WELFARE SPACE
Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni - MI Corso di Laurea Magistrale in Architettura /// A.A. 2016-2017 Relatore: Prof. Gennaro Postiglione Studente: Nicola Sirugo /// Matricola: 834215
INDICE abstract pag 9 introduzione al luogo e al manufatto pag 10 storia e soglie storiche dello stabilimento pag 46 analisi dello spazio per caratteri assoluti pag 66 fotografia del luogo pag 90 proposta programma funzionale pag 118 bibliografia, sitografia e fonti pag 122
INDICE delle
INDICE delle
figure
f1 f2 f3 f4 f5 f6 f7 f8 f9 f10 f11 f12 f13 f14 f15 f16 f17 f18 f19 f20 f21 f22 f23
angolo nord-est del complesso angolo sud-est del complesso prospetto su via Mazzini uno dei due ingressi in via Mazzini ciminiera a nord del complesso facciata sud all’interno del lotto interno di un magazzino lato nord interno con cisterna sequenza di stanze seminterrate ulivo nel cortile interno solaio fatiscente navata in seguito a crollo tetto ciminiera interna stanza su via mazzini vegetazione spontanea vista da nord - anni ‘60 operai e proprietari operai in pausa pranzo complesso nel 1910 foto del solaio di una navata modello di studio modello di studio navata a nord
elaborazioni
GRAFICHE
p17 p19 p21 p23 p25 p27 p29 p31 p33 p35 p37 p39 p41 p43 p45 p49 p50 p52-53 p54 p69 p70 p71 p71
f24 f25 f26 f27 f28 f29 f30 f31 f32 f33 f34 f35 f36 f37 f38 f39 f40 f41 f42 f43 f44 f45 f46
modello di studio modello di studio seconda navata magazzino crollato magazzino a nord edificio di fronte alla stazione seconda navata edificio ad angolo nord-est porta nel cortile interno veduta nel sistema di quinte veduta nel sistema di quinte veduta nel sistema di quinte vista interna edificio a nord-est vista interna edificio a nord-est vista interna edificio a nord-est modello di studio modello di studio fotomontaggio prospetti pozzallesi tomba età del bronzo pianta necropoli in via Garibaldi piano Pichard del 1810 veduta aerea del 1944 IGM 1966
p72 p73 p73 p75 p77 p77 p77 p77 p79 p81 p83 p85 p87 p87 p87 p88 p89 p93 p96 p98 p100 p102 p104
g1 g2 g3 g4 g5 g6 g7 g8 g9 g10 g11 g12 g13 g14 g15 g16 g17 g18 g19 g20 g21 g22 g23 g24 g25 g26 g27 g28 g29
posizione nel bacino mediterraneo posizione nella Sicilia sud-orientale posizione nel tessuto urbano keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan keyplan planimetria soglia 1908 planimetria soglia 1927 planimetria soglia 1956 planimetria soglia 2017 assonometria soglia 1908 assonometria soglia 1927 assonometria soglia 1956 assonometria soglia 2017 keyplan posizione navate illustrazione dello sviluppo verticale pianta delle tre navate
p10 p12 p14 p16 p18 p20 p22 p24 p26 p28 p30 p32 p34 p36 p38 p40 p42 p44 p56 p56 p57 p57 p59 p61 p63 p65 p68 p68 p69
g30 g31 g32 g33 g34 g35 g36 g37 g38 g39 g40 g41 g42 g43 g44 g45 g46 g47 g48 g49 g50 g51 g52 g53 g54 g55 g56 g57 g58
sezione delle tre navate keyplan percorso eterogeneo illustrazione percorso eterogeneo sezione del percorso eterogeneo illustrazione differenze spaziali keyplan sequenza viste e quinte illustrazione sequenza quinte sezione sequenza viste e quinte keypan vista keyplan vista keyplan vista keyplan ambiente con luce zenitale illustrazione ingresso luce zenitale sezione trasversale sezione longitudinale sagoma forma urbana confronto con età del bronzo confronto con epoca tardo-antica confronto con il 1810 confronto con il 1944 confronto con il 1966 restituzione odierna struttura per età della popolaz. proporzione giovani e vecchi mappa distretto socio-sanitario 45 collocazione spazi del welfare risposte alle problematiche sociali proporzione tra pubblico e privato pianta del programma funzionale
