La Bassa Valle Scrivia ... a Sud del Po
La Bassa Valle Scrivia
Si ringraziano tutte le aziende che, grazie alla sensibilitĂ dimostrata verso la valorizzazione del territorio dove vivono e operano, hanno permesso con il loro contributo la realizzazione di questa brochure promozionale. Un ringraziamento particolare alla Strada del Vino Colli Tortonesi, ai Comuni della Bassa Valle Scrivia e allo IAT di Tortona e l'ATL Alexala per la fattiva collaborazione.
Ufficio IAT Informazione e Accoglienza Turistica del Comune di Tortona Piazza Arzano (Palazzo Guidobono) - 15057 Tortona (AL) – Tel. e Fax 0131 868940 e-mail: iat@comune.tortona.al.it (per informazioni turistiche) Per ulteriori informazioni consultare il sito www.vivitortona.it Testi a cura di Romeo Ferretti
LA BASSA VALLE SCRIVIA Il territorio definito Bassa Valle Scrivia comprende l'area di 9 comuni: Piovera, Sale, Alluvioni Cambiò, Guazzora, Isola Sant'Antonio, Molino dei Torti, Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia e Pontecurone. Si dispone al sud del Po e confina, ad ovest, con il Tanaro, mentre, ad est, sono la Scrivia e il Curone a chiudere il perimetro. Una vasta area contraddistinta dalla forte vocazione agricola fin dai tempi dei primi insediamenti nel luogo. Il territorio è ascrivibile, dal punto di vista geomorfologico, ai depositi alluvionali da mediamente recenti a recenti. Si tratta di suoli tendenzialmente calcarei, privi di limitazioni, adatti ad un ampia scelta di colture agrarie. L’economia agricola è fortemente incentrata sulle produzioni orticole (aglio, cipolle, patate, zucche, meloni,piselli e sedani) mentre le altre utilizzazioni prevalenti sono rappresentate dalla bietola da zucchero, dai cereali vernini (frumento, orzo) e dai cereali estivi (mais). Parte dei territori dei cinque comuni, Alluvioni Cambiò, Castelnuovo Scrivia, Guazzora, Isola Sant'Antonio, Molino dei Torti, Sale, sono inseriti nel piano socio-economico di sviluppo turistico Area Turistica del Parco Fluviale del Po e dell’Orba, una vasta area immersa nel verde. Qui il turista può ammirare
uno spettacolo unico per la vegetazione che circonda i laghetti di pesca sportiva, i locali destinati alla ristorazione, i maneggi, le zone pic-nic, le aree camper, i percorsi ginnici, ecc. Si possono anche fare lunghe passeggiate a piedi o escursioni in bicicletta dove, con un po di fortuna, è possibile incontrare numerose specie di volatili (cormorani, aironi cinerini, etc.) nel loro habitat o nelle loro rotte migratorie europee. La cucina del territorio riserva piatti tipici a base di risotti, rane fritte, lumache in umido, pesce di fiume, e selvaggina quali fagiano arrosto, lepre in salmì e cinghiale in umido. Non mancano però agnolotti piemontesi, bolliti misti, spezzatino e stufato d'asino, salamini d'asino alla griglia, zuppa di cipolla, “panada”, ecc. Dai forni escono prelibati grissini e pasticceria secca. I Ristoranti della zona usano esclusivamente prodotti orticoli locali. Le principali porte di accesso sono individuabili nei caselli di Alessandria Est sulla A21 (TO-PC), Tortona e Castelnuovo Scrivia sulla A7 (MI-GE). Qui di seguito la presentazione dei PAT del territorio e dei Comuni che ne fanno parte, con quanto di bello e di buono hanno da offrire.
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I PRODOTTI DEL TERRITORIO I PAT (Prodotti Agro-alimentari Tradizionali) del territorio
La Cipolla di Castelnuovo Scrivia
L’Aglio di Molino dei Torti
La tradizione della cucina piemontese attribuisce alla cipolla un doppio ruolo: quello di ingrediente, per insaporire insalate e minestre, e quello di essere usato in forma autoE’ uno dei più importanti elementi della cucina mediterra-
noma se cucinata bollita o al forno. In qualunque modo la
nea. Il suo sapore molto accentuato è ottimo per valorizzare
si cucini, rimane un importante ortaggio nella cucina dei
il gusto di parecchie vivande fino al punto che la saporita
nostri giorni. Nella “Piana Castelnovese” se ne coltivano
cucina piemontese ne fa uno degli ingredienti più utilizzati.
tre varietà e sono variabili sia di forma che di dimensione:
Nel tortonese, nel comune di Molino dei Torti e in quelli li-
la Dorata di forma ovoidale è di colore ramato, la Viola ha
mitrofi, l’aglio è diventato un prodotto trainante per l’eco-
forma regolare e ovoidale, di colore rosso violetto con polpa
nomia locale. Viene coltivato in terreni non troppo argillosi
rossa e la Bianca di forma ellissoidale con polpa carnosa di
e ben dotati di sostanze organiche, quali sono le zone in-
colore bianco. Sono raccolte tra il mese di luglio ed il mese
torno a questo paese della Bassa Valle Scrivia. Il periodo di
di settembre. I comuni interessati alla produzione della ci-
raccolta è giugno per il Borgognone e luglio per il Bianco In-
polla sono quelli di Castelnuovo Scrivia, Molino dei Torti,
vernale. È costituito da un bulbo composto solitamente da
Guazzora e Pontecurone. Particolare pregio rivestono le col-
8-10 bulbilli (i cosiddetti "spicchi d'aglio") avvolti da una
tivazioni della “Cipolla Viola” e “Cipolla Dorata” denomi-
tunica di colore variabile dal bianco al rosa o al malva. La
nate “di Castelnuovo Scrivia”.
pianta, formata da foglie basali di colore verde, può raggiungere anche i 70 cm di altezza. Una volta raccolto ed
La Patata di Castelnuovo Scrivia
essiccato, viene commercializzato nei caratteristici mazzi
E’ un prodotto di grande importanza nel panorama del set-
composti da una decina di teste. Gli amanti dell’aglio lo
tore orticolo della Bassa Valle Scrivia, in particolare nei co-
considerano il migliore in Italia e la sua fama ha già var-
muni di Castelnuovo Scrivia, Molino dei Torti, Guazzora,
cato i confini nazionali.
