ASSOCIAZIONE CULTURALE
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Associazione Culturale LandWorks C.F. 92129180904 www.landworks.eu info@landworks.eu #landworks.official
ASSOCIAZIONE CULTURALE
Il progetto “LandWorks” viene ideato nel 2011, in seno alla prima edizione del master in Mediterranean Landscape Urbanism, istituito presso il DADU, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero (UNISS), e si trasforma nel 2012 in Associazione Culturale LandWorks. L’Associazione Culturale LandWorks organizza Workshop Operativi Internazionali tra arte, architettura e paesaggio per la valorizzazione dei beni paesaggistico-culturali del Bacino del Mediterraneo, lavorando in luoghi di particolare pregio storico-ambientale, in forte stato di degrado e abbandono, con caratteristiche socio economiche in sofferenza e paesaggi compromessi o fortemente inquinati, come ad esempio i siti minerari dismessi all’interno del Parco Geominerario, Storico e Ambientale in Sardegna. L’obiettivo del LandWorks è quello di contribuire allo sviluppo di processi di valorizzazione dei beni paesaggistico culturali dei siti prescelti, potendo così dare un proprio contributo al ripristino, rinnovo e rilancio economico dei loro territori. Gli interventi temporanei di realizzazioni paesaggistiche vogliono offrire nuovo impulso e slancio verso una valorizzazione permanente dei luoghi interessati, verso nuove realtà economiche e nuovi possibili futuri sviluppi, candidandosi a diventare veri e propri attrattori di indotto turistico alternativo. Un turismo culturale mirato, che porti il pubblico alla scoperta del luogo, che punti alla cultura e alla riscoperta della sua storia e del suo territorio.
The “LandWorks” project started in 2011, within the first edition of the Masters in Mediterranean Landscape Urbanism, at the DADU, Department of Architecture, Design and Urbanism of Alghero (UNISS). In 2012 the project was renamed LandWorks Associazione Culturale. The Cultural Association LandWorks organizes international operatives workshops in the field between landscape architecture, architecture, and art to explore and enhance the landscape project and cultural heritage in the Mediterranean. LandWorks focuses in places of particular historical and environmental value, often in states of decay and neglect, with socio-economic hardship as well as landscape and environmental problems such as pollution, abandoned mines, fortification systems, abandoned settlements, etc. The purpose of LandWorks is to contribute to the enhancement of the development of cultural landscape resources in the chosen sites with the aim to contribute to new ways of local restoration, renewal and economic recovery. Temporary works of landscape realizations can offer a catalytic impulse in view of a permanent development of the sites, new economic realities and new possible future alternatives, as well as proposing new modes of cultural tourism which will enable visitors to discover the place and its history.
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LANDWORKS METHODOLOGY
L’Associazione Culturale LandWorks organizza Workshop Operativi Internazionali itineranti, della durata di 10 giorni ciascuno, accogliendo per ogni iniziativa oltre 100 esperti tra docenti, giovani professionisti e studenti di architettura, paesaggio, arte e fotografia provenienti da tutto il mondo, che insieme lavorano intensamente, alternando momenti di concertazioni con gli abitanti a momenti di lezioni con esperti locali, per individuare le criticità del sito, studiare un nuovo modo di utilizzo del territorio e offrire un punto di vista diverso. Per tutte le 10 sere si ha l’opportunità di assistere a conferenze pubbliche dove i Team Leader internazionali, illustreranno il loro metodo e approccio innovativo al paesaggio. Durante la manifestazione vengono realizzate delle installazioni, opere d’arte nel paesaggio, “site specific”, attraverso l’utilizzo di materiali, sia naturali che di risulta, ritrovati sul luogo, elementi che un tempo hanno avuto una funzione determinante per la storia del posto, a cui vengono assegnate nuove funzioni di monumenti alla memoria di quegli stessi siti. In linea a questo metodo sperimentale dal carattere fortemente operativo, estemporaneo e prevalentemente effimero si aggiungono performance artistiche di ballerini, parkour e cantanti che insieme compongono delle coreografie ad hoc per il sito, il tutto documentato da un team di professionisti e studenti di fotografia. Il territorio è concepito come un immenso campo sperimentale operativo, un vero e proprio “laboratorio/museo a cielo aperto”, multiculturale, pluridisciplinare e partecipato per la realizzazione di un primo importante input di rilancio del territorio, per il quale la comunità, gli enti locali e i partner avranno un ruolo fondamentale.
