CLASSICI
Anna Forlati Nata nel 1980, si occupa da circa 5 anni di illustrazione per l’infanzia. Ha partecipato a varie rassegne internazionali di illustrazione, tra cui la Mostra degli Illustratori, Bologna Children’s Book Fair 2014. Nel 2013 ha tenuto una mostra personale di illustrazione presso la libreria Giannino Stoppani di Bologna. Ha pubblicato tra gli altri con Rizzoli, Edizioni Corsare, Settenove, Bulles de Savon (Francia), Kalimat (Emirati Arabi). Nel 2014-15 è stata collaboratrice della Fondazione Radio Magica Onlus. Sta attualmente portando avanti progetti di libri illustrati con vari editori italiani ed esteri, ed è docente di illustrazione presso l’associazione Artelier di Padova.
«Perché noi, uomini e donne, siamo fatti della stessa natura dei sogni e la nostra breve vita è racchiusa nel giro di un sonno.» Nell’inverno dei suoi anni William Shakespeare scrisse le sue tre opere più avventurose e fantastiche: Il racconto d’inverno, Cimbelino, La tempesta. Riadattate in prosa da Idalberto Fei e illustrate da Anna Forlati, costituiscono una perfetta introduzione all’opera del più grande drammaturgo inglese.
ISBN 978-88-98519-22-4 ISBN 978-88-9047-739-3
Dai 7 anni
€€ 16,00 15,00
di William Shakespeare Racconti d’inverno di William Shakespeare
Scrittore e regista, ha lavorato in tre continenti. Prix Italia 1999 con un testo di Federico Fellini, messo poi in scena allo Stratford Festival, ha diviso la sua attività fra RAI (TV e Radio), festival internazionali, spettacoli nei teatri e nei musei, scrittura di radiodrammi, favole, commedie. I suoi testi sono tradotti in otto lingue. Il suo spettacolo più recente è “Cagliuso” da Il racconto dei racconti del Basile, con i burattini di M. Giulia Barberini. Ultimi libri il romanzo epistolare Lo scandalo del Quarto re Magio (Avagliano, pref. Andrea Camilleri) e Orlando furioso e innamorato (La Nuova Frontiera, ill. Rita Petruccioli) versione per ragazzi dei poemi di Boiardo e Ariosto.
ISBN 978-88-98519-22-4 978-88-9047-739-3
9 788898 788890 519224 477393 www.lanuovafrontierajunior.it
laNuovafrontiera junior
Idalberto Fei
Racconti d’inverno Il racconto d’inverno Raccontati da
Idalberto Fei
Cimbelino
con illustrazioni di
Anna Forlati
La tempesta
Š 2015 laNuovafrontiera ISBN: 978-88-98519-22-4 Stampato in Slovenia nel mese di settembre 2015 da Svet Print D.O.O. www.lanuovafrontierajunior.it
Racconti d’inverno di William Shakespeare Raccontati da Idalberto
Fei con illustrazioni di Anna Forlati
laNuovafrontiera junior
Nota dell’autore Nei dialoghi abbiamo seguito fedelmente il testo shakespeariano. E abbiamo rispettato l’originale anche nelle frequenti stravaganze geografiche e nei numerosi anacronismi storici.
