Turismo ed Enogastronomia nella Piana Alessandrina... ...e dintorni
in collaborazione con:
P.zza S. Maria di Castello, 14 15121 Alessandria Tel. 0131288095
testi a cura di Romeo Ferretti progetto grafico Matteo Ferretti www.labuonascelta.com Quanto proposto in questa "brochure" non è che una estrema sintesi di ciò che si poteva raccontare sulla Piana Alessandrina e dintorni. Purtroppo, tanti argomenti non sono stati affrontati in maniera adeguata per motivi di spazio e di costi. Coloro che intendono approfondire la conoscenza del territorio possono consultare i siti: www.alexala.it www.monferrato-marengo.it www.marchesimonferrato.com Si ringraziano tutte le aziende che, grazie alla sensibilità dimostrata verso la valorizzazione del territorio dove vivono e lavorano, hanno permesso con il loro contributo la realizzazione di questo opuscolo.
LA PIANA ALESSANDRINA La realizzazione di questa pubblicazione nasce con lo scopo di dare ulteriore visibilità al progetto "Listen to the Voice of Villages" che ha come obiettivo proprio la valorizzazione e lo sviluppo delle potenzialità turistiche dei territori rurali con il fine di migliorare le performance, senza però, sacrificarne l'unicità culturale. I territori rurali si trovano spesso a fronteggiare numerosi problemi legati allo spopolamento. A spostarsi sono soprattutto le fasce più giovani della popolazione in cerca di maggiori e migliori possibilità di lavoro. Il turismo rappresenta uno dei settori cruciali sia per le prospettive di crescita delle zone rurali, sia per la potenziale creazione di posti di lavoro; inoltre, uno sfruttamento sensibile delle potenzialità turistiche contribuisce a mantenere e preservare il patrimonio artistico e culturale delle realtà locali. Questa la chiave del progetto: la cultura non solo conserva ma promuove l'essenza del territorio, la sua identità. Dalle radici, dal patrimonio rurale e dalle sue peculiarità fioriscono le ricchezze per la promozione e la valorizzazione del territorio anche a livello turistico. I cambiamenti nelle abitudini di consumo degli utenti registrano un’evoluzione; il concetto di vacanza non è solo quello dello svago, ma anche di esperienza di vita. Si sviluppano così nuove forme di turismo rurale per incontrare la domanda di un turista alla ricerca di un rapporto diretto con i luoghi visitati, con il territorio e la sua memoria storica, la sua cultura e il suo ambiente. Il turista non è solo
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spettatore ma diventa protagonista di un contesto che valorizza e rivela la propria essenza. Si punta al contatto con la natura e i suoi tradizionali ritmi, si sviluppano attività esperienziali con percorsi che rivivono la storia e la tradizione dell’artigianato locale per riscoprire sapori e profumi, per l’arricchimento personale. Il momento conclusivo della conferenza finale "Listen to the voice of villages" vuole rappresentare il rilancio delle risorse dei territori, il punto di partenza per capitalizzare le esperienze progettate e ora raccontate. LE AREE RURALI DELL’ALESSANDRINO Alessandria è storicamente caratterizzata dal fatto che la sua provincia (intesa come territorio) le ha sempre riconosciuto con grande difficoltà il ruolo di capoluogo; i sei Comuni così detti “centro-zona”, cioè Casale Monferrato, Valenza, Tortona, Novi Ligure, Ovada e Acqui Terme hanno tutti avuto per diverse ragioni storico-politiche una storia diversa e in molti casi più antica e prestigiosa di Alessandria. Per questa ragione la gran parte dei Comuni della provincia si sentono e si definiscono appartenenti alle diverse aree che rispettivamente fanno riferimento a questi centri (casalese, acquese, tortonese, ecc.) per ragioni di comunanza storica e amministrativa, ma anche per ragioni più tradizionali come le Diocesi o i mercati, o più recentemente
per motivi istituzionali come i comprensori regionali, i diversi consorzi amministrativi o le reti di biblioteche. Paradossalmente, invece, Alessandria non ha mai avuto un suo vero e proprio territorio di riferimento, benchè ci sia tutta un'area identificabile con la bassa Valle Tanaro e le prime colline circostanti ad essa che anche solo per necessità gravita sul capoluogo; il fatto poi che il Comune abbia un territorio così vasto, con numerose frazioni anche di dimensioni rilevanti (alcune sono ancora l'ultimo retaggio di insediamenti più antichi della stessa città, come Villa del Foro o Marengo) determina un rapporto controverso e non sempre felice anche tra il centro città e il suo contado. Se si vuole trovare una giustificazione storica a questo strano fenomeno è sufficiente guardare le antiche carte politiche di quest'area, dalle quali si può vedere facilmente che il confine del Marchesato del Monferrato contornava da tre lati e molto da vicino la città, che per gran parte della sua storia è invece stata sottomessa a Milano e alle sue diverse Signorie italiane o straniere.
Nel territorio comunale di Alessandria e nei comuni limitrofi sono state individuate diverse aree con forti legami con il capoluogo, che trovano quasi sempre un riscontro nel suo sistema museale cittadino: S. Pio V a Bosco Marengo, Napoleone a Marengo, Giuseppe Borsalino a Pecetto di Valenza, Carlo Carrà a Quargnento, per arrivare a Carlo Leva a Bergamasco. Se poi si aggiungono altri più antichi e altrettanto importanti riferimenti, come il sito romano di Villa del Foro, il ciclo di affreschi medioevali di Frugarolo o l'abbazia aleramica di Sezzadio, ma soprattutto il sistema di fortezze sette-ottocentesche che la contorna (la Cittadella e i Forti Acqui, Ferrovia e Bormida), ci si rende conto che i dintorni di Alessandria hanno un appeal turistico di grandissima rilevanza e interesse. In tema di dintorni si ricorda che l'area interessata è stata, con quella definita della "Fra-
schetta", territorio che è stato teatro della Battaglia di Marengo. Questo si concretizza con la realizzazione di due itinerari. Il primo ad ovest di Alessandria, il percorso “I Confini del Marchesato del Monferrato", tra la pianura e le prime colline dei “Paesaggi vitivinicoli del Monferrato”, le cui comuni vicende storiche sono rappresentate da importanti testimonianze storico-artistiche, borghi e castelli. Il secondo, ad Est della città, il percorso “Marengo, da Papa Ghislieri a Napoleone”, caratterizzato dalla presenza di rilevanti complessi monumentali e territori, come Santa Croce di Bosco Marengo, la Cittadella, l'area della battaglia con il Museo e la "Fraschetta"). Entrambi gli itinerari iniziano e si concludono nei caselli autostradali di Alessandria Ovest (uscita sulla A 21) e Alessandria Sud (uscita sulla A 21), ma possono anche essere suddivisi a loro volta utilizzando gli altri quattro caselli della zona: Casale Sud (uscita sulla A26), Alessandria Est (uscita sulla A21), Tortona (uscita sulla A7) e Novi ligure (uscita sulla bretella tra la A7 e A26). In questo modo il viaggiatore in transito che proviene da una qualunque direzione può uscire dall'autostrada, fare una parte di itinerario e poi riprendere il proprio cammino; invece l'escursionista più appassionato e attento potrà percorrere in un giorno uno degli itinerari o anche fare in duetre giornate l'intero itinerario (pernottando negli hotel o B & B e pranzando presso i ristoranti, trattorie e gli agriturismi disponibili nelle vicinanze dei caselli o nelle località turistiche), avendo così tempo di visitare anche musei, cantine, castelli, cantine e e aziende produttrici di tipicità del territorio, oltre naturalmente al Capoluogo.
I comuni interessati sono ventisette con una popolazione di oltre trentamila persone, alla ricerca di maggiore visibilità in collaborazione con partner europei. A queste realtà territoriali si aggiungono attività ricettive, commerciali, ar-
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tigianali inserite in un contesto economicamente rilevante con un patrimonio turistico e ambientale da potenziare e valorizzare. L’alessandrino, infatti, terra agricola per tradizione e vocazione, offre inoltre al turista la scoperta di splendidi paesaggi naturali uniti a prodotti di qualità e sapori dimenticati; la realizzazione della brochure di presentazione ha lo scopo di condurre i visitatori alla scoperta di questi luoghi, visualizzando punti d’interesse, mappe e personalizzando gli itinerari in base alle proprie esigenze. Il progetto europeo "Listen to the Voice of Villages" è stato coordinato del Comune di Alessandria con partner il "Circolo Culturale Marchesi del Monferrato", ATL Alexala e la Società Consortile Langhe Monferrato Roero in Provincia di Alessandria.
Emilia Scauri che localmente ha preso il nome di Levata, datole dagli ignari contadini perchè di molto si alza sul livello delle campagne che attraversa. Si è anche rilevato che i cortili delle abitazioni sono posti sugli allineamenti della centuriazione romana e le misure del recinto corrispondono a jugeri, sottomultipli della centiara. In epoche successive, in particolar modo durante il medio evo, queste terre furono colinazzate dai monaci seguaci di San Bernardo che, provenienti dall'Abbazia di Lucedio, s'insediarono nella zona edificando il grande complesso cistercense di Rivalta Scrivia e sviluppando ulteriomente l'agricoltura con nuove bonifiche.
Il viaggio all'interno di questo territorio può iniziare da diverse parti. Per l'occasione la scelta è caduta sull'area denominata Fraschetta in quanto è la più interessante per le testimonianze storiche che essa racchiude. Strabone, geografo greco, nel settimo libro della sua monumentale opera intitolata "Geografia", scriveva così: "Al di là dei monti, c'è una terra piana e verde, coperta da frasche di bosco, abitata da uomini forti, domatori e allevatori di cavalli". Quella terra, coperta di frasche di bosco, era la Fraschetta, un vero e proprio pezzo di un'antica foresta di latifoglie, costituita da distese di frassini, olmi, ontani, querce e pioppi neri. Si tratta di una porzione di territorio all'interno di un triangolo ai cui vertici si trovano Tortona, Novi Ligure ed Alessandria. Il nucleo principale ovvero il cuore della regione Fraschetta, è contenuto nel Comune di Alessandria e comprende i quartieri di: Cascinagrossa, Castelceriolo, Litta Parodi, Lobbi, Mandrogne, San Giuliano Nuovo, San Giuliano Vecchio, Spinetta Marengo. Sono da considerare parti di questo territorio anche parti di comuni limitrofi (Tortona, Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Bosco Marengo). Del passato di queste terre non rimane molto ma è sufficiente per definire l'importanza del luogo, in particolare quello militare durante l'epoca romana. Qui, infatti, si incrociavano in maniera strategica i tracciati delle più importanti strade del nord italia: la via Aemilia Scauri, da Vado via Acqui portava a Tortona, la via Postumia, da Genova via Libarna (Serravalle Scrivia) ad Aquileia e la via Fulvia, da Tortona via Villa del Foro e Asti a Torino. In qualche zona sono ancora visibili le centuriazioni dei terreni dovute alla complessa opera di bonifica e organizzazione agraria. Qui un lungo rettifilo ricalca l'impianto originale della via
La Chiesa di Rivalta è quanto resta del complesso abbaziale dei monaci cistercensi, insediatisi in questa località nel 1180. L’edificio presenta una caratteristica architettura cistercense tra il romanico lombardo e il gotico francese.
L’ABBAZIA DI RIVALTA SCRIVIA
Nel primo ventennio di costruzione fu edificata la zona absidale composta da un presbiterio a terminazione rettilinea fiancheggiato da quattro cappelle laterali rettangolari con le volte a botte archiacuta, i lavori proseguirono verso il lato destro del transetto ove si trovano la sacrestia la sala capitolare, il parlatorio e la sala dei monaci; con una scala a doppia rampa che porta all'accesso del dormitorio al piano superiore. La chiesa attualmente misura 40 metri di lunghezza e 16 metri di larghezza. L’elemento importante è rappresentato dall’apparato di affreschi risalenti alla seconda metà del secolo XV, notevole corredo pittorico di Franceschino Boxilio, recuperati durante i restauri del 1941-42. A fianco del-
l’abbazia, alla metà Dell'antico monastero oggi possiamo vedere ancora la sala capitolare e la sala dei monaci. L'Abbazia è visitabile nei giorni festivi dalle ore 15.00 alle 19.00 da Marzo ad Ottobre.
dopo, passato l'abitato di Spinetta Marengo, deviando sulla destra alla rotonda si raggiunge il casello di Alessandria Est sulla A21 (Torino/Piacenza), uno dei principali accessi all'area, e subito dopo il paese di Piovera con il suo Castello.
