La Pagina di Campalto - Maggio 2017

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com maggio 2017 Anno IX N° 160

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

maggio

In questo numero:

Questo mese rappresenta l’esplosione della primavera: le giornate si allungano e le fronde degli alberi sono ricche di foglie. Cantare il Maggio è ancora una tradizione viva nel centro Italia. Se per i cristiani è il mese dedicato a Maria, per tutti è quello in cui cade la Festa della Mamma. A tutte le mamme, e chiaramente a tutte le donne, dedichiamo la tenera immagine di copertina tratta da un quadro di Gustav Klimt.

pardossi veneziani_muoversi a berlino_nuovi condomini_in bici tra sile e laguna nord_pillole di moda - campalto no_barene di campalto in mostra ad altino_un libro al mese_festa di primavera_come gestire il 730 precompilato_RILASSIAMOCI


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Paradossi veneziani di Francesca Rismondo Non ho mai pensato di andare in bus all’aeroporto Marco Polo di Venezia, e abito a 4 fermate proprio da quell’aeroporto. Sono partita spesso in aereo da Venezia, o comunque ho accompagnato numerose persone, sempre in macchina. Ogni volta che vedo i turisti da Venezia montare sul bus e pagare il biglietto di ben 8 euro per un percorso di 13 Km, quando io dall’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle a Parigi centro ho pagato 11,50 euro per 35 Km circa, mi viene male. E questo è solo un esempio, perché in nessun’ altra città europea ho trovato prezzi così cari per un percorso così breve. E fossi un turista preferirei prendere un bel bus ATVO che, sempre per 2

8 euro, porta direttamente a Piazzale Roma senza fermate intermedie, con valigie appositamente stivate nella parte sottostante e comodi posti a sedere per tutti. Ma lasciamo perdere i turisti, che si sa, Venezia è Venezia….. Il problema sussiste pure per noi residenti, possessori di carta Imob, che saremmo costretti a pagare comunque gli 8 euro interi se come punto di partenza o arrivo si ha l’aeroporto. Un bel modo per incentivare il traffico automobilistico e far riempire gli innumerevoli parcheggi temporanei dell’aeroporto, visto che sfido chiunque residente a pensare di pagare 8 euro per un biglietto che prevede una manciata di fermate con autobus stracolmi di

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turisti e valigie ovunque. Ancora tempo fa, in Consiglio di Municipalità, l’amministrazione si era impegnata a togliere questa vergognosa tariffa per i residenti.

Ma nessun residente ha ancora preso un bus per andare all’aeroporto quindi, come spesso accade, non è cambiato nulla.

muoversi a berlino

residenti che turisti. Treni, bus, tram e metropolitana, che conta ben 10 linee, coprono capillarmente l'ampio tessuto di una città che tra residenti, turisti e altri frequentatori occasionali raggiunge i 4.000.000; i tempi d'attesa superano raramente i 5 minuti e i mezzi sono affollati in qualsiasi ora del giorno. L'efficienza della rete di trasporto pubblico, unita alle migliaia di ciclisti che sfrecciano sulle piste a loro dedicate, fanno sì che il traffico automobilistico sia molto ridotto e di conseguenza scorrevole, grazie anche agli ampi viali larghi quanto una delle nostre autostrade. Le aree pedonali sono vastissime e permettono di camminare in sicurezza, soprattutto nel centro cittadino. Come spesso accade quando da una grande e moderna città europea si torna nella nostra realtà sembra di aver compiuto un viaggio a ritroso nel tempo. Lassù è normale saltare da un mezzo all'altro in qualsiasi ora del giorno, certi che la coincidenza ti farà attendere solo pochi minuti, mentre Campalto, dopo le otto di sera, è isolata dal contesto cittadino di terraferma. Chi si vuole spostare quindi cosa fa? Sale in auto, anche per percorrere pochi km.

di Gianfranco Albertini

Sono da poco tornato da un breve soggiorno a Berlino e quella rappresentata nell'illustrazione è una “Tageskarte”, ossia un biglietto di libera circolazione sui mezzi pubblici. La sua durata è di 24 ore (ma si può fare anche per più giorni) e, una volta obliterata, è valida su tutta la rete e Il costo, come si può ben vedere, è di € 7,70 uguale per tutti, sia

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Nel precedente numero della PDC avevamo parlato dei problemi legati all'inquinamento atmosferico da polveri sottili, in gran parte derivanti dalla combustione di idrocarburi e dal traffico di autoveicoli, ed è fresca la notizia che i ripetuti sforamenti dei parametri massimi di emissioni ci costerà una sanzione da parte dell'UE che potrebbe toccare

