Iliade

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CLASSICI

Alberto Ruggieri È un Illustratore italiano in attività dalla fine degli anni Ottanta. In oltre venti anni di professione ha pubblicato migliaia di illustrazioni per giornali, case editrici e pubblicità in moltissimi paesi. Ha illustrato libri per ragazzi e ricevuto diversi riconoscimenti. È docente di illustrazione all’Istituto Europeo di Design. www.albertoruggieri.net

«In città, l’assedio insistito e feroce, aveva portato disagio e paura. Ma si viveva ancora con l’illusione di una prossima pace. Elena sperava che questo fosse il desiderio degli dei.»

Iliade Raccontata da

Luisa Mattia con illustrazioni di

Alberto Ruggieri

L’affascinante racconto di Luisa Mattia, arricchito dalle splendide illustrazioni di Alberto Ruggieri, fa rivivere con emozione uno dei più grandi classici di tutti i tempi.

ISBN 978-88-98519-13-2 ISBN 978-88-9047-739-3

Dai 7 anni

€€ 15,00 15,00

Iliade

Ha scritto numerosi romanzi, racconti, testi per il teatro. È co-autrice di Melevisione, trasmissione televisiva per bambini, in onda su Rai yoyo. Ha ideato e coordina progetti di narrazione per la scuola. I suoi libri sono stati insigniti di numerosi riconoscimenti, tra cui i White Ravens 2012 della prestigiosa Internationale Jugendbibliothek. Nel 2008 ha ricevuto il prestigioso Premio Andersen italiano come “miglior scrittrice”.

ISBN 978-88-98519-13-2 978-88-9047-739-3

9 788898 788890 519132 477393 www.lanuovafrontierajunior.it

laNuovafrontiera junior

Luisa Mattia

laNuovafrontiera junior



CLASSICI


Š 2014 laNuovafrontiera ISBN: 978-88-98519-13-2 Stampato nel mese di settembre 2014 da Litograf Editor - Città di Castello (PG) www.lanuovafrontierajunior.it


Iliade Raccontata da Luisa

Mattia con illustrazioni di Alberto Ruggieri

laNuovafrontiera junior



Tutte le storie hanno un “c’era una volta”. Il “c’era una volta” arriva da un passato remoto in cui gli uomini ancora non avevano imparato a scrivere. Però, sapevano raccontare. Omero era il narratore più bravo di tutti e sapeva molte storie sugli dei e gli eroi. Come lui, nel mondo antico, erano in tanti a conoscere i racconti mitici. E forse è questo il motivo per cui Omero nell’Iliade evitò di raccontare il perché scoppiò la guerra tra Troiani e Greci. Le storie del “prima” e del “dopo” l’assedio alla città di Troia compongono, infatti, una vera leggenda, scritta da autori poco conosciuti oggi ma che, nell’antichità, erano letti e apprezzati. Per chi è al primo incontro con personaggi come Achille, Ettore, Paride, Elena, il “c’era una volta” è, invece, essenziale. In questo libro, troverete il racconto di come tutto incominciò e, brevemente, di cosa accadde dopo la vittoria greca sui Troiani, anche se queste storie non compaiono nell’Iliade scritta da Omero, che ci ha raccontato la drammatica e cruenta guerra che vede protagonisti eroi e dei. E a dirla così sembra una storia tutta maschile. Invece, le donne – Elena, Ecuba, Andromaca – e le dee – Afrodite, Atena, Era – giocano ruoli importantissimi. In questa narrazione, che è rimasta fedele alla complessa e vasta “Leggenda di Troia”, le troverete al centro della vicenda, protagoniste e vittime al tempo stesso di un’epoca leggendaria e feroce. Luisa Mattia



Iliade / INDICE

I

Pag. 15

– Le nozze di Teti

Pag. 17

– La scelta di Paride

Pag. 21

– La promessa di Afrodite

Pag. 24

– Il rapimento di Elena

Pag. 28

II

Pag. 37

– L’ira di Achille

Pag. 40

– La promessa di Zeus

Pag. 47

– Sfida per Elena

Pag. 56

– È battaglia

Pag. 62

– Duello di eroi

Pag. 70

– Ettore, il vittorioso

Pag. 79

– Patroclo

Pag. 85

– Ettore e Achille

Pag. 90


III

Pag. 99

– La morte di Achille

Pag. 101

– Il cavallo di legno

Pag. 105

– La distruzione di Troia

Pag. 110

Dopo

Pag. 119


ILIADE



La madre terra, Gea, era stanca degli uomini. Tanti, erano gli uomini. E troppo pesanti, i loro passi. Chiamò allora Zeus, il re degli dei: «Sovrano delle divinità e degli uomini che popolano la terra, non vedi come sono stanca? Ogni loro passo pesa sul mio corpo e mi impedisce di vivere bene. Si muovono, si incontrano, si lasciano, ripartono. E generano figli che si aggiungono ai figli dei figli dei figli. Sono sempre di più e io non ce la faccio a sostenerli.» Zeus la stette ad ascoltare. Anche lui, ormai da tempo, aveva visto crescere la moltitudine degli esseri umani. Uomini, donne e bambini che facevano sacrifici agli dei e dicevano di temere l’ira del più potente tra di loro, Zeus stesso. Ma non dimostravano di temerlo davvero. Sempre più spesso, il re dell’Olimpo si accorgeva che gli uomini, curiosi e intelligenti, cercavano prosperità, ricchezza e potere. Qualcuno di loro, addirittura, aspirava a imitare le divinità dell’Olimpo. Qualcuno avrebbe voluto disobbedire e governare se stesso, ignorando il volere degli dei.

