Natalia Ginzburg / Vocazione scrittrice

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Arianna Di Genova

Natalia Ginzburg Vocazione scrittrice Illustrazioni di Giulia Rossi


Š 2018 La Nuova Frontiera Illustrazioni: Š Giulia Rossi, 2018 rappresentata da Phileas Fogg Agency ISBN: 978-88-98519-52-1 www.lanuovafrontierajunior.it


Arianna Di Genova

Natalia Ginzburg Vocazione scrittrice Illustrazioni di Giulia Rossi



CAPITOLO i

Vi sono delle persone che restano nella nostra memoria come delle rocce, altre che sono là come degli alberi, altre che sono come degli orti, o delle nuvole, o delle colline, o dei fiumi.

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o sempre provato un gran fastidio per le autobiografie, non mi sono mai andate giù perché pensavo che le storie private, con i tic e le manie delle persone, fossero di una noia mortale. E così quando ho presentato le mie origini, nel romanzo che mi ha fatto vincere il premio Strega, Lessico famigliare, non ho voluto raccontare niente di me. Ho preferito guardare gli altri, come fossi una testimone che vedeva tutto e dunque sapeva. “Non avevo nessuna voglia di dire quello che sentivo da bambina, ecco, non mi andava. Le sensazioni infantili: non lo scrivevo per questo. Lo scrivevo per raccontare loro, perché da piccola quando li guardavo, pensavo: ‘Ma a me piacerebbe scrivere un libro dove ci fossero tutti questi qui, con le cose che dicono’.” 15


Temevo che se avessi parlato troppo della mia infanzia e adolescenza sarei diventata “attaccaticcia e sentimentale, un difetto che mi sembrava odioso”. In me, poi, quel vezzo si sarebbe unito a una timidezza eccessiva, una miscela per niente simpatica. Sono sempre stata una ragazzina riservata e silenziosa. Poco abituata ad adeguarsi ai comportamenti degli altri. Mia madre diceva che ero una tremenda musona. Ma per fortuna l’imbronciata a casa non ero solo io, mica scherzavano i miei fratelli! Comunque, per scrivere il libro di famiglia, ho scelto la mia strada personale: sono rimasta nascosta in un angolo, con tutte le emozioni e i sentimenti che provavo. Come in un film. Sono nata quasi per caso a Palermo, dove mio padre si trovava per lavoro, ma non conservo niente di quella mia primissima infanzia perché ci trasferimmo a Torino quando non avevo che tre anni. A via Pastrengo dove abitavamo, la casa era enorme, aveva più di dieci stanze e un bel giardino. Non aveva tanta luce, era piuttosto buia. Andò meglio con le ampie finestre di via Pallamaglio, poiché eravamo finiti all’ultimo piano. Mia madre Lidia, in questa seconda casa, non voleva starci e anche a me continuarono a piacere sempre le abitazioni col giardino, forse per 16


quell’affetto antico e per i ricordi di me bambina che facevano riaffiorare. Quando, molti anni dopo, mi capitò di doverne cercare una a Roma, non facevo altro che sottolineare sul giornale Il Messaggero annunci di vendite folli: mi interessava che fosse una villa circondata da tanto verde, da un parco esagerato, anche se poi non avevo i soldi per comprarla. Niente mi impediva di sognare, comunque. A casa arrivai per quinta e i miei fratelli erano già molto più grandi di me. Eravamo tre maschi – Gino, Mario e Alberto – e due femmine, io e mia sorella Paola. Appena cresciuti, i miei fratelli divennero tutti cospiratori antifascisti, cosa che preoccupava molto mio padre ma lo riempiva anche di orgoglio. Si svegliava la notte di soprassalto, pensando a dove fossero e a cosa potesse essere loro accaduto, ma in realtà ne andava fiero. La politica, a casa nostra, è stata sempre importante, quasi quanto il cibo che mangiavamo. Fra gli amici di famiglia più stretti c’erano anche il socialista Filippo Turati e la sua compagna Anna Kuliscioff. Quando Turati era ricercato, io lo sentivo tossire nella stanza accanto alla mia. Si era rifugiato lì, gli volevamo tutti bene. Però i miei genitori non parlavano mai del fatto che Turati e Kuliscioff non fossero sposati, quel loro 17


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atalia Ginzburg è sempre stata una donna timida, schiva e sobria. Con il suo sguardo limpido, rigoroso e malinconico ha raccontato tanto della famiglia borghese, dell’epoca e dei luoghi in cui la vita l’ha condotta, ma in fondo poco di sé. Per far scoprire o riscoprire una delle voci più preziose della letteratura italiana del ’900, Arianna Di Genova, sua appassionata ammiratrice, utilizzando l’espediente narrativo della prima persona, fa parlare Ginzburg della sua infanzia, del confino in Abruzzo a seguito della persecuzione fascista, della vita redazionale all’Einaudi, dell’impegno politico, ma soprattutto di quella grande passione per la scrittura, che è sempre stata il suo mestiere, come lei stessa amava ripetere.

ISBN 978-88-98519-52-1

ISBN 978-88-98519-52-1

€ 13,50 www.lanuovafrontierajunior.it

9 788898 519521


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