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LandWorks arranges itinerant International operative workshops, which last 10 days, welcoming each time around 100 experts among teachers, young professionals and students of landscape architecture, architecture, art and photography from around the world, who work together intensively, alternating moments of exchange with residents and lectures by local experts, to identify the local problems of the site, study a new way of land-use, and offer a different perspective. The “site specific” installation events, often in the spirit of LandArt, are conceived and built using natural and/or recycled materials and important historical artefacts found on-site. In line with the highly operational, extemporaneous and mainly ephemeral character of its experimental method, LandWorks also incorporates artistic performances with dancers, singers and parkour artists in order to curate a complex choreography, exploration and interpretation of the sites, all documented by a team of professional and student of photographers and videographers. The territory is conceived as an immense operational experimental field, an open-air workshop and interactive museum: multicultural, multidisciplinary and participatory for the realization of a major land revitalization input, in which the community, institutions and local partners are considered crucial actors. After the “day work” and the group dinner, there will be opportunities to attend public lectures where the International Team Leaders present their methods and approach to landscape projects.
LW SCHEDULE
1st-2nd day | lectures
2nd-3rd day | survey
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3rd-4th day | project
4th-10th day | realization
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LandWorks
4th-10th day | realization
Methodology
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10th day | outcome
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LandWorks
Parco Nazionale Pollino_Riserva Naturale Gole del Raganello_Cosenza Š www.pollinofantastico.blog.tiscali.it 10
CALABRIA
La Calabria è la regione più meridionale della penisola italiana, l’ultima prima della Sicilia. Occupa la punta di questo paese a forma di stivale. Che è l’Italia. Con i suoi 800 km di coste e tre parchi nazionali, questa regione offre panorami dei più disparati: spiagge piatte e sabbiose, scogliere a picco sul mare, foreste di pini centenari, laghi artificiali, vette rocciose e dolci colline lambite da fiumi e torrenti. Per la sua posizione all’interno del bacino del Mediterraneo, la Calabria ha rappresentato una tappa fondamentale negli spostamenti degli antichi greci verso la Sicilia e divenne perciò sede di numerose colonie, sia sulle coste ioniche che tirreniche, le cui tracce possono essere ancora ammirate in numerosi siti archeologici e musei. Molto famosi sono i Bronzi di Riace, due statue bronzee che furono ritrovate negli anni ’70 sul fondale del Mar Ionio, a largo del paese di Riace. Oggi, queste statue sono conservate presso il Museo della Magna Grecia a Reggio Calabria. La Sila è un vasto altopiano situato nella parte centro settentrionale della regione. Nei suoi 150000 ettari di estensione, che per metà corrispondono ad un Parco Nazionale e sito dell’UNESCO, comprende numerose vette, aree boschive e laghi di montagna. Dalle vette più alte, che possono talvolta richiamare un paesaggio quasi scandinavo, nelle giornate più terse, possono essere ammirati a Nord il massiccio del Pollino, l’Aspromonte a Sud, il Mar Ionio ad est e il Mar Tirreno ad ovest. Un altro parco nazionale è quello del Pollino posto al confine settentrionale tra Calabria e Basilicata, con cui il parco è condiviso. Il Monte Pollino raggiunge i 2248 m s.l.m. e, a differenza della Sila, il suo paesaggio è più roccioso e impervio, solcato da profonde valli attraversate da numerosi fiumi, tra cui il Raganello e il Lao, nelle cui acque è possibile praticare anche rafting e river walking. Nella parte più meridionale della regione, invece, si trova il massiccio dell’Aspromonte, caratterizzato da un andamento a terrazze che, chiamati “piani”, presentano diversi tipi di vegetazione che varia con l’altitudine. 11