Racconti d’inverno / INDICE
Il racconto d’inverno
Pag. 13
Cimbelino
Pag. 45
La tempesta
Pag. 81
William Shakespeare
Pag. 111
Il racconto d’inverno
PERSONAGGI
alla corte di sicilia
Leonte, re di Sicilia Ermione, la regina Pèrdita, figlia di Leonte ed Ermione Camillo, nobile e fedele cortigiano Antigono, nobile cortigiano Paulina, moglie di Antigono
in boemia
Polissene, re di Boemia Florizel, figlio di Polissene Autolico, simpatico imbroglione Un vecchio pastore Un giovane pastore, suo figlio
erano due ragazzi amici per la pelle. Come agnelli gemelli che giocano al sole, belando l’uno all’altro, scambiandosi innocenza con innocenza, non sapevano niente del male e neanche sognavano che qualcuno lo conoscesse. Non pensavano che ci fosse un dopo, credevano che il domani sarebbe stato uguale all’oggi e che sarebbero rimasti ragazzi per sempre. E invece, come tutti, crebbero e diventarono adulti e la vita li separò. Uno, Leonte dai capelli corvini, diventò re della bella e assolata Sicilia; l’altro, il biondo Polissene, re della fredda Boemia. Benché tanto lontani, rimasero in contatto e non passava mese senza che si scambiassero lettere e doni e promesse di visite reciproche. Finalmente un giorno Polissene si decise: lasciò il regno, la sposa, il figlio appena nato – che si chiamava Florizel – e si recò dall’amico, fermandosi lì diversi mesi, addirittura nove. Ma arrivò il giorno della partenza: gli affari di stato e la famiglia lo richiamavano in Boemia, non poteva indugiare ol-
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Il racconto d’inverno
tre. Leonte lo pregò in tutti i modi di restare almeno un’altra settimana, chissà quando si sarebbero rivisti, ma Polissene fu irremovibile, era rimasto in Sicilia già troppo a lungo e non poteva rimandare neanche di un giorno, la nave era pronta. Leonte allora giocò l’ultima carta: spesso quello che non riesce agli uomini è facile alle donne, così mandò sua moglie, la bellissima Ermione, a convincerlo e infatti a lei il re boemo non seppe dire di no. E a questo punto successe una cosa strana e terribile. Leonte avrebbe dovuto essere felice, aveva tutto: un reame prospero e tranquillo, una moglie adorata che di lì a qualche settimana gli avrebbe dato un erede, l’amico più caro che restava ancora qualche giorno… e invece fu come se un demone fosse penetrato nel suo cervello facendolo impazzire, un demone che sussurrava: “Quando l’hai chiesto tu, Polissene ha rifiutato, a lei invece ha subito detto di sì, possibile che tu non abbia capito perché?” In una fiammata di inarrestabile follia, Leonte si convinse che sua moglie lo tradiva con Polissene e che il figlio che aspettava era del re boemo. Scuro in volto, chiamò da parte il più fidato dei suoi ministri, il buon Camillo, e gli ordinò: «Avvelena una coppa e dai al mio nemico un ultimo battito di ciglia: così darai a me la migliore delle bevande.» Camillo non credeva alle proprie orecchie, tentò invano di convincere il sovrano che i suoi sospetti non avevano fonda-
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William Shakespeare
mento, in cambio non ricevette che minacce di morte, così gli promise di obbedire ai suoi ordini e si allontanò rapidamente. Strada facendo, Camillo ragionava fra sé e sé. Era chiaro che Leonte, in rivolta con se stesso, voleva che lo fossero anche tutti gli altri, insomma che impazzissero insieme a lui. La regina era la più onesta e innamorata delle mogli. Polissene il più sincero degli amici ma era più facile proibire al mare di obbedire alla luna che far crollare quel castello di follie che il re si era creato in testa. In quel mentre incontrò proprio Polissene che capì subito
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Il racconto d’inverno
dal viso dell’uomo che qualcosa non andava, lo mise alle strette, lo costrinse a parlare: «Avanti, buon Camillo.» «Ho avuto l’ordine di uccidervi.» «Da chi, Camillo?» «Dal re.» «Per quale motivo?» E gli spiegò come il sovrano fosse convinto del tradimento e come non ci fosse altra salvezza che la fuga immediata, di notte, per mare, su una nave già pronta; uscire dalle mura non era un problema, lui aveva le chiavi delle porte della città. «Vostra Altezza colga l’attimo. Andiamo, sire, andiamo via.» E per evitare la vendetta di Leonte anche Camillo, coperto dall’ombra della paura, sarebbe andato con Polissene in Boemia. Ci sarebbero voluti molti anni prima che potesse rivedere la sua amata Sicilia.
Al mattino, quando il re scoprì la fuga di Polissene e di Camillo esplose in tutto il suo furore urlando: «C’è un complotto contro la mia vita, la mia corona! È tutto vero quello che sospettavo!» Ma il peggio accadde quando incontrò la regina: l’aggredì
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William Shakespeare
accusandola di essergli infedele e sostenendo che il figlio che aspettava non era suo, bensì del re di Boemia. La donna cadde dalle nuvole, era innocente e non poteva credere alle sue orecchie, rispose: «Mio signore, mi scambiate con un’altra.» Ma Polissene non volle sentir ragione, continuò a insultarla e alla fine, sordo alle parole della moglie che si dichiarava innocente, ordinò: «Via! Via! Portatela in prigione! E chi parlerà in sua difesa sarà considerato colpevole per il solo fatto di aver parlato! In prigione!» Tra lo sgomento dei cortigiani, Ermione venne condotta via dalle guardie, mentre sussurrava: «Nel firmamento regna un pianeta malato, dovrò essere paziente fin quando i cieli non avranno un aspetto favorevole... Mio padre era imperatore di Russia, oh se fosse vivo e vedesse la misera condizione di sua figlia! Non sono incline al pianto, ma ho dentro di me quella ferita dell’onore che brucia più forte di come non anneghino le lacrime. Addio, mio signore. Non ho mai desiderato vedervi triste, ma adesso credo che lo farò.» Appena uscì, i cortigiani si fecero attorno al sovrano cercando di calmarlo, ma fu tutto inutile. Antigono in particolare, un nobile onesto e generoso, fu più insistente degli altri. Il re fu irremovibile: era sicuro di aver ragione, tutto quello che concesse fu di mandare due messaggeri alla città sacra di Delfo, al tempio di Apollo, per interrogare l’oracolo.
