Serata Poesie 2023

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Città di Venezia

“Le Città in festa”

Progetto CampArte

Blog Territori e Paradossi

Amici di Oliviero Lessi

Istituto Comprensivo A. Gramsci

Venezia - Campalto

...amo te che mi ascolti...

Serata di poesie e musica

Venerdì 14 aprile 2023 - ore 20.30

Auditorio I.C. “A. Gramsci” - Campalto

Amai

Amai trite parole che non uno osava.

M'incantò la rima fiore amore, la più antica, difficile del mondo

Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica.

Con paura il cuore le si accosta, che più non l'abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco.

Umberto Saba (Mediterranee, 1946)

Composizioni lette da:

Cristina Pappalardo

Studenti I. C. ”A. Gramsci”

Intermezzi musicali proposti da:

Michael Fiorin: pianoforte e chitarra

Chiara Foffano: voce solista

Can't Help Falling in love (Elvis Presley)

Giudizi Universali (Samuele Bersani)

Almeno tu nell'universo (Mia Martini)

Meravigliosa creatura (Gianna Nannini)

Eppure sentire (un senso di te) (Elisa)

Se mi vuoi

(Pino Daniele e Irene Grandi)

Gruppo musicale I. C.”A. Gramsci”

GIULIANO BRANDOLI

POESIA

Da tempo non ti parlo, ti ignoro, quasi! E pure sei dentro di me tra ragnatele, e bastardi angoli impolverati. Sarà l’età, sarà la vita!

Ma voglio ritrovarti e accarezzare insieme le parole, rivivere istanti indelebili ed amare, anche se tutto non è come prima. E coniugare insieme vita, sorrisi, ricordi, amore. E, forse, nostalgia!

SU DI TE

Mani di profumo come un alito tracciano sottili e dolci brividi. Dalle spalle ai morbidi fianchi disegnano il tuo respiro, e senza lasciarti sfiorano rossi desideri nascenti. Lo sai?

Profumi di amore e gelsomino!

CRISTINA PAPPALARDO

IL SOGNO PIÙ BELLO

Sapere che sei e sarai così vicino a me fa sussultare il mio cuore non dire di te, ma pensarti. Non parlare con te, ma abbracciarti, anche solo in una nuvola di cielo azzurro.

Nascosti tra universo e pianeta terra… nell’alba invernale più gelida o nella notte d’estate più bollente Tu, la mia stella più bella

Io il tuo cielo più limpido per accoglierti tra le mie braccia. Così siamo tu e io nel mio sogno più bello

PENSIERO CONTORTO, MA NON TROPPO

Struggerti per noi domani. Danzare come un derviscio. Scrutare nel profondo per poi risalire in un soffio. Il nostro amore è volato via ripresentandosi prepotentemente in ogni luogo, in ogni sguardo O attimo di vita vissuta! All’ombra di un sogno si svela la verità e in realtà capisco che solo l’invisibile si manifesta agli occhi degli altri…

È il fondo nascosto del visibile

BIVIO D’AMORE

Ovunque io sia assente o presente tu sei ciò che manca.

Percepisco la tua assenza presente nel mio cuore e nella mia mente.

Duplice vita d’amori contrapposti in singolar tenzone chi avrà la meglio?

Rifuggo la folla e soffoco in luoghi isolati. Sento pulsare il mio cuore indifeso dinnanzi ai tuoi colpi:

smarrimento una volta giunta al bivio.

CRISTINA

Angelo di Cristo tu sei e strenuo difensore dei deboli.

Nome da guerriera ti hanno donato destinata a morire per amore.

Veleggi come un’ombra e testimoni che Cristo è anche donna e poeta.

Senza di te ogni mio verso non ha più voce.

SERGIO SCANCELLI

TI VEDO

Ti vedo in questa foto in bianco e nero seduta sulla sabbia della pineta di Malamocco. Guardi l’obiettivo che ti sta inquadrando ridente e con gli occhi grandi appena posti in ombra dal berrettino con la stella rossa delle guardie della rivoluzione di Mao Tze Tung.