Calabria is the most southern region of peninsular Italy, the last one before Sicily. It occupies the toe of this boot shaped country, which is Italy. With its 800 km of coast and three national parks, Calabria offers different types of landscapes: flat sandy beaches, cliffs that dive into the sea, woods of centennial pines, artificial lakes, rocky peaks and gentle hills touched by streams. Because of its position in the Mediterranean Sea, Calabria was a fundamental stop in the trips of the ancient Greek to Sicily and therefore founded many colonies both the Ionic and Tyrrhenian coasts, signs of which are still visible in many archaeological sites and in many museums. Greatly renown are the “Bronzi di Riace”, two bronze statues that were found, in the ‘70s, on the bottom of Ionic sea, in front of the town of Riace. Today, these statues are kept in the National Museum of Magna Graecia in Reggio Calabria. The Sila is a vast mountain area placed in centrenorth Calabria. Its 150000 hectares, of which about the half are part of a National park and UNESCO site, feature several mountaintops, highlands, thick wooded areas and mountain lakes. From the highest peaks, that recall Scandinavian landscapes, the Pollino massif to the north, the Aspromonte Mountain to the south, the Ionic Sea on the east and the Tyrrhenian Sea to the west cam be easy seen in clear sunny days. Another National Park is that of the Pollino massif, in the north, that divides Calabria from Basilicata. Mount Pollino reaches 2248 m and in opposition to the Sila, the Pollino’s landscape is more rocky and impervious, furrowed by deep valleys and streams, such as Raganello and Lao rivers, used for rafting and river walking. In the southern part of Calabria is placed, instead, the Aspromonte massif, made of terraces called piani, each characterised by different types of vegetation according to the height.
Tropea_Vibo Valentia Š www.calabriatours.org
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Arcomagno_San Nicola Arcella_Cosenza Š www.giovannicarrieri.com
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Lago Arvo_Lorica_Cosenza © www.touringclub.it
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Parco Nazionale della Sila_Cosenza Š www.calabriaverde.net
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© Filippo Romano
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© Filippo Romano
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Cosenza è tra le più grandi città della Calabria. Mentre gli altri centri più grandi sono situati sulle coste, Cosenza è l’unica città calabrese a sorgere nell’entroterra. In particolare, la sua posizione è risultata di importanza strategica per il controllo dell’intera valle del Crati, vasta pianura in cui scorre il maggiore fiume calabrese, il Crati appunto. Cosenza fu fondata dai Bruzi nel IV secolo a.C.. Questa popolazione, che viveva principalmente di pastorizia e intratteneva pochi contatti interni di commercio, viveva sulle colline per stare lontano dall’ambiente insalubre e palustre della pianura e, allo stesso tempo, per controllare dall’alto i traffici dei Greci, che solevano attraversare la valle del Crati per spostarsi da una costa all’altra, dove erano situate le loro colonie. Dopo la conquista da parte dei Romani, il centro bruzio subì una notevole evoluzione, da attribuire all’abilità tecnologica dei romani che riuscirono a bonificare la pianura per renderla coltivabile. Ciononostante, continuarono a costruire principalmente sul colle Pancrazio, tant’è che si possono ammirare importanti resti di costruzioni romane. In epoca romana, Cosenza conobbe un periodo di prosperità, tanto che molte sono le fonti bibliografiche che parlano di un anfiteatro romano a Cosenza, anche se oggi non ne conserviamo traccia. All’indomani del Sacco di Roma, I Visigoti di Re Alarico, scendendo nel sud d’Italia, furono costretti a fermarsi proprio a Cosenza a causa della morte del loro Re, probabilmente per febbre malarica. La legenda vuole che i soldati Goti abbiano deviato il corso del fiume Busento per dare una sepoltura sicura al loro condottiero insieme ai tesori saccheggiati durante le incursioni italiche. La ricerca di questa tomba, e dei tesori che custodisce, continua tutt’oggi, ma ancora nessun segno è stato rinvenuto. In seguito alle dominazioni di Longobardi, Bizantini