p69 p74 p74 p75 p77 p78 p78 p79 p81 p83 p85 p86 p86 p87 p87 p94-95 p96-97 p98-99 p100-101 p102-103 p104-105 p106-107 p108 p109 p111-115 p112-113 p114-115 p120 p121
INDICE delle
TAVOLE
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concept masterplan, vista dell’intervento e relazione con il contesto planimetria e rapporto tra volumi e spazi aperti planimetria e rapporto tra volumi e spazi aperti sezioni e viste prospettiche auditorium: dettagli tecnologici e resa spaziale uffici e coworking: dettaglio tecnologico ed esploso
ABSTRACT La provincia italiana è un fronte, sul piano sociale, che presenta problematiche spesso sottovalutate. Gran parte della popolazione infatti vive e risiede in territori che sono slegati dalla logica del sistema metropolitano. Luoghi in cui gli stimoli inoltrati dai punti nevralgici del paese arrivano affievoliti e la vita quotidiana scorre in modo per certi versi atavico, con tutte le implicazioni positive e negative del caso. Ma per quanto da una prima impressione si avverta una sorta di immunità al cambiamento, nei fatti anche i contesti più provinciali subiscono le conseguenze del nostro tempo. Qui si prende in esame il caso del Comune di Pozzallo, in Sicilia, dove l’aspetto dell’isolamento rispetto ai grandi centri viene enfatizzato da una localizzazione geografica estremamente periferica. Partendo da una riflessione su criticità e peculiarità del contesto sociale e territoriale, con questo caso studio si cerca di fare dell’archittetura uno strumento per offrire risposte. A Pozzallo esiste un complesso industriale dello scorso secolo, un tempo molto importante, sia a livello locale che nazionale, e ormai in disuso da decenni. L’intento è quello di rivitalizzare questo centro periferico riportando in funzione la struttura e rispondendo dunque, in tal modo, ad alcune delle necessità di questa realtà e al bisogno di recuperare un senso della storia e della tradizione come energie propulsive e vitali.
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Ci troviamo al centro del Mar Mediterraneo, nella parte Sud-Orientale della Sicilia. Il porto di Pozzallo è l’approdo piÚ vicino da cui poter raggiungere Malta e da sempre tra le due sponde si sono intrattenuti rapporti e scambi commerciali.
500 km
g1 Mar Mediterraneo
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Nell’ambito della Sicilia sud-orientale il Comune di Pozzallo si colloca sulla fascia costiera a Sud ed è, di fatto, l’unico comune costiero della Provincia di Ragusa. Quello degli iblei è un territorio ricco sotto molteplici aspetti: da quello culturale e architettonico (alcuni dei centri più importanti del Val di Noto infatti si trovano qui) a quello delle risorse (il carrubo, ad esempio, è una pianta dai molteplici utilizzi che in Italia si trova prevalentemente concetrata in questa area geografica).
20 km
g2
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Sicilia Sud-Orientale
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L’ex complesso industriale ha ancora oggi una posizione marginale rispetto al tessuto urbano del comune di Pozzallo. Il quartiere che lo circonda è caratterizzato da una scarsa qualità urbana e la ferrovia che lo tange sul fronte nord ha un traffico in costante riduzione.