Loris ci scherzava Mao Tze Tung nuotava. Ora non c’è più; la sua forza è racchiusa in un mausoleo granitico come quella di Marx e Lenin e le masse vanno in processione piano piano per non destarla.

Troppo o troppo poco Sangue Culla il loro sonno.

…e tu mi guardi ridente con gli occhi grandi.

TRILOGIA DONNA

Lunghi silenzi tra di noi, lunghi silenzi scanditi dal plic-ploc di una goccia sul lavello, visitati dal profumo del sugo sul fuoco

dagli sbuffi di vapore del ferro da stiro.

China sull’asse

ripianando le grinze di candide vesti, pensi che sia tempo rubato all’esistenza. Lunghi silenzi tra di noi Tacite intese… E la farfalla di Dinard sulla tua spalla è un sogno liberatore.

BARBARA DORDIT

LA PIAVOLA DE L’AQUA GRANDA

L’aqua riva dal cielo e dal mar no la ghe sta in canal. La entra ne le case a pianteren come se la fusse un velen e la vien spuada fora, drita in cale, co la roba. La gente se afana par niente. “dove andaremo a finir” se sente.

‘Na piavola galegia, la ga i ochi serai e ‘na man la rancura. No, no, no la va butada, a ‘na putea la vegnarà dada.

Poareta, la par morta negada.

‘na man pietosa ghe verze i ochi e na voze siga:

“la xe viva”.

Netada e vestia co vestiti veci che no se buta via ‘deso la par ‘na siora. Tuti la varda.

Cussì xe sta par la nostra cità dove l’aqua ‘na guera ga portà. La gente, però, no se gha tirà indrio. Ogni fazada xe stada carezada e dal fango netada.

Cara Venexia te vardo nei ochi, fin in fondo, ti xe come l’Araba Fenice, ti xe tornada al mondo.

CAMPI

Sgusciata da calle, il mio sguardo abbraccia lo spazio ameno di un campo. Respiro e odo correnti di voci umane. Fondo parole talora vane. Case intorno vedo a protezione di precari incontri, di sguardi in tensione, di promesse fatue, di segreti urlati, di bimbi sereni dal gioco appagati. Gente, assiepata sul limitar dei locali, attende l’imbrunire. Un altro dì di lì a poco ha da venire. Stare insieme sfida l’inquieto pensare. Scorgo una vera da pozzo nel mio girovagare. Si erge come perno Di una giostra umana, quotidiana

ALESSANDRO ZANON

CANTO VAGABONDO

Navigatore solitario io sono a tracciar sconfinati improbabili orizzonti, dove spazio e tempo danzano la danza dell’incontro. Da mare ad altro mare, da terra ad altre terre vaga il mio canto struggente, malinconico sino a raggiungere rive sconosciute e sinergie diverse, ignoti idiomi, lingue codificate ora nel mio eterno canto vagabondo…

RIFLESSI SULL’ACQUA

... E vidi infine il mare Fluttuante mistero di ombra e luce indescrivibile attimo di silenzio e suono, tra toni sfumati di azzurro e turchese.

… E contemplai il mare:

mai luogo più dolce e incantato fu scelto dai Numi per essere culla

… E amai il mare Che odora di alghe e ricordi e che scorre, come di ognuno il sogno, e che passa e che porta lontano, oltre al fiordo …

E di quelle violette al balcone

c’è solo un dolce eterno cullare tra il cielo e la terra tra il cielo ed il mare …

ANITA MENEGOZZO

IN EQUILIBRIO AL CASO

Per più della metà di ogni mio passo ho osato oltre il previsto senza nessun bisogno di pretesto Ho avuto per selciato orme che a volte riconosco a stento così ho imparato presto mio malgrado a navigare a istinto. Ciò che ero più che certo d'aver perso pare che in fondo non sia mai esistito e il mio futuro prossimo venturo se ne sta tutto ancora rannicchiato come se fosse un feto nel suo sogno. Del più che impercettibile dettaglio dell'attimo ineffabile mi accorgo che respiro

