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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com luglio/agosto 2014 Anno X N° 131

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

FESTA DEGLI AQUILONI 2014 Anche quest’anno, presso il Parco di Via Chiarin di Campalto, si è svolta la Festa degli Aquiloni organizzata dal Circolo Auser Il Gabbiano di Campalto. Ideata e fortemente voluta da Lino Soffiato, il quale si è occupato dell’organizzazione delle prime due edizioni, la manifestazione si conferma un appuntamento sempre molto apprezzato dai bambini: un aquilone, un prato per correre, un po’ di vento ed il divertimento è assicurato!

In questo numero:

festa degli aquiloni_ qualche legittimo dubbio_ rewind_c’è sempre una prima volta_#100 happy days_piccoli artisti all’opera_tasi_furti vigliacchi sulle barche_ consigli per sopravvivere all’estate in ufficio_dopo le superiori_rilassiamoci


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E’ anche un’occasione per ricordare Lino, particolarmente amato da grandi e piccoli. Gli aquiloni gli erano particolarmente cari, diceva che gli ricordavano qualcosa di leggero, di fantasioso, ma erano simbolo di libertà e di speranza nel futuro. Lino amava anche i bambini, li vedeva come l'assicurazione che il futuro c'è sempre, è sempre lì a portata di mano, a mano di bambino. Lino, gli aquiloni, i bambini sono le motivazioni che ogni anno uniscono 2

gli organizzatori nei preparativi, e poi, durante la giornata, nel star lì, con quei bambini incontrollabili, a provare a tenerli a bada con le loro maestre.Con questo premesse, lo scorso 4 giugno, 160 bambini della scuola elementare Don Milani e della scuola materna Il Girasole, accompagnati da genitori e maestre hanno dato vita anche all’edizione 2014. Alla manifestazione erano presenti i familiari di Lino, commossi per la giornata loro dedicata.

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Qualche legittimo dubbio Di Gianfranco Albertini

In molti a Campalto ricordano il 2007. Dal mese di maggio il susseguirsi di blocchi stradali, le biciclettate, le fiaccolate e la manifestazione delle croci bianche: il tutto per arrivare finalmente, dopo decine e decine di vittime e incidenti, a vietare il transito dei mezzi pesanti per via Orlanda. Queste azioni avevano creato la consapevolezza dei cittadini, soprattutto quelli più giovani, che il confronto propositivo con le istituzioni, al di là della semplice protesta, poteva ottenere risultati concreti che si sarebbero visti di lì a poco. Da allora l’attraversamento di Campalto è precluso ai mezzi pesanti con drastica riduzione di incidenti stradali e conseguenti vittime. Questa forza contrattuale non doveva però essere dissipata e l’anno successivo l’attenzione era rivolta su un nuovo obiettivo: perché non creare un percorso ciclopedonale

tra Passo Campalto e il parco di san Giuliano? Quello che poteva sembrare un intervento privo di difficoltà, una volta superato l’endemico problema della mancanza di risorse, incontrava invece un serio ostacolo: l’attraversamento dell’area soggetta a messa in sicurezza dei fosfogessi (le antiche “terre lunari”). Oggi, grazie alla perseveranza dei cittadini, delle associazioni e della Municipalità di Favaro, migliaia di persone percorrono ogni anno a piedi o in bici questo percorso che si snoda lungo la barena, in attesa che venga completato fino al bosco di Giulia e forte Bazzera. Nei mesi scorsi si è parlato di come utilizzare l’area bonificata e molte sono le proposte, compresa quella di un campo da golf. Contemporaneamente però cominciavano a emergere dubbi sulla tenuta dei lavori di messa in sicurezza dell’area che, guarda caso, sono stati eseguiti dal Consorzio Venezia Nuova per conto del Magistrato alle acque, oggi nell’occhio del ciclone per il caso Mose. Come cittadino non posso negare di essere un po’ preoccupato: l’intervento è costato alle nostre tasche di contribuenti alcune decine di milioni che vanno sommati a quelli spesi per la bonifica dell’ex tiro al piattello (anche questa affidata a Venezia Nuova) e ritengo sia nostro diritto avere la certezza che tutto sia stato svolto a regola d’arte e che tutte le risorse siano state realmente impiegate nell’esecuzione dei lavori.

