Racconti di Lev Tolstoj

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Irene Rinaldi lavora come freelance per magazine italiani e internazionali e collabora a progetti di fanzine e autoproduzioni. Prendendo ispirazione dall’estetica delle illustrazioni anni ’50 e dalle stampe xilografiche, ma anche ispirata dalla poster­art e dalla serigrafia ha sviluppato il suo stile, creando illustrazioni dai colori accesi che riproducono la trama e la sensazione delle stampe artigianali. Tra i suoi clienti figurano l’Espresso, il New York Times, l’Oregon quarterly, Vice US, Mondadori, Il Sole24Ore cultura, Taschen.

Una selezione dei racconti più originali del grande autore russo. Storie, favole, leggende scritte per i bambini e insieme a loro, perché come ricorda Tolstoj “nel bambino vive intatto il prototipo dell’uomo, e ogni educatore deve aiutare il bambino a preservare la sua primigenia perfezione”.

ISBN 978-88-98519-30-9

Dai 7 anni

€ 16,00

Racconti di Lev Tolstoj

traduce dal russo da una quindicina d’anni. Tra gli altri, ha dato voce italiana a Vasilij Grossman, Anna Politkovskaja, Varlam Šalamov, Pavel Florenskij e Aleksandr Kojève.

«Se dovevamo restare dentro all’uovo» disse allora un pulcino alla madre, «tanto valeva che non ci facessi uscire!»

ISBN 978-88-98519-30-9

9 788898 519309 www.lanuovafrontierajunior.it

laNuovafrontiera junior

Claudia Zonghetti

Racconti di Lev Tolstoj

con illustrazioni di

Irene Rinaldi

laNuovafrontiera junior



CLASSICI


Š 2016 laNuovafrontiera ISBN: 978-88-98519-30-9 Published with the support of the Institute for Literary Translation (Russia)

Stampato in Slovenia nel mese di aprile 2016 da Svet Print D.O.O. www.lanuovafrontierajunior.it


Racconti di Lev Tolstoj Tradotti da Claudia

Zonghetti con illustrazioni di Irene Rinaldi

laNuovafrontiera junior



Racconti di Lev Tolstoj / INDICE

Nuovo Abbecedario – I tre orsi

Pag. 15

– Filipòk

Pag. 23

Primo libro di lettura – Il contadino e i cetrioli

Pag. 31

– Il contadino e il cavallo

Pag. 35

– Il visir Abdul

Pag. 39

Secondo libro di lettura – Il mulino che mulina da solo

Pag. 45

– Pietro I e il contadino

Pag. 49

– L’eredità ben spartita

Pag. 53

Terzo libro di lettura – Il giudice equanime

Pag. 59


– La scure e la sega

Pag. 67

– La verità la sa solo Dio, ma per dirla può metterci un po’

Pag. 71

Quarto libro di lettura – Il re e la camicia

Pag. 89

– La quercia e il nocciolo

Pag. 93

– La coda della volpe

Pag. 97

– La chioccia e i pulcini

Pag. 101

– Il corvo e i suoi piccoli

Pag. 103


“Ho riscritto ogni racconto almeno dieci volte, e molto ho faticato per essere semplice e chiaro, per evitare fronzoli e falsità.” Così annotava Lev Tolstoj nel suo diario, spiegando l’intento che, dal 1872 al 1875, l’aveva guidato nel comporre gli Abbecedari (il primo e il “Nuovo”) e i Quattro libri russi di lettura. E davvero le storie che scelse di attingere dalla tradizione russa e orientale, da Esopo e dall’antichità classica, dalle Sacre scritture o dai racconti degli alunni della scuola che lui stesso aveva fondato a Jasnaja Poljana sono piccoli, splendidi capolavori di scrittura (e ri-scrittura) sempre e prepotentemente tolstojana e originalissima, sia là dove la fonte d’ispirazione è chiara e segnalata, sia là (com’è il caso della gran parte delle pagine qui proposte) dove l’idea è nuova e tutta da scoprire. Certo, sono storie che mirano apertamente a istruire, a educare, a insegnare, ma lo fanno con una freschezza tale, con una lingua talmente limpida e saporosa insieme, che viene quasi da credere che Tolstoj abbia intinto la penna non nel solito calamaio, ma… nella scodella di minestra dei Tre orsi! Claudia Zonghetti



Nuovo abbecedario



I tre orsi

na bambina uscì di casa e andò nel bosco. Nel bosco si perse, provò a cercare la strada per tornare, ma non la trovò. Trovò, invece, una casetta. La porta era aperta. La bambina sbirciò dentro, vide che non c’era nessuno ed entrò. Nella casa vivevano tre orsi. Papà-orso si chiamava Michailo Ivanycˇ. Era grande e grosso e aveva il pelo arruffato. Poi c’era mamma-orsa. Che era meno grande di lui e si chiamava Nastas’ja Petrovna. Il terzo era l’orsetto-figlio, che si chiamava Mišutka. In casa, però, non c’era nessuno: i tre orsi erano a spasso per il bosco. La casetta aveva due stanze: la cucina e la camera da letto. La bimba entrò in cucina e sulla tavola vide tre scodelle

