Diffondere la Bibbia - 3 - 2012

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Una Bibbia per la tua città

India

Portici di carta 2012

Dall’antichità ai giorni nostri, la Bibbia ha influenzato l’umanità e trasformato la vita di milioni di persone nel mondo 

Nell’elenco dei paesi in cui i cristiani sono perseguitati l’India occupa il 32° posto 

Due giorni di cultura, 180 librai, centinaia di richiami attraverso Twitter, 4.000 seguaci su Facebook 


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La Società Biblica di Ginevra in Italia è una missione dinamica che opera a 360 gradi con attività e progetti di evangelizzazione e di edificazione cristiana. La Società Biblica di Ginevra nasce in Svizzera nel 1917. L’attività della missione è volta alla traduzione, edizione, pubblicazione e diffusione delle Sacre Scritture e di letteratura cristiana al minor costo possibile, allo scopo di promuovere la conoscenza della Parola di Dio e preservare la cultura cristiana biblica. Per tali attività è stata riconosciuta dalla Confederazione Elvetica come opera di pubblica utilità. Durante il secolo scorso la sua attività di divulgazione delle Sacre Scritture si è sviluppata in oltre venti diverse nazioni in quattro continenti. Per questa ragione oggi la Società Biblica di Ginevra si colloca ai vertici mondiali quale organo di promozione della conoscenza della Parola di Dio. Attiva in Italia dal 1933, parallelamente alle attività editoriali, ha prodotto numerose iniziative volte alla valorizzazione della cultura cristiana.

Contatti Società Biblica di Ginevra in Italia Via Giuseppe Massari, 189/A – 10148 Torino Tel. 011 2052386 – Fax 011 2051566 www.diffonderelabibbia.net

Per contribuire alla diffusione della Bibbia • Conto Corrente Postale n. 20549101 • IBAN IT09U0760101000000020549101 intestato a Società Biblica di Ginevra in Italia Via Giuseppe Massari, 189/A – 10148 Torino • Carta di credito su www.diffonderelabibbia.net È possibile sostenere regolarmente il ministero della Società Biblica di Ginevra in Italia impegnandosi con un dono mensile, trimestrale, semestrale o annuale.

Diffondere la Bibbia Quadrimestrale di informazione della Società Biblica di Ginevra in Italia Anno XXI – n. 3/2012 Direttore responsabile Giancarlo Farina Redazione Daniela Benevelli, Giancarlo Farina Progetto grafico Giuseppe De Chirico © Immagini Creation Swap, La Casa della Bibbia, Giuseppe Papantonio

La chiesa deve offrirsi come casa da abitare, nella quale poter cercare e trovare insieme Gesù /

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Editoriale / Stranieri e pellegrini nella citta−/ di Giancarlo Farina / Presidente della Società Biblica di Ginevra in Italia

“Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città” (Ebrei 11:13–16). l capitolo 13 della Lettera agli Ebrei, al versetto 14, si applica il medesimo sentimento ai cristiani: “...perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura”. È così che la proposta della fede cristiana avviene: sì, con attenzione e amore, dentro una cultura e nel contesto di una determinata città, ma anche libera dalla cornice culturale in cui si radica, capace di parlare a ogni uomo, a chi si sente “residente” e a chi si sente “straniero”. Accanto ai “segni” urlati, sguaiati, quando non osceni, della pubblicità, che crea tanti falsi bisogni per poi poterli soddisfare, la presenza cristiana nella città deve pure in qualche maniera rendersi manifesta, ma con una qualità del segno che testimoni la differenza, nell’umiltà e nella gratuità

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proprie della proposta di Gesù Cristo. In una cultura sempre più variegata dal punto di vista culturale e religioso, la chiesa deve offrirsi come casa da abitare, nella quale poter cercare e trovare insieme in Gesù, la fonte di una nuova speranza, quella della città celeste. Una canzone dei Pooh, vincitrice del Festival di Sanremo del 1990, recita: “Dio delle città e dell’immensità, magari tu ci sei e problemi non ne hai. Ma quaggiù non siamo in cielo, e se un uomo perde il filo è soltanto un uomo solo...”. Ebbene, a tutti coloro che non sanno o dubitano che Dio esista, che non conoscono Cristo, il Salvatore, che hanno “perso il filo” e si sentono soli, la chiesa, i cristiani devono portare la Parola della salvezza e della grazia immensa di Dio. 

“Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo . Udii una gran voce dal trono, che diceva: ‘...Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate’” (Apocalisse 21:1–4). 


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Una Bibbia per la tua citta−/ a cura di Red

Dall’antichità ai giorni nostri, la Bibbia ha modellato la nostra cultura, ispirato artisti, influenzato l’umanità, trasformato la vita di milioni di persone nel mondo. All’alba del terzo millennio, il suo messaggio risponde ancora in modo straordinario alle domande esistenziali dell’uomo moderno. n una società sempre più confusa e materialista, dove i valori si mescolano e sbiadiscono, è di fondamentale importanza far giungere la Parola di Dio a coloro che hanno il potere di cambiare le cose in virtù dell’autorità loro conferita: occorre evangelizzare i politici e gli intellettuali perché scoprano i veri valori e li innestino nel campo sociale e culturale.

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L’iniziativa “Una Bibbia per la tua città” prevede l’invio di: • una copia della Bibbia • una copia del film Jesus • una copia del libro Le Chiavi per la Bibbia ai sindaci, ai presidi, ai direttori didattici, alle biblioteche degli 8.092 comuni d’Italia con allegata una lettera di presentazione a nome della Società Biblica di Ginevra e delle chiese evangeliche che sponsorizzano il dono. Finora sono già stati raggiunti 800 comuni. Numerosi sindaci hanno espresso la loro riconoscenza per le pubblicazioni ricevute. Questo progetto ad ampio raggio potrà realizzarsi solo con l’aiuto finanziario di centinaia di credenti, ma siamo certi che porterà il suo frutto alla gloria di Dio. 

Se desiderate contribuire a questa importante iniziativa, potete scegliere una delle seguenti modalità:  Conto Corrente Postale n. 20549101  IBAN IT09U0760101000000020549101 intestato a Società Biblica di Ginevra in Italia Via Giuseppe Massari, 189/A – 10148 Torino  Con carta di credito (Paypal) sul sito www.diffonderelabibbia.net Le autorità del comune del donatore saranno le prime a essere prese in considerazione.  Le pubblicazioni inviate ai Sindaci


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Obiettivo: raggiungere gli 8.092 comuni italiani con la Parola di Dio / L’anno scorso le diverse Società bibliche nel mondo hanno distribuito più Bibbie in versione cartacea di quanto non sia mai accaduto prima: 32,1 milioni di Bibbie, vale a dire un aumento dell’11,2% rispetto al 2010. Anche la distribuzione di porzioni della Bibbia, come i Salmi e i Vangeli, è aumentata: dai 337 milioni del 2010 passa nel 2011 a 350 milioni. In totale l’insieme delle Società bibliche ha diffuso più di 381 milioni di Bibbie e di edizioni bibliche, arrivando potenzialmente al 5,4% della popolazione mondiale (basando i calcoli su una pubblicazione a persona). E si riconferma così che la Bibbia è in assoluto il maggior best seller mondiale. 


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La traduzione della Bibbia è una delle sfide prioritarie /

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ndia / di Daniela Benevelli / Responsabile editoriale de La Casa della Bibbia

Nell’elenco dei paesi in cui i cristiani sono perseguitati l’India occupa il 32° posto. La violenta intolleranza contro evangelisti, pastori e chiese continua mensilmente, in genere in aree remote o rurali dove i cristiani vivono e lavorano. a persecuzione è pianificata a causa della grande diffusione che sta avendo il cristianesimo tra le caste più basse e tra gli “intoccabili” (o Dalit), fatto, questo, che rappresenta una minaccia per i leader indù. La chiesa cristiana sta crescendo in modo significativo. Nel paese, che conta più di 1,2 miliardi di abitanti, ci sono oltre 70 milioni di cristiani.