Cosenza is one of the biggest cities of Calabria. Among Calabria’s principal cities, Cosenza is the only one placed in the hinterland. Its position has been historically strategic for the control of the entire Crati Valley, the plain in which runs the major river of Calabria. Cosenza was founded by the Bruttius in the 4th century b.c.e. This people, who lived of sheepfarming and little commerce, used to live on the hilltops, away from the insalubrious swampy plains and from where they could easily control the Greek that used to cross the Crati Valley to get from a coast to another, where their colonies were placed. Once the Romans conquered the Bruttium centre, thanks to the technological ability of this people, the Crati Valley was reclaimed to make it possible to be harvested, but continued building the city on the Pancrazio Hill, where nowadays it is possible to admire some Roman rests. During the Roman domination, Cosenza was probably a rich centre and many bibliographic sources testify the presence of an amphitheatre, although we have no traces of it today. After the Sack of Rome, the Visigoths conducted by King Alaric I, while descending in the south of Italy, were stopped in Cosenza for the death of their King, caused by malarial fever. The legend says that the Goth soldiers diverted the course of Busento River to give a safe burial to their King and conductor together with the inestimable treasure he gained with his Italian incursions. The researches for this legendary treasure still continue, but nothing has been found yet. After the domination of Lombards, Byzantines and the Normans of Ruggiero il Guiscardo, Cosenza lives a flourishing period under Frederik II of Swabia, in the 12th century. Under his reign, the city of Cosenza was transformed in the city that we know today. After the earthquake on 24 May 1184, one of the most devastating ones in Cosenza’s history, 18
COSENZA
e dei Normanni di Ruggiero il Guiscardo, Cosenza attraversa un periodo di notevole splendore sotto Federico II di Svevia, nel XII secolo. Sotto il suo regno, Cosenza fu trasformata nella città che possiamo vedere oggi nel centro storico. Il terremoto che colpì la città in 24 maggio del 1184, uno dei più catastrofici a colpire la città, devastò gran parte del centro che fu poi ricostruito secondo le direttive di Federico II. Tra tutti gli interventi portati avanti, di fondamentale importanza furono la costruzione del Duomo, nella posizione che occupa tutt’ora, e le modifiche del Castello in cima al Pancrazio, tanto da ricevere la denominazione di Castello Svevo. Nel Rinascimento, Cosenza era uno dei centri più importanti del Regno di Napoli, e conobbe grande sviluppo commerciale e culturale. All’inizio del ‘500, la città fu teatro della nascita della cosiddetta Accademia Cosentina, il secondo istituto più antico d’Italia, tra le cui fila si annovera soprattutto Bernardino Telesio, filosofo e scienziato nato proprio a Cosenza. Il corso principale del centro storico è intitolato a questo letterato e nel centro della Piazza XV marzo troneggia una statua che lo raffigura. Nell’Ottocento Cosenza divenne famosa per il suo spirito apertamente anticlericale e libertario. Molte furono le manifestazioni di liberalità e patriottismo che passarono alla storia, primo fra tutti quello che vede protagonisti i Fratelli Bandiera, patrioti veneziani che si recavano a Cosenza per dare manforte agli insorti cosentini, e che furono giustiziati proprio nei pressi della città. Un altare in loro onore si trova nel vallone di Rovito, a pochi passi dal centro storico. Il Ventennio fascista, rappresentò un momento di grande rinnovamento per la città: furono costruiti gli argini ai fiumi e fu iniziata la costruzione della città moderna nella pianura, così come la vediamo oggi.