Isola Sant’Antonio, Sale e Alluvioni Cambiò. Le tipologie
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coltivate sono principalmente due: quelle a pasta bianca e
coltivazione di questo ortaggio. In quest’area se ne produ-
farinosa e quelle a pasta gialla. A loro volta sono suddivise
cono due varietà: Bianco e Verde (quest’ultimo chiamato
in altre 10 varietà (5 per le prime e cinque per le seconde).
sul posto Nero). Il primo tipo è carnoso con un sapore e profumo non forti; il secondo, invece, è fortemente aromatico. Il sedano è un prodotto facilmente deteriorabile, pertanto richiede molta attenzione e cura durante le varie fasi della maturazione. Il competente intervento dell’agricoltore, ricco
Il Melone di Isola Sant’Antonio
di tradizione ed esperienza, ne garantisce genuinità e qualità: le doti che lo hanno reso famoso presso massaie e cuochi. In questa zona le patate vengono prodotte in terreni non trattati, il che ne costituisce un grande pregio. L’acqua è un elemento indispensabile alle coltivazioni e la vicinanza a tre grandi corsi d’acqua quali il Po, il Tanaro e lo Scrivia ha reso questo territorio habitat eccellente per la produzione della patata di qualità. E’ un frutto dalle qualità sopraffine, prodottio e consumato
Il Sedano di Alluvioni Cambiò
nei mesi di luglio e di agosto. La coltivazione del melone è assai diffusa nei territori di Isola Sant’Antonio, Castelnuovo Scrivia e Sale; una zona dove i terreni umidi, di natura argillosa e limosa, l’abbondanza di acqua e il caldo estivo hanno creato un habitat ideale per la sua produzione. In quest’area è particolarmente pregiato e ricercato per le sue straordinarie caratteristiche organolettiche e per la sua tipicità. Se ne producono di due tipi con forma e colore differenti a seconda delle varietà: cantalupi e reticolati. Questi ultimi sono tipici del territorio tortonese: hanno la scorza solcata da reticoli in rilievo (da cui il nome) con venature verdi, più o meno scure, di forma rotonda od oblunga; quando raggiungono la maturazione il loro interno è color arancione ed ha un profumo intenso. Entrambe le varietà
Alluvioni Cambiò è il centro della produzione del sedano. I
hanno un peponide di forma ovale o tonda e di colore pa-
terreni di medio impasto, ricchi di humus e un poco acidi,
glierino, e, solitamente, hanno lievi solcature da un apice
che fanno da cornice al Po e al Tanaro, sono l’ideale per la
all'altro della buccia del frutto.
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A SPASSO PER IL TERRITORIO Piovera
Tel. 0131 698175 - Cell. 335 5411078). Il castello di Rivellino, il cui nome significa “avamposto fortificato”, é una costruzione molto antica (il primo documento storico dove si trova una sua citazione è un editto del Ducato di Pavia del 1180). Col tempo attorno al fortilizio del Rivellino sorse progressivamente una "corte" in cui si trasferirono le popolazioni della campagna.
Di questo paese si hanno notizie che partono dalla fine del 700 quando Carlo Magno dispose la costruzione del "Castrum" di Piovera e Rivellino (anch'esso nel territorio di Piovera). Nacque così la prima fortezza attorno alla quale sorse progressivamente il centro abitato. Inizialmente il territorio di Piovera fu un beneficio ecclesiastico, da Carlo Magno
L'antica struttura medievaleè ben visibile nella campagna
fino all'epoca dei comuni, quindi feudo nobiliare, poi do-
verso Sale. Era circondato da un largo fossato e munito di
minazione spagnola ed infine regno Sardo-Piemontese. Il
ponte levatoio, di cui si possono ancora vedere le tracce
castello, la cui attuale conformazione risale al 13° secolo, è
sotto la torre quadrata (il blocco di granito che serviva da
tra i maggiori, per dimensioni, della zona; si tratta di un
contrappeso, è ancora lì a testimonianza). Nel corso dei se-
massiccio edificio quadrilatero con torri ovali agli angoli e
coli, il castello e il suo territorio, subirono occupazioni, sac-
due grandi torri squadrate al centro dei lati maggiori. L'edi-
cheggi e incendi finchè nel 1746 Rivellino, messo in vendita
ficio è circondato da un profondo fossato, da ampio parco
dal Regno di Sardegna, passò alle varie famiglie nobili e di-
ed edifici accessori. Oggi è di proprietà di Niccolò Calvi di
viso e frazionato nelle tante successioni. Oggi Rivellino, pur
Bergolo (che aderisce alla manifestazione "Castelli Aperti")
conservando il suo aspetto antico e severo, è una moderna
ed è visitabile da maggio ad ottobre, la domenica (su pre-
azienda agricola; dal 1970 appartiene alla famiglia Gualco
notazione) tutto l’anno. Al suo interno si trovano laboratori
che da qualche tempo, accanto alle culture tradizionali
d’arte, museo e mostre. Altre cose da vedere: oratorio S.Gio-
(mais,grano,barbabietole), coltiva con passione prodotti or-
vanni Battista (ora auditorium) del XVII secolo con torre
ticoli vendendoli direttamente in azienda. Si parte alla pri-
campanaria del 1300, la mostra permanente di sculture per
mavera con fave e piselli, zucchini e insalate e poi,
le vie del centro e l'antica porta (ora monumento ai caduti).
pomodori, peperoni, melanzane, zucche e porri per finire all'autunno con cardi e tutte le varietà di cavoli,ma il fiore al-
Dove a... Piovera
l'occhiello dell'azienda è un particolare tipo di mais, “l’ottofile”, varietà autoctona a granella vitrea di color
Az. Agr. Cascina Rivellino (Loc. Cascina Rivellino, 3
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arancio e spighe con solo otto ranghi. Per le caratteristiche
del terreno e la coltivazione a basso impatto ambientale,
muraria, intorno l’anno 1000 (dichiarata monumento arti-
per l'essicazione con aria e sole, l'ottofile è un prodotto
stico il 12 luglio 1908), è la costruzione più antica del paese
ideale per una polenta dal sapore antico, molto profumata
e la Chiesa di San Calocero, in origine era una torre di di-
e dal gradevole retrogusto amarognolo.
fesa dei Goti.
Sale
Dove...a Sale
Az. Ag. Florovivaistica Comasco Mauro (ex S.S. 211 per Tortona - Tel. 0131 845668 - Chiuso: merc. pom) Le origini di Sale risalgono al III-IV sec. d.C. Nel 490 i Goti
L’Azienda, di forte tradizione orticola specializzata fin dagli
si stabilizzarono in questi luoghi molto acquitrinosi, su uno
anni ’60 nella produzione di sedani e ortaggi in pieno
stretto territorio confinante ad ovest con il Tanaro, ad est
campo, nasce come parte vivaistica nel 1988 Alluvioni
con lo Scrivia e a nord con il Po. La loro vita si svolgeva in-
Cambiò, dove costruisce la prima serra in ferro vetro con
torno alle loro chiese: S.Maria e Siro, S Giovanni e S. Calo-
l'intento di fornire gli orticoltori le piantine da trapiantare
cero. In S. Maria venne stipulato un trattato di pace tra
nei campi. Dopo pochi anni diventa pressante l’esigenza di
Pavia e Tortona il 24 giugno 1165, all’epoca delle guerre tra
una seconda serra e successivamente di una terza per sod-
impero e comuni, in cui si riconobbe la supremazia di Pavia,
disfare le richieste e ampliare l’assortimento produttivo al
alleata di Federico Barbarossa. S. Maria assunse inoltre
settore floricolo. Nel 1993 la realizzazione del Garden Cen-
un’importante funzione civile e al suo interno si svolsero le
ter a Sale consente di aumentare l’offerta di piante e fiori
cerimonie e gli atti solenni della comunità (come il voto so-
e di affiancare alla vendita all’ingrosso quella al minuto.
lenne a S. Anna per sfuggire alla pestilenza del 1630).
