresentano una scala diversa rispetto al parco centrale, includendo delle attività maggiormente intime come aree per il gioco dei bambini e aree di incontro. Il progetto degli accessi entro l’area centrale prevederà la creazione di superfici di percorsi condivise che scendono da entrambi i lati
Spazio pubblico Spazio semipubblico Spazio privato 18. Central area
291 41
dell’area sino al parco centrale. Questi offriranno accessi per i veicoli per la manutenzione e per le emergenze, con delle restrizioni per l’accesso dei veicoli privati. La priorità verrà data a pedoni e ciclcisti, con superfici e misure pensate per la mobilità lenta. Tutte le altre aperture nell’area centrale sarannoesclusivamente pedonali. Le aperture tra i blocchi sono state pensate in modo da corrispondere con i percorsi pedonali per fornire collegamenti diretti con il sito. Gli ingressi degli edifici sono su entrambi i lati per favorire l’accesso e verso il parco avranno uno stile sobrio, con dei riferimenti lineari, materiali di colore chiaro e forme semplici, in modo da procurare uno sfondo neutro per il parco. Il piano terra delle abitazioni sarà allo stesso livello del parco, rialzato di 1,5 metri rispetto al livello della strada, tra le abitazioni e il parco ci sarà una fascia di separazione verde maggiormente privata composta da piccoli giardini, balconi o terrazze. Le corti offriranno la possibilità di creare attività al piano terra, associate ai nuovi edifici . Gli edifici posizionati a ovest delle corti saranno alti sei piani per garantire l’illuminazione naturale agli spazi aperti. Gli edifici più bassi, a est delle corti forniranno protezione dai venti freddi provenienti da nord-est che comprometterebbero l’utilizzo degli spazi aperti nei periodi invernali. 292 42
La sfera pubblica e paesaggistica sono focalizzate sulla rimozione dei rumori e dell’inquinamento, attraverso il verde e attraverso la forma imponente degli edifici. Attualmente Cotton street è utilizzata dalle auto che la percorrono ad elevata velocità e rappresenta una barriera per i pedoni e per i ciclisti. La proposta è quella di rimuovere l’attuale muro di separazione introducendo delle aperture che consentano una connessione con le aree ad alto utilizzo pedonale che si creano al centro, come il parco, anche attraverso la continuità del verde. Il progetto mira sostanzialmente a valorizzare gli ingressi e le aree comuni, garantendo un
Spazio pubblico Spazio semipubblico Spazio privato 19. Particolare Central area
293 43
certo livello di trasparenza e fornendo spazi di incontro e di interazione tra residenti e visitatori, fungendo da connessione da uno spazio più caotico esterno all’area, ad uno più quieto come il parco. Cotton street beneficerà di un rifacimento paesistico e di una strategia di impianto di nuova vegetazione progettata per migliorare gli effetti del traffico e creare uno sviluppo urbano di alta qualità, adatto per l’uso residenziale. Robin hood lane rimarrà un’importante strada sia per i veicoli che per i pedoni, anche se uno dei suoi obiettivi sarà quello di controllare l’effetto del rumore e dell’inquinamento che provengono dalle vicine strade.
20. Particolare Central area
294 44
PIANTE TIPO BLOCCO C Le piante mostrano chiaramente che la tipologia distributiva scelta per gli edifici è, in generale, quella del corpo scala. la pianta tipo del blocco C edivdenzia infatti la presenza di due corpi scala distinti che servono ciascuno quattro appartamenti. La colorazione di questi sta ad indicare il taglio differente degli alloggi (alcuni su due livelli) che, come precisato in precedenza, deve soddisfare diversi tipi di utenza che, in questo progetto, si tende ad amalgamare in modo da facilitare l’integrazione e la socializzazione tra la popolazione che andrà ad insediarvisi.
295 45
PIANTA TIPO BLOCCO E A differenza del blocco C, per il blocco E le piante mostrano che la tipologia distributiva scelta per l’edificio è in un certo senso mista. Il corpo a ‘L’ si presenta infatti diviso in due parti. Nella parte superiore troviamo un corpo scale centrale che serve quattro appartamenti su due livelli. La parte inferiore invece presenta anch’essa un corpo scala che distribuisce però talvolta ad appartamenti su un unico livello, talvolta agli appartamenti in testa di nuovo su due livelli.
