Prospettive per la crescita - dati sull'andamento economico del distretto ceramico di Sassuolo

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PROSPETTIVE PER LA CRESCITA Relazione introduttiva di: Carlo Alberto Rossi Segretario Generale Lapam

Sassuolo 9 maggio 2019


Buonasera e grazie per essere intervenuti numerosi a questo importante evento associativo. Ringrazio i nostri ospiti e i relatori: il dottor Carlo Cottarelli, presidente dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica e il dottor Stefano Feltri, vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano”. Un ringraziamento sentito anche al Comune di Sassuolo che ha concesso il suo patrocinio a questa iniziativa e alle autorità presenti Questa sera, in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario di Lapam Confartigianato Imprese, vogliamo festeggiare i nostri associati storici e offrire loro - e a tutto il distretto - alcuni spunti di riflessione sulle dinamiche che stanno interessando il tessuto economico sassolese. Queste stesse dinamiche, oggi più che mai, influenzano l’intero ecosistema produttivo, determinando il successo di un distretto che deve rimanere centrale per l’Emilia Romagna e per il Paese. Come ha giustamente ricordato il professor Franco Mosconi, in un suo recente articolo raccolto da “il Mulino”: “Sassuolo conserva una leadership internazionale grazie a due fattori che si influenzano vicendevolmente: la qualità e il design delle sue produzioni da un lato, e la crescente attenzione

alla sostenibilità ambientale dall’altro”. Aspetti di forza che tuttavia devono controbilanciare sfide sempre più pressanti sul fronte dell’innovazione tecnologica - mi riferisco in particolare all’automazione industriale - e del mercato. Su tutte la presenza di competitors capaci, come il distretto valenciano di Castellòn in Spagna, dove il costo del lavoro medio incide per poco più del 10% contro il 20% dell’Italia, o come quello dei grandi gruppi polacchi, capaci di immettere sul mercato prodotti a costi sensibilmente ridotti rispetto a quelli italiani, o ancora all’esponenziale aumento nelle vendite dei nuovi materiali resilienti e vinilici sui mercati internazionali. Grazie anche alle analisi e ai dati pubblicati da due fondamentali attori di questo territorio, Confindustria Ceramica ed ACIMAC (l’associazione dei costruttori italiani di impianti e attrezzature per l’industria ceramica) siamo in grado di valutare lo stato di salute del distretto, i suoi principali competitors, le prospettive per il futuro. Un futuro che, lo ribadiamo con convinzione, deve basarsi oggi sulle sinergie costruite tra grandi e piccole aziende che - rappresentano oltre il 90% del totale - orientate da una strategia comune che ponga il benessere collettivo, al di sopra del profitto personale.

Le evidenze statistiche dell’ Ufficio Studi Lapam confermano infatti come il benessere dell’ecosistema produttivo, dipenda dal benessere di ciascun organismo che lo compone. In primis, le aziende lepri e i grandi player certo, che oggi dopo un triennio definito da molti “magico”, assistono ad un rallentamento del ciclo economico dovuto essenzialmente ad una frenata dell’export e a un mercato interno asfittico; e a seguire i fornitori e gli altri componenti della filiera, capaci di offrire prodotti e servizi ad alto valore aggiunto.

Concedetemi ancora qualche minuto per analizzare quanto emerso dalla nostra analisi. Se consideriamo il numero di imprese presenti sui comuni di Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Montefiorino, Palagano e Sassuolo nel periodo 2010 - 2018, assistiamo ad un calo progressivo delle imprese attive che da 10.892 del 2010, passano a 10.534 nel 2018, con la chiusura di ben 362 imprese, pari al 3,3% sul totale complessivo dei sette comuni (vedi FIG. 1). Di queste 362 imprese, circa 200 erano aziende manifatturiere.

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Numero totale imprese attive sul territorio dei comuni di: Fiorano, Formigine, Frasinoro, Maranello, Montefiorino, Palagano, Sassuolo

FIG. 1

11000 10900 10800

-3,3%

10700 10600 10500 10400 10300 2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

La situazione appare ancor piÚ grave se isoliamo i comuni della montagna, Frassinoro, Montefiorino e Palagano, dove il calo delle imprese attive è pari al 12,8% del totale (vedi FIG. 2). Tradotto in numeri nel 2010, nei tre comuni appenninici operavano 772 aziende, nel 2018 queste imprese erano calate a 673; novantanove in meno.

Numero totale di imprese attive nei comuni montani Frassinoro, Montefiorino, Palagano

780

FIG. 2

760 740

-12,8%

720 700 680 660 2010

2011

2012

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2013

2014

2015

2016

2017

2018 3


A cosa dobbiamo questa inarrestabile moria? ϐϐ Infrastrutture inadeguate - lo abbiamo raccontato anche in una recente video inchiesta Lapam presentata a Regione Emilia Romagna e al presidente Stefano Bonaccini. ϐϐ Eccessivo peso di fisco e burocrazia - per cui chiediamo da tempo una semplificazione reale, che abbia nel taglio netto del cuneo fiscale il suo perno. ϐϐ Assenza di politiche efficaci del lavoro che tengano in considerazione le grandi trasformazioni in atto, non ultime quelle imposte dalla sempre più dirompente trasformazione digitale. Ma torniamo per un momento ai numeri. Il nostro Ufficio Studi ha analizzato un campione di imprese associate, fornitrici del distretto sassolese negli ultimi tre anni. Un lavoro utile per

comprendere le loro esigenze, ed intervenire laddove è più utile. Grazie a questa ricognizione sappiamo che un campione di 180 imprese associate Lapam hanno venduto prodotti o servizi a 17 imprese leader nel settore della fabbricazione ceramica nel 2018, con un aumento di ben 19 imprese rispetto al 2016. Analizzando questo campione troviamo che circa un quarto delle vendite (vedi FIG. 3) proviene dal settore legno e dalla produzione di imballaggi, il 12,3% da servizi di trasporti, l’11,5% dal commercio all’ingrosso, un altro 11,5% da lavori specializzati in installazione e manutenzione di impianti, il 9% dalla fabbricazione di prodotti in metallo, il 6,3% dalla fabbricazione di prodotti chimici e così via fino a comporre il restante quarto dell’indotto.