Attualmente l’azienda vanta, ad Alluvioni, una superficie
Sale fa parte dell’area turistica del parco fluviale del Po:
coperta di serre in ferro vetro di 3000 mq completamente
offre itinerari e percorsi a spasso tra il Po e le cascine, ideali
dedicati alla produzione florovivaistica e il Garden di Sale
per gli amanti della bicicletta. Si segnala una pista ciclabi-
per la produzione e la vendita. Nelle campagne di Alluvioni
bile che parte dalla S.P. 85 e raggiunge il Comune di Allu-
continua parallelamente la produzione di ortaggi freschi:
vioni Cambiò. Inoltre è inserito negli itinerari della Strada
zucchine chiare, meloni, angurie della varietà mini-rossa
del vino e dei sapori del tortonese.
senza semi e pomodori da salsa. Questi prodotti, ad esclu-
Particolare interesse rivestono la Chiesa di S. Giovanni, in
sione delle zucchine, vengono venduti anche presso il Gar-
tardo stile gotico (all’interno ci sono gli affreschi del pittore
den di Sale durante tutta l’estate. Il Garden Comasco inoltre
Francesco Mensi eseguiti nel 1856), la Chiesa di Santa
offre alla clientela composizioni personalizzate per ogni ri-
Maria e Siro, in stile romanico, costruita entro la cerchia
correnza realizzate con fantasia dal personale, sempre di-
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sponibile per consigli e informazioni. Uno degli obiettivi del
tutti di prima scelta come il burro, e le uova, e molte altre
Garden Comasco è diffondere la cultura del verde: tutti do-
componenti, inoltre non contengono ne coloranti ne con-
vrebbero tornare a farsi coinvolgere dalla bellezza della na-
servanti.
tura. Un modo economico e “naturale” per rilassarsi. Ristorante Pizzeria La Fossa Romea (Via ColombaPanificio Castellotti Paolo (Fraz. Santo Stefano -
rola 32 - Tel. 0131 845471 - Chiuso: martedì).
Via San Giuliano, 47 - Tel. 0131 84916). Le origini di questo panificio risalgono al 1941, quando Felice Goggi,artigiano fabbro, decise di iniziare la produzione di pane e dolci da forno: era un piccolo negozio con annessa sezione per alimentari a conduzione familiare situato in frazione Santo Stefano.
La passione per la cucina diventa professione. Questo il percorso seguito da Maria Luisa Bellandi per diventare ristoratrice. Il locale è stato aperto nel dicembre 2004; prima è aperta una piccola sala per la pizzeria, poi se ne aggiunge una seconda e, da poco tempo, arriva la terza sala (con tanto di veranda) che ospita la gelateria e il punto d'incontro "Dulcis in Fundo". Oggi, La Fossa Romea si compone di tre sale accoglienti, cento coperti disposti su venticinque tavoli. Il ristorante è un piacevole luogo di ritrovo, un amQualche anno dopo fu Vittorio Castellotti, il padre dell'at-
biente caldo e tranquillo, dove chi si siede al tavolo respira
tuale titolare, che ne rilevò la licenza iniziando così una
un po' d'aria di casa e trova sempre un buon piatto tradi-
lunga attività di panettiere. Alla produzione di solo pane fu
zionale preparato direttamente, con attenzione e sempli-
affiancata una piccola, iniziale, fornitura di grissini e biscotti
cità, da "Marisa" (come viene chiamata confidenzialmente
artigianali. Da allora sono stati realizzati tre forni per pani-
la titolare) e dalla figlia Claudia. Per il pranzo propone un
ficazione di cui uno a legna. L'ultimo fu realizzato nel 2009.
menu alla carta a prezzo fisso, mentre alla sera le proposte
Con l'ingresso in azienda di Paolo, la produzione di pane è
si ampiano con l'apertura della pizzeria (con una cinquan-
abbandonata a favore di quella di croccanti grissini, biscotti
tina di pizze preparate nel forno a legna) e la cucina e con
e lingue di suocera. In particolare sono da provare gli spe-
le preparazioni a base di pesce. Nel weekend, inoltre, spa-
ciali grissini con farina di Mais, i biscotti alla vaniglia e alla
zio ai giovani, e non solo, con la sala per l'apericena con
vaniglia cioccolato, preparati con farina e burro e impre-
tanti sfiziosi appetizer serviti in abbinamento a vini al calice.
ziositi con macchie di cioccolato, quelli integrali con farina di frumento integrale, quelli di Riso, Mais, Senza
Il
Zucchero e con
Farina da Agricoltura Biologica al
(Via Roma, 54 - Tel. 0131 84155). Dalla migliore tradi-
Kamut…… Sono prodotti molto conosciuti e ritenuti ec-
zione enogastronomica e dalla ricerca accurata di prodotti
cellenti, di ottima qualità, in quanto gli ingredienti sono
nasce questa piccola bottega di specialità nel cuore del
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Buongustaio
dell'Angolo
delle
Bontà
paese. I titolari sono gli stessi del Buongustaio di Bassignana che si sono trasferiti e hanno aperto a Sale. La storia di questo negozio è la massima espressione di ciò che rappresenta il significato di "negozio di vicinato".
L’azienda attualmente è composta da circa 55 ettari di terreno (alcuni di proprietà e altri in affitto) dai quali l'attuale conduttore, Alberto Garbelli, ottiene ottimi pomidoro da industria e gli ortaggi. Alberto, che ha deciso di seguire le orme di famiglia, ha voluto da una parte introdurre eleFrancesco e Samantha in questi anni hanno saputo con-
menti di novità e tecniche all’avanguardia al passo con le
quistarsi la fiducia della loro clientela proponendo sempre
innovazioni agricole, dall’altro valorizzare i “prodotti di una
prodotti di alta qualità, effettuando lavorazioni e servizi ac-
volta” come il mais ottofile da cui si ottiene una pregiata
curati, selezionando prodotti che garantissero al consuma-
polenta e i ceci che, come un tempo, vengono raccolti a
tore la massima genuinità. Il tutto unito a un rapporto
mano ed essiccati al sole. Da qualche anno i Garbelli hanno
umano con i clienti che li distingue dai concorrenti. La loro
creato un filo diretto con i consumatori, partecipando ai
continua ricerca fa si che nel loro punto vendita il cliente
mercatini mensili organizzati dalla Coldiretti e ad altre ma-
possa trovare quanto di meglio e particolare esista sul mer-
nifestazioni locali presenti in provincia, promuovendo un
cato. Tra gli scaffali si trovano marmellate artigianali, pasta
prodotto sempre fresco e di qualità.
fresca di propria produzione, riso, sottoli, prodotti di Kamut, biscotti e una teoria di piatti pronti. Tutte produzioni rigo-
Albergo
rosamente italiane così come i formaggi di pecorino, sca-
(Via Dante 6, - Tel. 0131 84141 - Chiuso: lunedì
morze, mozzarelle di bufala. In un angolo vi è anche una
www.albergoristorantecannonedoro.com).