Nuovi condomini La nostra aiuola condominiale ospita diversi alberi con una certa varietà di essenze: cedro, pino, abete, aceri di vario tipo. È frequentata da uccelli in gran numero: tortore e colombacci che cercano riparo e protezione dalle doppiette dei cacciatori e poi il picchio rosso, la petulante ghiandaia, verdoni, cince, fringuelli e tante altre varietà. Da poco tempo nuovi condomini si sono aggregati alla vivace assemblea: gli scoiattoli. Ne ho contati quattro diversi, uno 4

un miliardo di euro se il problema non verrà affrontato in tempi brevi e saranno trovate le relative soluzioni. Così, noi poveri cittadini, saremo costretti a subire oltre ai danni legati alla salute anche quelli economici per colpa di amministrazioni incapaci di investire le adeguate risorse nel miglioramento dei servizi pubblici.

rosso come quelli che si vedono nei libri per bambini, due fulvi e un altro, piuttosto paffuto, che mi auguro possa essere una femmina gravida. Fa impressione vederli danzare sui rami più esili o spiccare balzi da far invidia ai più prestigiosi acrobati. Non so se saranno residenti effettivi di questo condominio a cielo aperto o solo ospiti occasionali: certo è che la presenza di animali un tempo selvatici sempre più vicini alle nostre abitazioni è un fenomeno che si sta diffondendo. La facilità di reperire cibo e l’assenza dei predatori “storici” potrebbe essere una delle cause. Comunque vadano le cose, soprattutto nelle prime ore del mattino, mi godo questi spettacoli che solo la natura sa offrire. Ma se sono arrivati gli scoiattoli, sempre più rare sono diventate le rondini e praticamente scomparsi i passeri, un tempo frequantissimi, che saltellavano portando allegria ovunque ci fosse qualche avanzo di cibo da beccare.

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in bici tra sile e laguna nord

di Gianfranco Albertini

Dopo molti anni di attesa siamo arrivati finalmente al taglio del nastro ufficiale fatto dal governatore Zaia in compagnia del sindaco Brugnaro e di una serie di altre autorità. La ciclabile tra Portegrandi e Caposile è finalmente una realtà con tutti i crismi dell'ufficialità. Una cerimonia molto informale ma abbastanza ricca di significati: la volontà di portare a livelli europei la rete ciclabile del Veneto e il riconoscimento della mobilità sostenibile come elemento trainante del turismo. Arrivare sul litorale in bici su percorsi protetti da oggi si può, costeggiando il Sile con viste spettacolari sulla Laguna Nord. Domenica 9 aprile una carovana composta da oltre 350 ciclisti provenienti da tutto il Veneto aveva

simbolicamente inaugurato il percorso. Partenza da Roncade, poi lungo il Sile a Caposile per proseguire nell’abbraccio della laguna fino a Jesolo e lungo il Piave concludere a San Donà l’allegra esperienza. Una sola osservazione da fare: mentre da Treviso si può raggiungere il mare correndo sempre su percorsi protetti, ciò non è possibile da Mestre. Rari sono i tratti di pista ciclabile e frequenti gli incroci con strade pericolose e trafficate. Anche le strade secondarie che corrono in quel poco di campagna sfuggita alla cementificazione sono conosciute e frequentate da non molte persone. Quasi del tutto inesistente un servizio di mezzi pubblici adatto al trasporto delle biciclette.

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Per una società più consapevole Gli alunni delle classi 2A e 2B dell’istituto Comprensivo Gramsci, ad inizio aprile, sono stati impegnati nell’attività “Percorsi e pericoli attorno alla scuola” in collaborazione con la Polizia Stradale (nell’ambito dell’attività di geografia sulle mappe e di educazione civica e sicurezza) Questa collaborazione è iniziata lo scorso anno sul tema della “Sicurezza in bicicletta”. A fine anno scolastico è prevista la visita degli alunni alla sezione elicotteri della Stradale. Prof. Santelli Mariaiva Scuola IC Gramsci Campalto