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ReWind... di Francesca Rismondo

Già all'epoca della Serenissima si presta molta attenzione al territorio, alla Laguna e ai suoi problemi gestionali. Diviene perciò chiara la necessità di istituire un organo con competenze e caratteri specifici per la gestione territoriale oltre ai già presenti ruoli e competenze politiche e amministrative dello Stato. Nasce così nel 1501 il Magistrato alle acque, per gestire gli aspetti giurisdizionali, amministrativi e idraulici del territorio lagunare. La Serenissima ha sempre considerato fondamentale la tutela della Laguna, perché proprio grazie ad essa ha mantenuto negli anni la posizione di stato autonomo e ha permesso lo sviluppo di attività economiche peculiari quali attività 4

commerciali, portuali e produttive legate all'acqua. Proprio per questi motivi si rende necessaria la costituzione di una struttura in grado di integrare conoscenze scientifiche, politiche, giuridiche e amministrative: il Magistrato alle acque. Le prime importanti attività svolte riguardano la gestione delle acque fluviali e lagunari come l'estromissione delle foci del Piave, Bacchiglione e Brenta dalla laguna e l'allontanamento della foce del Po dal bacino di Chioggia. Successivamente altre opere effettuate sono state la conterminazione lagunare, la costruzione dei murazzi lungo il litorale di Pellestrina e la costruzione di canali per favorire il commercio. Nel 1797, con la caduta della Repubblica, il magistrato alle acque viene soppresso e ricostituito successivamente piu volte, fino a che con la legge 257 del 5 maggio 1907 viene definitivamente istituito il Magistrato alle acque per le province venete e di Mantova come organismo periferico del Ministero dei Lavori pubblici (oggi Ministero delle Infrastrutture e Trasporti). Con la legge 257 nel 1907 si segna un ulteriore passo verso il moderno concetto di gestione del territorio, basato su alcuni principi di tipo amministrativo, geografico, culturale e organizzativo. Dal punto di vista amministrativo, l'istituto è dotato di autonomia decisionale e organizzativa; l'ambito territoriale, secondo il

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principio geografico, è un sistema complesso costituito da molteplici sistemi e sottosistemi; la promozione della ricerca scientifica e la conoscenza del territorio attraverso un continuo monitoraggio come principio culturale; la presenza diretta e capillare nel territorio dell'istituto come principio organizzativo. Questi solidi e fondamentali principi e la storia stessa del magistrato alle

acque dimostrano la sua importanza e funzione per la tutela del territorio anche se, visti i recenti fatti di cronaca, probabilmente sono stati dimenticati a favore del profitto. Nuovamente quindi, in ottobre, si vedrà la soppressione di un organo così importante e tuttavia controverso. Vedremo cosa riserverà la storia futura!

C’è sempre una prima volta di Gianfranco Albertini

Ho incontrato di persona Giancarlo Galan una sola volta (e direi che mi è bastato…) In un’assolata mattina di inizio estate di una dozzina di anni fa era atteso, nella sua veste di governatore del Veneto, per l’inaugurazione delle “Terme delle Dolomiti” in Valgrande. Si presentò con circa un’ora di ritardo e, mentre la gente del posto avrebbe ascoltato volentieri da parte del massimo esponente politico regionale qualche considerazione sui problemi economici legati soprattutto alla recessione dell’occhialeria o sulle carenze strutturali della viabilità, esordì dicendo che non conosceva affatto queste aree montane poiché preferiva scorrazzare tra le onde con la sua barca da pesca d’altura. Solo una volta era approdato nella

vicina val Pusteria per una battuta di pesca alla trota in compagnia di esponenti politici locali. Da lì poi partiva una lunga dissertazione sui vari metodi di pesca: l’aristocratica mosca artificiale che lui era solito usare in contrapposizione al misero lombrico innescato dai “tedeschi”. Poi qualche altra parola di convenienza e tutto terminava. Non c’è che dire, un intervento denso di contenuti e, soprattutto, incoraggiante per la gente del luogo. Quella stessa gente che quotidianamente si misura con i vicini sudtirolesi o austriaci il cui impegno, grazie all’intervento di amministratori capaci nel ben impiegare le risorse, ha visto la trasformazione delle valli montane, un tempo depresse e fucina di emigranti, in veri piccoli paradisi terrestri.

