"Orlando furioso e innamorato" estratto

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CLASSICI

Rita Petruccioli Illustratrice romana, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Le sue opere sono state esposte in Italia, Francia e Germania. Ha illustrato due libri didattici in lingua per ELI Edizioni: Das nibelungenlied (2012) e Cantar de mio Cid (2013). Per Lavieri Edizioni ha disegnato I racconti di Punteville (2012) con testi di Gianluca Caporaso, per Auzou Editions Les mythes grecs (2013), per Mondadori (2014) Storie di bambini molto antichi di Laura Orvieto. Per laNuovafrontiera ha illustrato anche Miti romani (2013) raccontati da Carola Susani.

«In questa storia non ci sono due personaggi che vanno dalla stessa parte… e sapete perché? Perché ognuno corre dietro alle sue fantasie.» I tanti personaggi dell’Orlando, sempre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, s’inseguono, s’incontrano, si perdono di nuovo… E noi viaggiamo con loro in quest’universo così affascinante e capriccioso, popolato da cavalieri, creature fantastiche, luoghi magici.

ISBN 978-88-98519-11-8 Dai 7 anni € 15,00

Orlando

furioso e innamorato Raccontato da Idalberto Fei con illustrazioni di Rita Petruccioli

Orlando furioso e innamorato

Scrittore e regista, ha lavorato in tre continenti. La sua attività si è divisa fra RAI (TV e Radio), festival internazionali, spettacoli nei teatri e nei musei, scrittura di radiodrammi, favole, commedie. I suoi testi sono tradotti in otto lingue. Ha realizzato con Nuova Consonanza la messa in scena sonora dell’Orlando furioso. I suoi ultimi libri sono: il romanzo epistolare Lo scandalo del quarto Re Magio (pref. Andrea Camilleri, ed. Avagliano) e Le 7 favole del Gatto Pedro (illustr. Emanuela Fei, ed. Fermenti). Conduce la compagnia Il Laboratorio specializzata in teatro di burattini. Targa G per il miglior testo allo Zecchino d’Oro con Il mio amico Mosè.

ISBN 978-88-98519-11-8

9 788898 519118 www.lanuovafrontierajunior.it

laNuovafrontiera junior

Idalberto Fei

laNuovafrontiera junior

L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1474 -1533) nasce come seguito e completamento dell’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo (1441-1494) rimasto interrotto per la morte dell’autore. Il nostro libro è una riduzione per bambini del “Furioso”, ma abbiamo utilizzato, soprattutto per l’inizio – al fine di rendere più chiaro e colorato il racconto – anche parti e immagini dell’“Innamorato”.


© 2014 laNuovafrontiera ISBN: 978-88-98519-11-8 Stampato nel mese di luglio 2014 da Litograf Editor – Città di Castello (PG) www.lanuovafrontierajunior.it


Orlando furioso e innamorato Raccontato da Idalberto

Fei con illustrazioni di Rita Petruccioli

laNuovafrontiera junior



Nota dell’autore

Una delle storie più belle mai raccontate è ciò che troverete in questo libro. A scriverla, cinquecento anni fa, fu un poeta italiano. Si chiamava Ludovico Ariosto e viveva alla corte di Ferrara. Lavorò per tutta la vita a questo lunghissimo poema (46 canti e 38.736 versi!) che intitolò “Orlando Furioso”. Fu il suo grande gioco: aveva capito infatti quello che i bambini sanno da sempre e cioè che giocare è la cosa più bella del mondo, perché quando giochiamo siamo liberi. Affascinante e complicato, il libro di storie ne racconta mille, le intreccia, le sovrappone, le nasconde una dentro l’altra, ma, niente paura, quelle principali sono solo tre: – l’amore sfortunato del paladino Orlando per la bella Angelica, amore che lo renderà pazzo furioso; – la guerra fra i cristiani, governati dal re Carlo Magno, e i pagani, guidati da Agramante re d’Africa; – i mille ostacoli che si oppongono alle nozze di Ruggero, pagano, con la guerriera cristiana Bradamante. A mano a mano che scriveva, Ariosto metteva i fogli su un leggio, all’ingresso della sua casa. Gli amici arrivavano, leggevano, correggevano, criticavano, lodavano e il poeta ascoltava tutti; poi, quando il nuovo canto era pronto, andava dal duca d’Este, il signore di Ferrara, a leggerlo a voce alta a lui e alla sua corte, magari con accompagnamento di musica come si usava allora.