Particolarità interessante di quest'area la si trova nella costruzione semplici abitazioni rurali costruite con la terra cruda battuta di terra chiamate "trunere"
IL CASTELLO DI PIOVERA
In direzione di Alessandria, invece, si trova la frazione di Torre Garofoli, una vecchia cascina al cui interno venne posto il quartier generale di Napoleone, prima e durante la famosa battaglia di Marengo (14 giugno 1800). Cronache dell'epoca riferiscono che tra le sue mura vi morì il generale Desaix, vero artefice della vittoria di Marengo. Nell’attigua chiesetta di Santa Giustina sono esposte opere di Camillo Procaccini. Altri luoghi da visitare: la frazione Passalacqua, tipica cascina fortificata del seicento (si trova a poca distanza dal casello autostradale di Tortona) e il Santuario della Cavallosa. Durante l’itinerario, il visitatore avrà modo anche di vedere il complesso reticolo di rogge che, partendo dal torrente Scrivia, permettevano l’irrigazione dei campi e davano forza motrice a decine di mulini. Recentemente da queste parti si sono sviluppate le coltivazioni del mais 8 file (eccellente per fare la polenta di "una volta") e della fragola profumata di Tortona. Il percorso continua verso Alessandria e dopo il borgo di San Giuliano Vecchio si passa attraverso l'area denominata "Vigna Santa" da dove partì l'attacco vincente del Gen. Luis Desaix sulle truppe austriache del Gen. Michael von Melas. Durante la battaglia il generale francese fu ferito a morte. Nel 2002, a ricordo del suo sacrificio che dava inizio alla gloria di Napoleone, fu posta una stele. Pochi chilometri
Il castello di Piovera, la cui attuale conformazione risale al XIII secolo, si impone come un edificio estremamente scenografico e imponente. Si tratta di un massiccio edificio quadrilatero con torri ovali agli angoli e due grandi torri squadrate al centro dei lati maggiori. L'edificio è circondato da un profondo fossato e da un vasto parco con annessa tenuta agricola. Nel XIX sec. venne trasformato in dimora signorile senza però intaccare l'originale struttura a "U". Dagli anni Sessanta appartiene al Conte Niccolò Calvi di Bergolo che lo aprì al pubblico. All'interno del parco si trovano anche laboratori d'arte e museo dove periodocamente si tengono mostre d'arte.
A Piovera interessanti da visitare sono anche l'Oratorio S.Giovanni Battista (ora auditorium), con torre campanaria del 1300, la pinacoteca e la mostra permanente de i “Fossili Moderni”, sculture dislocate lungo le vie e gli spazi del centro e del castello e l'Antica Porta. Appena fuori del paese, in direzione Sale, si staglia la medievale struttura del Castello del Rivellino. Da Piovera si ritorna alla già citata rotonda, dove si concluse la battaglia di Marengo e dove si trova il Museo della Battaglia.
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MARENGO MUSEUM Si tratta del più antico museo napoleonico esistente, sorto nel 1847 con l’intento di celebrare la battaglia di Marengo, vinta dalle truppe francesi comandate dal giovane Primo Console Napoleone Bonaparte il 14 giugno 1800, che di fatto segna il momento di inizio dell’ascesa del condottiero. Il museo, situato a Spinetta Marengo a Villa Delavo, fu realizzato a partire dal 1845 per merito di Giovanni Antonio Delavo al fine di commemorare la vittoria francese sugli Austriaci e l’annessione del Piemonte. Raccoglie cimeli del periodo napoleonico: armi, bandiere, documenti e stampe dell’epoca e offre al visitatore un suggestivo percorso multimediale che rende omaggio alla leggenda di Napoleone. All'interno del parco è stato realizzato un piccolo mausoleo che raccoglie i resti di combattenti, raccolti dalle mani pietosi dei contadini della zona e lì depositati.
Villa Delavo oggi offre ai suoi visitatori le parti decorative completamente ristrutturate. Parte dei dipinti a tempera, quasi tutti realizzati dal pittore Paolo Maggi (1801-1890), rappresentano le principali battaglie del periodo napoleonico con chiaro intento celebrativo e evidenti richiami mitologici e simbolici.
La battaglia fu combattuta a est della Bormida nei pressi dell'attuale Spinetta Marengo, frazione di Alessandria. Lo scontro iniziò il primo mattino con l'attacco degli austriaci che mise in grave difficoltà Bonaparte; le truppe francesi dopo una strenua resistenza sembrarono condannate alla disfatta; quando la sconfitta appariva inevitabile l'arrivo nel pomeriggio dei reparti di rinforzo guidati dal generale Louis Desaix che intervenne di sorpresa. Alla testa dei 10.000 uomini della nona brigata di fanteria leggera, si lanciò contro il nemico. Il ritorno di Desaix coincise con un rinnovato vigore dei francesi che investirono con l'artiglieria le truppe austriache che li inseguivano, scompigliandole. Nel giro di breve tempo, le sorti della battaglia furono completamente rovesciate anche grazie un decisivo intervento della cavalleria di Kellerman, e quella che sembrava una vittoria già conseguita si tramutò per gli austriaci in una disastrosa rotta verso Alessandria.
LA BATTAGLIA DI MARENGO La battaglia di Marengo fu combattuta il 14 giugno 1800 nel corso della seconda campagna d'Italia, durante la guerra della seconda coalizione, tra le truppe francesi dell'Armata di riserva, guidate dal Primo console Napoleone Bonaparte e l'esercito austriaco comandato dal generale Michael von Melas.
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Da qui si riparte. Si attraversa il ponte sul fiume Bormida e in vista del "platano napolenico" (albero monumentale tutelato dalle Regione Piemonte) si svolta a destra, per la ten-
genziale di Alessandria in direzione nord-ovest e raggiungere Pietra Marazzi e Montecastello, subito dopo aver scavalcato il fiume Tanaro. A Pietra Marazzi si possono vedere la Chiesa (del XI-XII secolo) e l'Oratorio di San Bernardo abate. Interessanti anche il Palazzo del Municipio, la Chiesa parrocchiale di San Martino, la Chiesa campestre di San Defendente sul colle presso Monte Mariano (esistente già alla metà del XVI secolo). Al confine sud, su un’altura a picco sulla riva sinistra del Tanaro, si trova la frazione di Pavone con nucleo edilizio storico disposto a corona attorno al sito dell’antico castello e e la Chiesetta di Sant’Anna. Non molto lontano, nella piana ad est delle prime colline del Basso Monferrato, sorge Montecastello. Del suo passato non rimangono molte tracce se non quelle legate al castello, un edificio compatto con un’alta torre, cintato da un muro a pianta quadrata con quattro torrioni ai vertici. Alcune parti dell’impianto strutturale sono state attribuite, addirittura, ai secoli XII e XIII. Interessanti anche gli interni, compresa una cappella del 1739. Oltre il castello, da vedere ci sono l' antica porta e il torrione d'ingresso alla Rocca, la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, l'Oratorio di Sant'Antonio Abate. Poi, l'ottocentesca Villa Garrone con parco e la Chiesa di Santa Maria della Valle (ubicata nella frazione di San Zeno). Si torna nuovamente alla tangenziale alessandrina. All'altezza della località San Michele, alla rotonda svolta a destra per iniziare il percorso che un tempo fu il confine del Marchesato del Monferrato. Si inizia con Castelletto Monferrato. In paese, oltre al Castello Scazzoso/Foresto sono da vedere la Chiesa Parrocchiale di San Siro, in stile tardo barocco nel 1714, la Chiesetta Madonna della Pace (inizio 1600), in fine stile barocco, e la Chiesetta di San Francesco d'Assisi, in frazione Giardinetto. Da non dimenticare Villa Pona, dove nel 1858 Vittorio Emaneuele II pone il proprio quartier generale, quando inizia l’offensiva degli eserciti franco-piemontesi contro gli austriaci. Pochi chilometri separano questo comune da San Salvatore Monferrato. San Salvatore definita la “porta del Monferrato” per la sua collocazione sulle prime colline del Basso Monferrato, è meta di turismo soprattutto estivo. Da visitare sono certamente i giardini di Villa Genova (apertura nei mesi di maggio e settembre). Al centro del parco si può ammirare il fascino secolare di enormi querce. Tra le costruzioni religiose da ricordare la Torre Campana-
ria, la Chiesa Beata Vergine Assunta, la Parrocchiale di S. Martino (XV Sec. contenete la Beata Vergine del Rosario del Moncalvo), la Chiesa di San Siro (del 1560 con Natività del Moncalvo) e la Chiesa della Santissima Trinità (del XIV sec.). Poi ancora tra i palazzi storici da segnalare: Palazzo Carmagnola (XV sec); Palazzo Barco Veglio di Castelletto (sede Biblioteca Civica, ufficio turistico), Palazzo Ollearo e Palazzo Lingua Gazzoli ( già convento dei padri francescani). Il percorso adesso prosegue verso Lu. Lu è incluso in un territorio di elevata qualità paesaggistica e dall'insospettabile patrimonio storico-artistico locale, che si presta in modo particolare a un turismo eno-gastronomico e culturale. Da vedere: la Pieve carolingia di San Giovanni di Mediliano, sorta sull’area funeraria dell’antico pagus Metilianum e la torre medievale, vestigia dell’antico castello, risalente al primo decennio del XV secolo, l’adiacente Parco panoramico e il complesso rinascimentale dei palazzi Bobba-Paleologi. Una visita meritano la Chiesa di San Nazario, gotica, risalente all’XII sec., quella di San Giacomo e Santa Maria Nuova, costruita nel 1479 con bolla di Sisto IV in stile romanico-gotico, su una preesistente chiesa intitolata a San Pietro, risalente all'XI secolo. L'antica chiesa si trova ancora sotto la navata centrale della parrocchiale e nel 1721 fu re-intitolata a San Valerio quando vi furono poste le spoglie del santo, ritrovate nei dintorni del paese. LA CHIESA DI SAN GIACOMO E IL MUSEO D’ARTE SACRA Il Museo d’arte sacra San Giacomo, allestito nel complesso storico di San Giacomo in Lu, è formato dalla chiesa fondata nel XIII secolo (ricostruita tra il 1568 ed il 1610), dalla sacrestia e dalla Casa della Reggenza.
Sull’onda dell’emozione suscitata nel 1998, per la
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chiusura della chiesa a causa del pericolo di crollo del tetto, è sorta l'Associazione Culturale San Giacomo, con lo scopo di preservare la memoria storica, in opere sia architettoniche che artistiche e letterarie, per le future generazioni. I lavori di restauro, in collaborazione con la Soprintendenza e l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale Monferrato, hanno consentito il recupero non solo di un luogo di culto, ma anche di uno spazio di incontro culturale: il Museo San Giacomo. In esso sono raccolte alcune delle testimonianze più significative della storia della fede di Lu e del suo territorio tra cui opere dell’ambito di Guglielmo Caccia (detto Moncalvo) e della figlia Suor Orsola Maddalena. Pochi chilometri di strada per raggiungere da Lu il paese di Cuccaro, località che ha dato i natali alla famiglia di Cristoforo Colombo. Nella Chiesa parrocchiale costruita dalla famiglia Colombo nel 1676, si possono ammirare pregevoli affreschi di P. Maggi, V. Arneri, e dipinti del Guala e del Moncalvo. In una bella giornata, da non perdere una visita alla chiesetta della Madonna della Neve, da dove si può ammirare un magnifico panorama. Il Museo è aperto su prenotazione. IL MUSEO COLOMBIANO
In un locale seicentesco, già appartenente alla vecchia canonica, è sorto il Museo Colombiano destinato a tramandare i documenti che da secoli legano Cuccaro alla questione Colombiana e per dare uno sbocco visivo e concreto al turismo spontaneo di molti visitatori che, arrivando da lontani paesi del mondo, specie dalle Americhe, desiderano conoscere la storia che lega il piccolo paese monferrino al Grande Navigatore. L’immobile scelto
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dell’Amministrazione Comunale è quello che un tempo fu la scuderia della parrocchia. Al suo interno conserva splendide colonne con capitello, archi a tutto sesto e artistiche volte a vela. E' adiacente al Castello appartenuto per mille anni alla famiglia Colombo di Cuccaro che, pur fortemente rimaneggiato, si erge maestoso sulla sommità della collina. Altro breve tratto di strada ed ecco Fubine, paese situato sulle ultime propaggini delle colline monferrine, che si affacciano sulla pianura del Tanaro. Di probabile origine tardo-romana (IV secolo dopo Cristo?) è sorto sull'altura che domina una strada romana non lastricata, che passava nel fondovalle e superava le colline presso l'attuale Altavilla per poi scendere nella vallata del Po. Interessante da vedere è la Chiesa Parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta. La sua bella facciata è impreziosita da uno splendido rosone in cotto, soprastante un elegante portale, che è uno dei più pregevoli esempi di architettura quattrocentesca in Piemonte. Uno sguardo merita anche il Castello. IL CASTELLO BRICHERASIO Particolare pregio riveste ciò che è rimasto dell'antico castello trasformato da fortezza medievale a residenza nobiliare per opera del conte Vincenzo Natta di Baldesco, nella seconda meta del XVII secolo. Il conte ed i suoi eredi continuarono l’opera di modifica del castello creando uno splendido giardino all’inglese in luogo del preesistente bosco e gli interni dell’edificio vennero dotati di importanti arredi. L’ultimo restauro del Castello risale agli anni ’90 quando, dopo anni di inutilizzo, venne realizzata una l'attuale Casa di Riposo per anziani intitolata alla benefattrice Sofia di Bricherasio.