Industria del legno (imballaggi) Trasporto terrestre

24,6%

Commercio all’ingrosso

12,3% 11,5%

11,5% 6,3%

FIG. 3

9,0%

Installazione e manutenzione Impianti

Fabbricazione prodotti in metallo

Fabbricazione prodotti chimici Altro

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Ora applichiamo gli stessi filtri alle imprese Lapam, fornitrici di 56 imprese costruttrici di impianti e attrezzature per l’industria ceramica. Il numero di imprese Lapam che hanno venduto prodotti o servizi ai costruttori di impianti e attrezzature per il settore ceramico nella forchetta di tempo presa in considerazione dal nostro studio (quindi 2016/2018), ha avuto una lieve flessione nell’ultimo anno, passando da 215 im-

prese fornitrici nel 2017, a 206 imprese fornitrici nel 2018, ma rimanendo comunque superiore ai 195 fornitori del 2016. Il 56% delle vendite (vedi FIG. 4) proviene della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), l’11,5% dalla fabbricazione di macchinari e apparecchiature e il 10% dalla riparazione, manutenzione ed istallazione di macchine e apparecchiature. Il restante 22% si suddivide tra attività di vario genere.

Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)

Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a.

Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature

11,5% 10,1%

56,4%

FIG. 4

Cosa possiamo dedurre da queste evidenze? Dal campione analizzato si evince che dal 2016 al 2018 sono aumentate le imprese Lapam fornitrici dell’industria ceramica, e ne è aumentato

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Altro anche l’indotto, che da 15 milioni di euro di fatturato (al lordo dell’IVA) nel 2016 è passato a 17 milioni di euro nel 2017 e a 18,5 milioni di euro nel 2018, con un aumento significativo anche del volume medio di vendita per azienda.

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Meno brillanti le vendite registrate delle nostre imprese verso imprese costruttrici di impianti e attrezzature per l’industria ceramica, dove regi-

striamo una flessione che da 11 milioni di euro nel 2017, è tornata a 9 milioni di euro nel 2018, di poco superiore al 2016. (vedi FIG. 5)

Valore delle vendite Fornitura a costruttori impianti e attrezzature per la ceramica Variazione 2016/2017: +22,9% Variazione 2017/2018: -11,5% Forniture a industrie ceramiche Variazione 2016/2017: +16,1,9% Variazione 2017/2018: +7,1%

FIG. 5

€ 20.000.000,00 € 18.000.000,00 € 16.000.000,00 € 14.000.000,00 € 12.000.000,00 € 10.000.000,00 € 8.000.000,00 € 6.000.000,00 € 4.000.000,00 € 2.000.000,00 € 0,00

2016

2017

2018

Fornitura a costruttori impianti e attrezzature per la ceramica Fornitura a industrie ceramiche

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Se analizziamo i dettagli trimestrali dei volumi di vendita (vedi FIG. 6) possiamo notare come: fino al secondo trimestre del 2018 il valore lordo delle vendite verso l’industria ceramica è cresciuto in rapporto allo stesso trimestre dell’anno precedente, registrando un brusco rallentamento solo dal terzo trimestre in poi, mentre le vendite verso imprese costruttrici di impianti e attrezzature per l’industria ceramica avevano già anticipato la stessa dinamica alla fine del 2017, andando a

calare progressivamente sempre più in ciascun trimestre del 2018. Questo spiega perché i volumi annui complessivi nel 2018 sono a crescita dimezzata verso i produttori ceramici, e in calo verso il settore dei costruttori di impianti e attrezzature. Un’inversione di tendenza preoccupante per le imprese associate del territorio che servono le industrie del settore, dovuta - come detto - a fattori esterni ed interni.

Variazione tendenziale sul fatturato FIG. 6

40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 -10,0 -20,0 -30,0

I trim. 2017 II trim. 2017 III trim. 2017 IV trim. 2017 I trim. 2018 II trim. 2018 III trim. 2018 IV trim. 2018

Fornitura a costruttori impianti e attrezzature per la ceramica Fornitura a industrie ceramiche

Conclusioni Questi numeri aiutano a mettere a fuoco alcune dinamiche e a concentrare la nostra azione associativa verso obbiettivi perseguibili nel breve e medio termine, collaborando con tutti gli altri protagonisti del territorio: organizzazioni datoriali e politica locale in primis. Non è dunque sufficiente l’edificazione di una strada, per quanto assolutamente necessaria, ad invertire le tendenze del mercato globale; ma è necessario capire in profondità il ruolo della logistica e del just in time nell’odierno sistema produttivo. Non basta una linea automatizzata

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per produrre ricchezza sul territorio; ma puntare sulla qualità delle nostre maestranze, offrendo corsi di formazione continua attraverso i nostri enti formativi e investendo sul sistema degli ITS per garantire uno scambio reale e continuativo tra imprese e scuole. Non basta limitarsi a promettere il cambiamento, se non si entra nelle dinamiche complesse del manifatturiero italiano; ma dialogare e mettere a sistema comune esperienze e strategie per creare realmente prospettive per la crescita. Lascio la parola ai nostri ospiti che sicuramente ci aiuteranno a sviluppare meglio questi temi.

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www.lapam.eu contattaci@lapam.eu 059 893 111

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