Ma infine sono ancora sempre quello non altro che un acrobata del tempo in equilibrio al caso

Zona di puro arbitrio immeritato da cui non si guarisce che morendo

EVOLUZIONE

...Ma appena rivolgemmo gli sguardi verso l' alto ci apparve il nostro mare a testa in giù sospeso color piombo . Le stelle conficcate fra le onde come carcasse bianche tra le dune Vedemmo le radici disperate protese ad implorare a mani nude almeno per un sole ed i licheni secchi coprire il viso a tutti i vecchi tronchi per il troppo pudore di quanto andò perduto

Nessuno che arrischiasse ormai di bere quell' acqua color melma, più densa di una colpa e dura a deglutirsi

La si sorbiva poca e lentamente dai pori della pelle curando di evitare le ferite. Si era sopravvissuti tutti o quasi, solo per il timore di contarci E si restava eretti grazie ai ginocchi immersi in fanghi asciutti . Cosi che nell’oblio pietoso dell’attesa in un residuo spasmo di bellezza ma inconsapevolmente ci trasformammo in fiori.

MARIA TERESA MORINI

IL SOPRABITO BUTTATO

Prigioniera nella piega del soprabito buttato é rimasta l'aria della sera della mia passeggiata. Stoffa che ha coperto il corpo mossa dal mio respiro e movimento. Sotto a sinistra batteva il cuore, giusto sotto al bottone d'osso. Non m'accorgevo che l'aria voleva catturarmi venirmi ad abitare forse per rubare le idee e i pensieri scarlatti che ti riguardano.

DI TE MI PIACE TUTTO

Di te mi piace tutto, lo sai.

Anche le bugie che dici senza guardarmi negli occhi. E ora che il tempo è passato per poterti dire le mie, lancio sassi piatti nel fiume ed impreco.

NAVIGLIO DEL BRENTA

Ier sera il naviglio del Brenta trascinava un colore di stracci un verde melmoso, impreciso. Pareva un’insidia tra foglie e ramaglie. Camminavo sull’argine incolto lungo reti a confine e rosse lamiere. Nemmeno i cani abbaiavano tanto, la loro rabbia s’era già arresa.

MARINA LONGO

UN TUFFO AL CUORE

Sei andato lontano oltre l'infinito dove il mio sguardo non arriva. Dove il mare si fa tutt'uno col cielo dove il mio cuore ti raggiungerà sempre anche oltre l'orizzonte dove il nulla incontrerà il tutto.

PIOVE

Il cielo è plumbeo grigio silenzio solo silenzio lo scricchiolio della ghiaia mi fa compagnia mi aspetti lo so non posso mancare ed eccoti là che mi sorridi!

FORZA

No non mi arrendo, anche se le mie ali si sono spezzate anche il mio cuore è stato strappato io non mi arrendo e ogni volta che sentirò quel soffio di vento che mi accarezza io so che sei tu vicino a me che mi dice forza coraggio riprendi il volo io sono qui

Ti guardo e nei tuoi occhi mi perdo quanti progetti, quante speranze, quante parole non dette! ho voglia di abbracciarti la mia mano ti accarezza, ma sotto le dita sento solo il legno della tua croce piove ! ciao! a domani.

SPERANZA

l'alba di un nuovo giorno è arrivata tra una miriade di colori che il cielo ci offre tra i raggi del sole che stanno spuntando. Io so che tu sei là, e anche oggi mi regali il dono di esserci grazie di vivere ancora in me

GIOVANNI CAMALI

TRA LE DITA

Spighe di grano maturo di ambra il sole le colora fragranza tra le dita profumo d’estate gocce di rugiada. Un piacere sentirle cantare sbattute dal vento Vederle ondeggiare aprirsi come drappi di lunghi sipari per il regista che altro non può fare se non ammirare.

TU PIÙ DI ME

Tu più di me ed io grazie a te, a colmare i vuoti di un cervello curioso, appassionato. Uno strigile a far pulizia affinché la pelle respiri e possa scivolare come un bronzo nel mare. E poi … nuotare, galleggiare, sognare, come fai tu nel castello fiorito di favole leggere.