Del passaggio dei Bricherasio sul territorio è rimasto,
in località Garlaschi (o "dei cappuccini"), anche la cappella funeraria dei Conti Bricherasio, in stile neogotico, edificata nel 1839. Nella cripta ospita il monumento funebre del Conte Emanuele Cacherano di Bricherasio opera di eccezionale livello artistico di Leonardo Bistolfi (corrente Liberty). Adesso il percorso punta decisamente verso sud, per raggiungere Quargnento, paese di nascita di Carlo Carrà. Qui si trovano i "Percorsi dell’Arte" a lui dedicati, articolati in dieci pannelli serigrafati distribuiti nelle strade del paese. Da vedere c'è il Palazzo Comunale, costruito tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, con muri esterni in mattoni a vista ed un elegante portico sul lato della facciata. Nella stessa piazza si trova la Chiesa Parrocchiale Basilica Minore di San Dalmazio, sulla cui facciata si possono ammirare alcuni mosaici di Dario Narduzzi; l'Abside risale all'anno 1000. Degni di nota anche Villa Cuttica di Cassine, la Chiesa della SS. Trinità e la Casa natale di Carlo Carrà. CARLO CARRA’ Carlo Carrà nacque a Quargento l’11 Febbraio 1881. E' stato un pittore italiano che aderì al futurismo e poi alla corrente metafisica. Erede della tradizione ottocentesca prende parte a tutte le vicende del rinnovamento artistico dell'epoca nuova, dal Futurismo alla metafisica, dal Novecento, ai Valori Plastici. Figlio di artigiani, apprese i primi rudimenti dell'arte del disegno da giovinetto, durante una forzata permanenza a letto a causa di una lunga malattia. La prematura scomparsa della madre e le ristrettezze in cui venne a trovarsi la famiglia fecero sì che iniziasse ben presto a lavorare come decoratore murale a Valenza, frequentando nel contempo le Scuole serali tra cui a Milano, negli anni 1904-05, la Scuola superiore d'Arte applicata all'Industria del Castello Sforzesco. Sposatosi nel 1919, trascorse anni di intensa attività artistica e nel 1941 venne nominato titolare della cattedra di pittura alla Accademia di Brera a Milano. Dopo l’esperienza nel movimento futurista e la partecipazione alla pittura metafisica, Carrà definisce, in un rinnovato rapporto con la natura e il vero, l’aspirazione a un “realismo mitico” da cui discenderanno paesaggi, marine, nature morte. La sua attività artistica ha trovato la sua più alta celebrazione
nelle due memorabili esposizioni che il capoluogo lombardo gli dedicò a Brera nel 1942 e a Palazzo Reale nel 1962. Morì a Milano nel 1966.
I MUSEI DI COLLE MANORA Colle Manora è di proprietà di Giorgio Schön e Marina Orlandi Contucci dal 1991. L'azienda è la sintesi dei valori per i quali l’Italia è apprezzata nel mondo: qualità, stile, passione. La fierezza di questo storico territorio, con i suoi vitigni autoctoni, abbinati alle fantasie aromatiche di alcuni vitigni internazionali, produce vini con precise impronte: lo stile italiano ispirato all’estro creativo di Mila Schön, la Signora della Moda; la passione per le rosse da corsa espressa nel marchio: un semplice tratto di penna rossa unito ad un grappolo. In questo contesto era più che logico rendere omaggio a una delle più importanti e apprezzate stiliste del panorama della moda internazionale dedicandole uno spazio nelle sale della cantina realizzando un piccolo museo.
Qui sono sono esposti frammenti di storia di Mila Schön composti da abiti storici ricamati, pezzi ispi-
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rati a grandi artisti, immagini e video delle collezioni degli anni ’70 e ’80 che fecero impazzire le più importanti e affascinanti donne del mondo. Nel museo trovano spazio anche altri ricordi di famiglia: l’intero archivio cartaceo delle pubblicazioni dal 1953 al 1990 del quotidiano milanese "La Notte", in onore di Nino Nutrizio, fratello di Mila Schön, fondatore e direttore del giornale e alcune vetture Lancia Martini vincitrici di numerosi titoli mondiali in circuito e nei rally. Il Museo è visitabile su richiesta contattando il numero di Tel. 0131219252 Da Quargnento proseguiamo verso Solero, Felizzano e Quattordio. Solero, propone ai visitatori il Castello Faà di Bruno. Il primo nucleo del maniero risale al XVI secolo; fu ampliato, con giardino e mura merlate, nel 1600. Dal 1972 è proprietà del Comune che ne ha restaurato il piano basso e il prato-giardino che lo circonda. Tra gli edifici religiosi meritano un accenno la Chiesa di San Perpetuo (eretta intorno all’anno 1000, subì nel corso del 1700 importanti lavori di ampliamento, la costruzione del campanile risale al 1907) e la Chiesa della Madonna del Poggio che pare risalire al periodo della dominazione spagnola (1600); fu edificata come ex-voto per lo scampato pericolo della peste. Subito dopo si arriva a Felizzano località dotata di casello aurostradale sull'A21 (TO/PC) e pertanto punto d'accesso e di uscita dell'area che di seguito sarà descritta. L'abitato di Felizzano, le cui radici risalgono all'epoca romana, è sito su un terrazzamento naturale (mt. 114 s.l.m.). Testimoni della sua antica storia restano alcuni monumenti dell’architettura religiosa e civile. Si possono ancora vedere i resti della cinta muraria risalente all’XII secolo, eretta dal Marchese del Monferrato, con l’intento di creare un castello fortificato, chiudendo una striscia di terreno di circa 130 per 460 metri e sfruttando un terrazzamento naturale. Poco distante sorge la massiccia Torre Cova, alta 26 metri, con merlatura ghibellina, risalente al XIII secolo che ha al suo interno, ben conservati, soffitti a cassettone. Nel paese si trova anche la Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo (sec. XIII); nella vicina canonica sono conservate una Madonna col Bambino e angeli musicanti e la Santa Apollonia, tavole di Gandolfino da Roreto e la tela seicentesca di S. Ambrogio, del Moncalvo. Nei pressi della piazza è la Chiesa di San Pietro, originaria del XII secolo. Vi sono poi l'antica Chiesa della Madonna della Fonte (del XIII secolo),e la Chiesa campestre di San Rocco, annessa al cimitero, ri-
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salente al XIV secolo, con affreschi del quattrocento. Da segnalare, infine, le tre preziose finestre in cotto del Palazzo Municipale (secolo XV). L’origine del paese di Quattordio risale all’epoca romana, sul tracciato dell'antica Via Fulvia, tra Asti e Tortona. In questa zona molti paesi presero il nome dalla loro distanza in miglia romane da un luogo importante: Quattordio denotava il quattordicesimo miglio da Asti. Nonostante le sue antiche origini, ben poche sono le strutture di un certo rilievo storico arrivate fino ai giorni nostri. Tra questi da segnalare la “Rocca Civalieri". Da non dimenticare la Chiesa di San Pietro risalente al XVII Sec., il seicentesco palazzo Olivazzi, casa Sanfront (sede del Municipio), che conserva un imponente scalone in pietra ed alcuni saloni affrescati, e il settecentesco palazzo Tapparone, un interessante esempio di dimora patrizia movimentato da portali barocchi, cornicioni e lesene in cotto. IL CASTELLO DI LAJONE In origine fu una cappella con annesso edificio padronale. Col tempo andò via via assumendo l'aspetto di Dimora Signorile e di Castello. Passò di proprietà diverse volte, ma non sempre fu gestito nel migliore dei modi, rischiando più volte di cadere nell'oblio e nel degrado. Oggi il Castello con il suo parco secolare è stato completamente restaurato ritornando alla sua antica bellezza.
La visita al Castello avviene tra sale affrescate arricchite da consolle dorate, trono dorato e lampadari di cristallo, da quadri dell'Ottocento e del Settecento con soggetti religiosi e ritratti. Nelle cantine, a volta, si possono ammirare bocche di lupo e l'infernott:
cantina a pianta pentagonale fornita di vini pregiati situata sotto il torrione. Si procede alla visita del torrione: nella parte alta è stata mantenuta l'originalità delle pareti e, dopo una "scalata" di cento gradini, si può godere una vista panoramica a 360°.
‘700, il transetto e la parte absidale hanno assunto aspetto barocco; lo stesso dicasi per le due cappelle laterali posteriormente aggiunte) e il Castello, certamente già esistente nel 1367 quando Oviglio cadde in potere di Galeazzo Visconti.
Ora il viaggio continua verso sud scavalcando il fiume Tanaro per raggiungere Masio, Oviglio, Bergamasco, Carentino e Borgoratto. Masio sorge sulla sponda destra del fiume Tanaro, a ridosso prime colline dell'Alto Monferrato: la frazione Abazia è uno splendido punto panoramico. L’insediamento ha origini che risalngono all’epoca romana (il nome deriva dal latino mansum, sosta, poiché era sede di un attraversamento del fiume lungo la Via Fulvia). Il simbolo del paese è l'antica torre medioevale del XII secolo, alta circa 30 m. Altri monumenti significativi sono la Parrocchiale dei SS Maria e Dalmazzo (XIII e XIV sec.), la Chiesa di S. Maria Maddalena, con un prezioso altare barocco attribuito al Solari ed il palazzo nobiliare dei Conti Baiveri. IL CASTELLO DI REDABUE A MASIO A qualche chilometro dal paese, sorge il Castello di Redabue, di origine medioevale. La costruzione, probabilmente del XIII secolo, sorge ove si suppone ci fosse un antico rifugio di caccia dell’Abbazia di Santa Maria di Brera a Milano. Edificato in posizione strategica è stato a lungo teatro dei conflitti che hanno caratterizzato le guerre di successione del Monferrato. Assediato nel 1636 dai Francesi, ha visto tra i proprietari le famiglie dei Scarampi di Camino, i della Rovere e i Doria Lamba. L’intera struttura è arricchita da una torre cilindrica merlata e da una torre quadrata edificata di fianco al corpo centrale. Da vedere: i suoi ampi saloni a piano terra, la vasta cantina sottostante, l'adiacente Chiesa disegnata dal Juvarra e il bellissimo parco con i suoi lunghi viali e i grandi prati. Probabilmente Oviglio è di origine latina. Gli insediamenti primitivi dovettero essere costituiti da pastori che vivevano ai margini del vicino ed importante municipio romano di Forum Fulvii (attuale Villa del Foro). Interessanti ricordi del passato sono la maestosa chiesa parrocchiale dei S.S. Felice ed Agata, di impianto romanico e risalente all’anno 1308 (nel
IL CASTELLO DI OVIGLIO Nei secoli scorsi il castello è stato un piccolo castrum medievale, un borgo fortificato, la residenza reale di Sua Maestà la Regina Cristina di Savoia e dimora di campagna dell'aristocrazia del tempo. Il Castello di Oviglio ha preservato gli ambienti e gli spazi originari. I grandi saloni, la biblioteca, le cantine, il deambulatorio dell'antico castello oggi sono spazi aperti agli ospiti in cui arredi, decorazioni, affreschi, dipinti rievocano le lussuose atmosfere dell'antica dimora reale. All'interno del castello sono state realizzate nove raffinate suite in cui il fascino del passato convive con i comfort di un albergo di oggi.
La magia del Castello di Oviglio continua anche all'esterno con il grande parco, con alberi secolari, unitamente alla corte inferiore e ai saloni interni.
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Bergamasco è un centro abitato le cui origini dovrebbero risalire al X secolo. Di interessante per i turisti sono la chiesa parrocchiale di stile neoclassico dei primi decenni del 1800, la Chiesetta di San Pietro, nell’omonimo Borgo, risalente al XII sec., la chiesetta campestre di San Bernardino e il sarcofago romano esposto nell'atrio del palazzo municipale. Una visita particolare merita il palazzo marchionale appartenuto ai Marchesi Moscheni ora proprietà dello scenografo Carlo Leva.
grande cinema italiano che ora sopravvivono solo nella sua memoria. Carlo e Teresa hanno invece hanno conservato il più possibile: disegni, bozze, oggetti dei film in cui Carlo ha lavorato, nell'intento di creare e donare alla comunità un museo del cinema.
IL CASTELLO DI BERGAMASCO E CARLO LEVA Pochi sanno che a Bergamasco c'è una delle più interessanti memorie storiche del cinema! Al termine dell'attività Carlo Leva e la moglie Teresa si ritirarono nel Castello di proprietà della famiglia, cuore del paese di Bergamasco, trasformandolo in un mueo del cinema, dove tutt'ora, ospitali e simpatici, li si può andare a trovare.
