14 minute read

I Cistercensi Foglianti alla Consolata

Next Article
Paolo Sacchi

Paolo Sacchi

▲ «La gloria di S. Bernardo», affresco di Michele A. Milocco nella volta della sacrestia del Santuario della Consolata (1730-1736) (fotograa di Andrea Aloi)

e l'eroico esempio di padre Giovanni Gualteron

Advertisement

Daniele Bolognini

Nella sacrestia del nostro Santuario, al centro della volta, un affresco ricorda San Bernardo (1091-1153), il Fondatore dei Cistercensi devotissimo della Vergine Maria. Fu l'Ordine che sostituì i Benedettini, con il ramo riformato dei Foglianti (o Fogliensi o “Bernardoni”), dal 1589 alla soppressione napoleonica. A loro tanto si deve: si distinsero per un fecondo apostolato - si pensi ai cruciali mesi dell'assedio del 1706 e alle ricorrenti epidemie – e furono arteci della radicale trasformazione dell'antica chiesa romanica di Sant'Andrea nell'attuale edicio barocco. Nel mese di febbraio si è tenuto a Torino un importante Convegno e si è fatta luce su vicende e personaggi caduti in oblio: i Foglianti, no a inizio '800, erano un Ordine radicato e inuente in tutto il Piemonte.

I Foglianti devono la loro fondazione al francese Giovanni Battista de la Barrière, nato nel 1544, nobile, studen-

te alla Sorbona di Parigi. Decise di farsi cistercense con l'ispirazione di riformare il suo Ordine e, prete a 33 anni, entrò nell'abbazia di Notre-Dame de Feuillant (Tolosa), da cui il nome “Foglianti”. Dovette scontrarsi con la maggior parte dei confratelli, ma nel 1581 il Papa Gregorio XIII approvò la Riforma. A Roma avevano l'importante protezione della famiglia Caetani e fu loro afdato il monastero di S. Pudenziana. Conobbero uno sviluppo notevole sia in Italia che in Francia. Nel 1592 si tenne a Roma il Capitolo Generale, ma de la Barrière accusato ingiustamente fu deposto dalla carica di abate. Dopo otto anni di “nascondimento” presso il monastero di S. Bernardo alle Terme, San Roberto Bellarmino ottenne da Clemente VIII la revisione del processo e la sua riabilitazione. Il “riformatore” morì però, poco tempo dopo, il 24 aprile 1600. Queste vicende si intrecciarono con quelle del nostro Santuario.

A Torino i Foglianti giunsero il 25 ottobre 1589 dal monastero romano di S. Pudenziana, grazie a Camillo Caetani, priore commendatario di S. Andrea (la Consolata) che ottenne l'avvicendamento coi Benedettini, a motivo della decadenza della vitalità di quella comunità monastica. Erano anni in cui la peste, con alterne virulenze, serpeggiava in tutto lo Stato Sabaudo che dal 1562 aveva eletto come capitale Torino. Nelle epidemie, oltre alla Consolata, i torinesi pregavano S. Valerico che nel 1598 fu eletto Compatrono cittadino. In Santuario, n dall'arrivo dei Benedettini erano venerate le sue reliquie e nel 1599 fu realizzato un nuovo altare di patronato municipale. Proprio in quell'anno si dovette nuovamente affrontare una terribile epidemia di peste in cui si distinsero, per il soccorso spirituale, ma anche materiale verso il popolo, proprio i Foglianti. Loro guida fu il priore padre , di cui Giovanni Gualteron (Gualteronio) abbiamo notizie dalle monograe sul Santuario e da un inedito manoscritto conservato alla Biblioteca Civica Centrale di Torino.

