Imprese & Territorio 05 2024 - Elezioni Regionali 2024 in Emilia-Romagna

Page 1


Elezioni Regionali 2024 in Emilia-Romagna Le nostre interviste ai candidati alla presidenza regionale

“Radici e futuro dell’Emilia Romagna”: il libro bianco con le proposte di Confartigianato Imprese

Michele de Pascale: «La pubblica amministrazione deve essere amica di chi vuole fare impresa»

La candidata Elena Ugolini: «È giunto il momento di cambiare»

ARTICOLI DI COPERTINA

Orizzonti globali

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI:

1 4 o t t o b r e 2 0 2 4 • 1 8 : 3 0

C o m e l e g g e r e l a c r i s i

d e l l a g l o b a l i z z a z i o n e

Carpi Tecnopolo di Carpi

Via Corbolani, 1/A

Francesco Dalmazio Casini

Greta Cristini

2 4 o t t o b r e 2 0 2 4 • 1 8 : 3 0

E n e r g i a , m a t e r i e p r i m e ,

s u p p l y c h a i n : v e r s o u n m o n d o m e n o g l o b a l e

Modena Sede Centrale Lapam

Via Emilia Ovest 775

Simona Benedettini

Alessandro Gorgoni

3 0 o t t o b r e 2 0 2 4 • 1 8 : 3 0

I r i s c h i p e r i l s i s t e m a

I t a l i a n e l n u o v o

d i s o r d i n e i n t e r n a z i o n a l e

Sassuolo YF Studio

Viale Giacomo Matteotti 16

Gabriele Marchionna

Luigi Laffranchi

Tre incontri per discutere i principali rischi geopolitici e le opportunità per le PMI italiane, con esperti di geopolitica, economia e sicurezza.

Info e iscrizione c o n t a t t a c i @ l a p a m . e u w w w . l a p a m . e u

0 5 9 8 9 3 1 1 1

la sfida per la nuova giunta regionale

le imprese al centro dell’agenda politica. Non chiediamo assistenzialismo, ma azioni concrete che favoriscano la semplificazione burocratica, l'accesso a finanziamenti mirati, lo sviluppo di infrastrutture moderne e l'adozione di strumenti digitali. È necessario un piano strutturato per la formazione continua dei lavoratori, per colmare il divario di competenze e preparare le nostre imprese alle sfide del futuro.

Occorre, inoltre, un dialogo costante tra istituzioni e corpi intermedi. Invitiamo chi sarà chiamato a guidare la Regione a mantenere un confronto aperto con le associazioni di categoria, ascoltando le esigenze reali delle attività. È necessaria la sinergia per trasformare la nostra regione in un luogo dove fare impresa sia sinonimo di opportunità,

Segretario Generale

Lapam Confartigianato

6

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Un momento di formazione

tra i dirigenti Lapam

Confartigianato e Banco

BPM

7

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Arrigo Sacchi al Settembre

Formiginese: «Prendete persone affidabili»

8

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Lapam nelle Terre di Canossa:«Un omaggio alla prima imprenditrice»

10

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Piazza Castello piena per la 2a edizione di “Scampoli d’autore”

11

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Alla Fiera di San Felice un evento con Luigi Apolloni: «Fame e passione non devono mai mancare»

05

SETTEMBRE OTTOBRE 2024

13

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Enzo Fanì saluta l’associazione e va in pensione

14

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Uno spazio per tutelare la salute

15

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Inaugurata la nostra nuova sede di Castelfranco Emilia: «Siamo i primi a credere nel territorio e a investire»

16

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Amore e violenza, lo psicopedagogista Rossi: «Gli adolescenti hanno perso la sensibilità, hanno bisogno di storie»

18

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Transizione 5.0: il nostro servizio dedicato alle imprese associate

19

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Il Concordato Preventivo Biennale

20

ELEZIONI REGIONALI 2024

IN COPERTINA

“Radici e futuro dell’Emilia Romagna”

I punti salienti del “Libro Bianco”, il documento preparato dall’associazione a livello ragionale con le proposte rivolte ai candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna

IN COPERTINA

21

ELEZIONI REGIONALI 2024

Verso le Regionali, Michele de Pascale: «La pubblica amministrazione deve essere amica di chi vuole fare impresa»

Abbiamo intervistato il candidato Presidente dell’Emilia-Romagna

Michele de Pascale per capire la sua posizione circa i temi più importanti per le nostre imprese e per il tessuto sociale delle nostre province

IN COPERTINA

24

ELEZIONI REGIONALI 2024

La candidata Elena Ugolini: «È giunto il momento di cambiare»

La nostra intervista alla candidata Presidente dell’Emilia-Romagna Elena Ugolini sui temi maggiormente a cuore alle piccole e medie imprese delle nostre province

28

FOCUS

Export modenese e reggiano

Analisi del contesto economico

36

MOVIMENTO DONNE IMPRESA “Donne… in cerca di guai?”: Un evento Lapam al Gens Mathildis di Quattro Castella

37

TURISMO

AUTORIPARAZIONE

Elettrico: storia e sfide future del settore automotive

32

TRASPORTI

25 milioni di euro per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici

33

SOSTENIBILITà

Il percorso formativo negli ITS, Presidente Fitstic: «Vogliamo dare importanza all’“intelligenza delle mani”» 30

Proiettati alla sostenibilità, il nuovo servizio dell’associazione per assistere le imprese in questo percorso

Affitti brevi: da settembre obbligo di registrazione sulla Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive

COMMERCIO

Aumentano l’online e pure il costo del POS: la nostra analisi sulla trasformazione del commercio 38

MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI

L’Intelligenza Artificiale, in pratica 34

MODA

In 10 anni il comparto moda ha perso un terzo delle imprese sia a Modena sia a Reggio Emilia

40

SCUOLE E ISTRUZIONE

44

EDILIZIA

Criteri ambientali minimi: dal 21 dicembre in vigore i nuovi CAM

45

IMPIANTISTI

Pubblicato il regolamento F-Gas sull’etichettatura dei prodotti

46

IMPRESE DEL VERDE Mario Ferrari: «Fondamentale conoscere la nuova classificazione delle piante»

48

DEGLI ATTREZZI Fisco Lavoro Bandi

Delibere Consiglio Direttivo GENERALE

50  51

FORMAZIONE Corsi e Formazione organizzata da FORMart

Tutti i numeri di Imprese & Territorio

Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni. Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Monica Salvioli, Narumì Giovanelli, Elena Baraldi, Fabio Sala, Laura Roncaglia, Matteo Vezzani, Fabio Brusini. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora, Luca Pellacani, archivio fotografico Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA. Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu - 059 893 111

CASSETTA

Un momento di formazione tra i dirigenti

Lapam Confartigianato e Banco BPM

Obiettivo: capire le esigenze degli istituti di credito e conoscere le opportunità per le imprese associate

Un momento di formazione per capire da un lato le nuove esigenze degli istituti di credito tra rating e criteri esg, dall’altro per capire quali siano le opportunità da poter garantire alle imprese associate Lapam Confartigianato. Questo l’intento dell’incontro privato che si è svolto presso la sede centrale dell’associazione datoriale in Via Emilia Ovest 775 a Modena tra rappresentanti di Lapam Confartigianato e dirigenti di Banco BPM, il gruppo bancario italiano di origine cooperativa presente in tutta Italia. Obiettivo: sensibilizzare e approfondire differenti temi di estrema attualità per il mondo imprenditoriale a 360 gradi. All’incontro hanno partecipato una trentina di persone tra manager, collaboratori e responsabili delle sedi territoriali dei due attori coinvolti, per formare e formarsi su tematiche

fondamentali per le imprese, le quali chiedono una consulenza sempre più approfondita e personalizzata.

«Si tratta di appuntamenti sempre molto costruttivi – ha dichiarato a margine dell’incontro Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato –. I nostri collaboratori quotidianamente si relazionano con migliaia di imprenditori, che hanno bisogno di risposte certe per rimanere competitivi con le rispettive aziende e ricevere consulenza su quali investimenti effettuare per la crescita del proprio business. Ecco perché come associazione abbiamo a cuore i momenti formativi anche con istituti di credito che rappresentano interlocutori fondamentali per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale: il nostro obiettivo è agevolare l’accesso al credito dei nostri imprenditori, anche grazie al

Dirigenti Lapam e BPM insieme per un incontro formativo

nostro consorzio di riferimento, ma allo stesso tempo metterli a conoscenze delle esigenze e dei requisiti per essere finanziati, soprattutto in ottica di sostenibilità, che già oggi rappresenta un fattore determinante per la crescita delle imprese. La sensibilizzazione e la formazione sono due aspetti chiave che rientrano nella mission della nostra associazione».

«La nostra banca – spiega Massimo Miola, Responsabile di Area Modena di Banco BPM – è da sempre a fianco degli imprenditori e dei consorzi che li rappresentano, portando avanti le loro istanze, le loro richieste e soprattutto le loro proposte. Per noi si tratta di un impegno prioritario e anche per questo siamo particolarmente soddisfatti del dialogo che siamo riusciti ad instaurare con una associazione importante come Lapam Confartigianato, che ringraziamo per quanto fatto fino ad ora sul territorio e per la proficua collaborazione che, siamo sicuri, entrambe le parti porteranno avanti con dedizione e senso di comunità». 

Arrigo Sacchi al Settembre

Formiginese: «Prendete persone affidabili»

Ospite di un evento promosso dalla nostra associazione con il Comune di Formigine e grazie al contributo delle imprese associate MyO e Brametti Arredamenti, l’ex allenatore di Milan e Nazionale ha parlato del suo libro

Un auditorium Spira mirabilis gremito quello che ha applaudito e ascoltato Arrigo Sacchi, ex allenatore tra le altre di Milan e Nazionale di Calcio Italiana, che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.

Ospite dell’evento: “Arrigo Sacchi, da Fusignano a Pasadena” promosso dalla nostra associazione insieme al Comune di Formigine e grazie al supporto delle nostre aziende associate MyO e Brametti Arredamenti, l’ex tecnico ha raccontato la sua storia, dialogando con il moderatore Fabio Poli e con Leonardo Patrignani, autore del libro “Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole” scritto insieme allo stesso Sacchi ed edito da Cairo. Sacchi, tra gli allenatori che maggiormente ha innovato il gioco del calcio, all’interno dell’opera, come si legge nella descrizione del libro stesso, apre ide-

almente le porte del suo spogliatoio per rivelarci i suoi segreti professionali e valoriali: come convincere un gruppo di lavoro che quello che ha fatto fino a quel momento va cambiato? Quali sono i primi passi da compiere in una nuova realtà profondamente conservatrice? Come si sceglie il leader di una squadra, come si gestiscono i fuoriclasse e i comprimari, le pressioni dei superiori, i successi e le sconfitte? Con l’ex tecnico si proverà a rispondere a queste domande, creando pure un parallelismo con la vita degli imprenditori, per certi versi paragonabile a quella di un allenatore alle prese con la gestione del talento, la convivenza di diverse personalità presenti all’interno di un gruppo e, talvolta, il dover fare i conti con la pressione e con i momenti difficili da dover comunicare adeguatamen-

te al team.

E proprio sul parallelismo con la vita da imprenditore, l’ex allenatore Arrigo Sacchi ha voluto esporre la sua opinione. «Poco tempo fa – ha dichiarato lo stesso Sacchi durante l’intervista – sono stato ospite di un evento dove mi si chiedeva come si fa a essere una squadra e come io sono riuscito a farlo, in un Paese dove è impossibile fare squadra. Ho risposto loro affermando che, nel mio percorso da mister, ho cercato di prendere delle persone che fossero affidabili. Io vengo dall’industria, mio padre aveva due calzaturifici: e anche lui, prima di assumere un operaio o comunque un aiutante, voleva sapere che cosa avesse fatto nella vita. Se non erano in grado di fornire risposte chiare, lui non li assumeva. È un paese che cerca sempre di anticipare il sistema, di essere “furbi”. Nel calcio, se hai delle persone poco qualificate, perdi solo del tempo. Nelle aziende funziona esattamente alla stessa maniera. Che cosa bisognerebbe fare dunque? In primo luogo bisognerebbe avere più strateghi che tattici. La differenza è semplice: il tattico è quello che aspetta l’errore dell’avversario, lo stratega è quello che ha un’idea e sa come arrivarci. Quando avremo più strateghi, e quando cercheremo di essere meno furbi ma più meritevoli, questo Paese sicuramente migliorerà». 

Il Vice Segretario Generale Luca Puccini insieme alla Sindaca di Formigine durante il saluto di apertura della serata con Arrigo Sacchi

Lapam nelle Terre di Canossa: «Un omaggio alla prima imprenditrice»

Un evento per riscoprire la figura della Grancontessa d’Italia

Il 24 luglio, in occasione dell’anniversario della morte di Matilde di Canossa, la nostra associazione ha organizzato un evento per riscoprire la figura della Grancontessa d’Italia, considerata la prima imprenditrice, e un territorio dalle infinite opportunità turistiche.

Dopo una visita guidata al Castello

di Bianello la delegazione ha potuto partecipare allo spettacolo della rievocazione storica Lux omnia vincit, assistendo alla suggestiva fiaccolata nei prati del castello di Bianello e all’investitura del cavaliere nel sagrato della chiesa di Sant’Antonino.

«Questa serata ricorda la morte di

Matilde ed è una serata nata cinque anni fa – afferma Alberto Olmi, Sindaco di Quattro Castella -. Questa quinta edizione è particolare perché il cavaliere prescelto per l’investitura è l’ingegnere Paolo del Monte che ha contribuito al restauro sia delle mura del castello sia delle torri dei quattro castelli, una grande operazione di recupero dei ruderi che è tuttora in corso».

«È stato molto emozionante e suggestivo - dichiara Cinzia Ligabue, Presidente regionale Movimento Donne Impresa -. Ho apprezzato moltissimo gli sbandieratori e l’energia incredibile che hanno trasmesso le ragazze che suonavano i tamburi. Conoscere più da vicino la figura di Matilde di Canossa è molto importante per noi imprenditrici perché è stata una

figura di grande intraprendenza e deve essere esempio per noi imprenditrici».

«Lux omnia vincit ricorda la morte di Matilde di Canossa – precisa Danilo Morini, Assessore alla cultura -. Ma è un messaggio di luce quello che noi mandiamo, e la luce per noi è Matilde e il suo ricordo ci illumina sempre».

«Con la partecipazione a questo evento stiamo evidenziando sia un aspetto di vicinanza alla popolazione e a questo territorio sia alle imprese – sostiene Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam -. Possiamo infatti considerare Matilde la prima imprenditrice donna». 

La delegazione Lapam Confartigianato presente durante l’evento di rievocazione storica dedicato a Matilde di Canossa, Grancontessa d’Italia
Piazza

Castello

piena per la 2a edizione di “Scampoli d’autore”

Protagonista la cultura per la seconda edizione di “Scampoli d’autore”, l’appuntamento organizzato dalla nostra associazione durante la Fiera di luglio di Campogalliano

Una Piazza Castello gremita ha assistito alla seconda edizione di “Scampoli d’autore”, l’iniziativa pubblica organizzata dalla nostra associazione in occasione della tradizionale Fiera di luglio di Campogalliano. Dopo il successo dell’edizione inaugurale nel 2023, l’associazione ha deciso di riconfermare l’appuntamento anche nel 2024, riscuotendo nuovamente un grande apprezzamento da parte del pubblico presente.

Cinque autori locali hanno deciso di raccontare i loro libri, spaziando all’interno di un viaggio tra le differenti opere che raccontano episodi reali, attimi di vita quotidiana o finzioni, trattando differenti temi, dalla goliardia all’amore, dallo stupro alla rabbia passando per l’ascolto e l’amicizia. Quest’anno con una grande novità: tra una presentazione e l’altra, la Mutina Sound ha arricchito la serata con intermezzi musicali tratti da loro brani inediti.

A inaugurare la serata Giovanna Loconte, autrice di “Rabbia da drago” e “Il Natale dei buoni”. Si tratta di due libri per bambini, due fiabe, ma rivolti anche ai genitori. Il primo racconta la storia di un draghetto che non sa gestire la rabbia. Attraverso delle sfide e dei consigli, si insegna al protagonista come gestire la rabbia. Un libro che vuole aiutare i genitori a spiegare ai bambini come gestire i momenti di ira. Il secondo, invece, con le stesse modalità (cioè un libro per bambini ma che vuole aiutare i genitori) è incentrato sull’ascolto come parte importante per rispettare gli altri. Il libro è in grado di fornire alcuni consigli ai genitori su come insegnare ai bambini ad ascoltare.

Subito dopo è toccato a Mario Ipocoana presentare il suo libro “Brandelli di passato”: l’amicizia è il filo conduttore di tutto il libro. Tra gare di rutti come riscatto d’amore e un dualismo tra Inferno e Paradiso che ricorre in tutto l’arco dell’opera (che non si

osserva solo da un punto di vista religioso), il libro racconta la storia di amici e di alcune loro avventure, tra ricordi del passato e storie attuali.

Dopo due new entry, abbiamo ritrovato anche un’autrice della prima edizione di “Scampoli d’autore”: si tratta di Susanna Carri, quest’anno ospite con il racconto “Lo specchio”. Un racconto brevissimo, con un senso ben preciso: per quanto lo specchio rifletta un’immagine oggettiva, noi vediamo sempre immagini diverse e osserviamo ciò che vogliamo vedere tra difetti e pregi. Successivamente è stato Mario Ferrari, altro autore già presente all’appuntamento del 2023, a presentare la sua ultima fatica editoriale dal titolo “Sull’orlo dell’abisso”. Una storia di adolescenti che si trovano a dover affrontare un caso di stupro subìto da una ragazza del gruppo di amici protagonisti dell’opera. Il libro, un romanzo di formazione, offre il punto di vista degli adolescenti su un tema come quello dello stupro e della violenza sulle donne.