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200 planimetria comune di Pozzallo
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STORIA
SOGLIE STORICHE dello e
STABILIMENTO
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STORIA STABILIMENTO DELLO
“La Giuffrida” è il nome con cui tutt’oggi a Pozzallo è conosciuto un enorme complesso industriale sito di fronte alla stazione ferroviaria, ed è, allo stesso tempo, un nome capace di riassumere buona parte dell’ultimo secolo di storia del comune marinaro. Si tratta di un’ex distilleria che dai primi decenni fino agli anni Ottanta del scorso secolo rappresentò per la
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città una delle attività più fiorenti e redditizie, a tal punto che gli abitanti di Pozzallo dicono ancora, per spiegare quanto la distilleria sia stata profondamente legata alla città, che solamente grazie ad essa gran parte delle famiglie pozzallesi, negli anni della grande emigrazione verso l’America, non si trovò nella necessità di abbandonare il paese. Tutto ciò
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(In alto) I proprietari fratelli Giuffrida e alcuni operai in uno scatto di gruppo
grazie all’occupazione diretta e indotta dallo stabilimento. E, in effetti, la distilleria Giuffrida fu, nel suo momento di massima attività, ovvero fino agli anni ‘50, uno dei più grandi impianti nel suo genere su tutto il territorio nazionale e il più grande in assoluto tra gli impianti dedicati ad una lavorazione del tutto particolare, che lo contraddistingueva e a cui si deve oggi parte dell’interesse che riveste anche sotto il profilo etnoantropologico. Questo tipo di lavorazione era la distillazione dell’alcool dal frutto del carrubo. Il complesso edilizio si sviluppa su un preesistente mulino per la frantumazione della pietra asfaltica, appartenente a una famiglia notabile della zona, i Denaro Papa, il cui stabilimento risulta in corso di costruzione già nel 1908. Dal 1927 lo stabilimento cambia natura e diviene distilleria, passando alla famiglia Giuffrida, una tra le più grandi famiglie industriali italiane nella prima metà dello scorso secolo, originaria di S. Venerina, che in pochi decenni divenne proprietaria di distillerie in tutta Italia. Le altre erano però impianti di lavorazione delle vinacce; soltanto a Pozzallo si lavorava il frutto del carrubo. Tale aspetto
garantì alla distilleria in questione una certa fama già nel 1934. All’epoca la provincia di Ragusa produceva il 70% dell’intero prodotto nazionale in fatto di carrube; proprio dalle carrube, che la distilleria lavorava al ritmo di circa 600 quintali al giorno, si estraeva l’alcool etilico, considerato più pregiato per la fabbricazione di liquori perché più aromatico rispetto a quello distillato dalle vinacce. I Giuffrida vendevano l’alcol etilico ad alcuni dei più grandi produttori di liquori italiani, tra cui Ramazzotti, Campari, Branca e Averna. Nel 1945 la produzione fu arricchita e diversificata con l’aggiunta della produzione di sciroppo di frutta, farina di semi di carruba e carruba frantumata. Parte del complesso divenne, a partire dal 1951, oleificio, dove si produceva olio di sansa ed un olio estratto dalle vinacce. La collocazione dell’impianto, per altro, si prestava molto bene alla commercializzazione dei prodotti. Esso infatti si trovava relativamente vicino al porto, che per secoli è stato, come d’altro canto è ancora oggi, il caricatore principale della costa iblea, nel quale confluiva un tempo tutta la produzione agricola dell’entro-
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(In alto) Vista dello stabilimento per la frantumazione della pietra asfaltica della famiglia De Naro Papa. 1908
terra e in cui, oggi, confluisce quella industriale. Ad essere precisi al tempo non si trattava ancora di un vero e proprio porto, piuttosto di una serie di strutture che permettevano l’attracco e le operazioni di carico, come bracci e pontili in legno, a loro volta collegati ai depositi disposti lungo la costa. Questi magazzini sono andati irrimediabilmente e inconscentemente distrutti per far posto all’espansione urbana nel corso dell’ultimo secolo,. Inoltre, la distilleria sorgeva proprio alla confluenza fra la stazione ferroviaria (arrivata a Pozzallo nel 1893) e la strada carrabile principale di accesso al paese provenendo da Siracusa. Si trattava, in sostanza, della prima zona industriale del paese agl inizi del Novecento. Infatti dall’altro lato di via Mazzini, dirimpetto alla distilleria, sorgeva il grande oleificio e saponificio della Spero, ugualmente imponente, che produceva l’olio poi commercializzato dalla ditta “Dante” di Genova e lavorava la sansa. Oggi non resta nulla del grande saponificio, distrutto negli anni Ottanta per far posto ad un isolato residenziale dalla dubbia qualità urbana. Nel 1964 il patrimonio dei Giuffrida si sgretolò molto velocemente. Il disastro che si annunciava per l’economia del piccolo comune
marinaro ebbe per conseguenza la nascita di una delle prime esperienze di cooperazione, molto rare sul territorio siciliano; la distilleria fu acquistata da una cooperativa di produttori locali di carrube, la S.A.DI.C., la quale riuscì a proseguirne l’attività fino agli anni Ottanta. Tuttavia ormai al tempo il procedimento di estrazione dell’alcool dalle carrube non era più considerato redditizio; proprio in quegli anni la vecchia distilleria cadde in disuso e nel progressivo degrado che oggi ce la restituisce in uno stato fatiscente.. Ma nella memoria locale essa rimane come profondo segno di identità storica e collettiva; negli anni in cui l’attività fu più fiorente, essa non rappresentò soltanto un motivo d’orgoglio per Pozzallo, in quanto prova di un’industrializzazione che era indice di una modernità tutto sommato atipica nell’ambiente siciliano, ma soprattutto un fattore di sviluppo economico e di sicurezza. Nel periodo in cui si ebbe l’apice del fenomeno dell’immigrazione meridionale, la fabbrica, assicurando lavoro per 250 famiglie, fece sì che a Pozzallo ben pochi subirono la costrizione di lasciare la propria terra per cercare fortuna altrove; e questo ancora oggi nel paese si racconta con orgoglio.
