Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda

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Š 2012 laNuovafrontiera ISBN: 978-88-8373-226-3 Stampato nel mese di settembre 2012 da Litograf Editor - Città di Castello (PG) www.lanuovafrontierajunior.it


e i cavalieri della Tavola Rotonda Raccontato da Laura

Russo con illustrazioni di Elisa Mantoni

laNuovafrontiera junior



INDICE

Merlino

Pag. 11

La nascita di Artù

Pag. 17

La spada nella roccia

Pag. 25

Excalibur

Pag. 33

Le nozze di Artù

Pag. 41

La Tavola Rotonda

Pag. 47

Lancillotto

Pag. 53

Morgana

Pag. 59

Lancillotto e il drago

Pag. 67

La principessa Elaine

Pag. 73

Lancillotto e Ginevra

Pag. 79

Parsifal, un cuore puro

Pag. 87

La ricerca del Graal

Pag. 95

Biancofiore e il re pescatore

Pag. 101

L’ultima battaglia

Pag. 113



MERLINO

T

anto tanto tempo fa, quando i cavalieri combattevano ancora contro i draghi dalle fauci fumanti, in un piccolo borgo dell’antica Inghilterra, una giovane principessa viveva in un’altissima torre. Il re suo padre l’aveva rinchiusa lì, con l’unica compagnia di una vecchia nutrice, perché la principessa aspettava un bambino e non aveva saputo spiegare di chi fosse figlio. Una buia notte d’inverno rischiarata solo dai lampi di un terribile temporale, la giovane partorì. La nutrice, che per prima vide la creatura appena nata, si coprì il viso con le mani. “È il figlio del demonio!” gridò e cominciò a tremare come una foglia. Sul letto, fra le lenzuola, c’era un neonato con gli occhi aperti e lo sguardo di

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Merlino

un uomo adulto. La nutrice fuggì via atterrita ma la mamma prese la sua creatura fra le braccia. Il piccolo la guardò e sorrise. La principessa lo trovò bellissimo. “Ti chiamerai Merlino” gli disse. Da quel giorno il bimbo e sua madre vissero in una capanna nel bosco, lontano dalla reggia e dal villaggio. Fu subito chiaro che Merlino non era un bambino come gli altri. Già dai primi mesi di vita era in grado di parlare, conosceva il passato e sapeva leggere il futuro, per questo gli abitanti della regione, anche se avevano paura di lui, lo consultavano per chiedergli consiglio.

Nel castello di Camelot viveva un giovane re di nome Vortigern. Il re, che temeva gli attacchi dei nemici, già da lungo tempo aveva ordinato che venisse costruita un’alta torre di guardia. Molti uomini avevano lavorato alla torre, molte pietre e mattoni erano stati impiegati, ma ogni volta che un muro veniva costruito, subito si incrinava, le pietre si sbriciolavano e tutta la struttura rovinava al suolo. Il re, spaventato e con la testa piena

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Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda

di brutti presentimenti, si rivolse allora ai suoi consiglieri, i consiglieri consultarono gli indovini e gli indovini risposero che sulla torre gravava un sortilegio. L’unico modo per sconfiggerlo, dissero, era trovare un fanciullo nato senza padre e bagnare col suo sangue le fondamenta della torre. Vortigern allora ordinò alle guardie di cercare quel fanciullo e le guardie cercarono in ogni angolo del reame finché giunsero alla capanna nel bosco. “Sono io quello che cercate” disse Merlino andando loro incontro senza paura. “Portatemi dal re.” Ma al giovane re quella storia di uccidere un innocente non piaceva per niente, così decise di incontrare il ragazzo per potergli parlare. “So bene quello che gli indovini ti hanno detto, Vortigern” disse Merlino fissando il re con il suo sguardo antico. “Ma ti stanno ingannando. Io so perché le mura della torre continuano a crollare.” Al cospetto del re e dei suoi cortigiani, Merlino spiegò quello che per tutti era un mistero e che solo i suoi occhi fatati potevano vedere. Sotto la montagna dove Vortigern voleva costruire le sue

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Merlino

torri, immersi in un lago buio e profondo, dormivano due orribili draghi, uno rosso e uno verde, sepolti lì dalla notte dei tempi. Ogni volta che un muro veniva costruito i draghi ne avvertivano il peso sulla schiena e si scrollavano nel sonno per farlo cadere. “Sire,” disse Merlino, “fai scavare nel fianco della collina e trova il lago sotterraneo. Quando la luce del sole colpirà i due draghi essi si risveglieranno e combatteranno l’uno contro l’altro fino alla morte.” Il re ascoltò le parole di Merlino e ordinò che venissero eseguite le sue istruzioni. Tutto si verificò come previsto: appena il primo raggio di sole li investì, il drago verde e il drago rosso si risvegliarono e si gettarono l’uno contro l’altro ingaggiando una ferocissima battaglia. Il cielo e la terra si riempirono di orribili ruggiti, di fuoco e di fumo. Per tre volte sembrò che il drago verde stesse per prevalere, ma alla fine il drago rosso uccise l’avversario e poi, proprio come aveva detto il ragazzo che vedeva nel futuro, entrambi sprofondarono nella terra. Vortigern aveva sconfitto il sortilegio. La torre fu edificata e Merlino divenne il suo consigliere.

Passarono anni tranquilli nella reggia di Camelot e in tutto il regno, ma la pace non durò a lungo.

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