Ristorante
Bar
Cannone
d’Oro
piccola enoteca con bottiglie da tutta Italia. Di particolare interesse la selezione di specialità provenienti dal Mezzogiorno, tra cui l’olio extravergine di oliva proveniente da oliveti salentini di proprietà. Su richiesta realizza un servizio catering. Az. Ag. Cascina Scannata di
Garbelli Alberto
(Via Scannata, 9 - Tel. 013184979 - Cell. 347 0532838 www.cascinascannata.it). La proprietà dell'azienda da parte della famiglia Garbelli risale al 1800, anno in cui capostipite originario di Bergamo si trasferì dalla sua città natale a Tortona e successivamente a Sale.
E' stato fondato nel 1850 come locanda della posta e parte
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degli attuali spazi erano stalle per il ricovero dei cavalli. Al-
sono: qualità dei materiali, durabilità, finitura. Tutti i lavori
l'epoca si trovava di fronte alla stazione dei tranvai. Era il
sono eseguiti con attenzione ai dettagli estetici e funzio-
punto di riferimento anche per produttori e commercianti
nali e sono realizzati in modo da offrire al cliente la più
che venivano nel paese per l’importante mercato (ancora
ampia possibilità di scelta e personalizzazione. Azienda in-
oggi al martedì mattina) e che vi trovavano il luogo adatto
signita dell'Eccellenza Artigiana da parte della Regione Pie-
per le contrattazioni, ma anche l’occasione per un pranzo.
monte.
Il ristorante oggi è strutturato in due sale da 15 a 120 posti interni ed un dehor nel cortiletto esterno, aperto solo durante la bella stagione. La famiglia Goggi da oltre 70 anni riceve con cordialità e semplicità i propri ospiti offrendo loro piatti e vini della tradizione piemontese: agnolotti allo stufato, tagliolini ai funghi, crespelle di verdure, stufato di manzo, selvaggina e tartufi. L'albergo dispone di undici mo-
Alluvioni Cambiò
derne camere dotate di tutti i comfort (aria condizionata, tv satellitare, ecc.) e di una struttura funzionante come affit-
E' situato nella pianura alluvionale alla confluenza del Ta-
tacamere (più economica) destinata ad una clientela turi-
naro col Po. In età medioevale sul territorio esisteva Spar-
stica.
vara: villaggio con pieve e castello citati nel Diploma Imperiale del 1311, infeudato da B. Maria Visconti nel 1466
Falegnameria Forasacco Giuseppe (Via Gerbidi 94,
agli omonimi conti, il cui casato si estinse nel 1768. I ripe-
Cell. 333.3702997). Il laboratorio è nato nel 1961, anno
tuti eventi alluvionali hanno modificato l’assetto territo-
in cui Virginio, padre di Giuseppe Forasacco, inizia a lavo-
riale; gli abitanti costruirono attorno a poche case in terra
rare in proprio. Da allora opera in frazione Gerbidi di Sale
e legno un oratorio dedicato a S.Carlo. La Parrocchiale di
dove progetta e realizza con cura e passione artigianale ar-
S.Carlo, risalente alla seconda metà del ‘700 con facciata
redamenti su misura, serramenti, finestre, porte da interno
in stile romanico e decorazioni pittoriche del Maestro
ed esterno, scuri.
P. Vignoli e la Parrocchiale di S. Anna (1787) in frazione Grava, a croce greca con maestosa cupola, altare in marmi policromi, preziose tele e capitelli di ordine corinzi, sono due edifici religiosi che meritano una visita. Interesssanti sono anche la Gipsoteca “G. Taverna” ricca di gessi e terracotte realizzati dallo scultore alluvionese (1911), allievo di L. Bistolfi e Palazzo Bellingeri, risalente al 1700, residenza estiva della nobile famiglia. Guazzora Il territorio è compreso tra due fiumi, il Tanaro e il Po. I primi insediamenti sorsero tra il XII e il XIII secolo. Sin dal 1100
La consolidata esperienza acquisita in quattro generazioni
si stabilì a Guadatorium una famiglia nobiliare, i Curti o de
di falegnami, permette una lavorazione del legno in grado
Corte: fu a loro nel 1314, Matteo Visconti affidò il castello
di dare la massima qualità del prodotto finito. I punti fermi
di Montemerso, alle affluenze dello Scrivia, in modo da as-
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sicurarsi il passaggio del Po e le comunicazioni con Tortona.
luppo e venne introdotto per la prima volta nel programma
Guazzora, si legge in una visita pastorale anteriore al 1606,
produttivo aziendale la coltivazione del melone (1970) con
era terra aperta, vale a dire no cintata da mura, ma difesa
ottimi risultati produttivi. Altre produzioni: angurie, cereali,
da un castello. Merita una visita la Chiesa Parrocchiale del-
spinaci e barbabietola da zucchero.
l’Assunta, già cappella dei padri barnabiti; fu edificata nel Seicento, dopo che la chiesa precedente fu distrutta a causa di un’alluvione del Po e del Tanaro. Al suo interno un bell’altare barocco, di stile genovese e una statua in rame sbalzato della Vergine risalente alla metà del XIX secolo. Interessante anche “Il Cassinone”, villa settecentesca, residenza estiva del vescovo di Tortona. Isola Sant'Antonio Fino ad un secolo fa, il territorio era circondato dalle acque del Po, del Tanaro e dello Scrivia. Era un aggregato di isole attraversate dai canali che ad ogni inondazione devasta-
A partire dal 2003 quell’anno l’Azienda ha sviluppato la
vano il territorio. L’isola principale fu detta di S. Antonio poi-
coltivazione dello spinacio ricercando le varietà che meglio
chè esisteva una cappella dedicata al santo. C'erano tre
si adattavano al clima della Pianura Padana riuscendo a
frazioni: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Fino al 1200 Isola
coltivare spinaci per circa 9 mesi all’anno. Nel 2009 vi è
Sant’Antonio era chiamata Inferno, poiché era abitata da
stato un ampliamento dello stabilimento che è passato
banditi. Probabilmente l’origine del nome è dovuto alla na-
dagli originari 1200 mq agli attuali 3000 mq. Parallela-
tura del terreno in quei tempi paludoso e selvaggio. Il primo
mente allo sviluppo di trasformazione l’Azienda ha conti-
nucleo di popolazione stabile si ebbe nel 1545. Il Purgato-
nuato a ampliare e sviluppare la coltivazione in campo.
rio fu interamente distrutto dal Po e gli abitanti si trasferi-
L’azienda effettua la raccolta manuale dei suoi prodotti ga-
rono in una zona chiamata Brusa Vecchia.
rantendo in questo modo una miglior accuratezza e qua-
Da visitare: la chiesa di Sant’Antonio da Padova, parroc-
lità delle produzioni . Oggi opera, per quanto riguarda il
chiale edificata nel 1819, il campanile è del 1827, l’orolo-
mercato Nazionale il Cliente tipo con la grande distribu-
gio venne aggiunto nel 1838.
