Piccolo capitano issuu

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Per la prima volta in italiano un classico della letteratura olandese per bambini con le illustrazioni originali di Carl Hollander.

ISBN 978-88-98519-12-5

€ 16,50 / ISBN 978-88-98519-12-5

9 788898 519125 w w w. l a n u o v a f r o n t i e r a j u n i o r . i t

Il piccolo capitano

© Mark Kohn

Il piccolo capitano vive in cima alle dune, nella barca scaraventata lì da una furiosa tempesta. Con l’aiuto degli altri bambini ripara l’imbarcazione in attesa di una grande onda che la spinga nuovamente in acqua. Quando arriva la tempesta dormono tutti, tranne Bombolo, Marinella e Tonino il fifone che partono di nascosto sulla Maiunafalla alla ricerca dell’Isola dei Grandi, dove si cresce in fretta. Questa colorata e divertente odissea per bambini è probabilmente il titolo di maggior successo di Paul Biegel, considerato il Roald Dahl olandese. Al di là dell’aspetto giocoso e favolistico, “Il piccolo capitano” nasconde temi importanti come il desiderio d’avventura e i timori legati all’ignoto, la voglia di crescere e allo stesso tempo la paura di diventare adulti. Raramente lo spirito di un bambino è stato compreso così profondamente e catturato in maniera così irresistibile.

Paul Biegel

Paul Biegel (19252006) è nato a Bussum, in Olanda. Alla fine della seconda guerra mondiale, si trasferì negli Stati Uniti per un anno. Al suo ritorno in Olanda studiò musica e giurisprudenza. Solo verso i trent’anni Paul Biegel scoprì il suo talento come scrittore e nel 1962 esordì come autore di libri per bambini. Da quel momento in poi, per i successivi quarant’anni, pubblicò circa un libro all’anno, ognuno dei quali ebbe un grande successo di critica e di pubblico. Dalla sua penna è scaturito l’universo senza tempo delle fiabe, dove c’è sempre un eroe, un enigma da risolvere e l’eterna lotta tra il bene e il male. Biegel è stata una voce unica nel panorama della letteratura olandese per l’infanzia: nei suoi libri non si narra solo di mirabolanti avventure, ma trovano spazio anche i grandi temi dell’amicizia e dell’amore, della solitudine e della paura, della gelosia e della guerra.

Paul Biegel

Il piccolo

capitano illustrazioni di Carl Hollander

«E poi dove andrai?» chiese. «All’Isola dei Grandi» spiegò il piccolo capitano. «E cosa c’è lì da vedere?» chiese il vecchio navigante. «Non lo so» mormorò il ragazzino. «Ma se ci arrivi e ci dormi una notte, il giorno dopo ti svegli che sei un uomo grande.» «Davvero?» si stupì il vecchio navigante. «Lo sai per certo?» Il piccolo capitano annuì. «Qui ci vuole così tanto tempo per diventare grandi.» «Già, un sacco di tempo» concordò il navigante. «Ma tu lo sai dove si trova l’Isola dei Grandi?» «No» ammise il piccolo capitano. «La cercherò. Prima però devo riparare la mia barca.»



Paul Biegel

Il piccolo

capitano illustrazioni di Carl Hollander

Traduzione dal nederlandese di Anna Patrucco Becchi


Titolo originale: De kleine kapitein Copyright © 2007 by Lemniscaat, Rotterdam, The Netherlands First published in The Netherlands under the title De kleine kapitein Text copyright © 1970 by Paul Biegel Illustration copyright © 1970 by Carl Hollander All rights reserved. L’editore ringrazia per il sostegno la Dutch Foundation for Literature.

© La Nuova Frontiera, 2014 via Pietro Giannone, 10 - 00195 Roma www.lanuovafrontierajunior.it Progetto grafico di Flavio Dionisi ISBN 978-88-98519-12-5 Tutti i diritti riservati