In ultimo Glauco Casali, che oltre ad aver suonato con la sua band, ha presentato anche il suo libro “Il cantone degli annegati”. Una storia d’amore ambientata nella Modena del 1500, ma che grazie ai suoi racconti può creare analogie e parallelismi con la Modena attuale e con le storie dei nostri giorni. 

Una piazza di Campogalliano gremita per la seconda edizione di “Scampoli d’autore”

Alla Fiera di San Felice un evento con Luigi Apolloni: «Fame e passione non devono mai

mancare»

Il vice campione del mondo a USA ‘94 con l’Italia Luigi Apolloni è stato l’ospite di un evento organizzato dalla nostra associazione durante la Fiera di San Felice per creare un parallelismo tra sport e impresa

«Fame e ambizione non devono mai mancare. Ai grandi dico di coinvolgere i giovani e farli sentire partecipi. Ai giovani dico di seguire l’esempio degli esperti e la loro passione». Parole di Luigi Apolloni, attuale allenatore di calcio del Salsomaggiore, squadra che milita nel campionato di Eccellenza, e ospite di un evento promosso dalla nostra associazione durante la Fiera di San Felice, il tradizionale appuntamento che richiama ogni anno tantissimi cittadini. L’ex calciatore, di ruolo difensore, ha

trascorso gran parte della sua carriera con il Parma, vincendo numerosi trofei tra cui due Coppe UEFA e una Supercoppa Italiana. Con l’Italia, ha partecipato al Mondiale del 1994, dove la squadra azzurra si è classificata seconda. Tra le altre è stato allenatore di Reggiana e Modena e con lui abbiamo provato a creare un parallelismo tra sport e impresa, tra allenatore e dirigente di un’attività. Mister, i valori dello sport si possono riflettere nella vita di tutti i giorni. E così si può fare anche per

sportivi e imprenditori, creando un’analogia. Per esempio, il calciatore che diventa allenatore è come un dipendente che poi diventa proprietario dell’attività. Com’è il passaggio e il cambio del punto di vista?

«Da giocatore hai meno responsabilità, devi pensare a te e ai tuoi compagni. Da allenatore sei responsabile di una squadra, con teste diverse che ragionano in maniera diversa e con caratteristiche diverse. Devi essere molto attento a tutti i particolari che possono fare la differenza. E questo credo sia così anche per il collaboratore che diventa dirigente».

Allenando ti sei imbattuto in tantissimi giocatori diversi, con caratteristiche diverse e con caratteri anche umani diversi. Come si fa a conciliare tutte le diverse personalità, come possono essere i collaboratori e i dipendenti di un’azienda, per fare in modo che si remi tutti dalla stessa parte per raggiungere un obiettivo comune?

«In primo luogo non deve mai mancare il rispetto. Quando ho iniziato io a 9 anni avevo un allenatore che pretendeva lo si salutasse stringendogli la mano prima di iniziare l’allenamento. All’epoca pensavo che si desse della arie, invece con il tempo ho

Luigi Apolloni ospite di una nostra iniziativa durante la Fiera di San Felice

capito che era una forma di rispetto. Le diversità all’interno di un gruppo ci saranno sempre e la cosa fondamentale è accettare la diversità e valorizzarla, senza cercare obbligatoriamente di uniformare tutti. A me dava fastidio che si cercasse di far pesare la diversità, come nel calcio può essere quella del gruppo degli esperti e del gruppo dei giovani. L’obiettivo è unire queste due aree: il giovane ti dà quella freschezza e quella creatività che magari chi ha più esperienza ha perso. Viceversa il giovane deve imparare dal più esperto la fame che ogni giorno ci deve essere per raggiungere determinati livelli».

Tra i giocatori che hai avuto come compagni di squadra e che hai allenato sicuramente c’era qualcuno che si vedeva che avesse più

talento, così come tra i dipendenti di un’azienda c’è chi eccelle più di altri. Come si gestisce una possibile invidia all’interno del gruppo da allenatore e, parallelamente, da imprenditore?

«Chi ha un talento più degli altri ha una responsabilità in più nei confronti degli altri. Se metti il tuo talento a disposizione del gruppo, anche gli altri sono disposti a seguirti e dare il massimo per te e sono invogliati a farlo. Questo nel calcio come nella vita di tutti i giorni e anche nella quotidianità aziendale».

Ci sono stati sicuramente momenti felici nella tua carriera, sia da giocatore che da allenatore, ma anche dei momenti più complicati. Da allenatore, quindi nell’ottica di un imprenditore, i momenti di difficoltà come

si gestiscono e come si comunicano al gruppo?

«Anche nei momenti difficili, io provo sempre a partire dagli aspetti positivi. Il gruppo e la squadra lo sanno quando si attraversano dei momenti positivi e negativi. È importante mantenere sempre un equilibrio e spiegare, magari ai più giovani, che cosa sta succedendo. Coinvolgerli è uno dei modi per farli appassionare e anche per trovare nuove e potenziali soluzioni ai problemi». 

Enzo Fanì saluta l’associazione e va in pensione:

«Porterò con me il rapporto umano creato con i colleghi»

Saluta Lapam Confartigianato dopo anni di onorato servizio e ringrazia i colleghi che lo hanno affiancato in questo percorso

Era il 1986 quando il 30enne

Enzo Fanì varcò per la prima volta la porta della sede Lapam Confartigianato di Castelfranco Emilia. Da quel giorno di 38 anni fa, Enzo dalla Lapam non se ne sarebbe più andato fino al giorno della meritata pensione.

Quel giorno è arrivato, e ora ha tagliato il suo personale traguardo: un meritato riposo.

Con Enzo abbiamo avuto l’occasione di ripercorrere come il suo lavoro è mutato nel corso del tempo, adattandosi alle nuove tecnologie e allo sviluppo contemporaneo.

Sei giunto alla conclusione del tuo percorso in Lapam: ripercorriamo insieme le tappe principali?

«Ho iniziato a fine ‘86 presso la Lapam Confartigianato di Castelfranco, dal 1989 sono passato in sede centrale con l’incarico di seguire le procedure informatiche. Ruolo che ho ricoperto fino al 2007, poi dall’anno successivo sono diventato responsabile dell’ufficio fiscale».

Quasi 40 anni di Lapam Confartigianato, hai visto l’evoluzione del tuo lavoro e anche la crescita dell’associazione.

«Sì, ho visto l’associazione crescere in maniera decisa e significativa nei numeri e nelle persone. E poi il lavoro è andato di pari passo allo sviluppo tecnologico. L’evoluzione ha accompagnato il nostro modo di approcciare le tematiche di carattere tributario e queste sono state influenzate dallo sviluppo delle nuove tecnologie. Siamo partiti da un contesto dove il mondo era completamente analogico, pur usando delle procedure che all’epoca si chiamavano “meccanografiche”. Poi con il

passare degli anni abbiamo assistito al processo di digitalizzazione.

L’evoluzione della materia di cui mi sono occupato, oltre ai cambiamenti dal punto di vista dei processi tecnologici, è stata ed è soggetta anche alle mutazioni imposte dai vari governi che nel nostro Paese si succedono con una frequenza sopra l’ordinario; questi, per differenziarsi dai precedenti, apportano modifiche non sempre coerenti e/o rigorose, rendendo l’interpretazione delle norme sempre più difficoltosa. Sicché in ambito normativo ci si è trovati a dover far fronte a una miriade di contraddizioni e incongruenze del sistema tributario, farraginoso e complesso».

Immagino ci sarebbero tante storie da raccontare dopo tutti questi anni in associazione: c’è un aneddoto in particolare che ti viene in mente? «Episodi ce ne sarebbero tanti. Si sono succedute parecchie persone e diversi colleghi che di volta in volta sono stati oltre che colleghi anche amici. In particolare penso a un ex collega che si occupava di contenzioso tributario. Lui era in perenne ritardo e alla rincorsa delle scadenze. Per tale motivo, una volta si superò decisamente: era in ritardo su un termine per presentare un ricorso in scadenza lo stesso giorno, finì che gli uffici postali di Modena erano tutti chiusi. Ma lui sapeva che l’ufficio postale di Reggio Emilia era aperto fino a mezzanotte, quindi, in fretta e furia, dovette correre fino a Reggio Emilia per riuscire a presentare in tempo il ricorso in tempo. Collega valido, ma un po’ disorganizzato...».

Che cosa ti porterai di Lapam Confartigianato?

«Il rapporto con le persone e i rapporti umani. I colleghi sono diventati amici, e questo è uno degli aspetti principali che porterò con me. Inoltre, nel mio ufficio ho sempre messo al primo posto il benessere dei colleghi, basato sul rispetto reciproco, sulla cordialità, condita con un pizzico di goliardia».

Vuoi lasciare qualche consiglio ai tuoi colleghi e all’associazione?

«Il mio invito ai colleghi delle sedi territoriali è di non farsi abbagliare da strade e scorciatoie apparentemente facili da intraprendere e con soluzioni immediate, ma di utilizzare un rigore nelle scelte ponderando bene le decisioni. Eventuali scelte sbagliate o, peggio ancora, scorrette, si ripercuoto inevitabilmente sulla nostra struttura. Se inizialmente si pensa di aver risolto la situazione in poco tempo e facilmente, a lungo andare i nodi vengono al pettine, a volte anche con maggiore gravità di come era all’inizio.

Inoltre all’Associazione rivolgo un appello a non trascurare il bisogno di conoscenza, formazione e preparazione degli addetti, al fine di metterli in condizione di fornire sempre un servizio di alta qualità. È inoltre necessario limitare al minimo il turnover del personale». 

Uno spazio per tutelare la salute

La nostra associazione apre lo sportello di consulenza SanArti, opportunità sia per gli imprenditori che per familiari e dipendenti

La nostra associazione continua a lavorare per fornire nuove soluzioni e consulenze sempre più complete per i piccoli imprenditori. Questa volta abbiamo deciso di aprire uno sportello di consulenza SanArti, uno spazio importante per la salute rivolto ai lavoratori delle imprese che applicano i CCNL dell’artigianato, ma anche oltre, tanto che gli stessi imprenditori potranno goderne.

Ma nei fatti di cosa si tratta? SanArti è il Fondo nazionale integrati-

Cos’è SanArti

vo intercategoriale di Assistenza Sanitaria per i lavoratori dipendenti dell’artigianato e delle imprese, attraverso cui l’artigianato ha posto in essere una tutela importante per i lavoratori attraverso l’erogazione di prestazioni sanitarie di alta qualità.

A chi si rivolge questo fondo?

A tutti i lavoratori dipendenti delle imprese che applicano CCNL dell’artigianato.

Gli sportelli SanArti, e quindi anche quello della nostra associazione, si pongono come un interlocutore attento per le imprenditrici e gli imprenditori, che devono iscriversi o versare la propria quota al Fondo SanArti, fornendo servizi di consulenza e assistenza puntuale e qualificata: dalla predisposizione della domanda di iscrizione, corredata della documentazione necessaria, alla verifica periodica della correttezza degli adempimenti dovuti.

Sanno, inoltre, guidare l’impresa in caso di forme contrattuali meno usuali, specificando condizioni e termini nel versamento della quota d’iscrizione, nonché tutti i casi di esonero previsti dalla normativa.

SanArti è il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i Lavoratori dell’Artigianato.

Eroga agli Iscritti e agli aventi diritto prestazioni sanitarie e socio-sanitarie. Il Fondo non persegue fini di lucro, dal 2014 è iscritto all’Anagrafe dei Fondi Sanitari presso il Ministero della Salute.

Sanarti e la parità

di genere

Possono iscriversi a SanArti e godere delle sue numerose prestazioni, previa una adesione volontaria, anche gli stessi imprenditori artigiani, collaboratori degli imprenditori artigiani (familiari coadiuvanti, collaboratori a progetto, collaboratori occasionali), ma anche titolari di piccole medie imprese non artigiane che applicano i CCNL previsti all’art. 2 del Regolamento del Fondo, purché abbiano lavoratori iscritti a SanArti.

SanArti ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022 al suo sistema di gestione per la parità di genere. L'impegno per la promozione di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo ha ricevuto questo importante riconoscimento. SanArti è impegnata quotidianamente nella creazione di un ambiente lavorativo supportivo, anche attraverso l’adozione di strumenti finalizzati a prevenire la disparità di genere, favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e tutelare la maternità.

Desidera agire per il miglioramento della qualità del lavoro femminile e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, anche attraverso le prestazioni che quotidianamente eroghiamo a sostegno delle donne che lavorano nell'artigianato e delle loro famiglie.

In pratica, quindi, tutti gli imprenditori di piccole imprese, purché abbiano lavoratori iscritti al fondo nelle rispettive imprese, possono aderire e godere così dei vantaggi offerti da questa opportunità.

SanArti, inoltre, ha esteso le prestazioni ai familiari dei lavoratori dipendenti iscritti nonché ai familiari degli imprenditori con adesione volontaria, un ulteriore vantaggio molto importante.

Il Fondo sostiene, integralmente o quasi, i costi per visite, esami, prevenzione, psicoterapia, cure odontoiatriche, ricoveri e molto altro. Su www.sanarti.it è possibile trovare tutte le informazioni relative alle prestazioni dedicate ai familiari e ai titolari, soci o collaboratori.

Ma quanto occorre per avere accesso a queste importanti agevolazioni?

Le cifre per l’adesione a SanArti sono molto convenienti. Per titolari, soci o collaboratori la richiesta è di 25 euro al mese, per i familiari fino a 18 anni 10 euro al mese, per i familiari dai 18 ai 75 anni compiuti, invece, la richiesta è di 15 euro al mese. Le quote mensili vengono erogate con addebito automatico ricorrente su carta di credito, in caso di fallimento dell’addebito di una o più quote il sistema, in automatico, addebiterà alla scadenza successiva gli importi relativi a tutte le mensilità precedenti mancanti.

Sotto il profilo delle tempistiche, invece, è possibile iscriversi in ogni momento, e le prestazioni decorrono superati tre mesi di carenza iniziale. Se l’iscrizione avviene entro il decimo giorno del mese, il primo di carenza è quello successivo. Se avviene oltre il decimo giorno, il primo mese di carenza è quello dopo il successivo. 

Inaugurata la nostra nuova sede di Castelfranco Emilia: «Siamo i primi a credere nel territorio e a investire»

Un momento per ribadire uno dei principi della nostra mission associativa: essere presenti e capillari sul territorio

Taglio del nastro per la nostra nuova sede di Castelfranco Emilia. Alla presenza del presidente Lapam di Castelfranco Emilia Mauro Nadalini, del responsabile della locale sede associativa Mattia Monduzzi Donazzi, del Sindaco della città Giovanni Gargano e del Parroco Don Luciano Luppi, Lapam Confartigianato ha voluto creare un momento di comunità per celebrare questo importante traguardo durante la Sagra del Tortellino, la sentitissima fiera cittadina.

«Castelfranco per noi è una realtà molto importante da sempre – ha dichiarato Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale della nostra associazione –. È aumento il numero degli associati e anche per questi motivi i locali non erano più adeguati. Poter inaugurare una nuova sede, che cercavamo da diverso tempo, collocata in una zona strategica all’ingresso della città è un traguardo importante. La nostra mission è anche quella di rimanere sul territorio, di essere capillari e presenti in tutti i comuni. Vogliamo, inoltre, mettere in condizione i collaboratori che assistono le nostre imprese a poter operare in locali idonei che siano attrezzati e all’avanguardia per dare delle risposte alle nostre attività».

«È un presidio importante – ha aggiunto il Sindaco Gargano – a disposizione di tutti e in particolare del tessuto straordinario rappresentato dalle piccole e medie imprese che qui trovano un punto di risposta rispetto alle necessità che le realtà

hanno per affrontare le sfide del contesto attuale. Un’inaugurazione come questa qualifica ancora di più quello che questo territorio riesce a esprimere anche con i collegamenti tra le parti in causa e con l’amministrazione stessa, per cui per noi è una grande soddisfazione. La collaborazione è fondamentale per avere comprendere la realtà dell’economia locale: un’economia di eccellenza rappresentata dalle piccole e medie imprese che di fatto rappresentano anche un tessuto sociale molto importante».

L’inaugurazione della nuova sede associativa di Castelfranco Emilia è stato un momento anche per tracciare un quadro del tessuto economico del comune elaborato dall’ufficio studi. Gli ultimi dati aggiornati al 31 marzo 2024 evidenziano 2.469 imprese attive, di cui 844 artigiane pari a una su tre (precisamente il 34,2%). Il peso dell’artigianato risulta quindi superiore rispetto al 30,6% della media provinciale di Modena. Rispetto al primo trimestre 2023, il

numero di imprese complessivo è diminuito dell’1%, mentre le imprese artigiane registrano un -1,4%. Se si analizza il lungo periodo, dal primo trimestre 2007 al primo trimestre 2024, si registrano complessivamente 171 imprese in meno, pari al -6,5%, con una riduzione del comparto artigiano che subisce un -19,5%. Stando ai dati dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, al primo trimestre di quest’anno a Castelfranco Emilia 559 imprese sono gestite a prevalenza da donne, 380 a maggioranza da stranieri e 157 prevalentemente da giovani con meno di 35 anni. Analizzando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nelle costruzioni (21,3%), nei servizi alle imprese (21,3%) e nel commercio (19,5%), mentre il calo più accentuato figura tra le attività dell’agricoltura. Rispetto al primo trimestre 2015, primo dato a disposizione in serie storica con dettaglio settoriale, si evidenzia un calo anche nel commercio e nella manifattura, mentre crescono le imprese dei servizi sia alle persone che alle imprese.