zione, mentre all’Estero esporta con quantità e continuità in Spagna. Nel 2011 è stata realizzata una serra con tetto fo-
Dove...a Isola Sant'Antonio
tovoltaico di circa 15000 mq con lo scopo nell’immediato futuro di produrre elettricità ma che in prospettiva sarà la
Balduzzi Pierenzo e Stefano s.s. (Via Mezzo Nuovo,
base per la produzione di verdure a foglia ad alto conte-
15 - Tel. 0131.857303 - www.agribalduzzi.com).
nuto di servizio e innovazione tecnologica , diventerà quindi
L’Az. Ag. Balduzzi trae le sue origini dal lontano 1850
una Vegetable Factory dove indipendentemente dalle con-
quando Andrea Balduzzi classe 1830 già coltivava nei ter-
dizioni climatiche esterne si produrrà tutto lanno notte e
reni sabbiosi limosi dell’areale di Isola S.Antonio pregiate
giorno.
verdure. Nel corso del tempo sebentrò il figlio Pietro (classe 1868) e a partire dal 1920 da Augusto; poi Pierenzo padre
Az. Ag. Goggi Pietro, Antonio e Paolo (Via Mazzini
degli attuali titolari. Gli anni 70 e 80 furono di grande svi-
Tel. 0131 857237). La proprietà è situata quasi ai confini
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con le sponde del Po, del quale ne usufruisce i benefici:
pranzare nella piccola veranda... Dietro all'apparente sem-
acqua e terreni alluvionali, ideali per la produzione di pro-
plicità dell'offerta del locale, c'è un lavoro immenso che co-
dotti orticoli e vivaistici di prima qualità. L'azienda è a con-
mincia con la selezione e la raccolta delle materie prime e
duzione famigliare e le tecniche di coltivazione si
termina con l'impegno in cucina di due validi chef. Il risul-
tramandano di padre in figlio fin dagli inizi del 900.
tato è che qui non si resta mai delusi dalla proposte dell'ampio menù, risotti, animali da cortile, lumache, rane, pesci d'acqua dolce e tutte quei piatti creati con le materie prime che questa generosa terra sulle rive del Po sa fornire. Buona parte delle proposta del locale verte su piatti tipici del territorio, tratti dalle tradizioni del basso Piemonte, della Lomellina e dell'Oltrepò, quasi interamente preparati con alimenti di produzione propria, utilizzati freschi e secondo il naturale ritmo delle stagioni, a garanzia della più completa qualità dei cibi serviti ogni giorno. La carta dei vini
Ad essa si dedicano i figli di Pietro Goggi, Antonio e Paolo
del ristorante comprende oltre 500 etichette nazionali ed
che hanno abbracciato la scelta di gestire direttamente l’in-
estere, con grande attenzione alla produzione del territo-
tera filiera di produzione, lavorando la terra con attenzione
rio, vini piemontesi ed in particolare dell'Oltrepò e dei Colli
e con amore per fornire ai consumatori un prodotto fresco,
Tortonesi.
veramente naturale e genuino. Per la conduzione dei campi acquistano ed utilizzano sementi selezionate, prodotte con metodi tradizionali e senza l'ausilio di organismi geneticamente modificati. La filosofia aziendale si intreccia con la cultura contadina del territorio, la cui storia è custodita nelle antiche tecniche di coltivazione e nel microclima presente, vero e proprio fulcro di una salubrità ormai rara. Le coltivazioni aziendali sono orientate alla produzione di pomodori per salsa, peperoni, zucchini bianchi con fiore, me-
La famiglia gestisce anche Villa Paradiso (sempre a Isola
loni e angurie. Sono anche presenti impianti di nocciole
Sant'Antonio), un locale elegante ed accogliente, immerso
nelle varietà "tonda gentile" e "giffoni". Nel centro di Isola
nel verde e nella privacy di un parco di 15.000 mq. con al-
Sant'Antonio è funzionante lo spaccio aziendale.
beri ad alto fusto. Due ampie sale garantiscono lo svolgimento di cerimonie o meeting con qualsiasi numero di
Ristorante Da Manuela (Via Ponte su Po, 31
invitati. Villa Paradiso è una certezza per sposi e organiz-
Tel. 0131 857177 - www.ristorantedamanuela.it
zatori, che possono ben figurare di fronte ai loro ospiti.
Chiuso: lunedì). Questo locale era inizialmente una baracca sul fiume, curata da un pescatore. Acquistata e suc-
Az. Ag. Il Casone (Via Mazzini, 87 - Tel. 0131 857176
cessivamente rimodernata, è ora un elegante ristorante,
www.il-casone.com). L'Az. Ag. Il Casone produce me-
gestito da oltre vent'anni dagli attuali proprietari, la fami-
loni, in un'area particolarmente vocata a tale produzione.
glia Papavero. La sala da pranzo di questo locale galeotto
Vanta un'esperienza, tramandandosi di padre in figlio,
ha grandi vetrate, l'arredamento stile chalet, il giardino è di
ormai trentennale. I primi tentativi nella difficile coltiva-
diecimila metri quadrati con l'area giochi. Si può anche
zione di questo prodotto sono merito dell'abilita' e della
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caparbietà di Francesco Dallera. La prima tecnica utilizzata,
ubicato all'interno del Centro Turistico Isolabella, situato al
che fu poi per un decennio la più seguita, fu quella di se-
confine tra Piemonte e Lombardia, immerso nel verde. La
minare il melone in appositi fori sul terreno completamente
cascina ristrutturata mantiene l'originale costruzione in stile
ricoperto da un film di plastica detta pacciamatura coperto
rustico. Il ristorante dispone di due sale: una al piano infe-
successivamente con del materiale termico trasparente sor-
riore, l'altra al piano superiore adibita a cerimonie.
retto da appositi archi di ferro piegati a mezzaluna formando cosi dei tunnelloni. In tal modo si proteggeva la pianta, dopo la sua nascita, dai ritorni di freddo. La tecnica di coltivazione, col passar degli anni, fu notevolmente migliorata con l' introduzione, in luogo della semina, del trapianto diretto con piantine di 40 giorni prodotte precedentemente in apposito vivaio.
Tutt'intorno tanto verde, un'ampia corte, due meravigliosi laghi per la pesca, il maneggio; inoltre, le camere per il pernottamento, il Pub e la pittoresca chiesetta. Il menu presenta salumi di produzione propria, tagliolini, ravioli, agnolotti, malfatti e gnocchi fatti in casa; come secondi gustose milanesi, tagliate e filetti di manzo. In tal modo oltre a consentire un anticipo considerevole della produzione fu possibile ottenere dei frutti con una
Alzano Scrivia
maggior salubrità per il ridotto uso dei prodotti fitosanitar. L'attuale processo produttivo è frutto di attenti studi e spe-
La prima notizia di una località chiamata Alzano risale al
rimentazioni tutti incentrati nella produzione di Meloni di
973 d.C. Quando il prete Roprando acquistò dal marchese
Alta Qualità. Le tecniche utilizzate sono tutte a basso im-
Lamberto la curtis di Acjani. Diversi furono i signori di Al-
patto ambientale nel rispetto del regolamento della Co-
zano, dai Cistercensi di Lucedio, al comune di Tortona
munità Economica Europea n. 1257/99 e sue integrazioni e
(1127) al Vescovo di Tortona Giseprando; dal 1314 al 1447
modificazioni. La lavorazione dei frutti avviene in un appo-
dominio visconteo, dal 1450 al 1526 dominio sforzesco,
sito locale (unità di lavorazione) che rispetta tutte le norme
spagnolo dal 1526 al 1568, della famiglia genovese dei Ma-
igienico-sanitarie vigenti (H.A.C.C.P.). Il mercato ha pre-
rini dal 1568; ultimi signori di Alzano furono i Torti. Tra i per-
miato negli anni la produzione de Il Casone riconoscendo,
sonaggi illustri si ricordano Giovanni Marcello Zampolini
attraverso la maggior remunerazione del prodotto, le ca-
(1888 Alzano Scrivia – 1948 Lima) pittore che ottenne suc-
ratteristiche qualitative superiori di questi meloni.