Sono ben 144 i film, tra i più importanti dell'epoca gloriosa della fabbrica di illusioni di Cinecittà, nei quali portò la sua eccezionale abilità. Carlo nacque a Bergamasco coccolato da due amorevoli zie. Vedendolo dotato di capacità creative non comuni, con notevoli sforzi economici, le zie lo mandarono a studiare prima a Genova e poi a Roma. L'incontro con Pietro Gabrielli, proprietario di un noto locale, che gli affidò il restyling che si sbizzarrì in scene tratte da affreschi quattrocenteschi fu detrminante per la sua carriera. L'idea piacque molto e lo fece conoscere anche al mondo del cinema. Il grande rimpianto di Carlo è quello di non aver potuto fermare la distruzione delle scenografie dei più importanti film al termine della lavorazione. Brani di storia del
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Una collezione inedita di memorabilia delle scenografie dei film western di Sergio Leone, dei primi di dario Argento, dei film con Terence Hill e moltri altri indimenticabili lavori. Tra i cimeli si trova anche la corazza di ferro usata da Clint Eastwood nel film di Sergio Leone “Per un pugno di dollari”. Il villaggio di Carentino si adagia sopra una delle ultime alture del versante meridionale della Valle Belbo che si dissolvono poi nell’agro alessandrino fra Tanaro e Bormida. Dell’epoca rimangono tracce nel fabbricato dell’azienda agricola Aimonetta cui è riconducibile l’insediamento di un antico monastero. La casa parrocchiale, la chiesa della Beata Vergine Assunta e la Cascinetta, residenza di campagna dei Marchesi di Faà di Bruno, sono gli edifici più antichi del paese, intorno ai quali venne edificato il paese così come è arrivato ai giorni nostri. Borgoratto Alessandrino è nominato per la prima volta in un atto del 1222 come appartenente a Gamondio, oggi Castellazzo Bormida. Il nome deriverebbe da una certa famiglia Ratti che lo edificò nel nucleo originario e lo abitò. Tracce del suo passato si trovano nella Chiesa Parrocchiale di Maria Vergine Assunta che risale al 1222, riedificata nel 1968 contenente un’affresco del 1576 che rappresenta una Sacra Famiglia. Notevole Opera d’arte è la cancellata in ferro battuto sita in via Acqui, opera di Ernesto Ferrari (1924). Edificio antico, recentemente ristrutturato, è il Palazzo donato al Comune.
Continuando il percorso si trovano Frascaro, Gamalero, Cassine e Castelnuovo Bormida. Il nome Frascaro deriva probabilmente dal termine "frasca", in quanto fu fondato nelle vicinanze del bosco detto Cerreta o Cerveta. Il paese è citato per la prima volta nel 1192 come feudo appartenente ai Guasco di Bisio. Della storia di Frascaro non rimane altro che una piccola memoria del castello, distrutto dalla lotta fra i due fratelli Trotti, uno guelfo l'altro ghibellino. La chiesa, edificata nel '200, è stata completamente rifatta a inizi '900. Di particolare bellezza la frazione Tacconotti con il suo ambiente incontaminato e la sua raccolta e suggestiva chiesetta campestre.
tro un’animata crocifissione. Nella cappella di S. Urbano sono le spoglie mortali del Santo. Nelle vicinanze si trova Palazzo Zoppi (sec.XIV- XV) con affreschi di caccia e giochi del 1400 e le barocche le parrocchie di S. Caterina e di S. Lorenzo (sec. XVIII). Sulla strada per Ricaldone da visitare ex Convento dei Cappuccini, oggi sede di un’azienda vinicola; proseguendo si ammira un vasto panorama di vigneti con sfondi degli Appennini e delle Alpi. Appena fuori del paese è stata istituita la zona di salvaguardia ambientale Bosco delle Sorti – “La Communa”. Residuo di un’antica foresta sfruttata dalla comunità per il prelievo del legname sino al 1869 e poi privatizzata. FESTA MEDIOEVALE
Gamalero deriva da “gobba“, per la sua posizione su due colline. Prima notizia certa della sua esistenza è un diploma di Ottone I di Sassonia, datato 967. Del passato non è rimasto nulla se non il ricordo di Castelmerlino demolito nei primi anni dell'800 per recuperere e riutilizzare i materiali. Da vedere la Parrocchiale si San Lazzaro, ricostruita nel Cinquecento e ripetutamente ristrutturata. Elementi archeologici rinvenuti nel territorio comunale di Cassine testimoniano una frequentazione nell’epoca neolitica e nell’età del bronzo e del ferro; ritrovamenti di età romana indicano insediamenti di tipo rurale. Il centro storico è ricco di testimonianze medievali con edifici religiosi e civili, quali la chiesa romanica di S. Giacomo (sec. XII) e la chiesa gotica di San Francesco (sec.XIII- XIV), raro esempio di architettura gotico-lombarda in Piemonte, con tre navate ad archi ogivali e pilastri in fasce di arenaria e laterizio. Vi compaiono affreschi gotici sui pilastri, rinascimentali alle pareti, dei secoli XIV e XV nelle cappelle.
La sala Capitolare conserva affreschi (sec. XIV) con al cen-
Da oltre venti anni in occasione del primo fine settimana di Settembre a Cassine si svolge la Festa Medievale. La manifestazione che ha ormai raggiunto una grande notorietà, sia in Italia sia all'estero, fa rivivere per due giorni agli ospiti un suggestivo passato medioevale allorquando, nel pieno del suo fulgore giunse in visita di Gian Galeazzo Visconti. Il centro Storico viene completamente liberato da qualsivoglia riferimento alla vita contemporanea e si cala nell’atmosfera medioevale, con i suoi mercanti, cavalieri, musici, danzatori, arcieri, nobili e popolani. La Rievocazione, unica rievocazione rimasta sul territorio della Provincia di Alessandria, rappresenta un momento peculiare di approfondimento culturale nel panorama italiano. Nata nel 1991 come occasione recuperare fondi per il restauro della stupenda chiesa trecentesca intitolata a San Francesco (monumento nazionale) oggi, pur mantenendo inalterato il suo obiettivo, si è trasformata in uno straordinario strumento di valorizzazione di uno dei centri storici medioevali più importanti e prestigiosi del Monferrato. La Festa Medioevale è anche l’occasione per conoscere meglio Cassine nei suoi aspetti monumentali. Castelnuovo Bormida è situato al confine tra l'Alto Monferrato e la piana di Alessandria – Tortona; l’abitato si sviluppa sulla riva destra del fiume Bormida. Discreto valore ha la chiesa parrocchiale di S. Quirico e S. Giulitta, di cui si ha notizia già nel secolo XII. A queste fanno corona la Chiesa della Madonna del Rosario, eretta intorno al 1594 e la Chiesa di S. Rocco, costruita in seguito alla peste del
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1630. Il Castello fu eretto fra i secoli X e XI, restaurato più volte, sino ad alcuni anni fa erano visibili i merli guelfi che ricordavano i vescovi di Acqui. Degni di nota i sentieri attrezzati e segnalati “Sentiero degli Amorosi Sensi” e “Sentieri Valdrua”. IL CASTELLO DI CASTELNUOVO BORMIDA
La costruzione è particolare in quanto appare come la sovrapposizione di più stili, a causa dei tanti rimaneggiamenti che lo riguardarono nei secoli, dovuti soprattutto al fatto che questo castello fu teatro di molte battaglie, in particolar modo tra francesi ed austriaci. E’ una costruzione in mattoni a forma trapezoidale, circondata da fossato e munito di torre. A partire dal 700 il castello venne trasformato da fortezza militare in residenza della famiglia Ferrari. Parte della cinta muraria iniziale è scomparsa. Il maniero rimase di proprietà dei Ferrari fino agli anni successivi al secondo conflitto mondiale. Oggi si possono notare il bell’atrio medievale ed al contempo interni baroccheggianti. Il percorso sta per concludersi. Non rimane che visitare Sezzadio, Castelspina, Castellazzo Bormida, Casal Cermelli, Frugarolo e Bosco Marengo. Le origini di Sezzadio sono legate alla costruzione della Via Aemilia Scauri, che collegava Piacenza a Vado Ligure, iniziata nel 109 a.C. Particolare importanza riveste la chiesa di Santa Giustina, uno tra i maggiori documenti romanici del Piemonte, che nell’XI secolo divenne abbazia benedettina, tra le più ricche e potenti della regione. Altri monumenti notevoli di Sezzadio sono la Chiesa di S. Stefano o Santa Maria di Banno (fondata prima del 1229), la Chiesa
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Parrocchiale di Maria Immacolata (gotico fiorito), il Centro Storico Castelforte e il Castello di Clelia Borgia. ABBAZIA DI SANTA GIUSTINA Fondata intorno al 722 dal re longobardo Liutprando e dalla regina Teodolinda , nel 1030 Otberto, un Aleramico, aggiunse alla chiesa un’abbazia benedettina. Il complesso conventuale, come appare oggi, è formato dalla chiesa, da una villa e da alcuni edifici rurali. La chiesa si presenta severa e suggestiva, nelle forme dell’XI secolo, con prospetto in cotto scandito da lesene e illeggiadrito dal coronamento ed archetti pensili che continua nei fianchi e nella zona absidale.
Il maestoso interno in tra navate absate, con presbiterio sopraelevato, conserva le decorazioni ad affresco di scuola lombarda, dei secoli XIV e XV, con qualche brano romanico. Molto frammentate le più antiche nel transetto sinistro; le Storie della Vergine, di metà Trecento, si trovano nell’abside sinistra, mentre nell’abside mediana si notano Scene della Passione e un Giudizio Universale culminante nel Cristo di un maestro di primi del Quattrocento. La cripta, molto suggestiva, risale al tempo di Liutprando. Divisa in tre navate da basse ed eleganti colonnine. Sul pavimento a mosaico, un iscrizione ricorda Orberto, “riparatore” della chiesa. Il campanile dell’VIII-IX secolo è stato inglobato nell’XI secolo. Castelspina, l’antico paese che risale al 1200, viene citato da qualche storico con il nome di Castello della Spina, saccheggiato e distrutto venne poi ricostruito all’inizio del 1300 e prese il nome attuale. Risalgono ancora a quel periodo parti delle mura del Castello situato dietro all’Edificio
LA MAPPA DELLA PIANA DI ALESSANDRIA
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Comunale. Più recenti sono: l’Oratorio S.S. Annunziata e la Chiesa Parrocchiale Beata Vergine Assunta, che si affacciano sulla bella Piazza Boccasso dove si può ammirare il monumento ai Caduti, opera di Fontana e una bella siepe di rose rosse che insieme al Castello sono il simbolo di Castelspina. Castellazzo Bormida nasce con il nome di Gamondio, si ipotizza nel secolo VII o VIII d.C. Castellazzo in passato vantò una valida resistenza militare, anche grazie ad un buon sistema difensivo di cui restano oggi da vedere le fondazioni medioevali dei primissimi secoli dopo il Mille, il Castello, importante palazzo nobiliare rimaneggiato varie volte, la Torre dell’Orologio a pianta semicircolare, il Torrione, il tracciato ellittico delle mura d'epoca comunale e quello pentagonale delle mura fatte erigere da Ludovico il Moro (fine sec. XV). Da non dimenticare le chiese di Santa Maria della Corte (ampliamento settecentesco fondata intorno all’ anno Mille, poi ricostruita), San Martino, la più antica chiesa del paese, Santi Carlo e Anna, SS. Trinità da Lungi e Santo Stefano, San Francesco e lex complesso conventuale dei Cappuccini seicentesco e le ciminiere delle filande. Famoso è il Santuario Madonnina della Creta che ospita la Madonna della Creta, patrona dei Centauri di tutto il mondo ed il relativo raduno annuale. SANTUARIO DELLA MADONNINA DELLA CRETA
Il culto della cosiddetta Madonnina dei Centauri ha una lunga tradizione, che nasce dall’erezione di una cappella votiva, nel 1631. La forte devozione popolare per la Beata Vergine della Creta ha condotto al santuario odierno, fondato nell’Ottocento e completato nel 1924. Grazie alla passione e all’organizzazione di Marco Re, farmacista e centauro, nel 1947
con bolla papale la Madonnina della Creta viene riconosciuta Patrona dei motociclisti. Dal 1946 si tiene regolarmente ogni anno a Castellazzo, nel secondo week-end di luglio, un importante raduno motociclistico internazionale, con benedizione delle moto dentro al santuario e sfilate, concerti, rassegne, concorsi, incontri tra amici di Paesi diversi. Casal Cermelli è un piccolo centro posto alla confluenza dell’Orba con la Bormida a sud di Alessandria, nell’area protetta del parco dell’Orba. Il ritrovamento di urne cinerarie della tarda età del ferro in una vasta necropoli a Portanova, testimonia un insediamento di antichissimi liguri qui richiamati dalla fertilità della terra. Da segnalare due edifici rustici: la “Cascina Campagna”, cascinale-fortezza dell’ XI secolo che conserva del nucleo originario un ampio salone quattrocentesco e la “Tenuta la Torre” forse derivata da una “curtis” longobarda. Di rilievo oltre a palazzo Cermelli Trotti, l’Oratorio della Trinità con la tela raffigurante la Natività della Vergine del Moncalvo. IL PARCO FLUVIALE DEL PO E DELL’ORBA Il Parco Fluviale del Po e dell‘Orba fu istituito nel 1990, suddiviso in 3 tratti che fanno riferimento a 3 diversi Enti di gestione. Il tratto da Crescentino (VC) alla confluenza con il Sesia fu assegnato all‘Ente di Gestione delle Aree Protette della Fascia fluviale del Po e del torrente Orba. Della parte dedicato al torrente Orba fanno parte i comuni di Bosco Marengo, Casalcermelli, Predosa e Capriata d'Orba. Alcuni studiosi ritengono che la nascita di Frugarolo sia merito di una piccola tribù di Liguri: i Marici. Successivamente il piccolo centro subì il dominio romano, l’occupazione barbarica, il potere dei principi di Milano. (Visconti prima e Sforza poi). Una visita meritano la parrocchia di San Felice: di struttura romanica con influssi gotici, con una scalinata di epoca successiva, recentemente ricostruita, dopo il crollo del campanile e di parte della chiesa stessa. Degna di visita anche la Torre Duecentesca della “Tenuta Torre San Pio V°”, tra Frugarolo e Casalcermelli, ove furono rinvenuti (e poi distaccati) affreschi della fine del trecento con scene tratte dal ciclo di re Artù (oggi custoditi presso la sede la Pinacoteca Alessandrina).