«La situazione dell’area risente evidentemente delle influenze internazionali – ha affermato Gilberto Luppi, presidente dell’associazione –. Il commercio soffre così come fatica anche la metalmeccanica, ma sono difficoltà che si estendono anche ad altre aree del territorio provinciale e che non riguardano solo Castelfranco. Qui però, come in tutta la zona del Sorbara, è presente un’alta vocazione artigianale e anche di gruppi internazionali che fanno ben sperare per il futuro». 

Taglio del nastro per l’inaugurazione della nostra nuova sede a Castelfranco Emilia

Amore e violenza, lo psicopedagogista

Rossi:

«Gli adolescenti hanno perso la sensibilità, hanno bisogno di storie»

Ospite di un evento organizzato dalla nostra associazione durante la Festa dell’Uva di Castellarano, lo psicopedagogista Stefano Rossi ha presentato il suo ultimo libro soffermandosi sull’amore violento di alcuni adolescenti

Lo stupro collettivo di Catania, i femminicidi, ma anche la strage di Paderno Dugnano. Le pagine di cronaca sono piene di fatti terribili che, troppo spesso, vedono come protagonisti degli adolescenti. Perché i ragazzi hanno perso la sensibilità? Come mai tutto ciò? Sono alcune delle domande che ci siamo fatti durante l’evento organizzato dalla nostra associazione a Castellarano, in occasione della Festa dell’Uva, grazie alla presenza di Stefano

Rossi, psicopedagogista, conferenziere e autore di libri, l’ultimo dal titolo “Sentimenti Maleducati. Coltivare l’intelligenza affettiva per insegnare ai ragazzi le cose dell’amore” edito da Feltrinelli, che ha provato a spiegare come mai al giorno d’oggi assistiamo a così tante scene di violenza. «Alcuni ragazzi hanno il cuore pieno di sassi – ha dichiarato Stefano Rossi durante il suo intervento davanti a circa 150 persone –. Alcuni di questi fanno una “sassaio-

la”, cioè diventano violenti. Altri fanno lesionismo: si tagliano nel corpo e scoprono che se si fanno dei tagli nel corpo non sentono il male del cuore. Alcuni ragazzi percepiscono il loro cuore come un deserto e quando non si sanno dare una motivazione attivano o una sassaiola contro il mondo o una sassaiola contro loro stessi. E l’andare bene a scuola non è un indicatore della salute mentale dei ragazzi e delle ragazze». E allora come mai c’è questa aridità di sen-

Psicopedagogista, saggista e conferenzieri tra i massimi esperti di infanzia e adolescenza del nostro Paese. Dopo aver lavorato come educatore di strada nelle periferie gestisce e coordina diversi centri psicopedagogici per genitori e adolescenti in crisi. Parallelamente collabora con le scuole lavorando con gruppi di adolescenti a forte rischio di abbandono scolastico. Accanto al lavoro di formazione nelle scuole inizia un tour che lo porta da 10 anni a parlare di educazione emotiva a migliaia di genitori.

timenti? Stefano Rossi ha provato a spiegarlo così: «I ragazzi hanno perso la sensibilità, c’è anoressia delle parole e quando non sai dire le tue emozioni arriva la violenza. Possiamo spiegarlo con la metafore del deserto: quando il cuore diventa arido arrivano le barbarie. E perché il cuore è un deserto? Perché mancano i racconti. Le storie sono più delle storie. La filosofia è nata dal terrore e non dalla meraviglia: i primi uomini alzavano sguardo al cielo ed erano terrorizzati di fronte all’immensità. E si sono rassicurati raccontando storie, i primitivi ad esempio attorno al fuoco. E poi i Greci, con l’Olimpo. L’educazione sentimentale si fa con le storie, che oggi non ci sono più per colpa dei social e della “triade oscura”, un principio di filosofia che indica i vertici del male in tre: il primo vertice è il “narcisismo”, il secondo vertice del male è l’“opportunismo macchiavellico”, il terzo vertice è la “psicopatia”, cioè l’incapacità di capire le emozioni degli altri. Il narcisismo è una malattia mentale. Innamorarsi di sé stessi è autogol esistenziale. Pensiamo a qual è la prima gioia di un bambino: la prima gioia è l’abbraccio della mamma, quindi la prima

gioia è l’incontro con gli altri. Stessa situazione per le emozioni difficili: se ho paura o se sono triste, se cerco conforto di qualcuno la mia paura o la mia tristezza diminuiscono. Per la psicologia Narciso è chi si sente principe, ma ha un buco nero nel cuore, ha dei cadaveri dentro di sé». Stefano Rossi si è soffermato anche sulla manipolazione sentimentale: «È importante conoscere come funziona la manipolazione sentimentale, perché le relazioni tossiche iniziano in adolescenza. Il primo passo della manipolazione è ricevere dei complimenti, solitamente si etichetta come “bombardamento di luce” (un meccanismo da setta). Poi sparisce e usa il “rinforzo ambivalente”. Nel secondo passaggio la vittima cade nella rete e vede le poche briciole di luce come fossero il paradiso. Poi vi è un “annientamento della luce”, diventava aggressivo e umiliante. Per questo motivo è importante mettere i confini per una buona strategia sentimentale: non dire mai un “sì” a qualcuno se questo è un “no” per te. Il secondo meccanismo è il “controllo ossessivo”: l’aggettivo possessivo è tossico, l’amore è una danza tra due libertà e così deve essere tra gli adolescenti e tra gli adulti». 

Durante la Festa dell’Uva di Castellarano lo psicopedagogista Stefano Rossi ha parlato dell’amore e della violenza negli adolescenti

Transizione 5.0: il nostro servizio dedicato alle imprese associate

Per agevolare l’accesso al credito Transizione 5.0 la nostra associazione ha predisposto un servizio dedicato con diversi vantaggi per gli imprenditori. Vi spieghiamo come si struttura

L’apertura della piattaforma per richiedere Transizione 5.0 da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy rappresenta un’opportunità importante per le imprese.

Proprio per questo motivo, la nostra associazione ha deciso di predisporre un servizio dedicato in modo tale che l’attività associata possa avere come riferimento gli esperti di Lapam per gestire le pratiche a 360°, permettendo dunque all’imprenditore di accedere al credito d’imposta senza preoccuparsi di seguire tutti gli iter burocratici necessari.

Come si struttura il servizio

Grazie al nostro team di esperti, l’associazione può collaborare con i professionisti necessari per gestire le domande, ovvero:

 ingegneri per le perizie e certificazioni richieste ex ante ed ex post investimento;

 commercialista per le asseverazioni contabili.

I riferimenti degli imprenditori per accedere al credito d’imposta Transizione 5.0 saranno Federico Cantelli e Andrea Bonazzi.

Il vantaggio per l’imprenditore associato è che rivolgendosi a noi avrà la possibilità di essere seguito in questi passaggi e di avere un unico riferimento per la gestione dei processi.

Transizione 5.0: le opportunità per le imprese

Il credito d’imposta “Transizione 5.0” è una misura chiave nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), specificamente

legata alla Missione 7 – REPowerEU. Mettendo a disposizione 6,3 miliardi di euro a valere sulle risorse del programma RePower EU per incentivare la transizione energetica dei processi produttivi, il piano permetterà un passaggio verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico e sostenibile. L’obiettivo principale di questa iniziativa è incentivare le imprese italiane a investire in progetti di innovazione. I progetti dovranno avere l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’uso di fonti rinnovabili. Per poter accedere al credito d’imposta, le imprese devono effettuare investimenti in nuove strutture produttive sul territorio nazionale che portino a una riduzione dei consumi energetici. Gli ordini accettati dovranno prevedere un acconto minimo del 20% del costo di acquisizione. Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, senza distinzione di forma giuridica, settore economico, dimensione o regime di determinazione del reddito. Sono escluse le imprese in liquidazione volontaria, fallimento o altre procedure concorsuali, quelle soggette a sanzioni interdittive e quelle che non rispettano le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro o gli obblighi contributivi. 

Il Concordato Preventivo

Biennale: una nuova opportunità per

gli imprenditori

Novità, strumenti e conoscenze per spiegare di che cosa si tratta il Concordato Preventivo Biennale

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta una nuova opportunità per imprese, enti economici e professionisti, di definire in anticipo le imposte e i contributi previdenziali da versare per i periodi d'imposta 2024 e 2025 (solo 2024 per i forfettari). Questa procedura, introdotta di recente, consente di conoscere con certezza l'importo da corrispondere al fisco, semplificando la pianificazione finanziaria e offrendo diversi vantaggi.

Per accedere al CPB, sono richiesti specifici requisiti:

 Assenza di debiti tributari/contributivi o loro estinzione per importi pari o superiori a 5.000 euro entro il 31 ottobre 2024. I debiti oggetto di rateazione regolare non rientrano nel calcolo del limite;

 Appartenenza all'ambito di applicazione degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale);

 Presentazione regolare della dichiarazione dei redditi e

assenza di condanne penali nei tre periodi d'imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato;

 Assenza di redditi esenti o esclusi in misura superiore al 40% del reddito d'impresa o di lavoro autonomo.

Come funziona il CPB?

Chi aderisce al CPB si impegna a versare le imposte sul reddito concordato, indipendentemente dal reddito effettivo conseguito. Questo reddito concordato viene calcolato dall'Agenzia delle Entrate tramite un apposito software, tenendo conto di eventuali componenti straordinari (plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze, perdite su crediti). Il reddito proposto non potrà comunque essere inferiore a 2.000 euro. La scadenza per aderire è il 31 ottobre 2024, direttamente tramite la dichiarazione dei redditi.

Quali sono i vantaggi per gli imprenditori?

Esistono alcuni vantaggi per gli imprenditori. Il primo è l’applicazione di un'imposta proporzionale ridotta (Flat tax) sulla parte di reddito concordato eccedente quello dichiarato nell'anno precedente. Inoltre è previsto l’esonero dal visto di conformità per rimborsi e compensazioni d'imposta (Irpef, Ires, Irap e IVA). Vi è anche una riduzione di un anno dei termini di accertamento oltre all’esonero dalla disciplina sulle società non operative. Infine non si potranno subire accertamenti fiscali di tipo analitico, analitico-induttivo, presuntivo e induttivo puro.

Come Lapam Confartigianato può aiutare gli imprenditori?

La nostra associazione si pone al fianco degli imprenditori per supportarli nella valutazione e nell'adesione al Concordato Preventivo Biennale. Attraverso i propri consulenti, l'associazione offre diversi servizi dedicati:

 Servizio di Analisi Preliminare: verifica dei redditi proposti dall'Agenzia delle Entrate per il 2024 e 2025 (solo 2024 per i forfettari) e calcolo delle imposte;

 Servizio di Analisi Preliminare più Proiezione redditi 2024: analisi più approfondita con proiezione personalizzata del bilancio 2024 e calcolo delle imposte presunte. Questo servizio include anche un'analisi di convenienza che confronta le imposte e i contributi previdenziali con e senza adesione al concordato.

L’associazione si impegna a fornire un'assistenza completa durante tutto il processo di adesione al CPB, garantendo la massima trasparenza e chiarezza nelle comunicazioni con i propri associati. 

“Radici e futuro dell’Emilia Romagna”

I punti salienti del “Libro Bianco”, il documento preparato dall’associazione a livello ragionale con le proposte rivolte ai candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna

Negli ultimi 5 anni, le imprese hanno affrontato pandemia, calamità e crisi geopolitiche, dimostrando resilienza. L'Emilia-Romagna conta 435.828 imprese, di cui 120.777 artigiane, con un calo negli ultimi anni. Il Libro Bianco sottolinea l'importanza delle MPI, pilastro dell'economia regionale, e la necessità di sostenerle con politiche mirate per affrontare le sfide future.

Ambiente e

cambiamenti climatici

Le alluvioni del 2023 e 2024 hanno evidenziato la fragilità del territorio. Proponiamo una strategia condivisa per la protezione, con investimenti in messa in sicurezza, compensazione danni alle imprese e prevenzione continua. Si necessita un cambio di passo nelle politiche urbanistiche e di un maggiore coinvolgimento dei corpi intermedi.

Attività

Si sottolinea l'importanza della sostenibilità (ESG) per la competitività delle imprese. Si propone di riorganizzare gli incentivi per dedicare una quota maggiore alle micro e piccole imprese. Sono fondamentali il trasferimento tecnologico, la diffusione dell'innovazione e incentivi per l'insediamento artigianale in territori svantaggiati, per sostenere l'economia locale.

Formazione

L’associazione sottolinea la necessità di aumentare le risorse per l'aggiornamento professionale di lavoratori e imprenditori, con programmi formativi mirati alle micro e piccole imprese semplificando la burocrazia. Fondamentale rafforzare la Rete per i servizi per il lavoro e incentivare i tirocini e l'apprendistato.

Infrastrutture

Si evidenzia la necessità di una rete di collegamenti moderna, con tempi di realizzazione certi. Si chiede alla Regione di puntare sullo sviluppo del porto di Ravenna e della Zona Logistica Semplificata (ZLS). Si auspica inoltre il potenziamento del sistema fieristico e congressuale, delle piattaforme logistiche e dei collegamenti aeroportuali.

Mterritoriale arketing

Si punta a valorizzare le eccellenze locali con la creazione di un marchio di qualità regionale, dedicato a micro e piccole imprese. Inoltre, si propone l’integrazione di percorsi turistici legati alle botteghe artigiane, per promuovere la tradizione e il valore dell’artigianato.

L’Emilia-Romagna punta a rilanciare l’entroterra e destagionalizzare l’offerta turistica. Vengono promossi borghi e eccellenze enogastronomiche appenniniche, con incentivi per progetti che favoriscano una cultura del ripopolamento.

Credito

Si rimarca la situazione critica delle micro e piccole imprese sul fronte del credito per l’aumento dei tassi di interesse, proponendo misure accessibili per l'accesso a risorse e leve di sviluppo. Si auspica il sostegno agli investimenti, contributi per abbattere gli interessi e l'attivazione di piattaforme specifiche per l'accesso al credito.

Sanità, Welfare

Turismo e Famiglia

Confartigianato sottolinea l'importanza di sostenere le famiglie imprenditrici, proponendo un piano regionale per il potenziamento dei servizi per l'infanzia e la terza età, con un focus su nuove soluzioni come il “silver housing”. Si propone la creazione di Reti artigiane di aiuto locale (RAAL) per fornire supporto tecnico a domicilio a persone anziane o fragili.

Verso le Regionali, Michele de Pascale: «La pubblica amministrazione deve essere amica di chi vuole

fare impresa»

Abbiamo intervistato il candidato

Presidente dell’Emilia-Romagna

Michele de Pascale per capire la sua posizione circa i temi più importanti per le nostre imprese e per il tessuto sociale delle nostre province

Il sistema socio economico formato dalle micro, piccole e medie imprese sta vivendo periodi di difficoltà, in particolare l’artigianato e le imprese manifatturiere. Negli ultimi 5 anni, come dimostrano i dati, anche le imprese emiliano-romagnole sono in calo. Come pensa di contrastare questo preoccupante trend?

«Chiaramente ci sono delle politiche trasversali a tutte le dimensioni d’impresa che la Regione mette in campo e che quindi interessano anche tutto il tessuto delle micro, piccole e medie imprese. Parlo di politiche di formazione, di quelle per le infrastrutture: sono politiche che sostengono il tessuto economico in modo complessivo. Credo però che ci sia un grande ritorno di bisogno di sostegno nell’accesso al credito: abbiamo bisogno che alcuni grandi investimenti strutturali effettuati dalla Regione diventino patrimonio di tutti, penso al digitale. La Regione deve sostenere e agevolare il percorso di transizione digitale di tutte le imprese, non solo di quelle grandi. Poi abbiamo delle politiche di settore: se pensiamo all’edilizia abbiamo un programma di sostegno e supporto di tutti i sistemi consortili. Le pmi su alcuni ambiti possono viaggiare da sole, su altri se vogliono competere devono rafforzarsi nella capacità di lavorare in team».

I giovani rappresentano una risorsa e un’opportunità per il futuro, ma sono tra coloro che segnalano maggiori difficoltà nell’avviare un’impresa. Come promuovere maggiormente il lavoro autonomo e, soprattutto, che cosa intende mettere in campo per ridurre la burocrazia e la pressione fiscale per le attività?

«Sul piano fiscale la Regione non ha strumenti decisivi. Li può avere invece molto forti sulla sburocratizzazione: su questo fronte vogliamo supportare la rete dei comuni in percorsi di aggregazione, semplificazione, digitalizzazione affinché in tutti i comuni di qualsiasi dimensione ci sia lo stesso livello di facilità, comprendendo anche le autorizzazioni di carattere ambientale. Serve un approccio della pubblica

amministrazione che sia amico di chi vuole fare impresa. La pubblica amministrazione deve crescere con la cultura della promozione dell’attività d’impresa. Noi oggi, sia sul versante delle imprese sia su quello del lavoro abbiamo un bisogno crescente di competenze digitali che sta diventando veramente drammatico a livello nazionale: per questo noi vogliamo mettere in campo, soprattutto per i giovani, percorsi di formazione che orienti i giovani verso le competenze digitali anche a supporto della manifattura, perché anche la manifattura deve digitalizzarsi per rimanere competitiva». La carenza di personale nel tempo si traduce in carenza di competenze, complice anche un calo demografico. Come colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro e aiutare le imprese a reperire quelle figure professionali che ora mancano?