cessi in tutto il mondo. Pier Felice Balduzzi (1832-1894) classicista, letterato e poeta. Di particolare interesse riveste
Ristorante
Isolabella
(S.S. della
Lomellina,
la Chiesa della Natività di Maria, edificata a partire dal
Località Cascina Isolabella - Tel. 0131 857118
1846 sulle fondamenta dell’edificio preesistente, l’antica
www.isolabellaristorante.com.). Il locale offre cucina
chiesa di cui si fa menzione nel 1127. Di forma neoclassica
italiana, churrascaria brasiliana e salone per cerimonie. E'
presenta, all’interno, quattro tele seicentesche di autore
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sconosciuto, rappresentanti San Sebastiano, Santa Caterina
confluenza del Po. Era la più importante frazione (villa) di
da Siena, Sant’Antonio da Padova e San Gerolamo. Sulla
Castelnuovo Scrivia in quanto qui c'era il guado del Po. Di
facciata una riproduzione della Natività, opera bronzea del
Rotta si hanno notizie a partire dal 410 quando, Alarico,
vogherese Casati.
passando con il suo esercito, lasciò un presidio a difesa del guado. Le famiglie più importanti erano i Galli e i Torti. La
Dove... ad Alzano Scrivia
sudditanza da Castelnuovo durò fino al 1664, ma solo nel 1788 il comune ottenne di amministrarsi da solo. A causa delle frequenti piene che abbattevano sistematicamente le case, sia la parrocchia che le abitazioni furono spostate in una frazione del villaggio più sicura. L’antico abitato fu inghiottito dalle acque con la piena del 1887. Del suo passato non è rimasto niente; solo ricordi. Dove... a Molino dei Torti
Azienda Agricola Balduzzi Fausto (Via Buca, 26
Panetteria Pasticceria Balduzzi Carlo (Via Sorelle
Tel. 0131854233). L'azienda, che vanta una conduzione
Carena, 39 - Tel. 0131 854235 - Chiuso: pomeriggio
familiare da oltre un secolo è ubicata nel cuore rigoglioso
da domenica a giovedì). Il giovane Carlo a soli quindici
della Bassa Valle Scrivia, contornata da campi adibiti alla
anni è già apprendista presso un'importante pasticceria di
coltivazione di un' ampia varietà di cereali e ortaggi. Alla
Alessandria, dove impara l'arte del pasticciere. Dopo una
sua conduzione si sono avvicendate ben tre generazioni. Le
quindicina di anni di tirocinio decide di mettersi in proprio
colture interessano mais, grano, soia e pomodori, cipolle,
ed è così che nel 1987 apre il "suo" negozio di pasticceria
zucche e altri ortaggi. La superfice dell'azienda è di una
in paese. Nel 2000 inizia ad esercitare anche l'attività di pa-
trentina di ettari, equamente suddivisa tra proprietà e af-
nificatore. Come tutti i bravi artigiani fin dall'inizio dell'at-
fitto. Le scelte colturali sono state fatte in base sia alle esi-
tività ha sempre lavorato garantendo elevati standard di
genza di mercato, sia alle caratteristiche agro-ambientali
qualità sia della materia prima, la farina, sia dei prodotti fi-
che caratterizzano il territorio che permettono non solo di
niti, il pane, i grissini, i biscotti, ecc.
mantenere integra la ricchezza dei terreni ma anche di ottenere prodotti genuini e dalle proprietà nutritive inalterate. La grande esperienza della famiglia ha fatto crescere l'azienda con lo stesso rigore qualitativo del passato. La realtà aziendale è fondata soprattutto su una solida competenza nei suoi diversi settori. Fausto segue personalmente tutte le fasi della produzione, dalla semina alla commercializzazione ed è sua cura fare in modo che sulle tavole dei consumatori arrivino prodotti buoni, sani e genuini. Molino dei Torti
Per ottenere tali risultati utilizza la farina ottenuta con il "Grano di Alessandria", un marchio di qualità che si oc-
Rotta dei Torti sorgeva sulla sponda destra dello Scrivia alla
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cupa dello sviluppo, della realizzazione e promozione di
prodotti derivati dalla farina del frumento coltivato esclu-
presso la civica biblioteca. Luogo di notevole interesse è la
sivamente in provincia di Alessandria. Vanto del suo labo-
Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, imponente co-
ratorio sono i pregiati Baci di Molino e la Torta Bellaria
struzione romanica del XII secolo che sorge sulla piazza
(prodotta solo il sabato) che riproduce il gusto dei baci.
principale del paese. Grandioso è il portale con leoni stilofori, lunetta e capitelli dell’epoca di Barbarossa.
Castelnuovo Scrivia Il paese si trova sulla sponda destra del torrente Scrivia, a valle della confluenza col Grue. I primi insediamenti sono di epoca romana come attestano le tracce di centuriazione nella proprietà agricola ed i molti reperti rinvenuti nelle zone di San Damiano, Bovera, Goide, Ova e Cadè. Il nucleo abitato sorse intorno al 500 d.C. per opera degli Ostrogoti di Teodorico che ordinò la fortificazione del castello e at-
Di fronte alla chiesa si trova il Palazzo Pretorio (Castello dei
torno ad esso di costruire case e rifugi.