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many buildings were destroyed and were rebuilt according to the king’s plans. Among all, a new cathedral was built in the place it still is today and the castle was left the only building on the top of the hill. In the Renaissance, the city was part of the Kingdom of Naples, becoming an important commercial and cultural centre. At the beginning of the 1500s, in Cosenza was founded the “Accademia Cosentina”, the second most ancient academic association of Italy. One of the most influential persons who took part to this association was Bernardino Telesio, philosopher and natural scientist born in Cosenza. The main course of the historical centre is named after Telesio and a statue of him stands in the centre of Piazza XV Marzo. During the 1800s, Cosenza was renown for its anticlerical and libertarian thoughts. Many were the liberal and patriotic initiatives that went to history, first of all that of the Bandiera brothers, two Venetian nationalists that were executed in Cosenza, while trying to help a group of insurgents in the city. A monument to remember these patriots can be found just out the historical centre, in the place called Vallone di Rovito. The Fascist period was one of great renovation for the city. By embanking the rivers and building new roads in the plain, the city grew as the modern city we can see today.
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IL CENTRO STORICO THE OLD TOWN
Il centro storico di Cosenza è considerato uno dei borghi storici più belli d’Italia. Quest’agglomerato urbano che trasuda storia dai suoi numerosi edifici, intrappolati in vicoli e strade che si arrampicano su fino al castello, tra chiese, piazze, palazzi signorili, versa in una fase di stallo di quasi totale abbandono e degrado, prodotto dello spopolamento degli anni 70-80. Passeggiare oggi per il centro storico di Cosenza è come fare un salto nel tempo, indietro di alcune decine di anni. Rimasto integro nel suo singolare fascino, rappresenta le radici profonde di una grande storia che sembra abbia fermato il tempo. Il suo racconto trapela dagli edifici monumentali ai numerosi palazzi padronali, dalle chiese ai conventi, alle case fortezze, dagli slarghi alle piazze e agli innumerevoli vicoli. Solo negli ultimi anni l’amministrazione comunale ha preso consapevolezza dei beni architettonici, ivi presenti, che hanno grande pregio e rilievo artistico, dando il via ad un’operazione non solo di recupero, diretto alla riqualificazione, restauro e messa in sicurezza dell’intero agglomerato, ma anche di valorizzazione culturale ed educativa. Parallelamente al recupero degli edifici storici pubblici e di interesse culturale, dei ponti storici, e degli argini dei fiumi, di significativa importanza, in un centro storico vasto come quello di Cosenza, dove gran parte delle costruzioni sono riconducibili ad una proprietà privata molto frammentata, è stato il lavoro atto a sensibilizzare i proprietari ad effettuare gli interventi di base, e ad incentivare i cittadini a ripopolare il centro storico. I primi a farvi ritorno e a dare nuovo impulso al centro sono gli artigiani di strumenti musicali, tessuti, capelli, cornici che pian piano cominciano ad occupare le antiche botteghe che ancora conservano le vecchie insegne intagliate.
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The historical city center of Cosenza is considered one of the most beautiful among the old towns of the entire Italy. This urban conglomerated that oozes history with its many buildings, trapped in alleys and streets that climb up to the castle, among churches, squares and noble buildings, find itself in a stalemate of almost total neglect and decay, produced by the depopulation of the 70’s/80’s. Walking through the historic center of Cosenza today, is like going back in time of a few decades. It has remained intact with its unique charm, and it shows the deep roots of a great story that seems to have stopped time. His story leaks from monumental buildings and private palaces, to churches, convents, houses fortresses, from widenings and squares to countless alleys. Only in the past few years the council has taken awareness of the architectural heritage present there, who have great value and artistic importance, giving the go-ahead to an operation of not only recovery, directed to requalify, restore and secure the entire agglomeration, but also towards cultural and educational enhancement. In parallel to the recovery of public historic and cultural attractive buildings, historical bridges, and rivers’ banks, in a large historic center like the Cosenza one, where most of the buildings are due to a very fragmented private property, of significant importance was the work done to sensitize the owners to realize basic interventions, and to encourage people to repopulate the city center. The first to return there and to give new impetus to the center were the craftsmen of musical instruments, textile, hair and frames that slowly begin to move in the old shops that still retain the old carved signs.