«Dopo aver vissuto il “buonismo” e il “cattivismo”, che non stanno funzionando, noi vogliamo mostrare all’Italia come si può gestire un flusso migratorio ordinato orientandolo al lavoro. Anche in questo difficile contesto generato, dobbiamo dirlo, da un Governo che ha fatto promesse di bloccare l’immigrazione ma che

ora si trova nella condizione di non avere flussi orientati al lavoro, noi vogliamo fare un percorso opposto: un flusso che intrecci corsi di lingua italiana e formazione professionale per andare a supporto di quelle imprese che faticano a trovare dipendenti. Anche laddove ripartisse la natalità, parliamo di 15, 20 anni: le nostre imprese hanno bisogno oggi di personale non fra 10 anni. Abbiamo degli elementi di mismatch: la Regione non deve dire alle ragazze e ai ragazzi che cosa devono fare da grandi, però deve permettere di fare scelte informate. La nostra idea è che dalla scuola dell’infanzia a istituti superiori specializzati nel digitale, agli ITS, alle lauree specializzanti fino ai master, noi abbiamo bisogno di una grande campagna di orientamento e di investimento sulla formazione nelle competenze digitali. In questi ambiti si vive una competizione enorme con altre zone del mondo che con smart working e altri strumenti ci stanno sottraendo forza lavoro anche lasciandola qui in certi casi. È una sfida che dopo i grandi investimenti effettuati dall’amministrazione Bonaccini non possiamo pensare di diventare la Silicon Valley senza avere il personale formato in grado di andarci a

lavorare».

Parliamo anche di infrastrutture: qual è la posizione nei confronti di quelle strutture rimaste ancora in sospeso come la Bretella Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana?

«Sono progettualità che partono da molto tempo. L’adeguamento della connessione tra Campogalliano e Sassuolo, ma in generale l’adeguamento trasversale della nostra regione, è un’esigenza riconosciuta. Si tratta di due vuoti infrastrutturali del nostro territorio che non si traducono in “assenza di traffico”, ma si traducono in un traffico che passa per strade inadeguate. Io le sto girando e sto toccando con mano la situazione. Noi dobbiamo colmare questi due vuoti. Sulla Campogalliano-Sassuolo ci sono state delle rimodulazioni anche da parte del Comune di Modena e quindi vogliamo tenere conto di quelle che sono le esigenze del comune e dei cittadini che hanno riconfermato l’amministratore uscente. Sulla Cispadana serve un confronto con il Governo perché dobbiamo capire nel rinnovo della concessione e nella disponibilità di risorse non può essere un tema di scontro ma una scelta in sinergia. Il nostro obiettivo è completare questa connessione importante con realismo, cioè sulla base delle risorse disponibile. Per noi, però, soprattutto per le merci, l’investimento più importante e significativo sarà sul ferro. Le connessioni con il Porto di Ravenna e con il Tirreno noi dobbiamo strutturarle con grandi investimenti sulla rete ferroviaria, in ottica di sostenibilità e di efficienza».

Dando uno sguardo alla sostenibilità e all’impatto ambientale: l’ultima alluvione in ordine di tempo ha provocato ingenti danni in Romagna, ma nell’ultimo decennio si sono verificati diversi eventi calamitosi: come porre rimedio al rischio idrogeologico del territorio?

«Racconto un fatto: quando ci fu il terremoto in Emilia, anche in Romagna avemmo il boom delle pratiche per l’adeguamento sismico. Quanto accaduto in Emilia fu un grande campanello d’allarme anche per chi non l’aveva vissuto. Analogamente,

Michele de Pascale, candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna

quanto successo in Romagna deve fare prestare attenzione anche per chi vive in Emilia. Il nostro obiettivo è puntare in maniera forte e decisa sulla prevenzione: vogliamo specializzare nuovamente tutta la filiera della lotta al dissesto idrogeologico e di protezione dei fiumi, costituendo un’area tecnica che sia impegnata su questo. Vogliamo dare maggiore supporto alle aree di montagna per quanto riguarda la gestione delle frane. La ricostruzione dell’alluvione sarà una priorità, ma lo saranno anche gli investimenti sulla prevenzione. Vogliamo anche una Emilia-Romagna che sia frontiera nel contrasto ai cambiamenti climatici. È vero che non possiamo risolvere da soli i problemi sui cambiamenti climatici, ma noi dobbiamo dare l’esempio al mondo che si possono abbattere le emissioni che alterano il clima senza penalizzare il sistema delle imprese e senza scaricare i costi sulle fasce sociali più deboli». Le aree interne, in particolare quelle montane, vivono da tempo un importante fenomeno di spopolamento che mette a rischio la tenuta sociale ed economica di quei territori. Quali politiche possono essere messe in campo per ridare slancio e rendere attrattive le aree più periferiche?

«Dobbiamo attuare un “nuovo” patto per i territori di montagna. La Regione in questi anni ha messo in

campo azioni importanti per quanto riguarda la montagna, come i contributi per l’acquisto della prima casa, la gratuità degli asili nido. Abbiamo molte tensioni sul tema dei servizi sanitari: uno dei primi atti che proporremo sarà un nuovo patto per la salute in montagna. Vogliamo essere trasparenti: ci sono prestazioni che non si possono garantire in montagna e va detto chiaramente. Ci sono tantissime prestazioni che, invece, non sono mai state in montagna ma che possono essere portate. Non dobbiamo ragionare del singolo servizio, ma di un piano complessivo per i servizi sanitari in montagna con una certa omogeneità con tutti i territori montani della nostra regione. Garanzia dei servizi scolastici, patto per la salute, contrasto al dissesto idrogeologico e, sottolineo, il tema del digital divide: noi dobbiamo garantire a chi vive in montagna la migliore connessione possibile. La battaglia contro lo spopolamento in montagna si vince difendendo il lavoro che c’è, ma anche con investimenti importanti in smart working e accessibilità a strumenti che permettano di lavorare anche da remoto. Lepida ha lavorato in questi anni e bisogna investire di più: ci sono tante persone che vogliono andare a vivere in montagna guadagnando anche in termini di salute, ma bisogna permettere alle persone di farlo con strumenti adeguati».

Il profilo di Michele de Pascale

Nato a Cesena il 20 gennaio 1985, Michele de Pascale vive a Cervia con la moglie e i due figli. Consegue la maturità al Liceo Scientifico A.Righi di Cesena e successivamente si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna. Non completa il ciclo di studi, ma in quegli anni si accende in lui un profondo interesse per i temi relativi alla salute e alla sanità pubblica. La grande passione per la politica comincia presto, già ai tempi del liceo, e non si ferma fino a portarlo a diventare nel 2016 sindaco e presidente della Provincia di Ravenna e a essere riconfermato nel 2021 per il secondo mandato da sindaco con oltre il 59% dei voti. Nel 2018 è eletto Presidente dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) e in questa veste prende parte a diversi importanti tavoli di lavoro istituiti dal Governo su temi di ampia portata come l’emergenza Covid-19, i progetti Pnrr e la ricostruzione post alluvione 2023 in Romagna. Oggi è candidato per il Centrosinistra e Civici alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.

L’ultima domanda è sull’importanza dei corpi intermedi: come associazione siamo il tramite tra istituzioni e imprese e l’importanza del nostro ruolo è riemersa con forza nei momenti di crisi e smarrimento. Come garantirà il coinvolgimento delle associazioni di categoria nel caso dovesse diventare il nuovo Presidente della Regione Emilia-Romagna?

«Do due risposte: il tratto più forte del lavoro di questi 10 anni di Stefano Bonaccini è stato il Patto per il Lavoro e per il Clima, cioè l’idea che tutte le progettualità più importanti e rilevanti della Regione fossero costruite assieme ai corpi intermedi. Si tratta di un elemento di credibilità indiscutibile della coalizione di centrosinistra rispetto ad altri livelli che stanno spingendo il paese verso il principio del rapporto sempre più diretto tra il leader e il popolo. Personalmente ho 8 anni di amministrazione attiva sulle spalle nel mio Comune e in questi 8 anni ho sempre avuto un rapporto con i corpi intermedi in termini di discussioni, coprogettazioni, studiare insieme e decidere insieme. Senza faziosità e senza privilegiare qualcuno rispetto ad altri».

Che appello vuole fare ai cittadini emiliano-romagnoli chiamati alle urne?

«Lo slogan della nostra campagna elettorale è: “Libera di sognare e capace di fare”. Veniamo da 10 anni di ottima amministrazione regionale e vogliamo una Emilia-Romagna che sia libera di sognare, cioè che continui a porsi obiettivi ambiziosi in termini di tutela della salute, crescita, lavoro e opportunità per tutti. Poi, forse, e me lo sento anche cucito addosso, l’Emilia-Romagna più di altri si pone il tema di essere capace di fare. Grandi ambizioni e importanti visioni, ma anche il tema di essere consapevoli di aver fatto qualcosa di buono per la proprio comunità e di aver fatto passi in avanti. Questo è quello che fanno tutti i giorni le imprese della nostra Regione e questo è quello che devono provare a fare anche le istituzioni».

La candidata Elena Ugolini: «È giunto il momento di cambiare»

La nostra intervista alla candidata Presidente dell’EmiliaRomagna Elena Ugolini sui temi maggiormente a cuore alle piccole e medie imprese delle nostre province

Il sistema socio economico formato dalle micro, piccole e medie imprese sta vivendo periodi di difficoltà, in particolare l’artigianato e le imprese manifatturiere. Negli ultimi 5 anni, come dimostrano i dati, anche le imprese emiliano-romagnole sono in calo. Come pensa di contrastare questo preoccupante trend?

«È raro ascoltare qualcuno che riconosce le difficoltà che sta vivendo anche la nostra Regione: la narrazione che viene fatta da chi ha governato in questi anni è ben diversa, ma sappiamo bene che spesso il racconto “politico” non coincide con la realtà che voi imprenditori e persone d’impresa vivete ogni giorno. Avete ragione: ci sono diverse difficoltà. Da subito io ho detto che imposterò la mia campagna elettorale sull’ascolto e, per quanto ho potuto ascoltare fino ad oggi, di problemi nella nostra Regione ce ne sono di diversi. Aiutare micro, piccole e medie imprese significa fare immediatamente un’opera di semplificazione amministrativa: nel 2022 erano stati individuati dalla regione, insieme alle parti sociali, 70 punti da semplificare, ne sono stati cambiati solo tre. In secondo luogo, occorre aiutarle a crescere grazie a supporti tecnici e operativi che da sole non potrebbero avere. In terzo luogo, con una formazione tecnica e professionale che aiuti a coprire tutte le funzioni necessarie in un’azienda, partendo dal livello di formazione professionale iniziale che manca nella nostra regione. Sto girando in lungo e in largo la nostra Regione e i problemi che gli imprenditori e i lavoratori mi riportano sono sempre gli stessi: è difficile trovare manodopera, è difficile fidelizzarla per problemi legati alla casa e ai servizi, la burocrazia assilla chi lavora, a volte costa di più farsi aiutare a partecipare un bando di quanto non sia grande l’importo del bando stesso».

I giovani rappresentano una risorsa e un’opportunità per il futuro, ma sono tra coloro che segnalano maggiori difficoltà nell’avviare un’impresa. Come promuovere maggiormente il lavoro autonomo e, soprattutto, che cosa intende

mettere in campo per ridurre la burocrazia e la pressione fiscale per le attività?

«Adotteremo diverse misure mirate a ridurre il carico fiscale e a facilitare l’accesso al credito. Sono queste due le grandi tematiche da dover affrontare, sempre e solo ascoltando le associazioni di categoria. Studieremo un incentivo economico per l’assunzione di giovani lavoratori da parte di imprese aperte da giovani imprenditori. Bisogna lavorare su un’esenzione dell’IRAP per i primi anni in cui viene fondata una startup. La Regione, inoltre, potrebbe offrire voucher a fondo perduto per accedere a servizi professionali essenziali come consulenze legali, contabili o marketing. Vogliamo rendere la Regione un laboratorio di sperimentazione in raccordo con il governo nazionale. Sulla burocrazia interverrò subito, nei primi cento giorni di governo e questo aiuterà in primis i giovani. È impossibile che possa ridurre la burocrazia lo schieramento politico che l’ha aumentata a dismisura, creando enti su enti solo per creare delle nuove poltrone. Attualmente esistono troppi e diversi punti di accesso per le pratiche burocratiche: l’obiettivo dev’essere integrare i servizi digitali per la presentazione delle pratiche, ridurre i tempi di attesa e centralizzare tutta la modulistica in un’unica piattaforma regionale. Tutto ciò si può fare solo passando prima da un confronto aperto e sincero con le associazioni di categoria. Un ulteriore ambito di riferimento è quello dell’automazione delle procedure di autorizzazione: si può fare attraverso la riduzione del numero di documenti richiesti per l’avvio di una nuova attività attraverso l’autocertificazione. Un altro problema è legato al rilascio delle autorizzazioni amministrative. La Regione deve migliorare la digitalizzazione dei processi per ridurre i tempi di risposta della PA». La carenza di personale nel tempo si traduce in carenza di competenze, complice anche un calo demografico. Come colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro e aiutare le imprese a reperire quelle figure professionali che ora mancano?

«È uno dei problemi più gravi del nostro Paese, non solo della nostra Regione. Credo sia necessario avere una visione di sistema per risolvere questo scollamento tra quello che chiede il mondo del lavoro e la formazione dei giovani e dei neolavoratori, avvicinando questi due “poli”. Sappiamo che le competenze in ambito tecnologico sono tra quelle più richieste? Bene, la Regione deve sensibilizzare i luoghi di formazione affinché vengano sviluppati corsi in queste materie dove poter raccogliere le migliori esperienze e professionalità, anche dall’estero. Abbiamo degli esempi in cui la progettazione comune del curriculum fatta tra azienda, scuole o centri di formazione professionale ha aumentato la qualità della proposta didattica diventando attrattiva per i giovani. Ho in mente il percorso DESI (Dual Education System Italy): si concretizza il quarto e il quinto anno per operatori meccanici, insieme a Ducati e Lamborghini. Basterebbe mettere a sistema quello che funziona».

Parliamo anche di infrastrutture: qual è la posizione nei confronti di quelle strutture rimaste ancora in sospeso come la Bretella Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana? «Sono due opere centrali. Dalla rea-

lizzazione della Cispadana trarrebbe vantaggio non solo il Nord Italia ma anche tutta l’Europa perché velocizzerebbe lo spostamento di persone, capitali e merci nella nostra Regione. Gli amministratori e i cittadini che incontro mi descrivono i perché della necessità di realizzare la Cispadana. Bonaccini durante ha sempre promesso di farla. Ora non posso garantire la realizzazione della Cispadana in cinque o dieci anni. Mi adopererò, però, fin dall’inizio perché il progetto di questa infrastruttura che risale da oltre trent’anni sia fatto. I costi ormai sono lievitati a circa 2 miliardi di euro. In merito, invece, alla Bretella Campogalliano-Sassuolo, che credo molto importante per decongestionare i traffici e migliorare la viabilità, la situazione è ancora più complessa perché è in stallo per motivi societari. Anche su questo fronte mi muoverò subito. Inaugurerò le opere quando sono state concluse, non quando si posa la prima pietra».

Dando uno sguardo alla sostenibilità e all’impatto ambientale: l’ultima alluvione in ordine di tempo ha provocato ingenti danni in Romagna, ma nell’ultimo decennio si sono verificati diversi eventi calamitosi: come porre rimedio al rischio idrogeologico del territorio?

Elena Ugolini, candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna

«Dobbiamo fare i conti con il cambiamento climatico che ci mette in profonda difficoltà ma che non ci può far rinunciare alla crescita economica e allo sviluppo industriale. Gli ambientalisti più radicali e ideologici credo siano i primi nemici dell’ambiente perché le proposte che fanno spesso finiscono per danneggiarlo. L’esempio dell’alluvione è emblematico: per “rispettare” la natura che deve fare il suo corso in tanti casi abbiamo distrutta. Non realizzare le opere necessarie e non favorire l’intervento dei “custodi” del territorio, gli agricoltori, non ha senso. La nostra regione ha bisogno di un piano sistemico di governo delle acque attraverso la costruzione di dighe, vasche di laminazione, canali, ed è necessaria una pulizia costante di canali e fiumi. Solo così si possono mitigare gli eventi climatici estremi. Oltre a dover realizzare le opere necessarie per limitare i danni degli eventi atmosferici, dobbiamo anche garantire una continua ed efficace pulizia della rete fognaria e delle condotte idrauliche».

Le aree interne, in particolare quelle montane, vivono da tempo un importante fenomeno di spopolamento che mette a rischio la tenuta sociale ed economica di quei territori. Quali politiche possono essere messe in campo per ridare slancio e rendere attrattive le aree più periferiche?