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1908
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1956
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2017
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millenovecentootto Il primo nucleo del complesso risale al 1908. Inizialmente proprietà della famiglia Denaro Papa, una delle piÚ benestanti e notabili della zona, gli edifici si configuravano come un corpo disposto ad angolo, con un’ampia tettoia sul lato difronte alla stazione. Al tempo la fabbrica fungeva da mulino per la frantumazione della pietra asfaltica, caratterizzandosi dunque sin dall’inizio per il suo carattere fortemente connesso alla storia economica del territorio ibleo.
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millenovecentoventisette Con il cambio di proprietà cambiò anche la destinazione d’uso. Vennero aggiunti nuovi corpi di fabbrica a completamento del fronte su strada. L’intento fu quello di ricercare un linguaggio architettonico coerente in tutte le parti del complesso, che tuttavia, proprio nel prospetto rivolto sulla strada, fu voluto più ricercato grazie alla presenza di lesene e cornici. La vecchia tettoia divenne un magazzino in muratura che ne riprendeva le planimetria.
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millenovecentocinquantasei Il complesso giunse ad occupare una superfice complessiva di 34650 metri quadri. Agli edifici originari (costruiti nell’arco dei primi tre decenni dello scorso secolo) si sommarono sopraelevazioni e aggiunte piÚ tarde che in alcuni casi seguirono la ricercatezza formale delle preesistenze. Vennero aggiunti magazzini lungo tutto il perimetro a sud-ovest e nuovi ambienti per la lavorazione, organizzati attorno ad un cortile.
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duemiladiciassette A seguito dell’abbandono definitivo avvenuto negli anni ‘80 il complesso ha subito un rapido deterioramento. Sulla base del rilievo fornito dalla proprietà è stata compiuta una ricognizione sul sito per verificare lo stato attuale. Alcune parti della volumetria, deteriorate perlopiù dagli agenti atmosferici, sono andate incontro a crolli. L’assenza di gran parte delle coperture ha contribuito a favorire un’accelerazione dei processi di degrado, in particolare l’incedere della vegetazione sia arbustiva che alborea.
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Analisi
SPAZIO
dello per
CARATTERI
ASSOLUTI
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LE NAVATE
0
50m
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Questa sequenza di spazi fa parte del nucleo originario costruito nel 1908, sebbene presenti rimaneggiamenti successivi ben evidenti nella tessitura muraria. Si accede a questi ambienti attraversandoli trasversalmente rispetto al loro sviluppo longitudinale e ciò che colpisce è il carattere quasi sacrale conferitogli dallo stato di rovina e dalle proporzioni originarie. Per quel che concerne gli effetti del tempo, due dei tre ambienti più alti si presentano quasi totalmente sprovvisti di copertura, lasciando così entrare una luce zenitale che crea un’illuminazione diffusa e lieve. È possibile ammirare anche una tessitura muraria complessa caratterizzata da diverse aperture in gran parte chiuse nel tempo. Le proporzioni invece fanno sì che il visitatore si muova all’interno di ambienti con una forte verticalità, si parla in fatti di stanze con superfici attorno ai 100 metri quadri e un’altezza di 15 metri.