Indice

7 la barca 14 la grande onda 22 il porto di siliku 29 la porta dei draghi 36 l’isola dei grandi 44 il gigante 51 il salvataggio 59 l’isola misteriosa 67 pirati? 74 in trappola 80 il domatore coraggioso 90 dove sono i marinai? 96 il naufrago 103 la montagna di fuoco 111 ritorno e addio 118 la cittĂ fantasma 126 prigionieri 134 tonino il coraggioso 141 il segreto della signora colorata 148 tredici candelabri 156 colore 162 la bella galatea 169 una fine che non è una fine



la barca

Il piccolo capitano viveva in cima alle dune. Non in una casa e nemmeno in una capanna, bensĂŹ in una barca. Un giorno una furiosa tempesta aveva gonfiato le onde fino a farle diventare alte quanto grattacieli, scaraventando la barca fuori dal 7


mare e facendola finire lassù in cima. E ora era lì, conficcata nella sabbia. Nessuno sapeva chi l’avesse pilotata. Dalla cabina era uscito soltanto un ragazzo, un piccolo ragazzo con in testa un grande berretto. «Chi sei?» aveva chiesto la gente del porto. «Il capitano» aveva risposto il ragazzino. «Ah davvero? E da dove vieni, piccolo capitano?» aveva domandato il vecchio navigante del porto. «Dalla mia barca» aveva risposto il piccolo capitano. «E da dove viene la tua barca?» Ma il piccolo capitano aveva alzato le spalle ed era rientrato nella sua cabina. Da allora viveva lì. Quando splendeva il sole stava a poppa ad abbrustolirsi e quando splendeva la luna stava a prua e suonava la sua tromba d’ottone. Giù al porto lo sentivano. Tettereté. «Ti stringe il cuore dalla compassione» diceva la gente. Al vecchio navigante però piaceva. Nessuno sapeva da dove venisse il vecchio navigante, perché quando glielo chiedevano rispondeva semplicemente: «Sono un naufrago.» Un giorno si arrampicò per il ripido sentiero sabbioso. 8


«Non vuoi venire a vivere giù da noi?» chiese al ragazzino, ma lui scosse la testa. «Perché no?» «Voglio restare sulla mia barca.» «Ma non naviga più.» «La riparerò» disse il piccolo capitano. «E come pensi di riuscire a riportarla in mare?» chiese il vecchio navigante. «Aspetterò» rispose il ragazzino. «Aspetterò che venga un’altra tempesta e un’altra onda, questa volta di risacca, a riportare in mare la mia barca.» «Ah» fece il vecchio navigante dando un paio di boccate alla sua pipa. «E poi dove andrai?» chiese. «All’Isola dei Grandi» spiegò il piccolo capitano. «E cosa c’è lì da vedere?» chiese il vecchio navigante. «Non lo so» mormorò il ragazzino. «Ma se ci arrivi e ci dormi una notte, il giorno dopo ti svegli che sei un uomo grande.» «Davvero?» si stupì il vecchio navigante. «Lo sai per certo?» Il piccolo capitano annuì. «Qui ci vuole così tanto tempo per diventare grandi.» «Già, un sacco di tempo» concordò il navigante. «Ma tu lo sai dove si trova l’Isola dei Grandi?» 9


«No» ammise il piccolo capitano. «La cercherò. Prima però devo riparare la mia barca.» Il vecchio navigante tornò a casa e il ragazzino andò nella cabina per prendere il suo carrettino. L’aveva costruito con una vecchia cassetta di legno a cui aveva applicato delle ruote, ma poiché certe erano di bicicletta e altre prese da un organetto, era un po’ sbilenco. Quando il ragazzino se lo tirava dietro cigolava e quando andava al porto, attraversando le strade della cittadina, la gente diceva: «Arriva il piccolo capitano.» Non avevano neanche bisogno di guardare, perché lo riconoscevano dal rumore. Il piccolo capitano raccoglieva nel suo carretto tutto quello che trovava per strada: un pezzo di tubo di stufa, una cordicella, un vasino da notte, del fil di ferro, la gamba di una sedia, una catena da bicicletta, un paralume, un chiodo storto, un tubo del gas, un gomitolo di lana, uno specchio rotto, una monetina, una vecchia scarpa, un’asse con due viti piantate dentro e un pezzo di rete da pesca. E quando un giorno trovò anche un bollitore che fischiava e una vecchia vasca da bagno, aveva ormai tutto ciò che gli serviva per costruirsi un motore bello nuovo. Iniziò a martellare, segare, battere e piallare con la lingua tra i denti per 10