«In questi primi mesi di campagna elettorale ho scelto di andare nel-

Il profilo di Elena Ugolini

le aree interne perché è lì dove si concentrano le maggiori difficoltà in un’ottica futura. Dobbiamo valorizzare i piccoli comuni mettendoli a sistema con le grandi città in diversi settori, da quello sanitario a quello turistico, senza dimenticare il lato educativo, ma anche per l’ambito commerciale. Dobbiamo dare slancio a queste aree partendo dal ripopolarle. Non possiamo ora parlare di “evitare lo spopolamento” perché sta già avvenendo da anni e sempre in maniera maggiore. Nel giro di venti, trenta, quarant’anni avremo da gestire interi paesi abbandonati. E questo sarà un pericolo. Chi curerebbe i terreni in assenza delle persone? Chi eviterebbe che, nel momento di una pioggia grave, i corsi d’acqua portino a valle radici, alberi, rocce, detriti che poi devastano città, abitazioni e aziende? Dobbiamo rendere nuovamente attrattivi i paesi di montagna, i nostri Appennini, le piccole località. Per ripopolare le aree interne è un errore pensare che basti dare una mancia alle giovani coppie. Nessuno andrebbe a vivere in un paese isolato, senza servizi, con le strutture ricettive e sanitarie lontane chilometri e chilometri. È innanzitutto qui che dobbiamo fare sistema: dobbiamo avere il coraggio di fare importanti investimenti pubblici in partnership col privato. Bisogna riportare la sanità; pagare maggiormente insegnanti, medici di famiglia, dipendenti comunali che decidono di andarci a vivere; ridurre il più possibile i costi per chi apre

Riminese di nascita, bolognese di adozione, Elena Ugolini è nata il 9 giugno del 1959 ed è dirigente scolastico del Liceo Malpighi di Bologna. Sottosegretaria di Stato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dal 29 novembre 2011 al 28 aprile 2013 nel governo Monti, nel 1998 viene nominata nella cosiddetta "Commissione dei saggi" che preparò la riforma Berlinguer. Ha ricoperto negli anni diversi incarichi presso l'INVALSI: dal 2002 nel Comitato tecnico scientifico, poi nel consiglio direttivo, da gennaio 2007 ne è stata commissario straordinario e nell'ottobre 2008 è stata nominata membro del Comitato di Indirizzo. Nel 2014 collabora all'avvio del progetto DESI (Dual Education System Italy) che coinvolge Ducati, Lamborghini, le scuole statali Aldini e Belluzzi, la direzione dell'Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Emilia-Romagna. Oggi è candidata con la sua lista civica sostenuta dal Centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.

un’attività. Innanzitutto dobbiamo cambiare paradigma e adottarne uno secondo il quale non dobbiamo obbligare i cittadini ad abbandonare le aree interne per recarsi in città». L’ultima domanda è sull’importanza dei corpi intermedi: come associazione siamo il tramite tra istituzioni e imprese e l’importanza del nostro ruolo è riemersa con forza nei momenti di crisi e smarrimento. Come garantirà il coinvolgimento delle associazioni di categoria nel caso dovesse diventare la nuova Presidente della Regione Emilia-Romagna?

«Credo che tra le istituzioni, qualunque esse siano, e tutte le associazioni di categoria vi debba essere un rapporto di confronto diretto e continuo. Il principio della coprogettaziome e della coprogrammazione deve guidare un rapporto sussidiario. Sono le istituzioni che devono mettersi al servizio delle imprese e il vostro ruolo è fondamentale. Non ci possono essere associazioni di serie A e associazioni di serie B. Direi che è arrivato il momento di aprire le finestre e far cambiare l’aria». Che appello vuole fare ai cittadini emiliano-romagnoli chiamati alle urne?

«Innanzitutto, quello di andare a votare perché vedere una bassa affluenza alle urne sarebbe una sconfitta per tutti. In particolare, lo dico ai giovani: informatevi, andate a votare e fate una scelta consapevole. Quello che accadrà il 17 e 18 novembre condizionerà il futuro dell’Emilia-Romagna non solo per i prossimi cinque anni. Mi permetto di essere io a fare una domanda a voi: non è forse arrivato il momento di cambiare? Se sono sempre le stesse persone a ricoprire le medesime cariche è difficile migliorare e innovare, avere una visione diversa. Come fa De Pascale a dire che cambierà la legge urbanistica quando l’hanno fatta le persone della sua coalizione? Dobbiamo cambiare il modello di governo, rimettere al centro le persone e vivere la politica come servizio al di là degli interessi di parte».

Export modenese e reggiano

L’analisi del nostro Ufficio Studi sul primo semestre 2024

Nei primi sei mesi di quest’anno il valore delle esportazioni della provincia di Modena supera i 9,4 miliardi di euro mentre Reggio Emilia registra oltre 6,7 miliardi. Complessivamente le due province coprono oltre un terzo del valore delle esportazioni della nostra regione. La dinamica delle esportazioni risulta tuttavia diversificata tra le due province. Modena aveva segnato nel 2023 un +6,2% rispetto al valore dell’export dell’anno precedente, e nel primo semestre 2024 mantiene un andamento positivo, registrando un +2,1% rispetto al periodo gennaio-giugno 2023. Il risultato dell’export modenese di questo primo semestre risulta in controtendenza rispetto alle dinamiche negative delle esportazioni dell’Emilia-Romagna e dell’Italia.

Reggio Emilia invece, benché avesse visto una crescita del +1% nel 2023, conclude il primo semestre 2024 con un dato nettamente negativo (-7,7%), trainato in particolare dal calo dell’export di macchinari.

Infine si può osservare una dinamica lievemente migliore per le esportazioni dei settori a forte presenza di micro e piccole imprese con meno di 50 addetti.

Dinamica del valore dell’export

Variazione % del valore 1o semestre 2024 rispetto 1o semestre 2023

I prodotti più esportati

Variazione % del valore 1o semestre 2024 rispetto 1o semestre 2023

Modena
Reggio Emilia

I principali paesi verso cui esportiamo

Variazione % del valore (export manifatturiero) 1o semestre 2024 rispetto 1o semestre 2023

Focus MPI

Export dei settori ad elevata concentrazione di micro e piccole imprese (meno di 50 lavoratori)

Prodotti in

Legno Arredo

Altra manifattura

Legno Arredo

Reggio Emilia
Reggio Emilia

Elettrico: storia e sfide future del settore automotive

Una nostra iniziativa organizzata all’Aula

Magna dell’Istituto Paradisi di Vignola ha voluto accendere i riflettori sulla

trasformazione del settore automotive con particolare riferimento all’elettrico

Il settore automotive sta attraversando una fase di profonda trasformazione con il passaggio dai motori endotermici agli ibridi ed elettrici. In collaborazione con la ditta Pelatti di Vignola, abbiamo deciso di organizzare un’iniziativa pubblica, coinvolgendo realtà leader del settore: Privé e Motus-e per affrontare insieme alcuni degli aspetti più rilevanti per il settore.

Leonardo Artico, Industry and Skills Development di Motus-E, qual è lo stato dell'elettrificazione in Italia e nelle province di Modena e Reggio Emilia?

«Come noto la penetrazione delle auto elettriche in Italia continua a non essere al passo degli altri paesi europei. Abbiamo avuto un picco di immatricolazioni a giugno a causa degli ordinativi che erano rimasti in attesa dell'attivazione del bonus per l'acquisto che continuerà ad avere effetti positivi anche nei prossimi mesi. Nonostante ciò il circolante 100% elettrico ad oggi è pari a circa 250.000 unità su di un totale di quasi 40 milioni di veicoli. Come Motus-E imputiamo questa scarsa crescita ad una serie di fattori; sicuramente gli incentivi italiani sono meno efficaci di quelli messi in campo da altri paesi, non tanto per l'ammontare in sé quanto per le modalità applicative, basta ricordare quanto tempo è passato quest'anno dall'annunciazione delle forme incentivanti alla

loro effettiva operatività. Questo intervallo temporale di molti mesi ha paralizzato un mercato che si è poi riversato tutto all'apertura della piattaforma esaurendo in poche ore tutti i fondi. Altre cause vanno ricercate anche nel trattamento fiscale, molto meno favorevole, che hanno le auto aziendali rispetto ad altri paesi europei. Una riforma della fiscalità delle flotte farebbe da volano alla creazione di un mercato di auto usate recenti che potrebbero rendere più abbordabile l'acquisto ad una più ampia platea. Per ultimo non dimentichiamo che in Italia la gran parte delle vetture immatricolate sono di piccole dimensioni e, mentre per le auto più grandi la differenza di costa tra BEV ed ICE in alcuni casi è del tutto immateriale per le citycar il differenziale è ancora esistente; su questo ultimo punto siamo fiduciosi che l'ingresso sul mercato di veicoli di dimensioni più contenute (nuova Panda, eC3, R5) renderà più appetibile il veicolo elettrico ai consumatori italiani. Per quanto riguarda l'evoluzione della ricarica questa continua a crescere con tassi consistenti principalmente grazie agli incentivi, le regolamentazioni europee che impongono una installazione più capillare e all'aumento della potenza di ricarica delle batterie che permetterà di ridurre considerevolmente i tempo di ricarica. Sotto vediamo l'evoluzione delle installazioni di punti di ricarica nelle province di Modena

e Reggio Emilia con una percentuale, rispettivamente, di infrastrutture DC sul totale del 13% e del 15%».

Quali sono le previsioni del mercato per i prossimi anni?

«Fare delle ipotesi sul futuro del mercato delle BEV in Italia è estremamente difficile considerando quanto le vendite siano influenzate dalla disponibilità di forme incentivanti. Quello che possiamo però evidenziare è che i target individuati nel PNIEC (4,3 milioni di BEV al 2030) difficilmente verranno raggiunti e riteniamo più verosimile considerare, nel migliore scenario, un valore non superiore al 70% di quanto dichiarato. Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica i fondi PNRR con appositi decreti hanno individuato il numero e la distribuzione geografica anche in base alla potenza e alla tipologia di ambito (urbano, superstrada, extraurbana). Per quanto riguarda l'Emilia Romagna è prevista l'installazione di 546 infrastrutture veloci o superveloci». Quali sono le differenti declinazioni dell’elettrificazione dal mild-hybrid al full-electric?

«Le diverse declinazioni dell'elettrificazione nei veicoli rappresentano vari livelli di integrazione tra il motore a combustione interna e il sistema elettrico. Queste soluzioni spaziano dalle tecnologie più leggere, come il Mild-Hybrid (MHEV) e il Range Extender (REEV), fino ai veicoli completamente elettrici. Nel caso del Mild-Hybrid, un piccolo motore elettrico affianca il motore a combustione interna, ma non è in grado di muovere il veicolo da solo. Per il Range Extender, invece, il motore a combustione non alimenta direttamente le ruote, ma serve esclusivamente per ricaricare la batteria, aumentando così l'autonomia del sistema elettrico. Un livello intermedio di elettrificazione è rappresentato dai veicoli Full Hybrid (HEV) e Plug-in Hybrid (PHEV). Questi possono utilizzare sia il motore a combustione interna sia quello elettrico, lavorando insieme o separatamente. I PHEV, in particolare, dispongono di una batteria più grande rispetto agli HEV e possono

essere ricaricati tramite una fonte esterna di elettricità. Infine, i veicoli Full Electric (BEV) sono completamente elettrici e non dispongono di un motore a combustione interna, funzionando esclusivamente grazie all'energia immagazzinata nelle batterie».

Quali sono le sfide che devono affrontare gli autoriparatori per essere pronti alla trasformazione del settore?

«La trasformazione del settore automobilistico, guidata principalmente dall’elettrificazione, presenta sfide significative per gli autoriparatori. Questo nuovo ecosistema richiede una serie di adattamenti su più fronti, a cominciare dall'aggiornamento delle competenze tecniche. Gli autoriparatori dovranno comprendere e gestire nuovi componenti come i sistemi ad alta tensione, i motori elettrici e le batterie al litio, acquisendo conoscenze specifiche su come diagnosticarli, ripararli e gestirli in sicurezza. L'uso di nuovi materiali imporrà anche procedure speciali per la gestione, lo smaltimento e il riciclaggio, in conformità con le normative ambientali più recenti. Anche la gestione delle officine subirà cambiamenti, poiché i veicoli elettrici hanno meno componenti soggetti a usura rispetto ai motori a combustione interna, come l'olio motore e i freni. Questo potrebbe ridurre la domanda di alcuni servizi di manutenzione tradizionali, spingendo le officine a diversificare l'offerta di servizi. Allo stesso tempo, sarà necessario investire in nuove attrezzature e procedure, con potenziali impatti economici significativi per gli autoriparatori nel medio termine».

Oltre 50 persone presenti al nostro evento a Vignola per parlare dell’elettrificazione dell’auto

25 milioni di euro per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che contiene novità favorevoli per artigiani e piccole e medie imprese del settore

Ammontano a 25 i milioni di euro che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con apposito decreto, ha stanziato per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati per il rinnovo del parco veicolare. Grazie all’attività sindacale svolta dalla nostra associazione sui tavoli ministeriali in questi mesi, vi sono una serie di novità favorevoli per artigiani e pmi del settore, che solitamente scontano maggiori difficoltà nell’accesso a questi incentivi pubblici. Possono beneficiare della misura di incentivazione le imprese di autotrasporto merci in regola con i requisiti di iscrizione al Registro Elettronico Nazionale (REN) e all’Albo degli autotrasportatori.

La dotazione finanziaria complessiva di 25 milioni di euro è suddivisa nei tre seguenti plafond:

 2,5 milioni per l’acquisto di automezzi ecologici nuovi, adibiti al trasporto merci di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate;

 15 milioni per l’acquisizione di automezzi nuovi diesel (con obbligatoria contestuale rottamazione) di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate;

 7,5 milioni per acquisizione di rimorchi o semi rimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario o dotati di ganci nave per il trasporto combinato marittimo.

L’impresa di autotrasporto può presentare una sola domanda relativa a ciascun periodo e può comprendere diversi tipi d’investimento nel limite massimo finanziabile fissato complessivamente in 550.000 euro per azienda. I beni acquisiti non possono essere alienati, concessi in locazione o in noleggio e devono rimanere nella piena disponibilità del beneficiario del contributo fino a tutto il 30 giugno 2028, pena la revoca del contributo erogato. Si precisa che sono incentivabili tutti gli acquisti di mezzi effettuati a partire dal 13 settembre 2024. 

Referente Categoria

Proiettati alla sostenibilità, il

nuovo servizio dell’associazione per assistere le imprese in questo percorso

La nostra associazione ha a cuore il tema della sostenibilità e ha deciso di sviluppare dei progetti per accompagnare le imprese associate nel miglioramento delle pratiche sostenibili, così da agevolarle pure nel dialogo con gli istituti di credito

Un nuovo servizio dedicato alle imprese associate e pensato per supportarle nell'integrare pratiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) all'interno della loro gestione aziendale. è quanto la nostra associazione ha pensato per le realtà della base associativa: si tratta di un’opportunità progettata per aiutare le imprese a migliorare la loro competitività e rispondere alle crescenti esigenze di mercato e regolamentazione in materia di sostenibilità.

Le imprese riceveranno una formazione mirata sulle tematiche ESG, con particolare attenzione alle soluzioni pratiche per implementare azioni concrete che possano generare valore nel tempo. Gl imprenditori saranno guidati nell'interpretazione del questionario e nell’applicazione di strategie ESG, con un focus sulle macroaree più rilevanti per la loro attività. Successivamente, si proseguirà con un'analisi personalizzata attraverso un questionario che ci permetterà di raccogliere informazioni preziose sul livello di adozione delle pratiche ESG all'interno delle imprese, evidenziando eventuali punti di forza e migliorando quelli che possono essere i punti di debolezza. Sulla base dei risultati ottenuti, verranno identificati i principali ambiti su cui lavorare per migliorare l’efficacia della gestione aziendale sotto il profilo della sostenibilità.

Un altro aspetto centrale del nostro servizio è il supporto nell’interazione con il sistema bancario e finanziario. Adottando politiche ESG, le imprese potranno migliorare la propria capacità di dialogare con le banche, facilitando l’accesso a nuove opportunità di finanziamento e dimostrando un maggiore impegno verso la sostenibilità, un aspetto sempre più richiesto dagli investitori.

Dopo la fase di formazione e somministrazione del questionario,

procederemo con un'analisi dei dati raccolti. Ogni azienda riceverà un rapporto dettagliato che include una "gap analysis", identificando le aree di miglioramento e suggerendo le azioni più efficaci per colmare le eventuali lacune rispetto agli standard ESG. Il nostro team fornirà alle imprese anche indicazioni pratiche su come integrare la sostenibilità nelle loro operazioni quotidiane.

Infine, per le aziende che lo desiderano, offriamo la possibilità di un supporto continuativo nella definizione e nell’implementazione di un piano d'azione personalizzato. Questo include l'accompagnamento nella creazione di un modello di business sostenibile e l’assistenza nel processo di valutazione del rating ESG, un parametro sempre più importante per attrarre investimenti e migliorare la reputazione aziendale.

Con questo servizio, la nostra associazione si impegna a garantire che tutte le imprese associate abbiano gli strumenti necessari per affrontare le sfide legate alla sostenibilità e per migliorare la propria competitività in un contesto economico in continua evoluzione. 

Visita il nostro sito web: sostenibilita.lapam.eu

In 10 anni il comparto moda ha perso un terzo delle imprese sia a Modena sia a Reggio Emilia

Roberto Guaitoli, presidente Moda della nostra associazione e presidente Nazionale Confartigianato Abbigliamento: «Numeri preoccupanti, necessario valorizzare il settore»

Nel giro di un decennio il comparto della moda ha assistito a una perdita di circa un terzo delle imprese, precisamente il 33,6%, passando dalle 2.532 imprese attive nel 2014 alle 1.682 del 2024. È il dato che emerge da un’analisi del nostro ufficio studi sul settore moda nel territorio di Modena e provincia. Del totale delle imprese attive, di cui il 67,4% sono artigiane, le imprese dell’abbigliamento occupano la fetta maggiore e rappresentano il 70%, quelle del tessile sono il 26% mentre il restante 4% opera con le pelli.

