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I più antichi ex voto della Consolata
Un pezzo di storia del Santuario
Gianlorenzo Boano Lino Ferracine
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Ogni ex voto del nostro Santuario è importante e prezioso, anche se povero e semplicissimo, perché esprime un rapporto di devozione con la Consolata, ma è certo che alcuni di essi hanno un interesse storico/artistico e i due ex voto, oggetto di queste righe, sono importanti in quanto essendo i più antichi del Santuario possono anche suggerirci come e dove sul nire del Seicento e nei primissimi anni del Settecento era collocato il quadro della Consolata. L'ex voto datato 1670 ricorda la guarigione di Antonia Margherita Noberasca, ma vi sono dubbi su questa data perché le notizie relative alla grazia che si leggono nella relazione conservata nell'Archivio del Santuario e nel testo sull'Historica notitia di Padre Domenico Arcourt del 1705 : indicano entrambi che il gior1 no della grazia è il 25 marzo 1700. È possibile che la data sul quadro sia stata erroneamente riscritta in un restauro del danno ancora evidente nella parte bassa dell'opera. Al centro della scena vediamo l'altare con il quadro della Vergine e sulla destra la benecata nel momento del vericarsi del fatto prodigioso. Il pittore in modo ingenuo disegna alcuni diavoletti che escono dal corpo della Noberasca mentre riceve la Comunione; la graziata indossa un abito turchino che è, come ricorda Laura Borello , «una veste votiva in2 dossata in onore della Vergine». Si vedono inoltre molto bene i due Santi (dipinti o statue), ai lati dell'altare: S. Lorenzo e S. Andrea. Pietro Buscalioni nella sua storia della Consolata ci informa che, nel3 la cappella della Consolata, il Duca Emanuele Filiberto fece dipingere il ritratto di S. Lorenzo in ringraziamento per la vittoria nella battaglia di San Quintino il 10 agosto 1557. Inoltre nella relazione giurata di due “cittadini torinesi”, Paolo Perono e il Conte Giovanni Fuselli, rilasciata nel 1705, nella quale essi descrivono la chiesa di S. Andrea, nella sua struttura romanica, come loro la ricordavano, si legge che la cappella della Consolata era: «[…] dirimpetto et riguardante la seconda porta grande dell'entrata in detta chiesa, […] adornata di stucchi et pitture rappresentanti tutte le feste dell'anno della Vergine, con quantità di voti d'argento […] . Possiamo a ragione » 4 pensare che quella nell'ex voto della Noberasca sia la cappella della Vergine Consolata nella chiesa ancora con il suo impianto romanico a tre navate. Nel ex voto di Agatta Maria Antonia Gargana la data è quella del 1702 ed è interessante notare alcune differenze, rispetto al precedente ex voto, sia per l'altare che per la cappella in cui si trova. L'altare con il grande quadro della Vergine e la beneciata della grazia con la madre sono inseriti nello spazio di una cappella con la volta e le pareti laterali. L'altare è impreziosito con addobbi e candelabri, forse predisposti per la festa della Consolata, giorno in cui l'evento miracoloso avvenne, come recita la scritta: «…li 20 giugno 1702". I dipinti, o statue, che compaiono ai lati del quadro e dell'altare, coincidono con quanto asseriscono Perono e Fuselli nella loro relazione giurata, quando descrivono l'altare maggiore della chiesa romanica di S. Andrea:»[…] dalla parte dell'evangelio una statua di S. Andrea et alla parte dell'epistola la statua di S. Lorenzo […] da canto a S. Andrea, in una nicia [nicchia], una statua di S. Benedetto […] a canto di S. Lorenzo, in un'altra nicia, altra statua di S. Bernardo […] . » 5 Bisogna tener presente che nel 1702 era ancora in fase di completamento l'edicio guariniano e che con i lavori in corso e non essendoci più la cappella romanica, è possibile che il quadro della Consolata abbia avuto delle collocazioni diverse, anche sull'altare maggiore: questo non stupirebbe perché ormai la chiesa stava già perdendo la dedicazione a S. Andrea a favore della Consolata. Il teolologo Franchetti nella sua Storia della Consolata scrive che nel 1704: «[...] ultimati i lavori del santuario,
► « »,Guarigione di un'indemoniata 1670, olio su tela, cm. 63,5 x 87, galleria degli ex voto nel Santuario della Consolata (foto di Andrea Aloi)
«Antonia Margarita [Margherita] Noberasca di Cornie [Cuorgnè], moglie di Giuseppe Noberasco di Savona, mercante residente in Torino, ritrovandosi da nove anni in circa ossessa dallo spirito maligno benché più, e più volte da diversi religiosi essorcizata, et imploratane con incessanti lagrime la sua libertat. [liberazione] invotitasi [votatasi] nalm. ne e [nalmente] alla vera Madre delle consolationi, et unica Consolatrice degl'afitti, n'ha riportata la bramata gratia nel giorno della Annuntiatione di detta gloriosa sempre Vergine nell'atto medesimo di ricevere con piena ducia a questo santo altare la santissima communio [comunione] cioè alli 25 di marzo del corrente anno 1670».