COMPOSIZIONI DEGLI ALUNNI

CLASSI SECONDE - S.M. “A. GRAMSCI”

Pubblichiamo, per motivi di spazio, solo una scelta delle tante poesie che gli studenti hanno composto. Non hanno un titolo: sono infatti ispirate alla frase di Umberto Saba che caratterizza la rassegna di quest’anno “Amo te che mi ascolti”.

Amo te che mi ascolti

Amo te che ascolti le mie parole e che capisci ciò che voglio dire. Amo te perché importante mi fai sentire, perché se piango, con calma mi fai finire. L’amore è un sentimento che non si può spiegare, è naturale.

Tu che mi ascolti, tu che sai come farmi felice, tu che l’amore mi hai fatto scoprire.

Due farfalle bianche, che s’inseguono l’un l’altre, nel cielo celeste si mimetizzano e con le ali s’incalzano.

Due bambini giocano insieme, e si ascoltano l’un l’altro, si rincuorano quando uno geme, l’uno con l’altro insieme. Un sorriso splende sui loro volti, che si guardano coinvolti, con intensità.

E con lealtà

Amo te che mi ascolti.

Amo te che mi parli. Amo te Quando sorridi

Amo te che mi ascolti, perché mi sai ascoltare e io ascolto te.

Ti amo perché mi dai: la gioia, la tristezza, la speranza, la voglia di vivere. Sei la mia libertà. Ti amo perch[ sei proprio tu.

I love you

Rialzarsi è ricominciare Liberarsi è sfogarsi

Sognare è volare

Ascoltare è imparare

Amare è sapersi fidare Impazzire è esplodere

Imprigionarsi è rinchiudersi Perdersi è una sconfitta

Ma vincere è vivere

Amo te che ascolti ogni mio racconto, amo te che ascolti ogni mia felicità e i tuoi occhi non si staccano mai dai miei per l’amore e l’amicizia.

Il tuo amore è come un racconto nel tuo cuore, e la tua amicizia è una felicità, come due colori diversi, rosso e giallo, ma molto significativi. Amo te che ascolti.

Ballare, giocare, danzare, come le nuvole sanno fare con un cerchio giallo nel cielo ogni giorno fa’ il giro da zero.

Fili verdi nel terreno e sopra di essi gocce di rugiada.

Tu che mi ascolti e mi ami, ricorda queste parole in onore del tuo sorriso. Ogni volta che non ci sarò, pensa a una carezza sul tuo viso.

Amo te che mi ascolti quando mi ritrovo nei momenti più difficili della giornata. Amo te che mi ascolti mentre discutiamo dei nostri problemi. Amo te che mi ascolti quando ti dico che io sarò il primo ad ascoltarti

Dedico questa poesia a te, perché le tue guance rosse, mi ricordano le nuvole rosate al tramonto, i tuoi capelli meravigliosamente mossi mi ricordano il mare in burrasca, ma in un giorno sereno, dove la forza del tuo amore, supera quella del sole.

Daisy Urgan

Un dolce profumo Invade le mie narici, è l’odore di casa, che tanto mi mancava.

È l’odore di un amore Che non ha confini, un amore grande che ci accomuna e che, allo stesso tempo, ci rende unici.

Tu che mi lodi con la tua attenzione, spero che per te sia facile la comprensione. Della mia vita un po’ ti racconterò e spero tanto che non ti annoierai.

Mi chiamo Salvatore e Logambino di cognome e la vita è bella anche se a volte ingiusta, infida come una locusta, ma pur sempre bella è la vita, profumata come una margherita.

Amo te che mi ascolti con amore, prendendomi la mano e regalandomi un fiore. Amo te che mi sai capire Come nessun altro sa fare. All’alba mi sveglio e penso a te, vedo delle nuvole rosse e blu e mi ricordano tu (te..).

ogni tua parola è una carezza che mi sfiora il viso.

Amo te che mi ascolti, una fra tante che mi ignorano; amo te che mi ammiri, una fra tante che si voltano; amo te che mi rassereni, una fra tante che mi rendono inutile; amo te che mi affianchi, una fra tante che mi lasciano da sola; amo te, anche senza un motivo, amo te come tu ami me.