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Zeus, dunque, chiamò Temi, dea della giustizia. «La madre terra si lamenta perché gli uomini generano uomini e sono diventati troppi. E pesano su di lei e non le danno sollievo neppure per un momento. Mi chiede aiuto. E io ho pensato che sarà necessario annientare quanti più uomini possibile. Ma non bastano le mie spietate saette. Né voglio essere io a distruggerli. Sai dirmi cosa fare?» «Guerra» mormorò Temi, la dea. «Fai in modo che si scateni una guerra. E che sia terribile. E che sia lunga. E che sia inesorabile. Nessuna delle tue vendicative saette sarà sprecata. Gli uomini faranno tutto da soli. Sai che sono capaci di ostinazione e crudeltà.» «Lo so bene» confermò Zeus. «Ma scatenare una guerra… Come?» «Gli uomini somigliano ai loro dei…» commentò Temi. Zeus si fermò a pensare. Temi gli stava suggerendo una strada. «Gli dei non rifuggono le discordie» disse. «E neppure gli uomini se ne tengono lontani.» «E dunque…» lo incalzò Temi. «Dunque, basterà favorire una rivalità.» «E che siano gli dei a creare un’occasione di scontro» disse Temi. «Dalla loro contesa si accenderà la miccia della guerra.» Gea, la madre terra, avrebbe avuto il suo sollievo.

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Iliade

Le nozze di Teti Era arrivato il giorno del matrimonio tra Peleo e Teti. Lei era la bella dea delle acque, adottata da Era, moglie del re degli dei, fin dalla più tenera età. Zeus la conosceva bene. Zeus l’ammirava. Zeus l’aveva amata, per un tempo breve, come era abitudine del re dell’Olimpo. E lei lo aveva rifiutato. Zeus non aveva dimenticato l’offesa: una donna o una dea non potevano ribellarsi al suo amore. Dunque, Teti andava sposa a Peleo, l’uomo più coraggioso tra tutti gli uomini. Ma uomo e, quindi, mortale. Questo

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era stato il volere di Zeus: Teti, figlia di un dio, non avrebbe mai sposato un’altra divinità. Lei aveva obbedito, ma Zeus non era ancora soddisfatto. Decise, dunque, che proprio il matrimonio di Teti sarebbe stata l’occasione di accendere la miccia per una devastante e inesorabile guerra, in cui migliaia di uomini sarebbero morti. La grande festa per il matrimonio era cominciata. Molti tra gli dei erano presenti alla cerimonia. Finiti i canti, finite le danze, cominciò il rito della consegna dei doni. Primo a presentarsi di fronte agli sposi fu Chirone, il centauro. Impugnava una lunga lancia di legno di frassino. «Cari sposi, ecco il mio dono» disse. «Una lancia, che io stesso ho intagliato. Ma voi sapete, Peleo e Teti, che non basta un buon intagliatore per fare un’arma degna di un dio. Ho chiesto, dunque, aiuto.» Si fece avanti Atena, dea della sapienza: «La lancia è destinata al vostro figlio primogenito. Egli sarà un semidio, un eroe, e così ho piallato e reso elegante quest’arma, perché sia degna di lui. Un ultimo tocco di forza lo ha dato Efesto, che l’ha rifinita con bronzo e ferro.» «Apprezziamo il dono e lo ringraziamo, così come ringraziamo te, Chirone, e la divina Atena» disse Peleo posando la lancia accanto al trono sul quale sedeva con Teti. Uno scalpiccio di cavalli attirò l’attenzione di tutti. Da

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Iliade

lontano videro avvicinarsi, con passo deciso, una maestosa coppia di purosangue che trainava un carro. Poseidone, il dio del mare, impugnava le briglie. Giunto di fronte agli sposi, porse le redini a Peleo. «Questo è il mio dono» disse. «Balio e Xanto sono i nomi di queste due cavalcature, destinate a te e alla tua discendenza. Saranno di tuo figlio e del figlio del figlio, per l’eternità. Non conoscono morte. Sono cavalli divini.»