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pianta sezione
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pianta e sezione 10
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PERCORSO ATTRAVERSO SPAZI ETEROGENEI
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50m
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In questa sezione ciò che colpisce è la connessione di ambienti caratterizzati da configurazioni spaziali molto diverse tramite delle aperture collocate a varie altezze. Gli edifici in considerazione appartengono quasi interamente al blocco originario del 1908, fatta eccezione per i magazzini ad ovest e la parte sopraelevata ad est. Si riconoscono configurazioni spaziali molto diverse tra loro: dai magazzini con una larga superficie e un affaccio diretto a sud, passando per il corpo centrale con sviluppo longitudinale sotto la grande ciminiera, a seguire una delle “navate” descritte precedentemente e per finire l’edificio ad ambiente unico situato nell’angolo a nord est. Tra questi elementi eterogenei quello che gioca un ruolo chiave è l’ambiente centrale che diventa piattaforma di raccordo.
g33 sezione
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SEQUENZA DI VISTE E QUINTE
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50m
g35
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Lo stato di abbandono prolungato per decenni ha causato il crollo di gran parte delle coperture originarie. Non fa eccezione il blocco del cortile interno, costruito negli anni ’50, attorno al quale il tempo ha scavato un sistema di spazi esterni più complesso, corredandolo con una vegetazione arborea. Risalendo il corridoio di ingresso si costeggia un muro che interrompendosi ci apre ad un cortile che un tempo era un ambiente chiuso e oggi invece vede crescere un albero al proprio interno. La particolarità di questo spazio è data dalla parete perimetrale che funge da filtro verso sud e che con le sue finestre consente una vista dall’alto sullo spiazzale più grande. Proseguendo, altri due crolli parziali hanno creato delle vere e proprie quinte che articolano ulteriormente lo spazio. Il cortile originario, che rimane fulcro di questo nuovo sistema, è oggi abitato da due alberi tipici della zona: l’ulivo e il carrubo.
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0
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20m
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Questa sala, originariamente coperta da un tetto a falda, era luogo di lavorazione. Oggi si presenta completamente all’aperto e interessata dalla crescita di vegetazione arborea. La peculiarità è data dalle aperture verso Sud e dal suo dislivello di quasi 3 metri sul piazzale sottostante, che ne fa un punto di osservazione privilegiato.
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scala 1:1000
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A seguito di diversi crolli si è venuto a creare una sorta di crocevia in cui, attraverso alcuni varchi, si intravedono ambienti e scorci di quello che ormai è diventato un unico spazio articolato dalla presenza di quinte.
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scala 1:1000
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Un tempo coperto, questo passaggio fungeva da distribuzione per diversi spazi di lavoro e collegava l’ingresso piÚ vecchio da via Mazzini con il cortile interno, nel quale oggi, come si intravede dalla foto, crescono un ulivo e un carrubo di dimensioni notevoli.
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g40
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scala 1:1000
85
LUCE ZENITALE DIFFUSA 0
50m
g41
Si tratta del blocco situato a nord-est, risalente al 1908 e successivamente modificato con l’arrotondamento dell’angolo esterno e con l’aggiunta di un volume superiore. L’elemento più peculiare di questo edificio ad ambiente unico è la luce, che penetra in buona parte dall’alto a causa del crollo del tetto. Tuttavia, nonostante il crollo, il sistema di solai con aperture ottogonali resiste come elemento di filtro tra esterno ed interno. Un’altra caratteristica che contribuisce al valore complessivo è la tessitura muraria che, anche in questo caso, si mostra complessa e dunque significativa della storia dell’edificio.
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0
10 5
20m
prospetto e sezione
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Fotografia del LUOGO
90
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DATI diPOZZALLO
sul comune
SUPERFICIE ABITANTI DENSITÀ
15,38 km² 19 234 1 250,59 ab./km²
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92
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SOGLIE
STORICHE della città di
POZZALLO
Tenendo come punto di riferimento la forma urbana odierna e la posizione dello stabilimento, si attraversano tutte le fasi storiche più significative di questo territorio costiero: dai primi insediamenti risalenti all’età del bronzo fino allo stato odierno. g45
0
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200m
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2200/1450 a.C.
