Lilli – Le tigri non baciano i leoni!

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hi non sognerebbe di riuscire a parlare con gli animali? Lilli può farlo: riesce a farsi capire e comprende il linguaggio di qualsiasi specie animale. Per questo inizia a lavorare come interprete allo zoo. Scopre così che il leone Shankar è infelice: è innamorato della tigre Samira che presto però sarà venduta a un altro zoo. Bisogna escogitare un piano e come farebbe Lilli senza l’aiuto del suo fidato e brillante amico Isaia? Ma le gelosie non tardano ad arrivare e tutto si complica.

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“Un libro speciale e delicato, che parla di animali, natura, integrazione e sentimenti.”

Panorama “Un romanzo per ragazzi da leggere tutto d’un fiato.”

Cristina Spanò ha studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’ISIA di Urbino. Attualmente vive e lavora a Barcellona come illustratrice per case editrici, riviste e giornali. www.cristinaspano.com

Andersen

ISBN 978-88-98519-18-7

€ 15,00 / ISBN 978-88-98519-18-7

9 788898 519187 www.lanuovafrontierajunior.it

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Le tigri non baciano i leoni ! Le tigri non baciano i leoni !

Tanya Stewner è nata a Wuppertal nel 1974 e ha cominciato a scrivere racconti dall’età di dieci anni. La sua serie per bambini “Lilli” le ha conferito uno straordinario successo in Germania e in altri paesi. Attualmente vive nella sua città natale con il marito e la figlia Mailena.

illi seguì lo sguardo di Filippo. Il leone era di nuovo seduto come una statua sulla roccia, con la testa eretta. Il vento soffiava sulla folta criniera e il suo pelo color sabbia brillava come oro alla luce del sole pomeridiano. Lilli pensò tra sé che non aveva mai visto un animale più bello. Tuttavia ebbe nuovamente l’impressione che il leone non stesse bene. Nei suoi occhi c’era un’espressione malinconica, una profonda nostalgia che nessuno sembrava cogliere tranne lei. «È triste» mormorò pensosa Lilli. «Chi? Shankar?»



Le tigri non baciano i leoni ! Traduzione dal tedesco di Anna Patrucco Becchi



Il primo giorno di lavoro

Lilli era davanti al grande cancello d’ingresso del giardino zoologico con il cuore in gola per l’agitazione e si rigirava nervosamente intorno a un dito uno dei suoi ricci rossi. Era il suo primo giorno di lavoro allo zoo. Da settimane aveva atteso con gioia questo momento, ma adesso era talmente nervosa che avrebbe preferito fare immediatamente dietrofront. «Se vuoi ti accompagno con la nonna fino all’ufficio della direttrice» fece il papà di Lilli con aria protettiva. «È normale essere un po’ agitati quando

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s’inizia un nuovo lavoro. Dài Lilli, veniamo con te!» disse la nonna con un sorriso d’incoraggiamento. «No, non preoccupatevi» rispose Lilli scuotendo la testa e facendo oscillare i suoi ricci scarmigliati. Non voleva essere accompagnata dal papà e dalla nonna come un bebè. Questo avrebbe ricordato a tutti quanto fosse ancora piccola. «Ce la faccio da sola» disse facendo un respiro profondo. Il papà le rivolse uno sguardo fiero. «Ben detto! Una Ventolina non si fa mettere sotto!» Lilli gli sorrise e si accoccolò per salutare Bonsai, il suo cagnolino dal pelo irsuto. «Adesso entrerò lì e rincaserò soltanto stasera» spiegò al piccolo botolo. «Come? Cosa? Ma cosa ci vai a fare là dentro?» abbaiò Bonsai allarmato drizzando le orecchie. Dall’interno dello zoo provenivano vari versi di animali: ruggiti di orsi, grida di scimmie e starnazzi di pellicani. «Senti?» Bonsai batteva inquieto la zampetta per terra. A quel punto si udì uno strillo di scimmia particolarmente acuto. Bonsai trasalì. «At-

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Le tigri non baciano i leoni !

tacco! Rivolta! Allarme!» latrò con quanto fiato aveva in gola. Lilli gli accarezzò la testa comprensiva. Bonsai non sapeva cosa significassero quei versi sconosciuti, perché era un cane e parlava soltanto il linguaggio dei cani. Invece Lilli capiva benissimo quel che le scimmie si urlavano tra loro: «Ehi, dammi la carota!» e «Vai a prendertela tu, zucca vuota!» L’orso brontolava: «Bella giornata oggi!» E i pellicani facevano a gara a chi s’infilava più pesci nel becco. Lilli tranquillizzò il cagnolino, che era da ormai tre anni il suo fedele amico: «È tutto a posto, Bonsai. Non ti devi preoccupare.» «Che tipacci sono quelli là?» abbaiò Bonsai ancora agitato in direzione della gabbia dei sonnacchiosi pappagalli, subito all’ingresso dello zoo. «Sono dei pericolosi assassini!» «Niente affatto» lo contraddisse dolcemente Lilli. «Davvero, Bonsai, non devi più abbaiare in questo modo.» Bonsai si bloccò e scrutò Lilli con occhi

