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Nuova normalità, i trend che condizioneranno il futuro

E gli scenari che dovranno affrontare le imprese

Ammettiamolo, con le previsioni non ci si prende quasi mai. Ma alcuni trend della cosiddetta “nuova normalità” sono già emersi. Il 22 aprile alle 18:00 proveremo a chiarirne alcuni in un webinar con Gianluca Diegoli, tra i massimi esperti di marketing in Italia (trovate tutte le informazioni utili per iscrivervi qui accanto ndr.). Qui invece riprendiamo parte di un’analisi pubblicata sul sito di McKinsey lo scorso 4 gennaio, dedicato ai macro trend emersi dalla pandemia destinati a trasformare l’economia globale, le imprese e in ultima analisi la nostra società.

Il ritorno della fiducia dei consumatori

La velocità dei piani vaccinali sarà fondamentale per una ripresa dei consumi. Secondo la società di consulenza infatti la capacità di spesa delle persone è inversamente proporzionale al loro senso di sicurezza. Paesi che stanno uscendo dal tunnel della pandemia, come Cina e Australia, hanno ripreso a consumare e questo riguarderà anche i paesi europei (anche quelli con la popolazione più anziana, come l’Italia). Il “ravenge shopping” come lo definisce McKinsey, riguarderà settori duramente colpiti dalla crisi, come la ristorazione e l’intrattenimento (cinema, teatri, turismo esperienziale).

Più viaggi di piacere che viaggi di lavoro

Anche qui è la Cina a fornire una valida chiave di lettura. Ad ottobre, in occasione di una festività nazionale e grazie a un diffuso senso di sicurezza, i viaggi di piacere sono rimbalzati dell’80% anno su anno, con circa 600 milioni di persone in viaggio per il paese asiatico. Non così per i viaggi di lavoro. L’affidabilità degli strumenti di videoconferenza hanno reso (e renderanno) sempre più superflui spostamenti prima considerati indispensabili.

Nuove tecnologie, nuove imprese

Da ogni crisi nascono nuove opportunità. Le nuove tecnologie digitali e i loro molteplici campi di utilizzo, secondo McKinsey, stanno contribuendo a creare nuove opportunità di business per piccole e medie imprese in grado di coglierle. Qui l’esempio è dato dal boom di nuove applicazioni aziendali registrate negli Stati Uniti (oltre 1,5 milioni nel quarto trimestre del 2020, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2019). In Europa le cose stanno andando diversamente. La politica ha concentrato le proprie risorse sulla protezione dei posti di lavoro, più che sull’accompagnamento verso nuove opportunità lavorative. Tuttavia in Francia e Germania si sta assistendo ad un aumento di nuove imprese.

Sempre più 4.0

La quarta rivoluzione industriale e le sue tecnologie (quelle definite dal MISE come “abilitanti”) migliorano la produttività delle imprese. Di tutte le imprese. Questo è successo negli Stati Uniti nel secondo e terzo trimestre (i migliori 6 mesi dal 1965 secondo McKinsey) e sta avvenendo in Asia. Ora la sfida è mettere a sistema gli “esempi” migliori, declinandoli sui diversi settori: dal retail alla manifattura, dai servizi finanziari all’assistenza sanitaria. Un macro trend che stravolgerà il modo di formarsi, produrre e consumare.

E-commerce, non si torna indietro

Se vogliono conquistare clienti le aziende dovranno essere online. La pandemia ha impresso all’e-commerce un’accelerazione senza precedenti in tutto il mondo occidentale, non solo negli Stati Uniti. In Europa McKinsey stima un aumento senza precedenti: dall’81% dell’era pre-Covid al 95%. Ma se per vendere le imprese dovranno essere facilmente raggiungibili online, per mantenere la clientela sarà necessario inventare nuovi modelli. Nel mondo digitale infatti non solo l’offerta è più ampia, ma l’affezione ai brand è molto meno salda di prima.

Riequilibrio delle catene globali del valore

La pandemia ha portato alla luce la fragilità delle cosiddette supply chain, in particolare di quelle troppo “lunghe”. Un anello debole della catena di approvvigionamento rischia di far saltare tutta la catena di fornitura. Un rischio a cui le imprese dovranno prestare sempre più attenzione e che porterà necessariamente a un riequilibrio globale. Attenzione però, è troppo preso per dire se assisteremo a fenomeni di reshoring. Anche qui l’introduzione di tecnologie innovative, come AI, consentirà di avere maggior controllo sulle catene globali del valore.

Smartworking

McKinsey stima che oltre il 20% della forza lavoro globale da qui a breve potrebbe lavorare per la maggior parte del tempo lontano dall’ufficio ed essere altrettanto efficace. Una trasformazione già in corso e solo accelerata dalla pandemia. Il futuro, anche in questo senso, è sempre più digitale

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