296 46
SOUTHERN AREA La zona a sud, rappresenterà un nuovo elemento dinamico del Blackwall Reach. Le scale dei nuovi edifici saranno strettamente correlate a quelle degli edifici adiacenti già esistenti. La zona sud diverrà il cuore commerciale dell’intera area, anche attraverso il collocamento di negozi, bar e ristoranti che saranno fruibili dalla comunità locale e dalle persone che lavorano nelle vicinanze. Conseguenza di ciò sarà la creazione di una serie di portici e percorsi coperti, che daranno alla zona un carattere urbano di alta qualità, progettato per attirare sia nuovi visitatori che
Spazio pubblico Spazio semipubblico Spazio privato 21. Southern area
297 47
la popolazione residente. In generale, il piano terra sarà aperto e reso trasparente tramite l’utilizzo di grandi superfici vetrate atte a produrre un ambiente invitante e interattivo. L’accesso alla stazione DLR sarà migliorato tramite un collegamento più diretto dalla nuova piazza. Inoltre, lo sfruttamento del sottopassaggio permetterà la creazione di una serie di scale e rampe che miglioreranno la circolazione dei pedoni e dei ciclisti. La nuova piazza sarà collegata anche con la rivisitata Poplar High Street attraverso una serie di negozi e attività commerciali che costeggeranno la zona pedonale. Un punto chiave per il successo dell’area sarà strettamente legato all’accessibilità della stessa. A tal fine, le linee guida da perseguire saranno: •
mantenere e migliorare i sottopassaggi esistenti in modo da fornire nuove vie d’accesso per pedoni e ciclisti;
•
migliorare la sicurezza dei pedoni;
•
gli accessi esistenti alla zona nord est della rotatoria saranno rimossi e sostituiti con nuove rampe e ascensori pubblici direttamente collegati alla stazione DLR.
•
la sicurezza e l’illuminazione dovranno essere in generale migliorate.
298 48
EASTERN AREA L’area ad est è inclusa nell’area di conservazione della Naval Row e comprende alcuni edifici e industrie risalenti al XIX secolo. Il carattere del Naval Row è determinato dal muro dell’East India Dock, dagli alberi secolari e dai resti della Steamship Public House. Gli edifici sono progettati prestando particolare attenzione allo sviluppo del piano terra e alla relazione che lega le nuove case alla sfera pubblica; scegliendo per questi nuovi edifici materiali che rispettino le texture storiche. Il progetto di questa area mostra un differente
Spazio pubblico Spazio semipubblico Spazio privato 22. Eastern area
299 49
approccio e una scala diversa degli edifici, riflettendo un carattere più tradizionale e tipico di Londra. L’area risulta maggiormente tranquilla, ed è caratterizzata da spazi e percorsi intimi maggiormente familiari. La dimensione piccola degli edifici approccia una serie di connessioni e di percorsi prettamente pedonali, la differenza tra spazi pubblici e privati rimane qui più marcata, per restare fedele alle tradizioni.
300 50
301
Il nostro gruppo di lavoro si è occupato dell’indagine su uno dei progetti che può essere definito la fase embrionale di Robin Hood Gardens: Golden Lane. Il progetto raccoglie alcuni dei principi fondamentali del pensiero degli Smithsons, spesso ripresi da alcune delle visioni introdotte nell’urbanistica e nell’architettura dal Movimento Moderno. Il progetto di Golden Lane, è frutto dell’applicazione di questi principi all’edilizia residenziale all’interno del contesto storico e culturale (Inghilterra post-bellica e in ricostruzione) di quegli anni e forse uno dei più importanti esempi di una magistrale trasposizione in progetto di un corollario di idee e ideologie di spicco in quell’epoca. L’anno è il 1952.