Torriani e dei Bandello) con bel porticato ogivale, bifore e
Nel 722 Liutprando, re longobardo, ampliò il borgo. Le vi-
arengo e affreschi dei sec. XV e XVI. La Chiesa di San-
cende più note sono riferite al medioevo quando Castel-
t’Ignazio del 1600, il Palazzo Centurione sede del comune
nuovo, di parte Ghibellina, fu alleato del Barbarossa e
di architettura genovese del secolo XVII, l’Arco secentesco,
partecipò alla distruzione di Tortona (1155) ottenendo in
la Chiesa di San Rocco, alcune case quattrocentesche e una
cambio opere pubbliche, immunità e privilegi tra i quali il di-
serie di chiesette nella periferia del paese completano i luo-
ritto di collocare sulla torre la bandiera comunale ed avere
ghi che meritano di essere visitati. Va segnalato, inoltre, il
l’esclusiva del mercato del gualdo. Successivamente di-
Parco dello Scrivia, una fascia di tutela e di valorizzazione
venne feudo del ducato di Milano con le signorie dei Ban-
che si estende per circa 6 km in fregio all’omonimo torrente.
dello, Torriani, Visconti, Carmagnola e Sforza. Tra i feudatari
Il parco offre un percorso vita, alcuni sentieri ciclabili e nu-
va ricordato Borso d’Este: con lui Castelnuovo divenne un
merosi ambienti (prati aridi, bosco dei neonati, punti di os-
centro di grande importanza e assai ricco come testimo-
servazione della fauna selvatica). Il territorio é solcato ad
niano le ampie case ricostruite in quel periodo e, dopo la
est e a sud-est da due autostrade, la Milano-Genova con
parentesi spagnola con i signori D’Avalos, che apposero la
casello proprio a Castelnuovo e la Torino-Piacenza con ca-
denominazione “ad Scripiam” a Castelnuovo, divenne
sello a Tortona.
feudo dei marchesi Marini i quali fecero costruire la chiesa e il collegio di Sant’Ignazio e il palazzo municipale. Ricco il
Laboratorio di Pitture Rose Antiche (Via Garibaldi,
patrimonio artistico e storico del borgo medievale: le nu-
66 - Cell. 339 5457670 - Chiuso: lunedì).
merose opere sono conservate negli edifici storici. Il figlio
Cristina Rossi è da tre anni titolare di questo laboratorio di
più illustre di Castelnuovo è Matteo Bandello novelliere del
ceramiche artistiche dipinte a mano. Si è avvicinata a que-
500 per il quale è sorto un Centro Studi internazionale
sta professione facendo di necessità virtù: la mancanza di
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un lavoro stabile. Grazie alla passione e all'innata vena ar-
entrarono in azienda con nuove idee e programmi precisi
tistica e raccogliendo i suggerimenti di alcuni amici si è per-
portando una ventata innovatrice e decisiva per lo sviluppo
fezionata seguendo corsi professionali, sviluppando un'arte
della ditta. Giovanni Michele, responsabile del commercio
molte volte ritenuta inferiore, che però le sta dando grandi
con i paesi dell'Est europeo, riscosse notevole successo e
soddisfazioni. Nel suo atelier realizza produzioni curate
negli anni '30 fondò la "GM Sottotetti" per l'import di pa-
dalla selezione del pezzo bianco alla bellezza del decoro fi-
tate da seme da Austria, Germania, Ungheria, Estonia.
nito in grado di soddisfare anche le richieste di personalizzazione. Tutti i manufatti sono prodotti e decorati seguendo un'accurata lavorazione di tipo artigianale che garantisce l'unicità delle opere.
Negli anni '60 un'altra generazione si successe alla direzione dell'azienda: i fratelli Lelio e Gian Pietro. Lelio, con la Sottotetti Sementi, si dedicò al lavoro delle sementi orticole e da fiore; Gian Pietro, alla guida della GM Sottotetti S.p.A., fu tra i primi a credere nella grande distribuzione iniziando La produzione spazia da oggetti d'uso quotidiano, come va-
un nuovo tipo di lavorazione: patate e cipolle non più solo
sellame, oggettistica per la casa, stoviglie, ceramiche de-
in sacchi da 10 e 25 Kg ma anche in confezioni da 1Kg, 2Kg,
corate per piatti, servizi da tavola, brocche, complementi
5 Kg. Negli anni '90 fa la comparsa la quarta generazione
d’arredo in ceramica... alle riproduzioni d'oggetti orna-
con Michele Sottotetti, attuale titolare. L'azienda acquista
mentali ispirati alle ceramiche tradizionali. Per occasioni
particolare competenza nel campo delle patate da seme,
speciali quali nozze, battesimi, comunioni, compleanni ecc.
contribuendo ad introdurre in Italia dall'Olanda e da altri
Presso il laboratorio, che si trova al centro del paese proprio
paesi varietà di notevole interesse. Qualità, servizio e lealtà
davanti al Comune di Castelnuovo Scrivia, a pochi passi
hanno contribuito ad instaurare uno stretto rapporto di re-
dalla piazza dove sorge il castello medioevale, si può am-
ciproca fiducia con la clientela.
mirare una ricca selezione espositiva. Cristina è a disposizione per effetturare corsi di pittura per bambini e adulti.
Ristorante Pizzeria Il Cormorano (Via Torino 36, Telefono 0131.823577. Giorno di chiusura: merc.
G.M. Sottotetti (Via Garibaldi, 21 - Tel. 0131 854510
www.ilcormorano.net).
www.gmsottotetti.it).
E' l'unico ristorante pizzeria nel paese, vicino all'uscita au-
L'azienda fu fondata nel 1891 da Giovanni Desiderio Sot-
tostradale sulla A7 (MI-GE). L'attuale proprietaria, ha rile-
totetti che trasformò l'attività di produzione agricola della
vato e rinnovato il locale nel 2011. La cucina, che segue
famiglia in un vero e proprio lavoro di import – export di or-
personalmente, è il suo regno. Le sue proposte spaziano dai
tofrutticoli. Negli anni '30 i fratelli Gino e Giovanni Michele
piatti tipici della cucina piemontese alle specialità alla gri-
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glia. L'angolo pizzeria, con forno a legna, è il regno di
l'ausilio di alcuna macchina. I pezzi subiscono varie lavora-
Mimmo che propone oltre ottanta tipi di pizza, farinata e
zioni interne ed esterne, anno dopo anno, sino ad arrivare
focaccia di Recco.
alla misura finale. La meccanica è assemblata a mano. Per la sua realizzazione è utilizzata la migliore alpacca, argentata o dorata a mano, nel proprio laboratorio.
Az. Ag. Rossi (Strada Molino - Tel. 0131 826813 Cell. 339 5457670). Tra le altre proposte di rilievo il tagliere di salumi delle Valli del tortonese. Il locale è adatto per famiglie con bimbi al seguito: per loro menu con sorpresa e area giochi tutta per loro. Chiuso il mercoledì e sabato a pranzo e la domenica. Fratelli Patricola s.n.c. (Via E. Beltrami 9/c, Tel. 0131 826860 - www.patricola.com). Una piccola azienda nell'ambiente della grande musica. L'azienda nasce per merito di Francesco, Pietro e Biagino Patricola dal 1976. Da allora i tre fratelli progettano e realizzano tutti gli strumenti di loro produzione, grazie anche all'aiuto costante di vari musicisti. L'Az. Ag. Rossi nasce dalla passione di un’intera famiglia che da generazioni coltiva ortaggi. Essa è situata appena fuori l'abitato di Castelnuovo, nei pressi del torrente Scrivia del quale ne usufruisce dei terreni alluvionali e dell'acqua, idonei i primi ed esistenziale la seconda per le coltivazioni. Per la produzione degli ortaggi acquistano ed utilizzano sementi selezionate, prodotte con metodi tradizionali e senza l'ausilio di organismi geneticamente modificati. L'attenzione alla salute del consumatore e il rispetto per l'ambiente hanno portato l'azienda a intraprendere un costante processo di studio ed affinamento delle tecniche di coltivaOgni lavorazione è seguita al 100% direttamente da loro
zione, escludendo l'utilizzo di pesticidi e prodotti chimici
per garantire la massima qualità. Nulla viene trascurato per
nocivi, privilegiando prodotti certificati per l'agricoltura bio-
la miglior riuscita dello strumento e la sua durata. Il legno
logica a partire dalle sementi e dal terriccio. Aderisce al pro-
è stagionato naturalmente in sede da 11 a 13 anni, senza
getto Campagna Amica, la filiera agricola italiana che crea
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un rapporto diretto tra produttore e consumatore all'inse-
numerosi affreschi e Cappelle recentemente restaurate. La
gna di trasparenza e miglioramento della qualità della vita.