PILLOLE DI MODA di Monica Zennaro Cari lettori, questo mese apriamo una parentesi sul nostro corso “Mi faccio un abito da cartamodello” iniziato come fatto presente sulla PDC del mese di Marzo e che continuerà fino a Giugno. Io e Bruna siamo molto soddisfatte di come stanno andando le cose anche perchè abbiamo allieve molto volenterose e piene di entusiasmo! Siamo un bel gruppo che si incontra ogni lunedì dalle 16 alle 18 e non solo si cuce, ma si parla di moda, di abbinamenti di tessuti, della loro 6

storia e così via. Insomma una cosa diversa dai classici corsi di cucito! Abbiamo dato totale disponibilità nel recupero ore e ci sentiamo anche telefonicamente per vari consigli e, se necessario, possono passare da noi per risolvere qualsiasi problema. Ripercorrendo vari periodi della storia del costume, ci rendiamo conto che il ritorno del “vintage” anche nell'abbigliamento sarà una prossima tappa, magari nel prossimo corso in autunno potendoci abbinare l'insegnamento dei lavori

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all'uncinetto da abbinare ai modelli di cucito molto in voga negli anni 60/70. Insomma diciamo che questa esperienza sarà un trampolino di lancio per quello che io, Bruna e le nostre carissime amiche farà di noi una grande squadra di amicizia e creatività ! Miei cari lettori vorrei però darvi una pillolina di moda anche questo mese per cui vi parlerò del “Tailleur” La parola deriva dal francese e indica il sarto, colui che taglia il tessuto e confeziona il completo. In origine era un sarto da uomo, data la natura maschile del capo. Il primo tailleur da donna risale al 1885 realizzato dal sarto inglese John Redfern, cucito per la principessa di Galles. Fu “Coco Chanel” a rivisitare il capo negli anni Venti e a renderlo più femminile, morbido e sciolto. Da allora, tutte le maison si sono misurate e si misurano tuttora con questo protagonista dell'abbigliamento. L'icona indiscussa è naturalmente Giorgio Armani che, dalla seconda metà degli anni Settanta ne ha fatto stile del suo marchio. Innumerevoli le apparizioni sul grande schermo e l'abbinamento a grandi dive del cinema come Greta Garbo e Marlene Dietrich, famose anche per i modelli da loro indossati.... Vi è piaciuta questa piccola pillola??... A presto, Vostra Monica LA PAGINA DI CAMPALTO

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campalto no di Giuliano Brandoli

IL PARCO CHIARIN Il vocabolo “parco”, quando riferito ad una zona verde in una città, richiama luoghi puliti e curati all’interno dei quali è piacevole passeggiare, rilassarsi, giocare, apprezzarne l’atmosfera serena. E il “parco” Chiarin com’è? Beh, dipende da dove ci si trova! C’è una stradina curata e rilassante, provvista di panchine, che da via Orlanda attraversa tutto il “parco” per sbucare poi in via Sabbadino. All’inizio di questa, a sinistra, il parco è “molto” curato (in questo periodo,inizio maggio, erba molto rigogliosa alta una sessantina di cm e che esce dalle panchine, difficile 8

giocarci!); anche a destra è “molto” curato, ma non in tutta la sua estensione: a pochi metri dai giochi dei bambini c’è un’area (che viene considerata “bosco”) dove il camminarci dentro è problematico ed anche potenzialmente pericoloso per un bimbo non accompagnato; si dice (sono voci) che di notte, proprio in quelle zone, ma non solo in quelle, si svolgano traffici poco edificanti. Proseguendo dopo i giochi, a sinistra e a destra della stradina, ci sono altre vaste zone incolte dove “vivono” alberi non curati da anni i cui lunghi rami si intersecano, anche ad altezza d’uomo; zone con sterpaglie e giovani piante inselvatichite , rami a terra, piante moribonde; abbiamo notato un grosso ramo che, staccatosi dal tronco, è appoggiato su un ramo sottostante: basterebbe un colpo di vento e potrebbe cadere a terra rischiando di colpire qualcuno! E’ questo il “bosco” che dovrebbero imparare ad apprezzare grandi e piccoli? Abbandonato a sé stesso, senza pulizia, senza amore? Sarebbe possibile ed educativo per una scolaresca visitarlo per ammirarne il fascino? Ai limiti del “parco” poi, proprio vicinissimi al marciapiede di via Chiarin, ci sono due alberi acciaccati da tempo; in un paio di questi (con il tronco malinconicamente inclinato,