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#100happydays: c’è sempre un motivo per essere felici! di Elena Brugnerotto

Sta spopolando in Internet e ci mette di fronte alle cose belle che ci capitano ogni giorno: è il gioco dei 100 giorni felici. Vai sul sito www.100happydays.com,scegli il social che ti piace di più, indica l’#hashtag che vuoi usare e inizia: la sfida è postare per cento giorni consecutivi un’immagine di qualcosa che ti ha fatto sorridere, riempito il cuore, fatto apprezzare la vita. Sembra semplice no? Invece hanno calcolato che circa il 71% delle persone getti la spugna dopo pochi giorni per mancanza di tempo. Siamo sempre con il cellulare in mano a scrivere scemenze su Facebook e non abbiamo il tempo di postare una foto al giorno?! Una terapia contro il pessimismo, il malumore e le giornate grigie totalmente gratis. Oltre ad essere una cura gratuita, 6

100% naturale e non invasiva, il bello è che queste piccole iniezione di gioia quotidiana sembrano funzionare! Le persone che hanno portato a termine la sfida hanno affermato di essere riuscite ad apprezzare con più facilità ciò che le rende felici ogni giorno, di essere state più predisposte al buonumore, all’ottimismo. In fondo è un piacevole sforzo che ti fa passare in rassegna tutte le cose piacevoli del giorno, una raffica di pensieri rosa positivi. Oltre agli effetti benefici sull’umore, l’incentivo per arrivare fino alla fine è il premio in palio. Ai vincitori infatti verrà recapitato gratuitamente un foto book con la stampa di tutti i loro 100 giorni. Fin qua tutto bene, ma (c’è sempre un ma) da brava investigatrice ho cercato in internet se qualcuno l’avesse ricevuto veramente il libricino e, mio malgrado, non sono riuscita a trovare nulla. La spiegazione che mi sono data è che il gioco ha cominciato a girare su internet solo da qualche settimana e per questo nessuno ha ancora raggiunto il traguardo, quindi non dispero: a quanto pare non rimane che provarci! E tu, hai tempo per essere felice?

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Piccoli Artisti all'opera! ultimissime dai centri estivi liquicamp

Le tre settimane di LìQuiCamp del mese di giugno, immersi in giochi, escursioni, viaggi, storie, laboratori, hanno lasciato una traccia con una mostra espositiva presso il Centro Polifunzionale “Pascoli” di Campalto. I bambini raccontano l'esperienza intervistandosi tra loro: “è stato bello vedere i volti dei bambini dei centri estivi con le foto trasformate ”, “le bici volanti...tante biciclette da noi costruite con le cannucce erano appese a fili”, “c'erano i cartelloni delle squadre e i cartelloni delle

storie che ci hanno raccontato”, “a me son piaciute tanto le sagome dei bambini”, “il mio mattone scacciapaura era con tutti gli altri”. I bambini e i ragazzi hanno preparato le didascalie esplicative e hanno partecipato all'allestimento vero e proprio. È stata un'occasione per conoscere le potenzialità sia dell'aula multimediale che dello spazio, grazie alla collaborazione dell'associazione Blog Territori e Paradossi. LìQuiCamp sta continuando con altrettanto entusiasmo e proposte

