distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese
http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com DICEMBRE - GENNAIO 2018/19 Anno XV N° 176
MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ
BUONE FESTE L’anno sta per finire e ai nostri lettori rivolgiamo l’augurio per un 2019 sereno e positivo. Abbiamo scelto di dedicare la copertina a un presepe napoletano visto che a ogni Natale si ripresenta il solito problema: può una rappresentazione sacra in un luogo pubblico come una scuola offendere la sensibilità di “culture” diverse dalla nostra? A voi le considerazioni, ma un messaggio di pace, come quello presente nella natività, non crediamo possa fare del male ad alcuno.
In questo numero: I CERTOSINI, I MOROSINI E IL PATRIARCATO DI VENEZIA_ANIMARE CAMPALTO_EDUCARE ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA_CAMPALTO NO/SI_COMPOSTAGGIO DOMESTICO_LE ATTIVITÀ DEL CIRCOLO AUSER_PILLOLE DI MODA_SERATA POESIE.
LA PAGINA DI CAMPALTO
Il libro è il risultato di due anni di ricerche condotte in Archivio di Stato e del Patriarcato di Venezia. Racconta la storia dei Certosini di Tombello e Terzo di Tessera, dei nobili Morosini di San Martino di Campalto e alcuni fatti accaduti sulle proprietà del Patriarcato, da Campalton sino alla foce del Dese. I frati Certosini giunsero a Venezia da Firenze nel 1422, condotti da S. Bernardino da Siena che convinse il Governo della Repubblica ad affidargli l'isola di S. Andrea del Lido. Nel 1435 i Certosini ricevettero per testamento da Nicolò Cornaro, la vasta possessione di Tombello, una località situata sul margine della laguna di Campalto. La possessione 2
era composta da boschi, paludi, una cava di creta, case, fienili e animali e comprendeva l’area dove ora si trova il Parco di San Giuliano e, in parte, del Villaggio Laguna. Su quella possessione i Certosini realizzarono un’importante azienda agricola sul modello della “grangia”, ossia una fattoria composta da edifici per la conservazione del grano, per la lavorazione del latte e del vino, le stalle, l’ospizio per i frati e un oratorio dedicato a San Marco. Lo scavo cinquecentesco dell'Osellino, eseguito per difendere Venezia e la laguna dalle piene e le torbide del Marzenego, fu realizzato tagliando nel mezzo la proprietà dei Certosini [e dei Morosini] e, con il passare del tempo quel territorio, posto oltre l'Osellino verso la laguna, fu conquistato dalle acque salse e diventò barenicolo. Con le leggi napoleoniche del 1805/1810 gli Enti ecclesiastici furono soppressi, i terreni e gli edifici diventarono dello Stato e, nel 1806, i frati Certosini dovettero lasciare il monastero di S. Andrea del Lido e la grangia di Tombello e di Terzo. Attualmente, a ricordarci i fatti accaduti in questo territorio, c'è solo una laterale di via Passo, la via "dei Certosini" e, al Villaggio Laguna, la “via Tombelle”. La famiglia Morosini è un'altra presenza importantissima per Campalto. Fu Lorenzo Morosini che nel 1503 supplicò le autorità religiose di poter riedificare l’antica chiesa di
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S. Martino di Strada, ridotta in quel tempo a un cumulo di ruderi. Lorenzo Morosini e i suoi eredi furono dichiarati "giuspatroni" della chiesa, il che significava il diritto di scelta del parroco e il dovere di mantenere in buono stato i beni della chiesa. I Morosini possedevano in Campalto vaste proprietà terriere ed erano titolari del Passo di Campalto e dell’osteria al Passo. Avevano anche le barche per esercitare il traghetto a pedaggio per Venezia. Durante l’insurrezione di Venezia del 1848/49 [e la proclamazione della Repubblica di San Marco di Daniele Manin], Campalto fu più volte bombardata e la chiesa subì gravi danni. Fu usata come caserma e ospedale militare e il parroco si rifugiò nella
