K
Annet Huizing vive a Utrecht, nei Paesi Bassi, dove lavora come consulente letterario e scrive libri educativi e di non fiction per ragazzi. Come ho scritto un libro per caso è il suo primo romanzo ed è subito stato un successo internazionale: venduto in Germania, Francia, Corea, Slovenia. In Olanda è stato insignito del premio Zilveren Griffel.
atinka ha tredici anni e vorrebbe essere una scrittrice. Le storie le si affollano in testa, ma non sa come metterle su carta. Finalmente trova il coraggio di chiedere alla sua vicina di casa, Lidwien, che è un’autrice famosa, di darle lezioni di scrittura. Mentre si occupano del giardino, tagliano l’erba, riordinano, Lidwien suggerisce a Katinka come riuscire a trovare il suo stile, cosa scrivere e cosa non esplicitare... E Katinka comincia a scrivere. Scrive di suo padre, della sua nuova fidanzata, scrive di sé e riesce finalmente a esprimere quanto le manchi la mamma che è morta quando lei aveva solo tre anni. Ed è così che Katinka, imparando a osservare se stessa e gli altri come personaggi di un romanzo, si ritrova per caso ad aver scritto un libro.
Annet Huizing riesce con successo nella rischiosa impresa di scrivere un libro che parli di come scrivere un libro. Un esordio originale e brillante, una lettura commovente e piacevole, con un sacco di stimolanti consigli pratici sulla scrittura.
ISBN 978-88-98519-50-7
€14,50 / ISBN 978-88-98519-50-7
9 788898 519507 w w w. l a n u o v a f r o n t i e r a j u n i o r. i t
«Allora, dimmi. Perché vuoi diventare scrittrice?» «Be’, semplicemente lo trovo carino.» «Carino? Cosa intendi dire?» Uff, sembrava una corsa a ostacoli. (Faccio atletica, l’ho già raccontato?). Soltanto alcune settimane dopo ho scoperto che Lidwien trova che la parola “carino” sia il massimo dell’insulsaggine (parole sue). La segna sempre in rosso. Faccio un respiro profondo. Già, perché voglio diventare scrittrice? Lo voglio e basta. Quando mi sia venuta questa idea non saprei dirlo, ma mi ricordo che non ho mai voluto diventare qualcos’altro. «È qualcosa che funziona da sé lo scrivere» ho detto. «Io scrivo sempre anche nella mia testa, voglio dire... quando mi succede qualcosa mi viene naturale costruirci sopra una storia come se io fossi la protagonista di un libro. E a volte m’invento un finale diverso. Credo che la cosa più bella sia proprio questa: poter decidere io quel che succede e come debba andare a finire…»