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uno ad est e l’altro ad ovest) ci sono segni di relativamente recenti potature; e i rami potati, assieme ad altre ramaglie giacciono, malinconicamente, ancora a terra vicine al bordo del marciapiede. E, come sorpresa di fine aprile, una esplosione di bruchi americani che dopo essersi mangiati tutte le foglie di due piante adulte di biancospino, sono scesi a terra in fila indiana tramite lunghe ragnatele che, difficili da notare, spesso si sono appiccicate, assieme ai loro bruchi passeggeri, alla pelle e ai vestiti di malcapitati passanti; tutto questo malgrado le numerose segnalazioni fatte dai cittadini. Ci chiediamo: è questo il livello standard qualitativo nella cura di un “parco/bosco” cittadino? Oppure manca, da un bel po’ di anni, una manutenzione programmata, attenta e certa durante il corso di tutto l’anno? Il centro di Berlino, ospita il “Tiergarten”, un parco di oltre 350 ettari (paragonabile a un’area compresa tra via Gobbi, via San Donà, Via Martiri della Libertà e via Orlanda): gli alberi ad alto fusto si alternano ai prati e agli specchi d’acqua mentre una fitta rete di frequentatissimi viali pedonali lo attraversa per parecchi Km. Il tutto è perfettamente tenuto, l’erba rasata e viali puliti. Perché là è possibile mentre da noi tutto viene lasciato all’abbandono e all’incuria? LA PAGINA DI CAMPALTO

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A partire da venerdì 12 maggio e fino a domenica 28 sarà visitabile, presso la Sala del Centro Civico di Altino, la mostra fotografica dal titolo: “Barena di Campalto: paesaggio, biodiversità, futuro”. Orario di apertura: sabato e domenica: 10.30-13.00 15.00-18.00 su prenotazione il venerdì mattina. Per informazione e prenotazione: la_salsola@libero.it L'iniziativa è organizzata dal Gruppo per la salvaguardia dell'ambiente “La Salsola” e dall'associazione “La Carta di Altino”.

La Carta di Altino Un gruppo di persone - Ci siamo ritrovati ad Altino con una intuizione comune: “vorrei che Altino diventasse il luogo in cui…” Questo “luogo” è capace di far nascere sogni: solo individuali o anche collettivi? è questo il primo passaggio impegnativo. Riusciremo a scoprire il denominatore comune fra chi coltiva dei valori e chi persegue delle buone pratiche? Reimparare a stare insieme nell’ascolto, nella moderazione della propria espressione, nella passione di costruire un “noi” 10

capace di proporre. Un luogo - Non sarebbe la prima volta che un luogo dimenticato e marginale diventa il cuore di “qualcosa”. Questo luogo ha restituito oggetti che parlano di una civiltà alta, presente qui da qualche migliaio di anni. Questo luogo custodisce una città sepolta che attende di essere rivisitata. Questo luogo emana un’energia che vogliamo ascoltare. Ma Altino non è solo archeologia, è anche ambiente naturale conservato intatto che è possibile incontrare, guardare, sentire, amare.

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E’ storia di un ambiente rurale che ha vissuto la rinascita della bonifica. Un cammino - Forse ci siamo messi insieme proprio perché tutto questo l’abbiamo percepito e abbiamo condiviso il desiderio di ricordare e di guardare avanti. Questa “cosa” che ci è accaduta ad Altino ci apre un cammino verso nuovi “stili di

vita”. Scriviamo per fissare gli elementi già condivisi e per mostrare con semplicità le linee a chiunque volesse unirsi a questa ricerca, qui o in qualsiasi altro luogo ove si trovi. Consideriamo questo testo come la prima pietra della Carta di Altino che si svilupperà a seconda delle esperienze che riusciremo a vivere e condividere.

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Vi dico subito che questo libro è il regalo perfetto per chi ama la storia raccontata in modo divulgativo, con ottima prosa e tanti approfondimenti. Il libro è il racconto degli eroi e delle eroine che salvarono i capolavori italiani saccheggiati da Napoleone e da Hitler: in quei due periodo storici il nostro patrimonio culturale ha subito gravi furti, a mio avviso sconosciuti ai più per la loro importanza numerica. Pur fatti con due finalità diverse, Napoleone per costruire un grande museo aperto al pubblico con intento educativo prendendo capolavori in mano privata per farli 12