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coinvolgenti: la prima settimana di luglio è stata dedicata alla costruzione di strumenti musicali bizzarri e recitazioni tra le più disparate in scena, in esclusiva, dal teatro dei burattini e dal kamishibai (teatro di carta giapponese). La seconda settimana ci trasformeremo in scienziati e sportivi, scoprendo pozioni e leggi fisico-chimiche e sperimentando numerose attività sportive. L’associazione Liquidambar ringrazia tutti i volontari e tutti i nostri collaboratori per la disponibilità, la gentilezza e le splendide opportunità. Per ulteriori informazioni sulle attività: associazione.liquidambar@gmail.com, http://liquidambarliquid.jimdo.com/centri-estivi-2014/ profilo facebook Liquidambar sociale

Tasi In questi giorni scadono i termini per il pagamento dell'acconto della TASI; in linea di massima corrisponde a quanto versato per la vecchia ICI. Trattandosi di una tassa sui servizi, sarebbe legittimo sperare che tutti i cittadini potessero usufruire di questi servizi in uguale misura, ma non è purtroppo così. A parità di valore catastale degli immobili, chi abita nei quartieri periferici non gode certamente della stessa qualità dei servizi di chi sta in centro Mestre. Un esempio su tutti: sono state spese ingenti risorse di denaro pubblico per l'arredo urbano delle vie Mestrina e Costa o per riportare alla luce il Marzenego in via Poerio, mentre molte strade del nostro quartiere da decenni non conoscono interventi di manutenzione. Per non parlare poi dei mezzi pubblici che sono sempre meno efficienti o delle piste ciclabili pressochè inesistenti. D'accordo quindi sul pagare le tasse, ma devono essere eque e calcolate sul reale valore dell'immobile

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FURTI VIGLIACCHI SULLE BARCHE LUNGO L'OSELLINO di Giuliano Brandoli

Si ripetono periodicamente furti sulle imbarcazioni negli stazi lungo l'Osellino a Campalto, nei circa 400 metri di riva che va da via Dal Cortivo al ponte in via Del Ghetto. E' successo nuovamente nella notte tra il 2 ed il 3 giugno quando sono state “visitate” molte barche da ignoti ladri, che hanno sottratto oggetti e pezzi meccanici. Pare che in quest'ultima incursione il bottino sia stato molto più ricco che nei furti precedenti. I possessori delle imbarcazioni si domandano se questi possano essere furti su commissione (qualche “pezzo” trafugato è molto particolare), o se ci sia una razzìa indiscriminata di tutto ciò che è asportabile. Se questi “pezzi” vengano riutilizzati su proprie imbarcazioni, o se siano vendute al mercato nero... Ciò che rende particolarmente “odioso” questo tipo di furto è il fatto che venga perpretato su imbarcazioni modeste, appartenenti, molto spesso, a veneziani trapiantati in terra ferma che conservano tutto il loro amore per la laguna ed i suoi ghebi e che considerano la loro barca più preziosa dell'automobile Il fatto è stato prontamente denunciato ai Carabinieri di Favaro, ma ad oggi non si ha alcuna notizia sui possibili responsabili. LA PAGINA DI CAMPALTO

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Consigli per sopravvivere all’estate in ufficio di Elena Brugnerotto

Con l’alzarsi delle temperature, la voglia di lavorare diminuisce proporzionalmente. D’inverno, in fondo, stare in ufficio mentre fuori fa freddo e piove non è poi una sofferenza. Ma d’estate?!? Rimanere seduti su una sedia tutto il giorno mentre fuori splende il sole può essere una vera tortura! Vi propongo i miei mantra per resistere alla voglia di mollare tutto e aprire un bar in Brasile… 1 - ”Il giorno è andato, ma la notte è giovane!”. Va bene, si passano quelle otto ore in ufficio, ma le giornate si sono allungate, si possono fare ancora un sacco di cose… sempre se non si ha da sistemare casa, cucinare, badare ai bambini (non è il mio caso), fare un po’ di sport. Si può uscire con gli amici però, fare tardi e poi la mattina lamentarsi di non avere più l’età. Ovviamente questo consiglio è dedicato a quelli più tiratardi di me… 2 - “Oggi va così, ma domani andrà meglio”. Dipende se è venerdì. Comunque, non dedicatevi a sogni ad occhi aperti, voli pindarici, pensieri di relax dal lunedì al giovedì, al venerdì è concesso. Non rischiate di trovarvi ad iniziare frasi con: “oggi 10