Golden Lane - Housing project Daniele Gamba Paola Tonizzo Miriam Tinto
I. IL CONCORSO II. PREMESSE TEORICHE E RISULTATI FORMALI III. LE STREETS IN THE AIR IV. DESCRIZIONE DEL PROGETTO V. CONFRONTO CRITICO DA GOLDEN LANE A RHG VI. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
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IL CONCORSO Nel 1952 fu indetto il bando di concorso per la ristrutturazione di un complesso insediativo nel centro di Londra, per il quale gli Smithson parteciparono con un progetto dal nome Urban re-identification, senza però vincere il concorso. E’ importante inserire una premessa su quello che costituiva il problema della densità abitativa nella città di Londra in quegli anni. Dagli studi effettuati nella prima metà degli anni ‘40 sulle densità abitative previste nei piani generali di Londra, furono riscontrati numerose problematiche causate dall’adozione di densità troppo basse (dalle 30-40 persone nelle zone periferiche fino alle 120 persone nelle zone centrali): i lavoratori risentivano di dover percorrere grandi distanze per recarsi al lavoro. Nel piano regolatore di Londra del 1943 vennero quindi adottati tre diversi gradi di densità: 100, 136 e 200 persone per acro man mano ci si avvicinasse al centro della città. L’area del concorso, incluse le strade secondarie, era di 4-7 acri in una zona piuttosto centrale, per la quale la densità approvata per il sito era di 200 persone per acro, calcolando la popolazione sulla base di una persona per stanza abitabile per il maggior numero di abitazioni possibili. Gli Smithson cercarono così di elaborare una proposta che potesse dimostrare che l’alta densità non necessariamente significasse bassi standard qualitativi di vita. Il sito del Golden Lane è un’area conosciuta come Bunhill Fields, catalogata come Comprehensive Development dal London Country Council, che fu rasa al suolo da un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale e che presentava integri solo un edificio della Peabody Trust e un centro commerciale. Con queste premesse A+PS elaborano un progetto che si basa essenzialmente su due concetti base: il Cluster e le Streets in the air.
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TAVOLE DI CONCORSO
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TAVOLE DI CONCORSO
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TAVOLE DI CONCORSO
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TAVOLE DI CONCORSO
PREMESSE TEORICHE E RISULTATI FORMALI Il Cluster
casa > strada > distretto > città Il contatto degli Smithson all’interno dell’Indipendent Group con Nigel Henderson (artista e fotografo), che stava conducendo degli studi sociologici nella East End di Londra, guida la loro lettura della città verso una forma che rifletta la struttura delle associazioni umane. Questo studio considera il problema dell’identità all’interno di una società mobile e propone lo sviluppo di una comunità a partire da una gerarchia di elementi associativi che esprimono i diversi livelli di associazione (casa, strada, distretto, città). I nuovi metodi di produzione, le nuove forme di trasporto e i nuovi stili di vita dovevano quindi portare a nuove forme di abitare, a nuove forme di relazioni tra persone e quindi a una nuova forma di città. Il concetto proposto (Cluster) di una città multilivello con strade pedonali residenziali in the air è quindi il tentativo di proporre un nuovo modello abitativo, nel quale le persone, attraverso strade multilivello, sono in contatto diretto con l’ampia gamma di attività che donano identità alla comunità.
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schemi rappresentanti Golden Lane city e il sistema del cluster applicato alla cittĂ
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Le Streets in the air Il desiderio di integrare l’edificio residenziale nel tessuto socio-culturale della città, intrecciandolo con la frenetica vita locale dell’East End, porta quindi all’idea delle Streets in the air e a al rigetto per gli alti blocchi di torri che, ad avviso degli Smithson, risultavano essere troppo privati e non ispiravano nè aiutavano la coesistenza tra gli individui. A+PS trovano quindi ispirazione per le Streets in the air dal progetto di Michiel Brinkman per il quartiere Spangen a Rotterdam del 1920, nel quale le ampie balconate distributive estendono le abitazioni offrendo loro uno spazio esterno. Un altro progetto che funse da ispirazione per gli Smithson fu chiaramente quello delle Unité d’Habitacion di Le Corbusier, ripreso nella concezione di edificio residenziale inclusivo anche di servizi generali necessari alla popolazione. Le differenze più significative con questo modello insediativo sono da una parte la disposizione degli edifici (griglia predeterminata vs Cluster) e, dall’altra, il posizionamento degli elementi distributivi, portati nel Golden Lane all’esterno sottoforma di Streets in the air, contrapposte alla Rue Interieure delle Unité. “Streets will be places and not corridors or balconies.” “Thoroughfares can house small shops, post-boxes, telephone kiosks, etc. [...] The refuse chute takes the place of the village pump.” (P.Smithson)
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Il progetto di Brinkman a Rotterdam
L’unité d’abitation a Marsiglia
distribuzione degli alloggi nello Spangen