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La tradizione vuole che Bosco Marengo sia stato fondato da Teodorico nel 498, intorno all’anno mille fu uno dei sette famosi marchesati aleramici e il suo territorio si estendeva da Alessandria fino alle coste liguri. A cavallo del 1600 il paese poté godere di un periodo di floridezza e pace a causa dell’assunzione al papato di Pio V, poi fatto santo, nato a Bosco nel 1504 ed unico papa piemontese. Nel centro storico, in gran parte ancora circondato dalle mura, si trova la casa natale del pontefice, nella chiesa parrocchiale è conservato il fonte in cui fu battezzato, scendendo verso i prati si scorge il lavatoio coperto, la roggia legata alle vicende del papa e il vecchio mulino che ospita la sede locale del Parco Naturale del Po e dell’Orba. Con un percorso di alcuni chilometri tra i prati si arriva al torrente Orba e a una garzaia, in cui nidificano numerosi uccelli lacustri.
per parte, con una cupola ottagonale sopra il transetto. Tra le opere pittoriche meritano attenzione i dipinti di Giorgio Vasari eseguiti per il grandioso altare maggiore distrutto nel 1710, tra cui spicca il Giudizio Universale. Notevoli sono anche il raffinato mausoleo in porfido e marmo verde di Pio V e il bellissimo coro ligneo, intagliato nel 1571-72, con dossali che riportano effigi di Santi, stemmi e scene bibliche.
IL COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CROCE
L'attiguo convento domenicano presenta al piano terreno il grande refettorio, la sala capitolare e il locale che era destinato a cucina. Di grande rilievo sono anche i due chiostri: il primo racchiude un grazioso giardino; il grande chiostro presenta al centro un tempietto con il pozzo per la raccolta delle acque piovane. PAPA PIO V (ANTONIO GHISLIERI) Santa Croce nacque da un progetto di Papa Pio V Ghislieri (1504-1571) per onorare la sua terra natale facendone un polo religioso irradiatore di fede e dottrina cattolica. Alla realizzazione del progetto vennero chiamati artisti fra i più rinomati del tempo: Ignazio Danti e Martino Longhi il vecchio come architetti e Giorgio Vasari come pittore. Il grandioso complesso comprende la chiesa, il convento dei domenicani, due chiostri e la Biblioteca. La chiesa, eretta tra il 1566 e il 1572, è un esempio precoce del rinnovamento artistico della Controriforma. La facciata classicheggiante è riconducibile a modelli architettonici romani del tardo cinquecento. L'interno è costituito da un'ampia e luminosa navata voltata a botte e fiancheggiata da cinque cappelle
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Nacque nel 1504 a Bosco (oggi Bosco Marengo, in provincia di Alessandria), appartenente all'epoca alla diocesi di Tortona e quindi al ducato di Milano, dalla nobile ma decaduta famiglia Ghislieri. All'età di quat-
tordici anni entrò nell'Ordine dei Frati Predicatori a Voghera, dove prese il nome di fra Michele. Nel 1519 professò i voti solenni a Vigevano, poi completò gli studi presso l'Università di Bologna. Negli anni di preparazione al sacerdozio, insieme a una solida formazione teologica, facilitata da un'intelligenza vivida, manifestò quell'austerità di vita che gli avrebbe meritato tanta stima negli anni successivi. Nel 1528 ricevette l'ordinazione presbiterale a Genova e presto diede prova delle opinioni che avrebbero trovato realizzazione pratica nel corso del suo pontificato, sostenendo a Parma trenta proposte a supporto del seggio pontificio contro le eresie. Domenicano e teologo a Pavia, commissario dell'Inquisizione romana, vescovo di Sutri e Nepi (1556), cardinale (1557), grande inquisitore della Chiesa romana (1558), contrario alla politica accomodante di Pio IV, fu eletto papa nel 1566, con l'appoggio del nipote del suo predecessore, Card. C. Borromeo. Fece applicare con intransigenza i decreti tridentini e fondò (1571) la Congregazione dell'Indice. Tutte le sue energie dedicò all'attuazione di tre ideali: la riforma della Chiesa, l'applicazione dei decreti del concilio in tutti gli Stati, la crociata. Morì il primo maggio del 1572. Fu beatificato da Clemente X, fu santificato da Clemente XI (1712). Da Bosco Marengo si può raggiungere sia il Casello di Novi Ligure sulla bretella tra le autostrade A7 (Ge/Mi) e la A26 (Voltri/Sempione), altro punto di uscita (o d'ingresso della Piana Alessandrina) sia il borgo di Mandrogne, reinserendosi nei luoghi della battaglia di Marego, per rientrare poi ad Alessandria. Capoluogo di provincia della regione Piemonte, Alessandria, così denominata in onore di Papa Alessandro III, sorge nella piana alluvionale formata dai fiumi Tanaro e Bormida, nei punti in cui questi confluiscono nel Po. La città è nota come "patria del cappello", dato che qui nel 1857 sorse lo storico cappellificio fondato da Giuseppe Borsalino e come la “città dell’argento” per le importanti case argentiere. Il primo nucleo urbano di Alessandria si sviluppò intorno all’antica chiesa di Santa Maria di Castello, in borgo Rovereto, del cui baluardo difensivo omonimo si sono perse le tracce, ed i vari villaggi di Borgoglio, Marengo e Gamondio. Alla Lega Lombarda, però, sembra da attribuirsi nel
1168 la fondazione vera della città, grazie all’unione del gruppo di villaggi alleati contro il Barbarossa. La storia passa dalla Lega Lombarda alle alleanze con Genova, al dominio dei Visconti, degli Sforza e dei Savoia, dove Alessandria divenne la seconda città del Regno ed il cui destino vi resterà legato fino all’unità d’Italia. Con i Savoia e con Napoleone si afferma il ruolo di Alessandria quale crocevia commerciale dell’Italia del Nord ed il suo carattere strategico militare.
Ricca di tracce storiche, Alessandria poco conserva dei borghi preesistenti la fondazione, rimodellati dall’insediamento urbano condizionato dai due fiumi che la circondano. La città possiede un tessuto architettonico molto vario dove l’edilizia civile e religiosa del Settecento è largamente presente nelle aree centrali così come nel caratteristico aspetto di alcune vie e piazze di origine prevalentemente ottocentesca che caratterizzano la città. A tutto questo si uniscono le tracce medievali, rinascimentali e barocche che vanno a completare l’immagine di sofisticata eleganza e che rappresentano gli elementi di richiamo di una città dal fascino discreto, ricca di storia, fedele nel tempo ad una vocazione di luogo di incontro e di dialogo tra culture regionali diverse. Il turista può ammirare una serie di edifici pubblici e religiosi di particolare interesse. Nel tranquillo centro i resti del Palatium Vetus (ex distretto militare), la più antica sede del governo cittadino, affacciato su Piazza della Libertà, un tempo fronteggiato dal Duomo medievale, raso al suolo da Napoleone. L’ottocentesca Cattedrale di San Pietro, poco distante, conserva un campanile secondo in altezza solo al Torrazzo di Cremona. Su Piazza della Libertà si affaccia anche Palazzo Ghilini, sede della Prefettura e della Provincia, progettato dall’architetto Alfieri nel 1732, significativa la successione di due atrii (il primo ottagonale) e gli splendidi scaloni a tenaglia.
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Sul fianco di Palazzo Ghilini sorge Palazzo Cuttica di Cassine (sede del Conservatorio musicale), con due balconi di facciata sorretti da telamoni e un piano nobile di gusto rococò con dipinti seicenteschi, impreziosito da importanti specchiere e sovrapporte coeve; Palazzo Cuttica ospita anche la fototeca civica e uno splendido allestimento museale, parte del Sistema dei Musei Civici.
Sempre su Piazza della Libertà si trova il Palazzo del Municipio con il caratteristico orologio a tre quadranti. Da visitare inoltre: il Palazzo Guasco, costruzione in cotto risalente al sec. XVIII, la Chiesa di Santa Maria del Carmine e a pochi isolati la Chiesa di Santa Maria di Castello risalente al XV sec., con il convento conventuale duecentesco, che ospita la Mostra permanente “Le Stanze di Artù” dedicata ai 15 pannelli provenienti dalla Torre Pio V di Frugarolo, ciclo di affreschi a raro soggetto profano eseguito fra 1391 e 1402 da un artista molto vicino alla corte viscontea di Pavia ispirati al romanzo cavalleresco di Lancelot du Lac. Nelle vicinanze si trova anche il Museo Etnografico della Gambarina “C’era una volta”. Per gli appassionati di architettura contemporanea, ecco la sede storica della Fabbrica Borsalino (1857), che ospita parte della sede universitaria cittadina e il Museo Borsalino. Poco distanti gli edifici della Taglieria del Pelo e il Dispensario Antitubercolare, disegnati negli Anni ’50 da Ignazio Gardella. Pregevoli gli sfavillanti mosaici di Gino Severini che ornano la facciata del Palazzo delle Poste e Telegrafi, eretto a fine degli Anni Trenta secondo i canoni dello stile razionalista. LA CITTADELLA Particolare menzione va fatta alla Cittadella fortezza oltre il fiume Tanaro, capolavoro dell’architettura militare costruita a partire dal 1728 per volontà di Vit-
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torio Amedeo II. Fu realizzata su progetto di Ignazio Bertola, architetto della corte dei Savoia, e completata dagli architetti G.B. Borra, A. Papacini d'Antoni, L. Pinto, F. De Vicent. Sorge sulla riva sinistra del fiume Tanaro nell'area occupata dall'antico villaggio di Borgoglio.
Qui ebbe luogo l'insurrezione capeggiata da Santorre di Santarosa del marzo 1821 e nel 1833 fu imprigionato il mazziniano alessandrino Andrea Vochieri, poi condannato a morte. Visitabile in occasione di eventi. Ospita il museo delle uniformi.
FORTE ACQUI, FORTE FERROVIA E FORTE BORMIDA I Forti furono fatti costruire da Carlo Alberto. Il forte Valenza già nel 1831 mentre nel 1857 vi fece aggiungere il forte Acqui, il forte della Ferrovia, e il forte Bormida, tutti di pianta pentagonale, formati da un muro staccato con feritoie e caponiere di fiancheggiamento, distanti da 1000 a 2000 m. dalla cinta. Furono costruiti per rendere Alessandria un campo trincerato di controllo del sistema fluviale Tanaro-
Bormida. Il forte Bormida svolgeva la funzione di protezione da sud-est alla città di Alessandria, ove oggi sorge Spinetta M.go. La protezione del versante sud, nella zona dell’odierno quartiere Pista, era affidata al Forte Ferrovia, mentre il sostegno del versante sud fu affidato al forte Acqui. In caso di necessità poteva, inoltre, offrire una prima protezione a questo versante della città, che oggi corrisponde alla zona Cristo. Tali strutture dopo il 1899 videro decrescere la loro importanza militare e, negli anni, furono utilizzati come campi di addestramento militari, caserme e sedi di comando. La frazione di Villa del Foro si trova nella parte occidentale del comune di Alessandria. Di questo luogo si hanno notizie fin dai tempi antichi, fu un importante centro in epoca preistorica e protostorica come dimostrano i numerosi ritrovamenti: nelle vicinanze sono state trovate alcune tombe risalenti alla cultura dei campi di urne, alle culture proto-celtiche dei Liguri e propriamente Celtiche durante l'età del ferro. Divenne poi un insediamento romano con il nome di Forum Fulvii per entrare in decadenza in epoca medioevale, forse a causa delle inondazioni. AGRICOLTURA E GASTRONOMIA L’alessandrino è terra agricola per vocazione e vanta una solida tradizione culinaria. La cucina è basata sulla qualità e sul pregio dei prodotti della terra e le specialità enogastronomiche rappresentano uno dei tanti aspetti interessanti di una realtà territoriale che si svela grazie alla fusione di diverse trazioni locali ed extra-locali accumulatesi nei secoli. I sapori che impreziosiscono la cucina arrivano dagli orti con la scorzonera (una radice bianco-giallognola).
Tra le produzioni meritano citazione la zucca, la bietola rossa, il melone, il mais otto file e la fragola profumata in particolare sulla sponda sinistra dello Scrivia nei pressi di Tortona. Di particolare pregio è il tartufo che si raccoglie nei dintorni di Bergamasco, zona particolarmente fiorente di trifole e “trifolao”.
La gastronomia locale propone piatti rappresentativi: i rabaton della Fraschetta (rotolini di spinaci, ricotta ed erbette bolliti in acqua calda e successivamente gratinati al forno con formaggio, burro e salvia), i salamini di vacca del Mandrogne (prodotto con carne di vacca, lardo e talora pancetta, macinati a grana fine, provenienti da bovine ormai improduttive) e la polenta di Marengo. Non mancano le portate di tipica matrice piemontese come gli agnolotti, il brasato, la bagna cauda e i bolliti misti con il bagnetto verde. Una curiosità della gastronomia locale è rappresentata dal “pollo alla Marengo”, ricetta tipica alessandrina che risale alla vittoria di Napoleone contro gli Austriaci nella famosa battaglia di Marengo ( giugno 1800).
