Andrea Antinori ha studiato all’ISIA di Urbino e ha lavorato per Einaudi, Vànvere edizioni, Lapis, Corraini. Nel 2016 al Mambo sono state esposte le sue illustrazioni ed è entrato nella Honour List di Ibby. Quest’anno è stato tra gli illustratori selezionati alla Bologna Children’s Book Fair, e ha vinto insieme a Biancoenero Edizioni e all’autore Vincent Cuvellier il premio Andersen per “miglior libro 6/9 anni” con La zuppa dell’orco.
osa faresti se un giorno uscendo di casa ti trovassi nientemeno che un elefante davanti alla porta con una lettera che dice: “Il mio proprietario mi ha abbandonato perché non ce la fa più a mantenermi e confida che Lei, di cui è noto il buon cuore, voglia prendersi cura di me”? Certo, un elefante non è semplice da gestire e quando finisce intrappolato sulla cima di un albero, persino i pompieri non sanno come fare a tirarlo giù! Non resta altro rimedio che costruirgli un paio d’ali. Ma se poi con queste ali il nostro eroe si diverte a sorvolare i cieli dell’Argentina, allora sì che cominciano i guai! Un’avventura surreale, ironica e davvero divertente, con personaggi bizzarri e indimenticabili. Un vero classico della letteratura per bambini in lingua spagnola, paragonato ad Alice nel Paese delle Meraviglie e a Pinocchio.
ISBN 978-88-98519-46-0
ISBN 978-88-98519-46-0
€ 16,50
9 788898 519460
www.lanuovafrontierajunior.it
María Elena Walsh Elefantasy
María Elena Walsh (1930 2011) è stata una figura di riferimento della cultura argentina. Poetessa, scrittrice, cantante, drammaturga, vanta una produzione di oltre 50 libri e 20 dischi. Scrivendo sotto regimi repressivi, utilizzò la presunta innocenza dei libri per bambini per criticare le autorità e rivoluzionò il modo di accostarsi alla letteratura per ragazzi, spogliandola di ogni intento didattico. Ricevette molti riconoscimenti, tra cui il prestigioso Highly Commended del Premio Hans Christian Andersen nel 1994. Le sue opere sono tradotte in numerose lingue.
«Neanche ci s’immagina quant’è complicato tenere un elefante. Vi consiglio di non tenere mai una bestia così grande; meglio accontentarsi di un micio, di un cane, di un canarino, di un pesce rosso. È più semplice, più economico e, in fin dei conti, sono simpatici anche loro.»