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Mentre la maggior parte dei cristiani continua a essere relativamente libera, molte parti del paese rimangono veri e propri campi di battaglia a causa dell’intolleranza degli estremisti indù. Questi ultimi hanno grande influenza in particolare nelle zone rurali dove, attraverso la creazione di scuole per far emergere un nuovo “induismo talebano” e un intenso indottrinamento, stanno cercando di fare dell’induismo una religione molto meno tollerante. Nonostante questo, l’India rimane un paese in gran parte pluralista e tanti leader cristiani trovano i loro principali problemi soprattutto nell’opprimente povertà. Il 40% della popolazione indiana sotto i 5 anni è malnutrita, uno sbalorditivo 72% dei ragazzi indiani non frequenta la scuola superiore, ci sono 60 milioni di bambini lavoratori e 600 milioni di persone non hanno ancora accesso all’elettricità. Le condizioni sociali e sanitarie sono drammatiche e il livello di alfabetizzazione molto basso (solo il 67% della popolazione sa leggere e scrivere, di cui 55% donne e 75% uomini). Per quanto riguarda la diffusione della Bibbia, il ruolo principale è svolto dalla Società Biblica Indiana (che ha festeggiato i 200 anni di attività nel 2011), con oltre 30 milioni di porzioni della Scrittura o Bibbie diffuse ogni anno. Ad essa si affiancano altre organizzazioni internazionali, quali World Home Bible League, Word for All, Bibles for the World, Biblica, India Bible League. La traduzione della Bibbia è una delle sfide prioritarie: in India ci sono 456 lingue e finora la Bibbia completa è stata tradotta soltanto in 70 di queste, mentre il Nuovo Testamento è disponibile in 120 lingue.  Fonti  Jason Mandrick, Operation World, Biblica Publishing, Colorado Springs, 2010, pp. 405–417.  http://www.porteaperteitalia.org/persecuzione/country_profile/india

Repubblica dell’India Superficie: 3.287.263 km² Capitale: Nuova Delhi Popolazione: 1.241.491.960 abitanti (2011) Gruppi etnici: oltre 2.500 Religione: indù 74,33%; musulmani 14,20%; cristiani 5,86%*; sikh 1,86%; buddisti 0,82%; altre religioni: 2,93% *Per svariate ragioni la presenza dei cristiani è significativamente sottostimata dai censimenti ufficiali (intorno al 2,3%), ma dati attendibili forniti da ricercatori cristiani in India attestano una percentuale ben più elevata, intorno al 9%. 


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ndia / Terra di bisogni e di opportunita−/ di Marco Demo / Responsabile commerciale de La Casa della Bibbia

Nel mese di agosto ho partecipato a un viaggio missionario in India organizzato dalla Wec International insieme ad altri cinque italiani provenienti dal Nord, Centro e Sud Italia, e un colombiano. Per la prima volta nella mia vita ho incontrato qualcuno che non conosceva neppure l’esistenza dell’Italia e quale lingua vi si parlasse. ull’India si potrebbero scrivere pagine e pagine. Alcuni ci hanno provato, e sono venuti fuori dei bellissimi romanzi come La città della gioia (Dominique Lapierre, Mondadori, 2012) o Le dodici domande (Vikas Swarup, Guanda, 2008, da cui è stato tratto il film The Millionaire). Ex colonia britannica, nel corso degli ultimi anni ha vissuto uno sviluppo economico esponenziale e, non a caso, viene annoverata tra i paesi emergenti. È la seconda potenza mondiale a livello di prodotto interno lordo e ben presto potrebbe diventare la prima, spodestando così la Cina. Tuttavia, il quadro apparentemente positivo che i media dipingono dell’India poco corrisponde alla realtà, ce ne siamo accorti appena usciti dall’aeroporto. Al primo impatto appare come un paese decisamente arretrato. La folla e il caos, primo fotogramma per chi