Spagnolo di nascita – secondo il manoscritto, che citeremo anche in seguito, invece viene detto francese – Giovanni esercitava la professione forense quando decise di farsi monaco. Professò tra i Cistercensi nel 1581, assumendo il nome di Giovanni di S. Girolamo “perché avrebbe imitato la vita del Santo Dottore e seguito la sua dottrina” . Fu in diverse case dell'Ordine, dove si distinse per zelo e religiosità. È descritto come mite e paziente, umile e non ambizioso, parco di parole. Camillo Caetani, già ricordato, ottenne dal fratello Cardinale Enrico, titolare di S. Pudenziana, che padre Gualteron andasse a Torino per contribuire a rivitalizzare il monastero (la pianeta, tuttora conservata, detta di S. Francesco “ di Sales riporta lo stemma del Cardinale Enrico che fu ”, anch’egli priore commendatario prima del fratello). Vi giunse nel 1596 e tra le prime iniziative chiese ed ottenne la cessazione della parrocchia – che aveva circa 500 parrocchiani – afnché la Consolata fosse solo “un centro di preghiera, comune a tutti i cittadini”. Nel 1599 scoppiò, come detto, una nuova pestilenza e i Foglianti furono riferimento per tutta la Città. I malati più poveri vennero accolti nel chiostro del convento. Padre Gualteron, stimolo ed esempio per i confratelli, trovò la forza pregando davanti alla venerata icona della Consolata. Divise i confratelli secondo i compiti: ai monaci laici af- dò la preghiera, ai confratelli sacerdoti invece chiese di confessare, dare la Comunione e rispondere alle necessità del popolo. Gualteron tenne per sé i malati maggiormente bisognosi di aiuto.

Nel manoscritto citato, troviamo in merito eloquenti elogi su padre Gualteron: «Volle farsi grande di fronte al Signore, soprattutto in quel tempo in cui una terribile pestilenza squassava Torino e in quella Città un’orribile morte percuoteva equamente i palazzi dei ricchi ed i tuguri dei poveri, tirando fuori e trasportando per vicoli e piazze una moltitudine di cadaveri putrefatti dalla peste che riempivano l'aria di fetore e causavano una maggior pestilenza ai poveri. […] Coloro poi che non si nascondevano, fuggivano lontanissimo dalle mura della Città e così chiunque era contagiato dal morbo moriva per le strade e nelle case lontano dal conforto e dalla speranza della salvezza, mentre non si preparavano i salutari rimedi dell'anima mancando i “medici” sacri. […] Ma non fece così Giovanni mentre instancabile nella cura di tutti correva per i vicoli della Città e consolava coloro che soccombevano al morbo portando i doni della pietà e carità ed amministrava a tutti non soltanto ciò che era necessario al sostentamento della vita […]. Così tutto fervente di carità non temeva il fetore del morbo pestifero, non tralasciava di vegliare su ogni calamità, convinto di rendere onore a Dio offriva ai malati il Pane eucaristico con le sue mani, li ungeva con l'Estrema Unzione, li esortava a sperare nell'eterno riposo e inne raccomandava a Dio con sacre preghiere i dormienti nel Signore, non risparmiando nessuna fatica e sudore af- nché le anime guadagnassero il Cielo e per allontanare da loro il pestifero serpente dell'Inferno e per consegnarli nelle mani degli spiriti celesti per condurli in Paradiso, volentieri offrendo la sua vita per loro, se piacesse a Dio, e anche morire egli stesso con loro prontissimo a lasciare ad altri l'amministrazione dei Sacramenti ». Epica, l'anno seguente, fu la sua testimonianza di fede in occasione della festa del . Torino, Città del Corpus Domini SS. Sacramento (per il miracolo del 1453), rischiava che non si svolgesse la processione, essendo morti o avendo abbandonato la Città pure molti ecclesiastici. Gualteron e confratelli, a piedi scalzi e in abito di penitenza, con atti supplichevoli, andarono in Duomo dove presero la SS. Eucaristia per portarla per le strade. In pochi li seguirono, per paura del contagio, molti si affacciarono alle nestre rimanendo edicati dal loro passaggio e piangendo incrociarono le mani al petto. Nessun monaco fu colpito dalla peste, che da quel giorno, dicono le cronache, cominciò a declinare. Quell'anno