parrocchia di Favaro. Da alcune lettere al vescovo si comprende che fu un periodo assai difficile perché lo stato di miseria dei parrocchiani era molto diffuso e a stento trovavano di che sfamarsi. Dopo la caduta della Repubblica, la situazione finanziaria dei Morosini peggiorò e non furono in grado di far fronte ai bisogni della chiesa. Numerosissime furono le lettere dei parroci al vescovo di Treviso per denunciare lo stato di trascuratezza e di abbandono della chiesa. Finalmente, il 31 agosto 1889, Giuseppe Francesco Morosini, ultimo erede della famiglia, scrisse la lettera di rinunzia allo jus Patronato della chiesa parrocchiale di Campalto. Lionello Pellizzer
Continua il percorso di elaborazione di AniMARE CAMPALTO, il progetto che si propone di riattivare legami e relazioni di cittadinanza attiva a partire dai problemi concreti di Campalto, intesa come la realtà in cui tutti noi viviamo, sia che vi abitiamo sia che vi operiamo dal punto di vista lavorativo o sociale. Dall’avvio del percorso nel mese di ottobre fino ad oggi sono state svolte 3 interviste di gruppo (focus group) alle realtà associative, del lavoro e dell’economia, giovanili oltre a circa 15 interviste singole a personalità significative del paese. LA PAGINA DI CAMPALTO
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A tutti è stato chiesto quali sono i punti di forza di Campalto, quali i punti di debolezza, quali le azioni concrete da individuare per migliorare la vita del territorio. Giovedì 13 dicembre presso il Centro Pascoli si è tenuto un primo incontro di restituzione dei contenuti raccolti durante le interviste. Soprattutto, scopo dell’incontro di giovedì era scegliere insieme – in una logica orizzontale e di partecipazione – quelle che il gruppo riteneva essere le priorità su cui concentrarsi, sia rispetto alle azioni che si possono mettere in moto dal basso, sia riguardo a quelle che richiedono l’attivazione di soggetti istituzionali. Tutti i punti di vista incontrati durante le interviste in realtà partono da un comune riconoscimento: Campalto ha una collocazione che potrebbe diventare strategica all’interno della città, ma al tempo stesso è forte il rischio di considerarsi ed essere considerati come periferia; emerge la profonda connessione tra il paese e quel tratto ambientale originale che lo caratterizza che è la gronda lagunare, e che potrebbe davvero costituire un elemento da valorizzare attorno cui avvicinare tante persone. Comune è stata la sottolineatura rispetto alla mancanza di comunicazione che attraversa il paese, alla necessità di costruire relazioni e legami più saldi tra le persone, le associazioni, le realtà educative e 4
quelle culturali nonché l’opportunità di creare occasioni di aggregazione per i giovani. Si tratta di necessità complesse e articolate, ma che possono essere anche affrontate a partire da gesti e interventi a portata di mano di ciascuno di noi, come per esempio la creazione di un apparato informativo che renda evidenti le principali peculiarità del paese o come la possibilità di farsi carico di parti del patrimonio comune come le aree verdi per curare e manutentarle. Quanto emerso giovedì 13 sarà nelle prossime settimane ordinato e riarticolato, con l’obiettivo tra il mese di gennaio e quello di febbraio di organizzare un grande evento pubblico di presentazione del lavoro e, soprattutto, delle azioni che insieme verranno scelte per cambiare in meglio il nostro paese. Nella consapevolezza che un gesto compiuto da un singolo – ancorché significativo e importante – rischia di perdersi, ma quello stesso gesto ripetuto da tanti con consapevolezza può rigenerare le relazioni, produrre cambiamenti duraturi e, perché no? Consentire alla politica intesa come cura per il proprio territorio di rimettersi in cammino.