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«Avrete un figlio eroico» predissero, poi, tutti gli altri dei. «Egli sarà più forte e valoroso di suo padre.» Bevvero e applaudirono gli sposi. «I doni non sono finiti!» annunciò Eris, dea della discordia. Portava tra le mani una scintillante mela d’oro. «Questo è un dono che porto per augurare prosperità al vostro matrimonio, ma non è destinato a voi.» «E a chi, dunque?» chiese Teti. «Alla dea più bella» dichiarò Eris, scrutando le tante divinità che affollavano la sala. «È dunque destinato a me» mormorò subito Afrodite, la dea della bellezza. E stava per tendere la mano verso la splendente mela d’oro, quando si sentì una voce. «Chi lo dice?» Era, signora dell’Olimpo, si fece avanti. «Io, moglie di Zeus, non sono meno bella di te!» «E che dire, allora, della mia bellezza?» interruppe Atena dagli occhi azzurri, convinta di poter competere con le altre due. Le tre divinità si fronteggiavano, guardandosi in cagnesco. Intorno, esplose il chiacchiericcio: ogni divinità presente suggeriva il nome della preferita.

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Iliade

Zeus si godeva la scena, in silenzio. Poi fece cenno a Ermes, dai sandali alati, di avvicinarsi. «Vedi di far smettere questo baccano» gli mormorò. Ermes, giovane e intraprendente, si intromise nella discussione. «Ascoltate!» Tutti si zittirono. «Il giudizio è difficile e, forse, impossibile. Io stesso non saprei scegliere tra queste bellezze» aggiunse, lanciando un sorriso affascinante verso le tre dee. «Ma esiste un giovane uomo di stirpe reale, elegante e bellissimo. Lui, certamente, saprà riconoscere la più bella e decidere a chi andrà la preziosa mela d’oro.» «Dicci il suo nome!» chiesero tutti. «Paride si chiama, figlio di Priamo, re di Troia.»

La scelta di Paride Era, Atena e Afrodite non ci avevano pensato due volte. Abbandonato il banchetto e la festa di matrimonio, erano corse nelle loro stanze, preparandosi al viaggio che le avrebbe portate da Paride. «Sarò io a sedurre Paride» aveva dichiarato Atena, la saggia. «Io domino tutti con la bellezza dell’intelligenza e dell’astuzia.» «Non ci sperare. Io sono la regina» aveva commentato Era «e ho il fascino del potere. Sarò io la prescelta.»

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Afrodite non aveva parlato. Della sua bellezza nessuno dubitava. Ma una gara con le altre dee la metteva comunque in ansia. Al solo pensiero che un uomo bello e audace potesse scegliere una delle sue rivali, si sentiva male. Decise, dunque, di non lasciare nulla al caso. Indossò una veste leggera, intessuta di odorosi giacinti, narcisi e viole. Ad ogni passo, emanava da lei un aroma incantevole. Poi, mise sul capo una ghirlanda di fiori. Rimirandosi allo specchio, fu certa che Paride non le avrebbe resistito. Giunte a Troia, Ermes le condusse di fronte a Paride. Bello, era Paride. Non lo si poteva negare. Il giovane principe, di fronte alle tre dee, rimase abbagliato e non riuscì a dire parola. Osservava le divinità che aveva di fronte, incerto. Tra le mani, teneva la brillante mela d’oro che Ermes gli aveva affidato. «Paride!» la voce sensuale di Atena dagli occhi azzurri, attirò l’attenzione del giovane, «sei qui per consegnare la mela d’oro a una di noi. È una scelta difficile.» «Non così difficile» si intromise Era, con fermezza. «Oltre alla bellezza io posso offrirti qualcosa di più interessante. Scegli me e ti farò diventare l’uomo più potente nel mondo degli uomini!» A quelle parole, Atena reagì con determinazione. «Scegli me, Paride» disse. «Non potrai essere il più po-

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Alberto Ruggieri È un Illustratore italiano in attività dalla fine degli anni Ottanta. In oltre venti anni di professione ha pubblicato migliaia di illustrazioni per giornali, case editrici e pubblicità in moltissimi paesi. Ha illustrato libri per ragazzi e ricevuto diversi riconoscimenti. È docente di illustrazione all’Istituto Europeo di Design. www.albertoruggieri.net

«In città, l’assedio insistito e feroce, aveva portato disagio e paura. Ma si viveva ancora con l’illusione di una prossima pace. Elena sperava che questo fosse il desiderio degli dei.»

Iliade Raccontata da

Luisa Mattia con illustrazioni di

Alberto Ruggieri

L’affascinante racconto di Luisa Mattia, arricchito dalle splendide illustrazioni di Alberto Ruggieri, fa rivivere con emozione uno dei più grandi classici di tutti i tempi.

ISBN 978-88-98519-13-2 ISBN 978-88-9047-739-3

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Ha scritto numerosi romanzi, racconti, testi per il teatro. È co-autrice di Melevisione, trasmissione televisiva per bambini, in onda su Rai yoyo. Ha ideato e coordina progetti di narrazione per la scuola. I suoi libri sono stati insigniti di numerosi riconoscimenti, tra cui i White Ravens 2012 della prestigiosa Internationale Jugendbibliothek. Nel 2008 ha ricevuto il prestigioso Premio Andersen italiano come “miglior scrittrice”.

ISBN 978-88-98519-13-2 978-88-9047-739-3

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