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COSENZA THE OLD TOWN
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Villa Vecchia
Piazza XV marzo
Lungocrati Alighieri
Liceo Ginnasi Bernardino Telesi
Piazza Parrasio Fiume Crati
Spirito Santo Piazza Cribari
Piazza Arcivescovile Piazzetta Toscano Ponte San Lorenzo
Sant’Agostino
Piazza Vittime Civili di guer Piazza Arenella Palazzo Arnone
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COSENZA THE OLD TOWN
Portapiana
Castello Svevo
Capopiazza Archi di Ciaccio
io io Largo delle Vergini Piazza dei Follari Via Padolisi
Via Giostra Vecchia Archi Vaccaro Via del Seggio
Piazza Duomo
rra Via Abate Salvi
Convento Cappuccinelle
Piazza Berardi Archi di Sambiase Via San Tommaso
San Francesco d’Assisi
Piazza Santa Lucia
Piazza Piccola Ponte dei Pignatari
Piazza San Giovanni
Piazza dei Valdesi Ponte Mario Martire
San Francesco di Paola
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Ponte Alarico
San Domenico
Fiume Busento
© Filippo Romano
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Piazzatta Toscano © Filippo Romano
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Via Abate Salvi © Filippo Romano
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© Filippo Romano
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Via San Tommaso © Filippo Romano
© Filippo Romano
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© Filippo Romano
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LANDWORKS CALABRIA 2017
Per l’anno 2017 il workshop LandWorks, per la prima volta varca i confini isolani della regione Sardegna, per focalizzare l’attenzione sul territorio della regione Calabria. Il LW, giunto alla sua VII edizione, sceglie per il primo appuntamento del 2017 come protagonista il centro storico di Cosenza per il suo patrimonio culturale d’eccezione, focalizzando l’attenzione su: - QUARTIERE SANTA LUCIA Specifiche dell’area: Il quartiere «Santa Lucia» si colloca nella parte più a nord del centro storico di Cosenza, occupando interamente il pendio che digrada fino alla confluenza dei fiumi. È caratterizzato dalla presenza di un tessuto edilizio fitto ed intervallato da stretti passaggi. Gli unici spazi liberi sono rappresentati dai vuoti lasciati dai crolli di vecchi edifici. Principali attività ed elementi presenti: Il quartiere ha forte vocazione residenziale ed ospita soprattutto le fasce della popolazione più deboli. Le principali emergenze architettoniche presenti sono rappresentate dagli edifici di culto. - LICEO BERNARDINO TELESIO Specifiche dell’area: L’area rappresenta uno degli elementi di maggior pregio dell’intero centro storico. È attraversata da alcuni dei percorsi più importanti del centro storico, lungo i quali sono ubicati gli edifici di maggior pregio storico ed architettonico. Il tessuto edilizio è inframezzato da numerosi spazi pubblici e giardini privati. Principali attività ed elementi presenti: Al suo interno, oltre alla destinazione residenziale, sono presenti attività del settore terziario.