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Gabriele Scaramuzza
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EDUCARE ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Alla comunità “Fatima” impariamo a suddividere le immondizie in base ai vari bidoni. Gli educatori ci insegnano il modo corretto di fare la raccolta differenziata, ad esempio sciacquiamo i contenitori di vetro se sono sporchi all’interno. Ogni pomeriggio i ragazzi più grandi vanno da soli a buttare i sacchetti mentre noi piccoli andiamo accompagnati dagli educatori. Spesso troviamo per terra fuori dai bidoni cassette di legno o altro materiale che invece non dovrebbe stare a lì. I grandi si portano la chiavetta del secco ma alcune volte trovano il cassonetto rotto. Stiamo molto attenti a buttare le cose nei bidoni giusti perché sappiamo che gli addetti della Veritas possono fare dei controlli e darci la multa. Un paio di anni fa è venuto un esperto a parlarci di come far bene la raccolta differenziata, cosi adesso cerchiamo di stare attenti ad esempio a non buttare i rotoli della carta igienica nel cestino del bagno ma a portarli nel bidone della carta. Tra l’altro con i rotoli si possono fare un sacco di bei lavoretti, anche natalizi, quindi ci piace riciclare. Quando abbiamo dei rifiuti particolari o ingombranti ci è capitato di andare al centro Veritas a smistarli imparando che per accedere l’adulto deve lasciare la carta d’identità. Questa estate quando eravamo al mare la spiaggia era sempre sporca
di cartacce, bottigliette, ecc. e allora ognuno di noi si è preso l’impegno di raccogliere ogni giorno 10 carte a testa per buttarle in cestino. Abbiamo visto per televisione che nell’Oceano Pacifico c’è un’enorme isola di plastica e ne siamo rimasti impressionati. Il nostro consiglio a tutte le persone di Campalto è di fare al meglio la raccolta differenziata buttando le immondizie nei bidoni corretti, perché dobbiamo avere a cuore l’ambiente in cui viviamo, riducendo l’inquinamento. Ne vale della nostra salute e del nostro futuro! R. e L. della Comunità Fatima
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CAMPALTO NO Bypass Le foto parlano da sole, non sevono ulteriori commenti. Nel mese di novembre una nuova, preoccupante crepa, si era aperta improvvisamente nel manto stradale di via Gobbi con conseguente deviazione del traffico privato e pubblico su percorsi alternativi non certo agevoli. Fortunatamente l’intervento di ripristino è avvenuto in tempi rapidi e i disservizi sono durati solo un paio di giorni. A parte l’instabilità del sottosuolo, ciò che preoccupa ulteriormente i cittadini è il silenzio di Anas e delle ditte appaltatrici, anche di fronte alle richieste pervenute da parte dell’amministrazione comunale e dalla municipalità, sull’avanzamento dei lavori. Intanto i cumuli di terra di riporto crescono a vista d’occhio ed è legittimo chiedersi come verrano smaltiti: avremo una “Campalto collinare”? Un altro aspetto non meno preoccupante è costituito dai lavori per la mega rotatoria di via Orlanda e sulle difficoltà che incontreranno le persone per recarsi a piedi o in bici nell’area commerciale poco distante. Va prendendo sempre più piede tra gli abitanti di Campalto l’idea che il bypass sia stato realizzato più per creare disagi ai residenti che per risolvere reali problemi di un traffico oggi ridotto quasi al minimo. 6
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Inaugurata la nuova area cani Corse, salti e giochi. Quello di venerdì è stato un pomeriggio di festa per i cani di Campalto e per i loro padroni: al Parco Chiarin, infatti, è stata inaugurata una nuova area riservata che permetterà agli amanti degli animali di poter contare su uno spazio sicuro e accessoriato. Ad aprire le porte ai tanti "fido" in attesa è stato il sindaco Luigi Brugnaro. La struttura ha un'estensione di ltre 1000 mq e si contraddistingue per due moduli, uno di 280 rivolto ai cani di piccola taglia, l'altro di 760 che ospita esemplari di taglia media o grande. Non solo prato, però: il servizio comprende anche fontanelle (prese subito d'assalto dagli ospiti a quattro zampe), panchine e un punto di raccolta delle deiezioni. «Questa è la prima di cinque aree
cani che abbiamo finanziato e che stiamo ultimando - ha dichiarato il sindaco Brugnaro - le altre saranno realizzate a Sacca Fisola, al Parco Groggia, al Parco Catene e a Sant'Elena». Per l'area cani di Parco Chiarin l'Amministrazione comunale ha investito 16.040 euro totali: 4.270 euro, derivanti dal programma Pon Metro, sono serviti per la fornitura dei materiali, la rimanente somma è stata invece utilizzata per l'installazione delle strutture e i lavori accessori. Attendiamo ora, fiduciosi, che l’intero parco sia reso fruibile a tutti, soprattutto ai bambini che meritano uno spazio sicuro e ben attrezzato a loro riservato e possa diventare anello di congiunzione tra il Villaggio Laguna e il centro del paese.