lo sforzo, perché il motore doveva essere più forte della tempesta. Nella piccola città portuale abitavano anche dei bambini e quando sentirono dal vecchio navigante dove voleva andare il piccolo capitano, accorsero tutti in cima alle dune, si arrampicarono sul ponte di coperta della barca ed esclamarono: «Piccolo capitano, anche noi vogliamo diventare grandi e forti in una notte. Possiamo venire con te?» «Certo» rispose il piccolo capitano. «Aiutatemi allora a riparare la barca.» E Tommi e Bombolo e Marinella e gli altri si misero tutti al lavoro. Trasportarono la vasca da bagno a poppa, perché era lì che doveva stare il motore, e iniziarono a martellare, segare e avvitare seguendo esattamente gli ordini del capitano: la stufa lì e la gamba del tavolo là, la catena da bicicletta attaccata qui, il tubo in quella direzione e la vasca da bagno capovolta, in modo da non far fuoriuscire il vapore. E poi alla fine per costruire il fumaiolo arrivò persino Tonino il fifone a dare il suo aiuto e per farlo impilarono sei secchi uno sull’altro. «Grazie mille a tutti quanti» disse il piccolo capitano. «Quando partiamo?» chiese Bombolo. «Quando arriverà la grande onda» rispose il capitano. «Prima però ci serve ancora un’elica.» 11


Volevano mettersi subito all’opera, ma d’improvviso si udirono delle grida provenire dalle dune. Gli abitanti della cittadina si erano accorti dell’assenza dei loro bambini, perché non erano andati a scuola. A grandi passi stavano salendo per il ripido sentiero sabbioso. In testa a tutti camminava il maestro dimenando arrabbiato la sua bacchetta…

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Per la prima volta in italiano un classico della letteratura olandese per bambini con le illustrazioni originali di Carl Hollander.

ISBN 978-88-98519-12-5

€ 16,50 / ISBN 978-88-98519-12-5

9 788898 519125 w w w. l a n u o v a f r o n t i e r a j u n i o r . i t

Il piccolo capitano

© Mark Kohn

Il piccolo capitano vive in cima alle dune, nella barca scaraventata lì da una furiosa tempesta. Con l’aiuto degli altri bambini ripara l’imbarcazione in attesa di una grande onda che la spinga nuovamente in acqua. Quando arriva la tempesta dormono tutti, tranne Bombolo, Marinella e Tonino il fifone che partono di nascosto sulla Maiunafalla alla ricerca dell’Isola dei Grandi, dove si cresce in fretta. Questa colorata e divertente odissea per bambini è probabilmente il titolo di maggior successo di Paul Biegel, considerato il Roald Dahl olandese. Al di là dell’aspetto giocoso e favolistico, “Il piccolo capitano” nasconde temi importanti come il desiderio d’avventura e i timori legati all’ignoto, la voglia di crescere e allo stesso tempo la paura di diventare adulti. Raramente lo spirito di un bambino è stato compreso così profondamente e catturato in maniera così irresistibile.

Paul Biegel

Paul Biegel (19252006) è nato a Bussum, in Olanda. Alla fine della seconda guerra mondiale, si trasferì negli Stati Uniti per un anno. Al suo ritorno in Olanda studiò musica e giurisprudenza. Solo verso i trent’anni Paul Biegel scoprì il suo talento come scrittore e nel 1962 esordì come autore di libri per bambini. Da quel momento in poi, per i successivi quarant’anni, pubblicò circa un libro all’anno, ognuno dei quali ebbe un grande successo di critica e di pubblico. Dalla sua penna è scaturito l’universo senza tempo delle fiabe, dove c’è sempre un eroe, un enigma da risolvere e l’eterna lotta tra il bene e il male. Biegel è stata una voce unica nel panorama della letteratura olandese per l’infanzia: nei suoi libri non si narra solo di mirabolanti avventure, ma trovano spazio anche i grandi temi dell’amicizia e dell’amore, della solitudine e della paura, della gelosia e della guerra.

Paul Biegel

Il piccolo

capitano illustrazioni di Carl Hollander

«E poi dove andrai?» chiese. «All’Isola dei Grandi» spiegò il piccolo capitano. «E cosa c’è lì da vedere?» chiese il vecchio navigante. «Non lo so» mormorò il ragazzino. «Ma se ci arrivi e ci dormi una notte, il giorno dopo ti svegli che sei un uomo grande.» «Davvero?» si stupì il vecchio navigante. «Lo sai per certo?» Il piccolo capitano annuì. «Qui ci vuole così tanto tempo per diventare grandi.» «Già, un sacco di tempo» concordò il navigante. «Ma tu lo sai dove si trova l’Isola dei Grandi?» «No» ammise il piccolo capitano. «La cercherò. Prima però devo riparare la mia barca.»


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