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In 2017, for the first time ever, LandWorks workshop will cross the island boundary of Sardinia to focus its attention of Calabria in south Italy. For its first appointment in 2017, LandWorks, now in its 7th edition, focuses its attention towards the historical city centre of Cosenza and its exceptional cultural heritage. The workshop will place particular emphasis on: DISTRICT OF SAINT LUCIA Specific area: The district “Saint Lucia” is in the northern part of the historical centre of Cosenza, occupying the entire slope going down to the confluence of the rivers. It is characterized by an urban fabric--dense and spaced out with narrow passages. The only unoccupied spaces are empty footprints left by the collapse of old buildings. Principal activities and participatory elements: The neighbourhood has a strong residential vocation and hosts a significant part of the weaker sections of the population. Ritual buildings represent the main architectural features. HIGH SCHOOL BERNARDINO TELESIO Specific area: The area is one of the most valuable elements of the entire old town. Some of the most important routes of the old town criss-cross this area and are lined by buildings of significant historical and architectural value. The building fabric is interspersed with numerous public and private gardens. Principal activities and participatory elements: In addition to residential use, activities of the tertiary sector can also be found in the area.
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LANDWORKS CALABRIA 2017
PIAZZETTA SANTA LUCIA EX MONASTERO BENEDETTINI
VIA ABATE SALFI
VIA SAN TOMMASO
ARCHI DI SAMBIASE VIA SERRA ARCHI DI VACCARO SALITA MOTTA
VIA DEL SEGGIO
VIA PADOLISI
VIA MIRAGLIA
PIAZZA DEI FOLLARI
GINNASIO
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BoCs Art Cosenza © Filippo Romano
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BOCS ART COSENZA
Di grande rilevanza non solo per il centro storico, ma per l’intera città di Cosenza è il progetto di residenze artistiche, il più grande in Italia, realizzato dell’Amministrazione comunale, guidata da Mario Occhiuto, sul lungofiume di via Dante Alighieri. Il progetto è stato pensato in modo da creare una piattaforma aperta al dialogo costruttivo con la collettività che è invitata a partecipare a tutte le attività proposte durante il periodo della residenza artistica. Per la prima volta, e con grande piacere, quest’anno, dal 18 al 28 maggio, verrà ospitata la delegazione dell’Associazione Culturale LandWorks, composta da più di 80 esperti tra docenti, giovani professionisti e studenti di architettura, paesaggio, arte e fotografia provenienti da tutto il mondo, che insieme lavoreranno intensamente, alternando momenti di concertazioni con gli abitanti a momenti di lezioni con esperti locali, per individuare le criticità del sito, studiare un nuovo modo di utilizzo del territorio e offrire un punto di vista diverso. Gli artisti, al termine del workshop, doneranno delle opere alla Città di Cosenza, che andranno a formare il primo nucleo della collezione del prossimo Museo d’Arte Contemporanea di cui si doterà a breve la Città.
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Of great importance not only for the historic center, but to the entire city of Cosenza, it is the project of artistic residences, the largest in Italy, made by the City Council, led by Mario Occhiuto, on Via Dante Alighieri riverfront. The project was designed to create an open platform for a productive dialogue with the community, which is invited to participate in all the activities during this period. For the first time, with great pleasure, from 18 to 28 May 2017, the delegation of Associazione Culturale Landworks will be hosted here, with more than 80 experts including teachers, young professionals and students of architecture, landscape, art and photography from around the world, who will work intensely, alternating moments of consultations with residents with times of lectures with local experts, to identify the site’s criticalities and study a new way of land use offering a different perspective. The artists, at the end of the workshop, will donate the works created to the City of Cosenza, which will form the core of the collection of next Contemporary Art Museum which the City in short time will be endowed with.