Chiesa di S. Giovanni Battista datata intorno al XII Secolo. La finestra gotica in Via Emilia 21, conosciuta come fine-
Pontecurone
stra del Barbarossa, che a Pontecurone pose il suo quartier generale.
Pontecurone si trova sulla sponda sinistra del torrente Curone lungo la ex statale 10 che collega Torrtona a Voghera.
Ristorante Pizzeria Liberty (Corso Tortona, 7 - Tel.
Ha una tipica pianta rettangolare con vie perpendicolari. Le
0131 886448 - Cell. 340 9539292 - Chiuso: lunedì).
prime notizie risalgono al 958 d.C. quando il paese viene
Il locale è situato all’incrocio tra l’estrema porzione orien-
nominato in un documento. Sulle origini dei primi insedia-
tale della via Emilia piemontese e l’imbocco delle valli tor-
menti abitativi nel territorio di Pontecurone le fonti storio-
tonesi, in un’area strategica per le comunicazioni, gli affari
grafiche ci appaiono quanto meno avare. Con certezza
e le tante eccellenze eno-gastronomiche e culturali. E' ge-
possiamo osservare come i Liguri già nel VIII e VII a.C. si
stito dal 2010 da Luca Bonazza, ristoratore proveniente da
presentassero padroni di questo paese, il primo, vero, mo-
famiglia con quarantennale esperienza nel settore. La strut-
dellarsi del territorio si avrà dopo il VII secolo. La paternità
tura si propone come spazio di ristorazione moderna:
dell’insediamento abitativo di Pontecurone, come ancora
grande atmosfera ed ospitalità, menù leggeri per i pranzi di
oggi, è da attribuirsi probabilmente ai Romani, vista la so-
lavoro e cene a tema per le occasioni e le festività. Lo chef
miglianza del disegno urbanistico del paese al tipico “ca-
del Liberty ama selezionare i migliori ingredienti e i pro-
strum” romano.
dotti tipici della tradizione locale, per offrire un’interpretazione creativa della cucina dei Colli Tortonesi e dell’Oltrepo. Uguale attenzione è posta al costante perfezionamento di una cantina ricca dei migliori vini autoctoni e di rari distillati. Per chi lo desidera è offerto anche il servizio di pizzeria con forno a legna. La struttura si compone di due sale. Una, dedicata al ristorante pizzeria e bar, dispone di una settantina di coperti, l'altra riservata come sala polifunzionale (al primo piano del ristorante) è spesso impiegata come sala congressi (per 150 persone) ed è predisposta per l’utilizzo di sistemi audiovisivi.
Pontecurone, paese natale di San Luigi Orione ricorda in concerto con la “Piccola Opera della Divina Provvidenza Don Orione”, la data della Canonizzazione avvenuta il 16 maggio 2004. Da visitare la casa natale di San Luigi Orione, nella via principale del paese presso il Palazzo Rattizzi. La Torre Civica, situata in piazza Matteotti, di probabile origine duecentesca. La Pieve di S. Maria Assunta, costruita intorno al 1300 sui resti di un’antica pieve romanica, con
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Il Gualdo Il gualdo è un'erba tintoria che veniva coltivata a Castelnuovo, Pontecurone e nei comuni limitrofi che dà un bel colore azzurro e che nel medioevo fece ricco il territorio di questa parte della Bassa Valle Scrivia e gli altri paesi che lo coltivavano (il gualdo per questo motivo era chiamato “oro blu”) . Ci sono molti motivi per pensare che questi paesi siano stati la patria, magari un po'... remota, dei blue-jeans. La storia del capo di abbigliamento forse più diffuso al mondo comincia, in effetti, nei secoli in cui Castelnuovo costruisce la sua forza economica e la sua ricchezza sul fustagno, che tinge di blu con il gualdo. Il fustagno blu costa poco e conquista i mercati. I mercanti della Bassa Valle Scrivia riforniscono i tessitori che lavorano gli indumenti da lavoro dei “camalu” del porto di Genova. Molto probabilmente a loro si deve la nascita ufficiale del blue-jeans (cioè del "blu di Genova", come quel tessuto veniva chiamato da chi lo importava negli Stati Uniti all'alba della colonizzazione del favoloso Far West). Per ottenere un ventaglio di azzurri, dal vivace “perso” al turchino, dal pallido “sbiadato” al celestino chiaro detto “allazzato”, bisognava sciogliere nell’acqua bollente il gualdo, unitamente ai fissanti: a seconda della tonalità di colore che si intendeva ottenere, i tessuti da tingere venivano immersi per un tempo variabile in un composto di guado e allume o tartaro. Il guado fu la più importante delle materie prime tintorie usate nel Medioevo: si ricavava dalle foglie di una pianta erbacea, la isatis tinctoria, dai caratteristici fiori gialli piccoli riuniti in pannocchie. Le foglie della pianta venivano triturate e ridotte in pasta mediante frantoi conosciuti anche come mulini da gualdo, e successivamente mescolate in masse che dopo due settimane venivano nuovamente lavorate fino ad ottenere pani da essiccare. Al momento di preparare i bagni per la tintura si ricavava dai pani una polvere che, inumidita e lasciata fermentare, si trasformava in un’argilla scura; quest’ultima veniva essiccata, pestata e setacciata, ed era infine pronta per l’uso. La lana così tinta aveva un costo differente a seconda del colore. La gamma degli azzurri comprendeva l’alessandrino, un turchino cupo, il più chiaro e sbiadato e l’aerino, un azzurro dalla tonalità particolarmente delicata. L’azzurro era il colore dominante nell’ambito dei “fornimenti” da letto e molto usato per vesti e complementi; dagli ultimi secoli del Medioevo il blu scuro e intenso divenne invece la tinta più ambita. Nel XIII secolo, infatti, si determinò un’autentica, seppur non improvvisa, svolta nella sensibilità collettiva: dopo che per secoli il blu aveva avuto una connotazione “barbarica”, in quanto ritenuto colore tipico dei popoli stanziati al di là del limes, a partire dal Duecento divenne il colore del manto della Vergine e di quello del re e di conseguenza una delle tinte più apprezzate e richieste in concorrenza con il rosso. A determinare l’affermazione delle tinte azzurre contribuì anche il fatto che alla metà del Trecento la produzione locale di guado era cospicua e consentiva di rispondere senza difficoltà alla domanda crescente di panni tinti in questo colore.
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