diventare pubblici, Hitler per creare un museo celebrativo del nazismo, il risultato è che importantissimi capolavori della nostra cultura sono stati portati fuori dell’Italia e in alcuni casi non sono più ritornati. Ovviamente questa storia riguarda anche Venezia, in quanto città ricchissima di opere d’arte. Napoleone si accanisce contro il patrimonio della città, bestia nera per il generale: infatti la vecchia repubblica aristocratica cozza con la sua idea della neonata repubblica rivoluzionaria. A Napoleone ricordiamo dobbiamo anche la distruzione della Chiesa di San Geminiano (opera del Sansovino) per la creazione del Salone da Ballo nell’Ala Napoleonica delle Procuratie. Chiesa spogliate, rase al suolo in alcuni casi, stessa sorte per moltissimi conventi. Sappiamo che il buon Antonio Canova fu spedito a Parigi dal Papa (astutissima mossa quella di mandare il più grande artista italiano dell’epoca, ammirato in tutta Europa) e grazie a un grandissimo lavoro diplomatico, non solo suo a dire il vero, riuscì a recuperare moltissime opere (non solo Veneziane) tra cui la famosa Quadriga proveniente dalla Basilica di San Marco che ugualmente erano stati portati nella capitale francese (cavalli a loro volta saccheggiati dai Veneziani a Costantinopoli nel periodo delle crociate). Purtroppo molti capolavori provenienti da Venezia nella città non faranno ritorno e andranno a costituire

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i nascenti Musei Vaticani. Altri rimarranno in Francia come il famoso quadro di Veronese “Le nozze di Cana” dipinto per il monastero di San Giorgio. Tra l’epoca Napoleonica e la seconda Guerra Mondiale saccheggi sono stati commessi anche dagli Austriaci che consideravano Venezia una provincia dalla quale le opere si potevano sottrarre per portale nella capitale dell’Impero.

Anche durante la seconda guerra mondiale il patrimonio della città fu saccheggiato ripetutamente, aggirando la legge che permetteva le esportazioni prima, e durante l’occupazione tedesca senza scrupoli di sorta. Non mancarono i tentativi di mettere in salvo le opere anche spostando i capolavori dalle loro sedi per nasconderli in luoghi più sicuri. Romena Brugnerotto

Puntuale come ogni anno, nel mese di maggio arriva la Festa di Primavera. Si svolgerà nell’area adiacente il patronato della parrocchia di san Benedetto e inizierà con uno spettacolo teatrale proposto dal “Gruppo del Venerdì” nella serata di giovedì 18. Nei giorni successivi giochi per tutti e tanta musica di tutti i generi, da quella vintage, al rock, alla disco music. il tutto corredato dalle proposte gastronomiche più svariate. Domenica 21 la conclusione con la celebrazione eucaristica, il prnazo comunitario e tanti momenti di aggregazione. Il programma dettagliato si può vedere nei libretti in distribuzione presso le attività commerciali. Buona Festa di Primavera a tutti!

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Come gestire il proprio mod. 730 precompilato Mini corso proposto e curato da Carlo Dalla Pietà (ex dipendente dell’Agenzia Entrate) e organizzato dall’Associazione Blog Territori e Paradossi. Gli incontri si terranno presso il centro internet del Centro Polifunzionale Pascoli di Campalto Il corso si propone di guidare passopasso gli utenti alla gestione pratica

del proprio modello 730 precompilato, invogliandoli ad operare in autonomia. Durante gli incontri vengono suggerite anche le modalità per gestire in sicurezza le proprie credenziali, archiviare e conservare i documenti nei pc. Il corso si svolgerà in due lezioni di 2 ore ( 17.00 – 19.00) nei giorni mercoledi 24 e mercoledi 32 maggio ( una settimana di tempo fra un incontro e l'altro dovrebbe consentire a tutti i partecipanti di lavorare a casa, per poi discutere in aula i problemi incontrati ). Nell’aula le postazioni disponibili sono 9 e se ci fossero ulteriori richieste di partecipazione è prevista una seconda sessione da svolgersi nella prima metà di giugno. La partecipazione è gratuita. Per richieste di partecipazione inviare una email a: info@territorieparadossi.it

giorno 1 (due ore) 1. Attività preliminari: raccolta della documentazione (ricevute, fatture e scontrini), calcolo delle spese mediche 2. Gestione del mod.730 precompilato: modalità di accesso (credenziali Fisconline, Inps, SPID o NoiPA), controllo dei dati inseriti dall’Agenzia Entrate, modifiche - inserimenti nuovi dati, conferma e invio del mod. 730 giorno 2 (due ore) 1. Come rimediare agli errori di compilazione: correggere il mod. 730 inviato, correggere o modificare il mod. 730 liquidato , il modello Unico integrativo del mod. 730 2. Problematiche e quesiti dei partecipanti

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rilassiamoci...

Non hai ricevuto la mia mail?

OH INSOMMA, SE NON SCANDISCE BENE LE PAROLE NON RIESCO A CAPIRLA

Un recente studio ha dimostrato che le donne in sovrappeso vivono più a lungo dell’uomo che glielo fa notare

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori & Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Michele Lucchetta, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.


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