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TOMBE
Bronzo
dell’età del
Le presenze più antiche di insediamenti umani sono state datate a questo periodo, grazie al ritrovamento di tombe a grotticella artificiali, risalenti all’età del Bronzo antico, presso le contrade di Bellamagna e Carpintera. g46
0
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200m
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200/500 d.C.
f43
necropoli TARDOANTICA
A questo periodo risale una necropoli costituita da ipogei e tombe a fossa tardoantiche, in gran parte distrutta dallo sviluppo urbanistico. g47
0
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200m
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1810
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PIANIFICAZIONE della
Città
Nel 1809 per decreto reale venne ordinata la redazione di una carta topografica al Capitano del Genio Pichard. Nel documento si può leggere la pianificazione della città, che venne però tardivamente realizzata a cavallo tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900, e lo stato di fatto del tempo, che vedeva la presenza di piccole abitazioni, pagliai, magazzini e della Torre Cabrera. Al tempo Pozzallo era ancora una borgata dipendente da Modica. Raggiungerà lo stato di comune autonomo solo nel 1829 per decreto di Francesco I di Borbone. g48
0
100
200m
101
1944
f45
ESPANSIONE
città
della
Il documento in questione è una foto aerea del 1944 scattata per conto dell’intelligence americana poco prima dello sbarco delle truppe, avvenuto proprio su queste coste. Dalla foto si evince quale fosse lo stato del tessuto urbano al tempo. Si nota una certa affinità con il piano del 1810. Si può notare come lo stabilimento Giuffrida si trovi ancora ben al di fuori da quello che era il perimetro urbano.
g49
0
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200m
103
1966
f46
costruzione PORTO
del
commerciale
Lo stabilimento Giuffrida si trova ancora fuori dal tessuto urbano. Questi anni sono caratterizzati oltre che da un’espanzione edilizia anche dall’inizio della costruzione del porto commerciale, come si vede dalla foto aerea dell’Istituto Geografico Militare qui riportata. Inizialmente progettato per un traffico merci di cinquecentomila tonnellate all’anno, negli anni ha triplicato questa previsione.
g50 0
104
200m
105
2017 la nuova
ZONA
INDUSTRIALE
Oggi lo stabilimento si trova inglobato dall’espansione urbana, ma comunque a ridosso dei margini di questa. Il cambiamento più signficativo in questa soglia è la presenza di una nuova zona industriale realizzata nel nuovo milennio nell’arco di circa 10 anni. 0
200m
g51
106
107
41.1 15.5
%
STRUTTURA POPOLAZIONE
13.7
%
Comune di Pozzallo
66.2 18.3% %
Comune di Pozzallo
Dati ISTAT
Media nazionale
Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Nel 2016 l’indice di vecchiaia per l’Italia dice che ci sono 161,4 anziani ogni 100 giovani, nel comune di Pozzallo sono invece 118,6.
64.3% 22.0% Media nazionale
Comune di Pozzallo
108
44.2
di
118.6 g52
Anche in questo caso i numeri fanno riferimento a sinistra al comune pozzallese e a destra al valore nazionale, relativamente all’anno 2016.
INDICE VECCHIAIA
per età della
La struttura per età della popolazione considera tre fasce di età: giovani dagli 0 ai 14 anni, adulti tra i 15 e i 64 anni e anziani di 65 anni ed oltre. I dati, in riferimento all’anno 2016, forniscono un quadro nel quale il comune pozzallese (grafico sulla sinistra) presenta una struttura regressiva, in quanto la percentuale di giovani è inferiore a quella degli anziani. Dato in linea con la media nazionale (grafico sulla destra), che tuttavia si presenta con una differenza più marcata tra giovani ed anziani.