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COMPOSTAGGIO DOMESTICO: NECESSITÀ E PASSIONE! (PARTE SECONDA)
Fattori di efficacia ed efficienza del compostaggio. La temperatura. Poiché l'attività dei microorganismi durante il processo di compostaggio produce calore, e il calore a sua volta favorisce la riproduzione dei microorganismi, la temperatura nel composter chiuso aumenta di più che nel cumulo all'aperto. Normalmente, nella prima fase la temperatura nel centro del cumulo oscilla tra i 45° ed i 55°C ed è ottimale perché i microorganismi possano lavorare; successivamente seguono una fase intermedia ed una finale in cui si ha una progressiva diminuzione della temperatura, fino a stabilirsi a quella ambientale. Comunque nel cumulo all'aperto si dovrà attendere un tempo maggiore per il completamento del ciclo di maturazione. 8
La giusta umidità. L’acqua, come l’aria, è indispensabile per l’attività dei microrganismi che producono il compost, e dovrà essere presente nel cumulo nella giusta percentuale. Infatti, se il cumulo è troppo secco, la decomposizione microbica rallenta notevolmente; per farla ripartire bisognerà innaffiare e rimescolare il cumulo. Viceversa, se il cumulo è troppo bagnato c’è scarsità di ossigeno e la decomposizione si trasformerà in marcescenza (reazione "anaerobica" con possibili odori sgradevoli). In questo caso il cumulo dovrà essere rivoltato per ossigenarlo. È assolutamente necessario trovare un giusto equilibrio tra i rifiuti più ricchi d’acqua e quelli secchi: se
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l'obiettivo è quello di cumulo umido, ma non bagnato, nel composter chiuso il controllo dell'umidità è più agevole, meno quello dei cumuli aperti soprattutto nei periodi piovosi come in autunno e primavera, che potremo anche ricoprire con dei teli in caso di forti precipitazioni. Per verificare la giusta umidità si può fare la prova del "pugno": prendiamo con la mano un po’ di materiale e stringiamo il pugno; se non si creano gocce d’acqua l’umidità è giusta, se invece si sbriciola sarà troppo asciutto. L’indispensabile ossigeno. Il compost è un microsistema "vivo" e quindi ha bisogno d’aria: in un cumulo compatto non c’è ossigenazione, e i microrganismi aerobi non possono vivere né nutrirsi. È buona norma rivoltare o smuovere il cumulo periodicamente per favorire la circolazione dell’aria. La carenza di aerazione provoca la formazione di composti maleodoranti facilmente eliminabili seguendo i consigli suddetti Il carbonio e l’azoto. Il rapporto C/N (carbonio/azoto) è un elemento importante per il processo di compostaggio. I materiali ricchi di carbonio sono fonte di energia per la vita dei microrganismi, mentre l’azoto è indispensabile per la crescita e la moltiplicazione degli stessi. Un giusto equilibrio del C/N favorisce la decomposizione
rapida: se nel cumulo prevalgono i rifiuti ricchi di carbonio come foglie, ramaglie, segatura, ecc., il processo ha un decorso molto lento a causa della scarsità di azoto disponibile, a cui si provvede con l’aggiunta di scarti alimentari. Al contrario, una sovrabbondanza di rifiuti di cucina (soprattutto carni e/o derivati di carni) ricchi di azoto, libera un eccesso di ammoniaca provocando cattivi odori; in questo caso è sufficiente aggiungere rametti sminuzzati, foglie, ecc., rimescolando il tutto per favorire l’ossigenazione. Naturalmente è difficile che una famiglia normale rifiuti molte proteine animali, limitando così di fatto questo problema. Allestimento del cumulo e/o del composter Quando si riempie il composter per la prima volta, è consigliabile immettere nel contenitore un secchio di compost maturo che funzionerà come un innesco al processo. Se utilizziamo il "composter" occorre ricordarsi di rimescolare periodicamente il contenuto del contenitore; il cumulo aperto naturalmente ha minori necessità di areazione che comunque è sempre utile. Estrazione del compost Quando i rifiuti si sono trasformati in un soffice terriccio nero e spugnoso, il compost è pronto per essere utilizzato. Nella mia esperienza sono arrivato a
