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Gluten free: una nicchia di mercato da sviluppare

Le voci di due operatori del settore

Nel comparto alimentare troviamo produzioni di massa, artigianali, legate alla tradizione e ai disciplinari DOP e IGP, ma anche un’interessante e importante nicchia: il gluten free. Una piccola galassia di aziende che realizzano e vendono prodotti senza glutine per celiaci o per chi ha intolleranze alimentari rispetto al glutine. Ma quali sono le caratteristiche di questo mercato? Da un punto di vista quantitativo, secondo l’Osservatorio Agroalimentare del gruppo Cattolica, in Italia il settore degli alimenti gluten free vale circa 300 milioni di euro, con un tasso di crescita annuo medio del 30%. Gli alimenti privi di glutine nascono per soddisfare le necessità dei consumatori con diagnosi di celiachia, quasi 207mila persone (145.759 donne e 60.802 uomini) secondo i dati offerti nella relazione annuale del Ministero della Salute, presentata in Parlamento nel 2017 dalla Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione, un trend in costante crescita. «I celiaci- spiega Paola Bongiovanni, biologa e nutrizionista - sono aumentati negli ultimi anni perché le farine moderne che hanno una percentuale e forza glutine molto più alta rispetto ai grani antichi. Questo non permette al nostro organismo di digerirli bene. Sono quindi aumentati coloro che sono sensibili al grano e anche i celiaci». Una situazione che rappresenta anche un’opportunità. «Proprio a causa della celiachia abbiamo avviato la nostra impresa». A parlare è Cristina Salami della BSG, realtà leader nell’offerta e distribuzione di prodotti gluten free con sede a Sorbara di Bomporto. Pionieri nello sviluppo di e-commerce con il sito Bottega senza Glutine, attivo dal 2001, questa realtà imprenditoriale è oggi un punto di riferimento per la ristorazione collettiva, scolastica e turistica. «Mio marito e i miei due figli sono celiaci - racconta a Lapam l’imprenditrice - abbiamo così iniziato a guardarci intorno e non trovando realtà che offrissero prodotti di alta qualità, abbiamo fondato l’azienda nell’ormai lontano 2000». Come si è sviluppata l’offerta di prodotti per celiaci in questi 20 anni? «L’offerta di prodotti gluten free è aumentata esponenzialmente. Ciò che non ha seguito questo trend, è l’offerta al cliente da parte della ristorazione, delle gastronomie o dei bar». Un gap inspiegabile stando ai dati forniti dagli operatori specializzati. «A mio parere il settore dovrebbe cambiare approccio mentale. Negli anni abbiamo sviluppato una collaborazione strettissima con i produttori di alimenti gluten free che oggi propongono alimenti artigianali di gastronomia, da rigenerare in assoluta sicurezza, escludendo contaminazione crociata e pensati apposta per ristoratori, botteghe e bar. In questo senso, per colmare la richiesta sarebbe importante dare ascolto al cliente, offrendogli una panoramica più completa di ciò che propone il mercato».

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