Una situazione di difficoltà che si manifesta anche nei numeri dell’export: nel 2023 il valore delle esportazioni dei prodotti della moda aveva visto un deciso calo del -32% rispetto ai livelli dell'anno precedente, e anche il primo trimestre del 2024 si ferma ad un esiguo +0,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, nonostante una crescita del 30% delle esportazioni verso Hong Kong, diminuiscono rispettivamente del 14% e dell’11% quelle verso Germania e Francia. Durante i primi tre mesi di quest'anno, inoltre, le imprese modenesi della moda hanno esportato i loro

prodotti per un valore pari a 152 milioni di euro, di cui il 53% diretto verso i paesi dell'UE. Da segnalare anche il dato che concerne l'impiego di ammortizzatori sociali: nel periodo tra gennaio e maggio del 2024 le ore autorizzate di cassa integrazione per le imprese modenesi del comparto sono più che triplicate (+226%) rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente.

Il comparto moda a Reggio Emilia

Non va di certo meglio nel reggiano, dove anche qui nello stesso arco di tempo si è perso il 30,2% delle imprese, passando dalle 1.305 imprese attive nel 2014 alle 911 del 2024. Del totale delle imprese attive, di cui il 75,2% sono artigiane, le imprese dell’abbigliamento occupano la fetta maggiore e rappresentano il 79%, quelle del tessile sono il 17% mentre il restante 4% opera con le pelli. Per quanto riguarda l’export, nel 2023 il valore delle esportazioni dei prodotti della moda aveva visto un +10,7% rispetto ai livelli dell'anno precedente, nel primo trimestre del

2024 si osserva un -6,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante una crescita del 7% delle esportazioni verso la Germania, diminuisce del 48% l’export verso il Regno Unito. Durante i primi tre mesi di quest'anno, inoltre, le imprese reggiane della moda hanno esportato i loro prodotti per un valore pari a 613 milioni di euro, di cui il 72% diretto verso i paesi dell'UE. Nel periodo tra gennaio e maggio del 2024 le ore autorizzate di cassa integrazione per le imprese reggiane del comparto registrano un +24% rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente.

Roberto Guaitoli, il nostro presidente per la categoria moda, afferma: «Sono numeri preoccupanti e non ci si può nascondere. Da anni ormai segnaliamo che il settore sta subendo una crisi senza precedenti, incentivata da un fast fashion sempre più dilagante e una cultura del consumismo che si sta diffondendo sempre di più. Come associazione abbiamo chiesto tavoli e incontri istituzionali agli organi competenti per provare a valorizzare uno dei comparti emblema del Made in Italy. Ci stiamo muovendo, però, anche per creare consapevolezza e sensibilizzare le nuove generazioni a preferire nuovamente la qualità dei prodotti realizzati dagli artigiani: l’abilità di creare capi di eccellenza e duraturi nel tempo deve essere uno dei primi criteri quando si sceglie di realizzare un acquisto. Solo in questo modo si potrà dare nuovamente slancio al settore e invertire un trend che ad oggi è particolarmente critico». 

Referente Categoria Moda
“Donne… in cerca di guai?”: Un

evento Lapam al Gens Mathildis di Quattro Castella

La nostra associazione, in particolare, ha organizzato insieme al comune un evento dedicato a Matilde di Canossa e agli stereotipi di genere che caratterizzano da sempre il ruolo delle donne nella società

Proseguendo un percorso di riscoperta turistica e culturale di un territorio, la nostra associazione ha partecipato all’edizione 2024 del Gens Mathildis, un’iniziativa del comune di Quattro Castella che ha lo scopo di valorizzare il lavoro svolto dalle Contrade cittadine durante l’anno e che comprende mercati medievali, didattica medievale, spettacoli di scherma, di tiro con l’arco, di musici e sbandieratori. La nostra presidente del Movimento Donne Impresa Rita Cavalieri ha partecipato ad una chiacchierata con la professoressa Tiziana Lazzari, ordinaria di Storia Medievale dell’Università di Bologna, con Daniela Campani, assessora comunale alle Pari opportunità e la consigliera regionale Roberta Mori, relatrice della Legge di Parità regionale. Moderatore della serata l’assessore alla cultura e alle iniziative Matildiche del comune di Quattro Castella, Danilo Morini. Presente anche il sindaco Alberto Olmi per un saluto di apertura.

Abbiamo chiesto alla presidente Rita Cavalieri quali sono stati i principali temi affrontati nella tavola rotonda.

Stereotipi

«Anche le imprenditrici nel corso del tempo hanno incontrato e incontrano tuttora delle difficoltà anche in termini di credibilità, e devono combattere contro gli stereotipi di tipo economico e finanziario. Il nostro compito, come Movimento Donne Impresa e come Associazione, è

anche quello di aiutare le donne imprenditrici ad autofinanziarsi per cercare di colmare questo gap. Molto importante quindi l’ufficio Bandi e Credito della nostra Associazione che accompagna le donne nel trovare gli strumenti più adeguati per finanziare la propria attività. Ricordo a questo proposito che la nostra mission consiste anche nella diffusione della cultura del lavoro autonomo».

Problema della violenza di genere

«Per sostenere le donne che hanno subito violenza abbiamo attivato una collaborazione per reinserire o immettere la donna nel mondo del lavoro: l’autonomia economica, infatti, è fondamentale per avviare un nuovo progetto di vita. Al momento collaboriamo con il Centro Antiviolenza di Carpi e con i comuni del territorio su progetti di empowerment femminile».

Certificazione della parità di genere

«Il Gender pay gap esiste, nonostante il tasso di scolarità femminile sia più alto di quello maschile, troviamo ancora molte differenze salariali a parità di mansione. Cerchiamo quindi di diffondere anche la cultura della parità di genere raccontando lo strumento della certificazione di genere, che in campo professionale può essere attualmente uno strumento utile per contrastare il gender pay gap».

Progetti per il futuro

«La figura di Matilde di Canossa ci ha fatto capire che servono coraggio e azione. Quindi per poter abbattere gli stereotipi dobbiamo attivare un meccanismo di azione, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, che le persone nella professionalità sono alla pari. Nell’orientamento che facciamo nelle scuole infatti ci rivolgiamo in particolare alle ragazze per far capire loro che le materie STEM - e le conseguenti professioni - sono anche ad appannaggio femminile non solo maschile. In contemporanea si potrebbe portare nelle scuole un modello storico di coraggio, azione e cambiamento, che potrebbe essere proprio la figura di Matilde di Canossa. Molte evidenze del nostro territorio (dalle torri, alle fortificazioni, alle bonifiche di certe zone) derivano dalle sue scelte coraggiose e imprenditoriali».

Referente Movimento
Impresa
Baraldi

Affitti brevi: da settembre obbligo di registrazione sulla Banca Dati nazionale

delle Strutture Ricettive

Da settembre anche chi dà disponibilità di un appartamento per locazioni brevi dovrà registrare la struttura sulla Banca Dati nazionale delle

Strutture Ricettive

Le località turistiche hanno visto negli anni aumentare le strutture dedicate a ospitare i turisti. Come si legge nell’articolo a firma di Roberta Corbò presente su Spirito Artigiano, il magazine di Confartigianato, prima dell’avvento della new economy, il modello di ospitalità è stato prevalentemente quello alberghiero. Poi la nascita di diverse piattaforme online specializzate nel far incontrare domanda e offerta di locazioni brevi di appartamenti ha completamente cambiato il mercato dell’ospitalità, creando un impatto fortissimo sull’ecosistema dell’abitare. Gli affitti brevi sono risultati molto remunerativi per i proprietari: proprio per questo, oggi molti grandi gruppi immobiliari stanno acquistando centinaia di appartamenti nelle località turistiche, che vengono poi dati in gestione a dei service che dirigono l’arrivo e la partenza degli ospiti, la pulizia e in alcuni casi anche la transazione economica. Questi service sono nuove forme di imprenditorialità, spesso gestite da giovani. La presenza di un numero sempre crescente di locazioni brevi ha però avuto effetti dirompenti sul mercato delle case. Oggi è sempre più difficile per i residenti trovare case da affittare o comprare. L’effetto sul tessuto imprenditoriale è stato ugualmente dirompente. Oggi molte località ricercate dai turisti stanno perdendo autenticità. Le botteghe lasciano il posto a negozi di souvenir stereotipati e i ristoranti abbandonano la cucina locale per menù anonimi e standardizzati. Queste dinamiche impattano le aziende artigiane fortemente perché essendo imprese

piccole, vivono e prosperano in una logica di ecosistema.

A partire da settembre, la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR) sarà ufficialmente operativa su tutto il territorio italiano. Questa piattaforma centralizzata è dedicata alla registrazione di tutte le strutture ricettive, inclusi gli immobili destinati a locazioni brevi o per finalità turistiche. L’obiettivo è garantire una mappatura completa delle attività ricettive nel Paese, facilitando il controllo e la lotta contro l’ospitalità irregolare. A partire da settembre, quindi, i proprietari di unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, locazioni brevi e strutture turistico ricettive alberghiere ed extra alberghiere avranno 60 giorni per richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) attraverso la BDSR. La procedura di richiesta richiede l’autenticazione tramite CIE o SPID e consente ai proprietari di verificare e aggiornare i dati relativi alle proprie strutture. Il CIN dovrà essere esposto all’esterno dell’immobile e riportato in tutti gli annunci pubblicitari, pena sanzioni amministrative significative. La nostra associazione può aiutare gli imprenditori assistendoli in questa procedura, evitando di incorrere in pesanti sanzioni che possono arrivare fino a un massimo di 10.000 euro. 

Referente Categoria Turismo

L’Intelligenza Artificiale, in pratica

Per accompagnare le imprese nella gestione di questa nuova tecnologia abbiamo organizzato un incontro con il business strategist Matteo Cocco

L’Intelligenza Artificiale generativa sta permeando sempre di più numerosi settori della nostra vita professionale e lavorativa, oltre che personale. Per approfondire e acquisire nuove conoscenze, abbiamo organizzato un’iniziativa dedicata al tema lo scorso mercoledì 31 luglio. Relatore dell’appuntamento è stato il business strategist e consulente d’impresa Matteo Cocco, che ha fornito agli imprenditori presenti alcuni spunti pratici su come gestire correttamente questa nuova tecnologia raccon-

tandone anche le potenzialità. Come ogni innovazione che si rispetti, infatti, anche l’intelligenza artificiale presenta benefici e rischi che è bene conoscere per sfruttarne ogni potenzialità.

Matteo Cocco ci ha raccontato di cosa ha parlato durante l’incontro. Durante l’incontro ha parlato dell’impatto che l’intelligenza artificiale generativa può avere sul mondo del lavoro. Trattandosi di una tecnologia general purpose cioè di utilizzo generale, molti ambiti ne sono coinvolti. Naturalmente c’è stato un occhio di riguardo per le professioni artigiane, considerato il contesto dell’evento, perché se da un lato è vero che si tratta di una tecnologia che beneficia soprattutto i cosiddetti

“colletti bianchi”, è anche vero che proprio nelle aziende meno strutturate, con una distinzione di ruoli meno netta e dove molto spesso i compiti si sommano in capo sempre alle stesse persone, l’intelligenza artificiale generativa può portare dei benefici sia in termini di produttività sia in termini di efficacia ed efficienza.

Che impatto potrà avere l’intelligenza artificiale generativa sui diversi settori?

In questo momento ci troviamo in una fase di sperimentazione nella quale i casi d’uso devono ancora essere scoperti. Una caratteristica specifica dell’intelligenza artificiale generativa è che non nascendo per una finalità particolare si presta ad una molteplicità di utilizzi, quindi più che di settori potenzialmente impattati, potremmo parlare di ambiti, di aree, di compiti.

Sappiamo infatti che oggi ci sono compiti più facilmente automatizzabili e altri meno, ma questo è un fenomeno che avviene trasversalmente in tutti i settori. In questo senso quindi l’intelligenza artificiale generativa può essere colta come un’opportunità dalla quale nessuno dovrebbe sentirsi escluso. È naturale che deve prevenire l’esigenza di ciascun business che deve governare anche i processi di adozione della tecnologia. 

Referente Movimento Giovani Imprenditori
Matteo Cocco ospite di una nostra iniziativa per parlare di intelligenza artificiale

Rivoluziona la gestione del tuo ristorante:

MyTableBooking

è al tuo servizio.

Le tue prenotazioni diventano facili, veloci e intelligenti.

MyTableBooking è l’ultimo software sviluppato in casa Lasersoft, realizzato per rispondere a tutte le necessità di ristoranti, locali e attività che si trovano a gestire prenotazioni e accoglienza degli ospiti.

Grazie alle funzioni integrate che soddisfano le esigenze organizzative dei professionisti Ho.Re.Ca., il software racchiude in un unico punto tutti gli aspetti dedicati all’amministrazione logistica del tuo locale: dalle richieste ricevute via telefono fino ai walk-in, con MyTableBooking ogni prenotazione diventa smart

• Gestione intelligente dei walk-in

• Lista d’attesa opzionale

• Profilazione automatica e manuale

• Gestione dei ritardi

• Filtri avanzati sulle presenze

• Creazione rapida delle prenotazioni

• Assegnazione intelligente dei tavoli

• Gestione di eventi, giorni e orari personalizzabili

• Integrazione con software esterni (TheFork, Google MyBusiness, …)

• Overbooking

• Moduli di prenotazione multipli

• Aggiornamento in tempo reale da gestionale

• Controllo totale sulle prenotazioni

Da oltre 40 anni Ricci & Caselli è al servizio della tua attività per fornirti le soluzioni migliori per il tuo lavoro: contattaci per una consulenza gratuita.

Ricci & Caselli s.a.s. info@ricciecaselli.it www.ricciecaselli.it

Pavullo nel Frignano Via Giardini sud nr. 43 Tel. 0536301111

Il percorso formativo negli ITS, Presidente Fitstic: «Vogliamo dare importanza all’“intelligenza delle mani”»

Un percorso di alta formazione post diploma che arricchisce l’offerta formativa scolastica

La nostra associazione di recente è diventata socia della Fondazione FITSTIC, che realizza percorsi ITS, ideati e sviluppati per acquisire competenze tecnico-tecnologiche fondamentali nei settori della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, offrendo così l’opportunità di entrare immediatamente nel mondo del lavoro. La Fondazione FITSTIC, infatti, biennio dopo biennio interpreta e dà risposta ai fabbisogni formativi e occupazionali espressi dal territorio della regione Emilia-Romagna, inserendosi nel disegno unitario della Rete Politecnica Regionale, a supporto della "Strategia regionale di ricerca e innovazione per la Specializzazione Intelligente". Sostenendo la cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica, la Fondazione Fitstic valorizza le competenze del territorio regionale, intercettando le richieste provenienti dal sistema produttivo.

Ne abbiamo parlato con il Presidente Gaudenzio Garavini.

Come pensa che la collaborazione con Lapam possa aiutare le imprese a trovare personale e gli studenti a trovare un lavoro qualificato?

«Innanzitutto devo ringraziare Lapam Confartigianato per aver scelto di diventare uno dei soci di Fitstic, una decisione che noi abbiamo apprezzato molto e che dà ancora più forza al ruolo delle imprese all’interno della fondazione. È uno degli elementi che permette all’associazione di entrare ancora più in contatto con ragazze e ragazzi iscritti che si diplomeranno nei corsi

professionalizzanti biennali. Lapam Confartigianato avrà la possibilità di avere circa 700 tra ragazze e ragazzi diplomati con cui entrare in contatto attraverso varie modalità, come stage con 800 ore sulle 2000 complessive di corsi, project work con gruppi di ragazzi. In più ci sarà la possibilità di avere docenti esperti del mondo artigianale dell’associazione. Il contatto con il mondo artigiano permetterà agli studenti di trovare un lavoro qualificato, perché questo è l’obiettivo della fondazione. I dati stessi ci dicono che entro un anno dal diploma, l’85% dei nostri ragazzi trova un’occupazione coerente con il percorso realizzato nei due anni».

Perché scegliere un ITS invece dell'università?

«L’ITS è un percorso formativo terziario professionalizzante. È un percorso più breve e non ha contrapposizioni: dipende dalle caratteristiche dei giovani che decidono di intraprendere una strada piuttosto che un’altra. L’ITS è un percorso professionalizzante molto orientato a una didattica che parte dalla pratica per arrivare poi a un approccio teorico. L’idea però è dare importanza alla cosiddetta “intelligenza delle mani”: la metodologia nel quale le persone giovani mettono cuore, anima e fisicità porta a un apprendimento che permette di acquisire nozioni teoriche importanti. La recente riforma che costituisce la filiera tecnico professionale, la cosiddetta 4+2 dove 4 diventano gli anni degli istituti tecnici e professionali e 2 sono negli ITS, riconosce agli stessi ITS una funzione importante che permetterà di avere grande visibilità nelle fami-

glie e nei giovani sin dall’inizio del percorso della secondaria».

I due percorsi possono essere portati avanti anche parallelamente?