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descrizione del progetto Nel progetto per il Golden Lane gli appartamenti (a duplex come nelle Unité d’abitation) sono quindi distribuiti da tre livelli di streets in the air (chiamati anche deck), ognuno servente un numero sufficiente di persone (circa novanta famiglie) in modo da costituire un’entità sociale, luogo della loro stessa identità. Dove i deck si incontrano si hanno quindi dei luoghi comuni a tripla altezza che invitano gli abitanti a socializzare. Sono presenti scale e ascensori che creano un collegamento verticale tra questi spazi e i vari piani abitativi. Tutte le abitazioni hanno, quindi, l’ingresso dal quale si accede sul ballatoio e lo sviluppo dell’abitazione avviene o sopra o sotto il piano d’ingresso. La maggior parte degli alloggi ha un terrazza-giardino (yard gardens) privata, visibile in parte dal deck, nella quale gli abitanti svolgono le attività all’aria aperta e col quale si identificano nella loro house sul loro deck. I giardini fanno sì che si dissolva il dead wall effect, in questo modo è chiaramente la singola abitazione la misura che regola il tutto. “The majority, but not all, dwellings have back yard/gardens. These yard/gardens, which can be seen from the deck, bring the out-of-door life as a normal house [...] identifying the families with their house on their deck.” “The total penetration of the yard/ gardens dissolves the dead-wall effect of the conventional slab block.” (P.Smithson)
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rappresentazione del deck
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Nella volontà di trovare soluzioni per l’alta densità gli Smithson hanno quindi esplorato il tema della casa considerandone separatamente le varie parti di cui è composta, arrivando a definirne quattro punti: l’unita della coppia, quella dei bambini, lo spazio dei servizi e gli spazi extra come quello destinato al letto per i nonni e il solarium, provando, con queste basi, a dare un’identità volumetrica ad ogni unità. In tutte le abitazioni c’è un’unità base definita dall’abitazione per una coppia di persone. Al variare del numero di componenti della famiglia si possono così aggiungere camere da letto all’unità al piano del ballatoio. Si compone così un sistema di duplex che presentano accanto alle stanze aggiunte dei cortili. Quasi tutte le abitazioni hanno un giardino che può essere intravisto dal ballatoio. Tale giardino, oltre a portare concettualmente l’ambiente esterno all’interno della casa, permette l’identificazione di un proprio spazio nel ballatoio comune ospitando attività domestiche come il gioco per i bambini, il giardinaggio, il faida-te,.etc.. La porzione di abitazione a livello del ballatoio è piccola, i bambini si sentono più liberi di giocare, e la vista del passante si arricchisce si scorci della città e del fiume che attraverso l’apertura del giardino. Il ballatoio non serve solo per il passaggio, consentendo infatti la sosta di più persone senza ostacolare il transito, in più è sicuro per i bambini in quanto l’unico mezzo con il quale è consentito circolare è una eventuale sedia a rotelle. La suddivisione degli appartamenti segue uno schema progettuale che prevede al primo deck da una alle quattro persone per appartamento, al primo dalle due alle quattro, al secondo e all’ultimo deck dalle due alle tre persone per alloggio. Questa disposizione viene giustificata dal fatto che una qualsiasi sezione verticale del complesso contiene abitazioni nella stessa proporzione, tuttavia questa disposizione può essere variata a seconda dell’esigenza.
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La libertà di gestione schematica è presente anche nella facciata il cui disegno è determinato dalle terrazze/giardino lasciate libere, parzialmente o del tutto riconvertite a stanze aggiuntive. Sono così gli stessi abitanti a decidere e concordare le diverse tipologie secondo i propri bisogni. La griglia strutturale con travi, pilastri e muri in cemento armato a vista mostrano l’economicità e la semplicità dello schema strutturale all’interno del quale sono ubicati i vari alloggi in maniera del tutto flessibile all’interno della griglia stessa. L’uso degli spazi originariamente adibiti ad abitazione sul deck come negozi o laboratori, non interferisce con il normale uso del piano essendoci la possibilità di avere più accessi, il giardino infatti può essere usato come ingresso alternativo. Scendendo al piano terra è possibile partecipare a piccoli eventi come l’andare al cinema, a scuola, in ufficio, giocare a tennis grazie alla presenza di un community building con spazi per diverse attività. L’accesso alla strada avviene tramite rampe dal garage su più piani mentre l’accesso ai negozi avviene direttamente dai ponti pedonali.
schema della disposizione delle tipologie in sezione trasversale e in facciata.
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325 assonometria dell’abitazione al piano del deck e piano inferiore.
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didascalia
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didascalia
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alcuni schemi esplicativi del sistema dei deck in Golden Lane
dove i corpi di fabbrica si connettono e i deck si incrociano si creano degli spazi comuni a tripla altezza che invitano gli abitanti a socializzare.
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Confronto critico da Golden Lane a Robin Hood Gardens; Metafore, concept, evoluzioni e contesti.