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indagatori. Poi sospirando si volse verso un albero dall’odore interessante. «Tu sei Lilli?» chiese improvvisamente una voce amichevole. Vicino a lei ora c’era un giovane custode in tuta verde. «Sì» rispose Lilli. «Sono qui per aiutarti. Mi chiamo Filippo.» Il custode strinse la mano a Lilli e poi si rivolse al papà e alla nonna: «Accompagno Lilli dalla direttrice dello zoo, la signora Petroni.» “Adesso iniziamo sul serio!” pensò Lilli e il suo cuore riprese a battere veloce. Salutò in fretta la nonna, Bonsai e il papà, che le urlò dietro: «Non dimenticare di mangiare il tuo panino, tesoro!» Lilli si vergognò. Filippo non doveva pensare che fosse ancora una bambinetta. Seguì il giovane custode all’interno dello zoo. Filippo aveva gli occhi azzurri e lunghi capelli castani legati in un codino, sembrava simpatico. Le chiese se fosse agitata. «Un po’» ammise Lilli minimizzando. «Andrà tutto bene, vedrai» la rassicurò Fi-

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lippo e poi la condusse nell’edificio principale facendola passare davanti a sacchi di mangime, secchi, pale e utensili vari. Entrarono in una stanza in cui una dozzina di custodi erano riuniti intorno alla direttrice dello zoo, la signora Petroni. «Ah, eccola qua!» esclamò con voce tonante la donna magrissima e slanciata. «Liliana Ventolina, siamo felici che tu voglia darci una mano qui allo zoo.» Con le mani incrociate dietro la schiena e con passo deciso si avvicinò a Lilli. La bambina conosceva già la direttrice, ma il cuore le batteva comunque all’impazzata. La signora Petroni aveva capelli castano scuri con ciuffi grigi, raccolti in uno stretto chignon. Si muoveva a scatti come se avesse preso una scossa elettrica. Era talmente alta che superava persino gli uomini presenti nella stanza e stava dritta come un fuso, il che accentuava la naturale autorità che emanava. «Anch’io» rispose Lilli con un fil di voce. «Anch’io sono felice di… dare… un piede allo zoo.» Quando si rese conto di quale stupidaggine avesse appena detto, arrossì.

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«Di sicuro ci puoi aiutare moltissimo» intervenne Filippo. «Vorrei avere io la tua dote!» Lilli fece un sorrisino sghembo. Filippo sembrava essere il custode più giovane, Lilli gli dava circa diciott’anni. Ma in quel momento notò anche una ragazza bionda con le braccia incrociate all’altro capo della stanza che la scrutava con aria truce. Lei sembrava ancora più giovane di Filippo, avrà avuto forse sedici anni e a Lilli pareva un viso noto. L’aveva già vista da qualche parte? Perché aveva l’impressione di conoscere quello sguardo diffidente e ostile? La direttrice prese nuovamente la parola mettendosi a camminare su e giù davanti a Filippo e a Lilli: «Giusto, parliamo della dote di Liliana. Come sicuramente saprete Liliana sa parlare agli animali. La maggior parte di voi dovrebbe essere al corrente del fatto che un paio di settimane fa Liliana ha scoperto perché la nostra elefantessa Marta a volte si agitasse come impazzita incutendo paura a tutti i visitatori e persino ai custodi.

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hi non sognerebbe di riuscire a parlare con gli animali? Lilli può farlo: riesce a farsi capire e comprende il linguaggio di qualsiasi specie animale. Per questo inizia a lavorare come interprete allo zoo. Scopre così che il leone Shankar è infelice: è innamorato della tigre Samira che presto però sarà venduta a un altro zoo. Bisogna escogitare un piano e come farebbe Lilli senza l’aiuto del suo fidato e brillante amico Isaia? Ma le gelosie non tardano ad arrivare e tutto si complica.

C

“Un libro speciale e delicato, che parla di animali, natura, integrazione e sentimenti.”

Panorama “Un romanzo per ragazzi da leggere tutto d’un fiato.”

Cristina Spanò ha studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’ISIA di Urbino. Attualmente vive e lavora a Barcellona come illustratrice per case editrici, riviste e giornali. www.cristinaspano.com

Andersen

ISBN 978-88-98519-18-7

€ 15,00 / ISBN 978-88-98519-18-7

9 788898 519187 www.lanuovafrontierajunior.it

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Le tigri non baciano i leoni ! Le tigri non baciano i leoni !

Tanya Stewner è nata a Wuppertal nel 1974 e ha cominciato a scrivere racconti dall’età di dieci anni. La sua serie per bambini “Lilli” le ha conferito uno straordinario successo in Germania e in altri paesi. Attualmente vive nella sua città natale con il marito e la figlia Mailena.

illi seguì lo sguardo di Filippo. Il leone era di nuovo seduto come una statua sulla roccia, con la testa eretta. Il vento soffiava sulla folta criniera e il suo pelo color sabbia brillava come oro alla luce del sole pomeridiano. Lilli pensò tra sé che non aveva mai visto un animale più bello. Tuttavia ebbe nuovamente l’impressione che il leone non stesse bene. Nei suoi occhi c’era un’espressione malinconica, una profonda nostalgia che nessuno sembrava cogliere tranne lei. «È triste» mormorò pensosa Lilli. «Chi? Shankar?»


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