Le fotografie fanno parte dell’archivio di Alexala, Provincia di Alessandria, Regione Piemonte e Massimiliano Navarria.
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Mangiare, Dormire, Comprare nella Piana Alessandrina e dintorni...
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Trattoria La Piola
www.trattorialapiola.it
Via Poligonia, 86 - 15121 Alessandria - Tel. 0131 226779 - Chiuso: lunedì
La Piola è un locale elegante, caldo ed accogliente, il luogo ideale per trascorrere una serata all'insegna della migliore gastronomia e del buon umore. Nasce nel 1997 nello storico quartiere Orti. Negli anni si sviluppa sotto la guida di Alessandro Quirico. Ad agosto 2007 il locale si trasferise al numero 86, dove sono ampliati l'area cucina e la ricettività. Propone gustosi piatti a pranzo e un ricco menù del territorio a cena preprati in base a quello che offre la stagione. Il menù spazia dai tipici Rabaton e agnolotti allo stufato d’asino, alla più ricca fetuccina alla cacciagione, dagli stufati di fassone piemontese al nebbiolo ai bolliti misti con bagnetti, dai salamini del mandrogne ai formaggi misti con mostarde.
Ristorante "Il Grappolo"
www.ristoranteilgrappolo.it
Via Casale, 28 - 15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131 253217
Sito in un antico palazzo del ‘600 che fu sede del primo Comune di Alessandria, “Il Grappolo”, arredato in stile rustico elegante è suddiviso in due sale di diversa dimensione, una piccola enoteca, un salone banchetti e dehor estivo. La cucina è quella tipica piemontese, rivista in chiave moderna; cura nella presentazione e attenzione alla leggerezza delle portate non disdegnando, però, piatti nazionali ed esteri. Lo conduce, dal 1978, Beppe Sardi. Con lui oggi ci sono anche Gianluca Bertini in sala e Paolo Magnè e Gatti Luca in cucina. Un ambiente familiare, intimo e non pretenzioso. Chiuso: il lunedì sera e il martedì tutto il giorno.
Az. Agr. Zootecnica “La Pederbona”
www.lapederbona.it
Via Genova, 2 - 15122 Spinetta Marengo di Alessandria (AL) - Cell. 331 2588652
La Pederbona, azienda agricola ad indirizzo zootecnico, conta circa 1200 capi bovini di razza frisona di cui 550 le vacche in lattazione che producono circa 170 quintali di latte al giorno, consegnato ed imbottigliato dalla Centrale del Latte di Alessandria e Asti. Svolge attività di fattoria didattica e presso lo spaccio (aperto venerdì, sabato e domenica) è possibile gustare il gelato e lo yogurt, ed acquistare prodotti di altre aziende agricole del territorio. A bordo della “Peddy Express” si potrà visitare l’allevamento.
Hotel Marengo
www.marengohotelalessandria.it
Via Genova 30 – 15047 Spinetta Marengo di Alessandria (AL) - Tel. 0131 1805000
Il Marengo è un hotel quattro stelle situato proprio davanti al Museo dedicato alla storica battaglia di Marengo. Dista solo un minuto d’auto dalla città di Alessandria. Le numerose sale attrezzate, in grado di ospitare da 30 a 250, persone fanno di questa struttura un punto di riferimento per riunioni di lavoro ed eventi congressuali. L’hotel offre, inoltre, servizi di ottima qualità ed è dotato di tutti i comfort. Dispone di 72 camere di cui 9 Executive. L’esclusivo ristorante à la carte propone ricercati piatti della tradizione regionale, cucina nazionale ed internazionale. Location ideale per banchetti e cerimonie, il “Ristorante Marengo” può ospitare fino a 200 persone. Ampio parcheggio riservato.
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B & B La Filanda
www.residencelafilanda.it
Via Ollearo, 2 - 15122 Castelceriolo di Alessandria - Tel. 0131 585068 - Cell. 392 9774552
La Filanda è una costruzione di architettura industriale di fine ‘800, situata nel centro del piccolo paese di Castelceriolo, immersa nella campagna alessandrina a circa 1 km dall’uscita del casello autostradale di Alessandria Est. Nel corso degli anni è stata ristrutturata pur mantenendo l’aspetto originale. Il sobborgo di Castelceriolo 14 giugno 1800 è stato uno dei luoghi teatro della "Battaglia di Marengo". A circa 20 minuti di strada si trova l’outlet più grande d’europa, il Serravalle Outlet per gli amanti dello shopping. Grazie alla vicinanza con l’autostrada, è possibile raggiungere grandi città tipo Milano,Torino e Genova. Ideale punto di partenza per visitare sia il Basso sia l'Alto Monferrato.
Villa Badia
www.villabadia.com
Via Badia 53 - 15079 Sezzadio (AL) Tel. 0131 703659
Tra Alessandria e Acqui Terme, a Sezzadio, sorge l'Abbazia romanica di Santa Giustina, edificio sacro del XI secolo. Attiguo all'Abbazia, il complesso denominato Villa Badia, sviluppatosi sulle fondamenta del pre-esistente convento benedettino. La cornice di Villa Badia è quella, grandiosa e antica, di un ampio parco secolare che costituisce il contesto ideale per il servizio di aperitivi e ricchi buffet per ricevimenti di nozze o altri eventi particolari. All'interno, gli ospiti sono attesi da eleganti sale per il servizio al tavolo, dove potranno apprezzare i piatti della tradizione gastronomica monferrina e della cucina moderna, in abbinamento ai migliori vini della produzione regionale e non solo.
Tenuta La Trunera
www.trunera.it
Via Porrona, 10 - 15122 San Giuliano Vecchio di Alessandria (AL) - Tel. 0131 57445 - Cell. 328 1883373
La Tenuta che risale tra fine ‘700 ed inizio ‘800 è un esempio di “case in terra cruda”, tipiche della zona Fraschetta, chiamate “Trunere”. È stata riportata a nuova vita nel 1997 dalla famiglia Orsi-Bosco che, da sempre, ne è proprietaria. "La Trunera" è un'oasi di tranquillità strutturata ed attrezzata all’esterno e all’interno per l’organizzazione di ricevimenti, matrimoni con rito civile, feste, colazioni, seminari, cene di lavoro ed eventi vari. Dispone di cucina attrezzata, di veranda e padiglione di 120 mq chiuso che permettono di avere vista panoramica sul giardino, sale interne riscaldate e climatizzate, di ampio parco, campetto da calcio, piscina, ping pong, animazione. E' dotata di ampio parcheggio interno e viene affittata in esclusiva.
Agriturismo La Ventolina
www.laventolina.com
Via Ventolina, 19 - 15122 San Giuliano Vecchio di Alessandria - Tel. 0131 610632 - Fax 393 2175737
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Questo territorio, che appartiene a quella parte della provincia di Alessandria chiamata "fraschetta", si trova nel bel mezzo dell'area che fu teatro, il 14 giugno del 1800, della Battaglia di Marengo. A quell'epoca sembrano risalire le parti più vecchie della cascina. Nel corso degli anni la struttura è stata ampliata e ristrutturata. Oggi si presenta come un confortevole punto d'incontro con possibilità di pranzare e pernottare. La cucina proposta è quella tipica piemontese, dove sono utilizzati esclusivamente prodotti aziendali e del territorio. E' l'ambiente ideale per pranzi di lavoro, feste di compleanno, serate a tema. Dispone di 5 camere con bagno di cui due accessibili ai disabili. Possibilità sosta camper.
Ristorante le Cicale
www.lecicale.net
Via Pineroli, 32 - 15122 Spinetta Marengo di Alessandria - Tel. 0131 216130
Le Cicale, questo nome nasce dal ricordo delle giornate estive trascorse a Spinetta, un tempo luogo di campagna e giardino d'incontro, cadenzate dall’attesa della nascita delle cicale. Nel 2006, grazie all' impegno profuso dai titolari, è stato possibile restituire questo luogo all’accoglienza. La cucina, caratterizzata dalla semplicità, dal legame con la tradizione locale e famigliare e dal rispetto della stagionalità, è realizzata con la stessa cura che è dedicata al giardino che gli ospiti possono usufruire durante la stagione estiva. Un dehors allestito per accogliere tutti coloro che amino cenare nell’armonia del verde, in un piacevole senso di isolamento e intimità grazie al contenuto numero di coperti. Aperto solo alla sera. Chiusa la domenica.
Agriturismo Tenuta "La Fiscala"
www.lafiscala.it
Strada Frugarolo, 142 - 15122 Spinetta Marengo di Alessandria - Tel. 0131 617198 - Cell. 335 6122996
E' ubicata nel cuore della Fraschetta e delle Terre di Marengo ed è stata testimone della loro storia dal XVI secolo. Nell’azienda sono ancora visibili le testimonianze di un’attività agricola del passato: un piccolo museo raccoglie storiche macchine agricole restaurate e grandi porticati, vecchie stalle. I fabbricati del centro aziendale sono costituiti da una corte padronale e da una corte rustica, rispettando la tipologia costruttiva a doppia corte. In alcune parti si nota ancora la tipica struttura in terra denominata “trunera”. L’ospitalità è offerta in sei appartamenti disposti su due piani, con angolo cottura, due bagni, soggiorno e camera da letto doppia. La struttura è ideale location per cerimonie, convegni, meeting.
Az. Agr. "Le Dolcezze dell’alveare"
robotti.miele@virgilio.it
Via Oviglio 17 - 15122 Villa del Foro (AL) - Cell 338 1113886 - Tel 0131 39247
L'Azienda è nata negli anni '80 dalla passione per le api di Leopoldo padre di Roberto che attualmente gestisce circa 230 alveari, utilizzando i metodi biologici e la tecnica del nomadismo, che comporta nello spostamento delle api in luoghi diversi per ottenere qualità di miele pregiato. Le arnie vengono portate in diverse zone della Val Lemme e nel Parco Naturale di Capanne di Marcarolo. Le qualità di miele solitamente prodotto sono: Acacia, Tiglio, Castagno, Millefiori e Melata di Bosco e in annate favorevoli Ciliegio e Girasole. Tutti i tipi di miele sono certificati dall'ente biologico ICEA che controlla e garantisce la genuinità.
Macelleria Guastavigna Piazza Barberis 5 - 15022 Bergamasco (AL) - Tel. 0131 777188
La macelleria è situata nel centro del paese. Da oltre trent'anni è un sicuro punto di riferimento per chi vuole trovare tagli di carne di alta qualità (solo di razza piemontese, femmine e castrati). Gian Paolo, il titolare, sceglie personalmente i migliori capi nelle stalle della zona per macellarli nei locali attigui al suo negozio. Accanto a questa attività ha anche aperto una piccola stalla dove alleva con somma cura una decina di buoi grassi da macellare in occasioni particolari al raggiungimento di un peso di almeno 13 quintali. Nel negozio si possono anche trovare gli agnolotti preparati dalla moglie, la salsiccia, le uova fresche...e naturalmente i tartufi raccolti direttamente da Gian Paolo, abile cercatore. Chiuso mercoledì.
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Giraudi Cioccolato Artigianale
www.giraudi.it
Via Giraudi, 16 - Loc. Micarella - 15073 Castellazzo B.da (AL) Tel. 0131 278472
La pasticceria Giraudi muove i suoi primi passi nel lontano 1907, con l’apertura di un mulino e di un forno per la panificazione. Da allora inizia un processo di continua crescita ed evoluzione fino all’introduzione, nei primi anni ’60, della lavorazione del cioccolato, destinata a diventare il fiore all’occhiello della Pasticceria Giraudi. È il 1982, e Giacomo Boidi comincia a imparare il mestiere sotto la guida dei due zii Giovanni Battista Giraudi, cioccolataio, e Paolino Boidi, pasticcere. Queste due grandi figure gli trasmettono la passione per un lavoro che è quasi un’arte. Ed è la passione che ha trasformato questa piccola azienda artigianale in una realtà conosciuta in Italia e all’estero.
Floricoltura Cermelli
www.webalessandria.info/floricolturacermelli.htm
Strada Casalcermelli, 15 - 15073 Castellazzo Bormida (AL) - Tel. 0131 279554
L'azienda si occupa di floricoltura dal ............ Da allora mette tutta la propria esperienza, competenza e professionalità al servizio del cliente proponendo una vasta gamma di piante e fiori per tutti i gusti. Il proprio personale è sempre pronto a consigliare al meglio la propria clientela. Inoltre la ditta propone la realizzazione di addobbi e allestimenti florealli per tutte le occasioni siano esse matrimoni o eventi di ogni genere, studiati per il piacere e le esigenze dei clienti. Le piante prodotte vengono commercializzate direttamente presso la serra aziendale per garantire l'assoluta concorrenzialità dei prezzi a favore degli acquirenti. Per loro è disponibile un ampio parcheggio all'interno dell'azienda. Chiuso: lunedì mattina
Salumificio Cereda
www.salumificiocereda.it
Piazza V. Emanuele II, 8 - 15073 Castellazzo B.da (AL) - Tel. 0131 275172 - Fax 0131 449585
Il Salumificio Cereda è un'azienda artigianale fondata nel 1938 e rilevata dal Cav. Mauro Mandirola nel 1974. Ancora oggi è il Cav. Mandirola a portare avanti, con molta dedizione, l'attuale produzione del Salumificio Cereda che è il frutto di oltre settant'anni di esperienza e tradizione. Al fianco di tutta l'esperienza maturata c'è la ricerca scrupolosa delle migliori carni suine che siano certificate e permettano di arrivare ad ottenere quelli che vengono definiti: I Salumi che non temono confronti! La qualità delle materie prime consentono altresì di garantire l'assenza completa, da tutta la propria produzione, di glutine, lattosio e derivati del latte rendendoli accessibili anche a coloro che presentano problemi di intolleranze ed allergie.