La realizzazione di certe architetture, può essere guardata nell’ottica in cui vi sia una continuità dialettica tra idea e forme. Certe idee, o meglio, metafore, hanno il potere di suggerirci un edificio. Allo stesso modo certi edifici, in virtù della loro stessa forma fisica possono implicare certi usi o addirittura suggerire uno stile di vita. Entrambi i casi sono rari, e solo alcune idee sono effettivamente state realizzate. Gli Smithson iniziano raccogliendo una serie di idee, o meglio, metafore, che hanno il potere di suggerire sia un edificio che una più complessa forma urbana. Golden Lane può essere analizzato infatti in primo luogo come intento su scala urbana e poi come edificio. Ci sono due metafore in particolare attorno alle quali si articolano due dei maggiori contributi dell’urbanistica del movimento moderno: - la prima è la cosiddetta “tower in the park”, concetto secondo il quale una maggiore densità dell’edificato consente un minor utilizzo di suolo che può in questo modo essere dedicato a parco; l’idea si può ritrovare nella Ville Contemporaine lecorbuseriana, del 1922, ma anche in alcune teorizzazioni di Auguste Perret. In questi casi il rapporto classico con la strada si perde completamente e la strada diventa un nastro bidimensionale che si snoda in uno spazio verde aperto; - la seconda metafora può essere chiamata “building as street” e condizionerà parecchio il lavoro degli Smithson; in questo caso l’edificio è visto come una strada, poiché è percorso anche da automobili (un concetto prefigurato nella Road-town di Edgar Chambless, del 1910 ma anche il celebre progetto di Le Corbusier per Rio de Janeiro del 1929 e quello di Algeri del ‘30. 30 332
Road Town, Edgar Chambless
City of towers, August Perret
Ville Contemporaine, Le Corbusier
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Proprio quest’ultimo concetto di edificio come strada fu sviluppato da Peter e Alison Smithson interpretando l’edificio come una rete continua di strade sopraelevate Golden Lane City nasce dallo schema abitativo del progetto per Golden Lane, e può essere considerato come uno delle proposte salienti dell’urbanistica di metà novecento e servirà da riferimento per ogni discussione sul progetto di Robin Hood Garden poiché ognuno dei due tenta di scendere a patti con il problema della città moderna: la relazione del rapporto con la strada in seguito all’introduzione della macchina a motore ma anche, più in generale, il rapporto simbolico e reale tra il privato e il pubblico. Qualsiasi tipo di analisi riguardo al rapporto tra abitazione e strada inizia con Le Corbusier. Il fondamentale confronto tra Golden Lane e la concezione lecorbuseriana di questa relazione può essere letta più facilmente sulla scala urbana che prettamente architettonica. Prima dell’introduzione della macchina a motore la strada perde la dimensione di percorso pedonale e dal 1910 il questo comincia ad essere concepito come un’entità separata dalla strada. Nel 1915 il percorso pubblico pedonale viene coniugato per divenire parte dell’edificio. Questo cambiamento radicale intacca profondamente non solo il rapporto tra strada e abitazione ma anche la forma stessa dell’edificio. Dal ‘52 in poi la discussione sull’organizzazione formale diviene argomento fondante del lavoro degli Smithson e la nuova visione del rapporto tra abitazione e strada viene resa manifesta attraverso due elementi: per mezzo del deck e per mezzo delle zone pedonali. L’idea di proporre una serie di percorsi pedonali soprelevati costituisce un approccio stranamente ambivalente nei confronti della macchina. In un certo senso l’idea di urbanità di Le Corbusier è un omaggio alla macchina e allo 32 334
Rio de Janeiro, Le Corbusier
Golden Lane e Robin Hood Gardens a confronto
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stesso tempo una reazione contro la realtà dell’automobile. In modo simile, gli Smithson nel 1952 affermavano che la strada fosse stata “invalidata” dalla macchina, e già dal 1958 la strada carrabile era uno dei primi strumenti da loro utilizzati per ricreare una nuova scala urbana. Con Le Corbusier da la Ville Contemporaine a l’Unité di Marsiglia si legge un continuo tentativo di venire a patti con l’automobile. La Ville Contemporaine ricreava una separazione totale, l’Unité ristabilì una coesistenza reciproca eliminando le connessioni verticali; Golden Lane rappresenta l’inizio di una nuova continuità mentre infine con Robin Hood Gardens non c’è connessione orizzontale con i decks pedonali. Nell’ottica in cui l’automobile è una minaccia, l’approccio