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Scene di vita quotidiana a Delhi

atterra a Nuova Dehli, mal dissimulano l’estrema povertà della popolazione. Si dice che qui il cibo non manchi a nessuno, però il 40% degli indiani vive al di sotto della soglia di povertà, e lo posso testimoniare. Durante il nostro viaggio abbiamo soggiornato nella capitale, Nuova Delhi (o semplicemente Delhi), ad Allahabad − nello stato di Uttar Pradesh, a sud est della capitale − e nelle zone più turistiche di Agra e Varanasi. Ci siamo confrontati con una realtà molto diversa da quella alla quale siamo abituati: lingua, cibo, clima, cultura, colore della pelle, traffico, tenore di vita sono assai differenti dal nostro paese. Delhi è immensa, con oltre venti milioni di abitanti. Nel corso degli ultimi trent’anni ha conosciuto un rapido sviluppo: ci sono strade asfaltate, zone commerciali, uffici e palazzi. Ma tale realtà fa da contraltare

alle baraccopoli a perdita d’occhio, tanto da rendere la città il più grande campo profughi del mondo. Continuamente ci siamo imbattuti in bambini e ragazzini fisicamente sottosviluppati, abbandonati dalle famiglie, che vivono sotto i ponti (gli “invisibili”) e chiedono l’elemosina o dei dolcetti; lavorano alle dipendenze di sfruttatori per dieci ore al giorno (o talvolta anche di notte), dividendo la spazzatura per meno di un euro o qualche piccola dose di droga, alla quale sono stati assuefatti dai loro stessi aguzzini per “garantirsi” la manodopera. Per le bambine/ragazzine, purtroppo, non c’è una sorte migliore: sono costrette a lavorare come donne di servizio oppure, nel peggiore dei casi, finiscono nel mercato della prostituzione. A Delhi i bordelli sono a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Attirate dalle zone rurali di India, Nepal e Bangaldesh con la promessa di un

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Il gruppo italo–colombiano che ha partecipato al viaggio missionario della WEC

lavoro diventano schiave per tutta la vita. Entrambe le categorie hanno vita molto breve a causa di malnutrizione, stanchezza cronica e soprattutto malattie. Infine, il sistema delle “caste” (vedi il riquadro a lato) è deleterio. Malgrado il governo indiano stia cercando di abolirle, tale sistema favorisce l’oppressione dell’essere umano. Tutto questo trova terreno fertile a causa della profonda idolatria che opprime le persone. In India c’è una grande sensibilità spirituale, ma si adorano milioni di dèi. In questo contesto così pesante il nostro Dio è presente e sta operando. Ovunque abbiamo trovato traccia della sua opera per mezzo di veri e propri “angeli del Signore”, che stanno facendo un lavoro straordinario. A cominciare da Tapan, un ragazzo indiano di 24 anni di Delhi, che ogni giorno va a trovare una quindicina di “invisibili”, li raccoglie in un parco, porta loro cibo, bevande e indumenti. È diventanto loro amico, conquistando anche la fiducia del loro sfruttatore, che gli permette di tenerli un’oretta ogni mattina. Tapan era impiegato di banca; ha lasciato il suo lavoro per aiutare questi ragazzi, per farli sentire amati e apprezzati e parlare loro di Gesù. Abbiamo visto all’opera anche quelli che qui vengono chiamati “gli operai” (la parola “missionari” è tabù), ovvero cristiani che hanno risposto a