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predisporre con la rete da recinzione tre cumuli affiancati (ciascuno di 120 cm di lato) e facilmente apribili da un solo lato, applicando loro un ciclo di maturazione triennale che mi consente di ottenere un compost molto maturo che vaglio con un crivello a maglie di 1 cm. La vagliatura è una fase della lavorazione non indispensabile per chi restituisce il compost direttamente all'orto o al giardino, ma certamente conferisce grande qualità nel caso si voglia insaccare o mettere da parte il prodotto. Infatti consente di verificare visualmente ed eliminare la presenza di corpi estranei come
pezzetti di plastica o altro materiale non-biodegradabile che sminuirebbe la qualità e la salubrità del vostro prodotto! Ricordo che il nucleo famigliare che applica il compostaggio domestico ha diritto alla la riduzione della TARI per il non conferimento della frazione umida dei rifiuti. Chi volesse gradire del compost (classe A+++) per le proprie fioriere e/o verificare di persona il mio metodo può venire a farmi visita previo appuntamento. Pino Sartori
CIRCOLO AUSER “IL GABBIANO” ATTIVITA’ SVOLTE NEL 2018 Come ogni anno e il circolo ricreatico AUSER “Il Gabbiano e la Biblioteca “Lino Soffiato” vi prsentano un piccolo riassunto degli eventi avvenuti nel trascorso anno 2018. Il più importante per il circolo “Il Gabbiano” è senza dubbio le dimissioni del Sig. De Rossi Loris che dopo 11 anni di impegno socio/culturale lascia l'incarico al nuovo presidente il Sig. Giuseppe Varagnolo; un augurio a Loris per i suoi nuovi impegni e un benvenuto di buon lavoro al nuovo presidente. Detto questo passiamo alle attività che sono state molteplici. Iniziamo con le iniziative già avviate nel 2017 come 10
“Facciamoci un vestito” seguito da Monica e Bruna che sono riuscite a creare un gruppo di lavoro affiatato e per il 2019 hanno l'obiettivo di allargare ad altre persone. E poi il confezionamento di bambole di stoffa seguito da Sonia e Lucia. Nuove inziative come il Teatro al Villaggio Laguna con tre rappresentazioni avvenute nel mese di Marzo in collaborazione con il Centro per Anziani F.lli Cervi al quale va un ringrazziamento assieme a Luciano e Claudio per aver permesso lo svolgimento degli spettacoli. Ricordiamo poi le rappresentazioni cinematografiche avvenute per tutto il periodo che va
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da Maggio a Settembre al venerdi sera organizzate da Lorenzo e Monica con l'aiuto tecnico di Guido. Abbiamo proseguito con i progetti di accompagnameto nei centri socio/sanitari per persone anziane o portatori di handicap. Questo servizio ha avuto un notevole sviluppo; gli accompagnamenti sono stati 1184 (511 nel 2017) per un totale di km 28244 percorsi (10139 km nel 2017); un impegno importante per i volontari che hanno permesso la realizzazione di questo progetto ai quali va un ringraziamento particolare. Il servizio “Ausilio”, la spesa consegnata a casa per tutti coloro che per vari motivi non possono recarsi a fare la spesa, garantito da Giuseppe e Bruna. Tutto questo lavoro e impegno è stato reso possibile anche per merito di tutti i tesserati dell'AUSER “Il Gabbiano”, vecchi e nuovi che con la loro tessera hanno ompiuto un gesto nobile ed imprescendibile, quasi un atto d'amore verso noi stessi e soprattutto verso la collettività. Quindi chiediamo e contiamo sulla vostra adesione anche per il 2019 per continuare e migliorare il cammino che abbiamo intrapreso. Detto questo non ci rimane che augurarvi BUONE FESTE e FELICE ANNO NUOVO
Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER si riceve solo su appuntamento “Ausilio” spesa a domicilio: in collaborazione con il servizio Sociale della Municipalità e COOP Alleanza 3.0 il nostro Circolo ha aderito al progetto “Ausilio per la spesa” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di disabilità o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre “La Scuola di Canto” Per informazioni e appuntamenti: tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00
Il Presidente Varagnolo Giuseppe LA PAGINA DI CAMPALTO
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PILLOLE DI MODA: BRACCIALI RIGIDI (BANGLES) di Monica Zennaro
magazzini o sulle bancherelle per la strada. Alcuni sono scintillanti e vistosi, altri più classici e tradizionali .La scelta dipende da come siete voi. Provatene versioni differenti. Mischiate il legno con l'argento e vedete cosa vi si addice di più, i bracciali sono come tanti campanelli:la loro funzione è annunciare che state per arrivare e fare un ingresso trionfale.