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I tre orsi

di minestra. La prima – la più grande – era di papà-orso Michailo Ivanycˇ . La seconda – un po’ meno grande – era di mamma-orsa Nastas’ja Petrovna. La terza – azzurra e piccolina – era dell’orsetto Mišutka. Accanto a ogni scodella c’era un cucchiaio: uno era grande, uno era un po’ meno grande e uno era piccolo. La bambina prese il cucchiaio grande e assaggiò la minestra della scodella grande. Poi prese il cucchiaio meno grande e assaggiò la minestra della scodella di mezzo. Poi prese il cucchiaio piccolo e assaggiò la minestra della scodella azzurra. Che le sembrò la più buona di tutte. A quel punto ebbe voglia di sedersi. Accanto al tavolo c’erano tre sedie: quella grande era di papà-orso Michailo Ivanycˇ, quella un po’ meno grande di mamma-orsa Nastas’ja Petrovna e quella piccola con il cuscino azzurro era dell’orsetto Mišutka. La bambina provò ad arrampicarsi sulla sedia grande, ma cadde giù; si sedette su quella di mezzo, ma ci stava scomoda; si mise sulla sedia piccola e sorrise: ah, come ci si stava comodi! Poi prese la scodella azzurra, la appoggiò sulle ginocchia e ricominciò a mangiare. Finita la minestra iniziò a dondolarsi sulla sedia, che si spaccò, facendola ruzzolare per terra. La bambina si alzò in piedi, tirò su la sedia e passò nell’altra stanza. Ci trovò tre letti: quello grande era di papà-orso Michailo Ivanycˇ, quello un po’ meno grande di mamma-orsa

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I tre orsi

Nastas’ja Petrovna, quello piccolo dell’orsetto Mišutka. La bambina si sdraiò su quello grande, ma era troppo largo. Si sdraiò su quello un po’ meno grande, ma era troppo alto. Si sdraiò su quello piccolo: pareva fatto apposta per lei. E si addormentò. Nel frattempo i tre orsi erano tornati a casa e avevano fame. Papà-orso Michailo Ivanycˇ prese la sua scodella e la guardò:

«Chi ha assaggiato la mia minestra?» ululò con il suo tremendo vocione. Anche mamma-orsa Nastas’ja Petrovna guardò la sua scodella: «Chi ha assaggiato la mia minestra?» ringhiò, ma un po’ meno forte. «E chi ha finito la mia minestra?»

squittì con un filo di voce l’orsetto Mišutka quando vide la sua scodella vuota.

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Racconti di Lev Tolstoj

Poi papà-orso Michailo Ivanycˇ guardò la sua sedia:

«Chi si è seduto sulla mia sedia e l’ha spostata?» ululò con il suo tremendo vocione. Anche mamma-orsa Nastas’ja Petrovna guardò la sua sedia: «Chi si è seduto sulla mia sedia e l’ha spostata?» ringhiò, ma un po’ meno forte. «E chi si è seduto sulla mia sedia e l’ha rotta?»

squittì con un filo di voce l’orsetto Mišutka quando vide la sua seggiolina spaccata. Gli orsi passarono nell’altra stanza.

«Chi ha dormito nel mio letto e l’ha disfatto?» ululò papà-orso con il suo tremendo vocione.

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I tre orsi

«Chi ha dormito nel mio letto e l’ha disfatto?» ringhiò mamma-orsa, ma un po’ meno forte. «E chi dorme nel mio letto?»

squittì l’orsetto Mišutka arrampicato su uno sgabello accanto al letto. Quando vide che era una bambina, attaccò a strillare come se lo stessero scannando: «È stata lei! Prendiamola! Prendiamola! È stata lei!» E fece per morderla. In quello stesso istante la bambina aprì gli occhi, vide gli orsi e corse alla finestra. La finestra era aperta, la bimba saltò giù e via che scappò. E gli orsi restarono a mani vuote.

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Irene Rinaldi lavora come freelance per magazine italiani e internazionali e collabora a progetti di fanzine e autoproduzioni. Prendendo ispirazione dall’estetica delle illustrazioni anni ’50 e dalle stampe xilografiche, ma anche ispirata dalla poster­art e dalla serigrafia ha sviluppato il suo stile, creando illustrazioni dai colori accesi che riproducono la trama e la sensazione delle stampe artigianali. Tra i suoi clienti figurano l’Espresso, il New York Times, l’Oregon quarterly, Vice US, Mondadori, Il Sole24Ore cultura, Taschen.

Una selezione dei racconti più originali del grande autore russo. Storie, favole, leggende scritte per i bambini e insieme a loro, perché come ricorda Tolstoj “nel bambino vive intatto il prototipo dell’uomo, e ogni educatore deve aiutare il bambino a preservare la sua primigenia perfezione”.

ISBN 978-88-98519-30-9

Dai 7 anni

€ 16,00

Racconti di Lev Tolstoj

traduce dal russo da una quindicina d’anni. Tra gli altri, ha dato voce italiana a Vasilij Grossman, Anna Politkovskaja, Varlam Šalamov, Pavel Florenskij e Aleksandr Kojève.

«Se dovevamo restare dentro all’uovo» disse allora un pulcino alla madre, «tanto valeva che non ci facessi uscire!»

ISBN 978-88-98519-30-9

9 788898 519309 www.lanuovafrontierajunior.it

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con illustrazioni di

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