progettuale che porta al disegno dei decks pedonali scollegati dalla strada carrabile può essere visto come progressiva, che salvano il pedone dalla strada dominata dalla macchina creando un livello pedonale costituito da un sistema reticolare e connesso. E’ interessante notare come mentre in Golden Lane non erano stati previsti parcheggi, quindi il progetto suggeriva una diversa attitudine nei confronti dell’automobile, in Robin Hood Gardens viene accettata e data per scontata la mobilità per mezzo della macchina. Questa visione era stata fortemente influenzata dal viaggio di Peter Smithson negli Stati Uniti in cui la strada carrabile acquistò nuova importanza e rilevanza nelle teorie dei due progettisti. Golden Lane, come abbiamo precedentemente illustrato, costituisce un frammento architettonico parte di una struttura su scala urbana. L’idea del Cluster viene proposta nell’ottica in cui la città futura non è più un’entità che si progetta e costruisce contemporaneamente tutta insieme, ma piuttosto secondo un processo di accumulazione. Le forme delle strutture di Golden Lane accettano la realtà di questo processo e suggeriscono una connessione sia verticale che orizzontale al contesto esistente. Questa visione a scala urbana viene proposta in modo ancora più radicale e 34
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utopistico rispetto a Le Corbusier. A Robin Hood Gardens le intenzioni sono opposte. La forma costruita infatti nega l’idea di un processo di accumulazione empirica e accetta il contesto presente. Le due stecche infatti sono formalmente concluse e non accettano estensioni o aggiunte: il concetto di un continuo processo di sviluppo è superato. Questo porta a delle considerazioni sul centro concettuale nei pogetti di Golden Lane e Robin Hood gardens. Nel primo è proprio il deck a rappresentare il centro concettuale del progetto mentre in Robin Hood Gardens i deck sono spinti al limite dell’area e invece di frammentare lo spazio aiutano a definirlo. Quali possono essere quindi considerati i simboli primari degli spazi di socializzazione nei diversi progetti? Il deck pedonale? Il percorso carrabile? Il livello zero? Questo conflitto non è mai completamente risolto nei progetti di Le Corbusier in cui vige la separazione tra macchine e pedoni, anche nel caso dell’Unité, in cui il livello commerciale è a metà via tra il tetto e il livello zero; a Robin Hood Gardens il provlema riemerge poiché l’edificio accetta la presenza della strada nel contesto al livello zero; per quanto riguarda invece Golden Lane i decks sembrano un anaronismo, una memoria che rende omaggio a un intento perduto, considerato dal punto di vista meramente funzionale e distributivo. Un altro aspetto che sta alla base della gerarchia tra gli spazi pubblici e privati è il rapporto tra la scala interna dell’unità abitativa e il deck pedonale. La scala, che serve gli appartamenti a duplex è collocata, com’era in Golden Lane, parallelamente al deck. Su questa scelta possono nascere due considerazioni: la prima è che la scala crea uno spazio buffer tra l’area pubblica e quella privata e in secondo luogo crea uno spazio di ingresso che a sua volta serve da filtro tra lo spazio pubblico e quello privato.
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Golden Lane e Robin Hood Gardens: gli alloggi a confronto
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Bibliografia di riferimento Max Risselada (a cura di), Alison &Peter Smithson: A critical Anthology, Barcellona, 2011 Alison and Peter Smithson, Ordinariness and Light: Urban theories 19521960 and their application in a building project 1962-1970, London, 1970 Pamela Johnston, Rosa Ainley, Clare Barrett, Architecture is Not Made with the Brain: The Labour of Alison and Peter Smithson Huevel, Dirk Van Den, Alison and Peter Smithson-From the house of the future to a house for today, Rotterdam, 2004 Peter Smithson, The changer void: Urbanism, London, 2005 Peter Smithson, The changervoid: Architecture, London, 2001 Marco Vidotto, Alison + Peter Smithson, Barcellona, 1997 Alison and Peter Smithsons, Changing the art of inhabitation : Mies’s pieces, Eames’s dreams, the Smithsons , London 1994
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“Things need to be ordinary and heroic at the same time� A+PS
Credits Politecnico di Milano FacoltĂ di Architettura Scuola di Architettura e SocietĂ A.a. 2012-2013 Laboratorio di Progettazione degli Interni I prof. Gennaro Postiglione arch. Francesco Claudio Dolce arch. Enrico Attilio Scaramellini Editors Martina Pini Marco Pioventini