avrei potuto…” e poi continuare con: “andare al mare, in piscina, al parco, in montagna…”. Niente pensieri felici infrasettimanali, mai e poi mai. 3 - “Malinconia pussa via!”. Non cadete nel tunnel della malinconia da ex studente e cercate di resistere ai ricordi di quelle estati in cui i giorni si svolgevano più o meno così: letto, divano, pranzo con calma, telefilm post pranzo, pisolino pomeridiano, breve momento “compiti delle vacanze”, pomeriggio con amici, cena veloce, sera con gli amici. Ecco, evitate questi dolorosi flashback! Se questo articolo ha provocato l’effetto contrario e aumentato la vostra insofferenza, mi dispiace. Mal comune mezzo gaudio, anche su di me questi mantra non funzionano… BUONE VACANZE!!!

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DOPO LE SUPERIORI: LAVORARE O STUDIARE / LAVORARE E STUDIARE? di Romena Brugnerotto

Gli esami di maturità sono agli sgoccioli e molte famiglie si staranno interrogando, insieme ai propri figli, se iscrivere o meno i pargoli all’università. Vale la pena spendere altri 3 o 5 anni sui libri o meglio cercare un lavoro subito e cominciare a fare un po’ di gavetta? Ovviamente non c’è una risposta buona per tutti: dipende ovviamente dalle inclinazioni e dalle aspirazioni dei figli. Se hanno finito le superiori con fatica, forse l’università non è la scelta giusta. Tuttavia, guardando un po’ oltre il nostro naso e la voglia o meno dei figli di impegnarsi, è il caso di fare qualche considerazione. La prima è che il mondo cambia velocemente

e che più si ha capacità di leggere e interpretare la realtà meglio è. Avete presente tutte quelle indagini che ci dicono che gli italiani leggono poco e consumano poca cultura? Tutto questo non è solo una cattiva notizia per gli editori o per i musei ma male al nostro intero sistema economico. Sì, perché se dopo la scuola non continuiamo a far lavorare il nostro cervello, non leggiamo, non impariamo cose nuove, non ci mettiamo in gioco per imparare una lingua nuova, non solo saremo in difficoltà sul nostro lavoro, che abbiamo detto cambierà sempre più velocemente, ma faremo sempre più difficoltà a capire informazioni

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che ci vengono date in ogni campo, anche quello medico, per non dire in quello politico. Tra i 15 e i 29 cresce la fascia della popolazione che non studia e non lavora: in Italia parliamo di cifre intorno al 23% (quando la media europea è del 15,8%). Questi giovani, definiti in inglese NEET (non education , employment or training) sono tali anche perché forse sono inoccupabili: pochi di loro hanno le competenze minime sul versante alfabetico e matematico. Ad aggravare la situazione mettiamoci anche che le competenze dei 15 quindienni italiani sono inferiori a quelle riscontrate mediamente tra i loro coetanei dei paesi OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico): insomma le nostre scuole fanno fatica ad essere competitive, molti giovani non continuano il percorso di studi dopo le superiori, consumiamo poca cultura. Devo aggiungere altro o forse questi elementi sono già sufficienti per capire tutta la fatica che il nostro paese sta facendo per uscire dalla crisi? Quindi un consiglio buono per tutti, maturandi e adulti è questo: rimboccarsi le maniche e continuare a studiare. I più giovani possono farlo attraverso un percorso universitario o comunque di specializzazione, gli adulti non si devono invece adagiare ma devono continuare a leggere, imparare una nuova lingua, imparare ad usare un nuovo programma del computer o a suonare uno strumenti e così via. Ci sono 12