Locanda dell'Olmo Piazza Mercato, 6 - 15062 Bosco Marengo (AL) - Tel. 0131 299186
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"La Locanda dell'Olmo" è nata dall’unione di due passioni, il vino e la preparazione di piatti rigorosamente legati al territorio. La cucina propone alla clientela il risultato della fusione delle culture culinarie di Basso Piemonte e Liguria. Il rispetto delle cadenze stagionali ed una cura maniacale nella scelta delle materie prime sono considerate condizioni essenziali per la preparazione dei nostri piatti. Particolare attenzione viene prestata alla selezione di formaggi e alla preparazione dei dolci. La carta dei vini garantisce una possibilità di scelta tra le migliore etichette piemontesi e non solo. La conduzione è familiare, la cucina è curata da Gianni e Michela, la sala è gestita da Andrea. Ampio parcheggio. Chiuso: lunedì tutto il giorno e martedì sera.
www.locandadellolmo.it
Ristorante Lo Spiedo
walterbocchio@tiscali.it
Strada Alessandria/Acqui 1391 - 15075 Castellazzo Bormida (AL) - Tel. 0131 278812
Si trova a poche centinaia di metri da dove termina la tangenziale di Alessandria (verso Acqui Terme), a 10 minuti dal centro città. E' un piccolo ma accogliente locale, familiare e curato che propone una cucina casalinga con ricette tipiche delle tradizioni piemontesi e carne alla griglia. E' in grado di ospitare una sessantina di commensali in due sale e di servire un menu fisso al prezzo fisso di € 25, bevande comprese. A mezzogiorno è aperto per pranzi di lavoro mentre la sera accoglie coppie e amici che vogliono trascorrere una serata all'insegna del buon gusto e della buona cucina. E' consigliata la prenotazione. Dispone di parcheggio privato. Durante la bella stagione è possibile pranzare all'aperto. Chiuso lunedì.
Ristorante Il Biancospino
www.ristoranteilbiancospino.it
Regione Fugassa, 8 - 15043 Fubine (AL) - Tel. 0131 778779 - Cell. 340 1638181
Il ristorante é a conduzione famigliare e propone una cucina molto curata tipica del territorio Monferrino, accompagnata da vini di qualità che provengono dal Monferrato Casalese e Astigiano.Tutti i piatti sono preparati da Andrea, lo chef, che pone particolare attenzione agli ingredienti usati che arrivano da produttori locali; il pane, la pasta e gli agnolotti sono fatti in casa e le carni provengono da agricoltura biologica. Il locale dispone di una sala per pranzi e cene più intime attorno al fuoco del caminetto ed una sala più grande per rinfreschi e cerimonie, con grande vetrata sul giardino annesso al ristorante. Chiuso: lunedì
Enosis Meraviglia
www.enosis.it
Via per Cuccaro, 19 - 15043 Fubine (AL) - Tel. 0131 798311
Tra Fubine e Cuccaro, dalla sommità di una delle colline, o meglio da uno dei “bricchi”, sorge Enosis Meraviglia sede del Centro Servizi e Ricerca Applicata in Enologia e Viticoltura. La struttura si affaccia sul Monferrato, terra vocata da tempo immemore alla coltivazione viticola, in particolar modo dei vitigni di Grignolino e Barbera. In Enosis si studiano i vini di ieri, si perfezionano i vini di oggi, si creano i vini di domani. Con la forza di chi ha solide radici e l’entusiasmo di chi punta verso il cielo. Enosis Meraviglia è diretta da Donato Lanati la cui professionalità ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali spicca nel 2003 la Gran Medaglia di Cangrande della Scala attribuita ai benemeriti della viticoltura italiana.
Az. Ag. Longo Antonio Mauro
www.polentadiunavolta.com
Via della Repubblica 11/A - 15043 Fubine (AL) - Tel./Fax: 0131 778656 - Cell. 330 510129
Il mais “Marano” è il miglior mais per produrre farina per polenta. La nostra azienda ne effettua e conduce l’intero ciclo produttivo: la selezione del seme, la semina, la coltivazione, la raccolta, l’immagazzinamento, la macinatura a pietra e l’insacchettamento. Dalla sua qualità non ibrido, non transgenico, originario italiano, nasce la linea "La polenta di una volta" composta da quattro gustosi prodotti di pasticceria e panificazione, tutti preparati con la nostra farina per polenta: I Grissini di Fubine, Le Paste di Meliga di Fubine, Monferrini di Fubine e Lingue di Fubine.
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Az. Agr. Casalone Paolo
www.casalone.it
Via Marconi, 100 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741280
"La vinificazione è un arte che richiede amore" . Così pensava Petrus Hieronymus Casalone quando, nel 1734, arrivò a Lu Monferrato per essere colono e vignaiolo dei Marchesi Millo. Da allora, per quasi trecento anni, questo pensiero è passato inalterato da generazione in generazione, diventando il principio ispiratore di una famiglia che ha saputo rimanere fedele ad una tradizione antica senza rinunciare ai benefici che la moderna tecnologia offre. Principi che uniti ad una terra come il Monferrato non possono che dare origine ad un prodotto di alta qualità. Questo ha permesso all'azienda di attraversare la storia rimanendo fedele al principio ispiratore del fondatore.
Az. Agr. Capra Paolo Via G. Mameli, 38 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741128
Produttori di vino da tre generazioni, i fratelli Capra producono e commercializzano i loro vini attraverso la vendita diretta in azienda e con consegna a domicilio. La loro è una piccola azienda a conduzione familiare di circa dieci ettari, dove sono coltivati vigneti di sole uve doc tipiche del Monferrato in particolare Barbera e Grignolino. Dai loro padri hanno ereditato una grande tradizione fatta di amore e rispetto per il territorio in cui vivono e per i frutti che da sempre questo dona. Il loro obiettivo è sempre stato quello di ottenere vini genuini e naturali, vinificati secondo la tradizione monferrina: la gioia di fare bere un buon bicchiere.
Cantina Sociale Coop. di Lu
www.webalessandria.info/cantinasociale.htm
Via Roma, 76 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741136
Lu è un paese del Basso Monferrato prevalentemente agricolo famoso per i suoi vini da tempo immemore. Un territorio dove la vite, con il serpeggiare di linee e colori, ne tratteggia la fisionomia. Nel 1906, per l'esigenza comune dei soci di vinificare e trasformare le proprie uve, si è costituita la Cantina Sociale. Oggi, nella cantina vengono conferite le uve provenienti da 80 ettari di vigneto di proprietà dei 62 soci uniti da un'unica filosofia di lavoro: la costante e continua ricerca qualitativa. Vini doc prodotti: Barbera del M.to, Piemonte Barbera, M.to Chiaretto, Piemonte Cortese, Piemonte Grignolino, M.to Freisa, M.to Dolcetto, Barbera d'Asti, M.to Bianco, Grignolino M.to C.se, M.to Rosso.
Antico Monastero Via G. Colli, 43 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741511 - Cell: 339 1789894
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Lu è un paese di origini medioevali. Nel suo centro storico, situato sulla sommità della collina accanto alla torre civica, si trova completamente ristrutturata la vecchia dimora dei Marchesi del Monferrato. Proprio in questo ambiente ora esiste “Antico Monastero” ristorante di cucina tipica del Monferrato, arte della buona cucina e dell’ospitalità. I menu fissi e la carta variano settimanalmente e soddisfano le esigenze di tutti. E' un ambiente romantico ideale anche per banchetti, rinfreschi, pranzi e cene di lavoro. Dalla sala e dalle verande si gode un incantevole panorama. Cornice storica autentica di “ Palazzo Paleologi” resort, luogo ideale per trascorrere notti di riposo e piacevoli weekend.
www.anticomonastero.com
Ristorante La Commedia della Pentola Frazione Borghina, 1 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741706
All'ingresso del casale che ospita il ristorante "La Commedia della Pentola" troviamo Vilma, appassionata cuoca e ospite che ci presenta la casa. E si capisce che la fantasia, il gusto e la femminilità hanno condizionato ogni particolare del locale. Pareti con pietre a vista, soffitto con i mattoni pieni (tipici del territorio), tavoli scrigno ricolmi di oggetti del passato. Impossibile restare indifferenti al gioco dei toni smorzati, di colori che sembrano avvolti da una nebbia delicata. Completano la struttura tre camere romantiche che portano il nome di poesie di Leopardi. Tutte sono dotate da 2 a 4 posti letto, di TV color e di tutti i comforts. La camera "il canto alla luna" ha una splendida sulla vallata. Aperto solo a cena - Chiuso: lunedì
Ristorante Il Ristoro
ilristorodilu@libero.it
Via Marconi, 125 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741538
Tra le belle colline e i vigneti del Basso Monferrato, in una terra straripante di sapori e di profumi legati alla tradizione enogastronomica nasce Il Ristoro. Un ambiente sapientemente ristrutturato, elegante, caldo ed accogliente, situato in una posizione stupenda con una indimenticabile vista sulla sottostante vallata. E' composto da due salette ben arredate con tavoli rotondi per complessivi 40 coperti. La cucina è quella tipica piemontese ma ricercata in ogni suo particolare. Tutto è preparato in casa con prodotti freschi di stagione e del territorio, dal pane alla pasta fino ad arrivare ai dolci di Laura (la titolare ). In estate si può pranzare nel piccolo e panoramico dehor. Menu e vini sono alla carta. Aperto: giov., ven., sab. a cena. Dom. pranzo e cena.
Tenuta San Sebastiano
www.dealessi.it
Cascina San Sebastiano, 41 - 15040 Lu (AL) - Tel. 0131 741353
Su queste dolci e soleggiate colline del Monferrato i Dealessi coltivano otto ettari di vigneto, tutti di proprietà, vinificando direttamente le uve. I vitigni sono quelli classici della zona: Barbera, Grignolino, Cortese e Moscato Bianco. Dalla lunga tradizione di famiglia nella viticultura è stato tramandato un preciso e rigoroso impegno: ottenere i più alti livelli qualitativi. Per perseguire questo scopo tutti gli sforzi sono stati indirizzati allo sviluppo razionale dei vigneti, alla ottimizzazione delle uve, alla introduzione di una moderna tecnologia in cantina per ottenere i migliori risultati nel rispetto del territorio e della cultura vitivinicola del Monferrato. L'azienda effettua vendita diretta.
Ristorante Orazio
www.trovavetrine.it/ristorante-orazio
Piazza Gherzi, 5 - 15040 - Lu (AL) - Tel: 0131 741138
Dal 1870 sulla piazza principale di Lu sorge un ristorante. Oggi, nonostante numerose ristrutturazioni, l’essenza rustica e familiare di una volta è rimasta la stessa. I profumi che si sprigionano dai tegami e i sapori delle portate sono quelli della nonna. Il menù cambia quotidianamente, mantenendo però le portate tipiche della cucina piemontese invariate. Per accompagnare i piatti, la cantina propone una selezione di vini principalmente luesi, tra cui spiccano alcune eccellenti etichette. Il locale offre una splendida vista delle colline circostanti. Il salone principale è molto luminoso ed è stato arredato secondo un gusto rustico. E' in grado di ospitare un centinaio di commensali. Si presta a banchetti e cerimonie.
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Ristorante Albergo "da Tunon"
www.albergoristorantedatunon.com
Via Dante, 4 - 15026 Oviglio (AL) - Tel. 0131 776142
L'albergo ristorante "Da Tunon" sorge all'ombra del magnifico castello di Oviglio, un piccolo paese di campagna al confine con il Monferrato e a pochi chilometri da Alessandria. Il locale è stato inaugurato nel 1934 e, da quattro generazioni, la famiglia Massobrio offre ai suoi ospiti piatti della cucina tipica piemontese. La professionalità, la simpatia e la cordialità dei gestori hanno contribuito in questi anni ad accrescere la fama del Ristorante. L'albergo offre ai propri ospiti uno spazio per rilassarsi, lontano dal trafficoe dalla frenesia quotidiana. Le camere sono complessivamente otto: sono divise in doppie e triple (tutte dispongono di servizio privato con doccia, tv a colori).