Le modelle più giovani e cool ne abbinano tanti di plastica colorata a T-Shirt bianche e All Star. Per superare ed affrontare il red carpet, spesso le attrici affermate scelgono moltissimi bracciali sottili e dorati. E le ragazze più alla moda utilizzano più uno stile Funky ed Etnico, africano o indiano. I bracciali rigidi sono un caposaldo dello stile, indispensabili per rendere la moda gioiosa e divertente. Si trovano in una vasta gamma di materiali , preziosi e no, nei grandi 12
I preferiti: Modelli smaltati di Hermès: sono quelli per eccellenza disponibili in una grande varietà di forme. Davvero favolosi se portati in abbondanza e in colori diversi. Alexis Bittar: è uno stilista molto raffinato che realizza splendidi bracciali in plexiglas Modelli Vintage in bachelite: difficili da trovare perchè il materiale è bello quanto raro, in auge negli anni Venti o Trenta ma ormai fuori produzione. Che ne dite di un po’ di storia? La Bachelite è un materiale rarissimo ormai fuori produzione. Antenata della plastica, era quasi indistruttibile e veniva utilizzata in sostituzione di altri materiali come l'avorio, la tartaruga e il corallo e si poteva tingere di quasi tutti i colori. Tra gli anni
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Venti e Trenta la bachelite veniva utilizzata per un sacco di cose e soprattutto nella Grande Depressione quando la crisi rase al suolo il lusso essa ebbe l'apice del successo dato che comprare gioielli era impensabile .Icone di stile come Diana Vreeland ed Elsa Schiapparelli li adoravano contribuendo a far aumentare la popolarità dell'accessorio. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, la produzione di bachelite si arrestò, poiché le esigenze
belliche imposero alle fabbriche un cambio di produzione. Quando il conflitto finì, la plastica, di gran lunga più economica, la faceva ormai da padrona; così la bachelite venne prodotta in quantità sempre più esigue, tanto che oggi è tesoro da collezionisti. Come sempre un caro saluto e un augurio di buone feste dalla vostra Monica. Arrivederci al prossimo anno.
La DI.BI. ha il piacere di informare che dal giorno 7 gennaio p.v. partirà presso il Centro Anziani a Campalto – Villaggio Laguna, un corso per assistenti domiciliari, corso che impegnerà gli iscritti per due pomeriggi alla settimana e che avrà la durata di circa 3 -4 mesi, sarà tenuto da docenti che con la loro esperienza potranno spiegare che difficoltà che si possono incontrare in questo tipo di lavoro e come risolverlo, a come interagire con i pazienti e con i famigliari degli stessi. Nelle locandine che verranno esposte troverete i recapiti per poter avere notizie più approfondite e dettagliate. Siamo certe che questo non potrà che incentivare chi in questo tipo di servizio vuol dimostrare professionalità, capacità di operare e serietà. LA PAGINA DI CAMPALTO
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...ed ogni pausa è cielo in cui mi perdo...
Dopo le tre precedenti edizioni della “serata di poesia” stiamo organizzando la quarta che prende titolo da un verso del poeta italiano, premio Nobel, Salvatore Quasimodo. Invitiamo quindi i poeti per passione a partecipare a questa iniziativa inviando un’opera loro o di qualche conoscente. Il tema è libero e le composizioni possono essere scritte in italiano o in dialetto. Tutte le poesie saranno pubblicate nel catalogo dell’evento che verrà consegnato agli autori, per ognuno dei quali sarà letta una poesia. Chi avesse piacere di partecipare con 1 o 2 lavori (massimo 25 versi ognuno) li può inviare in formato digitale a: info.blogterritorieparadossi@gmail.com o consegnare in formato cartaceo a Laura della gioielleria “dueVoro”. Nel corso della serata le letture saranno intervallate da intermezzi musicali.
2 febbraio 2019 ore 20.45 aula magna I.C. “A. Gramsci” via Passo - Campalto
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