(1600) fu chiamato a Roma e gli venne afdata l'abbazia di Valvisciolo (Sermoneta) che viveva un periodo di dif- coltà. Tornato a Torino, vi rimase saltuariamente no al 1619. In quegli anni si abbellì l'altare della Consolata e la cappella sotterranea della Madonna delle Grazie (nel 1608), e si fondò il convento dei Foglianti a Miraori per be modo di conoscere il Cardinale Fabio Chigi che nel

volontà del principe Vittorio Amedeo di Savoia. Nell'Urbe conobbe San Roberto Bellarmino, priore commendatario della Consolata dal 1616 al 1621, di cui Gualteron fu quindi vicario. Alla Consolata padre Gualteron probabilmente incontrò S. Francesco di Sales, ospite in Santuario nel 1596, nel 1599 e nel 1603.

Spossato dalle fatiche, sul nire dell'anno 1619, lasciò Torino per recarsi a Roma. Passò a salutare i confratelli di Vicoforte ed a pregare . Maria Regina Montis Regalis Giunse a S. Bernardo alle Terme allo stremo delle forze, in preda alla febbre. Dopo alcuni giorni volle ricevere il Viatico inginocchiato a terra, dopo aver chiesto perdono dei peccati ai confratelli. Morì il 10 gennaio 1620. Padre Gualteron è poi caduto in un ingiusto oblio. A padre , priore alla Consolata e Domenico Arcourt

Almeno tre le gure di spicco tra i Foglianti che sono legati alla Consolata. (1645-Carlo Giuseppe Morozzo 1729), saluzzese, fu abate ed ebbe l'onore di accogliere alla Consolata Jean Mabillon, insigne teologo e storico benedettino, considerato l'ideatore della paleograa e storia dell'Ordine dei Certosini. Nel 1693 fu nominato Vescovo di Bobbio mentre era Procuratore Generale dei Foglianti, fu poi Vescovo di Saluzzo nel 1698. Per trent’anni il suo ministero fu importante e fecondo. Scrisse anche una biograa del Beato Amedeo IX di Savoia. Fu monaco alla Consolata , nato a Giovanni Bona Mondovì nel 1609, che nel 1625 vestì l'abito dei Foglianti presso l'abbazia di S. Maria di Pinerolo. Fu alla Consolata in particolare nel 1632 e nel 1643. Studiò a Roma teologia e losoa, fu priore del monastero di Asti nel 1641. Nel 1651 venne eletto Generale dell'Ordine ed eb1655 divenne Papa Alessandro VII. Bona ricoprì importanti incarichi no alla nomina a Cardinale nel 1669, celebrata l'anno seguente a Torino con un'opera scritta dal Morozzo. Visse sempre in modo semplice, attento alle necessità dei poveri, no alla morte che lo colpì a Roma nel 1674. Bona scrisse opere teologiche di successo, alcune pubblicate postume.

della diplomatica. Morozzo nel 1681 pubblicò la Croniconsultore del Sant'Ufzio, dobbiamo l'Historica notitia della miracolosa imagine della Madonna santissima della Consolata, importante fonte di notizie sul Santuario, pubblicata nel 1704, ristampata nel 1705 e nel 1767.

Ringrazio per la collaborazione: Enrico Pio Ardolino, Alberto Blandin Savoia, Maria Teresa Reineri.

del Santuario di Torino

La Compagnia della Consolata ha come scopo di favorire la devozione alla Vergine Maria, venerata come dai doni Consolata di Dio e, per questo, dei sofferenti e degli afflitti: Consolatrice modello e sorgente di speranza, Ella ci precede nel cammino della fede e ci sostiene nelle difficoltà della vita quotidiana. È vivamente raccomandata agli iscritti la partecipazione personale alle celebrazioni liturgiche del Santuario e, nel giorno della festa titolare (20 giugno), alla processione in onore della Consolata.

Tutti, anche i defunti, possono essere iscritti nella Compagnia. Per loro, in Santuario, ogni sabato viene celebrata una S. Messa alle ore 10,30.