«Difficilmente si riescono a portare avanti entrambi. Il percorso ITS è impegnativo e ci si deve dedicare a tempo pieno, così come quello universitario. Ci sarebbero quindi difficoltà a portare avanti entrambi. Chiaramente sono due strade che però hanno intrecci importanti con il riconoscimento di crediti formativi: noi abbiamo accordi con gli atenei. Sulla base di un confronto sui programmi su profili analoghi è previsto il riconoscimento di 94 crediti formativi: ciò significa che se alla fine di un percorso ITS un nostro ragazzo ritiene di voler proseguire gli studi all’università gli vengono riconosciuti quasi due anni di percorso».

Voi fate sicuramente orientamento nelle scuole, qual è oggi la percezione di studenti e insegnanti nei confronti degli ITS?

«È un’attività importante che va sicuramente potenziata. Occorre mettere in piedi un progetto strutturato. Noi abbiamo messo in campo una collaborazione con l’Ufficio

Scolastico Regionale per concretizzare la norma che prevede 30 ore di orientamento obbligatorie nel 4° e 5° anno delle secondarie. È un aspetto importante perché l’orientamento non va fatto le ultime settimane nell’ultimo anno della scuola secondaria, ma è fondamentale iniziare già dal 4° anno. Gli ITS hanno oltre 12 anni di vita, ma sono rimasti una sorta di nicchia. Negli ultimi anni qualcosa è cambiato anche grazie alle risorse del PNRR che sono state destinate agli ITS per potenziare sedi e laboratori, rafforzando l’identità stessa degli ITS per farli conoscere alle famiglie. La percezione non è ancora sufficiente: credo vi sia un gap importante di genere, sono ancora poche le ragazze che si iscrivono e questo è un terreno su cui lavorare per il futuro, per far capire che la dimensione formativa professionalizzante tecnica non è un patrimonio culturale e personale esclusivamente maschile. Occorre mettere a sistema molte delle iniziative che si fanno sull’orientamento a livello regionale. È necessario potenziare la comunicazione e credo serva utilizzare una parte delle risorse del PNRR per una campagna di comunicazione a livello nazionale».  Referente Rapporti con scuole e istituti Elena Baraldi 059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu

Aumentano l’online e pure il costo del POS: la nostra analisi sulla trasformazione del commercio

Cinzia Ligabue, presidente Licom, e il segretario Daniele

Casolari analizzano la trasformazione del commercio nelle province di Modena e Reggio Emilia

Al primo trimestre 2024, dato più aggiornato disponibile, sono 11.265 le imprese del commercio a Modena, di cui circa la metà è composta da commercianti al dettaglio. Negli ultimi 10 anni si è assistito a notevoli trasformazioni, con le attività di commercio online che sono più che raddoppiate, mentre spariscono un terzo dei venditori ambulanti. L’indagine del nostro ufficio studi evidenzia la trasformazione delle abitudini di consumo dei cittadini. Analizzando nel dettaglio, si è notato un aumento dei negozi dell’usato, che vanno incontro a nuove sensibilità del consumatore. Crescono anche le farmacie, coerentemente a un incremento della spesa per la cura della persona, così come i negozi di telefonia e di elettrodomestici e più in generale di tutto l'ICT. Aumentano anche i negozi di vendita di bevande e alimentare specializzato (vale a dire caffè, caseario ecc…) che incontrano una maggior attenzione alla qualità del consumatore.

Per tutti i restanti settori si è registrato invece un calo negli ultimi 10 anni, in particolare per le edicole (un terzo in meno), i negozi di

abbigliamento e calzature (un quarto in meno) e di articoli per la casa (-17,8%). In forte calo anche il commercio all’ingrosso, che negli ultimi 10 anni ha fatto segnare un -16,6%, registrando 1.035 attività in meno.

Qual è la situazione a Reggio Emilia?

Sono 8.220 le imprese del commercio a Reggio Emilia, di cui circa la metà è composta da commercianti al dettaglio. Nell’ultimo decennio le attività di commercio online sono quasi raddoppiate, mentre sono spariti un terzo dei venditori ambulanti. Aumentano i negozi dell’usato, che vanno incontro a nuove sensibilità del consumatore. Crescono anche le farmacie, coerentemente a un incremento della spesa per la cura della persona, così come i negozi di telefonia e di elettrodomestici e più in generale di tutto l'ICT. Aumentano anche i negozi di vendita di bevande e alimentare specializzato (vale a dire caffè, caseario ecc…) che incontrano una maggior attenzione alla qualità del consumatore.

Per tutti i restanti settori si è registrato invece un calo, in particolare per le edicole (circa un terzo in meno), i negozi di abbigliamento e calzature (un quinto in meno) e di articoli per la casa (-22,3%). In calo anche il commercio all’ingrosso, che negli ultimi 10 anni ha fatto segnare un -5,3%, registrando 234 attività in meno.

«L'inflazione dell'ultimo anno ha impattato negativamente sulla propensione all'acquisto dei consumatori, facendo registrare mediamente un calo del fatturato per il 2023 nonostante il generale aumento dei prezzi – commenta, Cinzia Ligabue, presidente Licom –. La fiducia anche per i prossimi mesi resta cauta, con

un generale calo delle attese sulle vendite future. Un altro tema importante da mantenere sotto i riflettori è l'incremento dei costi sostenuti dagli esercenti per offrire pagamenti tramite POS, che nell’ultimo anno sono aumentati nel 55% dei casi come ha dimostrato un’indagine realizzata dall’ufficio studi su un campione di imprese associate. È importante richiedere un intervento a livello normativo per agevolare i pagamenti sotto i 10 euro, che da quanto emerge dai dati nel 41% dei casi sono gravati da commissioni rilevanti. In questo senso il protocollo di intesa sottoscritto a livello nazionale dalle associazioni imprenditoriali con ABI è un primo passo».

«Tra le principali motivazioni di questo calo considerevole del commercio al dettaglio tradizionale individuiamo principalmente tre 3 fattori – afferma Daniele Casolari, segretario Licom –: il cambio delle abitudini di consumo con uno spostamento sempre di più verso gli acquisti online, un più esiguo passaggio diretto delle persone davanti ai negozi, sia in centro ma ancora di più nelle periferie e affitti dei locali non più sostenibili. Come associazione, in sinergia con gli enti pubblici competenti, vogliamo sostenere e incentivare le aperture di attività di vicinato sia nei centri storici che nelle periferie, sottolineando ancora una volta l'importante presidio sociale e il servizio di prossimità che queste attività garantiscono ai cittadini residenti e alla comunità locale. Vogliamo offrire momenti formativi utili ad aumentare le conoscenze e la possibilità di confrontarsi sulle prospettive e sulle opportunità del settore del commercio. I negozi oggi hanno davanti una grande sfida, quella di evolvere da contenitori di prodotti in cui compiere acquisti, a luoghi esperienziali dove offrire ai clienti un servizio su misura. Riteniamo quindi sempre più importante e strategico abbinare la presenza fisica a una presenza online». 

Soluzioni hardware e software per negozi e ristoranti

SID Emilia è una società del Gruppo Zucchetti.

Abbiamo tutto ciò che ti occorre per gestire la tua attività. Offriamo soluzioni complete, consulenza e assistenza nella tua zona.

Reggio

0522-232060

Modena

059-454088

TOTEM E CASSE AUTOMATICHE PUNTO CASSA EVOLUTO

REGISTRATORI E STAMPANTI TELEMATICI

ATTREZZATURE PER LAVORAZIONE ALIMENTI

SIAMO VICINI A TE. CONTATTACI OGGI

Criteri ambientali minimi: dal 21 dicembre in vigore i nuovi CAM

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entreranno in vigore i nuovi CAM. Approfondiamo le novità

Entreranno in vigore a partire dal prossimo 21 dicembre 2024 i nuovi CAM Strada, i Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali. Per CAM si intendono i requisiti ambientali ed ecologici, definiti dal Ministero dell’Ambiente, volti a indirizzare le scelte della Pubblica Amministrazione, premiando quei prodotti, servizi e lavori a più elevato valore di sostenibilità. La loro adozione serve a garantire il rispetto degli obiettivi stabiliti dal PAN GPP (Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione) e promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili allo scopo di ridurre gli impatti ambientali, diffondere l’occupazione verde e sviluppare il Green Public Procurement (GPP), appalto pubblico verde.

Referente Categoria Edilizia Alberto Belluzzi 059 893 111 alberto.belluzzi@lapam.eu

Come specificato sul sito Anaepa Confartigianato Edilizia, i CAM sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione, volto a integrare le esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure d’acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche. La loro applicazione sistematica e omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi a investire in innovazione e buone pratiche per rispondere alle richieste della pubblica amministrazione in tema di acquisti sostenibili. Le disposizioni del provvedimento in oggetto si applicano a tutti i contratti di appalto e alle concessioni aventi per oggetto l’esecuzione di lavori e la prestazione di servizi di progettazione di infrastrutture, includendo interventi di costruzione, manutenzione e adeguamento. Sono inoltre già in vigore le modifiche introdotte dal Decreto 5 agosto 2024 al Decreto

n. 256 del 23 giugno 2022, recante: «Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e affidamento di lavori per interventi edilizi». Tale norma va a modificare la percentuale di contenuto di materia recuperata, riciclata e sottoprodotti, prevista come obbligatoria per gli isolanti termici ed acustici in vetro cellulare. La percentuale obbligatoria passa da un minimo del 60% ad un minimo del 50%.

CAM, in quali settori si applicano?

Per quanto riguarda il comparto, ecco i settori interessati dai CAM:

 arredi per interni

 arredo urbano

 edilizia

 illuminazione pubblica (fornitura e progettazione)

 illuminazione pubblica (servizio)

 illuminazione, riscaldamento/ raffrescamento per edifici

 prestazione energetica

 infrastrutture stradali

 pulizia sanificazione

 rifiuti urbani

 servizi energetici per gli edifici

 servizi energetici a prestazione per sistemi edifici-impianti

Regolamento F-Gas

sull’etichettatura

dei

prodotti

Che cosa prevede il regolamento

relativo al formato delle etichette per apparecchiature contenenti F-Gas

Èin vigore a partire dal 23 settembre e si applicherà dal 1° gennaio 2025 il regolamento F-Gas relativo all’etichettatura dei prodotti. Tale regolamento, che abroga tutte le precedenti norme, prevede diverse novità. Tra queste, di rilievo il fatto che l’etichetta deve recare la seguente dicitura: «Contiene gas fluorurati a effetto serra». In aggiunta, le informazioni devono risaltare in modo nitido sullo sfondo dell’etichetta e in caso di informazioni aggiunte in un’etichetta esistente, le dimensioni dei caratteri non devono essere inferiori alle dimensioni minime delle altre informazioni presenti. Il regolamento stabilisce inoltre che il peso il peso degli F-GAS deve essere espresso in kg o grammi, mentre la CO2 equivalente è da esprimere in tonnellate (t), utilizzando i valori del potenziale di riscaldamento globale degli F-GAS. Il regolamento è parte di un più ampio sforzo dell'Unione Europea per ridurre l'uso di gas ad alto potenziale di riscaldamento globale (GWP) e per combattere il cambiamento climatico. I principali obiettivi del nuovo regolamento sono aggiornare le disposizioni relative all'etichettatura, assicurando che i consumatori e le aziende abbiano informazioni chiare sui F-gas

presenti nei prodotti, incluso il loro GWP e le corrette procedure per il loro trattamento. Ma tra gli obiettivi del nuovo testo vi è anche la riduzione graduale degli F-gas, introducendo un piano di riduzione progressiva della quantità degli stessi immessi sul mercato, riducendo significativamente le emissioni entro il 2030, limitando progressivamente la quota di questi gas disponibile sul mercato. Inoltre sono introdotte nuove restrizioni per l'uso di F-gas in specifici settori, come refrigerazione, condizionamento dell'aria, schiume e apparecchiature antincendio. Alcuni prodotti che contengono F-gas con un GWP particolarmente elevato saranno gradualmente eliminati dal mercato. Entreranno in vigore poi gli obblighi di recupero e riciclo, richiedendo che vengano recuperati prima dello smaltimento di apparecchiature che li contengono. Per i trasgressori saranno imposte sanzioni più severe, così da garantire una maggiore conformità e per disincentivare l'uso illecito o non autorizzato. Con un occhio al futuro, perché il nuovo regolamento vuole promuove lo sviluppo e l'adozione di alternative agli F-gas che siano più sostenibili dal punto di vista ambientale. 

Mario Ferrari: «Fondamentale conoscere la nuova classificazione delle piante»

Ospite di uno degli eventi in programma per i giardinieri e gli appassionati del verde, il prof. Mario Ferrari ha parlato della nuova classificazione delle piante e il corretto impiego degli alberi e degli arbusti negli spazi verdi urbani

Botanico, fitoiatra e autore di 35 libri, il professore Mario Ferrari, per 40 anni insegnante presso l’istituto Tecnico Agrario di Reggio Emilia e per 15 anni pure docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è stato l’ospite di uno degli eventi organizzati dalla nostra associazione e rivolto ai giardinieri e agli appassionati del verde. Durante l’incontro si è soffermato sull’importanza della conoscenza della nuova classificazione delle piante, presentando ai giardinieri che cosa sta cambiando

nella classificazione delle piante superiori.

Perché i giardinieri devono conoscere la nuova classificazione?

«Ormai dal 1998 c’è stata una riclassificazione filogenetica delle piante superiori chiamata APG, per cui molte piante, attraverso l’analisi del DNA, sono state riclassificate, molte hanno cambiato famiglia. Sono stati creati ordini nuovi e, addirittura, diverse piante hanno modificato nome e cognome e quindi cambiato specie. Credo sia necessario far conoscere

tutto ciò ai giardinieri: ecco il motivo per cui l’incontro organizzato da Lapam Confartigianato è stato molto importante».

A che cosa si deve questa nuova riclassificazione?

«Questa nuova riclassificazione è in essere per tutti gli organismi viventi. Dal momento che la tecnologia è avanzata si sono scoperte le indagini biomolecolari sull’analisi del DNA, mentre prima si classificavano gli organismi solo sulla scorta di parametri morfologici, biologici, chimici che non erano probatori. Grazie alla tecnologia del DNA riusciamo a stabilire in modo definitivo i rapporti di parentela tra le piante con antenati comuni in modo che questa classificazione possa essere stabile nel tempo».

Lei è anche autore di libri: ha in programma alcune pubblicazioni relative alla tematica?

«Sto rieditando una mia opera dal titolo “Alberi e arbusti” in cui riclassifico le piante secondo i nuovi standard. Sarebbe dovuto essere pronto per fine anno ma visto che i lavori sono ancora in corso uscirà nella primavera del 2025». 

Referente Categoria Giardinieri

Daniele Casolari 059 893 111 daniele.casolari@lapam.eu

Mario Ferrari durante uno degli appuntamenti dedicati ai giardinieri e agli appassionati del verde

Fisco

Locazioni brevi e turistiche

Dal 2 novembre diventano operative le norme in materia di codice identificativo nazionale (cin)

Lo scorso 3 settembre è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale l’avviso del Ministero del Turismo che annuncia l’entrata in funzione della banca dati nazionale delle strutture ricettive e del portale telematico del Ministero del Turismo per l’assegnazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questo comporta che, ai sensi dell’art. 13-ter co. 15 del DL 145/2023 le norme recate dal medesimo articolo (relative al Codice Identificativo Nazionale e agli obblighi di sicurezza degli impianti, per le strutture ricettive e le locazioni) si applicano a partire dal 60° giorno successivo dalla data citata, quindi dal 2 novembre 2024. Da questa data diventeranno applicabili le norme che disciplinano il nuovo Codice Identificativo Nazionale (CIN), che deve essere attribuito alle unità immobiliari abitative destinate a contratti di locazione per finalità turistica e a contratti di locazione breve e alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere. In linea generale, il CIN viene assegnato dal Ministero del Turismo (tramite il portale accessibile al link https:// bdsr.ministeroturismo.gov.it), previa istanza telematica da parte del locatore ovvero del soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva. I titolari di strutture ricettive e a chiunque proponga o conceda in locazione, per finalità turistiche o in locazione breve “una unità immobiliare ad uso abitativo o una porzione di essa” è fatto obbligo di esporre il CIN all’esterno dello stabile in cui è collocato l’appartamento o la struttura ricettiva e di indicare il CIN in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato. La mancata esposizione e indicazione del CIN è punita con: la sanzione pecuniaria da 500 a 5.000 euro in relazione alle dimen -

sioni della struttura o dell’immobile, applicata per ciascuna struttura o unità immobiliare per la quale la violazione sia stata accertata; la sanzione dell’immediata rimozione dell’annuncio irregolare pubblicato. Queste sanzioni non si applicano se lo stesso fatto è sanzionato dalla normativa regionale.

Rivalutazione costo fiscale partecipazioni e terreni proroga del termine di adesione

L’art. 7 co. 3 del DL 113/2024 (cd. Decreto “Omnibus”) ha disposto il differimento, dal 30.6.2024 al 30.11.2024, del termine per optare per la rideterminazione del costo fiscale dei terreni (agricoli ed edificabili) e delle partecipazioni (quotate e non quotate), posseduti dai soggetti non non imprenditori all’1.1.2024. Si tratta del regime agevolato che consente a persone fisiche, società semplici, enti non commerciali e soggetti non residenti privi di stabile organizzazione in Italia di rivalutare il costo o valore di acquisto delle partecipazioni e dei terreni posseduti alla data del 1.1.2024, al di fuori del regime d’impresa.

La rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni (quotate e non quotate) e dei terreni per l’anno 2024 prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva con aliquota unica del 16%. Per rideterminare il costo fiscale delle partecipazioni non quotate possedute all’1.1.2024, entro il 30.11.2024 occorre che un professionista abilitato (ad esempio, dottore commercialista o esperto contabile) rediga e asseveri la perizia di stima della partecipazione alla data di riferimento. Per la rideterminazione del costo dei titoli, delle quote o dei diritti negoziati nei mercati regolamentati posseduti all’1.1.2024, può essere assunto il loro valore normale determinato in base alla media aritmetica dei prezzi rilevati nel mese di dicembre 2023.

Per rideterminare il costo fiscale dei terreni (agricoli o edificabili) posse -

duti all’1.1.2024, entro il 30.11.2024 occorre che un professionista abilitato (ad esempio, geometra o ingegnere) rediga e asseveri la perizia di stima del terreno alla data di riferimento.

A seguito dell’intervento del DL 113/2024, l’imposta sostitutiva del 16% deve essere versata per l’intero ammontare, entro il 30.11.2024 oppure, in caso di opzione per il versamento rateale, in 3 rate annuali di pari importo scadenti, rispettivamente, il 30.11.2024, il 30.11.2025 e il 30.11.2026.

Concordato preventivo biennale: le modifiche introdotte nel decreto correttivo

Tra le principali novità introdotte dalla Riforma fiscale vi è senza dubbio l'introduzione della disciplina del concordato preventivo biennale (CPB) a favore dei "contribuenti di minori dimensioni". L'accesso al concordato, previa adesione alla proposta formulata dall'Agenzia delle Entrate, è riservato ai soggetti che applicano gli ISA (indicatori sintetici di affidabilità) e ai contribuenti in regime forfettario. L’adesione del contribuente deve avvenire per quest’anno entro il prossimo 31 ottobre.

A seguito delle recenti novità introdotte dal recente d.Lgs. n.108 del 05 agosto 2024 c.d. "Decreto correttivo" si segnalano alcune importanti novità rispetto al precedente impianto normativo (illustrato nel precedente numero di imprese e territorio).

Con l'intento di "promuovere" le adesioni al CPB l'Agenzia delle Entrate ha annunciato che, nei prossimi giorni, renderà disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti una specifica comunicazione che riporta il grado di affidabilità fiscale risultante dalle dichiarazioni presentate negli scorsi anni.

Come anticipato il citato decreto apporta le seguenti modifiche. Viene chiarito che i debiti tributari o contributivi da considerare per

l’accesso al CPB sono quelli definitivamente accertati o derivanti da atti impositivi non più impugnabili, comunque se inferiori a 5.000 euro essi non determinano l’esclusione dal CPB. Non rilevano i debiti oggetto di provvedimento di sospensione o di rateazione fino alla decadenza dei relativi benefici. Per per le imprese è prevista la possibilità di riportare in avanti le perdite d’impresa conseguite nei periodi oggetto di concordato.

Il decreto introduce anche una novità interessante riguardante una “flat tax incrementale” per i soggetti ISA e i forfetari. Si tratta di un’imposta sostitutiva opzionale sulla differenza tra il reddito proposto nel concordato e quello conseguito in precedenza. Le aliquote variano in base al punteggio ISA o al regime forfetario. Per i soggetti ISA, l’aliquota è del 10% per punteggi tra 8 e 10, del 12% per punteggi tra 6 e 8, e del 15% per punteggi inferiori a 6. Per i forfetari, l’aliquota è del 10%, ridotta al 3% per le start-up.

Il decreto introduce anche una nuova causa di cessazione dal CPB, in particolare se in una annualità concordata sono dichiarati ricavi o compensi superiori del 50% rispetto al limite previsto per l’applicazione degli ISA (circa 7,5 milioni di euro) o del regime forfetario (150.000 euro) il contribuente fuoriesce da quell'anno dal CPB.

crediti INPS o INAIL sia crediti per i quali opera l’inibizione alla compensazione”.

Lavoro

INPS: chiarimenti sulle “nuove” compensazioni

L’INPS, con messaggio n. 2639/24, ha fornito alcuni chiarimenti sulle nuove disposizioni in materia di compensazioni di crediti contributivi introdotte dall’ultima Legge di Bilancio.

Il principio portato avanti dal legislatore è quello di consentire la compensazione, sia orizzontale (partite di diversa natura) sia verticale (con altri contributi INPS), solo dolo la scadenza dei termini di invio delle denunce contributive relative al periodo da cui emerge il credito che si intende utilizzare.

Le nuove disposizioni sono però subordinate alla emanazione di specifici provvedimenti adottati d’intesa da Agenzia delle Entrate, INPS ed INAIL, provvedimenti che ad oggi mancano (il messaggio INPS fa riferimento ad interlocuzioni in essere tra gli enti interessati), ragione per cui le nuove disposizioni non sono tecnicamente applicabili, da cui il mantenimento delle modalità operative in essere per quanto concerne le compensazioni con modello F24.

Rapporto biennale parità di genere – proroga invio al prossimo 20 settembre

È stato posticipato al prossimo 20 settembre il termine di compilazione ed invio del Rapporto biennale, prorogando così la scadenza inizialmente fissata al 15 luglio 2024

Questo adempimento riguarda:

 le aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti, obbligate alla trasmissione;

 i datori di lavoro non obbligati, perché aventi organico inferiore a 50 dipendenti, che possono comunque scegliere di trasmettere il prospetto su base volontaria, anche ai fini dell’ottenimento della certificazione per la parità di genere.

Bandi

Credito d’imposta

Transizione 5.0

A partire dal 7 agosto le imprese possono fare richiesta del credito d’imposta Transizione 5.0 mediante l’apposita piattaforma. Si tratta di uno strumento che vuole sostenere la transizione energetica e l’innovazione nelle imprese italiane. I progetti dovranno avere l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’uso di fonti rinnovabili. Questo si traduce non solo in un significativo risparmio energetico, ma anche in un contributo sostanziale alla riduzione delle emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità ambientale. Per poter accedere al credito d’imposta, le imprese devono effettuare investimenti in nuove strutture produttive sul territorio nazionale che portino a una riduzione dei consumi energetici. Gli ordini accettati dovranno prevedere un acconto minimo del 20% del costo di acquisizione. Il Piano Transizione 5.0 ha stanziato 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025, di cui 6,3 miliardi provenienti dal programma RePower EU. Le agevolazioni sono accessibili a tutte le imprese, indipendentemente dal settore, dimensione o ubicazione, e mirano a rendere le aziende italiane più competitive sullo scenario globale. Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026. La nostra associazione sta predisponendo un servizio per fornire assistenza alle imprese che hanno intenzione di richiedere il credito d’imposta.

Corsi e Formazione organizzata da FORMart

Percorso formativo per conduttori impianti termici di 2° grado

Obiettivi: il percorso, in ottemperanza alla dgr 437/2012 è finalizzato al conseguimento del patentino di abilitazione alla conduzione degli impianti termici. Il conduttore di impianti termici è colui che svolge attività di conduzione degli impianti di potenza superiore a 232 kw. Applica procedure di attivazione e conduzione dell’impianto termico, garantendo il controllo della funzionalità della centrale termica e dei suoi componenti attraverso la verifica dei parametri di regolazione intervenendo, quando necessario, sugli strumenti di regolazione.

Periodo: 01/10 – 10/12

Costo: € 1.180 Esenti iva

Consulente automobilistico per agenzia pratiche auto - webinar

Obiettivi: preparati per superare con successo l’esame di consulente automobilistico per aprire un’agenzia di pratiche automobilistiche. Con l’esperto stefano giuli potrai apprendere tutte le conoscenze indispensabili per risolvere i 1000 quiz su circolazione stradale, trasporto merci, pubblico registro automobilistico e regime tributario. Potrai esercitarti sull’esame finale in ogni lezione del corso.

Durata: 33 ore – webinar

Periodo: 14/11 – 19/12

Costo: € 700,00 + iva

Percorso formativo teorico specialistico per i responsabili e gli addetti alla trattazione degli affari dell'impresa funebre

Obiettivi: il percorso formativo risponde alle esigenze normative in materia di formazione e qualificazione degli operatori dell’attività funebre. In particolare si rivolge ai titolari di agenzie funebri e agli addetti alla trattazione degli affari nell’impresa funebre, sviluppando competenze indispensabili per la corretta gestione dell’attività professionale.

Durata: 16 ore

Periodo: 28/10 – 18/11

Costo: € 300,00 esenti iva

Qualifica di estetista

Obiettivi: l’obiettivo del corso è diventare una estetista qualificata: con questo titolo, valido in tutta Italia, potrai lavorare in centri estetici, istituti di bellezza, spa e terme. Il corso biennale ti consentirà di sviluppare le competenze teoriche, le capacità pratiche e l’esperienza necessaria per svolgere la professione di estetista.

Durata: 1.800 ore

Periodo: 28/10 – 30/07

Costo: € 6.900,00 Esenti iva

Licenza nazionale e internazionale per gestore trasporti conto terzi - corso di preparazione

Obiettivi: il corso prepara i futuri gestori di imprese di autotrasporto merci conto terzi e padroncini ad affrontare con successo l’esame per iscriversi nell’albo Autotrasportatori, senza limitazioni alla massa e all’ambito territoriale. In aula sarà illustrato come avviare l’attività e come ottenere la licenza conto terzi. Saranno svolte esercitazioni pratiche per prepararsi alla prova d’esame.

Durata: 150 ore

Periodo: 16/10 – 19/12

Costo: € 1.300,00 Esenti iva

Mindfulness

- via lo stress, essere in equilibrio

Obiettivi: il corso si prefigge l’obiettivo di accompagnare i partecipanti ad un approccio mindfullness sia nella vita lavorativa che in quella privata, per promuovere e coltivare il benessere dentro e fuori l’azienda grazie alle tecniche imparate.

Durata: 9 ore

Periodo: 03/10 – 22/10

Costo: € 180,00 + iva

Tecniche e strumenti per la ricerca e la selezione del personale

Obiettivi: fornire gli strumenti necessari per strutturare un processo di ricerca professionale, individuando con efficienza e realismo gli aspetti salienti del candidato migliore e più corrispondente al profilo richiesto. Imparare a riconoscere i più comuni errori che vengono commessi e apprendere le migliori strategie per aggirarli.

Durata: 18 ore

Periodo: 07/10 – 22/10

Costo: € 290,00 + iva

Il manager smart: gestire una squadra che lavora lontano

Obiettivi: il lavoro agile o smart riguarda sempre più lavoratori e non più soltanto i venditori e i manager che si trovano a lavorare fuori sede. Come si gestiscono i collaboratori che lavorano da remoto? Occorre comprendere le dinamiche del lavoro a distanza e acquisire le tecniche di conduzione di un gruppo virtuale: come delegare, come monitorare l’andamento del lavoro, come gestire riunioni virtuali e come motivare la squadra di smart worker, per riuscire a creare, monitorare e migliorare il piano d’azione del team.

Durata: 12 ore

Periodo: 07/10 – 16/10

Costo: € 200,00 + iva

Trucchi per eventi speciali

Obiettivi: dedicato a chi vuole apprendere tecniche, materiali e soluzioni per realizzare make up adatti per occasioni ed eventi speciali. Per stupire creando look fortemente personalizzati e contestualizzati.

Durata: 8 ore

Periodo: 14/10 – 21/10

Costo: € 140,00 + iva

Buste paga e contributi

Obiettivi: il corso è finalizzato a fornire gli strumenti applicativi necessari per l'elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge.

Al corso possono accedere sia operatori junior del settore, che principianti in materia.

Durata: 42 ore

Periodo: 21/10 – 04/12

Costo: € 520,00 + iva

Montaggio video con Adobe©

Premiere

Obiettivi: al giorno d’oggi realizzare contenuti efficaci per il web è fondamentale per comunicare, fidelizzare e vendere un prodotto/ servizio, oltre che per rafforzare l’immagine di un brand, e il contenuto video è sicuramente un mezzo efficace per creare coinvolgimento e parlare con il pubblico di riferimento. Il corso vuole trasmettere le competenze teorico-pratiche che consentono di realizzare ed editare video professionali, fondamentali per la promozione e la valorizzazione di un brand.

Durata: 18 ore

Periodo: 22/10 – 07/11

Costo: € 290,00 + iva

Addetti alla conduzione dei carrelli elevatori industriali semoventi con conducente a bordo

Obiettivi: il corso è rivolto agli addetti all’utilizzo dei carrelli industriali semoventi con conducente a bordo. Fornisce le conoscenze necessarie per legge in materia di sicurezza e prevede esercitazioni operative.

Durata: 12 ore

Periodo: 05/11 – 06/11

Costo: € 220,00 + iva

Operazionerif.Pa2024-22125/rerapprovatacondgr1746in data26/08/2024realizzatagrazieaifondieuropeidellaregione Emilia-Romagna.Canaledifinanziamentofse+2.Istruzionee formazione

Tecnico esperto in installazione e manutenzione degli impianti ad alta efficienza energetica

Destinatari: giovani e adulti, non occupati o occupati in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, residenti o domiciliati in regione Emilia-Romagna in data antecedente l’iscrizione all’attività.

Obiettivi: il tecnico esperto in installazione e manutenzione di impianti ad alta efficienza energetica si occupa di:

• Installare impianti energetici nel rispetto della normativa vigente;

• Programmare ed effettuare le manutenzioni degli impianti in qualità;

• Scegliere ed adottare soluzioni e tecnologie alternative per il risparmio e l’efficienza energetica;

• Analizzare i dati di consumo e dispersione;

• Impiegare tecnologie green a fonti rinnovabili.

Durata 800 ore

Periodo: novembre – luglio

Costo: finanziato

Back office: la gestione del cliente

Obiettivi: l'addetto al back office è una figura costantemente ricercata dalle imprese e si caratterizza per una professionalità poliedrica che lo rende capace di comunicare con la forza vendita, con il cliente e con i restanti settori dell’azienda. Il percorso punta a rafforzare nei partecipanti le competenze comunicativo-relazionali, organizzative e commerciali per gestire al meglio l’attività di gestione e di interfaccia con i clienti.

Durata: 12 ore

Periodo: 29/10 – 07/11

Costo: € 200,00 +iva

operazionerif.Pa2023-20225/rerapprovatacondgr1925/2023 indata13/11/2023erealizzatagrazieaifondieuropeidella regioneEmilia-Romagna

Wordpress - webinar

Obiettivi: questo corso affronta le potenzialità e le caratteristiche della piattaforma wordpress per realizzare contenuti per il web.

Destinatari: il corso è dedicato a tutte le persone non occupate che vogliono arricchire il proprio curriculum e padroneggiare le tecnologie digitali per inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro.

Durata: 20 ore

Periodo: 01/10 – 29/10

Costo: finanziato

operazionerif.Pa2023-20225/rerapprovatacondgr1925/2023 indata13/11/2023erealizzatagrazieaifondieuropeidella regioneEmilia-Romagna

Social media marketingwebinar

Obiettivi: questo percorso vi fornirà tutte le conoscenze necessarie per ottimizzare l’utilizzo dei principali social media per comunicare, promuovere e vendere.

Destinatari: il corso è dedicato a tutte le persone che vogliono arricchire il proprio curriculum e padroneggiare le tecniche digitali per inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro

Durata: 40 ore

Periodo: 01/10 – 31/10

Costo: finanziato

operazionerif.Pa2024-21170/rerapprovatacondgr1133/2024 indata17/06/2024erealizzatagrazieaifondieuropeidella regioneEmilia-Romagna

Leadership e team building: costruire e gestire un team di successo - webinar

Obiettivi: questo corso aiuta a comprendere le dinamiche di base della gestione di un gruppo di lavoro efficace e della guida degli individui verso il raggiungimento degli obiettivi, mantenendo una forte attenzione sulle relazioni tra gli individui, con altri gruppi di lavoro, e soprattutto sul benessere individuale e organizzativo. Destinatari: il corso è dedicato a tutte le persone che vogliono sviluppare quelle competenze soft e manageriali utili per brillare nel mondo del lavoro.

Durata: 20 ore

Periodo: 03/10 – 14/11

Costo: finanziato

operazionerif.Pa2024-21169/rerapprovatacondgr1132/2024 indata17/06/2024erealizzatagrazieaifondieuropeidella regioneEmilia-Romagna

Nuovi stili di leadershipwebinar

Obiettivi questo corso affronta come costruire e potenziare la propria managerialità facendo leva sulle abilità trasversali e comunicative, imparando come superare stereotipo e barriere di genere.

Destinatari: il corso è dedicato a tutte le donne che vogliono una più solida managerialità per affrontare nuovi progetti professionali.

Durata: 20 ore

Periodo: 03/10 – 07/11

Costo: finanziato

Sedi

Impresa Festival MoRe

13 NOVEMBRE

ORE 20:30

Talento, passione e lavoro: la voce di Pablo Trincia

Camera di Commercio di Modena

Via Ganaceto 134, MO

14 NOVEMBRE Il tema del lavoro nelle sue declinazioni

ORE 17:00

Sede Centrale Lapam

Marco Gisotti

Viola Stefanello

Padre Natale Brescianini

15 NOVEMBRE

ORE 16:00

Sede Centrale Lapam

Via Emilia ovest 775, MO Via Emilia ovest 775, MO

Francesca Giubelli

Enrico Cozzi

13, 14, 15 novembre

Torna il Festival dedicato alle imprese e all’incontro tra scuola e lavoro.

L’esperienza diManifatture Aperte

Maggiori info: 059 893 111 contattaci@lapam.eu moreimpresafestival.it

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.