una chiamata specifica da parte del Signore, tutti stranieri, coppie sposate e single (la maggioranza), che ogni giorno vanno nelle baraccopoli e radunano i bambini, ai quali insegnano a leggere e a scrivere, un pochino d’inglese, norme di igiene della persona e della casa, li sfamano, li curano se sono malati, li portano in ospedale se c’è bisogno e organizzano la scuola domenicale. Questi missionari sono perfettamente integrati nel tessuto sociale, hanno imparato prima l’inglese e poi l’hindi. Alcuni di loro hanno fondato dei centri, come ad esempio il Bethel di Delhi, che svolge un’incredibile opera di recupero tra bambini, uomini e donne tossicodipendenti, aiutandoli a disintossicarsi, insegnando loro un lavoro e restituendo loro dignità. Infine, ci sono le comunità cristiane, piccole o grandi, con tanti bambini e giovani, e lì, cari fratelli, non potete immaginare l’entusiasmo che abbiamo trovato! Quasi tutti di famiglia induista, e nonostante l’ostilità dei propri famigliari, hanno avuto un vero incontro con Gesù e i loro visi brillano di una luce straordinaria! Pur con forti opposizioni e pochi mezzi, le chiese sono ferventi e con grandi progetti. Questo viaggio mi ha lasciato tantissimo, compreso il desiderio di ritornare. Al di sopra di tutto mi rimane una nuova scala di priorità nella mia vita e un grande peso in preghiera per questo paese. 

Nonostante l’ostilità dei propri famigliari, hanno avuto un vero incontro con Gesù e i loro visi brillano di una luce straordinaria / *Il sistema delle “caste” Il sistema delle “caste” opera una stratificazione gerarchica della società strettamente legata alla religione, rivelandosi una forma di controllo sociale. Secondo le dottrine induiste, la casta nella quale un individuo nasce è il risultato delle sue azioni in una vita precedente. In questa visione le ineguaglianze fra gli uomini sono la conseguenza di azioni compiute nelle vite passate e hanno un valore provvisorio: valgono, cioè, fino alla morte dell’individuo e alla sua successiva reincarnazione. Al di fuori delle caste vi sono i Paria o Dalit, gli infimi tra gli infimi per un indiano, altrimenti detti gli “intoccabili”, in quanto chi li sfiora anche solo accidentalmente deve immediatamente andare a purificarsi. Tale status stigmatizza milioni di persone come “impure” per nascita, pertanto non degne di entrare nei templi, di attraversare le zone dei villaggi abitate dagli appartenenti alle caste superiori, di usare gli stessi pozzi, di bere il tè negli stessi bicchieri. A loro sono riservati i lavori più degradanti, quali pulire le latrine e trasportare escrementi umani, scuoiare e rimuovere gli animali morti, scavare tombe, spazzare le strade dei villaggi. La mancata appartenenza a una casta preclude loro ogni possibilità di emancipazione sociale e li condanna a essere vittime di emarginazione e di abusi a vita. 


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Delle 456 lingue parlate, solo 70 dispongono di un’edizione completa della Bibbia /

ndia / La sfida per la preghiera / a cura di Red

• La forte oppressione spirituale. L’induismo coinvolge ogni aspetto della vita. Nell’accezione spirituale si configura come pluralismo di credenze che attingono alla filosofia dell’autorealizzazione, ai rituali Vedici, all’animismo e all’occultismo. È una religione inclusiva, che assorbe elementi da tutte le religioni con cui viene a contatto, fornendo un’immagine di tolleranza e di pace. Tali peculiarità alimentano l’idolatria (in India si adorano milioni di dèi!), al punto che moltissimi sono posseduti da demòni. • L’estrema povertà. L’India ha bisogno di aiuti umanitari più di ogni altra nazione, soprattutto per via dell’incremento demografico. La povertà attanaglia milioni di persone e accentua il divario tra zone rurali e urbane. • Le categorie sociali più deboli: le donne (categoria che conta ancora pochissimo), le ragazze che vengono avviate alla prostituzione, i bambini/ragazzini di strada (gli “invisibili”). • I missionari. In maggioranza donne, sono sottoposti a tantissime pressioni spirituali, psicologiche (la lontananza da casa) e fisiche (spesso sono malati per via del cibo e delle pessime condizioni igieniche). La mancanza di missionari italiani: nel viaggio abbiamo trovato Americani, Brasiliani, Svizzeri, Messicani, Salvadoregni, Canadesi, Mauriziani, Inglesi, Francesi, Australiani, Sud Coreani, Filippini ma nessun Italiano. • I pastori e le chiese. Per i cristiani è molto difficile vivere nella società indiana, in particolare se sono neofiti. I pastori spesso sono minacciati e perseguitati e devono continuamente incoraggiare i membri, che sono tentati di ritornare all’induismo. • La traduzione della Bibbia e la diffusione di letteratura cristiana. La letteratura è vitale per la crescita della chiesa, specialmente per il discepolato, lo studio biblico e la formazione teologica. La richiesta è alta, ma il materiale disponibile è insufficiente. Delle 456 lingue parlate, solo 70 dispongono di un’edizione completa della Bibbia. • Lo sviluppo di media cristiani (radio e TV cristiane, risorse audio per gli analfabeti, film, siti web), i quali svolgono un ruolo determinante nella diffusione del vangelo nelle aree più remote del paese. • La diaspora indiana. Circa 30 milioni di indiani sono emigrati in 130 paesi nel mondo. In Europa la prevalenza è emigrata in Gran Bretagna. Molti di loro sono aperti al vangelo e possono diventare messaggeri della Buona Notizia una volta rientrati in patria. 

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Portici di carta 2012/ Un successo inatteso / /

di Daniela Benevelli / Responsabile editoriale de La Casa della Bibbia

Due giorni di cultura, 180 librai, centinaia di richiami attraverso Twitter, 4.000 seguaci su Facebook: questi alcuni dei numeri che hanno decretato il successo della sesta edizione, da record, di Portici di Carta 2012, la manifestazione promossa da Salone Internazionale del Libro e Città di Torino il 6 e 7 ottobre.

Lo stand de La Casa della Bibbia

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er due giorni la manifestazione ha animato i portici del centro della città di Torino, con oltre due chilometri di bancarelle, dislocate secondo aree tematiche (via delle Arti, via della Storia e della società, via della Spiritualità, via delle Letterature, via dei Viaggi, via delle Scienze e della tecnologia ecc.), fra piazza Castello e la stazione di Porta Nuova, con il cuore degli eventi in Piazza San Carlo. I portici del centro di Torino si sono trasformati nella più grande libreria all’aperto del mondo. Questo momento di condivisione ha visto coinvolte piccole e grandi librerie, indipendenti e di catena, generaliste e specializzate, e ha messo in luce il lavoro silenzioso e spesso sotterraneo che i librai fanno sul territorio. Accanto alle bancarelle hanno

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trovato spazio alcune manifestazioni (convegni, presentazioni di libri, incontri con gli autori, “passeggiate letterarie”) in angoli storici di grande suggestione. La Casa della Bibbia ha ormai acquisito un posto fisso a tale manifestazione, uno stand di 15 metri proprio all’inizio della “Via della Spiritualità”. Nella nostra esposizione il posto d’onore è stato riservato alla Bibbia, nelle tre versioni “low–cost” a € 1,50, € 2,90 e € 4,90 ma anche nella vasta gamma di edizioni esistenti. Sul lungo bancone hanno trovato posto anche molti libri su varie tematiche: libri per bambini, per la famiglia, libri di evangelizzazione, commentari per lo studio biblico, pubblicazioni sui

principali temi di attualità visti da una prospettiva cristiana ecc. Nonostante la crisi, l’interesse per la Bibbia è stato decisamente buono: un centinaio di copie vendute e molte copie del Vangelo di Giovanni distribuite gratuitamente. Molti sono stati, inoltre, i contatti con i visitatori, incuriositi dalla presenza di uno stand “tutto sulla Bibbia”. Siamo grati a tutti coloro che ci hanno raggiunti allo stand da diverse chiese evangeliche dell’area torinese per aiutarci. Il bilancio della nostra partecipazione a Portici di Carta è stato decisamente positivo e ringraziamo il Signore per questa grande opportunità di evangelizzazione nel fulcro della vita torinese. 


Visita il sito www.diffonderelabibbia.net per essere sempre aggiornato sui progetti di diffusione della Bibbia /


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