Idalberto Fei


Cristi

an i

Orlando

Rinaldo

A

Bradamante

Ruggero

Astolfo A A

Zerbino Isabella

Carlo Magno A

A


g a ni a P

Angelica

Medoro A

Rodomonte

A

A Argalia Gradasso

Mandricardo

A

A

A Marfisa

Agramante

Sacripante


LUOGHI

Mare del Nord

Inghilterra

Parigi

Circassia

Pirenei

Castello di Montalbano

Granada Gibilterra

Lampedusa Algeri

Nilo

Nubia


LUOGHI

Catai

Tartaria

India

d ei l u MappaI secolo d.C. oghi



Inverno

a nebbia con il suo velo avvolgeva il castello e le case attorno. Presto sarebbe scesa la notte e si temeva un temporale. Soltanto una luce brillava in tutto quel grigiore, quella della sala del duca di Ferrara, segno che quella sera si preparava a ricevere ospiti importanti: ma i vetri erano spessi e colorati e neanche un uccello in volo passandoci davanti sarebbe riuscito a guardar dentro. La sala del duca aveva il soffitto a cassettoni, un enorme tappeto, un camino così ampio da ospitare al suo interno sedili di pietra per le persone più freddolose. Quando le campane della chiesa rintoccarono le sei, entrò uno stuolo di servitori che coprì il lungo tavolo di ogni ben di Dio – pani, carni, fritti, salumi, dolci, frutta, brocche di cristallo colme di vino rosso.


Inverno

Subito dopo arrivò il duca d’Este, alto, distinto, con un gran naso aquilino, seguito dai suoi cani molossi che cercarono di avventarsi sulla cena: ma lui li mandò a cuccia con due fischi, ridendo. Poi entrò la sua bella e giovane moglie, Isabella, con in braccio il micio nero che la seguiva ovunque come un’ombra, incurante dei grossi cani. Dietro, con le loro balie, un numero imprecisato di bambini, così tanti ed irrequieti che era impossibile contarli. Entrarono poi la vecchia nonna, appoggiandosi al bastone, il frate confessore, due giovani musicisti, la cantante Fiammetta, alta e sfolgorante, e per finire il Nano di corte che cominciò subito a fare scherzi e capriole per tenere buoni i bambini, ma ci riuscì solo quando tirò fuori dei burattini dalle sue capaci tasche e improvvisò uno spettacolo. Il duca, che era entrato sorridendo, si rabbuiò quando vide che al grande leggio al centro della sala non c’era nessuno. Tutti presero posto, chi su di un seggiolone, chi su un cuscino, chi per terra sul tappeto. Le ore però passavano, la campana rintoccava e non succedeva niente. Chi sbadigliava, chi si innervosiva, chi beveva troppo, chi si addormentava. Erano in attesa di qualcuno, questo era chiaro, ma di chi? Certo una persona importante, altrimenti non sarebbero rimasti ad attenderlo tutto quel tempo. Finalmente – la campana aveva appena suonato le nove –

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Orlando furioso e innamorato

proprio mentre le guardie stavano per alzare il ponte levatoio e proteggere il castello dal mondo per la notte, si udì il grido delle sentinelle: qualcuno era arrivato e chiedeva di entrare. Era un uomo simpatico quello che saltò giù con agilità da un carretto coperto con un semplice telo e trainato da due mule. Entrò di corsa, si precipitò nella sala dove lo aspettavano da ore, fece un cenno di saluto ai presenti, si inchinò al duca scusandosi: «Perdonatemi, mi ero perso nella nebbia.» «E nei vostri sogni» rispose il padrone di casa sorridendo e aggiunse: «Presto, incominciate messer Ludovico.» L’uomo posò sul leggio un grande libro dalla copertina rossa decorata in oro, lo aprì, guardò i presenti, sorrise, disse: «Oggi comincerò a raccontarvi una storia che parla di donne, cavalieri, armi, amori, duelli, straordinarie imprese, mostri, magie, cose mai udite prima… Una storia che ebbe inizio tanto tempo fa nel lontano Oriente, dove c’era un re molto, troppo ricco…»

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IL RE SI ANNOIA Tanto tempo fa, nel lontano Oriente c’era un re molto, troppo ricco. Aveva tutto quello che desiderava: migliaia di soldati ai suoi ordini, montagne di diamanti, centinaia d’elefanti, dozzine di mogli, spade meravigliose e cavalli straordinari. E poiché aveva tutto, Galafrone – questo era il suo nome – non avendo più nulla da desiderare si annoiava. Destino volle però che un giorno un viaggiatore giunto da lontano gli raccontasse che dall’altra parte del mondo, in Occidente, alla corte del potente re Carlo Magno, ci fossero la miglior spada dell’universo, chiamata Durindana, e Baiardo il miglior cavallo della terra. La prima apparteneva al paladino Orlando, il secondo a suo cugino Rinaldo. Finalmente qualcosa che non aveva, finalmente qualcosa da conquistare!

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Inverno

Re Galafrone era arrogante: non mandò a Carlo Magno un messaggero con due sporte cariche di diamanti chiedendo in cambio quel cavallo e quella spada; detto fra noi fece bene perché re Carlo era ormai molto vecchio, ci vedeva male e forse li avrebbe scambiati per vetraglia e gettati nella spazzatura. E neppure gli inviò sette navi cariche delle bestie esotiche più rare, dagli elefanti bianchi alle tigri dai denti a sciabola, per abbagliarlo con le meraviglie dell’Oriente e fece bene anche stavolta perché a re Carlo le belve non facevano né freddo né caldo, e poi un elefante ce l’aveva già, glielo aveva regalato l’anno prima un pascià di cui non si ricordava più nemmeno il nome. Re Galafrone non era abituato a chiedere ma a pretendere, così si alleò con tutti i sovrani d’Africa e d’Asia e con mille navi mandò un esercito immenso ad assediare Parigi, la capitale del regno di re Carlo, pronto a distruggere tutto quanto il sole vede e tutto quanto cinge il mare. E stavolta Galafrone non fece bene perché cominciò una lunga guerra, senza fine, che non si risolveva a favore né dell’uno né dell’altro dato il pari valore dei due eserciti. Però lui quella spada e quel cavallo li voleva. A qualunque costo, come avete capito. Pensò allora che dove non era bastata la forza avrebbe

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Orlando furioso e innamorato

funzionato l’astuzia. Così un giorno mandò a chiamare il più valoroso dei suoi figli e la più bella delle sue figlie e disse loro: «Miei amati, ho bisogno di voi. Ascoltatemi con attenzione…» S’interruppe, alzandosi di scatto. Gli era sembrato di sentire un rumore, forse qualcuno stava spiando. Lungo le pareti della stanza correva una lunga e stretta fontana con cento cannelle, le aprì tutte e aggiunse sorridendo: «Qui anche i muri hanno orecchi. Ma il rumore dell’acqua coprirà le nostre parole. Dunque, figli miei, vi ho mandato a chiamare per dirvi che…»

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Inverno

LA DONNA PIÙ BELLA DEL MONDO Intanto, a Parigi, tutte le campane suonavano a festa. Era la Pentecoste e re Carlo aveva ordinato un giorno di tregua dalla guerra ed invitato dame e cavalieri a un magnifico banchetto nella sala più grande della sua bella reggia vicino alla Senna. Verso sera stava per dare l’ordine di levare le mense e fare spazio per le danze, quando accadde qualcosa che lasciò tutti immobili e senza fiato. La grande porta del salone si spalancò all’improvviso ed entrarono quattro uomini, quasi quattro giganti: alti, nerboruti, seminudi, neri come la notte. Ognuno di loro aveva in mano una fiaccola accesa e, fatto col capo un cenno di inchino al re, si disposero a quadrato. Ed ecco un giovane guerriero arrivare appresso a loro, inginocchiarsi dinanzi al sovrano e farsi da parte. E poi entrò una fanciulla: era bellissima. Sembrava la stella del mattino, un giglio di mare, una rosa a primavera. Le donne che erano in sala impallidirono per la gelosia. E gli uomini impazzirono d’amore. Impazzì il paladino Astolfo, biondo e svaporato sognatore, il più elegante di tutti, lo scudo con le perle e il mantello di leopardo. Impazzì Rinaldo, il più bello di tutti – e sì che lui di donne ne aveva avute a dozzine. Ma soprattutto impazzì il più valoroso dei

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CLASSICI

Rita Petruccioli Illustratrice romana, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Le sue opere sono state esposte in Italia, Francia e Germania. Ha illustrato due libri didattici in lingua per ELI Edizioni: Das nibelungenlied (2012) e Cantar de mio Cid (2013). Per Lavieri Edizioni ha disegnato I racconti di Punteville (2012) con testi di Gianluca Caporaso, per Auzou Editions Les mythes grecs (2013), per Mondadori (2014) Storie di bambini molto antichi di Laura Orvieto. Per laNuovafrontiera ha illustrato anche Miti romani (2013) raccontati da Carola Susani.

«In questa storia non ci sono due personaggi che vanno dalla stessa parte… e sapete perché? Perché ognuno corre dietro alle sue fantasie.» I tanti personaggi dell’Orlando, sempre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, s’inseguono, s’incontrano, si perdono di nuovo… E noi viaggiamo con loro in quest’universo così affascinante e capriccioso, popolato da cavalieri, creature fantastiche, luoghi magici.

ISBN 978-88-98519-11-8 Dai 7 anni € 15,00

Orlando

furioso e innamorato Raccontato da Idalberto Fei con illustrazioni di Rita Petruccioli

Orlando furioso e innamorato

Scrittore e regista, ha lavorato in tre continenti. La sua attività si è divisa fra RAI (TV e Radio), festival internazionali, spettacoli nei teatri e nei musei, scrittura di radiodrammi, favole, commedie. I suoi testi sono tradotti in otto lingue. Ha realizzato con Nuova Consonanza la messa in scena sonora dell’Orlando furioso. I suoi ultimi libri sono: il romanzo epistolare Lo scandalo del quarto Re Magio (pref. Andrea Camilleri, ed. Avagliano) e Le 7 favole del Gatto Pedro (illustr. Emanuela Fei, ed. Fermenti). Conduce la compagnia Il Laboratorio specializzata in teatro di burattini. Targa G per il miglior testo allo Zecchino d’Oro con Il mio amico Mosè.

ISBN 978-88-98519-11-8

9 788898 519118 www.lanuovafrontierajunior.it

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laNuovafrontiera junior

L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1474 -1533) nasce come seguito e completamento dell’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo (1441-1494) rimasto interrotto per la morte dell’autore. Il nostro libro è una riduzione per bambini del “Furioso”, ma abbiamo utilizzato, soprattutto per l’inizio – al fine di rendere più chiaro e colorato il racconto – anche parti e immagini dell’“Innamorato”.


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