ESPERIENZE NEL MONDO | 77
È probabile che ora si abbia più tempo per il rapporto di coppia a cui forse non si è più così abituati. Ora occorre forse crescere ulteriormente, sia come individuo che come coppia. In tal senso ci si interroga e si discute sulle abitudini e ci si adegua alle nuove esigenze, il che potrà richiedere del tempo e, a volte, non sarà così facile. Può essere utile uscire di nuovo insieme, scoprire nuovi lati l'uno dell’altro, incontrare gli amici, fare delle passeggiate, andare al cinema o al teatro e trovare degli hobby da coltivare insieme. In genere gli adolescenti nella pubertà non hanno problemi se, di tanto in tanto, i genitori desiderano intraprendere qualcosa da soli. Al contrario, a prescindere
dalla “casa libera” o dai momenti intensi che possono trascorrere con i loro nonni, altri parenti o amici, fa bene agli adolescenti rendersi conto che i loro genitori sono qualcosa di più che soltanto dei genitori. Per potersi staccare da loro nel corso della pubertà, è importante per essere sicuri che i loro genitori sappiano come passare il tempo sia come coppia che ciascuno per sé. La pubertà significa dunque crescere non solo per i figli, ma anche per i genitori, perché possano aiutare i loro figli a diventare adulti. Per i figli che percepiscono di non essere l’unico “contenuto” della vita dei loro genitori, risulta spesso più facile coltivare i propri interessi e bisogni.
Esperienze nel mondo Rituali e cerimonie In molti popoli della Terra è usanza organizzare determinate cerimonie e rituali per accompagnare i bambini nell’età adulta, per aiutarli ad assumersi i nuovi ruoli e trovare il loro posto nella società. Il cambiamento si manifesta in genere attraverso l’abbigliamento. Presso i Baruya della Nuova Guinea, ad esempio, il capo rasato dei maschi dodicenni viene coperto accuratamente con del succo vegetale, simbolo della fertilità, e con della corteccia quale protezione simbolica. Dopodiché possono indossare per la prima volta le piume e il costume tradizionale degli uomini. Con ciò si compie un primo passo sul lungo cammino verso l’età adulta. Quando le ragazze in Congo portano i capelli molto corti e sono ricoperte da testa a piedi con della polvere ricavata da un legno rosso, simboleggiano l’inizio dell’isolamento. Per due-tre mesi devono evitare il contatto con gli altri abitanti del villaggio. Il loro rientro
nella comunità sarà poi preceduto da un abbondante bagno nel fiume. In India si ritiene che un bambino di dieci anni sia sufficientemente maturo per imparare l’intero patrimonio di leggende del proprio popolo. Presso i Masai del Kenya esiste il rito dell’“uscita” che simboleggia il distacco dai genitori. Fra pochi intimi viene onorata la mamma sacrificando un bue a destra della sua porta di casa. Al bambino viene attribuito un nuovo nome. Alcuni giorni più tardi la madre prepara un montone per le altre donne del villaggio. Anche per lei si chiude un cerchio e viene debitamente festeggiata la conclusione di successo dell’educazione del proprio figlio. Con la frequenza di scuole e l’influsso di altre culture, queste tradizioni vanno via via sparendo. Spesso sono soltanto i nonni a conoscere le radici del loro popolo. Confronta: Kinder in den Kulturen der Welt, di Martine e Caroline Laffon, editore Gerstenberg