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Il racconto d’inverno
Era comunque sicuro che il dio avrebbe ritenuto sacrosanta la sua decisione.
Passarono i giorni. Era come se una nube nera gravasse sulla reggia: la regina in carcere; il re muto, silenzioso, insonne, tormentato dalle sue follie, sempre solo; i cortigiani desolati davanti a tanto sfacelo. Una mattina si presentò alle porte della sala del re una dama avvolta in un grande mantello. Era Paulina, la moglie di Antigono, una donna coraggiosa che non aveva mai paura di dire quello che pensava. La guardia le sbarrò il passo: «Non potete entrare signora, Sua Altezza non ha dormito stanotte e ha ordinato che nessuno si avvicini.» Paulina lo scansò dicendo: «Io vengo a portargli il sonno» ed entrò nella sala. I cortigiani, guidati da Antigono, la seguirono in silenzio, temendo per la sua sorte. La donna fece alcuni passi verso il trono, aprì il mantello, depose ai piedi del re un fagotto e si inchinò fino a terra. Poi si rialzò e guardando l’uomo negli occhi gli disse: «Mio signore, vengo da parte della vostra buona regina e vi prego di ascoltarmi.» Il re si piegò appena a guardare quell’involto, poi si rovesciò all’indietro coprendosi il viso con il mantello, inorridito.
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Anna Forlati Nata nel 1980, si occupa da circa 5 anni di illustrazione per l’infanzia. Ha partecipato a varie rassegne internazionali di illustrazione, tra cui la Mostra degli Illustratori, Bologna Children’s Book Fair 2014. Nel 2013 ha tenuto una mostra personale di illustrazione presso la libreria Giannino Stoppani di Bologna. Ha pubblicato tra gli altri con Rizzoli, Edizioni Corsare, Settenove, Bulles de Savon (Francia), Kalimat (Emirati Arabi). Nel 2014-15 è stata collaboratrice della Fondazione Radio Magica Onlus. Sta attualmente portando avanti progetti di libri illustrati con vari editori italiani ed esteri, ed è docente di illustrazione presso l’associazione Artelier di Padova.
«Perché noi, uomini e donne, siamo fatti della stessa natura dei sogni e la nostra breve vita è racchiusa nel giro di un sonno.» Nell’inverno dei suoi anni William Shakespeare scrisse le sue tre opere più avventurose e fantastiche: Il racconto d’inverno, Cimbelino, La tempesta. Riadattate in prosa da Idalberto Fei e illustrate da Anna Forlati, costituiscono una perfetta introduzione all’opera del più grande drammaturgo inglese.
ISBN 978-88-98519-22-4 ISBN 978-88-9047-739-3
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di William Shakespeare Racconti d’inverno di William Shakespeare
Scrittore e regista, ha lavorato in tre continenti. Prix Italia 1999 con un testo di Federico Fellini, messo poi in scena allo Stratford Festival, ha diviso la sua attività fra RAI (TV e Radio), festival internazionali, spettacoli nei teatri e nei musei, scrittura di radiodrammi, favole, commedie. I suoi testi sono tradotti in otto lingue. Il suo spettacolo più recente è “Cagliuso” da Il racconto dei racconti del Basile, con i burattini di M. Giulia Barberini. Ultimi libri il romanzo epistolare Lo scandalo del Quarto re Magio (Avagliano, pref. Andrea Camilleri) e Orlando furioso e innamorato (La Nuova Frontiera, ill. Rita Petruccioli) versione per ragazzi dei poemi di Boiardo e Ariosto.
ISBN 978-88-98519-22-4 978-88-9047-739-3
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