ETÀ MEDIA
Dati ISTAT
161.4 Media nazionale g53
109
AZIONI distretto del
socio sanitario45
comune di pozzallo
ANZIANI centro diurno agevolazioni trasporto pubblico consegna presidi sanitari e alimentari dedicati contributo rette ricovero
FAMIGLIE E MINORI
MODICA
spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti all’interno delle scuole ISPICA
SCICLI
POVERTÀ
POZZALLO
assistenza economica LUC _ lavori di utilità collettiva
DISABILI
g54
Centro diurno Assistenza igienico-personale scolastica Consegna presidi sanitari e alimenti dedicati Servizi residenziali per disabili mentali Agevolazioni per il trasporto pubblico
110
111
g55 14
15
10 13
12
17
9 11
SPAZI del WELFARE
5 2
3 6 7 4
16
8
1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
municipio spazio culturale M. Assenza scuola media G. Rogasi istituto tecnico nautico centro diurno anziani scuola elementare centrale scuola elementare Raganzino anfiteatro lungomare San Giovanni istituto tecnico di ragioneria campo sportivo anfiteatro lungomare Pietrenere centro medico biblioteca comunale pronto soccorso scuola media A. Amore piscina comunale centro diurno disabili 100 m
planimetria comune di Pozzallo
112
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CRITICITÀ
distretto
del
socio sanitario45
comune di pozzallo
isolamento degli anziani rispetto alla parte attiva della società scarsa attenzione nei confronti della popolazione in età adolescenziale mancanza di un coordinamento forte di tutte le associazioni attive sul territorio scarsa interazione tra generazioni e classi sociali diverse
114
MODICA
ISPICA
SCICLI
POZZALLO
g54
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POSSIBILI SCENARI nel
potenziamento dei servizi al cittadino
botteghe artigiane spazi per workshop, attivitĂ e laboratori nuovo centro diurno per anziani valorizzare gli anziani favorire la collaborazione e lo scambio tra generazioni e fasce diverse della popolazione valorizzare e potenziare i percorsi di inclusione lavorativa di persone svantaggiate maggiore attenzione verso gli adolescenti maggiori strumenti per le associazioni socialmente impegnate nel contesto ricollocazione di serivizi troppo periferica recuperare un senso della storia e della tradizione
sportelli di ascolto palestra parkour sale prove museo nuova biblioteca auditorium laboratorio teatrale radio g56
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117
PROPOSTA programma FUNZIONALE
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PROGRAMMA FUNZIONALE 0
10 5
20 m
SHOP OLTO WORKD SC SPAZI I A
240 m²
G WORKIN COCIN A
I SPAZIOOD LAVOR
CU MUNE SALA CO
UFFICI 200 m²
IONE RISTORAZ
181 m²
I SPAZIOOD LAVOR
164 m²
LOCALE RCIALE COMME
42 m²
LOCALE COMMERCIALE
309 m²
LOCALE RCIALE COMME
172 m²
BIBLIOTECA
1857 m² 2387 m² g57
I SPAZIOOD R O V LA
26 m² 53 m² 1
313 m²
IUM AUDITOR 505 m²
146 m²
RADIO TORIO TEATRALE LABORAHOP WORKS OVA SALE PRA PARKOUR PALESTR
626 m²
CENTRO DIURNO ANZIANI
341 m²
g58
MUSEO 529 m²
gestione pubblica gestione privata
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BOTTEGHE ARTIGIANE
297 m²
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bibliografia Monografia di Pozzallo /// Ruggiero Sigona /// Edizioni Comune di Pozzallo /// 1904 Pozzallo Città di mare. Storia di uomini, velieri e potere. Vol. 1&2 /// Giuseppe Barone /// Bonanno Editore /// 2011 Pozzallo: la suggestiva terrazza sul mare /// Gruppo “Posallus” /// Edizioni Comune di Pozzallo /// 1986 Pozzallo nel secolo XIX. Profilo storico. /// Gianni Cataudella /// Patrocinio del Comune di Pozzallo /// 2002
sitografia comune.pozzallo.rg.it dss45.it istat.it it.wikipedia.org/wiki/Pozzallo paesifantasma.it/Luoghi/distilleria-giuffrida.html
fonti archivio fotografico Assenza dati 13° giornata dell’economia - Camera di Commercio Ragusa dati 14° giornata dell’economia - Camera di Commercio Ragusa decreto di vincolo - ex distilleria - Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Ragusa
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