Per iscrizioni e maggiori informazioni rivolgersi alla sacrestia del Santuario o telefonare al n. .011/483.61.01

Giugno 2020

1.

3. 5. 6. B. V. Maria Madre della Chiesa (m.)

S. Giustino, martire (m.)

Santi Carlo Lwanga e Compagni, martiri (m.)

S. Bonifacio, vescovo e martire (m.)

Memoria del “Miracolo di Torino” (m.) 8° sabato della Consolata 7. SS. TRINITÀ c (s.) 9. Beato Luigi Boccardo, sacerdote: per 30 anni confessore nel nostro Santuario (m. f.) 11-19. Novena della Consolata 11. ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE DEL SANTUARIO (1904) (s.) Oggi, visitando il nostro Santuario-Basilica, è possibile ricevere il dono dell'indulgenza plenaria

S. Barnaba, apostolo (m.) 13. S. Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa (m.) 9° sabato della Consolata 14. SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO c (s.) 19. SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ (s.) Giornata Mondiale per la santificazione sacerdotale 20. BEATA VERGINE MARIA CONSOLATRICE (s.) Solennità titolare del Santuario Oggi, visitando il nostro Santuario-Basilica, è possibile ricevere il dono dell'indulgenza plenaria

Cuore Immacolato della B. V. Maria (m.)

21. 12 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIOc

S. Luigi Gonzaga, religioso (m.)

23. S. G C IUSEPPE AFASSO , sacerdote: le sue reliquie sono conservate nel nostro Santuario (f.) 24. NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA , patrono della Città di Torino (s.) 25. S. Massimo di Torino, vescovo (m.) 26.

Beata Nemesia Valle, vergine (m. f.) 28. 1c

3 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO Giornata Mondiale per la carità del Papa

S. Ireneo, vescovo e martire (m.) 29. SANTI PIETRO E PAOLO , apostoli (s.) Oggi, visitando il nostro Santuario-Basilica, è possibile ricevere il dono dell'indulgenza plenaria

Luglio 2020

3. S. T OMMASO , apostolo (f.) 4. Beato Pier Giorgio Frassati (m. f.) 5. 1 c

4 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO

6.

S. Maria Goretti, vergine e martire (m. f.) 11. S. B ENEDETTO , abate, patrono d'Europa (f.) 12. 1 c

5 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO

15. 16. S. Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa (m.)

B. V. Maria del Monte Carmelo (m. f.) 19. 1 c

6 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO 22. S. M M ARIA ADDALENA (f.) 23. S. B RIGIDA , religiosa, patrona d'Europa (f.) 25. S. G IACOMO , apostolo (f.) 26. 1 c

7 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO

29. 31. Santi Gioacchino e Anna, genitori della B. V. Maria (m.) S. Marta (m.) S. Ignazio di Loyola, sacerdote (m.)

Agosto 2020

2. 1c

8 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO Porziuncola. Perdono di Assisi Oggi, visitando il nostro Santuario-Basilica, è possibile ricevere il dono dell'indulgenza plenaria

S. Alfonso Maria de' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa (m.) 4. S. Giovanni Maria Vianney, sacerdote (m.) 5. Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore (m. f.) Solennità titolare della Basilica Papale di S. Maria Maggiore a cui la Consolata è collegata Oggi, visitando il nostro Santuario-Basilica, è possibile ricevere il dono dell'indulgenza plenaria 6. T S RASFIGURAZIONE DEL IGNORE (f.) 8. S. Domenico, sacerdote (m.) 9. 1 c

9 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO S. T B CERESA ENEDETTA DELLA ROCE , vergine e martire, patrona d'Europa (f.) 10. S. L ORENZO , diacono e martire (f.) 11. S. Chiara, vergine (m.) 12. S. Giovanna Francesca de Chantal, religiosa (m. f.) 14. S. Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire (m.) 15. ASSUNZIONE DELLA B. V. MARIA c (s.) Oggi, visitando il nostro Santuario-Basilica, è possibile ricevere il dono dell'indulgenza plenaria 16.

c

20 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO S. Rocco (m. f.)

