Rivista Santuario della Consolata - gennaio/marzo 2020

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I più antichi ex voto della Consolata Un pezzo di storia del Santuario

Gianlorenzo Boano e Lino Ferracin

O

gni ex voto del nostro Santuario è importante e prezioso, anche se povero e semplicissimo, perché esprime un rapporto di devozione con la Consolata, ma è certo che alcuni di essi hanno un interesse storico/artistico e i due ex voto, oggetto di queste righe, sono importanti in quanto essendo i più antichi del Santuario possono anche suggerirci come e dove sul nire del Seicento e nei primissimi anni del Settecento era collocato il quadro della Consolata. L'ex voto datato 1670 ricorda la guarigione di Antonia Margherita Noberasca, ma vi sono dubbi su questa data perché le notizie relative alla grazia che si leggono nella relazione conservata nell'Archivio del Santuario e nel testo sull'Historica notitia di Padre Domenico Arcourt del 17051: indicano entrambi che il giorno della grazia è il 25 marzo 1700. È possibile che la data sul quadro sia stata erroneamente riscritta in un restauro del danno ancora evidente nella parte bassa dell'opera. Al centro della scena vediamo l'altare con il quadro della Vergine e sulla destra la benecata nel momento del vericarsi del fatto prodigioso. Il pittore in modo ingenuo disegna alcuni diavoletti che escono dal corpo della Noberasca mentre riceve la Comunione; la graziata indossa un abito turchino che è, come ricorda

Laura Borello2, «una veste votiva indossata in onore della Vergine». Si vedono inoltre molto bene i due Santi (dipinti o statue), ai lati dell'altare: S. Lorenzo e S. Andrea. Pietro Buscalioni nella sua storia della Consolata3 ci informa che, nella cappella della Consolata, il Duca Emanuele Filiberto fece dipingere il ritratto di S. Lorenzo in ringraziamento per la vittoria nella battaglia di San Quintino il 10 agosto 1557. Inoltre nella relazione giurata di due “cittadini torinesi”, Paolo Perono e il Conte Giovanni Fuselli, rilasciata nel 1705, nella quale essi descrivono la chiesa di S. Andrea, nella sua struttura romanica, come loro la ricordavano, si legge che la cappella della Consolata era: «[…] dirimpetto et riguardante la seconda porta grande dell'entrata in detta chiesa, […] adornata di stucchi et pitture rappresentanti tutte le feste dell'anno della Vergine, con quantità di voti d'argento […]»4. Possiamo a ragione pensare che quella nell'ex voto della Noberasca sia la cappella della Vergine Consolata nella chiesa ancora con il suo impianto romanico a tre navate. Nel ex voto di Agatta Maria Antonia Gargana la data è quella del 1702 ed è interessante notare alcune differenze, rispetto al precedente ex voto, sia per l'altare che per la cappella in cui si trova. L'altare con il

grande quadro della Vergine e la beneciata della grazia con la madre sono inseriti nello spazio di una cappella con la volta e le pareti laterali. L'altare è impreziosito con addobbi e candelabri, forse predisposti per la festa della Consolata, giorno in cui l'evento miracoloso avvenne, come recita la scritta: «…li 20 giugno 1702". I dipinti, o statue, che compaiono ai lati del quadro e dell'altare, coincidono con quanto asseriscono Perono e Fuselli nella loro relazione giurata, quando descrivono l'altare maggiore della chiesa romanica di S. Andrea:»[…] dalla parte dell'evangelio una statua di S. Andrea et alla parte dell'epistola la statua di S. Lorenzo […] da canto a S. Andrea, in una nicia [nicchia], una statua di S. Benedetto […] a canto di S. Lorenzo, in un'altra nicia, altra statua di S. Bernardo […]»5. Bisogna tener presente che nel 1702 era ancora in fase di completamento l'edicio guariniano e che con i lavori in corso e non essendoci più la cappella romanica, è possibile che il quadro della Consolata abbia avuto delle collocazioni diverse, anche sull'altare maggiore: questo non stupirebbe perché ormai la chiesa stava già perdendo la dedicazione a S. Andrea a favore della Consolata. Il teolologo Franchetti nella sua Storia della Consolata scrive che nel 1704: «[...] ultimati i lavori del santuario,

Il Santuario della Consolata

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