competenze che si potranno spendere sul campo del lavoro, altre che avranno tenuto in vita le cellule pensanti del nostro cervello. L’apprendimento permanente (al telegiornale magari lo chiameranno all’inglese lifelong learning è un processo individuale intenzionale che mira all'acquisizione di ruoli e competenze e che comporta un cambiamento relativamente stabile nel tempo. Tale processo ha come scopo quello di modificare o sostituire un apprendimento non più adeguato rispetto ai nuovi bisogni sociali o lavorativi, in campo professionale o personale. Quindi il mio consiglio è: continuate a studiare! Fatelo anche lavorando ossia cercando di fare anche qualche esperienza lavorativa perché se poi vi laureate, anche con il massimo dei voti, a 25 anni ma non avete nessuna esperienza lavorativa, sicuramente un’azienda preferirà un altro candidato, magari anche con voti più modesti, ma che magari ha fatto qualche lavoro d’estate e ha imparato come si sta al mondo. Se avete voglia di spaventarvi un po’ i dati sono presi da: Giovanni SOLIME “Senza Sapere. Il costo dell’ignoranza in Italia” Editore Laterza.

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Hai seguito i primi eventi di CampArte? Hai suggerimenti o consigli da inviarci? Hai qualche critica da fare? Vuoi proporre qualche iniziativa da inserire nel programma? Ci trovi su a “Camparte festival� o nel sito di Blog Territori e Paradossi www.territorieparadossi.it

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Blog Territori e Paradossi corsi&corsi nei prossimi mesi Centro Internet P3@ di Campalto Continua fino a tutto il mese di luglio l'apertura del centro internet P3@ presso il Centro Polifunzionale Pascoli a Campalto; l'accesso è gratuito previa iscrizione (anch'essa gratuita) e consente di navigare nel web, di utilizzare le funzionalità del PC, di stampare documenti; inoltre la presenza di un tutor assicura un aiuto per i meno esperti. Il Centro è aperto con il seguente orario: martedì e giovedì dalle 17.30 alle 19.30, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00; resterà chiuso nel mese di agosto e riaprirà a settembre. Corsi di PC Da settembre riprenderanno anche i corsi di PC: un corso di primo livello, per le persone che si avvicinano per la prima volta al PC, partirà entro il 15 di settembre e corsi più avanzati saranno programmati in base alle richieste (corsi di 2° livello, corsi di gestione delle fotografie digitali). E' possibile prenotare fin da ora presso il Centro Internet P3@ durante gli orari di apertura, presso il Centro Pascoli (referente la signora Caterina Albano), od inviando una mail a territorieparadossi@gmail.com .

Corso di fotografia Entro settembre inizierà anche l'undicesima edizione del corso di fotografia “Introduzione alla fotografia digitale” : un approccio teorico e pratico a questa forma espressiva, divenuta oramai fruibile a tutti, insostituibile per documentare i momenti della propria vita, ma spesso utilizzata in maniera incompleta e spesso con risultati poco gratificanti. Saranno affrontati i princìpi della tecnica fotografica e richiamate le regole della composizione di un'immagine; verranno discusse le immagini dei partecipanti, si farà un'uscita fotografica con un tema da sviluppare. Ed alla fine con le immagini prodotte allestiremo una mostra presso il Centro Pascoli a Campalto. Per maggiori informazioni, per ricevere il programma o per prenotazioni inviare una mail a territorieparadossi@gmail.com . 14

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rilassiamoci...

L’angolo delle cazzate TEKURO NAKARIE - Il dentista giapponese più famoso al mondo ZORRO - Inventore del Carnevale, nonché fonte di ispirazione per molti bambini: sono nate numerose scuole che insegnano a diventare Zorro. LAGER - Prigione con connessione internet lentissima DIVORZIO - Atto di liberazione per l’uomo e di guadagno per la donna. Non contraddire mai una donna. Dalle tempo e lo farà da sé. Ti ho detto che arrivo tra cinque minuti, è inutile che mi chiami ogni mezz’ora.

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS (auser.ilgabbiano@alice.it) Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini, Romena Brugnerotto, Martina Zorzi, Martina Pellizzer, Francesca Rismondo, Gianfranco Albertini. Indirizzo: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: lapaginadicampalto@gmail.com Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all’indirizzo http://issuu.com/lapaginadicampalto è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com oppure visitando la nostra pagina facebook.


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