BoCs Art Cosenza © Filippo Romano
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© Filippo Romano
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WORKSHOP DI INSTALLAZIONI
Il workshop operativo per la realizzazione di installazioni artistiche nel paesaggio di LandWorks Calabria 2017 è un programma internazionale di sperimentazione basato sul metodo operativo tra arte, architettura e paesaggio per la valorizzazione dei beni paesaggistico-culturali e si configura come un grande atelier di ricerca on site e open air, volto a innescare o ad accelerare i processi di valorizzazione del centro storico di Cosenza. Insieme con gli attori locali e sotto la guida di professionisti di fama internazionale, i partecipanti al workshop verranno divisi in differenti gruppi e lavoreranno sotto la direzione del team leader da loro scelto per 10 intense giornate di lavoro in cui realizzeranno installazioni temporanee o permanenti per contribuire al recupero innovativo, il rinnovamento e la ripresa economica dell’eccezionale borgo calabrese. Con la partecipazione di: Isabella INTI | Temporiuso.net | Milano Ferdinand LUDWIG+Sergio SANNA | Baubotanik. org | Stoccarda Christian PHONGPHIT | SoA+D | Bangkok Antonio SCARPONI | Conceptualdevices.com | Zurigo
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The operative workshop for the creation of art installations in the landscape of Landworks Calabria 2017 is an international experimental program based on the operative method between art, architecture and landscape for the enhancement of the landscape and cultural heritage goods, and it is presented as a large on-site research and openair atelier, designed to trigger or accelerate the development processes of the historic center of Cosenza. Together with local actors and under the guidance of internationally renowned professionals, the workshop participants will be divided into different groups who will work under the direction of team leaders of their choice for 10 intense days, in which they will realize temporary or permanent installations to help the innovative restoration, renewal and economic recovery of the outstanding Calabrian village. With the participation of: Isabella INTI | Temporiuso.net | Milan Ferdinand LUDWIG + Sergio Sanna | Baubotanik. org | Stuttgart Christian PHONGPHIT | SoA + D | Bangkok Antonio BOOT | Conceptualdevices.com | Zurich
© Filippo Romano
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WORKSHOP DI FOTOGRAFIA
Per la prima volta, ad affiancare il workshop operativo per la realizzazione di installazioni artistiche nel paesaggio, ci sarà anche il workshop di fotografia, dove i partecipanti realizzeranno un progetto fotografico sull’affascinante centro storico di Cosenza, sotto la guida del fotografo Filippo Romano.
For the first time, alongside the operative workshop for the creation of art installations in the landscape, there will also be a photography workshop, in which the participants will realize a photographic project about the charming historical center of Cosenza, under the guidance of the photographer Filippo Romano.
Raccontare il centro Il centro storico di Cosenza è uno degli ultimi centri storici italiani a essere in uno stallo particolare, quasi interamente abbandonato ma totalmente intatto e non ancora “ripulito” e “gentrificato”. Questo workshop di fotografia di paesaggio e di architettura intende lavorare sulle modalità di lettura dell’abbandono urbano cercando di non perdere l’empatia con i luoghi e la loro storia lavorando però sulla loro cruda natura e sul loro stato di spazi urbani in divenire. Cercheremo un metodo d’ indagine e una modalità adeguata nel dare una misura all’abbandono, visto non come l’apocalisse dell’abitare, ma come un sonno necessario nel ciclo biologico della vita delle città. Nella speranza che il centro di Cosenza in futuro non si trasformi in uno shopping mall a cielo aperto, iniziamo a raccontarlo per aprire la strada ad una sua conversione degli spazi abbandonati in nuove occasioni e modalità dell’abitare.
Depict the center The historical city center of Cosenza is one of the last Italian town centers to be in a particular impasse, almost entirely abandoned but totally intact and not yet “cleared” and “gentrified”. This photography workshop about landscape and architecture intends to work on the interpration manners of urban abandonment trying not to lose the empathy with the places and their history, as well as working on their raw nature and their state of urban spaces in the making. We will seek an investigative method and a proper way in giving a measure to the abandonment, seen not as the apocalypse of living, but as a necessary stop in the biological life cycle of the cities. With the hope that the center of Cosenza in the future will not turn into an open-air shopping mall, we will start to illustrate it to pave the way for a conversion of its abandoned spaces in new opportunities and ways of living.
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