Amo te che mi ascolti senza giudicare, nella mia lingua non ti è possibile comunicare, ma capisco cosa pensi e provi attraverso i tuoi gesti.

Amo te che sin dal primo momento non hai mai espresso un lamento.

Comunichiamo attraverso le emozioni e se senti che son triste non mi abbandoni.

Probabilmente le nostre strade si divideranno, ma ti vedrò comunque ogni anno.

Se ti lascerò, lo farò per il tuo bene, e spero che la persona che ti terrà ti ami quanto me.

Ultimamente ti porto sempre due mele, le mangi sempre con impazienza, talvolta sputando alcuni pezzi.

Ogni volta che ti lascio legato e vado a prendere la sella, mi guardi con attenzione, cambiando posizione.

Quando ti metto in box a fine lezione, per il posto in cui stai mi sembri in una cella.

Per queste parole ho dato il 100% Proprio come il tuo nome: 100%.

Tu con un orecchio, mi dai amore parecchio. Ti incanto scrivendo e tu ti immergi scrivendo.

Dopo la pandemia, cosa resta? La poesia. Ora c’è la guerra E molti uomini a terra.

Dev’esserci libertà, pace e solidarietà. Ti prego, sii d’aiuto Parla! Non rimanere muto.

Lascia quelli in pericolo ripararsi, gli stanche riposarsi. Asciuga le lacrime di chi piange e convinci chi finge.

Non arrendiamoci ora, ci batteremo insieme, ancora. Non vince chi si sforza, l’unione fa’ la forza!

PROGETTO CAMPARTE

Nasce con l'intento di proporre occasioni artistiche e culturali durante tutto l'anno nel territorio della Municipalità di Favaro. Vuole essere propulsore di iniziative e di manifestazioni legate all'arte in tutte le sue declinazioni e alla cultura nel senso più ampio del termine. Debutta nell’autunno del 2013 ospitando la poetessa Beatrice Niccolai e successivamente i “Venice Cello Ensemble” e i “Vocal Skyline” che si esibiscono in applauditisimi concerti. Il legame con il territorio è forte e l'iniziativa ha, tra i suoi obiettivi, quello di creare un dialogo tra la manifestazione e la sua localizzazione affinché si valorizzino reciprocamente.

BLOG TERRITORI E PARADOSSI

Nata ufficialmente nel 2006 grazie ad un gruppo di giovani donne e amanti della cultura, anche dopo la sua costituzione ufficiale l’associazione ha mantenuto l'impostazione e il principio che ne aveva incoraggiato la nascita: condividere il proprio amore per la cultura e l'arte. Agendo sempre in regime di vero volontariato e adattandosi con tenacia anche agli oramai pressoché inesistenti fondi pubblici per la cultura, organizza eventi e propone attività e iniziative nel territorio. Organizza corsi di fotografia; si fa promotrice di mostre ed eventi legati all'arte nelle sue varie espressioni; si occupa della redazione e la distribuzione nelle versioni cartacea e digitale del mensile La Pagina di Campalto. Collabora con altri enti e associazioni per la crescita culturale e sociale del territorio.

AMICI DI OLIVIERO LESSI

Il 18 maggio del 1953 nasceva Oliviero Lessi, uno dei protagonisti dei cambiamenti sociali, economici e culturali degli ultimi tre decenni del Novecento, che hanno interessato Campalto e il panorama veneziano e padovano.

Professore di statistica presso l’università di Padova, Bologna e Potenza

è prematuramente scomparso nel 1995 a causa di un incidente stradale.

A 20 anni dalla sua morte è nata l’Associazione di promozione sociale “Amici di Oliviero Lessi” con l’obiettivo di mantenerne vivo il ricordo attraverso svariate attività.

Dai concorsi di poesia alle serate teatrali, passando per l’organizzazione di concerti e dibatti a sfondo sociale, questo gruppo di volontari ha animato il panorama campaltino degli ultimi anni.

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