20. S. Bernardo, abate e dottore della Chiesa (m.)

21. 22. S. Pio X, papa (m.)

Beata Vergine Maria Regina (m.) 23. c

21 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO 24. S. B ARTOLOMEO , apostolo (f.) 25. 27. 28. 29.

Beato Luigi della Consolata Bordino, religioso (m. f.)

S. Monica (m.)

S. Agostino, vescovo e dottore della Chiesa (m.)

Martirio di S. Giovanni Battista (m.) 30. c

22 D T O a OMENICA DEL EMPO RDINARIO Beata Teresa Bracco, vergine e martire (m. f.)

Orario delle celebrazioni in Santuario

Sante Messe:

Festive: ▪ Domenica e feste: 7 - 8,30 - 10 - 11,30 - 16 (sospesa in luglio e agosto) - 18 - 19,30 ▪ Sabato e prefestivi: 18 Feriali: 7 - 8 - 9 - 10,30 - 12 18 - 19 (sospesa nei prefestivi e in agosto)

Liturgia delle Ore: ▪ Lodi mattutine: 8 (lun./ven. feriali) ▪ Vespri: 17 (sab./dom.) - 18 (lun./ven. feriali)

Adorazione Eucaristica: ▪ Sabato :(feriale) 12,30 - 17,30

Confessioni: ▪ Giorni festivi: 7 - 12,15 / 15 - 20,15 ▪ Sabato e prefestivi: 7 - 12,15 / 15 - 18,45 ▪ Giorni feriali: 7 - 12,15 / 15 - 19,15

Rosario: ▪ Ogni giorno: 17,30

Il . si dedica alla tutela, custodia, valorizzazione Ramo O.N.L.U.S e promozione del Santuario B. V. della Consolata e dell'annesso Convitto Ecclesiastico e particolarmente delle opere d'arte in essi custodite, nonché della loro manutenzione sia ordinaria che straordinaria.

Per sostenere le iniziative si può contribuire preferibilmente:

► tramite bonico su conto corrente bancario UNICREDITSPA: IBAN IT 91 A 02008 01046 000105031377 specicando la destinazione al “Santuario B. V. della Consolata - Ramo O.N.L.U.S.” (codice scale )97501670018

► tramite versamento sullo specico conto corrente postale n. 1040900498 allegato ad ogni numero della rivista del Santuario.

Attraverso queste operazioni le somme versate potranno godere dei beneci scali nell’annuale denuncia dei redditi.

Dona il 5x1000

Sostieni il Santuario Basta una rma nello spazio del tuo modello UNICO o 730 ed indicare il nostro codice scale:

Lasciti e donazioni

Da tanti anni, affezionati devoti della Consolata esprimono la volontà di destinare al Santuario parte delle loro sostanze. Il Santuario B. V. della Consolata, con sede in Torino, gode di personalità giuridica come ente ecclesiastico (decreto ministeriale del 18.6.1987) ed è iscritto nel registro della Prefettura di Torino al n. 463. Come tale può ricevere legati ed eredità. Per le formule da utilizzare nella stesura di un testamento che è sempre modicabile e/o revo- cabile può essere utile il consiglio di un notaio al ne di evitare spiacevoli er- rori o incomprensioni, che rischiano di inciarne la validità. Solo con il generoso aiuto di tutti il Santuario può continuare ad essere un luogo accogliente e sicuro per svolgere il servizio pastorale che gli è proprio. Quanto potrà essere destinato al Santuario sarà un dono prezioso, segno di particolare amore alla Vergine Consolata-Consolatrice.

Per informazioni rivolgersi direttamente al rettore del Santuario.

Attenzione: in caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Torino C.M.P. Nord per la restituzione al mittente, Rettore del Santuario della Consolata - Via Maria Adelaide, 2 - 10122 Torino, che s’impegna a corrispondere la relativa tariffa.

seguici sul sito internet: www.laconsolata.org

This article is from: