CLASSICI
«Rallegrati» gli annunciò l’usignolo, «rallegrati ché avrai la tua rosa rossa. La costruirò con la musica al chiar di luna e la colorerò col sangue del mio cuore. L’unica cosa che ti chiedo in cambio è che tu sia un amante sincero, perché l’amore è più saggio della filosofia, che pure è saggia, e più potente del potere, che pure è forte.»
Gemma O’Callaghan
Gli splendidi racconti di Oscar Wilde nella nuova traduzione di Riccardo Duranti e con le straordinarie illustrazioni di Gemma O’Callaghan.
ISBN 978-88-98519-16-3 Dagli Dai 78anni anni €€ 16,00 15,00 ISBN 978-88-98519-16-3 978-88-9047-739-3
9 788898 519163 www.lanuovafrontierajunior.it
laNuovafrontiera junior
vive e lavora a Nottingham, in Gran Bretagna. Si è laureata in Illustrazione di libri per bambini alla Anglia Ruskin University, a Cambridge, nel 2013. I suoi lavori sono visibili sul sito internet www.gemma-ocallaghan.co.uk.
Il principe felice e altri racconti
dopo una vita passata a tradurre, scrivere poesie e insegnare letteratura inglese e traduzione letteraria alla Sapienza di Roma, si è ora ritirato in Sabina dove coltiva ulivi e meli antichi, continua a tradurre un po’, scattare foto e a scrivere haiku, ma dedica la maggior parte del tempo a dirigere la Coazinzola Press, una micro-casa editrice di qualità. Ha ricevuto il premio nazionale per la traduzione nel 1996 e il Premio Catullo nel 2014. Tra i suoi autori: Raymond Carver, John Berger, Sandra Cisneros, Philip K. Dick e Roald Dahl.
Riccardo Duranti
Il principe felice e altri racconti di Oscar Wilde
con illustrazioni di
Gemma O’Callaghan
laNuovafrontiera junior
CLASSICI
Š 2015 laNuovafrontiera ISBN: 978-88-98519-16-3 Stampato nel mese di gennaio 2015 da Litograf Editor - Città di Castello (PG) www.lanuovafrontierajunior.it
Il principe felice e altri racconti di Oscar Wilde Tradotti da Riccardo
Duranti con illustrazioni di Gemma O’Callaghan
laNuovafrontiera junior
Introduzione
Per la prima volta nella nostra collana Classici Illustrati non viene proposto il racconto di un classico della letteratura ad opera di uno scrittore contemporaneo, bensì una nuova traduzione di un libro che riteniamo non solo intramontabile, ma anche godibile da lettori di ogni età. Il principe felice e altri racconti è la prima delle due raccolte di storie per bambini che Oscar Wilde scrisse subito dopo la nascita dei suoi due figli, Cyril e Vyvyan. Fu pubblicata nel 1888. Nei cinque racconti emergono temi profondi come l’amore e il sacrificio, l’egoismo e la compassione, l’ingratitudine e l’ipocrisia. Oscar Wilde attinge agli strumenti dell’immaginazione per parlare ai bambini e non solo, e lo fa con uno stile di cristallina chiarezza senza mai cadere nel moralismo. D’altro canto, come dice la papera nel racconto “L’amico devoto” raccontare una storia con la morale è sempre una cosa molto pericolosa. Tempo fa, in un articolo pubblicato su The Guardian, la scrittrice Jeanette Winterson analizza i racconti per bambini di Oscar Wilde definendoli splendidi. Ecco, siamo d’accordo con lei.
Il principe felice e altri racconti di Oscar Wilde / INDICE
Il principe felice
Pag. 13
Il gigante egoista
Pag. 37
L’amico devoto
Pag. 49
Il razzo straordinario
Pag. 75
L’usignolo e la rosa
Pag. 103
III
Pag. 99
– La morte di Achille
Pag. 101
– Il cavallo di legno
Pag. 105
– La distruzione di Troia
Pag. 110
Dopo
Pag. 119
all’alto di una colonna, la statua del principe felice dominava la città. Era tutto ricoperto da una sfoglia d’oro zecchino, per occhi aveva due zaffiri luminosissimi e sull’elsa della spada brillava un grande rubino rosso. Suscitava un’enorme ammirazione. «È davvero bello come una banderuola» commentava uno dei consiglieri comunali che voleva guadagnarsi la reputazione di persona di gusto; «l’unica cosa è che non è altrettanto utile» aggiunse, nel timore che la gente lo giudicasse un artista privo di senso pratico, cosa del resto non vera. «Perché non sei come il principe felice?» chiedeva una madre assennata al proprio figlioletto che frignava per ottenere chissà cosa. «Il principe felice non si sogna neanche di frignare per ottenere qualcosa.» «Be’, meno male che al mondo c’è qualcuno che è felice» borbottava un uomo deluso fissando quella meravigliosa statua. «Somiglia proprio a un angelo» dicevano gli orfanelli
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Il principe felice
uscendo dalla cattedrale con i loro mantelli scarlatti e i candidi grembiuli. «E come fate a saperlo?» chiedeva il maestro di matematica. «Non ne avete mai visto uno.» «Ma sì che l’abbiamo visto: in sogno» rispondevano i bambini; e il maestro di matematica s’accigliava con aria severissima, perché non gradiva che i bambini sognassero. Una sera la città fu sorvolata da un rondinotto. I suoi compagni erano già partiti alla volta dell’Egitto da sei settimane, ma lui era rimasto indietro perché si era innamorato di una bellissima canna palustre. L’aveva incontrata all’inizio della primavera mentre volava sul fiume inseguendo una grande falena gialla ed era rimasto così affascinato dal suo vitino snello che si era fermato a parlarle. «Posso amarti?» disse il rondinotto, cui piaceva andare subito al sodo, e la canna gli aveva risposto con un profondo inchino. Così lui si era messo a svolazzarle intorno, sfiorando la superficie del fiume con le ali e provocando increspature argentee sull’acqua. Questo era il suo modo di farle la corte e aveva continuato così tutta l’estate. «Che ridicola infatuazione» cinguettarono le altre rondini, «quella non ha un soldo e ha fin troppi parenti;» in effetti, il fiume era pieno di canne. Poi, all’arrivo dell’autunno, presero tutte il volo. Dopo che se ne furono andate, il rondinotto si sentiva solo
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Il principe felice e altri racconti
Il principe felice
e cominciò a stufarsi della sua fidanzata. «Non sa conversare» diceva, «e temo sia un po’ civetta, perché è sempre lì a fare la smorfiosa con il vento.» Infatti, quando soffiava il vento, la canna si esibiva in graziosissimi inchini. «Va bene che le piace affondare qui le sue radici» continuava, «ma a me piace viaggiare e, di conseguenza, anche mia moglie dovrebbe seguirmi nei miei viaggi.» «Vuoi venire via con me?» le chiese alla fine, ma la canna scosse la testa, perché era davvero affezionata al luogo dove era cresciuta. «Ti sei presa gioco di me» esclamò lui. «Basta, me ne vado alle piramidi. Addio!» e se ne volò via. Rimase in volo tutta la giornata e, a sera, arrivò in città. «Dove mi fermerò?» si chiese; «spero che la città abbia fatto dei preparativi.» Fu allora che vide la statua in cima all’alta colonna. «Mi fermo qui» esclamò; «la posizione è ottima e c’è tanta aria fresca.» Così si posò proprio in mezzo ai piedi del principe felice. «Ho una camera tutta dorata» borbottò tra sé e sé guardandosi attorno mentre si preparava per mettersi a dormire; ma proprio quando stava per ripiegare il capino sotto l’ala, una grossa goccia d’acqua gli cadde addosso. «Che strano!» esclamò, «in cielo non c’è neanche una nuvola, le stelle brillano lucenti, eppure piove. Il clima dell’Europa
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Il principe felice e altri racconti
settentrionale è davvero terribile. La pioggia piaceva tanto alla canna, ma solo perché era una grande egoista.» A quel punto sentì un’altra goccia. «A che serve una statua se non ripara neanche dalla pioggia?» si chiese; «farò meglio a cercarmi un bel comignolo» e decise di volar via di lì. Prima ancora che potesse dispiegare le ali, cadde una terza goccia; alzò gli occhi e vide… Ah! Cosa vide mai? Gli occhi del principe felice erano gonfi di lacrime e altre gli scorrevano sulle guance dorate. Al chiar di luna, il suo viso era così bello che il rondinotto provò una gran pena. «Chi sei?» gli chiese. «Sono il principe felice.» «E allora perché piangi?» domandò il rondinotto; «mi hai bagnato tutto.» «Quando ero vivo e un cuore umano mi batteva in petto» rispose la statua, «non sapevo neanche cosa fossero le lacrime, perché vivevo spensierato nel palazzo di Sans-Souci, dove al dolore non è consentito l’ingresso. Di giorno giocavo con i miei compagni in giardino e la sera davo inizio alle danze nel grande salone. Il giardino era circondato da un muro altissimo, ma non mi sono mai preoccupato di chiedere cosa ci fosse dall’altra parte, visto che tutto ciò che mi circondava era così meraviglioso. I miei cortigiani mi chiamavano il principe felice ed ero davvero felice, se il pia-
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Il principe felice
cere coincide con la felicità. Vivevo così e così sono morto. E ora che sono morto, mi hanno piazzato qui, così in alto che vedo tutte le brutture e le miserie della mia città e, anche se ho un cuore di piombo, non posso fare a meno di piangere.» “Ma come? Non è d’oro?” si chiese il rondinotto tra sé e sé. Era troppo beneducato per fare commenti personali ad alta voce. «Laggiù», proseguì la statua a voce bassa e melodiosa, «laggiù in un vicolo c’è una casetta povera. Una delle finestre è aperta e vedo una donna seduta al tavolo. Ha la faccia smunta e stanca e le mani arrossate e ruvide; ha le dita bucherellate dall’ago, perché è una sarta. Sta ricamando fiori della passione sulla gonna di seta della più graziosa dama di compagnia della regina che la indosserà al prossimo ballo di corte. Nel lettino in un angolo della stanza c’è il suo bambino, malato. Ha la febbre e le chiede un’arancia. Ma la madre non ha altro da offrirgli se non acqua di fiume e perciò il bambino piange. Rondinotto, rondinotto, mio piccolo rondinotto, perché non le porti il rubino che sta sull’elsa della mia spada? Ho i piedi fissati sul piedistallo e non posso muovermi.» «Sono atteso in Egitto» disse il rondinotto. «I miei compagni già volano su e giù per il Nilo e parlano con i grandi fiori di loto. Tra poco andranno a dormire nella tomba del
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Gemma O’Callaghan
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Il principe felice e altri racconti
dopo una vita passata a tradurre, scrivere poesie e insegnare letteratura inglese e traduzione letteraria alla Sapienza di Roma, si è ora ritirato in Sabina dove coltiva ulivi e meli antichi, continua a tradurre un po’, scattare foto e a scrivere haiku, ma dedica la maggior parte del tempo a dirigere la Coazinzola Press, una micro-casa editrice di qualità. Ha ricevuto il premio nazionale per la traduzione nel 1996 e il Premio Catullo nel 2014. Tra i suoi autori: Raymond Carver, John Berger, Sandra Cisneros, Philip K. Dick e Roald Dahl.
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