[...] apertosi per tempissimo [molto presto] il Sacro Tempio, i fedeli che, in enorme folla attendevano di entrare, videro che il quadro della Consolata era posto dalla sua Cappella, sull’altare maggiore di S. Andrea per essere, con maggiore comodità, trasferito solennemente nel suo nuovo Santuario [...]». 6 Molte sono le domande che questo ex voto suscita relativamente alla collocazione del quadro della Consolata in quel 1702: era sull'altare maggiore della chiesa romanica o era già nella nuova cappella e sul nuovo altare già di impianto guariniano nell'esagono, ma senza la cupola, in quanto questa venne completata solo nel 1703? 7 Bisognerebbe almeno sapere se l'autore dell'ex voto ha realmente “fotografato” l'altare o se si è solo basato sulle informazioni fornite dalla committente che, forse confusamente, ha descritto la chiesa in quel periodo di grande trasformazione architettonica mischiando parti del vecchio edicio con quelle del nuovo. Una bella questione che speriamo nuovi studi e documenti possano risolvere senza nulla togliere al messaggio che ancora oggi i due ex voto ci trasmettono.
◄ « »,Guarigione da cecità 1702, olio su tela, cm. 59 x 76, galleria degli ex voto nel Santuario della Consolata (foto: Andrea Aloi)
«Agatta Maria Antonia Gargana della presente città, havendo perduta affatto [completamente] la vista da tre mesi sono (come da atto publico ne consta) si voto alla Vergine Sa [Santissima] della Consolata et essendovi ~ma condotta da sua madre li 20 giugno 1702, giorno della festa del miracolo della invent. [ritrovamento] della miracolosa imagine di detta ne Santiss [Santissima] doppo essersi confessata, ha miracolosamente e perfettamente ricuperata la vista come prima e ma per maggior sua divotione et evidensa del fatto accompagnò da se sola la process. [processione] che in detto giorno si suone le fare per la città. Che pero [perciò] intestimonio [a testimonianza] presente di tanta gratia ha appesa la presente tavoletta nel suddetto giorno et anno».
1 A D , nella stampa di Maelchior RCOURT OMENICO Historica notitia della miracolosa imagine della Madonna Santissima della Consolata…, Garimberti, Torino 1705, p. 14. 2 , Schede degli ex voto esposti Gli ex voto della Consolata, B L in Provincia di Torino, Assessorato alla Cultura, Torino 1982, p. 89.ORELLO AURA 3 La Consolata nella Storia di Torino, del Piemonte e della Augusta dinastia Sabauda, B P , La Palatina, Torino 1938.USCALIONI IETRO 4 Storia della Consolata, F D , Torino 1904.RANCHETTI OMENICO 5 Nell'ex voto la statua di S. Benedetto e S. Bernardo sono invertite. 6 Storia della Consolata, con illustrazioni critiche e documenti inediti F D Teol., , Tip. P. Celanza e C., Torino 1904, p. 217.RANCHETTI OMENICO 7 Torino racconta. Diario manoscritto di Francesco Ludovico Soleri dal 22 marzo 1682 al 27 febbrai R D (a cura di),EBAUDENDO INA o 1721 e il suo giornale dell'assedio del 1706, Altieri, Collegno 2007.