Agriturismo Castello di Monvicino
www.monvicino.it
Strada Comunale di Monvicino - 15026 Oviglio (AL) - Tel. 0131799907 - Cell. 348 3107593
Si trova in zona collinare, all'interno di una celebre Azienda, sviluppata attorno al bellissimo ed antico edificio, in passato adibito a convento e ristrutturato nel 1989, mantendendo uno stile elegante. L'Azienda, aperta tutto l'anno, organizza week-end dedicati alla degustazione di vini e di cioccolata e piante ornamentali (acquistabili in loco). L'Agriturismo dispone anche di un maneggio (possibilità di imparare a montare in tutta sicurezza grazie alla presenza di un istruttore qualificato). La struttura vanta 11 camere, con servizi in comune, per complessivi 25 posti letto. Due stanze sono attrezzate per accogliere persone con handicap motori. Convenzioni con agenzie viaggi e istituti scolastici.
Castello di Oviglio
www.castellodioviglio.it
Via XXIV Maggio, 1 - 15026 Oviglio (AL) - Tel. 0131 776166
E' una sontuosa residenza d'epoca situata tra due delle aree più affascinanti del Piemonte: il Monferrato e le Langhe. Questa trecentesca dimora, si può fregiare dell'aggettivo “reale” in quanto a suo tempo fu acquistato da Sua Maestà la Regina Cristina di Savoia. La magia del Castello si rinnova tutt’oggi in una dimora d’epoca dotata di tutti i comfort moderni, avvalendosi del prestigioso mix di atmosfere esclusive e ambienti curati e originali, in cui resta intatto il fascino di un tempo. Ancora oggi e possibile cenare nelle antiche cucine con il grande camino, il forno ed il girarrosto medioevale assaporando i prodotti della terra che lo circonda in pietanze particolarmente gradite ai propri ospiti.
Da U-Re Specialità Alimentari Strada Collina, 15 - 15024 Abazia di Masio (AL) - Tel. 0131 799080
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Da u-Re vanta una tradizione centenaria, rappresentata da ben 4 generazioni di commercianti. Scoprire, assaggiare e selezionare i migliori prodotti che il territorio offre è sempre stata la passione di famiglia. Qui si trovano salumi e formaggi artigianali di alta qualità. Da u-Re è anche gastronomia, infatti proprio all’interno del negozio è stato realizzato un laboratorio a vista, dove prendono vita le ricette della tradizione: l’insalata russa, i subrich di verdura, il vitello tonnato e la pasta fresca artigianale, mentre tra i dolci da segnalare: “tirà”, crostate, baci di dama e biscotti casarecci. Da u-Re consegna anche direttamente a casa dei clienti tramite corriere espresso, in tutta Italia e all'estero. Chiuso: mercoledì pomeriggio e domenica
www.dauremasio.it
Az. Ag. Floricoltura Cattaneo
www.trovavetrine.it/azienda-agricola-floricoltura
Via Piacenza, 66 - 15024 Masio (AL) - Tel. 0131 799561
L'azienda si occupa della produzione e vendita di fiori ornamentali, sia da interno sia da esterno offrendo servizi di giardinaggio, sia per privati sia per luoghi pubblici, di alto standard qualitativo. La Floricoltura Cattaneo dispone di un vivaio di proprietà con serra dove è visibile una vasta esposizione di piante di ogni tipo. Impegno e passione garantiscono la massima cura del dettaglio. I clienti possono contare sulla collaborazione di personale qualificato, sempre pronto a guidarli nelle scelte che maggiormente rispondono al loro gusto ed esigenze. Maggiori informazioni si possono avere presso la sede o sui mercati di Acqui Terme, Casale M.to (martedì e venerdì) e Tortona (sabato).
Az. Ag. Maranzana Franco
maranzana.azienda@gmail.com
Via della Fornace, 5/1 - 15077 Predosa (AL) - Tel. 0131 719920 - Cell. 347 4445301
L’azienda, che ha carattere familiare, risale al 1895. Si trova in comune di Predosa, uno di quelli che fanno parte della Riserva Naturale del Torrente Orba, ed è a indirizzo cerealico con produzione di mais, frumento, girasole e loietto in rotazione. La cascina è stata recentemente restaurata in maniera elegante con recupero delle parti rustiche e dei fienili originali della cascina. In azienda sono presenti prati stabili per circa 4 ettari, pioppeti certificati per 2 ettari e un bosco di 1,5 ettari. Nel tempo ha fatto dell’innovazione e della sostenibilità la sua missione. Le coltivazioni sono fatte con metodo integrato (misura 214 del PSR 2007-2013). Da poco è diventata fornitrice di Qualità Ambientale del Parco.
Albergo Ristorante Villa Magnolia
villamagnolia@hotmail.it
Via Ovada, 111 - 15077 Predosa (AL) - Tel. 0131 718002
Il locale si trova subito fuori l'abitato di Predosa, sulla strada provinciale che porta ad Ovada. Si presenta con un piacevole ambiente, tra il classico e il rustico è piacevole, con ampie vetrate che si affacciano su un bel giardino con dehor. La cucina offre un saggio delle migliori ricette tipiche sarde. La proposta culinaria è molto ricca e gustosa, e sa soddisfare fin dal primo assaggio le attese del cliente. Il servizio è professionale ed allo stesso tempo familiare. L'hotel assicura un soggiorno rilassante e piacevole. Tutte sistemazioni sono curate nei minimi dettagli e sono dotate di ogni comfort, per non fare mancare nulla all'ospite. Dispone di ampio parcheggio privato.Villa Magnolia è su facebook. Chiuso: lunedì, martedì
Centro Ippico Il Duende
www.centroippicoilduende.it
Strada Fubine, 2A - 15044 Quargnento (AL) - Cell. 339 5403891 - Cell. 339 8355958
Il Centro Ippico Il Duende nasce dalla collaborazione di più soggetti da tempo operanti nel settore dell’equitazione, uniti da un obbiettivo comune: lavorare insieme per la diffusione della cultura del rispetto e del benessere del cavallo e del cavaliere e per promuovere un'equitazione basata sulla collaborazione e sulla serenità reciproca. Ciò significa riscoprire la tradizione e la cultura da sempre legati al mondo dell’equitazione e applicare questi concetti all’ambito delle principali discipline sportive e non. Il Duende si occupa di dressage e salto ostacoli, ma anche di quella che viene comunemente definita equitazione classica o arte equestre classica.
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Hotel Ristorante Ai 4 Gatti
aiquattrogatti@libero.it
Via Mazzini, 11 - 15044 Quargnento (AL) - Tel. 0131 219432 - Sempre aperto
Il locale è situato quasi al centro del paese (a pochi passi dalla casa dove è nato il pittore Carlo Carrà). Si trova in una zona caratteristica dell'alessandrino, facilmente raggiungibile dal casello di Alessandria e di Felizzano, lontano dal caos. Data la sua posizione strategica l'albergo (9 camere con bagno) è l'ideale per soggiornare per motivi di lavoro o per visitare altre zone della provincia di Alessandria. Gli interni, sono stati restaurati nel 2003, anno d'ingresso della nuova gestione di Maria Manuela Quartero. L'accoglienza è familiare, calorosa. Il ristorante, che conta su una sessantina di coperti, propone piatti gustosi e rappresentati della cucina tipica piemontese e non solo.
Az. Ag. Colle Manora
www.collemanora.it
Via Bozzola, 5 - 15044 Quargnento (AL)- Tel. 0131 219252
Colle Manora è situata a cavallo tra i comuni di Quargnento e Fubine, al centro di un anfiteatro circondato da boschi d'acacia, querce e ciliegi selvatici dove gode di un favorevole microclima ed il terreno argilloso è adatto alla vite. La superficie è di circa 75 ettari, di cui 20 coltivati a vigneto. Su queste colline del Monferrato, pur rendendo il doveroso omaggio alla tradizione e vocazione vitivinicola di queste terre, accanto ai tradizionali vigneti di Barbera sono stati introdotti altre varietà nobili quali Sauvignon, Chardonnay, Pinot Nero, Merlot Cabernet Sauvignon, ed innovativi come l’Albarossa, per aggiungere complessità ad alcuni vini, pur nella consapevolezza del forte carattere del territorio.
Agriturismo I Segreti della Pieve
www.isegretidellapieve.com
Via Frascarolo, 17a - 15046 San Salvatore Monferrato (AL) - Cell. 392 1499536
L'agriturismo è sito sulle colline del Monferrato, zona famosa per la sua natura variegata fatta di ampie distese di colline ricche di vigneti che producono ottime uve dalle quali nascono pregiati vini. La cascina sorge nel bel mezzo di tali territori nella parte più alta di San Salvatore Monferrato. Da qui, durante alcuni periodi dell'anno, si possono ammirare paesaggi che, per forme e colori, sono degni delle migliori cartoline. La struttura è attrezzata per offrire ogni tipo di servizio in maniera adeguata, in particolare consente di pernottare in un'atmosfera familiare, offrendo la possibilità di degustare produzioni aziendali (salami, confetture). Per gli ospiti sono disponibili tre camere doppie con bagno.
Locanda dell'Arzente Reg. Guatrasone, 100 - 15046 San Salvatore M.to (AL) - Tel. 0131 233969
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La Locanda dell'Arzente e' un antico cascinale del XIX da poco ristrutturato e' situato a mezza collina circondato da un immenso prato verde. panorama che si puo' godere dalla sala /veranda del ristorante che offre menu' degustazione della cucina piemontese . oltre che ristorante e' anche albergo dove gli alloggi rustici ,ma climatizzati e dotati di tv e con- nessione internet,offrono un clima famigliare e accogliente. a sei km dal casello autostradale della A21,vicino e lontano da tutto,offre una soluzione interessante per chi vuole visitare il Monferrato o per chi lavora e cerca una cucina tipica e un rifugio tranquillo. Chiuso: domenica sera e lunedì
www.locanda-arzente.it
Pasticceria Pozzi di Pozzi Alberto
pasticceriapozzialb@libero.it
Via Panza, 110 - 15046 - San Salvatore Monferrato (AL) - Tel. 0131 233673
Il laboratorio è stato aperto nel 1972 quando Pier Giorgio Pozzi decise, dopo una lunga gavetta presso una delle migliori pasticcerie di Alessandria, di mettersi in proprio. In poco tempo ha conquistato una posizione preminente nel settore diventando un punto di riferimento per il paese e dintorni. Oggi la tradizione continua con Alberto che produce pasticceria frescae secca, torte farcite e non (per ogni ricorrenza e cerimonia), paste lievitate, biscotteria e prodotti da forno, pasticceria salata e le specialità Amaretti e Monferrini al rum e, quando è il momento, panettoni e colombe. Ogni prodotto è realizzato con la selezione dei migliori ingredienti per garantire la massima qualità e freschezza. Chiuso: lunedì
B & B Olimpia
www.olimpia-b-and-b.it
Fraz. Olimpia, 68 - 15046 San Salvatore M.to (AL) - Tel. 0131 237544 Cell. 339 7355000 340 9117021
Accogliente e tranquillo B&B del Basso Monferrato. Si trova in una piccolissima frazione di San Salvatore M.to, in collina, tra vigneti e zone verdeggianti, ideale per fine settimana rilassanti, fughe romantiche o soggiorni di lavoro, perfetto come base per conoscere il territorio. Antico cascinale ristrutturato in stile rustico con un tocco di eleganza. Parcheggio all'interno della proprietà, camere con bagno privato, aria condizionata, TV, frigo bar, custodia valori e connessione internet wireless gratuita. Ricca e genuina colazione a buffet con prodotti artigianali e locali. Inoltre è possibile pranzare e cenare presso l'adiacente Ristorante Olimpia che propone una cucina tradizionale ed originale.
Ristorante Olimpia
www.ristoranteolimpia.it
Loc. Olimpia, 69 - 15046 San Salvatore Monferrato (AL) - Tel. 0131 233445 - Cell. 347 6036580
La struttura è stata ricavata da un antico cascinale risalente al 1818. E' immersa nel verde e nella tranquillità delle colline del Monferrato, a pochi chilometri da Alessandria. Il ristorante è rustico ed elegante allo stesso tempo, circondato da un delizioso giardino fiorito. Il locale, gestito direttamente dai proprietari, dispone di due sale: una intima ed accogliente è adatta per cene a lume di candela, l’altra, altrettanto confortevole e calda, è per gruppi e cerimonie. Per la bella stagione sono disponibili due suggestivi dehors. I menu sono organizzati nel rispetto della cucina tipica piemontese e delle varietà stagionali. Ampio parcheggio privato.
Trattoria La Serignola
www.trattorialaserignola.it
Strada Provinciale, 71 - 15046 San Salvatore M.to (AL) - Tel. 0131 233406 - Cell. 338 3601466
La Trattoria si colloca sulle colline del Monferrato. La riscoperta della cucina tipica, semplice, fresca del territorio piemontese sono le prerogative della gestione assolutamente famigliare. La cucina si basa sulla perenne ricerca delle tipicità del territorio prima monferrino e poi piemontese. L'amore per i vini del territorio è un altro dei punti fermi del locale, con la presenza di molte etichette di prestigio. La cantina vanta la prima "Carta del Grignolino", l'unico vitigno veramente autoctono del Monferrato. L'ambiente è di carattere rustico, elegantemente sobrio, con un limitato numero di posti. E' aperto per cena dal giovedì alla domenica, a pranzo la domenica e i festivi, nelle altre sere solo su prenotazione
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